IL GIORNALISTA GIDEON LEVY PARLA DI ISRAELE, DELLA PALESTINA E DEL “CAMPO DI CONCENTRAMENTO CHIAMATO GAZA”, LA CUI POPOLAZIONE AMMIRA E LODA. ANCHE LEVY VEDE ARRIVARE ALTRA GUERRA, A CAUSA DELLA POLITICA DI NETANYAHU, DEL DISINTERESSE DI OBAMA E DEL MENEFREGHISNO DELL’EUROPA

Colloquio con Gideon Lévy di Françoise Germain-Robin

Nato nel 1955, a Tel-Aviv, giornalista israeliano e membro della direzione del quotidiano Haaretz, Gideon Levy denuncia implacabilmente le violazioni commesse contro i Palestinesi e il ricorso sistematico ad una violenza che disumanizza i popoli, aizzati l’uno contro l’altro. Gideon Levy occupa un posto particolare nella stampa israeliana, quello dell’imprecatore. I suoi editoriali e le sue cronache nel quotidiano Haaretz sono altrettanti atti d’accusa contro la politica di occupazione e colonizzazione del suo paese, Israele, contro i territori palestinesi. E’ uno dei pochi giornalisti che si sono espressi contro la guerra a Gaza.
Di passaggio a Parigi, dove presentava la raccolta di suoi articoli pubblicata da Éric Hazan [1], ha dedicato un ampio spazio di tempo a L’Humanité.

- Quando leggiamo i suoi articoli, ci diciamo che lei va giù pesante nella critica ad Israele, molto più di quanto non possa permettersi la maggior parte dei giornalisti francesi [aggiunta di Nicotri: “Per non parlare di quelli italiani!”.]

Lo so, una volta ho rilasciato un’intervista a TF1 e dopo il giornalista mi ha telefonato per scusarsi di non poter diffondere i miei discorsi perché se lo avesse fatto sarebbe stato accusato di antisemitismo e avrebbe avuto delle noie. Io ho la fortuna di essere in un giornale che mi lascia piena libertà e mi ha sempre sostenuto, anche se capita spesso che dei lettori protestino e anche disdicano l’abbonamento a causa dei miei articoli.- Siete molti in questa situazione?

Non sono proprio l’unico, ma quasi. C’è anche Amira Hass. Oltre a noi due, non vedo altri.

- C’era anche Amnon Kapeliouk, che era un grande amico, ed è morto l’estate scorsa.

Si, lui aveva aperto la strada molto prima di me. Lui era a Yediot Aharonot, ma non scriveva più in questi ultimi anni. Collaborava ancora con Le Monde Diplomatique. Una settimana prima della sua morte ha chiesto di parlarmi e io gli ho telefonato, ma il suo spirito non c’era già più.

Perché lei occupa uno spazio così particolare? E’ a causa della sua formazione?

No. C’è un unico motivo per il mio atteggiamento. Alla fine degli anni ’80, al tempo della prima Intifada, ho cominciato a visitare i territori occupati, la Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Settimana dopo settimana, ho capito che si svolgeva un dramma, ma un dramma del quale nessuno in Israele voleva sentir parlare. Se non fossi andato nei territori occupati a quel tempo, non sarei diventato quel che sono. Sarei come la maggioranza degli Israeliani.

- Il suo ambiente familiare è di sinistra?

Assolutamente no. A differenza di Amira Hass, la cui famiglia era comunista, io vengo da una famiglia totalmente apolitica. I miei genitori venivano dall’Europa e appartenevano alla classe media. Mio padre era un Tedesco dei Sudeti, un tipico rifugiato. Ha vissuto sessant’anni in Israele senza riuscire a trovare il suo posto. Aveva lasciato tutto laggiù, la sua vita, i suoi genitori, la sua fidanzata. Aveva studiato diritto ma non ha potuto praticarlo in Israele, era troppo diverso. Ha lavorato in una fattoria. Ma non parlava mai di tutto questo. Aveva chiuso la porta del passato e non voleva affatto riaprirla. Era traumatizzato dall’esilio. Ha incontrato mia madre in Israele. Lei era nata in Cecoslovacchia ed era venuta nel 1939, all’età di sedici anni. Si sono incontrati nel 1945. Lei era infermiera, ma non ha mai esercitato. Si parlava tedesco in casa mia, ma non si parlava né del passato né di politica.

- Dov’è nato?

A Tel-Aviv. Amo questa città. E’ la mia città. Vi succedono molte cose, è molto viva. E’ contemporaneamente una Babele e una bolla. Ho bisogno di questa bolla per riprendermi quando torno dai territori, a differenza di Hamira Hass che vive a Ramallah e detesta Tel-Aviv. Io, ne ho bisogno. Della sua agitazione, dei suoi caffè, della sua cultura, della sua atmosfera. Molti di quelli che vengono a manifestare la loro solidarietà con i Palestinesi non vanno mai a Tel-Aviv, si accontentano di passare per l’aeroporto. Fanno male. E’ molto diverso da Gerusalemme, dove la tensione è continua: tra Askenaziti e Sefarditi, tra laici e religiosi, con i Palestinesi. Ovunque uno si volti, a Gerusalemme, sente l’occupazione.

- Com’è diventato giornalista?

