Dal miracolo berluscone della bonanza per tutti alle lacrime, sangue e futuro incerto per (quasi) tutti. Scajola sì, Berlusconi no anche se ne ha combinate di molto peggio. Intanto l’avvocato Carlo Taormina ci spiega come nascono le famose leggi ad personam e dove punta il Chiavaliere
Mentre continua il Romanzo Berlusconale, che promette in ogni pagina benesse e bonanza per tutti, l’Italia comincia a sbattere la faccia contro muri che pare siano fatti di cemento armato e che non siano scalfibili dal blablablà miracolistico. Siamo già al lacrime e sangue, e alle manovre “correttive” di bilancio che rischiano di ricordare gli interventi – tardivi, scarsini e inefficaci – del Titanic. Mannaia sulle pensioni e sull’età dell’andata in pensione. Il tutto mentre le inchieste giudiciarie mostrano il ben godi nel quale se la spassavano e se la spassano le schiere di politici e tecnici che guidati dal tandem BB, Berlusconi Bossi, avrebbero dovuto reimpostare e reimpastare l’Italia facendola diventare un Paese finalmente civile e moderno, a democrazia inossidabie. Altro che Garibaldi e le camicie rosse, non a caso snobbati da questa belle gente.
Forse per colpa del deserto uzbeko m’è sfuggito qualcosa, ma mi pare che nella vicenda delle dimissioni del ministro Claudio Scajola giustamente volute da Silvio Berlusconi nessuno abbia atto rilevare un aspetto clamoroso. Vale a dire: se Scajola ha dovuto dimettersi per la faccenda di un po’ di quattrini di origine diciamo ignota per l’acquisto di un appartamento in pieno centro di Roma, come mai Berlusconi non si dimette per quel molto ma molto ma molto di più appurato su di lui? Dalla P2 a Mills la resistibile ascesa di Sua Emittenza diventato man mano il Caimano, il Cainano, l’Unto del Signore, l’Uomo d’Arcore, il Chiavaliere e infine Papino il Breve, in attesa di andare al Quirinale, è lastricata di faccende assodate e di bugie e giuramenti clamorosamente falsi ben più gravi di quanto emerso su Scajola.
Ora pare che se ne debba finalmente andare anche “l’uomo dei fare” Guido Bertolaso, ma il Berlusca – che nel curriculum vitae ha ben più cose di Bertolaso – da palazzo Chigi non si schioda, ha sempre l’obiettivo di andare al Quirinale perché è l’unico domicilio che lo metterebbe al riparo a vita da manette e altre inchieste imbarazzanti. Strano questo fare il pulitore da parte di uno che si direbbe decisamente imbrattato. E’ come se a predicare la verginità o almeno la morigeratezza dei costumi fosse un grande puttaniere con in aggiunta caratteristiche sia alla Crasso che alla Creso.
Ma a parte questo, sentiamo cosa dice un ex fedelissimo di Berlusconi qual è l’avvocato Carlo Taormina, a suo tempo membro dello staff del governo Berlusconi e del cervello collettivo al servizio dell’Uomo di Arcore.
Avvocato, ho letto su un blog sue dichiarazioni piuttosto gravi sul capo del governo Silvio Berlusconi, che vorrei approfondire. Davvero lei conosce il modo con il quale Berlusconi chiede ai suoi legali le leggi note come leggi ad personam?
Qualcuno, a seguito di quelle mie recenti dichiarazioni, mi accusa di essere diventato un pentito anti-Silvio. Voglio dire subito che la mia è sempre stata e resta una cultura liberale incompatibile con qualsiasi venatura di sinistra, radicale o moderata. Voglio anche chiarire che non sono un pentito perché i miei giudizi sulle iniziative legislative sbagliate, ad personam e non, sono stati spesso negativi e li ho espressi quando avevo responsabilità politiche e istituzionali. Cito, per tutti, il caso della riforma dell’Ordinamento Giudiziario di Roberto Castelli. Io sono certamente per la separazione delle carriere – non fatta nemmeno da Castelli – ma ritenevo e ritengo che prima bisogna riformare i codici per fare una giustizia efficiente e poi si deve mettere mano all’organizzazione della magistratura. Castelli ha fatto l’inverso e oggi ne paghiamo le conseguenze. Infine, io non sono anti-Silvio. Continuo ad apprezzare Berlusconi ed il berlusconismo, ma ritengo che si sia determinata una deriva non accettabile per una democrazia compiuta: l’uccisione del Parlamento attraverso la nomina, e non con la elezione, dei deputati e dei senatori insieme alla inesistenza di una logica e di una organizzazione di partito, hanno prodotto il potere assoluto del capo. Forza Italia non era questo e la costituzione del Popolo della Libertà né ha spazzato via ogni ispirazione liberale. Io sono a favore del Berlusconi del 1994 ed il mio partito – LEGA ITALIA – ha precisamente l’obiettivo del ritorno alle origini.
Può dirci allora come le chiede le famose leggi ad personam?
Non significa svelare l’arcano se si indicano le modalità con le quali Berlusconi chiede ai suoi legali di avviare itinera legislativi per la approvazione di leggi ad personam. L’ispirazione, quando è necessario, è del tipo di quanto sta accadendo per il “processo breve” e per il legittimo impedimento. La conclusione del processo Mills in Tribunale a Milano, ha comportato l’immediato inizio del processo a Berlusconi. L’ordine di risolvere il problema è partito, mentre in precedenza mai nessuno aveva pensato a questi due provvedimenti legislativi.
Devo dire che le varie leggi ad personam rispondono o hanno risposto sempre anche a problemi di carattere generale utili a tutti i cittadini, ma nelle pieghe si è sempre cercato di risolvere il problema specifico, senza peraltro riuscirci in ogni caso. Emblematica la diminuzione dei termini di prescrizione (la cosiddetta legge ex Cirielli), divenuta applicabile solo ai processi pendenti in primo grado e perciò inadeguata a risolvere i processi che, ad esempio riguardavano Cesare Previti, perchè pendenti in appello o in cassazione. Berlusconi quando chiede leggi ad personam, pone il problema specifico che lo riguarda come il riflesso di una anomalia che può riguardare tutti i cittadini e bisogna dire che questo è talvolta vero, altre volte no.
Le proposte di legge più recente sono state definite dal premier non “ad personam”, bensì “ad libertatem”. Ma ad libertatem di chi?
Tra leggi ad personam e leggi ad libertatem non c’è alcuna differenza. Può coniarsi la formula di leggi ad libertatem personae arcorensis (= leggi per la libertà della persona di Arcore).
Il ministro Alfano si è addirittura esibito in un “No!” alla proposta di legge anti pentiti. Chi ha voluto la proposta di tale legge?
La reazione di Angelino Alfano alla proposta del Senatore Valentino sui pentiti di mafia non è veritiera ma solo il frutto di una strenua volontà di Alfano di costituirsi una storia personale antimafia. Non casualmente egli parla sempre del Governo Antimafia che, nella sua mente, dovrebbe avere l’epicentro nel ministro della giustizia. Gli piace crogiolarsi negli inasprimenti del 41 bis, nei provvedimenti di rafforzamento delle procure e nell’aggravamento delle misure patrimoniali di confisca. Egli non conosce i problemi e non sa, ovvero sa ma ritiene non pagante per la sua immagine di ministro antimafia, che il sistema ha da tempo superato la soglia della tollerabilità costituzionale: il 41 bis è contro le raccomandazioni europee, patrimoni assolutamente non rientranti nei provenienti di mafia vengono presi dallo Stato attraverso vere e proprie usurpazioni di potere. Io posso immaginare chi abbia potuto ispirare il senatore Valentino alla formulazione della proposta per cui, quando due pentiti parlano non si può formare una prova, ma occorrono sempre i riscontri esterni, perché, invece di convalidarsi l’uno con l’altro, possono essere contemporaneamente dei mentitori, come spesso è accaduto. Chiunque abbia voluto la legge, da tecnico dico che essa è giusta e segue il prevalente orientamento della giurisprudenza della cassazione. Ecco un caso di legge, sicuramente ispirata dall’esigenza di risolvere il problema di qualcuno, ma obiettivamente giusta.
Ci può illustrare il senso del cosiddetto “processo breve” e del “legittimo impedimento”? Servono a tutto il popolo italiano?
Il legittimo impedimento è una norma che serve solo a Berlusconi ed è grave che i suoi consiglieri giuridici non lo distolgano o lo abbiano convinto della utilità della norma. In regime di assenza di immunità parlamentare e di foro privilegiato per i reati commessi da ministri nella loro funzione, nessuna pubblica qualità può differenziare la posizione degli imputati. La previsione del legittimo impedimento per la qualità pubblica – presidente del consiglio, ministro, sindaco, presidente di regione – viola il principio di uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione. Non si è mai visto, da che mondo è mondo, un imputato che autocertifichi il suo impedimento. Né si è mai visto un sistema nel quale, l’autocertificazione dell’impedimento da parte di un organo del potere esecutivo, determini un obbligo del giudice di ritenerlo sussistente. Ciò è in evidente contrasto con il principio della separazione dei poteri, giacché si attribuisce al potere esecutivo un compito prevaricatore della giurisdizione e si impedisce a questa ultima di esplicarsi. Solo una norma costituzionale, peraltro in maniera aberrante, potrebbe sancire la deroga al rapporto di autonomia tra potere esecutivo e giudiziario.
