Un mio amico cattolico mi tira le orecchie, ma la difesa del “nuovo corso” antipedofilo, che sarebbe stato ordinato da Ratzinger nel 2003, non convince e spiego perché. Elisa Claps e annessi silenzi come Emanuela Orlandi e anessi silenzi e depistaggi? La truffa del voto degli italiani all’estero, di cui già ci parlava Faust prima di Pasqua

Un mio amico cattolico, che ho sempre reputato degno di fede, mi giura che davvero Ratzinger si è molto dato da fare contro la pedofilia presente anche nel clero. E mi ha inviato tre e-mail. Eccole:

1) Caro Pino, non sono d’accordo con quello che hai scritto sull’email e sulla tua interpretazione del “De delictis gravioribus”: bisogna considerare che una cosa è il processo canonico, un’altra è quello civile-statale. E’ sicuro, sicurissimo, che dal 2001 l’aria è cambiata: si sono resi conto di aver sottovalutato il problema. Ti posso assicurare che da anni la Congregazione per la dottrina della fede tratta questi casi invitando le vittime a rivolgersi alla magistratura. Il segreto richiesto riguarda il processo canonico ed è una riservatezza a tutela di tutti, compreso il presunto reo.
Ma quel passo non c’entra nulla con la collaborazione con la magistratura.

2) Caro Pino,
il regolamento interno della Dottrina della fede è stato redatto nel 2003 sulla base dei documenti di Wojtyla e Ratzinger di due anni prima. E’ da allora che vigono queste regole.
Il caso Firenze: hai ragione, ma saprai benissimo che uno degli allievi e figli prediletti di don Cantini era ed è vescovo ausiliare di Firenze e il fatto che la Curia non si sia mossa è dovuto a questo. Appena la cosa ha raggiunto Roma don Cantini è stato punito.
Il caso Irlanda: ovviamente le regole del 2003 valgono dal 2003. La quasi totalità (se non la totalità) dei casi del rapporto Murphy e dell’altro rapporto sono riferiti a tempi molto lontani.
Da quando sono in vigore quelle regole, le segnalazioni di casi sono diminuite del 30 per cento, questo significa che qualcosa hanno fatto. Non sto dicendo che siano regole perfette, così come deve ancora instaurarsi una sensibilità adeguata nei confronti delle vittime degli abusi. Ma credimi, non è affatto vero che “De delictis gravioribus” abbia messo il segreto sulle denunce all’autorità pubblica, perché è accaduto proprio il contrario e il fine per cui quel documento è stato fatto era davvero un’inasprimento e un giro di vite, avocando ogni caso a Roma, nelle mani di monsignor Scicluna, il capo della task force che lavora su questo. Inoltre “De delictis gravioribus” allungava i tempi della prescrizione (stiamo parlando ovviamente sempre del reato ecclesiastico) portandola a dieci anni dal compimento del 18° anno dell vittima. Inoltre la Congregazione per la dottrina della fede, pur esistendo questa prescrizione, deroga spesso e procede anche nel caso di reati già prescritti.
Con ciò non voglio convincerti di nulla. Per anni si è sottovalutato il problema, ci sono stati casi orrendi di coperture e insabbiamenti. Ma da una decina d’anni le cose sono cambiate.

3) Caro Pino, ti ribadisco che dal 2001-2003 le cose sono cambiate.
Il regolamento interno predisposto allora è chiaro proprio su questo punto della collaborazione con la magistratura.
Ti posso assicurare che l’indicazione è quella di consigliare alle vittime di rivolgersi anche alla polizia e alla magistratura, mentre la giustizia ecclesiastica fa il suo corso.
Se la tua interpretazione del segreto pontificio fosse vera, ci troveremmo di fronte a un conflitto tremendo, perché significherebbe che viene vietato a una vittima di denunciare un reato subito! Credimi, non è così.
Ti posso inoltre assicurare che ci sono casi in cui la vittima vuole solo il processo canonico ma non quello civile, perché con il primo può rilasciare una dichiarazione giurata ma non comparire mai, con il secondo non sempre si riesce ad evitare la pubblicità”.

Il mio amico è sicuramente in buona fede e convinto di ciò che mi ha scritto, ma sono egualmente perplesso, quanto meno. Come sapete ormai bene, prima di scrivere il secondo libro sulla scomparsa di Emanuela Orlandi ho letto sul Corriere della Sera che Ratzinger era stato incriminato negli Usa per il famoso ordine da lui emanato nel maggio 2001 assieme a Raffaele Bertone, e così, piuttosto sbigottito, ho setacciato il web alla ricerca sia del testo dell’ordine firmato dall’attuale papa che della definizione di cosa sia mai il “segreto pontificio”. Ho trovato entrambi i documenti nel sito ufficiale del Vaticano, li ho scaricati e pubblicati nell’appendice del libro “Emanuela Orlandi – La Verità” perché a mio avviso possono contribuire a spiegare perché Emanuela Orlandi è “misteriosamente” scomparsa e la Chiesa ha insabbiato, mentito e depistato. Il caso della 16enne Elisa Claps, stessa età della Orlandi, violentata e uccisa 17 anni fa nella soffitta del duomo di Potenza, il cui attuale parroco ha taciuto alla magistratura e alla polizia il ritrovamento del cadavere già mesi or sono, rende bene l’idea sia di cosa può essere accaduto a Emanuela sia del perché il Vaticano ha taciuto esattamente come l’attuale parroco del duomo di Potenza. Scaricati dal sito del Vaticano quei due documenti, ho setacciato lo stesso sito per cercare eventuali altri documenti collegati. NON ho trovato nulla di successivo al 2001, in particolare NON ho trovato nulla riguardo l’affermato “nuovo corso” varato nel 2003.

Certo io posso avere sbagliato, non avere trovato quello che invece c’era. Però il mio collega de L’espresso Sandro Magister – molto ma molto informato sulle faccende vaticane tant’è che oltre a un blog molto filo clericale gestisce anche un sito sulla Chiesa talmente ossequioso, se non baciapile, che non si riesce a credere faccia parte del sito de L’espresso – NON ha mai fatto cenno in tutti questi anni a nulla di simile all’asserito ordine di un “nuovo corso” dal 2003. E come Magister NON ne hanno mai accennato neppure da lontano nemmeno i vari Vittorio Messori, Vito Mancuso, Dino Boffo, ecc., tutti professionisti molto bene informati sulla cose vaticane, anche se un po’ troppo creduloni per poter restare bene in carreggiata. Ma NON ne hanno parlato, soprattutto, neppure i vari Bertone, Bagnasco, Sodano, Martini e compagnia bella, gerarchi ecclesiastici che del Vaticano conoscono molto ma molto bene anche le soffitte, i sotterranei, gli archivi e le diavolerie varie. Non ne hanno parlato nonostante nel frattempo ci siano stati non pochi scandali di pedofilia nel clero cattolico, da quello di Firenze a quelli degli Usa, Polonia, ecc. Scandali che sarebbero stati l’occasione ideale per parlare del “nuovo corso”: invece, silenzio tombale. Ratzinger nel suo viaggio negli Usa e in quello in Australia s’è trovato alle prese con molte accuse della stampa locale sui troppi casi di pedofilia talare, eppure NON ha mai parlato del “nuovo corso”, NON ne ha parlato lui, neppure negli incontri con alcune delle vittime, né ne hanno parlato i suoi sottoposti. Come si spiega? Mistero. Inspiegabile.

