Manifesto per la fondazione del partito Democrazia Laica. Per la difesa della laicità della Repubblica italiana (quindi anche della libertà di religione) e contro la guerra da “scontro di civiltà”

Il laicismo unisce, i clericalismi invece dividono. E spingono chiaramente verso una nuova disastrosa guerra chiamata “scontro di civiltà”. Se qualcuno vuole partecipare con me all’avventura della creazione del partito Democrazia Laica si faccia avanti. Questo è il manifesto che io propongo. Si accettano ovviamente suggerimenti e consigli, specie per il programma politico che io ho solo abbozzato in pochi punti.

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L’Italia è stata unificata e resa più civile, più moderna e più europea dalle personalità, dai gruppi, dalle associazioni e dai partiti laici e antitotalitari, cioè da un insieme che oggi è purtroppo molto indebolito e in via di estinzione come realtà organizzata e dotata di strutture politiche. Da qualche tempo è invece cresciuto l’interventismo della gerarchia vaticana nella vita politica della Repubblica Italiana, fino a superare abbondantemente in vari campi i limiti del lecito; interventismo che si è mobilitato non per la conquista di nuovi diritti dei cittadini italiani, quanto invece per impedirli. Di recente si è arrivati a sostenere che le leggi della Repubblica devono essere in sintonia con il credo man mano elaborato in Vaticano.
Questo comportamento, da religione di Stato, spinge da una parte all’ossequio filoclericale e dall’altra all’anticlericalismo, eccessi da evitare entrambi, ma spinge anche in direzione contraria al diritto di libertà di culto, inteso come diritto alla libertà per ogni culto, compreso il culto del non credere. Il Vaticano ha tentato a lungo d’imporre alla Comunità Europea il cappello delle “radici cristiane” nel progetto di Costituzione europea. Il tentativo finora è andato a vuoto e nel frattempo la Spagna, ex sagrestia d’Europa, si è molto laicizzata, diventando molto più moderna ed europea. Per bilanciare tali perdite il Vaticano ha aumentato la pressione sulla Repubblica italiana, con il chiaro scopo di farne il proprio “zoccolo duro” per non perdere anche l’influenza, i privilegi e il potere che da secoli esercita sul territorio italiano.

La libertà di scelta religiosa e di scelta atea o agnostica è un diritto inalienabile, che parafrasando una nota frase di Camillo Benso di Cavour potremmo riassumere con l’espressione “Libere Chiese in libero Stato”, aggiornandola ed ampliandola in “Libere Chiese in libera Europa”. Il crescendo di invadenza vaticana va però in direzione opposta a tale diritto e a parte dei diritti universali dell’uomo, e legittima per reazione un’analoga invadenza da parte di altre religioni, aumentando così il pericolo del ripetersi di esiti drammatici già vissuti in passato, e contribuisce in modo preoccupante al deterioramento della scuola e della sua centralità nella formazione dei cittadini e del futuro del Paese. Ecco perché l’invadenza del Vaticano va contrastata, con urgenza e fermezza, ed ecco perché quella delle altre confessioni va prevenuta con altrettanta urgenza e fermezza prima che sia troppo tardi. Si può essere cristiani e cattolici senza inginocchiarci anche fuori dalle chiese, così come si può essere atei o professare altre religioni senza per questo tenere sermoni o montare in cattedra fuori dai propri templi.Pur tralasciando le passate mobilitazioni della gerarchia clericale contro quelli che sono poi diventati diritti civili, come il diritto al matrimonio con rito non religioso, il diritto alla contraccezione preventiva, all’aborto e ai trapianti di organi, ancora oggi i cittadini italiani pagano le conseguenze dell’interventismo del Vaticano in troppi campi:
•    fecondazione assistita;
•    convivenza more uxorio di cittadini dello stesso sesso;
•    diritto alla contraccezione;
•    diritto alla pillola del giorno dopo;
•    diritto all’aborto terapeutico senza l’ostacolo delle cosiddette “obiezioni di coscienza” e senza intollerabili pressioni di presunti “amici della vita”;
•    diritto a decidere sulla propria morte contro l’accanimento terapeutico deciso da estranei contro la volontà dell’interessato e dei suoi congiunti, anche ben oltre il limite della umana dignità;
•    diritto alla prescrizione medica di sostanze utili ad attenuare l’insostenibile dolore fisico nei malati terminali.
•    diritto all’eguaglianza, almeno nelle scuole pubbliche, da parte di insegnanti di materie non religiose nei confronti degli insegnanti di religione, sfacciatamente preferiti nelle graduatorie per l’assunzione in ruolo.
Il dilagare di malattie sessuali quali l’Aids, che in Africa miete centinaia di migliaia di vittime e crea un mare di orfani, a causa del divieto “religioso” del preservativo, perfino in presenza del suo utilizzo a fini procreativi senza rischio tra sieropositivi, indica che questi argomenti non hanno nulla né di religioso da una parte né di ideologico dalla parte contrapposta. Si tratta di problemi drammaticamente concreti, che creano dolore e sofferenza in tutti coloro che si vedono privare la dignità di nuovi diritti e l’esercizio della propria sessualità senza i condizionamenti di tabù imposti dall’alto per motivi che in realtà nulla hanno a che vedere con la religione.
Purtroppo l’invadenza della gerarchia vaticana non si ferma ai temi citati, ma si spinge anche a pretendere una serie di privilegi decisamente inaccettabili, perché oltretutto contraddicono pesantemente il principio di eguaglianza dei cittadini e tra fedi diverse, compresa la fede nella mancanza di fede:
•    incasso di quasi l’80% del gettito fiscale dovuto all’8 per mille versato da molti contribuenti all’atto della dichiarazione dei redditi senza specificare il beneficiario. Il libro L’obolo, scritto dal giornalista Curzio Maltese, ha rivelato l’impressionante ammontare delle cifre incamerate ogni anno dal Vaticano in questo modo. Cifre che meglio sarebbe investire nella scuola, cioè nel futuro dei giovani e quindi dell’intera società;
•    esenzione da tasse come l’Ici ottenuta in molti modi, anche inserendo piccoli spazi per il culto in immobili chiaramente ad uso commerciale, turistico, ecc. E’ da notare come varie inchieste giornalistiche e buoni libri dimostrano che il Vaticano possiede beni immobili pari a un quarto di tutti quelli esistenti a Roma e un quinto di tutti quelli esistenti in Italia;
•    nomina anche nelle scuole pubbliche degli insegnanti di religione su decisione del vescovo locale, anziché per concorso come per tutti gli altri insegnanti;
•    privilegio nell’assunzione a tempo indeterminato degli insegnanti di religione rispetto a tutti gli altri anche aventi maggiore anzianità, e con il ministro Giulio Tremonti privilegio perfino negli aumenti di stipendio;
•    licenziabilità dei citati insegnanti di religione a discrezione del vescovo locale;
•    stanziamenti sempre più sostanziosi per la scuola privata, che in Italia è di fatto quella gestita dal Vaticano o da organismi ad esso facenti capo. La Regione Lombardia è arrivata al punto di stanziare fondi per aiutare le famiglie che, per i propri figli, alla scuola pubblica preferiscono quella privata, cioè di fatto confessionale. Si utilizza quindi il pubblico denaro per degradare ulteriormente la scuola pubblica! Degrado che l’attuale ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, vuole acuire a livello nazionale imponendo a tutte le Regioni le stesse regalie di danaro pubblico a favore della preferenza per le scuole private, vale a dire facenti capo al Vaticano, a discapito di quelle pubbliche, facenti capo cioè alla Repubblica Italiana. E’ invece il ruolo centrale e strategico della scuola pubblica nel futuro di un Paese civile che deve essere recuperato e rilanciato con urgenza, pena il declino irreversibile e annessi possibili esiti traumatici.


Poiché i vescovi non sono nominati dalle rispettive comunità di credenti, bensì dallo Stato del Vaticano e ad esso debbono rendere conto, ne consegue che la Repubblica Italiana ha ceduto parte della propria sovranità a uno Stato estero qual è a tutti gli effetti il Vaticano, anche in tema di esercizio del diritto internazionale.
Oltre a ciò, il problema è che gli insegnanti in questione non sono insegnanti di religioni o storia delle religioni, come dovrebbero invece essere, bensì di fatto solo insegnanti di religione cattolica, intesa sempre e comunque come “la vera religione”. Su questo punto la gerarchia facente capo al Vaticano e alcune forze politiche al suo seguito e adoratrici della “realtà territoriale” hanno preso posizione esplicita, anche in tempi recenti, appellandosi alla tradizione, alla “identità italiana” e alle “radici europee”.
Riguardo all’invocare le tradizioni come un obbligo da perpetuare, bisogna sottolineare che anche lo schiavismo, le case di tolleranza, lo sfruttamento dei minori, la subordinazione della donna e la sua mancanza del diritto di voto, la monarchia, la pena di morte, la tortura, il disprezzo verso gli ebrei perché “popolo deicida”, la mancanza di diritti eguali per tutti e perfino la mancanza dell’habeas corpus, tutte queste realtà storiche sono state delle tradizioni. Tradizioni durate molti secoli e a volte millenni, ma non per questo abbiamo dovuto restarne prigionieri, ce ne siamo anzi per fortuna liberati. Le “tradizioni” sono da sempre in continuo aggiornamento e volerle ingessare o restarne prigionieri è – per usare un linguaggio caro al clero vaticano – contro natura, oltre che contro la Storia e i diritti universali degli esseri umani.


