La direttiva della “tolleranza zero” del 2003 appare sempre più un falso. Bertone infanga anche Ratzinger? La solidarietà di Berlusconi equivale a calpestare e vendere la dignità dei bambini italiani stuprati da sacerdoti. HANS KÜNG: Benedetto XVI ha fallito, i cattolici perdono la fiducia
Il 20 di questo aprile il vescovo di Miami, John C. Favalora, si è dimesso per avere coperto più di un caso di pedofilia nel clero della sua diocesi. Tra le varie polemiche nel clero vaticano leggo che Favalora “fu comunque uno dei primi vescovi ad adottare le nuove linee-guida invocate dalla Conferenza episcopale americana contro la pedofilia. A tal punto si spinse la sua azione che lo scorso ottobre fu criticato per avere autonomamente messo al bando, nella sua arcidiocesi, i Legionari di Cristo e il Movimento Regnum Christi, oggi sottoposti dal papa a visita apostolica dopo che è emersa la doppia vita del fondatore Marcial Maciel”.
Ora, se la logica non è solo una opinione, tutto ciò significa che NON è vero che nel 2003 Ratzinger ha fatto emanare la nuova “severa digniplina” contro i sacerdoti pedofili saltata fuori a sorpresa solo nei giorni scorsi. Senza contare che non il papa, ma solo un cardinale che si chiama Scicluna, avrebbe diramato l’asserito nuovo ordine. Ma c’è dell’altro. Sempre riguardo le polemiche su Favalora leggo su un autorevole quotidiano: Favalora “il 16 aprile [2007] aveva affrontato estesamente il problema della pedofilia in un articolo pubblicato sul sito della sua diocesi nel quale si legge: “Il processo di ammettere la propria peccaminosità è doloroso e i vascovi europei faranno quel che hanno fatto i vescovi negli Usa, introdurre cioè politiche di tollerenza zero per chi abusa””.
Bene. Ma se la tolleranza zero è stata introdotta dai vescovi degli Usa, come cavolo si fa a sostenere che è stata invece imposta da Ratzinger – che certo NON è un vescovo degli Usa! – già nel 2003? Si noti inoltre che Favalora nel 2007 – cioè ben quattro anni DOPO il 2003 – scrive che i vescovi europei “faranno”, al futuro, quello che i vascovi americani invece già fanno. Non si scappa: se nel 2007 “faranno” quel che negli Usa già fanno, allora significa ovviamente che fino al 2007 NON lo hanno ancora fatto! O vogliamo come al solito ridurre la logica a uno stuzzicadenti?
CONCLUSIONE: l’arma segreta tirata fuori dal Vaticano con ritardo sospetto è chiaramente un falso. Oppure anziché una bomba a “tolleranza zero” era una bombetta, un petardino, un peto, qualcosa che proveniva non dalle massime sfere ma da sfere con i cui “ordini severi” i vescovi quanto meno europei (ma anche africani, australiani, sudamericani, ecc.) possono fare quel che Bossi diceva che avrebbe fatto con la bandiera italiana.
Ultima considerazione: NON è una bella idea quella del segretario di Stato Vaticano Raffaele Bertone, detto anche don Dentone per il suo pauroso sorrisone, di riparare alla gaffe sull’equazione omosessuali=pedofili, perché non fa altro che peggiorare le cose. In due modi. Il primo è una pedata in faccia a tutte le suore del mondo, della quale stranamente nessuno si è accorto: infatti, l’omosessualità ovviamente esiste anche tra monache, come tra non monache, però la pedofilia non pare proprio sia una loro tigna. Si tratta di una tigna diffusa solo tra i colleghi di sesso maschile, cioè tra preti, sacerdoti, vescovi, ecc. Il secondo modo col quale Bertone peggiora le cose è che Ratzinger gode fama di omosessualità ben da prima di essere eletto papa. Ho già scritto su questo blog una puntata in cui riferivo che in un liceo di Milano un sacerdote nel corso di un dibattito pubblico si è lamentato per “la mancanza di coraggio di questo papa di vivere la sua omosessualità”, praticata o no che sia (questi sono affari suoi privati). Bertone vuole forse far nascere il sospetto che il papa abbia tendenze pedofile? Insomma, questo Bertone dal Vaticano dovrebbero cacciarlo a spron battuto, anziché fargli fare il segretario di Stato gli facciano fare il cuoco in un convento. Non di monache…
Ah, dimenticavo. Che Berlusconi tramite il fido Letta o direttamente esprima pubblica solidarità del governo italiano verso il papa e il Vaticano in piena bufera pedofila è doppiamente orribile. La solidarietà di uno che stando a quanto pubblicamente rivelato da sua moglie “frequenta le minorenni” e che per giunta si mette sotto la suola delle scarpe perfino il sacramento della comunione, come ha fatto al funerale di Vianello pur essendo divorziato e non essendosi neppure confessato (prima che Berlusconi “confessi”…..!!!), è una solidarietà che puzza. Tanto da essere altro fango. Inoltre tale solidarietà va a danno (stavo per scrivere “va in culo”) dei non pochi cittadini italiani minorenni che – narrano anche le cronache, comprese quelle del pianeta Mediaset/Mondadori) – hanno subito e subiscono sturpi e vioenze sessuali di vari tipo dal clero. Capisco il bisogno di leccare la pantofola papalina per raccattare voti e la pantofola verde di Bossi per restare a galla, ma mettersi anche a calpestare o vendere la dignità di sicuramente non pochi bambini italiani mi pare una cosa davvero orribile. E dico orribile per non usare un’altro termine.
Tutto ciò premesso, ecco cosa scrive il teologo tedesco amico del papa, che a un certo punto lo ha tradito impedendogli l’insegnamento universitario.
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Benedetto XVI ha fallito,
i cattolici perdono la fiducia
di HANS KÜNG
Negli anni 1962-1965 Joseph Ratzinger – oggi Benedetto XVI – ed io eravamo i due più giovani teologi del Concilio. Oggi siamo i più anziani, e i soli ancora in piena attività. Ho sempre inteso il mio impegno teologico come un servizio alla Chiesa. Per questo, mosso da preoccupazione per la crisi di fiducia in cui versa questa nostra Chiesa, la più profonda che si ricordi dai tempi della Riforma ad oggi, mi rivolgo a voi, in occasione del quinto anniversario dell’elezione di papa Benedetto al soglio pontificio, con una lettera aperta. È questo infatti l’unico mezzo di cui dispongo per mettermi in contatto con voi.
