La tragedia di Haiti è anche il nostro ignorare l’enorme debito morale, politico e civile che l’intero Occidente ha nei suoi confronti
La tragedia di Haiti è tale da lasciare senza parole. E da rendere ancor più piccine e petulanti se non tragicamente ridicole quelle che affollano la scena politica italiana. Sto leggendo un bel libro, che consiglio a tutti, “I giacobini neri”: narra la storia della rivoluzione degli schiavi di Haiti, allora ricchissima e invidiatissima colonia della Francia, in contemporanea con la Rivoluzione Francese. Quella di Haiti è l’unico esempio nella Storia del genere umano di rivoluzione vittoriosa di schiavi contro i padroni schiavisti. Tralascio le efferatezze compiute di routine e per un paio di secoli – con la benedizione del clero – dalla “superiore” civiltà europea contro qualche milione di poveri disgraziati sradicati dall’Africa e trasformati in schiavi dall’altra parte del mondo e spesso anche nella stessa Europa. Basti pensare a un particolare abominio creato dai cattolicissimi coloni: la suddivisione dei mulatti in ben 168 tipi, sottotipi e sottosottotipi a seconda delle frazioni – da una a 167 – di sangue da avi bianchi che potevano vantare: la quantità e il tipo dei diritti loro concessi variavano in base a quelle frazioni di sangue, fermo restando che comunque erano pur sempre angariati e discriminati anche quando avevano 167 parti di sangue “bianco” e una sola di sangue “nero”, per quanto assurdi siano questi termini.
E tralascio il fatto, molto poco noto, che lo stesso Robespierre aborriva sì la definizione di schiavo, ma non la sostanza della situazione, del resto lo stesso Voltaire lucrava con quote di possesso di navi addette alla tratta degli schiavi, le famigerate navi negriere, e che il grande Napoleone e la borghesia francese post rivoluzione francese hanno voluto con testardaggine riesumare lo schiavismo. Se non ci sono riusciti se non per breve periodo, lo dobbiamo agli haitiani, agli schiavi haitiani che si sono ribellati e hanno vinto guadagnandosi anche l’indipendenza di Haiti. E con l’indipendenza ci fu la prima abolizione definitiva dello schiavismo in uno Stato, dopo quella proclamata nel 539 a. C., cioè quasi 2.000 anni prima, da Ciro il Grande, creatore del concetto, e della pratica, dei Diritti mani, abolizione, concetto e pratica caduti però purtroppo in disuso con i suoi successori. Gli Stati Uniti infatti, considerati con la Rivoluzione francese i primi abolizionisti, in realtà lo schiavismo lo hanno abolito sull’intero territorio nazionale solo il 6 dicembre 1895, quando venne finalmente completato l’iter dell’approvazione del XIII emendamento della Costituzione. Ovvero, un secolo dopo Haiti!
Se l’Inghilterra dopo la Rivoluzione francese divenne abolizionista – contribuendo così in modo decisivo all’abolizione dello schiavismo nel mondo – lo dobbiamo alla rivolta degli schiavi di quella parte dell’isola di S. Domingo chiamata Haiti, cioè la parte occidentale, quella di fronte a Cuba. La parte orientale, diventata in seguito lo Stato che ancora oggi ha per capitale una città che si chiama S. Domingo, era invece sotto dominazione spagnola e non diede grattacapi ai suoi coloni piovuti dalla Spagna. La Haiti di allora era di fatto l’unica colonia della Francia nonché la sua principale fonte di ricchezza, possedimento invidiato e bramato da tutto il resto dell’Europa. L’Inghilterra non vedeva l’ora di vendicarsi dell’aiuto militare dato dalla sempre odiata Francia alla ribellione della sua colonia americana diventata in seguito gli Stati Uniti.
L’occasione si presentò quando il governo di William Pitt, discepolo di Adam Smith, si accorse di tre cose. La prima: che senza Haiti l’economia francese sarebbe crollata. La seconda: che il 50% degli schiavi razziati dall’Inghilterra in Africa venivano finivano acquistati dai coloni francesi di Haiti, e che quindi era la stessa Inghilterra a ingrassare l’odiata Francia dandosi così la zappa sui piedi. La terza: mentre la Francia aveva come unica colonia la floridissima Haiti, l’Inghilterra aveva invece altre grandi colonie, come per esempio in India, dove avrebbe potuto far produrre lo zucchero, il cotone e l’indaco, cioè le grandi ricchezze commerciali dell’epoca, ai disgraziati indigeni pagandoli appena un misero penny al giorno senza il peso del doverseli mantenere in toto come schiavi. Il maestro di Pitt, cioè Adam Smith, aveva condannato con Arthur Young la produzione con manodopera schiava perché risultava il tipo di produzione più costoso al mondo. Ecco perché il governo di Londra diventò di colpo abolizionista e in Inghilterra nacque la Società abolizionista. Non per motivi umanitari o convinzioni civili, ma solo perché si voleva soffiare sul fuoco della rivolta degli schiavi di Haiti per mettere in ginocchio l’eterna rivale sul continente europeo. La porcaggine inglese era infatti arrivata al punto che il capitano di una nave trasporta schiavi trovava il tempo di arricchire la religione britannica componendo l’inno “Come è dolce il nome di Gesù”. No comment.
Le mire di Londra sarebbero rimaste prive di efficacia se a Parigi non fosse nato il club degli Amici dei Negri, con rivoluzionari del calibro di Brissot, Mirabeau, Condorcet e l’Abbé Gregoire. Brissot era un giornalista che anziché sproloquiare o leccare il culo dei potenti come si usa oggi aveva visto con i suoi occhi cosa fosse la schiavitù negli Stati Uniti e ne era rimasto shoccato. Senza i soldi e l’appoggio inglese, interessati a togliere Haiti alla Francia, e senza l’esplosione della Rivoluzione francese, gli Amici dei Negri sarebbero rimasti dei romantici filantropi privi di reali capacità.
Per capire meglio l’importanza di Haiti nella nostra storia riporto due passi del libro cho ho citato:
1) Dal prologo, a pagina 28:
“Cristoforo Colombo sbarcò per primo nel Nuovo Mondo sull’isola di S. Salvador e, dopo aver innalzato lodi al Signore, si mise in fretta alla ricerca dell’oro. I nativi, i pellerossa, erano pacifici e cordiali e lo indirizzarono ad Haiti, una vasta isola (grande quasi come l’Irlanda) che dicevano essere ricca del prezioso metallo. Colombo salpò dunque per Haiti. Allorché una delle sue navi andò a incagliarsi in un fondale, gli indiani haitiani lo aiutarono tanto volenterosamente che ben poco andò perduto e di tutto il materiale portato al sicuro sulla spiaggia non fu rubato nemmeno uno spillo.
Gli spagnoli, gli europei più progrediti dell’epoca, si annetterono l’isola, la chiamarono Hispaniola e presero sotto la loro protezione gli arretrati isolani. Introdussero il cristianesimo, i lavori forzati nelle miniere, l’assassinio, lo stupro, gli sbirri, varie malattie sconosciute, la carestia artificiale (distruggendo le coltivazioni per ridurre alla fame i ribelli). Queste e altre caratteristiche della “civiltà superiore” ridussero la popolazione indigena da mezzo milione, forse un milione d’anime, a circa 60.000 nello spazio di 15 anni”.
2) – Dalla prefazione alla prima edizione, pagina 22:
“Nell’anno 1989 la colonia francese di Santo Domingo nelle Indie Occidentali copriva i due terzi del commercio internazionale della Francia e rappresentava il più vasto mercato della tratta europea degli schiavi. Era parte integrante della vita economica dell’epoca, la massima colonia del mondo, l’orgoglio della Francia, l’invidia di ogni altra nazione imperialista”.