Riguardo l'”identità italiana”, non è il Vaticano il più adatto a parlarne e a spiegare cosa essa sia. Non è infatti fare dell’anticlericalismo ricordare che il papato si è opposto più di una volta alla realizzazione dell’unità d’Italia, unità che avrebbe potuto essere realizzata già dai Longobardi, i laboriosi lombardi di oggi, ben 800 anni prima di quanto avvenuto. L’unità d’Italia è stata peraltro conquistata appena 150 anni fa e a prezzo di guerre anche contro lo stesso Stato pontificio. Come qualunque altra, l’identità italiana è comunque cambiata nel tempo, modificandosi sotto l’incalzare della Storia ed emancipandosi sotto l’incalzare del sapere, della cultura e del progresso in generale.
Riguardo infine alle famose “radici cristiane” dell’Europa, da qualche tempo fatte diventare “giudaico-cristiane”, con una inversione di 180 gradi rispetto alla tradizione, è il caso di dirlo, durata 16 secoli, ci sono da notare alcune cose.
La prima è che nonostante le intenzioni del Vaticano il termine “giudaico-cristiano” rende evidente la stessa realtà che esso vuole nascondere, e cioè che le radici in questione hanno origini ben più antiche (esse affondano nel Vicino e Medio Oriente): né l’ebraismo e neppure il cristianesimo sono infatti realtà “made in Europe”, dove sono infatti arrivate dal Medio Oriente.
La seconda cosa da notare è di fatto una prosecuzione della prima. Se la definizione “giudaico-cristiane”, riferita alle radici in questione, indica implicitamente che esse arrivano fino in Oriente, c’è da aggiungere che in realtà esse affondano molto più in là di quanto comunemente si voglia ammettere e far sapere: nonostante la damnatio memoriae dei popoli pagani operata dal Vaticano con la Bibbia, le nostre radici arrivano infatti fino in Mesopotamia e oltre. Basta notare come perfino piccole realtà di essenziale uso quotidiano, come l’orologio e il calendario, i numeri e le operazioni aritmetiche, per non parlare di molto altro, sono eredità che abbiamo ricevuto da spazi territoriali e culturali che abbracciano almeno 3-4.000 anni di storia e comprendono in forma organica l’attuale Vicino e Medio Oriente, spingendosi peraltro ancora più in là.
Voler far partire la Storia dal tempo della Bibbia o da quello più recente dei vangeli rappresenta un grave errore, oltre che un sopruso nei confronti della verità. Vale a dire, una falsificazione della Storia, ovvero dei fatti realmente accaduti, anche se troppo spesso volutamente ignorati, specie in relazione alle loro influenze sulla cultura e sull’identità dei popoli. Tale ignoranza è però oggi non più ammissibile alla luce delle imponenti acquisizioni realizzate da discipline quali l’archeologia, la storiografia, lo studio delle lingue precedenti il greco e il latino e lo studio delle conoscenze scientifiche e tecnologiche di popoli e culture anteriori, e non di poco, ai greci e ai latini. Anteriori cioè ai popoli e alle culture alle quali usiamo far ascendere le nostre radici precedenti il cristianesimo e precedenti la stessa presa di coscienza dell’esistenza del territorio chiamato Europa.
La terza cosa da notare, infine, è che le radici vantate dal Vaticano sono state man mano favorite e poi imposte manu militari per motivi politici dal potere imperiale, quello di Costantino e Teodosio prima e di Carlo Magno dopo, recidendo, con metodi non di rado degni dei moderni talebani, radici ben più antiche. E’ ormai assodato e noto che le più importanti ricorrenze cristiane, quali il Natale, la Pasqua, la Quaresima, ecc., non sono altro che tradizioni preesistenti, “pagane”, delle quali il clero romano si è semplicemente appropriato. Perfino le processioni e la venerazione delle immagini sacre ci sono state trasmesse dall’antico Egitto e dalla Mesopotamia, oggi quest’ultima ancor più aborrita perché si chiama Iraq.


Se non si puntano i piedi sulla demistificazione delle “radici europee” e del'”identità italiana” – rispettivamente definite “radici cristiane” e “radici cattoliche”, con insistenza crescente da quando è nata la Comunità Europea, e recentemente trasformate entrambe in “giudaico-cristiane” – si finirà con il restare prigionieri dell’evidente strategia vaticana di ricerca di una qualche forma di coesistenza tra cristianesimo ed ebraismo, inclinata in realtà sempre più pericolosamente verso lo scontro con il mondo islamico, esponendoci quindi prevedibilmente al suo risentimento e alle sue reazioni.
Quello con il mondo islamico è uno scontro iniziato in tempi moderni con la spedizione di Napoleone in Egitto due secoli fa, ma già inaugurato in tempi anteriori con le varie crociate. Che altro non erano se non guerre europee volute dal Vaticano contro il mondo non solo islamico. Viceversa, si rischia che eventuali e peraltro auspicabili accordi di pacifica convivenza tra le diverse confessioni stendano una ancor più spessa e pesante cappa multi clericale sui diritti dei cittadini italiani tutti, laici e non laici, che seguono una religione o che non ne seguono nessuna. E nel caso di ormai non impossibile rottura dell’unità d’Italia, con conseguente espulsione della sua parte più debole dalla Comunità Europea, la situazione che si sta creando potrebbe avere conseguenze devastanti.


A tutto ciò bisogna aggiungere che in parallelo con l’aumento dell’invadenza clericale nella vita politica è cresciuta anche nella realtà delle scuole private il ruolo di Comunione e Liberazione, organizzazione filoclericale che punta a occupare nell’intero settore della scuola uno spazio simile a quello che è riuscita ad occupare nel settore della sanità della Regione Lombardia, diventata per alcuni politici regionali l’equivalente di ciò che è Mediaset per Silvio Berlusconi. Comunione e Liberazione ha inoltre contribuito ad alterare la natura della politica sanitaria lombarda: se tale politica prima era modellata sulla realtà della distribuzione statistica e territoriale delle patologie,  oggi invece è modellata sulla struttura e sulle esigenze del mondo della produzione sanitaria e farmaceutica. Si vuole forse snaturare anche il mondo della scuola con analoghi cambiamenti di rotta e di obiettivi? Nella scuola si vuole piegare l’interesse generale a favore di quello “privato”, in gran parte confessionale e comunque sempre affaristico?
Più in generale, il dilagare di Comunione e Liberazione nella realtà economica e politica lombarda è ben documentato dal libro dal titolo significativo: Assalto al potere in Lombardia, scritto da chi ben conosce il tema, perché dipendente della giunta regionale e per rappresaglia è stato sospeso pro tempore dal lavoro.
C’è da notare che Comunione e Liberazione è nata proprio in Lombardia, per l’esattezza a Milano, grazie all’uso molto disinvolto che il famoso professore di religione don Luigi Giussani fece negli anni ’60 del suo ruolo tra gli studenti del liceo Berchet dove insegnava. L’esempio del sacerdote Giussani – definito grande educatore, omettendo però che educava al cattolicesimo molto poco laico – trova oggi volenterosi imitatori. Nelle scuole private nell’orbita di Comunione e Liberazione non di rado gli insegnanti praticano, nei confronti di cognizioni e dottrine sgradite, la strategia del riduzionismo o del negazionismo, per esempio nei riguardi del darwinismo e dell’evoluzionismo, sostituiti d’autorità con il creazionismo biblico, ma anche sostituendo buona parte della storia antica con i miti della Bibbia, fatti passare per verità storiche quando è ormai assodato che non lo sono e che pertanto alimentano invece odi millenari tra varie confessioni con danno dei rispettivi popoli.


Una scuola pubblica che insegni istituzionalmente nello stesso tempo due cose tra loro opposte e inconciliabili, vale a dire da una parte la storia e il pensiero critico, quindi anche scientifico, con il personale docente scelto dallo Stato italiano e dall’altra il suo opposto fideistico, quali per esempio il creazionismo e i miti biblici con il personale scelto ad nutum dal vescovo, è una scuola che offende il dettato costituzionale sulla parità dei cittadini italiani e che non è in grado di formare menti dotate di sufficiente intelligenza critica e capacità scientifica.
Una tale formazione scolastica, contraddittoria e schizofrenica, non è la più adatta per reggere le pesanti sfide economiche, culturali e globali che sempre più ci vengono lanciate da Paesi come l’India e la Cina, giganti che, spogliatisi ormai del tutto degli abiti coloniali imposti in passato dall’Europa, la stanno raggiungendo in molti campi. Con la prospettiva di superarla e soppiantarla nel ruolo mondiale. E’ quindi la scuola pubblica, non le singole confessioni né quella dominante, che deve essere messa al centro dell’interesse generale.


