Manifesto per la fondazione del partito Democrazia Laica. Per la difesa della laicità della Repubblica italiana (quindi anche della libertà di religione) e contro la guerra da “scontro di civiltà”

Il laicismo unisce, i clericalismi invece dividono. E spingono chiaramente verso una nuova disastrosa guerra chiamata “scontro di civiltà”. Se qualcuno vuole partecipare con me all’avventura della creazione del partito Democrazia Laica si faccia avanti. Questo è il manifesto che io propongo. Si accettano ovviamente suggerimenti e consigli, specie per il programma politico che io ho solo abbozzato in pochi punti.

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L’Italia è stata unificata e resa più civile, più moderna e più europea dalle personalità, dai gruppi, dalle associazioni e dai partiti laici e antitotalitari, cioè da un insieme che oggi è purtroppo molto indebolito e in via di estinzione come realtà organizzata e dotata di strutture politiche. Da qualche tempo è invece cresciuto l’interventismo della gerarchia vaticana nella vita politica della Repubblica Italiana, fino a superare abbondantemente in vari campi i limiti del lecito; interventismo che si è mobilitato non per la conquista di nuovi diritti dei cittadini italiani, quanto invece per impedirli. Di recente si è arrivati a sostenere che le leggi della Repubblica devono essere in sintonia con il credo man mano elaborato in Vaticano.
Questo comportamento, da religione di Stato, spinge da una parte all’ossequio filoclericale e dall’altra all’anticlericalismo, eccessi da evitare entrambi, ma spinge anche in direzione contraria al diritto di libertà di culto, inteso come diritto alla libertà per ogni culto, compreso il culto del non credere. Il Vaticano ha tentato a lungo d’imporre alla Comunità Europea il cappello delle “radici cristiane” nel progetto di Costituzione europea. Il tentativo finora è andato a vuoto e nel frattempo la Spagna, ex sagrestia d’Europa, si è molto laicizzata, diventando molto più moderna ed europea. Per bilanciare tali perdite il Vaticano ha aumentato la pressione sulla Repubblica italiana, con il chiaro scopo di farne il proprio “zoccolo duro” per non perdere anche l’influenza, i privilegi e il potere che da secoli esercita sul territorio italiano.

La libertà di scelta religiosa e di scelta atea o agnostica è un diritto inalienabile, che parafrasando una nota frase di Camillo Benso di Cavour potremmo riassumere con l’espressione “Libere Chiese in libero Stato”, aggiornandola ed ampliandola in “Libere Chiese in libera Europa”. Il crescendo di invadenza vaticana va però in direzione opposta a tale diritto e a parte dei diritti universali dell’uomo, e legittima per reazione un’analoga invadenza da parte di altre religioni, aumentando così il pericolo del ripetersi di esiti drammatici già vissuti in passato, e contribuisce in modo preoccupante al deterioramento della scuola e della sua centralità nella formazione dei cittadini e del futuro del Paese. Ecco perché l’invadenza del Vaticano va contrastata, con urgenza e fermezza, ed ecco perché quella delle altre confessioni va prevenuta con altrettanta urgenza e fermezza prima che sia troppo tardi. Si può essere cristiani e cattolici senza inginocchiarci anche fuori dalle chiese, così come si può essere atei o professare altre religioni senza per questo tenere sermoni o montare in cattedra fuori dai propri templi.Pur tralasciando le passate mobilitazioni della gerarchia clericale contro quelli che sono poi diventati diritti civili, come il diritto al matrimonio con rito non religioso, il diritto alla contraccezione preventiva, all’aborto e ai trapianti di organi, ancora oggi i cittadini italiani pagano le conseguenze dell’interventismo del Vaticano in troppi campi:
•    fecondazione assistita;
•    convivenza more uxorio di cittadini dello stesso sesso;
•    diritto alla contraccezione;
•    diritto alla pillola del giorno dopo;
•    diritto all’aborto terapeutico senza l’ostacolo delle cosiddette “obiezioni di coscienza” e senza intollerabili pressioni di presunti “amici della vita”;
•    diritto a decidere sulla propria morte contro l’accanimento terapeutico deciso da estranei contro la volontà dell’interessato e dei suoi congiunti, anche ben oltre il limite della umana dignità;
•    diritto alla prescrizione medica di sostanze utili ad attenuare l’insostenibile dolore fisico nei malati terminali.
•    diritto all’eguaglianza, almeno nelle scuole pubbliche, da parte di insegnanti di materie non religiose nei confronti degli insegnanti di religione, sfacciatamente preferiti nelle graduatorie per l’assunzione in ruolo.
Il dilagare di malattie sessuali quali l’Aids, che in Africa miete centinaia di migliaia di vittime e crea un mare di orfani, a causa del divieto “religioso” del preservativo, perfino in presenza del suo utilizzo a fini procreativi senza rischio tra sieropositivi, indica che questi argomenti non hanno nulla né di religioso da una parte né di ideologico dalla parte contrapposta. Si tratta di problemi drammaticamente concreti, che creano dolore e sofferenza in tutti coloro che si vedono privare la dignità di nuovi diritti e l’esercizio della propria sessualità senza i condizionamenti di tabù imposti dall’alto per motivi che in realtà nulla hanno a che vedere con la religione.
Purtroppo l’invadenza della gerarchia vaticana non si ferma ai temi citati, ma si spinge anche a pretendere una serie di privilegi decisamente inaccettabili, perché oltretutto contraddicono pesantemente il principio di eguaglianza dei cittadini e tra fedi diverse, compresa la fede nella mancanza di fede:
•    incasso di quasi l’80% del gettito fiscale dovuto all’8 per mille versato da molti contribuenti all’atto della dichiarazione dei redditi senza specificare il beneficiario. Il libro L’obolo, scritto dal giornalista Curzio Maltese, ha rivelato l’impressionante ammontare delle cifre incamerate ogni anno dal Vaticano in questo modo. Cifre che meglio sarebbe investire nella scuola, cioè nel futuro dei giovani e quindi dell’intera società;
•    esenzione da tasse come l’Ici ottenuta in molti modi, anche inserendo piccoli spazi per il culto in immobili chiaramente ad uso commerciale, turistico, ecc. E’ da notare come varie inchieste giornalistiche e buoni libri dimostrano che il Vaticano possiede beni immobili pari a un quarto di tutti quelli esistenti a Roma e un quinto di tutti quelli esistenti in Italia;
•    nomina anche nelle scuole pubbliche degli insegnanti di religione su decisione del vescovo locale, anziché per concorso come per tutti gli altri insegnanti;
•    privilegio nell’assunzione a tempo indeterminato degli insegnanti di religione rispetto a tutti gli altri anche aventi maggiore anzianità, e con il ministro Giulio Tremonti privilegio perfino negli aumenti di stipendio;
•    licenziabilità dei citati insegnanti di religione a discrezione del vescovo locale;
•    stanziamenti sempre più sostanziosi per la scuola privata, che in Italia è di fatto quella gestita dal Vaticano o da organismi ad esso facenti capo. La Regione Lombardia è arrivata al punto di stanziare fondi per aiutare le famiglie che, per i propri figli, alla scuola pubblica preferiscono quella privata, cioè di fatto confessionale. Si utilizza quindi il pubblico denaro per degradare ulteriormente la scuola pubblica! Degrado che l’attuale ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, vuole acuire a livello nazionale imponendo a tutte le Regioni le stesse regalie di danaro pubblico a favore della preferenza per le scuole private, vale a dire facenti capo al Vaticano, a discapito di quelle pubbliche, facenti capo cioè alla Repubblica Italiana. E’ invece il ruolo centrale e strategico della scuola pubblica nel futuro di un Paese civile che deve essere recuperato e rilanciato con urgenza, pena il declino irreversibile e annessi possibili esiti traumatici.


