Manifesto per la fondazione del partito Democrazia Laica. Per la difesa della laicità della Repubblica italiana (quindi anche della libertà di religione) e contro la guerra da “scontro di civiltà”
Il laicismo unisce, i clericalismi invece dividono. E spingono chiaramente verso una nuova disastrosa guerra chiamata “scontro di civiltà”. Se qualcuno vuole partecipare con me all’avventura della creazione del partito Democrazia Laica si faccia avanti. Questo è il manifesto che io propongo. Si accettano ovviamente suggerimenti e consigli, specie per il programma politico che io ho solo abbozzato in pochi punti.
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L’Italia è stata unificata e resa più civile, più moderna e più europea dalle personalità, dai gruppi, dalle associazioni e dai partiti laici e antitotalitari, cioè da un insieme che oggi è purtroppo molto indebolito e in via di estinzione come realtà organizzata e dotata di strutture politiche. Da qualche tempo è invece cresciuto l’interventismo della gerarchia vaticana nella vita politica della Repubblica Italiana, fino a superare abbondantemente in vari campi i limiti del lecito; interventismo che si è mobilitato non per la conquista di nuovi diritti dei cittadini italiani, quanto invece per impedirli. Di recente si è arrivati a sostenere che le leggi della Repubblica devono essere in sintonia con il credo man mano elaborato in Vaticano.
Questo comportamento, da religione di Stato, spinge da una parte all’ossequio filoclericale e dall’altra all’anticlericalismo, eccessi da evitare entrambi, ma spinge anche in direzione contraria al diritto di libertà di culto, inteso come diritto alla libertà per ogni culto, compreso il culto del non credere. Il Vaticano ha tentato a lungo d’imporre alla Comunità Europea il cappello delle “radici cristiane” nel progetto di Costituzione europea. Il tentativo finora è andato a vuoto e nel frattempo la Spagna, ex sagrestia d’Europa, si è molto laicizzata, diventando molto più moderna ed europea. Per bilanciare tali perdite il Vaticano ha aumentato la pressione sulla Repubblica italiana, con il chiaro scopo di farne il proprio “zoccolo duro” per non perdere anche l’influenza, i privilegi e il potere che da secoli esercita sul territorio italiano.
La libertà di scelta religiosa e di scelta atea o agnostica è un diritto inalienabile, che parafrasando una nota frase di Camillo Benso di Cavour potremmo riassumere con l’espressione “Libere Chiese in libero Stato”, aggiornandola ed ampliandola in “Libere Chiese in libera Europa”. Il crescendo di invadenza vaticana va però in direzione opposta a tale diritto e a parte dei diritti universali dell’uomo, e legittima per reazione un’analoga invadenza da parte di altre religioni, aumentando così il pericolo del ripetersi di esiti drammatici già vissuti in passato, e contribuisce in modo preoccupante al deterioramento della scuola e della sua centralità nella formazione dei cittadini e del futuro del Paese. Ecco perché l’invadenza del Vaticano va contrastata, con urgenza e fermezza, ed ecco perché quella delle altre confessioni va prevenuta con altrettanta urgenza e fermezza prima che sia troppo tardi. Si può essere cristiani e cattolici senza inginocchiarci anche fuori dalle chiese, così come si può essere atei o professare altre religioni senza per questo tenere sermoni o montare in cattedra fuori dai propri templi.Pur tralasciando le passate mobilitazioni della gerarchia clericale contro quelli che sono poi diventati diritti civili, come il diritto al matrimonio con rito non religioso, il diritto alla contraccezione preventiva, all’aborto e ai trapianti di organi, ancora oggi i cittadini italiani pagano le conseguenze dell’interventismo del Vaticano in troppi campi:
• fecondazione assistita;
• convivenza more uxorio di cittadini dello stesso sesso;
• diritto alla contraccezione;
• diritto alla pillola del giorno dopo;
• diritto all’aborto terapeutico senza l’ostacolo delle cosiddette “obiezioni di coscienza” e senza intollerabili pressioni di presunti “amici della vita”;
• diritto a decidere sulla propria morte contro l’accanimento terapeutico deciso da estranei contro la volontà dell’interessato e dei suoi congiunti, anche ben oltre il limite della umana dignità;
• diritto alla prescrizione medica di sostanze utili ad attenuare l’insostenibile dolore fisico nei malati terminali.
• diritto all’eguaglianza, almeno nelle scuole pubbliche, da parte di insegnanti di materie non religiose nei confronti degli insegnanti di religione, sfacciatamente preferiti nelle graduatorie per l’assunzione in ruolo.
Il dilagare di malattie sessuali quali l’Aids, che in Africa miete centinaia di migliaia di vittime e crea un mare di orfani, a causa del divieto “religioso” del preservativo, perfino in presenza del suo utilizzo a fini procreativi senza rischio tra sieropositivi, indica che questi argomenti non hanno nulla né di religioso da una parte né di ideologico dalla parte contrapposta. Si tratta di problemi drammaticamente concreti, che creano dolore e sofferenza in tutti coloro che si vedono privare la dignità di nuovi diritti e l’esercizio della propria sessualità senza i condizionamenti di tabù imposti dall’alto per motivi che in realtà nulla hanno a che vedere con la religione.
Purtroppo l’invadenza della gerarchia vaticana non si ferma ai temi citati, ma si spinge anche a pretendere una serie di privilegi decisamente inaccettabili, perché oltretutto contraddicono pesantemente il principio di eguaglianza dei cittadini e tra fedi diverse, compresa la fede nella mancanza di fede:
• incasso di quasi l’80% del gettito fiscale dovuto all’8 per mille versato da molti contribuenti all’atto della dichiarazione dei redditi senza specificare il beneficiario. Il libro L’obolo, scritto dal giornalista Curzio Maltese, ha rivelato l’impressionante ammontare delle cifre incamerate ogni anno dal Vaticano in questo modo. Cifre che meglio sarebbe investire nella scuola, cioè nel futuro dei giovani e quindi dell’intera società;
• esenzione da tasse come l’Ici ottenuta in molti modi, anche inserendo piccoli spazi per il culto in immobili chiaramente ad uso commerciale, turistico, ecc. E’ da notare come varie inchieste giornalistiche e buoni libri dimostrano che il Vaticano possiede beni immobili pari a un quarto di tutti quelli esistenti a Roma e un quinto di tutti quelli esistenti in Italia;
• nomina anche nelle scuole pubbliche degli insegnanti di religione su decisione del vescovo locale, anziché per concorso come per tutti gli altri insegnanti;
• privilegio nell’assunzione a tempo indeterminato degli insegnanti di religione rispetto a tutti gli altri anche aventi maggiore anzianità, e con il ministro Giulio Tremonti privilegio perfino negli aumenti di stipendio;
• licenziabilità dei citati insegnanti di religione a discrezione del vescovo locale; • stanziamenti sempre più sostanziosi per la scuola privata, che in Italia è di fatto quella gestita dal Vaticano o da organismi ad esso facenti capo. La Regione Lombardia è arrivata al punto di stanziare fondi per aiutare le famiglie che, per i propri figli, alla scuola pubblica preferiscono quella privata, cioè di fatto confessionale. Si utilizza quindi il pubblico denaro per degradare ulteriormente la scuola pubblica! Degrado che l’attuale ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, vuole acuire a livello nazionale imponendo a tutte le Regioni le stesse regalie di danaro pubblico a favore della preferenza per le scuole private, vale a dire facenti capo al Vaticano, a discapito di quelle pubbliche, facenti capo cioè alla Repubblica Italiana. E’ invece il ruolo centrale e strategico della scuola pubblica nel futuro di un Paese civile che deve essere recuperato e rilanciato con urgenza, pena il declino irreversibile e annessi possibili esiti traumatici.
