La direttiva della “tolleranza zero” del 2003 appare sempre più un falso. Bertone infanga anche Ratzinger? La solidarietà di Berlusconi equivale a calpestare e vendere la dignità dei bambini italiani stuprati da sacerdoti. HANS KÜNG: Benedetto XVI ha fallito, i cattolici perdono la fiducia
Il 20 di questo aprile il vescovo di Miami, John C. Favalora, si è dimesso per avere coperto più di un caso di pedofilia nel clero della sua diocesi. Tra le varie polemiche nel clero vaticano leggo che Favalora “fu comunque uno dei primi vescovi ad adottare le nuove linee-guida invocate dalla Conferenza episcopale americana contro la pedofilia. A tal punto si spinse la sua azione che lo scorso ottobre fu criticato per avere autonomamente messo al bando, nella sua arcidiocesi, i Legionari di Cristo e il Movimento Regnum Christi, oggi sottoposti dal papa a visita apostolica dopo che è emersa la doppia vita del fondatore Marcial Maciel”.
Ora, se la logica non è solo una opinione, tutto ciò significa che NON è vero che nel 2003 Ratzinger ha fatto emanare la nuova “severa digniplina” contro i sacerdoti pedofili saltata fuori a sorpresa solo nei giorni scorsi. Senza contare che non il papa, ma solo un cardinale che si chiama Scicluna, avrebbe diramato l’asserito nuovo ordine. Ma c’è dell’altro. Sempre riguardo le polemiche su Favalora leggo su un autorevole quotidiano: Favalora “il 16 aprile [2007] aveva affrontato estesamente il problema della pedofilia in un articolo pubblicato sul sito della sua diocesi nel quale si legge: “Il processo di ammettere la propria peccaminosità è doloroso e i vascovi europei faranno quel che hanno fatto i vescovi negli Usa, introdurre cioè politiche di tollerenza zero per chi abusa””.
Bene. Ma se la tolleranza zero è stata introdotta dai vescovi degli Usa, come cavolo si fa a sostenere che è stata invece imposta da Ratzinger – che certo NON è un vescovo degli Usa! – già nel 2003? Si noti inoltre che Favalora nel 2007 – cioè ben quattro anni DOPO il 2003 – scrive che i vescovi europei “faranno”, al futuro, quello che i vascovi americani invece già fanno. Non si scappa: se nel 2007 “faranno” quel che negli Usa già fanno, allora significa ovviamente che fino al 2007 NON lo hanno ancora fatto! O vogliamo come al solito ridurre la logica a uno stuzzicadenti?
CONCLUSIONE: l’arma segreta tirata fuori dal Vaticano con ritardo sospetto è chiaramente un falso. Oppure anziché una bomba a “tolleranza zero” era una bombetta, un petardino, un peto, qualcosa che proveniva non dalle massime sfere ma da sfere con i cui “ordini severi” i vescovi quanto meno europei (ma anche africani, australiani, sudamericani, ecc.) possono fare quel che Bossi diceva che avrebbe fatto con la bandiera italiana.
Ultima considerazione: NON è una bella idea quella del segretario di Stato Vaticano Raffaele Bertone, detto anche don Dentone per il suo pauroso sorrisone, di riparare alla gaffe sull’equazione omosessuali=pedofili, perché non fa altro che peggiorare le cose. In due modi. Il primo è una pedata in faccia a tutte le suore del mondo, della quale stranamente nessuno si è accorto: infatti, l’omosessualità ovviamente esiste anche tra monache, come tra non monache, però la pedofilia non pare proprio sia una loro tigna. Si tratta di una tigna diffusa solo tra i colleghi di sesso maschile, cioè tra preti, sacerdoti, vescovi, ecc. Il secondo modo col quale Bertone peggiora le cose è che Ratzinger gode fama di omosessualità ben da prima di essere eletto papa. Ho già scritto su questo blog una puntata in cui riferivo che in un liceo di Milano un sacerdote nel corso di un dibattito pubblico si è lamentato per “la mancanza di coraggio di questo papa di vivere la sua omosessualità”, praticata o no che sia (questi sono affari suoi privati). Bertone vuole forse far nascere il sospetto che il papa abbia tendenze pedofile? Insomma, questo Bertone dal Vaticano dovrebbero cacciarlo a spron battuto, anziché fargli fare il segretario di Stato gli facciano fare il cuoco in un convento. Non di monache…
Ah, dimenticavo. Che Berlusconi tramite il fido Letta o direttamente esprima pubblica solidarità del governo italiano verso il papa e il Vaticano in piena bufera pedofila è doppiamente orribile. La solidarietà di uno che stando a quanto pubblicamente rivelato da sua moglie “frequenta le minorenni” e che per giunta si mette sotto la suola delle scarpe perfino il sacramento della comunione, come ha fatto al funerale di Vianello pur essendo divorziato e non essendosi neppure confessato (prima che Berlusconi “confessi”…..!!!), è una solidarietà che puzza. Tanto da essere altro fango. Inoltre tale solidarietà va a danno (stavo per scrivere “va in culo”) dei non pochi cittadini italiani minorenni che – narrano anche le cronache, comprese quelle del pianeta Mediaset/Mondadori) – hanno subito e subiscono sturpi e vioenze sessuali di vari tipo dal clero. Capisco il bisogno di leccare la pantofola papalina per raccattare voti e la pantofola verde di Bossi per restare a galla, ma mettersi anche a calpestare o vendere la dignità di sicuramente non pochi bambini italiani mi pare una cosa davvero orribile. E dico orribile per non usare un’altro termine.
Tutto ciò premesso, ecco cosa scrive il teologo tedesco amico del papa, che a un certo punto lo ha tradito impedendogli l’insegnamento universitario.