Poiché i vescovi non sono nominati dalle rispettive comunità di credenti, bensì dallo Stato del Vaticano e ad esso debbono rendere conto, ne consegue che la Repubblica Italiana ha ceduto parte della propria sovranità a uno Stato estero qual è a tutti gli effetti il Vaticano, anche in tema di esercizio del diritto internazionale.
Oltre a ciò, il problema è che gli insegnanti in questione non sono insegnanti di religioni o storia delle religioni, come dovrebbero invece essere, bensì di fatto solo insegnanti di religione cattolica, intesa sempre e comunque come “la vera religione”. Su questo punto la gerarchia facente capo al Vaticano e alcune forze politiche al suo seguito e adoratrici della “realtà territoriale” hanno preso posizione esplicita, anche in tempi recenti, appellandosi alla tradizione, alla “identità italiana” e alle “radici europee”.
Riguardo all’invocare le tradizioni come un obbligo da perpetuare, bisogna sottolineare che anche lo schiavismo, le case di tolleranza, lo sfruttamento dei minori, la subordinazione della donna e la sua mancanza del diritto di voto, la monarchia, la pena di morte, la tortura, il disprezzo verso gli ebrei perché “popolo deicida”, la mancanza di diritti eguali per tutti e perfino la mancanza dell’habeas corpus, tutte queste realtà storiche sono state delle tradizioni. Tradizioni durate molti secoli e a volte millenni, ma non per questo abbiamo dovuto restarne prigionieri, ce ne siamo anzi per fortuna liberati. Le “tradizioni” sono da sempre in continuo aggiornamento e volerle ingessare o restarne prigionieri è – per usare un linguaggio caro al clero vaticano – contro natura, oltre che contro la Storia e i diritti universali degli esseri umani.


Riguardo l'”identità italiana”, non è il Vaticano il più adatto a parlarne e a spiegare cosa essa sia. Non è infatti fare dell’anticlericalismo ricordare che il papato si è opposto più di una volta alla realizzazione dell’unità d’Italia, unità che avrebbe potuto essere realizzata già dai Longobardi, i laboriosi lombardi di oggi, ben 800 anni prima di quanto avvenuto. L’unità d’Italia è stata peraltro conquistata appena 150 anni fa e a prezzo di guerre anche contro lo stesso Stato pontificio. Come qualunque altra, l’identità italiana è comunque cambiata nel tempo, modificandosi sotto l’incalzare della Storia ed emancipandosi sotto l’incalzare del sapere, della cultura e del progresso in generale.
Riguardo infine alle famose “radici cristiane” dell’Europa, da qualche tempo fatte diventare “giudaico-cristiane”, con una inversione di 180 gradi rispetto alla tradizione, è il caso di dirlo, durata 16 secoli, ci sono da notare alcune cose.
La prima è che nonostante le intenzioni del Vaticano il termine “giudaico-cristiano” rende evidente la stessa realtà che esso vuole nascondere, e cioè che le radici in questione hanno origini ben più antiche (esse affondano nel Vicino e Medio Oriente): né l’ebraismo e neppure il cristianesimo sono infatti realtà “made in Europe”, dove sono infatti arrivate dal Medio Oriente.
La seconda cosa da notare è di fatto una prosecuzione della prima. Se la definizione “giudaico-cristiane”, riferita alle radici in questione, indica implicitamente che esse arrivano fino in Oriente, c’è da aggiungere che in realtà esse affondano molto più in là di quanto comunemente si voglia ammettere e far sapere: nonostante la damnatio memoriae dei popoli pagani operata dal Vaticano con la Bibbia, le nostre radici arrivano infatti fino in Mesopotamia e oltre. Basta notare come perfino piccole realtà di essenziale uso quotidiano, come l’orologio e il calendario, i numeri e le operazioni aritmetiche, per non parlare di molto altro, sono eredità che abbiamo ricevuto da spazi territoriali e culturali che abbracciano almeno 3-4.000 anni di storia e comprendono in forma organica l’attuale Vicino e Medio Oriente, spingendosi peraltro ancora più in là.
Voler far partire la Storia dal tempo della Bibbia o da quello più recente dei vangeli rappresenta un grave errore, oltre che un sopruso nei confronti della verità. Vale a dire, una falsificazione della Storia, ovvero dei fatti realmente accaduti, anche se troppo spesso volutamente ignorati, specie in relazione alle loro influenze sulla cultura e sull’identità dei popoli. Tale ignoranza è però oggi non più ammissibile alla luce delle imponenti acquisizioni realizzate da discipline quali l’archeologia, la storiografia, lo studio delle lingue precedenti il greco e il latino e lo studio delle conoscenze scientifiche e tecnologiche di popoli e culture anteriori, e non di poco, ai greci e ai latini. Anteriori cioè ai popoli e alle culture alle quali usiamo far ascendere le nostre radici precedenti il cristianesimo e precedenti la stessa presa di coscienza dell’esistenza del territorio chiamato Europa.
La terza cosa da notare, infine, è che le radici vantate dal Vaticano sono state man mano favorite e poi imposte manu militari per motivi politici dal potere imperiale, quello di Costantino e Teodosio prima e di Carlo Magno dopo, recidendo, con metodi non di rado degni dei moderni talebani, radici ben più antiche. E’ ormai assodato e noto che le più importanti ricorrenze cristiane, quali il Natale, la Pasqua, la Quaresima, ecc., non sono altro che tradizioni preesistenti, “pagane”, delle quali il clero romano si è semplicemente appropriato. Perfino le processioni e la venerazione delle immagini sacre ci sono state trasmesse dall’antico Egitto e dalla Mesopotamia, oggi quest’ultima ancor più aborrita perché si chiama Iraq.


Se non si puntano i piedi sulla demistificazione delle “radici europee” e del'”identità italiana” – rispettivamente definite “radici cristiane” e “radici cattoliche”, con insistenza crescente da quando è nata la Comunità Europea, e recentemente trasformate entrambe in “giudaico-cristiane” – si finirà con il restare prigionieri dell’evidente strategia vaticana di ricerca di una qualche forma di coesistenza tra cristianesimo ed ebraismo, inclinata in realtà sempre più pericolosamente verso lo scontro con il mondo islamico, esponendoci quindi prevedibilmente al suo risentimento e alle sue reazioni.
Quello con il mondo islamico è uno scontro iniziato in tempi moderni con la spedizione di Napoleone in Egitto due secoli fa, ma già inaugurato in tempi anteriori con le varie crociate. Che altro non erano se non guerre europee volute dal Vaticano contro il mondo non solo islamico. Viceversa, si rischia che eventuali e peraltro auspicabili accordi di pacifica convivenza tra le diverse confessioni stendano una ancor più spessa e pesante cappa multi clericale sui diritti dei cittadini italiani tutti, laici e non laici, che seguono una religione o che non ne seguono nessuna. E nel caso di ormai non impossibile rottura dell’unità d’Italia, con conseguente espulsione della sua parte più debole dalla Comunità Europea, la situazione che si sta creando potrebbe avere conseguenze devastanti.


A tutto ciò bisogna aggiungere che in parallelo con l’aumento dell’invadenza clericale nella vita politica è cresciuta anche nella realtà delle scuole private il ruolo di Comunione e Liberazione, organizzazione filoclericale che punta a occupare nell’intero settore della scuola uno spazio simile a quello che è riuscita ad occupare nel settore della sanità della Regione Lombardia, diventata per alcuni politici regionali l’equivalente di ciò che è Mediaset per Silvio Berlusconi. Comunione e Liberazione ha inoltre contribuito ad alterare la natura della politica sanitaria lombarda: se tale politica prima era modellata sulla realtà della distribuzione statistica e territoriale delle patologie,  oggi invece è modellata sulla struttura e sulle esigenze del mondo della produzione sanitaria e farmaceutica. Si vuole forse snaturare anche il mondo della scuola con analoghi cambiamenti di rotta e di obiettivi? Nella scuola si vuole piegare l’interesse generale a favore di quello “privato”, in gran parte confessionale e comunque sempre affaristico?
Più in generale, il dilagare di Comunione e Liberazione nella realtà economica e politica lombarda è ben documentato dal libro dal titolo significativo: Assalto al potere in Lombardia, scritto da chi ben conosce il tema, perché dipendente della giunta regionale e per rappresaglia è stato sospeso pro tempore dal lavoro.
C’è da notare che Comunione e Liberazione è nata proprio in Lombardia, per l’esattezza a Milano, grazie all’uso molto disinvolto che il famoso professore di religione don Luigi Giussani fece negli anni ’60 del suo ruolo tra gli studenti del liceo Berchet dove insegnava. L’esempio del sacerdote Giussani – definito grande educatore, omettendo però che educava al cattolicesimo molto poco laico – trova oggi volenterosi imitatori. Nelle scuole private nell’orbita di Comunione e Liberazione non di rado gli insegnanti praticano, nei confronti di cognizioni e dottrine sgradite, la strategia del riduzionismo o del negazionismo, per esempio nei riguardi del darwinismo e dell’evoluzionismo, sostituiti d’autorità con il creazionismo biblico, ma anche sostituendo buona parte della storia antica con i miti della Bibbia, fatti passare per verità storiche quando è ormai assodato che non lo sono e che pertanto alimentano invece odi millenari tra varie confessioni con danno dei rispettivi popoli.