Come si vede, Haiti con i suoi 500 mila schiavi esistenti nel 1789 e protagonisti di una rivolta durata 12 anni, ha avuto un ruolo centrale non solo nei destini economici di tre continenti, America, Europa e Africa, ma anche sullo sviluppo di quella che con un eurocentrismo tanto maniacale quanto immotivato chiamiamo Civiltà europea e occidentale, nella quale oggi viviamo. Se siamo liberi, lo dobbiamo in buona misura anche a quei martiri di Haiti, che conquistata l’indipendenza hanno anche saputo respingere ben tre eserciti invasori, spediti dalla Francia, Dalla Spagna e dalla rapace Inghilterra. Tanto rapace, che a un certo punto un ebreo di nome Karl e cognome Marx ha sentito il dovere di mettersi all’opera…
A parte tutto ciò, leggere i nomi di una serie di località e i fatti storici, eccezionali o quotidiani, che vi si sono dipanati, seguire le cronache e imparare a conoscere i personaggi di allora fino a sentirsi proiettati nell’Haiti di 2-3 secoli fa, e apprendere all’improvviso dai giornali che quella di oggi è ridotta a un mare di macerie e di morti, è una ben strana sensazione. Come una vivere una inspiegabile sovrapposizione del Passato con il Presente, un innestarsi della Storia con la Cronaca di una tragedia di Oggi. Bisogna però riaversi in fretta dalla stupefazione, e chiederci, ognuno nel suo piccolo, cosa possiamo fare per aiutare chi è rimasto di quei poveri disgraziati. Lasciando al ludibrio della Storia gli sciacalli che su quotidiani italiani sparano a titoli cubitali in prima pagina l’accusa di “tragedia del rifiuto del capitalismo”. Come se tragedie simili non possano presentarsi ovunque, compresi gli Usa degli uragani e dei vari terremoti di S. Francisco, e gli Usa sono la patria del capitalismo moderno.
E come se tragedie simili non si fossero mai presentate, a volte in dimensioni simili, vedi lo tsunami di Sumatra del 17 luglio 2006, e a volte in dimensioni per fortuna più piccole, in Paesi che il capitalismo lo hanno adottato eccome – spesso anche quello di rapina – come la stessa Italia, il cui territorio è un tremolio continuo che ogni tanto sfocia in tragedia tellurica dalla Sicilia al Friuli, passando per la Calabria, l’Irpinia e l’Abruzzo. Solo gli ignoranti in mala fede possono far finta di non sapere che non esistano le grandi responsabilità degli Usa, cioè della patria del capitalismo, nel disastro economico di Haiti, e di gran parte del centro e sud America, dove la Casa Bianca si è sempre alleata con la peggiore feccia al potere per poter rapinare le ricchezze del “cortile di casa”, come ha ricordato con un documentato commento il nostro forumista che si firma Vox.
Avrei voluto occuparmi anche di ciò che bolle nella pentola del Bel Paese, dove i berluscones cianciano di riabilitazione di Bettino Craxi quando sono i primi ad averne tradito soprattutto la politica estera accodandosi per esempio sempre più passivamente anche ai peggiori governi israeliani. E dove il papa si trova sempre più alle prese con contraddizioni e antagonismi non tutti positivi, anzi alcuni con pericolosità che non è affatto il caso di sottovalutare o tacere per evitarsi le solite lapidazioni oggi di moda. Ma di fronte alla enormità della tragedia haitiana le attuali nostre miserie è bene cedano il passo almeno per qualche giorno.
x Pino.
Che ne dici, bisogna ricordare alla komare che un protetto da Washington era un certo Baby Doc Duvalier, killer e seviziatore, che eliminò tutti i partiti e permise di fare di questo disgraziato paese una piantagione ad uso e consumo degli Usa-pianta-sfrutta-scippa- e-magna?
Glielo diciamo?
C.G.
x C.G.
Ma no, lo sa già di sicuro. E non vorrei che poi anziché farci una coscia di tacchino al forno e altre prelibatezze Usa-e-magna ci tirasse un intero tacchino surgelato in testa. Detesto la carne troppo dura…
Un salutone.
pino
Napoli ha una quantità di intelligenza quanta ce n’è in tutto il resto dell’Italia messa insieme. marco tempesta { 16.01.10 alle 23:15 }
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Io lo dico da tanto che gli uomini sono troppo intelligenti. Visto lo stato della città, epperfortuna che i napoletani sono così intelligenti….
x68 (mi pare)
ma certo, peccato pero’ per camorra, corruzione atavica, monnezza accumulata, infrastrutture di tipo bizantino quando va bene. In parte effetti della storia infame, in parte senz’altro effetti collaterali della ‘troppa intelligenza’
Peter
volevo dire 41. Vediamo ora le arrampicate sugli specchi che seguiranno
Peter
x Pino
Veramente mi piacerebbe sentire la vostra versione di Duvalier, il figlio.
Io so solo che era un playboy e che non voleva la Presidenza, ma voleva lasciare tutto in mano ai famigliari, inclusi i suoi genitori.
Il Papa, non ricordo quale, inizio’, senza volere, un rivoluzione o discontento parlando di diritti etc…..
Gli US sovvenzionavano Haiti, ma credo che tagliarono i fondi per Duvalier dovuto alla sua politica o oppressione.
L’amministrazione Reagan comincio’ a far pressione a Duvalier per rinunciare alla sua carica e di lasciare Haiti.
Gli Stati Uniti hanno respinto una richiesta di asilo per i Duvalier, ma hanno offerto di aiutare con la loro partenza.
Infine Duvalier parti’ per la Francia su un aereo americano.
Che fine abbia fatto, non lo so.
Ricordo di essere a Santo Domingo negli anni 85-86 quando si parlava dei Duvalier.
Anita
PS:
Duvalier aveva la monopoli del tabacco.
A.
x Anita
Immagino lei abbia sentito parlare di Papà Doc e dei Tonton Macute…., Roba da Idi Amin Dada.
Ma a parte questo, e senza perdersi nei meandri di singoli casi che impediscono di cogliere il quadro complessivo, i monopoli della United Fruits, Anaconda, (British), American Tobacco, più alcune delle Sette Sorelle e altro ancora, comprese le coltivazioni di coca della Coca Cola, hanno fatto quello che hanno fatto. Per non parlare della Scuola Militare Panamericana con base a Panama, accademia di golpisti, torturatori e stragisti responsabili delle decine di migliaia di desaparecidos, dove ha insegnato anche l’ufficiale francese, di cui ora non ricordo il nome, che pochi anni fa ha pubblicamente ammesso di avere fatto quello che ha fatto – come molti altri suoi colleghi – in Algeria, cose cioè orribili ai danni degli insorti algerini.
Capisco che la Storia non è mai, purtroppo o per fortuna, un quadro dove il nero è tutto da una parte e il bianco dall’altra, però con il patriottismo non si deve mai esagerare. Chi ha dei meriti spesso ha anche colpe pesanti. E più è potente, più ha colpe e più le nasconde grazie ai molto intellettuali che riesce a comprare. Lo storico francese Jacques Le Goff ha dimostrato che perfino Giotto, che era Giotto, è servito alla borghesia della New Economy fiorentina dell’epoca per nascondere con la bellezza della sua pittura, spesso pia, a carattere religioso, gli enormi danni arrecati alle masse umane delle quali provocò l’impoverimento e il tracollo. Gli Usa non hanno avuto un Giotto, perciò hanno dovuto inventarsi Hollywood.
‘Notte.
pino
non parte… o parte.. prova…
vabbe.. provo a spezzettarlo.. prova
x VOX
Degli aiuti e presenza dei paesi latinoamericani… compreso i brasiliani della Onu… gia presenti in Haiti, non ne parla nessun media di mmerda…
… no proprio non parte… Pino te lho inviato privee… grazie e addomani… buona notte… http://www.vvuaddurmi.now
Faust
ciao Vox… aaahh te lo invio anche a te in privee.. non ciavevo pensato…
ciao e sogni da occhi chiusi… Abbacchi e bacci
Faust
x Pino
“Immagino lei abbia sentito parlare di Papà Doc e dei Tonton Macute…., Roba da Idi Amin Dada.”
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Veramente no.
So che Idi Amin Dada era un cannibale.
Come ho scritto so poco su Haiti, so dei voodoo, degli zombie, delle varie occupazioni straniere, dell’ alto tasso di AIDS.
Ho letto qualche cosa su Aristide e le sue stramberie dei voodoo.
Solo cose qui e la’.
Nel mio Stato abbiamo la santeria e purtroppo continuano con i loro riti, venivano fino alla proprieta’ del seminario vicino a me, dove ci sono delle rovine di edifici antichi, sacrificavano animali.
La polizia ha dovuto bloccare l’accesso al mare con macigni,
massi di pietra.
Sembra che non succeda piu’.
Ho visto filmati, veri, di alcuni riti…roba da non far dormire.
Si parlava anche di sacrifici umani in altri Stati…ma non so se e’ vero.
Beh, basta per questa sera….
Buona notte,
Anita
x Pino
Ho scritto:
“So che Idi Amin Dada era un cannibale.”
Veramente non lo so, l’ho letto e forse ho visto il film.
A volte ci basiamo su film…ma i film, come i libri, aggiungono molta fiction.
