La direttiva della “tolleranza zero” del 2003 appare sempre più un falso. Bertone infanga anche Ratzinger? La solidarietà di Berlusconi equivale a calpestare e vendere la dignità dei bambini italiani stuprati da sacerdoti. HANS KÜNG: Benedetto XVI ha fallito, i cattolici perdono la fiducia
Il 20 di questo aprile il vescovo di Miami, John C. Favalora, si è dimesso per avere coperto più di un caso di pedofilia nel clero della sua diocesi. Tra le varie polemiche nel clero vaticano leggo che Favalora “fu comunque uno dei primi vescovi ad adottare le nuove linee-guida invocate dalla Conferenza episcopale americana contro la pedofilia. A tal punto si spinse la sua azione che lo scorso ottobre fu criticato per avere autonomamente messo al bando, nella sua arcidiocesi, i Legionari di Cristo e il Movimento Regnum Christi, oggi sottoposti dal papa a visita apostolica dopo che è emersa la doppia vita del fondatore Marcial Maciel”.
Ora, se la logica non è solo una opinione, tutto ciò significa che NON è vero che nel 2003 Ratzinger ha fatto emanare la nuova “severa digniplina” contro i sacerdoti pedofili saltata fuori a sorpresa solo nei giorni scorsi. Senza contare che non il papa, ma solo un cardinale che si chiama Scicluna, avrebbe diramato l’asserito nuovo ordine. Ma c’è dell’altro. Sempre riguardo le polemiche su Favalora leggo su un autorevole quotidiano: Favalora “il 16 aprile [2007] aveva affrontato estesamente il problema della pedofilia in un articolo pubblicato sul sito della sua diocesi nel quale si legge: “Il processo di ammettere la propria peccaminosità è doloroso e i vascovi europei faranno quel che hanno fatto i vescovi negli Usa, introdurre cioè politiche di tollerenza zero per chi abusa””.
Bene. Ma se la tolleranza zero è stata introdotta dai vescovi degli Usa, come cavolo si fa a sostenere che è stata invece imposta da Ratzinger – che certo NON è un vescovo degli Usa! – già nel 2003? Si noti inoltre che Favalora nel 2007 – cioè ben quattro anni DOPO il 2003 – scrive che i vescovi europei “faranno”, al futuro, quello che i vascovi americani invece già fanno. Non si scappa: se nel 2007 “faranno” quel che negli Usa già fanno, allora significa ovviamente che fino al 2007 NON lo hanno ancora fatto! O vogliamo come al solito ridurre la logica a uno stuzzicadenti?
CONCLUSIONE: l’arma segreta tirata fuori dal Vaticano con ritardo sospetto è chiaramente un falso. Oppure anziché una bomba a “tolleranza zero” era una bombetta, un petardino, un peto, qualcosa che proveniva non dalle massime sfere ma da sfere con i cui “ordini severi” i vescovi quanto meno europei (ma anche africani, australiani, sudamericani, ecc.) possono fare quel che Bossi diceva che avrebbe fatto con la bandiera italiana.
Ultima considerazione: NON è una bella idea quella del segretario di Stato Vaticano Raffaele Bertone, detto anche don Dentone per il suo pauroso sorrisone, di riparare alla gaffe sull’equazione omosessuali=pedofili, perché non fa altro che peggiorare le cose. In due modi. Il primo è una pedata in faccia a tutte le suore del mondo, della quale stranamente nessuno si è accorto: infatti, l’omosessualità ovviamente esiste anche tra monache, come tra non monache, però la pedofilia non pare proprio sia una loro tigna. Si tratta di una tigna diffusa solo tra i colleghi di sesso maschile, cioè tra preti, sacerdoti, vescovi, ecc. Il secondo modo col quale Bertone peggiora le cose è che Ratzinger gode fama di omosessualità ben da prima di essere eletto papa. Ho già scritto su questo blog una puntata in cui riferivo che in un liceo di Milano un sacerdote nel corso di un dibattito pubblico si è lamentato per “la mancanza di coraggio di questo papa di vivere la sua omosessualità”, praticata o no che sia (questi sono affari suoi privati). Bertone vuole forse far nascere il sospetto che il papa abbia tendenze pedofile? Insomma, questo Bertone dal Vaticano dovrebbero cacciarlo a spron battuto, anziché fargli fare il segretario di Stato gli facciano fare il cuoco in un convento. Non di monache…
Ah, dimenticavo. Che Berlusconi tramite il fido Letta o direttamente esprima pubblica solidarità del governo italiano verso il papa e il Vaticano in piena bufera pedofila è doppiamente orribile. La solidarietà di uno che stando a quanto pubblicamente rivelato da sua moglie “frequenta le minorenni” e che per giunta si mette sotto la suola delle scarpe perfino il sacramento della comunione, come ha fatto al funerale di Vianello pur essendo divorziato e non essendosi neppure confessato (prima che Berlusconi “confessi”…..!!!), è una solidarietà che puzza. Tanto da essere altro fango. Inoltre tale solidarietà va a danno (stavo per scrivere “va in culo”) dei non pochi cittadini italiani minorenni che – narrano anche le cronache, comprese quelle del pianeta Mediaset/Mondadori) – hanno subito e subiscono sturpi e vioenze sessuali di vari tipo dal clero. Capisco il bisogno di leccare la pantofola papalina per raccattare voti e la pantofola verde di Bossi per restare a galla, ma mettersi anche a calpestare o vendere la dignità di sicuramente non pochi bambini italiani mi pare una cosa davvero orribile. E dico orribile per non usare un’altro termine.
Tutto ciò premesso, ecco cosa scrive il teologo tedesco amico del papa, che a un certo punto lo ha tradito impedendogli l’insegnamento universitario.
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Benedetto XVI ha fallito,
i cattolici perdono la fiducia
di HANS KÜNG
Negli anni 1962-1965 Joseph Ratzinger – oggi Benedetto XVI – ed io eravamo i due più giovani teologi del Concilio. Oggi siamo i più anziani, e i soli ancora in piena attività. Ho sempre inteso il mio impegno teologico come un servizio alla Chiesa. Per questo, mosso da preoccupazione per la crisi di fiducia in cui versa questa nostra Chiesa, la più profonda che si ricordi dai tempi della Riforma ad oggi, mi rivolgo a voi, in occasione del quinto anniversario dell’elezione di papa Benedetto al soglio pontificio, con una lettera aperta. È questo infatti l’unico mezzo di cui dispongo per mettermi in contatto con voi.