Una scuola pubblica che insegni istituzionalmente nello stesso tempo due cose tra loro opposte e inconciliabili, vale a dire da una parte la storia e il pensiero critico, quindi anche scientifico, con il personale docente scelto dallo Stato italiano e dall’altra il suo opposto fideistico, quali per esempio il creazionismo e i miti biblici con il personale scelto ad nutum dal vescovo, è una scuola che offende il dettato costituzionale sulla parità dei cittadini italiani e che non è in grado di formare menti dotate di sufficiente intelligenza critica e capacità scientifica.
Una tale formazione scolastica, contraddittoria e schizofrenica, non è la più adatta per reggere le pesanti sfide economiche, culturali e globali che sempre più ci vengono lanciate da Paesi come l’India e la Cina, giganti che, spogliatisi ormai del tutto degli abiti coloniali imposti in passato dall’Europa, la stanno raggiungendo in molti campi. Con la prospettiva di superarla e soppiantarla nel ruolo mondiale. E’ quindi la scuola pubblica, non le singole confessioni né quella dominante, che deve essere messa al centro dell’interesse generale.


E’ la stessa Comunità Europea a lanciare l’allarme con una apposita risoluzione, la numero 1580 del 4 ottobre 2007, che vale la pena citare per intero in calce a questo documento, e che mette in risalto come il movimento creazionista persegua in realtà ovunque nel mondo cristiano, dagli Stati Uniti, dove è nato, all’Europa, dove lo si vuole espandere, l’obiettivo di abbattere la democrazia per sostituirla con la teocrazia. E anche in questo caso non è ideologia o anticlericalismo denunciare una tale situazione, si tratta invece di far notare, tra l’altro, un paio di cose. Senza scadere nell’antagonismo e nella contrapposizione reciproca, credo e scienza devono poter coesistere senza che un credo venga ad opporsi alla scienza contrastandone le acquisizioni, che hanno invece il merito di avere enormemente migliorato le condizioni di vita dell’umanità.
In Italia siamo arrivati al punto che il vicepresidente del Consiglio Nazionale per le Ricerche (CNR), Roberto De Mattei, si è fatto dare dallo stesso CNR un contributo di 9.000 euro per pubblicare gli atti di un convegno da lui organizzato sul tema “Evoluzionismo. Il tramonto di una ipotesi” (cfr “La Repubblica” del 23 dicembre 2009). De Mattei è un fervente creazionista, convinto che “Adamo ed Eva siano personaggi storici e siano i progenitori dell’umanità”.
Poiché crede nella Bibbia, e non solo riguardo all’origine dell’umanità, confondendo illegittimamente tra le sue legittime scelte religiose e la sua pubblica responsabilità di ricercatore scientifico, De Mattei lancia anche l’accusa che “in alcuni ambienti ecclesiastici c’è un atteggiamento debole, come di inferiorità verso certi ambienti intellettuali” assertori del darwinismo, e punta il dito contro i “vescovi e teologi che lo accettano”, chiosando che questi “sono gli stessi per esempio che sostengono che il libro della Genesi è una metafora e che non va preso alla lettera”.
Se questa è la mentalità scientifica e la disinvoltura del vicepresidente del CNR, possiamo intuire quale sia quella al livello della scuola di ogni ordine e grado. Insistere sulla verità storica delle narrazioni bibliche e prenderle come insegnamenti, per giunta divini, anziché spiegare che in massima parte sono solo miti e che nella totalità sono comunque di esclusiva origine umana significa legittimare valori che ledono in molti punti la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e la Costituzione della Repubblica italiana.


Non è ammissibile che il Vaticano remi contro la laicità e quindi contro la legalità della nostra Repubblica e che nello stesso tempo questa gli conceda tali e tante concessioni economiche e agevolazioni fiscali da farne un non trascurabile peso per l’erario. Peso che oltretutto ha quattro ben precise conseguenze negative: contribuisce a ridurre la possibilità di arrivare a una più equa tassazione, sempre promessa dai nostri governanti e sempre dagli stessi rinviata alle calende greche; impedisce alla radice lo sviluppo di iniziative pubbliche assistenziali e solidaristiche, con annessa creazione di posti di lavoro anche qualificato; favorisce invece la cultura e la pratica della carità appaltata di fatto a iniziative ed istituzioni facenti capo al Vaticano; infine, toglie risorse alla scuola pubblica.
La debolezza, le contraddizioni e i vizi di varia natura delle forze politiche, soprattutto della maggioranza, mettono il governo e la gran parte dei partiti nella condizione di avere più che mai bisogno dell’appoggio della gerarchia vaticana per conservare la propria base elettorale, cioè il proprio potere.
Tutto ciò è apparso drammaticamente chiaro nelle vicende del primo ministro Silvio Berlusconi negli ultimi mesi del 2009, sfociate nell’affermazione clamorosamente mendace sui “valori cristiani veicolati dal mio governo”. Il “caso Dino Boffo”, con i suoi annessi e connessi, è stato un episodio emblematico anche per cinismo, mercanteggiamenti e disponibilità alla simonia, oltre che per le torsioni acrobatiche che ha comportato. E a proposito di torsioni acrobatiche, la Lega Nord è passata da un anticlericalismo becero ad un altrettanto becero filoclericalismo, aggravato da una visione del cattolicesimo decisamente meschina e razzista.
Il bisogno governativo e più in generale politico, anche a livello regionale e comunale, di appoggio strumentale alla stampella vaticana comporta una ulteriore contrazione dei diritti civili e una ulteriore cessione di sovranità della Repubblica italiana a favore dello Stato estero del Vaticano.
Tutto ciò ha inoltre contribuito all’abbandono da parte dei partiti di sinistra dell’analisi della composizione della realtà produttiva, industriale, economica, finanziaria, contadina, professionale, ecc., e dell’analisi della composizione delle classi sociali. Un abbandono che obnubila la possibilità di efficaci riforme e cambiamenti strutturali e quindi di un più alto livello della qualità della vita delle classi dipendenti. Le categorie dell’analisi di classe sono state sostituite da categorie prevalentemente anagrafiche, come “giovani” e “anziani”, etnico-geografiche, come “extracomunitari” e “italiani”, religiose, come “cattolico” e “musulmano”. E c’è la tendenza ad aggiungere categorie ideologiche come “antisemita”, “filoisraeliano”, “filoarabo”, ecc. La distruzione della possibilità di intervenire incisivamente sulla realtà strutturale anche di classe è perciò praticamente nulla.


Le tensioni e i tentativi di accordo tra le tre religioni monoteiste, che di fatto sono le religioni dell’intero bacino del Mediterraneo e annesso retroterra, spingono in direzione di un rafforzamento clericale, inteso come rafforzamento dei cleri delle varie confessioni e di quelli delle loro divisioni scismatiche (non esiste infatti né un solo tipo di cristianesimo né un solo tipo di islam e neppure un solo tipo di ebraismo, in quanto le loro suddivisioni e sette assommano ormai a svariate decine).
Siamo così costretti a oscillare tra lo “scontro di civiltà” – che è piuttosto uno scontro di inciviltà, oltre che di fatto uno scontro di religioni, o meglio di interessi che si definiscono religiosi – e una ripresa dei vari clericalismi che sarà sicura causa di regressione sotto vari profili: politico, civile, sociale, morale, culturale, quindi anche scientifico, ed economico, oltre che religioso, ove per religione s’intenda l’inalienabile diritto a professare una fede, senza volerla imporre agli altri. Cioè senza voler a tutti i costi interferire nel dare a Cesare ciò che è di Cesare e, per chi ne ha almeno uno, dare al proprio Dio ciò che è del proprio Dio.
Non vogliamo restare prigionieri di tradizioni e radici che non hanno saputo evitare o che hanno provocato tragedie immani come il colonialismo, le guerre mondiali, i genocidi, l’uso della bomba atomica e la demenziale corsa agli armamenti nucleari, chimici, batteriologici e perfino “stellari, tutte prove evidenti dell’assenza di qualunque “superiorità” culturale o di civiltà nei confronti del resto del mondo, anzi prove di bancarotta morale e culturale di modelli di civiltà e sviluppo insostenibili, che se diventano accessibili al resto dell’umanità, il rischio è quello della distruzione delle risorse del pianeta.