Era uno dei miei sogni da bambino: volevo essere autista di bus, primo ministro o giornalista! Così ho fatto Scienze – politiche e durante il servizio militare ho lavorato per la televisione dell’esercito. Poi ho fatto un’incursione in politica, lavorando per Shimon Peres. Questo è durato dal 1978 al 1982, a 16 ore al giorno! All’epoca Peres era il capo dell’opposizione, avevo fiducia in lui.

Ora so che ha una grandissima responsabilità nella colonizzazione e in molte cattive cose. Mostra al mondo una bella immagine di Israele, ma è un bluff. Non ha meritato il Nobel per la pace. Come si può parlare di pace e al tempo stesso costruire colonie? E’ quel che si sta facendo ed è proprio lui che ha cominciato: era ministro della difesa quand’è stata costruita la prima colonia ad Hebron e lui ha lasciato fare. Chiunque costruisca colonie non vuole la pace, non può essere un uomo di pace.

- Come spiega che la colonizzazione sia proseguita dopo gli accordi di Oslo, che si riteneva conducessero alla pace?

Perché non c’era una sola parola sulle colonie in quegli accordi. E’ uno dei motivi del loro fallimento. Penso che sia un grosso errore di Arafat non aver preteso l’arresto della costruzione di colonie. E’ un errore che capisco, perché voleva arrivare a qualcosa che fosse basato sulla fiducia reciproca, vedeva quello come un primo passo. Ma è un errore storico, perché, all’epoca, sarebbe stato più facile che adesso smantellare le colonie: ce n’erano molte meno, neanche la metà.

- Che cosa pensa di questa frase di Mofaz [2] che dice che i suoi articoli su Haaretz provano che Israele è una democrazia?

Non ho sentito questa frase. Ma non è una prova, e Israele non è una democrazia. Salvo che per gli Ebrei! Come ebreo è vero, ho tutta la libertà di scrivere ciò che voglio. Senz’altro più di quanta ne avrei in Europa. Non sono sicuro che se fossi stato cittadino di un paese europeo in guerra, mi avrebbero lasciato pubblicare un articolo contro la guerra fin dal primo giorno. E’ quel che ho fatto l’anno scorso, nel primo giorno della guerra contro Gaza.

- Dove nasce questo suo proclamato amore per Gaza? E’ abbastanza controcorrente in Israele.

Ciò che amo, è il popolo di Gaza. E’ un popolo che trovo molto bello. Perché ha sofferto tanto, da tanto tempo, e ha saputo, dentro questa miseria e queste umiliazioni che gli sono state imposte, conservare la sua dignità e la sua umanità. La maggior parte degli abitanti di Gaza sono rifugiati del 1948, non bisogna dimenticarlo. Hanno vissuto per decenni cose orribili e non si sono abbattuti. Non sono dei grandi combattenti – e in ogni caso cosa possono fare contro la potenza dell’esercito israeliano? Ma loro resistono, cercando, malgrado tutto ciò che devono sopportare, di condurre una vita normale. In questo grande campo di concentramento che è la striscia di Gaza, loro sono molto poveri, ma restano umani e calorosi. Sono rinchiusi, ma restano aperti agli altri.

- Come spiega che abbiano votato in maggioranza per Hamas ?

Perché erano delusi da Fatah e dall’OLP, che non avevano portato la pace promessa, né la sicurezza, né la fine dell’occupazione. Hamas era l’unica alternativa. I dirigenti di Hamas si presentavano come più puliti. Si attribuivano l’immagine di veri resistenti, mentre Fatah continuava ad accettare negoziati senza contenuto, “per l’immagine”, con Israele. A mio avviso, molti hanno votato per Hamas con rincrescimento, per disperazione, perché vedevano nero per il futuro.

- E lei, come lo vede lei?

Nero, e anche molto nero. Non solo per i Palestinesi. Anche per noi, Israeliani. Non ci sono prospettive, perché Israele non ha pagato alcun prezzo per l’occupazione e la colonizzazione dei territori palestinesi. Perciò, questo continuerà. Non c’è sufficiente pressione perché questo cambi, né dall’interno, dove l’area pacifista è molto debole, né dall’esterno. Obama non è riuscito a piegare Netanyahu e si disinteressa della questione. L’Europa lo segue e non fa niente. L’Europa porta una responsabilità molto pesante per quanto è capitato a Gaza e nella prosecuzione del blocco che strangola un milione e mezzo di Palestinesi. Essa aveva loro promesso che il blocco sarebbe stato tolto, che ci sarebbero stati fondi e mezzi per la ricostruzione. Continua a non esserci niente e Gaza è di nuovo completamente dimenticata. Ci vorranno di nuovo dei Qassam perché qualcuno se ne interessi? E’ questo che è terribile.

- Non c’è speranza di vedere la giustizia internazionale occuparsene, dopo il rapporto Goldstone ?

No, gli Stati Uniti lo bloccheranno. Il rapporto dice che ci sono stati crimini di guerra, il che significa che ci sono dei criminali di guerra. Normalmente, dovrebbe essere Israele a giudicarli, come chiede il rapporto stesso. Ma Israele rifiuta e quindi deve essere il mondo a farlo. Dov’è oggi quel mondo che ha applaudito il giudice Goldstone quando si occupava dei Balcani e del Rwanda? Perché l’atteggiamento è così diverso quando si tratta di Israele? Eppure è lo stesso giudice, con la stessa competenza e la stessa serietà. Ma gli Americani non lo lasceranno andare fino in fondo perché sostengono Israele e perché hanno paura per se stessi, a causa dei loro propri crimini in Iraq e in Afghanistan.