——————————
Benedetto XVI ha fallito,
i cattolici perdono la fiducia
di HANS KÜNG
Negli anni 1962-1965 Joseph Ratzinger – oggi Benedetto XVI – ed io eravamo i due più giovani teologi del Concilio. Oggi siamo i più anziani, e i soli ancora in piena attività. Ho sempre inteso il mio impegno teologico come un servizio alla Chiesa. Per questo, mosso da preoccupazione per la crisi di fiducia in cui versa questa nostra Chiesa, la più profonda che si ricordi dai tempi della Riforma ad oggi, mi rivolgo a voi, in occasione del quinto anniversario dell’elezione di papa Benedetto al soglio pontificio, con una lettera aperta. È questo infatti l’unico mezzo di cui dispongo per mettermi in contatto con voi.
Avevo apprezzato molto a suo tempo l’invito di papa Benedetto, che malgrado la mia posizione critica nei suoi riguardi mi accordò, poco dopo l’inizio del suo pontificato, un colloquio di quattro ore, che si svolse in modo amichevole. Ne avevo tratto la speranza che Joseph Ratzinger, già mio collega all’università di Tübingen, avrebbe trovato comunque la via verso un ulteriore rinnovamento della Chiesa e un’intesa ecumenica, nello spirito del Concilio Vaticano II. Purtroppo le mie speranze, così come quelle di tante e tanti credenti che vivono con impegno la fede cattolica, non si sono avverate; ho avuto modo di farlo sapere più di una volta a papa Benedetto nella corrispondenza che ho avuto con lui.
Indubbiamente egli non ha mai mancato di adempiere con scrupolo agli impegni quotidiani del papato, e inoltre ci ha fatto dono di tre giovevoli encicliche sulla fede, la speranza e l’amore. Ma a fronte della maggiore sfida del nostro tempo il suo pontificato si dimostra ogni giorno di più come un’ulteriore occasione perduta, per non aver saputo cogliere una serie di opportunità:
- È mancato il ravvicinamento alle Chiese evangeliche, non considerate neppure come Chiese nel senso proprio del termine: da qui l’impossiblità di un riconoscimento delle sue autorità e della celebrazione comune dell’Eucaristia.
– È mancata la continuità del dialogo con gli ebrei: il papa ha reintrodotto l’uso preconciliare della preghiera per l’illuminazione degli ebrei; ha accolto nella Chiesa alcuni vescovi notoriamente scismatici e antisemiti; sostiene la beatificazione di Pio XII; e prende in seria considerazione l’ebraismo solo in quanto radice storica del cristianesimo, e non già come comunità di fede che tuttora persegue il proprio cammino di salvezza. In tutto il mondo gli ebrei hanno espresso sdegno per le parole del Predicatore della Casa Pontificia, che in occasione della liturgia del venerdì santo ha paragonato le critiche rivolte al papa alle persecuzioni antisemite.
– Con i musulmani si è mancato di portare avanti un dialogo improntato alla fiducia. Sintomatico in questo senso è il discorso pronunciato dal papa a Ratisbona: mal consigliato, Benedetto XVI ha dato dell’islam un’immagine caricaturale, descrivendolo come una religione disumana e violenta e alimentando così la diffidenza tra i musulmani.
– È mancata la riconciliazione con i nativi dell’America Latina: in tutta serietà, il papa ha sostenuto che quei popoli colonizzati “anelassero” ad accogliere la religione dei conquistatori europei.
– Non si è colta l’opportunità di venire in aiuto alle popolazioni dell’Africa nella lotta contro la sovrappopolazione e l’AIDS, assecondando la contraccezione e l’uso del preservativo.
– Non si è colta l’opportunità di riconciliarsi con la scienza moderna, riconoscendo senza ambiguità la teoria dell’evoluzione e aderendo, seppure con le debite differenziazioni, alle nuove prospettive della ricerca, ad esempio sulle cellule staminali.
– Si è mancato di adottare infine, all’interno stesso del Vaticano, lo spirito del Concilio Vaticano II come bussola di orientamento della Chiesa cattolica, portando avanti le sue riforme.
Quest’ultimo punto, stimatissimi vescovi, riveste un’importanza cruciale. Questo papa non ha mai smesso di relativizzare i testi del Concilio, interpretandoli in senso regressivo e contrario allo spirito dei Padri conciliari, e giungendo addirittura a contrapporsi espressamente al Concilio ecumenico, il quale rappresenta, in base al diritto canonico, l’autorità suprema della Chiesa cattolica:
– ha accolto nella Chiesa cattolica, senza precondizione alcuna, i vescovi tradizionalisti della Fraternità di S. Pio X, ordinati illegalmente al di fuori della Chiesa cattolica, che hanno ricusato il Concilio su alcuni dei suoi punti essenziali;
– ha promosso con ogni mezzo la messa medievale tridentina, e occasionalmente celebra egli stesso l’Eucaristia in latino, volgendo le spalle ai fedeli;
– non realizza l’intesa con la Chiesa anglicana prevista nei documenti ecumenici ufficiali (ARCIC), ma cerca invece di attirare i preti anglicani sposati verso la Chiesa cattolica romana rinunciando all’obbligo del celibato.
– ha potenziato, a livello mondiale, le forze anticonciliari all’interno della Chiesa attraverso la nomina di alti responsabili anticonciliari (ad es.: Segreteria di Stato, Congregazione per la Liturgia) e di vescovi reazionari.
Papa Benedetto XVI sembra allontanarsi sempre più dalla grande maggioranza del popolo della Chiesa, il quale peraltro è già di per sé portato a disinteressarsi di quanto avviene a Roma, e nel migliore dei casi si identifica con la propria parrocchia o con il vescovo locale.