OBIETTIVI – In attesa di definirli con esattezza con un dibattito più ampio, sono comunque prioritari:
•    il potenziamento delle scuole pubbliche e dei programmi scolastici, anche dirottando a loro favore almeno parte dei fondi recuperabili ponendo fine ai privilegi economici del Vaticano e degli incostituzionali finanziamenti alle scuole private;

•    il riconoscimento effettivo della parità dei diritti e della dignità tra l’uomo e la donna anche in fatto di sovranità sul proprio corpo, promozione di una maggiore presenza della donna in tutti i campi della vita pubblica, sua autonomia nelle scelte in fatto anche di maternità e lotta contro le pretese di sua soggezione alle ideologie dei vari cleri, che di fatto sono pretese di prosecuzione della soggezione della donna all’uomo. Il potere maschile e maschilista ha già fatto troppi danni nel corso della Storia, ed è ormai urgente porvi un argine e combatterlo;
•    l’ampliamento dei diritti civili sulla base dell’eguaglianza tra tutti i cittadini italiani, e quindi a prescindere da considerazioni religiose e sessuali e di qualunque altra natura comunque discriminatoria;
•    l’abrogazione del Concordato e dei privilegi che comporta, anche per impedire che se ne stipulino altri sullo stesso modello per altre religioni.


Ecco intanto il testo completo della risoluzione n. 1580 approvato dalla Comunità Europea il 4 ottobre 2007:
1 – Lo scopo di questo rapporto non è quello di mettere in dubbio o combattere un credo – il diritto alla libertà di fede non lo permette. Lo scopo è di mettere in guardia contro certe tendenze a far passare un credo per scienza. È necessario separare i credo dalla scienza. Non è una questione di antagonismo. Scienza e credo devono essere in grado di coesistere. Non è una questione di contrapporre credo e scienza, ma è necessario evitare che un credo venga ad opporsi alla scienza.
2 – Per alcune persone la creazione, in quanto materia di credo religioso, dà un senso alla vita. Nonostante questo, l’assemblea parlamentare è preoccupata dei possibili effetti negativi che potrebbero avere le idee creazioniste all’interno del nostro sistema educativo, e delle conseguenze per la nostra democrazia. Se non stiamo attenti, il creazionismo potrebbe diventare una minaccia per i diritti umani, argomento di fondamentale interesse per il consiglio europeo.
3 – Il creazionismo, che è nato dal rifiuto dell’evoluzione delle specie attraverso la selezione naturale, è stato per lungo tempo un fenomeno quasi esclusivamente americano. Oggi le idee creazioniste tendono a farsi strada in Europa, e la loro diffusione sta influenzando un numero notevole di Stati membri del Consiglio europeo.
4 – L’obiettivo primario dei creazionisti di oggi, la maggior parte dei quali sono cristiani oppure musulmani, è l’educazione. I creazionisti sono tesi ad assicurarsi che le loro idee vengano incluse nei programmi scientifici della scuola, ma il creazionismo non può in ogni caso pretendere di essere una disciplina scientifica.
5 – I creazionisti mettono in dubbio il carattere scientifico di certi aspetti della conoscenza, e sostengono che la teoria evolutiva è solo una fra le tante interpretazioni possibili. Essi accusano gli scienziati di non fornire prove sufficienti per affermare la validità scientifica della teoria evolutiva. D’altra parte essi difendono le proprie affermazioni come scientifiche. Nulla di tutto questo regge ad una obiettiva analisi dei fatti.
6 – Stiamo assistendo ad una crescita delle modalità attraverso le quali viene messa in discussione certa conoscenza stabilita sulla natura, sull’evoluzione, sulle nostre origini e sul nostro ruolo nell’universo.
7 – C’è un rischio effettivo di generare una seria confusione nelle menti dei nostri figli tra ciò che ha a che fare con convinzioni, credo e ideali di ogni tipo, e ciò che ha a che fare con la scienza. Un atteggiamento apparentemente egualitario potrebbe apparire piacevole e tollerante, ma è in realtà pericoloso.
8 – Il creazionismo presenta molti aspetti contraddittori. L’idea dell’intelligent design, la più recente e più raffinata versione del creazionismo, non nega un certo livello di evoluzione, ma l’intelligent design, in forma più sottile, cerca di apparire come scientifico nel suo approccio, e proprio qui sta il pericolo.
9 – Questa assemblea ha regolarmente insistito sull’importanza fondamentale della scienza. La scienza ha reso possibili notevoli miglioramenti nelle condizioni di vita e di lavoro, e non è un fattore insignificante nello sviluppo economico, tecnologico e sociale. La teoria dell’evoluzione non ha nulla a che vedere con una divina rivelazione, ma è basata su fatti concreti.
10 – Il creazionismo sostiene di essere basato su rigore scientifico. In realtà i metodi utilizzati dai creazionisti sono di tre tipi: affermazioni puramente dogmatiche; un uso distorto di citazioni scientifiche, a volte illustrate con splendide fotografie; e un supporto da parte di più o meno noti scienziati, la maggior parte dei quali non sono specialisti nel settore. Attraverso questi metodi i creazionisti cercano di convincere chi non è esperto in materia, e di seminare dubbio e confusione nelle loro menti.
11 – L’evoluzionismo non è una semplice questione di evoluzione degli umani e delle popolazioni. Negarlo potrebbe avere serie conseguenze sullo sviluppo della nostra società. Progressi nella ricerca medica con lo scopo di combattere con efficacia malattie infettive come l’AIDS diventano impossibili se i principi fondamentali dell’evoluzione sono negati. Non ci si può rendere pienamente conto dei rischi che comporta il significativo decadimento nella biodiversità e nei cambiamenti climatici, se il meccanismo evolutivo non è compreso a fondo.
12 – Il nostro mondo moderno è il risultato di una storia molto lunga, di cui lo sviluppo delle scienze e della tecnologia costituiscono un aspetto importante. Nonostante questo, l’approccio scientifico non è ancora del tutto compreso, e questo può incoraggiare lo sviluppo di ogni tipo di fondamentalismo ed estremismo. Il totale rifiuto delle scienze è certamente una delle minacce più gravi per i diritti umani e i diritti civili.
13 – La guerra alle teorie evolutive e ai suoi sostenitori nasce nella maggior parte dei casi da forme di estremismo religioso che sono strette alleate dei movimenti politici di destra. Il movimento creazionista dispone di un reale potere politico. La realtà dei fatti, come è già stata denunciata più volte, è che alcuni sostenitori del creazionismo più stretto sono intenzionati a sostituire la democrazia con la teocrazia.
14 – Tutti i leader delle maggiori religioni monoteistiche hanno assunto un atteggiamento molto più moderato. Il Papa Benedetto 16, ad esempio, come il suo predecessore Giovanni Paolo II, oggi elogia il ruolo delle scienze nell’evoluzione dell’umanità e riconosce che la teoria evolutiva è “qualcosa di più di un’ipotesi.
15 – L’insegnamento di tutti gli aspetti riguardanti l’evoluzione come fondamentale teoria scientifica è quindi cruciale per il futuro della nostra società e delle nostre democrazie. Per questo motivo deve occupare una posizione centrale nel programma scolastico, specialmente in quello scientifico, finché, come ogni altra teoria, sarà in grado di reggere un approfondito esame scientifico. L’evoluzione è presente dovunque, dalla prescrizione eccessiva di antibiotici che incoraggia la formazione di batteri resistenti, all’uso eccessivo di pesticidi nell’agricoltura, che porta a mutazioni negli insetti che li rendano immuni a tali pesticidi.
16 – Il Consiglio Europeo ha sottolineato l’importanza di insegnare le culture e le religioni. Nel nome della libertà di espressione e del diritto al credo individuale le idee creazioniste, come qualunque altra posizione teologica, possono sempre essere presentate come supplemento all’educazione religiosa e culturale, ma non possono pretendere di avere una rispettabilità scientifica.
17 – La scienza offre un addestramento insostituibile nel rigore intellettuale. Non cerca di spiegare “perché le cose sono”, ma di comprendere come esse funzionano.
18 – Un’indagine sulla accresciuta influenza dei creazionisti mostra che il dibattito fra creazionismo ed evoluzionismo va ben oltre l’ambito intellettuale. Se non facciamo attenzione, i valori che stanno alla base stessa del Consiglio europeo verranno direttamente minacciati dai creazionisti fondamentalisti. È quindi compito dei Parlamentari del Consiglio di reagire prima che sia troppo tardi.
19 – L’assemblea parlamentare urge quindi gli stati membri e specialmente le loro autorità educative: A difendere e promuovere la conoscenza scientifica. A rafforzare gli insegnamenti dei principi fondamentali della scienza, la sua storia, la sua epistemologia, e i suoi metodi, accanto all’insegnamento di una conoscenza scientifica obiettiva. A rendere le scienze più comprensibili, più attraenti, più vicine alla realtà del mondo moderno. Ad opporsi vigorosamente all’insegnamento del creazionismo come disciplina scientifica in termini di parità con la teoria evolutiva, e in generale ad opporsi all’introduzione del creazionismo in qualunque disciplina all’infuori della religione. A promuovere l’insegnamento dell’evoluzione come teoria scientifica fondamentale nel programma scolastico.
20 – L’assemblea accoglie favorevolmente il fatto che 27 accademie scientifiche del Consiglio Europeo degli stati membri abbiano firmato, nel giugno 2006, una dichiarazione sull’insegnamento dell’evoluzione, e si appella alle accademie scientifiche che ancora non l’hanno fatto a firmare la dichiarazione.