Avevo apprezzato molto a suo tempo l’invito di papa Benedetto, che malgrado la mia posizione critica nei suoi riguardi mi accordò, poco dopo l’inizio del suo pontificato, un colloquio di quattro ore, che si svolse in modo amichevole. Ne avevo tratto la speranza che Joseph Ratzinger, già mio collega all’università di Tübingen, avrebbe trovato comunque la via verso un ulteriore rinnovamento della Chiesa e un’intesa ecumenica, nello spirito del Concilio Vaticano II. Purtroppo le mie speranze, così come quelle di tante e tanti credenti che vivono con impegno la fede cattolica, non si sono avverate; ho avuto modo di farlo sapere più di una volta a papa Benedetto nella corrispondenza che ho avuto con lui.
Indubbiamente egli non ha mai mancato di adempiere con scrupolo agli impegni quotidiani del papato, e inoltre ci ha fatto dono di tre giovevoli encicliche sulla fede, la speranza e l’amore. Ma a fronte della maggiore sfida del nostro tempo il suo pontificato si dimostra ogni giorno di più come un’ulteriore occasione perduta, per non aver saputo cogliere una serie di opportunità:
- È mancato il ravvicinamento alle Chiese evangeliche, non considerate neppure come Chiese nel senso proprio del termine: da qui l’impossiblità di un riconoscimento delle sue autorità e della celebrazione comune dell’Eucaristia.
– È mancata la continuità del dialogo con gli ebrei: il papa ha reintrodotto l’uso preconciliare della preghiera per l’illuminazione degli ebrei; ha accolto nella Chiesa alcuni vescovi notoriamente scismatici e antisemiti; sostiene la beatificazione di Pio XII; e prende in seria considerazione l’ebraismo solo in quanto radice storica del cristianesimo, e non già come comunità di fede che tuttora persegue il proprio cammino di salvezza. In tutto il mondo gli ebrei hanno espresso sdegno per le parole del Predicatore della Casa Pontificia, che in occasione della liturgia del venerdì santo ha paragonato le critiche rivolte al papa alle persecuzioni antisemite.
– Con i musulmani si è mancato di portare avanti un dialogo improntato alla fiducia. Sintomatico in questo senso è il discorso pronunciato dal papa a Ratisbona: mal consigliato, Benedetto XVI ha dato dell’islam un’immagine caricaturale, descrivendolo come una religione disumana e violenta e alimentando così la diffidenza tra i musulmani.
– È mancata la riconciliazione con i nativi dell’America Latina: in tutta serietà, il papa ha sostenuto che quei popoli colonizzati “anelassero” ad accogliere la religione dei conquistatori europei.
– Non si è colta l’opportunità di venire in aiuto alle popolazioni dell’Africa nella lotta contro la sovrappopolazione e l’AIDS, assecondando la contraccezione e l’uso del preservativo.
– Non si è colta l’opportunità di riconciliarsi con la scienza moderna, riconoscendo senza ambiguità la teoria dell’evoluzione e aderendo, seppure con le debite differenziazioni, alle nuove prospettive della ricerca, ad esempio sulle cellule staminali.
– Si è mancato di adottare infine, all’interno stesso del Vaticano, lo spirito del Concilio Vaticano II come bussola di orientamento della Chiesa cattolica, portando avanti le sue riforme.
Quest’ultimo punto, stimatissimi vescovi, riveste un’importanza cruciale. Questo papa non ha mai smesso di relativizzare i testi del Concilio, interpretandoli in senso regressivo e contrario allo spirito dei Padri conciliari, e giungendo addirittura a contrapporsi espressamente al Concilio ecumenico, il quale rappresenta, in base al diritto canonico, l’autorità suprema della Chiesa cattolica:
– ha accolto nella Chiesa cattolica, senza precondizione alcuna, i vescovi tradizionalisti della Fraternità di S. Pio X, ordinati illegalmente al di fuori della Chiesa cattolica, che hanno ricusato il Concilio su alcuni dei suoi punti essenziali;
– ha promosso con ogni mezzo la messa medievale tridentina, e occasionalmente celebra egli stesso l’Eucaristia in latino, volgendo le spalle ai fedeli;
– non realizza l’intesa con la Chiesa anglicana prevista nei documenti ecumenici ufficiali (ARCIC), ma cerca invece di attirare i preti anglicani sposati verso la Chiesa cattolica romana rinunciando all’obbligo del celibato.
– ha potenziato, a livello mondiale, le forze anticonciliari all’interno della Chiesa attraverso la nomina di alti responsabili anticonciliari (ad es.: Segreteria di Stato, Congregazione per la Liturgia) e di vescovi reazionari.
Papa Benedetto XVI sembra allontanarsi sempre più dalla grande maggioranza del popolo della Chiesa, il quale peraltro è già di per sé portato a disinteressarsi di quanto avviene a Roma, e nel migliore dei casi si identifica con la propria parrocchia o con il vescovo locale.
So bene che anche molti di voi soffrono di questa situazione: la politica anticonciliare del papa ha il pieno appoggio della Curia romana, che cerca di soffocare le critiche nell’episcopato e in seno alla Chiesa, e di screditare i dissenzienti con ogni mezzo. A Roma si cerca di accreditare, con rinnovate esibizioni di sfarzo barocco e manifestazioni di grande impatto mediatico, l’immagine di una Chiesa forte, con un “vicario di Cristo” assolutista, che riunisce nelle proprie mani i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Ma la politica di restaurazione di Benedetto XVI è fallita. Le sue pubbliche apparizioni, i suoi viaggi, i suoi documenti non sono serviti a influenzare nel senso della dottrina romana le idee della maggioranza dei cattolici su varie questioni controverse, e in particolare sulla morale sessuale. Neppure i suoi incontri con i giovani, in larga misura membri di gruppi carismatici di orientamento conservatore, hanno potuto frenare le defezioni dalla Chiesa, o incrementare le vocazioni al sacerdozio.