Avevo apprezzato molto a suo tempo l’invito di papa Benedetto, che malgrado la mia posizione critica nei suoi riguardi mi accordò, poco dopo l’inizio del suo pontificato, un colloquio di quattro ore, che si svolse in modo amichevole. Ne avevo tratto la speranza che Joseph Ratzinger, già mio collega all’università di Tübingen, avrebbe trovato comunque la via verso un ulteriore rinnovamento della Chiesa e un’intesa ecumenica, nello spirito del Concilio Vaticano II. Purtroppo le mie speranze, così come quelle di tante e tanti credenti che vivono con impegno la fede cattolica, non si sono avverate; ho avuto modo di farlo sapere più di una volta a papa Benedetto nella corrispondenza che ho avuto con lui.
Indubbiamente egli non ha mai mancato di adempiere con scrupolo agli impegni quotidiani del papato, e inoltre ci ha fatto dono di tre giovevoli encicliche sulla fede, la speranza e l’amore. Ma a fronte della maggiore sfida del nostro tempo il suo pontificato si dimostra ogni giorno di più come un’ulteriore occasione perduta, per non aver saputo cogliere una serie di opportunità:
- È mancato il ravvicinamento alle Chiese evangeliche, non considerate neppure come Chiese nel senso proprio del termine: da qui l’impossiblità di un riconoscimento delle sue autorità e della celebrazione comune dell’Eucaristia.
– È mancata la continuità del dialogo con gli ebrei: il papa ha reintrodotto l’uso preconciliare della preghiera per l’illuminazione degli ebrei; ha accolto nella Chiesa alcuni vescovi notoriamente scismatici e antisemiti; sostiene la beatificazione di Pio XII; e prende in seria considerazione l’ebraismo solo in quanto radice storica del cristianesimo, e non già come comunità di fede che tuttora persegue il proprio cammino di salvezza. In tutto il mondo gli ebrei hanno espresso sdegno per le parole del Predicatore della Casa Pontificia, che in occasione della liturgia del venerdì santo ha paragonato le critiche rivolte al papa alle persecuzioni antisemite.
– Con i musulmani si è mancato di portare avanti un dialogo improntato alla fiducia. Sintomatico in questo senso è il discorso pronunciato dal papa a Ratisbona: mal consigliato, Benedetto XVI ha dato dell’islam un’immagine caricaturale, descrivendolo come una religione disumana e violenta e alimentando così la diffidenza tra i musulmani.
– È mancata la riconciliazione con i nativi dell’America Latina: in tutta serietà, il papa ha sostenuto che quei popoli colonizzati “anelassero” ad accogliere la religione dei conquistatori europei.
– Non si è colta l’opportunità di venire in aiuto alle popolazioni dell’Africa nella lotta contro la sovrappopolazione e l’AIDS, assecondando la contraccezione e l’uso del preservativo.
– Non si è colta l’opportunità di riconciliarsi con la scienza moderna, riconoscendo senza ambiguità la teoria dell’evoluzione e aderendo, seppure con le debite differenziazioni, alle nuove prospettive della ricerca, ad esempio sulle cellule staminali.
– Si è mancato di adottare infine, all’interno stesso del Vaticano, lo spirito del Concilio Vaticano II come bussola di orientamento della Chiesa cattolica, portando avanti le sue riforme.
Quest’ultimo punto, stimatissimi vescovi, riveste un’importanza cruciale. Questo papa non ha mai smesso di relativizzare i testi del Concilio, interpretandoli in senso regressivo e contrario allo spirito dei Padri conciliari, e giungendo addirittura a contrapporsi espressamente al Concilio ecumenico, il quale rappresenta, in base al diritto canonico, l’autorità suprema della Chiesa cattolica:
– ha accolto nella Chiesa cattolica, senza precondizione alcuna, i vescovi tradizionalisti della Fraternità di S. Pio X, ordinati illegalmente al di fuori della Chiesa cattolica, che hanno ricusato il Concilio su alcuni dei suoi punti essenziali;
– ha promosso con ogni mezzo la messa medievale tridentina, e occasionalmente celebra egli stesso l’Eucaristia in latino, volgendo le spalle ai fedeli;
– non realizza l’intesa con la Chiesa anglicana prevista nei documenti ecumenici ufficiali (ARCIC), ma cerca invece di attirare i preti anglicani sposati verso la Chiesa cattolica romana rinunciando all’obbligo del celibato.
– ha potenziato, a livello mondiale, le forze anticonciliari all’interno della Chiesa attraverso la nomina di alti responsabili anticonciliari (ad es.: Segreteria di Stato, Congregazione per la Liturgia) e di vescovi reazionari.
Papa Benedetto XVI sembra allontanarsi sempre più dalla grande maggioranza del popolo della Chiesa, il quale peraltro è già di per sé portato a disinteressarsi di quanto avviene a Roma, e nel migliore dei casi si identifica con la propria parrocchia o con il vescovo locale.
So bene che anche molti di voi soffrono di questa situazione: la politica anticonciliare del papa ha il pieno appoggio della Curia romana, che cerca di soffocare le critiche nell’episcopato e in seno alla Chiesa, e di screditare i dissenzienti con ogni mezzo. A Roma si cerca di accreditare, con rinnovate esibizioni di sfarzo barocco e manifestazioni di grande impatto mediatico, l’immagine di una Chiesa forte, con un “vicario di Cristo” assolutista, che riunisce nelle proprie mani i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Ma la politica di restaurazione di Benedetto XVI è fallita. Le sue pubbliche apparizioni, i suoi viaggi, i suoi documenti non sono serviti a influenzare nel senso della dottrina romana le idee della maggioranza dei cattolici su varie questioni controverse, e in particolare sulla morale sessuale. Neppure i suoi incontri con i giovani, in larga misura membri di gruppi carismatici di orientamento conservatore, hanno potuto frenare le defezioni dalla Chiesa, o incrementare le vocazioni al sacerdozio.