•    Pollard John F., L’obolo di Pietro. Le finanze del papato moderno: 1850-1950, 2006, Corbaccio
•    De Alessandri Enrico, Comunione e liberazione: assalto al potere in Lombardia, 2010, Bepress

807 commenti
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  1. sylvi
    sylvi says:

    caro Marco,

    sei un qualunquista borghese fascistoide.
    Te lo dice una che se ne intende!

    Sylvi

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro Az,(1)
    ad essere sincero lo avevo notato anche io.
    Ma cosa vuoi, in riferimerimento al pollaio “nazionale”si era troppo intenti a disquisire nel pollaietto nostrano, tra schampii,profumi,e cani capitalisti..per cui si erano persi alcuni riferimenti.

    Questo pezzo per Linosse per esempio non passava…

    nel marasma politico e istituzionale , etico e morale, che piano piano sta sfasciando questo paese che tutto sommato se lo merita,anche le “cose giuste” eventualmente da farsi, rischiano di non venire neanche più ascoltate e percepite, immerse come sono nel “rumore di fondo ” indistinto.

    Vorrei tanto anche su questo piccolo Blog, iniziare una seria discussione sui temi indrodotti da GV sull’economia.

  3. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro Az(2),
    continua

    Vorrei tanto poter dire seriamente che al di là delle operazioni di politica economica , una volta “crollato” il sistema dei grandi poli industriali ,tipo Fiat,che è sempre più una “multinazionale”e tale si comporta ,esistono in Italia solo due modelli che hanno retto..quello Cooperativistico Emiliano Romagnolo insieme al modello diffuso delle piccole aziende che volente o nolente devono fare sistema se vogliono sopravvivere e con esse Noi.
    Quest’ultimo modello è particolarmete diffuso nel Triveneto,ma è preda di un sistema politico incentrato su un modello separatistico e perdente nel medio periodo.

  4. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro Az(3),

    Ma non nè ho voglia……..,si è sommersi da troppi schiamazzi ed imbecillità,dagli uomini del FARE e dell’Amore!
    La cancrena è in stato avanzato e non so se a dx e sx c’è consapevolezza che si rende urgente tagliare l’arto “putrido”.

  5. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro Az (4),
    in mezzo vi era una frase che non vuole passare, ma spero che il resto si capisca ugulmente, poi avevo anche dell’altro ma non passa e sinceramente mi sto stufando di provare e riprovare..
    Mandare a pino si perde il senso compiuto..poi in quanto va perso l’attimo del momento estetico (per dirla con marco)

    cc

  6. Anita
    Anita says:

    x Controcorrente -#400-

    C’è una certa Sx estrema che pensa che tutti i mali del mondo derivino dagli USA e dalle sue multinazionali.
    ———————————————————–

    Caro CC,
    l’ho scritto diverse volte….ma a orecchi di mercante.

    Ciao, chiudo il PC.
    Anita

  7. Linosse
    Linosse says:

    X M.T. 401
    Sicuramente sei ancora sotto trance per aver scritto il commento sotto dettatura di spiriti nobili per cui aspettiamo di vedere cosa scriverai quando sarai in te stesso.
    Buon risveglio
    L.

  8. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Oggi mi sembra che La Stampa ,meglio di altri sia in campo nazionale che internazionale colga meglio i segnali

    http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201003articoli/52805girata.asp

    e il pezzo di marcelli Sorgi..che sembra quasi un De Prondis politico per qualcuno se letto ed interpretato nella maniera giusta..!!
    Ovvero come al solito gli Italiani non determineranno nulla con il voto,semmai dovesse cadere il banana..che già mi sembra abbia allungato le orecchie..

    cc

  9. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Anita,

    anche se mi leggerai domani, ti consoli sapere che personalmente ho sempre apprezzato di più il “sano” pensiero conservatore che non il magmatico caos di certa speudo sx,almeno si capisce cosa si dice.
    Tra pater-noster e ave maria,pensiero spiritico e pensiero beh lasciamo perdere…sinceramente stento a capire di cosa si parla!
    In tutti i casi a futura memoria…valgano anche le mie considerazioni.
    amen

    cc

  10. sylvi
    sylvi says:

    caro AZ,

    lo Statuto dei Lavoratori ha 40aanni.
    Molta acqua è passata sotto ai ponti, tutto è cambiato in Italia e nel mondo.
    La PMI non è la FIAT e non solo non ha aiuti statali, ma i piccoli imprenditori si suicidano, come saprai.
    Non tutti, ma poco ci manca…e in questo blog non hanno udienza!
    Ho letto che IL LAVORO dovrebbe essere…il fondamento della Repubblica…già…ma il lavoro di CHI?
    Ho scritto tante volte, nel più assoluto disinteresse del blog, che non si può fare impresa strozzati da una concorrenza di confine, (l’autostrada Serenissima e Autovie Venete è un ingorgo di camion), che dimezza le tasse agli imprenditori e fornisce una burocrazia snella e prodotti migliori a metà costo.

    Non è tutta colpa della dx, dirlo è fare come le tre scimmiette!
    E il ddl sull’articolo 18, che forse di qualche rivisitatina ha bisogno, è in ballo da un paio d’anni.
    Dov’era la sx? dove Epifani che adesso strepita?

    Come puoi riflettere, non basta dare sempre addosso alla Lega, che se è arrivata dov’è, anche con il voto degli operai, qualche motivo ci deve essere.
    Caro AZ , come ha detto bene Linosse, ci vuole raschietto per eliminare le incrostazioni senza rovinare la piastrella!!!
    Tu mi capisci benissimo.
    ciao Sylvi

  11. Linosse
    Linosse says:

    Caro CC 400
    Il dado è tratto ,la maschera che copriva i volti è caduta per riconfermare,al di là del colore della pelle, i due unici e veri volti delle razze che sono sempre state due:
    -quelli che comandano e naturalmente come sostiene M.T.fanno i danè concentrandosi ogni istante per questo unico fine
    -quelli che ..a lavuraaaaaaaaaaaaa e zitti!
    L.

  12. L'ingegnere comunista
    L'ingegnere comunista says:

    La crisi è il frutto delle politiche liberiste degli ultimi anni.
    Queste politiche da un lato hanno diminuito il potere d’acquisto delle persone attraverso la riduzione di salari e pensioni; dall’altro hanno favorito la speculazione finanziaria.
    Adesso gli stessi che hanno provocato la crisi la vogliono far pagare ai lavoratori e ai pensionati, scialando per di più un’enorme quantità di denaro pubblico per salvare gli Istituti di Credito privati.
    In questo modo la crisi si aggraverà e con essa le ingiustizie sociali.
    Per uscire dalla crisi occorre rovesciare queste politiche sciagurate e ottuse.
    Essere comunisti oggi vuoi dire battersi non soltanto per richiamarsi a una gloriosa storia politica, ma far affermare i contenuti della sinistra in una lotta capace di contrastare e fermare le tremende contraddizioni delle forze capitalistiche dominanti.