Anita
Mi sono ricordato del film “Gli ammutinati del Bounty” con Marlon Brando nelle vesti del primo ufficiale Fletcher , e del Capitano Bligh, interptretato non so da chi. Bei tempi, avevo 18 anni.Il film lo vidi due volte o tre, a quei tempi si poteva restare.
Pare che l´isola che Marlon Brando aveva acquistato da quelle parti sia completamente distrutta. Luoghi di sogno e donne da sogno, peccato che io stravedo solo per le bionde. Oggi quei luoghi, cosi come in Thainlandia , sono le mete preferite di pederasti e pedofili, anche quella cultura Greca, caro Nicotri.
Marlon Brando si adopero´molto per gli Indiani nativi d´America, credo se non sbaglio, che per protesta rifiuto´persino di ritirare un Oscar.
–
Lo so´ che si e´cominciato a discutere di altre cose. Ma chi, forse con gli occhi annebbiati dal pianto, riesce a leggere anche qualcos´altro ed e´stato colpito da una frase, avrebbe dovuto leggere e rispondere anche al post Nr. 6, che qui ricopio.
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Faust … ma xcche non la finisci di dire stronzate… { 16.01.10 alle 18:05 }
Qui in questo forum sono l´unico Ebreo…
no comment!! ( ma è preoccupante…)
Faust
–
Non e´ rilevante, e avrei preferito davvero non parlarne.
Pero´e´un post, un pensiero, potrebbe essere anche giusto, chissa´.
Se solo sapessi perche´ quello che ho scritto e´una stronzata e perche´ la cosa e´preoccupante. Rodolfo
–
Ps. Non lasciare i blogghisti a bocca asciutta, sii chiaro.
Se cerchiamo in superlativo di “nulla” lo troviamo in Haiti, la popolazione e il paese e´di fronte al niente. Ieri sera un medico davanti alla telecamera diceva di avere troppo poco di tutto, non abbiamo ne´acqua che e´la cosa piu´importante per sopravvivere ,ne´energia elettrica.
Fa´un cero effetto al supermercato trovarsi di fronte decine e decine di marche di acqua minerale, naturale minerale, minerale classica, media, ecc. e poi tutti i succhi di frutta, e in Haiti la gente nemmeno un goccio, com´e´possibile.
Se penso a mia madre, che mi costringeva a mangiare tutto quello che c´era nel piatto, e di come io ho ripetuto la storia con i miei figli,
“mangiate tutto, nel terzo mondo muoiono di fame”.
Ingozzarci, anche quando siamo sazi. Dio Santo, e´tutto da rifare.
La cosa peggiore e´, che con tutto quello che abbiamo siamo scontenti. Siamo invidiosi di quello che gli altri hanno e vogliamo sempre di piu´ anche se abbiamo tutto. Mentre l´invidia ci divora, gli altri non hanno abbastanza per sopravvivere. Mi ricordo di un proverbio:- Mentre mi lamentavo di non avere un paio di scarpe, mi accorsi di uno a cui mancavano i piedi.E´veramente tutto da rifare. .
Buona Domenica a tutti . Rodolfo
x Linosse 652 precedente.
“Dopo la scontata invidia del pene non è che sia influenzata dall’invidia del meridionale?”
caro Linosse ,
subito dopo il parto di mio figlio, ho detto a mio marito:
io mi sento la supplente di Dio, molto precaria ma sempre supplente!
Agli uomini ho sempre invidiato la libertà di andare e venire …
ma avrei fatto la bobbit inesorabile ad ogni libertà di stupro!
Quanto all’invidia dei meridionali…
e perchè? io abito nel meraviglioso Friuli!!!!!…
“Ospiti di gente unica ” è lo slogan pubblicitario della Regione!!!!
Ah,ah, ah, eh, eh,eh!
mandi biel frut ( uno che è stato a Taipana!!!)
Sylvi
Oggi meno si sa più si impone il proprio meno agli altri, il non sapere diventa elemento di prepotenza e di strumentalizzazione, la propria ignoranza diventa una zattera di salvataggio.
Cesare Zavattini
Nè la CIA nè la DEA hanno potuto con Evo Morales!
La resistenza popolare e la capacità del governo per disarticolare i piani orditi dalle autorità nordamericane e dagli oligarchi locali, hanno impedito la caduta del presidente della Bolivia, Evo Morales, nei primi quattro anni del suo mandato.
Le prove sono esposte ampiamente nel libro Evo en la mira, CIA y DEA en Bolivia, presentato nella notte di giovedì 14 a Cochabamba, ai piedi della cordigliera delle Ande, da Stella Calloni, scrittrice e giornalista argentina, nota per le sue investigazioni sull’Operazione Condor, sulle multinazionali del terrore capitanate da Washington e le dittature che hanno schiacciato, tra gli anni settanta e gli anni ottanta, il Cono sud.
Con la presenza di Evo e di un nutrito pubblico che ha colmato il teatro di Cochabamba, Achá, la Calloni ha dichiarato che da quando ha conosciuto Evo ed ha seguito la sua carriera, lo ha paragonato a quel che visse il presidente Allende in Cile, colui che fu perseguitato dalla CIA che cercava d’impedire la sue elezione, che tentò di ucciderlo varie volte e: “Paragonando queste vite mi sono detta, devo fare un libro”.
“Quando si persegue un leader per ucciderlo, si persegue un popolo”, ha sottolineato Stella.
Il volume rivela i tentativi della DEA, l’agenzia antidroga degli USA, di screditare e anche assassinare Evo nei suoi giorni del leader sindacale dei cocaleros di Cochabamba, e la cospirazione ordita dalla CIA nell’ambasciata yankee di La Paz, gli elementi più reazionari dell’oriente della Bolivia per assestare un colpo di Stato alla metà del 2008.
Un dei cospiratori, oggi in fuga, l’imprenditore Branko Marinkovic, nel settembre scorso era andato negli Stati Uniti per ricevere istruzioni che dovevano accelerare la sedizione.
Nel maggio del 2009 la relazione Gollinger–Bigwood ha reso noto che in soli quattro anni l’Agenzia per lo Sviluppo degli USA – USAID – aveva destinato 97 milioni di dollari per finanziare progetti separatisti e anti-governativi in Bolivia.
Il governo aveva sospeso le operazioni della DEA nel novembre del 2008 e due mesi prima aveva dichiarato persona non grata Philip Golberg, ambasciatore degli Stati Uniti a La Paz, che cospirava apertamente contr lo Stato boliviano.
Alla metà del 2009, il movimento sociale dei Cocaleros del Tropico di Cochabamba decise d’espellere la DEA dalla regione.
Evo ha valutato il contributo di Stella Calloni, nel chiarire questi ed altri fatti, ed ha dichiarato che: “Io devo la vita alla coscienza del popolo boliviano ed e il popolo che mi ha salvato”.
In un altro momento del suo intervento, Evo, che riassumerà ufficialmente il potere il 22 gennaio, dopo la sua elezione con il 64,22% dei voti, ha deplorato il doppio discorso del presidente Baraci Obama verso l’America Latina.
“Ha detto che vuole essere socio ed avere relazioni di mutuo rispetto, ha segnalato ricordando le parole dell’inquilino della Casa Bianca nel V Vertice delle Americhe a Port Spain, nell’aprile del 2009, e questo non ha nulla a che vedere con l’installazione di basi militari e l’invio di truppe per ammazzare le persone… ha mentito al mondo intero il signor Obama!”
x Rodolfo e x TUTTI
E’ davvero molto imbarazzante, ancor più del solito, vedere nei nostri negozi e supermercati la delirante abbondanza di tutto e di più, specie del superfluo, a fronte delle continue immagini di fame e di completa indigenza di Haiti. La pubblicità sui giornali e online, tra un reportage e l’altro su quella immane sventura, di superflui generi di lusso e di protervia inutilità è piuttosto ripugnante.
Chissà se almeno in Occidente si coglierà questa orribile occasione per meditare un po’ di più, e guardarci un po’ più dentro. Non ho sentito né letto neppure una offerta da parte degli straricchi sceicchi arabi, i parassitissimi signori del petrolio. Omissioni della stampa o troppo pelo sullo stomaco?
Buona domenica.
pino
Bada che quello che scrive le cose da te contestate è l’autore del libro, Cyril Lionel Robert James, che di certo ne sa più di te e me messi assieme e moltiplicati pi greco.