Nella vostra qualità di vescovi voi siete certo i primi a risentire dolorosamente dalla rinuncia di decine di migliaia di sacerdoti, che dall’epoca del Concilio ad oggi si sono dimessi dai loro incarichi soprattutto a causa della legge sul celibato. Il problema delle nuove leve non riguarda solo i preti ma anche gli ordini religiosi, le suore, i laici consacrati: il decremento è sia quantitativo che qualitativo. La rassegnazione e la frustrazione si diffondono tra il clero, e soprattutto tra i suoi esponenti più attivi; tanti si sentono abbandonati nel loro disagio, e soffrono a causa della Chiesa. In molte delle vostre diocesi è verosimilmente in aumento il numero delle chiese deserte, dei seminari e dei presbiteri vuoti. In molti Paesi, col preteso di una riforma ecclesiastica, si decide l’accorpamento di molte parrocchie, spesso contro la loro volontà, per costituire gigantesche “unità pastorali” affidate a un piccolo numero di preti oberati da un carico eccessivo di lavoro.
E da ultimo, ai tanti segnali della crisi in atto viene ad aggiungersi lo spaventoso scandalo degli abusi commessi da membri del clero su migliaia di bambini e adolescenti, negli Stati Uniti, in Irlanda, in Germania e altrove; e a tutto questo si accompagna una crisi di leadership, una crisi di fiducia senza precedenti. Non si può sottacere il fatto che il sistema mondiale di occultamento degli abusi sessuali del clero rispondesse alle disposizioni della Congregazione romana per la Dottrina della fede (guidata tra il 1981 e il 2005 dal cardinale Ratzinger), che fin dal pontificato di Giovanni Paolo II raccoglieva, nel più rigoroso segreto, la documentazione su questi casi. In data 18 maggio 2001 Joseph Ratzinger diramò a tutti i vescovi una lettera dai toni solenni sui delitti più gravi (“Epistula de delictis gravioribus”), imponendo nel caso di abusi il “secretum pontificium”, la cui violazione è punita dalla la Chiesa con severe sanzioni. E’ dunque a ragione che molti hanno chiesto un personale “mea culpa” al prefetto di allora, oggi papa Benedetto XVI. Il quale però non ha colto per farlo l’occasione della settimana santa, ma al contrario ha fatto attestare “urbi et orbi”, la domenica di Pasqua, la sua innocenza al cardinale decano.
Per la Chiesa cattolica le conseguenze di tutti gli scandali emersi sono devastanti, come hanno confermato alcuni dei suoi maggiori esponenti. Il sospetto generalizzato colpisce ormai indiscriminatamente innumerevoli educatori e pastori di grande impegno e di condotta ineccepibile. Sta a voi, stimatissimi vescovi, chiedervi quale sarà il futuro delle vostre diocesi e quello della nostra Chiesa. Non è mia intenzione proporvi qui un programma di riforme. L’ho già fatto più d’una volta, sia prima che dopo il Concilio. Mi limiterò invece a sottoporvi qui sei proposte, condivise – ne sono convinto – da milioni di cattolici che non hanno voce.
1. Non tacete. Il silenzio a fronte di tanti gravissimi abusi vi rende corresponsabili. Al contrario, ogni qualvolta ritenete che determinate leggi, disposizioni o misure abbiano effetti controproducenti, dovreste dichiararlo pubblicamente. Non scrivete lettere a Roma per fare atto di sottomissione e devozione, ma per esigere riforme!
2. Ponete mano a iniziative riformatrici. Tanti, nella Chiesa e nell’episcopato, si lamentano di Roma, senza però mai prendere un’iniziativa. Ma se oggi in questa o quella diocesi o comunità i parrocchiani disertano la messa, se l’opera pastorale risulta inefficace, se manca l’apertura verso i problemi e i mali del mondo, se la cooperazione ecumenica si riduce a un minimo, non si possono scaricare tutte le colpe su Roma. Tutti, dal vescovo al prete o al laico, devono impegnarsi per il rinnovamento della Chiesa nel proprio ambiente di vita, piccolo o grande che sia. Molte cose straordinarie, nelle comunità e più in generale in seno alla Chiesa, sono nate dall’iniziativa di singole persone o di piccoli gruppi. Spetta a voi, nella vostra qualità di vescovi, il compito di promuovere e sostenere simili iniziative, così come quello di rispondere, soprattutto in questo momento, alle giustificate lagnanze dei fedeli.
3. Agire collegialmente. Il Concilio ha decretato, dopo un focoso dibattito e contro la tenace opposizione curiale, la collegialità dei papi e dei vescovi, in analogia alla storia degli apostoli: lo stesso Pietro non agiva al di fuori del collegio degli apostoli. Ma nel periodo post-conciliare il papa e la curia hanno ignorato questa fondamentale decisione conciliare. Fin da quando, a soli due anni dal Concilio e senza alcuna consultazione con l’episcopato, Paolo VI promulgò un’enciclica in difesa della discussa legge sul celibato, la politica e il magistero pontificio ripresero a funzionare secondo il vecchio stile non collegiale. Nella stessa liturgia il papa si presenta come un autocrate, davanti al quale i vescovi, dei quali volentieri si circonda, figurano come comparse senza diritti e senza voce. Perciò, stimatissimi vescovi, non dovreste agire solo individualmente, bensì in comune con altri vescovi, con i preti, con le donne e gli uomini che formano il popolo della Chiesa.
4. L’obbedienza assoluta si deve solo a Dio. Voi tutti, al momento della solenne consacrazione alla dignità episcopale, avete giurato obbedienza incondizionata al papa. Tuttavia sapete anche che l’obbedienza assoluta è dovuta non già al papa, ma soltanto a Dio. Perciò non dovete vedere in quel giuramento a un ostacolo tale da impedirvi di dire la verità sull’attuale crisi della Chiesa, della vostra diocesi e del vostro Paese. Seguite l’esempio dell’apostolo Paolo, che si oppose a Pietro “a viso aperto, perché evidentemente aveva torto” (Gal. 2,11). Può essere legittimo fare pressione sulle autorità romane, in uno spirito di fratellanza cristiana, laddove queste non aderiscano allo spirito del Vangelo e della loro missione. Numerosi traguardi – come l’uso delle lingue nazionali nella liturgia, le nuove disposizioni sui matrimoni misti, l’adesione alla tolleranza, alla democrazia, ai diritti umani, all’intesa ecumenica e molti altri ancora hanno potuto essere raggiunti soltanto grazie a una costante e tenace pressione dal basso.