So bene che anche molti di voi soffrono di questa situazione: la politica anticonciliare del papa ha il pieno appoggio della Curia romana, che cerca di soffocare le critiche nell’episcopato e in seno alla Chiesa, e di screditare i dissenzienti con ogni mezzo. A Roma si cerca di accreditare, con rinnovate esibizioni di sfarzo barocco e manifestazioni di grande impatto mediatico, l’immagine di una Chiesa forte, con un “vicario di Cristo” assolutista, che riunisce nelle proprie mani i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Ma la politica di restaurazione di Benedetto XVI è fallita. Le sue pubbliche apparizioni, i suoi viaggi, i suoi documenti non sono serviti a influenzare nel senso della dottrina romana le idee della maggioranza dei cattolici su varie questioni controverse, e in particolare sulla morale sessuale. Neppure i suoi incontri con i giovani, in larga misura membri di gruppi carismatici di orientamento conservatore, hanno potuto frenare le defezioni dalla Chiesa, o incrementare le vocazioni al sacerdozio.
Nella vostra qualità di vescovi voi siete certo i primi a risentire dolorosamente dalla rinuncia di decine di migliaia di sacerdoti, che dall’epoca del Concilio ad oggi si sono dimessi dai loro incarichi soprattutto a causa della legge sul celibato. Il problema delle nuove leve non riguarda solo i preti ma anche gli ordini religiosi, le suore, i laici consacrati: il decremento è sia quantitativo che qualitativo. La rassegnazione e la frustrazione si diffondono tra il clero, e soprattutto tra i suoi esponenti più attivi; tanti si sentono abbandonati nel loro disagio, e soffrono a causa della Chiesa. In molte delle vostre diocesi è verosimilmente in aumento il numero delle chiese deserte, dei seminari e dei presbiteri vuoti. In molti Paesi, col preteso di una riforma ecclesiastica, si decide l’accorpamento di molte parrocchie, spesso contro la loro volontà, per costituire gigantesche “unità pastorali” affidate a un piccolo numero di preti oberati da un carico eccessivo di lavoro.
E da ultimo, ai tanti segnali della crisi in atto viene ad aggiungersi lo spaventoso scandalo degli abusi commessi da membri del clero su migliaia di bambini e adolescenti, negli Stati Uniti, in Irlanda, in Germania e altrove; e a tutto questo si accompagna una crisi di leadership, una crisi di fiducia senza precedenti. Non si può sottacere il fatto che il sistema mondiale di occultamento degli abusi sessuali del clero rispondesse alle disposizioni della Congregazione romana per la Dottrina della fede (guidata tra il 1981 e il 2005 dal cardinale Ratzinger), che fin dal pontificato di Giovanni Paolo II raccoglieva, nel più rigoroso segreto, la documentazione su questi casi. In data 18 maggio 2001 Joseph Ratzinger diramò a tutti i vescovi una lettera dai toni solenni sui delitti più gravi (“Epistula de delictis gravioribus”), imponendo nel caso di abusi il “secretum pontificium”, la cui violazione è punita dalla la Chiesa con severe sanzioni. E’ dunque a ragione che molti hanno chiesto un personale “mea culpa” al prefetto di allora, oggi papa Benedetto XVI. Il quale però non ha colto per farlo l’occasione della settimana santa, ma al contrario ha fatto attestare “urbi et orbi”, la domenica di Pasqua, la sua innocenza al cardinale decano.
Per la Chiesa cattolica le conseguenze di tutti gli scandali emersi sono devastanti, come hanno confermato alcuni dei suoi maggiori esponenti. Il sospetto generalizzato colpisce ormai indiscriminatamente innumerevoli educatori e pastori di grande impegno e di condotta ineccepibile. Sta a voi, stimatissimi vescovi, chiedervi quale sarà il futuro delle vostre diocesi e quello della nostra Chiesa. Non è mia intenzione proporvi qui un programma di riforme. L’ho già fatto più d’una volta, sia prima che dopo il Concilio. Mi limiterò invece a sottoporvi qui sei proposte, condivise – ne sono convinto – da milioni di cattolici che non hanno voce.
1. Non tacete. Il silenzio a fronte di tanti gravissimi abusi vi rende corresponsabili. Al contrario, ogni qualvolta ritenete che determinate leggi, disposizioni o misure abbiano effetti controproducenti, dovreste dichiararlo pubblicamente. Non scrivete lettere a Roma per fare atto di sottomissione e devozione, ma per esigere riforme!
2. Ponete mano a iniziative riformatrici. Tanti, nella Chiesa e nell’episcopato, si lamentano di Roma, senza però mai prendere un’iniziativa. Ma se oggi in questa o quella diocesi o comunità i parrocchiani disertano la messa, se l’opera pastorale risulta inefficace, se manca l’apertura verso i problemi e i mali del mondo, se la cooperazione ecumenica si riduce a un minimo, non si possono scaricare tutte le colpe su Roma. Tutti, dal vescovo al prete o al laico, devono impegnarsi per il rinnovamento della Chiesa nel proprio ambiente di vita, piccolo o grande che sia. Molte cose straordinarie, nelle comunità e più in generale in seno alla Chiesa, sono nate dall’iniziativa di singole persone o di piccoli gruppi. Spetta a voi, nella vostra qualità di vescovi, il compito di promuovere e sostenere simili iniziative, così come quello di rispondere, soprattutto in questo momento, alle giustificate lagnanze dei fedeli.
3. Agire collegialmente. Il Concilio ha decretato, dopo un focoso dibattito e contro la tenace opposizione curiale, la collegialità dei papi e dei vescovi, in analogia alla storia degli apostoli: lo stesso Pietro non agiva al di fuori del collegio degli apostoli. Ma nel periodo post-conciliare il papa e la curia hanno ignorato questa fondamentale decisione conciliare. Fin da quando, a soli due anni dal Concilio e senza alcuna consultazione con l’episcopato, Paolo VI promulgò un’enciclica in difesa della discussa legge sul celibato, la politica e il magistero pontificio ripresero a funzionare secondo il vecchio stile non collegiale. Nella stessa liturgia il papa si presenta come un autocrate, davanti al quale i vescovi, dei quali volentieri si circonda, figurano come comparse senza diritti e senza voce. Perciò, stimatissimi vescovi, non dovreste agire solo individualmente, bensì in comune con altri vescovi, con i preti, con le donne e gli uomini che formano il popolo della Chiesa.