Quanto al “processo breve” esso risponde ad una logica costituzionale perché l’art. 111 impone la ragionevole durata dei processi ed esso quindi risponde ad una esigenza generale. A parte, però, la comparsa dell’interesse personale di Berlusconi con la norma transitoria che imporrebbe l’applicazione della nuova disciplina solo ai processi pendenti in primo grado, appunto, come quelli che riguardano il premier, c’è una ragione profonda di incostituzionalità che nessuno vuole cogliere.
Tra processo breve che, per essere tale, fa divieto alla giurisdizione di emanare la sentenza, e processo lungo, la Costituzione impone la preferenza per il processo lungo. La giurisdizione, infatti, è, per la Costituzione, lo strumento attraverso il quale si dà attuazione all’ordinamento giuridico, che non esisterebbe se, dopo aver comandato certi comportamenti, non ne sanzionasse la violazione. Questa, invece, l’operazione consumata dalla normativa sul processo breve, tra l’altro divenuto anche un processo lungo dopo gli ultimi accomodamenti approvati in Senato, a dimostrazione che quel che interessa è, allo stato, salva l’approvazione del legittimo impedimento, la norma transitoria. Tra lodo Alfano primo e lodo Alfano bis mi deve essere sfuggito qualche passaggio. Qual è la logica di quei lodi?
Il lodo Alfano bis serve semplicemente a dare veste costituzionale al lodo dichiarato recentemente incostituzionale dalla Corte. Poiché nessuna delle altre cariche coinvolte ha chiesto scudi giudiziari, mi pare evidente che l’assolutezza del potere del capo giunge, per tutelare i suoi interessi giudiziari, a stravolgere anche la Costituzione.
Di recente Berlusconi ha dichiarato che con i magistrati “dobbiamo usare le maniere forti”. Non è una dichiarazione grave, incompatibile con il ruolo e le responsabilità di primo ministro?
I magistrati non sanno fare politica, ma esercitano solo un loro potere in chiave altamente corporativa. In molti casi occorre essere duttili. Faccio un esempio. Oggi, quando si rinvia una causa in cui ci sia un imputato a piede libero, si rinvia a di quattro, cinque mesi. Nel caso di Berlusconi, ho visto posizioni immotivate di contrarietà ad accettare un legittimo impedimento del premier o al rinvio a pochissimi giorni. Una gestione meno personalizzata e persecutoria, sotto questo profilo, avrebbe fatto si che non si verificasse la situazione attuale, che il premier ritiene di dover risolvere a colpi di leggi ad personam che scardinano il sistema costituzionale dello Stato. Che si debbono usare “le maniere forti” e una affermazione sul piano fisico assolutamente da non condividere, ma non posso che condividere il giudizio negativo sull’operato della magistratura poco sensibile agli interessi della gente, non improntato allo spirito di servizio, concepito come esercizio, spesso abusivo, del potere, frequentemente politicizzato. La maniera forte per reagire è di duplice portata: rilanciare la responsabilità dei magistrati e apprestate leggi sbarramento di discrezionalità incontrollabili.
Perché tanto astio di Berlusconi contro i magistrati?
L’astio di Berlusconi nei confronti dei magistrati dipende, per un verso, da una visuale imprenditoriale che il premier conserva rispetto alle questioni economico-societarie, che lo porta a valutare i risultati in termini di profitto e di vantaggi occupazionali per cui è portato a valutare come formalismi le contestazioni giudiziarie; per un altro verso, non c’è dubbio che soprattutto i tempi e i modi (penso all’avviso di garanzia del 1994) con i quali i magistrati si “dedicano” a Berlusoni facciano guadagnare odio piuttosto che amore. Mi pare di aver capito che dal punto di vista della persecuzione giudiziaria contro Berlusconi , siano d’accordo un po’ tutte le parti politiche.
Esistono le “toghe rosse” per giunta persecutorie di cui parla Berlusconi? Se sì, chi sono? Se no, perché il premier ne parla così ossessivamente?
Le “toghe rosse” sono vive e vegete, non sono solo rosse ma anche verdi e talvolta dal coloro insospettabile. Sono molto più numerose di quanto solitamente non si dica, occupano tutti i gangli vitali della magistratura inquirente e giudicante e sono in grado di condizionare il resto della magistratura. Egemonizzano il CSM, divenuto ormai specchio del ANM. Quotidianamente, nella esperienza professionale, questo cancro della magistratura produce grandissimi danni e se ne è spettatori inermi.
Pare che Berlusconi e i suoi legali approntino di queste leggi sapendo bene in anticipo che sono incostituzionali. Perché lo fanno?
Certo che tutti sanno di approvare leggi incostituzionali, ma tutti sanno anche che per un certo tempo quella legge produce effetti da cogliere nella logica del “carpe diem” . Come sanno che una denunzia di incostituzionalità alla Corte, comunque congela situazioni che è utile congelare. Il “legittimo impedimento” sarà sicuramente mandato alla Corte Costituzionale, ma il processo in cui sarà sollevata la questione, continuerà ad essere sospeso e nel frattempo si farà il Lodo Alfano bis.
Ci racconti cosa ha fatto di preciso lei per Berlusconi in tema di proposte di legge.
Io non ho nulla di preciso da raccontare. Ho fatto tutte le leggi ad personam, insieme ad altri, nella consapevolezza che si trattava di questo tipo di leggi, ma riuscendo a rendere una utile risposta ai problemi generali per cui non poteva poi, se non ingiustamente, essere escluso Berlusconi dal novero dei beneficiari. Voglio anche dire che il risultato ad personam, infine, non c’è mai stato perché i “legislatori berlusconiani”, che magari nelle ore notturne mi escludevano dalla consultazione, modificavano i testi rendendoli inservibili oppure provvedeva a ciò Ciampi con il suo consigliere giuridico, il magistrato Loris, D’Ambrosio che dettava la norma per come doveva essere cambiata e veniva cambiata.
Lo rifarebbe o se ne è pentito? E nel caso, perché?
Certo, che non ero felice di dovere prestare i miei studi alle leggi ad personam, ma devo dire con chiarezza che lo scontro con la sinistra era forte e determinato dal fatto che non veniva riconosciuta a Berlusconi la legittimazione a governare il Paese. Questo mi faceva sentire in qualche modo assolto dal delitto di “interesse privato in atto legislativo”. Oggi, invece, una motivazione di questo genere sarebbe sicuramente pretestuosa. A parte Di Pietro, attualmente questa legittimazione è riconosciuta a Berlusconi, salvo che dalla Magistratura che ha sostituito Violante come proprio referente politico, appunto, con Di Pietro.
Quando esattamente e per quali motivi lei ha avuto una crisi morale? Oppure Berlusconi l’ha brutalmente cacciata?
Io non ho avuto alcuna crisi morale per le leggi ad personam. La mia disaffezione rispetto a Forza Italia e alla Casa della Libertà è stata determinata dalle gestioni affaristiche delle articolazioni periferiche di Forza Italia, rispetto alla quale Berlusconi, sicuramente ad esse estraneo, non era nella minima delle condizioni per intervenire e correggere il tiro. Nonostante, poi, ogni tentativo per dare costrutto propositivo ed organizzativo al Partito, non esisteva nulla e nulla era possibile fare, mentre Berlusconi spopolava in una sorta di dittatura interna in cui l’ultimo valore era quello della meritocrazia. Nonostante ciò, io ho fatto di tutto per essere costruttivo all’interno del Partito e per essere leale a Berlusconi, ma i suoi scherani, per ragioni che non sono mai riuscito ad individuare per la abilità con cui è stata portata avanti la manovra, hanno fatto in modo di attuare una mia progressiva emarginazione.
L’ultimo atto, che considero la vera e propria cacciata, senza conoscerne le ragioni, fu la mia cancellazione dalle liste elettorali del 2006, dopo essere stato collocato al quarto posto, dopo Berlusconi, Bondi e Cicchitto, nel Collegio Lombardia I. Berlusconi si scusò “per essere incorso in culpa vigilando” che, però a dimostrazione della risibilità dell’affermazione, si sarebbe ripetuta nel 2008, tornata elettorale cui giunsi dopo aver dedicato due anni alla costruzione dei Circoli del Buon governo di Marcello Dell’Utri, dopo le dovute assicurazioni del mio ritorno in Parlamento, smentito ancora una volta alla vigilia della formazione delle liste.
C’è chi dice che il governo Berlusconi durerà altri tre anni e chi dice che lui preferirà andare a elezioni anticipate non appena sistemate con le leggi “ad libertatem”, cioè “ad Berlusconem”, le sue pendenze giudiziarie. Lei di che parere è?
Non so quanto durerà il governo Berlusconi, ma penso che sia suo obiettivo quello della Presidenza della Repubblica. Sarebbe un bene per la politica italiana perché le carte si rimescolerebbero, essendo l’attuale Popolo della Libertà fatto di ominicchi più che di uomini, assolutamente inadeguati a replicare anche un’unghia delle capacità di Berlusconi, Tremonti e Letta compresi.
Molti dicono che Berlusconi ormai non ce la farà a diventare presidente della Repubblica, parere che non mi sento di sottoscrivere. Lei che ne pensa?
Io penso che Berluscocni sarà il prossimo Presidente della Repubblica. In questa legislatura se Napolitano avesse il punto di orgoglio di dimettersi da un contesto politico di maggioranza che non lo ha votato; nelle prossima legislatura, in caso contrario.