Nella vostra qualità di vescovi voi siete certo i primi a risentire dolorosamente dalla rinuncia di decine di migliaia di sacerdoti, che dall’epoca del Concilio ad oggi si sono dimessi dai loro incarichi soprattutto a causa della legge sul celibato. Il problema delle nuove leve non riguarda solo i preti ma anche gli ordini religiosi, le suore, i laici consacrati: il decremento è sia quantitativo che qualitativo. La rassegnazione e la frustrazione si diffondono tra il clero, e soprattutto tra i suoi esponenti più attivi; tanti si sentono abbandonati nel loro disagio, e soffrono a causa della Chiesa. In molte delle vostre diocesi è verosimilmente in aumento il numero delle chiese deserte, dei seminari e dei presbiteri vuoti. In molti Paesi, col preteso di una riforma ecclesiastica, si decide l’accorpamento di molte parrocchie, spesso contro la loro volontà, per costituire gigantesche “unità pastorali” affidate a un piccolo numero di preti oberati da un carico eccessivo di lavoro.
E da ultimo, ai tanti segnali della crisi in atto viene ad aggiungersi lo spaventoso scandalo degli abusi commessi da membri del clero su migliaia di bambini e adolescenti, negli Stati Uniti, in Irlanda, in Germania e altrove; e a tutto questo si accompagna una crisi di leadership, una crisi di fiducia senza precedenti. Non si può sottacere il fatto che il sistema mondiale di occultamento degli abusi sessuali del clero rispondesse alle disposizioni della Congregazione romana per la Dottrina della fede (guidata tra il 1981 e il 2005 dal cardinale Ratzinger), che fin dal pontificato di Giovanni Paolo II raccoglieva, nel più rigoroso segreto, la documentazione su questi casi. In data 18 maggio 2001 Joseph Ratzinger diramò a tutti i vescovi una lettera dai toni solenni sui delitti più gravi (“Epistula de delictis gravioribus”), imponendo nel caso di abusi il “secretum pontificium”, la cui violazione è punita dalla la Chiesa con severe sanzioni. E’ dunque a ragione che molti hanno chiesto un personale “mea culpa” al prefetto di allora, oggi papa Benedetto XVI. Il quale però non ha colto per farlo l’occasione della settimana santa, ma al contrario ha fatto attestare “urbi et orbi”, la domenica di Pasqua, la sua innocenza al cardinale decano.
Per la Chiesa cattolica le conseguenze di tutti gli scandali emersi sono devastanti, come hanno confermato alcuni dei suoi maggiori esponenti. Il sospetto generalizzato colpisce ormai indiscriminatamente innumerevoli educatori e pastori di grande impegno e di condotta ineccepibile. Sta a voi, stimatissimi vescovi, chiedervi quale sarà il futuro delle vostre diocesi e quello della nostra Chiesa. Non è mia intenzione proporvi qui un programma di riforme. L’ho già fatto più d’una volta, sia prima che dopo il Concilio. Mi limiterò invece a sottoporvi qui sei proposte, condivise – ne sono convinto – da milioni di cattolici che non hanno voce.
1. Non tacete. Il silenzio a fronte di tanti gravissimi abusi vi rende corresponsabili. Al contrario, ogni qualvolta ritenete che determinate leggi, disposizioni o misure abbiano effetti controproducenti, dovreste dichiararlo pubblicamente. Non scrivete lettere a Roma per fare atto di sottomissione e devozione, ma per esigere riforme!
2. Ponete mano a iniziative riformatrici. Tanti, nella Chiesa e nell’episcopato, si lamentano di Roma, senza però mai prendere un’iniziativa. Ma se oggi in questa o quella diocesi o comunità i parrocchiani disertano la messa, se l’opera pastorale risulta inefficace, se manca l’apertura verso i problemi e i mali del mondo, se la cooperazione ecumenica si riduce a un minimo, non si possono scaricare tutte le colpe su Roma. Tutti, dal vescovo al prete o al laico, devono impegnarsi per il rinnovamento della Chiesa nel proprio ambiente di vita, piccolo o grande che sia. Molte cose straordinarie, nelle comunità e più in generale in seno alla Chiesa, sono nate dall’iniziativa di singole persone o di piccoli gruppi. Spetta a voi, nella vostra qualità di vescovi, il compito di promuovere e sostenere simili iniziative, così come quello di rispondere, soprattutto in questo momento, alle giustificate lagnanze dei fedeli.
3. Agire collegialmente. Il Concilio ha decretato, dopo un focoso dibattito e contro la tenace opposizione curiale, la collegialità dei papi e dei vescovi, in analogia alla storia degli apostoli: lo stesso Pietro non agiva al di fuori del collegio degli apostoli. Ma nel periodo post-conciliare il papa e la curia hanno ignorato questa fondamentale decisione conciliare. Fin da quando, a soli due anni dal Concilio e senza alcuna consultazione con l’episcopato, Paolo VI promulgò un’enciclica in difesa della discussa legge sul celibato, la politica e il magistero pontificio ripresero a funzionare secondo il vecchio stile non collegiale. Nella stessa liturgia il papa si presenta come un autocrate, davanti al quale i vescovi, dei quali volentieri si circonda, figurano come comparse senza diritti e senza voce. Perciò, stimatissimi vescovi, non dovreste agire solo individualmente, bensì in comune con altri vescovi, con i preti, con le donne e gli uomini che formano il popolo della Chiesa.
4. L’obbedienza assoluta si deve solo a Dio. Voi tutti, al momento della solenne consacrazione alla dignità episcopale, avete giurato obbedienza incondizionata al papa. Tuttavia sapete anche che l’obbedienza assoluta è dovuta non già al papa, ma soltanto a Dio. Perciò non dovete vedere in quel giuramento a un ostacolo tale da impedirvi di dire la verità sull’attuale crisi della Chiesa, della vostra diocesi e del vostro Paese. Seguite l’esempio dell’apostolo Paolo, che si oppose a Pietro “a viso aperto, perché evidentemente aveva torto” (Gal. 2,11). Può essere legittimo fare pressione sulle autorità romane, in uno spirito di fratellanza cristiana, laddove queste non aderiscano allo spirito del Vangelo e della loro missione. Numerosi traguardi – come l’uso delle lingue nazionali nella liturgia, le nuove disposizioni sui matrimoni misti, l’adesione alla tolleranza, alla democrazia, ai diritti umani, all’intesa ecumenica e molti altri ancora hanno potuto essere raggiunti soltanto grazie a una costante e tenace pressione dal basso.
