IL GIORNALISTA GIDEON LEVY PARLA DI ISRAELE, DELLA PALESTINA E DEL “CAMPO DI CONCENTRAMENTO CHIAMATO GAZA”, LA CUI POPOLAZIONE AMMIRA E LODA. ANCHE LEVY VEDE ARRIVARE ALTRA GUERRA, A CAUSA DELLA POLITICA DI NETANYAHU, DEL DISINTERESSE DI OBAMA E DEL MENEFREGHISNO DELL’EUROPA

Colloquio con Gideon Lévy di Françoise Germain-Robin

Nato nel 1955, a Tel-Aviv, giornalista israeliano e membro della direzione del quotidiano Haaretz, Gideon Levy denuncia implacabilmente le violazioni commesse contro i Palestinesi e il ricorso sistematico ad una violenza che disumanizza i popoli, aizzati l’uno contro l’altro. Gideon Levy occupa un posto particolare nella stampa israeliana, quello dell’imprecatore. I suoi editoriali e le sue cronache nel quotidiano Haaretz sono altrettanti atti d’accusa contro la politica di occupazione e colonizzazione del suo paese, Israele, contro i territori palestinesi. E’ uno dei pochi giornalisti che si sono espressi contro la guerra a Gaza.
Di passaggio a Parigi, dove presentava la raccolta di suoi articoli pubblicata da Éric Hazan [1], ha dedicato un ampio spazio di tempo a L’Humanité.

- Quando leggiamo i suoi articoli, ci diciamo che lei va giù pesante nella critica ad Israele, molto più di quanto non possa permettersi la maggior parte dei giornalisti francesi [aggiunta di Nicotri: “Per non parlare di quelli italiani!”.]

Lo so, una volta ho rilasciato un’intervista a TF1 e dopo il giornalista mi ha telefonato per scusarsi di non poter diffondere i miei discorsi perché se lo avesse fatto sarebbe stato accusato di antisemitismo e avrebbe avuto delle noie. Io ho la fortuna di essere in un giornale che mi lascia piena libertà e mi ha sempre sostenuto, anche se capita spesso che dei lettori protestino e anche disdicano l’abbonamento a causa dei miei articoli.- Siete molti in questa situazione?

Non sono proprio l’unico, ma quasi. C’è anche Amira Hass. Oltre a noi due, non vedo altri.

- C’era anche Amnon Kapeliouk, che era un grande amico, ed è morto l’estate scorsa.

Si, lui aveva aperto la strada molto prima di me. Lui era a Yediot Aharonot, ma non scriveva più in questi ultimi anni. Collaborava ancora con Le Monde Diplomatique. Una settimana prima della sua morte ha chiesto di parlarmi e io gli ho telefonato, ma il suo spirito non c’era già più.

Perché lei occupa uno spazio così particolare? E’ a causa della sua formazione?

No. C’è un unico motivo per il mio atteggiamento. Alla fine degli anni ’80, al tempo della prima Intifada, ho cominciato a visitare i territori occupati, la Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Settimana dopo settimana, ho capito che si svolgeva un dramma, ma un dramma del quale nessuno in Israele voleva sentir parlare. Se non fossi andato nei territori occupati a quel tempo, non sarei diventato quel che sono. Sarei come la maggioranza degli Israeliani.

- Il suo ambiente familiare è di sinistra?

Assolutamente no. A differenza di Amira Hass, la cui famiglia era comunista, io vengo da una famiglia totalmente apolitica. I miei genitori venivano dall’Europa e appartenevano alla classe media. Mio padre era un Tedesco dei Sudeti, un tipico rifugiato. Ha vissuto sessant’anni in Israele senza riuscire a trovare il suo posto. Aveva lasciato tutto laggiù, la sua vita, i suoi genitori, la sua fidanzata. Aveva studiato diritto ma non ha potuto praticarlo in Israele, era troppo diverso. Ha lavorato in una fattoria. Ma non parlava mai di tutto questo. Aveva chiuso la porta del passato e non voleva affatto riaprirla. Era traumatizzato dall’esilio. Ha incontrato mia madre in Israele. Lei era nata in Cecoslovacchia ed era venuta nel 1939, all’età di sedici anni. Si sono incontrati nel 1945. Lei era infermiera, ma non ha mai esercitato. Si parlava tedesco in casa mia, ma non si parlava né del passato né di politica.

- Dov’è nato?

