Vittorio Feltri&C, da Enzo Baldoni a Gino Strada: ovvero i lupi perdono il pelo ma non il vizio. E le dimenticate strenue difese del Vaticano di pluriaccusati molestatori sessuali come don Gelmini e l’arcivescovo Julius Paetz

Il lupo, o meglio i lupi perdono il pelo ma non il vizio. La grande onestà non solo professionale di Vittorio Feltri e del suo Il Giornale risulta ben chiara  da tre azioni ben precise, che oltretutto si contraddicono tra loro in modo davvero plateale, e rifulge in modo particolare di fronte alla scarcerazione – e totale proscioglimento! – dei tre medici di Emergency arrestati in Afganistan. Scarcerazione e proscioglimento che oltre a mettere almeno un po’ in difficoltà la linea accusatoria de Il Giornale – se qualcuno la definisse miserabile non saprei bene cosa obiettare – ricalca lo stesso atteggiamento avuto sempre da Feltri, con il valido appoggio di Renato Farina, quando il giornale Libero sputò sul cadavere del giornalista freelance Enzo Baldoni. Chi non ha il vizio della memoria forse non ricorda che su Libero il collega Baldoni dopo essere stato rapito e ucciso da terroristi iracheni venne definito “un pirlacchione spericolato”, mentre prima che venisse ammazzato  si era provveduto sulle stesse pagine a evocare il sospetto che il rapimento fosse una sceneggiata. Come dire che di conseguenza il povero Baldoni fosse in qualche modo amico dei terroristi. Ma veniamo alle tre azioni particolari di Feltri e de Il Giornale berluscone.

La prima azione discutibile di Feltri è l’interpretazione da lui data della vignetta di Staino sull’aereo polacco precipitato con a bordo una larga fetta del governo: “A chi troppo e a chi poco”, recita la didascalia della vignetta. Che si può riferire a qualunque Paese e situazione del mondo, dal Giappone al Perù, dal Sud Africa alla Finlandia. Fosse caduto un aereo cubano con a bordo i fratelli Castro e mezzo governo castrista e si fosse riferita la vignetta di Staino a un tale disastro, odo già gli applausi entusiasti degli stessi sepolcri imbiancati che si sono scagliati contro Staino. La sua vignetta può essere ritenuta di pessimo gusto, a me per esempio non sono mai piaciute né la sua ironia né il suo modo di disegnare, e moltissimi – se non quasi tutti – hanno pensato quello che Feltri ha messo per iscritto. Però un conto è pensare e spettegolare, un altro calunniare su un giornale. Se non sappiamo distinguere tra il pensare e lo scrivere, per giunta su un giornale, senza neppure il beneficio del dubbio, allora siamo malmessi. Inoltre, checché abbiano pensato in molti o tutti, Staino ha chiarito che non si riferiva certo a Berlusconi.

Può essere che l’autodifesa di Staino non convinca, può essere che la sua spiegazione postuma sia poco sincera, resta però il fatto che nella vignetta NON c’era scritto quello che Feltri dà per scontato come se nella vignetta fosse stato invece scritto a chiare lettere e a caratteri cubitali. E se non c’è scritto, allora si è costretti a restare nel campo delle interpretazioni personali, nel campo delle impressioni e suggestioni, che certo NON bastano per avere delle certezze inconfutabili come quelle sparate in prima pagina da Feltri. Può darsi che la mia sulla vignetta di Staino sia una interpretazione benevola, anche se in realtà è una a-interpretazione, cioè una assenza di interpretazione, ma è certo che quella di Feltri è una interpretazione alquanto malevola, quanto meno forzata. Vari colleghi insistono a dire che la mia interpretazione, o meglio a-interpretazione, è ingenua e riduttiva. Anche fosse, l’ingenuità e la riduttività del tipo “assoluzione dubitativa, per mancanza di prove sufficienti” sono senza dubbio da preferire alle sentenze forcaiole basate solo sulle proprie convinzioni.

Ergo: come faccia Feltri basandosi su quella vignetta a strepitare “che la sinistra vuole Berlusconi morto” (!!!) è un mistero. Niente affatto glorioso. La sua è una interpretazione legittima o è invece una illegittima spinta all’odio? Nel secondo caso, sarebbe strana – o no? – una spinta all’odio da parte dell’organo stampa abbastanza ufficiale del preteso Partito dell’Amore berluscone. Feltri ha fatto una pessima figura per la sua coltellata alla schiena di Dino Boffo, ma almeno ha più o meno riconosciuto di essersi sbagliato. Forse dovrebbe farlo anche per la sua interpretazione della vignetta di Staino. Tra Staino e Feltri a sbattere il mostro in prima pagina chi è stato? Staino o piuttosto Feltri?

La seconda azione strana di Feltri è il risalto dato all’accusa di Berlusconi contro Saviano, reo nienteppoppòdimmènocché di fare pubblicità alla mafia. Ora, poiché la logica – contrariamente all’elastico delle mutande – non è un’optional adattabile a pretese di parte, Feltri deve conseguentemente ammettere – e scrivere in prima pagina – che “Berlusconi vuole Saviano morto”. O no? Con una differenza, non da poco: che mentre non c’è nessuno, perlomeno a sinistra, che vuole Berlusconi morto di morte violenta, è invece sicuro che la premiata ditta Mafia-Camorra&C vuole Saviano morto, e non di morte naturale. Detto in altre parole: tra la vignetta di Staino e l’accusa di Berlusconi contro Saviano, quella semmai più adatta a stimolare qualcosa di luttuoso è senza dubbio la seconda.

La terza cosa strana commessa da Feltri è il credito dato – sempre in prima pagina – a pretese “rivelazioni” addirittura dei sevizi segreti afgani secondo le quali Emergency è incastrata dalla registrazione di una telefonata che parla di armi e anche da cose “più pesanti”. Sempre in base al fatto che la logica non è un optional, se Feltri avvalora una simile “notizia”, non si capisce perché invece non avvalori mai notizie con basi ben più concrete. Per esempio, non avvalora la notizia della condanna anche in terzo grado di Cesare Previti per avere comprato un magistrato onde scippare la Mondadori al Gruppo Editoriale L’Espresso, e che di conseguenza Marina Berlusconi, figlia di Silvio, occupa una poltrona sopra la quale non dovrebbe stare il suo sedere.

