Manifesto per la fondazione del partito Democrazia Laica. Per la difesa della laicità della Repubblica italiana (quindi anche della libertà di religione) e contro la guerra da “scontro di civiltà”
Il laicismo unisce, i clericalismi invece dividono. E spingono chiaramente verso una nuova disastrosa guerra chiamata “scontro di civiltà”. Se qualcuno vuole partecipare con me all’avventura della creazione del partito Democrazia Laica si faccia avanti. Questo è il manifesto che io propongo. Si accettano ovviamente suggerimenti e consigli, specie per il programma politico che io ho solo abbozzato in pochi punti.
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L’Italia è stata unificata e resa più civile, più moderna e più europea dalle personalità, dai gruppi, dalle associazioni e dai partiti laici e antitotalitari, cioè da un insieme che oggi è purtroppo molto indebolito e in via di estinzione come realtà organizzata e dotata di strutture politiche. Da qualche tempo è invece cresciuto l’interventismo della gerarchia vaticana nella vita politica della Repubblica Italiana, fino a superare abbondantemente in vari campi i limiti del lecito; interventismo che si è mobilitato non per la conquista di nuovi diritti dei cittadini italiani, quanto invece per impedirli. Di recente si è arrivati a sostenere che le leggi della Repubblica devono essere in sintonia con il credo man mano elaborato in Vaticano.
Questo comportamento, da religione di Stato, spinge da una parte all’ossequio filoclericale e dall’altra all’anticlericalismo, eccessi da evitare entrambi, ma spinge anche in direzione contraria al diritto di libertà di culto, inteso come diritto alla libertà per ogni culto, compreso il culto del non credere. Il Vaticano ha tentato a lungo d’imporre alla Comunità Europea il cappello delle “radici cristiane” nel progetto di Costituzione europea. Il tentativo finora è andato a vuoto e nel frattempo la Spagna, ex sagrestia d’Europa, si è molto laicizzata, diventando molto più moderna ed europea. Per bilanciare tali perdite il Vaticano ha aumentato la pressione sulla Repubblica italiana, con il chiaro scopo di farne il proprio “zoccolo duro” per non perdere anche l’influenza, i privilegi e il potere che da secoli esercita sul territorio italiano.
La libertà di scelta religiosa e di scelta atea o agnostica è un diritto inalienabile, che parafrasando una nota frase di Camillo Benso di Cavour potremmo riassumere con l’espressione “Libere Chiese in libero Stato”, aggiornandola ed ampliandola in “Libere Chiese in libera Europa”. Il crescendo di invadenza vaticana va però in direzione opposta a tale diritto e a parte dei diritti universali dell’uomo, e legittima per reazione un’analoga invadenza da parte di altre religioni, aumentando così il pericolo del ripetersi di esiti drammatici già vissuti in passato, e contribuisce in modo preoccupante al deterioramento della scuola e della sua centralità nella formazione dei cittadini e del futuro del Paese. Ecco perché l’invadenza del Vaticano va contrastata, con urgenza e fermezza, ed ecco perché quella delle altre confessioni va prevenuta con altrettanta urgenza e fermezza prima che sia troppo tardi. Si può essere cristiani e cattolici senza inginocchiarci anche fuori dalle chiese, così come si può essere atei o professare altre religioni senza per questo tenere sermoni o montare in cattedra fuori dai propri templi.Pur tralasciando le passate mobilitazioni della gerarchia clericale contro quelli che sono poi diventati diritti civili, come il diritto al matrimonio con rito non religioso, il diritto alla contraccezione preventiva, all’aborto e ai trapianti di organi, ancora oggi i cittadini italiani pagano le conseguenze dell’interventismo del Vaticano in troppi campi:
• fecondazione assistita;
• convivenza more uxorio di cittadini dello stesso sesso;
• diritto alla contraccezione;
• diritto alla pillola del giorno dopo;
• diritto all’aborto terapeutico senza l’ostacolo delle cosiddette “obiezioni di coscienza” e senza intollerabili pressioni di presunti “amici della vita”;
• diritto a decidere sulla propria morte contro l’accanimento terapeutico deciso da estranei contro la volontà dell’interessato e dei suoi congiunti, anche ben oltre il limite della umana dignità;
• diritto alla prescrizione medica di sostanze utili ad attenuare l’insostenibile dolore fisico nei malati terminali.
• diritto all’eguaglianza, almeno nelle scuole pubbliche, da parte di insegnanti di materie non religiose nei confronti degli insegnanti di religione, sfacciatamente preferiti nelle graduatorie per l’assunzione in ruolo.
Il dilagare di malattie sessuali quali l’Aids, che in Africa miete centinaia di migliaia di vittime e crea un mare di orfani, a causa del divieto “religioso” del preservativo, perfino in presenza del suo utilizzo a fini procreativi senza rischio tra sieropositivi, indica che questi argomenti non hanno nulla né di religioso da una parte né di ideologico dalla parte contrapposta. Si tratta di problemi drammaticamente concreti, che creano dolore e sofferenza in tutti coloro che si vedono privare la dignità di nuovi diritti e l’esercizio della propria sessualità senza i condizionamenti di tabù imposti dall’alto per motivi che in realtà nulla hanno a che vedere con la religione.
Purtroppo l’invadenza della gerarchia vaticana non si ferma ai temi citati, ma si spinge anche a pretendere una serie di privilegi decisamente inaccettabili, perché oltretutto contraddicono pesantemente il principio di eguaglianza dei cittadini e tra fedi diverse, compresa la fede nella mancanza di fede:
• incasso di quasi l’80% del gettito fiscale dovuto all’8 per mille versato da molti contribuenti all’atto della dichiarazione dei redditi senza specificare il beneficiario. Il libro L’obolo, scritto dal giornalista Curzio Maltese, ha rivelato l’impressionante ammontare delle cifre incamerate ogni anno dal Vaticano in questo modo. Cifre che meglio sarebbe investire nella scuola, cioè nel futuro dei giovani e quindi dell’intera società;
• esenzione da tasse come l’Ici ottenuta in molti modi, anche inserendo piccoli spazi per il culto in immobili chiaramente ad uso commerciale, turistico, ecc. E’ da notare come varie inchieste giornalistiche e buoni libri dimostrano che il Vaticano possiede beni immobili pari a un quarto di tutti quelli esistenti a Roma e un quinto di tutti quelli esistenti in Italia;
• nomina anche nelle scuole pubbliche degli insegnanti di religione su decisione del vescovo locale, anziché per concorso come per tutti gli altri insegnanti;
• privilegio nell’assunzione a tempo indeterminato degli insegnanti di religione rispetto a tutti gli altri anche aventi maggiore anzianità, e con il ministro Giulio Tremonti privilegio perfino negli aumenti di stipendio;
• licenziabilità dei citati insegnanti di religione a discrezione del vescovo locale; • stanziamenti sempre più sostanziosi per la scuola privata, che in Italia è di fatto quella gestita dal Vaticano o da organismi ad esso facenti capo. La Regione Lombardia è arrivata al punto di stanziare fondi per aiutare le famiglie che, per i propri figli, alla scuola pubblica preferiscono quella privata, cioè di fatto confessionale. Si utilizza quindi il pubblico denaro per degradare ulteriormente la scuola pubblica! Degrado che l’attuale ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, vuole acuire a livello nazionale imponendo a tutte le Regioni le stesse regalie di danaro pubblico a favore della preferenza per le scuole private, vale a dire facenti capo al Vaticano, a discapito di quelle pubbliche, facenti capo cioè alla Repubblica Italiana. E’ invece il ruolo centrale e strategico della scuola pubblica nel futuro di un Paese civile che deve essere recuperato e rilanciato con urgenza, pena il declino irreversibile e annessi possibili esiti traumatici.
Poiché i vescovi non sono nominati dalle rispettive comunità di credenti, bensì dallo Stato del Vaticano e ad esso debbono rendere conto, ne consegue che la Repubblica Italiana ha ceduto parte della propria sovranità a uno Stato estero qual è a tutti gli effetti il Vaticano, anche in tema di esercizio del diritto internazionale.
Oltre a ciò, il problema è che gli insegnanti in questione non sono insegnanti di religioni o storia delle religioni, come dovrebbero invece essere, bensì di fatto solo insegnanti di religione cattolica, intesa sempre e comunque come “la vera religione”. Su questo punto la gerarchia facente capo al Vaticano e alcune forze politiche al suo seguito e adoratrici della “realtà territoriale” hanno preso posizione esplicita, anche in tempi recenti, appellandosi alla tradizione, alla “identità italiana” e alle “radici europee”.