5. Perseguire soluzioni regionali: il Vaticano si mostra spesso sordo alle giustificate richieste dei vescovi, dei preti e dei laici. Ragione di più per puntare con intelligenza a soluzioni regionali. Come ben sapete, un problema particolarmente delicato è costituito dalla legge sul celibato, una norma di origine medievale, la quale a ragione è ora messa in discussione a livello mondiale nel contesto dello scandalo suscitato dagli abusi. Un cambiamento in contrapposizione con Roma appare pressoché impossibile; ma non per questo si è condannati alla passività. Un prete che dopo seria riflessione abbia maturato l’intenzione di sposarsi non dovrebbe essere costretto a dimettersi automaticamente dal suo incarico, se potesse contare sul sostegno del suo vescovo e della sua comunità. Una singola Conferenza episcopale potrebbe aprire la strada procedendo a una soluzione regionale. Meglio sarebbe tuttavia mirare a una soluzione globale per la Chiesa nel suo insieme. Perciò
6. si chieda la convocazione di un Concilio: se per arrivare alla riforma liturgica, alla libertà religiosa, all’ecumenismo e al dialogo interreligioso c’è stato bisogno di un Concilio, lo stesso vale oggi a fronte dei problemi che si pongono in termini tanto drammatici. Un secolo prima della Riforma, il Concilio di Costanza aveva deciso la convocazione di un concilio ogni cinque anni: decisione che fu però disattesa dalla Curia romana, la quale anche oggi farà indubbiamente di tutto per evitare un concilio dal quale non può che temere una limitazione dei propri poteri. È responsabilità di tutti voi riuscire a far passare la proposta di un concilio, o quanto meno di un’assemblea episcopale rappresentativa.
Questo, a fronte di una Chiesa in crisi, è l’appello che rivolgo a voi, stimatissimi vescovi: vi invito a gettare sulla bilancia il peso della vostra autorità episcopale, rivalutata dal Concilio. Nella difficile situazione che stiamo vivendo, gli occhi del mondo sono rivolti a voi. Innumerevoli sono i cattolici che hanno perso la fiducia nella loro Chiesa; e il solo modo per contribuire a ripristinarla è quello di affrontare onestamente e apertamente i problemi, per adottare le riforme che ne conseguono. Chiedo a voi, nel più totale rispetto, di fare la vostra parte, ove possibile in collaborazione con altri vescovi, ma se necessario anche soli, con apostolica “franchezza” (At 4,29.31). Date un segno di speranza ai vostri fedeli, date una prospettiva alla nostra Chiesa.
Vi saluto nella comunione della fede cristiana.
x Peter:
ognuno di noi contribuisce alla vivacità del blog portando argomenti, oltre all’argomento principale postato da Pino.
Chi in una maniera chi in un’altra, ognuno apporta un qualcosa di suo e ne fa partecipi gli altri.
Se però ciò che si apporta sono solo insulti o malevole ripicche, trovo anch’io che sia inutile e fastidioso leggere i post.
Ciò non toglie che una certa vivacità di linguaggio sia accettabile, come in qualsiasi discussione animata. E’ accettabile anche una certa quantità di sfottò, sempre tenendo conto che il livello di linguaggio identifica anche il livello di buona educazione di chi posta. Non dimentichiamo, in ogni caso, che ognuno di noi viene da esperienze diverse e ragionate ( i casi di psicopatologia sono una questione a parte) e quindi è normale che ci si ritrovi a difendere sponde opposte di pensiero. Esiste un pensiero di destra quanto un pensiero di sinistra, entrambi pesati e valutati dai relativi sostenitori. Entrambi errati, a mio parere, ma qui si rientra, appunto, nel proprio vissuto che giustifica certe prese di posizione. Il chè non giustifica il turpiloquio, altrimenti si rientra nella mentalità fondamentalista che tanto critichiamo nelle religioni.
Per quel che riguarda il voto a Fini, in relazione alle cose buone che il fascismo a suo tempo ha fatto, trovo che non sia una proposta condivisibile. Intanto le epoche sono assolutamente diverse, quanto sono assolutamente diversi i personaggi.
Fini si è venduto il partito per un piatto di lenticchie ed ora sta facendo fronda perchè si è accorto che il suo piatto di lenticchie se lo sta mangiando un altro. Io lo trovo un personaggio squallido, che usa argomentazioni pretestuose solo come arma di ricatto, in opposizione alla Lega.
Trovo anche inutile insistere sulla pedofilia dei preti. E’ un argomento conosciuto da sempre. Il fatto che oggi se ne parli sui media non scalfisce granchè il potere della Chiesa. Per dire che non lo scalfisce affatto. I meccanismi che portano ad aderire ad una religione e quindi ad una Chiesa, danno già per scontati i peccati del clero, giustificando il tutto col fatto che anche i preti sono uomini e possono peccare.
Argomento a mio avviso più scandaloso e con più probabilità di essere preso in considerazione, è l’uso che la Chiesa fa dell’8×1000, ovvero dei soldi dei fedeli. Una campagna di informazione su questo argomento aprirebbe maggiormente gli occhi a chi versa i propri soldi alla Chiesa, credendo di fare un gesto di sana generosità. Dirottare parte di quei soldi su associazioni che ne facciano miglior uso, sarebbe già un buon successo.
Lei Tempesta offende, come tale vorrei schiaffeggiarlo se l’avessi davanti !
Il fascismo non ha fatto nulla di buono!!!!! ha creato solo lutti e rovine imbecille!!!!
Ha provocato una guerra mondiale imbecille!!! se lo trovo lo riempio di ceffoni fascistone maledetto stia zitto fallito di uno stronzo.
Alla vigilia del 25 aptile viene fuori con simili affermazioni offensive, se lo trovo l’apostrofo a dovere!!!!