Altro esempio: Feltri non avvalora la notizia che la stessa Cassazione ha messo per iscritto che quella “compera” il buon Previti l’ha condotta e portata a termine in tandem con il suo datore di lavoro Berlusconi Silvio. Altro esempio ancora: Feltri non solo non ha valorizzato la notizia delle accuse mosse da oltre 50 ragazzi per molestie sessuali contro don Pierino Gelmini, ma l’ha anzi irrisa. Feltri infatti ha pubblicamente definito il signor Gelmini un tale benefattore e sant’uomo da concludere che anche se s’è preso qualche libertà di troppo con ragazzi  non lo si può biasimare. Gli abusi sessuali su 50 ragazzi – tutti maggiorenni o anche minorenni? – evidentemente per il Feltri-pensiero sono una sorta di ricompensa legittima se non dovuta per il bene fatto. Una morale che non ha bisogno di commenti. Infine, ultimo esempio, almeno per ora, Feltri non ha per nulla avvalorato – anzi, tutt’altro – la notizia dei buoni rapporti del signor Marcello Dell’Utri con mafiosi di spicco, rapporti a causa dei quali un magistrato italiano in queste ore ha chiesto di elevare da 9 a 11 gli anni di condanna già inflitti al famoso Marcello braccio destro di Berlusconi.

Da notare che le testimonianze, le prove e la richiesta di conferma e aumento della condanna a carico di Dell’Utri vengono da cittadini italiani, con tanto di nome e cognome, e non da anonime e pretese affermazioni dei “servizi segreti” afgani. Oltretutto: da quando in qua abbiamo dato una patente di infallibilità ai servizi segreti afgani se usiamo sospettare perfino dei nostri? E come mai non si affaccia il sospetto che anche in Afganistan, che non brilla né per democrazia né per trasparenza in generale, possano fare come fece la polizia italiana a Genova quando piazzò delle molotov alla scuola Diaz da addebitare ai “sovversivi”?

Un’ultima annotazione. Feltri ha azzoppato Boffo sparando che “non si possono ammettere moralisti condannati in tribunale”. Bene. Allora perché mai dovremmo sorbirci un moralista e/o fustigatore come Feltri, che – stando a quanto leggo nel sito dell’Ordine dei giornalisti di Milano – il 27 febbraio 2002 ha patteggiato con il tribunale di Monza una condanna a due mesi di reclusione per avere pubblicato foto di bambini stuprati? Stando alla logica, una condanna a due mesi di reclusione è più grave di una ammenda di qualche centinaia di euro. O no?

Pino Nicotri

P. S. La reazione scomposta del Vaticano a difesa del “benefattore” don Gelmini, così come la reazione scomposta e la difesa a oltranza da parte dello stesso Vaticano a favore dell’arcivescovo di Poznan Julius Paetz, cacciato dal cattolicissimo governo polacco perché denunciato per molestie sessuali da oltre venti seminaristi ma accolto in S. Pietro come un eroe perseguitato, autorizzano il sospetto che la direttiva vaticana del 2003 resa nota solo nei giorni scorsi, contenente l’indicazione di denunciare anche alle autorità civili i sacerdoti pedofili, sia solo un falso. Fumo negli occhi per far dimenticare la sciagurata direttiva del 2001: quella che – a firma di Ratzinger e Raffaele Bertone – imponeva ai vescovi di tutto il mondo il segreto su qualunque caso di pedofilia e adescamento in confessionale.

LA LETTERA DEL CARDINALE CASTRILLON HOYOS:

435 commenti
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  1. Peter
    Peter says:

    x Anita

    oh-oh, siamo alle arie padanie in salsa rodislandese? (non come isola di Rhodi, ma pregiata Rhode Island dal clima polare…). Che CG fosse di Gaeta non lo sapevo, se e’ vero me lo rende ancora piu’ simpatico.
    I meridionali sono molto piu’ portati per le lingue, e’ una cosa risaputa. Persino uno come Rodolfo, mente 11enne in corpo 70enne sempre sulla breccia nei trasporti pubblici esteri…

    Peter

  2. Anita
    Anita says:

    x Peter

    No caro Peter, ho sposato un siciliano, piu’ a meridione di cosi’ non si puo’ andare.

    Scusa poi, questo forum si diletta contro i padani, io non ho detto niente contro i meridionali, solo che il C.G. si da le arie di tedescofilo…se ricordo bene era di Gaeta o aveva passato tempo a Gaeta……….

    Tu sei troppo suscettibile, guai chi tocca l’UK, e guai chi tocca il meridione……ma tu non le risparmi ai padani e agli americani.

    Accipicchia, boicotti perfino i prodotti friulani.

    Non ti dimenticare il tuo criticismo per il “broccolino” del Signor P.
    Ti assicuro che molti Italiani sia all’estero che in Italia sarebbero contentissimi di scrivere come scrive il Signor P.

    Buona notte,
    Anita

  3. Anita
    Anita says:

    PS: x Peter

    I meridionali sono molto piu’ portati per le lingue, e’ una cosa risaputa.
    ======================

    Non e’ la mia esperienza, negli US i meridionali europei hanno piu’ difficolta’ con l’inglese ed il tedesco.
    Non sono neo-latin languages.
    Non perdono mai il forte accento, in particolare gli Italiani, anche di prima generazione se e’ parlato in casa.

    Io ho studiato il francese per anni, ho trovata la pronuncia difficoltosa, mentre NON ho studiato l’inglese e mi e’ venuto facile.

    Anita

  4. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Cara Anita,
    Credo che Mirko non e’ meridionale, ma più a nord. Direi Emilia/Romagna ma non sono sicuro. Ma ha fatto un sosta a Gaeta credo per sei mesi.
    Take care.

  5. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Sette, Poppy.
    Sette.
    Il problema fu il mio rifiuto di sbattere i tacchi di fronte a dei papaveri a 4 stellette e con la testa piena di cemento.
    Più me lo ordinavano e io, testardo come un mulo, più li giravo.
    I tacchi.
    Questione di dignità e di DNA.
    E sì, dignità. Un piccolo diamante dentro il cassetto dei miei ricordi.
    Vai.
    C.G.

  6. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Peter.
    Il poppy bofonchia come al solito.
    Sono nato e cresciuto a Porto Recanati, nelle Marche, 20 km più a sud di Ancona. Una cittadina bagnata dal mare.
    Quel mare che tanto tempo fa si poteva.. bere.
    Oggi lo hanno ucciso o quasi.
    C.G.

