Dal miracolo berluscone della bonanza per tutti alle lacrime, sangue e futuro incerto per (quasi) tutti. Scajola sì, Berlusconi no anche se ne ha combinate di molto peggio. Intanto l’avvocato Carlo Taormina ci spiega come nascono le famose leggi ad personam e dove punta il Chiavaliere

Mentre continua il Romanzo Berlusconale, che promette in ogni pagina benesse e bonanza per tutti, l’Italia comincia a sbattere la faccia contro muri che pare siano fatti di cemento armato e che non siano scalfibili dal blablablà miracolistico. Siamo già al lacrime e sangue, e alle manovre “correttive” di bilancio che rischiano di ricordare gli interventi – tardivi, scarsini e inefficaci – del Titanic. Mannaia sulle pensioni e sull’età dell’andata in pensione. Il tutto mentre le inchieste giudiciarie mostrano il ben godi nel quale se la spassavano e se la spassano le schiere di politici e tecnici che guidati dal tandem BB, Berlusconi Bossi, avrebbero dovuto reimpostare e reimpastare l’Italia facendola diventare un Paese finalmente civile e moderno, a democrazia inossidabie. Altro che Garibaldi e le camicie rosse, non a caso snobbati da questa belle gente.

Forse per colpa del deserto uzbeko m’è sfuggito qualcosa, ma mi pare che nella vicenda delle dimissioni del ministro Claudio Scajola giustamente volute da Silvio Berlusconi nessuno abbia atto rilevare un aspetto clamoroso. Vale a dire: se Scajola ha dovuto dimettersi per la faccenda di un po’ di quattrini di origine diciamo ignota per l’acquisto di un appartamento in pieno centro di Roma, come mai Berlusconi non si dimette per quel molto ma molto ma molto di più appurato su di lui? Dalla P2 a Mills la resistibile ascesa di Sua Emittenza diventato man mano il Caimano, il Cainano, l’Unto del Signore, l’Uomo d’Arcore, il Chiavaliere e infine Papino il Breve, in attesa di andare al Quirinale, è lastricata di faccende assodate e di bugie  e giuramenti clamorosamente falsi ben più gravi di quanto emerso su Scajola.

Ora pare che se ne debba finalmente andare anche “l’uomo dei fare” Guido Bertolaso, ma il Berlusca – che nel curriculum vitae ha ben più cose di Bertolaso – da palazzo Chigi non si schioda, ha sempre l’obiettivo di andare al Quirinale perché è l’unico domicilio che lo metterebbe al riparo a vita da manette e altre inchieste imbarazzanti. Strano questo fare il pulitore da parte di uno che si direbbe decisamente imbrattato. E’ come se a predicare la verginità o almeno la morigeratezza dei costumi fosse un grande puttaniere con in aggiunta caratteristiche sia alla Crasso che alla Creso.
Ma a parte questo, sentiamo cosa dice un ex fedelissimo di Berlusconi qual è l’avvocato Carlo Taormina, a suo tempo membro dello staff del governo Berlusconi e del cervello collettivo al servizio dell’Uomo di Arcore.

Avvocato, ho letto su un blog sue dichiarazioni piuttosto gravi sul capo del governo Silvio Berlusconi, che vorrei approfondire. Davvero lei conosce il modo con il quale Berlusconi chiede ai suoi legali le leggi note come leggi ad personam?

Qualcuno, a seguito di quelle mie recenti dichiarazioni, mi accusa di essere diventato un pentito anti-Silvio. Voglio dire subito che la mia è sempre stata e resta una cultura liberale incompatibile con qualsiasi venatura di sinistra, radicale o moderata. Voglio anche chiarire che non sono un pentito perché i miei giudizi sulle iniziative legislative sbagliate, ad personam e non, sono stati spesso negativi e li ho espressi quando avevo responsabilità politiche e istituzionali. Cito, per tutti, il caso della riforma dell’Ordinamento Giudiziario di Roberto Castelli. Io sono certamente per la separazione delle carriere – non fatta nemmeno da Castelli – ma ritenevo e ritengo che prima bisogna riformare i codici per fare una giustizia efficiente e poi si deve mettere mano all’organizzazione della magistratura. Castelli ha fatto l’inverso e oggi ne paghiamo le conseguenze. Infine, io non sono anti-Silvio. Continuo ad apprezzare Berlusconi ed il berlusconismo, ma ritengo che si sia determinata una deriva non accettabile per una democrazia compiuta: l’uccisione del Parlamento attraverso la nomina, e non con la elezione, dei deputati e dei senatori insieme alla inesistenza di una logica e di una organizzazione di partito, hanno prodotto il potere assoluto del capo. Forza Italia non era questo e la costituzione del Popolo della Libertà né ha spazzato via ogni ispirazione liberale. Io sono a favore del Berlusconi del 1994 ed il mio partito – LEGA ITALIA – ha precisamente l’obiettivo del ritorno alle origini.

Può dirci allora come le chiede le famose leggi ad personam?

Non significa svelare l’arcano se si indicano le modalità con le quali    Berlusconi chiede ai suoi legali di avviare itinera legislativi per la approvazione di leggi ad personam. L’ispirazione, quando è necessario, è del tipo di quanto sta accadendo per il “processo breve” e per il legittimo impedimento. La conclusione del processo Mills in Tribunale a Milano, ha comportato l’immediato inizio del processo a Berlusconi. L’ordine di risolvere il problema è partito, mentre in precedenza mai nessuno aveva pensato a questi due provvedimenti legislativi.
Devo dire che le varie leggi ad personam rispondono o hanno risposto sempre anche a problemi di carattere generale utili a tutti i cittadini, ma nelle pieghe si è sempre cercato di risolvere il problema specifico, senza peraltro riuscirci in ogni caso. Emblematica la diminuzione dei termini di prescrizione (la cosiddetta legge ex Cirielli), divenuta applicabile solo ai processi pendenti in primo grado e perciò inadeguata a risolvere i processi che, ad esempio riguardavano Cesare Previti, perchè pendenti in  appello o in cassazione. Berlusconi quando chiede leggi ad personam, pone il problema specifico che lo riguarda come il riflesso di una anomalia che può riguardare tutti i cittadini e bisogna dire che questo è talvolta vero, altre volte no.