Poiché i vescovi non sono nominati dalle rispettive comunità di credenti, bensì dallo Stato del Vaticano e ad esso debbono rendere conto, ne consegue che la Repubblica Italiana ha ceduto parte della propria sovranità a uno Stato estero qual è a tutti gli effetti il Vaticano, anche in tema di esercizio del diritto internazionale.
Oltre a ciò, il problema è che gli insegnanti in questione non sono insegnanti di religioni o storia delle religioni, come dovrebbero invece essere, bensì di fatto solo insegnanti di religione cattolica, intesa sempre e comunque come “la vera religione”. Su questo punto la gerarchia facente capo al Vaticano e alcune forze politiche al suo seguito e adoratrici della “realtà territoriale” hanno preso posizione esplicita, anche in tempi recenti, appellandosi alla tradizione, alla “identità italiana” e alle “radici europee”.
Riguardo all’invocare le tradizioni come un obbligo da perpetuare, bisogna sottolineare che anche lo schiavismo, le case di tolleranza, lo sfruttamento dei minori, la subordinazione della donna e la sua mancanza del diritto di voto, la monarchia, la pena di morte, la tortura, il disprezzo verso gli ebrei perché “popolo deicida”, la mancanza di diritti eguali per tutti e perfino la mancanza dell’habeas corpus, tutte queste realtà storiche sono state delle tradizioni. Tradizioni durate molti secoli e a volte millenni, ma non per questo abbiamo dovuto restarne prigionieri, ce ne siamo anzi per fortuna liberati. Le “tradizioni” sono da sempre in continuo aggiornamento e volerle ingessare o restarne prigionieri è – per usare un linguaggio caro al clero vaticano – contro natura, oltre che contro la Storia e i diritti universali degli esseri umani.
Riguardo l'”identità italiana”, non è il Vaticano il più adatto a parlarne e a spiegare cosa essa sia. Non è infatti fare dell’anticlericalismo ricordare che il papato si è opposto più di una volta alla realizzazione dell’unità d’Italia, unità che avrebbe potuto essere realizzata già dai Longobardi, i laboriosi lombardi di oggi, ben 800 anni prima di quanto avvenuto. L’unità d’Italia è stata peraltro conquistata appena 150 anni fa e a prezzo di guerre anche contro lo stesso Stato pontificio. Come qualunque altra, l’identità italiana è comunque cambiata nel tempo, modificandosi sotto l’incalzare della Storia ed emancipandosi sotto l’incalzare del sapere, della cultura e del progresso in generale.
Riguardo infine alle famose “radici cristiane” dell’Europa, da qualche tempo fatte diventare “giudaico-cristiane”, con una inversione di 180 gradi rispetto alla tradizione, è il caso di dirlo, durata 16 secoli, ci sono da notare alcune cose.
La prima è che nonostante le intenzioni del Vaticano il termine “giudaico-cristiano” rende evidente la stessa realtà che esso vuole nascondere, e cioè che le radici in questione hanno origini ben più antiche (esse affondano nel Vicino e Medio Oriente): né l’ebraismo e neppure il cristianesimo sono infatti realtà “made in Europe”, dove sono infatti arrivate dal Medio Oriente.
La seconda cosa da notare è di fatto una prosecuzione della prima. Se la definizione “giudaico-cristiane”, riferita alle radici in questione, indica implicitamente che esse arrivano fino in Oriente, c’è da aggiungere che in realtà esse affondano molto più in là di quanto comunemente si voglia ammettere e far sapere: nonostante la damnatio memoriae dei popoli pagani operata dal Vaticano con la Bibbia, le nostre radici arrivano infatti fino in Mesopotamia e oltre. Basta notare come perfino piccole realtà di essenziale uso quotidiano, come l’orologio e il calendario, i numeri e le operazioni aritmetiche, per non parlare di molto altro, sono eredità che abbiamo ricevuto da spazi territoriali e culturali che abbracciano almeno 3-4.000 anni di storia e comprendono in forma organica l’attuale Vicino e Medio Oriente, spingendosi peraltro ancora più in là.
Voler far partire la Storia dal tempo della Bibbia o da quello più recente dei vangeli rappresenta un grave errore, oltre che un sopruso nei confronti della verità. Vale a dire, una falsificazione della Storia, ovvero dei fatti realmente accaduti, anche se troppo spesso volutamente ignorati, specie in relazione alle loro influenze sulla cultura e sull’identità dei popoli. Tale ignoranza è però oggi non più ammissibile alla luce delle imponenti acquisizioni realizzate da discipline quali l’archeologia, la storiografia, lo studio delle lingue precedenti il greco e il latino e lo studio delle conoscenze scientifiche e tecnologiche di popoli e culture anteriori, e non di poco, ai greci e ai latini. Anteriori cioè ai popoli e alle culture alle quali usiamo far ascendere le nostre radici precedenti il cristianesimo e precedenti la stessa presa di coscienza dell’esistenza del territorio chiamato Europa.
La terza cosa da notare, infine, è che le radici vantate dal Vaticano sono state man mano favorite e poi imposte manu militari per motivi politici dal potere imperiale, quello di Costantino e Teodosio prima e di Carlo Magno dopo, recidendo, con metodi non di rado degni dei moderni talebani, radici ben più antiche. E’ ormai assodato e noto che le più importanti ricorrenze cristiane, quali il Natale, la Pasqua, la Quaresima, ecc., non sono altro che tradizioni preesistenti, “pagane”, delle quali il clero romano si è semplicemente appropriato. Perfino le processioni e la venerazione delle immagini sacre ci sono state trasmesse dall’antico Egitto e dalla Mesopotamia, oggi quest’ultima ancor più aborrita perché si chiama Iraq.
Se non si puntano i piedi sulla demistificazione delle “radici europee” e del'”identità italiana” – rispettivamente definite “radici cristiane” e “radici cattoliche”, con insistenza crescente da quando è nata la Comunità Europea, e recentemente trasformate entrambe in “giudaico-cristiane” – si finirà con il restare prigionieri dell’evidente strategia vaticana di ricerca di una qualche forma di coesistenza tra cristianesimo ed ebraismo, inclinata in realtà sempre più pericolosamente verso lo scontro con il mondo islamico, esponendoci quindi prevedibilmente al suo risentimento e alle sue reazioni.
Quello con il mondo islamico è uno scontro iniziato in tempi moderni con la spedizione di Napoleone in Egitto due secoli fa, ma già inaugurato in tempi anteriori con le varie crociate. Che altro non erano se non guerre europee volute dal Vaticano contro il mondo non solo islamico. Viceversa, si rischia che eventuali e peraltro auspicabili accordi di pacifica convivenza tra le diverse confessioni stendano una ancor più spessa e pesante cappa multi clericale sui diritti dei cittadini italiani tutti, laici e non laici, che seguono una religione o che non ne seguono nessuna. E nel caso di ormai non impossibile rottura dell’unità d’Italia, con conseguente espulsione della sua parte più debole dalla Comunità Europea, la situazione che si sta creando potrebbe avere conseguenze devastanti.
A tutto ciò bisogna aggiungere che in parallelo con l’aumento dell’invadenza clericale nella vita politica è cresciuta anche nella realtà delle scuole private il ruolo di Comunione e Liberazione, organizzazione filoclericale che punta a occupare nell’intero settore della scuola uno spazio simile a quello che è riuscita ad occupare nel settore della sanità della Regione Lombardia, diventata per alcuni politici regionali l’equivalente di ciò che è Mediaset per Silvio Berlusconi. Comunione e Liberazione ha inoltre contribuito ad alterare la natura della politica sanitaria lombarda: se tale politica prima era modellata sulla realtà della distribuzione statistica e territoriale delle patologie, oggi invece è modellata sulla struttura e sulle esigenze del mondo della produzione sanitaria e farmaceutica. Si vuole forse snaturare anche il mondo della scuola con analoghi cambiamenti di rotta e di obiettivi? Nella scuola si vuole piegare l’interesse generale a favore di quello “privato”, in gran parte confessionale e comunque sempre affaristico?
