I miserabili antisemiti tifosi di Israele sempre e comunque: “ISRAELE HA FATTO BENE A SPARARE”. E le ridicole balle della versione ufficiale. Che fine hanno fatto i nostri connazionali che erano su quelle navi?

Il più sbracato è forse Vittorio Feltri, questo individuo che preferisco non aggettivare per evitare di sporcarmi la bocca. Ha titolato a tutta pagina “ISRAELE HA FATTO BENE A SPARARE”, aggiungendo per buona misura “Dieci morti tra gli amici dei terroristi”. Anche il sommario gronda odio, miseria feroce e la solita disinformazione intossicante: il succo è che “con la scusa di portare aiuti umanitari” gli “amici dei terroristi” volevano “violare la sovranità dello Stato israeliano”. Conclusione: “Reazione inevitabile”.  L’odio partorisce una tale ignoranza pecoreccia da far dimenticare perfino a chi intasca stipendi più da killer che da giornalista che a 75 miglia dalle coste non esiste nessuna sovranità nazionale. E comunque la ferocia di questi cani da guardia del padrone di turno tradisce ciò che sottendono: Gaza non è nulla, non è uno Stato, non ha diritti, non ha sovranità, la sovranità ce l’ha solo Israele. Ecco cosa intendiamo per il famoso “Stato dei palestinesi”, che Israele piuttosto che vederlo nascere userà le atomiche, come ha egregiamente detto anni fa il cattolicissimo Vittorio Messori senza che nessuno fiatasse.
Se Feltri è forse il più sbracato e miserabile nei titoli e negli arzigogoli, lui che ha sputato sul cadavere di Enzo Baldoni e accoltellato alla schiena Dino Boffo, Fiamma Nierenstein è invece la più patetica. I suoi (s)ragionamenti, da anni intesi a sostenere che gli arabi e l’Islam sono il male assoluto e che Israele è un esempio, anzi è”l'”esempio per antonomasia per l’Europa, sono talmente contorti e apodittici che li lascio volentieri a lei. E a suo marito, se è vero che è un ufficiale delle forze armate israeliane. Se fosse vero, mi chiedo chi glielo fa fare alla signora Nirenstein di restare cittadina italiana e occupare un posto in senato: quali sono gli interessi italiani che vi cura?

Il più penoso, espressione della solita ipocrisia berluscoide-catto-italiota, è senza dubbio il nostro baldo ministro degli Esteri, che se la cava ignominiosamente così: “Sia un’opportunità di pace”,  Un “errore inesplicabile” che può trasformarsi in “una grande opportunità” di pace.  “Credo che in questo momento Israele abbia una grande opportunità, dopo questo gravissimo gesto – ha detto il capo della Farnesina al Tg1 – dopo questo errore francamente inesplicabile e grave in assoluto, potrebbe fare un gesto di distensione”. Lo stato ebraico, ha aggiunto Frattini, potrebbe esprimere la volontà di “moltiplicare gli sforzi per la pace; accelerare il negoziato; dare al più presto ai palestinesi uno Stato”.
Strana gente, la gentaglia: pronti a massacrare un demente che tira una statuetta addosso a Berlusconi, pronti a massacrare “il dittatore Fidel Castro” perché tiene in galera un po’ di intellettuali – ma questa gentaglia gli intellettuali non li disprezza? – ma prontissimi a lodare Israele quando compie carneficine a ogni invasione del Libano, quando strangola Gaza facendo in tre settimane percentualmente più morti di quanti ne hanno fatto tre anni di bombardamenti angloamericani sulla Germania, quando compie pesante rappresaglie contro i civili, vietate dalle leggi internazionali,  quando imprigiona e tiene in galera a tempo indeterminato migliaia di palestinesi, minorenni compresi, quando si pulisce il culo con più di 80 risoluzioni Onu, e quando massacra una dozzina di pacifisti. Per questa gentaglia i pacifisti sono la bestia nera. La loro porcaggine è tale da volergli far fare Wojtyla “santo subito!”, ma castrandolo del suo non volere la guerra in Iraq e del suo sostegno al “popolo dell’arcobaleno”. “Santo subito”, sì, ma per poterlo brandire come ennesima bandiera di guerra.

Non parliamo poi dei commenti che vedo su altri blog. Non so se provare più pena od orrore per il caprume sardico e il caccavigismo imperante, destinati ad affogare nel proprio guano vaniloquente. Agli imbecilli e mascalzoni che non vedono l’ora di poter dar sfogo alle voglie assassine che ribollono atavicamente nelle loro viscere quella dove si trovavano o dove volevano andare le navi pacifiste è “zona di guerra”. Menzogna atroce, che però tradisce il pensiero e la prassi di questi aspiranti assassini complici di assassini veri: per loro siamo in guerra, a quelli di Gaza bisogna fare la guerra. Anzi, siamo in guerra anche con l’Iran e la guerra bisogna farla a tutto il mondo musulmano, Afganistan compreso. Ma che dico? La guerra dobbiamo farla anche contro la Corea del Nord… Che schifo dio gente. O meglio: di gentaglia.

L’altro cavallo di battaglia degli sporcaccioni per vocazione è “la sicurezza di Israele”.  Questi aspiranti neonazisti con simbolo diverso dalla croce uncinata sono passati dal “Deutschland ueber alles!” di adolfiana memoria a un altro tabù, a un altro vitello d’oro: “Israel Sicherheit ueber alles!”. Nella loro demenziale coglionaggine non si rendono conto che così danno ragione ad Hamas, ai talebani e a chiunque usi il cannone e le bombe anche a sproposito per il totem della “sicurezza”. Forse che Hitler non ha invaso l’Urss e sterminato milioni di persone per “la sicurezza” della Germania? Tra gente civile l’unica sicurezza sono le regole e il rispetto delle regole, l’unica sicurezza è la pace, contrattata tra tutti gli interessati. “Tutto il resto”, come diceva il rabbino Hillel, “è commento”. E’ ormai chiaro da tempo che una parte forse maggioritaria di Israele, supportata soprattutto dal sionismo cristiano, vuole a tutti i costi la guerra, una nuova guerra: è l’unico modo che hanno per mettere Obama di fronte a scelte sul solco delle solite. Il sionismo ebraico statunitense sta ormai smaltendo i fumi della sessantennale sbornia “religiosa”, “etnica” e “nazionale”: è ormai chiaro a chiunque non sia disonesto incallito che, come ha scritto l’ebreo israeliano Abraham Yehoshua in un suo bel libro, i termini “ebreo”, “sionista” e “israeliano” sono da “maneggiare con cura” e non coincidono affatto. Checché si affannino a blaterare da Sharon ridotto a vegetale da anni all’impresentabile Avigdr Lieberman, dai bari Barak-Olmert-Netanyahu alle giovannedarco nierensteiniane fino alla infime capre nuragiche luna abbaianti e annessi virus caccavigginici. Il sionismo ebraico negli Usa sta aprendo gli occhi, in compenso è in crescita il sionismo cristiano, a suo tempo lo zoccolo duro del bellimbusto George Bush che ha inguaiato non solo gli Usa per otto anni di fila. Il sionismo cristiano è un ossimoro simmetrico e speculare dell’ossimoro israeliano “ebrei per Gesù”: il fine comune di questi ubriaconi “religiosi” è la guerra al mondo musulmano, una nuova versione del colonialismo e delle crociate, una nuova guerra di religione dove la “vera religione” è una accoppiata di due “religioni”, una guerra di religione dove i crociati dovranno rettificare il nome, magari in “crocio-stellati”, e arricchire con un altro simbolino la croce dello scudo. E’ l’Occidente, bellezza!