Le proposte di legge più recente sono state definite dal premier non “ad personam”, bensì “ad libertatem”. Ma ad libertatem di chi?

Tra leggi ad personam e leggi ad libertatem non c’è alcuna differenza. Può coniarsi la formula di leggi ad libertatem personae arcorensis (= leggi per la libertà della persona di Arcore).

Il ministro Alfano si è addirittura esibito in un “No!” alla proposta di legge anti pentiti. Chi ha voluto la proposta di tale legge?

La reazione di Angelino Alfano alla proposta del Senatore Valentino sui pentiti di mafia non è veritiera ma solo il frutto di una strenua volontà di Alfano di costituirsi una storia personale antimafia. Non casualmente egli parla sempre del Governo Antimafia che, nella sua mente, dovrebbe avere l’epicentro nel ministro della giustizia. Gli piace crogiolarsi negli inasprimenti del 41 bis, nei provvedimenti di rafforzamento delle procure e nell’aggravamento delle misure patrimoniali di confisca. Egli non conosce i problemi e non sa, ovvero sa ma ritiene non pagante per la sua immagine di ministro antimafia, che il sistema ha da tempo superato la soglia della tollerabilità costituzionale: il 41 bis è contro le raccomandazioni europee, patrimoni assolutamente non rientranti nei provenienti di mafia vengono presi dallo Stato attraverso vere e proprie usurpazioni di potere. Io posso immaginare chi abbia potuto ispirare il senatore Valentino alla formulazione della proposta per cui, quando due pentiti parlano non si può formare una prova, ma occorrono sempre i riscontri esterni, perché, invece di convalidarsi l’uno con l’altro, possono essere contemporaneamente dei mentitori, come spesso è accaduto. Chiunque abbia voluto la legge, da tecnico dico che essa è giusta e segue il prevalente orientamento della giurisprudenza della cassazione. Ecco un caso di legge, sicuramente ispirata dall’esigenza di risolvere il problema di qualcuno, ma obiettivamente giusta.

Ci può illustrare il senso del cosiddetto “processo breve” e del “legittimo impedimento”? Servono a tutto il popolo italiano?

Il legittimo impedimento è una norma che serve solo a Berlusconi ed è grave che i suoi consiglieri giuridici non lo distolgano o lo abbiano convinto della utilità della norma. In regime di assenza di immunità parlamentare e di foro privilegiato per i reati commessi da ministri nella loro funzione, nessuna pubblica qualità può differenziare la posizione degli imputati. La previsione del legittimo impedimento per la qualità pubblica – presidente del consiglio, ministro, sindaco, presidente di   regione – viola il principio di uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione. Non si è mai visto, da che mondo è mondo, un imputato che autocertifichi il suo impedimento. Né si è mai visto un sistema nel quale, l’autocertificazione dell’impedimento da parte di un organo del potere esecutivo, determini un obbligo del giudice di ritenerlo sussistente. Ciò è in evidente contrasto con il principio della separazione dei poteri, giacché si attribuisce al potere esecutivo un compito prevaricatore della giurisdizione e si impedisce a questa ultima di esplicarsi. Solo una norma costituzionale, peraltro in maniera aberrante, potrebbe sancire la deroga al rapporto di autonomia tra potere esecutivo e giudiziario.
Quanto al “processo breve” esso risponde ad una logica costituzionale perché l’art. 111 impone la ragionevole durata dei processi ed esso quindi risponde ad una esigenza generale. A parte, però, la comparsa dell’interesse personale di Berlusconi con la norma transitoria che imporrebbe l’applicazione della nuova disciplina solo ai processi pendenti in primo grado, appunto, come quelli che riguardano il premier, c’è una ragione profonda di incostituzionalità che nessuno vuole cogliere.
Tra processo breve che, per essere tale, fa divieto alla giurisdizione di emanare la sentenza, e processo lungo, la Costituzione impone la preferenza per il processo lungo. La giurisdizione, infatti, è, per la Costituzione, lo strumento attraverso il quale si dà attuazione all’ordinamento giuridico, che non esisterebbe se, dopo aver comandato certi comportamenti, non ne sanzionasse la violazione. Questa, invece, l’operazione  consumata dalla normativa sul processo breve, tra l’altro divenuto anche un processo lungo dopo gli ultimi accomodamenti approvati in Senato, a dimostrazione che quel che interessa è, allo stato, salva l’approvazione del legittimo impedimento, la norma transitoria.
Tra lodo Alfano primo e lodo Alfano bis mi deve essere sfuggito qualche passaggio. Qual è la logica di quei lodi?

Il lodo Alfano bis serve semplicemente a dare veste costituzionale al lodo dichiarato recentemente incostituzionale dalla Corte. Poiché nessuna delle altre cariche coinvolte ha chiesto scudi giudiziari, mi pare evidente che l’assolutezza del potere del capo giunge, per tutelare i suoi interessi giudiziari, a stravolgere anche la Costituzione.

Di recente Berlusconi ha dichiarato che con i magistrati “dobbiamo usare le maniere forti”. Non è una dichiarazione grave, incompatibile con il ruolo e le responsabilità di primo ministro?

I magistrati non sanno fare politica, ma esercitano solo un loro potere in chiave altamente corporativa. In molti casi occorre essere duttili. Faccio un esempio. Oggi, quando si rinvia una causa in cui  ci sia un imputato a piede libero, si rinvia a di quattro, cinque mesi. Nel caso di Berlusconi, ho visto posizioni immotivate di contrarietà ad accettare un legittimo impedimento del premier o al rinvio a pochissimi giorni. Una gestione meno personalizzata e persecutoria, sotto questo profilo, avrebbe fatto si che non si verificasse la situazione attuale, che il premier ritiene di dover risolvere a colpi di leggi ad personam che scardinano il sistema costituzionale dello Stato. Che si debbono usare “le maniere forti” e una affermazione sul piano fisico assolutamente da non condividere, ma non posso che condividere il giudizio negativo sull’operato della magistratura poco sensibile agli interessi della gente, non improntato allo spirito di servizio, concepito come esercizio, spesso abusivo, del potere, frequentemente politicizzato. La maniera forte per reagire è di duplice portata: rilanciare la responsabilità dei magistrati e apprestate leggi sbarramento di discrezionalità incontrollabili.