E’ la stessa Comunità Europea a lanciare l’allarme con una apposita risoluzione, la numero 1580 del 4 ottobre 2007, che vale la pena citare per intero in calce a questo documento, e che mette in risalto come il movimento creazionista persegua in realtà ovunque nel mondo cristiano, dagli Stati Uniti, dove è nato, all’Europa, dove lo si vuole espandere, l’obiettivo di abbattere la democrazia per sostituirla con la teocrazia. E anche in questo caso non è ideologia o anticlericalismo denunciare una tale situazione, si tratta invece di far notare, tra l’altro, un paio di cose. Senza scadere nell’antagonismo e nella contrapposizione reciproca, credo e scienza devono poter coesistere senza che un credo venga ad opporsi alla scienza contrastandone le acquisizioni, che hanno invece il merito di avere enormemente migliorato le condizioni di vita dell’umanità.
In Italia siamo arrivati al punto che il vicepresidente del Consiglio Nazionale per le Ricerche (CNR), Roberto De Mattei, si è fatto dare dallo stesso CNR un contributo di 9.000 euro per pubblicare gli atti di un convegno da lui organizzato sul tema “Evoluzionismo. Il tramonto di una ipotesi” (cfr “La Repubblica” del 23 dicembre 2009). De Mattei è un fervente creazionista, convinto che “Adamo ed Eva siano personaggi storici e siano i progenitori dell’umanità”.
Poiché crede nella Bibbia, e non solo riguardo all’origine dell’umanità, confondendo illegittimamente tra le sue legittime scelte religiose e la sua pubblica responsabilità di ricercatore scientifico, De Mattei lancia anche l’accusa che “in alcuni ambienti ecclesiastici c’è un atteggiamento debole, come di inferiorità verso certi ambienti intellettuali” assertori del darwinismo, e punta il dito contro i “vescovi e teologi che lo accettano”, chiosando che questi “sono gli stessi per esempio che sostengono che il libro della Genesi è una metafora e che non va preso alla lettera”.
Se questa è la mentalità scientifica e la disinvoltura del vicepresidente del CNR, possiamo intuire quale sia quella al livello della scuola di ogni ordine e grado. Insistere sulla verità storica delle narrazioni bibliche e prenderle come insegnamenti, per giunta divini, anziché spiegare che in massima parte sono solo miti e che nella totalità sono comunque di esclusiva origine umana significa legittimare valori che ledono in molti punti la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e la Costituzione della Repubblica italiana.


Non è ammissibile che il Vaticano remi contro la laicità e quindi contro la legalità della nostra Repubblica e che nello stesso tempo questa gli conceda tali e tante concessioni economiche e agevolazioni fiscali da farne un non trascurabile peso per l’erario. Peso che oltretutto ha quattro ben precise conseguenze negative: contribuisce a ridurre la possibilità di arrivare a una più equa tassazione, sempre promessa dai nostri governanti e sempre dagli stessi rinviata alle calende greche; impedisce alla radice lo sviluppo di iniziative pubbliche assistenziali e solidaristiche, con annessa creazione di posti di lavoro anche qualificato; favorisce invece la cultura e la pratica della carità appaltata di fatto a iniziative ed istituzioni facenti capo al Vaticano; infine, toglie risorse alla scuola pubblica.
La debolezza, le contraddizioni e i vizi di varia natura delle forze politiche, soprattutto della maggioranza, mettono il governo e la gran parte dei partiti nella condizione di avere più che mai bisogno dell’appoggio della gerarchia vaticana per conservare la propria base elettorale, cioè il proprio potere.
Tutto ciò è apparso drammaticamente chiaro nelle vicende del primo ministro Silvio Berlusconi negli ultimi mesi del 2009, sfociate nell’affermazione clamorosamente mendace sui “valori cristiani veicolati dal mio governo”. Il “caso Dino Boffo”, con i suoi annessi e connessi, è stato un episodio emblematico anche per cinismo, mercanteggiamenti e disponibilità alla simonia, oltre che per le torsioni acrobatiche che ha comportato. E a proposito di torsioni acrobatiche, la Lega Nord è passata da un anticlericalismo becero ad un altrettanto becero filoclericalismo, aggravato da una visione del cattolicesimo decisamente meschina e razzista.
Il bisogno governativo e più in generale politico, anche a livello regionale e comunale, di appoggio strumentale alla stampella vaticana comporta una ulteriore contrazione dei diritti civili e una ulteriore cessione di sovranità della Repubblica italiana a favore dello Stato estero del Vaticano.
Tutto ciò ha inoltre contribuito all’abbandono da parte dei partiti di sinistra dell’analisi della composizione della realtà produttiva, industriale, economica, finanziaria, contadina, professionale, ecc., e dell’analisi della composizione delle classi sociali. Un abbandono che obnubila la possibilità di efficaci riforme e cambiamenti strutturali e quindi di un più alto livello della qualità della vita delle classi dipendenti. Le categorie dell’analisi di classe sono state sostituite da categorie prevalentemente anagrafiche, come “giovani” e “anziani”, etnico-geografiche, come “extracomunitari” e “italiani”, religiose, come “cattolico” e “musulmano”. E c’è la tendenza ad aggiungere categorie ideologiche come “antisemita”, “filoisraeliano”, “filoarabo”, ecc. La distruzione della possibilità di intervenire incisivamente sulla realtà strutturale anche di classe è perciò praticamente nulla.


Le tensioni e i tentativi di accordo tra le tre religioni monoteiste, che di fatto sono le religioni dell’intero bacino del Mediterraneo e annesso retroterra, spingono in direzione di un rafforzamento clericale, inteso come rafforzamento dei cleri delle varie confessioni e di quelli delle loro divisioni scismatiche (non esiste infatti né un solo tipo di cristianesimo né un solo tipo di islam e neppure un solo tipo di ebraismo, in quanto le loro suddivisioni e sette assommano ormai a svariate decine).
Siamo così costretti a oscillare tra lo “scontro di civiltà” – che è piuttosto uno scontro di inciviltà, oltre che di fatto uno scontro di religioni, o meglio di interessi che si definiscono religiosi – e una ripresa dei vari clericalismi che sarà sicura causa di regressione sotto vari profili: politico, civile, sociale, morale, culturale, quindi anche scientifico, ed economico, oltre che religioso, ove per religione s’intenda l’inalienabile diritto a professare una fede, senza volerla imporre agli altri. Cioè senza voler a tutti i costi interferire nel dare a Cesare ciò che è di Cesare e, per chi ne ha almeno uno, dare al proprio Dio ciò che è del proprio Dio.
Non vogliamo restare prigionieri di tradizioni e radici che non hanno saputo evitare o che hanno provocato tragedie immani come il colonialismo, le guerre mondiali, i genocidi, l’uso della bomba atomica e la demenziale corsa agli armamenti nucleari, chimici, batteriologici e perfino “stellari, tutte prove evidenti dell’assenza di qualunque “superiorità” culturale o di civiltà nei confronti del resto del mondo, anzi prove di bancarotta morale e culturale di modelli di civiltà e sviluppo insostenibili, che se diventano accessibili al resto dell’umanità, il rischio è quello della distruzione delle risorse del pianeta.


OBIETTIVI – In attesa di definirli con esattezza con un dibattito più ampio, sono comunque prioritari:
•    il potenziamento delle scuole pubbliche e dei programmi scolastici, anche dirottando a loro favore almeno parte dei fondi recuperabili ponendo fine ai privilegi economici del Vaticano e degli incostituzionali finanziamenti alle scuole private;

•    il riconoscimento effettivo della parità dei diritti e della dignità tra l’uomo e la donna anche in fatto di sovranità sul proprio corpo, promozione di una maggiore presenza della donna in tutti i campi della vita pubblica, sua autonomia nelle scelte in fatto anche di maternità e lotta contro le pretese di sua soggezione alle ideologie dei vari cleri, che di fatto sono pretese di prosecuzione della soggezione della donna all’uomo. Il potere maschile e maschilista ha già fatto troppi danni nel corso della Storia, ed è ormai urgente porvi un argine e combatterlo;
•    l’ampliamento dei diritti civili sulla base dell’eguaglianza tra tutti i cittadini italiani, e quindi a prescindere da considerazioni religiose e sessuali e di qualunque altra natura comunque discriminatoria;
•    l’abrogazione del Concordato e dei privilegi che comporta, anche per impedire che se ne stipulino altri sullo stesso modello per altre religioni.