Come sarà l’Italia tra 5-10 anni? Ancora unita o definitivamente spezzata almeno in due?
Fra cinque- dieci anni l’Italia sarà bipolarista ma con una base di equilibratura al centro, destinata a garantire stabilità senza avere potere. Non è un futuro entusiasmante.
Cosa pensa della visita di Berlusconi in Israele? Saremo al guinzaglio anche di quel Paese oltre che degli Usa?
La visita ad Israele è stata un capolavoro di diplomazia, in cui, però, la bilancia è andata tutta dalla parte ebraica ed io credo che la mossa abbia avuto come obiettivo l’intento di Berlusconi di superare, attraverso il mondo ebraico, le difficoltà attualmente esistenti, al di là delle apparenze, di Berlusconi con l’America di Obama.
Per Peter:::::::::::::::
1—le triple parentesi non hanno un significato,o, forse, sono li
solo per l´occhio…….o,forse, esprimerebbero un´attesa;
1—vede, e´ raro che m´arrabbi……..tanto e´ vero che ,ancora una volta,
ho cercato,nei miei limiti, di fare un discorso e, quindi, in un modo o nell´altro, di rispondere.Inoltre…….ciascuno interpreta :adolescenziale
puo´ benissimo essere una categoria d´ingenuita´;
3—la tendenza ad accudire chi soffre ….ecc.ecc.non sono aspetti femminili ma fa parte di una propensione umana e psicologica verso l´altro;dietro c´e´ la tendenza a mettersi dalla parte degli indifesi;
4—Wittgenstein non era un pazzo:::””il limite del mondo e´ rappresentato dal limite del nostro linguaggio””;
5—ambiguita´ e frammentarieta´ fanno parte, secondo me, dell´essere umano di cui la scrittura e´ un riflesso esistenziale.
saluti
LA ROTTAMAZIONE DELL’ INTELLIGENZA
carta.org
[…]Taglio di otto miliardi di finanziamenti per la scuola pubblica mentre il finanziamento alle scuole private viene triplicato. Gli effetti di questo intervento sono semplicissimi da prevedere. La scuola pubblica viene messa in condizioni di agonia, ridotta a luogo di contenimento della popolazione giovanile svantaggiata, consegnata così a un destino di rapido imbarbarimento. Alle scuole private accederanno solo i figli delle classi agiate…
Si sta disegnando una situazione dalla quale il paese non si riprenderà né domani né dopodomani, perché la distruzione del sistema pubblico di istruzione e il soffocamento della ricerca non sono fenomeni passeggeri e non sono neppure rimediabili nell’arco di una generazione.
[…]la borghesia non esiste più, il capitalismo borghese non esiste più. La rendita finanziaria non fonda più le sue fortune sul rapporto referenziale con l’economia reale. Non vi è più alcun rapporto tra aumento della rendita e crescita del valore socialmente disponibile.
Da quando la finanza si è autonomizzata dalla sua funzione referenziale, la distruzione è diventata l’affare più redditizio per il ceto post-borghese che si è impadronito delle leve del potere. Un ceto post-borghese che potremmo definire ceto criminale, dal momento che la genesi del suo potere è essenzialmente legata alla illegalità, alla violenza, alla manipolazione.
Ma non bisogna pensare che quello italiano sia un caso isolato, o una controtendenza. La distruzione del sistema pubblico di formazione è una tendenza universale della fase finale della mutazione neoliberista, quella che Michel Foucault ha anticipato nel seminario del 1979 [pubblicato col titolo «Naissance de la biopolitique»], quella che nelle sue parole deve portare alla formazione del modello antropologico dell’homo oeconomicus.
…L’espansione delle competenze cognitive sociali per affrontare la crescente complessità del mondo tecnico e sociale, che è stata fondamentale nella storia della civiltà moderna, è stata invertita, bruscamente e drammaticamente. La nuova dinamica del capitalismo finanziario criminale non prevede il futuro, non lo immagina, non lo vuole e non lo prepara…
La Carta di Bologna, che nel 1999 venne approvata dai rappresentanti dei sistemi educativi dei paesi europei, segnò l’imposizione definitiva del modello aziendale alla scuola pubblica europea, e avviò un processo di immiserimento e di frammentazione dei saperi, che corre parallelo alla precarizzazione del lavoro scolastico e universitario, alla drastica riduzione del salario-docente, soprattutto nella sfera universitaria. Il crollo azionario della primavera 2000 segna l’inizio di un vero e proprio smantellamento della forza sociale del cognitariato…la rottamazione del «general intellect» è stato il processo che il ceto criminale post-borghese ha messo in moto fino dai primi anni del decennio 2000.
La borghesia investiva sul lungo periodo, sul territorio, sulla continuità di una comunità laboriosa e consumatrice. La classe del capitale finanziario non ha alcun interesse al futuro della comunità, del territorio. Una delle attività finanziarie più lucrose diviene proprio quella dello smantellamento, della messa in fallimento, della smobilitazione di nuclei di intelligenza collettiva.
La distruzione del sapere sociale è un affare che rende bene al ceto criminale. Quegli otto miliardi che il governo Berlusconi ha risparmiato distruggendo il sistema della scuola pubblica finiranno nelle tasche capienti del ceto cadaverico, mentre il business della scuola privata si ingigantisce[…]
di Franco Berardi Bifo
http://www.carta.org/rivista/19534
Per Cerutti ;
mi trova d´accordo con il suo 101…….permettendomi
un parallelo:
le belle parole e le giornate di sole potrebbero essere una sintesi(sommaria)della chiarezza
mentre i “giorni scuri” del frammento
di una particolare angolazione……..
Leggere qualcosa di Bifo fa sempre piacere
x alessandro.
vabbè, ma io non intendevo filosofeggiare.
Solo terra terra, a braccio.
In fondo, sono i rapporti basati su questo che durano nel tempo.
Buona serata, scappo perchè tra un paio d’ore vado a teatro.
C.G.
x C.G.
Ma dato che lei, cara ineffabile signora, come sente parlare di arabi o nella fattispecie, di musulmani, gli vengono i foruncoli sulla lingua…
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Mi trovi un post dove scrivo male dei musulmani o arabi in genere.
I foruncoli ce li ha lei nel cervello!
Certo che sono molto contraria alle dimostrazioni in massa dei latinos con le loro bandiere nazionali sul nostro territorio che spaurizzano i cittadini locali, e pretendono amnistia, diritti, benefici…etc…pur essendo illegali.
Anita
Per tutti:
per una spiegazione dell´ambiguita´:::
la chiarezza(del discorso) ha ,quasi sempre, una sua dimensione
“fascista”………………di retorica fascista
non solo:essa (specie per chi non ha capicita´critiche) rappresenta
un forma di convincimento.
L´ambiguita´,al contrario, puo´ implicare una messa in discussione del
destinatario del messaggio,il quale verrebbe a trovarsi in una speciale posizione:l´interrogarsi.
Piu´ aumentano i messaggi, comunque, piu´l´ambiguita´ diminuisce
perche´ abbiamo a disposizione piu´ materiale interpretativo.
Il vero rischio e´ quello di interpretare falsamente il messaggio
e,quindi, dare un senso diverso a quello che voleva dire il mittente;
ma credo che e´ un rischio da accettare , sempre meglio
della violenza culturale della certezza e della chiarezza.
Caro Peter, o piu`graziosamente caro baldo giovanotto ( una enne sola!!) pugliese,
non ho minimamente pensato che lei sia omosessuale, e anche lo fosse non mi scandalizzerei assolutamente. Tengo a farle sapere che un mio giovane e carissimo amico è omosesuale. Persona sensibilissima e divertente che raccoglie tutte le mie confidenze da tempo. Le diro`di piu`per me l’omofobia è una piaga sociale esattamente come lo è il razzismo. Sono decisamente per l’uguaglianza delle persone e mi infastidisce moltissimo il modo di esprimersi di tanta gente. Grazie di avermi offerto un ramoscello d’ulivo…. che si sente in colpa?
PS: a proposito, alle mie mutandine ho cambiato elastico, avrei voluto mettere una foto sul blog, ma poi ho pensato che Pino poteva arrabbiarsi.
Le auguro una piacevole serata, anche a Sylvi che trovo molto simpatica, soprattutto perchè ha la pazienza di tenere testa ai maschietti del blog.
buona settimana a tutti M.
Per marta:
e´ gia´ andata via:
volevo chiederle…..chi secondo lei sono coloro che si scandalizzano….;
che cosa vuol dire scandalizzare?
x Peter 99
No, innanzi tutto viene la miscela, che è il segreto meglio custodito.
Mi è stato detto che per l’Italia fanno tre tipi di torrefazione!!!
Per l’estero non so.
E’ sempre interessante vedere una fabbrica, però lì c’è il profumo che ovunque accompagna.
Sempre meglio di puzze meccaniche!
Sa cosa mi dà fastidio dei gay? e lo dico come l’ho detto a un amico di mio figlio, gay appunto:
Che hanno la tendenza a piangersi addosso anche quando non c’è motivo.
Poichè non soffro di fobie nei loro riguardi dico chiaro e tondo: vivete la vostra omosessualità senza scassarci in continuazione con il vostro vittimismo.
Sono pronta ad associarmi a voi ogni volta che venite discriminati, però associatevi anche voi a TUTTE le discriminazioni, nessuna esclusa!