La malafede e la disonestà del governo e delle forze armate israeliane straripa da tutti i pori dai loro demenziali comunicati, che tentano invano di “spiegare” l’ingiustificabile e sanguinoso atto di pirateria. Premesso che in acque internazionali chiunque ha il diritto-dovere di difendersi da chiunque si presenti armato con elicotteri e navi da guerra; premesso che se si vuole “ispezionare” una nave, volontà peraltro illegale in acque internazionali, ci si annuncia via radio e si lascia il tempo di fare le opportune verifiche  perché potrebbe anche trattarsi – che so – dei subdoli iraniani camuffati;  premesso tutto ciò fa ridere i polli la versione ufficiale israeliana che vuole giustificare il massacro col fatto che “i pacifisti erano armati di fionde e bastoni”. Chi si nutre da secoli del mito di Davide e Golia dovrebbe guardarsi bene da parlare di fionde in mano altrui… In mano, i questo caso, a piccoli Davide diretti a recare sollievo al milione e mezzo di esseri umani strangolati a Gaza. E in ogni caso suscita scherno e indignazione l’aggiunta del comunicato: “I pacifisti hanno disarmato della pistola un soldato e hanno cominciato a sparare con quella”. Ammesso e non concesso che su quelle navi ci fossero idioti siffatti, e ammesso e non concesso che ci siano parà che si lasciano disarmare come pagliacci, e uno mi spara addosso mi difendo sparandogli. Sparando a lui, ma non alla folla circostante, e a quella che dorme sottocoperta. In questo caso invece i militari israeliani, che sono molto bene allenati e non sono donnette isteriche o bambini dell’asilo, hanno reagito in massa sparando all’impazzata. Un “errore inspiegabile”? Per carità, chiunque può sbagliare, anche i superman israeliani come i marine Usa di My Lai o quelli di Falluja. Però quando a ripetersi all’infinito è sempre lo stesso “errore”, allora non di errore si tratta, ma di volontà. Di strategia. E’ almeno da Sabra e Chatila, ma anche da prima, dalle stragi di Deir Yassin e da quella per mano armata del colono Baruch Goldstein ad Hebron – che ha provocato la nascita di Hamas, non a caso finanziata in seguito da Israele come gli Usa hanno finanziato i talebani – per finire alla mattanza di Gaza, è da allora ad oggi che è chiara come il sole la strategia politico militare israeliana: fare più vittime e distruzioni possibili, case, aranceti e oliveti compresi, per mandare avanti la pulizia etnica. Il problema non è tanto Israele che compie queste imprese, quanto gli Usa e l’Europa che gliele lasciano fare. Fingendo di protestare quando il troppo stroppia, ma fregandosi sotto banco le mani perché il lavoro sporco lo facciamo fare agli israeliani per i nostri interessi (soprattutto petroliferi).

La malafede e la disonestà del governo e delle forze armate israeliane è resa lampante anche dal dopo: si rifiutano infatti di dire i nomi e la nazionalità dei 60 arrestati e di specificare in quali prigioni li hanno portati. Questo comportamento a me ricorda quello di certi regimi che preferirei non nominare. Quello che mi preme sottolineare è invece che il nostro eroico ministro degli Esteri, il baldo Frattini, se ne fotte egregiamente di sapere che fine hanno fatto i sei italiani a bordo. E del resto cosa pretendiamo da uno che ha accompagnato il Chiavaliere nel viaggio di Stato in Israele per scodellare l’infame affermazione “Quella di Israele a Gaza è stata una giusta reazione”? Alla feccia viene da dire che anche la mattanza sulle navi pacifiste è stata una “giusta reazione”, come sostiene vergognosamente in prima pagina il signorino Feltri. Solo che i ministri ora come ora non lo possono dire: meglio “auspicare”, la pace ovviamente. In attesa dell’ennesimo  “scurdammoce ‘o passato, simme ‘e Occidente, paisà! E israelià!”.
Chissà ora le proteste in Israele per la “troppa libertà di stampa”, libertà che “si permette di criticare troppo le forze armate”, come un sondaggio ha appurato pensa una larga fetta dell’opinione pubblica di quel Paese. Certamente la parte migliore della società israeliana non mancherà di protestare, anche duramente, per questo ennesimo delitto: dai giornalisti come Gideon Levy ai rabbini non antiarabi, cioè non antisemiti, dai giovani desiderosi di un futuro sicuro per tutti agli anziani stanchi di guerre, la società israeliana ha molte forze sane che si faranno sentire. Ormai i peggiori nemici di Israele sono i suoi cittadini fanatici e la tifoseria alla Feltri. Lo scandalo non è che Israele strangoli lentamente, tra una mattanza e l’altra, un milione e mezzo di esseri umani a Gaza, trasformandola in una immessa Masada il cui sangue si riverserà sugli strangolatori. Ogni Stato e ogni governo fa la sua porca politica, i propri sporchi interessi. Lo scandalo è che la “civilissima” Europa e gli Stati Uniti “alfieri della libertà e della democrazia nel mondo” gliela lascino strangolare. Tra una giaculatoria e l’altra, tra una protestino e l’altra. Tra un business e l’altro.
Siano maledetti gli aridi e i duri di cuore.

Post sciptum – La notizia della partenza della flottiglia per la pace m’è arrivata via e-mail il 14 maggio. Avrei voluto aggregarmi, fare il bis via mare del tentativo vano di rompere l’assedio di Gaza fatto in Egitto a fine dicembre. Era pronto a riempire di nuovo la valigia con cioccolata e pennarelli, quaderni, colori e sogni… Non l’ho fatto solo perché ancora sotto l’effetto del viaggio in Uzbekistan, perché in ritardo sulla scrittura di un nuovo libro e per un impegno privato cogente. Col senno di poi, mi spiace non essere partito. Sento sempre dire che prima o poi tutti dobbiamo morire. Farlo come quei “dieci amici dei terroristi” è un modo sensato. Ed è un modo sensato farlo anche come chi invece è rimasto vivo. Testimone. Solidale e testimone.

332 commenti
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  1. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro sig P,
    certo che temo le conseguenze.
    Per cui tu prova a venire a trovarmi da un elicottero a casa mia.
    Diimmelo solo prima,per cui vedrò se accoglierti a pane e mortadella e un buon bicchierozzo oppure a sprangate.
    Di sicuro se l’opzione è la Sprangata”, vedrò di farti dire al tuo “socio ” che sempre ti accompagana…Vai avanti tu che a me viene da ridere..

    una buona giornata

    cc

  2. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Potrei rispondere al post di Uroburo sulla filosofia e sull’ideologia, ma non mi sembra il momento adatto.
    Personalmente sono molto pessimista sulla faccenda israeliana e credo che verrà tutto messo a tacere in tempi brevi. Come al solito, del resto.
    Non sono d’accordo invece sul desiderio di eroismo di Pino.
    L’eroe è anche quello che sistematicamente e tenacemente combatte lavorando sulla presa di coscienza degli altri. La funzione di un giornalista è di informare e continuare a farlo credendo nell’utilità del suo lavoro, che agisce sul lungo termine in maniera molto più incisiva e più vasta di un qualsiasi atto pseudoeroico. Immolarsi è solo, a mio avviso un inutile atto narcisista, che non porta a niente di buono, se gli interessi sono talmente radicati da coinvolgere tutto l’Occidente. Il problema di Israele è troppo grande e troppo complesso per credere di poterne venire a capo facendo gli eroi.

  3. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x marco tempesta

    NON attribuirmi cose né dette né pensate. Non ho proprio nessun desiderio di eroismo, e ci tengo a vivere. Ho solo detto che mi spiace non essere partito, che se si deve crepare quello è un modo sensato e che è sensato anche non crepare e poter testimoniare. Dov’è e che c’entra l’eroismo?
    L’eroismo è resistere, resistere, resistere. Cioè nonostante tutto vivere. Senza fottersene degli altri.
    Un saluto.
    pino

  4. Vox
    Vox says:

    PERCHE’ ISRAELE HA ATTACCATO DEI CIVILI NEL MEDITERRANEO ?

    Da un articolo di THIERRY MEYSSAN
    voltairenet.org

    Israele ha pesato in anticipo le conseguenze dell’attacco che ha lanciato contro un convoglio umanitario marittimo. Quali sono i suoi obiettivi, che stanno scatenando una crisi diplomatica mondiale, perché ha sfidato il suo alleato turco ed il suo protettore, gli Stati Uniti?

    L’attacco condotto da tre incrociatori lancia-missili di classe Saar, il 31 maggio 2010, contro la Freedom Flotilla, nelle acque internazionali del Mediterraneo, esemplifica la fuga in avanti compiuta da Tel Aviv.

