Ridicolini è in affollata compagnia: tutti a far finta che Ratzinger non c’entri nulla col vergognoso boom della pedofilia del clero cattolico, esplosa anche grazie al suo ordine di omertà del 2001

Quella del direttore del Tguno Augusto Minzolini che si presenta al telegiornale per annunciare al popolo che lui non si farà dimezzare è una delle battute più ridicole sentite negli ultimi tempi. Mi pare di sentire Netanyahu che pretende la cacciata dell’Iran dall’ONU con il solito trucco dello spacciare il “crollo del sionismo” auspicato non solo da Teheran per la “distruzione di Israele” che in Iran nessuno si sogna di volere, mentre semmai è da cacciare Israele visto che s’è messa sotto i piedi una ottantina di risoluzioni e raccomandazioni dell’Onu. Della quale Onu Israele continua a fregarsene come se ne frega della molto propagandata volotà di pace degli Usa versione Obama. Domanda: ma come si può dimezzare” un Minzolini che s’è già ridotto di suo ad essere la caricatura di quello che era una volta? Se ci si riduce a Scodinzolini significa essere un Minzolini ben più che dimezzato, ridotto a meno d’un francobollino.

Ma non possiamo prendercela troppo con il comico direttore del Tguno se da parte sua il papa in persona e tutto il suo entourage più la totalità della stampa italiana fa finta, a differenza di quella tedesca, di non sapere che l’infamia della pedofilia galoppante in Santa (?) Romana (!) Chiesa ha potuto prosperare grazie all’ordine scritto emanato dallo stesso Ratzinger nel giugno 2001 ai vescovi di tutto il mondo di tacere alle autorità civili qualunque caso di pedofilia e di adescamento di maggiorenni durante la confessione. Se l’intera stampa si riduce a complice omertoso dei protettori dei pedofili non ci si può meravigliare se un Minzolini si riduce come s’è ridotto.
“E’ l’Ittaglia, bellezza!”, esclamerebbero in Via col vento fin che dura.

Ecco il testo integrale tradotto dal latino dell’ordine impartito per iscritto da Ratzinger e Bertone:


«LETTERA inviata dalla Congregazione per la dottrina della fede ai vescovi di tutta la Chiesa cattolica e agli altri ordinari e prelati interessati, circa I DELITTI PIU’ GRAVI riservati alla medesima Congregazione per la dottrina della fede, 18 maggio 2001
Per l’applicazione della legge ecclesiastica, che all’art. 52 della Costituzione apostolica sulla curia romana dice: “[La Congregazione per la dottrina della fede] giudica i delitti contro la fede e i delitti più gravi commessi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti, che vengano a essa segnalati e, all’occorrenza, procede a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche a norma del diritto, sia comune che proprio”, era necessario prima di tutto definire il modo di procedere circa i delitti contro la fede: questo è stato fatto con le norme che vanno sotto il titolo di Regolamento per l’esame delle dottrine, ratificate e confermate dal sommo pontefice Giovanni Paolo II, con gli articoli 28-29 approvati insieme in forma specifica.
Quasi nel medesimo tempo la Congregazione per la dottrina della fede con una Commissione costituita a tale scopo si applicava a un diligente studio dei canoni sui delitti, sia del Codice di diritto canonico sia del Codice dei canoni delle Chiese orientali, per determinare “i delitti più gravi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti”, per perfezionare anche le norme processuali speciali nel procedere “a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche”, poiché l’istruzione Crimen sollicitationis finora in vigore, edita dalla Suprema sacra Congregazione del Sant’Offizio il 16 marzo 1962, doveva essere riveduta dopo la promulgazione dei nuovi codici canonici.
Dopo un attento esame dei pareri e svolte le opportune consultazioni, il lavoro della Commissione è finalmente giunto al termine; i padri della Congregazione per la dottrina della fede l’hanno esaminato più a fondo, sottoponendo al sommo pontefice le conclusioni circa la determinazione dei delitti più gravi e circa il modo di procedere nel dichiarare o nell’infliggere le sanzioni, ferma restando in ciò la competenza esclusiva della medesima Congregazione come Tribunale apostolico. Tutte queste cose sono state dal sommo pontefice approvate, confermate e promulgate con la lettera apostolica emanata come motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela.
I delitti più gravi sia nella celebrazione dei sacramenti sia contro la morale, riservati alla Congregazione per la dottrina della fede, sono:
– I delitti contro la santità dell’augustissimo sacramento e sacrificio dell’eucaristia, cioè:
1° l’asportazione o la conservazione a scopo sacrilego, o la profanazione delle specie consacrate:
2° l’attentata azione liturgica del sacrificio eucaristico o la simulazione della medesima;
3° la concelebrazione vietata del sacrificio eucaristico assieme a ministri di comunità ecclesiali, che non hanno la successione apostolica ne riconoscono la dignità sacramentale dell’ordinazione sacerdotale;
4° la consacrazione a scopo sacrilego di una materia senza l’altra nella celebrazione eucaristica, o anche di entrambe fuori della celebrazione eucaristica;
– Delitti contro la santità del sacramento della penitenza, cioè:
1° l’assoluzione del complice nel peccato contro il sesto comandamento del Decalogo;
2° la sollecitazione, nell’atto o in occasione o con il pretesto della confessione, al peccato contro il sesto comandamento del Decalogo, se è finalizzata a peccare con il confessore stesso;
3° la violazione diretta del sigillo sacramentale;
– Il delitto contro la morale, cioè: il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età.
Al Tribunale apostolico della Congregazione per la dottrina della fede sono riservati soltanto questi delitti, che sono sopra elencati con la propria definizione.
Ogni volta che l’ordinario o il prelato avesse notizia almeno verosimile di un delitto riservato, dopo avere svolte un’indagine preliminare, la segnali alla Congregazione per la dottrina della fede, la quale, a meno che per le particolari circostanze non avocasse a sé la causa, comanda all’ordinario o al prelato, dettando opportune norme, di procedere a ulteriori accertamenti attraverso il proprio tribunale. Contro la sentenza di primo grado, sia da parte del reo o del suo patrono sia da parte del promotore di giustizia, resta validamente e unicamente soltanto il diritto di appello al supremo Tribunale della medesima Congregazione.
Si deve notare che l’azione criminale circa i delitti riservati alla Congregazione per la dottrina della fede si estingue per prescrizione in dieci anni. La prescrizione decorre a norma del diritto universale e comune: ma in un delitto con un minore commesso da un chierico comincia a decorrere dal giorno in cui il minore ha compiuto il 18° anno di età.
Nei tribunali costituiti presso gli ordinari o i prelati possono ricoprire validamente per tali cause l’ufficio di giudice, di promotore di giustizia, di notaio e di patrono soltanto dei sacerdoti. Quando l’istanza nel tribunale in qualunque modo è conclusa, tutti gli atti della causa siano trasmessi d’ufficio quanto prima alla Congregazione per la dottrina della fede.
Tutti i tribunali della Chiesa latina e delle Chiese orientali cattoliche sono tenuti a osservare i canoni sui delitti e le pene come pure sul processo penale rispettivamente dell’uno e dell’altro Codice, assieme alle norme speciali che saranno date caso per caso dalla Congregazione per la dottrina della fede e da applicare in tutto.
Le cause di questo genere sono soggette al segreto pontificio.
Con la presente lettera, inviata per mandato del sommo pontefice a tutti i vescovi della Chiesa cattolica, ai superiori generali degli istituti religiosi clericali di diritto pontificio e delle società di vita apostolica clericali di diritto pontificio e agli altri ordinari e prelati interessati, si auspica che non solo siano evitati del tutto i delitti più gravi, ma soprattutto che, per la santità dei chierici e dei fedeli da procurarsi anche mediante necessarie sanzioni, da parte degli ordinari e dei prelati prelci sia una sollecita cura pastorale.
Roma, dalla sede della Congregazione per la dottrina della fede, 18 maggio 2001.
Joseph card. Ratzinger, prefetto.
Tarcisio Bertone, SDB, arc. em. di Vercelli, segretario»

866 commenti
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  1. E MENO MALE!
    E MENO MALE! says:

    UE: MONS. ZANI, VIENE EMARGINATO CHI PROFESSA LA FEDE
    ‘In Europa gli Stati e la societa’ civile assumono comportamenti contraddittori nei riguardi delle religioni, come la marginalizzazione dell’esperienza religiosa a fatto individuale o la considerazione della confessionalita’ come un ostacolo al dialogo se non addirittura come causa di scontro di civilta”. Lo denuncia mons. Vincenzo Zani, sottosegretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, intervenenuto al seminario Cei sull’Insegnamento della religione. Secondo il prelato, ‘la negazione del diritto a professare pubblicamente la propria religione e ad operare perche’ le verita’ della fede informino di se’ anche la vita pubblica comporta conseguenze negative a vari livelli’ .