5. Perseguire soluzioni regionali: il Vaticano si mostra spesso sordo alle giustificate richieste dei vescovi, dei preti e dei laici. Ragione di più per puntare con intelligenza a soluzioni regionali. Come ben sapete, un problema particolarmente delicato è costituito dalla legge sul celibato, una norma di origine medievale, la quale a ragione è ora messa in discussione a livello mondiale nel contesto dello scandalo suscitato dagli abusi. Un cambiamento in contrapposizione con Roma appare pressoché impossibile; ma non per questo si è condannati alla passività. Un prete che dopo seria riflessione abbia maturato l’intenzione di sposarsi non dovrebbe essere costretto a dimettersi automaticamente dal suo incarico, se potesse contare sul sostegno del suo vescovo e della sua comunità. Una singola Conferenza episcopale potrebbe aprire la strada procedendo a una soluzione regionale. Meglio sarebbe tuttavia mirare a una soluzione globale per la Chiesa nel suo insieme. Perciò
6. si chieda la convocazione di un Concilio: se per arrivare alla riforma liturgica, alla libertà religiosa, all’ecumenismo e al dialogo interreligioso c’è stato bisogno di un Concilio, lo stesso vale oggi a fronte dei problemi che si pongono in termini tanto drammatici. Un secolo prima della Riforma, il Concilio di Costanza aveva deciso la convocazione di un concilio ogni cinque anni: decisione che fu però disattesa dalla Curia romana, la quale anche oggi farà indubbiamente di tutto per evitare un concilio dal quale non può che temere una limitazione dei propri poteri. È responsabilità di tutti voi riuscire a far passare la proposta di un concilio, o quanto meno di un’assemblea episcopale rappresentativa.
Questo, a fronte di una Chiesa in crisi, è l’appello che rivolgo a voi, stimatissimi vescovi: vi invito a gettare sulla bilancia il peso della vostra autorità episcopale, rivalutata dal Concilio. Nella difficile situazione che stiamo vivendo, gli occhi del mondo sono rivolti a voi. Innumerevoli sono i cattolici che hanno perso la fiducia nella loro Chiesa; e il solo modo per contribuire a ripristinarla è quello di affrontare onestamente e apertamente i problemi, per adottare le riforme che ne conseguono. Chiedo a voi, nel più totale rispetto, di fare la vostra parte, ove possibile in collaborazione con altri vescovi, ma se necessario anche soli, con apostolica “franchezza” (At 4,29.31). Date un segno di speranza ai vostri fedeli, date una prospettiva alla nostra Chiesa.
Vi saluto nella comunione della fede cristiana.
x Controcorrente -#197-
Qui non si puo’ interrompere la corrente per morosita’.
Ogni mese nelle due bollette Gas ed Elettricita’ c’e’ sempre un avviso di dichiarare l’indigenza per evitare interruzioni.
Con questo non ti dico che non succedono incendi molto seri, di solito in case ed appartamenti abitati da emigranti, legali ed illegali.
Usano stufe a legna, usano i forni e stufe a gas, riscaldatori elettrici che mettono vicino a tendaggi e cose fiammabili e spesso sono superiori alla portata elettrica della casa o abitazione.
Ignoranza e…timore di essere scoperti come illegali.
Anita
PS:
Questo non e’ uno scherzo o barzelletta, ma e’ stato usato come razzismo da prominenti politici…
In una casa a 3 piani c’e stato un incendio che presa la vita degli abitanti di due piani, con famiglie numerose.
Una coppia anziana, “bianca”, non e’ perita….erano al lavoro.
Ma tanto Al Sharpton ed altri l’hanno usato come razzismo…
I tempi in cui viviamo.
Anita
caro marco,
magari,fosse solo un problema di incuria!
Nel più perfetto dei sistemi sociali , si può nascondere un problema di incuria”.
Anche il più “ipocrita” dei sistemi di assistenza,ammette,almeno a parole, che esistono i problemi.(e bla ,bla e bala , bla)
Nel nostro”caso” si sommano invece ormai diversi casi ,in cui sta diventando un fattore “ideologico”, accusare “il caso”come frutto dell’incuria personale.
In sostanza al di là dei singoli casi ,che certamente vi possono essere di frode,si vuol convincere che anche nei casi di “bisogno vero” esiste la colpa individuale.
Più apertamente, meno apertamente, ma di fatto è questa la realtà.
Per cui “il sistema”non è che magari non ti assiste più, ma ti fa sentire “colpevole”comunque del tuo stato.
Figliuloa desso ti aiuto, ma sappi che COMUNQUE tu hai peccato!
Siene riconoscente per il futuro!
E’ il sistema mafioso a ben pensarci che diventa regime!
La logica sottesa è in fondo la stessa.
cc
Si CC, cond ivido questa tua rifle ssione del 203.
Chi si trova in stato di bisogno viene colpevo lizzato come un peso per la soc ietà, indipend entemente dalle cause dello stato di bisogno.
E’ anche vero che ci sono falsi biso gnosi, ma in un sistema di controlli incroc iati è relativ amente facile scoprire chi bluffa.
Strana questa faccenda per la quale frazionando, il post passa.
Anche a me è stato mangiato un post per l’ineffabile signora.
C.G.
x C. G. e altri perditori di commenti
Ve lo devo ripetere? Mandatemi i post scomparsi, che li metto in rete.
pino
Per me il 25 Aprile è festa doppia, festa della liberazione ed anniversario del mio matrimonio, questo è il 46esimo.
Quindi buonanote a tutti vado a festeggiare.
antonio — antonio.zaimbri@tiscali.it
x Pino
Gia’ non mi piace il #206: “….un post per l’ineffabile signora.”
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Ho passata una giornata tranquilla.
Ho guardato un film, cosa che non faccio mai…
Un film del 1998, una buona parte girato dove abito io.