Perché tanto astio di Berlusconi contro i magistrati?

L’astio di Berlusconi nei confronti dei magistrati dipende, per un verso, da una visuale imprenditoriale che il premier conserva rispetto alle questioni economico-societarie, che lo porta a valutare i risultati in termini di profitto e di vantaggi occupazionali per cui è portato a valutare come formalismi le contestazioni giudiziarie; per un altro verso, non c’è dubbio che soprattutto i tempi e i modi (penso all’avviso di garanzia del 1994) con i quali i magistrati si “dedicano” a Berlusoni facciano guadagnare odio piuttosto che amore. Mi pare di aver capito che dal punto di vista della persecuzione giudiziaria contro Berlusconi , siano d’accordo un po’ tutte le parti politiche.

Esistono le “toghe rosse” per giunta persecutorie di cui parla Berlusconi? Se sì, chi sono? Se no, perché il premier ne parla così ossessivamente?

Le “toghe rosse” sono vive e vegete, non sono solo rosse ma anche verdi e talvolta dal coloro insospettabile. Sono molto più numerose di quanto solitamente non si dica, occupano tutti i gangli vitali della magistratura inquirente e giudicante e sono in grado di condizionare il resto della magistratura. Egemonizzano il CSM, divenuto ormai specchio del ANM. Quotidianamente, nella esperienza professionale, questo cancro della magistratura produce grandissimi danni e se ne è spettatori inermi.

Pare che Berlusconi e i suoi legali approntino di queste leggi sapendo bene in anticipo che sono incostituzionali. Perché lo fanno?

Certo che tutti sanno di approvare leggi incostituzionali, ma tutti sanno anche che per un certo tempo quella legge produce effetti da cogliere nella logica del “carpe diem” . Come sanno che una denunzia di incostituzionalità alla Corte, comunque congela situazioni che è utile congelare. Il “legittimo impedimento” sarà sicuramente mandato alla Corte Costituzionale, ma il processo in cui sarà sollevata la questione, continuerà ad essere sospeso e nel frattempo si farà il Lodo Alfano bis.

Ci racconti cosa ha fatto di preciso lei per Berlusconi in tema di proposte di legge.

Io non ho nulla di preciso da raccontare. Ho fatto tutte le leggi ad personam, insieme ad altri, nella consapevolezza che si trattava di questo tipo di leggi, ma riuscendo a rendere una utile risposta ai problemi generali per cui non poteva poi, se non ingiustamente, essere escluso Berlusconi dal novero dei beneficiari. Voglio anche dire che il risultato ad personam, infine, non c’è mai stato perché i “legislatori berlusconiani”, che magari nelle ore notturne mi escludevano dalla consultazione, modificavano i testi rendendoli inservibili oppure provvedeva a ciò Ciampi con il suo consigliere giuridico, il magistrato Loris, D’Ambrosio che dettava la norma per come doveva essere cambiata e veniva cambiata.

Lo rifarebbe o se ne è pentito? E nel caso, perché?

Certo, che non ero felice di dovere prestare i miei studi alle leggi ad personam, ma devo dire con chiarezza che lo scontro con la sinistra era forte e determinato dal fatto che non veniva riconosciuta a Berlusconi la legittimazione a governare il Paese. Questo mi faceva sentire in qualche modo assolto dal delitto di “interesse privato in atto legislativo”. Oggi, invece, una motivazione di questo genere sarebbe sicuramente pretestuosa. A parte Di Pietro, attualmente questa legittimazione è riconosciuta a Berlusconi, salvo che dalla Magistratura che ha sostituito Violante come proprio referente politico, appunto, con  Di Pietro.

Quando esattamente e per quali motivi lei ha avuto una crisi morale? Oppure Berlusconi l’ha brutalmente cacciata?

Io non ho avuto alcuna crisi morale per le leggi ad personam. La mia disaffezione rispetto a Forza Italia e alla Casa della Libertà è stata determinata dalle gestioni affaristiche delle articolazioni periferiche di Forza Italia, rispetto alla quale Berlusconi, sicuramente ad esse estraneo, non era nella minima delle condizioni per intervenire e correggere il tiro. Nonostante, poi, ogni tentativo per dare costrutto propositivo ed organizzativo al Partito, non esisteva nulla e nulla era possibile fare, mentre Berlusconi spopolava in una sorta di dittatura interna in cui l’ultimo valore era quello della meritocrazia. Nonostante ciò, io ho fatto di tutto per essere costruttivo all’interno del Partito e per essere leale a Berlusconi, ma i suoi scherani, per ragioni che non sono mai riuscito ad individuare per la abilità con cui è stata portata avanti la manovra, hanno fatto in modo di attuare una mia progressiva emarginazione.

L’ultimo atto, che considero la vera e propria cacciata, senza conoscerne le ragioni, fu la mia cancellazione dalle liste elettorali del 2006, dopo essere stato collocato al quarto posto, dopo Berlusconi, Bondi e Cicchitto, nel Collegio Lombardia I. Berlusconi si scusò “per essere incorso in culpa vigilando” che, però a dimostrazione della risibilità dell’affermazione, si sarebbe ripetuta nel 2008, tornata elettorale cui giunsi dopo aver dedicato due anni alla costruzione dei Circoli del Buon governo di Marcello Dell’Utri, dopo le dovute assicurazioni del mio ritorno in Parlamento, smentito ancora una volta alla vigilia della formazione delle liste.