Il resto sono scelte private, assolutamente rispettabili, ma private!
Sylvi
x Marta
no, non mi sentivo in colpa ma confesso che temevo una sua nuova intemerata dopo il mio riferimento alle sue mutandine di questa mattina…sia pure citando un suo post precedente.
Apprezzo il suo post 109, bene cosi’ per le sue vedute antiomofobiche.
Le donne con amici gay (specie se piu’ di uno) in UK e soprattutto US vengono soprannominate ‘fag hags’, ma sia chiaro che non mi riferisco a lei! vorrei chiedere ad Anita l’origine di quello slang, tutto qui.
saluti e buona serata a lei
Peter
ps
cambi il discorso sulle mutandine che cascano, ogni volta che se n’esce con quelle devo andare a farmi una doccia fredda. Sara’ un mio fetish….
un saluto a tutti:alla prossima
x Sylvi
che vi siano torrefa-zioni differ-enziate tra nord, centro e sud mi pare ridi-colo. Infatti pensavo mi prendesse in giro…
Il vittim-is-mo e’ una cara-tte-ristica italiana, prima di tutto (badi che ho detto italiana, non merid-ionale. Faccia lei per le differe-nziazioni…). Ergo puo’ essere benissimo una caratte-ristica dei ga-ys italiani, ma di Vend-ola non direi, infatti si parlava di lui.
Non mi e’ parso affatto che i ga-ys di altri paesi lo siano. Pero’ non sono neanche osse-ssi-vamente ‘pri-vati’.
In Italia direi che hanno delle giusti-ficaz-ioni: un ambi-ente famil-iare so-ci-ale spesso oppri-mente, e poi la cap-pa di piom-bo del Vat-ic-ano, corr-oborata dalle dest-re piu’ o meno fas-cis-te
un saluto
Peter
x C.G.
E se poi non le interessano certe passerelle di mucche 40-90-40
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Ancora una volta lei dimostra la sua ottusita’ e chauvanism.
Il fatto che i concorsi di bellezza non siano piu’ molto popolari e che non mi interessino, non e’ una ragione per definire le partecipanti “mucche”.
Durante il loro regno di un anno sono molto impegnate in migliaia di incarichi, parlare in pubblico, manifestazioni di beneficenza per generare la consapevolezza per una varieta’ di cause, tra cui persone senza fissa dimora, la prevenzione dell’HIV / AIDS, la violenza domestica, prevenzione del diabete, formazione del carattere, l’alfabetizzazione, etc….
Dopo che Miss America viene selezionata si imbarca in un tour di un anno in qualita’ di portavoce nazionale e avvocato, Miss America viaggia a circa 20 mila miglia al mese, da una citta’ diversa ogni altro giorno, affrontando un pubblico eterogeneo, aumentando la consapevolezza e promuovere la sua piattaforma favorita.
Cosi’ chiamarle “MUCCHE” e’ villano.
Anita
correction -#115-
….chauvinism….
definition:
Denigrating designation for a man who treats women as inferiors. A.
cara Anita,
speravo, la prossima settimana ,di attraversare l’Oceano per assistere alla Festa della Repubblica a Toronto.
Ho una cugina là che lavora all’Ambasciata.
Anzi avevo convinto mio marito ad allungare una settimana a N.Y.
Stamattina dovevo prenotare; non abbiamo trovato la quadra con gli aerei di mio marito che avrebbe dovuto arrivare dopo.
Ho con grande rammarico rinunciato.
Non mi diverto senza di lui. Peccato però!
Andremo, per consolazione, una settimana a Vienna a sentire qualche concerto!
Mi sarebbe piaciuto pensare che ero nel tuo stesso fuso orario!!!
ciao Sylvi
x Sylvi
Ti mando un po’ di partecipazione Italiana a Toronto:
YouTube – Inno Di Mameli and O Canada
http://www.youtube.com/watch?v=TuD5Um4oCFk
Mi sembrano un po’ stonati…pero’…e’ il pensiero che conta.
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La stagione sarebbe stata propizia, non fa ancora caldo ed e’ un po’ presto per l’affollamento turistico.
Ciao, Anita
VERSO UN NUOVO ORDINE SOCIALE
PARTE I
[…] Il business del capitalista è la gestione del capitale e questa gestione è generalmente amministrata attraverso la mediazione di banche ed agenzie d’intermediazione. Non dovrebbe essere quindi sorprendente che le banche d’investimento siano arrivate ad occupare la vetta della gerarchia del benessere e del potere capitalista. Infatti, vi sono un pugno di famiglie di banchieri, tra le quali i Rothschild ed i Rockefeller, che sono giunti a dominare gli affari politici ed economici del mondo occidentale.
A differenza degli aristocratici, i capitalisti non sono legati ad un posto, o al mantenimento di un posto. Il capitale è sleale e mobile- fluisce dove vi è la maggior crescita, com’è fluito dall’Olanda alla Gran Bretagna, dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti e, più recentemente, da ovunque alla Cina. Allo stesso modo in cui le miniere di rame possono essere sfruttate e poi abbandonate, allo stesso modo, sotto il capitalismo, un’intera nazione può essere sfruttata e poi abbandonata, come vediamo nelle arrugginite zone industriali degli Stati Uniti e della Gran Bretagna….
Un capitalista fomenta una guerra per giungere ad un profitto, e difatti la nostra elite di famiglie di banchieri hanno finanziato entrambe le sponde della maggior parte di conflitti militari sin dalla Prima Guerra Mondiale. Da qui, la difficoltà degli storici a spiegare la Prima Guerra Mondiale in termini di motivazioni ed obiettivi nazionali.
Ai tempi precapitalisti, la Guerra era come gli scacchi, entrambi i giocatori cercavano di vincerla. Sotto il capitalismo la guerra è più come il casinò dove i giocatori si scontrano finché possono accreditarsi più fiches ed il vero vincitore alla fine risulta sempre essere il Banco – i banchieri che finanziano la guerra e decidono chi sarà l’ultimo a restare in piedi. Le guerre non solo sono le più redditizie tra tutte le imprese capitaliste ma, scegliendo i vincitori, ed amministrando la ricostruzione, l’elite delle famiglie di banchieri, alla lunga, accorda la configurazione geopolitica ai propri interessi.
Nazioni e popolazioni non sono nient’altro che pedine dei loro giochi. Milioni muoiono in guerra, le infrastrutture vengono distrutte e mentre il mondo piange, i banchieri contano le loro vittorie facendo piani d’investimento per la loro ricostruzione del dopoguerra.
Dalla sua posizione di potere, come finanziaria dei governi, l’elite di banchieri ha perfezionato col tempo i suoi metodi di controllo. Sempre dietro i sipari, tira i fili che muovono i media, i partiti politici, le agenzie di spionaggio, i mercati azionari e gli uffici governativi.
E forse la sua più grande leva sul potere è il suo controllo sulle valute. Attraverso le truffe della sua banca centrale, architetta cicli di espansione e contrazione, stampa soldi a costo zero che presta ai governi con interesse. Il potere dell’elite dei banchieri è al tempo stesso assoluto e subdolo…
-Alcuni dei ‘grandì uomini Statunitensi hanno paura di qualcosa. Sanno che esiste da qualche parte un Potere, così organizzato, subdolo, attento, allacciato, completo, pervasivo che non permette loro di alzare la voce quando lo condannano-.
Woodrow Wilson
Presidente degli Stati Uniti
(continua)
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VERSO UN NUOVO ORDINE SOCIALE
PARTE II
La fine dell’ascesa – Capitalisti contro capitalismo
E’ sempre stato inevitabile che, su di un pianeta ben definito, vi fosse un limite alla crescita economica. L’industrializzazione ci ha permesso negl’ultimi due secoli di precipitarci a capofitto verso quel limite.
La produzione è diventata più efficiente che mai, i mercati globali come mai prima e finalmente abbiamo raggiunto il punto dove il paradigma di crescita perpetua non può più essere sostenuto.
A dire la verità, quel punto fu raggiunto attorno al 1970. Da lì in poi, il capitale non ha cercato crescita attraverso un aumento della produzione ma piuttosto estraendo maggiori rendimenti da livelli di produzione relativamente piatti.
Da qui la globalizzazione che ha spostato la produzione ad aree a bassi salari, fornendo maggior margini di profitto. Da qui la privatizzazione che trasferisce i flussi di entrate ad investitori che precedentemente si recavano ai Ministeri del Tesoro nazionali. Da qui, i derivati ed i mercati valutari che creano l’illusione elettronica della crescita economica, senza effettivamente produrre nulla nel mondo reale.
… Il sistema capitalista ha oltrepassato la sua data di scadenza, l’elite di bancari ne è pienamente consapevole- e si sta adattando.
Il capitalismo è un veicolo che ha aiutato i banchieri a raggiungere il potere assoluto ma loro non hanno verso questo sistema più lealtà di quanta ne abbiano verso un posto o qualsiasi cosa o qualsiasi persona. Come precedentemente menzionato, pensano su una scala globale e a nazioni ed a popolazioni come pedine. Loro decidono che cosa sono i soldi e li emettono, proprio come il Banco nel gioco di Monopoli. Possono anche creare un nuovo gioco con un nuovo tipo di soldi. Da tempo hanno superato qualunque tipo di dipendenza da un particolare sistema economico per mantenere il loro potere. Il capitalismo era pratico in un’era di rapida crescita. Per un’era di non-crescita, viene preparato un gioco diverso.