… è il pigreco che mi manca… e non so moltiplicare ne pani ne pesci…. ma da cosa ho letto, visto e parlato… quel poco che so è sufficente xche mi sono documentato..(alla mia maniera e cioe non da studioso… anche xcche sul tema, hanno scritto tante cazzate ed è un fatto risaputo… Che ne sappia piu di me e te messi insieme… su di me hai ragione, non ci vuole poi molto assaperne piu di me.. su di te non lo so… lo saprai tu… ma conosco la storia e i posti in questione e nel mio piccolo ho letto,m penso, abbastanza.. x parlare con proprieta del tema… ma non cce dubbio che non possa io dire di essere uno studioso… Ti faccio notare che le notizie e i racconti storici sono ppiu bufale che grano… Tutti che si rifanno ai diari scritti da Bartolome de las Casas e x bocca sua… si raccontano cose completamente opposte…restano i reperti archeologici del popolo dei Tainos che non erano pellirosse, ripeto ma indios abitanti di tutta la Cordillera Andina, che attraversa dalla Terra del Fuoco al Mexico. Non ho mai sentito che gli antichi e originari abitanti di Quisqueya… fossero pellerossa ( sicuramente un errore di stampa..) e del continente Americano e Scoperta dAmerica si dice tutto ed il contrario di tutto… x es. Le spoglie del Almirante CC, gli spagnoli e i preti dicono di avere le ossa originali del maledetto italiano, sepolte a Siviglia…i preti di Santo Dom. dicono che i resti del Almirante sono nel gigatesco mausoleo costruito in sua memoria… Il “Faro a Colon… ” megagalattico monumento voluto da Joaquin Balaguer… in memoria e a testimonianza che la storia delle Americhe è nata nell Isola Hispañola ex Quisqueya… Il Cyril Lionel ha scritto un libro… Faust ha critto e realizzato un documentario…sulla Scoperta dAmerica e gli antichi abitanti… nel mio piccolo, il documentario è anche stato premiato… e sono le uniche immagini rimaste dopo i festeggiamenti del V Centenario della Scoperta dAmerica, e quindi conservate come immagini storiche x la Rep. Dom.
Quando sono stato premiato dal Pres. della Rep.Dom, dal Cardinale capo dellOpus Dei x latinamerica, e Cardinale Primate della prima citta del Nuovo Mondo… che te lo dico io, ne sa piu di te e dellautore in questione… La storia si scrive con i nomi Originali… mica da guida turistica… Sono stato premiato dalla Delegazione della UE… Premio degli autori cinematografici italiani… Non è molto, ma neanche poco… non ne parlo ma il mio mestiere in 4o anni di attivita mi ha insegnato molte cose… come x es. attenti alle sole- patacche x turisti, col sole caraibico son piu credibili…
Faust
E’ davvero molto imbarazzante, ancor più del solito, vedere nei nostri negozi e supermercati la delirante abbondanza di tutto e di più, specie del superfluo, a fronte delle continue immagini di fame e di completa indigenza di Haiti.
… Sembra che Haiti fino a 5 gg fa.. non esisteva… Il mondo scopre ORA la miseria in cui vivono gli haitiani… e i poveri christi della terra… La nuova Scoperta dellAmerica…
L Inferno dei Poveri Diavoli, da me citato spesso e i guggini di Faust sono gli haitiani… questo Inferno, lhanno edificato los blancos… e senza questa tragedia… sarebbe continuato tutto come sempre… xcche los blancos sfruttano anche la miseria piu nera…
Faust
… scusa Pino, ma da te mi sarei aspettato una risposta diversa… comunque tantè e tanto capisco… me ne faro una ragione!!
Faust
Oggi quei luoghi, cosi come in Thainlandia , sono le mete preferite di pederasti e pedofili, anche quella cultura Greca, caro Nicotri. Rodolfo { 17.01.10 alle 9:58 }
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Caro Rodolfo,
non le la prenda ma anche questo suo messaggio trasuda un sentimento di disprezzo per alcune categorie umane che invece dovrebbero avere il diritto di vivere come pare a loro, nel rispetto delle vigenti leggi.
Se la pederastia non viola nessuna legge dovrebbe essere lasciata alla discrezione delle persone interessate senza troppe interferenze; ed in generale l’omosessualità dovrebbe essere considerata un fatto privato. Esattamente come i gusti sessuali personali: c’è chi lo/a vuole bionda, bruna, rossa, sopra, sotto, di fianco, di traverso, obliqua ecc. ecc. ecc. Potesse ognuno farsi i fatti propri senza interferenze religiose!….
Diverso è il turismo sessuale, pratica che approfitta della povertà di certe popolazioni per imporre violenze spesso gravi: è una forma di sfruttamento personale che confina con lo schiavismo.
Popolazioni sostanzialmente bisessuali, com’erano i greci, ci sono sempre state: i romani stessi lo sono diventati dall’età di Cesare in poi. Anche qui non si capisce bene perché mai avere posizioni tanto negative: nel rispetto delle leggi non si dovrebbe poter fare qual che si vuole? Forse il Banana, il Bassi e tutta l’altra genia fanno diversamente (ma loro difendendo formalmente i dettami della Chiesa)?
Insomma se noi ittagliani sapessimo distinguere un po’ meglio il privato dal pubblico…. U.
Silvio, quanto ci costi
Conti fuori controllo, 1.400 dipendenti di troppo, milioni buttati per gli show del Cavaliere, segretarie pagate come direttori. Ecco come Berlusconi ha trasformato la presidenza del Consiglio in una reggia.
Vera reggia, dove si moltiplicano dipendenti e sprechi. Con oltre un miliardo di euro l’anno bruciato per alimentare una burocrazia di corte che si allarga a dismisura e conta già 1.400 persone più del previsto. Mentre per allestire i set televisivi degli show del sovrano si spendono cinque milioni e si arriva a pagare 250 euro il noleggio di un computer per una sola giornata. E dove ci sono segretarie con la stessa qualifica e retribuzione dei grandi capi. Una follia, impossibile da immaginare nell’Italia normale dove aziende ed enti pubblici tagliano e licenziano a tutto spiano per fare quadrare i conti. Ma non alla presidenza del Consiglio dove il miracolo si ripete nei piani più alti della nomenklatura berlusconiana.
Prendete Marinella Brambilla, storica segretaria del Cavaliere che da oltre vent’anni custodisce la sua agenda. E confrontate il suo curriculum con Manlio Strano, autore di saggi su riviste giuridiche e persino del regolamento interno del Consiglio dei ministri, appena nominato dal governo consigliere della Corte dei Conti. Manlio Strano, dopo una lunga trafila al servizio dello Stato, è diventato segretario generale di Palazzo Chigi lo scorso aprile. La sua qualifica? Dirigente generale di prima fascia, il top della carriera pubblica. E indovinate qual è la qualifica della fedelissima Brambilla? Anche lei direttore generale. E la Brambilla non è la sola miracolata. Come lei sono state graziosamente elevate al rango di superdirigenti generali anche Lina Coletta, segretaria di Gianni Letta; Maria Serena Ziliotto, che assiste il sottosegretario alle Politiche per la famiglia Carlo Giovanardi e Patrizia Rossi, che tiene invece l’agenda del sottosegretario allo Sport Rocco Crimi.
Quella delle qualifiche-facili non è la sola anomalia in cui ci si imbatte scandagliando la giungla della presidenza del Consiglio. Ci sono plotoni di alti funzionari senza incarichi operativi che passano il tempo conducendo improbabili studi, mentre si continua a imbarcare nuovi assunti con pingui stipendi e striminziti curriculum. Secondo i dati che “L’espresso” è riuscito a reperire, a palazzo Chigi lavorano ben 4.500 persone, oltre 1.400 in più di quelle previste nella pianta organica, a dimostrazione del fatto che quella dei dipendenti è ormai una spesa fuori controllo.
La corte dei miracoli
La corsa dei costi di Palazzo Chigi sembra infatti ormai inarrestabile: 3 miliardi 621 milioni nel 2006; 4 miliardi 280 milioni nel 2007; ancora di più, 4 miliardi 294 milioni, nel 2008.
Soldi che se ne vanno per mille rivoli e che finanziano le strutture che sono proliferate sotto il governo Berlusconi tra uffici di diretta collaborazione (23) e dipartimenti retti da sottosegretari e ministri senza portafoglio: i centri di spesa in bilancio sono ben 19. Degli oltre 4 miliardi, più del 70 per cento se ne va per le cosiddette “politiche attive” dei dipartimenti, a cominciare dalla Protezione civile che da sola nel 2008 ha divorato 2.132 milioni. Quello che resta viene inghiottito dal funzionamento dell’apparato, degno di una corte barocca.