A Tel-Aviv. Amo questa città. E’ la mia città. Vi succedono molte cose, è molto viva. E’ contemporaneamente una Babele e una bolla. Ho bisogno di questa bolla per riprendermi quando torno dai territori, a differenza di Hamira Hass che vive a Ramallah e detesta Tel-Aviv. Io, ne ho bisogno. Della sua agitazione, dei suoi caffè, della sua cultura, della sua atmosfera. Molti di quelli che vengono a manifestare la loro solidarietà con i Palestinesi non vanno mai a Tel-Aviv, si accontentano di passare per l’aeroporto. Fanno male. E’ molto diverso da Gerusalemme, dove la tensione è continua: tra Askenaziti e Sefarditi, tra laici e religiosi, con i Palestinesi. Ovunque uno si volti, a Gerusalemme, sente l’occupazione.

- Com’è diventato giornalista?

Era uno dei miei sogni da bambino: volevo essere autista di bus, primo ministro o giornalista! Così ho fatto Scienze – politiche e durante il servizio militare ho lavorato per la televisione dell’esercito. Poi ho fatto un’incursione in politica, lavorando per Shimon Peres. Questo è durato dal 1978 al 1982, a 16 ore al giorno! All’epoca Peres era il capo dell’opposizione, avevo fiducia in lui.

Ora so che ha una grandissima responsabilità nella colonizzazione e in molte cattive cose. Mostra al mondo una bella immagine di Israele, ma è un bluff. Non ha meritato il Nobel per la pace. Come si può parlare di pace e al tempo stesso costruire colonie? E’ quel che si sta facendo ed è proprio lui che ha cominciato: era ministro della difesa quand’è stata costruita la prima colonia ad Hebron e lui ha lasciato fare. Chiunque costruisca colonie non vuole la pace, non può essere un uomo di pace.

- Come spiega che la colonizzazione sia proseguita dopo gli accordi di Oslo, che si riteneva conducessero alla pace?

Perché non c’era una sola parola sulle colonie in quegli accordi. E’ uno dei motivi del loro fallimento. Penso che sia un grosso errore di Arafat non aver preteso l’arresto della costruzione di colonie. E’ un errore che capisco, perché voleva arrivare a qualcosa che fosse basato sulla fiducia reciproca, vedeva quello come un primo passo. Ma è un errore storico, perché, all’epoca, sarebbe stato più facile che adesso smantellare le colonie: ce n’erano molte meno, neanche la metà.

- Che cosa pensa di questa frase di Mofaz [2] che dice che i suoi articoli su Haaretz provano che Israele è una democrazia?

Non ho sentito questa frase. Ma non è una prova, e Israele non è una democrazia. Salvo che per gli Ebrei! Come ebreo è vero, ho tutta la libertà di scrivere ciò che voglio. Senz’altro più di quanta ne avrei in Europa. Non sono sicuro che se fossi stato cittadino di un paese europeo in guerra, mi avrebbero lasciato pubblicare un articolo contro la guerra fin dal primo giorno. E’ quel che ho fatto l’anno scorso, nel primo giorno della guerra contro Gaza.

- Dove nasce questo suo proclamato amore per Gaza? E’ abbastanza controcorrente in Israele.

Ciò che amo, è il popolo di Gaza. E’ un popolo che trovo molto bello. Perché ha sofferto tanto, da tanto tempo, e ha saputo, dentro questa miseria e queste umiliazioni che gli sono state imposte, conservare la sua dignità e la sua umanità. La maggior parte degli abitanti di Gaza sono rifugiati del 1948, non bisogna dimenticarlo. Hanno vissuto per decenni cose orribili e non si sono abbattuti. Non sono dei grandi combattenti – e in ogni caso cosa possono fare contro la potenza dell’esercito israeliano? Ma loro resistono, cercando, malgrado tutto ciò che devono sopportare, di condurre una vita normale. In questo grande campo di concentramento che è la striscia di Gaza, loro sono molto poveri, ma restano umani e calorosi. Sono rinchiusi, ma restano aperti agli altri.

- Come spiega che abbiano votato in maggioranza per Hamas ?

Perché erano delusi da Fatah e dall’OLP, che non avevano portato la pace promessa, né la sicurezza, né la fine dell’occupazione. Hamas era l’unica alternativa. I dirigenti di Hamas si presentavano come più puliti. Si attribuivano l’immagine di veri resistenti, mentre Fatah continuava ad accettare negoziati senza contenuto, “per l’immagine”, con Israele. A mio avviso, molti hanno votato per Hamas con rincrescimento, per disperazione, perché vedevano nero per il futuro.

- E lei, come lo vede lei?

Nero, e anche molto nero. Non solo per i Palestinesi. Anche per noi, Israeliani. Non ci sono prospettive, perché Israele non ha pagato alcun prezzo per l’occupazione e la colonizzazione dei territori palestinesi. Perciò, questo continuerà. Non c’è sufficiente pressione perché questo cambi, né dall’interno, dove l’area pacifista è molto debole, né dall’esterno. Obama non è riuscito a piegare Netanyahu e si disinteressa della questione. L’Europa lo segue e non fa niente. L’Europa porta una responsabilità molto pesante per quanto è capitato a Gaza e nella prosecuzione del blocco che strangola un milione e mezzo di Palestinesi. Essa aveva loro promesso che il blocco sarebbe stato tolto, che ci sarebbero stati fondi e mezzi per la ricostruzione. Continua a non esserci niente e Gaza è di nuovo completamente dimenticata. Ci vorranno di nuovo dei Qassam perché qualcuno se ne interessi? E’ questo che è terribile.