  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Leggo con ritardo che anche la mare-Ko bofonchia sulla mia provenienza.
    Come se non bastasse il suo tediante quaglieggio.
    Perlomeno quando si rivolge al sottoscritto.
    C.G.

  8. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Rodolfo.
    Non era mia intenzione insegnarti e pontificare qualcosa sul tedesco.
    Semplicemente una battuta amichevole per te e per il Marco senza
    dietrologie di sorta. Marco lo ha capito al volo.

    C.G.

  9. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara anita,
    ma no,ma no..non ti preoccupare.
    I bambini soldato fanno paura?
    Certo che fanno paura!
    Infatti negli States ci sono ottime scuole militari (tipo licei)o giù di lì.
    A fine anno, anche loro fanno un piccolo “saggio” con le armi.
    Mi ricordo un bel “film “del genere.
    Con un piccolino, che guidava il “plotoncino”.
    Vi copiano.

    cc

  10. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ehi, CG, sette mesi a Gaeta non sono male…così conosci il posto dove vivo io adesso. Golfo di Gaeta, infatti. E poi il carcere è in posizione panoramica, domina tutto il golfo. Spero che la finestra della tua cella desse sul mare…

  11. Mugabe: x Anita e Controcorrente
    Mugabe: x Anita e Controcorrente says:

    TRAMA DEL FILM “TAPS – SQUILLI DI RIVOLTA”:
    Nel collegio militare di Bankerhill (Usa), sotto la guida del generale Bache, giovani dagli 11 aI 17 anni vengono educati fin da ragazzi come aspiranti alle varie accademie americane. I più anziani di loro ricevono dei gradi come nell’esercito: capo dei cadetti è Moreland, nominato maggiore. Ma ecco che degli interessi molto borghesi spingono i proprietari privati del collegio a vendere; l’immobile sarà demolito e su quel terreno sorgeranno condomini. Saputo che il generale Bache, anche dopo essere stato colpito da un infarto, intende resistere, i cadetti al comando di Moreland si ribellano e decidono di ‘tenere’ la posizione in assetto di guerra. Ma durante le trattative con la polizia un giovane cadetto, colpito a morte, muore.

    REGIA: Harold Becker
    SCENEGGIATURA: Darryl Ponicsan, Robert Mark Kamen
    ATTORI: Ronny Cox, Giancarlo Esposito, Evan Handler, Timothy Hutton, Tom Cruise, Sean Penn, John P. Navin Jr., George C. Scott, Brendan Ward, Billy Van Zandt

  12. marco tempesta
    marco tempesta says:

    L’uso del tedesco o dell’inglese con gli anglofoni del blog, o anche del francese con i francofoni, si risolve in uno scambio di battute come accadrebbe se stessimo parlando tra italiani emigrati. Dà colore alla conversazione.
    Quando sono in Svizzera, capita spesso che tra noi italiani si inneschi il francese e parliamo francese anche se siamo tutti italiani.

  13. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Porto Recanati è la città di Beniamino Gigli. Mio padre faceva il cuoco da lui e ci andava spesso, facendo la spola da Roma. Mia madre ha tenuto una corrispondenza con Rina Gigli, sua figlia, fino a tutti gli anni ’50.

  14. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xCG
    ma prima di finire a Gaeta quanta CPR hai preso non lo hai detto.
    Perche´si sa´, non si puo´finire a Gaeta per insubordinazione , almeno non di colpo, dunque ci deve essere stato qualcosa di molto piu´grave. Io, che sono stato un firmaiolo ne ho presi di CPR circa 30 giorni , che ho dovuto scontare. Ma tu, i sei mesi li hai scontati?
    Ho conosciuto dei ragazzi che sono stati letteralmente rovinati dalla vita militare. Mi ricordo che con uno di loro che era appena tornato da quel posto, cercai di parlare, cosi come si fa´con un amico o un fratello , ma era troppo sballato. Forse eri tu? Ho fatto il CAR a Casale Monferrato, 6 mesi a Pisa, circa 5 mesi a Roma, non mi ricordo piu´il nome della caserma, ma era in via Nomentana, il resto a Bergamo e sono stati i mesi piu´difficili, quelli che non finiscono mai.Il mio periodo e stato 65-66 . Un saluto. Rodolfo

  15. La truffa dei derivati della Goldman Sachs. Minacce di una nuova crisi sistemica  - Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**
    La truffa dei derivati della Goldman Sachs. Minacce di una nuova crisi sistemica - Mario Lettieri* e Paolo Raimondi** says:

    La truffa dei derivati della Goldman Sachs. Minacce di una nuova crisi sistemica

    Di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

    Quando la Security Exchange Commission, l’ente governativo di controllo dei mercati finanziari, ha contestato il reato di frode alla banca americana Goldman Sachs, non è stata una sorpresa. Al contrario. Si sapeva che presto o tardi qualche cosa di grosso sarebbe venuto a galla. I grandi finanzieri, più agguerriti che mai, da tempo erano tornati ai tavoli verdi dei giochi speculativi con i fondi dei salvataggi fatti dai governi e con i soldi presi a prestito a tasso zero.

    La SEC ha denunciato la banca di New York di aver ingaggiato nel 2007 l’hedge fund di John Paulson, perché questo, insieme ad un altro ignaro selezionatore ACA, includesse nel paniere di un nuovo CDO (Collateralized Debt Obligation, una obbligazione speculativa), alcuni tra i titoli più a rischio del settore dei mutui subprime. Quel prodotto, chiamato Abacus 2007-AC1, fu in seguito dalla Goldman Sachs piazzato ai suoi clienti istituzionali, fondi pensioni, banche europee ed altri.

    Nel contempo però lo stesso hedge fund J. Paulson & Co. apriva posizioni speculative al ribasso su sul CDO Abacus, scommettendo sul crollo del settore dei mutui casa. Mentre le famiglie perdevano la casa e le banche coinvolte nelle speculazioni dei crediti subprime andavano a gambe all’aria, Paulson incassava miliardi di dollari di profitti. La Goldman Sachs era consapevole delle truffa, anche perché, secondo la SEC, avrebbe ripetuto questo giochetto almeno altre 25 volte.