    La Freedom Flotilla è un’iniziativa di militanti dei diritti dell’uomo, sostenuta dal governo turco. Il suo obiettivo è al tempo stesso di trasportare aiuto umanitario fino a Gaza e, ciò facendo, rompere il blocco posto illegalmente dall’esercito israeliano, nei confronti di 1,5 milioni di abitanti di Gaza.

    La decisione di abbordare navi civili nelle acque internazionali, costituisce un atto di guerra secondo il Diritto Internazionale, giuridicamente parlando c’è stato: furto di navi e del loro carico, rimozione e sequestro dei passeggeri, omicidi; o addirittura assassini, se si ammettono come veritiere le notizie della televisione turca, secondo la quale i commando avevano un elenco delle personalità da liquidare durante l’assalto.

    Questo atto di guerra, contro le bandiere greche e turche garrenti su tali navi, è stato perpetrato per consolidare il blocco, il quale costituisce in sé una violazione del Diritto Internazionale.

    Scegliendo l’argomento della -legittima difesa-, le autorità israeliane hanno rivendicato esplicitamente la loro sovranità sulle acque internazionali a 69 miglia nautiche al largo della Palestina; tale annessione – temporanea o duratura – era necessaria per il perseguimento del blocco, ritenuto necessario alla sicurezza dello stato dell’Israele.
    [Nulla di strano, se si pensa che da 60 anni Israele non fa che allargarsi in tutte le direzioni, perchè non dunque in mare? – Vox]

    Abbordando una nave turca ed uccidendo dei passeggeri, Tel Aviv ha innanzitutto scelto di rispondere militarmente alla crisi diplomatica che l’oppone da gennaio 2009 ad Ankara. Si ritiene che tale iniziativa possa provocare una crisi in seno allo Stato Maggiore turco e tra questo ed i governi turchi. Tuttavia, potrebbe portare ad una rottura completa delle relazioni militari tra i due paesi… Fra l’altro, questa crisi potrebbe avere delle conseguenze sulle relazioni commerciali tra i due paesi, mentre la Turchia è un partner vitale per l’economia israeliana.

    …Tel Aviv doveva rompere la credibilità della Turchia nel momento in cui si avvicina a Siria e Iran, ambendo esercitare, insieme con suoi nuovi partner un’autorità regionale. Nell’immediato, Israele doveva sancire il ruolo di Ankara nel negoziato del Protocollo di Tehran sull’industria nucleare iraniana.

    Da parte turca, ci si aspettava un intervento israeliano energico ma non letale…

    In una conferenza stampa, Bülent Arinç [vice-primo ministro] ha voluto la restituzione immediata delle tre barche turche rubate e del loro carico, come anche e soprattutto la liberazione delle centinaia di cittadini turchi portati via e sequestrati. Ha scelto di qualificare l’attacco un atto di “pirateria”, e non di guerra, in modo da offrire al governo Netanyahu la possibilità di presentare l’affare come una sbavatura e non come una scelta politica. In questa logica, il presidente Abdullah Gül, da parte sua, ha richiesto che i tribunali israeliani giudichino i responsabili di questa carneficina.

    Dal Cile, il presidente turco Erdogan ha dichiarato: -Questa azione è totalmente contraria ai principi del diritto internazionale, è terrorismo di uno Stato disumano. Mi rivolgo a quelli che hanno appoggiato questa operazione, voi supportate il sangue, noi sosteniamo il diritto umanitario e la pace-.

    Nel pomeriggio, Ankara ha interpellato il Consiglio atlantico. La Turchia è membro della NATO. Se non vi trova la risposta che si aspetta dal governo israeliano, potrebbe qualificare l’attacco un atto di guerra e richiedere l’aiuto militare degli Stati membri dell’alleanza, in virtù dell’articolo 5 del Trattato dell’atlantico Nord.

    Il governo Netanyahu ha invitato i suoi cittadini residenti all’estero a lasciare la Turchia, mentre manifestazioni spontanee si moltiplicano davanti ai consolati israeliani, nella quali la folla chiede vendetta.

    Dal lato degli Stati Uniti, questo affare ricorda quella dell’USS Liberty, 8 giugno 1967. Durante la guerra dei Sei giorni, gli israeliani attaccarono un edificio di sorveglianza elettronica dell’US Navy, facendo 34 morti e 171 feriti. Tel Aviv presentò le sue scuse per questo sgarbo sul campo di battaglia mentre, pur accettandole ufficialmente, Washington ci vide un oltraggio deliberato. Gli israeliani, all’epoca, avrebbero voluto sanzionare le stesse critiche statunitensi.

    Questa volta, l’attacco alla Freedom Flotilla potrebbe essere una sanzione dopo il voto per Washington di una risoluzione degli Stati firmatari del Trattato di non proliferazione che costringa Israele a dichiarare le proprie armi nucleari ed ad accettare i controlli dell’agenzia internazionale dell’energia atomica.

    La decisione israeliana di attaccare delle navi civili nelle acque internazionali avviene dopo l’assassinio negli Emirati, di un dirigente palestinese da parte di un’unità del Mossad; la scoperta di un vasto sistema di copia di passaporti falsificati, a scapito degli stati occidentali; ed il rifiuto di assistere alla conferenza internazionale seguita al Trattato di non proliferazione.

    Questo insieme di fatti può essere interpretato come una successione di colpi perpetrati da un Stato sicuro della sua impunità – ed in questo caso, potrebbe trattarsi questa volta di un colpo di più o di troppo – , o come una montata, dopo una breve frizione pubblica con l’amministrazione US – si tratterebbe allora di rivendicare la leadership del movimento sionista, dimostrando che Tel Aviv decide e Washington ratifica – .

    L’Alto commissario alle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo, Navi Pillay, ha dichiarato che l’operazione israeliana non poteva avere nessuna giustificazione giuridica. Il Relatore speciale sui Diritti dell’uomo nei territori occupati palestinesi, Richard Falk, ha tenuto a sottolineare che al di là dell’attentato alla libertà di circolazione sui mari, il problema centrale resta il blocco. “A meno che siano prese delle azioni pronte e decisive per mettere fine all’azione israeliana su Gaza, saremo tutti complici di una politica criminale, che minaccia la sopravvivenza di una comunità assediata”, ha affermato.
    Il Consiglio di sicurezza è stato convocato in emergenza, oggi (31.05.2010), alle 18. Il ministro turco degli Affari esteri è partito per New York.

    http://www.voltairenet.org/article165580.html

  5. Schifo anche atomico: i razzisti vanno a braccetto con i razzisti
    Schifo anche atomico: i razzisti vanno a braccetto con i razzisti says:

    Guardian: “Israele ha l’atomica
    e nel 1975 la offrì al Sudafrica”

    Citati documenti firmati dall’attuale presidente israeliano Shimon Peres e dal ministro della Difesa sudafricano PW Botha
    LONDRA
    In pieno apartheid, nel 1975, Israele cercò di vendere al Sudafrica le sue testate nucleari. È quanto scrive il quotidiano britannico The Guardian in un articolo pubblicato in prima pagina e definito «esclusivo», in cui vengono citati, a tal proposito, documenti firmati dall’attuale presidente israeliano Shimon Peres e dal ministro della Difesa sudafricano PW Botha. Secondo quanto riferisce il giornale, si tratta del primo documento che attesti effettivamente il possesso di armi atomiche da parte di Israele.

    Il testo a cui si riferisce il quotidiano britannico, che è stato declassificato in Sudafrica, rappresenta di fatto il resoconto di una serie di incontri tra alti responsabili dei due paesi, cominciati il 31 marzo 1975: nel loro primo colloquio, i funzionari dello stato ebraico «offrirono formalmente di vendere al Sudafrica alcuni dei missili di Gerico con capacità nucleare, facenti parte del proprio arsenale», nome in codice Chalet. Poco più di due mesi dopo, il 4 giugno, Botha e Shimon Peres si incontrarono a Zurigo. «Il ministro Botha espresse interessamento per un numero limitato di Chalet» e l’allora ministro Peres diede la sua disponibilità a trattare offrendone in «tre taglie differenti».

    Il documento, che gli israeliani avrebbero voluto non fosse declassificato, è stato scoperto da uno studioso americano, Sasha Polakow-Suransky, durante una sua ricerca sulle relazioni tra Israele e Sudafrica in vista della pubblicazione del libro «L’alleanza non dichiarata: l’alleanza segreta di Israele con il Sudafrica dell’Apartheid».