Più in generale, il dilagare di Comunione e Liberazione nella realtà economica e politica lombarda è ben documentato dal libro dal titolo significativo: Assalto al potere in Lombardia, scritto da chi ben conosce il tema, perché dipendente della giunta regionale e per rappresaglia è stato sospeso pro tempore dal lavoro.
C’è da notare che Comunione e Liberazione è nata proprio in Lombardia, per l’esattezza a Milano, grazie all’uso molto disinvolto che il famoso professore di religione don Luigi Giussani fece negli anni ’60 del suo ruolo tra gli studenti del liceo Berchet dove insegnava. L’esempio del sacerdote Giussani – definito grande educatore, omettendo però che educava al cattolicesimo molto poco laico – trova oggi volenterosi imitatori. Nelle scuole private nell’orbita di Comunione e Liberazione non di rado gli insegnanti praticano, nei confronti di cognizioni e dottrine sgradite, la strategia del riduzionismo o del negazionismo, per esempio nei riguardi del darwinismo e dell’evoluzionismo, sostituiti d’autorità con il creazionismo biblico, ma anche sostituendo buona parte della storia antica con i miti della Bibbia, fatti passare per verità storiche quando è ormai assodato che non lo sono e che pertanto alimentano invece odi millenari tra varie confessioni con danno dei rispettivi popoli.
Una scuola pubblica che insegni istituzionalmente nello stesso tempo due cose tra loro opposte e inconciliabili, vale a dire da una parte la storia e il pensiero critico, quindi anche scientifico, con il personale docente scelto dallo Stato italiano e dall’altra il suo opposto fideistico, quali per esempio il creazionismo e i miti biblici con il personale scelto ad nutum dal vescovo, è una scuola che offende il dettato costituzionale sulla parità dei cittadini italiani e che non è in grado di formare menti dotate di sufficiente intelligenza critica e capacità scientifica.
Una tale formazione scolastica, contraddittoria e schizofrenica, non è la più adatta per reggere le pesanti sfide economiche, culturali e globali che sempre più ci vengono lanciate da Paesi come l’India e la Cina, giganti che, spogliatisi ormai del tutto degli abiti coloniali imposti in passato dall’Europa, la stanno raggiungendo in molti campi. Con la prospettiva di superarla e soppiantarla nel ruolo mondiale. E’ quindi la scuola pubblica, non le singole confessioni né quella dominante, che deve essere messa al centro dell’interesse generale.
E’ la stessa Comunità Europea a lanciare l’allarme con una apposita risoluzione, la numero 1580 del 4 ottobre 2007, che vale la pena citare per intero in calce a questo documento, e che mette in risalto come il movimento creazionista persegua in realtà ovunque nel mondo cristiano, dagli Stati Uniti, dove è nato, all’Europa, dove lo si vuole espandere, l’obiettivo di abbattere la democrazia per sostituirla con la teocrazia. E anche in questo caso non è ideologia o anticlericalismo denunciare una tale situazione, si tratta invece di far notare, tra l’altro, un paio di cose. Senza scadere nell’antagonismo e nella contrapposizione reciproca, credo e scienza devono poter coesistere senza che un credo venga ad opporsi alla scienza contrastandone le acquisizioni, che hanno invece il merito di avere enormemente migliorato le condizioni di vita dell’umanità.
In Italia siamo arrivati al punto che il vicepresidente del Consiglio Nazionale per le Ricerche (CNR), Roberto De Mattei, si è fatto dare dallo stesso CNR un contributo di 9.000 euro per pubblicare gli atti di un convegno da lui organizzato sul tema “Evoluzionismo. Il tramonto di una ipotesi” (cfr “La Repubblica” del 23 dicembre 2009). De Mattei è un fervente creazionista, convinto che “Adamo ed Eva siano personaggi storici e siano i progenitori dell’umanità”.
Poiché crede nella Bibbia, e non solo riguardo all’origine dell’umanità, confondendo illegittimamente tra le sue legittime scelte religiose e la sua pubblica responsabilità di ricercatore scientifico, De Mattei lancia anche l’accusa che “in alcuni ambienti ecclesiastici c’è un atteggiamento debole, come di inferiorità verso certi ambienti intellettuali” assertori del darwinismo, e punta il dito contro i “vescovi e teologi che lo accettano”, chiosando che questi “sono gli stessi per esempio che sostengono che il libro della Genesi è una metafora e che non va preso alla lettera”.
Se questa è la mentalità scientifica e la disinvoltura del vicepresidente del CNR, possiamo intuire quale sia quella al livello della scuola di ogni ordine e grado. Insistere sulla verità storica delle narrazioni bibliche e prenderle come insegnamenti, per giunta divini, anziché spiegare che in massima parte sono solo miti e che nella totalità sono comunque di esclusiva origine umana significa legittimare valori che ledono in molti punti la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e la Costituzione della Repubblica italiana.
Non è ammissibile che il Vaticano remi contro la laicità e quindi contro la legalità della nostra Repubblica e che nello stesso tempo questa gli conceda tali e tante concessioni economiche e agevolazioni fiscali da farne un non trascurabile peso per l’erario. Peso che oltretutto ha quattro ben precise conseguenze negative: contribuisce a ridurre la possibilità di arrivare a una più equa tassazione, sempre promessa dai nostri governanti e sempre dagli stessi rinviata alle calende greche; impedisce alla radice lo sviluppo di iniziative pubbliche assistenziali e solidaristiche, con annessa creazione di posti di lavoro anche qualificato; favorisce invece la cultura e la pratica della carità appaltata di fatto a iniziative ed istituzioni facenti capo al Vaticano; infine, toglie risorse alla scuola pubblica.
La debolezza, le contraddizioni e i vizi di varia natura delle forze politiche, soprattutto della maggioranza, mettono il governo e la gran parte dei partiti nella condizione di avere più che mai bisogno dell’appoggio della gerarchia vaticana per conservare la propria base elettorale, cioè il proprio potere.
Tutto ciò è apparso drammaticamente chiaro nelle vicende del primo ministro Silvio Berlusconi negli ultimi mesi del 2009, sfociate nell’affermazione clamorosamente mendace sui “valori cristiani veicolati dal mio governo”. Il “caso Dino Boffo”, con i suoi annessi e connessi, è stato un episodio emblematico anche per cinismo, mercanteggiamenti e disponibilità alla simonia, oltre che per le torsioni acrobatiche che ha comportato. E a proposito di torsioni acrobatiche, la Lega Nord è passata da un anticlericalismo becero ad un altrettanto becero filoclericalismo, aggravato da una visione del cattolicesimo decisamente meschina e razzista.
Il bisogno governativo e più in generale politico, anche a livello regionale e comunale, di appoggio strumentale alla stampella vaticana comporta una ulteriore contrazione dei diritti civili e una ulteriore cessione di sovranità della Repubblica italiana a favore dello Stato estero del Vaticano.
Tutto ciò ha inoltre contribuito all’abbandono da parte dei partiti di sinistra dell’analisi della composizione della realtà produttiva, industriale, economica, finanziaria, contadina, professionale, ecc., e dell’analisi della composizione delle classi sociali. Un abbandono che obnubila la possibilità di efficaci riforme e cambiamenti strutturali e quindi di un più alto livello della qualità della vita delle classi dipendenti. Le categorie dell’analisi di classe sono state sostituite da categorie prevalentemente anagrafiche, come “giovani” e “anziani”, etnico-geografiche, come “extracomunitari” e “italiani”, religiose, come “cattolico” e “musulmano”. E c’è la tendenza ad aggiungere categorie ideologiche come “antisemita”, “filoisraeliano”, “filoarabo”, ecc. La distruzione della possibilità di intervenire incisivamente sulla realtà strutturale anche di classe è perciò praticamente nulla.