Riguardo all’invocare le tradizioni come un obbligo da perpetuare, bisogna sottolineare che anche lo schiavismo, le case di tolleranza, lo sfruttamento dei minori, la subordinazione della donna e la sua mancanza del diritto di voto, la monarchia, la pena di morte, la tortura, il disprezzo verso gli ebrei perché “popolo deicida”, la mancanza di diritti eguali per tutti e perfino la mancanza dell’habeas corpus, tutte queste realtà storiche sono state delle tradizioni. Tradizioni durate molti secoli e a volte millenni, ma non per questo abbiamo dovuto restarne prigionieri, ce ne siamo anzi per fortuna liberati. Le “tradizioni” sono da sempre in continuo aggiornamento e volerle ingessare o restarne prigionieri è – per usare un linguaggio caro al clero vaticano – contro natura, oltre che contro la Storia e i diritti universali degli esseri umani.
Riguardo l'”identità italiana”, non è il Vaticano il più adatto a parlarne e a spiegare cosa essa sia. Non è infatti fare dell’anticlericalismo ricordare che il papato si è opposto più di una volta alla realizzazione dell’unità d’Italia, unità che avrebbe potuto essere realizzata già dai Longobardi, i laboriosi lombardi di oggi, ben 800 anni prima di quanto avvenuto. L’unità d’Italia è stata peraltro conquistata appena 150 anni fa e a prezzo di guerre anche contro lo stesso Stato pontificio. Come qualunque altra, l’identità italiana è comunque cambiata nel tempo, modificandosi sotto l’incalzare della Storia ed emancipandosi sotto l’incalzare del sapere, della cultura e del progresso in generale.
Riguardo infine alle famose “radici cristiane” dell’Europa, da qualche tempo fatte diventare “giudaico-cristiane”, con una inversione di 180 gradi rispetto alla tradizione, è il caso di dirlo, durata 16 secoli, ci sono da notare alcune cose.
La prima è che nonostante le intenzioni del Vaticano il termine “giudaico-cristiano” rende evidente la stessa realtà che esso vuole nascondere, e cioè che le radici in questione hanno origini ben più antiche (esse affondano nel Vicino e Medio Oriente): né l’ebraismo e neppure il cristianesimo sono infatti realtà “made in Europe”, dove sono infatti arrivate dal Medio Oriente.
La seconda cosa da notare è di fatto una prosecuzione della prima. Se la definizione “giudaico-cristiane”, riferita alle radici in questione, indica implicitamente che esse arrivano fino in Oriente, c’è da aggiungere che in realtà esse affondano molto più in là di quanto comunemente si voglia ammettere e far sapere: nonostante la damnatio memoriae dei popoli pagani operata dal Vaticano con la Bibbia, le nostre radici arrivano infatti fino in Mesopotamia e oltre. Basta notare come perfino piccole realtà di essenziale uso quotidiano, come l’orologio e il calendario, i numeri e le operazioni aritmetiche, per non parlare di molto altro, sono eredità che abbiamo ricevuto da spazi territoriali e culturali che abbracciano almeno 3-4.000 anni di storia e comprendono in forma organica l’attuale Vicino e Medio Oriente, spingendosi peraltro ancora più in là.
Voler far partire la Storia dal tempo della Bibbia o da quello più recente dei vangeli rappresenta un grave errore, oltre che un sopruso nei confronti della verità. Vale a dire, una falsificazione della Storia, ovvero dei fatti realmente accaduti, anche se troppo spesso volutamente ignorati, specie in relazione alle loro influenze sulla cultura e sull’identità dei popoli. Tale ignoranza è però oggi non più ammissibile alla luce delle imponenti acquisizioni realizzate da discipline quali l’archeologia, la storiografia, lo studio delle lingue precedenti il greco e il latino e lo studio delle conoscenze scientifiche e tecnologiche di popoli e culture anteriori, e non di poco, ai greci e ai latini. Anteriori cioè ai popoli e alle culture alle quali usiamo far ascendere le nostre radici precedenti il cristianesimo e precedenti la stessa presa di coscienza dell’esistenza del territorio chiamato Europa.
La terza cosa da notare, infine, è che le radici vantate dal Vaticano sono state man mano favorite e poi imposte manu militari per motivi politici dal potere imperiale, quello di Costantino e Teodosio prima e di Carlo Magno dopo, recidendo, con metodi non di rado degni dei moderni talebani, radici ben più antiche. E’ ormai assodato e noto che le più importanti ricorrenze cristiane, quali il Natale, la Pasqua, la Quaresima, ecc., non sono altro che tradizioni preesistenti, “pagane”, delle quali il clero romano si è semplicemente appropriato. Perfino le processioni e la venerazione delle immagini sacre ci sono state trasmesse dall’antico Egitto e dalla Mesopotamia, oggi quest’ultima ancor più aborrita perché si chiama Iraq.
Se non si puntano i piedi sulla demistificazione delle “radici europee” e del'”identità italiana” – rispettivamente definite “radici cristiane” e “radici cattoliche”, con insistenza crescente da quando è nata la Comunità Europea, e recentemente trasformate entrambe in “giudaico-cristiane” – si finirà con il restare prigionieri dell’evidente strategia vaticana di ricerca di una qualche forma di coesistenza tra cristianesimo ed ebraismo, inclinata in realtà sempre più pericolosamente verso lo scontro con il mondo islamico, esponendoci quindi prevedibilmente al suo risentimento e alle sue reazioni.
Quello con il mondo islamico è uno scontro iniziato in tempi moderni con la spedizione di Napoleone in Egitto due secoli fa, ma già inaugurato in tempi anteriori con le varie crociate. Che altro non erano se non guerre europee volute dal Vaticano contro il mondo non solo islamico. Viceversa, si rischia che eventuali e peraltro auspicabili accordi di pacifica convivenza tra le diverse confessioni stendano una ancor più spessa e pesante cappa multi clericale sui diritti dei cittadini italiani tutti, laici e non laici, che seguono una religione o che non ne seguono nessuna. E nel caso di ormai non impossibile rottura dell’unità d’Italia, con conseguente espulsione della sua parte più debole dalla Comunità Europea, la situazione che si sta creando potrebbe avere conseguenze devastanti.
A tutto ciò bisogna aggiungere che in parallelo con l’aumento dell’invadenza clericale nella vita politica è cresciuta anche nella realtà delle scuole private il ruolo di Comunione e Liberazione, organizzazione filoclericale che punta a occupare nell’intero settore della scuola uno spazio simile a quello che è riuscita ad occupare nel settore della sanità della Regione Lombardia, diventata per alcuni politici regionali l’equivalente di ciò che è Mediaset per Silvio Berlusconi. Comunione e Liberazione ha inoltre contribuito ad alterare la natura della politica sanitaria lombarda: se tale politica prima era modellata sulla realtà della distribuzione statistica e territoriale delle patologie, oggi invece è modellata sulla struttura e sulle esigenze del mondo della produzione sanitaria e farmaceutica. Si vuole forse snaturare anche il mondo della scuola con analoghi cambiamenti di rotta e di obiettivi? Nella scuola si vuole piegare l’interesse generale a favore di quello “privato”, in gran parte confessionale e comunque sempre affaristico?
Più in generale, il dilagare di Comunione e Liberazione nella realtà economica e politica lombarda è ben documentato dal libro dal titolo significativo: Assalto al potere in Lombardia, scritto da chi ben conosce il tema, perché dipendente della giunta regionale e per rappresaglia è stato sospeso pro tempore dal lavoro.
C’è da notare che Comunione e Liberazione è nata proprio in Lombardia, per l’esattezza a Milano, grazie all’uso molto disinvolto che il famoso professore di religione don Luigi Giussani fece negli anni ’60 del suo ruolo tra gli studenti del liceo Berchet dove insegnava. L’esempio del sacerdote Giussani – definito grande educatore, omettendo però che educava al cattolicesimo molto poco laico – trova oggi volenterosi imitatori. Nelle scuole private nell’orbita di Comunione e Liberazione non di rado gli insegnanti praticano, nei confronti di cognizioni e dottrine sgradite, la strategia del riduzionismo o del negazionismo, per esempio nei riguardi del darwinismo e dell’evoluzionismo, sostituiti d’autorità con il creazionismo biblico, ma anche sostituendo buona parte della storia antica con i miti della Bibbia, fatti passare per verità storiche quando è ormai assodato che non lo sono e che pertanto alimentano invece odi millenari tra varie confessioni con danno dei rispettivi popoli.
Una scuola pubblica che insegni istituzionalmente nello stesso tempo due cose tra loro opposte e inconciliabili, vale a dire da una parte la storia e il pensiero critico, quindi anche scientifico, con il personale docente scelto dallo Stato italiano e dall’altra il suo opposto fideistico, quali per esempio il creazionismo e i miti biblici con il personale scelto ad nutum dal vescovo, è una scuola che offende il dettato costituzionale sulla parità dei cittadini italiani e che non è in grado di formare menti dotate di sufficiente intelligenza critica e capacità scientifica.
Una tale formazione scolastica, contraddittoria e schizofrenica, non è la più adatta per reggere le pesanti sfide economiche, culturali e globali che sempre più ci vengono lanciate da Paesi come l’India e la Cina, giganti che, spogliatisi ormai del tutto degli abiti coloniali imposti in passato dall’Europa, la stanno raggiungendo in molti campi. Con la prospettiva di superarla e soppiantarla nel ruolo mondiale. E’ quindi la scuola pubblica, non le singole confessioni né quella dominante, che deve essere messa al centro dell’interesse generale.