  6. Vox
    Vox says:

    Il vero motivo per cui Israele diventa sempre più arrogante è da ricercare nella sua continua impunità.

    Fa schifo, per la sua assenza di palle, la dichiarazione dell’ONU che “condanna gli atti, ma non Israele”.

    Ma quegli atti chi li ha compiuti? Nettuno il dio del Mare? Gli spiriti del cielo scesi dagli elicotteri, della serie “ci trovavamo a passare di qui per caso”?

    Dunque, condanniamo la mano, non l’uomo che la manovra!
    Benissimo, allora dovremmo anche cambiare il codice giuridico: l’assassino non è colpevole, sono le sue mani. Magari, potremmo tagliargliele, come vuole la Sharia?

    E’ chiaro che Israele non si vuole fermare davanti a nulla. E’ anche probabile che abbiano assaltato la nave turca assolutamente di proposito (quale militare compirebbe azioni non concordate con lo stato maggiore e col governo?). Le ragioni sono molteplici:
    – Il ruolo che ha avuto Ankara nella recente soluzione, secondo la quale Turchia e Brasile arricchiranno l’uranio per conto dell’Iran, tagliando i piedi a chi voleva intentare azioni militari.

    – Il desiderio di creare una guerra, una qualsiasi: se non è con l’Iran, se non è con, lo Yemen, la Corea o quant’altro, anche la Turchia va benissimo.

    Basta che poi, nel torbido, Israele possa annettersi altri territori da tempo ambiti, in Libano, in Siria, in Giordania, di sopra e di sotto. Che poi ci riescano, è un altro paio di maniche. Ma si sa, anche un certo tizio, anni fa, credette di vincere il mondo in poche settimane.

    Un’ultima considerazione.
    E’ ormai chiaro che la famosa sicurezza di Israele non corre alcun rischio. E non lo ha corso mai. La cosidetta “paura”, se la sono cucita addosso, insegnandola ai bambini fin dalle elementari, assieme all’odio viscerale per gli arabi, al disprezzo per i gentili in genere e alla cognizione di essere stati “prescelti” e quindi superiori a tutti – miscela esplosiva di super-razzismo allo stato puro.

    E mentre loro strillano che l’Iran sarebbe “intenzionato” a dotarsi di armi nucleari (processo alle intenzioni, sufficiente, secondo alcuni, a legittimare un bombardamento), loro le hanno già. Senza freni.

    E’ a rischio, dunque, la sicurezza di tutti gli altri stati del Medioriente e il comportamento di israele, più va avanti secondo le linee tenute fin qui, più rende la situazione instabile e pericolosa per tutti.
    Anche per l’Europa.

  7. Commenti da Comedonchisciotte
    Commenti da Comedonchisciotte says:

    Perchè Israele può?

    Semplice, perchè ha cominciato con violazioni più blande della legge internazionale, e ha visto che i mezzi di comunicazione occidentale lo hanno difeso, poi ne ha fatte di più grosse, e lo hanno difeso ancora, e così, con quantità mitridatiche sempre più elevate di veleno a base di menzogne e violazioni della legge internazionale e dei diritti umani dei palestinesi ha continuato a farla franca.

    Qualunque cosa faccia si “difende”.

    Attaccava il Libano?

    Si difendeva.

    “Riportò Gaza all’età della pietra”, come minacciò e poi mise in atto un anno e mezzo fa?

    Si difendeva.

    Caccia i palestinesi dalle proprie case?

    Si difende, perchè lo stato di Israele esisteva 2730 anni fa!

    Pensate che il regno di Israele è crollato distrutto dal re Sargon di Assiria nel 722 avanti Cristo, quando Roma era un villaggio di poche anime!
    Ma però è “giusto” che ebrei che secondo molti studiosi (es: Shlomo Sand) sono prevalentemente discendenti di europei convertiti all’ebraismo “tornino” in una terra dove i loro antenati non erano mai stati.

    Affermano che loro, con il sesto o il settimo esercito più potente al mondo, rischiano di “essere cancellati dalla cartina geografica”, mentre è sotto gli occhi di tutti che l’unico paese che è scomparso dalla carta geografica da 62 anni è la Palestina.

    Qualcuno sa che Israele ha 4 volte più cacciabomabardieri dell’Italia, e che ne sta acquistando altri 100?

    Che ha 400 testate atomiche?

    Che le tante manifestazioni pacifiche dei palestinesi sono spesso represse nel sangue, come la “Freedom flotilla”?

    Vuoto di notizie sul fronte dell’informazione occidentale.

    Se però un palestinese torce un capello ad un israeliano, sono certo che il giorno dopo un titolo cubitale ed un articolo a quattro colonne che in sostanza afferma che i palestinesi sono tutti terroristi non me lo toglie nessuno.

    E chi li sostiene in occidente è complice dei terroristi, naturalmente.

    Ma dove è finito il diritto all’informazione?

    Ora attaccano in acque internazionali delle navi di due paesi membri della Nato, cioè di fatto dichiarano guerra alla Nato, eppure si “difendono” ancora.

    E lo fanno dopo avere preparato l’attacco con potenti segnali di disturbo per impedire alle emittenti televisive e radio che erano a bordo di trasmettere quello che sarebbe successo.

    Se una nave ti attacca in acque internazionali, quindi in torto marcio, e tu ti difendi e reagisci e gli spari, non stai difendendoti giustamente da dei pirati?

    Chi difende una aggressione in acque internazionali non è complice di questo atto di pirateria?

    Eppure gli Israeliani si “difendono” e i pacifisti sono “aggressori”, e i primi trovano molti paesi occidentali pronti a difenderli, a condannare magari a parole ma giustificare e a difendere e a lasciare impunita di fatto la loro pirateria.

    Siamo noi che gli permettiamo di fare tutte queste palesi violazioni del diritto internazionale, e, se non li fermeremo adesso, isolandoli, imponendogli sanzioni internazionali, e non solo parole e bla bla bla, “lip service” come si dice in inglese, saranno in futuro pronti a fare di peggio.

    Ma che credibilità ha la Nato se non interviene contro una palese violazione ai danni di navi di propri paesi membri?

    Che credibilità ha l’occidente quando parla di “diritti umani violati” in Sudan o in Iran, ma nega il diritto di base all’autodeterminazione dei popoli, diritto fondante del sistema internazionale e dell’ONU, ai Palestinesi?

    E permettetemi una divagazione, che credibilità ha l’occidente, quando parla di “tolleranza”, ma poi vuole mettere nella costituzione europea che le sue radici sono “giudaico-cristiane”, quando le sue radici sono pre- cristiane, greco-romane, ma anche slave, germaniche, ecc… e inoltre diventa intollerante verso veli, minareti, ecc…?

    Il problema non è solo palestinese.

    E’ in atto una crociata, una aggressione strisciante contro tutto il mondo mediorientale/islamico, che dalla Somalia arriva al Pakistan, passando per il Sudan, la Palestina, il Libano, l’Iraq e l’Afghanistan.

    Prossima fermata: Iran?

    Oppure dispersione o ulteriore massacro del popolo Palestinese?

    Chi può dirlo?

    C’è scritto sulla Bibbia che Israele ce l’ha data Dio!

    Quindi sono loro, i palestinesi, gli invasori, no?

    Ma “fondare” il proprio diritto su un libro sacro religioso non si chiama “fondamentalismo”?

    Sì, ma solo se a praticarlo sono gli altri, i musulmani!
    (di Eighthdormant)

  8. Commenti da Comedonchisciotte
    Commenti da Comedonchisciotte says:

    Gli israeliani si fermeranno nella Striscia solo quando la Striscia non esisterà più, si sono sempre espansi a macchia d’olio e hanno “unito le macchie”, hanno spinto tutti i palestinesi nel loro ultimo fazzoletto di terra e hanno costruito un muro.

    Cercano di sterminare la popolazione palestinese in ogni modo per appropriarsi anche di quell’ultimo fazzolatto di terra, non possono “spostare” i palestinesi perchè non c’è più residuo di terreno se non quello in cui sono oggi.