4. L’obbedienza assoluta si deve solo a Dio. Voi tutti, al momento della solenne consacrazione alla dignità episcopale, avete giurato obbedienza incondizionata al papa. Tuttavia sapete anche che l’obbedienza assoluta è dovuta non già al papa, ma soltanto a Dio. Perciò non dovete vedere in quel giuramento a un ostacolo tale da impedirvi di dire la verità sull’attuale crisi della Chiesa, della vostra diocesi e del vostro Paese. Seguite l’esempio dell’apostolo Paolo, che si oppose a Pietro “a viso aperto, perché evidentemente aveva torto” (Gal. 2,11). Può essere legittimo fare pressione sulle autorità romane, in uno spirito di fratellanza cristiana, laddove queste non aderiscano allo spirito del Vangelo e della loro missione. Numerosi traguardi – come l’uso delle lingue nazionali nella liturgia, le nuove disposizioni sui matrimoni misti, l’adesione alla tolleranza, alla democrazia, ai diritti umani, all’intesa ecumenica e molti altri ancora hanno potuto essere raggiunti soltanto grazie a una costante e tenace pressione dal basso.
5. Perseguire soluzioni regionali: il Vaticano si mostra spesso sordo alle giustificate richieste dei vescovi, dei preti e dei laici. Ragione di più per puntare con intelligenza a soluzioni regionali. Come ben sapete, un problema particolarmente delicato è costituito dalla legge sul celibato, una norma di origine medievale, la quale a ragione è ora messa in discussione a livello mondiale nel contesto dello scandalo suscitato dagli abusi. Un cambiamento in contrapposizione con Roma appare pressoché impossibile; ma non per questo si è condannati alla passività. Un prete che dopo seria riflessione abbia maturato l’intenzione di sposarsi non dovrebbe essere costretto a dimettersi automaticamente dal suo incarico, se potesse contare sul sostegno del suo vescovo e della sua comunità. Una singola Conferenza episcopale potrebbe aprire la strada procedendo a una soluzione regionale. Meglio sarebbe tuttavia mirare a una soluzione globale per la Chiesa nel suo insieme. Perciò
6. si chieda la convocazione di un Concilio: se per arrivare alla riforma liturgica, alla libertà religiosa, all’ecumenismo e al dialogo interreligioso c’è stato bisogno di un Concilio, lo stesso vale oggi a fronte dei problemi che si pongono in termini tanto drammatici. Un secolo prima della Riforma, il Concilio di Costanza aveva deciso la convocazione di un concilio ogni cinque anni: decisione che fu però disattesa dalla Curia romana, la quale anche oggi farà indubbiamente di tutto per evitare un concilio dal quale non può che temere una limitazione dei propri poteri. È responsabilità di tutti voi riuscire a far passare la proposta di un concilio, o quanto meno di un’assemblea episcopale rappresentativa.
Questo, a fronte di una Chiesa in crisi, è l’appello che rivolgo a voi, stimatissimi vescovi: vi invito a gettare sulla bilancia il peso della vostra autorità episcopale, rivalutata dal Concilio. Nella difficile situazione che stiamo vivendo, gli occhi del mondo sono rivolti a voi. Innumerevoli sono i cattolici che hanno perso la fiducia nella loro Chiesa; e il solo modo per contribuire a ripristinarla è quello di affrontare onestamente e apertamente i problemi, per adottare le riforme che ne conseguono. Chiedo a voi, nel più totale rispetto, di fare la vostra parte, ove possibile in collaborazione con altri vescovi, ma se necessario anche soli, con apostolica “franchezza” (At 4,29.31). Date un segno di speranza ai vostri fedeli, date una prospettiva alla nostra Chiesa.
Vi saluto nella comunione della fede cristiana.
x Marco
Devo una risposta d Alessandro, prima di abbandonare del tutto il blog, come già anticipato.
=============================
Caro Marco,
se ho capito bene hai deciso di abbandonare il blog.
In questo caso, mi dispiacerebbe, ti leggo di sovente, sei una persona simpatica, cortese, intelligente, e…hai le spalle larghe, ti sai contenere al massimo.
Ciao,
Anita
Il post Nr.401 e´sicuramente falso.
Non credo che Marco possa mai ammettere di aver subito uno smacco.
Io personalmente non vedo quando e da chi lo possa aver subito.
Rodolfo
x marco tempesta
Braccio di ferro? Posso sbagliarmi, ma a me non è parso tale. Non credo neppure tu fossi il più debole. E non sei stato certo tu a perderlo. Diciamo che non l’ha perso nessuno, oppure che lo avete perso entrambi. Pari e patta. Chiuso.
Non uso correre dietro a nessuno. Ma mi spiace vedere se qualcuno si allontana.
Un caro saluto.
pino
P. S. Se io ho sopportato i cretini di Mosca, i virus accaviggini e il pecorino sardo, finché il campo lo hanno abbandonato loro, non vedo perché tu te la prenda tanto per molto meno. Anche il buon Rodolfo me ne ha dette di tutti i colori, ma come vedi è stato superato bene tutto da entrambi con giovamento di tutti.
Forza e coraggio
x Marco
Caro Marco,
Sulla realta’.
Per me esistono due tipi di realta’…non sono un filosofo…
Le prima realta’ e’ tangibile, la seconda e’ illusionaria.
Ma anche l’illusione in quanto esistente e’ reale.
Anita
x Marco
Il tuo silenzio ha vinto.
Anita
Mi piace il tuo silenzio.
Mi piaci quando non scrivi perché sei assente.
Sembra che la penna tu l’abbia smarrita
e che un rimprovero ti abbia offuscato la vista,
poiché tutti i tuoi scritti son pieni d’incongruità,
emerge dalle tue righe tanta banalità.
Sei come rondine che voli radente,
sfidi ogni dì tutt’ì presenti, insisti,
puntualizzi e fai malinconia.
Mi piaci quando scrivi, però non taci,
sei come lontano, come paese dei balocchi.