L’organizzazione di Palazzo Chigi è molto ramificata tra uffici di staff del presidente (consigliere diplomatico, militare, eccetera), quelli sottoposti al segretario generale che assicurano il funzionamento della macchina (bilancio, controllo, voli di Stato, gestione degli immobili) e i dipartimenti retti da sottosegretari e da ben dieci ministri. Senza contare la miriade di comitati e commissioni di cui in molti casi solo con grande sforzi si ravvisa la necessità. È per finanziare questo immenso apparato che le spese hanno toccato la cifra record del 2008, mentre nulla ancora si sa sul rendiconto 2009 che potrebbe segnare un nuovo primato.
Si va in scena
Gli italiani conoscono benissimo quanto Berlusconi sia attento alla cura della propria immagine.
Non a caso organizza le sue uscite cercando di sfruttarle al meglio a fini televisivi.
Quello che i cittadini ignorano è quanto questo costi alle casse di Palazzo Chigi.
Per cominciare, il Cavaliere ha reclutato all’interno di una propria struttura (“ufficio del presidente”) due personaggi con il compito di curare i suoi “eventi”: Mario Catalano, idolo dei cultori del porno soft per essere stato lo scenografo di “Colpo Grosso”, il primo spettacolo tv davvero scollacciato degli anni ’80, e Roberto Gasparotti, ex teleoperatore Fininvest, cerimoniere dalle maniere forti e dai precedenti poco rassicuranti che come responsabile dell’immagine del premier lo precede preparando il “set” e bonificandolo persino dalle presenze sgradite.
Ebbene, Gasparotti ha avuto anche lui la superqualifica di dirigente generale. Mentre per esaudire le esigenze sceniche del premier sta contribuendo non poco a fare impennare le spese.
Qualche perla tra le tante. Il 29 settembre, l’Aquila, consegna di qualche centinaio di appartamenti ai terremotati in contrada Bazzano. Per Berlusconi è previsto un rigido programma: arrivo alle 15.30, saluti e discorso, poi consegna delle chiavi a tre famiglie.
Il tutto, naturalmente, sotto l’occhio delle telecamere che lo seguono passo passo grazie a un set attrezzatissimo. Attrezzatissimo ma anche molto costoso. Stando ai preventivi della “D and di lighting & truck”, di cui “L’espresso” è entrato in possesso, la fornitura comprende tra l’altro telecamere, maxischermi, impianti elettrici e di illuminazione, e persino «tre personal computer completi di pacchetto office» al costo di 1.500 euro, cioè 500 euro a computer. Uno pensa: computer acquistati. Macché: i 1.500 euro sono il costo del noleggio, ben 500 euro a pc per sole 48 ore.
Una follia che contribuisce allo scandaloso costo finale dell'”operazione case”: oltre 300 mila euro, cifra con la quale si potevano costruire altri sei di quegli appartamenti da 50 metri consegnati quel giorno ai terremotati.
E quella abruzzese non è la sola prestazione da vertigine della “D and di”. Da mettemettere in bilancio per il 2009 ci sono anche gli oltre 110 mila euro delle attrezzature noleggiate per la cena in onore del Keren Hayesold United Israel appeal (agenzia internazionale che raccoglie fondi per sostenere Israele) a Villa Madama il 3 novembre: 10 mila euro se ne sono andati solo per l’impianto audio di un gruppo musicale, 4 mila per una troupe appositamente attivata per «seguire il presidente durante l’evento» e altri 700 euro per una sola «telecamera fissa su cavalletto da posizionare fronte president». Come pure i costi per l’incontro organizzato sempre a palazzo Madama il 6 maggio con gli industriali de “L’Italia del fare”: quella cena, solo di apparecchiature è costata oltre 60 mila euro. Secondo quanto risulta a “L’espresso”, dal suo insediamento (maggio 2008) alla fine di ottobre, cioè in 17 mesi, la gestione berlusconiana di questi eventi mediatici è costata quasi 5 milioni di euro: un’enormità a confronto dei 150 mila spesi da Romano Prodi per fronteggiare le stesse esigenze nei 25 mesi del suo ultimo governo. Ma così vanno le cose alla presidenza nella cui gestione finanziaria nessuno riesce a mettere becco.
Uroburo-Diverso è il turismo sessuale, pratica che approfitta della povertà di certe popolazioni per imporre violenze spesso gravi: è una forma di sfruttamento personale che confina con lo schiavismo.
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Caro Uroburo,
Ma io “principalmente” di quello parlavo. Ed .e´un dato di fatto che i pederasti e i pedofili, che non possono sfogare la loro diversita´, ed io , mi scusi, senza remore, le loro anomalie, nei loro paesi perche´finirebbero direttamente in galera, partano per quei lidi dove con i loro soldi la possono fare franca. Una grande porcheria.
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Oltre cio´, il mio pensiero era diretto a Nicotri, che comparava il Talmud , all´Odissea o all´Eneide, non ricordo bene, preferendo la seconda.. La mia era solo un´osservazione che mentre in una civilta´certe pratiche erano consentite, un´altra le proibiva perche´contro la natura stessa.
Ed ora non cominci a portarmi esempi , dove nella natura certe cose succedono, sono naturali etc.etc.etc. Rodolfo
“Sembra che Haiti fino a 5 gg fa.. non esisteva… Il mondo scopre ORA la miseria in cui vivono gli haitiani… ” Faust
caro Faust,
devo dedurre che poichè la Chiesa è tutto quello che si dice in questo blog…le Suore di cui ho parlato sono là da quasi mezzo secolo …per turismo, forse sessuale!!!!!!!!
Una è stata nominata da Ciampi Grand Ufficiale della Repubblica sicuramente per raccomandazione!
Io capisco il tuo amore per quelle terre e per gli ultimi che le abitano, ma davvero non riesci a discriminare il grano dall’oglio???
Dirai che …gli Stati…gli Organismi internazionali…
ma c’è anche chi lavora, chi sacrifica tutto senza starnazzare!!!
Sylvi
È di certe nature umane odiare la persona cui si è fatto del male.
Il desiderio di resistere all’oppressione è impiantato nella natura dell’uomo.
Un terribile crimine è stato commesso per l’iniziativa cinica di alcuni individui, con la benedizione di molti altri e nell’acquiescenza passiva di tutti. (Tacito)
Abissale, stupefacente, suicida il silenzio, l’indifferenza che, tranne poche eccezioni – PdCI (Partito dei Comunisti Italiani) e manifesto – con cui la sinistra, associazioni tematiche, giornali, radio “libere”, addirittura l’informazione tutta, ha occultato e dunque seppellito un avvenimento drammatico e foriero di incalcolabili conseguenze, come il colpo di Stato fascista in Honduras.
Golpe allestito da Obama, l’uomo del “change”, dai militari gorilla e dall’oligarchia honduregni, poi presentato come evoluzione “democratica” dopo le elezioni-farsa tenute sotto le baionette degli quadroni della morte, con la minaccia di licenziamenti e persecuzioni, ma disertate da due terzi dei cittadini.
Era successo la stessa cosa sotto Reagan in Cile. Ci ricordiamo degli scioperi della CGIL, del blocco delle navi cilene, del boicottaggio, dei cortei, presidi, picchetti, di “Armi al MIR”, quando Pinochet ammazzò Allende e il Cile? Meglio non specificare cosa ci sarebbe da dedurne.
Un’altra caduta del nostro internazionalismo e antimperialismo.
Ci occupiamo più di Myanmar che di un continente fratello a quattro secchi d’acqua e otto ore di volo da qui.
Una terra che per molti è “il Continente della Speranza”. Forse ignorato perché implicita misura della nostra astenia.
Il golpe di Roberto Micheletti, presidente fellone del Congresso, istigato tra falsi arricciamenti di naso di Obama e poi confortato dal suo assenso, dopo finti negoziati di pace e di riconciliazione sceneggiati dalla Clinton e dall’Organizzazione degli Stati Americani (di netta obbedienza yankee), e stato poi sacralizzato con elezioni gestite dagli stessi militari che, usciti dalla base Usa di Palmerola, hanno compiuto il golpe sequestrato il legittimo presidente Manuel Zelaya, lo hanno deportato in Costarica e poi assediato nell’ambasciata brasiliana fino ad oggi.
Da questo voto-truffa è uscito vincitore Porfirio – Pepe- Lobo, esponente dell’ultradestro Partito Nacional.
Primo provvedimento: l’uscita dall’ALBA, l’Alternativa Bolivariana delle Americhe lanciata da Hugo Chavez con la partecipazione di nove paesi del Cono Sud e dei Caraibi.