Del resto del post psicopatico, non mi curo.
preso con le mani nella merda clda… caro trompetta… che tu sborderlain egli sbbordellain essi sbbordardaiono… sempre stronzate dici e se poi non ti curo… ci pensa striscia rossa a curarti la testa sborderlata cche hai… e quella materia marrone scuro cche ccihai dentro… e che vuoi farci mangiare annoi… sei un ciarlatano che truffa i deboli di mente… lavevo detto… lho detto… ora è provato e certificato… equesto mi basta… xquanto mi riguarda vvai a ssbbordellare ndo te pare.. sempre un ciarlatano furfante rimani… ed ora lo vedono anche i sordi… oltre ai ciechi che è da quando fotti gli altri che lo sanno… cioe da quando sei nato e tu mangiapane attradimento… lo naqqui…
Buon gg blog… la mia sveglia delle 6: 30am… purtroppo x il caffe devo aspettare le 8… pputtanaeva… ma lunedi avro casina nuova… e il caffe me lo faroo da me… Buon gg cari blogghisti… come non vinvidio ad avere il trompetta fra le palle…
Faust
Uheila´…..uheila´… “la striscia rossa” va´in escandescense…..
sorry…..escandescenze
x Striscia:
c’è una buona parte della popolazione italiana che riconosce nel fascismo un modo di governare positivo. Almirante prima e Fini poi, totalizzavano una certa quantità di voti di questa gente che la pensa in questa maniera e che ancora conta decisamente più simpatizzanti che la sinistra delirante a cui appartieni.
Il fascismo ha fatto ANCHE cazzate, grandi quanto si vuole, ma non ha fatto SOLO cazzate. Ha impostato un modo di ragionare che ora viene ripreso con successo dalla Lega, come vuolsi dimostrare dalle crocette ottenute sulle schede elettorali. Il principio di Ordine e Sicurezza è tipico della mentalità fascista e, nella mente della gente, è vincente sul concetto di caos e assenza di controllo, attribuiti alla mentalità di sinistra.
Ecco perchè, ragionando a questa maniera, voi NON ANDATE DA NESSUNA PARTE e l’elettorato vi boccia inesorabilmente.
x Rodolfo:
La striscia rossa è in sindrome premestruale, unica giustificazione ad un’uscita così infelice.
“Per quel che riguarda il voto a Fini, in relazione alle cose buone che il fascismo a suo tempo ha fatto, trovo che non sia una proposta condivisibile. (MT)”
Questo va in risposta a Ber, che dice: “certe volte percorrendo le strade dell’Abruzzo incontro i ponticelli e i paracarri di montagna fatti nel ventennio fascista,
e li paragono al disfacimento dell’Italia attuale che crolla,…e al
disfacimento morale e di quanto l’Italia sia caduta in basso.
Sto pensando seriamente di votare per Fini,se si stacca “definitivamente”dal banana…
Quindi, quando la striscia si calma, si accorgerà che la mia risposta a Ber era decisamente antifascista.
PRETI PEDOFILI: IN GERMANIA, USCITE IN MASSA DALLA CHIESA
Lo scandali degli abusi sessuali e del maltrattamento di minori che scuote la Chiesa cattolica sta provocando un’uscita di massa dei fedeli in Germania. In base alla normativa vigente e’ sufficiente una semplice dichiarazione presso la cancelleria di un tribunale per uscire dalla comunita’ religiosa di appartenenza, con l’automatico esonero del pagamento dell’8 per mille. Il numero di uscite e’ definito ‘drammatico’, soprattutto nel sud ella Germania, nella cattolicissima Baviera, secondo un’inchietsa pubblicata da Frankfurter Rundschau, che ha consultato gran parte delle 27 diocesi tedesche e i registri relativi alle uscite dei fedeli. .
Qui da noi l’8 x mille non è automatico ma subordinato ad una firma sulla dichiarazione dei redditi. Io l’ho sempre dato ai valdesi, ad esempio.
La fuga dal cattolicesimo era già drammatica ai tempi del papa polacco, specie in Sudamerica e in Africa. La massa critica nel mondo però è ancora tale da non destare serie preoccupazioni alla Sede centrale.
Cari amici,
riconoscere i propri errori è già un segno di intelligenza,…
Fini lo sta facendo.
Il fascismo è morto e sepolto,sta morendo ancvhe il capitalismo,…
almeno nel modo che lo intende la borsa,
ed è morto anche il comunismo nel modo da noi conosciuto.
Quindi mettiamoci l’animo in pace e pensiamo ad un nuovo modo di amministrare la “cosa pubblica”,perchè tra berluschini e
bossettini finiremo tutti a chiedere l’elemosina….,non si sa a chi..
Spiegato mi sono?
Un saluto a tutti,Ber
http://derpilger.splinder.com/post/22493259/Cattolicesimo+Bavarese
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Una testimonianza divertente sul cattolicesimo bavarese.
Tranquillo, Ber, lo Stellone non ci abbandonerà.
Non è Fini la soluzione al problema.
Lasciamo lavorare Di Pietro…sperando che si sbrighi.
cara Sylvi,
tu oltre a non rispondere alle mie “domande dirette”, ti rifiuti perfino di vedere la realtà e la storia..
Oltre a declassare il “folklore”.
Io non declasso proprio nulla, dico soltanto che cantare Stelutis Alpinis,nella commemorazione del “25 Aprile ha un senso molto relativo…
Poichè prendo da Wikipedia…
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Stelutis alpinis è uno fra i più celebri brani corali della tradizione italiana, composto da Arturo Zardini (Pontebba, 9 novembre 1869 – Udine, 4 gennaio 1923).
Scritto in friulano è per gli abitanti di questa regione, e non solo, un vero e proprio inno. Composto da Zardini quando era profugo a Firenze durante la prima guerra mondiale, non è un brano popolare ove per popolare si intenda di provenienza orale e quindi di valenza assoluta per gli appassionati di etnomusicologia, ma si tratta di un brano d’autore sia nel testo che nella musica.
Si richiama vagamente nella forma alla villotta friulana in cui due parti superiori (tenori primi e secondi) procedono per moto parallelo e una o due parti inferioni (bassi e baritoni) “contrappuntano” sui gradi fondamentali della scala, in questo caso di Re maggiore.
È un caposaldo indiscusso della musica corale che gli estimatori del settore trattano come “una reliquia” proprio per la sacralità di un testo che, pur non facendo riferimenti espliciti a scritti religiosi o liturgici, è considerato la vera preghiera dell’alpino, e spesso è cantato durante le celebrazioni liturgiche a cui partecipano i militari di montagna.
La bellezza e la dolcezza del brano è stata avvalorata da esecuzioni splendide da parte di grandissimi cori come i Philippines Madrigal Singers di Manila o il coro Tone Tomsic di Lubiana.
Numerosi anche i compositori che hanno tenuto in considerazione il melos del brano per una propria rivisitazione come ad esempio Antonio Pedrotti per il coro della SAT, Mario Lanaro, Lamberto Pietropoli eccetera.