    Non è lontano il momento in cui sarà riproposto di nuovo all’ordine del giorno per l’Italia e per l’Europa il tema del socialismo.
    Non mancherà molto al momento in cui apparirà chiaro quello che per noi comunisti è chiaro da sempre: che il capitalismo non è in grado, non sa e non può risolvere le contraddizioni che determinano queste lacerazioni nella società, il problema della pace e della guerra, delle condizioni di vita, dell’esistenza, del salario, delle pensioni, della sanità, della scuola.
    Non può risolvere queste contraddizioni, il capitalismo, perché sono le sue contraddizioni.

    E sempre più emerge la necessità di una diversa direzione economica fondata su scelte che non siano affidate semplicemente e soltanto al libero mercato ma che possono avere un intervento, una valutazione, una programmazione pubblica.

    L’Ingegnere Comunista

  13. ber
    ber says:

    Caro CC,
    non ci sara’ bisogno di andare sulle barricate,…il sistema e’ gia’ crollato,si stanno accorgendo che non ci saranno soldi nemmeno per i loro omolumenti.
    Ciao,Ber

  14. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara striscia rossa ,
    io trovo più divertente questo pezzo di Ascanio Celestini..molto lirico e poetico nel vero senso della parola..:

    Mio padre era nato a Roma nel 1935.
    Era nato al Quadraro che è una borgata di Roma. Stava a via dei Laterensi 35 in un palazzo fatto a forma di bara e tutti lo chiamavano il palazzo a cassa da morto.
    Mio padre era il secondo di quattro fratelli, ma un giorno mi raccontò che tra mio zio Ernesto che era il primo e lui ai miei nonni gli era nato un altro figlio che volevano chiamare Gaetano, ma ‘sto figlio era nato morto. Così quando nacque mio padre, in omaggio al fratello lo chiamarono Gaetano pure a lui. Ma chiamarlo in quella maniera gli faceva impresione ed è per questo motivo che mio padre venne sempre chiamato Nino, invece che Gaetano come il fratello morto.
    Mio padre andava a lavorare al cinema Iris a Porta Pia con mio nonno che faceva la maschera, le pulizie e il guardiano notturno.
    Mio padre aveva 8 anni quando arrivò il 4 giugno del 1944.
    Quel giorno mio padre vide i soldati fermi all’Arco di Travertino. Mio padre raccontava che nessuno capiva di che esercito si trattasse. Qualcuno pensava che finalmente fossero gli americani. Qualcuno pensava che fossero ancora i tedeschi. Qualcun’altro temeva che fossero tedeschi travestiti da americani.
    Mio padre raccontava spesso di un barbiere che c’aveva le mani belle, ma tornato dalla guerra il barbiere s’era messo a fare l’elemosina.
    Mio padre raccontava pure di un vecchio che faceva il guardiano dei porci per il principe Torlonia. Dice che aveva scavato una buca e c’aveva nascosto un maiale per non farselo rubare dai tedeschi. Mio padre diceva che questo vecchio aveva camminato scalzo per tutta la vita.
    Certo volte mio padre diceva che le scimmie sono animali intelligenti e diceva che pure le mosche sono intelligenti. Diceva che sono bestie perfette perchè tutti l’esseri umani al mondo rischiano di morire di fame tranne le mosche. Le mosche si mangiano i morti e la merda. Il mondo è pieno di merda e di morti e le mosche non muoiono mai di fame.
    In tempo di guerra mio padre raccoglieva le pigne sugli alberi dell’Appio Claudio e un giorno vide un tedesco seduto sotto un pino. Il tedesco s’era levato l’elmetto e mio padre gli pisciò in testa per fargli uno scherzo. Il tedesco gli sparò addosso e ci mancò poco che ammazzasse mio padre.
    Mio padre diceva che il tedesco c’aveva una chiazza rossa sulla faccia, una specie di voglia.
    Mio padre diceva che una volta gli avevano sparato addosso per colpa di una cipolla e diceva pure che durante la guerra ha rischiato di morire tante volte.
    Diceva “Questa è la vita che si faceva in quell’epoca, sotto i bombardamenti …la vita dei ragazzini” …

    Dieri un buon “break” da pomeriggio tardo inoltrato

    cc

  15. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Sylvi.
    Lei sa chi è il “padre”dello Statuto dei lavoratori?
    Comincia con Br……
    Giacomo.
    L’ho conobbi personalmente nel 1967, un galantumo.
    Merce rara.
    C.G.

  16. ber
    ber says:

    Cara Anita,
    ieri sera mi telefona mio fratello che un cugino che abita a S Remo ci viene a trovare.
    Il cugino,che non vedevo da 20 anni, si presenta con moglie e cagnolino.
    Io propongo una cena a base di pesce da Attilio,…forse il migliore nel suo campo,…ma non sono ammessi i cani.
    Mio fratello che fa pubblicitario e che conosce,…ci propone un
    ristorante dove i cani sono ammessi.

    Risultato:
    Mio fratello che faceva il mecenate, ha pagato un sacco di soldi,…abbiamo mangiato male,il vino si e’ salvato,zaccagnini e donna fugata,…in compenso il cagnolino e’ stato con noi a tavola…
    Un caro saluto,Ber

  17. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Komare!!
    “Il mio cane e’ un signore, ha 5 letti, scatole di giocattoli che felicemente porta in giro per tutta la casa, e offre ai visitatori di sua preferenza, ha visite mediche e innoculazioni annuali…eccetera”
    ——————————————————————————
    Per l’appunto, mia diletta.
    Ripeto: povero cane, quante ne deve sopportare…
    Buonaseeeeeeera.
    C.G.

  18. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Caro Controcorrente è un vero piacere.
    È strano ed inquietante pensare che in questo nostro mondo, nel “globalismo” di maniera e nella globalizzazione di fatto, dove tutto corre, cambia, si ribalta, si rinnova ad un ritmo indiavolato, modi di essere, tendenze più o meno lecite , stili di vita, web, mail, nuove e strabilianti tecnologie… è strano che ancora rimangano, sempre uguali a sé stessi, questi macigni irrisolti che non rotolano, queste nenie berluscone che ci danno la buona sera, la buona notte, ogni sera, ogni notte, cancellando il mattino, ridisegnando la vita nell’oscurità.
    Perché tutto cambia a parte questo?
    Adda passà ‘a nuttata!

  19. ber
    ber says:

    Caro CC,
    dopo il casino che hanno fatto con le cariole,il Bertolaso ha delegato Chiodi,come commissario straordinario e rimozione delle macerie.
    Il Chiodi,gia’ indagato per la discarica di Teramo,quando era sindaco, e’ stato raccomandato e salvato da condanna sicura,dal cardinal mazzarino….
    Il tormentone non finira’ per adesso…
    Ciao,Ber

  20. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Essere comunisti oggi vuoi dire battersi non soltanto per richiamarsi a una gloriosa storia politica, ma far affermare i contenuti della sinistra in una lotta capace di contrastare e fermare le tremende contraddizioni delle forze capitalistiche dominanti. (ing. comunista)
    ——
    Mi diverte questo ingegnere comunista. Mi ricorda tanto Giorgio Bracardi, col tormentone ” Quando z’era Lui!”.
    Il tormentone dell’ing è che il capitalismo è alla fine.
    Mi piacerebbe che spiegasse ai lettori COME la lotta delle sinistre (esistono ancora, le sinistre?) potrà fermare le famose tremende contraddizioni del capitalismo.
    Ovviamente non lo sa neanche lui, ma tant’è, basta dare fiato alle trombe e le mura di Gerico crolleranno. Pia illusione.