  2. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    buona festa di San Patrizio a tutti gli irlandesi.
    Oggi è giornata particolarmente difficile per le connessioni, sia fisse che mobili…speriamo bene.
    Ho studiato le problematiche dell’immigrazione qui da noi; è sempre stata una costante della nostra storia.
    C’erano le migrazioni definitive, come la tua, ma c’erano ancor più quelle temporanee, di solito dei maschi di casa; stagionali.

    senza considerare gli anni dal ’29 al ’35cr, durante la grande depressione, quando nei nostri paesi le ragazze di 16 o 17 anni erano costrette a partire: a Milano, a Torino, a Roma e a Palermo soprattutto.
    Erano le friulane “marrane”, non so esattamente il significato della parola.
    So però che erano considerate tutte puttane, perchè le ragazze meridionali mai sarebbero andate a servizio…tutte oneste…loro!!!

    Ho parlato e registrato molti di questi racconti; donne vecchie che ancora piangevano per la solitudine, la nostalgia, la lontananza dagli affetti patite…molto spesso costrette a difendersi e a rischiare “il lavoro” per il “padrone” che gli metteva le mani addosso…e spesso un padre a casa pronto a giudicarle o a terrorizzarle.
    Naturalmente quasi sempre senza diritti, nè versamenti per pensioni.
    Poi c’erano le balie che abbandonavano i loro figli per andare a nutrire quelli …di un’altra…
    Storie tragiche di miseria nera, mai raccontata pienamente per pudore, per vergogna …
    poi venne la IIGM che si portò via “almeno” uno o due uomini per famiglia…

    Per avere “grilli” avrebbero dovuto avere almeno abbastanza polenta…

    Raccontasse Marco la storia delle “portatrici carniche” che è un’epopea del coraggio e dell’abnegazione delle donne…altro che rotolarsi nei fieni!!!

    ciao Sylvi

  3. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    buona festa di San Patrizio a tutti gli irlandesi.
    Oggi è giornata particolarmente difficile per le connessioni, sia fisse che mobili…speriamo bene.
    Ho studiato le problematiche dell’immigrazione qui da noi; è sempre stata una costante della nostra storia.
    C’erano le migrazioni definitive, come la tua, ma c’erano ancor più quelle temporanee, di solito dei maschi di casa; stagionali.

    senza considerare gli anni dal ’29 al ’35cr, durante la grande depressione, quando nei nostri paesi le ragazze di 16 o 17 anni erano costrette a partire: a Milano, a Torino, a Roma e a Palermo soprattutto.
    Erano le friulane “marrane”, non so esattamente il significato della parola.
    So però che erano considerate tutte puttane, perchè le ragazze meridionali mai sarebbero andate a servizio…tutte oneste…loro!!!

    Ho parlato e registrato molti di questi racconti; donne vecchie che ancora piangevano per la solitudine, la nostalgia, la lontananza dagli affetti patite…molto spesso costrette a difendersi e a rischiare “il lavoro” per il “padrone” che gli metteva le mani addosso…e spesso un padre a casa pronto a giudicarle o a terrorizzarle.
    Naturalmente quasi sempre senza diritti, nè versamenti per pensioni.
    Poi c’erano le balie che abbandonavano i loro figli per andare a nutrire quelli …di un’altra…
    Piero Angela ha raccontato spesso della sua balia friulana.
    Storie tragiche di miseria nera, mai raccontata pienamente per pudore, per vergogna …
    poi venne la IIGM che si portò via “almeno” uno o due uomini per famiglia…

    Per avere “grilli” avrebbero dovuto avere almeno abbastanza polenta…

    Raccontasse Marco la storia delle “portatrici carniche” che è un’epopea del coraggio e dell’abnegazione delle donne…altro che rotolarsi nei fieni!!!

    ciao Sylvi

  4. Marta x Pino e x Tutti
    Marta x Pino e x Tutti says:

    Non riesco proprio a digerire la brutta storia con la Libia e mi dispiace che qualche tempo fa Controcorrente l’ha definita un tormentone, perchè a me proprio un tormentone non sembra , soprattutto quando ci sono in ballo vite umane e che per giunta non hanno nessuna colpa se un terrorista ha “sparato a caso nel mucchio”, o se volete, a scelto chi stava piu`vicino senza fare troppa fatica.
    Mi indigna il vergognoso comportamento del Governo italiano che si è sentito in dovere, sempre mandando avanti il povero Frattini, di lanciare stizzosamente un ultimatum al nostro Governo “REO” a sentir loro, che 160 diplomatici libici e famiglia Rais, non possono entrare nell’area Schengen.
    E`chiaro, per capirci meglio, che è quello che dorme nel lettone di Putin, come da abitudine, a dettare le regole, ora, anche in casa altrui.
    Guai a far un torto all’amicone libico, lo si sostiene e basta senza chiedersi perchè….anzi gli si fa dire alpovero Frattini che altri Paesi si sono lamentati, Spagna e Portogallo, sempre a sentire loro, naturalmente seguita, tanto per cambiare, da una smentita di spagnoli e portoghesi, che semmai hanno aggiunto “noi difendiamo un paese europeo e non una persona come il capo libico”
    Frattini ha anche aggiunto che se gli svizzeri non si decidono a chiudere la faccenda entro il 4 di aprile troveranno il modo per aggirare l’ostacolo!!!!….preferisco non commentare questa diplomazia.
    Non si chiede neppure il Governo italiano che 50.ooo lavoratori della fascia di confine lavorarno in Ticino e che già in occasione dello scudo fiscale tremontiano, quello che dichiara 39.000 EURO DI IMPONIBILE, qualche politico della zona è dovuto venire in Ticino a “sputtanare” i loro politici e a dire che i lavoratori erano molto preoccupati per il posto di lavoro.
    Il caro Frattini non ha avuto una parola di riguardo per l’ostaggio perchè non gliene frega niente.
    Sono veramente indignata.
    Scusate se mi sono permessa…..
    un saluto a tutti M.