C’è chi dice che il governo Berlusconi durerà altri tre anni e chi dice che lui preferirà andare a elezioni anticipate non appena sistemate con le leggi “ad libertatem”, cioè “ad Berlusconem”, le sue pendenze giudiziarie. Lei di che parere è?

Non so quanto durerà il governo Berlusconi, ma penso che sia suo obiettivo quello della Presidenza della Repubblica. Sarebbe un bene per la politica italiana perché le carte si rimescolerebbero, essendo l’attuale Popolo della Libertà fatto di ominicchi più che di uomini, assolutamente inadeguati a replicare anche un’unghia delle capacità di Berlusconi, Tremonti e Letta compresi.

Molti dicono che Berlusconi ormai non ce la farà a diventare presidente della Repubblica, parere che non mi sento di sottoscrivere. Lei che ne pensa?

Io penso che Berluscocni sarà il prossimo Presidente della Repubblica. In questa legislatura se Napolitano avesse il punto di orgoglio di dimettersi da un contesto politico di maggioranza che non lo ha votato; nelle prossima legislatura, in caso contrario.

Come sarà l’Italia tra 5-10 anni? Ancora unita o definitivamente spezzata almeno in due?

Fra cinque- dieci anni l’Italia sarà bipolarista ma con una base di equilibratura al centro, destinata a garantire stabilità senza avere potere. Non è un futuro entusiasmante.

Cosa pensa della visita di Berlusconi in Israele? Saremo al guinzaglio anche di quel Paese oltre che degli Usa?

La visita ad Israele è stata un capolavoro di diplomazia, in cui, però, la bilancia è andata tutta dalla parte ebraica ed io credo che la mossa abbia avuto come obiettivo l’intento di Berlusconi di superare, attraverso il mondo ebraico, le difficoltà attualmente esistenti, al di là delle apparenze, di Berlusconi con l’America di Obama.

576 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    Ohime’, ultima prova….

    x Marco

    Campa-gne e
    pre-ven-zioni
    ce ne sono anche troppe,
    quel che manca e’
    cam-pa-gna su
    mo-ra-lita’,
    respo-n-sabi-lita’ e
    asti-ne-nza….

    Anita

  2. Anita
    Anita says:

    non passa….

    x Marco

    Campa-gne e
    pre-ven-zioni
    ce ne sono anche troppe,
    quel che manca e’
    cam-pa-gna su
    mo-ra-lita’,
    respo-n-sabi-lita’ e
    asti-ne-nza….

    Anita

  3. Anita
    Anita says:

    brutta giornata per lo spam….

    x Marco

    Campa-gne e
    pre-ven-zioni
    ce ne sono anche troppe,
    quel che manca e’
    cam-pa-gna su
    mo-ra-lita’,
    respo-n-sabi-lita’ e
    asti-ne-nza….

    Anita

  4. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Ricordo un episodio:
    un campetto con un gruppetto di Maradona in miniatura, un caldo infernale che liquefava quelle gambette da adolescenti.
    Una mama’s isterica: Attilioooooo! hai messo sotto la maglietta di lana???
    Il figlio trafelato: mamma, lasciami in pace, stò morendo dal caldo!!
    Attiliooooooooooo, dopo mi prendi il raffreddore!!
    I figlio, girato verso di me: “vaffanculo”!!
    Tra di me pensai: quanno ce vò ce vò.
    Tutto vero.
    C.G.

  5. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Astinenza?
    Oddio!
    Dica la verità, ineffabile signora, se avesse il Cerutti sotto mano,
    lo “scotonerebbe” da par suo…
    C.G.

  6. ber
    ber says:

    x Peter,
    La Merkel ha ragione.
    Senza l’unione politica gli speculatori finanziari ci attaccheranno sempre.
    Cameron è il vecchio britannico con i piedi in 4 staffe.
    1-sterlina ad ogni costo,
    2-ue in caso di bisogno,
    3-patto di ferro usa-gb,
    4-tradizione britannica con fruttamento del commonwealt.
    Un saluto.Ber

  7. Anita
    Anita says:

    x -#348-

    No standard web pages containing all your search terms were found.

    Your search – scotonerebbe – did not match any documents.

  8. sylvi
    sylvi says:

    x C.G.347

    Io farei fatica a credere ,se non avessi visto crescere questo fenomeno anno dopo anno.
    E più le mamme facevano le prottettive, meno erano attrezzate per essere educatrici.I padri venivano solo per piantar grane!
    Molto raramente ho visto genitori che prendevano in parte il figlio e gli dicevano: Ascoltami! Parliamo!

    Le sberle e gli strilli sono una caratteristica solo italiana!
    Non solo in Germania, ma anche qui, dove ora scendono le famigliole tedesche…entrano in ristorante con due o tre figli…
    nessuno li sente…nessuno li vede correr fra i piedi di chi sta mangiando.
    Giocano nel giardino antistante.

    Noi italiani ci siamo persi qualcosa per strada…o vogliamo dire che siamo “i più creativi”?

    Sylvi

  9. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Voce del verbo “scotonare”.

    Io scotono
    Tu scotoni
    Lei/Egli scotona
    Noi scotoniamo
    Voi scotonate
    Essi/Loro scotonano

    In italo-vulgus: pomiciare.
    in English: petting
    C.G.

  10. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.
    Creativi, forse. Certamente più maleducati.
    P.S.: quando i miei erano in fase pubertaria la frase più corrente era
    (almeno da parte di noi genitori) ” fermiamoci un attimo, parliamone”.
    I risultati si sono visti. Ci adorano.
    Mi hanno regalato un paio di ciabatte da “nonno”.
    Chissà, se dio vuole…tra non molto…
    Sono andato in giardino (avevo da fare…) per non farmi vedere
    gli occhi arrossati.
    C.G.

  11. ber
    ber says:

    x CG,

    “La nostra linea, da quando siamo scesi in campo, è sempre la stessa: nessuna indulgenza e impunità per chi ha sbagliato. In politica penso di avere portato una nuova visione morale, che non è solo quella di non rubare per sè o per il partito, ci mancherebbe, ma è soprattutto quella di mantenere la parola data agli elettori realizzando gli impegni assunti con il programma elettorale. Su questo, nessuno può darmi lezioni. E sfido chiunque ad affermare il contrario”. (Don Silviuzzu Belluskoni, oggi)

    Niente di più falso.