- Che ne è dei negoziati per lo scambio del soldato Shalit contro prigionieri palestinesi, tra i quali Marwan Barghouti e forse anche Salah Hamouri ?

Ricordo che ci sono 11.000 prigionieri palestinesi nelle nostre prigioni, che in maggioranza, come Salah Hamouri, non hanno fatto niente e sono prigionieri politici. Per quanto riguarda Barghouti, non sono sicuro che Israele accetti di liberarlo. Netanyahu lo considera una minaccia perché può diventare un partner per la pace. Io lo conosco molto bene. Siamo andati insieme a Strasburgo e in Spagna dopo Oslo. E’ un vero uomo di pace, ma ha sempre detto: “Se voi non volete smetterla con l’occupazione, noi condurremo la lotta armata” Credo che solo lui sia capace di riunificare i Palestinesi, ma non sono sicuro che Abu Mazen ci tenga molto a vederlo libero.

- Il suo pessimismo è quindi totale?

No. Credo che si debba essere realisti e credere ai miracoli. E anche che si debba agire, che si debba continuare a disturbare Israele, a punzecchiare la sua pelle d’elefante moltiplicando le campagne di solidarietà, svegliando l’opinione pubblica.
[1] Gaza, articoli per Haaretz, 2006-2009, di Gideon Levy, tradotti dall’ebraico da Catherine Neuve-Eglise. Éditions la Fabrique, 240 p.
[2] Shaul Mofaz, generale, già ministro della Difesa ed ex capo di stato maggiore sotto Sharon, oggi è il numero due del partito Kadima di Tzipi Livni. E’ autore di un piano di pace che prevede la creazione provvisoria di uno Stato Palestinese, le cui frontiere diventerebbero definitive entro tre anni.

http://www.humanite.fr/2010-02-02-G..

http://www.france-palestine.org/article13886.html

da

http://rete-eco.it/

684 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    suo marito e’ un tantino rude e scorbutico, vedo. Pares cum paribus, facillime congregantur…

    vale atque salve ad entrambi

    Peter

  2. sylvi
    sylvi says:

    xPeter

    Urca??? Ha tirato fuori il suo latinorum!!!
    Eppure…lei dovrebbe sapere che i rudi uomini di mare sono …dolcissimi nell’intimità!
    Infatti abita le terre di Sir Francis Drake, e di John Willis, armatore del famoso e sfortunato Cutty Sark, che fu la prima cosa che vidi in UK nel lontano 1973.

    ave atque vale anche a lei.
    Sylvi

  3. Faust x Peter e Anita
    Faust x Peter e Anita says:

    … ho inviato a Pino un post x voi… Spaninglisc…. ciao carini casalinghieri…!!
    Faust
    Ps: la differenza fra api e mosche… Peter e crotolfo… una. lape, serve allUmanita… laltro… a-nnulla… solo fastidio e cacatelle… appunto solo quelle…!!

  4. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Dicono che il “partito dell’amore” capitanato dal truffolo di Arcore
    abbia tolto, per decreto di legge, il tetto che fissava gli stipendi dei manager italiani.
    Mica si pistano i piedi tra loro, questi lavorano con il popolo e per il popolo fregando il popolo.
    C.G.

  5. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    ho provato più volte a spedirti un post un po’ “femminile”, di lavatrici e lavastoviglie!
    Non passa!
    Decisamente questo blog rifugge da argomenti “futili”!

    ciao Sylvi

  6. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Birds of a feather flock together…….
    Mica sempre, mio marito era l’opposto di me, solo che era un Doctor Jeykyll & Mr. Hyde.
    Percio’ ho sposato uno sconosciuto.
    Il compagno di mia mamma era del pensiero che: All is fair in love and war…….
    La vita e’ lunga, e quel detto spesso vale da una parte sola.

    Anita

  7. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xCG Post Nr.98
    Non e´per ritornare sul discorso. Ho cercato inutilmente, anche in siti non proprio teneri con Israele, ma quella frase di Dajan scritta nel tuo post Nr.98 dove l´hai letta? Solo per curiosita´, perche´se l´hai scritta devi pur averla letta da qualche parte. Grazie. Rodolfo

  8. Vox
    Vox says:

    Israele ha avuto 60 anni per liberarsi dei palestinesi, ma stanno ancora lì…
    @ Rodolfo

    Lì dove?

    Ha mai esaminato, a confronto, le cartine geografiche dell’area di 60 anni fa e quelle di oggi?
    Si risparmi questo suo sionismo ipocrita. E’ indifendibile, comunque se la rigiri.

  9. Rodolfo
    Rodolfo says:

    La Kässmann si e´dimessa . Ne ho parlato nel mio post 119. Peccato!