Ecco intanto il testo completo della risoluzione n. 1580 approvato dalla Comunità Europea il 4 ottobre 2007:
1 – Lo scopo di questo rapporto non è quello di mettere in dubbio o combattere un credo – il diritto alla libertà di fede non lo permette. Lo scopo è di mettere in guardia contro certe tendenze a far passare un credo per scienza. È necessario separare i credo dalla scienza. Non è una questione di antagonismo. Scienza e credo devono essere in grado di coesistere. Non è una questione di contrapporre credo e scienza, ma è necessario evitare che un credo venga ad opporsi alla scienza.
2 – Per alcune persone la creazione, in quanto materia di credo religioso, dà un senso alla vita. Nonostante questo, l’assemblea parlamentare è preoccupata dei possibili effetti negativi che potrebbero avere le idee creazioniste all’interno del nostro sistema educativo, e delle conseguenze per la nostra democrazia. Se non stiamo attenti, il creazionismo potrebbe diventare una minaccia per i diritti umani, argomento di fondamentale interesse per il consiglio europeo.
3 – Il creazionismo, che è nato dal rifiuto dell’evoluzione delle specie attraverso la selezione naturale, è stato per lungo tempo un fenomeno quasi esclusivamente americano. Oggi le idee creazioniste tendono a farsi strada in Europa, e la loro diffusione sta influenzando un numero notevole di Stati membri del Consiglio europeo.
4 – L’obiettivo primario dei creazionisti di oggi, la maggior parte dei quali sono cristiani oppure musulmani, è l’educazione. I creazionisti sono tesi ad assicurarsi che le loro idee vengano incluse nei programmi scientifici della scuola, ma il creazionismo non può in ogni caso pretendere di essere una disciplina scientifica.
5 – I creazionisti mettono in dubbio il carattere scientifico di certi aspetti della conoscenza, e sostengono che la teoria evolutiva è solo una fra le tante interpretazioni possibili. Essi accusano gli scienziati di non fornire prove sufficienti per affermare la validità scientifica della teoria evolutiva. D’altra parte essi difendono le proprie affermazioni come scientifiche. Nulla di tutto questo regge ad una obiettiva analisi dei fatti.
6 – Stiamo assistendo ad una crescita delle modalità attraverso le quali viene messa in discussione certa conoscenza stabilita sulla natura, sull’evoluzione, sulle nostre origini e sul nostro ruolo nell’universo.
7 – C’è un rischio effettivo di generare una seria confusione nelle menti dei nostri figli tra ciò che ha a che fare con convinzioni, credo e ideali di ogni tipo, e ciò che ha a che fare con la scienza. Un atteggiamento apparentemente egualitario potrebbe apparire piacevole e tollerante, ma è in realtà pericoloso.
8 – Il creazionismo presenta molti aspetti contraddittori. L’idea dell’intelligent design, la più recente e più raffinata versione del creazionismo, non nega un certo livello di evoluzione, ma l’intelligent design, in forma più sottile, cerca di apparire come scientifico nel suo approccio, e proprio qui sta il pericolo.
9 – Questa assemblea ha regolarmente insistito sull’importanza fondamentale della scienza. La scienza ha reso possibili notevoli miglioramenti nelle condizioni di vita e di lavoro, e non è un fattore insignificante nello sviluppo economico, tecnologico e sociale. La teoria dell’evoluzione non ha nulla a che vedere con una divina rivelazione, ma è basata su fatti concreti.
10 – Il creazionismo sostiene di essere basato su rigore scientifico. In realtà i metodi utilizzati dai creazionisti sono di tre tipi: affermazioni puramente dogmatiche; un uso distorto di citazioni scientifiche, a volte illustrate con splendide fotografie; e un supporto da parte di più o meno noti scienziati, la maggior parte dei quali non sono specialisti nel settore. Attraverso questi metodi i creazionisti cercano di convincere chi non è esperto in materia, e di seminare dubbio e confusione nelle loro menti.
11 – L’evoluzionismo non è una semplice questione di evoluzione degli umani e delle popolazioni. Negarlo potrebbe avere serie conseguenze sullo sviluppo della nostra società. Progressi nella ricerca medica con lo scopo di combattere con efficacia malattie infettive come l’AIDS diventano impossibili se i principi fondamentali dell’evoluzione sono negati. Non ci si può rendere pienamente conto dei rischi che comporta il significativo decadimento nella biodiversità e nei cambiamenti climatici, se il meccanismo evolutivo non è compreso a fondo.
12 – Il nostro mondo moderno è il risultato di una storia molto lunga, di cui lo sviluppo delle scienze e della tecnologia costituiscono un aspetto importante. Nonostante questo, l’approccio scientifico non è ancora del tutto compreso, e questo può incoraggiare lo sviluppo di ogni tipo di fondamentalismo ed estremismo. Il totale rifiuto delle scienze è certamente una delle minacce più gravi per i diritti umani e i diritti civili.
13 – La guerra alle teorie evolutive e ai suoi sostenitori nasce nella maggior parte dei casi da forme di estremismo religioso che sono strette alleate dei movimenti politici di destra. Il movimento creazionista dispone di un reale potere politico. La realtà dei fatti, come è già stata denunciata più volte, è che alcuni sostenitori del creazionismo più stretto sono intenzionati a sostituire la democrazia con la teocrazia.
14 – Tutti i leader delle maggiori religioni monoteistiche hanno assunto un atteggiamento molto più moderato. Il Papa Benedetto 16, ad esempio, come il suo predecessore Giovanni Paolo II, oggi elogia il ruolo delle scienze nell’evoluzione dell’umanità e riconosce che la teoria evolutiva è “qualcosa di più di un’ipotesi.
15 – L’insegnamento di tutti gli aspetti riguardanti l’evoluzione come fondamentale teoria scientifica è quindi cruciale per il futuro della nostra società e delle nostre democrazie. Per questo motivo deve occupare una posizione centrale nel programma scolastico, specialmente in quello scientifico, finché, come ogni altra teoria, sarà in grado di reggere un approfondito esame scientifico. L’evoluzione è presente dovunque, dalla prescrizione eccessiva di antibiotici che incoraggia la formazione di batteri resistenti, all’uso eccessivo di pesticidi nell’agricoltura, che porta a mutazioni negli insetti che li rendano immuni a tali pesticidi.
16 – Il Consiglio Europeo ha sottolineato l’importanza di insegnare le culture e le religioni. Nel nome della libertà di espressione e del diritto al credo individuale le idee creazioniste, come qualunque altra posizione teologica, possono sempre essere presentate come supplemento all’educazione religiosa e culturale, ma non possono pretendere di avere una rispettabilità scientifica.
17 – La scienza offre un addestramento insostituibile nel rigore intellettuale. Non cerca di spiegare “perché le cose sono”, ma di comprendere come esse funzionano.
18 – Un’indagine sulla accresciuta influenza dei creazionisti mostra che il dibattito fra creazionismo ed evoluzionismo va ben oltre l’ambito intellettuale. Se non facciamo attenzione, i valori che stanno alla base stessa del Consiglio europeo verranno direttamente minacciati dai creazionisti fondamentalisti. È quindi compito dei Parlamentari del Consiglio di reagire prima che sia troppo tardi.
19 – L’assemblea parlamentare urge quindi gli stati membri e specialmente le loro autorità educative: A difendere e promuovere la conoscenza scientifica. A rafforzare gli insegnamenti dei principi fondamentali della scienza, la sua storia, la sua epistemologia, e i suoi metodi, accanto all’insegnamento di una conoscenza scientifica obiettiva. A rendere le scienze più comprensibili, più attraenti, più vicine alla realtà del mondo moderno. Ad opporsi vigorosamente all’insegnamento del creazionismo come disciplina scientifica in termini di parità con la teoria evolutiva, e in generale ad opporsi all’introduzione del creazionismo in qualunque disciplina all’infuori della religione. A promuovere l’insegnamento dell’evoluzione come teoria scientifica fondamentale nel programma scolastico.
20 – L’assemblea accoglie favorevolmente il fatto che 27 accademie scientifiche del Consiglio Europeo degli stati membri abbiano firmato, nel giugno 2006, una dichiarazione sull’insegnamento dell’evoluzione, e si appella alle accademie scientifiche che ancora non l’hanno fatto a firmare la dichiarazione.

•    Pollard John F., L’obolo di Pietro. Le finanze del papato moderno: 1850-1950, 2006, Corbaccio
•    De Alessandri Enrico, Comunione e liberazione: assalto al potere in Lombardia, 2010, Bepress

807 commenti
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  1. marco tempesta
    marco tempesta says:

    «La Tv è volgare, priva di profondità – continua la ministra col piglio di chi ormai vede tutto chiaro, a distanza – Mi chiedo spesso: se avessi un figlio? E mi rispondo: dovrei bandire la tv da casa . Per fortuna c’è un’offerta varia e anche di qualità. C’è Sky: History e Discovery Channel sono canali fantastici».
    ——
    Parola di Mara Carfagna.
    Azz, sputa nel piatto dove mangia. E apprezza Sky, la tv della concorrenza. Mi sa che il cav la giubilerà alla prima occasione!

  2. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Komare!!
    Ho visto la copertina e il sorriso da ebete di Giorgetto W(isky) Bush.
    Con tutta probabilità era ubriaco, come al solito.
    Lo guardi bene!
    A questo individuo e la cricca di criminali che lo manipolavano come un pupazzo sono stati affidati i destini del mondo per 8 lunghi anni.
    Roba da far venire ancora la pelle d’oca. Anzi: la pelle di quaglia…
    Buonaseeera.
    C.G.