“Meet Joe Black”. Con Brad Pitt e Anthony Hopkins.
Le comparse sono quasi tutti i miei vicini, per filmare il finale ci sono voluti quasi due mesi e c’e’ stato un gran baccano, hanno fatto le prove per i fuochi artificiali per molte notti….
Molto dovuto al vento e la nebbia.
Buona notte,
Anita
DA PARTE DI C. G.
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Gentile, egregia signora,
Nessuno e tanto meno il sottoscritto ha mai affermato che l’Agenzia USIA sia una organizzazione FEDERALE E QUINDI GOVERNATIVA.
Diversamente dal ” Patriotic Act” messo su in fretta e in furia dal Bush e i suoi compari per far partire la solita pelosa propaganda usaescippa (letteralmente: usa, appropriati) dopo l’attentato alle due torri di NY-City, l’Usia è una organizzazione PRIVATA che recluta volontari (quindi non renumerati) che un tempo scrivevano lettere ai giornali per plagiare l’opinione pubblica, era dentro fino al collo nell’industria cinematografica degli “arrivano i nostri!” ” noi tutti buoni e gli altri tutti brutti e cattivi” molto fiorente durante il maccartismo del “dalli ai comunisti” e della delazione di cui lei ne ha dato in questi giorni un piccolo esempio.
Oggi, ai tempi del web questi volontari di seconda o terza generazione sono addestrati per entrare sui siti dove molti partecipanti fanno critica verso certe amministrazioni US, (da non confondere MAI la critica contro il popolo statunitense) per propagandare il falso. I falsi, sopratutto per quanto riguarda le operazioni militari US quali guerra del Golfo, guerra in Iraq, guerra in Afghanistan.
Lei, egregia e ineffabile signora, a mio giudizio strettamente personale, sta facendo proprio questo.
C.G.
Nicotri,
mortalmente vulnerato nel mio orgoglio d’essere fiero appartenente a italica stirpe e invitto cuore fascista, riprendo a scrivere in questa conventicola di komunistelli imboscati e vili reggicoda dell’invasore angloamericano col fermo proposito di non recedere dalle mie posizioni, in difesa del sacro suolo patrio (e Noi siamo di quelli che Patria la scrivono ancora con la Maiuscola!) e dei suoi valori immarcescibili!
Nell’avvicinarsi del 25 aprile, io, con il provvido aiuto dei camerati del circolo “El Alamein” di San Giovanni in Persiceto, risollevero’ le italiche insegne nella più pura tradizione delle inclite legioni di Roma Imperiale dimostrando contro quella marmea di komunistelli, a eterno monito per le generazioni presenti e future, affinche’ si emendino e tornino all’antica fierezza e alle virtu’ guerriere per cui alta corse la fama per terra e per mare!
Ai bei tempi del Duce, quando l’Impero tornava inarrestabile e glorioso sui colli fatali, e Roma ritrovava la sua grandezza, solo una pena poteva colpire i frutti della corruzione morale demo-pluto-massonica del giudeo-bolscevismo e dei pescecani di Wall Street! Ed ora vi debbo risentire la’, a piatire comprensione e pena per komunisti e ttini, AZ BER CC MT e UROGALLO, che l’hanno fatta franca sin troppo a lungo!
Ma se avanza un po’ di tritolo ballerete balli nuovi, come diceva l’amico Delle Chiaie, alla quale battuta il caro Franco Freda sorrideva sempre sornione!
Un solo grido prorompa unanime da tutti i fieri petti fascisti, dalle Alpi all’Oceano Indiano:
VINCERE! E VINCEREMO!
SE AVANZO SEGUITEMI SE INDIETREGGIO SPARATEMI!
SALUTO AL DUCE: EIA EIA ALALA’!
Un saluto romano.
Galeazzo Musolesi
x Cerutti Gino
Non deve leggere i miei http://www…..
Ma le posso garantire che non le traduco questo.
United States Information Agency – Wikipedia, the free encyclopedia
http://en.wikipedia.org/wiki/United_States_Information_Agency
La USIA era:
Defunct agencies of the United States government | United States government propaganda organisations | 1953 establishments | 1999 disestablishments]
Si rilegga quello che ha scritto.
Si tenga i suoi giudizi personali, non si scherza con attivita’ non esistenti dei forumisti di questo blog.
Tuti gli impiegati del Governo sono salariati, chi mai lavorerbbe per niente?
Neanche quelli che lavorano per agenzie di carita’.
Basta cosi’.
Cerchero’ di non comunicare con lei, se mi pesta ancora i piedi mi rivolgero’ al Signor Pino Nicotri.
Anita
x Cerutti Gino
Il primo messaggio non passa, l’ho riferito al Sig. Pino
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Il Patriot Act e’ molto lungo e complicato.
Barack Obama:
Il presidente Barack Obama ha firmato un prolungamento di un anno per il Patriot Act.
La legge era stata adottata nelle settimane successive il famigerato 11 settembre 2001 gli attacchi terroristici a Washington DC e New York, ampliando la capacita’ del governo americano di monitorare in nome della lotta al terrorismo e la sicurezza nazionale.
L’Assemblea ha votato per l’estensione 315-97 …
Anita
Ciao AZ,
auguri per tutti e due,…una bella età anche la tua,complimenti.
Buona giornata,Ber
Caro Pino,
il cretinetti è sempre attivo. Ti mando un messaggio per l’Anita. U.
x Musolino.
…quando indietreggiò, il “ganascia” di Predappio lo misero a testa in giù a Piazzale Loreto sputazzato dalla folla.
A voi!!
C.G.
Un vero obbrobio il post Nr. 211.
Invito il blogmaster a non cancellarlo, come prova che esistono ancora e purtroppo, deficenti a cui piace delirare.
Una buona Domeica a tutti. Rodolfo
<<<domenica
-Diciamo che lo trovo appropriato in serata di Cori che potrebbe allietare la serata e indubbiamente in un raduno dell’ANA.
Sono figlio di Alpino e a mia volta Alpino Artigliere.-CC
x CC
Diciamo che per spiegare meglio i tuoi insulti hai rincarato la dose!