    In Germania i giornali a lettere cubitali danno notizia della tragedia ecologica in Italia. Rodolfo

  10. Israel
    Israel says:

    Non c’è nessuna soluzione (alle pessime condizioni di vita dei palestinesi dei Territori Occupati): vivrete come cani…. Ma chi vuole può andarsene”. Gen. Moshe Dayan, 1972

  11. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Sono li dappertutto , il 20% anche in Israele come lei ben sa´.
    Poi ,ad argomenti desidero che mi si risponda con argomenti e non con stronzate, va bene Vix? Rodolfo

  12. Vox
    Vox says:

    IL CASO IRAN

    […] Tra 2002 e 2003 i governi statunitense e britannico inscenarono una pietosa e vergognosa commedia cercando di far credere al mondo che l’Iraq di Saddam Hussein fosse in possesso di pericolose armi segrete di distruzione di massa. Era incredibile: e infatti chi aveva capacità di comprendere e di assumere informazioni precise si rese subito conto che si trattava di una colossale e infame menzogna. Ma i mass media insistevano, i politici – anche italiani – erano già decisi a seguire il sentiero tracciato del sinistro signor Bush: il risultato fu la guerra e un’occupazione che perdura e dalla quale gli stessi italiani non sanno come far a uscire.

    Sette anni dopo, siamo alle solite: analogo scenario, analoghe sfrontate bugie. La vittima designata, ora, è l’Iran. Auguriamoci che le dissennate dichiarazioni dei politici e dei mass media non preludano a qualcosa di simile al pasticcio irakeno: stavolta sarebbe molto più grave[…]

    Esaminiamo sinteticamente i quattro fondamentali capi d’accusa che vengono ormai rivolti abitualmente al governo di Ahmadinejad:
    1. si sarebbe reso responsabile di gravi brogli elettorali durante le ultime elezioni e di una pesante repressione delle proteste da parte dell’opposizione;
    2. minaccerebbe e programmerebbe un attacco contro Israele, con intenzione di distruggerlo;
    3. starebbe fabbricandosi un potenziale nucleare militare;
    4. sarebbe candidato a cedere in quanto isolato internazionalmente.

    Si tratta sostanzialmente di quattro calunnie, per quanto ciascuna di essi riposi su un qualche elemento di verità. Vediamole in ordine.

    1. In una recente intervista consultabile nella versione telematica di “Panorama” del 30.12.2010 una delle maggiori esperte di cose iraniane, Farian Sabahi,[3] non ha escluso che vi siano stati brogli elettorali, ma ha sottolineato che essi non possono aver falsato sostanzialmente il responso delle urne che è stato comunque con certezza largamente favorevole ad Ahmadinejad in quanto egli, a differenza dei suoi elettori, ha saputo guadagnarsi la fiducia della maggioranza degli iraniani non grazie alle sue tracotanti minacce contro Israele, bensì con una politica sociale che ha costantemente messo a disposizione dei ceti più deboli una massa ingente di pubbliche risorse, ha consentito a 22 milioni d’iraniani di accedere a efficaci cure mediche gratuite, ha aumentato molti stipendi (p.es. del 30% quello degli insegnanti), ha aumentato del 50% l‘entità delle pensioni.
    Al contrario i suoi avversari, pur abilissimi a mobilitarsi su Twitter e forti nei ceti medi specie della capitale, hanno fatto ben poca breccia nei centri minori e praticamente nessuna nelle campagne. I nostri mass media insistono sui deliri oratori hitleriani di Ahmadinejad (che peraltro riassumono sistematicamente, senza darci modo di capire che cosa effettivamente egli dica, e a chi, e in quali contesti), ma non c’informano per nulla della sua politica sociale, impedendoci di farci un’idea di che cosa realmente sia l’Iran di oggi.

    2. […]quanto alle minacce, chi non si limita al materiale scaricato da Twitter si è reso facilmente conto che il presidente iraniano non ha mai affermato che Israele vada distrutta (cioè che gli israeliani siano eliminati o cacciati), bensì che la pretesa di uno stato ebraico che si presenti come etnocratico e confessionale ma che nello stesso tempo pretenda di essere un modello di democrazia all’occidentale è evidentemente insostenibile in quanto costituisce una contraddizione in termini. Da ciò Ahmadinejad non deduce che lo stato d’Israele vada distrutto dall’esterno, ma che esso non potrà mai mantenersi sulla base dei principi proclamati… Ahmadinejad si limita a dire che la convivenza di ebrei e di palestinesi dovrà essere rifondata su basi diverse da quelle dell’attuale stato d’Israele se vorrà avere qualche probabilità di sopravvivere.

    3. questione nucleare. Qui siamo al ridicolo e all’infamia al tempo stesso… Il 4 febbraio scorso, il governo iraniano ha formulato alla authority internazionale nucleare, l’AIEA, una proposta molto flessibile e ragionevole: accettazione della prassi elaborata dal gruppo dei 5+1 (USA, Russia, Cina, Francia, Germania) nell’ottobre scorso, sulla base della quale l’Iran consegnerà delle partite di uranio arricchito al 3,5% alla Russia, che lo porterà al 20% e lo passerà alla Francia incaricato di restituirlo all’Iran. Date però le circostanze e il macchinoso sistema elaborato, il governo dell’Iran – temendo evidentemente che l’uranio gli venga sottratto – chiede semplicemente che lo scambio avvenga in territorio iraniano e che ad ogni cessione di partita di uranio al 3,5% l’Iran venga risarcito con la consegna di una pari quantità arricchita al 20%. Non si capisce perché il governo statunitense abbia rifiutato come “non interessante” una proposta del genere e si ostini a pretendere dall’Iran la pura e semplice cessione del minerale, senza contropartite né garanzie.