Le tensioni e i tentativi di accordo tra le tre religioni monoteiste, che di fatto sono le religioni dell’intero bacino del Mediterraneo e annesso retroterra, spingono in direzione di un rafforzamento clericale, inteso come rafforzamento dei cleri delle varie confessioni e di quelli delle loro divisioni scismatiche (non esiste infatti né un solo tipo di cristianesimo né un solo tipo di islam e neppure un solo tipo di ebraismo, in quanto le loro suddivisioni e sette assommano ormai a svariate decine).
Siamo così costretti a oscillare tra lo “scontro di civiltà” – che è piuttosto uno scontro di inciviltà, oltre che di fatto uno scontro di religioni, o meglio di interessi che si definiscono religiosi – e una ripresa dei vari clericalismi che sarà sicura causa di regressione sotto vari profili: politico, civile, sociale, morale, culturale, quindi anche scientifico, ed economico, oltre che religioso, ove per religione s’intenda l’inalienabile diritto a professare una fede, senza volerla imporre agli altri. Cioè senza voler a tutti i costi interferire nel dare a Cesare ciò che è di Cesare e, per chi ne ha almeno uno, dare al proprio Dio ciò che è del proprio Dio.
Non vogliamo restare prigionieri di tradizioni e radici che non hanno saputo evitare o che hanno provocato tragedie immani come il colonialismo, le guerre mondiali, i genocidi, l’uso della bomba atomica e la demenziale corsa agli armamenti nucleari, chimici, batteriologici e perfino “stellari, tutte prove evidenti dell’assenza di qualunque “superiorità” culturale o di civiltà nei confronti del resto del mondo, anzi prove di bancarotta morale e culturale di modelli di civiltà e sviluppo insostenibili, che se diventano accessibili al resto dell’umanità, il rischio è quello della distruzione delle risorse del pianeta.
OBIETTIVI – In attesa di definirli con esattezza con un dibattito più ampio, sono comunque prioritari:
• il potenziamento delle scuole pubbliche e dei programmi scolastici, anche dirottando a loro favore almeno parte dei fondi recuperabili ponendo fine ai privilegi economici del Vaticano e degli incostituzionali finanziamenti alle scuole private;
• il riconoscimento effettivo della parità dei diritti e della dignità tra l’uomo e la donna anche in fatto di sovranità sul proprio corpo, promozione di una maggiore presenza della donna in tutti i campi della vita pubblica, sua autonomia nelle scelte in fatto anche di maternità e lotta contro le pretese di sua soggezione alle ideologie dei vari cleri, che di fatto sono pretese di prosecuzione della soggezione della donna all’uomo. Il potere maschile e maschilista ha già fatto troppi danni nel corso della Storia, ed è ormai urgente porvi un argine e combatterlo;
• l’ampliamento dei diritti civili sulla base dell’eguaglianza tra tutti i cittadini italiani, e quindi a prescindere da considerazioni religiose e sessuali e di qualunque altra natura comunque discriminatoria;
• l’abrogazione del Concordato e dei privilegi che comporta, anche per impedire che se ne stipulino altri sullo stesso modello per altre religioni.
Ecco intanto il testo completo della risoluzione n. 1580 approvato dalla Comunità Europea il 4 ottobre 2007:
1 – Lo scopo di questo rapporto non è quello di mettere in dubbio o combattere un credo – il diritto alla libertà di fede non lo permette. Lo scopo è di mettere in guardia contro certe tendenze a far passare un credo per scienza. È necessario separare i credo dalla scienza. Non è una questione di antagonismo. Scienza e credo devono essere in grado di coesistere. Non è una questione di contrapporre credo e scienza, ma è necessario evitare che un credo venga ad opporsi alla scienza.
2 – Per alcune persone la creazione, in quanto materia di credo religioso, dà un senso alla vita. Nonostante questo, l’assemblea parlamentare è preoccupata dei possibili effetti negativi che potrebbero avere le idee creazioniste all’interno del nostro sistema educativo, e delle conseguenze per la nostra democrazia. Se non stiamo attenti, il creazionismo potrebbe diventare una minaccia per i diritti umani, argomento di fondamentale interesse per il consiglio europeo.
3 – Il creazionismo, che è nato dal rifiuto dell’evoluzione delle specie attraverso la selezione naturale, è stato per lungo tempo un fenomeno quasi esclusivamente americano. Oggi le idee creazioniste tendono a farsi strada in Europa, e la loro diffusione sta influenzando un numero notevole di Stati membri del Consiglio europeo.
4 – L’obiettivo primario dei creazionisti di oggi, la maggior parte dei quali sono cristiani oppure musulmani, è l’educazione. I creazionisti sono tesi ad assicurarsi che le loro idee vengano incluse nei programmi scientifici della scuola, ma il creazionismo non può in ogni caso pretendere di essere una disciplina scientifica.
5 – I creazionisti mettono in dubbio il carattere scientifico di certi aspetti della conoscenza, e sostengono che la teoria evolutiva è solo una fra le tante interpretazioni possibili. Essi accusano gli scienziati di non fornire prove sufficienti per affermare la validità scientifica della teoria evolutiva. D’altra parte essi difendono le proprie affermazioni come scientifiche. Nulla di tutto questo regge ad una obiettiva analisi dei fatti.
6 – Stiamo assistendo ad una crescita delle modalità attraverso le quali viene messa in discussione certa conoscenza stabilita sulla natura, sull’evoluzione, sulle nostre origini e sul nostro ruolo nell’universo.
7 – C’è un rischio effettivo di generare una seria confusione nelle menti dei nostri figli tra ciò che ha a che fare con convinzioni, credo e ideali di ogni tipo, e ciò che ha a che fare con la scienza. Un atteggiamento apparentemente egualitario potrebbe apparire piacevole e tollerante, ma è in realtà pericoloso.
8 – Il creazionismo presenta molti aspetti contraddittori. L’idea dell’intelligent design, la più recente e più raffinata versione del creazionismo, non nega un certo livello di evoluzione, ma l’intelligent design, in forma più sottile, cerca di apparire come scientifico nel suo approccio, e proprio qui sta il pericolo.
9 – Questa assemblea ha regolarmente insistito sull’importanza fondamentale della scienza. La scienza ha reso possibili notevoli miglioramenti nelle condizioni di vita e di lavoro, e non è un fattore insignificante nello sviluppo economico, tecnologico e sociale. La teoria dell’evoluzione non ha nulla a che vedere con una divina rivelazione, ma è basata su fatti concreti.
10 – Il creazionismo sostiene di essere basato su rigore scientifico. In realtà i metodi utilizzati dai creazionisti sono di tre tipi: affermazioni puramente dogmatiche; un uso distorto di citazioni scientifiche, a volte illustrate con splendide fotografie; e un supporto da parte di più o meno noti scienziati, la maggior parte dei quali non sono specialisti nel settore. Attraverso questi metodi i creazionisti cercano di convincere chi non è esperto in materia, e di seminare dubbio e confusione nelle loro menti.
11 – L’evoluzionismo non è una semplice questione di evoluzione degli umani e delle popolazioni. Negarlo potrebbe avere serie conseguenze sullo sviluppo della nostra società. Progressi nella ricerca medica con lo scopo di combattere con efficacia malattie infettive come l’AIDS diventano impossibili se i principi fondamentali dell’evoluzione sono negati. Non ci si può rendere pienamente conto dei rischi che comporta il significativo decadimento nella biodiversità e nei cambiamenti climatici, se il meccanismo evolutivo non è compreso a fondo.
12 – Il nostro mondo moderno è il risultato di una storia molto lunga, di cui lo sviluppo delle scienze e della tecnologia costituiscono un aspetto importante. Nonostante questo, l’approccio scientifico non è ancora del tutto compreso, e questo può incoraggiare lo sviluppo di ogni tipo di fondamentalismo ed estremismo. Il totale rifiuto delle scienze è certamente una delle minacce più gravi per i diritti umani e i diritti civili.