E’ la stessa Comunità Europea a lanciare l’allarme con una apposita risoluzione, la numero 1580 del 4 ottobre 2007, che vale la pena citare per intero in calce a questo documento, e che mette in risalto come il movimento creazionista persegua in realtà ovunque nel mondo cristiano, dagli Stati Uniti, dove è nato, all’Europa, dove lo si vuole espandere, l’obiettivo di abbattere la democrazia per sostituirla con la teocrazia. E anche in questo caso non è ideologia o anticlericalismo denunciare una tale situazione, si tratta invece di far notare, tra l’altro, un paio di cose. Senza scadere nell’antagonismo e nella contrapposizione reciproca, credo e scienza devono poter coesistere senza che un credo venga ad opporsi alla scienza contrastandone le acquisizioni, che hanno invece il merito di avere enormemente migliorato le condizioni di vita dell’umanità.
In Italia siamo arrivati al punto che il vicepresidente del Consiglio Nazionale per le Ricerche (CNR), Roberto De Mattei, si è fatto dare dallo stesso CNR un contributo di 9.000 euro per pubblicare gli atti di un convegno da lui organizzato sul tema “Evoluzionismo. Il tramonto di una ipotesi” (cfr “La Repubblica” del 23 dicembre 2009). De Mattei è un fervente creazionista, convinto che “Adamo ed Eva siano personaggi storici e siano i progenitori dell’umanità”.
Poiché crede nella Bibbia, e non solo riguardo all’origine dell’umanità, confondendo illegittimamente tra le sue legittime scelte religiose e la sua pubblica responsabilità di ricercatore scientifico, De Mattei lancia anche l’accusa che “in alcuni ambienti ecclesiastici c’è un atteggiamento debole, come di inferiorità verso certi ambienti intellettuali” assertori del darwinismo, e punta il dito contro i “vescovi e teologi che lo accettano”, chiosando che questi “sono gli stessi per esempio che sostengono che il libro della Genesi è una metafora e che non va preso alla lettera”.
Se questa è la mentalità scientifica e la disinvoltura del vicepresidente del CNR, possiamo intuire quale sia quella al livello della scuola di ogni ordine e grado. Insistere sulla verità storica delle narrazioni bibliche e prenderle come insegnamenti, per giunta divini, anziché spiegare che in massima parte sono solo miti e che nella totalità sono comunque di esclusiva origine umana significa legittimare valori che ledono in molti punti la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e la Costituzione della Repubblica italiana.
Non è ammissibile che il Vaticano remi contro la laicità e quindi contro la legalità della nostra Repubblica e che nello stesso tempo questa gli conceda tali e tante concessioni economiche e agevolazioni fiscali da farne un non trascurabile peso per l’erario. Peso che oltretutto ha quattro ben precise conseguenze negative: contribuisce a ridurre la possibilità di arrivare a una più equa tassazione, sempre promessa dai nostri governanti e sempre dagli stessi rinviata alle calende greche; impedisce alla radice lo sviluppo di iniziative pubbliche assistenziali e solidaristiche, con annessa creazione di posti di lavoro anche qualificato; favorisce invece la cultura e la pratica della carità appaltata di fatto a iniziative ed istituzioni facenti capo al Vaticano; infine, toglie risorse alla scuola pubblica.
La debolezza, le contraddizioni e i vizi di varia natura delle forze politiche, soprattutto della maggioranza, mettono il governo e la gran parte dei partiti nella condizione di avere più che mai bisogno dell’appoggio della gerarchia vaticana per conservare la propria base elettorale, cioè il proprio potere.
Tutto ciò è apparso drammaticamente chiaro nelle vicende del primo ministro Silvio Berlusconi negli ultimi mesi del 2009, sfociate nell’affermazione clamorosamente mendace sui “valori cristiani veicolati dal mio governo”. Il “caso Dino Boffo”, con i suoi annessi e connessi, è stato un episodio emblematico anche per cinismo, mercanteggiamenti e disponibilità alla simonia, oltre che per le torsioni acrobatiche che ha comportato. E a proposito di torsioni acrobatiche, la Lega Nord è passata da un anticlericalismo becero ad un altrettanto becero filoclericalismo, aggravato da una visione del cattolicesimo decisamente meschina e razzista.
Il bisogno governativo e più in generale politico, anche a livello regionale e comunale, di appoggio strumentale alla stampella vaticana comporta una ulteriore contrazione dei diritti civili e una ulteriore cessione di sovranità della Repubblica italiana a favore dello Stato estero del Vaticano.
Tutto ciò ha inoltre contribuito all’abbandono da parte dei partiti di sinistra dell’analisi della composizione della realtà produttiva, industriale, economica, finanziaria, contadina, professionale, ecc., e dell’analisi della composizione delle classi sociali. Un abbandono che obnubila la possibilità di efficaci riforme e cambiamenti strutturali e quindi di un più alto livello della qualità della vita delle classi dipendenti. Le categorie dell’analisi di classe sono state sostituite da categorie prevalentemente anagrafiche, come “giovani” e “anziani”, etnico-geografiche, come “extracomunitari” e “italiani”, religiose, come “cattolico” e “musulmano”. E c’è la tendenza ad aggiungere categorie ideologiche come “antisemita”, “filoisraeliano”, “filoarabo”, ecc. La distruzione della possibilità di intervenire incisivamente sulla realtà strutturale anche di classe è perciò praticamente nulla.
Le tensioni e i tentativi di accordo tra le tre religioni monoteiste, che di fatto sono le religioni dell’intero bacino del Mediterraneo e annesso retroterra, spingono in direzione di un rafforzamento clericale, inteso come rafforzamento dei cleri delle varie confessioni e di quelli delle loro divisioni scismatiche (non esiste infatti né un solo tipo di cristianesimo né un solo tipo di islam e neppure un solo tipo di ebraismo, in quanto le loro suddivisioni e sette assommano ormai a svariate decine).
Siamo così costretti a oscillare tra lo “scontro di civiltà” – che è piuttosto uno scontro di inciviltà, oltre che di fatto uno scontro di religioni, o meglio di interessi che si definiscono religiosi – e una ripresa dei vari clericalismi che sarà sicura causa di regressione sotto vari profili: politico, civile, sociale, morale, culturale, quindi anche scientifico, ed economico, oltre che religioso, ove per religione s’intenda l’inalienabile diritto a professare una fede, senza volerla imporre agli altri. Cioè senza voler a tutti i costi interferire nel dare a Cesare ciò che è di Cesare e, per chi ne ha almeno uno, dare al proprio Dio ciò che è del proprio Dio.
Non vogliamo restare prigionieri di tradizioni e radici che non hanno saputo evitare o che hanno provocato tragedie immani come il colonialismo, le guerre mondiali, i genocidi, l’uso della bomba atomica e la demenziale corsa agli armamenti nucleari, chimici, batteriologici e perfino “stellari, tutte prove evidenti dell’assenza di qualunque “superiorità” culturale o di civiltà nei confronti del resto del mondo, anzi prove di bancarotta morale e culturale di modelli di civiltà e sviluppo insostenibili, che se diventano accessibili al resto dell’umanità, il rischio è quello della distruzione delle risorse del pianeta.
OBIETTIVI – In attesa di definirli con esattezza con un dibattito più ampio, sono comunque prioritari:
• il potenziamento delle scuole pubbliche e dei programmi scolastici, anche dirottando a loro favore almeno parte dei fondi recuperabili ponendo fine ai privilegi economici del Vaticano e degli incostituzionali finanziamenti alle scuole private;
• il riconoscimento effettivo della parità dei diritti e della dignità tra l’uomo e la donna anche in fatto di sovranità sul proprio corpo, promozione di una maggiore presenza della donna in tutti i campi della vita pubblica, sua autonomia nelle scelte in fatto anche di maternità e lotta contro le pretese di sua soggezione alle ideologie dei vari cleri, che di fatto sono pretese di prosecuzione della soggezione della donna all’uomo. Il potere maschile e maschilista ha già fatto troppi danni nel corso della Storia, ed è ormai urgente porvi un argine e combatterlo;
• l’ampliamento dei diritti civili sulla base dell’eguaglianza tra tutti i cittadini italiani, e quindi a prescindere da considerazioni religiose e sessuali e di qualunque altra natura comunque discriminatoria;
• l’abrogazione del Concordato e dei privilegi che comporta, anche per impedire che se ne stipulino altri sullo stesso modello per altre religioni.