Così, al capitalismo non è stato permesso di morire di morte naturale. Prima, è stato sottomesso ad un sistema salva-vita, come precedentemente accennato con la globalizzazione, la privatizzazione, i mercati dei derivati ecc ecc…Poi è stato iniettato con una droga-letale di eutanasia, nella forma di derivati tossici. E quando è giunto il collasso pianificato, piuttosto che salvare il capitalismo industriale, è stata salvata l’elite dei banchieri. Non è che le banche erano troppo grandi per fallire ma piuttosto che i banchieri erano troppo potenti politicamente per fallire.
Hanno fatto ai governi un’offerta che non potevano rifiutare.
Con i piani di salvataggio i governi hanno consegnato le loro nazioni in mano ai banchieri. I governi sono ora in una perpetua schiavitù di debito verso i banchieri. Al posto di essere le banche sotto amministrazione controllata, sono ora i governi ad essere sotto amministrazione controllata. Il Consiglio dei Ministri ed i Consiglieri di Obama sono quasi tutti di Wall Street; sono alla Casa Bianca per poter seguire da vicino le loro nuove acquisizioni, quella che era un tempo nazione sovrana: gli Stati Uniti d’America. Può darsi che presto presiederanno la sua liquidazione.
I banchieri sono ora in controllo dei bilanci nazionali. Dicono ciò che può e non può essere finanziato. Quando si tratta di finanziare le loro guerre e la produzione di armi, non vi sono limiti imposti. Quando si tratta di finanziare i servizi pubblici allora ci viene detto che i debiti devono essere tenuti sotto controllo…
Come possiamo immaginarci, la massima priorità per i debiti è ripagare il debito alle banche. Un po’ come tutto il terzo mondo è in schiavitù di debito verso il FMI, così oggi il mondo Occidentale è in schiavitù di debito verso le sue proprie banche centrali. La Grecia è il precursore di quello che sta per succedere ovunque […]
(continua)
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VERSO UN NUOVO ORDINE SOCIALE
COME SARA’ IL FUTURO? UN’IPOTESI – PARTE III
[…]Non che dobbiamo lamentarci del decesso del capitalismo sfruttatore ma, prima di festeggiare, dobbiamo capire con che cosa lo sta sostituendo.
In un’epoca di capitalismo e crescita, il fulcro del gioco è sempre stato sul lato produttivo dell’economia. Lo scopo del gioco quello di controllare i mezzi di tale crescita: l’accesso al capitale. Il motore di crescita del capitalismo creava la domanda per il capitale; i banchieri controllavano l’offerta. Le tasse erano principalmente basate sul reddito, una volta ancora legato al lato di produzione dell’economia.
In un’epoca di non-crescita, il fulcro del gioco sarà sul lato consumistico dell’economia. Lo scopo del gioco quello di controllare le necessità della vita: accesso agli alimenti e all’energia.
La popolazione crea la domanda per le necessità vitali; i banchieri vogliono controllarne l’offerta. Le tasse saranno basate sul consumo, principalmente di energia. E’ questo di cui si tratta tutta questa gran paura del riscaldamento globale con le sue tasse sul carbone e crediti del carbone.
… In Gran Bretagna ci sono già voci di “quota sul carbone”, come il razionamento di benzina duranti i tempi di guerra. Non è che dovrai solamente pagare le tasse sulle’energia ma saranno le direttive governative a determinare lo stesso montante del consumo.
Crediti del consumo ti verranno assegnati e tu potrai usarli per guidare, per il riscaldamento ed occasionalmente per volare. Inoltre, in Gran Bretagna le autostrade stanno essendo cablate per poter tener traccia di quanti km fai, tassarti rispettivamente e penalizzarti se guidi oltre il limite stabilito.
Possiamo aspettarci che questo tipo di cose si diffondano in Occidente dato che sono gli stessi banchieri internazionali ad essere responsabili ovunque.
In termini di propaganda, questo controllo sul consumo viene venduto come una soluzione al riscaldamento globale ed al culmine raggiunto del petrolio. Questa campagna propagandista è stata di gran successo e ne è stato catturato tutto il movimento ambientalista.
A Copenhagen, manifestanti si sono scontrati con la polizia, esibendo cartelloni con segni in supporto delle tasse sul carbone e crediti del carbone. Ma in verità il regime del carbone non ha niente a che vedere con l’ambiente o la sostenibilità. E’ semplicemente tutto per micro-gestire ogni aspetto della nostra vita ed ovviamente dell’economia.
Se coloro che stanno presiedendo il tutto fossero genuinamente interessati alla sostenibilità, a quest’ora starebbero investendo in “efficient mass transit”, e starebbero convertendo l’agricoltura da mezzi “petrolio-intensivi” ad “acqua-intensivi” a mezzi sostenibili. Al contrario, stanno imponendo i biocarburanti e ci stanno vendendo le auto elettriche che non sono più sostenibili o carbone-efficienti delle ordinarie auto. Infatti, il vero scopo dei biocarburanti è il genocidio.
Con i prezzi alimentari legati a quelli dell’energia, e con i terreni agricoli convertiti da produzione alimentaria a produzione di carburante, il risultato non può che essere un’enorme crescita della fame nel terzo mondo.
Lo spopolamento è da tempo un obiettivo dichiarato dei circoli elite e la dinastia dei Rockefeller più volte ha partecipato a progetti di eugenetica di diversi generi.
(continua)
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VERSO UN NUOVO ORDINE SOCIALE
IL FUTURO? UN’IPOTESI – PARTE IV
Preparando la via della transizione
La cosiddetta Guerra al terrorismo si divide in due parti. La prima parte è un pretesto per l’abuso arbitrario dei diritti dei cittadini, in qualsiasi istante in cui la Sicurezza Nazionale sostiene che per ragioni di sicurezza un’azione è necessaria. La seconda parte è un pretesto per l’aggressione militare Statunitense ovunque nel mondo, in qualsiasi momento in cui la Casa Bianca sostiene che Al Qaeda vi è attiva… il pretesto del terrorismo viene usato per giustificare poteri arbitrari, sia a livello domestico che globale. Quando il Potere è arbitrario, a quel punto, non stiamo più vivendo sotto il governo della Legge, né domesticamente né globalmente. Stiamo vivendo sotto il dominio dell’uomo, come uno si spetterebbe in una dittatura o in un antiquato regno o impero…
Esiste veramente una minaccia terroristica alla Nazione, e queste misure sono una risposta sensibile a tale minaccia? La gente è fortemente divisa nelle risposte a tali domande. Non poca è l’evidenza concreta venuta alla luce, inclusi legami tra agenzie di spionaggio. Inoltre, a mio avviso i più drammatici eventi cosidetti terroristici negli Stati Uniti, Gran Bretagna ed Europa sono stati coperture di operazioni false flag.
… Riguardo al movente: mentre i musulmani, in risultato a tutti questi drammatici eventi, ne hanno sofferto, la nostra elite di banchieri è stata capace di creare un’infrastruttura polizia-stato che può essere usata per affrontare qualsiasi prevedibile resistenza della popolazione o di caos civico possa insorgere mentre loro preparano la via del loro futuro post-capitalista.
Con il collasso, i piani di salvataggio ed il fallimento totale nel raggiungere qualsiasi tipo di effettiva strategia di ripresa, i segnali sono molto chiari: al sistema sarà permesso di collassare totalmente, ripulendo quindi il suolo per una soluzione pre architettata. Ground Zero può essere vista come una metafora, con le Torri Gemelle rappresentanti l’economia capitalista. Mentre i derivati tossici illustrano il fatto che il collasso è effettivamente un demolizione controllata.
Uno può immaginarsi parecchi scenari da incubo, dati tutti questi vari segnali, questi sinistri segnali. La Prima e la Seconda Guerra Mondiale sono incubi realmente avvenuti, con milioni di morti e queste stesse dinastie di banchieri ne hanno orchestrato gli scenari e coperto le tracce. Dobbiamo anche tenere in mente la Dottrina dello Shock dove la catastrofe è vista come un’opportunità – quando possono essere fatte cose che in altri modi non sarebbero mai realizzabili. Stiamo ancora venendo colpiti dalle onde di shock emesse dal 11 Settembre e di nuovo quando il sistema finanziario collassò. Ma il vero grande shock, il collasso generale della società, deve ancora giungere. L’ultima versione della Dottrina dello Shock suona così: se il collasso è totale, qualsiasi cosa vogliamo realizzare possiamo realizzarla.
Non mi azzarderò ad indovinare come questo processo di transizione si svolgerà ma mi aspetto un incubo di un genere o di un altro. La crescente popolazione di disoccupati sta già vivendo un incubo, secondo gli standard di civilizzazione. Un giorno vivi in una casa il cui valore continua a crescere, fai il pendolare per un buon lavoro ed il giorno dopo ti trovi per strada con tutta la famiglia. Questo è un incubo.
Preparando la strada della dominazione globale
[…]In un’economia di non crescita, dove il fulcro è il controllo diretto sull’offerta e la distribuzione delle risorse, diventa necessaria proteggere, nel senso militare, le fonti del petrolio e le vie per la sua distribuzione. Non è più sufficiente generare profitto da operazioni sregolate. Proteggere le fonti ed allocare direttamente la distribuzione è la base per la micro gestione dell’economia della non-crescita.