L’entrata nel concerto progressista e rivoluzionario dell’ALBA , insieme alla cancellazione di tutti i provvedimenti di emancipazione sociale, indipendenza nazionale, limitazioni alle multinazionali, è stato, alla fine di tre anni di mandato di Zelaya, il fattore scatenante, la classica goccia, per l’intervento pinochettista di Washington e delle famigerate “Dieci Famiglie” di feudatari e speculatori che controllano il paese di 7 milioni e mezzo di abitanti. Il più povero, perché il più depredato, delle Americhe, dopo Haiti.
Questa è la brutta notizia. Quella buona è enorme ed è rappresentata dalla straordinaria Resistenza che il popolo honduregno, pur decimato negli anni’70 e ’80 dai Contras che Reagan lanciò a sterminio dei sandinisti del Nicaragua e delle sinistre honduregne, ha saputo mettere in piedi e mantenere in piazza, in ogni parte del paese, durante tutti i mesi di dittatura e stato d’assedio fino ad oggi.
L’ultima grande manifestazione di centinaia di migliaia a Tegucigalpa si è svolta, a dispetto degli assassini mirati, dei desaparecidos, dei sequestri di persona, delle torture, della soppressione dei diritti civili, il 7 gennaio scorso.
Le decine di movimenti sociali e sindacali che hanno composto fin qui il Frente Nacional de la Resistenza al Golpe de Estato, con un inusitato ruolo di punta delle donne, si sono ora dati per programma una lotta di lunga durata che veda il consolidarsi di un soggetto politico democratico anticapitalista, antimperialista e anti-oligarchia, nella prospettiva di uno scontro decisivo in vista delle prossime elezioni presidenziali.
L’ignavia di tante forze che si proclamano antimperialiste è tanto più grave se si pensa che i fatti dell’Honduras rappresentano, nell’analisi di tutti i più qualificati commentatori, come anche apertamente nelle campagne propagandistiche degli Usa, il primo episodio di un ritorno all’Operazione Condor, la sanguinaria strategia kissingeriana per imporre in tutta l’America Latina, attraverso feroci dittature, un libero mercato controllato dalle proprie multinazionali, a rapina delle risorse continentali: petrolio, gas, agroindustria, minerali, legname, acqua, biodiversità, immigranti schiavi di stampo rosarniano.
E la gestione monopolistica della droga.
Sette basi in Colombia, con il corollario di forze speciali Usa, come al solito immuni da incriminazione per ogni genere di delitto, per la guerra elettronica e di bassa intensità (affidata a esperti israeliani), in specie contro il Venezuela; nuove basi militari nelle Antille olandesi, sempre ad accerchiamento del Venezuela, capofila con Cuba della spinta rigeneratrice latinoamericana; addestramento di paramilitari colombiani all’intervento di sostegno a destre fasciste (già impiegate in Honduras); attentati alla vita di presidenti progressisti come Evo Morales in Bolivia e Fernando Lugo in Paraguay; movimenti secessionisti e destabilizzanti formati in Bolivia, Ecuador, Nicaragua; violazioni dello spazio aereo cubano da parte degli Usa e irruzione di paramilitari colombiani; riattivazione della IV Flotta Usa che con portaerei e cacciabombardieri scorrazza nelle acque latinoamericane.
Il presidente venezuelano Chavez parla di “tamburi di guerra” e, se non ce la fanno con le solite rivoluzioni colorate, gli Stati Uniti ritroveranno gli strumenti dei colpi di Stato, dei regimi fascisti e della guerra.
Lo sostengono senza pudicizie democratiche, i più qualificati rappresentanti repubblicani al Congresso e al Senato.
E Obama non ha mai smentito nei fatti di essere arnese, volente o nolente, del Pentagono.
La gran parte degli Stati latinoamericani, fatta eccezione per Colombia, Perù e Cile, ha disconosciuto le elezioni in Honduras e non riconoscono il nuovo regime.
Il presidente brasiliano Lula si è erto a difensore di Manuel Zelaya e delle rivendicazioni delle masse honduregne.
Il fronte del Sud è vasto, forte e determinato.
Gli Stati Uniti sono impegnati in cinque guerre antislamiche: Iraq, Afghanistan, Pakistan, Yemen, Somalia, e, a ulteriore espansione dell’intervento, si inventano Al Qa’ida nel Maghreb, nel Sahara, nella Penisola Araba e in Somalia, dappertutto. La partita è aperta. Purchè ci stiamo anche noi.
Il golpe e la Resistenza in Honduras, i riflessi su tutta l’America Latina nel nuovo docufilm di Fulvio Grimaldi “IL RITORNO DEL CONDOR”, che dal 16 gennaio al 7 febbraio verrà presentato in tutta Italia con la partecipazione dell’autore e di Esly Banegas Avila, dirigente del Fronte della Resistenza al Colpo di Stato in Honduras e presidente del Sindacato dei contadini nel Nordovest dell’Honduras.
Damocle
DA PARTE DI RODOLFO
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Post Nr.27AZ Cecina LI { 16.01.10 alle 21:41 }
X Pino
Ho letto solo gli ultimi commenti dell’articolo precedente, il nuovo articolo andrà a domani sera oggi e domani sono per me giornate campali. Hai fatto bene a cancellare il post con gli insulti, andavo troppo di fretta e quindi sono stato eccessivamente diretto, bastava la seconda parte del mio commento.
Antonio — antonio.zaimbri@tiscali.it
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Interessante questo post. Cancellare gli insulti, senza badare alla causa. Cancellare l´offesa, cancellare l´onta, cancellare la vergogna, senza analizzarne il movente o l´origine.
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Io non ho mai chiesto a Nicotri di cancellare le offese che ho subito. Mai.
Se per caso Nicotri cancellasse tutti i miei insulti e lasciasse gli insulti degli altri a me diretti poco m´importerebbe.
Sono del parere che tutto e´fugace ed effimero, tutto passa.
Anche se ora mi sento relativamente sicuro per la vita che Uroburo ha promesso di vendermi, anche quella sara´destinata a scomparire nel nulla, e dove trovero´un´altro disposto a tanto.
Io sono del parere che il cancellare non porta a niente, solo attraverso
la libera espressione, per quanto pesante essa possa essere, si possa essere in grado di scoprire la vera indole di una persona , la sua ipocrisia , la sua idiozia e la sua debennaggine.
Un saluto a tutti, Rodolfo
Ci voleva un terremoto, per mettere in evidenza un popolo che sta peggio dei palestinesi.
Quanti altri terremoti ci vorranno, per puntare l’attenzione sugli altri sfigati della Terra?
discriminare il grano dall’oglio??? ( Sylvi)
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Bacchettate sulle dita, professoressa: l’Oglio è un fiume.
Il LOGLIO è una graminacea!
x Democratico.
Interessante articolo sui costi anomali della Presidenza del Consiglio. Li leggo solo in questo blog. Sarebbe un’ottima arma in mano alle sinistre, se sapessero pubblicizzare meglio certe anomalie, nei canali giusti, ovvero tramite comizi fatti dalle sedi locali dei partiti, bypassando la televisione.
La gente è molto sensibile al fattore ‘soldi’ e, facendo i debiti paragoni, incomincerebbe ad avere schifo di certa gente.
x Uro, post 73:
concordo pienamente.
Fa´niente…………
x Marco,
Mea culpa!!!
Sai che nemmeno per un istante ci ho pensato?
Forse pensavo al gril che c’è sull’Oglio dove mi fermo sempre a comprare la mostarda!!
Comunque mi prendo le bacchettate e vado dietro la lavagna!
In ginocchio sui fagioli!
ciao Sylvi
Quello che intendo e´:- due persone adulte possono fare quel che a loro piu´aggrada, li non ci piove, naturalmente nel rispetto delle sensibilita´altrui.
Se un adulto , cerca di avere rapporti sessuali con un minorenne o una minorenne, ed oggi dato i tempi, toh, dai 17-16 anni in giu´, quello e´un ceffo da galera e deve andare in galera. Stop
Se parte per lidi , come Haiti , dove puo´ con i soldi che ha e per la miseria in cui si trova quel paese, sfogare le sue perversioni, al ritorno in patria se ci sono prove che cio´e´avvenuto deve andare in galera. Stop , non e´giusto? Rodolfo
Problema:
Non arrivate a fine mese?
Soluzione
Cambiate lavoro,fare i “professori” di religione da più soddisfazione e brunetta li considera a parte!