Saluti e te ne vai, ma il cuore quì lasci e tu lo sai,
mi ascolti da lontano, mi leggi, lo scritto mio ti raggiunge: immantinente taccio tu non lasciar
questo grandioso Arruotalibera.
Ascolta, io ti parlo come tuo silenzio, sincero
e amico, chiaro come luce, semplice come lode.
Ancora uno scritto, basta un brano,
sarem tutti felici che tu non sia lontano.
Pasquino la dedica ad un’amico che minaccia d’andare.
Ciao Antonio,
ti ho lasciato un messaggio per facebook.
Un saluto,Ber
caro CC,
sono sì meza tosa , ma anche miege frute.
Frut- frute ; ragazzo- ragazza (frutto) friulano
Mulo- mula triestino
Mamolo – mamola graesano.
Ci si chiama così anche a 90anni.
Poi c’è il tedesco: Junge – Madchen
In sloveno non lo so, anche perchè qui i dialetti slavi cambiano da paese a paese.
Comunque lo sloveno è assolutamente diverso dal croato, che assomiglia al serbo, senza scrittura cirillica.
Mi ciapo tante robe , no xe question de età, grassie a la gramatica che la ciapa tanti significati.
Fine della prima lezione!
Gratis, per oggi!
Sylvi
Mädchen
poiché tutti i tuoi scritti son pieni d’incongruità,
emerge dalle tue righe tanta banalità.
—-
vedi Pasquino, che ve ne fate di un blogger che scrive incongruità e banalità?
caro Marco,
sono d’accordo con Pino.
Gli insulti che riguardano cose, fin troppo private, ve li siete
scambiati a vicenda, anche se in tempi dilatati.
E’ pari e patta.
Io almeno avevo l’impressione che entrambi sulla riva opposta del fiume aspettaste l’altro che capitolava e si tuffava!
Siete due matti, ma di una mattana assolutamente diversa.
Io amo la varietà, mi andate bene tutti due.
Se poi mi venisse voglia di catalogare, amo il disordine creativo, altri di questo blog…se non altro per restituire adeguatamente certe “coccole” ricevute…dovrei schizzarne di veleno da viperetta!!!
ciao Sylvi
x Rodolfo tignoso
Non ho la (a) con la dieresi .
Scrivo anche friulano scorretto perchè non ho le vocali con il circonflesso…e molto altro!!!
Sylvi
xSilvi “testa zubba”
Per una maestrina in ogni caso imperdonabile. Si puo´copiare…. ed in ogni caso , lei cara”mula”, avrebbe dovuto indicare la mancanza di circonflessi e dieresi nella sua tastiera per evitare di trarre in errore i suoi alunni. Rodolfo
x CC
Quella del Canon de la stufa e del DOn de la piaza riconquistato
non l’ho capita!
Devo farmi fare un controllo all’emisfero ,dx o sx non so, della parte frontale del cervello?
Vedi? E’ sempre questione di dx e di sx anche nella demenza senile! Che barba!
Sylvi
Poi…. a quale scopo usare l´aggettivo “tignoso” non so…..
forse lei voleva scrivere “pignolo”….. Rodolfo
Ps: Ho ancora una bella capigliatura.
x Rodolfo
E io dovrei perdere tempo a fare copia-incolla di una (a)con dieresi,
in un blog che non mi chiede la tesi di laurea, meno male, quando nel frattempo riesco a scrivere un mezzo racconto farina del mio sacco????
Sylvi
xSYlvi
ehhhhssssssi…. quando si parla di demenza senile….
si va´a parcheggiare in divieto di sosta e ci si incazza pure se qualcuno si lamenta….ahahahahahhhahha
Rodolfo
x417
le solite insinuazioni idiote…
x Rodolfo
Demenza senile per un divieto di sosta?
Ho scoperto perchè questo Paese va male!
Sylvi
Ecco il canon de la stufa e il don don del campanile!!
http://it.wikipedia.org/wiki/Serenissimi
Un domani sarà storia, comincia a scrivere se vuoi un posto nell’Immortalità !
ciaoo
cc
Demenza senile=Perdita della lucidita´ e della memoria.
–
Non si era lei dimendicata forse che in un divieto di sosta non si parcheggia?
E forse non si era dimendicata che se in caso del genere qualcuno redarguisce , non ci si incazza?
Se non e´questa “demenza senile”……
Rodolfo
La realtà non può essere razionale per il semplice fatto che non esiste. Non esiste la realtà, ma solo ciò che ognuno di noi percepisce come realtà … E’ irrazionale addirittura persino la ‘ragione’… anche la Scienza è collegata ai famosi filtri personali e viene sistematicamente aggiornata … da ulteriori elaborazioni della conoscenza e del pensiero. marco tempesta { 27.04.10 alle 15:43 }
—————————————————————-
A TUTTI
Permettetemi per incominciare di esprimere il mio più profondo rammarico per la minacciata partenza di Marco. Aggiungo che mi è molto dispiaciuta anche la partenza del signor P., per non parlare di quella, veramente grave, di Peter. Per quanto il contributo positivo del primo in questi mesi non sia stato altissimo, preferivo continuare a leggerlo nel blog anziché non leggerlo più. Le osservazioni di Peter poi erano spesso di grande valore.
Permettetemi un parere generale: un blog è un luogo in cui si espongono i propri punti di vista, nulla più. Chiedere troppo ad un blog è un errore; tuttavia vi si possono conoscere persone notevoli.
Io spero che tutti possano ripensarci e vorrei pregare la signora Anita di esprimere al signor P. il mio personale rincrescimento e l’augurio di un suo ripensamento.
A MARCO
Caro Marco,
le tue affermazioni riportate in epigrafe sono veramente paradossali. E sono anche profondamente false. Per di più dubito seriamente che tu riesca a vedere le implicazioni teoriche e pratiche di questa tua visione del mondo.
