Da Ratzinger a Bossi padre e figlio, da Alfano a Feltri: una Pasqua senza resurrezione, Via Crucis perpetua lastricata di misteri. Vergognosi.

Per essere una “Pasqua di resurrezione” quella dell’attuale gruppo dirigente del Vaticano e della Chiesa è stata una Pasqua di sprofondamento. Sprofondamento nel disgusto crescente provocato da una sfilza di dichiarazioni una più demenziale dell’altra. Il tutto mentre il nostro Umberto Bossi, dopo avere voltato italiotamente la gabbana da nemico dei “vescovoni” a baciapile indefesso, si porta appresso il figlio alle riunioni “strategiche” con il primo ministro Silvio Berlusconi dando così un clamoroso esempio di familismo degno della più incallita “famigghia” dell’onorata società, quella degli amici degli amici. In totale, aprile ha collezionato un discreto numero di misteri non solo niente affatto gloriosi, ma decisamente vergognosi. 1) – Nel primo mistero si contempla Ratzinger mentre qualche giorno prima di Pasqua aizza i cristiani a “disobbedire alle leggi ingiuste”. Beh, alle leggi sicuramente ingiuste l’attuale pontefice poteva disobbedire lui quando aveva 16 anni, anziché arruolarsi come volontario nella Gioventù Hitleriana mentre in Italia c’erano ragazzi della sua età che si arruolavano invece tra i partigiani. E siccome non è mai troppo tardi, l’attuale papa potrebbe incitare oggi i cattolici del suo gregge a disobbedire alla legge vaticana del “segreto pontificio”  su tutti i casi di pedofilia del clero imposto proprio da lui e dal degno sodale Tarcisio Bertone  ai vescovi di tutto il mondo il 17 maggio 2001. O c’è qualcuno in Santa Romana Chiesa che vuole affermare sia giusto nascondere la pedofilia alla magistratura?

2) – Nel secondo mistero si contempla il “ragionamento”, se così si può chiamare, esposto con un suo articolo su Repubblica da Navarro Valls, l’ex portavoce del Vaticano dei tempi di Wojtyla.  Il signor Valls argomenta che poiché la percentuale di pedofili in tonaca non è più grande della percentuale dei pedofili non in tonaca allora non è il caso di prendersela con i pedofili in tonaca. Il che è come dire che poiché in Italia gli assassini non sono in percentuale più di quelli – che so – del Giappone, allora non è il caso di processarli. Insomma, Valls si è esibito in uno splendido esempio di ragionamento del menga, ricco solo di ipocrisia e pelo sullo stomaco.  Se questa è la “ricchezza spirituale” del buon cattolico, allora stiamo freschi. Quello di Valls è un ritornello che viene usato spesso, il cui succo è “anche i preti sono uomini e quindi possono sbagliare”. Giusto. Ma se sono come tutti gli altri, perché mai dobbiamo sorbirceli assegnando loro una credibilità, autorevolezza e “superiorità” che quando fa comodo si ammette che non esistono affatto? Se i “ministri di Dio” possono essere pessimi tanto quanto i non ministri, perché non cambiano mestiere? Wojtyla esortava a “non avere paura di Cristo”, ma – come ben sanno in primis gli ebrei, seguiti da indios e africani dei secoli della tratta dei neri  – dei suoi ministri sono 16 secoli che c’è da avere paura. E oggi si scopre che devono averne ancora paura i pargoli….

3) – Nel terzo mistero vergognoso si contempla il record dell’idiozia e dell’ipocrisia conquistato dal predicatore (?) Raniero Cantalamessa – omen nomen – quando nello zelo leccapiedesco s’è permesso di leggere nella basilica di S. Pietro e alla presenza di tanto papa la lettera di un suo “amico ebreo” ( e te pareva!) per sostenere la vergognosa tesi che criticare il papa per le sue responsabilità nella pedofilia del clero “equivale all’antisemitismo”. Perché? “Perché trasforma in responsabilità di tutti quella che è solo una responsabilità di alcuni”. Il signor Cantalamessa con molta disonestà finge di ignorare che è stata proprio la Chiesa a trasformare la “responsabilità di alcuni”, cioè di coloro che vollero la crocifissione di Gesù Cristo, in “responsabilità di tutti”, cioè dell’intero popolo ebraico bollato per sempre come “popolo deicida”, condanna infame e demenziale ritirata solo pochi anni fa. Cantalamessa finge cioè di ignorare che la tragedia e la piaga dell’antisemitismo – nelle due diramazioni, quella contro gli ebrei e quella contro gli arabi, essendo semiti anche costoro – sono una colpa storica della Chiesa e non dei marziani o dei giornalisti made in Usa. Cantalamessa dovrebbe avere la decenza di rendersi conto che l’antisemitismo è un vizio assurdo, una sporcizia, una tara del dna della sua Chiesa Trionfante, mentre invece la critica al papa e al Vaticano per le documentate responsabilità pedofile e filopedofile è un dovere.