Da Repubblica oggi
Tremonti, aumenti ai prof di religione
La decisione fa riavvampare la polemica sui privilegi assegnati dallo Stato in questi ultimi anni a chi insegna il cattolicesimo. Nella busta paga del mese di maggio circa 220 euro in più di SALVO INTRAVAIA
x Rodolfo
Lei non è certo l’unico ebreo che partecipa a questo blog, semmai è l’unico che ci tiene a sbandiererlo, come Sylvi è l’unica che ci tiene a sbandierare che è cattolica senza che per questo si possa dire che è l’unica cattolica qui presente.
Se poi gli ebrei devono essere tutti come hvg, cioè fans di personaggi Fiamma Nierenstein e cioè zelanti propagandisti delle ragioni di Israele anche quando ha torto marcio, allora è meglio non averne.
Lei dovrebbe invece notare che in questo blog quelli che mancano del tutto sono i musulmani. Cosa che però non la preoccupa neanche un po’. Anzi.
Shalom
x Sylvi
…scusa mi amor, ma non ho capito il tuo post… Nulla, gniente…nun cciho capito gniente….eccheccentro io collemonache foche…. Il Povero Diavolo Faust, cuggino dei Poveri Diavoli dell Inferno dei Poveri Diavoli, MAI ha perlato male dei volontari e dei sanffranceschi… ne ho conosciuti… ma stranamente i Fondatori di Opere di Bene cattolici o religiosi in generale che hanno acchefare coi bambini… quelli che ho conosciuto erano pedofili… Le suore, sono delle SSante donne e il loro sacrificio sarebbe laudente… se i profitti non andassero alla Santa Chiesa, Romana Apostolica e Plagiatrice di Coscenze Deboli… Avrei continuato gli studi da missionario francescano… era il mio sogno… andare in giro x il mondo ad aiutare i ppiu deboli, gli esclusi… dop il primo anno di studi, capii che avrei dovuto andare in giro x il mondo a evangelizzare e Non ad Aiutare i poveri del mondo e Mandare i soldi raccolti ai poveri x mandarli arroma… Madooonna, ho ddetto io… cce lho messa tutta e Mi son fatto espellere…
In una societa socialista bolivariana… il servizio umanitario e lassistenza ai ppiu necessitati, sarebbe egregiamente svolto, al pari della SSanta dedicazione delle monache, da Assistenti Sociali, Sociologhi e Psicologi e personale paramedico… nel capitalismo mafioso dei vati-cani… senza le monache o i sanffranceschi… e lIdea della Esistenza del Diavolo ( associato al “male” Un invenzione geniale x plagiare menti e coscenze… dei ppiu deboli… ffa soldi….) Non so se è questo cio che volevi dirmi, nel tuo post…??!!
Abbacchioni felici
Faust
X M.T.
Le notizie ,per chi vuole informarsi ,sono diffuse da tutti i mezzi di comunicazione eccetto,naturalmente,i telegiornali che si sono proiettati nel nulla.
Pensandoci è più opportuno dire che hanno trasformato la loro funzione:
da organi di informazione in un solo organo
La lingua per lecca-lecca di XXXX(censura)
Da Repubblica altre notizie per “supportare” l’ottimismo
La disoccupazione c’è ma non si vede
per gli italiani è un problema reale
MAPPE Le stime di Bankitalia (tasso di disoccupazione reale oltre il 10%) giudicate “scorrette” dal governo. Ma nonostante Rai e Mediaset abbiano ridotto l’informazione, il 37% dei cittadini è preoccupato di ILVO DIAMANTI / LA RICERCA DEMOS
x TUTTI
Subito dopo avere citato Robespierre ho aggiunto questa frase:
“, del resto lo stesso Voltaire lucrava con quote di possesso di navi addette alla tratta degli schivi,”.
pino nicotri
Leo Sisti per Il Fatto
Raccontano le cronache politiche che il pranzo di giovedì tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini si è concluso con una “tregua armata”. Cioè, per uno come il premier, abituato a vedere il bicchiere mezzo pieno, male. Eppure doveva saperlo che l’attuale presidente della Camera è un osso duro. Glielo aveva preconizzato, fin dal ‘95, Bettino Craxi, di cui martedì 19 gennaio ricorre il decennale della morte.
“Diffida di Fini”, gli intimava l’ex segretario socialista, latitante ad Hammamet, in Tunisia. E lo aveva raccontato, nero su bianco, in tre paginette, trovate dalla Digos, durante un sequestro di documenti ordinato dal sostituto procuratore di Mani Pulite Paolo Ielo, pm nell’inchiesta sulle tangenti alla Metropolitana milanese.
LETTERA DI BERLUSCONI A CRAXI
Era il 7 luglio di 15 anni fa e da un archivio di via Boezio a Roma, sede della Giovine Italia, creatura socialista guidata da Luca Josi, craxiano di ferro, ecco spuntare, in mezzo a tanti scatoloni lì ammucchiati, ricchi di documenti storici del Psi, le “riflessioni” di Bettino.
Sono i consigli di un anziano e navigato leader a Berlusconi su come farsi largo nelle acque torbide della politica: gli suggerisce infatti di non “imperniare lo sviluppo politico sullo stretto binomio Berlusconi-Fini, che ha perso prima ancora di incominciare. Fini perde poco, perché si può accontentare che lo salutino. Berlusconi perde”.
Nel “decalogo” Bettino scrive che Forza Italia “deve riacquistare la sua autonomia e non risultare subalterna alle esigenze di alleati infidi e ipocriti…deve riassumere il ruolo di una forza di centro, in grado di dialogare a destra e a sinistra”. È la versione anticipata dell’inciucio. Craxi cita la Fininvest come protagonista di “un sistema inquinato dell’informazione politica”.
Raccomanda all’amico neofita alcune mosse che verranno in seguito, in parte, eseguite. Lo incita a essere intransigente ed aggressivo (contro Massimo D’Alema e il Pci-Pds), contro Antonio Di Pietro e il pool di Mani Pulite, richiedendo a gran voce una serie di inchieste parlamentari sui più svariati argomenti. Lo invita a puntare sul “rinnovamento” in un’edizione anticipata del “partito dell’amore”.
La stesura dei “consigli” da Hammamet risale a giugno ‘95, all’epoca del governo di Lamberto Dini, dopo la caduta del “Berlusconi 1″. Lo si capisce dalle prime righe della nota: “La scappellata resa da Dell’Utri appena scarcerato è irresponsabile e suicida. È l’inchino degli sconfitti”. Marcello Dell’Utri, storico braccio destro di Berlusconi, era stato arrestato il 26 maggio di quell’anno per le fatture false di Publitalia e liberato il 16 giugno, cinque giorni dopo il referendum, tra l’altro, su libertà di spot in tv, favorevole al Cavaliere di Arcore. Il quale, euforico per la vittoria, si proponeva di andare a festeggiare al carcere di Ivrea, sotto la cella di Dell’Utri, ancora, sia pure per pochi giorni, detenuto.
Craxi concorda: “Superato nel modo migliore il referendum”. Ma se la prende con lo stesso Dell’Utri (“la scappellata”), perché, appena uscito dalla galera, elogia pubblicamente D’Alema (“È il politico maggiormente disponibile e responsabile, ha capito che l’urto frontale danneggia il solo paese”).
D’Alema, lui, il nemico giurato di Bettino, così dipinto: “Il Pci-Pds è il partito che aveva più risorse e più finanziamenti illegali. Finanziato dall’interno e dall’estero. Oggi è in cattedra dando lezioni di moralizzazione. Negli ultimi anni il responsabile politico anche dell’amministrazione era D’Alema. Ora che su tutto questo non si è aperto un fronte è completamente assurdo”.
La storia dimostrerà che, almeno da questo punto di vista, le cose sono andate diversamente. Perché i due, Berlusconi e D’Alema, dialogheranno insieme nella famosa Commissione bicamerale, guidata proprio da “Max” e istituita nel ‘97. Che avrebbe dovuto partorire le riforme istituzionali. E invece è stata un fallimento. Ma, Bicamerale a parte, Silvio seguirà le lezioni di Hammamet.
Come quando Bettino auspicava: “Per continuare a fare politica, occorre una linea e una squadra di combattimento”. Obiettivo, i pm, ad esempio: “Il caso Di Pietro deve diventare un simbolo. Bisogna andare a fondo, giacché ne esistono tutte le condizioni”. Di Pietro e i suoi “traffici che sono tanti”, un escamotage utile per consentire di “avviare un campagna a vasto raggio”. E ancora, nel mirino, il pool milanese, che ha “usato strumentalmente il potere giudiziario, approfittato di determinate circostanze, violato leggi, principi costituzionali, trattati internazionali”.