  5. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro signor P.,
    credo proprio che continuerò a dire quel che penso su quegli argomenti nei quali riterrò di dover dire qualcosa.
    Invece mi sembra che lei faccia una gran fatica ad uscire dal quel suo solito stereotipo di polemiche personale francamente un tantino noiose. U.

  6. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Ricordo bene che negli anni 30 e 40, molte donne di servizio a Milano erano friulane.

    Mia zia carla ne aveva una, dopo la morte della loro fidatissima che era con loro da quando erano giovani.

    Mio papa’ aveva la Rosina, una del lodigiano, anziana, che dovette licenziare perche’ data l’assenza di mia mamma credeva di prenderne il suo posto, in tutti i sensi……

    Poi venne la Angela, friulana, una bella ragazza…ma la conobbi poco perche’ andai in collegio.

    Ciao, sono in ritardo, e’ venuta una amica con immensi problemi…e devo andare dal chiropractor.

    Anita

  7. Il signor P.
    Il signor P. says:

    156 Uroburo { 16.03.10 alle 13:36 } Caro signor P.,
    il suo messaggio n. 100 { 16.03.10 alle 0:53 } dimostra una scarsissima conoscenza di cosa sia il sistema politico italiano. Non solo ora ma da sempre.
    ——————————-
    Caro uroburo,
    Una risposta come questa qui sopra a un post che non aveva niente a che fare con il sistema politico italiano ma con la giustizia italiana dimostra che sei tu a fare polemiche personale, non solo con me ma anche altre persone.
    Si faccio gran fatica con risposte come la tua ma tu non fai nessuna fatica. Punto. La cura da te raccomandata farebbe molto bene anche a te.
    Gooood Daaay!

  8. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La storia delle portatrici carniche non la conosco. So soltanto che chi lascia una giovane moglie al paese per farsi vedere solo una volta l’anno, o ha sposato una santa o deve aspettarsi che lei compensi in altra maniera il vuoto di calore umano.
    Negli anni ’60 e ’70 quasi tutti i componenti maschili della mia comitiva avevano relazioni più o meno saltuarie con donne della categoria delle ‘vedove bianche’. Non lo si faceva con le donne locali, ma con quelle dei paesi confinanti.

  9. marco tempesta
    marco tempesta says:

    In quanto alle rinnovabili, Brunetta deve sponsorizzare il nucleare, è ovvio che parli così. Checchè lui ne dica, la qualità degli impianti alternativi continua a migliorare sia come rapporto prezzo-prestazioni, sia come innovazione tecnologica vera e propria. Poi, non appena si sarà approntato un qualcosa di rivoluzionario, ci penseranno i cinesi o i coreani a produrre in milioni di pezzi a costi abbordabili.

  10. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Sono comunque contento che Bersani punti molto sulle rinnovabili. Se si dessero soldi alla ricerca italiana, i tempi sarebbero certamente accelerati con beneficio di tutti.

  11. marco tempesta
    marco tempesta says:

    No, Anita, le vedove bianche sono quelle donne che, una volta sposate, vengono lasciate da sole al paese da un marito che va a lavorare all’estero per tutto l’anno e ritorna a casa solo a Natale o in estate per pochi giorni. Sono donne che vivono senza marito, pur avendone sposato uno. Da noi, oltre agli emigrati, ci sono anche gli imbarcati che tornano a casa ogni tre o ogni sei mesi, per pochi giorni. Anche in quel caso si parla di vedove bianche.
    Certo, non tutte sono disponibili ad amicizie ‘molto’ affettuose, ma almeno giù da noi il fenomeno è piuttosto diffuso, che io sappia. Lo era certamente negli anni ’60 e ’70 e più d’una ci arrotondava pure le scarse rimesse pecuniarie del marito. Di qui è nata la battuta”Le corna sono come i denti, quando spuntano fanno male, ma poi aiutano a mangiare”.