Fra gli artisti che sono stati ispirati dal brano vi è anche Francesco De Gregori che l’ha ripreso nell’album Prendere e lasciare.
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Diciamo che lo trovo appropriato in serata di Cori che potrebbe allietare la serata e indubbiamente in un raduno dell’ANA.
Sono figlio di Alpino e a mia volta Alpino Artigliere.
Solo che ,per il 25 Aprle trovo appropiato, L’Inno di Mameli e Bella Ciao.
L’inno di Mameli , inno nazionale rappresenta tutti, diversamente oltre a Stelutis alpinis , si dovrebbero cantare anche quello della Marina, quello dell’Aviazione,ecct e che sono loro , meno importanti?
Bella Ciao ovviamente per ricordare, i Partigiani, che sembra incredibile oggi, ma fecero la Resistenza da cui nacque la Repubblica.
Se si vuole ricordare Il 25 Aprile,!!..se si vuole far altro , beh…
Scusandomi ancora con RODOLFO per la noia,mi permetto di ricordargli che lo LEGGO assiduamente…e anche se molto di quello che scrive non è da me condiviso 8e non dico di più)..purtuttavia LO leggo !!
cc
Ps Al paesello oggi 25 Aprile anticipato.Domeni c’è fiera!
Bella l’omelia del Parroco, ove a ricordato il senso della festa .come liberazione dall’oppressione nazifascista e senso in divenire per coloro che soffrono nel mondo di mandanca di democrazia, giustizia e libertà
Si, Bella ciao e stata suonata e anche Fischia il vento.
Interessante il Sindaco che nell’ordine ha citato le Brigate Rosse, i carabinieri di Nassiria,le Missioni di Pace,e per ultimo un pensiero in difesa del Papa vittima di attacchi ignominiosi.
Non è riuscito a dire Partigiani!
Diciamo che è una tattica più fine, dei grossolani ..
Ci penso ricrdandone sette per tutti..
Grazie a te Gelindo,grazie a te Aldo, grazie a te Ovidio, grazie a te Ettore,grazie a te Ferdinando, grazie a te Agostino, grazie a te Antenore..
ps del ps -ancora scuse a Rodolfo, da cui mi attendo nuove strategie per gli autobus..
Il 25 Aprile è il compleanno di due delle mie più care amiche.
E’ l’unico motivo per cui festeggerò.
Come dice Rodolfo, non trovo sia il caso festeggiare roba di troppi anni fa e stare sempre a parlare delle stesse cose.
I problemi dell’Italia sono altri, più urgenti e più gravi che certe ricorrenze che richiamano episodi dei tempi che furono.
A me interessano i tempi che saranno, invece.
Esiste una mentalità da ‘si salvi chi può’, da ‘ognuno per sè e Dio per tutti’, che sta prendendo piede sempre di più. Non va bene.
Rivangare sempre le stesse cose porta a comportarsi come la giostra che gira gira e sta sempre allo stesso posto.
Bisogna andare avanti con proposte nuove, liberandoci sia dei termini che delle mentalità che hanno caratterizzato la politica del dopoguerra.
Noi stiamo ancora perdendo tempo nel decidere chi erano i brutti e i cattivi di allora e lasciamo che i brutti e i cattivi di oggi continuino a turlupinarci e a decidere il destino di una Nazione vista solo come una greppia a cui attingere a man bassa.
Perciò, napoletanamente, chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, scurdammoce o passato e cerchiamo di pensare al presente, che è in serio pericolo di dissesto.
Le sinistre dovrebbero invece festeggiare Spartaco, primo sindacalista extracomunitario ( credo fosse bulgaro). Se proprio dobbiamo guardarci indietro…
caro marco,
hai avuto una visione, masticando foglie di Coca, mentre leggevi i tarocchi ?
cc
Ps-
x marco
tanti auguri alle tue Amiche per il compleanno!
E che gli spiriti gli siano propizi!
x Uroburo
c’è stato un tizio che ha usato i dati veri del buon vecchio Faust per piantargli delle grane piuttosto serie. Grane di tipo palesemente delinquenziale (ricattatorio-mafioso, per la precisione). Costui era amico suo mia pregevole signora, ed i dati di Faust non li ha certo avuti da me.
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Ancora lei lancia accuse…
Chi sarebbe stato il mio amico che ha usato i dati di Faust?
Guardi poi che non erano solo dati, erano SERIE calunnie.
Io, sono stata accusata di avere conoscenza epistolare con persone a me ignote.
Faust e’ stato malignato, me lo ricordo benissimo, e’ stato malignato da quel tipo che scriveva insulti a tutti in forma scherzosa, e spesso mica tanto.
Quello che scriveva delle sue palombelle, non mi ricordo il suo nick.
Era impiegato al catasto…nelle sue fantasie of course.
AZ se lo ricorda bene…era parte dello scherzo, come lo eravamo un po’ tutti….
Io ho solo usato il primo nome di C.G., se poi e’ quello vero…e non ho mai accennato ad altri forumisti.
In quanto al moscovita…usava il la finestrella del “Name” cliccabile, ci sono entrata involutamente cercando di copiare il suo lungo nome.
Non sapevo che quando il “Name” si presenta in azzurrino, e’ vivo, cioe’ cliccabile.
Stia attento a quel che scrive!!!!
Anita
Per tutti,
mi associo a Uroburo per la sua richiesta di riservatezza, pregando quanti mi conoscono di non fare mai “menzione pubblica dei miei dati”.
Ci sono troppi matti in circolo!
Diversamente se mai mi accorgessi del contrario , pregherei Pino di cancellare tutti i miei Post.
Io sono solo cc
cc
Caro CC, quando ero ragazzo ricordo i cortei dei reduci della prima guerra mondiale, con i labari e i distintivi delle varie associazioni. A Bisceglie esiste la sede di un’associazione fondata da Garibaldi, la Roma Intangibile. Esiste un’associazione che vuol ridare il Meridione ai Borboni.
Quando la smetteremo di guardarci sempre indietro?
Abbiamo una Nazione che, di riffa o di raffa, è costruita su basi molto labili e tenuta insieme dalle partite di calcio più che da qualsiasi altra ideologia. Vogliamo perciò cercare di dare un’identità moderna a questa Nazione, lasciandoci alle spalle ogni motivo di dissociazione?