- Non c’è speranza di vedere la giustizia internazionale occuparsene, dopo il rapporto Goldstone ?

No, gli Stati Uniti lo bloccheranno. Il rapporto dice che ci sono stati crimini di guerra, il che significa che ci sono dei criminali di guerra. Normalmente, dovrebbe essere Israele a giudicarli, come chiede il rapporto stesso. Ma Israele rifiuta e quindi deve essere il mondo a farlo. Dov’è oggi quel mondo che ha applaudito il giudice Goldstone quando si occupava dei Balcani e del Rwanda? Perché l’atteggiamento è così diverso quando si tratta di Israele? Eppure è lo stesso giudice, con la stessa competenza e la stessa serietà. Ma gli Americani non lo lasceranno andare fino in fondo perché sostengono Israele e perché hanno paura per se stessi, a causa dei loro propri crimini in Iraq e in Afghanistan.

- Che ne è dei negoziati per lo scambio del soldato Shalit contro prigionieri palestinesi, tra i quali Marwan Barghouti e forse anche Salah Hamouri ?

Ricordo che ci sono 11.000 prigionieri palestinesi nelle nostre prigioni, che in maggioranza, come Salah Hamouri, non hanno fatto niente e sono prigionieri politici. Per quanto riguarda Barghouti, non sono sicuro che Israele accetti di liberarlo. Netanyahu lo considera una minaccia perché può diventare un partner per la pace. Io lo conosco molto bene. Siamo andati insieme a Strasburgo e in Spagna dopo Oslo. E’ un vero uomo di pace, ma ha sempre detto: “Se voi non volete smetterla con l’occupazione, noi condurremo la lotta armata” Credo che solo lui sia capace di riunificare i Palestinesi, ma non sono sicuro che Abu Mazen ci tenga molto a vederlo libero.

- Il suo pessimismo è quindi totale?

No. Credo che si debba essere realisti e credere ai miracoli. E anche che si debba agire, che si debba continuare a disturbare Israele, a punzecchiare la sua pelle d’elefante moltiplicando le campagne di solidarietà, svegliando l’opinione pubblica.
[1] Gaza, articoli per Haaretz, 2006-2009, di Gideon Levy, tradotti dall’ebraico da Catherine Neuve-Eglise. Éditions la Fabrique, 240 p.
[2] Shaul Mofaz, generale, già ministro della Difesa ed ex capo di stato maggiore sotto Sharon, oggi è il numero due del partito Kadima di Tzipi Livni. E’ autore di un piano di pace che prevede la creazione provvisoria di uno Stato Palestinese, le cui frontiere diventerebbero definitive entro tre anni.

http://www.humanite.fr/2010-02-02-G..

http://www.france-palestine.org/article13886.html

da

http://rete-eco.it/

684 commenti
Commenti più recenti »
  1. Lettera di un cittadino dell'Italianistan. Meglio nota come Berlusconiland
    Lettera di un cittadino dell'Italianistan. Meglio nota come Berlusconiland says:

    “Salve, sono un cittadino dell’Italianistan. Vivo a Milano 2, in un palazzo costruito dal Presidente del Consiglio.

    Lavoro a Milano in una azienda di cui è mero azionista il Presidente del Consiglio.

    Anche l’assicurazione dell’auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l’assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa.

    Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale, di cui è proprietario il
    Presidente del Consiglio.

    Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio.

    Al pomeriggio, esco dal lavoro e vado a far spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio.

    Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio e guardo un film prodotto e
    distribuito da una società del Presidente del Consiglio (questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio).

    Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente intertrotti da spot realizzati dallagenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio.

    Soprattutto guardo i risultati delle partite, perché faccio il tifo per la
    squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario.

    Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio, guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere.

    Allora mi stufo e vado a navigare un po in internet, con provider del
    Presidente del Consiglio.

    Se poi non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet, leggo un
    libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio.

    Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in
    Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che
    vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio

    … CHE GOVERNA NEL MIO ESCLUSIVO INTERESSE.

    CERTO.”

  2. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Corruzione:

    “Berlusconi faccia altra legge ad personam per le dimissioni dei condannati”

    Una seria e credibile lotta alla corruzione passa prima di tutto per le dimissioni di quei parlamentari e uomini di Governo su cui pende almeno una condanna.