Ecco intanto il testo completo della risoluzione n. 1580 approvato dalla Comunità Europea il 4 ottobre 2007:
1 – Lo scopo di questo rapporto non è quello di mettere in dubbio o combattere un credo – il diritto alla libertà di fede non lo permette. Lo scopo è di mettere in guardia contro certe tendenze a far passare un credo per scienza. È necessario separare i credo dalla scienza. Non è una questione di antagonismo. Scienza e credo devono essere in grado di coesistere. Non è una questione di contrapporre credo e scienza, ma è necessario evitare che un credo venga ad opporsi alla scienza.
2 – Per alcune persone la creazione, in quanto materia di credo religioso, dà un senso alla vita. Nonostante questo, l’assemblea parlamentare è preoccupata dei possibili effetti negativi che potrebbero avere le idee creazioniste all’interno del nostro sistema educativo, e delle conseguenze per la nostra democrazia. Se non stiamo attenti, il creazionismo potrebbe diventare una minaccia per i diritti umani, argomento di fondamentale interesse per il consiglio europeo.
3 – Il creazionismo, che è nato dal rifiuto dell’evoluzione delle specie attraverso la selezione naturale, è stato per lungo tempo un fenomeno quasi esclusivamente americano. Oggi le idee creazioniste tendono a farsi strada in Europa, e la loro diffusione sta influenzando un numero notevole di Stati membri del Consiglio europeo.
4 – L’obiettivo primario dei creazionisti di oggi, la maggior parte dei quali sono cristiani oppure musulmani, è l’educazione. I creazionisti sono tesi ad assicurarsi che le loro idee vengano incluse nei programmi scientifici della scuola, ma il creazionismo non può in ogni caso pretendere di essere una disciplina scientifica.
5 – I creazionisti mettono in dubbio il carattere scientifico di certi aspetti della conoscenza, e sostengono che la teoria evolutiva è solo una fra le tante interpretazioni possibili. Essi accusano gli scienziati di non fornire prove sufficienti per affermare la validità scientifica della teoria evolutiva. D’altra parte essi difendono le proprie affermazioni come scientifiche. Nulla di tutto questo regge ad una obiettiva analisi dei fatti.
6 – Stiamo assistendo ad una crescita delle modalità attraverso le quali viene messa in discussione certa conoscenza stabilita sulla natura, sull’evoluzione, sulle nostre origini e sul nostro ruolo nell’universo.
7 – C’è un rischio effettivo di generare una seria confusione nelle menti dei nostri figli tra ciò che ha a che fare con convinzioni, credo e ideali di ogni tipo, e ciò che ha a che fare con la scienza. Un atteggiamento apparentemente egualitario potrebbe apparire piacevole e tollerante, ma è in realtà pericoloso.
8 – Il creazionismo presenta molti aspetti contraddittori. L’idea dell’intelligent design, la più recente e più raffinata versione del creazionismo, non nega un certo livello di evoluzione, ma l’intelligent design, in forma più sottile, cerca di apparire come scientifico nel suo approccio, e proprio qui sta il pericolo.
9 – Questa assemblea ha regolarmente insistito sull’importanza fondamentale della scienza. La scienza ha reso possibili notevoli miglioramenti nelle condizioni di vita e di lavoro, e non è un fattore insignificante nello sviluppo economico, tecnologico e sociale. La teoria dell’evoluzione non ha nulla a che vedere con una divina rivelazione, ma è basata su fatti concreti.
10 – Il creazionismo sostiene di essere basato su rigore scientifico. In realtà i metodi utilizzati dai creazionisti sono di tre tipi: affermazioni puramente dogmatiche; un uso distorto di citazioni scientifiche, a volte illustrate con splendide fotografie; e un supporto da parte di più o meno noti scienziati, la maggior parte dei quali non sono specialisti nel settore. Attraverso questi metodi i creazionisti cercano di convincere chi non è esperto in materia, e di seminare dubbio e confusione nelle loro menti.
11 – L’evoluzionismo non è una semplice questione di evoluzione degli umani e delle popolazioni. Negarlo potrebbe avere serie conseguenze sullo sviluppo della nostra società. Progressi nella ricerca medica con lo scopo di combattere con efficacia malattie infettive come l’AIDS diventano impossibili se i principi fondamentali dell’evoluzione sono negati. Non ci si può rendere pienamente conto dei rischi che comporta il significativo decadimento nella biodiversità e nei cambiamenti climatici, se il meccanismo evolutivo non è compreso a fondo.
12 – Il nostro mondo moderno è il risultato di una storia molto lunga, di cui lo sviluppo delle scienze e della tecnologia costituiscono un aspetto importante. Nonostante questo, l’approccio scientifico non è ancora del tutto compreso, e questo può incoraggiare lo sviluppo di ogni tipo di fondamentalismo ed estremismo. Il totale rifiuto delle scienze è certamente una delle minacce più gravi per i diritti umani e i diritti civili.
13 – La guerra alle teorie evolutive e ai suoi sostenitori nasce nella maggior parte dei casi da forme di estremismo religioso che sono strette alleate dei movimenti politici di destra. Il movimento creazionista dispone di un reale potere politico. La realtà dei fatti, come è già stata denunciata più volte, è che alcuni sostenitori del creazionismo più stretto sono intenzionati a sostituire la democrazia con la teocrazia.
14 – Tutti i leader delle maggiori religioni monoteistiche hanno assunto un atteggiamento molto più moderato. Il Papa Benedetto 16, ad esempio, come il suo predecessore Giovanni Paolo II, oggi elogia il ruolo delle scienze nell’evoluzione dell’umanità e riconosce che la teoria evolutiva è “qualcosa di più di un’ipotesi.
15 – L’insegnamento di tutti gli aspetti riguardanti l’evoluzione come fondamentale teoria scientifica è quindi cruciale per il futuro della nostra società e delle nostre democrazie. Per questo motivo deve occupare una posizione centrale nel programma scolastico, specialmente in quello scientifico, finché, come ogni altra teoria, sarà in grado di reggere un approfondito esame scientifico. L’evoluzione è presente dovunque, dalla prescrizione eccessiva di antibiotici che incoraggia la formazione di batteri resistenti, all’uso eccessivo di pesticidi nell’agricoltura, che porta a mutazioni negli insetti che li rendano immuni a tali pesticidi.
16 – Il Consiglio Europeo ha sottolineato l’importanza di insegnare le culture e le religioni. Nel nome della libertà di espressione e del diritto al credo individuale le idee creazioniste, come qualunque altra posizione teologica, possono sempre essere presentate come supplemento all’educazione religiosa e culturale, ma non possono pretendere di avere una rispettabilità scientifica.
17 – La scienza offre un addestramento insostituibile nel rigore intellettuale. Non cerca di spiegare “perché le cose sono”, ma di comprendere come esse funzionano.
18 – Un’indagine sulla accresciuta influenza dei creazionisti mostra che il dibattito fra creazionismo ed evoluzionismo va ben oltre l’ambito intellettuale. Se non facciamo attenzione, i valori che stanno alla base stessa del Consiglio europeo verranno direttamente minacciati dai creazionisti fondamentalisti. È quindi compito dei Parlamentari del Consiglio di reagire prima che sia troppo tardi.
19 – L’assemblea parlamentare urge quindi gli stati membri e specialmente le loro autorità educative: A difendere e promuovere la conoscenza scientifica. A rafforzare gli insegnamenti dei principi fondamentali della scienza, la sua storia, la sua epistemologia, e i suoi metodi, accanto all’insegnamento di una conoscenza scientifica obiettiva. A rendere le scienze più comprensibili, più attraenti, più vicine alla realtà del mondo moderno. Ad opporsi vigorosamente all’insegnamento del creazionismo come disciplina scientifica in termini di parità con la teoria evolutiva, e in generale ad opporsi all’introduzione del creazionismo in qualunque disciplina all’infuori della religione. A promuovere l’insegnamento dell’evoluzione come teoria scientifica fondamentale nel programma scolastico.
20 – L’assemblea accoglie favorevolmente il fatto che 27 accademie scientifiche del Consiglio Europeo degli stati membri abbiano firmato, nel giugno 2006, una dichiarazione sull’insegnamento dell’evoluzione, e si appella alle accademie scientifiche che ancora non l’hanno fatto a firmare la dichiarazione.
• Pollard John F., L’obolo di Pietro. Le finanze del papato moderno: 1850-1950, 2006, Corbaccio
• De Alessandri Enrico, Comunione e liberazione: assalto al potere in Lombardia, 2010, Bepress
Per Peter:
l´orgasmo agli occhi glielo lascio volentieri………..io mi tengo
l´orgasmo per i contenuti.
caro Alessandro,
continuo a darti del tu, se permetti, per via dell’età che potrebbe essere vicina a quella dei miei figli.
Tempo fa, forse ti sfuggito, abbiamo parlato di Basaglia e della sua “rivoluzione” a Trieste che ha contagiato l’intera Regione FVG nella sua politica verso “i matti”!!!
Qui non esistono cliniche psichiatriche nè tanto meno manicomi.
“I matti” vivono sul territorio, alcuni, “i più bisognosi di aiuto” in “case protette”, altri in appartamenti normali sostenuti giornalmente dai servizi socio-sanitari.