A questo punto dovrei darmi un’identità fasulla anch’io, benchè, dato il tono dei miei post, sarebbe il segreto di Pulcinella. Preferisco perciò continuare ad usare il mio nome e cognome, come AZ.
Pregansi comunque psicopatici ed integralisti di sinistra, di non disturbare.
caro marco,
anche io, mi ricordo quei cortei!
Non mi ricordano nulla di particolarmente scandaloso.
Trovavo del tutto normale che esistessero le associazioni di ex-combattenti,ex-internati, ex -deportati.
Era memoria storica.
Ci sono due fasi ben precise.
Prima Il Regno e poi la Repubblica Italiana.
Ricordo che ognuno può festeggiare quel che gli pare.
Ma c’è un ma.
Prima si giurava al RE e quello era chiamato Regio Esercito.
E dato che il giuramento era uno, dopo l’8 Settenbre , indipendentemente dal giudizio che si poteva avere sul RE,il Re era al Sud con gli Alleati e il governo provvisorio con tutti i partiti antifascisti, da cui dipendeva il CLN, regolarmente riconosciuto.
Punto .
cc
x Controcorrente
Caro CC,
su questo forum sono stata diffamata da anni, il mio nome e cognome e’ apparso piu’ di una volta, questo sul forum di Bocca.
Da dove l’hanno preso non lo so’, all’inizio mi firmavo con un nick…
Sono perfino arrivati a cercare e trovare il collegio dove sono andata a scuola.
Allora non si scambiavano informazioni personali, era un campo minato.
A quel tempo pensai che fosse qualcuno che fa ricerche su studenti per un website “Amici lontani” o qualche cosa di simile.
Tanto che li ho bloccati dal mio PC.
Io non avevo mai ricercato o partecipato.
Ho sbagliato a scrivere a Pino menzionando il nome di C.G., ero proprio alla fine della mia pazienza, infatti volevo abbandonare…forse l’avrei dovuto fare.
Ne ho passate delle belle, ed ancora ricevo insulti come quella l’appartenenza ad organizzazioni governative, sempre dal medesimo forumista.
Poi, in questo forum non si puo’ rimediare, in altri si puo’ ritrarre e correggere, modificare.
Ciao,
Anita
Certo, CC ognuno festeggi chi gli pare, ci mancherebbe.
Io mi preoccupo del fatto che, mentre noi qui si discute di argomenti eletti, c’è gente che va in televisione ( isola dei famosi) e, quando chiedono dove sia il Maschio Angioino, nessuno sa rispondere. Il Maschio Angioino è il simbolo di Napoli quanto la Mole lo è per Torino, per dire.
Mi chiedo allora se qui non si stia a perdere tempo pensando al passato, mentre il presente è quello che è, enormemente distante dal passato anche prossimo.
Vogliamo fare i dinosauri? Facciamolo pure: il mondo va avanti anche senza di noi.
Io però a questo presente voglio partecipare in maniera attiva. Non so voi.
X ber (post n.124)
pienamente d’accordo sul fatto che ci siano articoli più e meno interessanti.
I miei ti risulteranno poco interessanti in quanto hanno avuto come oggetto argomenti triti e ritriti in questo blog, ma chi non frequenta quest’ultimo può avere un’opinione differente…
Se posto i link ai suddetti articoli è solo per rendere conto della mia opera di “divlulgazione” dei suddetti argomenti.
Francamente non capisco bene a cosa si riferisca la tua frase “un aspirante giornalista non dovrebbe scoraggiare nessuno”: se tu mi dici “non ci avvilire col trota”, cosa avrei dovuto rispondere?
Saluti
Pietro
x Uroburo
Mentre ero fuori, in questa bella giornata di sole primaverile, pensavo a lei e a quello che scrive.
Le rendo noto che io non ho -MAI- richiesto l’indirizzo di NESSUNO, gli amici del blog hanno richiesto a Pino di scrivermi per ottenere il mio.
Cosa che Pino ha fatto, e col mio permesso ha esaudite le loro richieste.
Un paio di frequentatori assidui hanno richiesto il mio indirizzo, ma non mi hanno mai scritto…………………??
Io non ho niente da nascondere, puo’ trovare le mie informazioni in internet.
In quanto al suo commento che “parlo troppo”…parlo della mia vita come hanno fatto ‘quasi’ tutti gli altri e se lei ha notato, evito di portare oltre e non rinfaccio MAI.
Tengo care le amicizie sincere che ho.
Anita
Sto lavorando ad un nuovo testo di astrologia eliocentrica, tra le altre cose. Tornando al quesito di Sylvi, in Astrologia non esistono gradini ma tutto varia in maniera graduale. la stessa cosa capita con i segni: è considerato puro solo il grado centrale di ogni segno; i gradi a destra e a sinistra seguono uno slope di cui non conosco però la ripidità, entro il quale vengono inquinati dal segno adiacente. Come dire che tra il giallo è il rosso si forma l’arancione.
Un borderline ha caratteristiche di entrambi i segni adiacenti, in ugual misura. La differenza tra uno Scorpione-Sagittario ed un Sagittario-Capricorno è data dal livello di concretezza, molto più accentuato nel secondo caso, e dal livello di fantasia, più accentuato nel primo caso.
Diversa è la faccenda delle coppie, anche dello stesso segno. Lì, la compatibilità è data dalle posizioni di Venere e di Giove reciproci. La compatibilità sessuale è data invece dalle relazioni planetarie reciproche con Urano.
La relazione segno- ascendente, denota il nucleo del carattere (segno) e come invece la persona viene percepita all’esterno (ascendente). Io sono Ariete e lo si percepisce nei miei scritti, ma appaio alla gente come Acquario: peace and love and modernity.
x Pietro,
potevi fare un’articolo sul
discorso che ha fatto Obama alla borsa di NW.
Comunque la mia era una battuta,…scrivi pure quello che vuoi.
Ciao,Ber.
http://www.oscarb1.blogspot.com/
….e brava la mia cara Anita,…nelle giornate di sole pensa ad Uro,
e agli altri?
Noi siamo il legame che ti unisce a questo sfasciato paese,…
ai tuoi ricordi d’infanzia,…
forse sto diventando troppo vecchio,…
Un caro saluto,Ber
Gentile, egregia signora:
ecco, brava, ha sbagliato!
Finita qui, per quel che mi riguarda.
Errare umanum est.
C.G.