    Gli aiuti unanitari sono un’ostacolo alla realizzazione del progetto e se ne strafregano beatamente di eventuali conseguenze con paesi europei o USA o chi per loro… hanno un arsenale atomico e missili per utilizzarlo e di fatto sono ben inseriti politicamente in tutti i paesi.

    Qualunque dissenso di Europa ed USA sarà un dissenso di facciata come è sempre stato. No credo esista uno stato più pericoloso e potente di Israele e sono talmente fanatici che non è possibile fermarli senza scatenare un olocauto atomico. l’Europa non farà nulla, gli USA nemmeno in un film di fantastoria, Israele potrà così continuare, ha più volte sondato il terreno e ha constatato di poter fare ciò che gli pare.
    (di Matt-e-Tatty)

  9. Vox
    Vox says:

    C’e’ un commento sul web (Comedonchisciotte) che ha del vero:

    Non si tiene conto abbastanza di un fatto che condiziona l’avere sempre giustificato i crimini di Israele: personaggi potenti di fede ebraica sono ai vertici di molti stati quindi condizionano quanto sopra.
    Anche noi italiani abbiamo un ministro di fede ebraica e pure dei parlamentari. Sapendo che la religione ebraica insegna che chi non è ebreo è da considerare un “animale parlante” direi che c’è da preoccuparsi.

  10. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x VOX, post 6
    Ok, questa è una costante. La conosciamo tutti.
    Ora andiamo avanti, tenendo conto che tutto l’Occidente è a favore di Israele.
    Cosa propone VOX?

  11. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro Pino,

    quello che è avvenuto in “acque internazionali” è talmente di una palese evidenza di violazione di tutti gli accordi e del più elementare diritto internazionale,almeno della storia recente, che merita una riflessione più ampia.

    Non è assolutamente pensabile che gli attuali detentori del potere israeliani,non si rendessero conto a priori del gesto inaudito, che stavano per compiere.
    Scartando quindi a priori l’eventualita di un errore delle speciali teste di cuoio” che sovente essendo anche delle solenni di c..zzo è sempre in agguato, vale la pena di analizzare il tutto anche alla luce della attuale situazione economica mondiale, almeno per uno come il sottoscritto che crede poco al caso e all’incidente occasionale.
    La sostanza di quanto avvenuto più, che nella più che evidente “mattanza di civili”, risiede a mio avviso nel più grande favore che mai si potesse fare ai “cosiddetti nemici” presunti di Hamas e dei Talebani nemicissimi, quasi da “prefigurare una strana voglia di un nuovo 11 Settembre,da gestire sullo schacchiere internazionale.
    Quale occasione migliore , per rilanciare una stretta internazionale sull’altro” nemico”(quello vero economico o anche soltanto sul diritto di altri popoli alla divisione della posta) ,libera da “mal di pancia” etico -morali ,agli occhi della Comunità intenazionale e dei Gonzi disposti a bere tutto in buona e cattiva fede?
    Sì , so di esagerare , ma a mio avviso c’è una strana voglia di un nuovo 11settembre !

    cc

  12. Vox
    Vox says:

    @ MT
    Che posso proporre? Solo di non tacere, di non sottometterci alla politica delle scusanti di israele che “può fare tutto quel che gli pare”, po’rello, perchè c’ha avuto l’oloccausto e ora c’ha tutti contro.

    Ma un motivo se uno c’ha tutti contro ci sarà.
    O no?

    Se i nostri governanti (su, su, fino all’EU e all’Onu) sono tutti proni, supini, genuflessi, etc., anche perchè, come ha osservato qualcuno, molti di loro sono ebrei e filoisraeliani essi stessi, almeno noi, gente comune, dobbiamo resistere contro l’imposizione del falso e del silenzio.

    Non a caso, le lobby ebraiche europee cercano di far passare una legge che renda criminale e quindi punibile criticare Israele. Ma ci rendiamo conto?! Già oggi ci sono persone che, solo per aver espresso delle OPINIONI, opinabili finchè si vuole, sull’Olocausto, ma sempre opinioni, stanno in galera in Germania, assieme ai loro avvocati!

    Se non è intimidazione e fascismo questo, io non so più cos’e’.

  13. Vox
    Vox says:

    DA ISRAELE UNA MINACCIA DI PORTATA STORICA

    GIULIETTO CHIESA
    megachipdue.info

    Il sangue dei pacifisti di Freedom Flotilla ci invia un messaggio tragico, che dobbiamo capire in tutta la sua portata storica.
    Questo aggettivo non deve essere considerato retorico.

    Il 31 maggio 2010 Israele ha dimostrato al mondo di essere divenuto il pericolo principale per la pace e la sicurezza del mondo.

    Guidato da un gruppo più che di criminali, di completi irresponsabili, questo paese dimostra di essere pronto a qualunque eccesso, a qualunque follia, in nome di un fondamentalismo religioso, aggressivo, in spregio a ogni norma e alla stessa idea del diritto.

    Adesso possiamo (anzi dobbiamo) immaginare cosa cova nei centri del potere di un tale stato e a cosa sono pronti: a trascinare nel disastro il mondo intero in nome della presunzione che la loro verità religiosa (quella della -terra promessa-) debba essere imposta a tutti, costi quel che costi.

    La risposta della cosiddetta comunità internazionale è stata significativa: questa volta quasi nessuno ha potuto tacere. Ma bisogna denunciare la sua debolezza e incompletezza. Si prende tempo sperando di far dimenticare o di attenuare lo sdegno mondiale.

    Tutti coloro che hanno a cuore la sopravvivenza del genere umano non possono sottovalutare la minaccia che un attacco di Israele all’Iran rappresenterebbe per l’ Europa e per il mondo intero.

    I fanatici e gl’irresposabili che torturano il popolo di Gaza e il popolo palestiese tutto intero sono pronti a tutto.
    Chi non se ne accorge oggi – e non fa nulla, o poco, per fermarli – porterà la responsabilità di ciò che si prepara per domani.

    Giulietto Chiesa

    megachipdue.info/tematiche/guerra-e-verita/3833-da-israele-una-minaccia-di-portata-storica.html

  14. Vox
    Vox says:

    Ri-rettifico:
    il commento al N. 6 è mio.
    Poco prima c’era al 6 il commento di un blogger di Comedonchisciotte che non è passato, onde il mio errore di numero.

    Questo perchè preferisco sempre prendermi la responsabilità delle mie parole.
    (Chiusa parentesi)

  15. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Pino, mi sono rifatto alle ultime battute del tuo scritto:

    Sento sempre dire che prima o poi tutti dobbiamo morire. Farlo come quei “dieci amici dei terroristi” è un modo sensato. Ed è un modo sensato farlo anche come chi invece è rimasto vivo. Testimone. Solidale e testimone.

    Poichè sappiamo benissimo tutti che di porcate Israele ne ha fatte una certa quantità ne è sempre uscito illeso, si deve presumere che qualsiasi tentativo di sfidarlo frontalmente sia, in partenza, un tentativo perdente, per i motivi che entrambi intuiamo.
    Dal punto di vista emotivo, l’assalto alle navi a quella maniera, è una porcata inaccettabile da qualsiasi persona per bene. La logica della politica però non ha niente a che vedere con le persone per bene: segue altre strade che noi aborriamo ma che da altri sono considerate normali, anzi necessarie.
    Io sono del parere che nessuna azione dimostrativa abbia il potere di smantellare le intenzioni di Israele.
    Nessuna testimonianza aggiungerebbe alcunchè di decisivo alla tragica situazione che QUOTIDIANAMENTE è di per sè testimonianza di arroganza e prevaricazione ai massimi livelli.
    Ecco perchè sono contrario al genere di interventi come quello della Flotilla. Non servono a smuovere l’opinione pubblica più di tanto. O meglio, smuovono sempre gli stessi, che non hanno bisogno di essere sensibilizzati.
    Quanto durerà la notizia? Il tempo di un nuovo fuoco d’artificio da qualche altra parte del mondo ed ecco l’opinione pubblica dirottata su altri problemi.
    Buona invece l’iniziativa della Coop e Conad di non commercializzare prodotti provenienti dalle colonie ebraiche.
    Bisogna isolare moralmente Israele utilizzando il passaparola nella rete, testimoniando le prevaricazioni che OGNI GIORNO avvengono in quell’area. Se cambiamento ci sarà, potrà solo avvenire in maniera non traumatica. Ammenocchè non subentrino quelle famose variabili dinamiche di cui parlavo nei post precedenti, tipo un intervento bellico vero e proprio, ma allora è un altro discorso.