In molti sensi, l’imperialismo sta ritornando ai tempi coloniali, quando, piuttosto che il modello capitalista, il modello era la diretta amministrazione: trarre profitto da investimenti aziendali sotto dittatori che sopprimono le loro popolazioni.
In Iraq, Afghanistan, ed ora in Pachistan e nello Yemen, gli Stati Uniti, con l’appoggio della NATO, stanno giocando una mano molto non-pacifica nella Guerra “afferra-risorse.” E’ la mano di un bullo, “Ho la pistola più grande e perciò prenderò ciò che voglio”. Queste azioni aggressive sono molto provocatorie nei confronti di Russia e Cina minacciando i loro vitali interessi economici. Un attacco all’Iran sarebbe ben oltre una provocazione, sarebbe uno schiaffo in faccia, una sfida.
In un modo o nell’altro, l’elite dei banchieri, i maestri dell’universo, intendono presiedere un sistema globale micro amministrato. Il progetto del collasso è oramai in fase avanzata…
(continua)
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VERSO UN NUOVO ORDINE SOCIALE
IL FUTURO? UN’IPOTESI – PARTE V
Un’era Neo-Gotica?
[…]un governo globale centralizzato, ed una cricca di elite dirigente, una specie di famiglia reale estesa, i lord della finanza. Come possiamo vedere con il FMI, l’OMC e l’OMS e le altre parti dell’embrionico governo mondiale, le istituzioni di governo non avranno alcun’ambizione di rappresentazione popolare o reazione democratica.
la democrazia e la sovranità nazionale saranno demonizzate. Questo risulterà essenziale, nel far sì che la gente accetti la regola totalitaria [ecco un esempio di ragionamento]:
In quei terribili giorni bui, precedenti la beata unificazione dell’umanità, nel mondo regnava l’anarchia. Una nazione ne attaccava un’altra, niente di diverso dai predatori nella giungla. Le nazioni non avevano politiche coerenti, gli elettori passavano da un partito ad un altro, lasciando i governi in perenne transizione e confusione. Come hanno mai potuto pensare che masse di gente semi-educate potessero governarsi da sé, e dirigere una complessa società? La democrazia è stata un esperimento mal concepito che ha portato solo alla corruzione e alla autorità caotica. Che fortunati siamo a far parte di questo mondo ben organizzato, dove l’umanità è finalmente cresciuta e quelli con la maggior esperienza prendono le decisioni.
L’economia della non crescita è radicalmente diversa dall’economia capitalista.
L’unita’ di scambio probabilmente sarà un credito del carbone che ti darà diritto a consumare l’equivalente di un kilo di benzina. Tutto avrà un valore di carbone, presumibilmente basato sulla quantità di energia necessaria per produrlo e trasportarlo nel mercato. “la coscienza verde” sarà un’etica primaria, insegnata prestissimo ai bambini. Risparmiare è una virtù; consumare energia anti-sociale; l’austerità una condizione responsabile e necessaria.
Come con tutte le monete, i banchieri vorranno amministrare la scarsità di crediti di carbone e questo è il punto dove l’allarmismo sul riscaldamento globale diventa importante. Senza guardare alla disponibilità delle risorse, i crediti del carbone possono essere mantenuti arbitrariamente scarsi, semplicemente imponendo dei budget del carbone, basati sulle direttive dell’IPCC, un’altra delle unità emergenti del globale governo burocratico. Tali direttive dell’IPCC equivaleranno a quelle della Banca federale Centrale annunciante un cambio dei tassi d’interesse. Tali budget fissano la scale dell’attività economica.
Presumibilmente le nazioni continueranno ad esistere, come unità ufficiali del governo. Tuttavia, la Sicurezza e il mantenimento dell’ordine pubblico sarà fortemente centralizzato e privatizzato… Abbiamo già visto questa tendenza negli Stati Uniti, con i mercenari divenuti un grosso business, e le forze della Polizia sempre più federalizzate, militarizzate ed alienate dal Pubblico Generale.
In sostanza, l’apparato di Sicurezza sarà un esercito d’occupazione, la guarnigione dell’imperatore nelle province.
Su una base giornaliera, dovrai passare attraverso sistemi di controllo di vari tipi, con vari livelli di requisiti di sicurezza. Qui è dove la biometrica diventa importante. Se alla gente possono essere impiantati chip, a quel punto gran parte della Sicurezza può essere automatizzata e tutti possono essere rintracciati in qualsiasi istante e le loro azioni passate, recuperate. Il chip si collega al tuo bilancio di crediti così hai sempre con te tutti i tuoi soldi, insieme alle tue schede mediche e tante altre cose di cui non sai niente.
Perché i governi sono cosi profondamente in crisi, i banchieri possono dettare i termini dei bilanci nazionali, come condizione per mantenere aperte le linee di credito. L’economia del carbone, con i suo bilanci determinati al centro, offre una via più diretta e semplice per micro amministrare l’attività’ economica e distribuire le risorse ovunque sul globo.
Per potere spianare la strada per l’economia dei crediti di carbone, sarà necessario il collasso della valuta occidentale, perché diventi totalmente priva di valore, mentre le nazioni diventano sempre più insolventi ed il sistema finanziario globale continui ad essere sistematicamente smantellato. La valuta del carbone sarà introdotta come una soluzione illuminata e progressista alla crisi, una valuta legata a qualcosa di reale, alla sostenibilità.
… Culturalmente, l’era post capitalista [potrebbe essere] un po’ come quella medievale, con gli aristocratici ed i Lord in cima ed il resto contadini e servi. Un ceto alto ed uno basso ben definiti. Cosi come solo la vecchia classe elevata aveva cavalli e carrozze, cosi solo la nuova classe elevata avra’ diritto a sostanziali crediti di carbone. La ricchezza sarà misurata in base ai diritti, più che dagli acquisti o dai guadagni. Quelli fuori dalle gerarchie burocratiche sono i servi, con diritti di sussistenza.
… Nel micro amministrato futuro post-capitalista, con la sua Dottrina Shock dello scenario natale, avrebbe senso sfruttare l’opportunità per implementare la soluzione finale del controllo sociale, ovvero il monopolio dello Stato sull’educazione dei bambini.
Questo eliminerebbe dalla società il legame genitore-figlio e di conseguenza i legami familiari in generale. Non vi è più un concetto di famiglia e familiari. Solo api lavoratrici, api della Sicurezza ed api regine che distribuiscono il miele[…]
Titolo originale: “Prognosis 2012: Towards a New World Social Order”
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Vox ha trovata un’altra causa di cui lei e’ paladina; Michel Chossudovsky del Canada.
Forse il lungo hiatus e’ dovuto a questo.
Noi abbiamo Noam Chomsky & Co., il Canada ha Michel Chossudovsky & Co.
A Noam Chomsky e’ stato negato l’ingresso in Israele…..
———————————–
Sono quasi d’accordo con la finale:
….il monopolio dello Stato sull’educazione dei bambini.
Questo eliminerebbe dalla società il legame genitore-figlio e di conseguenza i legami familiari in generale. Non vi è più un concetto di famiglia e familiari.
E contro questo ci stiamo combattendo!!!!!!!!!!!!!
Anita
non passa…..
x Cerutti Gino
Hanno sentito a parlare di lei……
Rima Fakih e le altre…..
E’ il link che non passa….ho tagliato tutto il post… A.
il link…..non passa…
x Cerutti Gino
Questa non era la burqa di sua nonna.
La nuova Miss USA 2010.
http://www.foxnews.com/static/managed/img/Entertainment/2010/Miss%20Michigan%20Rima%20Fakih.jpg
A dire il vero tutte 50 sembrano modelle per Play Boy.
Mia cara ineffabile signora,
come al solito lei ha capito fischi per fiaschi.
Un classico da parte sua.
Sarà colpa dell’età?
màh..
C.G.
Il classico:
io mi riferisco ai suoi continui sputazzi verso gli arabi e i musulmani in genere mentre lei, ineffabile signora, se la barcamena sulle dimostrazioni dei latinos per ottenere diritti.
I suoi zompetti sono diventati cult.
Stia calma, si calmi, il copyright sul quaglieggio le appartiene totalmente e nessuno glielo vuole togliere.
Figuriamoci.
C.G.
cattolicesimo reale
http://www.cattolicesimo-reale.it
un blog per stimolare la messa in discussione della Chiesa e della dottrina cattolica
I pellegrinaggi di Benedetto
Il 2 maggio Benedetto XVI è corso a Torino per prostrarsi davanti alla Sindone. Il 12 maggio – appena il tempo di tornare, darsi una rinfrescata e cambiare le scarpette firmate con cui va in giro a predicare la povertà evangelica – è ripartito in pellegrinaggio verso Fatima…
http://www.cattolicesimo-reale.it/il-blog/i-pellegrinaggi-di-benedetto/
Otto per mille alla Chiesa cattolica? No, grazie
Un video satirico dei livornesi Paguri e un promemoria dell’UAAR per fare buon uso del tuo ottoxmille
http://www.cattolicesimo-reale.it/2010/05/otto-per-mille-alla-chiesa-cattolica-no-grazie/
http://www.cattolicesimo-reale.it/category/cattolicesimo/
Il partito della legalità
http://www.cattolicesimo-reale.it/il-catto-razzismo-2/il-partito-della-legalita/
il catto-razzismo – antologia della Lega Nord, seconda puntata
http://www.cattolicesimo-reale.it/il-blog/il-partito-razzista-che-piace-al-vaticano/
Ora di religione: Le due morti di Giuda
http://www.cattolicesimo-reale.it/ora-di-religione/le-due-morti-di-giuda/
Italia vaticana: Quanto ci costa la religione…; Le ricchezze della fede
http://www.cattolicesimo-reale.it/italia-vaticana/quanto-ci-costa-la-religione/
Fuoritema: Sessismo di stato
http://www.cattolicesimo-reale.it/fuoritema/sessismo-di-stato/
x Vox
ho dato una scorsa fugace ai suoi posts apocalittici di sopra.