    Ogni legge che ha fatto c’era il suo “cornaconto”.
    Scegliamone una a caso:”l’ultima legge sull’edilizia”,
    Costruirà un pò fuori luogo,per la privace tanto ci sono 20 ettari,
    dei bungalow per i suoi invitati nella villa in Sardegna,…
    Soru aveva fatto una legge per non far costruire vicino al mare,
    lui,…appoggiato dal suo pupillo Cappellacci,…costruisce adesso sulla spiaggia e vende ai russi.
    M;a non aveva detto che in Sardegha non ci sarebbe più andat?

    La tassa sull’ immondizia si è raddoppiata,…

    Ciao,Ber

  12. marco tempesta
    marco tempesta says:

    In effetti sulle capacità educative di molti genitori “figli degli anni ’70”, avrei da ridire anch’io. Sono più infantili dei loro figli.
    Non creativi, assolutamente no: genitori ‘bambini tout court’!
    Il bello è che i figli lo sanno benissimo e li mandano a cagare con giusta ragione. Restano però le cicatrici, ed ecco i disturbi della personalità farsi molto più acuti e frequenti. Nel gergo giovanile si chiamano ‘truzzi’ o ‘emo': ragazzini col cervello sbandato, quando non autolesionisti veri e propri. Colpa di un ‘lasciar fare’ di matrice sessantottina, ovvero la parte sbagliata del ’68.

  13. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    se qui ti permettessi di dare sberle in pubblico chiamano la polizia, la quale chiama la “children welfare association” e ti piantano grane, in molti casi mettono i bambini nelle “foster care”, fino a quando si stabilisce se i genitori sono idonei per la gestione dei figli.

    A volte capita che i figli grandicelli, teenagers, denunciano falsamente i genitori per andarsene di casa credendo che avrebbero piu’ liberta’ in una “foster home”, cosa molto plausibile perche molte foster homes lo fanno solo per lucro.

    Foster home = famiglia affidataria.

    Un abbraccio,
    Anita

  14. marco tempesta
    marco tempesta says:

    I bambini hanno diverse tipologie di linguaggio: c’è chi capisce le parole, c’è chi capisce le sberle. I miei nipotini capivano le parole, ma il figlio di una mia ex capiva solo le sberle. Non c’era verso di prenderlo con le parole, di nessuna maniera. Una sberla invece la capiva immediatamente, funzionava alla grande.

  15. Anita
    Anita says:

    x Marco

    Caro Marco,
    qui la fratellanza con i figli e’ iniziata dagli insegnamenti di Dr. Spock, negli anni 50.
    I genitori hanno cessato di essere genitori, sono diventati compagni permissivi ed hanno perso il rispetto.

    Il tutto peggiorato dai cambiamenti sociali.

    Ad esempio le separazioni e divorzi molto conflittuali nelle quali il bambino o il ragazzo assiste ai litigi o anche a momenti di violenza, o viene utilizzato dagli adulti per scaricare le loro tensioni.

    L’assenza di regole chiare, la possibilita’ di non rispettare le regole date, l’indulgenza verso bambini capricciosi e prepotenti causano spesso danni durevoli all’educazione dei figli.

    Mio marito era consistente solo nella sua inconsistenza…….

    Da non dimenticare la “peer pressure”.

    C’e’ molto di piu’…ma non voglio scrivere un libro.

    Anita

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Anita, il dott Spock era il mito di mia sorella, quando ha avuto il primo figlio. Io mi divertivo a dimostrarle che Spock diceva fesserie, anche con la collaborazione involontaria del nipotino, che da buon bambino super intelligente (era quello che ha imparato a leggere da solo a 4 anni, di cui ho parlato in tempi recenti) seguiva i miei insegnamenti in maniera stupefacente.
    Il bambino ha bisogno di chi gli ponga i limiti, poichè non ha il senso del limite. Bisogna però saperglieli porgere. E’ tutta lì la bravura del genitore, se vuole acquisire autorevolezza e non autoritarietà. I miei nipoti e ora i loro figli, mi adorano.

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ad esempio le separazioni e divorzi molto conflittuali nelle quali il bambino o il ragazzo assiste ai litigi o anche a momenti di violenza…(Anita)
    ——–
    Questo capita quando appunto i genitori sono immaturi ed infantili.
    I miei genitori, seppur poco scolarizzati e provenienti da famiglia plebea, non hanno mai litigato in nostra presenza.

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Per il leader Pd è “incontrovertibile” che il partito di centrosinistra non è riuscito a intercettare il “disagio” dell’opinione pubblica.
    —————
    Ho estrapolato questa frase dal contesto, per sottolineare quanto Bersani stesso condivida ciò che ho scritto sulla scarsa attenzione del partito verso l’opinione pubblica.
    Che serva a Striscia rossa come atto di umiltà.

  19. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    il dott. Spock è arrivato a far danni in Italia nel ’68.
    I genitori alla moda, sicuramente reduci da una educazione oppressivo-cattolica, cominciarono a predicare l’amicizia e la complicità con in figli; perchè non ci fossero dubbi i 50enni cominciarono a comportarsi come 20enni. Una cosa penosa!

    Tempo fa ho letto un libro di “un figlio” francese che raccontava la sua infanzia con genitori, famosi, sempre assenti o alle prese con promiscuità sessuali familiari e sociali davanti ai figli.
    I nonni sono stati il faro.
    Il peggio è stato che un benessere che si allargava giustamente
    ai ceti più umili serviva per recuperare una fasulla libertà non goduta prima.
    Quindi anche gli infanti dovevano essere liberi, cioè lasciati allo stato brado.
    Droga, alcol e …cimiteri pieni di giovani,
    Forse era inevitabile che succedesse…ma… non hanno trovato educatori nel loro cammino…soprattutto educatori che sapessero dire i sacrosanti NO.
    Negli anni ’80 è toccato a me dire dei no, quando a volte mio marito diceva dei si.
    Chiunque è genitore sa cosa succedeva nelle famiglie!
    Chi ne è uscito bene è stato fortunato!

    ciao Sylvi

  20. sylvi
    sylvi says:

    caro Marco,

    che i tuoi nipoti seguissero uno zio…forse c’era un problema!!!