4) – Nel quarto mistero vergognoso si contempla ancora il “predicatore” Cantalamessa, mentre si dà la zappa sui piedi da solo, anzi mentre la zappa la dà sui piedi della stessa Chiesa. Infatti: se – giustamente – la responsabilità è e deve essere “personale e non generale”, come mai stiamo ancora pagando tutti noi, vale a dire l’umanità intera “in generale”, quella che è stata solo la responsabilità “personale” dei signori Adamo  ed Eva? Più che un “predicatore evangelico” il signor Cantalamesa è, come tutti i suoi simili, un cialtrone della più bell’acqua, però ha messo drammaticamente a nudo senza neppure rendersene conto la contraddizione principale dell’intera costruzione chiamata Chiesa e governata dal Vaticano.

5) – Nel quinto mistero vergognoso si contempla perfino il famoso cardinale Martini, l’ex arcivescovo di Milano entrato in concistoro come probabile papa e uscitone come autoesiliato a Gerusalemme, diventato in tempi recenti premiato rubrichista del Corriere della Sera. Ci dispiace che anche Martini lecchi la pantofola ratzingeriana con argomenti ridicoli, perché lo credevamo diverso dai Bertone e Sodano.

6) – Nel sesto mistero vergognoso contempliamo il cardinale Angelo sodano che il giorno di Pasqua si rivolge a Ratzinger in S. Pietro declamando che “il popolo di Dio non si lascia intimidire dal chiacchiericcio”. Che infamia definire “chiacchiericcio” tutto ciò che è sacrosanto sdegno per la copertura ordinata da Ratzinger e Bertone alla sporcizia del vizio pedofilo. E che fetida presunzione definirsi “popolo di Dio” escludendone tutti i non cattolici o i non cristiani, vale a dire qualche miliardo di esseri umani….

7) – Nel settimo mistero vergognoso si contempla il cardinale Julian Herranz, presidente della Commissione disciplinare della “Santa Sede”, cioè del Vaticano, dichiarare a petto in fuori alla stampa che “Ratzinger è preso di mira perché difende la vita”. Solita affermazione tra il comico e il paranoico, viste le responsabilità anche di questo papa nella tragedia dell’Aids in continua espansione soprattutto in Africa.

8) – Nell’ottavo mistero vergognoso si contempla il cosiddetto ministro della Giustizia Angelino Alfano mandare gli ispettori ministeriali a Milano per intimidire il magistrato Pietro Torno reo di avere dichiarato una cosa tanto nota quanto documentata e cioè che la Chiesa NON collabora MAI nelle indagini sui casi di pedofilia del clero. Il caro Alfano, che fa rima con Vaticano, dovrebbe leggersi l’ottimo libro “Segreto Pontificio” edito dalla Kaos, che inchioda alle loro responsabilità sia questo papa che il suo predecessore “santo subito” Wojtyla. E magari dovrebbe chiedere al suo omologo di Washington perché e in quale occasione George Bush ordinò alla magistratura texana di interrompere l’azione penale contro Ratzinger accusato di ostruzione della giustizia per il famoso ordine del maggio 2001. Il nostro simpatico ministro “della Giustizia” (?) si sta rivelando sempre “più pessimo”. Davvero un bel mistero…

9) – Nel nono mistero vergognoso si contempla di nuovo il ministro Alfano, che però in questa “stazione” è intento a NON inviare gli ispettori ministeriali per esempio a Firenze, per cercare di capire come mai la locale Procura della Repubblica non metta sotto accusa Ratzinger e Bertone per la evidente responsabilità che il loro ordine del maggio 2001 ha avuto nell’indecente silenzio della curia fiorentina di fronte agli stupri del parroco don Lelio Cantini, reiteratamente e inutilmente denunciati da una ventina di vittime, maschi e femmine.