  16. Vox
    Vox says:

    Does Israel Rule the World?

    Why are so many nations bending to Israel’s will or staying silent on its crimes? What is it about this minuscule country that enables it to have so much control on decisions made by larger and more powerful nations? It refuses to abide by international laws and treaties. It illegally occupies great swathes of Palestinian land and it’s imposing an illegal blockade on Gaza. Moreover, it is the only country that could get away with assassinating its enemies on foreign soil.

    http://www.jnoubiyeh.com/2010/06/does-israel-rule-world.html

    E’ Israele a comandare il mondo?
    Come mai tante nazioni si piegano alla volontà di israele o passano in silenzio sui suoi crimini? Cos’e’ che rende possibile a questo minuscolo paese di mantenere il controllo sulle decisioni di paesi ben più grandi e potenti?…

    [forse perchè è vero quanto al post 9?]

  17. Peter
    Peter says:

    x Pino

    scusi, ma questa volta Marco aveva ragione. Sono infatti molto lieto che Lei non si sia trovato su quella nave nel Mediterraneo a fare da bersaglio! Lei parla di fare da testimone, ma come certo sa l’etimologia della parola martire e’ proprio quella, testimone.
    E’ vero che tutti dobbiamo morire, ma e’ sempre meglio averla qui sul suo blog e leggere molte cose interessanti, invece di un sinistro trafiletto necrologico, oppure una sinistra nota sui giornali che tra gli italiani detenuti dagli israeliani vi sarebbe anche un noto giornalista…
    Ci racconti poi, se puo’, delle sue esperienze in Uzbekistan

    un caro saluto

    Peter

  18. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x marco tempesta

    Caro marco,

    dài oggi e dài domani la goccia buca anche la pietra…. L’imbecillità dei governanti israeliani e dei loro supporters assetati di sangue li acceca: non si rendono conto che il tempo NON lavora per Israele. Oggi in Italia la guerra partigiana è un ricordo che non frega più niente a nessuno. Tra 20-40 anni la Shoà sarà un ricordo nei libri di storia, nessuno – eccetto la solita feccia della feccia – sarà più disposto ad accettare massacri con la scusa del pericolo di altre Shoà, che esiste solo nelle testa bacate e degli affaristi senza scrupoli. Questi stanno sporcando e degradando lo stesso ebraismo.
    Se gli ebrei avessero ragionato come te nel post precedente si sarebbero arresi ai 1.600 anni di porcherie della Chiesa nei loro confronti. Invece hanno tenuto duro. Possono tener duro anche tutti coloro i quali NON vogliono le pulizie etniche e le soluzioni tipo riserve dei pellerosse o dei bantustan africani e australiani.
    Per fortuna i giovani con la bibbia e annessi e connessi ci si puliscono sempre più la suola delle scarpe, come aveva già suggerito di fare tempo fa un certo Spinoza, ebreo che non portava il cervello all’ammasso rabbinico, cioè clericale.
    pino

  19. Vox
    Vox says:

    Ecco perchè sono contrario al genere di interventi come quello della Flotilla. Non servono a smuovere l’opinione pubblica più di tanto
    @ MT

    Questo è assolutamente falso, caro Marco.
    L’opinione pubblica, proprio ora, come non mai, si è smossa parecchio. E ogni piccolo movimento è come una piccola breccia in più nel muro. Dopo tante brecce messe insieme, si formerà un buco che lo farà crollare.

    La Flottilla voleva portare degli aiuti che attenuassero le difficoltà del popolo prigioniero a Gaza. Dagli attacchi criminali di Piombo Fuso, il 70% delle scuole e molti ospedali, per non parlare delle case, non sono ancora stati ricostruiti per la semplice mancanza di cemento e altri materiali che le navi trasportavano.

    Anche se il cemento non dovesse giungere a destinazione, un messaggio di solidarietà e fratellanza, fino al sacrificio, è arrivato comunque ai palestinesi. Essi hanno bisogno del sostegno morale della comunità internazionale quasi quanto del cemento e dei medicinali. Per non sentirsi soli nella loro resistenza. Per avere il coraggio di continuare a resistere.

    E il fatto che messaggio e sacrificio abbiano un grande significato per loro, è evidente dall’annuncio di tre giorni di lutto nazionale annunciato per coloro che sono morti o sono stati feriti sulla Flottilla.

  20. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Caro Peter, guardi che ci sono 9 morti e 480 vivi, ancorché in galera. Ma perché mi volete per forza ficcare, nell’eventualità, nel novero di quei poveri 9 anziché in quello dei 480? Mi tocca toccar ferro…. e mi scuso per il gioco di parole.
    Sì, l’etimologia la conosco. Ma detesto il significato che ha preso grazie al cristianesimo prima e all’islam adesso. Si può testimoniare da giornalista, da persona decente, vivendo (anche se col cuore sempre meno leggero, visto come è fatto il mondo). Così come si può finire sotto un’auto anche attraversando la strada.
    Hic manebimus optime!
    Un saluto.
    pino

  21. Controcorrente
    Controcorrente says:

    La distinzione tra capitalismo finanziario e capitalismo industriale (l’economia reale) è un inganno….
    Anche il capitalismo industriale si basa sulla stessa logica di quello finanziario : una inesausta scommessa su un futuro additatoci continuamente,per tenerci al basto,come terra promessa che arretra costantemente davanti ai nostri occhi con la stessa inesorabilità dell’orizzonte davanti a chi abbia la pretesa di reggiungerlo.
    Se mai il capitalismo finanziario,con la sua brutalità , ha il pregio dismascherare questo giochetto infantile che dura da due secoli e mezzo e che deve finire. E finirà.

    Santa vergine del plar , ma chi saà mai l’intelletuale marxista che oggi ha scritto queste parole su un noto quotidiano italiano ?
    Ai volonterosi l’arduo compito di indivuduare il noto malfattore marxista.

    Per parte mia quello che ho trovato interessante dell’intero articolo è il dato citato citato da fonte non sospetta quale quella del divino Giulio (T) che ha affermato che il salvataggio dell’economia di carta, garantito dagli Stati, HA RIPRODOTTO IN FORMA DIVERSA LE STESSE CONDIZIONI DI CRISI POTENZIALE CHE CERANO APPENA DUE ANNI FA.
    in parole povere sul mercato “over the counter”, il mercato principe dell’economia di carta sono tornati gli stessi valori ante-2008, dall’altro lato del mondo ogni 8 SECONDI si emette un Milione di euro o dollari di nuovo debito pubblico.

    Cioè finora abbiamo scherzato , siamo esattamente allo stesso punto da cui siamo partiti ….
    A quando l’OVERDOSE MORTALE ?

    Potete chiedere Lumi a Marco Tempesta e al suo ottimismo tecnologico !
    Per il problema Riformistico Democratico ,chiedere lumi a Peter che di Welfare se ne intende, visto che abita nella patria degli Inventori,che presumo in questo momento , HAnno senza dubbio un sacco di altre cose a cui pensare!

    buon pomeriggio e buon divertimento a tutti!

    cc

    Nel frattempo raccomandate l’anima e il portafoglio alla PIA OPERA DEGLI OBLATI DELLA MADONNA.