    Un bambino, soprattutto secondogenito che impara a leggere a 4 anni non è Einstein, fattene una ragione!
    E’ soltanto un bambino curioso, cosa positiva.
    Mio figlio a 4 anni, mentre leggevo Repubblica voleva partecipare e lesse e mi chiese:
    – mamma cos’è l’Inflazione?-
    Gli risposi che quando avesse imparato a leggere Topolino (guardava le figure), Paperino glielo avrebbe spiegato.
    Così è stato!!!

    Sylvi

  21. marco tempesta
    marco tempesta says:

    I ruoli famigliari richiedono diversi comportamenti verso i bambini è giovanissimi.
    La mamma deve essere più permissiva e stemperare i no del papà. I nonni devono viziare con intelligenza, gli zii devono fungere da confidenti e trait d’union, una specie di mediatori-consiglieri.
    I no devono essere sempre motivati, come anche le condizioni dei si.

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il mio nipotino che leggeva a 4 anni era il primogenito di mia soprella e mio primo nipote in assoluto. Aveva scoperto da solo che le lettere messe in fila formavano le parole, come ho già raccontato. Ora è laureato in economia e commercio, con l’abilitazione alla professione, ma preferisce fare il commerciante di articoli di belle arti ( è un bravo acquarellista anche lui) coadiuvato dalla sua donna convivente ( non sono sposati, nè i suoi due figli sono battezzati) a sua volta laureata in psicologia. E’ un padre adorato dai suoi due figli.

  23. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Sylvi
    sono uno scrittore, non dimenticarlo: due libri pubblicati ed uno in via di pubblicazione.

  24. marco tempesta
    marco tempesta says:

    che i tuoi nipoti seguissero uno zio…forse c’era un problema!!! (Sylvi)
    ———-
    E perchè mai? Seguivano anche la nonna, se per questo.
    Non significa che i genitori non facessero i genitori: ognuno aveva il suo ruolo.

  25. sylvi
    sylvi says:

    Cioè è un uomo normale!
    Il fatto che non sia sposato e non abbia battezzato i figli sono, come si dice in matematica, dati superflui o sovrabbondanti!
    Sylvi

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    E’ un uomo realizzato, che soddisfa le sue necessità esistenziali senza farsi inglobare dagli schemi.

  27. Peter
    Peter says:

    x Marco

    non credo affatto nei ruoli familiari predefiniti, genitori, zii, nonni…e poi, da chi?
    Mio padre (vasto divario generazionale con me) si attribuiva certo un ruolo, con scarsa flessibilita’. Di sicuro cio’ ha plasmato il mio carattere sin da un’eta’ precoce, non nel senso che sono diventato come lui, ma soprattutto nel senso che feci di tutto per differenziarmi da lui, riuscendoci in quasi tutto. Ma non e’ detto che fosse sempre un bene. Ricordo che mio fratello che ora non e’ piu’, una volta disse semplicemente che avrebbe voluto vedere mio padre ubriaco, qualche volta. Prendersi una sbronza e non pensare a nulla. Se i figli gia’ cresciutelli si fossero associati alla sbronza, sarebbe stata un’occasione di ‘essere uomini tutti insieme’, be men together, come si dice da queste parti.
    In ogni caso, io sono a seconda di come mi gira uno zio rompiscatole, indulgente, avaro, generoso, dolce, aspro, duro, critico dei loro genitori, confidente….

    Peter

  28. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Io sono uno zio molto affettuoso, ma anche autorevole. Mai autoritario. In famiglia va molto il senso dell’umorismo, il prendere tutto per il verso migliore. Quando i nipotini erano piccoli, il rimprovero arrivava, mai però ad alta voce. E subito dopo, il contentino. Loro recepivano il messaggio, senza però mantenere ostilità nei miei confronti. Io ho ereditato il carattere di mia madre. Da mio padre ho preso solo il fatto che non bevo birra, non nuoto ed ho i reni policistici. Quest’ultimo ‘regalo’ avrei preferito non riceverlo in eredità.

  29. Anita
    Anita says:

    Caro Marco

    I ruoli forse valgono quando c’e’ un nucleo famigliare.

    Nel mio caso questo non c’era, non c’era nemmeno quando ero bambina.

    Non c’era per mio papa’ rimasto orfano del padre ad un anno.

    Non c’era per mio marito rimasto orfano del padre ad un anno.

    L’unica nonna che ho conosciuta era la nonna materna, ma mori’ quando ero ancora bambina.
    Ho pianto per anni.

    Cosi’ il ruolo famigliare me lo sono dovuto inventare io, in una nazione estranea.

    E’ un miracolo che io sia riuscita bene.

    Anita

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    il coxxionazzo ha sempre fame. Ti mando un messaggio per l’ineffabile Silvy. U.

  31. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Anita.
    Già. La classe non è acqua.
    Stando alla teoria spiritica, ognuno di noi nasce con delle difficoltà da superare. Serve per evolversi spiritualmente.
    Tu hai avuto prove importanti, le hai superate bene, hai acquisito delle certezze che prima non avevi, anche se a caro prezzo. Sempre secondo la teoria spiritica, hai fatto grandi passi avanti. La pensano allo stesso modo anche i buddisti.