    Ciò corrisponde solo a un vecchio e abusato trucco diplomatico: formulare pretese assurde e irricevibili per poi accusare l’avversario, reo di non averle accettate.

    per avviare la costruzione del nucleare militare è necessario un arricchimento dell’uranio all’80%, mentre l’Iran non è ancora in grado nemmeno di arricchirlo al 20%, limite indispensabile per gli usi civili. E di sviluppare un nucleare civile l’Iran ha diritto, in quanto paese firmatario del trattato di non-proliferazione (gli unici tre stati che non hanno firmato sono Israele, India, Pakistan).

    4. Si continua acriticamente a ripetere, da noi, che ormai l’ONU sarebbe pronta a inasprire l’embargo all’Iran e che lo stesso consiglio di Sicurezza sarebbe d’accordo: si tratterebbe solo di convincere la Cina a non usare il suo diritto di veto e a studiare sanzioni che colpiscano il governo iraniano, ma non la popolazione. Quest’ultimo proposito è manifestamente ipocrita: le sanzioni colpiscono sempre le popolazioni, e in genere rinsaldano la loro solidarietà con i loro governi…

    Ad ogni modo, le sanzioni contro l’Iran non funzioneranno, perché il governo iraniano è a vari livelli in contatto positivo con molti paesi e ha stipulato o sta stipulando accordi non solo con Cina e Russia, ma anche con la Siria, col Venezuela e con la Turchia.

    Insomma, il regime iraniano può non piacere: ma non ha la possibilità e forse nemmeno l’intenzione di costruire armi nucleari e non si trova affatto in una posizione di assoluto isolamento diplomatico.

    Ma allora perché gli USA sembrano preoccuparsi dell’Iran di Ahmadinejad al punto di arrivare alle esplicite minacce? L’atomica, i diritti umani e le minacce a Israele non c’entrano. C’entra invece il modesto isolotto di Kish sul Golfo Persico, che gli iraniani hanno scelto a sede di una futura rete di scambi petroliferi mirante alla costituzione di un “cartello” che si fonderebbe sull’unità monetaria non più del dollaro, bensì dell’euro. Questa è la bomba nucleare iraniana che davvero gli americani temono…

    Poi, tra qualche anno, qualcuno in gramaglie verrà a dirci che no, ci eravamo sbagliati, la bomba nucleare proprio l’Iran non ce l’aveva e nemmeno i terribili missili puntati contro l’Occidente…
    Franco Cardini
    http://www.diorama.it/index.php?option=com_content&task=view&id=178&Itemid=1

  13. Anita
    Anita says:

    Per chi segue le Olimpiadi a Vancouver, questo e’ un ottimo website.
    Le bandiere delle nazioni a destra sono cliccabili, e ci sono i nomi e informazioni sugli atleti.
    Molto di piu’ basta cliccare…….

    http://www.vancouver2010.com:80/

    E’ in Inglese…sorry.

    Anita

  14. sylvi
    sylvi says:

    x Rodolfo 160

    Puzzi di ipocrita lontano un miglio!
    ” e’ una donna” hai specificato nel tuo 119!

    Sì, è una donna che ha avuto il coraggio di assumersi le sue responsabilità!
    Facessero così…altri uomini…e in altre religioni…
    Sicuro che cattolici ed ebrei, che del resto non hanno MAI dato a una donna una tale responsabilità!!!, avrebbero fatto altrettanto???
    Roma deserta…Gerusalemme liberata!!!!!!!!!

    Ps: Giusto per dare a ognuno il suo…i musulmani tacciano, per pietà!

    Sylvi

  15. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Vox { 24.02.10 alle 19:01 }

    con argomenti e non con stronzate
    @Rod

    Dovrebbe dirlo a sè stesso.


    Macche minchia fai, una persona intelligente e colta come lei si comporta da Babbeo e pappagallo o babbea e pappagalla.
    Con lei non si e´mai capito, purtroppo!
    Argomentiiiiiiii , argomeneeentiiiiiiiiii, se no lasci perdere.
    Sara´ almeno capace di trovare qualche copia e incolla , o no?

  16. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Ma i mass media insistevano, i politici – anche italiani – erano già decisi a seguire il sentiero tracciato del sinistro signor Bush…
    ————————————————————

    …..continuato da Bush, si e’ dimenticata dei bombardamenti di Clinton?

    Il discorso di Clinton del 16 dicembre 1998 incomincia con:

    Earlier today, I ordered America’s armed forces to strike military and security targets in Iraq. They are joined by British forces. Their mission is to attack Iraq’s nuclear, chemical and biological weapons programs and its military capacity to threaten its neighbors.

    Their purpose is to protect the national interest of the United States, and indeed the interests of people throughout the Middle East and around the world.

    Saddam Hussein must not be allowed to threaten his neighbors or the world with nuclear arms, poison gas or biological weapons…………

    http://www.pbs.org/newshour/bb/middle_east/july-dec98/clinton_12-16.html

    Traduzione dei primi paragrafi di Bill Clinton:

    Proprio oggi, ho ordinato alle forze armate americane di colpire obiettivi militari e di sicurezza in Iraq. Essi sono uniti da forze britanniche. La loro missione è quella di attaccare l’Iraq ha armi nucleari, chimiche e biologiche programmi di armi e la sua capacità militare di minacciare i suoi vicini.