  22. Emanuele R.
    Emanuele R. says:

    Vale la pena di ricordare come la presa di posizione de “Il giornale” rappresenti un unicum a livello mondiale. Tanto per farci riconoscere, siamo gli unici il cui organo ufficiale del primo ministro si schiera apertamnete in favore dei terroristi israeliani. La cosa che però mi ha fatto più male è l’ atteggiamento di alcuni giornali presuntamente “di sinistra”, vedi il giornale di Travaglio e Colombo, che ciarlava di flotta “mezza”(?) pacifista. P.S. sono l’ utente Israele stato fascista. Caro nicotri, il nick lo cambio, ma il giudizio non lo rinnego

  23. La merda assedia il Vatic-Ano
    La merda assedia il Vatic-Ano says:

    Riciclaggio, rapporti con lo Ior
    sotto inchiesta dieci banche
    Roma, bonifici milionari nel mirino della Procura. La banca vaticana, secondo i pm, sarebbe solo uno schermo dei reali beneficiari delle operazioni
    di ELSA VINCI

    ROMA – Rapporti sospetti con lo Ior, la procura di Roma indaga su dieci banche. Gruppi del calibro di Unicredit e Intesa San Paolo, realtà più modeste come la Banca del Fucino fondata dai principi Torlonia, che ogni giorno scambiano operazioni per centinaia di milioni con l’Istituto opere di religione del Vaticano, “uno schermo” per i clienti, che si teme possa celare operazioni di riciclaggio. Perché dietro il bonifico o la transazione c’è soltanto un acronimo: Ior. Mai o quasi mai una persona fisica o giuridica. Origine e destinazione degli assegni risultano coperti dal diaframma della banca estera.

    L’allarme è arrivato circa un anno fa dall’Unità di informazione finanziaria, la struttura di “financial intelligence” di Bankitalia, che ha mobilitato la Guardia di finanza. Si indaga per la violazione della legge 197 del 1991 che ha introdotto nel nostro ordinamento tre obblighi fondamentali per gli intermediari finanziari: l’identificazione dei soggetti coinvolti in una transazione, la registrazione dei dati nell'”archivio unico informatico”, la segnalazione di eventuali operazioni sospette. Regole pare non sempre rispettate.
    I magistrati romani hanno scoperto che lo Ior usava in modo cumulativo, senza fornire alcun dato di identificazione, un conto corrente aperto nella filiale 204 dell’ex Banca di Roma (oggi Unicredit) in via della Conciliazione al confine con le Mura Leonine. In un paio d’anni su quel conto sono transitati 180 milioni di euro. Su questo caso specifico, la prassi è stata abbandonata con l’integrazione Unicredit.
    SEGUE SU http://www.repubblica.it/cronaca/2010/06/01/news/riciclaggio_banche-4483288/?ref=HREC1-7

  24. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Emanuele R.

    Il giudizio è libero, ed è sacrosanto sia libero.
    Mi riferivo all’aggettivo “nazista”. Ma se l’utente è sempre lei, bene che qui tolga anche l’epiteto “fascista”. Riferito allo Stato. Riguardo i ministri e la politica verso i palestinesi, ritengo che di ministri e non solo ce ne siano di fascisti, vedi l’indecente Lieberman o l’atroce Sharon, ma non scherzava neppure Ben Gurion, e che la politica verso i palestinesi sia orripilante, degna dei fascisti. La politica degli omicidi “mirati” è rivoltante, oltre che condannata anche dall’Onu.
    Israele ha anche giornalisti ottimi e un bel pezzo di società sana, che detesta gli irresponsabili al governo e i mascalzoni nelle forze armate.
    Un saluto.
    pino nicotri

  25. Shalom: gli starnazzi di Fiamma Nierenstein&C
    Shalom: gli starnazzi di Fiamma Nierenstein&C says:

    La cara Fiamma è patetica, ma anche bugiardina: dice che Israele è “l’unica democrazia in Medio Oriente”, ma è una delle sue balle. L’Egitto, la Turchia e il Libano non sono forse delle democrazie? L’Iran non è forse una democrazia? Come? E’ una democrazia teocratica? Ah sì? Ma perchè scusate Israele che cos’è? Non si basa sull’ebraismo? E sui “diritti biblici”? E allora diciamo che Israele è razzista perché vuole la supremazia ebraica così come i bianchi volevano la supremazia bianca in Sud Africa e negli Usa dell’apartheid ed è teocratica perché basata sulla supremazia della bibbia e dell’ebraismo inteso anche come religione.
    Shalom

  26. Uroburo
    Uroburo says:

    Affermano che loro, con il sesto o il settimo esercito più potente al mondo, rischiano di “essere cancellati dalla cartina geografica”
    —————————–
    Beh, io dicevo il III o il IV. Ed ho anche pensato il II dopo l’Useggetta se si calcola il numero di atomiche, che probabilmente supera quello della Francia.
    Con il che si dimostra che Israele è ormai il principale pericolo per la pace nel mondo, come dicevo da tempo. Addirittura superiore all’Useggetta, che è tutto dire. U.

  27. Linosse
    Linosse says:

    Da 25
    “Riciclaggio, rapporti con lo Ior
    sotto inchiesta dieci banche”

    “In un paio d’anni su quel conto sono transitati 180 milioni di euro. ”
    I “poveretti” che battono…sempre cassa e si lamentano dei pochi introiti ,delle poche detrazioni dalle tasse,degli interventi sulla loro scuola privata sembra che possano andare avanti da soli e col vento in poppa!.
    Non hanno bisogno delle nostre elemosine(8 per mille ,detrazioni dalle tasse interventi vari)anzi è il caso che comincino a rendere quello che hanno abbondantemente tolto .
    L.

  28. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Un articolo del 27 marzo 2010 che annuncia le intenzioni di Israele nonsolo alla stampa ma anche agli ambassatori delle nazione da dove partivano le navi:
    http://www.cnn.com/2010/WORLD/meast/05/27/gaza.aid.convoy/?hpt=Sbin

    Per quelli che conoscono l’inglese. Altri possono usare l’opzione di Google di tradurlo in italiano.

    Forse i noti di questo blog esperti della legge internazionale, per esempio la Voce comunista, ci può dare una interpretazione se era legittimo per Israele di bloccare le navi dato l’intento di rompere il blocco in esistenza dal 2007 prendendo in considerazione lo stato di belligeranza tra Israele e il self-proclamato stato di Hamas.

  29. Linosse
    Linosse says:

    Non passa e lo divido 1º parte
    E se….
    Purtroppo le nostre critiche a questo ultimo assalto armato ,contro questa continua violazione di tutte le regole umane ed internazionali da parte del governo(non penso del popolo) di Israele non hanno molta presa.
    Sarebbe forse diverso indire una manifestazione mondiale per rimuovere una mentalità di cieca accondiscendenza verso Israele.

  30. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Io invece comprendo il rammarico di Pino, anche se come suo amico sono contento che non abbia corso quei rischi, anche se quando era in Egitto lo ho più volte invitato alla prudenza, capisco il desiderio di fare qualcosa di concreto, tangibile, palpabile contro l’infinita barbarie perpetrata a danno di un popolo. Una barbarie cieca ispirata al nefasto concetto di “popolo eletto” il cui peggior risultato è proprio il quello di suscitare, cosa inevitabile, contrapposti odi viscerali che portano un intero popolo tra le braccia del fondamentalismo religioso di opposta matrice.
    Una reazione viscerale che rischia di contaminare anche noi, guardando quelle poche e confuse scene dell’attacco apparse sul web mi sono trovato, mio malgrado, emotivamente solidale con un uomo che usa una spranga contro, un altro uomo, la mente dice che non dovrei ma le viscere vanno in direzione opposta. Se mi immedesimo nei passeggeri di quelle navi piratescamente assaltate mi sarei, come alcuni hanno fatto, opposto al sopruso con quello che c’era a disposizione che sia una spranga o la pistola strappata ad un aggressore non fa nessuna differenza se non nell’efficienza del mezzo stesso, a volte difendere il proprio diritto a vivere con dignità ci induce ad azioni in cui c’è anche il rischio di morire.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  31. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cari amici israeliani onesti,
    girolando per Internette, ho visto quello che dicono alcuni altri,amici degli amici.
    Preti talebani,preti cattolici, rabbini un bel pacco di integralisti un bel giochetto con cui giocare al massacro.
    Riflettete dunque prima che sia troppo tardi ed ognuno pensi ai propri integralisti ,per carità di Giove.

    Ecco il sito

    http://intransigeants.wordpress.com/category/actualite/

    cc

  32. Linosse
    Linosse says:

    segue 31
    In seguito i personaggi piu influenti si dovrebbero imbare su altre navi di trasporto umanitario e portare a destinazione quello di cui hanno bisogno.
    Non credo che i militari israeliani riusciranno a fermarli,se invece ci riusciranno si aprirebbe un caso molto singolare.
    L.