13 – La guerra alle teorie evolutive e ai suoi sostenitori nasce nella maggior parte dei casi da forme di estremismo religioso che sono strette alleate dei movimenti politici di destra. Il movimento creazionista dispone di un reale potere politico. La realtà dei fatti, come è già stata denunciata più volte, è che alcuni sostenitori del creazionismo più stretto sono intenzionati a sostituire la democrazia con la teocrazia.
14 – Tutti i leader delle maggiori religioni monoteistiche hanno assunto un atteggiamento molto più moderato. Il Papa Benedetto 16, ad esempio, come il suo predecessore Giovanni Paolo II, oggi elogia il ruolo delle scienze nell’evoluzione dell’umanità e riconosce che la teoria evolutiva è “qualcosa di più di un’ipotesi.
15 – L’insegnamento di tutti gli aspetti riguardanti l’evoluzione come fondamentale teoria scientifica è quindi cruciale per il futuro della nostra società e delle nostre democrazie. Per questo motivo deve occupare una posizione centrale nel programma scolastico, specialmente in quello scientifico, finché, come ogni altra teoria, sarà in grado di reggere un approfondito esame scientifico. L’evoluzione è presente dovunque, dalla prescrizione eccessiva di antibiotici che incoraggia la formazione di batteri resistenti, all’uso eccessivo di pesticidi nell’agricoltura, che porta a mutazioni negli insetti che li rendano immuni a tali pesticidi.
16 – Il Consiglio Europeo ha sottolineato l’importanza di insegnare le culture e le religioni. Nel nome della libertà di espressione e del diritto al credo individuale le idee creazioniste, come qualunque altra posizione teologica, possono sempre essere presentate come supplemento all’educazione religiosa e culturale, ma non possono pretendere di avere una rispettabilità scientifica.
17 – La scienza offre un addestramento insostituibile nel rigore intellettuale. Non cerca di spiegare “perché le cose sono”, ma di comprendere come esse funzionano.
18 – Un’indagine sulla accresciuta influenza dei creazionisti mostra che il dibattito fra creazionismo ed evoluzionismo va ben oltre l’ambito intellettuale. Se non facciamo attenzione, i valori che stanno alla base stessa del Consiglio europeo verranno direttamente minacciati dai creazionisti fondamentalisti. È quindi compito dei Parlamentari del Consiglio di reagire prima che sia troppo tardi.
19 – L’assemblea parlamentare urge quindi gli stati membri e specialmente le loro autorità educative: A difendere e promuovere la conoscenza scientifica. A rafforzare gli insegnamenti dei principi fondamentali della scienza, la sua storia, la sua epistemologia, e i suoi metodi, accanto all’insegnamento di una conoscenza scientifica obiettiva. A rendere le scienze più comprensibili, più attraenti, più vicine alla realtà del mondo moderno. Ad opporsi vigorosamente all’insegnamento del creazionismo come disciplina scientifica in termini di parità con la teoria evolutiva, e in generale ad opporsi all’introduzione del creazionismo in qualunque disciplina all’infuori della religione. A promuovere l’insegnamento dell’evoluzione come teoria scientifica fondamentale nel programma scolastico.
20 – L’assemblea accoglie favorevolmente il fatto che 27 accademie scientifiche del Consiglio Europeo degli stati membri abbiano firmato, nel giugno 2006, una dichiarazione sull’insegnamento dell’evoluzione, e si appella alle accademie scientifiche che ancora non l’hanno fatto a firmare la dichiarazione.
• Pollard John F., L’obolo di Pietro. Le finanze del papato moderno: 1850-1950, 2006, Corbaccio
• De Alessandri Enrico, Comunione e liberazione: assalto al potere in Lombardia, 2010, Bepress
x Controcorrente
scusami per la gaffe: non mi ero reso conto che Bose è una frazione di un comune del biellese, e l’ho confusa con “base”.
Chiedo venia (ma l’argomento lo terrò comunque in considerazione)
Pietro
Carla Corsetti: Nella scuola di mio figlio non deve esserci il crocifisso
Frosinone (Ceprano) – «La sottoscritta genitrice/difensore inoltrava al Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Ceprano l’invito alla immediata rimozione del crocifisso nell’aula frequentata dal proprio figlio, sostenendo che: la predetta affissione è in violazione dei principi di laicità sanciti dalla Costituzione ed inoltre che l’esposizione di un simbolo di morte non è compatibile con i principi di civiltà democratica cui intendo educare mio figlio». È quanto si legge nel ricorso che l’avvocato Carla Corsetti ha notificato a Mariastella Gelmini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e al Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Statale di Ceprano. “Il TAR del Lazio, Sezione Distaccata di Latina” commenta Corsetti “dovrà decidere se l’Istituto Comprensivo di Ceprano ha posto in essere o meno un grave atto discriminatorio contro il minore in violazione dei principi costituzionali, in violazione dei principi della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali e infine in violazione della sentenza della Corte Europea del 3.11.2009. Stiamo anche valutando la responsabilità del Dirigente e dei componenti del Consiglio di Istituto per la violazione dell’art.3 della Legge 654/1975 che punisce con la reclusione sino a tre anni chi commette atti di discriminazione per motivi religiosi. Vorrei ricordare” aggiunge l’avv. Corsetti “che la Corte di Cassazione ha assolto il giudice Luigi Tosti in relazione all’accusa di omissione di atti d’ufficio per essersi rifiutato di tenere udienza nelle aule in cui il crocifisso era esposto, e in quella sentenza la Corte ha premesso che l’udienza si era svolta in un’aula priva del simbolo confessionale”. La battaglia di laicità intrapresa dall’avv. Carla Corsetti è rilevante sotto molteplici aspetti perché Corsetti, oltre ad essere avvocato e madre del minore discriminato, è il Segretario Nazionale del partito Democrazia Atea http://www.democrazia-atea.it .
449 diCC: veramente una bella notizia.
Mi fa piacere che il genio italico si stia finalmente risvegliando.
Si, marco,, ma mi raccomando le patate da semina,vorrei fare una comparazione di prezzi!
cc
Caro CC –
Esiste la comicità involontaria, il nostro Marco T. è invece uno “stalinista involontario. Se Enio Flaiano lo avesse conosciuto al suo celebre aforisma “avevamo poche idee ma ben confuse” avrebbe tolto solo il “poche”.
Antonio… antonio.zaimbri@tiscali.it
Ps x marco- sull’esempio delle regioni rosse , ma che cazzo dici , vorrai mica dirmi che le coop debbano lavorare in perdita ?
per far contento chi ? TU
Allora tu sei per un sistema statalista -stalinista ,da quello che vedo in perdita per farti comprare a basso prezzo in un sistema da tessera annonaria?
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x CC
Se invece di ‘interpretare’ ciò che scrivo ti limitassi a leggere, forse ci capiremmo meglio. Il sistema delle coop si innesta pari pari nella logica del profitto, che è propria di un sistema cap…stico.
Avere una linea di supermercati statale non significa lavorare in perdita, nè lavorare con le tessere. Significa non caricare i prodotti dei costi aggiuntivi dovuti sia alle varie forme di pubblicità sia all’utile di esercizio. I supermercati statali dovrebbero lavorare senza nè guadagnare nè perdere e trattare generi di largo consumo, non generi di lusso, che resterebbero nel circuito privato. E’ così difficile da capire?
Mi sa che anche tu hai preso la malattia di Uroburo, della serie o bianco o nero, o tutto o niente, estremo o da una parte o dall’altra. Forse ti farebbe bene leggere qualcosa di buddismo, per capire che esistono anche le vie intermedie.
Quella della bicicletta che va ad acqua è sicuramente una bufala ora ho da fare se ne parla più tardi
Antonio
Scusa Antonio, e quali sarebbero queste idee confuse?