  32. Uroburo
    Uroburo says:

    Con questi sistemi a Roma Antica potevano fare i pedofili, purchè naturalmente i bimbi non fossero figli di cives, ma schiavetti! sylvi { 21.05.10 alle 14:46 }
    Questa signora tiene più al voto dei gay che ai diritti dei bambini!!!
    Se ci sono, e ci sono purtroppo, ancora bambini violentati, stuprati, sfruttati non solo fisicamente ma soprattutto pscicologicamente…noi abbiamo il solo sacrosanto dovere di difenderli!!! sylvi { 21.05.10 alle 16:13 }
    ————————————————
    Cara signora,
    nel mondo classico non esisteva la pedofilia ma la pederastia, che era una delle componenti essenziali di quella cultura. Non riguardava tanto gli schiavi ma proprio i figli di buona famiglia, per i quali costituiva una sorta di iniziazione.
    Per Platone la pederastia era una manifestazione d’amore addirittura superiore all’amore eterosessuale, sempre un po’ trascurato tra i greci.. Per gli spartani era un cemento indispensabile per la loro concezione guerresca.
    Va da sé che giudicare un mondo al di fuori dei suoi parametri è un’operazione storicamente illegittima e logicamente assurda. Duemila e passa anni fa c’erano altre visioni del mondo che ora sarebbero del tutto incomprensibili.
    Senza andare tanto lontano, ancora un paio di secoli fa andare ad assistere alle condanne a morte, talora cruentissime, era un divertimento domenicale, come oggi andare al cinema.

    Se si parla di diritto di adozione per le coppie gay (argomento nel quale, tra parentesi, la penso esattamente come lei) e lei se n’esce fuori affermando che “noi abbiamo il solo sacrosanto dovere di difenderli” ovviamente i “bambini violentati, stuprati, sfruttati”, chiunque netterebbe insieme i due concetti. Lei invece no, lei saltava di palo in frasca come una cavalletta. Ehhhh sì, un altro esempio di logica creativa.
    Comunque anche per Peter lei ha un po’ di confusione in testa. Io sono d’accordo con lui.. U.

  33. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    DA PARTE DI ANITA (ne ho sbloccato poco fa tutte le varie versioni che Anita ha tentato inutilmente di far passare, ma poiché compaiono tra i commenti di varie ore fa lo posto ora io nuovamente)
    ————————
    Anita
    x Marco

    Sarebbe necessaria una più incisiva campagna di prevenzione delle gravidanze.

    —————————————————————-

    Campagne e prevenzioni ce ne sono anche troppe, quel che manca e’ campagna su moralita’, responsabilita’ e astinenza….

    Anita

  34. Peter
    Peter says:

    x Anita

    le case chiuse erano la conseguenza della cultura proibizionista dell’epoca, un po’ come le bische clandestine e le distillerie illegali (queste solo in USA, una volta, per la verita’).
    Non credo nella predica di astinenza e ‘moralita’, anche se e’ importante che gli adolescenti capiscano le conseguenze delle loro scelte ed azioni. Ma spesso l’unico modo e’ di lasciarli ‘sbagliare’ per conto loro, dopo avergli spiegato una volta o due il nostro punto di vista

    Peter

  35. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    mi viene allora da chiederle perche’ e’ contrario all’adozione dei gay…le assicuro che vi sono molte, molte coppie etero assai meno affidabili e responsabili delle controparti omo.
    E piu’ in generale, ho il sospetto che i genitori adottivi (etero o gay) siano spesso piu’ preparati ed affidabili di quelli ‘naturali’

    Peter

    ps
    ad onor del vero, Sylvi parlava dell’antica Roma, non della Grecia. Il guaio e’ che si e’ imbarcata nella pedofilia, che come lei ben dice Sylvi confonde al 100% con l’omosessualita’ maschile, tranne poi negarlo imbarazzata in calcio d’angolo.
    Riguardo invece l’omosessualita’ maschile, a me risulta invece che a Roma fosse in genere condannata (come del resto anche la pedofilia), fatte salve due eccezioni: che il ruolo fosse ‘attivo’, pregiudizio poi rimasto in tutto il mondo mediterraneo, e legato al disprezzo della donna come ‘buco’ di sfogo del maschio. E che chi era ‘passivo’ lo facesse, o almeno dichiarasse di farlo, per soldi.
    Per cui il peggio del peggio sarebbe stato un patrizio che si faceva ‘fare’ da uno di condizione inferiore, perche’ allora non poteva certo dire di farlo per lucro…ma gli scandali si coprivano allora come adesso.
    Tuttavia, le societa’ greche non erano certo meno misogine. Nonostante tutto, a Roma le donne potevano ereditare, in Grecia mai.
    Sia chiaro che l’equiparazione gay-femminile non e’ fatta da me, mi riferisco solo ai pregiudizi del tempo (e non solo di quei tempi)

    Peter

  36. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Lasciarli sbagliare…certo che non si possono fermare.

    Si puo’ impartire una buona morale, anche col proprio comportameno, si cerca di guidarli, se sbagliano si cerca di rialzarli, ad un certo punto non si puo’ fare altro.

    Io credo che i giovani abbiano bisogno di un idolo fuori dalla dimora famigliare, una persona con cui confidarsi…and that’s a tall order.

    Mio figlio maggiore aveva un confidant, un amico di famiglia, piu’ anziano anche di me…era uno psicologo per la Pfizer.
    Veniva spesso dal vicino Connecticut, era semi cieco.
    Un burlone, simpatico che ispirava fiducia.
    Ok, David era convinto che faceva progressi come amico, mio figlio ci ha presi in giro per un paio d’anni…fini’ col dirmi che David was a looser, e che era lui che faceva un favore a David.

    Mio marito non era mai in casa, si ingraziava i figli con soldi ed ogni volta che si mettevano in qualche guaio sapevano che bastava una telefonata al capo della polizia e’ tutto era sistemato.
    Cosa a cui io ero contraria…molto contraria.

    Ciao, Anita

  37. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Poichè non credo che lei sia uno sprovveduto, e nemmeno un “creativo” che salta da palo in frasca inconsapevolmente…
    Decida lei: io parlo di Roma Antica e lei mi parla dei Greci,
    io mi riferisco a un Ministro UK e lei mi attacca la frase a un’altra da me scritta molto più sotto con punti virgole e a capo!
    Ha un senso la punteggiatura per i bidelli?