  3. marco tempesta
    marco tempesta says:

    There’s a lot of theories on why the American family is losing ground as an institution.
    Some say it’s economics…other say ecology…others blame lack of fulfillment…a few opt for priorities, or as one neighbor observed, “Would you want to bring a child into a world that wouldn’t elect Ronald Reagan?”. ( Erma Bombeck)
    —-
    Have you ever heard of her?
    Comicità americana. Boh, sarà. Preferisco quella inglese.

  4. Il signor P.
    Il signor P. says:

    x Linosse
    Non so se ho capito bene, tu dici che i poveri soldati mandati a combattere contro la Russia sono responsability di tutti i crimini commessi dai tedeschi. Scusa ma che raggionamento e’ questo?
    Molti di questi soldati sono partiti perche’ richiesto dal loro governo. Tuti sappiamo cosa avrebbe successo non solo a loro ma anche alle loro famiglie se si rifiutavano. Anche la maggior parte di questi sono stati vittime del fascismo.
    Credo che dare il “fascistona” a una persona che e’, anche se inderattamente, una vittima del fascismo e’ un ingiustificato assalto alla dignita’ di questa persona.

  5. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Samuel Martin, 27 ans, curé des petites paroisses de Noez et Totanes, près de Tolède (centre) “a été révoqué” après “des faits lamentables”, a écrit dans un bref communiqué transmis à l’AFP l’archidiocèse de Tolède.
    Selon l’édition en ligne du journal El Mundo, ce jeune curé a dépensé jusqu’à 17.000 euros dans des lignes de téléphones érotiques et pour diffuser des petites annonces sur internet, en puisant notamment dans les deniers du culte de ses deux paroisses.
    ( Le Matin)
    ————-
    No comment

  6. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Caro uroburo,
    Mi dispiace ma la tua analisi sui partigiani e’ buona ma non completa. Si c’erano criminali, ma c’erano anche individui, non tutti, che speravano in una nuava rivoluzione bolscevica e facevano del tutto per precipitarla anche l’omicidio. Poi i “processi” di quelli “colpevoli” erano una farsa con nessuna opportunita’ di difendersi e portare teste.
    Leggero’ piu’ attentamente quello che hai scritto e aggiungero’ altri commenti se necessario stasera. Adesso ritorno a lavorare.
    PS – Spero a qualche punto abbandoni il termine “fascistona” non da forza ai tuoi argomenti anzi ….
    Cordiali saluti.

  7. Linosse
    Linosse says:

    X “capitan” P 206
    I commenti devono essere letti correttamente ,nel 201(sotto gli occhi di tutti) ho fatto riferimento all’8 settembre ’43 e al 13 ottobre,dichiarazione di guerra.Non ho detto che i soldati mandati in Russia sono responsabili di alcunche e non ho dato della fascistona a nessuno,ho solo voluto puntualizzare situazioni storiche.
    Devo riconoscere che nei suoi interventi predomina costantemente la provocazione e la emissione di fumo da soffiare negli occhi per irritare e confondere ,questo a prescindere dall’argomento trattato.
    L.

  8. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,

    per quel che mi riguarda puoi andare dove vuoi..!!
    Perchè, secondo te cosa diavolo avrei dovuto obiettare sul Piano storico a Uroburo?
    Che masse cattoliche con la croce in testa ,accorsero festose sui monti, e che il 25 Luglio il Papa si rallegrò Urbi et ORBI della caduta del Regime?
    Ho semplicemente aggiunto un dato e fatto osservare la natura localistica del Movimento della Resistenza.
    Sul piano “giuridico” e del diritto internazionale poi, non ci piove affato ,ha ragione Linosse; i fascisti della R.S.I erano dei traditori che al limite dovevano essere passati per le armi con l’accusa di alto tradimento nei confronti dello Stato gli ufficiali e internata la restante “truppa”.
    Solo un secolo prima , ciò non avrebbe suscitato proprio nessun scandalo.
    Mi sono limitato solo a porre la considerazione della limitatezza in fondo del movimento.
    Certo, Uroburo poi mette in rilevo, che neanche un “cane” accorse a difendere il regime il 25 Luglio,ma questo è un dato politico meno rilevante, nel senso che questo succede normalmente e che senza i” panzer tedeschi”, i gloriosi camerati si sarebbero rassegnati nuovamente alla Micchetta che passa il Convento , riponendo nel cassetto , gagliardetti , pugnali e bombe a mano.
    Ma poi sinceramente ad un certo punto ..tu lo hai detto..a questo punto è fuorviante fare di queste polemiche .
    Io chiudo qui la “storia”.
    Sinceramente non mi interessa,guardo all’oggi e al futuro e la ragione mi dice che c’è poco da stare allegri…anzi più si avanza nel “Fare” ,ho capito benissimo che Fare vuol dire nessun controllo e nessun controllo vuol dire che vince il sistema mafioso.(il Più forte si FA i cazzi suoi)
    E questo è la vera deriva e il vero problema del Berlusconismo.
    Dopodichè vogliamoci pure tutti bene nel partito dell’Amore, ma non mi chiedere di condivere il tuo Ottimismo, senza neanche portare una RAGIONE dico una sola per esserlo.
    Carnevale vale una sola volta all’anno ed è già finito,oltretutto esclusi quelli Storici gli altri mi sembrano dei baccanali come storicamente in effeti poi lo erano nell’antichità, una giornata da Beoti, ove dimenticare la vita gramadi tutto l’anno.

    cc

  9. Peter
    Peter says:

    x Marco T.

    embe’? omnia munda mundis…
    Ma lo vedi un ragazzo di 27 anni passare tutto il suo tempo a dire messe, preghiere, orazioni, fare funerali, etc etc? una cosa del tutto innaturale, secondo me. Certo, 17.000 euro in conversazioni erotiche sono un vero scandalo, specie se non erano soldi suoi ma dei ‘fedeli’ della parrocchia, come e’ probabile che fosse il caso. Al limite, avrebbe speso di meno a fare del sesso vero e mercenario, ammesso che non facesse anche quello…
    Cosa sono i deniers del culto? immagino dal contesto voglia dire luoghi di culto, ma a me risulta che denier significa colui che nega, diciamo non credente. Se la faceva coi (o colle) non credenti?!
    Degli italiani mi hanno comunque riferito che dei ‘monsignori’ in Italia fanno cose turciche. Tutte calunnie, ovviamente

    Peter

  10. Peter
    Peter says:

    x Uroburo e Sylvi

    suvvia, non fate cosi’, che il nemico ci ascolta (non ho idea di cosa voglia dire ma mi sembra una frase confacente alla situazione).
    Datevi un bacetto e fate la pace

    Peter

  11. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Questa è una notizia importante. Ne traduco solo il titolo, che è già sufficientemente esplicito, per chi non legge il francese:
    Un eminente erudito musulmano di origine pakistana ha condannato martedi i terroristi come nemici dell’Islam, in una fatwa resa pubblica a Londra.

    Un éminent érudit musulman d’origine pakistanaise, Muhammad Tahir-ul-Qadri, a condamné mardi les terroristes comme des ennemis de l’islam, dans une fatwa rendue publique à Londres.
    AFP – le 02 mars 2010, 18h04

    Il a souligné que les actes de terrorisme ne pouvaient avoir aucune justification au nom de l’islam, condamnant notamment les attentats d’Al Qaïda, dans cette fatwa de quelque 600 pages, présentée au cours d’une conférence de presse à Londres en présence notamment de députés et de représentants d’associations caritatives.
    Les kamikazes “ne peuvent pas prétendre que leur suicide sont des actes commis par des martyrs qui deviendront des héros de la Oumma (la communauté musulmane), non, ils deviendront des héros du feu de l’enfer”, a déclaré le Dr Tahir-ul-Qadri.
    “Il n’y a aucune place pour le martyre et leurs actes ne seront jamais, jamais, considérés comme le djihad (la guerre sainte)”, a-t-il ajouté.
    Cette fatwa “peut être considérée comme l’argumentaire théologique le plus complet contre le terrorisme islamiste à ce jour”, selon la fondation londonienne Quilliam, qui combat l’extrémisme musulman.

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Quelli come me, e sono tantissimi, che hanno combattuto guerre sul campo; quelle battaglie che non danno medaglie, nè encomi; … davano il senso della propria onestà e di una educazione civile…
    Ma capisco che sono argomenti, per voi da sceneggiata, napoletana addirittura!!! … trovo chiusura, ermetica; ve la cantate e ve la suonate! Al centro con cilici, e meno male senza, non trovate adepti, alle estreme nemmeno, troppo fascisti siete, per loro… sylvi { 02.03.10 alle 17:00 }
    ————————————–
    Cara signora,
    qui si stava parlando di quel che lei ha sempre detto della Resistenza e del suo (incomprensibile) modo di scrivere.
    Puntualmente lei risponde con una delle sue solite, abituali, viscerali messinscene in cui ci parla delle sue “guerre combattute sul campo che danno un senso alla propria onestà” ecc. ecc. ecc.. Argomento il cui legame con quello di cui si stava parlando conosce e capisce solo lei. Io questo suo melodrammatico inveire lo definisco una sceneggiata napoletana, che non c’entra assolutamente nulla con il tema in argomento.
    Per di più sentendola parlare sembrerebbe che lei ritenesse di aver il monopolio dell’impegno personale e professionale, dell’onestà e dell’educazione civile. Complimenti signora, veramente …. Epperfortuna che siamo noi (chi noi, poi? Io e Controcorrente? Le sinistre? E quali? ….) che se la cantano e se la suonano. Mah ….
    Ma lei lo conosce il significato delle parole che usa? U.