  3. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    CORRUZIONE, “GIUSTO BERLUSCONI. CASI ISOLATI IN SOLO PDL”

    Berlusconi ha ragione. Si tratta di casi isolati che riguardano solo il Popolo delle libertà, i cui esponenti rubano e fanno affari in tutti i modi possibili”.
    E’ il commento del portavoce della federazione della sinistra, Paolo Ferrero, alle parole del presidente del consiglio.
    “D’altronde Berlusconi sta in politica anche per evitare di finire in carcere – continua Ferrero –
    E’ del tutto coerente che altri lo facciano per arricchirsi.
    Del resto lo scudo fiscale è stato fatto apposta per favorire il riciclaggio del denaro frutto di comportamenti illeciti”.

  4. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Il «bidone atomico»:
    ecco la centrale scelta dall’Italia

    È in Finlandia, si chiama Olkiluoto 3: l’abbiamo visitata. Cemento poroso e saldature fragili per il reattore più grande del mondo.
    In Italia nel 2013, il reattore che mette paura.
    I tremendi rischi atomici sulla pelle degli italiani non contano, i ladroni al governo si vogliono sempre e comunque arricchire.

  5. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro AZ,

    ieri Sylvi,parlava di ANGOSCIA a proposito di Sanremo,alla sera la notizia che su Face-boock era nato un gruppo di Amici con lo scopo di eliminare i “bambini down” e che in poche ore aveva raccolto oltre 1500 adesioni,procura SGOMENTO.
    C’è il rischio dell’IMPOTENZA E DELL’INDIFFERENZA.

    Ho provato a scavare nella memoria…
    L’anno del suicidio di Tenco a Sanremo è, se non ricordo male il 1967,che è anche l’anno della guerra dei 6 giorni.

    In quegli anni, in quel clima, l’Italia a conti fatti ,non era poi molto diversa da oggi.

    Si certo,erano ancora vivi molti “reduci” della seconda guerra mondiale, e molti partigiani..che se il Principe avesse cantato a Sanremo lo avrebbero accolto certamente come Il Cristo alla Domenica delle Palme, usando i trochi ,però!

    Ma , mentre già molte chitarre, strimpellavano qua e là,ancora non si percepiva nulla di Importante..le stesse madame dal parrucchiere a commentare…TV Sorrisi e Canzoni ,anzi all’epoca pure circolavano dei Libicini con i testi delle canzoni che andavano a Ruba…cosa che Oggi , beh lasciamo perdere..!!

    La guerra dei 6 Giorni già , medesiam informazione, anzi no,forse peggio..Israele”Davide”contro la ” Golia” Araba…a scuola mi ricordo ero forse l’unico con qualche perplessità, per la sola ragione che leggevo qualche articolo in più dove timidamente trasparivano dati sui veri rapporti di forza…
    Moshe Dayan, con la benda a bordo di un carro nelle sabbie dei deserti..ect,ect era quasi un eroe …

    Ma il PIL tirava ancora, e gli operai erano a migliaia dentro le grandi fabbriche..!

    Oggi non so,Il PIL non tira più ….un Pò di RABBIA comincia a trasparire qua e là,la tenuta della pentola con questa TV è ottima con valvole di sfogo ben studiate….vorrei tanto poter care un finale a questa nuova storia….ma proprio non ci riesco, per il momento..!!

    cc

    Ps-quello che non manca mai è però il numero degli imbecilli , che a mio avviso non è sostanzialemte mutato,contariamente a quanto si possa pensare…sono gli altri che sono confusi,,molto confusi e …

  6. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro AZ,

    dimenticavo…pochi anni dopo,nei primissimi 80,frequentavo i Corsi serali all’Università di Torino…e mi ricordo di una scena…una brava giovane di Cl con un suo banchetto distribuiva volantini di CL, uno squilibrato per due volte gli rovesciò un secchio di acqua sul tutto…intervenni, molto democratico , molto compunto, forte della mia ragione democratica,per dirgli che la smettesse ..e forse ero così convinto e deciso che “quello” la smise..

    Oggi, se mi capitasse la stessa scena ,non so ..è probabile che passerei accanto imperturbabile…scavavalcando il Tutto…facendo finta di non aver visto…sai all’epoca di CL , si conosceva poco qui in Piemonte…ancora non si sapeva bene del braccio secolare e del pragmatismo religioso di Don Giussani…per le opere di bene..e per la politica del FARE…

    Amen

  7. Rodolfo
    Rodolfo says:

    cc scrive:-“Si certo,erano ancora vivi molti “reduci” della seconda guerra mondiale, e molti partigiani..che se il Principe avesse cantato a Sanremo lo avrebbero accolto certamente come Il Cristo alla Domenica delle Palme, usando i trochi ,però!”


    Bah, forse ti sei dimendicato dell´MSI e di Almirante.