10) – Nel decimo mistero vergognoso si contempla la Conferenza Episcopale Italiana, in sigla CEI, che guidata dal prode Angelo Bagnasco fa pressione – leggo sui giornali – “su palazzo Chigi perché sia evitato un altro caso Boffo”. Vale a dire, perché il prode Vittorio Feltri non sferri contro Bertone e Ratzinger le stesse legnate che per infinitamente meno ha sferrato a Dino Boffo troncandone la carriera. Che vergogna: bastonare a sangue Boffo e favoreggiar tacendo a sangue i protettori dei pedofili! Oltre a Ratzinger, Bertone e Bagnasco dovrebbe dimettersi in tronco anche Feltri.

11) – Nel decimo mistero vergognoso si contempla Il Giornale che viene sì ufficialmente indicato come proprietà di Paolo Berlusconi, vale a dire non di suo fratello Silvio, in modo da poter aggirare (anche) la legge che limita il possesso di mass media, ma poi viene in realtà trattato e invocato per quello che realmente è: vale a dire, un altro strumento giornalistico nella disponibilità di “fratello”, nel senso piduista della parola, Berlusconi Silvio.

Infine, c’è la vergogna di Bossi figlio spinto da Bossi padre fino a occuparsi dei destini della Costituzione italiana e annesse profonde riforme politiche, dal federalismo alla Giustizia da ridurre a colabrodo. Ma questo, per quanto vergognoso, NON è un mistero! Il familismo italiota infatti non solo è “cosa nostra”, ma è anche cosa nota. E poi in questo caso c’è anche il legame della comune somaraggine asinina scolastica: somaro il padre, millantatore di laurea e affini, somaro il figlio, pluvi bocciato alla maturità. Vergogna supplementare, il clan Bossi vuole vendicarsi contro gli insegnanti “terroni”, rei di non avere compreso il genio di Bossi figlio fino a bocciarlo più volte, imponendo le graduatorie “regionali”.
Per quanto vergognoso non è un mistero neppure il voltagabbanismo, del quale il senatùr, grande ammiratore di Luisa Corna generosa “miss Padania”,  è un campione. E’ partito con il “dio Po” ed è arrivato con il “dio Tevere”, anzi con il “dio Oltre Tevere”, è cioè partito con l’ampolla dell’acqua sorgiva del Po ed è finito a galleggiare nella più redditizia acquasantiera  vaticana. E’ partito criticando a sangue i “vescovoni” ed è arrivato a leccare anche lui la scarpina rossa. Insomma, un altro caso di italianissimo trasformismo. Sulle orme dei vari Giuliano Ferrara, Paolo Guzzanti, Sandro Bondi… Avanti c’è posto! Se la rivoluzione garibaldina è finita come è finita, come e dove volete che finisca quella leghista se non a lustrare le scarpe e la pantofola al Padrone di turno? C’è chi si mette al servizio di un Cavour e di un Savoia decisi anche alla breccia di Porta Pia, e c’è chi si mette invece al servizio di un Berlusconi e di un papa responsabile del “segreto pontificio” a favore dei pedofili: a ciascuno il suo, ognuno ha quel che si merita.

Bossi sindaco di Milano? Massì, perché no?! “Questa” Milano è giusto che abbia come sindaco Bossi. E magari con vicesindaco suo figlio…. Dopo la Milano da bere e quella da spolpare, una volta arrivati all’osso è giusto darlo a chi abbaia e scodinzola. Era ovvio che l’odore dei quarti di bue appesi ai ganci dell’Expo arrivasse anche alle loro narici. Nell’attesa, un bell’osso è utile per affilare intanto i denti.
Che meraviglia! Berlusconi al Quirinale, prima Silvio e poi magari Piersilvio, con Marina capo del governo, e Bossi a Palazzo Marino, prima Umberto e poi magari anche Renzo. E l’Italia? Dell’Ittaglia chi cazzo se ne frega!

605 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. alex
    alex says:

    @ Emmettì (437)
    Ecco, mi mancavano gli spiriti di-vini biscegliesi…
    Emmettì, invece che avventurarti sugli impervi (per te) terreni dell’analisi “pissicologgica” perché non suggerisci al tuo b(r)i-tannico compare un pò di quella “terapia del riso” con la quale hai bombardato il blog? Te la ricordi? “Non vi arrabbiate” “Fatevi una risata” “Non prendetevi sul serio”.
    Capisco che sia più facile recitare il predicozzo agli altri che metterlo in pratica, ma insomma…un pò di sforzo da parte di entrambi, che diamine.
    Però, riflettendoci meglio dubito che vi gioverebbe, data la perspicacia che dimostrate, la “terapia del riso”: probabilmente vi ritrovereste a discutere di una dieta a base di cereali.