In sostanza, lei conferma l’impressione che avevo, anti-global e tutto il resto. Posizione rispettabile ma piuttosto inflessibile e spesso irrazionale, come quella degli ‘anarchici’ di una volta, senza offesa. E soprattutto, aperta a dare sponda ad esempio agli antieuropeisti come i conservatori britannici ed i lettori del Daily Mail…
In sostanza, chi scrive quella roba ipotizza un regime dittatoriale capillare da Grande Fratello, su scala globale mondiale, in un futuro impoverito di risorse e soggetto a razionamenti di ogni genere. Sono degli scenari teoricamente possibili, per la verita’ gia’ prospettati 50 a passa anni or sono da scrittori come Aldous Huxley e Anthony Burgess. Superfluo ricordare Orwell, antesignano della fantapolitica apocalittica globale gia’ oltre 70 anni fa.
Il fatto e’ che le risorse si stanno REALMENTE esaurendo, e l’inquinamento e’ in aumento ovunque. Il vero autentico problema di fondo e’ quello. Cio’ che politicamente avverra’ in seguito ad una evoluzione (in peggio) di tale realta’ di fondo, francamente, mi interessa poco. That’s me anyway.
Con una punta polemica, mi permetto pero’ anche di osservare che il capitalismo, con tutti i suoi difetti e brutture e fatali contraddizioni, ha permesso anche livelli di liberta’ individuale mai conosciuti prima, da strati sempre piu’ ampi della popolazione, almeno in Occidente. Chi scrive quei testi prospetta uno scenario capitalistico venturo da ‘apocalisse’, perche’ non avrebbe il bonus di una minima liberta’ individuale per le persone: guai a voi, anime prave! Questo e’ l’inferno dantesco…
Invece, degli scenari REALI da Grande Fratello si sono avuti, finora, soprattutto nei paesi del cosiddetto ‘soc-ial-ism-o reale’, dove tutto veniva appunto razionato, ed in piu’ si era controllati capillarmente senza alcuna garanzia giuridica individuale. Tutto in nome del ‘bene collettivo’. Del resto, e’ cio’ che succede oggi in Cina. L’internet non e’ libero, non vi sono garanzie, chi protesta viene messo dentro, non vi e’ privacy, etc
un saluto
Peter
In relazione all’intervista resa da mia moglie preciso di non condividerne il contenuto.
Non è vero che io abbia deciso di non presentarmi dinanzi ai Pm per non «creare problemi ai veri colpevoli» o a «persone molto più coinvolte di me».
Claudio Scajola,
ex ministro dello Sviluppo economico.
Bolzano, vince centrosinistra
Bersani: gran bella notizia
Trionfa a Bolzano il centrosinistra modello Unione, allargato alla Svp: il sindaco uscente Luigi Spagnolli, del PD, ha surclassato l’avversario.
Il “sistema Anemone” costa al Paese 60 miliardi
Mentre il governo chiede sacrifici e si appresta a una manovra di 28 miliardi, il costo della corruzione è di 60 miliardi secondo la Corte dei Conti.
La Lega fa chiacchere per confondere la gente
è il PD è il partito delle autonomie.
Il PD nelle piazze d’Italia in difesa degli Enti locali, “medicina per la crisi”.
Il segretario PD a colloquio con i sindaci del centrosinistra
Il federalismo delle chiacchiere, appunto.
Quello per il quale adesso Bossi chiede un’accelerazione, ma che costa miliardi difficilmente reperibili.
«La Lega – riprende Bersani – non ha inventato niente, tranne le ronde.
Loro hanno dato i soldi a Catania e a Palermo, loro hanno accettato che i soldi venissero investiti per le grandi opere come il Ponte sullo Stretto, invece che per le piccole opere sui territori».
Caro Peter,
condivido le tue osservazioni.
Il capitalismo sta dimostrando la parte peggiore,…questo è vero,e le speculazioni borsistiche ne sono la dimostrazione
lampante,e così come è stato strutturato fin’ora non può andare avanti,…
ma chi ci garantisce che un “nuovo ordine sociale” ci fa stare meglio?
Va riveduto e corretto con nuove regole,…alcuni stati,come la Germania, si muovono in questo senso,ma il capitalismo rimane sempre un sistema per un” progresso sociale di tutti”,la molla del guadagno fa muovere l’uomo e lo spinge in avanti,questo è impossibile con una oligarchia di pochi al potere del mondo,
si tornerebbe al socia-lismo,…già fallito come sistema.
Ciao,Ber
Caro Peter,
vi ho fatto gli auguri: di buona permanenza, di buone discussioni, di buona salute, di buon tempo ecc. ecc. ecc.
E perchè no?
Francamente mi è successo pochissime volte in vita mia che qualcuno abbia avuto da obiettare per quello che rimane comunque un gesto di gentilezza. Si vede che lo spirito del blog, uno spirito piuttosto polemico, sta facendo sempre più scuola.
Ho visitato le Marche, una regione che conoscevo già ma che ora conosco decisamente bene. Un bel posto, tante città – grandi piccole e piccolissime – sempre gradevoli da vedere, musei interessanti, una cucina di prim’ordine.
Ho anche scoperto un favoloso vino bianco di cui non aveva mai neppur sentito parlare: il “Pecorino di Offida”. Il nome è quello originale! Veramente notevole. E poi dei rossi (ad esempio il Rosso Piceno ma non solo) di grande nerbo.
Una bellissima vacanza.
Vedo che nel blog le discussioni sono sempre un po’ le stesse e sempre un po’ più polemiche di quel che occorrerebbe.
Un saluto a tutti U.
X La Striscia Rossa 134
“Mentre il governo chiede sacrifici e si appresta a una manovra di 28 miliardi, il costo della corruzione è di 60 miliardi secondo la Corte dei Conti.”
E le …blu..le 650mille auto blu….per es. dove le mettiamo?
Da Repubblica
“A livello mondiale, dunque, l’Italia, con le sue 624.330 unità è il primo Paese per utilizzo di auto blu, mentre in altri luoghi, come gli Stati Uniti, il dato è diminuito. Al secondo posto, proprio gli Usa, con 72mila (contro le 75mila del dicembre 2008), seguiti dalla Francia, con 63mila (rispetto alle 64mila di fine 2008). Al quarto posto il Regno Unito con 56.000, la Germania con 55.000, la Turchia con 51.000, la Spagna con 42.000 (nessuna variazione rispetto al 2008), il Giappone, con 30.000 (mille in meno rispetto al 2008), la Grecia con 30.000. Ultimo in classifica il Portogallo, con 22.000 auto blu (- 1000).
Dario scrive:
11 maggio 2010 alle 14:27
Non so se il mio calcolo è giusto: in Italia ci sono 626000 auto blu. Ora considerando 3000 euro di stipendio per i bravi autisti piu’ la loro pensione + la benzina + il costo dell’auto = facciamo 5000 euro mese.Moltiplicando 626000 x 5000 = 3.130.000.000 al mese (tre miliardi di euro)
Ora moltiplichiamo 3.130.000.000 x 13 mensilità( anche 14 o 15 visto che è denaro pubblico) = 40.690.000.000 di euroCioè noi spendiamo per le auto blu in Italia circa 40 miliardi di euro.Spero di aver sbagliato i calcoli o no?”
Cominciamo a tagliare davvero e non “taglieggiare”!
L.
x Linosse,
…ma questo miracolato non aveva promesso di ridurre le auto blu e anche chi ci andava sopra?
Cioè, fare una riforma elettorale che mettesse al parlamento 200
deputati,…tutti incensurati se possibile,…e 100 senatori…più
che sufficienti per un piccolo paese come l’Italia?
Forse la lotta agli sprechi intendeva proprio questo,….
o è un sogno di poveri illusi?
Ciao,Ber
x U.
Sapessi quanto mi mancano quei paesetti in cima alle colline marchigiane! I piccoli centri storici medioevali ben curati, dove se chiedi un’informazione ad una massaia affacciata alla finestra questa scende giù di corsa per spiegarti meglio dove devi andare e magari, salutandoti, ci aggiunge pure “stia bene, buona permanenza”. Un toccasana per chi è oppresso dalla schizofrenia delle grandi città.
Le chiesette.. con il curato in mezzemaniche, disponibile a fare quattro chiacchiere sedendosi con te sugli scalini del sagrato.
La trattoria a conduzione familiare dove la prima preoccupazione della “sora Peppina” è quella se hai mangiato bene e abbondante, dove l’ammazzacaffè viene offerto senza se e senza ma.
Non voglio generalizzare in modo idilliaco ma resta comunque il fatto che nelle Marche, specialmente nei piccoli centri fuori dal turismo arrogante e maleducato, il tempo è rimasto a misura d’uomo.
C.G.
Caro Ber
Il sogno dei poveri illusi è la realtà del tornaconto personale dei “miracolati” per cui …parole…parole e solo parole
L.
x Uro e CG,
che Uro andasse nelle Marche io non lo sapevo.