E poi c’è un’altra cosa che non mi convince: che senso ha imporre il “segreto pontificio”, cioè l’ordine di tacere sui casi di pedofilia, solo all’interno della trafila burocratica clericale, lasciando però liberi tutti di parlarne fuori dal mondo clericale? Che razza di segreto è se devo tacere in casa, ma posso e anzi devo gridare in strada e in piazza? E’ evidente che c’è qualcosa che non quadra. E NON per preteso anticlericalismo, bensì solo per una questione di logica e di decenza.

Beh, a me verrebbe spontaneo dire che in Vaticano dopo avere falsificato il testamento di Costantino, con il quale falso hanno fatto fesso prima Pipino il Breve, poi Carlo Magno e infine l’Italia e l’Europa tutta, sotto il montare sempre più minaccioso delle accuse sulla pedofilia possono avere benissimo negli ultimi tempi creato dal nulla – miracolo! – anche questo benedetto “nuovo ordine del 2003″. Del resto è chiaramente un falso, creato in Vaticano, anche la “lettera di addio” che la guardia svizzera Cedric Tornay avrebbe scritto alla madre prima di massacrare il suo comandante e la consorte per poi suicidarsi. Che si tratti di un falso lo dimostra in modo inconfutabile il cognome della madre al quale Cedric ha indirizzato la missiva: impossibile che il figlio abbia usato per la madre non il suo cognome da signorina e neppure quello del marito con il quale ha fatto venire al mondo Cedric, ma un altro ancora che, guarda caso, era però proprio quello che figurava all’anagrafe vaticana delle guardie svizzere…

Conclusione? Mah. Vedremo. Intanto però i segni di panico non mancano. Si va dai discorsi demenziali di Bertone che dà la colpa non al celibato dei preti – inventato a tavolino in Vaticano dopo l’anno Mille per intascare le sostanze di chi non potendosi sposare non poteva avere figli legittimi ai quali lasciare l’eredità – bensì alle “tendenze omosessuali” (questo è l’audio con la viva voce dell’ineffabile Bertone: http://espresso.repubblica.it/multimedia/24046342 ), e si finisce ai discorsi ancor più demenziali se non mascalzoneschi del vescovo emerito di Grosseto, signor Giacomo Babini. Babini vaneggia di “complotto sionista” in modo tale che vale la pena riportarne per intero le insane parole, ovviamente smentite grazie all’incazzatura dei pezzi grossi d’Oltretevere. Ecco il testo preso dal sito di Repubblica:

1 – PEDOFILIA, ATTACCO ANTISEMITA DI MONSIGNOR BABINI
”SUI MEDIA IN CORSO UNA CAMPAGNA SIONISTA”
Lo scandalo pedofilia sui media non è altro che “un attacco sionista, vista la potenza e la raffinatezza: loro non vogliono la Chiesa, ne sono nemici naturali. In fondo, storicamente parlando, i giudei sono deicidi”. A sostenerlo è il vescovo emerito di Grosseto monsignor Giacomo Babini, in un’intervista pubblicata dal sito Pontifex (che si presenta come un ‘blog di libera informazione cattolica’, e viene definito ‘tradizionalista’ da alcuni e “ultrà’ da altri).
Parole che hanno suscitato l’indignazione del Comitato Ebraico Americano, che in un comunicato ufficiale diffuso a New York ha chiesto ai vescovi italiani di condannare immediatamente le dichiarazioni “antisemitiche” di monsignor Babin.
Babini, nella stessa intervista, sempre riferendosi agli ebrei sostiene che “la loro colpa fu tanto grave che Cristo premonizzò quello che sarebbe accaduto loro con il ‘non piangete su di me, ma sui vostri figli'”. Una considerazione che di fatto rilancia l’idea del “deicidio”. Babini inoltre, premettendo che “l’Olocausto fu una vergogna per l’intera umanità”, dice che però Hitler fu mosso dal fatto che gli ebrei avevano strangolato la Germania, provocando la reazione nazista: “Gli eccessi e le malversazioni degli ebrei strozzarono l’economia tedesca”, si legge nell’intervista.
Monsignor Babini non è nuovo a prese di posizione che scatenano forti polemiche. In febbraio, sempre con dichiarazioni rilasciata al sito Pontifex, si era scagliato contro gli omosessuali, sostenendo che la loro è “una pratica aberrante”, un “vizio contro natura”, e schierandosi con gli ecclesiastici che sostengono che gli omosessuali, solo per il fatto di essere tali, non dovrebbero accostarsi alla comunione.
E infatti anche in quest’occasione, rispondendo a una domanda dell’intervistatore, (“Forse ci sta anche la lobby gay?”), afferma: “Non lo dubito, anche loro se possono tirano sulla Chiesa. Bisogna trattare coloro che hanno tendenze omosessuali con delicatezza e senza infierire, con misericordia. Ma accettino serenamente la loro croce e la malattia con santa rassegnazione. Altri invece praticano l’omosessualità e persino se ne vantano. A loro dico che persino gli animali rispettano l’ordine della natura e loro no, da questo punto di vista meglio la regolarità degli animali”.
La precisazione del monsignore. Nel pomeriggio mons. Babini, smentisce seccamente – attraverso un comunicato inviato dalla Cei – di aver mai espresso giudizi antisemiti, dai quali, anzi, prende le distanze. “In ordine ad alcune agenzie che mi attribuiscono dichiarazioni sui fratelli ebrei da me mai pronunciate, preciso che in alcun modo ho espresso simili valutazioni e giudizi da cui prendo nettamente le distanze”. “Rinnovo ai nostri fratelli maggiori nella fede la mia fraterna stima e piena vicinanza, in sintonia con il Magistero della Chiesa costantemente riaffermato dal Concilio Vaticano II in poi”.


In Vaticano il panico è dovuto a due motivi. Il primo e più contingente è il timore che essendo i preti, sacerdoti, monaci, ecc., insomma i religiosi di professione, in definitiva dei dipendenti della Chiesa e perciò dello Stato del Vaticano, questo sia chiamato a pagare i danni per la marea di vittime che stanno saltando fuori come fuochi d’artificio. Se un medico di un ospedale sbaglia diagnosi od operazione, paga l’ospedale. Alla stessa stregua se i “medici dell’anima” chiamati preti violentano qualcuno nell’esercizio delle loro funzioni, che peraltro durano 24 ore al giorno, compreso il sabato e soprattuto la domenica, e non solo le canoniche otto ore, è chiaro che deve pagare i danni “l’ospedale” o la “clinica privata” da cui dipendono, vale a dire il Vaticano. Se i marines o i carabinieri fanno danni, pagano gli Usa o lo Stato italiano, ergo se fanno danni i “soldati di Cristo” che indossano la divisa ecclesiale deve pagare lo Stato dell’Ecclesia, cioè il Vaticano. Ma se prende piede questa interpretazione giuridica, peraltro ovvia, al Vaticano alla lunga non resterebbe che vendersi pure le scarpette rosse del papa…

Il secondo motivo, più insidioso e difficile da trattare senza essere presi a pesci in faccia con la solita accusa di antisemitismo, è che nel mercato dell’offerta religiosa l’ebraismo sta ri-prendendo piede in Europa quasi quanto l’ha già preso da tempo negli Usa. Per non parlare della religione islamica. La Chiesa, sia quella cattolica che le altre anch’esse cristiane, deve la sua fortuna all’essere stata adottata come unica religione legittima dall’impero romano prima, da Carlo Magno dopo e infine dai conquistadores e dal colonialismo, che ne hanno fatto un monopolio. Il ricco monopolio dello sterminato mercato religioso. E quando non bastava la spada soccorrevano i roghi in piazza, quelli dell’Inquisizione ribattezzata in seguito Sant’Uffizio per nascondere il puzzo di carne umana bruciata e infine ribattezzata più soavemente Congregazione per la dottrina della fede. Che è poi il dicastero a capo del quale Rantinger e Bertone nel disgraziato 2001 hanno diramato il  disgraziatissimo ordine del “segreto pontificio”.