    Il loro scopo è quello di tutelare l’interesse nazionale degli Stati Uniti, e in realtà gli interessi di persone in tutto il Medio Oriente e in tutto il mondo.

    Saddam Hussein non deve essere consentito di minacciare i suoi vicini di casa o il mondo con armi nucleari, gas velenosi o armi biologiche …………continua a lungo………..

    Anita

  17. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x Slv
    Ho scritto una donna, solo perche´e´una donna, se fosse stata un uomo avrei scritto, uomo. E accennavo a donna, anche perche Vescovo, si doveva ben capire , dato che noi in Italia non abbiamo un Vescovo donna. Poco dopo scrivo di essere umano.
    Legga bene!
    Ma lei e´proprio una donna malata nella psiche e una pazza scatenata.
    Si riguardi.

  18. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Interessante..

    da repubblica..

    “Stato di emergenza”. La Regione Lombardia chiede lo stato di emergenza per l’inquinamento del fiume Lambro. Lo ha detto il governatore Roberto Formigoni, durante la conferenza stampa sui dati Arpa sulla qualità dell’aria. “Abbiamo chiesto lo stato di emergenza, ma chiedere lo stato di emergenza significa chiedere soldi e quest’anno di emergenze in Italia ne sono capitate tante”.

    ___________——————————-

    Ah Formigò, confessa ,dai, L’Ittaly tutta è in Sato di Emergenza!!

    Pino che fai, veleggi sul Lambro?

    cc

  19. Pasquino
    Pasquino says:

    Vivere con 450 euro al mese.

    Gli alimenti che servono al nostro corpo non sono validi per tutti gli esseri, tutti gli oggetti non sono adatti a toccare certe anime.
    Chi crede gli uomini arbitri sovrani dei loro sentimenti, non conosce in dettaglio la natura.
    Gli uomini concreti si abbagliano di certo quando
    offrono ai sentimenti, alle passioni, la serena quiete: le focose passioni ne sono nemiche.
    Gli illuminati, posseggono i vantaggi della moderazione, a chi è nato per le mille peripezie e un’esistenza tumultuosa: che cosa importa ad un malato della squisitezza di un sontuoso pranzo che gli provoca il voltastomaco?.
    Nessuno conosce tutti i propri difetti; ma anche se potessimo conoscerli la nostra pigrizia, la nostra disonestà intellettuale c’impedirebbe di vincerli.
    I nostri vizi, le nostre misere passioni non sono qualcosa che noi possiamo centrifugare da noi stessi; alcune, o molte, costituiscono tutto il fondamento e tutta la sostanza della nostra vita.
    La vera e, l’onesta virtù, non abbandona chi la segue, chi la pratica e chi l’ama; allora i vizi stessi di un uomo bennato possono.

    .

  20. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Mi dispiace caro controcorrente ma in quelle fotografie non c´e´nessuno di mia conoscenza. Se il tuo post ha un´altro significato ti prego di essere piu´chiaro. Non caschera´di sicuro il mondo.
    Se vuoi mi puoi anche personalmente offendere.
    Un saluto Rodolfo

  21. Faust
    Faust says:

    … ottimo il tuo castellano, hermano!! felicidades!! Pensa che i
    latinos, x non passare x ignoranti, poveri ennegri… deformano le
    parole e parlano un “espainglisc” che ti assicuro è uno spasso, sia
    xcche parlato dai giovani che x la bellezza creativita nel fare mix e
    nuove parole … il mix fra le due lingue da vita ad idee ed immagini
    originali, che mostrano la creativita ed il desiderio di una realta di
    linguaggio multiple, multiple e sfaccettato come la loro vita ancora
    insicura… Al latino, come dice Anita, non piace imparare
    scolasticamente ( come non ama regole e comportamenti conformisti…),
    impara dal quotidiano e parla unaltra lingua, che assquola non
    insegnano… Uno slang di creazione propria… appreso da Tv e
    strada… cercando di essere velocissimi nel parlare x dimostrare
    acchi ascolta… abilita creativa e quanto sono furbi… furbizia,
    cche una volta si chiamava intelligenza… La Torre di Babele….
    tanto che quasi sempre se sono in 4 apparlare fra loro… parlano
    tutti insieme… possibilmente con una birra in mano e ne sono
    convinti, che capiscono tutto quel che si dice… x escludere chi non
    è come loro…
    Faust

  22. Vox
    Vox says:

    @ Anita

    No, non dimentico niente. Nixon, Reagan, Bush I e II, Clinton, Obama… Non avete un presidente decente almeno dai tempi di Jefferson e Lincoln.
    Geronimo for president!