  21. Linosse
    Linosse says:

    Caro CC ti racconto un’altra stori ,poco divertente.
    Mia nonna e mia madre erano fuori città in campagna (in Puglia nel ’44)per raccogliere qualcosa per mangiare,sai a quei tempi per “riappropiarci ” del posto al sole e fare le vacanze nelle ittaglianissime colonie si faceva già la fame figurati dopo il ’43,quando vedono luccicare un aereoplano ammerigano quindi alleato.
    Tranquille ,le truppe alleate avevano già sotto controllo la zona per cui i nemici erano altrove,si alzano per vedere l’aereo ,per loro fortuna,e si rendono conto della gragnuola della mitraglia indirizzata proprio a loro due in aperta campagna.Per fortuna trovano un antico ponticello in pietra con uno spazio ristretto solo per loro due e così si salvano dal fuoco “amico”.
    Lo hanno raccontato ai compaesani e hanno saputo che non sono state le uniche oggetto dei “convenevoli alleati”.
    Meno male che non erano a HIroshima o Nagasaki,sai li i saluti sono stati definitivi però erano i nemici e non gli alleati!
    L

  22. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Vi posso assicurare che anche noi, stiamo facendo passi da gigante in questo senso, e che non mancheremo di apportare il nostro felice e …
    ———————–
    Bravo CC questo si chiama Capitalismo cioe’ l’opportunita’ di produrre e acquistare su un libero mercato e i migliori produttori vingono, quelli scarti falliscono. L’unica cosa che rimane fare e’ di scrivere al vostro governo e l’UE dicendo che volete un mercato libero e che sarete voi consumatori a sciegliere i prodotti e non i politici.
    L’opposizioni ai prodotti OGM e’ per preferire le loro aziende, nientaltro.

  23. marco tempesta
    marco tempesta says:

    sei un qualunquista borghese fascistoide.
    Te lo dice una che se ne intende!
    (Sylvi)
    ——
    E allora? Certo più lucido e concreto di tanti altri che non vedono al di là della punta del loro naso.
    Sono i risultati quelli che contano, e di buoni risultati le sinistre non ne hanno, poichè anche il loro sistema sindacale ha fatto pesantemente acqua. Se così non fosse, non staremmo a questo punto. Il fatto è che non riescono ad uscire dalla mentalità ottocentesca della fabbrica ad uso antico. E’ dal mondo del lavoro che devono venire le indicazioni per le riforme, ma poichè il mondo del lavoro non ha la benchè minima idea di come fare a riformare, si resta ai modelli ottocenteschi del padrone e del lavoratore-vittima. E’ gente col cervello fermo. Sanno solo lamentarsi. O fare proposte sconclusionate ( 300 euro ad ogni disoccupato, ma che se ne fa un disoccupato di 300 euro?). Riformare il mondo del lavoro signifivca innanzitutto creare un sistema di ricollocamento al lavoro, anche temporaneo. Significa creare un sistema di tipo cooperativistico nella prestazione d’opera, che abbia la suficiente flessibilità per far lavorare tutti, anche se magari con orari ridotti. Poco è meglio che niente. Significa stimolare lo Stato a tamponare non con elemosine ma con lavori utili ( ho nominato l’informatizzazione, che è estremamente carente, i trasporti, altrettanto carenti). Poichè i politici non sono in grado di far niente, è dal basso che devono venire le proposte. ma se dal basso non vengono e dalla politica neanche, allora si ricorre allo Spirito Santo e si gioca il superenalotto e i grattaevinci. Poi ci si chiede come mai tutti i partiti di sinistra (non si può considerareil PD un partito di sinistra) sono scomparsi, sciolti come neve al sole.

  24. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il capitalismo ha necessità di essere riformato, su questo non c’è dubbio, ma è l’unico sistema che funziona. Se pensate ad altro state solo perdendo tempo.

  25. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Mi si fa l’esempio delle regioni rosse, ma qui sorge l’equivoco: è rossa solo l’etichetta, ma la mentalità e l’azione sono mirati ad ottenere un utile di esercizio.
    Ci sarà magari gente più onesta, ma mi sembra che abbiano preso in castagna qualcuno anche da quelle parti.

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Sono necessarie anche azioni economiche concertate per coprire le rate dei mutui o quota parte degli affitti, anche periziando e rivalutando case pagate uno sproposito. Queste sì che sarebbero iniziative di sinistra, ma figuriamoci se le sinistre si mettono contro le lobbies dei costruttori, ci mancherebbe!

  27. Linosse
    Linosse says:

    X M.T.429
    Non occorre pensare ad altro,la tua richiesta di riforma non solo è stata realizzata ma sta dando anche dei frutti belli freschi freschi ,chiaramente per chi ha piantato gli alberi giusti nei posti giusti come natura comanda.
    Chissà quali sementi hanno usato,informati e sappici dire.
    Non lasciarci così,in sottopancia.
    L.

  28. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Perché tutto cambia a parte questo? (striscia rossa)
    ——–
    Già. Perchè?
    Si accettano spiegazioni dai soloni del blog. Ah, si, dimenticavo, è perchè c’è chi ha 6 televisioni su 7, ecchediamine, è così semplice!

  29. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La riforma non è una chimera, la stanno prendendo in considerazione in Francia, almeno per quel che riguarda il settore puramente finanziario, ma è già un passo avanti. Esistono delle dichiarazioni di Sarkozy in merito, una parte delle quali ho già postato in francese tempo fa. Se poi non leggete il francese, c’è sempre il traduttore online. Se invece ve ne fregate altamente, che ne volete da me?

  30. Peter
    Peter says:

    x Sylvi

    sono sempre stato urbano verso di lei, almeno quanto lei lo e’ di solito stata con me. Il di piu’, mi consenta, e’ andato sempre ‘sprecato’, per cosi’ dire.

    Peter

  31. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Oggi ho trovato al supermercato del riso ‘originario’ della ditta Invernizzi di Novara ( tutto riso italiano, comunque) a 75 centesimi al kg. Il più caro, il parboiled che ha comunque un passaggio di lavorazione in più, andava a 1,25 al kg.

  32. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro ber,
    io capirò poco di economia , ma quello che capisco , mi porta a darti ragione.
    Di dirò il perchè.
    L’Ittaly, intera, ha goduto di in periodo di sviluppo ineguagliabile per il futuro dal 1950 al 1973, il dato è enorme, 5,64.
    Si chiama “tasso di crescista composto”.
    Ebbene è stato nel periodo sopraddetto di solo inferiore di un misero o,4 a quello tedesco.
    Più morigerato nel periodo 1973 2003 ma sempre sostenuto 2,17.
    I fattori in regime capitalistico sono chiari, e sono tutto sommato quelli che adesso hanno Cina ed India,ovvero si cresce di più proporzionalmente ,in quanto si parte da un dato più basso.
    Tutto qui.
    Protagonisti di questa crescita , i soliti attori sociali, nè più bravi,nè più lavoratori di altri che nel passato e nel futuro.
    In questo contesto, i nostri padri almeno al Nord, non so al Sud,con sacrificio e doppio lavoro hanno accumulato piccoli patrimoni, da lasciare in eredità ai propri figli,perchè ciò gli era consentito dal meccanismo,oltre a piccolo “gruzzo ” di risparmi , unito anche ad un decremento della natalità.
    In sostanza andavano in Chiesa , ma scopavano con “maggiore cautela.
    Inoltre restauravano “piccole proprietà” sul territorio,innescando anche quel sistema di piccole imprese che traevano beneficio da tutto ciò.
    Gli investimenti statali sulle grandi reti come dice giustamente GV facevano il resto.
    Tassi di crescita come quelli, sono inimmaginibali per il futuro, avendo raggiunto una classica soglia dello “sviluppo”,che se vuole continuare può solo essere consentita in un sistema di rapina, nei confronti degli altri.
    Questo non è più possibile in quanto il sistema globalizzato vede ben altre partite aperte in gioco.
    Ora quando GV parla di riforma del sistema della leva fiscale , deve essere più preciso , quali patrimoniect,ect
    Questi “piccoli gruzzi”permettono anche di far studiare i “bamboccioni”e mantenerli fin oltre i trentanni.
    Ma mi pare di capire che nel sistema di rapina e speculazione generalizzato sia proprio questo l’unico gruzzolo da depauperare.
    Ora io non sono egoista, e sono disposto dopo aver fatto la mia parte, a mollare anche quel poco di grasso residuo, anche perchè me lo prendono comunque.
    Ma già ,per esempio, mi mancano le risorse per restaurare a mia volta.
    Mi si deve dire dunque chiaro, con che prospettiva…poichè se è un impoverimento generalizzato a cui si mira, mi pare chiaro,che riprendono “quota” certe vecchie teorie sul modello di cui conosciamo…ovvero non ci chiameranno più”proletari” ma ex.piccoli possidenti senza possesso ed una laurea con cui sovente pulirsi il culo, nel gioco garrulo del precariato, naturalmente necessario ed ovviamente indispensabile ..perbacco ..vogliamo mettere in crisi il sistema forse?
    Gli italici Nordisti poco capiscono di questo…!!
    Fino a ieri erano estasiati dal gioco della Borsa e prima dal gioco fanciullesco dei titoli di stato, dal libero mercato e dalle sorti progressive ed infinite dello sviluppo ininterrotto.
    Personalmente mi può anche andar bene,ma almeno evitino di prendermi per il culo, spacciandomi la merda per risotto, condita dallle necessità impellenti della patria, della mezza patria ,del Borgo, della madonna e di chissà cos’altro ancora..!!
    Tutto qui , ed ecco perchè tu sei l’unico economista vero ad aver capito qualcosa in questo Blog.
    ciao
    cc