Che molta parte dei mass media occidentali sia “in mano agli ebrei” è un dato di fatto innegabile, ma certo non è né una colpa né un complotto. Se è per questo, “in mani ai cristiani” c’è stato per 15 secoli pressoché tutto, e sappiamo bene che ancora oggi se non sei ciellino è più difficile infilarsi per esempio nella Rai. Non parliamo del mondo delle banche, dal S. Paolo in su e in giù, e dei tentacoli dell’Opus Dei… L’accusa ai “sionisti” fa pure ridere. Che le notizie dal Medio Oriente siano filtrare e manipolate da troppi giornalisti e agenzie fin troppo legate a Israele pur senza essere magari israeliani è un dato di fatto, basta vedere le frottole e le notizie a senso unico che circolano su quanto accade in Medio Oriente, in Israele e in Palestina, dove tutti sembra non abbiano altro da fare che fabbricare bombe atomiche contro Israele (che in realtà è l’unica a possederle, nel silenzio generale che solo ora forse inizia a incrinarsi per volontà Usa) o voler affogare nel Mediterraneo “gli ebrei”, cioè gli israeliani che non sono neppure poi tutti ebrei. Come cioè se il resto del mondo avesse le colpe che in realtà abbiamo solo noi europei, anzi noi mondo cristiano. C’è sicuramente una forte componente sionista nel mondo ebraico, ma non si capisce perché mai dovrebbe “complottare” contro la Chiesa, però il problema è che c’è anche il sionismo cristiano, molto forte e fanatico soprattutto negli Usa, che è ancora più deciso a spazzar via i palestinesi da casa loro e magari rifare le crociere per far spazio alla “vera religione”: il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Vorrei ricordare che l’ubriacone molesto George W. Bush l’invasione dell’Afganistan la chiamò Crociata Infinita, nome che fu costretto a cambiare dalle proteste arabe e islamiche.


Che nonostante i 15 secoli di dominio assoluto del cristianesimo l’identità ebraica si sia conservata è un bene. Un bene prezioso. Purtroppo per la Chiesa però l’ebraismo è la testimonianza vivente delle “forzature”, chiamiamole pudicamente così, che il papato e la Chiesa hanno fatto sui vangeli e sulla figura di Cristo per costruire il proprio immenso potere. Oggi che l’epoca degli imperi, del colonialismo e dell’ignoranza di massa è finita, la testimonianza ebraica mette ancor più in crisi, anche in modo concorrenziale, l’ormai perduto monopolio cristiano sul mercato religioso occidentale con vaste propaggini di mercato nel resto del mondo. E non c’è “dialogo religioso” che tenga. L’ho detto più volte: il “dialogo” tra ebraismo, cristianesimo e islam somiglia molto alla nassa con dentro una murena, un polipo e una aragosta. Tre animali che nella nassa restano fermi solo perché ognuno vuole sbranare l’altro ma teme di essere sbranato dal terzo. E comunque parliamoci chiaro: se ci sono “forzature” sui vangeli, ce ne sono di enormi anche nella bibbia e nello stesso corano, dell’autenticità del sui contenuto è pure lecito dubitare così come dell’intera storia di Maometto e dei primi decenni di espansione islamica. Se è vero, come è vero, che l’ebreo Gesù Cristo non s’è mai sognato di voler fondare una nuova religione, e se è vero, come è vero, che solo dei bari o degli eccessivamente ingenui possono sostenere che la banalissima frase, peraltro apocrifa, “Tu sei Pietro e su questa pietra costruirai la mia assemblea” significa fondare la Chiesa e il papato, è anche vero che non c’è mai stata nessuna schiavitù ebraica né in Egitto né a Babilonia, non c’è stata nessuna conquista della “terra promessa”, non è mai esistito nessun Abramo emigrato da “Ur dei caldei” se non altro perché i caldei a Ur ci sono arrivati solo attorno al 900 a. C., non c’è stata nessuna traversata “miracolosa” del Mar Rosso, con annesse mattanze e “sette piaghe” degli innocenti e civilissimi egiziani,  e non c’è stata nessuna peregrinazione di Mosè per 40 anni o anche solo 40 giorni nel deserto del Sinai. Basta leggersi anche solo i libri dell’archeologo ebreo e israeliano Israel Filkenstein per fare piazza pulita di tanti bei miti, per non parlare dei libri di Giovanni Pettinati e Mario Liverani. Chissà perché inoltre tutti hanno timore a dire – o è solo ignoranza crassa? – che nei primi tempi gli ebrei erano alleati dei musulmani in odio all’impero bizantino perché cristiano, cioè – è il caso di dirlo! – non solo “antisemita”, ma proprio antiebraico! Mi spiace che quando ho inviato una e-mail a Gad Lerner per dire che forse è il caso di prendere le distanze da miti che hanno seminato troppe divisioni, odio, guerre e razzismo, anziché rispondermi come le altre volte mi ha rimandato indietro l’e-mail. Se fa così una mente aperta come Lerner, figuriamoci cosa bolle nelle teste altrui. Il risultato alla fine è quello niente affatto bello che abbiamo sotto gli occhi: deliri di troppi contro troppi. Con davanti a noi un altro baratro, nuovo ma che sa di antico, anzi direi quasi ormai di preistorico, dove di moderno ci sono solo le armi… Quelle militari, non quelle dell’intelletto.


Insomma, la Chiesa cattolica – a meno di altre guerre disastrose per spingere indietro l’umanità – è destinata a perdere terreno e potere, come dimostra anche il suo disperato voler continuare a succhiar sangue almeno nel suo zoccolo duro chiamato Italia. Ma se anziché riformarsi in modo illuminato e adatto ai tempi, eliminando pratiche e tabù inventati a tavolino solo per il proprio potere politico ed economico, dovesse continuare ad arrocarsi e “fare quadrato”, allora il suo perdere terreno potrebbe diventare uno smottamento o una frana. Ma non è affatto detto che sia una cosa positiva. Il vuoto lasciato da una Chiesa travolta NON verrebbe necessariamente occupato da maggiore civiltà e tolleranza. I sommovimenti franosi o tellurici di norma seminano più che altro disastri. Sarebbe molto meglio se la Chiesa si riformasse, anche più di quanto ha tentato papa Roncalli, la cui opera riformatrice è stata spazzata via dal papa polacco prima e da quello tedesco dopo, perché riformandosi la sua perdita di potere e terreno non acquisterebbe il carattere di tregenda che potrebbe invece avere, con danni per tutti. La Chiesa e il cristianesimo sono ancora colonne portanti dell’Europa e dell’intero Occidente: se le colonne si spezzano o si piegano di colpo, il palazzo può finire male, con tutti i suoi abitanti. Se invece vengono man mano ridotte e sostituite da altre colonne o altri rinforzi, di mattoni e cemento, il palazzo resta in piedi, magari meglio di prima.