    Che la Goldman Sachs fosse una “strana bestia”, lo avevamo già indicato da tempo. Infatti, essa compare per la prima volta a fine 2008 nel listino dell’istituto governativo “Office of the Comptroller of the Currency”, che include le grandi banche americane operanti sui mercati non regolamentati dei derivati. A quella data essa vantava derivati OTC per 30.200 miliardi di dollari, e a fine marzo 2009, cioè soltanto in tre mesi, ne aveva già 10.000 miliardi in più!

    Oggi Goldman Sachs Group ha OTC per 49.000 miliardi di dollari a fronte di un valore reale dei suoi assets di 849 miliardi di dollari, cioè un cinquantottesimo Si ricordi che, nel mezzo della crisi finanziaria più grave e devastante della storia e mentre si gettava a capofitto nella speculazione in derivati, essa otteneva oltre 10 miliardi di dollari di aiuti TARP da parte del Tesoro. Intanto continuava a elargire bonus ai suoi manager per 4,8 miliardi.

    Il crollo delle azioni della Gs sul mercato di Wall Street rischia di destabilizzare tutte le borse. La lobby delle banche è all’opera con il solito ricatto del too big to fail. Occorre, invece, fare subito luce su queste vicende, compreso il suo ruolo nel fallimento del colosso assicurativo AIG, che fu salvato con 180 miliardi di soldi pubblici, se davvero si vuole uscire dalle paludi delle crisi finanziaria ed economica globale.

    La truffa della Gs è solo la punta dell’iceberg. I CDO sintetici e ad alto rischio sono stati manovrati anche dalla JP Morgan, dalla Citi Group e dalla Merrill Lynch negli Usa. Anche da altre banche in Europa, a cominciare dalla Deutsche Bank e dalla UBS svizzera.

    I governi di Londra e di Berlino sono scesi in campo chiedendo, giustamente, informazioni alla SEC per valutare eventuali operazioni truffaldine della Gs anche nei loro paesi e nell’intera area dell’euro. Del resto il suo coinvolgimento nelle operazioni della Grecia di falsificazione dei bilanci, ne è la prova.

    Naturalmente la Goldman Sachs non è l’unico lupo famelico!

    Almeno due grandi banche europee, la ABN Ambro olandese, adesso parte della Royal Bank of Scotland, e la tedesca IKB, entrambe “golose” di CDO ad alto rischio, avevano enormi quantità di Abacus, perdendo oltre 1 miliardo di dollari per tali obbligazioni. Per la loro situazione di crisi complessiva, il governo tedesco e quello inglese hanno poi dovuto versare 83 miliardi di dollari di aiuti per salvarle dalla bancarotta.

    Il presidente Obama nel suo ultimo discorso settimanale, riferendosi alla truffa della Gs, ha spinto a varare immediatamente la riforma finanziaria “per evitare gli eccessi compiuti con i derivati. Altrimenti si rischia di essere travolti da una nuova crisi”.

    Non c’è più tempo da perdere. Servono le nuove regole e bisogna realizzare la Nuova Bretton Woods di cui tanto si è parlato.

    *Sottosegreatario all’Economia nel governo Prodi ** Economista

  16. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xMarco
    Vite piene……..quante cose da raccontare……
    Peccato per quelli che della loro vita piatta e sensa senso non hanno niente da raccontare. Qualcuno magari parlera´di riservatezza e di pudore, ma si sa´che son falsi. Delle cose belle e delle le esperienze cattive, si prova sempre il bisogno di raccontarle.
    Io ne avrei cose da raccontare, senza fine…..ma visto come e´andata a finire non ne vedo il motivo.
    Ho telefonato con Alessandro, e ´gia a Salerno, e´partito da li circa un´ora fa´. Le mie preoccupazioni e le tue erano sbagliate, fila tutto liscio e sara´a casastasera alle 17:00. Un saluto Rodolfo

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Sono contento per Alessandro. Se ha viaggiato col frecciarossa va bene. Sono gli intercity che portano ritardi a volte apocalittici ed il Milano-Salerno è uno di questi. Io l’ho preso una sola volta ed ha portato due ore e mezzo di ritardo; ho parlato con chi lo prendeva abitualmente e mi ha detto che era sempre in forte ritardo.
    Devo dire però che sono salito a Milano col Salerno-Milano e siamo arrivati addirittura con qualche minuto di anticipo, contro i trentacinque minuti di ritardo della volta scorsa.
    Misteri delle ferrovie italiane.

  18. Uroburo
    Uroburo says:

    Siamo una REPUBBLICA, non un IMPERO Anita { 19.04.10 alle 17:45 }
    ————————————————————-
    Eqquandomai? Avete sopportato senza batter ciglio un aumento stratosferico delle spese militari (inutili visto che nessuno più vi minaccia, ma in realtà inutili da sempre visto che nessuno MAI vi ha realmente minacciato) ed un altrettanto stratosferico aumento del debito messo in atto dai vostri presidenti repubblicani, ed adesso protestate solo perchè lo fa un democratico. Dimenticando che Obama è l’uomo delle grandi banche e che quindi vi fa solo un favore.
    Siete solo accecati dalla prevenzione.
    Voi siete un impero da sempre. Solo che il vostro popolo se ne sbatte di avere un impero e quindi la vostra classe digerente deve inventarsi un sacco di balle. Che sono sempre le stesse e che voi vi bevete su come degli allocchi: Siete come i crucchi della Germania nazista: gente che non usa mai il proprio cervello e che ripete solo slogan come un disco rotto: E voi due lo siete in maniera addirittura caricaturale. U.

  19. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    “25 aprile ” Il Sindaco e il Prefetto facciano rispettare la legge e vietino ciò che, a norma di Costituzione antifascista, non può essere assolutamente fatto: il 7 maggio si eviti la porcheria di veder sfilare a Roma, città medaglia d’oro alla Resistenza, i nostalgici sporchi fascisti della marcia su Roma.

  20. marco tempesta
    marco tempesta says:

    post 171:
    Sfileranno sulla sedia a rotelle, visto che dovrebbero avere intorno ai cent’anni o giù di lì…
    Se poi si parla di emuli…beh, c’è di peggio: i leghisti, ad esempio.