    Non mi ricordo bene , doveva essere il 72 o 73, mi trovavo a Milano insieme a tutta la famiglia in visita. La mia allora moglie era rimasta dai parenti con la bambina piu´piccola, io decisi di fare con Sandro una passeggiata ,che allora aveva 3 0 4 anni e di andare a vedere il Castello Sforzesco.
    Mi ricordo che avevo uno di quei zainetti per non fare camminare troppo il bambino. Di manifestazioni ne avevo visto poche, me ne ero sempre tenuto lontano ed ero tra l´altro molto naive. Tutto ad un tratto vidi una moltitudine di persone che gridavano e agitavano bandiere, polizia, sirene ecc.
    Io sorridevo come un cretino pensando di assistere non so´a quale spettacolo. Me la squagliai quando un signore si avvicino´ e molto gentilmente mi disse:-” Cosa ci fa´lei qui con il bambino , e´pericoloso vada via”.
    Erano due strade, da una i comunisti e dall´altra i fascisti di Almirante. A dividerli in mezzo , la polizia. Rodolfo

  8. sylvi
    sylvi says:

    cari AZ e CC,
    ho fatto diligentemente il Test n.2!

    Con soddisfazione ho constatato che vivere ai confini “dell’impero”, guardare solo il tv3°. fare la spesa direttamente dai produttori o dagli importatori diretti, evitare le multisale, leggere i quotidiani della concorrenza, i libri sono quelli di quando comandavano i M.
    (ho disdetto l’abbonamento a Panorama e Grazia ancora ai tempi…) ecc. ecc. …

    insomma fosse per noi il”conducador” avrebbe quasi la pensione sociale!

    L’Angoscia non è per l’Impotenza e l’Indifferenza “del popolo sovrano” ma perchè lo Stesso è irrimediabilmente bacato, irrimediabilmente afono, perchè è irrimediabilmente diventato un popolo da Totip e da Affari Tuoi che ieri sera ho visto in parte perchè la ragazza , da 500mila !!!, è delle mie parti.
    L’Angoscia è perchè non so spiegare a mio figlio che deve aver pazienza e restare in affitto ancora per un po’!!!!

    E’ sempre stata una faticaccia dire NO, quando tutti dicevano SI.
    Predicare una scaletta di priorità e di valori…andare controcorrente (ehh già!).
    Stamattina mio figlio mi ha detto: -a volte è difficile pensare, davanti a 500mila euro piovuti dal cielo,senza nemmeno saper leggere il giornale, che voi siate stati i genitori che tutti vorrebbero…-

    E’ uno di quei giorni che ti prende la malinconia…
    cantava Ornella Vanoni

    Sylvi

  9. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro Rudy,
    no, non mi sono dimenticato!
    Ma nemmeno tu te ne dovresti dimenticare..visto che…le leggi razziali ect,ect,ect,…chissà poi perchè..le hanno fatte…mi riesce strano proprio non riesco a capire…a meno che ..!!!!

    cc

  10. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Silvy.
    Abbi un pò di pazienza.
    Un giorno ti diranno tutt’altro, che sono orgogliosi di te e dei valori che hai loro trasmesso.
    Te lo dice uno che ha tirato su quattro marmocchi e che ha sempre cercato di dare loro il giusto.
    Nè troppo nè poco.
    E non solo in moneta, la cosa più facile e scontata.
    C.G.

  11. Peter
    Peter says:

    xFaust

    pensassi che mio broccolino fusse appiu’ intelligibile di lingua tua bela e financo di idioma di compare P. quanno no volesse acchiu’ fare lo meregano. Difatti io’ no ci capissi na’ mazza de tutti voi due misi ensemble.
    Poco malo pe una vota

    saluti e abbacchi

    Peter

  12. Peter
    Peter says:

    x signore P.

    mi scordassi di aggiungere consiglio. Tu addressi aspisso tuo dottori buono meregano broderbackquack aqqui sullo bloggo pirche’ tu fossi no poco malato de fantasia como diccene a’ Napule.
    Ti consigliassi di no lo dicere a esso che tu senti alle voci. Pirche’ se esso sape che tu senti alle voci, chillo te face esplorazzione anologica avanti che tu no possa dicere ni ahi ni bai. Primo pero’ ti addomanna nummero di sigurazione e carta a credito

    Peter

  13. Rodolfo
    Rodolfo says:

    E´venuto un bell´articolo sul “Frankfurter Rundschau” riguardo lo scandalo del gatto in Italia,e sto´ discutendo con mio figlio Rafael di Bigazzi, di quanto e´buona la carne di gatto , di polenta e osei , di stagioni di caccia e di passeri.
    La discussione e´arrivata alle stelle………….

  14. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Usa, l’ex vicepresidente Cheney
    ricoverato in ospedale. Se la sta passando male.