    Mi vuole impiccare con frasi strappate dal contesto??
    Perchè le dà tanto fastidio il mio essere diversa da lei?
    Mio nonno mi ha insegnato:
    -saluta sempre e sorridi…al massimo trovi uno scorbutico che ghigna!-

    Quell”‘ovviamente ” del suo ultimo capoverso se l’è inventato lei e OVVIAMENTE cambia completamente il significato del mio sentire!

    Aggiungo per chi vuol capire: il secolo scorso, fra orrende guerre e orrendi crimini registra, per la prima volta nella storia dell’uomo e purtroppo solo nel mondo occidentale, la percezione del “fanciullo” come essere a se stante dagli adulti, con propri diritti e tutele.
    Non un’appendice di adulto e un mezzo adulto.
    Non la realizzazione di un desiderio adulto.

    Il secolo andrebbe ricordato almeno per questo!
    Questo è il sentire che vorrei passasse. E ce n’è di strada da
    fare ancora.

    Sylvi

  38. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Sylvi, resta da stabilire quand’è che il fanciullo diventa adulto.
    Il parametro usato attualmente è quello anagrafico, che è invece profondamente sbagliato. La maturità è indipendente dall’età anagrafica e di esempi potrei darne a tonnellate. C’è chi è maturo a 14 anni e chi non lo è a 40. C’è chi è maturo per certi versi e non lo è per altri. Maturità è un arcobaleno di combinazioni che quasi sempre hanno tempi di realizzazione diversi. Legarli tutti all’età anagrafica è una assoluta fesseria.

  39. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Anita, i tuoi figli hanno avuto, a quel che mi è parso di capire, un padre assente. Non hanno avuto il senso dei limiti e, col potere del denaro, hanno creduto che per loro i confini fossero più lontani che per gli altri. Hai perfettamente ragione, a mio avviso, quando condanni tuo marito per le telefonate aggiusta-tutto. Hanno alimentato il loro senso di onnipotenza e si sono rivelate un danno più che un vantaggio.

  40. Anita
    Anita says:

    x Marco

    Hai capito bene.
    Veramente i soldi non erano un gran che, era il modo in cui li esibiva…
    No, non e’ stato un bene per i miei figli.
    In particolare per il maggiore.

    Buona notte,
    Anita

  41. ber
    ber says:

    x Marco,post 369,
    il popolo lo sapeva benissimo,…solo loro che vivono bene con
    i soldi dei “lavoratori che devono rappresentare”,…non si erano accorti di niente.

    Il povero Bersani non ricorda nulla sulle battute che si faceva sull’uomo in cashmir?,…quanta ipocrisia,…
    FUORI TITTI,…BASTA…
    Ciao,Ber

  42. ber
    ber says:

    Cara Anita,

    l’usanza di risolvere tutto con i soldi era molto in voga a quei tempi,…ed un”padre assente”,…come lo chiami tu,cercava di risolvere i problemi come meglio poteva.

    Anch’io sono vissuto parecchio tempo fuori della famiglia in Africa , per lavoro,…ma i guai sono arrivati a Mi,…nella grande città,quando i figli erano già grandi ed in grado di competere con la società, senza l’aiuto del “padre assente”..

    I genitori possono mandarli a scuola ed insegnar loro dei sani principi,ma se l’ambiente è malsano e si mettono nei guai,il padre assente ,…non c’entra,…dato che a 18 anni sono maggiorenni.

    Un saluto,Ber

  43. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Non ho mai voluto mutare le mie opinioni, per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione (…) vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato: ma non potevo fare diversamente…

    Antonio Gramsci, lettera alla madre,
    10 maggio 1928

  44. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    La relazione di Bersani è stata molto chiara.

    E’ necessario cambiare l’opinione di quelli, soprattutto al Nord, pensano che il PD sia una parte del problema, inteso come “conservazione” nel Paese.
    Il nostro compito è quello inquadrare il PD come partito dell’innovazione e quindi soluzione del problema.

    Dalla crisi si possono trovare anche risposte a grandi temi.
    Ad esempio avvicinarsi ai ceti produttivi per comprendere le nuove dinamiche lavorative, sapendo che non tutto il lavoro è uguale.

  45. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Ecco, ci risiamo, super manovra, un condono edilizio
    da 6 miliardi di euro; con Berlusconi i furbi, i mariòli la fanno sempre franca, ma quanto potrà durare questo scèmpio?
    Il prelievo del 10% ritenuto incostituzionale dai dirigenti pubblici.
    Il Tesoro «ripesca» la tracciabilità studiata dal tanto vituperato Visco, ministro dell’ultimo governo Prodi.
    Intanto chi vince i concorsi, niente lavoro, è una vergogna.

  46. ber
    ber says:

    x Striscia rossa,

    la crisi è una grande opportunità se si riscrivono delle regole serie ed uguale per tutti.
    Ma parecchi già fanno opposizione:

    I soliti politici intrallazzoni e doppiogiochisti,
    I soliti banchieri speculatori di borsa,
    Le solite banche,tra cui la Mediolanum,che spingono per l’acquisto degli swaps spazzatura,e che adesso tengono nascosti,…
    La crisi peggiorerà se non cambia la mentalità truffaldina imperante in questa società ,…nel frattempo si tirerà ancora la cinghia proponendo il QUINTO condono edilizio,..e non solo.
    Insomma l’inganno durerà all’infinito…
    Un saluto,Ber

  47. sylvi
    sylvi says:

    caro Ber,

    la mentalità truffaldina dei governanti rispecchia esattamente quella dei governati, e della società come dici tu!
    I condoni edilizi sono soprattutto un bumerang per i furbi che hanno costruito fuorilegge.
    Il turismo languirà, i fiumi, le coste e le piogge si vendicheranno…e i soldi incassati dallo Stato per i condoni ritorneranno alla natura sotto forma di finanziamenti per le calamità naturali…e se ci sono morti…pazienza!!!
    Ti pare uno Stato questo?
    No, non credo che durerà all’infinito!

    ciao Sylvi

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