  2. alessandro
    alessandro says:

    Per Tempesta:
    un altro esempio porta aperta dal punto di vista letterario:::::::::
    tutti pensano che il personaggio principale dell´Ulisse di Joyce sia Harold Bloom:::::::::no:il vero protagonista e´ Molly.
    Domanda:perche´?

  3. alessandro
    alessandro says:

    Per Tempesta::
    forse ti sto annoiando con queste baggianate……….ma , sevuoi, ti comunico l´altra porta aperta sulla morte di Pasolini.E poi basta

  4. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ma vedi, Alessandro, un’opera d’arte è tale perchè genera piacere.
    Perchè genera piacere? Perchè stimola un qualcosa che a noi è incomprensibile.
    Perchè un panorama ci piace?
    Forse perchè mette in moto un sistema di riconoscimento basato su proporzioni matematiche? Forse perchè richiama questioni genetiche? Non lo sappiamo. Sappiamo solo che genera piacere in maniera differente per ognuno di noi.
    A me fa impazzire il surrealismo, che invece il mio amore romano, donna coltissima, non concepisce.
    A me fa impazzire Strawinsky, che magari a Peter non piace.
    Viceversa, c’è chi impazzisce per la musica leggera, che a me sembra eccessivamente elementare.
    Ad Anita piace la chitarra suonata a pieno volume, mentre io adoro Diaz, che suona in maniera estremamente delicata.
    Nei musei trovi opere di Emilio Vedova, che per me sono scarabocchi senza senso. Trovi opere di Blinky Palermo, che per me sono una stronzata pazzesca. Non trovi opere di Marco Tempesta, che per me sono molto buone.
    Come vedi, tutto è relativo…
    Come vedi, l’Arte non è un valore assoluto.

  5. alessandro
    alessandro says:

    Per Uroburo e Controcorrente:
    e voi ci credete alla chiave che apre tutte le porte del POSSIBILE?

  6. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Alex.
    Guarda che la terapia del riso a cui accennava il Marco è una cosa serissima, applicata da molti centri ospedalieri per bambini.
    Informati.
    Non facciamo stupido sarcasmo su queste cose.
    C.G.

  7. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ma no, Alessandro, non mi stai annoiando. Si parla e ci si scambia idee. Il blog è fatto per questo.

  8. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro alessandro,

    si chiama looop logico filosofico ,ce ne sono a decine.
    Non dimostrano nulla , neanche che logica e filosofia siano cacchiate!

    cc

    Propova però a pensare chi è stato un maestro di queste cose e per cosa lo ha usato ?

  9. alessandro
    alessandro says:

    Per Tempesta…………….
    certo…..l´Arte non e´ un valore assoluto ma………non e´ affatto vero quando dici che un´opera d´arte e tale se genera piacere………..
    non credo………..e, comunque, il piacere se c´e´ viene sempre dopo.
    Io ho trovato la “mia” definizione di arte:
    l´arte e´ grande se da vita

  10. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Non ho letto l’Ulisse. Lo cercherò a Milano, in originale.
    Di Joyce ho letto, in originale, Dubliners, A portrait of the artist (ma non l’ho finito, perchè sono partito per Milano) ed Exiles.

  11. Peter
    Peter says:

    x alessio

    non chiamo a raccolta nessuno: a volte chiedo scusa ai bloggers per il linguaggio usato, cosa che a lei non passa neanche per l’anticamera dei suoi gangli (che chiamare cervello sarebbe davvero troppo).
    Quali scarpe poi? quali suole? da come parla lei deve essere abituato ad andare scalzo e coperto di pelli selvatiche. Mi immagino l’olezzo del suo capanno…

    Peter

  12. alex
    alex says:

    @ Mr. Lambretta (456)
    Si rilegga il mio 356, onde evitare il “battito in testa”.
    Le prescrizioni, poi, Le dia a sua zia.

  13. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ma no, Alex, come può l’Arte dar vita?
    L’arte mette in moto dei meccanismo di pensiero, che a loro volta sono messi in moto dal piacere.
    E’ sempre il piacere il primo movens, in tutto!

  14. alessandro
    alessandro says:

    per controcorrente………….
    aspetta………….:forse non sono stato chiaro:
    la chiave e´ solo ed esclusivamente del soggetto………una volta scoperta il soggetto riesce a dare un senso a tutti i fatti della sua vita,,,,,e questo senso non e´ il frutto di idee o di illusioni perche´ anche i fatti piu´ assurdi hanno nell´insieme della vita una coerenza .
    Il soggetto applica la chiave alla sua vita e gli anelli formano un cerchio perfetto.
    A quel punto il soggetto applica la chiave al Mondo che assume,solo ora, un NUOVO significato.
    Di questo sto parlando:di qualcosa di pratico.