  12. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Molto spesso comunque, il coniuge emigrato non si limitava a lavorare, ma spesso metteva in piedi una relazione parallela, più o meno stabile. Con assoluta certezza, raramente restava fedele a sua moglie. Di conoscenti che hanno vissuto all’estero da soli, con la moglie al paese da sola, ne ho conosciuti un certo numero, quindi parlo con cognizione di causa, non in linea teorica.

  13. Peter
    Peter says:

    x Marco

    non hai risposto alla mia domanda. Cosa facevano se restavano incinte? aborti clandestini?

    Peter

  14. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Su Le Matin, i cittadini commentano la questione con Gheddafi, attualmente in escalation, dicendo che per la Svizzera sarebbe meglio uscire dal trattato di Schengen, perchè finora non si è visto alcun vantaggio a starci dentro, ma solo rogne.

  15. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Sylvi, tu puoi essere arrabbiata quanto vuoi ed idealizzare quanto vuoi, ma la realtà cruda è quella che ho descritto io. Sono situazioni che conosco per certe, non in via teorica.
    Non ho mai detto che TUTTE le mogli degli emigranti fossero di quella tale generosità, ma ti assicuro che il fenomeno era ( non so adesso) molto diffuso. Del resto di cosa scandalizzarsi? Forse che le donne non sono esseri umani che hanno bisogno ANCHE di una compagnia un po’ più ‘vicina’ della solita amicizia? Specie in situazioni in cui il marito era solo un fantasma per la quasi totalità dell’anno?
    Il fatto che tu abbia una certa percentuale di sessuofobia spinge chi ti frequenta a non parlarti di certi argomenti, quindi non ne vieni a conoscenza. Credi perciò che tutte le donne siano sante ed eroine. Saranno anche eroine, ma sulla loro castità ti assicuro che ti sbagli di grosso.

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Peter:
    sugli aborti clandestini non so dirti niente, non sono mai venuto a conoscenza di incidenti del genere, da parte di miei conoscenti abituali frequentatori di vedove bianche. Ero comunque amico dei figli del proprietario di una clinica che, fino a tutti gli anni ’70, si sapeva molto attiva con gli aborti clandestini, e so che di lavoro ce n’era in abbondanza. Ora questa clinica non esiste più, ma basta chiedere a Bisceglie a chi ha oggi più di 60 anni, ed avresti le stesse risposte che ho dato io.

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Rodolfo.
    Forse in Sicilia c’era più controllo. Qui da noi il fenomeno, insisto, era molto diffuso. Non potrai negare che anche da parte maschile, tra gli emigrati, ben pochi facevano la vita di S. Francesco.

  18. Peter
    Peter says:

    x Pino

    il mio post per AZ era per il suo articolo. Nessun fugace commento per le mie obiezioni?

    un saluto

    Peter

  19. alex
    alex says:

    @ Emmettì
    Mìì Emmettì, vorresti diri che le fìmmene degli emigrati buttane sono? E i loro masculi connutazzi? Occhio che Rudi emigrato iè!

  20. Peter
    Peter says:

    x Marco

    sulla percentuale di sessuofobia (camuffata da igienismo o civismo eroico) della signora Sylvi non posso non darti ragione.
    Tutti quei discorsi su ipotetiche malattie della pelle da contrarre su sdraio di nudisti…e poi il suo sdegno per i baci tra camerieri a Madrid, secondo lei dovevo denunciarli (-le) per attentato all’igiene, rischio di influenza suina, etc

    Peter

  21. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La moglie di Rudi apparterrà certamente alla categoria delle donne oneste, mai messo in dubbio.
    E’ lui che mette in dubbio che ce ne siano invece di ‘disoneste’ ( si fa per dire) in quantità statisticamente rilevante.
    Perchè non proviamo piuttosto a chiedergli se lui l’ha mai tradita sua moglie? O se è a conoscenza del comportamento di altri emigrati, in assenza delle mogli?
    O forse poichè l’uomo masculo iè, tutto gli è permesso?

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Peter, io parlo di ciò che conosco per certo. Se ho dei dubbi sulla veridicità di un’affermazione, lo premetto o uso il condizionale.
    Per cui, in effetti, di come si risolvessero tali incidenti, nenti sacciu.
    La sai quella dell’emigrato che torna al paesello e trova la moglie incinta? “Ma come è potuto succedere?” chiede il poverino a sua moglie ” Sai, guardando la tua fotografia, tanto era il desiderio che sono rimasta incinta”. Il poverino ci pensa un po’ su e poi protesta “Ma come è possibile, la foto a mezzobusto era!”