Forse non sai che la legge /80 opera di Basaglia è una delle poche cose di cui noi italiani possiamo andare orgogliosi nel mondo!
Quindi volevo solo dire che l’Uro si è momentaneamente spostato dal suo appartamento alla “casa protetta”!
Niente di strano. Uscirà più odioso di prima!!!!!!
Sylvi
x Alessandro
per quello ci vuole piu’ tempo, suppongo
Peter
x Uroburo -#40-
Caro Uroburo,
ottimo messaggio, comportamento che io cerco di osservare.
Spesso su un forum le parole scritte portano piu’ peso, perche’ non ci sono le nuances-sfumature ed espressioni come in persona.
In particolare se si parla giornalmente un altra lingua, l’italiano essendo la seconda lingua.
Buon primo di Marzo, noi siamo lontani dalla primavera.
Anita
Per chi non lo sapesse; Piero e’ Controcorrente.
x l’Urogallo cedrone del 40 Lei mi permette di scrivere … Sono allenata da 40anni con mio marito!!!! Va a fare la sua consueta lunga seduta in Clinica psichiatrica? Buona permanenza e torni sereno! sylvi { 01.03.10 alle 16:47 }
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Mia buona signora,
raramente lei merita una risposta, e questa sua non fa eccezione. Ma, considerandola da tempo ormai un prototipo (insomma una macchietta), uso il suo messaggio come argomento di conversazione da esaminare per veder quanto si possano dire stupidaggini senza neppure accorgersene.
Riprendo per punti.
1) Lei mi permette di scrivere….
Anche un povero di spirito capirebbe che ho detto esattamente il contrario: lei HA il diritto di scrivere. Punto. Ma la solita domanda di fondo rimane, ancora una volta senza risposta: lei non capisce per un deficit intellettuale; lei capovolge quel che scrivono gli altri perchè è al di fuori della realtà effettuale; lei è un’imbrogliona che perverte volutamente gli argomenti altrui? Ai posteri l’ardua sentenza ma quartum non datur.
2) Sono allenata da 40anni con mio marito!!!!
Poverino lui! Guardi però che questo è un autentico autogol. Capisce? Perfino suo marito, pover’uomo, non solo io ….
3) Va a fare la sua consueta lunga seduta in Clinica psichiatrica? … torni sereno!
Mia cara, si dovrebbe avere un po’ di originalità anche nelle offese, lei invece scopiazza come una bambina di III elementare. Mah …. Insegnante di scuola pubblica!? Capisco come mai questa scuola sia ridotta così, al di là del suo personale indiscutibile impegno.
Coraggio cara, veda un po’ di capire il significato complessivo di quel che lei scrive. E si ricordi sempre di quelle benedette pilloline. U.
Oppssss!
Mi scuso tanto con Controcorrente e con Anita: ho fatto un copincolla. Accidenti a me. U.
caro Pino,
veniamo al dunque.
Sul manifesto nulla da eccepire.
I punti sono chiari ed inequivocabili.
Riprendono ed estendono perfino il meglio “della cultura liberale”storica.
A mio avviso però sono per il momento solo una “buona di partenza che vede nella “laicità” tout court la piattaforma iniziale.
Credo che oggi,molte delle preoccupazioni che “molti a sx , intravvidero nello “scontro frontale”con il vaticano siano venute a mancare,poichè l’area “reale” dei cristiani in buona fede si vada ormai dissolvendo,sotto il peso della secolarizzazione economica della società…
Ti dirò che questo non è un bene, poichè nel cristianesimo di base “sano” erano contenuti messaggi altamente positivi..
Oggi sono solo più che echi,di conventi sperduti,nella lotta che la Chiesa ha ingaggiato per la sua sopravvivenza “secolare”, lotta come sempre tutta politica e poco “divina” che vede al suo fianco schiere di atei devoti.
Anzi moltitudini di Atei devoti che vanno in chiesa e quindi non solo nel senso di un teorico come G.Ferrara.
In un quadro come questo, le lotte di civiltà sono inevitabili, nel senso proprio che tu chiami Lotte di inciviltà, che altro non sono che lotte per il POTERE.
Temo però che “ben difficilmente” queste lotte saranno evitate,poichè come tutti sappiamo le religioni sono solo la mashera sotto la quale si nascondono i reali interessi che muovono i poteri consolidati.
Dopo la caduta del Muro, nella magmatica situazione di “fine della storia”che si era venuta a creare i contorni e le definizioni dei contendenti sono venuti a cadere, ma non le ragioni di scontro e dominio imperialistico.
Con la caduta dell?orso ateo sovietico, venivano a mancare alcuni appigli ideologici, quindi in sostanza ..nulla di meglio che ripescare , anzi rinfocolare vecchi ma sempre validi motivi di scontro da far bere alle masse indistinte.
Ovvero dopo secoli di Nazionalismi che avevano sostituito le Crociate, il buovo ciclo riprende con le guerre di religione.
Il vaticano è disperato..se per un verso si era potuto chiamare fuori , giocando di lato nello scontro adesso si vede messo nuovamente al centro di una “contesa” che presenta dei rischi mortali per la sua millenarità.
La secolarizzazione lo costringe a tenere alleati che in un disastro mondiale si dimostreranno scomodissmi per la salvagurdia della sua gerarchia.
Ma non nè può fare ameno..una trappola mortale!
Cosa attendersi dunque…ma per intanto mi sembra doveroso ricominciare a denunciare i pericoli veri…nel tentativo di evitare un disastro che stranamente solo pochi vedono…ma era già cosi all’alba della prima Guerra Mondiale.
cc
x Peter
Riporto un messaggio che ho scritto sul blog precedente, con una piccola modifica.
Anita { 01.03.10 alle 15:24 } x Peter
Il fatto che continui battere col Presidente “nero”, mi dice che il razzista sei tu.
Io ricordo benissimo o commenti su questo blog, allora de L’Espresso, su Condoleezza Rice quando prese la carica di Secretary of State:
La strega nera, l’angelo nero, la morte nera…etc…
Poi Obama non e’ neanche nero, e’ di razza mista.
Non hai la minima idea quanti neri in alte posizioni sociali, governative e religiose, siano contrari a Barack Obama, il loro risentimento e’ politico, ethical ed anche razziale.
Anita
Komare!!
Ero un pò preoccupato non vedendola apparire sul blog.
Mi dicevo: sta a vedere che si è persa in qualche dogstore…
Uff…(respiro di sollievo del Cerutti in ansia)
Buonaseeeera.
C.G.
Caro Pino,
aderisco anch’io al tuo movimento laico.
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Mia moglie mi ricorda che dobbiamo uscire…,
ho una visita medica,
scrivi le tavole e prepara il congresso…,ci saro’.
Ciao e auguri,Ber
….-raramente lei merita una risposta, e questa sua non fa eccezione. Ma, considerandola da tempo ormai un prototipo (insomma una macchietta), uso il suo messaggio come argomento di conversazione …- Uro… curo il muro dove sbatto il muso!
Il mio messaggio come argomento di conversazione?
Lei mi onora, soprattutto considerando che sono una bambina di III elementare e… mio marito è un pedofilo che se la fa con l’infazia!!!!
C’è solo una piccola correzione: insegnante di Scuola Pubblica, formata dalla Privata, quando la Scuola pubblica eccelleva!!!!
Mediti, mediti …e non si incaz…quando parlo delle sue vacanze dal blog!!!!
Sylvi
x Anita
non fare la treccartista!
Io non menziono affatto spesso Mr Obama, a differenza di te.
Che sia meta’ nero non vuol dir niente, lui e’ ben contento di esser chiamato tale. Non siamo nell’800 a misurare la pecentuale di ‘sangue bianco’ o i quarti di nobilta’.
Sei tu ed il tuo amico P. a parlare spesso in un certo modo, poliziotti bianchi uccisi da gente di colore, la ‘maggiorita’ di dirigenti sono di colore, le giurie sono di colore, la ‘maggiorita’ dei delinquenti sono di colore, etc etc. Come se l’odio o la giustizia avessero un colore
Peter
ps
e gli italiani sono tutti mafiosi, allora…
A PROPOSITO DEL SIGNOR P., ALIAS POPEYE
Voi tutti sapete come sono andate le cose a suo tempo, ed è inutile tornarci su. Di recente, Uroburo ha chiesto più volte di riammettere Popeye, e io l’ho riammesso. Fermo restando che ci sono delle regole da rispettare per tutti, me comperso, regole per latro sicuramente non vessatorie.
Molte delle posizioni di Popeye non le condivido, anzi quasi nessuna, ciò non toglie che i pareri diversi dai miei sono legittimi tanto quanto i miei. Anche quando toccano malamente corde per me profonde.