Se la realtà non esiste allora non esiste nessun valore stabile, tutto è illusorio, non vi è più nessuna differenza tra realtà e sogno, tra realtà e follia. Che Alessandro posa fare queste affermazioni è ancora accettabile, da te è un’assurdità.
Alcune cose sono assolutamente reali: io e te esistiamo; esiste un sistema legale che ha un valore, addirittura costrittivo; la scienza, anche se attraverso percorsi non lineari, arriva a definire leggi che hanno un valore generale almeno all’interno di un determinato sistema; la cultura esiste, come sa bene chi non l’ha; il potere esiste; la natura si esplica attraverso leggi universali, valide quanto meno in condizioni analoghe. …
La realtà esiste anche se la sua essenza non è univoca e la sua abolizione ci sprofonda in un soggettivismo senza speranza e fondamentalmente folle. Il tuo è il mondo dell’Irrazionalismo pseudo-artistico di fine secolo (l’altro) che ha dovuto scontrarsi, pur senza imparare nulla, contro le durissime leggi della realtà: ad esempio le mitragliatrici austriache ed i fili spinati.
Certo nessun sapere è assoluto ma questo non ti autorizza a concludere che se tutto è relativo allora non esiste nessuna certezza. Certezze relative rimangono valide e mantengono intatto il loro valore.
La scienza rappresenta bene l’equivoco nel quale sei caduto. Il fatto che il sapere scientifico sia un
sapere in perenne evoluzione non significa che questo sapere non esista; il fatto che non esista una realtà assoluta (Dio) non significa che la realtà non esiste.
Sei paradossale, come un quadro di Dalì. U.
“..Ascolta, io ti parlo come tuo silenzio, sincero
e amico, chiaro come luce, semplice come lode..”.
Pasquino, se è tua i miei più vivi complimenti!
C.G.
x Uro:
non posso abbandonare senza aver chiarito un pensiero. Affermo infatti che:
“Il meccanismo che noi chiamiamo razionalità, è tale solo entro determinati parametri”
——-
Sono i parametri di quella che a noi appare come realtà ‘reale’.
Cioè, come rispondevo a chi citava un certo filosofo che si chiedeva se la forza di gravità fosse realtà o ilusione, basta gettarsi da una finestra per capirlo non appena si tocca terra.
Il concetto che volevo esprimere è che esistono tante realtà quanti siamo ognuno di noi, ECCETTO quelle che cadono entro determinati parametri comuni a tutti.
Ovvero, esiste una realtà percepita oggettivamente e una realtà immaginata o vissuta in parallelo.
Io faccio sogni spesso assolutamente realistici, tali da tornare al concetto della farfalla di Platone ( era Platone, si?). Il quale Platone si chiedeva: stanotte ho sognato di essere una farfalla, ma siamo sicuri che io non sia una farfalla che sta sognando di essere Platone?
Mi chiedo perciò quali siano i limiti della realtà e se non esistano realtà parallele che alcuni di noi riescono a percepire più nitidamente di altri.
Che Alessandro posa fare queste affermazioni è ancora accettabile, da te è un’assurdità. (Uro)
——–
Questa mi piace: una stessa cosa, detta da Alessandro ha un valore, detta da me ne ha un altro. Il chè conferma la mia definizione di realtà come un qualcosa di personale e non di oggettivo in assoluto.
x Uroburo
Io spero che tutti possano ripensarci e vorrei pregare la signora Anita di esprimere al signor P. il mio personale rincrescimento e l’augurio di un suo ripensamento.
======================================
Inviero’ il messaggio.
Mi risulta che in questo periodo dall’anno il Signor P. e’ molto occupato.
Di solito ammassa lavoro perche’ passa diversi mesi dell’anno in Italia.
—————————
Una delle regole dei forum e’ di NON beffeggiare gli utenti che non usano la lingua della Nazione correttamente.
Lei ha trovato il broccolino di Peter simpatico, io NO, e non perche’ si trattava del Signor P., solo per civilta’.
Una volta era sufficiente.
Questa e’ una mia osservazione, mi irritava.
Sono rimasta di stucco quando ho vista la parola **MER…CIA**
Ma e’ passato inosservato…….
Peter e’ in sabbatica, e’ primavera, il sole brilla ed ha di meglio da fare.
Forse ritornera’ nel lungo inverno, quando le giornate saranno piu’ noiose del forum.
Cordialita’.
Anita
x CG,
meno male che anche tu tu sei accorto che abbiamo un poeta
eccelso tra noi.
Un saluto,Ber
PS:vado a sentire il Fini su ballarò,…i destini della patria sono affidati ai nuovi “neo-fascisti..”
Un articolo.
“Nulla è più occidentale dell’odio nutrito dall’Occidente”. Così scrive il romanziere e saggista francese Pascal Bruckner nel suo libro La tirannia della penitenza [in Italia pubblicato nel 2007] N.d.T.), ben tradotto in inglese da Steven Rendall e di recente pubblicato dalla Princeton University Press come “The Tyranny of Guilt: An Essay on Western Masochism”. “Tutto il pensiero moderno”, egli aggiunge “può essere ridotto alle meccaniche denunce dell’Occidente, evidenziando l’ipocrisia, la violenza e l’abominio di quest’ultimo.”
http://it.danielpipes.org/8297/europa-rimorso-si-tramuta-in-masochismo
Anita
caro marco,
è infatti il problema risiede proprio Lì.
Pensa solo al lungo “processo ” di tempo che ha permesso all’uomo di distinguere tra le immagini veramente vissute e quelle del sogno.
Il Sapiens ,Sapiens, quando vedeva come vivido e reale che so il padre morto , in sogno, e altre figure fantastiche che solo il sogno sa creare , cosa credi che pensasse?
Non ti viene in mente che facesse confusione?
Confusione più che plausibile, allora.
cc
ps- non ti frulla per la mente, che le prime religioni, nascessero proprio da lì,e cioè dall’incapacità di distinguere e capire cose è sogno e cosa realtà.