  23. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Ma no , ma no caro Rudy,

    è solo che, se non sbaglio, il Di Girolamo è stato eletto In germania…ora non mi pareva vero di avere un Italo -tedesco nel Blog a cui chiedere se mai per caso aveva visto uno di questi signori..
    A proposito ci sono Comunità italo-tedesche in Allemagna che fanno attività , che tu sappia?

    cc

  24. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcc
    Certamente , in ogni grande citta´a parte le innumerevoli pizzerie, gelaterie e ristoranti Italiani, che non ci crederai si trovano anche in piccoli paesetti di 5000 abitanti, per questo siamo veramente forti.
    Ma come dicevo in ogni grande citta´come per esempio Francoforte sul Meno, dove oltre il Consolato, ci sono anche scuole per i bambini Italiani e naturalmente circoli dove ci si incontra, si beve un Caffe´, si discute e si gioca a scopa, si fanno feste, Karaoke , si gioca a boccie, sono alquando bravo ed anche a bigliardo , dove pero´non perdo mai, (Carambola) e poi il calcetto, anche li me la cavo, sai le virgolette.
    Insomma finche´va si rimane ancora ragazzini.
    Mi volto ancora, il giorno che non lo faro piu´, meglio morto.
    . Rodolfo

  25. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Poi, quando vengono i politici e mandano gli inviti a casa, non vado mai, non mi interessano, e´solo una perdita di tempo.

  26. Linosse
    Linosse says:

    Caro CC 175
    Non solo sono in situazione di emergenza ma ,il Lambro,il Po,l’aria patana sono inqui-nati tanto che ormai si potrebbero definire inqui-morti
    Amen
    L.

  27. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Come si fa a campare con poco? Si può. Bisogna solo fare attenzione a comprare nei posti giusti, a evitare gli sprechi. Basta non fumare nè farsi tentare dai gratta e vinci.
    Una sana alimentazione mediterranea è molto economica e altrettanto salutare. Vivere al Sud, inoltre, fa risparmiare sul riscaldamento.
    Se ognuno facesse un’analisi dei costi, ci si renderebbe conto di quanto risparmio comporti un acquisto consapevole e tutti staremmo decisamente più attenti a cosa comprare. Non dimentichiamo che il prezzo lo fa chi compra, NON chi vende. Se c’è chi vende un jeans a 500 euro ( ne ho visti a Milano), c’è chi compra a 500 euro. Se nessuno ne comprasse a quei prezzi, quei prezzi non ci sarebbero. Esiste in economia una famosa curva che serve a stabilire il prezzo di un oggetto. Purtroppo a scuola non insegnano nozioni di economia pratica e di conseguenza neanche una guida agli acquisti consapevoli. Si compra a qualsiasi prezzo, poi si arriva a fine mese con le tasche bucate.

  28. Vox
    Vox says:

    FIAT

    da un art. di GIORGIO CREMASCHI su
    liberazione.it

    … Possiamo così sintetizzare le scelte imprenditoriali di Sergio Marchionne, dopo che si sono diradati in un anno i fulgori della sua beatificazione. Si chiude dove minimamente non conviene e si aprono gli stabilimenti dove gli stati pagano gran parte dell’investimento e i lavoratori ricevono stipendi incivili. Otto miliardi di dollari sono il finanziamento del governo degli Stati Uniti all’unione Fiat-Chrysler. Quasi due miliardi ha promesso Putin alla Fiat per un nuovo stabilimento in Russia. Quasi altrettanto paga il governo messicano per fare le 500, attualmente costruite in Polonia, dove il costo del lavoro comincia ad essere eccessivo. Cifre minori, ma comunque significative, la Fiat riceverà per riprendere la produzione automobilistica in Serbia.

    La Fiat investe dove lo stato paga. A livello mondiale ha accumulato in breve tempo almeno dodici miliardi di dollari di pubblici finanziamenti. Nello stesso tempo, la Fiat accompagna l’inseguimento dell’intervento pubblico con quello per i salari più bassi. Nello stabilimento serbo, ex Zastava, pare che gli operai assunti avranno contratti di pochi mesi e una paga mensile che non raggiungerà i 300 euro. Gli stipendi dei lavoratori messicani del nuovo stabilimento saranno anche più bassi e così pure quelli russi. Si estende così nel gruppo Fiat l’area dei lavoratori pagati con salari da terzo mondo…

    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6794

    In Francia, i marchi che hanno avuto aiuti statali sono stati costretti a restare nel paese e offrire lavoro agli operai francesi.
    In Italia, gli operai che protestano vengono accolti dai manganelli della polizia, come in Campania.

  29. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Per quel che riguarda lo stendere i panni all’aperto, qui al centro-sud è la regola. Abbiamo pochissime giornate veramente brutte. D’estate la roba si asciuga in un paio d’ore. Nelle stagioni intermedie, se si stende la mattina alle 10, prima del calar del sole si ritira la roba asciutta. D’inverno è di ostacolo solo la piovosità. A Bisceglie avevo meno problemi, perchè è un posto molto ventoso e quindi la roba asciuga in fretta anche d’inverno. Qui è molto meno ventoso e leggermente più piovoso. Domani sarà una bella giornata, a sentire il meteo. Farò andare la lavatrice stanotte e stenderò nella prima mattinata.

  30. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Rodolfo:
    si sto prendendo in considerazione e-bay per la vendita. Devo solo trovare, qui in zona o a Roma, degli stampatori che mi diano un prodotto buono ad un prezzo accessibile.
    Sono contento che i miei lavori ti piacciano. Su Facebook ho postato un centinaio di lavori nuovi,ancora più evoluti di quelli che ho nel sito e che rinnoverò questa estate.