In Italia è pressocché impossibile parlare della Resistenza e dei partigiani in modo non esagerato: da una parte se ne esagera l’eroismo, la positività e l’importanza, dall’altra lo si riduce a fenomeno poco più che folcloristico se non opportunistico, facendo rilevare che di fatto sono stati gli americani che ci hanno liberato dal nazifascismo. E tralasciando ogni considerazione su quello che dovrebbe essere l’onore nazionale, il radicamento della democrazia nel dna nazionale e non come semplice importazione a cannonate angloamericane, come avvenuto invece in Giappone non a caso rimasto su certi temi fin troppo ambiguo e più pronto dell’Italia a ricominciare a “farla fuori dal vaso”.
Popeye a volte offende la Resistenza e i partigiani. Vero. Come a volte anche Sylvi. Ma secondo Rodolfo io offendo Israele, a volte l’ebraismo stesso, e secondo Popeye e a volte secondo Anita offendo od odio gli americani, tutte cose assolutamete non vere, ma vere secondo loro. Come ne usciamo? Secondo me solo lasciando a ognuno il suo modo di esprimersi, per quanto spiacevole e a volte doloroso per gli altri, ovviamente invitando energicamente e non pro forma giagulatoria a cercare di non esagerare.
In definitiva non c’è nulla di sacro per tutti. Ciò che è sacro per me non lo è per molti altri, e viceversa. Se imponiamo la legge dello “Scherza con i fanti, ma lascia stare i santi” credo si finisca col soliloquio o col parlarsi addosso solo tra eguali, omologati, omogenei e omogeneizzati, senza nessuna dialettica quindi. Ognuno infatti ha i propri santi, e non vuole siano toccati. Atteggiamento che mi ricorda le fatwe contro alcuni scrittori, contro le vignette di un giornale del Nord Europa, oltre che la emzza fatwa a suo tempo lanciata contro di me per una mia inchiesta su L’espresso nella quale lanciavo l’allarme per la propaganda degli integralisti musulmani per l’affermazione della legge nota come Shahrya in Italia e in tutta l’Europa con presenza di immigrati musulmani. Un atteggiamento peraltro praticato da tempo a man bassa dal Vaticano. Che dovrebbero dire i cattolici ad esempio del mio stesso “manifesto” pubblicato in questa puntata? Certo, su un blog di Comunione e Libarazione sarebbe impensabile anche come semplice commento, ma qui non siamo in CL, per fortuna, né mai saremo neppure in qualcosa di simile-
Insomma, credo di essermi spiegato. E sono convinto che anche Controcorrente sarà d’accordo. Se Popeye o chi per lui esagera, basta non raccogliere, o rispondere a tono, ma sempre senza scadere in polemiche personali. Lasciamo a tutti la possibilità anche di sbagliare, è un loro diritto, e se non vogliono correggersi quando a nostro giudizio sbagliano possiamo lasciarli bollire nel loro brodo. Senza nessun bisogno di abbandonare noi o loro la scena.
Un carissimo saluto a tutti.
pino
Caro Uro, fai un errore ( anche xcche giustamente non devi niente a nessuno e del tuo tempo come del mio ne facciamo quel che ppiu ci pare meglio… e prima di chiudere la parentesi, ti confermo che finche si tratta di idee ed opinioni… non farebbe danni… ma quando invece di opinioni e idee, toccano il tuo lavoro la tua famiglia o i premi artistici che hai guadagnato nelle vita… screditandoti agli occhi della comunita del blog… allora non sono ppiu opinioni … ma diffamazioni alla persona… e la mia reazione è giustificata… anche se non mi piace scrivere sto post… lo faccio lo stesso… senza nulla togliere a rispetto e ammirazione che ho nei tuoi confronti.. )
Penso però che tutti noi dovremmo, come ho scritto al buon vecchio Faust; imparare a discutere in maniera più tranquilla e meno viscerale.
… nel tuo post parli di confronto di idee e opinioni… ed hai ragione e x questo anche Ber e Pino… bene sono daccordo… anche x il miglior funzionamento del blog… e se uno invece, al confronto intellettuale risponde con offese alla persona..?? … non va bene no..??, cosa dici..??? Saro breve:
m.t. è stato attaccato da un Falsopost… di non so cchi e falso… ed in questo post insultava “il medium… (quindi m.t. e non cc…) che secondo “il falso… m.t. scriveva stronzate… ho chiarito a cc, confermando di essere anchio daccordo col Falso… e uno che scrive stronzate è un cialtrone… e lho scritto x m.t …. da sempre convinto che m.t. scriva stronzate e non sono il solo arrinfacciarglielo, ma diciamo tutto il blog… quindi uno che scrive stronzate… ( in aggiunta con un suo fine… dove la malafede è evidente…) è un cialtrone e lo scrivo…
aggiungo che sto facendo notare un pressappochismo in buona fede tua e di Pino… appunto xcche non si ha tempo di leggere bene e seguire un tic-tac fra due bloggher che si schiaffeggiano pubblicamente, come dice Pino che fa notare che non capisce dovè il guadagno… Appunto gli altri post li ho scritti x spiegare chi scrive sul blog x guadagnare ( uno o due..) e cchi come me… e tutti gli altri scrivono liberi da interessi personali… x puro diletto… in quanto il blog è x scrivere di opinioni intellettuali… e non x gettare fango sulla credibilita privata di un blogghista… appunto x screditarlo… diffama, discredita… usando anche mail private ad altri blogghisti… scrivendo chissacosa di me… ed io non so niente….oltre che un cialtrone è un vigliacco e un disonesto, una persona cattiva dentro…penso io… reagisco e lo scrivo …
…ciao caro Uroburo e saluti e scuse al blog… ma quanno cevo ccevooo!!
Faust
Qui c’è solo da evitare l’affondamento della scuola pubblica, con le annesse conseguenze disastrose. ( Pino)
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Certo, giustissimo. Il problema è sempre il solito e, finora, irrisolto: fare si, ma COME?
Per quel che riguarda i soldi facili alla Berlusconi, mi sa che mi sono
spiegato male. Per aderire a un movimento, occorre idealismo e senso pratico.
L’idealismo porta diciamo 10.000 persone. Ce le facciamo a brodo. Ne servono diversi milioni, per tentare di smuovere qualcosa. Un argomento ( e qui rientra il senso pratico) è: ” sapete come spendono i vostri soldi?” e, specularmente: ” Ecco come li spenderemmo noi”. In termine tecnico si chiama pubblicità comparativa.
Tornando al pratico, io ad esempio non potrei aprire qui dove sono una sede di Democrazia laica, se propagando il manifesto di Nicotri. per il semplice motivo che avrei come aderenti solo i tre vetero anarchici della zona, mi inimicherei i poteri forti che al momento leccano il sedere a chi sappiamo noi e sarei additato dalle mamme e dal prete come l’Anticristo. Ergo, un fallimento completo. Se, invece, metto come manifesto la questione economica ( e non i soldi facili per tutti, che c’entrano come il cavolo a merenda), la faccenda cambia. Ovvio che la questione economica coinvolge di sponda anche gli intenti nobili di Nicotri, ma nessuno può accusarmi di essere un anticristiano o un disfattista della morale.
Come però ho già anticipato, vedi che gli intenti sono duri e puri. Auguri! Il massimo che posso fare è pubblicizzare su facebook, sensibilizzando gli amici, ma non un’azione sul territorio: non solo sarebbe fallimentare, ma creerebbe più danni che benefìci, allontanandomi dalla gente, errore che non ho alcuna intenzione di compiere.
Lei mi onora, soprattutto considerando che sono una bambina di III elementare e… mio marito è un pedofilo che se la fa con l’infazia!!!! sylvi { 01.03.10 alle 18:27 }
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Mah!… Cara signora, lei sarà anche spiritosissima ma qui mi pare che rida solo lei. Va bene, neh…. basta saperlo. U.
A chi è utile la morte di Orlando Zapata Tamayo?
L’assoluta carenza di martiri da parte della controrivoluzione cubana è proporzionale alla mancanza di scrupoli.
È difficile morire in Cuba, non solo perchè le aspettative di vita sono quelle del Primo Mondo – a Cuba nessuno muore di fame nonostante la carenza di risorse, e nemmeno di malattie curabili – ma perchè imperano la legge e l’onore. I mercenari cubani possono essere detenuti e giudicati secondo le leggi vigenti. In nessun paese si possono violare le leggi: ricevere denaro e collaborare con l’Ambasciata di un paese considerato nemico, negli Stati Uniti, per esempio, può apportare severe sanzioni di privazione di libertà, ma tutti sanno che a Cuba nessuno “sparisce”, nessuno viene assassinato dalla polizia.
Non esistono “ oscuri angoli per gli interrogatori non convenzionali di prigionieri scomparsi, come quelli di Guantánamo o Abu Ghraib.
Nelle ultime ore, alcune agenzie di stampa ed alcuni governi si sono affrettati a condannare Cuba per la morte in prigione, lo scorso 23 febbraio, del cubano Orlando Zapata Tamayo. Ogni morte è dolorosa e lamentabile. Ma la eco mediatica stavolta si è tinta d’entusiasmo: alla fine appare l’eroe!