  33. ber
    ber says:

    x tutti,post 18

    Does Israel Rule the World?

    Yes,because the money rules the word,…

    e gli ebrei sono nei consigli di amministrazione delle società e banche che contano di tutto il mondo.
    Sono un popolo eletto,…quindi tutto è loro permesso,…la piccola Gerusalemme va loro stretto,…l’universo sarà l’obbiettivo.
    Sono un paranoico?,…forse,…ma vedrete tutto chiaro tra 20 o 30 anni,…per chi ci arriverà.
    Buona fortuna a tutti,Ber

  34. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro P,
    possibile che non ti riesca di tappare il Buco dell’Atlantico tu che sei un tecnologo,renditi utile a qualche cosa nella tua vita , per una volta almeno.
    Noi speriamo tutti in te e nel tuo impegno perchè almeno ti distoglie dallo sparare ca..ate a iosa sul Blog.

    un augurio di buon lavoro

    cc

  35. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro ber,
    questa è una solfa già sentita,non mi convince!
    E’ molto pericolosa!
    Distrae le masse.

    cc

  36. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ecco perchè sono contrario al genere di interventi come quello della Flotilla. Non servono a smuovere l’opinione pubblica più di tanto
    @ MT

    Questo è assolutamente falso, caro Marco.
    L’opinione pubblica, proprio ora, come non mai, si è smossa parecchio. E ogni piccolo movimento è come una piccola breccia in più nel muro. Dopo tante brecce messe insieme, si formerà un buco che lo farà crollare.
    —————
    Non solo l’opinione pubblica, ma anche l’Informazione se ne sbatte le balle della faccenda della Flotilla. Basta farsi un giro su Internet per capirlo.
    Chi fa sentire la priopria indignazione sono sempre i soliti, che non hanno bisogno di essere sensibilizzati in quanto già perfettamente consapevoli delle porcate israeliane.
    “Le Monde” online, bada solo alla liberazione dei manifestanti francesi. In quanto a parole di condanna, niente.
    Idem “Le nouvel observateur”.
    Bbc news parla di un’inchiesta della UE per capire cosa sia successo. Prese di posizione, zero.
    Quanti giorni ancora dureranno queste notizie in prima pagina?
    Due giorni? Tre?
    Poi basta.
    Come è successo per Piombo Fuso. Se ne parla ancora? A me sembra di no. Eppure i morti sono stati molti di più ed ancor meno giustificabili.

  37. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il comportamento del governo israeliano è esecrabile, su questo non c’è alcun dubbio. Lo è stato in passato, lo è al presente, lo sarà probabilemnte anche nel prossimo futuro. Qualsiasi tentativo di sistemare la faccenda palestinese è fallito miseramente.
    Dobbiamo accettare che, al di là del personale disgusto, al di là del senso di rabbia e di impotenza, chi oggi si immola per la causa palestinese lo fa in perdita: non serve a niente, sono morti inutili. Una nave con a bordo tutti i capi di stato europei, non salperà mai per Gaza.
    Il lavoro da fare è meno appariscente ma deve essere più costante, come la goccia che scava la pietra. Azioni di forza, azioni dimostrative, troveranno sempre barriere inespugnabili e connivenze nascoste.

  38. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Linosse

    Quali tagli? I commenti possono lunghi o brevi a piacimento, ma è l’antispam o la piattaforma che fanno le bizze per conto loro.
    Mi mandi come gli altri lettori i post che non passano, li metterò in rete io.
    Un saluto.
    pino nicotri

  39. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro marco,
    la tua “filosofia spicciola ” da Frate trappista laico , può essere più o meno condivisibile, così come trovo perfettamente giustificate le tue consolazioni in una vita laica e spiritista sul modello classico che “chi si accontenta gode.”
    Di li però ad invitare l’Universo a condividere con te su cosa sia utile o meno direi che ce ne passa!
    Su cosa diavolo sia questo lavoro più costante ed assiduo è un dato che ancora mi sfugge.
    Vedi io amo i cani,ma se scivolo su una cacca non esito ad imprecare contro non toglie la cacca dal marciapiede, ben sapendo che che ci sarà sempre la possibilità in un domani di trovare un’altra cacca sul marciapiede.
    Nutro però la segreta speranza che le mie imprecazioni odierne mi evitino un domani di nuotare in un mare di cacche di cani.
    Come vedi in questo caso adotto almeno un pezzo della tua filosia di fondo , ovvero chi si accontenta ,gode.

    un saluto

    cc

  40. Vox
    Vox says:

    Non solo l’opinione pubblica, ma anche l’Informazione se ne sbatte le balle della faccenda della Flotilla. Basta farsi un giro su Internet per capirlo.
    @MT

    Dipende da quale giro si fa.
    Come sempre, caro Marco, lei tende a generalizzare. Con la sua conoscenza di inglese e francese, potrebbe resndersi conto che il mondo non è tutto affetto dall’indifferenza e dal pragmatismo dell’ italiota medio, attento più al calcio che ai problemi del mondo.

  41. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Su Rainews24 in questo momento c’è Luisa Morgantini sui tragici fatti di ieri.
    pino nicotri

  42. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Tanto per rimanere all’italiano,alcuni opinionisti tipo Rampini su Repubblica ,parlano di trappola tesa da Hamas in cui la dirigenza israeliana sarebbe caduta.
    Ora delle due l’una o I dirigenti Israeliani sono degli Imbecilli, ormai senza scampo oppure c’è qualcosa che per il momento sfugge sul piano delle ripercussioni internazionali future.
    provo a pensare alla funzione startegica di una nazione come la Turchia ,menbro Nato ed essenziale in funzione sia Europea che Mondiale per la politica di Obama.
    Che sia questa la vera chiave di volta dell’intera vicenda,un tentativo di giocare contro una possibile distensione da cui Israele avrebbe in fondo parecchio da perdere , venendo a mancare la sua utilità ?
    Un processo di destabilizzazione preventiva atta a scongiurare un Turchia Europea e strategica negli assetti futuri ed economici in quanto asse portante della proiezione verso l’area medio-orientale?
    Di sicuro comunque una carta in questa evenienza una carta “rischiosa” e da ultima spiaggia, non credendo nè all’imbecillità , nè alla pazzia totale del gruppo dirigente israeliano.
    Almeno dal mio piccolo punto di vista.

    cc

  43. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Su cosa diavolo sia questo lavoro più costante ed assiduo è un dato che ancora mi sfugge. (CC)
    ——–
    La testimonianza giornalistica dei comportamenti del governo israeliano. A forza di sentirli, può anche darsi che la gente comune che ora se ne sbatte le balle (con buona pace di Vox e quant’altri), incominci a capire che c’è qualcosa che non quadra nel comportamento israeliano.
    Israele e la Palestina sono lontani dal pensiero della gente comune, in più personali faccende affacendati. L’indignazione per il fatto specifico, lascia il tempo che trova. Idem la stampa.
    Ho citato ( e questo vale per Vox) due giornali francesi e la bbc, per dimostrare come sia data solo la notizia nuda e cruda, come se fosse un qualsiasi dato di cronaca. La stessa cosa è successa per piombo fuso: molta indignazione all’inizio, poi non ne ha parlato più nessuno. Israele conta anche sul disinteresse della gente, per fare quello che gli aggrada.
    Su facebook ho più di 300 amici, di varia estrazione sociale, di varia cultura, di varia sensibilità. Solo due persone hanno postato sull’intervento israeliano, e sono sempre lie solite. D’altronde se ben guardate, io sono stato il primo a dare la notizia, sul blog, dell’assalto israeliano. Notizia girata da uno dei due soliti interessati.

  44. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Quanti siano stati i morti non si è ancora capito. Diverse fonti citano 19 morti, altre solo 10.
    I vari governi si stanno adoperando per il rilascio dei loro connazionali. Non una parola in più.

  45. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Caro CC,
    Ho una soluzione per tappare il buco ma non ha passato il test di Amnesty International. Mi dispiace ma nient’altro funzionerà. Poi le cazzate non le ho scritto io ma CNN. Quello che ho scritto era una richiesta dagli esperti che frequentano questo blog. Ovviamente non sei uno di quelli.
    Buona giornata anche a te.

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