  13. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Peter:
    si, erano soldi della parrocchia, l’articolo lo dice espressamente: …en puisant notamment dans les deniers du culte de ses deux paroisses.
    E’ questo infatti il problema.
    Per il resto, sono perfettamente d’accordo con te, non vedo perchè gli ormoni concessi dal Signore all’umanità debbano essere sprecati in atti di dolore…

  14. Anita
    Anita says:

    x C.G.

    Ci vuole poco a vedere che la foto e’ superimposed, non e’ del periodo.

    Per sua norma il Presidente G.W. Bush ha sempre detto che il conflitto e la stabilizzazione in Iraq, sarebbe durata una decina d’anni.

    Almeno Bush se e’ riabilitato dall’alcolismo nel 1986.

    L’Iran sta facendo del tutto per fomentare odi settari in vista delle prossime elezioni.

    Anita

  15. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Quest notizia invece preoccupa un po’ ed è inerente al Manifesto di Pino:

    La Cour européenne des droits de l’Homme (CEDH) a accepté d’examiner en appel un recours de l’Italie qui avait été condamnée pour la présence de crucifix dans les salles de classes, a annoncé la Cour dans un communiqué mardi.
    AFP – le 02 mars 2010, 19h44

    “Le collège de cinq juges de la Grande Chambre (qui statue en appel), réuni les 1er et 2 mars 2010, a accepté la demande de renvoi présentée par le Gouvernement italien, le 28 janvier 2010, dans le cadre de l’affaire Lautsi contre Italie. L’affaire sera donc examinée par la Grande Chambre qui se prononcera de manière définitive par un arrêt”, souligne la CEDH dans son communiqué. La procédure prendra plusieurs mois.
    Le ministre italien des Affaires étrangères Franco Frattini a immédiatement exprimé sa “satisfaction” et sa “confiance” pour la suite du processus.
    Selon lui, l’Italie cherche à faire respecter les “valeurs profondes du credo religieux chrétien ancré chez la grande majorité des citoyens italiens”.

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    l’Italie cherche à faire respecter les “valeurs profondes du credo religieux chrétien ancré chez la grande majorité des citoyens italiens”.
    ——
    Capite contro chi dobbiamo combattere?

  17. Peter
    Peter says:

    x Marco

    l’ho cercato sulla Wikipaedia. Effettivamente non sapevo che deniers fosse francese (arcaico) per denaro liquido.
    Puiser significa anche ‘pull’, per cui pensavo che volesse dire qui rimorchiare piuttosto che attingere…
    Intraprendente, il ragazzo

    Peter

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Il capo della polizia di Dubai ha annunciato martedi di aver presentato al procuratore dell’emirato una richiesta di arresto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, affermando di avere ormai la certezza che il Mossad aveva ucciso il ‘quadro’ di Hamas Mahmoud al-Mabhouh

    Le chef de la police de Dubaï a annoncé mardi avoir présenté au procureur de l’émirat une demande en vue de l’arrestation du Premier ministre israélien Benjamin Netanyahu, affirmant avoir désormais la certitude que le Mossad avait tué le cadre du Hamas Mahmoud al-Mabhouh. ( Le Matin)

  19. Peter
    Peter says:

    e ti pareva che anche quando litigano tra loro non tirino sempre in ballo i napoletani? sceneggiata napoletana. A me, ma come si permette? (eh eh eh)

    Peter

  20. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Per quel che riguarda invece la faccenda di Gheddafi contro la Svizzera, i musulmani della Svizzera si dissociano:

    Les musulmans suisses se distancient

    “C’est vraiment n’importe quoi. S’il y a problème, il doit être résolu par le dialogue. Kadhafi est hors contexte. Il ne vit pas sur notre planète, il n’est pas du tout crédible”, a réagi le secrétaire de l’Institut culturel musulman, Moahmed Karmous, interrogé par l’ATS.
    “L’appel de Kadhafi n’a rien à voir avec l’islam”, a réagi de son côté Bachir Gobdon, de l’association culturelle somalienne de Zurich. “Cet appel n’est pas tolérable, nous ne voulons rien à voir à faire avec cela”, a-t-il ajouté

  21. alessandro
    alessandro says:

    So stanco. Mi devi riabituare. Dopo un anno ricominciare a lavorare da pensionato non e´facile.Non e´che ne avessi di bisogno, no, ma ho incominciato ad annoiarmi, e per i volubili come me annoiarsi e´la morte.Oggi ho avuto la sensazione di essere ritornato ad avere 20 anni. Ora pero´non riesco a concentrarmi e a leggere un solo post.
    Andra´meglio spero. Volevo postare una canzone che oggi ho mormorato tutto il giorno, ma su youtube non la trovo. Mi sembra la cantasse Edoardo Vianello e faceva cosi, per quel che mi ricordo:-
    “Io lavoro, si lavoro e son contento, perche´penso che questa sera sono a casa da te, e mi siedo in una comoda poltrona e tu che sei buona , mi accarezzi il viso, le mani, io penso contento al domani.
    Ad majora e buona notte a tutti Rodolfo

  22. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x220
    Marco mi hai fatto ridere , grazie!
    Il post 226 e´mio. Buona notte Rodolfo

  23. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Rudy, cambia il nick, è quello di Alessandro , ancora!
    Se continui così fai dubitare della sua esistenza!
    ciao
    cc

  24. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Rodolfo, ho riso anch’io. Figurati, e chi lo tocca a Netanyahu?
    Però la polizia di Dubai è sicura che sia stato il Mossad a fare il morto. Loro la danno non più come un’ipotesi ma come una certezza.

  25. sylvi
    sylvi says:

    Provo a fare una “sceneggiata napoletana” per tutti gli amici, che si riconoscono “a occhio”! e soprattutto …nelle rime!
    Anche a quei simpatici “terroni”, alla Fiorello “principino” che per me sono il massimo dell’ironia e dell’intelligenza meridionale.
    Merola mi ha sempre fatto venire il latte alle ginocchia, che di loro disgrazie ne hanno a sufficienza!

    Io sono una vecchia signora che ha cominciato a scrivere nei blog per “sostenere le comunicazioni on line”.
    Sono una cosa che mi affascina, come un bambino con occhioni sgranati davanti alle favole.
    La comunicazione è stata la costante della mia vita; avere questo giochino che mi allarga l’orizzonte è sempre motivo di stupore, di meraviglia.

    Poi…poi…ci si interroga con chi si ha a che fare…non è facile e …
    mi hanno insegnato a non ricevere caramelle da sconosciuti!!!

    Non sono proprio una credulona, anzi …limo gli artigli regolarmente..al punto giusto.
    Però ho sempre trovato improduttivo, inutile mentire; dare di sè un”immagine da “sceneggiata ” appunto, napoletana o milanese.
    Io sono quella che si esprime nel blog; non so esprimermi chiaramente? Me ne scuso.
    Per restare qui dovrei violentare la mia natura; scrivere alcune cose…altre no, per non innescare polemiche, insulti e quant’altro.
    Il mio istinto, che tanto dispiace a Uroburo, al quale vorrei solo dire che , non so niente di lui ma è proprio quel niente che parla!!! Dicevo , il mio istinto mi dice che è da masochisti scrivere pensando :-sarò creduta o no?-sarà gradito o sgradito?
    Nei rapporti con le persone è’ solo la buona educazione che mi guida. Da sempre.

    La sceneggiata , diciamo pure, le prefiche meridionali mi hanno sempre indicato un metodo di comunicazione per me incomprensibile.
    Vi leggerò, ma scriverò quando …il Buon Dio mi ispira…come si dice nelle nostre selvagge contrade!!!

    Un cordialissimo saluto a tutti.

    Ps: Non solo per far contento Peter, ma a Pasquino vorrei dire che autorizzo Pino, che ringrazio per il suo civismo ( e per me è il massimo!) a comunicagli la mia e-mail.