  21. Peter
    Peter says:

    x Marco

    non parlo mai in inglese con italiani all’estero, mi pare ridicolo, a meno che non lo vogliano loro. Alcuni dicono persino che non lo parlo tanto bene, dato che a volte cerco le parole…

    Peter

  22. Linosse
    Linosse says:

    L’effetto dell’asado della pampa sconfinata si è fatto sentire ,potenziato da una siesta post prandiale e conseguente sogno .
    Li ho visti passarse tutti cominciando dal fiero leone,il gattopardo con le lunghe ed affilate unghie ,le iene,gli sciacalli,i coccodrilli affiancati dai caimani,i tonni,pesci spada.Come in una sfilata dell’evoluzione al contrario sono finalmente giunti i baccalà,salmoni trote.La lunga processione aveva fine con i celenterati,polipi,calamari ,ultime le meduse. Che vorrà dire?
    Un saluto a tutto il Blog
    L.

  23. Controcorrente
    Controcorrente says:

    SUL CONCETTO DI RIVOLUZIONE…

    caro marco,
    vedo con “piacere” che quando si passa dal” proto-linguaggio” (tipico yanchee)al linguaggio e di lì poi, alla definizione di concetto, si comincia a ragionare, che è poi un meccanismo tipico dell’Homo sapens sapiens,a meno di regressioni evolutive sempre possibili e in agguato.
    Mi riferisco al tuo 141
    che riporto per intero..

    Caro CC, per rivoluzione si intende in genere un’azione violenta che cambi uno status quo.
    Se invece chiamiamo rivoluzione tutta quella serie di cambiamenti continui dovuti al progresso, allora significa che stiamo usando il termine in maniera impropria.
    Attualmente non esiste alcun presupposto per una rivoluzione, neanche nel cortile di casa nostra. Chi dovrebbe fare la rivoluzione? Per sostituire cosa con cos’altro?
    A livello mondiale esistono tali e tante problematiche complesse che la vera rivoluzione potremo vederla soltanto quando il petrolio perderà del tutto la sua attuale importanza. Prima di allora, ci sarà da pedalare in salita.

    Ora ragionando,con meccanismo tipico evolutivo direi che..

    Di azioni violente è piena la Storia..che cambino lo “status quo”,un pò meno!
    Le due ultime rivoluzioni sociali che io conosco sono quelle Inglesi del 600 ,quella francese del 1789 e quella Bolscevica del 17 (ambedue, quella di febbraio e quella di ottobre)

    Sono rivoluzioni che rispetto al passato, possono essere definite come rivoluzioni sociali ,in quanto ,piaccia o meno fanno riferimento ai concetti di Classe.
    Concetto che è bene ricordare attiene in Primis agli Economisti Classici e non al solo Marx, che in questo senso ,Li riprende e ne amplia le prospettive.

    Continua..per non appesantire,l’indigeribile ..!!

    cc

  24. Anita
    Anita says:

    x CC

    Hai visto troppi film…

    Certo ci sono centinaia di Accademie militari, mica tutti possono essere accettati a West Point.
    Ma non sono bambini armati.
    You a make a montain of a mole hill=
    Fai una montagna da una collina talpa.

    Anita

  25. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Al momento attuale, non sussistono i presupposti per una rivoluzione in quanto non c’è un sistema politico che possa sostituire quello in corso, ammenocchè non si voglia parlare di stabilire una dittatura, ma anche quella, se vogliamo, c’è già.
    La classe dei morti di fame, che poi sono quelli che hanno sempre fatto le rivoluzioni, salvo ritrovarsi ugualmente con le pezze al sedere, qui da noi non esiste più. Chi perde il lavoro, se si dà un po’ da fare, ne trova comunque un altro. Se c’è lavoro per centinaia di migliaia di stranieri, ce n’è anche per gli italiani o gli europei in genere. La realtà produttiva non è fatta solo di fabbriche. A Bisceglie dicono ” Volere la gallina con tutto l’uovo in culo” ed è quello che si aspetta il lavoratore italiano. Purtroppo le condizioni non sono tali da ottenere tutto, da nessuna parte. Ci si deve accontentare di quello che c’è.

  26. Anita
    Anita says:

    x -#161-

    Bunker Hill e’ un Collegio militare negli Stati Uniti, dove si addestrano gli allievi ufficiali.

    I bambini della sfilata di Mugabe erano “bambini”, armati e con sguardi e mosse feroci, e…non era un film.

    Anita

  27. Cecilia Calamani: la truffa dell'8 per mille (tutto alla Chiesa)
    Cecilia Calamani: la truffa dell'8 per mille (tutto alla Chiesa) says:

    Per chi fosse interessato a leggere nel dettaglio come è stata impostata la truffa dell’8 per mille, pubblico la nota seguente:
    (chi vuole può diffonderla)

    Ci avviciniamo alla scadenza per la dichiarazione annuale dei redditi e si ripropone quindi, per ogni contribuente, la scelta sulla destinazione dell’otto per mille dell’Irpef: a favore dello Stato, della Chiesa cattolica o delle altre confessioni religiose (Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione Comunità Ebraiche Italiane, Unione Chiese cristiane avventiste del settimo giorno, Assemblee di Dio in Italia)?

    Intanto, è bene subito sfatare un luogo comune: il contribuente, con la sua firma, non sceglie a chi destinare una porzione del suo Irpef, ma vota per la ripartizione del gettito derivante dall’otto per mille dell’Irpef di tutti i contribuenti. In parole povere, la scelta di un contribuente con un reddito annuo di 20 mila euro pesa come quella di uno che ha un reddito dieci o 100 volte maggiore. Valgono, insomma, le persone, non i loro redditi.

    Il meccanismo di distribuzione dell’otto per mille però contiene un’altra insidia, anch’essa mai pubblicizzata dai media e dallo stesso Stato, che riguarda il modo in cui vengono considerate le scelte non espresse dai contribuenti. Attestandosi sul 60% circa del totale, le ‘non scelte’ possono condizionare fortemente la distribuzione del gettito e, in effetti, è quello che succede.

    La ripartizione delle scelte non espresse è proporzionale alle preferenze espresse. Per spiegare meglio il meccanismo, prendiamo come esempio i dati della dichiarazione dei redditi 2001 (gli ultimi noti). Il 60,4 % dei contribuenti non ha espresso alcuna preferenza, il 34,56% ha firmato per la Chiesa cattolica, il 4,07% per lo Stato, lo 0,5% per i Valdesi e il rimanente 0,46% per le altre confessioni.

    A fronte di queste scelte, la distribuzione del gettito è stata la seguente: 87,25% alla Chiesa Cattolica, 10,28% allo Stato, 1,27% ai Valdesi e il restante 1,2% alle altre confessioni.