Per questo è il caso di spiegare brevemente, senza qualificativi non necessari, chi era Zapata Tamayo.
Nonostante tutte le manipolazioni, si tratta di un detenuto comune che iniziò la sua attività delinquenziale nel 1988. Fu processato per i delitti di “violazione di domicilio” (1993), “lesioni meno gravi” (2000), “truffa” (2000), “lesioni e possesso di arma bianca” (2000), ferite e frattura del cranio del cittadino Leonardo Simón, con l’uso di un machete, “disturbo dell’ordine pubblico” e “disordine pubblico” (2002), tra le tante cause, mai vincolate alla politica. Fu liberato con la condizionale il 9 marzo del 2003 e tornò a delinquere il 20 dello stesso mese.
Dati i suoi precedenti e la condizione penale, fu condannato stavolta a 3 anni di carcere, ma la sentenza iniziale si è poì accresciuta in forma considerevole negli anni successivi, per la sua condotta aggressiva nella prigione.
Il suo nome non appare nella lista dei detti “prigionieri politici”, elaborata per condannare Cuba nel 2003, costruita dalla manipolata e già estinta Commissione dei Diritti Umani dell’ONU.
Ma senza verificare le fonti ed i fatti l’agenzia di stampa spagnola EFE, lo afferma, anche se l’ultima detenzione di Zapata coincideva nel tempo e se fosse esistita un’intenzionalità politica precedente, non sarebbe stato liberato unidici giorni prima…
Avidi di riunire la maggior quantità possibile di presunti o reali correligionari nelle fila della controrivoluzione da un lato, e dall’altro dei vantaggi materiali che la militanza nutrita da alcune ambasciate straniere desidera ardentemente, Zapata Tamayo ha adottato il profilo “político” quando già la sua biografia penale era molto estesa.
Nel suo nuovo ruolo è stato stimolato una e un’altra volta dai suoi mentori politici ad iniziare uno sciopero della fame che ha minato definitivamente il suo organismo.
La medicina cubana lo ha accompagnato ed è stato ricoverato in differenti istituzioni ospedaliere, dov’è stato assistito da specialisti molto preparati, ai quali si sono sommate consultazioni nei differenti centri, e non si sono scartate le risorse nel suo trattamento.
Ha ricevuto l’alimentazione per via parenterale e la famiglia è sempre stata informata della sua situazione.
La sua vita è stata prolungata diversi giorni con la respirazione artificiale e ci sono tutte le prove ed i documenti su tutto questo.
Ma ci sono domande senza risposta, che non sono di tipo medico.
Chi e perchè ha stimolato Zapata a mantenere un atteggiamento che era già evidentemente suicida? A chi conveniva la sua morte?
Zapata Tamayo è stato manipolato e, in un certa forma, condotto all’autodistruzione premeditatamente, per soddisfare necessità politiche estranee.
Forse questa non è un accusa contro coloro che adesso si appropriano della sua “causa”?
Questo caso è una conseguenza diretta della politica assassina contro Cuba, che stimola l’emigrazione illegale, l’oltraggio e la violazione delle leggi e dell’ordine costituto.
Questa è la sola causa di una morte non desiderata.
Ma perchè ci sono dei governi che si uniscono ad una campagna diffamatoria se lo sanno? Perchè lo sanno che a Cuba non si fanno esecuzioni, non si tortura, non si usano metodi extra gudiziari!
In qualsiasi paese europeo si possono incontrare casi – a volte di franca violazione dei principi etici – non ben assistiti come nel nostro caso.
Alcuni, come gli irlandesi che lottavano per la loro indipendenza negli anni ’80, sono morti nell’indifferenza totale dei politici.
Perchè ci sono governanti che ignorano la denuncia esplicita nell’ingiusta detenzione sofferta dai Cinque cubani negli Stati Uniti, per aver combattuto contro il terrorismo e si affrettano a condannare Cuba, se la pressione mediatica mette in pericolo la loro immagine politica?
Cuba lo ha detto una volta: possiamo inviare tutti i mercenari e le loro famiglie, ma che ci rendano i nostri Cinque Eroi! Nessuno potrà usare il ricatto politico contro la Rivoluzione cubana.
Speriamo che gli avversari imperiali sappiano che questa nostra Patria non potrà mai essere intimorita, piegata o appartata dal suo eroico e degno cammino, con le aggressioni, la menzogna o l’infamia.
Damocle
x Peter
La mia risposta era sulle statistiche riportate da Damocle.
Damocle o l’articolo da lui riportato fa differenze razziali.
Cosa innegabile ma solo se paragonate alla popolazione totale degli Stati Uniti.
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Mentre stavo scrivendo assegni ascoltavo la radio locale, il talk host e’ l’ex Mayor della Citta’ di Providence….per molti termini.
L’argomento era sull’educazione ed il fallimento di molte scuole, ti ricorderai di quella che ho nominato pochi giorni fa’ dove hanno licenziato tutto il personale.
Ha fatto perfino parte di un discorso del Presidente, proprio questa mattina.
Succede anche nelle nostre universita’ statali, ci sono maestri e professori che insegnano soggetti e non sono proficienti in Inglese, bella combinazione e gran scapito per gli studenti che parlano l’inglese, essendo la nostra lingua di regola nelle scuole.
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Il mio post x te era in riferimento al post che hai scritto al Signor P. in riguardo alla sua supposta reazione quando e’ stato eletto un Presidente nero.
Durante tutti questi anni non ho mai riscontrato razzismo da parte del Sig. P.
Tu confondi statistiche con razzismo.
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Non mi hai risposto quando ti ho chiesto il significato di: treccartista.
Tu non menzioni Obama perche’ non e’ il tuo Presidente e non lo conosci.
E’ una porzione dei neri a non riconoscerlo per nero e sono loro a riportare le sue origini.
In quanto agli Italiani mafiosi, e’ una pietra che ci dobbiamo portare sulle spalle…portata avanti dai film, uno dei quali e’ recentissimo, cosi’ come un sitcom.
La societa’ antidiffamazione Italiana sta cercando di bloccarli.
Per non parlare di spots pubblicitari che mimicano i “Soprano”.
Anita
x 10 crime in US
Bravo! Grazie! Dice esattamente quello che dicevo io:
Le gente di colore commettono piu’ reati.
Allora che vuoi da me?
Non ho ancora deciso di risponderti perche’ dubbio la tua sincerita’ di dialogare sinceramente.
In quanto agli Italiani mafiosi, e’ una pietra che ci dobbiamo portare sulle spalle…portata avanti dai film, uno dei quali e’ recentissimo, cosi’ come un sitcom.
La societa’ antidiffamazione Italiana sta cercando di bloccarli. (Anita)
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Avrà certo una vita difficile la società antidiffamazione, se vuole convincere che in Italia non c’è la Mafia!
Caro cc
Per questo: ‘di “rendermi in prima persona “corrensposabile morale” ‘ mi scuso non era la mia intenzione. Se si arrivava a chi se ne andava, avevo gia’ deciso che quella persona sarebbe stato io.
Sinceramente.
Popeye
x Anita
e quando mai me lo hai chiesto?
Io trovo molto offensivo che mi accusi di razzismo solo perche’ rilevo, con piacere e certo non rammarico, che il vostro Presidente e’ nero. O devo per forza dire afro-americano?
Treccartista si riferisce alla tendenza a cambiare le carte in tavola, specie nel gioco napoletano delle tre carte (che pero’ fanno ormai per strada in tutto il mondo)
Peter
x signor P.
e’ solo perche’ non hai il coraggio delle tue opinioni, invece.
Ostenti le statistiche come dati ‘assoluti’ che non sono mai, soprattutto in sociologia. Occorre sapere interpretarle
Peter
x Damocle
Ma come e possibile scusare la prigionia e morte di una persona per motivi politici? Figurati che anche durante il suo funerale era circondato da guardie armati.
Mi vergognerei di mettere un simile post.
x Peter
E che cosa qualifica la tua interpretazione e non la mia?
Per Peter:
se e´ possibile evitiamo di scriverci…………….dato che,ultimamente, si e´ preso l´abitidine di offendermi non ho proprio voglia di avere a che fare con gente cosi´ e la saluto sperando nella sua comprensione.Grazie.
Opinion polls routinely confirm that in a country where politicians are widely seen as corrupt and self-serving, the armed forces are Turkey’s most trusted institution.
(bbc)
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In quanto a politicians corrupt e self-serving, anche noi italiani non scherziamo. L’unica differenza con la Turchia è che da noi l’esercito sottostà ai comandi della politica, mentre lì resta sempre la most trusted institution.
Comunque, tira aria torbida da quelle parti, in questo periodo: i militari sono in ebollizione e, quando si muovono, di solito è il colpo di stato. Mi sa che ci siamo quasi.
x Marco
Avrà certo una vita difficile la società antidiffamazione, se vuole convincere che in Italia non c’è la Mafia!