    Sylvi

  26. sulla resistenza
    sulla resistenza says:

    Cari amici,

    vedo che il dibattito sulla resistenza è molto intenso.
    Vorrei contribuire con un link su wikipedia

    http://it.wikipedia.org/wiki/Resistenza_italiana#Processi_e_copertura_ai_nazifascisti_nel_dopoguerra

    La pagina presenta una storia della resistenza, una valutazione politica e si parla, verso la fine, della controverisa a proposito delle vittime uccise nella al momento dell’insurrezine e liberazione e dopo, con riferimenti bibliografici.
    Buona lettura

    Un cordiale saluto

    GV

  27. Uroburo
    Uroburo says:

    In caso di guerra dichiarata chi sono i traditori della Patria? Chi sono gli invasori? Linosse { 02.03.10 alle 19:53 }
    ———————————————–
    Caro Linosse,
    il tema da lei proposto è interessante ma anche molto specialistico e, secondo me, piuttosto estraneo agli interessi del blog.
    La Repubblica Sociale Italiana era riconosciuta da pochissimi stati, fondamentalmente i satelliti della Germania hitleriana (Ungheria, Slovacchia, Romania, Croazia, forse Finlandia e Spagna), tutti gli altri riconoscevano solo il Regno d’Italia.
    Secondo il diritto internazionale i combattenti della RSI avrebbero dovuto essere considerati ribelli e disertori del Regno d’Italia.
    Il problema vero però era politico e non giuridico: i crucchi erano riusciti a metter su una parvenza di stato che senza di loro non aveva nessuna possibilità di esistere. Uno stato fantoccio esattamente come il governo Quinsling in Norvegia. Per questo ritengo improprio parlare di guerra civile. Tuttavia questo pseudo-stato aveva avuto 300.000 soldati e centinaia di migliaia di impiegati (a cominciare dai Reali Carabinieri delle regioni del centro-nord). Un po’ troppi per processarli. Togliatti ha fatto bene a firmare l’amnistia, solo che forse sarebbe stato meglio escludere quelli che noi oggi definiremmo i crimini contro l’umanità.
    Un saluto U.

  28. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,

    e il “difetto” nella comunicazione.
    In “primis” vorrei dire che da sempre io scrivo su questo Blog, senza obbligo alcuno..ovvero quando nè ho voglia ,tempo e soprattutto anche quando mi sembra di “comunicare” qualche cosa sia in risposta ad altri Blogghisti sia in proprio.
    Se il tutto dovesse diventare un “obbligo”, mi” licenzierei “subito.

    Se devo essere onesto poi, salvo qualche piccolo incidente come quello con P,mi lascio dire quasi di tutto.
    Se devo essere onesto in quell’occasione,solo P medesimo si è sentito in dovere di intervenire,chiarendo l’equivoco nato da una sua dichiarazione.
    Per il resto penso che mi sia stata riconosciuta da tutti la maggiore età, ovvero :” con l’età che ha, è sufficientemente adulto da pensare a quello fa e dice, ovvero sa difendersi da solo.

    cc

  29. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    La Corte europea dei diritti dell’uomo ha accolto l’appello presentato da Roma dopo la sentenza dello scorso anno

    Il ministro Gelmini: “Successo dell’Italia nel riaffermare rispetto delle tradizioni cristiane e identità culturale del Paese”Crocifisso, Strasburgo dice sì al ricorso italiano. Il caso sarà esaminato dalla Grande Camera

    STRASBURGO – La Corte europea dei diritti dell’uomo ha accolto il ricorso presentato dall’Italia contro la sentenza che ha sostanzialmente bocciato, il 3 novembre scorso, la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. Il caso sarà quindi esaminato nei prossimi mesi dalla Grande Camera che, spiega la sentenza odierna della Corte di Strasburgo, si pronuncerà con un verdetto definitivo. Questo ultimo passaggio, aggiunge ancora il documento, “non è obbligatorio ma, nella pratica, è quasi sistematico”. La composizione della Grande Camera, sottolinea la sentenza, “sarà definita in uno stadio ulteriore”.

    La notizia è stata appresa dal ministro degli Esteri Franco Frattini con “vivo compiacimento”: “E’ con soddisfazione che constato che sono stati accolti i numerosi e articolati motivi di appello che l’Italia aveva presentato alla Corte”, ha detto il ministro. Positivo anche il commento del deputato del Pd Enrico Farinone, vicepresidente della Commissione Affari Europei: “Non è negando il nostro passato che possiamo guardare al futuro di questo continente”, ha detto il deputato. Soddisfatta anche il ministro dell’Istruzione: “E’ un grande successo dell’Italia – ha dichiarato Mariastella Gelmini – nel riaffermare il rispetto delle tradizioni cristiane e l’identità culturale del Paese, ma è anche un contributo all’integrazione che non va intesa come un appiattimento e una rinuncia alla storia e alle tradizioni italiane”.

    Il caso era stato sollevato da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all’istituto statale ‘Vittorino da Feltre’ di Abano Terme, in provincia di Padova, frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocefissi dalle aule. Dopo essersi inutilmente rivolta ai tribunali italiani aveva fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo che aveva sentenziato che la presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce “una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni” e una violazione alla “libertà di religione degli alunni”. Sulla sentenza il governo italiano aveva presentato ricorso. (02 marzo 2010)

  30. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    @Pino

    La cronaca ci ha offerto un primo tema su per sensibilizzare il gregge e far conoscere il neonato movimento…

    non vedo come il crocifisso nei luoghi pubblici si concili con l’art. 3 e l’art 8 della Costituzione…

    domanda: se mio figlio crede in budda o in manitù, perché dovrebbe sorbirsi il crocifisso nelle aule?
    perché offendere la religiosità di concittadini ebrei, musulmani, animisti o atei, all’anima de li mortacci loro…????

    Art. 3.
    Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

    È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

    Art. 8.
    Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

    Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.

    I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

  31. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro pietro falco,
    ho letto su questo Blog, tante e tali meschinità sui simboli ,e di sotteso sulla “morte” delle idee che sottendono, che mi vien da dire…,ma tutto questo grand’affare dai sui “simboli, non è che forse a loro volta sottende la fine delle idee sottese..!!
    mah! 5 sottesi con un minimo di senso ..logico direi un miracolo!!

    cc

  32. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Se c’è una cosa che ho grandemente apprezzato all’European Hospital di Roma, dove ho avuto l’intervento di cardiochirurgia, è stata la totale assenza di simboli religiosi ( oltre alla bellezza delle infermiere, senza dubbio).

  33. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Vedo che solo Peter commenta i miei post in lingua straniera. Se non li leggete è inutile che li posto. Fatemi sapere.

  34. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Inquietante,,,dell’Utri dice di essere in possesso di un manoscritto “indito”di un capitolo di Petrolio di Pier Paolo Pasolini..
    da repubblica

    Torniamo a Dell’Utri che dice di aver letto il dattiloscritto, ma di non poterne parlare. “È uno scritto inquietante per l’Eni, parla di temi e problemi dell’Eni, parla di Cefis, di Mattei e si lega alla storia del nostro Paese e di Mattei”. E ha definito un “giallo” la scomparsa del dattiloscritto. “Credo – ha aggiunto – che sia stato rubato dallo studio di Pasolini”.

    —————————–
    A parte che il Bibliofilo, ha già perso una cantonata con i diari inediti del truce, mi chiedo il perchè di questa rivelazione in questo particolare “momento” e a chi voglia “mirare” il nostro eroe.
    In sostanza c’è qualcuno su questo Blog e in Italia che creda seriamente all’amore per gli inediti di Marcello Dell’Utri ?
    E poi toh, guarda caso proprio L’ENI ?
    Qui gattone ci cova!

    il complottista incallito
    cc

  35. Anita
    Anita says:

    x Controcorrente

    Hai tradotto male:

    Hubert van Es (6 July 1941 – 15 May 2009)

    was a Dutch photographer and photojournalist who took the well-known photo on 29 April 1975, which shows South Vietnamese civilians scrambling to board a CIA Air America helicopter during the U.S. evacuation of Saigon. The picture was taken a day before the Fall of Saigon.

    Born in Hilversum, Netherlands, van Es was variously known in his working life as “Hu”, the anglicized “Hugh” and the nickname “Vanes,” to rhyme with “planes”.

    On 15 May 2009, van Es died in Queen Mary Hospital, Hong Kong, at the age of 67 from a haemorrhagic stroke. He had lived in Hong Kong since the end of the Vietnam War.
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    Hubert van Es (6 luglio 1941 – 15 maggio 2009)

    è stato un fotografo olandese e fotoreporter che ha scattato la foto ben nota, il 29 aprile 1975, che mostra Sud civili vietnamiti scrambling per bordordare un aereo della CIA elicottero America durante l’evacuazione degli Stati Uniti di Saigon. La foto è stata fatta un giorno prima della caduta di Saigon.

    Nato a Hilversum, Paesi Bassi, van Es è stato variamente conosciuto nella sua vita lavorando come “Hu”, il anglicizzato “Hugh” e il soprannome di “Vani,” che fa rima con “piani”.

    Il 15 maggio 2009, van Es morì nel Queen Mary Hospital, Hong Kong, all’età di 67 da un ictus emorragico. Aveva vissuto a Hong Kong dopo la fine della guerra del Vietnam.
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    Hai capito?
    Evacuare cittadini Vietnamiti a bordo di un elicottero della CIA.