Anche se mi sono dilungato, vorrei chiudere con un argomento del quale si è parlato qualche settimana fa quando ci siamo trovati con Faust e Controcorrente a casa di Uroburo a ingozzarci di brasato e buon vino: l’argomento, vale a dire, dei brogli elettorali nelle votazioni degli italiani all’estero. Nulla di meglio che riportare quanto scritto da due bravi colleghi de L’espresso, con annesso audio:


“Così truccavano il voto
di Emiliano Fittipaldi e Valentina Petrini


L’audio delle telefonate in cui un imprenditore latitante vicino al clan Piromalli in Venezuela racconta di aver fatto bruciare migliaia di schede per le politiche del 2008. Il ruolo di Marcello Dell’Utri e il misterioso «materiale spedito ad Arcore»
AUDIO 1 Aldo Miccichè e Filippo Fani, collaboratore di Barbara Contini

AUDIO 2 Aldo Miccichè e Gioacchino Arcidiaco, affiliato al clan Piromalli

Nove aprile 2008, quattro giorni prima delle elezioni politiche che riporteranno Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi. Gli investigatori della procura di Reggio Calabria stanno intercettando da mesi Aldo Miccichè, imprenditore condannato a 25 anni di carcere per vari reati e ritenuto dagli inquirenti uomo vicino al clan Piromalli.
Miccichè, ex politico democristiano della piana di Gioia Tauro e formalmente latitante, parla da Caracas dove sostiene di occuparsi delle elezioni. In particolare, del voto degli italiani all’estero. Dall’altra parte del filo c’è Filippo Tani, stretto collaboratore di Barbara Contini, responsabile degli italiani all’estero per lo schieramento berlusconiano ed ex funzionario dell’amministrazione Usa in Iraq. Barbara Contini adesso è senatore del Pdl.
Nell’intercettazione – che L’espresso è in grado di farvi sentire in esclusiva – Miccichè spiega i metodi che avrebbe usato per far vincere il candidato senatore del Pdl: bruciare le schede elettorali, a pacchi, con la benzina. Quelle, almeno «che sicuramente non sarebbero state nostre». I rapporti tra Miccichè ed esponenti di spicco di Forza Italia sono di vecchia data: dalle carte dell’ultima inchiesta sulle infiltrazioni mafiose nel porto di Gioia Tauro risultano i contatti tra Micciché e Marcello Dell’Utri, fedelissimo di Berlusconi e imputato per concorso esterno in associazione mafiosa a Palermo. Sarebbe stato proprio Dell’Utri, secondo la ricostruzione degli inquirenti, a mettere in contatto Miccichè con lo staff della Contini. Miccichè al telefono parla di soldi che deve avere ( «devo darli ai calabresi, sennò sono fottuto. Pure con i siciliani e i campani»), racconta di aver mandato materiale «ad Arcore», e chiosa di «operazione Campania», «operazione Veneto» e quella «calabrese». «Devo dirti» dichiara all’uomo della Contini «che Marcello lo ha toccato con mano».

Le telefonate di Aldo Miccichè da tempo sono al centro di indagini della magistratura. Soprattutto perché Miccichè ha contatti con diversi esponenti poltici. Già nel 2008 fu divulgato il testo di una intercettazione diretta tra Dell’Utri e Miccichè in cui si discuteva di come pilotare il voto degli italiani all’estero. All’epoca Dell’Utri ammise di aver avuto contatti con l’imprenditore, che si sarebbe offerto di aiutare il centrodestra nelle elezioni.


In un’altra intercettazione del dicembre 2007 che L’espresso pubblica in esclusiva, Miccichè sembra organizzare un incontro tra Dell’Utri e Gioacchino Arcidiaco, affiliato al clan Piromalli condannato l’anno scorso a 6 anni e 8 mesi. Aldo Miccichè, prima dell’appuntamento, chiama Arcidiaco per suggerirgli come comportarsi e cosa chiedere a Dell’Ultri. «Fagli capire che la Piana (di Gioia Tauro, ndr) è cosa nostra, che il porto l’abbiamo fatto noi, fagli capire che in Aspromonte e tutto quello che succede là sopra è successo tramite noi…Fagli capire che in Calabria o si muove sulla Tirrenica o sulla Jonica, o si muove al centro, ha bisogno di noi. E quando dico noi, intendo Gioacchino e Antonio (Piromalli, ndr). Mi sono spiegato?»”.

Crediamo proprio che si sia spiegato.

P. S. Posto qui in basso tre immagini speditemi dal lettore che si firma “ber” che le ha inviate per Popeye anche se non c’entrano con l’argomento di questa puntata.

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529 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro ber,

    scusami se ancora ti prendo anche un pò come pretesto,ma quando ho qualche “torsolo” nel”gozzo” che mi tormenta, devo sputarlo!
    Nell’antichità ormai alla mia prima e sola esperienza elettiva ,questa volta a 25 anni ,in una giuta non di Cs ma di sx e basta, mi trovai a gestire la situazione del Trasporto Allievi che all’epoca erano completamente gratuiti grazie al contributo regionale a pareggio.
    La giunta regionale che istitui il provvedimento non era di SX.
    Le condizioni di Bilancio non erano più quelle di un tempo,per cui cominciarono i tagli.
    E di conseguenza “da giovane rivoluzionario sic!) tagliai anch’io e istituii il contibuto delle famiglie.
    Mugugni pochi, ma allora era diverso in quanto ad economia, noi in Piemonte si viveva con i Contributi Statali dello Stato alle Aziende e grazie anche a quelli si dava pure da mangiare a parecchie famiglie del Triveneto che erano arrivate da noi con le “pezze al culo”.
    Non ti nascondo che dovetti gestire situazioni in cui Madri inferocite” si la,mentavano perchè il Pulmino non passava direttamente nelle camere da letto dei pargoli, ma con semplice fermezza feci le mie obiezioni, ti assicuro che non ho mai lasciato nessuno a piedi!

    cc

  2. sylvi
    sylvi says:

    x CC

    Verissimo che il Triveneto veniva in Piemonte, e anche in Lombardia, con le pezze nel culo, ma se le è tolte lavorando e pagando le tasse, non pietendo la carità del Comune.
    Avete anche avuto un Sindaco friulano a Torino.
    Mi pare che abbia fatto bene!

    Ps Pensa…parenti in Piemonte non ne ho, ho solo mio nipote, venuto per amore.
    Ha sposato una figlia unica…la luce degli occhi di Rueglio.
    Figurati se gli permettono di tornare!