  23. sylvi
    sylvi says:

    caro Marco,

    tu mi dai della sessuofobica…io non ti rispondo per le rime…anche se ce l’ho sulla punta della lingua…!!!

    Potresti almeno limitarti alle donne che hai conosciuto biblicamente…io non ricordo di essere fra loro!!!!
    Potresti anche limitarti ai tuoi luoghi di residenza…
    Potrei spiegarmi il perchè della tua antipatia per i veneti e le venete…non te l’hanno data????

    Io non parlo delle pugliesi…e qualcosa da dire avrei…

    Inoltre quelle che hanno sgomitato per concederti le loro grazie, ho l’impressione, siano tutte “amiche” di tavolini traballanti…
    e forse traballano anche loro!
    Io non sono veggente…ma qualcosa “vedo” del tuo sessismo a tutti i costi!!!!!!!

    Dei maschi non ho parlato…hai tagliato e cucito tutto tu…..al solito!

    Sylvi

  24. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Sylvi, fatti un giro su facebook e ti accorgerai che il mondo non è come lo vedi tu.
    Io non sto parlando delle mie avventure sessuali, ma di una tendenza entro una certa categoria di donne. Non vedo cosa c’entri la mia vita sessuale con il discorso che stiamo affrontando. In ogni caso, per una vita ho frequentato le donne degli altri che, fortunatamente non la vedevano come te. Gli ultimi due comandamenti, insieme ai primi due, sono quelli che ho più trasgredito finora. Poichè certe trasgressioni si fanno in due, fà un po’ tu…
    Mai avuto a che fare con donne venete, comunque.

  25. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Una donna è come la traduzione di una versione di latino: se è bella non è fedele, se è fedele non è bella…
    Ma mentre aspetti la persona giusta..Due botte con quella sbagliata no?? ^_^
    —-
    Sono recentissimi pensieri espressi su facebook da una ragazza che so per certo essere seriamente fidanzata.
    ::::::::::::::::::
    Lo farò quando verrai,così non spreco tempo due volte !!!!!! Vieni a dormire con meeeeeee !!!!!
    —–
    recentissimo appello sempre da parte di una serissima professionista a un maschio che invece le si nega.

    parlo di un minimo esempio di comunicazione tra la nostra gioventù. Facebook è pieno di dialoghi di questo genere, fatti da donne normalissime, alcune anche sposate.
    Non mi si venga ora a dire che Facebook è solo un bordello online, perchè significa che siete fuori del mondo.

  26. sylvi
    sylvi says:

    caro Marco,

    se Facebook è il tuo termine di paragone per conoscere il mondo…non parlo più!
    Non vi sono iscritta perchè non voglio che si venda il mio indirizzo…non voglio inviti a giocare al Casinò nè consigli per gli acquisti di Via gra. Mio marito ha il suo sito!!!
    Sono stata al Casi nò a Velden, a Nova Gorica e a Portorose…
    Perdevo regolarmente i miei dieci euro e poi andavo a spiare i giocatori incalliti…quello era il vero divertimento…diciamo così!
    Immagino gli assatanati sessisti con quella faccia…del resto ne abbiamo uno a Capo!

    Dicevano che fossi una bella ragazza…ho abbondantemente scelto…puoi tranquillamente credermi sulla parola!
    Ma io e te, al riguardo, siamo alieni che si parlano; non serve neppure il “gallese”!

    Sylvi

  27. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Noto comunque che nessuno ha puntualizzato quanto sia disumano, nei confronti di una donna e nei confronti dei figli, mettere in atto un matrimonio che all’atto pratico è tale solo sulla carta.
    Cosa devo pensare dell’emigrante che sposa una donna ben sapendo che la vedrà massimo una quindicina di volte in 10 anni?
    Cosa devo pensare dell’emigrante che mette al mondo figli che non hanno la possibilità di avere un padre, se non all’anagrafe?
    Che devo pensare di una donna che accetta queste condizioni di vita?
    Eroi o grandi egoisti ed incoscienti?
    Eh, Sylvi?

  28. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Sylvi, dimostri di non conoscere Facebook, che è tutt’altro di quello che descrivi. C’è anche quello, ma è irrilevante in tutto il contesto. Nessuno ti chiede, in Facebook, di rendere pubblico il tuo indirizzo. Puoi non rendere pubblico neanche il tuo nome, se vuoi.
    Come vedi, dimostri di avere pregiudizi e di valutare secondo i tuoi pregiudizi.