Stelutis alpinis sarà folclore per la gente delle vostre parti!!!
Ma Bella Ciao potrebbe essere folclore a Sud dove i partigiani erano sconosciuti!!!
Mentre facevamo una festa “folcloristica” per seppellire mia madre , in Chiesa il Coro a tre voci l’ha salutata con Stelutis Alpinis!
Ti garantisco che quasi quasi …si ballava !!!
Comunque Stelutis Alpinis è stato composto da Zardini per onorare gli alpini della prima GM, militaristi aggressori anche quelli? …poi TUTTI i caduti alpini!
( La nipote di Zardini, vecchissima ma ancora vivente, è stata mia prof di musica. So di che parlo!)
L’Inno di Mameli rappresenta l’Italia ,MI rappresenta, mi ha sempre rappresentato, nonostante per decenni fosse stato messo in naftalina dagli eroi resistenti e nelle scuole fosse insegnato sottovoce, alla “carbonara”.
“Fischia il vento” è la scopiazzatura di una famosissima canzone russa che avevo imparato!
Ma delle diatribe di inni e folclore ne ho piene le scatole…e anche delle lettere dal fronte…te lo dice una che ne ha un pacco a casa e che le regalerà a un Museo!
Avete combattuto per liberare l’Italia? E’ vero.
Ma non avete saputo trovare la pacificazione nella Giustizia! Amen
Non ne parlerò piu!!!
Sylvi
X ber
purtroppo la poltica estera non è il mio forte…
Ciao e buona domenica
Pietro
Per quelli che hanno memoria e riconoscenza verso chi ha dato la vita per liberarci dai vigliacchi e traditori di sempre :
i fascisti che quando escono dalle fogne storiche riprendono l’attività di sempre,mistificare la Storia e negare le porcate che sono il loro marchio di appartenenza.
Che si ricordino questi fascistazzi voltagabbana sempre intolleranti e pronti a tutte le ignominie che non serve a nulla impedire che si canti “Bella ciao” o che si facciano proclami roboanti contro la Resistenza per nascondere il nulla sotto vuoto spinto ,la Storia è chiara ,li ha condannati e sempre li condannerà .
In onore a chi si è impegnato dando la vita per liberarci da questa mala genia allargata ai cirelli,azzolini &C.
http://www.youtube.com/watch?v=_bT39UIp52w
http://www.youtube.com/watch#!v=QJynB7MPEuw&feature=related.
Pe A.Z. doppi Auguroni.
Felice 25 Aprile Giorno della liberazione
L.
x 212
Si riposi, signora.
E dato che è arrivata la primavera, a tempo perso e senza fretta dia una pulita alla campana di vetro dentro la quale sembra (ripeto: sembra) lei viva.
Il mondo gira in maniera un tantino diversa da come lei, là dentro, lo percepisce.
Buona giornata dal
C.G.
Non ne parlerò piu!!!
–
Ed e´un bene………..
Chiedo la rimozione del post n. 211
L’apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”), anche detta “legge Scelba”, che all’art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque «fa propaganda per la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità» di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque «pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche».
Chiedo venga rimosso il post n.211
DA PARTE DI UROBURO
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Ancora lei lancia accuse… Stia attento a quel che scrive!!!! Anita { 24.04.10 alle 14:50 }
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Mia pregevole signora Anita,
lo faccio di rado ma nel caso specifico la prenda pure come un’accusa.
Il suo amico di cui parlavo NON era “da quel tipo che scriveva insulti a tutti in forma scherzosa, e spesso mica tanto” ma era un maiale che bazzicava in ambienti militari e che aveva accusato AZ di menzogna senza alcuna ragione; ha fatto la spia ed il delatore, con accenni mafiosi, contro Faust (anche qui senza ragione).
Tutto il resto di quel che lei scrive sono solo le sue solite parole senza né capo né coda, tranne la minaccia finale.
25 aprile:
La Russa: “Ritrovata l’unità e la concordia nazionale nel solco di memorie condivise”.
La Polverini presa a limonate (lancio di limoni) appena salita sul palco degli “oratori”.
Sic!
C.G.
RIGUARDO IL POST 211
Ma no, non è fascismo, cara La striscia rossa, è solo goliardia, che pure non mi è mai piaciuta neanche quando ero studente universitario. Meglio essere tolleranti, se c’è chi vuole divertirci facendo il saltinbanco o annoiarci facendo il goliarda, “facci” pure. Poi, se il discorso diventa serio, ammesso e non concesso che certi discorsi possa essere seri, si vedrà. Per ora il vero pericolo viene da Bers-culoni e dai suoi rotoli di carta igienica, compresi quelli verdini.
Buona domenica.
pino nicotri
Ma possibile che nessuno si è accorto che il fascismo è risorto in pieno, solo diversificando il nome?
Ora si chiama Lega.
Ridicola la pretesa di Striscia, di far cancellare il post richiamandosi all’apologia di fascismo. Se proprio vogliamo, dovrebbe far cancellare tutti gli interventi dei padani, molto più perniciosi della divertente scenetta del Musolesi.
Ma si sa, questi esponenti di una certa pseudo sinistra delirante, sono ancora fermi al secolo scorso. Si meravigliano poi, se la gente li snobba come residuati bellici o come antiquariato da mercatino. Non si rendono conto che sono proprio loro, col loro comportamento e i loro discorsi, a fare il gioco dei fascisti, allontanando la gente dalla sinistra.
Certo che come “custodi della memoria” siete piuttosto scarsini.
Come segnalato più volte, il “Fiero Alleaten” Galeazzo Musolesi è uno dei personaggi di Sturmtruppen, la striscia disegnata da Bonvi.
Leggetevi il suo profilo, prima di arrabbiarvi per le sue “pose plastiken”.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Sturmtruppen
Devo rettificare: Pino se n’è accorto.
“Per ora il vero pericolo viene da Bers-culoni e dai suoi rotoli di carta igienica, compresi quelli verdini.”
Ma pare sia l’unico, finora.
Caro Galeazzo,
mi permetta quel” caro” non troppo guerriero,…ma non avevo fatto tante risate da quando,..figlio della lupa,facevo ginnastica a piedi scalzi sotto gli occhi vigili del podestà del paese.