In altre parole è scientificamente provato che il cervello (in altre parole l’uomo) ha bisogno del “sogno”, in quanto è l’unico luogo in cui può scaricare certi “stress” che la vita quotidiana gli produce.
Poi la mia può essere solo una supposizione.
Ma , pensa alle patologie che la mancanza di sonno e di sogno , produce…queste si possono riscontare .
Oh no?
cc
x Anita
Che fa? Ora la pensa quasi come me? Mi sono fatto regalare da Bucchi la sua vignetta su Repubblica con il disegno di un azzimato signore elegantemente vestito in modo un po’ datato e comodamente seduto in poltrona e la scritta “L’Occidente sta chiedendo una proroga alla Storia”. L’ho attaccata alla parete nel mio studio e ogni tanto la guardo pensoso. Chissà se ci verrà data, la proroga…
Un abbraccio.
pino
cari Tutti,
vado a leggermi Micromega e il lungo elenco di contributi pubblici di cui ha goduto la manifestazione.
Chissà se è vero?
Notte
cc
Dimenticavo la manifestazione.
L’ostensione della Sindone!
notte bis
cc
saro´in sabbatico, ma mi affaccio ogni tanto. Quando sono di cattivo umore preferisco tenermi fuori, senno´poi altro che rimpianti, chissa´quante me ne direste per il mio sarcasmo…
Oggi sciopero dei ferrotranvieri in Portogallo, quindi niente spiaggia a 30 km di Lisbona. Accidenti a loro…Mi sono rifatto con sauna e massaggi, ed una gita in battello sul Tago. Minimo 20 nodi, sembrava un motoscafo.
x Anita
adesso NON venirmi a dire che P. si tiene fuori per via del mio broccolino, che ho smesso due mesi fa! non e´leale. P. si e´seccato con Pino, non con me. Io non mi intrometto.
Ho smesso di usare il broccolino quando lui ha accettato di usare una certa correttezza formale, io non sono un sadico
saluti
Peter
x Pino -#433-
Caro Pino,
mi ha persa, a cosa si riferisce?
Anita
Il concetto che volevo esprimere è che esistono tante realtà quanti siamo ognuno di noi, ECCETTO quelle che cadono entro determinati parametri comuni a tutti. marco tempesta { 27.04.10 alle 20:01 }
————————————-
Ecco, appunto: “Eccetto quelle ……”. U.
x Peter
x Anita
adesso NON venirmi a dire che P. si tiene fuori per via del mio broccolino, che ho smesso due mesi fa! non e´leale. P. si e´seccato con Pino, non con me. Io non mi intrometto.
Ho smesso di usare il broccolino quando lui ha accettato di usare una certa correttezza formale, io non sono un sadico
=======================================
No, ho scritto a Uroburo:
“Lei ha trovato il broccolino di Peter simpatico, io NO, e non perche’ si trattava del Signor P., solo per civilta’.
Una volta era sufficiente.
Questa e’ una mia osservazione, mi irritava.”
————————
Il Signor P. non ha detto mai niente, almeno che io abbia letto.
P. ha scritto perche’ abbandonava il forum, e non era il broccolino.
————————
Oggi niente spiaggia neanche qui, aspettiamo un po’ di nevischio e grandine.
Gli alberi sono di un mese in anticipo a causa delle inondazioni e di quel giorno a 93*F, ma fa ancora freddino e di notte scende sui 35*F o circa 2*C.
La stagione della spiaggia inizia a fine giugno.
Stagione breve, abbiamo molte spiagge sia sul mare che sui numerosi laghi, ma non si puo’ nuotare fino a che non ci mettono i bagnini.
Divertiti.
Anita
x Anita
Al suo commento n. 430
‘Notte.
pino
x Pino
Mi ha confusa con il suo riferimento a Repubblica.it.
Non credo che lei la pensi come Daniel Pipes o Pascal Bruckner.
Premetto che non ho mai letto i libri di Pascal Bruckner, solo critiche e qualche accenno.
Ha sostenuto il rovesciamento di Saddam Hussein da parte delle forze USA, ma in seguito ha criticato gli errori dell ‘esercito americano a Abu Graib e Guantanamo.
La sua presa di posizione e’ contro il multiculturalismo…..
—————————————–
Non e’ detto che io sia d’accordo con tutti gli articoli o libri che leggo, ma sono sempre un’atra visione ed una finestra sul mondo.
Daniel Pipes non e’ sempre accurato, lo leggo in inglese.
Buona notte,
Anita
Propongo una riflessione ad Anita.
Avrai sicuramente notizia dell’affondamento di una piattaforma petrolifera nel golfo del Messico.
Quando ho visto le immagini in TV mi sono venute alla mente le tue numerose lamentele verso i “biechi ecologisti” che hanno sempre osteggiato l’istallazione di simili piattaforme anche in zone vicine al tuo stato. Provavo ad immaginarmi le tue reazioni se quello accaduto nel golfo del Messico fosse successo al largo del Rhode Island, una bella chiazza nera, densa, appiccicaticcia e dal delizioso profumo di acido solfidrico che va da Montauk a Nantucket (quella messicana è anche più estesa) e che sospinta dal vento arriva alla costa e risale il golfo circonda la tua isola, passa sotto il Newport Bridge ed il Jamectown Bridge e su su arriva fino a Bristol.
Vorrei sapere se alla luce di una simile prospettiva, che l’incidente del golfo del Messico ha tragicamente dimostrato essere un evento possibile, non ti senti almeno un pochino meno critica nei confronti di quegli “scemi di ecologisti” che frenano per certe realizzazioni.
Antonio — antonio.zaimbri@tiscali.it
X Sylvi –
Per scrivere lettere particolari conviene usare le indicazioni dell’utility “mappa dei caratteri” le prime volte è noioso ma poi si ricordano i numeri e si fa velocemente, per le vocali con la diesis o l’accento circonflesso c’è però una “scorciatoia”.