  29. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    lei “deposita” il suo sedere ovunque? Affari suoi.
    Lei beve il caffè portato da due camerieri che si sbaciucchiano , magari con sputacchio incorporato?
    Sempre affari suoi!
    Io non ho mai confuso i rapporti personali con le ammucchiate.
    E’ un mio limite!
    Ma sono in ottima compagnia! Può credermi!

    Sylvi

  30. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    signora, lei ha seri problemi di proporzioni, limiti, senso della realta’, percezioni…

    Peter

  31. sylvi
    sylvi says:

    x Marco

    E inserire i fatti in un contesto storico?

    Tu conosci qualcuno che, OGGI, emigra e lascia a casa la famiglia? Soltanto extracomunitari, poveri loro!
    I migranti di cui parlavo partivano a marzo e tornavano a Natale,
    ben oltre mezzo secolo fa!

    Senti, caro, cos’è facebook lo so, ho due figli giovani, ricordi?
    Quel che vedo su internet mi basta e avanza, il resto preferisco, fin che posso, controllare di persona.

    Sylvi

  32. Iskra
    Iskra says:

    Egr, Sig Pino Nicotri,
    Editore e presumiamo
    Direttore del Giornale
    Elettrico A RRuota libera,

    siamo un gruppo di ibernati bolscevichi , mandati dal compagno Lenin, poco prima della sua morte nelle steppe siberiane per una ispezione.
    Per un incidente “strano” nel ritorno , il nostro vagone si è inabissato nei “ghiacci” perenni .
    Ancora sono misteriose le ragioni di tale incidente, ma non disperiamo di venirne a capo.
    Per uno strano caso del destino queste zone della Siberia si stanno liberando dai ghiacci e così noi,oggi, siamo nostro malgrado, la prova vivente che il metodo dell’ibernazione funziona.
    Grande stupore ha destato in noi lo scoprire che a distanza di tanti anni, si è potuto inventare un “giormale elettrico”, e grazie ad un MUgiko, siamo ora in possesso di un mezzo con cui capire cosa diavolo sia successo in tutti questi anni.
    Ma sorvolando su tutta una serie di questioni, siamo “capitati a caso” sul suo giornale elettrico.
    Spero voglia ospitarci anche per il futuro in quanto abbiamo deciso di rimanere per il momento nella “clandestinità”.
    Per intanto, già siamo in grado di fare dei complimenti , poichè digitando la parola “bolscevico”, ci è capitato di incappare nella COMPAGNA Sylvi, che penso parli anche LEI dalla clandestinità.
    Ci congratuliamo con la Compagna Sylvi, per lo stupendo scritto sulle donne carniche e la loro sofferenza.
    Il compagno Zulianov, esperto di problemi internazionali, appena gli si scongela “l’indice della mano destra” avrà la sollecitudine di mandare un pezzo dal titolo “Importanza e ruolo della Carnia nella Rivoluzione Mondiale”.

    Ci ripromettiamo però di fare le Pulci” su un scritto del Corrispondente suo, Marco Tempesta su una sua affermazione su Ebrei e Gesù Cristo al fine di correggerne una affermazione insulsa nel merito .
    Che tocchi proprio proprio a noi contestare,significa che nel mondo sta trionfando il “fariseismo” e ci stupiamo che la Brava Compagna Sylvi che vediamo preparata , si sia limitata ad una difesa d’ufficio ,senza entrare nel merito della questione.

    Siamo costretti ad interrompere la trasmissione, sperando che nel futuro Lei, Direttore Nicotri ,ci possa dare ancora accoglienza ed assistenzasul suo giornale elettrico,pregandoLa di non rilevare e divulgare “la nostra attuale posizione” in quanto ancora non abbiamo deciso se uscire o meno dalla clandestinita.
    Stiamo ancora valutando la situazione del Compagno PUTIN , che pare essere molto amico del vostro Berlusconi , per cui mi sembra ancora tutto da definire.
    Dalla Siberia,
    compagno
    Tontov

    Viva la Rivoluzione, viva la lotta delle compagne carniche sotto le bandiere dell LEGA , per la pace e il progresso dei popoli!

  33. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Per quel che riguarda gli episodi di cui ho parlato, li ho datati anni ’60 e ’70.
    Se per te Facebook è solo casinò e giochini varii, significa che i tuoi figli non ne fanno un uso corretto.
    In quanto alla privacy, nessuno ti vieta di farti una casella e-mail apposita, di mettere nome e cognome di fantasia, di mettere età e provenienza di fantasia. C’è chi lo fa. Naturalmente il nick è conosciuto dall’amico contattato. Prendi per esempio Kim Klimt, che è tra i mei amici. Io so perfettamente chi si celi dietro quel nick, ma tu come chiunque altro non potete evincere neanche se è un maschio o una donna. Figuriamoci il resto. L’eventuale spam va a finire nella casella email apposita, che tu non aprirai mai o aprirai solo per ripulirla dallo spam. In compenso, sei on touch con un mondo di gente che TU e non il computer, hai inserito nei contatti.