    Garantito: la Komare che non si da pace di averli persi, gli andrà di sicuro ad accendere un cero.
    Io spero che adesso abbia il tempo di ricordarsi delle sue porcate e delle sue responsabilità dirette sulle migliaia di morti in Iraq che pesano sulla sua coscienza.
    E che il padreterno abbia per lui un pò di misericordia.
    C.G.

  15. Rodolfo
    Rodolfo says:

    x13
    Stamattina mio figlio mi ha detto: -a volte è difficile pensare, davanti a 500mila euro piovuti dal cielo,senza nemmeno saper leggere il giornale, che voi siate stati i genitori che tutti vorrebbero…-

    Raccontaci un po´di piu´di questa bella battuta. Hai provato solo malinconia? Non hai detto niente? Non hai domandato a tuo figlio cosa volessse veramente dire? Rodolfo

  16. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    X Rodolfo – #10

    Non mi ricordo bene , doveva essere il 72 o 73, ……..Di manifestazioni ne avevo visto poche, me ne ero sempre tenuto lontano ……..Erano due strade, da una i comunisti e dall´altra i fascisti di Almirante. A dividerli in mezzo , la polizia.

    Dici giustamente “non mi ricordo bene” e, fuor di polemica, e la comprensibile impressione di uno che dalle manifestazioni se ne teneva lontano.
    Chi invece nelle manifestazioni c’era spesso e quasi sempre in prima fila, si ricorda benissimo che (il caso specifico non fa testo) la polizia non era mai li per caso e mai li per “dividere” ma quasi sempre per proteggere i neofascisti dalle reazioni della sinistra alle loro provocazioni ed aggressioni. In diversi casi ho avuto la netta sensazione ed almeno in uno la certezza che la cosa fosse prevista e programmata.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  17. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Goito della battaglia,….Mantova
    ————————————————————–

    Il regolamento, all’articolo 1, pone come condizione per iscrivere il figlio all’asilo l’accettazione di una sorta di preambolo religioso: la provenienza da una famiglia cattolica o cristiana, escludendo di fatto molte famiglie di immigrati di diverso orientamento religioso. Resta da stabilire se nell’ispirazione cristiana siano comprese le coppie divorziate o i non credenti.

    —————————————————————————-

    Che dire?
    Niente.

  18. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xcc
    Non me ne faro´un cruccio, qualsiasi cosa tu volessi dire in quell´ “……….a meno che…”.
    Anzi ho gia´dimendicato.

  19. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Anzi No!

    Propongo GOITO, come sede di una delle Centrali Nucleari,di prossima costruzione, sotto la Supervisione del Ministro delle CATASTROFI in_ naturali Bertolaso, con la compartecipazione delle Imprese del cemento armato da Lui personalmente visionate ed appaltate.

    cc

  20. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Cara Sylvi. I tuoi sforzi di non portare acqua ai mulini del cavaliere sono encomiabili, almeno a mulini noti, ma vai a sapere in quante e quali paste quello ha le mani e “di riffe o di raffe” finiamo tutti per portargli il nostro involontario obolo. Ovviamente il minimo possibile.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

    Ps. Domenica alla mezza maratona di Rosignano “Corsa della Pace” è arrivata 3ª tra le donne una tua conterranea che gareggia per l’Atletica Aviano.

  21. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro Nicotri,
    non e´che io (nell´insieme) abbia detto in questo blog cose tanto diverse da quelle di Gideon Levy, riguardo le sofferenze dei Palestinesi, della necessita´di un loro stato ecc.
    Non vogliamo parlare della sofferenza degli Israeliani? Daccordo.

    Ma, c´e´un ma . Mi piacerebbe sapere, la reazione del governo Israeliano e degli Israeliani se i Palestinesi e il Medio Oriente nell´insieme riconoscesse Israele, anche nei confini del 67.
    Mi piacerebbe sapere la reazione del governo Israeliano e degli Israeliani se sapessero che nei libri di scuola i bambini non imparano l´odio per l ´Ebreo, che ci fosse una cartina geografica dove venisse raffigurato lo stato d´Israele, uguali in quali confini.

    Non ci sara´pace con chi odia ed ha in mente di distruggerti.
    Finche´e´cosi, nessuna chance.

    Di passi o passettini Israele ne ha fatto tanti.

    Sarebbe ora che i Palestinesi riconoscano lo stato d´Israele, senza se e senza ma. Farebbero bene a farlo, si puo´sempre ritornare indietro a fare la guerra, a ricominciare con gli attentati.
    Sarebbe la prova del fuoco per Israele , e se Israele non andasse, dopo aver appurato le buone intenzioni, incontro ai bisogni dei Palestinesi, allora si potrebbe parlare di Israele come stato ingiusto ecc. ecc.
    ma solo allora. Rodolfo

  22. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Controcorrente { 23.02.10 alle 16:58 }

    X Rudy,dimentica pure…io no!

    xcc
    Minchia, adesso mi hai incuriosito di nuovo.
    Sii chiaro, non lascirmi sulle spine.