Mi puoi dire in cosa consiste la eventuale fesseria che ho detto? Dove è l’errore? Puoi dirmi TU cosa deve essere fatto, invece di quello che ho detto io, per risistemare il mondo del lavoro e delle fasce deboli, ed invece di fare battute che non servono a dare un contributo di idee?
Perchè altrimenti è vero quello che dice Popeye, e cioè che non riuscite a togliervi gli occhiali rossi.
caro marco,
ma anche tu leggi sovente quello che vuoi,io parlavo di sistemi globali di tenuta del Sistema Italia, mica del Sole dell’avvenire.
Solo che… mi sembra…, vai a rileggerti il pezzo per intero e cerca di comprenderlo nel suo insieme..anche Tu quoque, basta sventorlarti un “drappo rosso”,( poi io avevo parlato di Emilia) neh,e parti caricando come certe “tori inferociti” senza capir più nulla .Sbuffando dalle narici.
A proposito di uroburo, lascia dormire il can che dorme!
cc
caro Az,
Flaiano , grande , grande, grande!!
cc
Ps- I contesti dio mio, i contesti , questi scivolano da soli, non occorrono bucce!..
Per fortuna siamo su un Blog, prova ad immaginarti la canea se fosse una trasmissione TV…
Le misure che tu dici non fatte sono tutte contenute in Proposte di legge della Sinistra riformista. (CC)
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Non mi sembra di aver mai letto niente del genere, se non vaghe dichiarazioni di intenti, tipo ‘dovremmo’, ‘si dovrebbe’, senza spiegare il COME. A dire dovremmo e si dovrebbe sono capaci tutti.
x marco tempesta
leggi meglio ed entriamo nel merito..
http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=49036
Poi se vuoi ce ne sono anche altre che rigurdano altri temi,
Per finire dopo aver letto Tu che fai il Giornalista, entra nel merito e vedi di dire al tua nel merito non con generiche affermazioni..mi è è parso ,ho sentito dire , sembri pansa
cc
x marco
e poi ancora
http://www.openpolis.it/dichiarazione/375719
gurda che li sto prendendo a casaccio…come puoi ben fare TU, prima di fare del Giornalismo all pansa
cc
Vuoi che continui…c’è nè per tuuti le materie…e poi Entra nel merito questo mi va, questo non mi va..questo potrebbe andar bene
caro CC, il sistema Italia è alle pezze, su questo non ci piove. Io credo che il colpo di mano lo farà Fini.
A volte devo ammettere di essere anch’io frettoloso nella lettura e di questo chiedo venia. In questi giorni poi l’alternarsi di sole e pioggia più volte al giorno mi rende particolarmente isterico.
Hai ragione, meglio lasciar dormire chi sappiamo noi, altrimenti sai che grandinata?
Una buona notte!
si, CC, hai ragione, sono un po’ indietro con gli aggiornamenti, ma forse perchè dopo aver seguito le vicende pugliesi del PD e dopo aver constatato una certa tendenza all’ammorbidimento del PD nazionale verso il regime, mi sono un po’ allontanato dalla speranza che questo partito sia in grado di mettere in pratica ciò che propone. Ho l’impressione che non si stia facendo una vera e propria lotta ma che si stia cercando piuttosto un accomodamente, del tipo io ti faccio passare qualcosa e tu fai passare qualcosa a me. Forse è solo una mia impressione, ma comunque è l’idea che mi son fatto.
x marco tempesta
una buona notte anche a te,e che gli spiriti del sogno ti siano propizi.
Ma non dimenticarti delle patate da semina, almeno su quello ,posso fare delle comparazione su quanto ci speculano su da noi al Nord.
Sai mia suocera insiste sull’orto ed io obbedisco, come si conviene!
un caro saluto
cc
Resta comunque il fatto che alla gente comune le proposte dei partiti non arrivano. Arriva solo la dichiarazione di quello o quell’altro esponente, che sono sempre assolutamente vaghe. Anche nella zona Di Pietro ci sono proposte continue, ma vengono seguite solo da chi abbia collegamenti diretti con IDV, o perchè si collega al sito ( che comunque è sempre aggiornato) o perchè gli arrivano a casa le email di Di Pietro ( a me arrivano quotidianamente). Ne consegue che l’impressione che si ha è quella di un’ impasse, uno stallo. Noi abbiamo avuto per 10 anni un sindaco dei Comunisti Italiani, ma di veramente sociale a parte qualche ristrutturazione fatta anche male, non si è visto granchè. La gestione Vendola in Puglia non ha dato grandi risultati, a prescindere dalla faccenda della sanità dove il nostro ha combinato pasticci. A questo punto uno cosa deve pensare?
x CC
Per le patate purtropo non posso darti consigli, mio cognato non le coltiva, non è adatto il terreno. Molto buone quelle di Margherita di Savoia, terreno sabbioso, patate fantastiche.
IDV ha intenzione di modificarsi, sostiene Di Pietro:
…Questo non vuol dire che il partito deve restare così com’è.
Tutt’altro! Proprio per questo stiamo facendo esattamente quel che tu proponi: fondare una forza politica nuova in grado di poter rappresentare in pochi anni il partito di riferimento di tutti quei cittadini che non vogliono più stare con gli occhi bendati e che si riconoscono appunto in modo integrale e radicale nei principi della nostra Costituzione, primi fra tutti i principi di uguaglianza e legalità.
VOGLIAMO quindi passare al più presto – e vogliamo farlo ora che abbiamo sufficiente credibilità e forza politica – ad una nuova fase in cui l’originaria Idv da “soggetto esclusivo” diventi promotrice di un nuovo “soggetto plurale”, aperto a tutte le persone per bene e di buona volontà.
…Stiamo lavorando per la costruzione di un “soggetto politico” in cui il partito “Italia dei Valori” – spersonalizzato nel tempo anche del mio nome – faccia da riferimento e catalizzatore per coloro che si avvicinano per la prima volta alla politica, ma anche per coloro che l’hanno già fatto e sono rimasti con le mani pulite. Sì, qui dobbiamo capirci: non tutti quelli che si definiscono “componenti della società civile” sono da prendere a modello (alcuni sono davvero impresentabili) e, viceversa, non tutti coloro che hanno già fatto politica sono da buttare (altrimenti faremmo un’ingenerosa di “tutt’erba un fascio” solo perché hanno militato in precedenti partiti).
caro marco,
grazie per il consiglio, terrò presente!
In quanto al resto concordo con te.
Che ci sia un difetto di comunicazione è evidente , ma la mia domanda è …quante persone si sciropprebbero veramente la lettura di un DDl.
Ovvero, quante persone entrano veramente nel merito delle proposte,e quante invece si affidano “per così dire” al naso.
Sulla “comunicazione” ammetto che alcune tue osservazioni sono pertinenti, ma qui ritorniamo all’Uroburo che si mangia la coda, quanta informazione è veritiera nel marasma globale.
ecco perchè a mio avviso i sinceri democratici almeno devono evitare di fare anche solo genericamente della “disinformazione” a volte involontaria..tutto fa brodo nel sistema di disinformazione sistemica attuata…e confusione…
Ecco perchè sono pessimista,non disfattista…ma penso a ragione.
Sui massimi sistemi almeno io porto dati certi,poichè il futuro non è poi così scindibile dal passato almeno in economia e certi trend, sono sistemici..almeno su quelli si deve a mio avviso basare una discussione ,non sulle simpatie ed antipatie e sulle paturnie di vario genere..(che poi se si scava , tanto paturnie non sono ,ma artifizi veri e proprii)
Ancora una buona notte
cc
Caro Marco che le tue idee siano confuse mi pare emerga abbastanza chiaramente delle risposte di C.C. in cui ti dimostra che alcune cose che tu proponevi contrapponendole alle idee della sinistra erano in realtà molto simili a progetti e proposte della sinistra.
Questo ti accade spesso, nel fervore della discussione proponi soluzioni drastiche per schematicità e sarebbero degne dell’Albania di Hoxha.