  34. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    non so di quali professionisti esattamente parli. Ma ho come la sensazione che ne abbia lunga pratica…

    Peter

  35. sylvi
    sylvi says:

    x Marco

    Invece io parlavo degli anni ’30 e ’40.

    ….i miei figli non fanno un uso corretto di facebook…???

    Si, forse è vero! Hanno anche altro da fare!

    Sylvi

  36. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Anch’io faccio altro. Uso facebook mentre sto elaborando immagini o scrivendo o comunque utilizzando il computer, per mantenere una costante comunicazione con una miriade di amici che altrimenti non potrei contattare se non spendendo iperboliche cifre al telefono. In tarda sera chiacchiero amabilmente con qualcuno o qualcuna, invece di guardare la tele. Leggendo tra le righe tutto ciò che viene postato in facebook, ho una visione molto più ampia di come giri il mondo, che non da semplice turista o da contatti occasionali dove nessuno si sbottona più di tanto. Essere dietro una tastiera, per tantissima gente significa entrare in un mondo in cui si riesce più facilmente ad essere se stessi. Le due famose donne di cui ho riportato i pensieri pochi post fa, non si sognerebbero mai di esprimersi a quella maniera in presenza di estranei.

  37. Peter
    Peter says:

    x Marco

    vedo che copi da me, che copiavo a mia volta da un certo Paratore. Ma la battuta era riferita alle traduzioni in genere, non alle donne. Erano le traduzioni ad essere come le donne, non le donne come le traduzioni

    Peter

  38. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Domani sono in partenza e non ho neanche preparato la valigia. Ho pagato però tre mesi di fitto anticipati, così non avrò il problema di tornare a casa ogni fine mese. Ho svuotato il frigo e regalato il contenuto, poichè quando sono via stacco la corrente elettrica.
    Mi dispiace solo per le arance del mio giardino, succosissime e dolci, che andranno perse in quanto nessuno le raccoglie. Mi dispiace anche per i meravigliosi gigli blu che stanno spuntando in quantità e non riuscirò a fotografare perchè sfioriranno prima che io torni. In compenso, non devo preoccuparmi dei miei gatti, che per mangiare vanno regolarmente a topi, sulle colline del circondario. Da me vengono solo per dormire.

  39. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Peter:
    non è un pensiero mio, l’ho copiato da facebook, postato da una ragazza pochi giorni fa. Come anche le altre due frasi citate, provenienti da due ragazze diverse, entrambe colte e lavoratrici, una delle due seria professionista in campo medico.

  40. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Gira su facebook:

    Un carabiniere ad un altro: ”Cos’è più lontano…la Luna o Londra?”
    “Londra ovviamente, mica la vedi da qui!”
    ——
    Ora qualcuno mi accuserà di aver detto che tutti i carabinieri sono scemi e mi chiederà di porgere le mie scuse all’Arma.
    Sempre asserito che l’italiano non è una lingua condivisa, ma una lingua interpretata!

  41. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Sono rientrato poco fa da tre giorni a Roma. Beh, il testo risente del fatto che è stato prodotto in Vaticano, anche come linguaggio. Il limite di 10 anni è fatto apposta per far andare in prescrizione i reati di pedofilia.
    La complicità dei mass media in Italia è vergognosa: se pubblicassi la lista dei giornalisti cui ho spedito il testo, con annessa spiegazione,e che fanno finta di nulla sputtanerei una serie di bei nomi. E pensare che in Germania è lo stesso ministro degli Interni incazzato nero per quell’ordine firmato da Ratzinger e Bertone. Ci sono comunità ora non ricordo se in Germania o, più probabilmente, in Iralnda che chiedono le dimissioni di questo papa. Il dramma è che andrebbero cacciati a pedate questo papa, questo nostro capo di governo, metà parlamento, metà vertice Rai, vari direttori Rai, ecc. Siamo davvero nella merda, mi scusi il termine, e fino alla fronte.
    Un saluto.
    pino

  42. alex
    alex says:

    @ Sylvi (286)
    “…Tu conosci qualcuno che, OGGI, emigra e lascia a casa la famiglia? Soltanto extracomunitari, poveri loro!…”
    – – – – – – – –
    Infatti i manovali e le badanti che provengono da Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Ungheria sono notoriamente extracomunitari, proprio come gli australiani, gli svizzeri, gli statunitensi e quelli che vivono in Vaticano.

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