  23. Rodolfo
    Rodolfo says:

    hahahaahah( dall´articolo) soprannominato Ubaldolai
    Vi ricordate “chiamate 22-22 Tenente Sheridan”

  24. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Caro Rodolfo,

    nella merda oggi ci sono i palestinesi, specie quelli di Gaza. Traditi dall’Anp e usati da Hamas, ignorati vilmente dall’Occidente. Che è all’origine della doppia tragedia, israeliana e palestinese. Sì, i governi israeliani hanno fatti tanti piccoli passi: tutti fasulli finché NON si bloccano gli insediamenti, che sono furto di terra altrui e il rottame del nostro vergognoso colonialismo e che ci porteranno alla guerra. Netanyahu e la mentalità che lo contraddistingue sarà alla lunga la rovina di Israele, e non solo. Netanyahu – e il suo elettorato – ha scelto la guerra: nessuno ha il coraggio di scriverlo, essendo ormai il giornalismo al soldo del potere più forte, ma in Israele è iniziato il richiamo dei riservisti. Certo NON per operazioni da S. Vincenzo o crocerossine…. Mi dicono ci sarà “qualcosa” ai primi di aprile. Credo sia quel “qualcosa” che doveva scattare ai primi di gennaio ma che per l’opposizione di Obama è stato rinviato. Netanyahu si è messo sotto i tacchi anche Obama. Lei è contento? Se sì, non ha ben compreso il significato della cosa. Né le conseguenze.
    Le sofferenze israeliane? Ma, caro Rodolfo, NON passa giorno senza che i giornali non dedichino pagine alla Shoà, alle “minacce” contro Israele (falsificando le traduzioni, come ho dimostrato), al diario di Anna Frank, al “terrorismo” dei palestinesi, degli arabi, degli iraniani, dei musulmani…. Non c’è nessun bisogno che io mi aggiunga a questo enorme corteo di furbi. Strumentalizzare in modo così inverecondo perfino una tragedia come la Shoà è una cosa che grida vendetta al cielo.
    Berlusconi è stato applaudito dal parlamento israeliano perché sua madre ha salvato – dice lui – una donna ebrea incinta. Bene. Quando il parlamento israeliano o italiano applaudirà chi salva una zingara o una palestinese incinta allora forse saremo usciti da qeusto asfissiante tunnel dell’ipocrisia. Intanto però in Israele si ocntinuano a vendere T-shirt che hanno come bersaglio una palestinese incinta e la scritta: “Spari a una e ne colpisci due”. L’unica cosa che mi meraviglia è che una persona come lei, a volte rude e sgradevole, ma comunque sempre ragionevole, non arrossisca. Io non c’entro nulla, ma quando ho visto quelle T-shirt sono arrossito. Di vergogna. Che lo sbocco sia un’altra guerra mi pare fin troppo evidente. C’è sempre in ballo una questione di Lebensraum…. Compreso, badi bene, ancora una volta quello della Germania, che per il suo Lebensraum in versione economico pacifica ha fatto saltare la Jugoslavia e distruggere l’islam europeizzato e pacifico della Bosnia. Ora tocca all’Iran.
    Dio abbia pietà degli innocenti. Ma che fulmini senza nessuna pietà i colpevoli!
    Un saluto.
    pino nicotri

  25. sylvi
    sylvi says:

    caro Rodolfo,

    io non mi chiamo 13 e non sono nemmeno superstiziosa!!
    Non ti spiego un bel niente…

    Il mio vecchissimo prof di matematica , ai furbastri che facevano lo gnorri rispondeva sempre:

    CHI CAPE…CAPE!
    E CHI NON CAPE…MAO!!!

    Sylvi

  26. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    A Goito una centrale nucleare in formato bonsai tutto sommato non mi dispiacerebbe ma piccina picciò che anche in caso di disastro non possa far danno a più di qualche km. Così poi al loro asilo ci andrebbero solo quelli fluorescenti.

    Battutacce a parte il nucleare non lo ritengo una soluzione ai problemi di energia in generale in qualsiasi posto, tra l’altro e estremamente antieconomico nei tempi lunghi e problematico per il reperimento del “combustibile” …
    Ma se penso al nucleare nell’Italia di oggi mi vengono i brividi, le centrali nucleari finirebbero per costruirle e gestirle i soliti noti, quelli che ridono alle 3 di notte di fronte al terremoto dell’Aquila, moralmente parenti di quelli che per tangenti impiantano valvole cardiache a rischio, un paese dove le percentuali di ferro e di cemento nei manufatti calcolate dagli ingegneri le determina in pratica l’interesse della mafia.
    Mettici poi che per stare al passo con i vertici del paese i conduttori invece di vigilare gli impianti si sollazzano con escort o trans, e qualche centinaio di km di patio suolo e relativi abitanti in un attimo se ne va a puttana.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  27. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Non so se nell’Italia di oggi significhi ancora qualcosa:
    domani 24 febbraio ricorre il ventennale della scomparsa di
    Sandro Pertini.
    Un galantuomo.
    C.G.