Credimi Marco tu sei un portatore sano di stalinismo, vale a dire una forma autoritaria di “capitalismo di stato” guidato da tecnocrati e burocrati.
Antonio — antonio.zaimbri@tiscali.it
x C.G.
Sempre che, quest’ultima, abbia finito di osservare di che colore è la cacchetta dell’Alex.
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,b>Gliene mandero’ un campione-sample, via FEDEX.
Anita
Oops…
x C.G.
Gliene mandero’ un campione-sample, via FEDEX.
A.
x Pietro
Buon lavoro per l’intervista!
pino
Komare!!
Non quaglieggi, mi dica piuttosto cosa ne pensa dell’impennata di nascite a Falluja di bambini con malformazioni dovute, a quanto sembra, alle vostre gentili bombe al fosforo bianco.
La cacchetta del damerino con cinque (sic!) letti se le tenga e ci faccia delle pallottoline da decoro.
Io proverei vergogna, anzi, la provo.
Da noi, in Italia, si usa un detto: “chi ama troppo gli animali non ama le persone”
Molto saggio, il detto.
C.G.
x C.G.
E’ proprio il contrario……
Chi non ama gli animali non ama neanche le persone.
Le mi sta rompendo le scatole !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Anita
marco tempesta { 04.03.10 alle 20:02 }
Il capitalismo ha necessità di essere riformato, su questo non c’è dubbio, ma è l’unico sistema che funziona. Se pensate ad altro state solo perdendo tempo.
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Caro marco sono pronto a sentire come fai a saperlo con tanta certezza? Poi, in che maniera?
Typo
X C.G.
Lei mi sta rompendo le……………….
x CG
secondo me il discorso e’ piuttosto come si fa a vezzeggiare e far vivere nella bambagia animali domestici quando ci sono milioni di persone che se la passano molto peggio. Ricordo di un milionario messo alla berlina dai media l’anno scorso perche’ faceva abitare un maiale in un appartamento di lusso nella sua villa. Devo dire che tra i due vi era anche una certa somiglianza facciale…
Proprio oggi mi sono dovuto sorbire il cagnone di una cicciona mia amica a pranzo, con altre persone. Mi ha fatto sentire in colpa per tutto il lunch, i cani sono sempre famelici, anche quando ben pasciuti. Ti guardano mentre mangi come se tu fossi il ricco epulone e loro i poveri lazzari. Mangiano di tutto, formaggio, patatine fritte, crisps, nachos, etc. Sono sicuro che si berrebbero vino o birra in una ciotola…
Comunque questo qui (non m i ricordo il nome, tipo Angus) era molto agile, afferrava al volo i pezzi di formaggio
ciao, Peter
x Anita
I have a feeling that the industrial language of signor P. is getting the best of you…
Peter
x Peter
Caro Peter,
quanno ce vo’, ce vo’………..
I miei cani non hanno mai preso niente da mangiare da mani estranee.
Quando andavamo in vacanza, anche se li lasciavo in casa con la signorina che mi aiutava da anni, non mangiavano per almeno un paio di giorni.
I cani sono come li abitui.
Ma poi questo e’ piccolo, e’ non proprio un lap dog, ma quasi.
Ma ti sembra appropriato che il Kompare non parli d’altro?
‘Notte, Anita
Komare!!
Buongioooorno, non si alteri, non ho niente contro il suo Alex.
Figuriamoci.
Solo che me lo immagino come un cagnetto viziato e incapace di correre dietro a un gatto, tanto per lui la tavola è apparecchiata.
Lei non capisce, o meglio, capisce benissimo la metafora.
Peter l’ha capita al volo.
Qui splende un bel sole, domani il cielo sarà annuvolato, stò aspettando l’idraulico e devo controllare quello che fa perchè gli idraulici sono tutti dei ladroni. Poi verrà quello che mi tosa l’erba del giardino, anche lì devo stare all’erta: i giardinieri sono tutti dei corsari. Figuriamoci l’elettricista…quello si merita la galera.
C.G.
x CC,
prova le patate di Avezzano-Aq-Abruzzo,sono ottime.
Sono coltivate nella piana dell’ex lago bonificato dal principe Torlonia,a quota 600-700 metri.
Dovrebbero andare bene per i terreni piemontesi.
Ciao,Ber
In Cile una brigada medica cubana
La brigata medica cubana Henry Reeve, è partita per il Cile, per prestare aiuto internazionalista nelle aree danneggiate dal terremoto e dal tsunami che nelgi ultimi giotni hanno colpito questa nazione sudamericana.
Questa brigata, integrata da 27 lavoratori della sanità tra, medici e personale d’appoggio è stata salutata la mattina di martedì 2 marzo nel Terminal 5 del Aeroporto Internazionale José Martí da José Ramón Balaguer Cabrera, ministro di Salute Pubblica.
“Questo è la Moncada, il Granma, Girón di voilatri che godete della fiducia di Fidel, di Raúl e di 11 milioni di cubani, ha dichiarato Balaguer dopo la consegna del’l’Insegna Nazionale al dottor Juan Carlos Andux, Capo del gruppo internazionalista della sanità.
Dopo aver ricordato che altri collettivi della brigata Henry Reeve sono partiti ultimamente per Haiti, un altro paese devastato da un terremoto, il Ministro ha considerato che: “Dare un aiuto umanitario al popolo cileno in questi diffícili momenti è un compito onorevole e sappiamo che possiamo fidarci di voi”.
“Mostreremo il nostro spirito di umanesimo, solidario e internazionalista, come ci ha insegnato il nostro comandante in Capo, Fidel Castro, con la premessa che “un mondo migliore è possibile” e dobbiamo contribuire a costruirlo”, ha detto Andux, che è un Medico Generale Integrale nel Policlinico Rampa, nella capitale cubana.
In una dichiarazione alla AIN, Marcia Cobas, viceministra di Salute Pubblica, ha informato che la Brigata, nella quale ci sono dottori e tecnici di 9 provincie, è stata formata in meno di 10 ore, “un vero record nell’organizzazione di questo tipo dei gruppo medico solidale”, ha precisato.
“Loro non conoscono ancora la destinazione in Cile, che sarà decisa dalle autorità quando giungeranno là”, ha detto Elis Alberto González Polanco, direttore dell’Unità Centrale della Colaboración Médica cubana.
Un totale di 11 medici di varie specialità, 6 infermieri e lo stesso numero di tecnici integrano questo collettivo che porta con sè il proprio vettovagliamento con tende da campo, strumenti, medicinali e il proprio cibo. Tutto questo viaggerà in due aerei cubani.
Ha partecipato alla cerimonia di saluto anche Gabriel Germán, ambasciatore del Cile in Cuba.
Caro CC,
io ti ringrazio “commosso” di reputarmi un economista,…ma anche se dovessi rinascere e prendermi una laurea non arriverei mai agli alti livelli di un Treconti.
Era una battuta,…il mio e’ solo l’economia del buon senso che viene da l’aver visto con i propri occhi la vera fame,..quella del terzo mondo.
L’Italia,dopo la guerra era completamente distrutta.
Gli Usa ci hanno aiutato nella ricostruzione anche per non farci entrare nel blocco comunista.
Ci e’ andata bene fino alla prima crisi del petrolio, quando l’energia era a basso costo e le nostre industrie esportavano
scarpe e vestiti,…ed anche macchine utensili.
Gli industriali si montano la testa e i sindacalisti si danno alla politica.
Ricordo una lezione del “mortadella” Prodi che ho avuto la fortuna di ascoltare a quei tempi,diceva:
I paesi del terzo mondo si stanno svegliando e comperare una macchina da cucire non sara’ difficile per loro,…dobbiamo darci da fare sulla “ricerca”.
Ma,
la gente seria che da buoni consigli in questo paese e’ derisa e
le cose sono andate come tu ben sai.