    Cercando questo, ho trovato articoli di una marea di giornali di quel periodo e, tutti con la stessa storia.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Hubert_van_Es

    Anita

  36. Anita
    Anita says:

    Sempre per Controcorrente

    The picture is often mislabeled as saying the evacuees are leaving the U.S. embassy. As Van Es wrote in a 2005 New York Times op-ed piece:

    “For the caption, I wrote very clearly that the helicopter was taking evacuees off the roof of a downtown Saigon building. Apparently, editors didn’t read captions carefully in those days, and they just took it for granted that it was the embassy roof, since that was the main evacuation site. This mistake has been carried on in the form of incorrect captions for decades. My efforts to correct the misunderstanding were futile, and eventually I gave up. Thus one of the best-known images of the Vietnam War shows something other than what almost everyone thinks it does.”
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    L’immagine è spesso fraintesa come dire gli sfollati stanno lasciando l’ambasciata Usa. Van Es, come ha scritto in un 2005 sul New York Times-ed piece:

    “Per il titolo, ho scritto molto chiaramente che l’elicottero stava prendendo evacuati dal tetto di un palazzo del centro di Saigon. Apparentemente, gli editori non hanno letto attentamente le didascalie in quei giorni, e appena ha preso per scontato che è stato il tetto dell’ambasciata , dal momento che fu la sede principale di evacuazione.
    Questo errore si è svolta in forma di didascalie non corretto per decenni. I miei sforzi per correggere i malintesi sono stati inutili, e alla fine ho rinunciato.
    Pertanto, una delle più noti immagini del Vietnam la guerra mostra qualcosa di diverso da ciò che quasi tutti pensano che fa. ”
    —————————————-

    Non era l’Ambasciata, ma un palazzo nel centro di Saigon, infatti era un hotel.

    Anita

  37. Il signor P.
    Il signor P. says:

    X Linosse { 02.03.10 alle 20:45 }

    ” X “capitan” P 206″
    Allora cosa intendevi dire? Spiegaci.
    No non tutti quelli che parlano di questo sono fascisti ma tutti quelli che negano questo sono comunis-ti. Hai mai letto i libri di Pansa? Se la risposta e’ no raccomando il silenzio perché non sai di che parli.

  38. Il signor P.
    Il signor P. says:

    Sul piano “giuridico” e del diritto internazionale poi, non ci piove affato ,ha ragione Linosse; i fascisti della R.S.I erano dei traditori che al limite dovevano essere passati per le armi con l’accusa di alto tradimento nei confronti dello Stato gli ufficiali e internata la restante “truppa”.
    ——————-
    Scusami cc, lasciando fuori i veri fascisti che erano volentieri, molti del resto che scelta avevano? Campo di concentramento tedesco e rappresaglie alle famiglie? Poi non mi sembra corretto dire che “dovevano” ma molti “furono” passati per le armi senza un vero processo sul piano “giuridico” o “diritti internazionali”. Non solo, tanti di quelli rilasciati venivano accoppati lo stesso.

  39. Anita
    Anita says:

    Tragiche notizie….

    Il titolo e':

    Al Gore lied, people died.

    Una bambina di sette mesi è sopravvissuta per tre giorni con una pallottola nel petto, accanto ai cadaveri dei genitori e del fratello. Gli argentini Francisco Lotero, 56 anni, e Miriam Coletti, 23 anni, hanno sparato ai loro figli prima di uccidere se stessi, dopo aver stretto quello che sembra un “patto suicida per paura del global warming”. Il loro figlio Francisco, di due anni, è morto all’istante dopo essere stato colpito alla schiena. Ma la bambina è sopravvissuta perché la pallottola sparata dalla pistola del padre non ha colpito nessun organo vitale. (Daily Mail)

    Pensate ai titoli dei giornali se il “patto suicida” (e omicida) fosse stato stretto sull’eccessiva pressione fiscale invece che sulla “paura del global warming”.

    Anita

  40. Peter
    Peter says:

    x Anita

    sempre tu! ancora il Daily Mail. Ma che sei socia onoraria del comitato di redazione? Con tutti i giornalacci che ci sono da voi, vai sempre a citare quelli britannici.
    Orbene, il fatto che l’autore del suicidio ‘allargato’ fosse un guaritore, depresso e forse anche paranoide saranno quisquilie…aveva anche una moglie di oltre 30 anni piu’ giovane, della quale era morbosamente geloso, a quanto si legge. Ma quello che conta e’ la sua fifa del Global Warming. E’ tutta colpa del GW, e di Al Gore…

    Peter

  41. Peter
    Peter says:

    xAnita

    chissa’ perche’ non citi mai i suicidi dovuti alla perdurante crisi finanziaria causata da Wall Street…

    Peter

  42. Marta x Marco T.
    Marta x Marco T. says:

    caro Marco la Comunità Mussulmama presente nel mio Paese da sempre dichiara di essere perfettamente integrata, anche dopo il voto negativo sui minareti ha dichiarato di essere delusa in maniera pacifica ed educata. Penso proprio che il libico a loro non interessa perchè questa brutta storia non ha niente a che vedere ne con la religione ne con i loro interessi. Conoscono il personaggio e sanno quanto è violento. Ha fatto la voce grossa, ma in Europa ha ricevuto solo l’appoggio vergognoso di (Berlusconi) per voce del fantoccio Frattini……ma tant’è!!!!!
    buona giornata a tutti M.

  43. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Da Schifani parole gravi: “siamo oltre ogni limite”

    “Dire come fa Schifani che “nel rispetto delle regole prevalga la sostanza alla forma quando la forma non è essenziale” è gravissimo.
    E’ pericoloso che la seconda carica dello Stato riduca a ‘forma non essenziale’ quanto sta avvenendo.

    Martedì, 02 Marzo 2010

  44. Uroburo
    Uroburo says:

    Hai mai letto i libri di Pansa? Se la risposta e’ no raccomando il silenzio perché non sai di che parli. Il signor P.{ 03.03.10 alle 3:50}
    Non solo, tanti di quelli rilasciati venivano accoppati lo stesso.
    Il signor P. { 03.03.10 alle 4:26 }
    ———————————————
    Caro signor P.,
    sono molto di fretta ma due righe le merita.
    1) i libri di Pansa non valgono neppure la carta su cui sono scritti, sul piano storico valgono zero. Il fatto poi un sedicente giornalista di sinistra scriva libri che sostengono le tesi della più ottusa propaganda fascista si commenta da sè. Insomma una situazione come quella della nostra fascistona: cammina come una papera, nuota come una papera, starnazza come una papera ma pretende di non essere presa per una papera!….. Ma insomma!
    2) Secondo i dati degli stessi fascisti, i cui numeri sono sempre stati menzogneri, gli uccisi dopo la fine della guerra non arrivano a 10.000 in tutt’Italia, quindi “molti” per modo di dire.
    Non si capisce perchè mai non avrebbero dovuto essere chiamati a rispondere quelli che avevano sostenuto una dittatura che aveva provocato mezzo milione di morti, del tutto inutili, e la distruzione di un terzo del patrimonio nazionale.
    Alla fine della guerra, come sempre in circostanze simili, si attua una giustizia sommaria che funziona in modo diverso dalla giustizia regolare. Il problema non è stato tanto il come si è fucilato gentaglia che comunque meritava di essere fucilata, il vero problema è che in situazioni del genere pagano anche gli innocenti; e soprattutto il problema è che in situazioni del genere anche certi mascalzoni usano questo tempo per fare le loro personali vendette del tutto al di fuori del quadro politico.
    In ogni caso le persone uccise dai partigiani sono state infinitamente meno di quelle che avete massacrato voi in Corea ed in Viet Nam, e senza neppure una parvenza di processo (e non sto parlando del napalm o dei bombardamenti delle città). E di quelle che continuate a torturare in tutto il mondo secondo i vostri abituali sistemi di assassini su scala mondiale.
    Almeno i partigiani hanno fatto fuori gente che, con qualche eccezione, se lo meritava.
    3) E’ vero, una parte del movimento comunista (a stragrande maggioranza social-comunista) avrebbero voluto fare la rivoluzione anche in Italia. Purtroppo non sarebbe stato possibile ma sarebbe stato sicuramente meglio.
    Comunque ci siete stati voi ad impedirlo, con l’appoggio al bandito Giuliano ed al principe Borgese (la H l’aboliamo in segno di disprezzo): ovviamente avete appoggiato le peggiori canaglie, come sempre nella vostra storia. Mai che a voi vi capiti di appoggiare un democratico!
    Comunque tutta la classe dirigente del PCI sapeva bene che l’Italia sarebbe stata succube del vostro potere e nessuno ha mai appoggiato queste velleità rivoluzionarie che erano proprie solo della base. Il PCI ha avuto il grande merito di conquistare alla democrazia milioni di persone che voi avevate sempee tenuto fuori. Che lei non lo capisca non stupisce, che non lo capisca la fascistona è possibile appunto SOLO collocandola con i fascisti.
    4) Le supposte vendette sulle famiglie non sono state quasi mai attuate. Come scusa non vale nulla. Nessuno ha fatto nulla, per esempio, alle famiglie dei partigiani catturati con le armi, che venivano IMMEDIATAMENTE fucilati (senza processo ma magari dopo essere stati torturati). E lei lo sa di cosa parla?
    Sarò via qualche giorno, un saluto a lei ed a tutti U.

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