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The American Italian Anti-Defamation League e’ stata fondata nel 1967 per cercare di porre fine agli stereotipi italiani come mafiosi.
Anche nella vita comune si sente gente che beffeggia gli Italiani mimicando il parlare mafioso che sentono nei film, in TV ed nella pubblicita’.
Anche nei cartoni animati.
Anita
Manifestazioni a Tripoli davanti all’ambasciata svizzera:
Les manifestants ont appelé au «jihad» et au «fatah», soit à la guerre sainte et à la révolution contre la Suisse. Un millier de personnes – quatre milles selon les organisateurs – ont manifesté lundi matin devant l’ambassade de Suisse à Tripoli. ( Le Matin.ch)
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Guerra santa contro la Svizzera. Il giornale svizzero però non dice cosa pensano gli islamici residenti in Svizzera, di questa Jihad.
Cara Anita, meno male che nei film e nei cartoons si parla solo di mafia.
Perchè c’è anche la camorra, la ‘ndrangheta e la Sacra Corona Unita.
Ampia scelta, come vedi.
Organizzazioni radicate, tra l’altro, su tutto il territorio italiano.
Sto ascoltando una emittente araba.
C’è una che ama Ben Ali e scassa le balle con “ya habibi Ben Ali” ripetuto a motore ogni due per tre.
Domanda: se lei ama Ben Ali, a noi che ce ne importa? Affari suoi, no? Macchè, deve dirlo a tutto il mondo! Ah, le donne!
x Peter
L’ho chiesto di recente e specificatamente a te e a Tutti.
L’ho ricercato in Internet e l’unica casa che ho trovato era il Poker.
Non hai letto.
No problem, I miss many post too…..
Neanche a me piace di essere accusata di razzismo, il mio commento non ti accusava veramente di razzismo, era un paragone.
Anita
Però la musica è allegra, mette in moto quanto di mediorientale ci portiamo nei cromosomi.
L’Oud arabo poi, nel taqsim è secondo solo al sitar dei raga. Munir Bashir è un mago ( era, è morto qualche anno fa, purtroppo).
caro Alessandro,
in questo blog si offende, si polemizza , si insulta …
non si tiene conto della sensibilità degli altri…
credo sia per “tastare il polso”, forse per fare audience…
o forse perchè convinti che le convinzioni degli altri non hanno dignità, checchè se ne dica ufficialmente!
O picchiare, e a volte uno non ne ha voglia…
o lasciare!
Buonanotte
Sylvi
http://www.youtube.com/watch?v=69hjuVv5dzs
Non è una musica facile, ma ha un qualcosa di magico. Non siamo abituati a certe sonorità e tendiaamo ad ascoltare questo tipo di musica con l’attenzione che poniamo alla nostra musica classica. E’ un errore: in questo tipo di musica bisogna immergersi, abbassando di molto il livello di attenzione ed entrando nel filo della corrente, dal quale poi è addirittura faticoso uscire, tanto ci prende. Bisogna abituarcisi, però; al primo ascolto è ostica.
http://www.youtube.com/watch?v=JooZth2dNAo
——
Questo pezzo mi ha giocato una volta un brutto scherzo: uno stato di trance dal quale non riuscivo ad uscire.
caro signor P,
scuse ampiamente accettate.
Personalmente, poi, non porto mai ,rancore!
cc
x Alessandro
io ho solo fatto un commento d’encomio sul post di Uroburo che ogni tanto ridiscende tra noi dall’empireo…
Non capisco in cosa l’avrei offesa…
Per cui non ha la mia comprensione, mi dispiace. Ma accetto senz’altro il suo invito-ordine
Peter
http://www.youtube.com/watch?v=_ssS6jfz73k
Questa invece è musica arabo andalusa, una botta copiata da Albeniz
x Sylvi
come mi sarebbe piaciuto averla come mammina da piccolo! la vera mamma e’ l’unica persona al mondo che ti da’ sempre ragione, a prescindere (come diceva Toto’)
Peter
x signor P.
infatti io cercavo solo di SAPERE la tua opinione sul perche’ i neri o i latinos delinquono di piu’ dei ‘bianchi’.
Non ho mai detto che la mia sarebbe migliore o piu’ qualificata della tua. Se ben ricordo, non ti ho neanche mai chiamato sapientone, imbecille o peggio solo per aver espresso un’opinione molto diversa dalla mia
Peter
Un ultimo pezzo e poi la smetto.
Questa è la Perla d’Egitto. Ha una voce che chiunque sappia di musica araba riconoscerà nei primi 3 secondi. La TV egiziana manda spesso in onda dei suoi concerti degli anni ’50.
http://www.youtube.com/watch?v=bgvMz5Ao4KA
x Marco T.
quello andaluso era appena tollerabile, l’ultimo e’ un ottimo lassativo, il primo e’ snervante, forse ipnotico come dici tu se ti ostini a sentirlo per piu’ di 30 secondi.
Grazie delle ‘proposizioni’
Peter
x Damocle
Ma come e possibile scusare la prigionia e morte di una persona per motivi politici?
,, non fare lo gnorri… Spiegami, con calma.. le torture e il carcere duro x i 5 Eroi cubani… che non sono terroristi e non hanno commesso nessun crimine… e tu lo sai mooolto bbene… xcche li tenete in prigione..?? e date lasilo politico al terrorista posada carriles… criminale confesso… etc.. Spero in una risposta “convincente … dal nuovo Popey… e non la solita controinformazione fumogena… che non si puo permettere di difendere delinquenti comuni ( solo questi si fanno corrompere ed “aiutare” dai gringos della Zia..) e riciclarli agli occhi dei media… come oppositori … vittime del regime cubano… Grazie x la risposta se allaltezza della richiesta…
Faust
Ps: Cuba lo ha detto una volta: possiamo inviare tutti i mercenari e le loro famiglie, ma che ci rendano i nostri Cinque Eroi! Nessuno potrà usare il ricatto politico contro la Rivoluzione cubana.
x Peter:
Ti piace quello andaluso perchè è più vicino alle nostre sonorità.
Il secondo pezzo postato è quello che giudico il migliore.
Ovviamente bisogna ascoltarlo nell’atmosfera giusta. Una volta (avevo Bashir in vinile ma l’ho prestato a un francese e non mi è più ritornato) quel pezzo mi ha messo in uno stato di trance che mi impediva qualsiasi movimento, ero come paralizzato anche se perfettamente lucido. Solo un forte rumore esterno improvviso mi ha permesso di uscire dall’immobilità e da allora ho sempre cercato di distrarmi almeno un minimo, prima di riascoltare Bashir.
Conosci i raga indiani?
Oum kalthoum nel pezzo postato non era al meglio. Ho ascoltato suoi concerti per ore intere in piedi, quando andava in onda alla televisione egiziana, perchè non volevo staccare neanche un attimo per andare a prendermi una sedia.
sempre per Peter:
Il primo pezzo è in due parti, la seconda parte è molto più orecchiabile della prima, più virtuosistica.
x Marco
Il mio voto va a:
Munir Bachir – Taqsîm – Nahawand منير بشير تقسيم نهاوند iraqi music
http://www.youtube.com/watch?v=JooZth2dNAo
Anita
un’ultima chicca per Peter, riallacciandomi ad un discorso precedente:
http://www.youtube.com/watch?v=9efHwnFAkuA
Si tratta di Asturias suonata da Segovia.
Se fai attenzione, suona sempre sulla stessa parte delle corde. Nota che la pausa prima dei rasgueados è troppo lunga e spezza il pathos.
Ora ascoltati questo pezzo suonato da Diaz. Non ho purtroppo trovato Asturias eseguita da lui, ma se ti capita ascoltala: è un altro mondo. Nota come cambia il timbro ( cosa che Segovia non fa) e come si sposta a pizzicare sulla tastiera a seconda dell’effetto timbrico che vuole ottenere.
La registrazione non è buona, ma rende l’idea. Io l’ho ascoltata tempo fa del vinile. Nota come tutto il discorso musicale è consequenziale, senza esitazioni, senza gap.
http://www.youtube.com/watch?v=slV3xFJNTkA
un’ultima chicca per Peter, riallacciandomi ad un discorso precedente:
http://www.youtube.com/watch?v=9efHwnFAkuA
Si tratta di Asturias suonata da Segovia.
Se fai attenzione, suona sempre sulla stessa parte delle corde. Nota che la pausa prima dei rasgueados è troppo lunga e spezza il pathos.
Ora ascoltati questo pezzo suonato da Diaz. Non ho purtroppo trovato Asturias eseguita da lui, ma se ti capita ascoltala: è un altro mondo. Nota come cambia il timbro ( cosa che Segovia non fa) e come si sposta a pizzicare sulla tastiera a seconda dell’effetto timbrico che vuole ottenere.
La registrazione non è buona, ma rende l’idea. Io l’ho ascoltata tempo fa del vinile. Nota come tutto il discorso musicale è consequenziale, senza esitazioni, senza gap.
http://www.youtube.com/watch?v=slV3xFJNTkA