Si sognava l’impero,… allora,adesso il destino italico è affidato sempre ad un ex-eroico fascista, che,…se rompe con i caimani
della borsa,…potrà far risorgere l’impero italico in tutto il suo splendore.
Anche il fucile di legno è stato sostituito dalle schede cartacee,…ma sempre pronti al richiamo della patria.
Un saluto a mano aperta,…nel pugno non è rimasto più niente,…il camerata Ber
@ Pino (227)
“…Per ora il vero pericolo viene da Bers-culoni e dai suoi rotoli di carta igienica, compresi quelli verdini…”
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e quelli Verdini.
25 aprile:
Dicono che Morfeo Napolitano si sia commosso quando ha accennato a Sandro Pertini.
Ah, se fosse ancora in vita!
Li avrebbe presi tutti a calci davanti e di dietro: destra, sinistra, di lato, di sotto e di sopra.
Ci manca tanto.
C.G.
La TIGNA
Cara Sylvi,
noi due dobbiamo avere qualche cosa in comune.
Capisco che per gli amici del Blog, magari possa diventare ,superfluo, ma io sono di quelli che al pari di Te, è inutile sperare che molli!
Veniamo al dunque…
I miei cari sono stati tutti seppelliti nel modo tradizionale, non avendo lasciato, alcune dispozioni diverse in merito.
Personalmente ho pensato ad una mia iscrizione personale sulla Tomba.
Poi ho deciso che lascerò ai posteri.
Tutto sommato ,basterebbero data di nascita e data di morte!
Ancora una volta mi vedo costretto a chiederti di elencare , di quali e quanti “INSULTI” io mi possa essere macchiato nei tuoi confronti.
Mi sembra che non sia più il caso di MANDARTI…
Quindi convengo con te: LASCIAMO CHE OGNUNO SEPPELLISCA I SUOI MORTI!
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Avete combattuto per liberare l’Italia? E’ vero.
Ma non avete saputo trovare la pacificazione nella Giustizia! Amen
Non ne parlerò piu!!!
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MEZZA AMMISSIONE E MEZZA ACCUSA !
Vogliamo condivedere almeno che un contributo è stato dato, da molti in questo caso..
Il giuramento era uno solo !Ti ricordo..!!
Riamane a mio avviso il giudizio finale..cosa cacchio centra tutto questo con la Storia e la celebrazione del 25 Aprile ,come fatto storico?
cc
Ps -TI RICORDO CHE NELLE CELEBRAZIONI DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE ,SI RICORDANO TUTTI, FANTI,BERSAGLIERI,MARINAI ,AVIATORI,GENIO,..ECTT,ECCT…non ricordo che per ognuno dei caduti sia necessario dare un giudizio su quello che diavolo pensasse prima di morire..
Probabilmente non pensavano , nulla..nella stragrande maggioranza dei casi !!
Ps- non rispodi alle mie domande dirette e non fai altro che vomitare insinuazioni ed ulteriori accuse nei miei confronti.
Decisamente ,non me lo sarei mai aspettato da te!
cc(la tigna)
x Uroburo
Distintissimo Signor Uroburo,
se lei si riferisce a ***, il tenente della NATO stazionato a Boston, comunicava anche con altri del forum, infatti le poche comunicazioni erano con un CC=Carbon Copy.
Si domandava in che tipo di forum era entrato.
Da Boston fu trasferito altrove.
Non l’ho mai conosciuto.
Anita
Ps. per Sylvi,
a memoria mia ,L’inno di Mameli è sempre stao suonato in tutte le commemorazioni UFFICIALI del 25 Aprile.
Ti pregherei di segnalarmi casi ,anche passati in cui ciò non è avvenuto!
PROVVEDERò IN MATERIA PER RIMEDIARE IL POSSIBILE!
cara Anita,
molto carino il film da te citato.
“Meet Joe Black”. Con Brad Pitt e Anthony Hopkins.
Non immaginavo che fosse stato girato dalle tue parti,
Uno dei miei figli appassionato di Film ,quando era più giovane l’avrà visto una decina di volte, sempre commuovendosi.
Mi par di ricordare che contenga un messagio di fondo!
Joe Black, era il nome con cui la Morte ,entrò nella vita degli umani,umanizzandosi un pochino a sua volta ,se non erro.
ciao
cc
caro galeazzo musolesi,
bentornato tra di noi.
Molti pensavano già che ti fossi perso tra le “colonne dei fori imperiali”,e non trovassi più l’uscita e ti fossi adattato al vivere dei gatti randagi che da quelle parti non mancano mai.
Per cui siamo lieti io, uro ,az,ber ,gc,ectte,ect di invitarti all’annuale torneo di Scopone Scientifico,dove potremmo giocarci le Sorti dell’impero in compagnia dell’immancabile mezzo litro!
A presto..
cc
x Controcorrente
Caro CC,
la Aldrich Mansion e’ a due passi da me, e’ su Narragansett Bay, era stata data in dono alla Diocesi di Providence dalla famiglia Aldrich.
Ci passo ogni mattina nelle mie passeggiate.
Fu usata dai seminaristi per moltissimi anni, poi i seminaristi erano pochini e furono trasferiti in una Universita’ Cattolica nello Stato.
E’ una proprieta’ da sogno, con molti ettari sul mare.
La Diocesi la usa per matrimoni, feste, cerimonie, etc….
Hanno dovuto vendere porzioni di terreno adiacente.
Diversi film sono stati girati in questa zona, anche il famoso “Jaws”, non so il nome in Italiano, e’ quello del pescecane…
Un altro e’ parte del “Perfect Storm” con George Cloney.
Ti mandero’ un link della Aldrich Mansion.
Buona domenica…qui piove.
Anita
x Controcorrente
Ecco la localita’ dell’inizio e della fine del film “Meet oe Black”:
Aldrich Mansion – RI Reception Site for Weddings and Corporate Events
http://www.aldrichmansion.com/
Ci sono molte scene dell’esterno e dell’interno.
Parte della proprieta’ e’ affittata da un collegio per signorine del Sud America, stanno qui da settembre a fine giugno.
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La proprieta’ e’ adiacente ai 128 acri che erano il business di cui mio marito era presidente.