  15. marco tempesta
    marco tempesta says:

    per Alessandro, post 450.
    Se pensi che io non l’abbia capito, si suppone tu ritenga di avere una risposta più precisa, altrimenti come faresti a supporre che io non l’abbia capito?
    Attendo quindi la tua interpretazione, che magari è veramente più giusta della mia. Non me ne meraviglierei, mica penso di essere onnisciente!

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Vediamo se ho capito il senso della Chiave: la Chiave è un modello di interpretazione dei fatti della vita.
    O se no, cos’altro?

  17. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Alex.
    Oggi è un giorno particolare per me. Non ho voglia di arrabattarmi.
    Domani, casomai, a tempo perso.
    Vai.
    C.G. (alias Mr. Lambretta, ovviamente)

    x Alessandro: chiedo venia, ho fatto confusione.
    Ma sai, tra le kakkette dell’ Alex d’oltre oceano e quelle di questo qui, come ci insegna Lao Tse credevo di aver capito quando non avevo capito che la comprensione era incomprensibile..
    Succede.
    C.G

  18. alessandro
    alessandro says:

    Per Tempesta 466:
    giusto:
    Lao Tse ,come me lo immagino io, sara´ stato un uomo piuttosto pratico e molto spirituale…………..cosa vuol dire?
    sapeva anzitutto dell´unita´ degli opposti,
    sapeva della ricerca,
    sapeva,ATTENZIONE, che il Tao era inconoscibile fino a quando il soggetto e´ vivo………perche´ Lao Tse( e chiunque) puo´ fino all´ultimo momento prima di morire scoprire il senso(((((e ora che ci penso,,,,,,ecco come funziona la chiave,,,,,,ricordi come termina La ricerca dell´assoluto di Balzac tradotto da Zanzotto?))));
    Lao Tse e´ morto ma noi possiamo conoscere la sua chiave…….

    Tu,invece, sei contraddittorio:
    parli di Lao Tse
    e poco prima scrivevi:”noi umani siamo legati al concetto di causa ed effetto”…………………………

    Il discorso che ho fatto era per rispondere alla tua domanda :e´ una risposta che ,in poche righe, ha voluto condensare tante cose che avrei voluto aggiungere……………….
    ma……..

  19. alessandro
    alessandro says:

    Per Tempesta:::::::::::
    ci vuole coerenza…………..e tu mi scrivi:”potresti spiegarmelo”……….
    ma come………tu che ami il surrealismo mi vieni a chiedere spiegazioni ?????????????

  20. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    sono almeno cinque anni che non prendo un aereo per andare nel Sud Italia. Fuggo Alitalia come la peste dopo che me ne ha combinate più d’una.
    L’ultima volta che siamo andati a Palermo abbiamo fatto in macchina fino a Genova, da lì con la Moby Lines fino in Sicilia.
    A Fiumicino non voglio più mettere piede.

    Compro il prosciutto sotto vuoto a S.Daniele , direttamente allo spaccio, così il formaggio. Non fanno difficoltà per i prodotti, ma per il peso.
    La qualità poi è molto diversa, potendo scegliere.

    A Cape Town non manca nulla, anche se i bianchi, ma anche i neri ricchi, vivono una vita da segregati, perchè la criminalità è spaventosa.
    Pian piano i bianchi nativi, africaner,superano le discriminazioni all’incontrario.
    Dalla loro hanno le professioni, e la finanza, quelle senza le quali il Sudafrica sarebbe finito in sei mesi.
    Ma i problemi sono immensi.
    A fine anno spero di andarci, quando mia figlia concluderà quel dottorato.
    Lei ci va due o tre volte l’anno ed è ospite dei discendenti da parte di mia nonna, ormai mescolati con inglesi e scozzesi.
    Dice che è una terra affascinante .

    ciao Sylvi

  21. alessandro
    alessandro says:

    Per Tempesta

    Aggiunta:::::::::::quello che hai detto sui gatti non ha una logica
    eppure io ci credo perche´ so che puo´ essere cosi´………..
    e come faccio a saperlo?perche´ applico delle tesi?
    no,,,,,non credo:
    lo so perche´:
    -conosco certi studi sugli animali
    -ho un gatto
    -ho letto quelle meravigliose poesie di Baudelaire
    -ho fatto sogni riguardanti gatti
    -ecc-ecc-

    unisco tutte quelle cose e viene fuori coerenza

  22. sylvi
    sylvi says:

    x C.G:

    Ora capisco.
    Seduta su un masso a Capraia, sopra il porticciolo, sentivo puzza di Lambretta!!!