  33. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco tempesta,
    le tue opinioni da economista possono anche essere pertitenti e giuste, ma almeno non fare disinformazione .
    Le misure che tu dici non fatte sono tutte contenute in Proposte di legge della Sinistra riformista.
    Ora io posso capire che i tuoi i tuoi spiriti informatori siano disinformati in materia, ma almeno informati tu, prima di sproloquiare.
    Per il resto temo che come al solito tu abbia capito “poco”, c’è ben poco da fare non ti preoccupare, il sistema sta facendo tutto da solo senza forzargli la mano.

    cc

  34. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Bbc: a Falluja impennata
    neonati con malformazioni.
    ——————————————————————————–
    Ricordiamo che a Falluja quei fetenti Rumsfeld & Cheney (Bush era solo un soprammobile, quindi ingiudicabile) dettero ordine di gettare bombe al fosforo bianco bruciando vivi (sono maestri in questo) centinaia di vecchi, donne e bambini.
    Chissà cosa ne pensa il Pompelmo oppure la Komare?
    Sempre che, quest’ultima, abbia finito di osservare di che colore è la cacchetta dell’Alex.
    C.G.

  35. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Ps x marco- sull’esempio delle regioni rosse , ma che cazzo dici , vorrai mica dirmi che le coop debbano lavorare in perdita ?
    per far contento chi ? TU
    Allora tu sei per un sistema statalista -stalinista ,da quello che vedo in perdita per farti comprare a basso prezzo in un sistema da tessera annonaria?
    Ma ti rendi conto del mare di contraddizzioni in cui cadi.
    Mi chiedo se lo fai apposta,oppure ti escono così,spontanee…
    Ora tu sai che io amo lo spontaneismo artistico…ma per favore ..!!

    cc

  36. Vox
    Vox says:

    RISCALDAMENTO GLOBALE……

    Mar Baltico, cinquanta navi
    bloccate dal ghiaccio

    STOCCOLMA – Migliaia di passeggeri a bordo di decine di navi sono intrappolati nel ghiaccio nel Mar Baltico. Le navi bloccate sono in tutto 50. Lo ha riferito l’autorità marittima svedese.
    La Repubblica

  37. Vox
    Vox says:

    @ C.G.
    Come gli Usa sugli irakeni, anche gli israeliani hanno sparato fosforo bianco sui palestinesi l’anno scorso. Tra amici se la intendono.

  38. Controcorrente
    Controcorrente says:

    x marco tempesta
    caro marco , scusa se ti importuno ancora, ma tu che sei un sostenitore di un governo di TECNICI Economisti , con esclusione dei Sindacati, credo onestamente che dopo averti letto gli stessi gradiranno da te un ritratto ..artistico di qualsiasi genere , su questo non ci piove, una bella Ghitarrata di Segovia ed altro , su questo anche il sottoscritto apprezza molto i tuoi interventi..ma solo quelli per carità..

    cc

  39. Controcorrente
    Controcorrente says:

    AH marco ,dimenticavo ancora, grazie per i consigli per gli acquisti sul riso..io adesso devo preoccuparmi delle patate da semina, puoi informarti sui prezzi laggiù, ovviamente non Ogm

    cc

  40. Vox
    Vox says:

    ITALIA IN VENDITA: VENT’ANNI DI PRIVATIZZAZIONI
    (e risultati)

    Tabelle su
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6821

    di ALDO BRACCIO
    cpeurasia

    Il processo di privatizzazione [Corte dei Conti] ha avuto proporzioni gigantesche in Italia, anche se in alcuni casi si è trattato di una cessione di quote che non hanno ancora portato a un completo trasferimento del controllo dal pubblico al privato.

    …appare chiara la ragione fondamentale di vent’anni di vendite e svendite dei beni pubblici : ridurre il debito, ossia prestarsi al gioco del “debito perpetuo” imposto agli Stati dal capitale finanziario privato rappresentato dalle Banche Centrali…

    In poche righe la Corte, pur conformandosi alla dominante cultura liberal dei nostri giorni, riesce a chiarire quali sono stati benefici e danni del processo di privatizzazione :

    utilities dei nuovi gestori/proprietari privati – dovute all’ aumento delle tariffe anche in mancanza di politiche di investimento – e sviluppo del sistema finanziario nazionale (e internazionale, aggiungeremmo) – ossia profitti per gli speculatori – come benefici;

    aumento delle tariffe (spesso accompagnate da un peggioramento del servizio) come esito per gli “eterni indebitati” cittadini italiani.

    Se qualcuno avesse ancora dubbi sul bilancio generale da assumere, rilegga il lungo elenco delle società privatizzate : tutto questo, in qualche misura, era anche nostro – apparteneva a noi cittadini; ora non più, e la nostra condizione è quella di clienti, neppure privilegiati.

  41. pietro
    pietro says:

    X Pino

    sa, sabato dovrò fare un’ intervista a don Vitaliano della Sala, il prete no-global: incrociamo le dita!

  42. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro Pietro,
    se puoi , vai anche a fare un’intervista a Padre Bianchi della Comunità di Bose dalle mie parti..chissà poterbbe anche nascere qualcche cosa di molto interessante.
    Apprezzo i tuoi articoli.

    cc

  43. Vox
    Vox says:

    GAZA

    Neonato palestinese salvato dal nutrimento speciale portato dalla CRI. Ma basterà soltanto per due mesi. Difficile fare arrivare le razioni a Gaza. Il piccolo rischia di morire
    La vita di Yahia è appesa a un filo. Di latte.

    Yahia è affetto da un’anomalia che non gli permette d’assorbire né il latte materno né un semplice latte in polvere. Per vivere ha bisogno del Galactomin 19, che costa ben 80 euro a lattina. Impossibile trovarlo sul mercato nero della Striscia. Non riesce a procurarselo, attraverso canali ufficiali, nemmeno il ministero della Salute di Gaza.
    (Corriere)

    Interessante notare un dettaglio. Il Corriere dice: “Vive in una modesta casa a Izbet Beit Hanoun, al nord della città di Gaza, vicino al confine di Eretz, zona sovrappopolata e bombardata più volte durante l’ultimo CONFLITTO CON ISRAELE.”

    Conflitto CON Israele. Chiaro. Messa così, la questione fa pensare che palestinesi e israeliani siano stati coinvolti in una guerra l’uno contro l’altro, alla pari. Non a un attacco con bombardamenti unilaterali da parte di Israele.
    Pur riportando una notizia sulle difficoltà in cui vivono i palestinesi, il quotidiano non riesce a dire la verità fino in fondo. Così è la stampa nostrana: ipocrita e filo-sionista.

  44. pietro
    pietro says:

    X controcorrente

    ti ringrazio per il fatto che tu apprezzi i miei articoli: ad un giornalista improvvisato come me fa sempre piacere. Riguardo alla tua proposta, la terrò in considerazione: le comunità di base, sono effetivamente una realtà (chissà perchè!) poco conosciuta e le posizioni di don Vitaliano non si discostano molto dalle loro (se vai su http://www.donvitaliano.it, troverai molti articoli e/o post a riguardo).

    Ti saluto

    Pietro

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