    Sylvi

  3. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,
    puoi girare il torrone finchè vuoi,ma resta il Dato di fondo.
    E cioè, se siamo al Punto che si introddurrà una nuova ici per il federalismo e si mandano le lettere ai bambini è in piedi il solito meccanismo.
    Se non si è in grado di assumersi le proprie responsabilità(pagandone il prezzo politico) e dire le cose come stanno ,si finisce per dare la Colpa ai Co–isti. ai soc–listi agli Zingari ai testimoni di geova e buoni ultimi agli E–ei, che è quello che sta succedendo ad Adro.
    Con buona pace di tutti!

    cc
    Accendi il forno!

  4. Pasquino
    Pasquino says:

    IL GIGOLO’ E LA GATTINA.

    L’innamorato che sparge dolcezza,
    una gentilezza, una carezza,
    un soffio, un sussurro,
    un bacio nel mare azzurro.

    Trabocca; sboccia un sentimento,
    tante sorprese, molte attese,
    mille gioie, agognati amori.

    Petali d’emozioni, calde sensazioni,
    sulla cresta dell’onde
    si dondola il giullare, profònde amore.
    Gabbiani in volo, mare profumato,
    tra onde e luna si tratulla l’innamorato.

    Scende la sera, spiaggia dorata,
    mare maestoso, velata malinconia,
    meravigliosamente amata se ne va via.

  5. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Sylvi,

    capisco, ma non girare il torrone, i veneti che io ricordi non hanno rubato niente a nessuno.(nella media ovviamente)
    Ma se mi permetti, hanno contribuito ad abbassare il costo del lavoro in Piemonte, e di per sè questo stare a certe logiche adriesi odierne,sarebbe stato(in parte se sono accorti), un motivo più che sufficinte per scatenare il risentimento dei locali dell’epoca.

    cc

  6. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi, ma di quali domande parli.
    Argomenta
    A,b,c
    e avrai le risposte!

    cc

  7. sylvi
    sylvi says:

    x cc

    I veneti hanno abbassato il costo del lavoro dei piemontesi?
    Ho letto bene?
    E i meridionali che hanno fatto?

    Sylvi

  8. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Molti ragionano come Marco: le tasse “ingiuste” non si pagano, …
    —–
    E fanno bene. Un prelievo fiscale più oculato, una gestione del denaro pubblico più onesta, spingerebbero molti attuali evasori a pagare il dovuto. Vedere i propri soldi sprecati o rubati, spinge invece all’evasione.

  9. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.
    Adesso i legaioli, forti dei risultati elettorali, vogliono mettere le loro manacce sulle banche.
    Speriamo che non vada a finire come la loro “Banca del Nord” o come la chiamavano e che fallì nel giro di un paio d’anni.
    Se non fosse, in parte, intervenuta quella di Lodi, Fioroni credo, si sarebbero pappati i risparmi di centinaia di piccoli risparmiatori.
    I maligni parlano pure di quei famosi 70 miliardi del vecchio conio che un certo signore brianzolo sborsò per tappare definitivamente la bocca al capotribù in camicetta verde. Quello che poco prima gli dava del mafioso e del riciclatore di denaro sporco proveniente dal commercio della droga pesante.
    Così va il mondo.
    C.G.

  10. sylvi
    sylvi says:

    xcc

    devo andare momentaneamente;
    mi hai fatto pensare che nel mio forno ci sta giusta una cocotte!
    Sylvi

  11. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Quando ero a Torino negli anni ’60, veneti e meridionali erano equiparati, nell’opinione dei piemontesi.
    Chi lavorava e chi si comportava con serietà, era però rispettato indipendentemente dalla provenienza.

  12. Controcorrente
    Controcorrente says:

    IL POETASTRO

    Come il letame nei prati,
    si spande l’Amore!

    nelle contrade, nei clivi dorati,
    lungo le valli incantate ,
    fin sulle vette ancora innevate..

    resta l’odore sublime..
    che il fanciullo irriverente e puro..
    commenta con puro cuore :

    ma è sempre odore di merda, però..

  13. sylvi
    sylvi says:

    x C.G

    Solo cc può pensare che io difenda i leghisti, quando parlo di fatti e non di chiacchere.
    La dx però, in capo il Cav. ha capito che i soldi portano al potere, e solo dopo il potere porta soldi.
    Non dico che sia facile, ma la sx potrebbe provare ad essere efficiente e credibile, onesta e giusta…
    Per me è l’unica strada per vincere… ma troppi sono gli scheletri nell’armadio anche a sx!
    Sylvi

  14. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco,
    non dire cazzate…e soprattutto ricordati chi all’epoca vi difendeva dalle cazzate !!
    amen

  15. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,
    ma mi prendi per il Kulo, quella meridionale è stata la seconda ondata..e con ciò ? il ciclo è chiaro , pezze al culo con pezze al Kulo si susseguono..
    Vai a vedere l’arrosto che è meglio!

    cc

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Certo, Damocle, che sia la paura a portare voti alla Lega l’ho anche detto io molti post fa, quindi su questo siamo perfettamente in linea.
    Il guaio è che mentre l’avversario usa moderni mezzi di convinzione, noi siamo ancora alle ideologie del secolo scorso.
    Ecco perchè mi arrabbio quando sento certi discorsi da falce e martello. Se non ci decidiamo ad usare moderne tecniche di persuasione, saremo sempre perdenti contro chi usa trucchi dialettici e psicologici per convincere un elettorato di maggioranza incapace di utilizzare il senso critico.
    I topi si acchiappano col formaggio nella trappola, non cercando di convincerli che il formaggio è in una trappola, non so se mi spiego.

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Scusa CC, quali sarebbero le cazzate?
    Forse i veneti erano ben visti in Piemonte negli anni ’60?
    Vuoi che non abbia mai sentito, a Torino, piemontesi parlar male dei veneti indicati come falsi e untuosi, oltre che pezzenti?
    Personalmente a Torino ho frequentato prevalentemente piemontesi e sono stato accolto benissimo. Forse perchè avevo la mia buona educazione, la mia buona cultura e parlavo in italiano corretto. Non dimentichiamo che all’epoca c’era ancora il ‘non affittasi a meridionali’.

  18. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco,
    appunto,allora non ti resta che legare tra di loro i fatti con conseguenzialità doverosa e trarre le coclusioni.

    cc

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro vecchio Faust,
    sono lieto che tu sia arrivato felicemente a destinazione.
    Scrivimi e mandami i tuoi recapiti.
    Un carissimo saluto U.

  20. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Sylvi,
    controlla i gradi nel forno e non lavorare come al solito di fantasia ..

    Solo cc può pensare che io difenda i leghisti, quando parlo di fatti e non di chiacchere.

    Io non penso nulla di te, cito dati ed esperienze e traggo conclusioni, non sono un fantasista come te nella migliore delle ipotesi..

    cc
    Di grazia , NON HAI CITATO UN SOLO FATTO; SOLO ALLUSIONI,
    Per fortuna non siamo a Porta a Porta, qui c’è spazio per le riflessioni!

  21. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro CC, le conclusioni che ne traggo è che, come noi verso gli extracomunitari, allora i piemontesi vedevano come sub umani gli emigranti veneti e meridionali. Salvo poi rispettarli quando si accorgevano che non erano una minaccia, ma che lavoravano sodo e con serietà, proprio come succede adesso verso gli extracomunitari. Non è l’etnia che conta, ma il comportamento.