    Il Motoschifo di Formigoni, 16/17metri è uno spaventoso mangiasoldi e non è dei migliori delle marche italiane.
    Comodo è comodo, per chi vuole solo essere comodo e far vedere che c’è!
    Ma mi pare che il Piersilvio abbia qualcosa di super, come il suo Papà!!!
    Comunque non sono porti da frequentare in agosto.

    Sylvi

  23. Uroburo
    Uroburo says:

    la chiave e´ solo ed esclusivamente del soggetto………una volta scoperta il soggetto riesce a dare un senso a tutti i fatti della sua vita,,,,, alessandro { 12.04.10 alle 17:27 }
    —————————————————-
    Dai alessandro, voliamo bassi che è meglio.
    Riuscire a dare un senso ai fatti principali della propria vita mi sembra già una cosa straordinaria.
    Un cordiale saluto U.

  24. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Marco,
    che io sappia il cristianesimo è stata l’unica religione del passato (a parte l’ebraismo degli zeloti che però valeva solo per i loro) a ritenere di essere l”unica e l’esclusiva a possedere la verità.
    Le altre religioni valevano per i loro, quella cristiana è rapidamente diventata “cattolica”.
    Forse perchè nessun’altra religione è diventata così immediatamente fatto politico e quindi si è sviluppata secondo i parametri non tanto della religiosità quanto secondo della politica, e per di più di una politica assolutistica.
    Il Sistema Unico cristiano DOVEVA valere per tutti e non solo per i loro. L”islam, ad esempio, raramente è arrivato a tanto.
    Un saluto U.

  25. alessandro
    alessandro says:

    Per Uroburo::::::::::
    hai ragione, e io intendevo di tutti i fatti importanti …non certo che ,in questo momento, sto fumando una sigaretta,per es..
    solo he aggiungerei che molto fatti((((non solo fatti pero´,uroburo, io parlavo anche di relazione tra il soggetto e il mondo))))possono apparire insignificanti o casuali e,invece, senza certi fatti(((appprentemente insignificanti e/o casuali)))) il tutto( non sto parlando di metafisica!) assume un senso altrimenti inspiegabile.

  26. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    La Lambretta non puzza assolutamente. Qualche ipocondria, data l’età, e vabbè, ma per il resto un’arzilla zimarra.
    Altrochè!
    Se sei stata a Capraia Isola avrai senz’altro visto Cala Rossa.
    Uno spettacolo della natura di questa isola piccola e misteriosa.
    C.G.

  27. alex
    alex says:

    @ Piter (461)
    Ma come, slimy boy, mi risponde? Ma non aveva scritto che…? Vedo però che il Suo argomentare continua a non andare oltre i liquami, i trogoli e gli olezzi; d’altronde, è risaputo, ognuno parla volentieri di ciò che stima ed apprezza maggiormente.
    Comunque, e la chiudo qui, si dia pace mai diar, profumerò sempre rispetto ad uno come Lei.

  28. alex
    alex says:

    @ Mr. Lambretta (471)
    Ecco bravo, rilegga, tanto il mio invito per le prescrizioni è sempre valido.
    – – – – – – – –
    “…Ma sai, tra le kakkette dell’ Alex d’oltre oceano e quelle di questo qui…”
    Toh, dopo il b(r)i-tannico, un altro estimatore del genere!

  29. sylvi
    sylvi says:

    x C.G.

    Andavamo adagio adagio con pinne e boccaglio per paura di spaventare quel mondo meraviglioso che stava a pelo d’acqua.

    Il porticciolo tiene si e no sei barche, ma fosse per me proibirei l’attracco a chi ha più di venti hp.