P.S.: sostenere come sostengo (da anni) la sua appartenenza a d organizzazioni tipo USIA NONE UN INSULTO.
Se non ha la coda di paglia.
C.G
x Marco
Come vanno gli Acquari con il Cancro?
Anita
Sui partigiani e resistenza Napolitano parla di sterili discussioni, parla del grande Pertini, medaglia d´argento nella prima guerra mondiale.
Un gran bel discorso. Come manca Sandro Pertini………..
Rodolfo
Quello che storicamente ha avuto di meglio l´Italia:-La Resistenza. Continue ovazione, davvero bello..
x C.G.
Come ho scritto, ho usato il suo primo nome in un momento di rabbia…acuta.
Non lo potevo cancellare, come si puo’ fare in altri forum.
Nessuno se ne era accorto, eccetto il Signor P.
Anita
PS: x 185
E no, non si accusa di appartenenza ad organizzazioni, in particolare federali o governative, dove si percepisce un salario e anche benefici.
La sua e’ una grossa balla, non vera, e percio’ costituisce un insulto e diffamazione.
Chi mi pagherebbe per scrivere su questo forum di 4 gatti?
Io uso gli “URLs” perche’ e’ di prassi = routine procedure, sia da parte dei giornali e websites, ed e’ anche l’etichetta dei forum.
Non si spargono notizie a vanvera, nonostante questo vengo anche accusata di barare.
A.
“Come dice Rodolfo, non trovo sia il caso festeggiare roba di troppi anni fa e stare sempre a parlare delle stesse cose”.
–
– No Marco, io non ho mai scritto una cosa del genere. IL 65esimo anniversario della liberazione e´da festeggiare, e come…..sempre…
Le discussioni sterili sono da eliminare.
Non si puo´mettere in discussione il sacrificio dei partigiani e della resistenza, mai…..ed e´bello ricordare ogni anno….
Rodolfo
Mi dispiace che cc abbia frainteso il mio post.Rodolfo
Dunque….quello che intendevo e´, che chi mette in discussione certi valori e´da mandare subito a quel paese.
E´disdicevole dare corda a certi individui, che farebbero meglio a nascondersi.
x Anita:
Come ho già detto, non conta tanto il segno, nei rapporti di coppia, quanto le reciproche posizioni planetarie.
Bisogna analizzare i duo oroscopi per intero, per poter ottenere un giudizio attendibile.
Caro Rodolfo, nessuno mette in discussione il sacrificio dei partigiani, ci mancherebbe. Nessuno mette neanche in discussione il sacrificio di chi ha combattuto nella prima guerra mondiale. Non metto in discussione neanche chi ha combattuto con Garibaldi per l’Unità d’Italia o contro Garibaldi per l’indipendenza del Meridione dai Savoia.
Dico soltanto che sarebbe anche ora di considerare concluse queste fasi, di lasciare il tutto alla memoria nei nomi di strade e piazze e pensare ad una nuova fase che veda la Nazione proiettata verso un futuro privo di lacerazioni destre e sinistre, che non hano più senso di esistere, com buona pace di tutti.
Rutelli si mostra solidale con Fini. Gatta ci cova…
Cara Anita,
io prendo tutto per buono e tu sai che nel passato”ormai lontano” abbiamo avuto discussioni serrate ed aspre.
Poi ci si è chiariti.
La frase chiave è stata per me , che in fondo è dalla lettura di questo Blog, che apprendi molte cose del passato che (e io comprendo) ti erano sfuggite sulla Storia d’Italia .
Spero di portarti un “contributo” , per una valutazione serena, senza pretendere che tu “collimi” con me, in tutto e per tutto.
Per quanto riguarda il resto ,sono con Uroburo, nel denunciare che ormai esistono parecchi “matti” in circolazione in Italia.
Credimi il clima si sta deteriorando…
Non so se “tutti” hanno capito fino in fondo il Senso dell’ultimo Post di PINO…che sostanzialmente afferma che è ..una Jattura il crollo della Chiesa ,come realtà nazionale aggregante, nonostante doverosamente NON FACCIA ALCUN SCONTO AI FATTI!!
ciao
cc
l’italia di Oggi
da Repubblica
Busalla, fuoco per scaldarsi
muore bimba di 12 anni
La famiglia, a cui era stata interrotta la fornitura di gas per morosità, si scaldava utilizzando un rudimentale braciere. La tragedia, secondo i primi accertamenti dei carabinieri, è stata causata dal monossido di carbonio.
Chissà se la mamma si faceva dei” colpi di sole” ?
Poppy direbbe dei perdenti?
Sylvi , indagherrebbe sul Modello ISEE,certo ,più che giusto indagare sugli ISEE,con la stessa attenzione delle partite IVA!
Di certo un qualche cosa che sfugge e che ci riporta al 1943, dove almeno era facile dare delle spiegazioni.
Poi ovviamente è stato il destino “cinico e baro”!
cc
Ps al mio 197
caro marco,
so disperatamente che “dire queste cose” è una startegia perdente.
Ma sinceramente, perderei , il rispetto di me stesso se rinunciassi a dirle!
E ti assicuro, che il rispetto di me stesso, per me è più importante, che vincere le elezioni1
Come vedi sono anche io,in fondo un anarco.individualista!
cc
Ec
sono un..
x Controcorrente
Caro CC,
anche se in ritardo imparo da questo forum, del passato posso condividere in alcune cose…ma la memoria rimane su quello che ho vissuto in quei tempi e ti assicuro non solo io.
Molto non si puo’ scrivere su un forum…….
Tu non mi hai offesa, un conto e’ discutere, un conto e’ sparare cavolate insulse ogni volta che scrivo un intervento.
Tempo fa, diversi scrissero che avevano da imparare da me, ognuno porta le proprie esperienze, non si deve per forza condividere, ma solo rendersi conto che ogni moneta ha due lati.
Ciao, Anita
Ma no, caro CC. mi trovi del tutto d’accordo nell’accusare l’incuria dei servizi sociali in casi come quelli da te citati.
Perchè pensi che io non sia sensibile ai bisogni degli altri? Forse lo sono più di te, visto che il mio conto in banca è ridotto all’osso perchè oltre ventimila euro sono passati dal mio conto a quello piangente di amici cari. Non credo che molti di voi che fanno tanto i generosi a parole, rinuncerebbero, nelle mie condizioni di ristrettezza, al proprio denaro per aiutare amici a fondo perduto.