Per il circonflesso ^ premere contemporaneamente Ctrl + Shift+^ lasciare i tasti e premere la vocale desiderata, per la diesis Ctrl + Shift+. poi lasciare i tasti e premere la vocale desiderata. Per gli accenti acuti (in tastiera c’è solo per la “é “ premer Ctrl +’ poi la vocale.
Buona notte a tutti
Antonio —antonio.zaimbri@tiscali.it
Ps. Mi associo all’invito di Uroburo per Peter e Marco a restare, ma non estendo l’invito al “Sig. P” che può ovviamente stare nel blog fin quando lo dice il blogmaster ma non con il mio gradimento. Non mi va di giocare con i bari.
x Antonio
Nel Golfo del Messico ci sono molte Nazioni, la piattaforma petrolifera affondata e’ britannica.
Anche la Cina bazzica in quelle acque…vicino a Cuba.
Sara’ un disastro economico per il turismo, molto pesce viene dal golfo del Messico.
Speriamo che possano contenere quel pozzo…
Non ho mai scritto che che vogliano mettere installazioni vicino al mio Stato, non vogliono nemmeno le eoliche, il mio stato le ha gia’ rifiutate, o le metteranno in un referendum.
Cape Cod non ne vuole sapere.
Questa non e’ zona per off shore drilling.
Abbiamo abbondanza di petrolio in zone sicure, come in Alaska, ma a qualcuno conviene l’importo o l’estrazione piu’ costosa e difficile.
Allora cosa ne dici del disastro della miniera di carbone in Viginia? 29 morti.
Ti ricordi dell’ incidente dell’Exxon Valdez, in Prince William’s Sounds, nel 1989?
Credo che sia stato il disastro maggiore che sia mai successo, la nave petroliera ha urtato un iceberg.
Quasi 12 milioni di galloni di petrolio pesante hanno coperta la zona.
Vedo che hai fatto uno studio di Narragansett Bay, non abito su isola, ma su una penisola molto tranquilla.
Mio nipote da lezioni di surfing a Narragansett, mio figlio minore, Alan, era un istruttore certificato di scuba…
Buona notte,
Anita
per la signora Anita
Cara signora,
credo di non aver mai neppure toccato l’argomento degli errori linguistici dei partecipanti. E l’unica volta che l’ho fatto ho semplicemente manifestato sorpresa per un errore di grammatica che non mi aspettavo. Quindi non capisco proprio perchè lei tocchi questo argomento parlando con me.
Il broccolino di Peter era un piccolo capolavoro letterario degno della massima considerazione. Peter scrive veramente bene in generale; con il broccolino aveva superato se stesso. Il tutto senza alcun obiettivo denigratorio da parte mia.
Personalmente vedo in modo favorevole la partecipazione di chiunque al blog, senza eccezioni (che non siano quelle del codice penale: vedi il signor Carlo, che Dio lo strafulmini): in questo la mia opinione è diversa da quella di altri. Questo vale anche per persone con la quali ho un difficile rapporto personale. Lei dovrebbe sapere che io no ho mai chiesto l’espulsione di nessuno.
Le ragioni sono ovvie: un blog piccolo ha bisogno di allargare e non di restringere la partecipazione. Io trovo che Nicotri interviene troppo poco in certi casi e troppo in certi altri. Personalmente cancellerei senza alcun problema messaggi nei quali l’insulto o l’ingiuria sono preminenti rispetto al contenuto.
Un saluto U.
Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale, anche muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza.
Antonio Gramsci, filosofo comunista
morto in un carcere fascista 73 anni fa
Ecco la Casta: la maggioranza vota no
ai soldi per i lavoratori
Doppio no del centrodestra al sostegno per i lavoratori: bocciate alla Camera le due proposte Pd su Cig lunga e aiuto ai dipendenti Eutelia.
Bersani: è una vergogna.
Imbarazzo del relatore Cazzola (Pdl).
L’Idv insorge: prendiamo il governo a forconi.
Quando la fantasia supera la realta´!
http://tv.repubblica.it/copertina/la-pecora-cavalca-l-onda-mildred-fa-surf/46272?video
x CC:
il sogno è ANCHE un modo per gettar via la spazzatura dal cervello, ma non è solo quello.
Io ho diverse tipologie di sogni. Il più comune è il sogno di tipo ‘sognante’, che poi è quello che sento descrivere da tutti e che si manifesta con contorni indefiniti e un quid surrealista molto accentuato.
Ci sono i sogni in cui vado in altre dimensioni, in civiltà diverse dalla nostra per certi versi, ma abbastanza simili. In quei sogni vedo oggetti che sulla Terra non esistono, ed ho la consapevolezza di essere in dimensioni parallele.
Altre volte la nitidezza dei sogni è tale da essere scambiata per realtà ‘reale’, con tutti e cinque i sensi perfettamente funzionanti, con la logica a posto e il dominio totale del pensiero. Talmente presente a me stesso da dirmi, ragionando, che la situazione in cui mi trovo in quel momento può essere solo giustificata dal fatto che io stia sognando, mentre so perfettamente di non stare sognando…tranne poi svegliarmi poco dopo. Qui mi viene in mente la famosa farfalla e mi rendo conto che quel racconto non era un’esagerazione. Ovviamente certe situazioni,a ggiunte ad altre che non sto a raccontare per non appesantire, mi portano ad ipotizzare una realtà multidimensionale di cui non abbiamo percezione conscia.
Questa pero´supera la mia realta´, dubito molto di riuscire a passare mai lo stretto di Messina in quella maniera. Un progetto mastodontico dell´architetto Israeliano Mor Temor.
http://tv.repubblica.it/tecno-e-scienze/un-immenso-ponte-shopping-sullo-stretto-il-progetto/46212?video
x Striscia Rossa,
…e intando ripresentano il “Lodo Alfano,…
“riproposto ed allargato”,ma non riveduto o corretto,…
esteso ai ministri e a quasi tutta la “casta”.
Ciao,Ber