    Sylvi

  30. alessandro
    alessandro says:

    Per Controcorrente,Uroburo e Tempesta:::::::::::::
    forse con poca umilta´,,,,,,,,,ad ogni modo…. ci tengo a questo discorso
    perche´ credo che abbia,all´interno, anche una valenza morale che si potrebbe benissimo applicare alla vita reale o letteraria e puo´ essere anche un modo per discernere il positivo dal negativo(((?)))……
    due es.uno letterario e uno pratico:::::::::::
    ——1—–fino a un po´ di tempo fa mi piaceva il decadentismo narrativo(Musil, Kafka,Svevo….ecc.ecc.)…………..ma oggi non piu´perche´ ,che so io, non mi interessa Joseph K. che “muore come un cane” e nemmeno il sig. Zeno Cosini che, alla fine, non riuscira´ a smettere di fumare……….
    certo quei romanzi vanno letti ma ,piu´ che altro, per imparare i trucchi del mestiere, per il modo in cui sono scritti……………
    per il resto sono romanzi che non trasmettono luce;

    supponiamo che Tizio ,in uno scatto d´ira, uccida qualcuno;
    se si applicasse solo ed esclusivamente la morale della vita,pero´,
    noi saremmo costretti ad essere, apriori, contro Tizio e ,probabilmente, sbaglieremmo perche´ Tizio puo´ aver ucciso a causa di un trauma non superato o per altri reconditi motivi……e che non e´ affatto detto che Tizio uccidera´ ancora……….come non si sa se dopo quell´atto Tizio diventi una persona dolcissima:
    questo esempio(((che e´ solo un esempio, perche´ qualche persona potrebbe gia´ pensare che io stia facendo un elogio dell´assassino……..che non e´ minimamente la mia attenzione))))vuole comunque dare senso anche a quell´atto
    e, di per se´, vuole soprattutto rappresentare la negazione, a priori, della pena di morte.
    Ancora una volta, siamo dalla parte della vita(e del simbolo).

    salutoni, e ……..

  31. Peter
    Peter says:

    x alessio

    guarda che ne’ CG, ne’ Marco ne’ io stimiamo te o le k…tte. Ne’ stimiamo o minimamente apprezziamo il genere coprolalico. Ma dove c’e’ letame, non possiamo inventarci i fiori. Semplice

    Peter

  32. sylvi
    sylvi says:

    caro Alessandro,

    sono un’estimatrice di gialli, decadenti o meno…è uno dei miei tanti limiti, direbbe quel simpaticone di Uroburo…ma penso che per capire Scerbanenco bisogna “vivere” i luoghi, così Maigret di Simenon.
    Musil, Kafka, Svevo li trovo ancora bellissimi anche se amo ancora di più in assoluto Joseph Roth.
    Lo “sento” ogni volta che vedo la Cripta dei Capuccini a Vienna, ogni volta che attraverso quelle terre fra la Slovenia e l’Austria…

    Lo stesso libro apre con chiavi diverse, a seconda del lettore.
    Buona settimana

    Sylvi

  33. Controcorrente
    Controcorrente says:

    La Chiave!

    La chiave (mezzo) serve per aprire una porta!
    Dietro una porta normalmente si presume una stanza!
    Dentro una stanza si presumono “delle cose”.
    Ergo una chiave serve per vedere le cose che ci sono dentro la stanza.
    Vi sono poi persone che presumono di sapere cosa c’è dentro la stanza ,senza avere la chiave che apre la porta.
    Vi sono persone che sanno cosa c’è dentro la stanza,ma nascondono la Chiave, per impedire ad altri di vedere cosa c’è dentro la stanza.
    Io credo che ,dentro ad ogni stanza vi sia la possibiltà che esista quantomeno un’altra chiave che serve ad aprire una nuova porta per accedere ad una nuova porta e così via.
    Vi sono infine persone che almeno una volta hanno apèrto una porta e hanno visto una stanza,E lì si sono fermati, pretendendo che nessuno cercasse più altre chiavi.
    E poi ci sono ancora i gattini ciechi che gli può aprire tutte le porte che vuoi e che non vedranno mai nulla.

    cc
    ps- ci sono anche quelli che appena entrano per primi in una stanza ,rubano tutto , dicendo che era la loro roba.

  34. alessandro
    alessandro says:

    Per Silvy:
    “lo stesso libro apre con chiavi diverse, a seconda del lettore”:

    penso proprio di si, e penso che ciascuno abbia la sua chiave

  35. Peter
    Peter says:

    x Alessandro

    sapevo che lei, da bravo figliolo, lo avrebbe citato.
    Il che pero’ non vuol dire che letame e fiori siano la stessa cosa, o che occorra apprezzare o annusare il letame per amore dei fiori che (forse) un giorno verranno…

    Peter

  36. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.
    Alla Punta dello Zenobito, sotto la torre saracena diroccata ci ho bivaccato due giorni e due notti.
    All’alba ho visto la tartaruga albina, specie rarissima, che se la spassava a pelo d’acqua. Dalla forte emozione, non feci in tempo a prendere la macchina fotografica, che sparì!
    Sarebbe stato uno scoop da pubblicare su Geo.
    Mi sarei mozzicato le dita…
    C.G.