    In sostanza, chi non firma per destinare quota parte dell’Irpef si affida alle scelte degli altri, generando l’assurdo che la Chiesa cattolica, indicata da circa il 35% dei contribuenti, riceva più dell’80% dell’intera cifra, il cui valore annuo è stimabile intorno al miliardo di euro. Un cifra che potrebbe essere utilizzata per l’istruzione, per finanziare la ricerca, o come sussidio al lavoro.

    E’ interessante, a questo punto, capire il perché lo Stato ha istituito il meccanismo dell’otto per mille.

    Dalla entrata in vigore dei Patti lateranensi (1929) e fino alla revisione del Concordato ad opera del Governo Craxi (1984), i preti della Chiesa cattolica ricevevano dallo Stato italiano la cosiddetta ‘congrua’, uno stipendio mensile come risarcimento per i beni confiscati alla Chiesa con l’annessione di Roma al Regno d’Italia nel 1870 che segnò la fine del potere temporale dei papi. Con la revisione del Concordato, la congrua fu convertita in quota parte del gettito fiscale annuo, l’otto per mille dell’Irpef per l’appunto, ed elargita dallo Stato alla Cei, alle varie confessioni religiose che ne facessero richiesta o allo Stato stesso per scopi sociali o assistenziali.

    Ogni tre anni una commissione potrebbe rivedere la percentuale di gettito Irpef da destinare, ma finora non è mai stato fatto, nonostante la crescita del reddito degli italiani abbia sempre più ingrossato il paniere (dai 398 milioni di euro del 1990 siamo passati al miliardo di euro del 2008). Inoltre, le lungaggini parlamentari per l’approvazione di nuovi beneficiari fanno sì che la Chiesa cattolica possa continuare ad usufruire in modo significativo della quota delle scelte non espresse che, come dicevamo, sono la maggioranza.

    Ma il contribuente, prima di firmare, dovrebbe anche sapere come viene impiegato questo denaro.

    Lo Stato. Dichiara di destinare la sua quota di otto per mille a settori di intervento quali la fame nel mondo, le calamità naturali, l’assistenza ai rifugiati, la conservazione dei beni culturali. In realtà non è sempre così, sia perché attinge dall’otto per mille per voci di bilancio ordinarie, sia perché parte della quota per la conservazione dei beni culturali viene comunque devoluta alla Chiesa per il restauro di luoghi di culto. Emblematico è ciò che è successo lo scorso anno. Dei quasi 44 milioni di euro di gettito spettanti allo Stato, i 10 milioni destinati ai Beni culturali sono stati devoluti al restauro di immobili ecclesiastici e analoga fine hanno fatto gran parte dei 14 milioni destinati agli “interventi per il sisma in Abruzzo”. Tutte ristrutturazioni che avrebbero dovuto essere finanziate dal fondo “edilizia di culto” compreso nella quota di 8 per mille destinata alla Chiesa.

    Insomma, scegliere lo Stato significa spesso scegliere la Chiesa cattolica, anche se la maggior parte dei contribuenti ne è all’oscuro.

    La Chiesa cattolica. Beneficiaria di oltre l’80% del gettito, è l’unica ad avere i mezzi per una campagna pubblicitaria battente che punta l’attenzione – prima della scadenza delle dichiarazioni – sulla solidarietà e gli aiuti al Terzo mondo. In realtà, la Chiesa spende circa il 20% della cifra in beneficenza, circa il 35% per gli stipendi del clero e il rimanente 45% è destinato alla voce non meglio definita ‘esigenze di culto’. Chi crede quindi di fare una scelta di solidarietà casca, anche qui, male.

    L’Unione delle Chiese metodiste e valdesi. I Valdesi destinano tutto l’ammontare della loro quota a progetti di natura sociale e assistenziale e forniscono un resoconto dettagliato dell’impiego dei fondi. Merita menzione la campagna ‘Facciamo qualcosa di laico’ effettuata con i proventi dell’otto per mille del 2008 e dedicata allo sradicamento della discriminazione basata sulla diversità (di razza, di genere). La rimanente cifra è stata impiegata per finanziare oltre 200 progetti, in Italia e all’estero. Due di questi, in particolare, sono per la ricerca sulle cellule staminali.

    Il Sinodo ha stabilito che i fondi ricevuti non siano utilizzati per fini di culto ma unicamente per progetti di natura assistenziale, sociale e culturale. Ha deliberato inoltre che una quota corrispondente al 30% dell’importo totale dei fondi ricevuti dal sistema dell’otto per mille sia devoluta a sostegno di progetti nei Paesi in via di sviluppo “da realizzarsi in collaborazione con organismi internazionali sia religiosi che laici”.

    Le altre confessioni. L’Unione delle comunità ebraiche italiane utilizza i fondi per formazione culturale, tutela delle minoranze e attività sociali; l’Unione Chiese cristiane avventiste del settimo giorno per interventi sociali, umanitari e culturali sia in Italia che all’estero; la Chiesa Evangelica Luterana in Italia alle spese di evangelizzazione, agli stipendi dei ministri di culto, ad opere sociali, alle missioni, a iniziative culturali e spese di amministrazione; le Assemblee di Dio in Italia utilizzano l’otto per mille esclusivamente per progetti culturali e di solidarietà, in Italia e all’estero.

    Cosa può fare il cittadino. Innanzitutto una scelta oculata e informata, cercando così di ridurre al minimo l’ammontare delle scelte non espresse che condizionano tutto il meccanismo. Ognuno dei destinatari dell’otto per mille pubblica su internet le sue ‘intenzioni’, anche se molto spesso poco chiare e, soprattutto, non documentate. In secondo luogo, pretendere che vengano pubblicati in dettaglio i resoconti di impiego della cifra spettante. In terzo luogo, cercare di partecipare attivamente alle numerose inziative che – ad oggi senza alcun seguito – hanno cercato negli anni di abbattere un meccanismo discriminatorio che vede come beneficiario principale un solo soggetto, o almeno di far pressione per inserire nell’elenco delle destinazioni possibili voci di spesa fondamentali che lo Stato assottiglia sempre più. Una fra tutte, la ricerca scientifica, vessata da anni di tagli e riduzioni. Come se la salute e il progresso scientifico meritassero molta meno attenzione economica di quella elargita a piene mani dallo Stato ai luoghi di culto, per altro di una sola religione.