Si vede a destra.
Il business e’ fallito dopo il suo ritiro e la proprieta’ e’ ancora in vendita, la mia citta’ ne ha acquistato 41 acri, il bilancio sara’ su un referendum in novembre, stanno cercando di acquistare tutto il resto e usarlo come parco naturale.
E’ il piu’ bel pezzo di terra dal Maine a New York.
$ 200’010 per acre.
Anita
“Meet Joe Black”
Un consiglio per gli amici..
leggere Maonomics ED Rizzoli
di Loretta Napoleoni
http://lanapoleoni.ilcannocchiale.it/
cc
x Cerutti Gino -#222-
Io ho ammesso di avere sbagliato a usare una sola volta il suo nome proprio.
Lei non si e’ mai scusato per avermi accusata di appartenere alla USIA e non solo…
Una storia che continua da anni.
Anita
x AZ
caro Antonio,
faccio tanti auguri sentitissimi a te e a tua moglie di tante belle baruffe.
Fin che ci sono sane baruffe non c’è l’Alzheimer, mi dice chi se ne intende!
Sylvi
ps-
al mio 242
A scanso di equivoci, io non ho ancora letto il libro, ma solo ascoltato le tesi di fondo.
Dai temi trattati però, leggendo la prefazione e l’elenco dei capitoli , mi pare emergano temi interessanti.
Sul giudizio di fondo ecco quanto da me scritto nel Blog dell’autrice
cara loretta ,
non ho ancora letto il tuo libro.
Ti assicuro però che sarò tra il lettori.
Ho visto e sentito però solo la tua “presentazione”.
Bene per la prima parte,anche perla parte che riguarda il problema delle Emissioni.
Pochi sanno infatti che le nuove tecnologie prevedono centrali a carbone a bassissimo tassoo di emissione e ad alto rendimento.
Sarei curioso di sapere cosa ne pensi dei dati dell’IEA, sulle previsione di fine dei combustibili fossili.
Per il momento non condivido la tua speranza sul fatto del rapporto Cina-Africa, come futuro.
Non credo infatti che la Cina riuscirà in fondo a sganciarsi dal concetto di imperialismo, ovvero sarà in fondo una potenza tra le potenze , nel panoramana futuro dello scontro tra Aree e potenze Imperilistiche che ci aspetta.
caro CC,
più che una tigna sei un volta frittate.
Succedeva che , leggendo i tuoi post, mi preocupassi di non essere più capace di spiegare il mio pensiero che veniva regolarmente travisato.
Che anche parlando di funerali, il mio sarcasmo risultasse obsoleto!!!
Poi, a una più attenta analisi, ho deciso che non mi freghi più!
Così è per l’Inno nostro , “suonato in tutte le cerimonie UFFICIALI del 25 Aprile”. Non menare il mestolo…non era quello che io intendevo!
Veniva anche sussurrato nella abolita Festa del 2 Giugno, Festa della Repubblica , mica bruscolini, spostata e quasi dimenticata alla domenica successiva!!!
Legge 5 marzo 1977 n.54. Motivazione? Ristrettezze economiche!!! Ricordi?
Ciampi la ripristinò, e consegnò pure ad ogni famiglia italiana il cd con l’INNO di Mameli! Ricordi?
La Festa della Repubblica, l’unica che poteva pacificare questa Nazione.
Quindi, non prendiamoci in giro, mio caro.
Per quanto riguarda Stelutis Alpinis non ti permetto di dire che è un inno come quello dei bersaglieri o della Marina.
Per gli Alpini c’è il Trentatrè, se è vero che sei stato Alpino!
Stelutis per noi è moooltooo altro, e non sto a spiegartelo!
Sylvi (a tigna tigna e mezza)
x CC
Proprio adesso stavo leggendo un lungo articolo sul New York Times del forte rapporto Cina-Africa.
Sono Nazioni riche di uranium e potenzialmente, petrolio.
Il titolo e':
“In Niger, China Fortifies Its Reputation as Africa’s Investor – NYTimes.com”
Anita
cara Anita,
grazie per il Link.
Luoghi incantevoli.
Adesso vado a rivedermi il Film!
ciao
cc
cara Anita,
veramente luoghi incantevoli.
Che data ha la costruzione? Ricorda l’Inghilterra.
ciao Sylvi
cara Sylvi,
Stelutis Alpinis è un grande pezzo da coro !
Non metto in dubbio che evochi tante cose,ognuno individualmente nell’ascoltare “qualsiasi pezzo” può evocare quello che crede più opportuno.
Anzi in ognuno di noi si evoca, quello che tutta la sua esperienzaa , il suo “vissuto” gli evoca.
Fuori da questo concetto,… un mio caro amico morto prematuramente, aveva disposto che al suo funerale venisse cantata dal coro Bajolese il pezzo ELVIRA di Barba Tech
http://www.barbazachi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=50:elvira&catid=9:lamur&Itemid=4
Ti assicuro che a me ha evocato un sacco di cose.
Non so però se erano le stesse del mio vicino !
Detto ciò,vedo che continui a non rispondermi alle mie domande dirette..e continuamente insinuare , come da perfetta insinuatrice!
cc
Ps Non vedo cosa centri la Festa della Repubblica, con quanto da me chiesto.
Avrai capito che per me Stelutis Alpinis è al pari dell’Elvira, in quanto a “evocazioni”.
Il resto (la qualità ecct. lascio ai musicologi il giudizio, così come agli storici il giudizio.
Credevo fossi diversa !
caro CC
anch’io credevo altre cose.
Non ho detto che per ME ma per NOI Stelutis è altro!!!
Almeno rispetta la grammatica!
La Festa della Repubblica fu abolita quando il PCI fu cooptato al Governo! Nel pieno di morti ammazzati, di gambizzati dalle Brigate Rosse.
Si sarebbe dovuto rafforzare quella Festa che avrebbe dato forza a TUTTO il Popolo italiano, a costo di farci mangiare pane e cipolle…invece…si rinforzò il 25 Aprile!!!
Ma vedo che è un discorso fra sordi.
Andremo avanti così…fino alla fine.
Ognuno ha l’Elvira che si merita!
Sylvi