  31. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xMarco
    ” Farò andare la lavatrice stanotte e stenderò nella prima mattinata”

    Ma perche´non ti trovi una servetta?
    Rodolfo
    (pfudsit)

  32. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Marco,
    scrivi di “Facebook”, ma cosa devo fare per poter visitare questo sito?
    Sono proprio una frana. Rodolfo

  33. Vox
    Vox says:

    Silvio, quanto ci costi

    Conti fuori controllo, 1.400 dipendenti di troppo, milioni buttati per gli show del Cavaliere, segretarie pagate come direttori. Ecco come Berlusconi ha trasformato la presidenza del Consiglio in una reggia.

    Una vera reggia, dove si moltiplicano dipendenti e sprechi. Con oltre un miliardo di euro l’anno bruciato per alimentare una burocrazia di corte che si allarga a dismisura e conta già 1.400 persone più del previsto. Mentre per allestire i set televisivi degli show del sovrano si spendono cinque milioni e si arriva a pagare 250 euro il noleggio di un computer per una sola giornata. E dove ci sono segretarie con la stessa qualifica e retribuzione dei grandi capi. Una follia, impossibile da immaginare nell’Italia normale dove aziende ed enti pubblici tagliano e licenziano a tutto spiano per fare quadrare i conti. Ma non alla presidenza del Consiglio dove il miracolo si ripete nei piani più alti della nomenklatura berlusconiana…

  34. marco tempesta
    marco tempesta says:

    sto leggendo i post all’indietro, come i granchi. Caro Rodolfo, mettendo circa 350 euro di spese tutto compreso, per mangiare me ne restano 100. Sono molti soldi, tenendo conto che un pacco di pasta da 1kg costa meno di 1 euro, un kg di riso costa 2 euro e, con 100 gr. di pasta o riso al giorno, con 3 euro ci mangio 20 giorni, aggiungendoci un bicchiere (200 gr) di vino pugliese a 1.50 euro il litro (buonissimo, ma si deve prenderlo alla spina) e il caffettino post prandiale. Sono prezzi stracciatissimi, che si trovano qui in grandi supermercati tipo Lidl. E’ roba buona, solo che non è di marche conosciute. Se poi metti che ogni domenica sono a pranzo dai miei e che prodotti dell’orto, uova, olio, frutta, mi vengono gratis, vedi che ci sto dentro abbondantemente. A colazione mangio un intruglio di orzo e cacao con dei biscotti, poi il the alle 5, poi una cena frugale e, di volta in volta, yogurt a 25 centesimi il vasetto ( alla frutta, provenienza Bolzano, buonissimi, senza aspartame nè porcherie varie ), formaggeria varia di queste parti, salsiccia piccante, tonno o sfizietti di poco conto economico. Vedi che ci si sta dentro benissimo.

  35. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Rodolfo, a Facebook ci si iscrive. E’ gratis, ci sta mezzo mondo, manchi solo tu.

  36. Anita
    Anita says:

    x Marco
    non so come fai a tirare avanti con la pensioncina, ma hai perfettemente ragione sui prezzi e chi stabilisce i prezzi….

    ” Se nessuno ne comprasse a quei prezzi, quei prezzi non ci sarebbero. Esiste in economia una famosa curva che serve a stabilire il prezzo di un oggetto.
    Purtroppo a scuola non insegnano nozioni di economia pratica e di conseguenza neanche una guida agli acquisti consapevoli. Si compra a qualsiasi prezzo, poi si arriva a fine mese con le tasche bucate.”
    ==========
    Io ho sempre comprato nei negozi a sconto, non mi e’ mai interessato se era la moda dello scorso anno o dell’anno prima di quello, basta che mi andasse bene….per fortuna porto bene anche se sono piccola.
    I miei figli hanno sempre usato attrezzi sportivi di seconda mano, o a grande sconto, crescevano e tutto passa di moda nel campo sportivo.

    Il mio “splurge” erano le racchette da tennis….

    Vedo i miei nipoti, si lamentano sempre finanziariamente, ma mangiano al ristorante o take out diverse volte la settimana, occhiali da sole di gran marca, blue jeans idem, etc….e non se lo possono permettere……

    Anita

  37. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo e x Shalom

    Non ho ritenuto di dover ripetere discorsi che credo siano ormai noti, specie a Rodolfo, ecco perché non ho ricordato che Israele in realtà non vuole solo essere riconosciuto come Stato, ma come Stato degli ebrei, cosa che effettivamente spalanca le porte alla conclusione della pulizia etnica iniziata nel ’47. Cioè prima della nascita di Israele.

    Per quanto riguarda l’incremento demografico dei palestinesi nonostante tutto, non è affatto segno di bontà o scarsa violenza nei loro confronti da parte dell’occupante, è solo segno del fatto che chi non ha redditi elevati si consola facendo più figli di chi dispone di un reddito apprezzabile.

    Buona serata.
    pino nicotri

  38. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Vox:
    certe notizie sulla Corte berlusconiana dovrebbero essere il cavallo di battaglia della sinistra e sbandierate in lungo e in largo a più non posso. Ciò non accade. Come mai? Eppure si sa che all’argomento soldi gli elettori italiani sono molto sensibili.
    L’unico che sbraita resta Di Pietro, ma è troppo poco.

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Vox

    La Fiat fa a livello planetario quello che ha sempre fatto in Italia: intascare soldi pubblici e fare auto non concorrenziali. In attesa di qualche guerra per fare qualcosa di più….
    Un saluto.
    pino nicotri

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