    Cecilia M. Calamani – Cronache Laiche

  28. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Scrivi a Marco:
    “non parlo mai in inglese con italiani all’estero, mi pare ridicolo, a meno che non lo vogliano loro. Alcuni dicono persino che non lo parlo tanto bene, dato che a volte cerco le parole…”
    ===============================

    Io vorrei parlare in Italiano, ma non c’e’ nessuno che io conosca che parli l’Italiano, parlano miscugli di dialetti.

    Quando mi chiamano dall’Italia faccio fatica a portare avanti una lunga conversazione….mi mancano le parole….

    Anita

  29. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La Chiesa cattolica. Beneficiaria di oltre l’80% del gettito, è l’unica ad avere i mezzi per una campagna pubblicitaria battente che punta l’attenzione – prima della scadenza delle dichiarazioni – sulla solidarietà e gli aiuti al Terzo mondo. In realtà, la Chiesa spende circa il 20% della cifra in beneficenza, circa il 35% per gli stipendi del clero e il rimanente 45% è destinato alla voce non meglio definita ‘esigenze di culto’. Chi crede quindi di fare una scelta di solidarietà casca, anche qui, male.In sostanza, chi non firma per destinare quota parte dell’Irpef si affida alle scelte degli altri, generando l’assurdo che la Chiesa cattolica, indicata da circa il 35% dei contribuenti, riceva più dell’80% dell’intera cifra, il cui valore annuo è stimabile intorno al miliardo di euro. Un cifra che potrebbe essere utilizzata per l’istruzione, per finanziare la ricerca, o come sussidio al lavoro.
    —–
    Questi sono gli argomenti da diffondere, altro che il vetusto e arcinoto argomento delle predilezioni sessuali del clero.

  30. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Peter:
    anche il nostro francese è il francese semplice degli immigrati, le solite parole del linguaggio corrente. Quando leggo Pennac, de
    vo far ricorso al dizionario diciamo una volta ogni cento parole o giù di lì. E’ più facile ed immediato invece, il francese dei giornali.

  31. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Anita,
    evidentemente la Vista non ti sorregge..
    I bambini di Mugabe giocano con Armi di Legno, mantre voi più evoluti,giocate con armi vere, anche se scariche , nei vostri “collegi”.
    Cosa Ti Da o Vi Da, il diritto di giudicare,Se le Vostre accademie,insegnano cose diverse ai bambini che giocano con le armi?
    Ah capisco ,..le” mosse e gli sguardi feroci”,,da negri(non civivilizzati alla Colin Powell),capisco Anita , capisco..quelli sono sguardi TRIBALI, mentre i vostri (nostri), sono sguardi civili!!!
    Capisco Anita e comprendo!!
    Mi sembra poi di capire che i legni di Mugabe sono simil -Ak-47,mentre i vostri Dem-M16.
    Mugabe ha commesso un errore di immagine fondamentale!
    E poi il Poveraccio, mica ha West- point , dove ovviamente si effettua una scelta democratica all’uso delle armi.
    Capisco Anita, capisco…

    cc

  32. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Scuola: “Residenza prevale su merito? Pura idiozia”

    “Ma PdL sta per ‘partito della Lega’?
    Berlusconi comincia a pagare il conto alla Lega.
    La proposta dei professori regionali non solo è contraria alla Costituzione ma è una pura e semplice idiozia.
    La scuola italiana sinora è stata il motore dell’unità del Paese e della formazione di una coscienza unica dei cittadini.

  33. Rag. Fantozzi
    Rag. Fantozzi says:

    La voce della Lega di Rag. Fantozzi.

    Viva il Milan

    I vecchi si ricordano che Mussolini ci faceva cantare: «Vincere, vincere e vinceremo in cielo in terra ed in mare».
    Però, grazie al pessimismo dei comunisti, noi abbiam perso tutto: l’Impero, la guerra, la reputazione per la pugnalata alla schiena alla Francia, e l’Italia che era già povera ha continuato a cantare fino alla fine: «vincere» anche quand’era completamente distrutta.

    Pochi giorni fa Berlusconi in una conferenza stampa a palazzo Chigi ha ruggito: «Siamo un paese onesto e civile, ma scrittori di sinistra e toghe rosse si inventano con libri come “Gomorra” e sceneggiati come “La piovra” che nel sud c’è la mafia che ha ucciso: Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino».

    Lui poverino le ha tentate tutte: ha chiamato il suo partito «Forza Italia», «Popolo della Libertà» arriverà a «Viva il Milan» ma il mare di merda si sta alzando inesorabilmente.

  34. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caRA ANITA,
    vedi un Pò se ne riconosci qualcuno.
    Noi poveracco da tempo, avevamo capito che Il GLADIO non era un’arma micidiale, di fronte agli spadoni , barbari.
    (sai acciaio nordico migliore)
    A me sembra una sfilata di poveri bambini,che LE LORO MAESTRE NON AVEVANO SAPUTO MOTIVARe BENE..guarda bene i visini…!!

    http://www.youtube.com/watch?v=VUr1Dn53PJ4

    Come sempre siamo i migliori!!
    W L’Ittaglia!!

    cc

  35. Uroburo
    Uroburo says:

    Questa strana idea che gli useggetta portino la libbbbertà in giro per il mondo è tanto abituale per loro da esser diventata una forma mentis che viene diffusa abitualmente in tutto il pianeta, tanto che molti, beatamente, ci credono.
    In realtà l’unica libbbertà che gli Useggetta hanno diffuso nel mondo è stata la libertà di commercio (il loro, perchè quello altrui poteva anche incontrare restrizioni) e la libertà di guadagni (sempre i loro perchè quelli altrui, chissà perchè, mica sempre viene approvata).
    Se gli Useggetta avessero voluto portare la libbbertà nel mondo perchè mai non incominciare dal cortile di casa loro? Perchè hanno sostenuto sempre e pervicacemente, le più feroci dittature sudamericane? Perchè hanno sempre appoggiato i più feroci dittatori in Europa, Asia, Africa?
    La realtà banale è che l’unica cosa che gli Useggetta hanno sempre preteso, per lo più a cannonate, è la possibilità di guadagnare cifre fantasmagoriche predando le risorse altrui. Sempre, solo e dovunque. U.

  36. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro Gino,
    da Noi si racconta una storiella!
    Il mio Maestro elementare,all’epoca che Tu sai, teneva corsi paramilatari ai ragazzi 16/17 anni che già erano giovani operai e contadini.
    Un bel giorno sferrò un “poderoso “calcio in culo” ad un ragazzo che aveva l’ardire di non marciare al passo.