  28. sylvi
    sylvi says:

    “che fai lo lasci cadere???.” AZ

    caro AZ

    Siiiiii,siiiiiii!
    Sto apprestando i VASI in giardino per le macchie fiorite!
    Stamattina mi sono fatta portare due sacchi di letame ben stagionato!
    La culla è pronta!!!

    Sylvi

  29. sylvi
    sylvi says:

    x CG

    Già, ONESTA’ E CORAGGIO…
    ma vent’anni fa, quelli che sono oggi nella “greppia”, erano già tutti lì; parlo soprattutto della sx, alla quale il suo messaggio ma soprattutto la sua coerenza sarebbero dovuti arrivare forte e chiaro…

    Invece …hanno lasciato crescere i berlusconidi!!!
    Per quel che ricordo mi ha reso orgogliosa di essere italiana…
    un unico grande neo, però! il bacio alla bara di Tito!
    Ma nessuno è perfetto!

    Sylvi

  30. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Mi hanno attivato internet appena stamattina. Dal giorno 1 del mese ad oggi, sono stato senza internet, senza televisione, senza giornali. Ho del tutto perso i contatti col mondo delle notizie e, devo dire, non ne ho sentito particolarmente la mancanza. Però dal giornale in cui scrivo mi hanno sollecitato un articolo sulle fasce deboli e, nonostante l’argomento in teoria mi riguardi direttamente, in pratica non so ancora che scrivere. Vivo in una villetta in campagna, ho due gatti simpatici che mi hanno adottato, ho un cognato contadino per hobby che mi fornisce di frutta e verdura appena colte, per non parlare di amici e parenti con cui vado molto d’accordo e che mi tengono bella compagnia. Oggi pomeriggio mi son fatto tre ore di abbronzatura sotto un sole cocente che sembrava di essere a Giugno. Ho cucinato un ottimo piatto di orecchiette al sugo, con la salsiccia piccante, il tutto annaffiato da un paio di bicchieri di pugliesissimo Nero di Troia ( Troia è un centro di produzione vinicola in provincia di Foggia). Perchè mai dovrei sentirmi povero?
    Tralasciando le varie amiche biscegliesi che mi telefonano ogni giorno, alla faccia di chi vive solo come un cane, sto continuando a lavorare per una mostra estiva in zona. Chi mi segue su facebook può vedere qualcosa in anteprima.
    E’ ora comunque che mi metta al passo con le notizie. Ho dato una molto frettolosa occhiata agli argomenti postati da Pino e mi riprometto di leggermeli tutti per bene in questi giorni. Vale anche per i commenti. A presto.

  31. Anita
    Anita says:

    x Bum-bum C.G.

    Usa, l’ex vicepresidente Cheney
    ricoverato in ospedale. Se la sta passando male.

    Garantito: la Komare che non si da pace di averli persi, gli andrà di sicuro ad accendere un cero.
    ______________________________________________

    Lei si sbaglia e parla sempre a vanvera.

    Nel 2004 scrissi al Presidente Bush consigliandogli il Ticket Bush-Cheney.
    Se non altro per il disfavore che Cheney godeva a quel punto.

    Anita

  32. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Komare!
    Scrisse al Bush?Davvero?
    E cosa gli rispose il Bush, forse così?:
    “you quaggliegg mom, lass perd, you know!”
    Buonaseeeera.
    C.G.

  33. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dio abbia pietà degli innocenti. Ma che fulmini senza nessuna pietà i colpevoli! (Pino).
    ——
    Dio chi? Non dimentichiamo che in Israele Dio gioca in casa!
    E poi, quando mai ha avuto pietà degli innocenti e punito i colpevoli?
    Rivolgersi alla pietà di Dio è una causa persa, caro Pino.
    A ‘quel’ Dio, almeno…

  34. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x Silvy.
    Vero, quando alzava la voce (e come la alzava!) i fredifraghi in Parlamento se la facevano sotto.
    P.S.: baciò pure la bara di Enrico Berlinguer. A quei tempi non passava settimana che non doveva raccogliersi davanti a una bara.
    Mafia, BR, anni di piombo, eccetera.
    Però quel vecchio burbero trasmetteva coesione e certezze.
    Ci manca tanto.
    C.G.

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