Infine l’ultimo appello a Silvio. Fare inchieste parlamentari su tutto: sui suicidi di Tangentopoli, sulle intercettazioni telefoniche, sui finanziamenti di certe campagne elettorali dal ‘92, sui rapporti tra l’onorevole Luciano Violante e la magistratura. Craxi dixit. E il discepolo si adeguò.
VIA ALL’EXIT STRATEGY: “FONDA UN PARTITO, USA LE TV E SALVA IL SALVABILE”
Gianni Barbacetto per Il Fatto
È domenica, il 4 aprile 1993. Alle 18, riunione cruciale a villa San Martino di Arcore. Presenti, Silvio Berlusconi, Bettino Craxi e il consulente politico di Marcello Dell’Utri, Ezio Cartotto (che la racconterà).
Craxi ha già dieci avvisi di garanzia sul groppone e non è più segretario del Psi. Prende la parola: «Bisogna trovare un’etichetta, un nome nuovo, un simbolo, un qualcosa che possa unire gli elettori moderati che un tempo votavano per il pentapartito». Lunga pausa. Poi guarda Silvio negli occhi: «Con l’arma che tu hai in mano delle televisioni, attraverso le quali puoi fare una propaganda martellante…Ti basterà organizzare un’etichetta, un contenitore. Hai uomini sul territorio in tutta Italia, puoi riuscire a recuperare quella parte di elettorato che è sconvolto, confuso, ma anche deciso a non farsi governare dai comunisti. E salvare il salvabile».
È il passaggio di testimone tra un Craxi già sconfitto e un Berlusconi non ancora deciso, ma certo preoccupato per i debiti del suo gruppo, per le inchieste giudiziarie già avviate sulle sue attività, per la perdita dei suoi referenti politici. Silvio è disorientato.
Replica: «Sono esausto. Mi avete fatto venire il mal di testa. Confalonieri e Letta mi dicono che è una pazzia entrare in politica e che mi distruggeranno, che faranno di tutto, andranno a frugare tutte le carte, diranno che sono un mafioso. Che cosa devo fare? A volte mi capita perfino di mettermi a piangere sotto la doccia…».
Nelle settimane seguenti, Dell’Utri vince le resistenze del suo capo. E il 9 dicembre Berlusconi, inaugurando il centro commerciale Le Gru a Grugliasco, nella periferia torinese, dà il primo annuncio della sua discesa in campo: «Sto tessendo una tela». Per impedire che vada al governo la sinistra, malata «di dirigismo e statalismo». Anche la destra, in quel momento, gli sembra inutilizzabile: «Mai parlato di uno schieramento democratico di cui debba far parte il Movimento sociale».
Si ricrederà: poche settimane dopo lancia Forza Italia e l’alleanza con l’Msi al sud e la Lega al nord. E il 27 e 28 marzo 1994 vincerà le elezioni. Quando gli storici s’impegneranno sui rapporti politici tra Craxi e Berlusconi, dovranno risolvere il problema delle continuità e delle rotture tra Psi e Forza Italia. Che Bettino sia amico di lunga data di Silvio è certo. Che sia stato indispensabile alla sua crescita imprenditoriale è dimostrato dal decreto che nel 1984 salva le sue tv oscurate dai pretori e dalla legge Mammì del 1990. Che tra i due i rapporti fossero speciali è provato dal fatto che sui conti di Craxi arrivano ben 21 miliardi dalla All Iberian di Berlusconi, qualcosa di più che una semplice tangente.
Eppure, durante le indagini di Mani pulite, Berlusconi non spende una parola per l’amico Bettino e il vecchio sistema dei partiti. Anzi, sta ben attento a non identificarsi con la “vecchia politica corrotta”. I suoi giornali e le sue tv tifano per Antonio Di Pietro. Se ne accorge nel 1993 anche l’avvocato Giuliano Spazzali, difensore di Sergio Cusani.
Spazzali intuisce che una buona parte della partita processuale in cui è coinvolto il suo cliente si giocherà in televisione. Infatti il processo Cusani, trasmesso in diretta tv, diventerà il reality di Mani pulite. Così, nel settembre ’93 chiede udienza a Berlusconi e va a trovarlo («per la prima e ultima volta», assicura) ad Arcore. Chiede che le reti Fininvest diano spazio alle ragioni della difesa. Ma Berlusconi non lo ascolta nemmeno.
«Non riuscii a infilare più di sei parole», ricorda Spazzali. «Berlusconi, nel suo maglioncino blu, parlò lui per più di un’ora e mezza, ma di tutt’altro argomento: mi spiegò che, nella stanza accanto, si stava lavorando perché c’era la necessità di rifondare le organizzazioni politiche».
Berlusconi aveva già deciso che il “nuovo” doveva sostituire il “vecchio” e stava ben attento a non farsi trascinare da Bettino nella tomba della prima Repubblica. Mai andato ad Hammamet, l’amico Silvio. Ingrato? Accorto. Attento a non andare contro l’opinione pubblica che nel 1992-94 sosteneva il rinnovamento di Mani pulite.
Poi piano piano la soglia del pudore s’abbassa. Oggi Craxi è da riabilitare e i socialisti (Fabrizio Cicchitto, Giulio Tremonti, Maurizio Sacconi, Renato Brunetta, Margherita Boniver, Giampiero Cantoni…) hanno ruoli importanti dentro il Pdl e dentro il governo. In fondo, l’idea del “contenitore”, a Silvio l’ha data proprio Craxi, quella lontana domenica d’aprile del 1993.
xShalom
Una risposta io me l´aspettavo da Faust. Ma il “tran tran” in questo blog e cosi, ne ho accennato ieri.Discuti con Tizio, ti risponde Sempronio, discuti con Sempronio ti risponde Caio , e poi anche tutti e tre insieme, la cosa non mi confonde piu´di tanto, OK, mi ci sono abituato oramai..
Per rispondere alla sua domanda , le diro´, per niente, non ci tengo per niente a sbandierarlo. Segua i discorsi, legga attentamente e si accorgera´che non e´cosi.-
–
Io avevo scritto , per delle cose che erano successe poco prima ,( un diverbio tra me e Peter e il pronto intervento di Controcorrente a favore di Peter), che nel blog ero l´unico Ebreo, “ed aggiungevo” , “almeno l´unico che la pensa in una certa maniera”, e lei mi capisce.
Se non ci fosse stato quel evolversi di una certa situazione, non avrei mai detto quella frase, a che pro´, forse ho mai scritto senza un motivo particolare “sono Ebreo”? Rodolfo
xShalom
In ogni caso lei ha tolto dagli impicci Faust, tranne che lui con il suo post ermetico non volesse intendere qualcos´altro.
Io non ho niente contro la solidarieta´, anzi. Rodolfo
X Faust
Se non hai letto la precedente richiesta la ripropongo.
Sai e potresti fornire il Conto Corr. di Medici senza frontiere di Haiti
Saluti e solidarietà
x Shalom…… e anche per chi ha orecchie…!!!
caro Shalom ,
…”come Sylvi è l’unica che ci tiene a sbandierare che è cattolica” …
Lei mi sta pestando un callo non dolens!!!
Io non sbandiero un bel niente, ho anche parlato onestamente di dubbi e travagli …che non sono di parto!
O per scrivere in questo blog bisogna nascondersi nelle catacombe?
Sempre a proposito di libertà di espressione!
O forse qui devono scrivere solo gli atei, gli anticlericali, i mangiapreti e coloro che odiano SRC?
Basta chiarirsi!
Ma se mi si deve, subdolamente, impedire di dire ciò che sono e ciò che penso…per paura di aggressioni virtuali….
In Yugoslavia ho vissuto con gli amici slavi la paura dello spione, la paura di raccontare una barzelletta non P,C!…
Grazie, non ci sto!
Sylvi
x80
l’unica indole, ipocrisia, idiozia e ‘debbennaggine’ (??e che c…lo e’? lei dovrebbe fare il consulente verbale del buon Camilleri per qualche romanzo ‘portuale’) che si mostrano insultando gli altri come fa lei sono le proprie. Punto.
Oltretutto, dimostra come sempre la sua mentalita’ ‘insulare’, diciamo cosi’ per PC. Secondo lei bisogna guardare al movente dell’offesa, dell’onta…ma certo, come per i delitti d’onore, che erano giustificati per il movente delle corna, nevvero?
Stendiamo un pietoso velo
Peter
xSylvi
cosa diceva aproposito delle pernacchie che fate in Friuli?!
su quel cartello pubblicitario che avete messo, ‘siete ospiti di gente unica’, non vi hanno scritto subito un bel prrrrrrrrrr?!
Ha presente Toto’?
Peter