  37. alessandro
    alessandro says:

    Per Controcorrente::::::::::::::
    mi basta, caro controcorrente……….
    con due precisazioni:
    1- mi piace pensare (piacere, cosi´ faccio un po´ contento anche Tempesta) che la chiave sia una soltanto e tante ma tante le stanze;
    2- Mai pretendere che qualcuno cerchi altre chiavi:::::::::

    versi per i gattini ciechi::
    (da farsi,stasera…….)

  38. sylvi
    sylvi says:

    x cc

    Leggevo il tuo post “profondo” facendo -sì- con la testa, incantata dalla tua “profondità”, poi…
    il tuo sociologico ps mi ha fatto cadere dalla poetica sedia!!!

    Ma è possibile????
    Sylvi

  39. alessandro
    alessandro says:

    Per Peter
    e io sapevo che lei, da bravo maestro, mi avrebbe risposto:il che pero´ non vuol dire pestare il letame sempre e comunque perche´ cosi´ facendo il letame resta quel che e´ ,,,,,,,,,,,
    che ,raggiunta una certa maturita´, e´ importante “parlare” anche col letame……….anche se i fiori un giorno non verranno………

  40. alessandro
    alessandro says:

    Per Silvy:::::::
    anche a me………………
    e una delle caratteristiche di Controcorrente e´,come dire, il suo dolce essere popolare con ,pero´, la sua cultura……………..
    ecco allora …….che per istinto Controcorrente abbassa il tono
    per essere, a suo modo, un po´ come quei gattini ciechi.

  41. Anita
    Anita says:

    ** Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l’addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.**
    (Aristotele)

  42. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Sylvi,
    spero solo che non ti sia fatta male cadendo dalla sedia!
    Non sono assicurato per danni da Post !
    cc
    Caro alessandro,
    questa sera non posso ,sarà per la prossima volta!

    cc

  43. alessandro
    alessandro says:

    un saluto a tutti……………….
    P.S.
    per Controcorrente::
    no..no……quella frase tra parentesi era solo per ricordarmi di scrivere dei versi sui gattini ciechi……………:in gamba,ciao

  44. Peter
    Peter says:

    x Marco

    la bravura dei piloti e’ un bonus, un di piu’ su cui non si dovrebbe fare affidamento, se non in circostanze del tutto imprevedibili ed eccezionali. E quando succede, se il pilota non ce la fa a salvare la situazione non se ne puo’ sempre fargliene una colpa. Le carenze di manutenzione e controlli hanno anche nei trasporti degli effetti cumulativi. E poi ci sono i voli in condizioni atmosferiche difficili.
    In sostanza, se mi danno una macchina con le gomme consumate ed i freni scadenti, un incidente avverra’ prima o poi. Obietterai che un bravo guidatore se la caverebbe ugualmente, ma e’ solo un’opinione.

    Peter

  45. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Alessandro, se io non sono un assassino lo devo a un carissimo amico che me l’ha impedito appena in tempo.
    Avevo 17 anni e un senso della giustizia molto più assoluto di quello che ho adesso, dopo 60 anni. Mi era stata fatta una grave ingiustizia.
    Proprio l’estate scorsa, eravamo in auto io e il mio amico, quando abbiamo visto passare la mia mancata vittima.
    “Ti ricordi?”, ho semplicemente .detto al mio amico. “Eccome, no?” mi ha risposto lui.
    Il mio ‘salvatore’ è il padre della mia amica artista Lucia Leuci. La mancata vittima è uno che è restato un pezzo di m. quale era da ragazzo.
    Questo, per dire come sia sbagliato giudicare solo sulla base del fatto avvenuto, senza tener conto delle motivazioni. C’è gente che merita di essere uccisa, sempre ammettendo che possa essere chiamata persona e non bestia della peggior specie.
    Ora P. mi accuserà di incoerenza. Se dipendesse da me, non ucciderei, ma farei in modo che ognuno pagasse per il peso dell’azione compiuta. Ci sono assassini che, piuttosto che punire, io premierei; ma a questo punto susciterei un vespaio tra i benpensanti e per ora soprassiedo. Per ora…

Trackbacks & Pingbacks

I commenti sono chiusi.