  22. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Sylvi,
    mi era sfuggito un Post.
    Si quello che dici sulle pensioni è vero , ma vorrei capire cosa c’entra questo con Adro e i suoi fatti!
    Ancora una volta tu confondi le cause con gli effetti,ma è una prassi consolidata.
    Uroburo per esempio ,non commenta neanche più ..su queste miserie..!

    cc

  23. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro marco,

    mi sa che hai per l’ennesima volta scoperto l’acqua calda, ma come ti disse Uro una volta , per favore ,non divulgare la notizia!

    cc

  24. Nicotri, non si faccia prendere per il culo dal suo amico cattolico.
    Nicotri, non si faccia prendere per il culo dal suo amico cattolico. says:

    La diaspora dei preti pedofili: in 30 trasferiti ma non rimossi dalla Chiesa

    Sono oltre 30 i casi accertati di preti accusati di pedofilia che sono stati trasferiti dalle istituzioni ecclesiastiche. Molto spesso questi religiosi avrebbero continuato a lavorare insieme ai bambini. Lo ha rivelato un’indagine effettuata dall’Associated Press, svolta su un campione di 21 Paesi. Grazie al trasferimento i sacerdoti sarebbero sfuggiti alla legge che avrebbe dovuto giudicarli.

    Un prete che aveva ammesso violenze sui bambini a Los Angeles venne trasferito nelle Filippine, e i suoi superiori gli intimarono più volte di non rivelare a nessuno dov’era finito. Un altro, condannato per abusi sessuali in Canada e sfuggito alla legge, si trasferì in Francia dove, nel 2005, venne di nuovo condannato. Un altro ancora ha fatto la spola tra Irlanda e Inghilterra, nonostante fosse segnalato come pederasta.

    Richard Sipe, ex monaco benedettino, lo ha detto chiaramente: «Se uno dei nostri si mette nei guai e sta per scoppiare uno scandalo, la Chiesa lo sposta in giro per il mondo e lo invia nelle missioni all’estero. Qualsiasi cosa pur di evitare lo scandalo».

    I rappresentanti della Chiesa si giustificano dicendo che in alcuni casi, i sacerdoti si sono spostati di loro iniziativa in un altro paese e la nuova parrocchia poteva non essere a conoscenza delle accuse. In altri casi, i funzionari della chiesa hanno detto di non credere alle accuse, o che il sacerdote aveva pagato e si era pentito per quanto fatto.

    Il caso Pezzotti. Il reverendo Mario Pezzotti, che ha lavorato per tanti anni con i bambini in Brasile, è stato accusato di aver violentato Joe Callander nel Massachusetts. Callander aveva 14 anni quando fu violentato per tre volte da padre Pezzotti presso l’ormai chiuso Xaverian Missionary Faith High School ad Holliston nel 1959. La Chiesa ha pagato 175 mila dollari di risarcimento nel 1993 per quanto accaduto, mentre altre due accuse di abusi provenienti da Boston nei confronti del prete non sono state mai chiarite.

    Nel frattempo padre Pezzotti è volato in Brasile, dove ha fatto il missionario presso la comunità degli indiani Kayapo in Amazzonia. Negli anni ‘90 ha scritto alla sua vittima: «Ho espiato e sono guarito nella giungla, con l’aiuto di Dio». Don Pezzotti non ha ricevuto altre accuse in Brasile, anzi quando è tornato in Italia, nel 2003, i brasiliani hanno chiesto di poterlo riavere tra di loro.

    Il prete indiano. Don Vijara Bhaskar Godugunuru è accusato negli Stati Uniti di aver molestato una minorenne in Florida nel giugno 2006: il religioso ora si troverebbe in Italia. Lo afferma Jeff Anderson, l’avvocato del Minnesota che si sta occupando del caso: «L’appello della famiglia della ragazza a Papa Benedetto XVI è rimasto inascoltato».

    Infatti la madre della teen-ager scrisse al pontefice nell’agosto del 2006, quando padre Godugunuru fu incriminato dell’aggressione alla figlia. Il prete si dichiarò colpevole e la Corte gli ordinò, nel febbraio 2007, di tornare in India. Don Godudunuru si troverebbe adesso in Toscana, dove lavorerebbe come vice-parroco nella chiesa del Santissimo Nome di Maria in località Querce al Pino, che fa capo alla diocesi di Montepulciano, Chiusi, Pienza. Lo studio legale di Anderson ha allegato al comunicato l’elenco dei preti in servizio alla diocesi italiana aggiornato al maggio 2009 in cui risulta il nome del sacerdote indiano.

    Secondo Anderson, la diocesi di Pensacola-Tallahassee in Florida inviò nel 2007 la documentazione relativa a don Godugunuru, compreso il rapporto dello sceriffo e la perizia dello psicologo, al Cardinale Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. La ragazza ha adesso fatto causa alla diocesi per corresponsabilità negli abusi. Secondo Anderson l’iter della vicenda «è tipico di come il Vaticano affronta i casi di abusi sessuali da parte del clero».

    «Le prove prodotte non supportan l’accusa», ha invece risposto Monsignor Rodolfo Cetoloni, vescovo della diocesi di Montepulciano. La ragazza ha detto che padre Godugunuru si era appartato con lei e le aveva messo le dita nella vagina. Il Papa non ha mai risposto alla famiglia.

    Il gesuita italo-brasiliano. Clodoveo Piazza è un gesuita che gestiva un ricovero per i senzatetto per bambini di strada e ha lavorato in Brasile per 30 anni. Nel 2005 ha ricevuto 600 mila dollari dalla Banca per lo sviluppo nazionale del Brasile per istituire quattro impianti nella città nordorientale di Salvador. Nell’agosto del 2009 i pubblici ministeri hanno detto che almeno 8 ragazzi e giovani si erano presentati a dire che Piazza aveva abusato di loro, oppure di essere stati testimoni di altri abusi.

    La polizia brasiliana voleva arrestarlo, ma Piazza ora lavora in Mozambico, e la Chiesa si è schierata in sua difesa: l’associazione no profit per la quale il prete lavora ha scritto sul proprio sito web che «i gesuiti italiani esprimono la loro solidarietà con il fratello e il padre Piazza». Il gruppo aggiunge che «la calunnia contro i missionari sta diventando un gioco sempre più popolare».

    I pubblici ministeri brasiliani dicono che Piazza, un brasiliano naturalizzato, ha rifiutato di rispondere alle accuse di abusi sessuali e sfruttamento sessuale dei bambini. Intervistato a Maputo, in Mozambico, questa settimana, Piazza ha detto che le accuse contro di lui sono false e sono parte di una campagna per ricattarlo partita da «ambienti politici» brasiliani non meglio identificati. Ha detto che era stato prosciolto dalle accuse per due volte in Brasile, e che non vi è alcuna prova contro di lui. Ma i giudici brasiliani ribadiscono che non c’è stato nessun proscioglimento e il suo caso è ancora aperto.

    Il seminarista. Giuseppe Skelton era uno studente di 26 anni del seminario di San Giovanni a Detroit, Michigan, nel 1988, quando fu condannato per abusi sessuali con un ragazzo di 15 anni. Dopo più di 20 anni, vive nelle Filippine, dove è stato ordinato sacerdote e ora serve come vicario parrocchiale della parrocchia di San Vincenzo Ferrer nella remota città di Calape. E’ anche diventato un cantante gospel molto popolare nel paese.