Cosa fare adesso?,
nessuno ammettera’ di aver sbagliato,…toccheremo il fondo,e
quando il mio cugino,quello del cane, non finira’ di dire che:
“preferisco i farabutti agli imbecilli”,sara’ sempre un grosso problema nazionale.
Quanche tempo fa io ho lanciato una provocazione,…quando saremo sull’orlo del baratro arrivera’ il solito governatore della banca d’Italia,in questo caso Fazio,(e’ gia’ successo con Carli e Ciampi),che formera’ un governo di transizione….quelli della banca d’Italia sono le uniche persone affidabili sui conti.
Ma per far questo i ministri attuali si devono mettere da parte e
riconoscere i propri errori,…(sarebbe anche la dimostarzione di una certa intelligenza),…ma saranno capaci?
Chi vivra’,vedra’.
Un caro saluto,Ber
x P
Come faccio a saperlo con tanta certezza, cosa? Che il capitalismo è l’unico sistema che funziona? O che sta per essere riformato?
La risposta al primo quesito è che l’uomo, per muoversi, ha bisogno della carota davanti al naso, come l’asino, altrimenti non si muove. Il capitalismo è l’unico sistema che offre la carota.
Per il secondo quesito, ci sono dichiarazioni di Sarkozy in proposito.
Oggi è successo un fatto strano, ovvero: misteri della pubblica amministrazione.
Mia sorella è andata stamattina all’ASL di zona, per scegliere il medico per me, visto che lei è di strada mentre io avrei dovuto sobbarcarmi una salita di sesto grado superiore. Al terminale risultava che io ero stato iscritto per un mese presso un medico locale, e questo è giusto, perchè risale al periodo della mia convalescenza dall’intervento di cardiochirurgia, nel 2001, convalescenza fatta qui in zona. Fin qui niente di strano.
Lo strano è che io risultavo oggi al mio indirizzo attuale, che nessuno aveva mai comunicato alla Asl.
Ora due sono le spiegazioni ed entrambe hanno del miracolistico:
– l’anagrafe ha comunicato alla ASL in tempo reale il mio cambio di residenza.
– il terminale dell’ospedale era linkato all’anagrafe comunale.
In una nazione dove si va ancora per uffici a richiedere certificati cartacei, non trovate che in entrambi i casi si possa parlare di miracolo?
La Regione Lazio ha comunque, per il servizio sanitario, un suo portale a cui si accede semplicemente iscrivendosi col numero della propria tessera sanitaria.
quando il mio cugino,quello del cane, non finira’ di dire che:
“preferisco i farabutti agli imbecilli”,sara’ sempre un grosso problema nazionale.
(Ber)
—–
Sai, Ber, questa è la risposta che danno a me, tutte le volte che faccio rilevare le malefatte della cricca al potere.
E’ veramente disarmante: cosa si può rispondere a chi ti dice così?
O a chi ti dice: loro fanno ciò che ognuno di noi farebbe, se fosse al loro posto.
E qui si continua a puntare sul senso morale della gente!
x Marco,
la stupidita’ umana e’ immensa,…
nessuno vuol ammettere di aver votato un guitto,…
il denero facile fa gola a tutti,
e finche’ le risposte saranno tali,…le speranze saranno minime.
Ciao,Ber
x ber
Non offendiamo i guitti, per cortesia.
Un saluto.
pino nicotri
Ha ragione Pino smettiamo di chiamarlo “guitto” e con ogni altro riferimento a persone e animali per non offendere animali e persone.
Al punto in cui siamo Berlusconi mi pare l’offesa più grave possibile, casomai si potrebbero aggiungere degli aggettivi quali: subdolo, viscido e simili.
Antonio … antonio.zaimbri@tiscali.it
Buongiorno( inoltrato) a tutti.
Per M.T. alla ricerca del consiglio perduto suggerisco un aggiornamento sulla riduzione degli sprechi(strano che non l’abbia proposto ,a meno che non sia per non irritare i poteri forti…con conseguenze poco simpatiche!)
Da Repubblica
L’inchiesta italiana. La fabbrica delle poltrone: dovevano sparire, ne stanno arrivando altre 21
Si contano 19 enti con meno di 200 mila abitanti. Il record in Sardegna: ne ha 8, le più piccole
Province inutili e sprecone
ci costano 14 miliardi all’anno
Per mantenerle 160 euro a carico di ciascun italiano
di CARMELO LOPAPA
Saluti
L.
ops
a meno che sia per non irritare…
L.
caro Marco 453
” Nella scuola di mio figlio non deve esserci il crocifisso” C.Corsetti Democrazia Atea
ma ti rendi conto che il partito è già un ossimoro?
Democrazia atea e democrazia credente e democrazia agnostica…
credevo che la Democrazia fosse l’unica a non aver bisogno di aggettivi…
Poi sono andata , ti ringrazio della dritta, a vedere il Programma di questa Democrazia Atea.
Uno dei primi punti è l’abolizione dell’art. 7 della Costituzione!
A questo “avvocato” nessuno ha spiegato che la Prima Parte della Costituzione non è modificabile???
Siamo ancora così intolleranti, quasi “fascisti” da “imporre ” le nostre idee e lasciamo stare se sono minoritarie o maggioritarie, anche se la Democrazia parla di questo, fra l’altro.
E imprechiamo contro la Chiesa?
Ho avuto in classe zingari, Testimoni di Geova, musulmani, figli di atei e di agnostici…si può benissimo rispettare tutti, anche parlando di Storia, di tradizioni, di Natali e Ramadan; di viaggi nella geografia …basta avere professionalità e sensibilità…
e serietà nell’ usare meglio il proprio tempo…
Non ricordo in quale post si parlava di creazionismo e evoluzionismo…forse ho avuto fortuna ma …in terza elementare avevo un maestro bravissimo che ci ha spiegato che Adamo ed Eva erano due personaggi immaginari che dovevano spiegare la Creazione agli analfabeti del tempo…
e terminava con il monito…-vedete che cosa succede a non studiare e restare ignoranti???-
ciao Sylvi
x C.G.
I cani per istinto corrono dietro a gatti e scoiattoli, il mio compreso.
I terriers sono ben noti per questo.
Solo due volte il mio e’ stato libero sul terrazzo, per prova, e scappato come un proiettile attraverso il golf course…aggiungo che i terriers non si intimidiscono dei cani molto piu’ grossi di loro.
Ma…la legge non permette cani liberi, la polizia e’ di continuo a casa della mia vicina di fronte, perche’ i suoi tre’ cani gli scappano di sovente benche’ abbia il cancello elettrico sotterraneo.
Poi ci sono le auto e i coyotes.
Le ho mandata una foto del mio cane, mi dica lei se e’ un cane da lasciare sciolto.
Adesso la prego, civilmente, di farla finita con le battute sul mio cane, si trovi un altro zimbello.
Qui e’ tutto bianco di neve, per domani ci preannunciano il sole e temperature sopra zero*C.
Anita
x Marco
Ps: AZ che fa i regali ai nipoti il Primo Maggio sarebbe stato per me una manna dal cielo: quante cose interessanti avrei potuto insegnare…
ogni tanto ne parlo con i colleghi ancora in servizio!!!
Sylvi
«Notizie false sul caso Mills»
Oltre 140mila firme contro il Tg1
Oltre 140mila iscritti al gruppo su Facebook che chiede provvedimenti a Rai e Ordine del giornalisti contro il Tg1 di Minzolini.
La situazione politica in Italia è grave, ma non è seria. frase di Ennio Flaiano, di cui oggi ricorre il centenario dalla nascita
Fiducia in Qurinale: non darà mai via libera a misure eversive”
“Molti sono al lavoro per sospendere la democrazia. Una legge per sanare palesi violazioni di legge è un golpe.
Assistiamo a uno scontro politico formidabile e torbido che sta abbattendo la democrazia italiana.
x Pino,
per me va bene,ma se li chiamo per nome l’email non passa.
Ciao,Ber