Gli consigliavo la trattoria “dei miracoli”di Pian di Castello con alloggio se voleva stare qualche giorno o la “porziungola” di
dopo Pian di Castello,sempre nel Comune di Mercatino Conga.
Sarà per un’altra volta,…o forse ci possiamo progettare una giornata con gli amici del blog.
Ciao,Ber
x Uroburo, Ber e CG
bene, Uroburo mi ha fatto venire voglia di andarci. A fine mese ho qualche giorno di ferie, chissa’. Per il momento sono molto intento al giardinaggio…
Oggi mi hanno sfrondato l’alto eucalipto. Un lavoretto pulito, ora c’e’ molto piu’ sole in giardino. Ho dato retto a Ber e trapiantato uno dei fichi nel lato sud. Forse c’e’ spazio per un altro, o due. Dubito pero’ che produrranno mai nulla…
x CG 101
condivido le tue riflessioni, ma temo di non essere mai stato tagliato per un rapporto di coppia di lunga durata. A costo di fomentare polemiche, direi che e’ la donna ad ottenere quasi sempre ‘the best end of the bargain’, cioe’ i vantaggi maggiori, dal rapporto tradizionale di coppia, almeno quando funziona…
Mutuo, casa, finanze, garanzie per i figli e tutto il resto. Non mi sorprende che il modello tradizionale sia in crisi da tempo…
x Uroburo
mi fa piacere che abbia avuto una bella vacanza.
Sara’ vero quel che dice, ma gli auguri in italiano (per come lo conosco io) si fanno in casi particolari. Festivita’, compleanni, onomastici (sempre piu’ di rado, ormai), o malattie (per una pronta guarigione che di solito non avverra’). Per un avvenuto successo o promozione si dice congratulazioni o complimenti…
Diverso e’ il caso in inglese, dove in chiusura di una lettera (anche formale) non e’ raro scrivere ‘best wishes’ anche a perfetti estranei.
Non e’ che volessi formalizzarmi o fare il polemico, ma era come se mi fossi perso qualche festivita’ (forse Marta aveva ragione sull’Assunzione). Del resto, lei e’ di altre parti rispetto alle mie di origine, e forse da voi si parla diversamente.
A proposito di polemiche, non ho mai capito perche’ Marta non si incazza quando lei parla di donnicciole che piagnucolano, qualcun altro di apprezzamenti anche un po’ pesanti sulle donne, mentre dice che io sono villano e non amo le donne perche’ ho detto ‘donna attempata’. Provi lei, forse tra ‘vicini di casa’ vi capite meglio
Un saluto a tutti
si tornerebbe al socia-lismo,…già fallito come sistema
Diciamo, piuttosto, che lo si è fatto fallire, mettendoci grandi sforzi. Giammai si poteva lasciar prosperare di suo un sistema che poteva dimostrare. o anche solo suggerire, che esistono strade alternative e che possono benissimo funzionare.
Chi oggi parla di “fallimento” non conosce a fondo ciò di cui parla, nè sembra sapere come quel “fallimento” sia stato ottenuto.
Inoltre, al paragone, è di gran lunga più fallimentare il capitalismo e sue forme derivate, come oggi possiamo tutti osservare. Di fronte allo sfacelo generale, continuare a difendere il capitalismo e dare addosso al soc.smo mi sembra un modo perverso di darsi la zappa sui piedi e insistere sugli errori del passato.
Quanto alla libertà, il capitalismo non ne ha mai prodotta una vera, degna di questo nome. Di certo, non libertà dal bisogno e dalle ansie, non libertà completa di scegliere il percorso della propria vita, limitandosi a mezze libertà e a propaganda di libertà.
Per fiorire il capitalismo, specie quello attuale, ha invece bisogno di sopprimere la libertà individuale e sociale, creando, al suo posto, PERCEZIONI di libertà del tutto fasulle. Come la libertà di votare questo o quel partito, per esempio (tanto il risultato generale non cambia). E forse tra non molto ci toglierà anche quelle percezioni.
Orwell e Huxley non hanno sbagliato di molto le loro previsioni. Molte delle loro intuizioni si sono avverate e le stiamo già vivendo. Ci resta solo da sperare che siano errate quelle “apocalittiche” ipotizzate nell’articolo postato più sopra. Nessuno lo spera più di me. Almeno, perchè bisogna sempre ricordare (e ricordarlo a chi ha sogni di grandezza e dominio sul mondo), che il diavolo farà anche le pentole, ma a fare i coperchi è qualcun altro.
x Peter.
Non sono d’accordo quando ti riferisci alla eccessiva tutela a favore della donna. Ricordiamoci del lavoro (lavoro!) che svolge solo per tirare su i figli con tutti gli annessi e connessi e quanto poco riceve anche in termini di solo e puro riconoscimento. Siccome sono padre “al quadrato” ho vissuto in prima persona su quanta energia ci vuole per mandare avanti la baracca. Specialmente se si è impegnati, da bravi e operosi maschietti, 8-10 ore al giorno fuori dalle mura domestiche.
Mi sono sempre domandato come facevano i nostri vecchi, quali altre qualità avevano con cinque-sei-sette figli da mantenere, con un solo stipendio in entrata, diverse da quelle della mia generazione. Non credo che si trattasse di solo accontentarsi, senza battere ciglio altrimenti sberle, di quello che c’era.
La qualità, le qualità erano altre.
C.G.
x Uroburo
Io non ci avevo dato un secondo pensiero agli “auguri”.
L’ho preso ed anche scritto come un; “buon proseguimento”.
Ben ritornato e lieta che abbia avuta una piacevole vacanza.
Anita
x Vox (che non si capisce bene a chi risponda)
il punto e’ che neanche i soci0-ali-smi reali hanno MAI dato delle liberta’ individuali. Di fatto, erano (ed ancora alcuni sono) degli stati di polizia piu’ o meno efficienti, cui gia’ Orwell si inspirava quando scriveva il suo 1984.
Le liberta’ dei sistemi capita-listici saranno in parte illusorie, ma delle garanzie giuridiche vi sono quasi sempre, almeno nelle democrazie occidentali. Ancora meglio nelle so-cial-democrazie.
Eccetto l’Italia di Berlusconi (e di mussolini in passato).
Peter
x CG
qualcuno diceva che le persone danno il loro meglio nelle situazioni peggiori. Tale puo’ essere stato il caso delle passate generazioni. La mia famiglia si risollevo’ con la generazione di mio padre (nato prima del ’20, per intenderci), mentre all’epoca di mio nonno (nato nel 1870) vivevano nella miseria piu’ nera, dato che suo padre si era giocato tutto. Ho una vaga idea, dai racconti di mio padre che di rado faceva, di cosa significasse vivere a livelli di pura sopravvivenza
Peter
x C.G.
Mia cara ineffabile signora,
come al solito lei ha capito fischi per fiaschi.
Un classico da parte sua.
Sarà colpa dell’età?
màh..
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Il classico e’ lei, non distingue un soggetto dall’altro.
Lei mi ha accusata di avere pregiudizi sulla nomina della nuova Miss USA 2010 perche’ ‘musulmana’.
Quando io non ho mai scritto niente di contrario verso i mussulmani in genere.
Ho continuato scrivendo e confermando quello che ho sempre scritto sull’invasione degli illegali dal Sud America, aggiungo che dalla vasta frontiera non passano solo latinos, ma anche forestieri da diverse parti del mondo, gente che non viene qui per lavorare…e che non ha nessuna aspirazione di cittadinanza o di amalgamazione.
Provi lei ad entrare illegittimamente in altre nazioni e vede cosa gli succede, nel Messico compreso, galera e di peggio.
Capito?????????????????????????
Anita
forse tra ‘vicini di casa’ vi capite meglio Peter { 18.05.10 alle 13:20 }
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Caro Peter,
credo che sia una questione di pelle: a me Marta è molto simpatica e quindi credo che lei capisca bene quel che voglio dire magari anche al di sotto della forma (che può essere più o meno adeguata perchè spesso si scrive di fretta e senza rileggere).
La stessa cosa mi succede con Marco (ed anche con Faust): si può polemizzare e non essere d’accordo ma sempre all’interno di un parere reciproco che rimane complessivamente positivo. Con altri a volte è più difficile.
Tuttavia il valore di un blog sta proprio nella diversità dei suoi componenti e la tolleranza verso opinioni diverse dalle proprie è indispensabile proprio per la sua sopravvivenza.
Un cordiale saluto U.
PS. Però strictu sensu lei ha ragione: gli auguri non c’entravano molto. Ma il senso era esattamente quello capito da Anita, che saluto cordialmente.
PS 2. Mi creda, le Marche sono un gioiellino di un livello simile a quello dell’Umbria. Sul piano artistico meno ricche ma con delle belle cose.
Mi sono sempre domandato come facevano i nostri vecchi, quali altre qualità avevano con cinque-sei-sette figli da mantenere, con un solo stipendio in entrata, diverse da quelle della mia generazione. (C.G)
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Carop CG, hai mai mangiato in 6 persone dallo stesso piatto di portata, dove mangiava di più chi si ingozzava più velocemente? Io si.
Non a casa mia, ma in casa dei vicini, contadini di una famiglia allargata, che vivevano tutti, nonni, genitori e figli, in una stanza a pianterreno divisa in due da una coperta.