    Quello si fermò, lo guardò e gli disse : “Riprovaci, lo vedi questo Moschetto,se lo fai ancora ..te lo rompo sulla Schiena.

    Il mio maestro elementare anche se poi ,continuò ad essere manesco ,capì però la lezione perfettamente.
    Tutto sommato ai miei tempi ,distribuiva ceffoni in maniera “interclassista”, anche se ,devo dire, non proprio in maniera del tutto equanime , nel senso che ..che forse si approfittava ancora dei figli dei padri, che non aveva avuto nei “corsi paramilitari”.

    cc

  37. Peter
    Peter says:

    x Uroburo

    corre voce pero’ che la Spagna franchista sia cambiata negli anni 70 perche’ le elezioni democratiche erano richieste dagli ‘usaegetta’ per poi installare le loro basi militari. Lei che ne pensa?

    Peter

  38. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Potevo , ma non ho in questo primo tempo voluto..!!

    cara Anita, ecco perchè” comprendo”questo è il periodo della tua formazione..!!

    file:///C:/Documents%20and%20Settings/user/Desktop/www.arruotalibera.it.htm

    cc

  39. Controcorrente
    Controcorrente says:

    peter, peter,
    mi scusi ,l’intromissione indebita.
    Si potrebbe chiamare “Anglosasson democraticy intromission Indebitan”!!

    A morte il Labour, viva Il Lib–dem

    cc

  40. Peter
    Peter says:

    x CC

    questa tua non l’ho capita.
    Io spero vivamente che 1) non vincano i tories maledetti, visto che chi lavora per un servizio pubblico (come me) ha sempre sofferto sotto i tories mooolto piu’ che con i laburisti 2)se possibile, che vincano i laburisti 3)se non e’ possibile, che vi sia un hung parliament, cioe’ una coalizione Lib-Dem col Labour. Dubito che cio’ avverrebbe, dato che ho sempre avuto il sospetto che i lib-dem siano congenitamente piu’ vicini ai tories che non ai laburisti. Sospetto che una coalizione lib-dem & tories all’ultimo minuto non sia affatto da escludere.
    Nella peggiore delle ipotesi, prendero’ in considerazione il piantare tutto in questo paese dal clima tutto sommato merdoso piuttosto che ameno, nonostante la primavera sia sempre bellissima, ed andarmene per altre vie e per altri porti

    Peter

  41. Controcorrente
    Controcorrente says:

    SUL CONCETTO DI RIVOLUZIONE…(parte seconda)

    caro marco,
    vedo che ancora non ci siamo , nonostante siano stai fatti notevoli “progressi” sul piano sia concettuale ,che sul piano delle definizioni.

    Riprendiamo il discorso da dove era stato interrotto..?
    Dunque ,sono stati i classici a definire per la prima volta il Concetto di Classe.
    Nel 1600 e rotti, saltò la testa del buon Carlo Stuart, che in fondo altro non aveva fatto sul piano formale,che esercitare un suo diritto: Sciogliere Il Parlamento.
    Rivoluzione, si e nò, diciamo allargamento ,molto ,molto ristretto della base sociale, che aveva il diritto di dire la propria, sulla base del censo.
    Chi voleva allargare di più ” Lilburne e the Levellers, e chi di meno Cromwell.
    In tutti i casi, quisquiglie in termini numerici, basta dare un 0cchiata alla Gregory King tabelle statistiche.

    Poi ci fu quel buontempone di re Luigi, che non sapendo più che pesci pigliare ,convocò gli stati generali..pure il terzo stato, pensando di fargli fare una Breve scampagnata a Parigi e poi tutti contenti a casa.
    Questi erano dei bravi “ragazzi” arrivarono a Parigi, con i loro quadernetti pieni di “dolence”, solo che quando si accorsero che il buon Luigi li pigliava per i fondelli…beh tanto fecero e tanto dissero che il buon borbone perse “la testa” e due…!!”””

    Secondo me, neanche i “feroci giacobini”, speravano tanto all’inizio.
    Rivoluzione?, si e no.
    Sicuramente si, da un certo punto di vista.
    Il popolo…beh si ..dette una mano..,ma solo che stranamente si erano determinate ed erano venute mature tante di quelle condizioni che al posto di farsi sparare adosso come da storia pregressa, spararono addosso!
    La morale..sono solo”rivoluzioni” quelle che riescono!
    In sostanza la nazionale del Cambogia che gioca notoriamente in dieci con una scarpa ogni due , con tutta la sua buona volontà , non può vincere contro il Brasile.
    Bisogna dargli tempo!

    Continua—

    cc

  42. sylvi
    sylvi says:

    caro cc,

    ho appena finito di fare il mio corso intensivo mini fascista a mio nipote che però si diverte di più quando fischio ai merli e loro mi rispondono!
    Poi abbiamo fatto uno studio approfondito sui soffioni, altrimenti detti piscialetto e pisacan in veneto, e sul perchè soffiando a sx i fiorellini gli arrivavano in faccia, invece soffiando a dx si libravano nel vento come libellule.
    Anche per lui è una piccola rivoluzione percepire un fatto così importante!!!
    Vedo che oggi la tua attenzione è attratta dai maestri fascisti!
    Io li ho avuti fascisti in prima e in quinta; nell’intermedio mi facevano cantare il Piave e Fratelli d’Italia e anche “battiam battiam le mani, arriva il Direttor” che non ho mai capito quale ideologia nascondesse, oltre alla rompitura di scatole di stare dritti, allineati e possibilmente senza fiocco sulle ventitrè!

    Non sono stata ben motivata!!!

    Sylvi

  43. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Peccato Sylvi,
    almeno adesso conosco le ragioni per cui siamo nella “cacca”

    cc

  44. sylvi
    sylvi says:

    x cc

    A proposito di Rivoluzioni…questa volta , mi dispiace, ma ve la dovrete fare a casa vostra, nelle vostre ridenti colline, fra una barbatella di Barbera e una di Barolo, che è un vero delitto sprecare, ma si sa …le Rivoluzioni stimolano il progresso!

    Noi abbiamo ampiamente dato e siamo disposti a qualsiasi vigliaccheria pur di dire: ARMATEVI E PARTITE!!!
    Sono barbatelle vostre!!!
    In fondo voi un Principe ce l’avete! NOI NO!

    Sylvi

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