    L’arcidiocesi di Detroit, dopo aver appreso che Skelton era stato ordinato sacerdote, ha inviato una lettera sulla sua condanna alla diocesi di Tagbilaran all’inizio del 2003. Tumulak, l’ex vescovo, ha detto di non ricordare di aver ricevuto la lettera, e in ogni caso ormai è troppo tardi.

    Dalla Colombia al Venezuela. Il reverendo colombiano Enrique Diaz Jimenez è stato condannato per tre volte in tre paesi diversi. Si è dichiarato colpevole di aver abusato sessualmente di tre ragazzi, mentre era un sacerdote della chiesa di San Leo e la Chiesa dell’Addolorata di New York a metà degli anni 1980, e fu condannato nel mese di aprile 1991 a cinque anni e quattro mesi di libertà vigilata. Fu trasferito e riprese il lavoro come sacerdote in Venezuela, dove fu sospeso di nuovo nel 1996 per 20 anni dopo che 18 ragazzi lo hanno accusato di averlo molestato.

    Monsignor Francisco de Guruceaga, il vescovo che ha assunto Diaz in Venezuela, ha detto di non aver capito che il prete che era stato accusato di abusare di bambini. Secondo De Guruceaga, Diaz gli disse che aveva problemi con le donne, non di aver molestato bambini. Diaz è tornato in Colombia nel 1996 ed è stato accusato nel 2001 di aver molestato un ragazzo, dichiarandosi colpevole alla fine dell’anno.

    La “cura geografica” della Nuova Zelanda. Il trasferimento dei sacerdoti è stato chiamato “la cura geografica” da Terry Carter, vittima della Nuova Zelanda. La Carter ha vinto 32 mila dollari di risarcimento dalla Società di Maria, che supervisiona la scuola cattolica del collegio di Wellington dove è stata abusata dal reverendo Allan Woodcock.

    Woodcock ha molestato almeno 11 ragazzi in quattro strutture della chiesa in Nuova Zelanda prima di essere inviato in Irlanda. E’ stato estradato in Nuova Zelanda nel 2004, si è dichiarato colpevole di 21 accuse di abusi sessuali ed è stato condannato a sette anni di carcere. E’ stato rilasciato sulla parola nel settembre 2009.

    «L’hanno portato fuori dalla Nuova Zelanda, dopo anni di illeciti in diverse posizioni», dice la Carter. La Chiesa ribatte: «E’ stato inviato in Irlanda per la psicoterapia intensiva. Non aveva il permesso di esercitare il suo ministero o di essere coinvolto con i giovani». Woodcock è stato sospeso dal suo ministero nel 1987. E ’stato rimosso dal sacerdozio nel 2001.

  25. sylvi
    sylvi says:

    caro cc,

    ho messo il vino per rosolare , e ora va…
    Ho parlato:
    a) di furbi che nessuno controlla
    b) di evasione fiscale spaventosa
    c) di benefit erogati a dx e manca facendo pagare solo gli onesti.
    d) ho citato due libri
    e) ho detto che la sx non solo non affronta questi problemi ma li aggrava favorendo l’entrata di extracomunitari con una finta generosità demagogica che mette sulla strada anche gli extracomunitari regolari colpiti dalla crisi.
    Nella mia cocotte ci sta un pollo alla volta, inutile insistere per farcene stare due!

    Di tutto questo non è certamente solo colpa la sx, sono problemi vecchi e incancreniti.
    Già che ci sei, mi dici dove dovrebbe il Governo prendere i soldi, senza toccare i privilegi della politica che governo ed opposizione sono come sol uomo pronti a difendere?

    Insomma, poichè siamo alla frutta, mi dici quali sono le tue soluzioni?
    Io non vedo Mai Porta a Porta, ci tengo al mio stomaco.

    Sylvi

  26. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,
    io avrei almeno una soluzione da proporre.
    Ovvero desiderereii di non essere preso per il Kulo.
    E questo indipendentemente da Sx e centro e dx, nel blog.
    Io ho fatto affermazioni precise su Adro.
    Ho detto che dietro certe decisoni che sono assurde sul piano amministrativo si cela una ideologia pacchiana e razzista che tende a scaricare su altri le realtà economiche che ci stanno di fronte.
    Poi ognuno è libero di bere la “merda” che vuole.
    E basta e questo non c’entra nulla con il voto degli Italiani,che per quanto mi riguarda sono liberi di fare quello che gli pare.
    Libero io di non essere d’acoordo su quanto vedo,rimaniamo con i piedi per terra, per favore.
    Tu come al solito parli di altro della Sx, e di quello che si potrebbe,dovrebbe, fare.
    E chiedi a me le soluzioni?
    Ti ho rispoto anche nel merito di quelle che sono le cose normali!

    cc

    Ps- per adesso si profila una nuova ICI è questo è un dato.

  27. Anita
    Anita says:

    x Ber

    Ho mandato a Pino un messaggio per te, sulla Cina.
    Non passa e io devo uscire….

    Anita

  28. ber
    ber says:

    Caro CC,
    io non ho mai fatto l’amministratore pubblico perchè so che ci rimetterei tempo e denaro,…mio naturalmente.

    Il banana ha capito che agli italiani basta dire:
    “le tasse sono ingiuste” e tutti votano per lui,…i comuni poi si arrangeranno,…”ma pare che quelli suoi vanno peggio degli altri”.

    Nel mio comune si deve fare la causa per il sindaco csx accusato di tangenti,…intando due anni fa hanno rifatto le elezioni,…la dx
    ha vinto,…le strade sono sporche e,a chi si lamenta,dicono che non ci sono sono soldi per gli operatori ecologici,…
    in compenso hanno messo gli “aiutanti del traffico”,…e non fai in tempo a cercare la colonnina della sosta,…che ti ritrovi la contravenzione,…altro che mafia…

    Io penso che gli onesti oramai sono in via di estinzione,…è meglio pure stare defilato se no si fa la figura del pirla.
    Un saluto,Ber

  29. marco tempesta
    marco tempesta says:

    vi lascio ai vostri alati concioni!!! (Sylvi)
    —-
    Facciamo: alle vostre alate concioni?

  30. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Caro Ber,
    Ho scritto una lettera a Berlusconi e ho raccomandato che lui licenzia il Tre-Conti immediatamente e di nominarti il prossimo, infallibile ministro della finanza. Se fai un buon lavo come ministro, la prossima carica sara di Chairman of the Federal Reserve Bank USA. Ho già preparata la raccomandazione da spedire a Obama.

  31. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x CC:
    Mi hai fatto una domanda e ti ho dato la risposta. Se la domanda era ovvia, la risposta non poteva che essere ovvia. O no?

  32. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Le modalità di voto e il plico spedito dagli uffici Consolari agli italiani residenti all’estero è esattamente come da me postato.
    —————
    Caro Mirko,
    Allora hanno fatto un eccezione per me, perché quando ho votato io cerano due buste.

  33. Il signor P.
    Il signor P. says:

    La pedofilia dei preti è una distorsione dovuta alla repressione della sessualità sana. I preti sono delle vittime, prima di essere dei colpevoli. Questo però non lo dice nessuno.
    —————————–
    MARCOOOOO! Che cavolo scrivi? Allora come si spiegano i pedofili che non sono preti?

  34. ber
    ber says:

    Caro Sig P,
    ti sembrerà strano ma da Berlusconi io non accetterei nemmeno un invito a cena.

    Se sotto casa incontro Berlusconi e un marocchino che vendono gli accendini ,…lo comperei dal marocchino perchè sono sicuro che quelli del Berlusconi sono falsi….
    Ciao furbone,Ber

  35. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    DA PARTE DI ANITA
    —————————————————
    x Ber x poppy

    Hai letto il PIL della Cina?
    Come mai il mondo occidentale è in crisi con le loro borse e loro macinano sempre più soldi?…,forse perchè hanno imparato meglio di noi?

    ====================================

    La Cina e’ una nazione in crescita,

    Le riforme economiche avviate dopo il 1978 cominciarono a generare una crescita significativa e costante in investimenti, consumi e tenore di vita.
    La Cina partecipa ora ampiamente in tutto il mercato mondiale e aziende del settore privato hanno un ruolo importante nell’economia.
    Dal 1978 centinaia di milioni sono state sottratte alla poverta': secondo le statistiche ufficiali della Cina, il tasso di poverta’ e’ scesa dal 53% nel 1981, al 2,5% nel 2005.
    Tuttavia, il 10,8% delle persone vive ancora con meno di 1 dollaro al giorno (PPP-adjusted).
    Il tasso di mortalita’ infantile e’ diminuita del 39,5% tra il 1990 e il 2005, e la mortalita’ materna del 41,1%.
    Accesso ai telefoni durante il periodo rosa di oltre 94 volte, al 57,1%.

    Essendo una nazione economicamente nuova, non ha il fardello che hanno gli Stati Uniti e non ha le strette regole industrialiste e anti pollution che abbiamo noi.

    Una gran parte della Cina e’ ancora rurale, come ai tempi di millenni fa’.
    Certo, in pochi anni diventera’ l’economia piu’ forte del mondo, ed allora incominceranno a sentire il peso della loro crescita.
    ==============

    L’immagine comune della All China Federation of Trade Unions (ACFTU) e’ che e’ inutile ed che e’ impotente, una cosiddetta “cinghia di trasmissione”, un braccio di un partito-Stato autoritario, che, poiche’ essa non e’ indipendente non puo’ proteggere i diritti dei lavoratori, l’elenco potrebbe continuare.

    Anche quelli all’interno del ACFTU lamentano i problemi dei sindacati ‘, basso status e ruolo inefficace.
    E’ visto come inutile in modo che quasi nessuno degli studiosi, all’interno o all’esterno di assistenza alla Cina di fare ricerca su di esso.
    Conducendo ricerche sui lavoratori cinesi, a poco a poco si comincia a vedere che la ACFTU non e’ tanto inutile.
    Ha una funzione assegnata dallo Stato per tutelare i diritti dei lavoratori.
    Si tratta di un elefante composta da molte parti.
    La sua efficacia nella tutela dei diritti dei lavoratori varia da livello a livello, da regione a regione, e in molti casi arriva fino ai singoli funzionari sindacali.
    (traduzione)

    Anita

  36. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Poppy.
    Lo credo anche io.
    Evidentemente per i brokkolini (chiedo venia agli italofoni di NY City che abitano in quel quartiere) scrivere in italiano da parte degli Uffici Consolari era un non senso. Le modalità gliele hanno scritte in brokkolese, così che anche brokkoli come te, poppy, potessero capire come si votava.
    C.G.

  37. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x P.
    Ho solo detto che se i preti avessero una sana sessualità, la pedofilia tra loro sarebbe molto meno diffusa di quanto lo sia attualmente.

  38. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Il Papa: «Sotto gli attacchi del mondo che ci parlano dei nostri peccati, è necessario fare penitenza».

    Con che cosa, reverendo, con il cilicio?

    C.G.

  39. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Anita,
    tu sei l’unica marxista del Blog !
    Seria,.. vista l’analisi sulla Cina che credo tu condivida , visto che l’hai postata!

    un salutone
    cc

  40. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Caro marco la pedofilia e’ una malattia mentale, incurabile. Non ha niente a che fare che un prete non può far sesso con una donna.

  41. sylvi
    sylvi says:

    x Marco

    volevo proprio scrivere “alati concioni” tutto maschile.

    Mi scuso di non aver messo le virgolette!
    Non ti ho mai corretto certi congiuntivi!!!!!
    Nè a te nè ad altri!!!!

    Sylvi

  42. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Caro Ber,
    Il furbone sei tu! Appartamenti a non finire e ti lamenti.
    Ca’ nessun’ e’ fess’!

  43. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x P.
    non sono per niente d’accordo. Nei preti la pedofilia è spesso l’unico modo di sfogare i propri istinti, più che una compulsione vera e propria.

  44. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Caro Miko,
    Credo che sei stato invaso dal morbo dei Brokkoli. La prossima volta che ti viene la busta per votare leggila bene e spedisci la scheda e la carta che ti identica (ti danno due bustine per questo) se no il tuo voto conta come il due di koppa.
    Ma sapendo come voti, forse e’ meglio come hai fatto prima.

  45. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Sylvi: sui congiuntivi ti dò ragione. Mi capita mentre scrivo, di cambiare la frase al volo e, nella fretta, posto senza rileggere. Quando mi rileggo, noto anch’io gli errori ma quasi sempre lascio correre, consapevole del buon cuore di chi mi legge.
    Quel concioni al maschile però…era un bersaglio troppo ghiotto per lasciarlo correre.

  46. Il signor P.
    Il signor P. says:

    non sono per niente d’accordo.
    —————————
    MarcOOOOOOOO questo già lo sapevo. Dimmi come mai sei l’unico a saper questo?

  47. Anita
    Anita says:

    I preti pedofili

    Io sono del parere che i preti pedofili sarebbero stati pedofili anche se non fossero preti.
    Con una differenza, si trovano nel loro centro trovandosi con una preda facile e vicina.
    Lo stesso come diversi capi dei Boy Scouts, la loro dedicazione e’ proprio per l’elemento in cui si trovano, giovani ragazzi, campeggi, favori…..ect……

    Lo stesso per i monasteri che spesso sono un rifugio per omosessuali incapaci di vivere nel modo al di fuori di quelle mura.
    Ne avevo uno accanto a me, adesso non ci sono piu’ seminaristi, i pochi rimasti o i nuovi hanno dimora in una universita’ cattolica locale.

    L’ho so per esperienza, un buon numero di “fratelli” delle superiori dove andavano i miei figli, erano omosessuali, non molestavano gli allievi, forse alcuni erano inattivi, ma altri avevano rapporti anche con insegnanti non religiosi della medesima persuasione sessuale.

    Anita

  48. marco tempesta
    marco tempesta says:

    sempre per P. sulla pedofilia dei preti.
    Che i preti abbiano una sessualità distorta e ci provino con i ragazzini e le ragazzine, è cosa nota da sempre. Nella loro mente il ragazzino/a è una preda facile da convincere, sfruttando certe pulsioni adolescenziali ascoltate in confessione. Alcuni preti ci provano anche con le persone adulte, che naturalmente non lo vanno a raccontare in giro.

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