La Lega chiama, Rosarno risponde. Con la stessa violenza e gli stessi discorsi contro gli immigrati che a suo tempo venivano fatti contro i nostri emigrati

Ciò che è avvenuto e sta avvenendo a Rosarno, nella Calabra lontana e da sempre programmaticamente abbandonata dallo Stato italiano ai poteri locali, in primis quello della malavita, non è il caso di commentarlo solo con la voce dello sdegno e della condanna. Così si farebbe il gioco dai razzisti, degli intolleranti, dei ministri dell’Interno che, come ha incredibilmente fatto Roberto Maroni, dichiarano che “c’è stata troppa tolleranza”. Il bilancio è pesante, certo: due immigrati di colore sono stati feriti alle gambe da fucilate sparate dai calabresi brava gente, altri cinque sono stati investiti con auto da altri calabresi “brava gente” e ce ne sono infine due che versano in gravi condizioni all’ospedale perché un gruppazzo di “calabresi brava gente” li ha presi a sprangate e bastonate. La distinzione tra sprangate e bastonate si riferisce al fatto che le bastonate si danno con bastoni di legno mentre invece le sprangate si danno con spranghe di metallo. Sì, avete letto bene: di metallo. Di quelle cioè che possono fracassare un cranio e spedire qualcuno all’altro mondo, come è avvenuto mesi or sono a Milano per mano di due baristi che hanno linciato immigrato reo di non avere pagato un pacchetto di biscotti. E infatti a Rosarno due uomini “extracomunitari” sono sulla soglia dell’altro mondo.

Ma per capire in quale barbarie siamo precipitati con questa vicenda, e verso quale precipizio ci stiamo avviando a passo di carica, bisogna avere sotto mano il libro appena edito in Francia con il titolo “Le massacre des Italiens”, che nella nostra lingua si traduce con “Il massacro degli Italiani”. Sì, avete letto bene: Il massacro degli Italiani. Con la I maiuscola perché non si tratta né di albanesi, né di rom e sinti, né di rumeni né dei “marocchini di merda” cari all’onorevole Sporkezio. Il libro si occupa di uno dei tanti capitoli che pur riguardando un massacro di nostri connazionali sono stati da noi “italiani brava gente” censurati e cestinati al pari delle centinaia di dossier e processi murati nel famoso “armadio della vergogna”. Meglio e più facile piangerci sempre e solo addosso, ora con gli alpini scomparsi in Russia e ora con le vittime delle foibe, dando però preferibilmente la colpa a chi non c’entra niente. Ma non divaghiamo.

Come ci ricorda l’autore del libro, Gérard Noiriel, il maggiore specialista francese di storia dell’immigrazione, il 17 agosto 1893 i nostri emigrati in terra francese per guadagnarsi il pane come lavoratori stagionali nelle saline d’Aigues-Mortes, in Provenza, sono presi d’assalto da una folla inferocita prima di lavoratori giornalieri francesi e poi anche di abitanti d’Aigues-Mortes. Il motivo della caccia all’italiano, durata una intera giornata è conclusa con 9 italiani uccisi, 15 pure uccisi ma fatti sparire e più di 50 feriti è lo stesso che ha innescato il dramma di Rosarno: la massa di lavoratori francesi pagati a giornata non ce la faceva a reggere il ritmo di lavoro degli stagionali italiani, quasi tutti torinesi, e perciò la molla della “concorrenza degli immigrati” ha fatto scattare la caccia e il massacro scatenando la xenofobia sempre in agguato: dalli allo straniero…..  Anche se a Rosarno hanno cominciato a protestare gli immigrati, contro le paghe da fame e la durezza dello sfruttamento, mentre ad Aigues Mortes hanno cominciato i lavoratori francesi, la sostanza non cambia: si tratta pur sempre di una rivolta contro gli immigrati, contro gli stranieri, contro “gli altri”, col solito ritornello caro ai nostri leghisti che “ci rubano il lavoro”. Poi, come sempre, si aggiunge la violenza che un po’ tutti i perbenisti, nazionalisti e tradizionalisti covano e che non vedono l’ora di poter sfogare con la scusa di una “causa giusta”.

Tempo fa il collega del Corriere della Sera Gianantonio Stella ha voluto ricordarci, con il libro “Quando gli albanesi eravamo noi”, quali calvari hanno dovuto sopportare spesso gli emigrati italiani in vari Paesi, compresi gli Usa. Fatica sprecata, almeno in parte, quella di Stella, visto cosa hanno covato e vomitato nel frattempo le viscere leghiste del profondo Nord anche nella Milano della “bela Madunina che te brili de luntàn”. Il libro di Noiriel casca quindi a fagiolo, è il miglior commento a quanto la pancia del profondo Sud ha vomitato ora a Rosarno. Con l’aggravante che mentre in Francia la malavita non c’entrava nulla, a Rosarno invece  c’entra eccome con la solita ‘Ndrangheta che sfrutta come bestie soprattutto gli immigrati spingendoli così alla protesta e che poi incita i “paesani” a reagire a fucilate, investimenti con auto, sprangate, bastonate
e altri begli atti di moderna civiltà e globalizzazione.

Direi che non c’è bisogno di commenti. Per capire. E per arrossire. E’ però utile riportare alcune frasi di interviste a Noiriel. E’ utile a futura memoria non solo per i drammi che si profilano nel Belpaese, ma anche per quelli in atto in Medio Oriente e altrove e per rinfrescarci la memoria su tragedie passate. “Per chi non possiede niente il richiamo all’identità nazionale diventa l’unico bene di cui andare fieri. Allora come oggi, chi si sente ai margini della società trova nella nazionalità un modo per valorizzarsi. Di qui il sentimento di superiorità nei confronti degli immigrati”. Il rischio è quindi che dagli arruolamenti facili e dalle violenze di “camicie brune” e “camicie nere” si passi a quelle delle “camice verdi” e annesse “ronde”… Pericolo più grave di quanto pensiamo se è vero che “per i più deboli, la violenza contro gli immigrati  il discorso xenofobo sono speso un modo per contestare l’ordine dello Stato. Ancora oggi affermare la propria xenofobia è un modo per sfidare i benpensanti e le istituzioni”. Sembra quasi il ritratto dei blablablà e dei rutti bossiani contro i “signoroni”.

Noiriel non la manda a dire. Spiega infatti: “Naturalmente sono le élite, vale a dire i politici e i giornalisti, che fabbricano le rappresentazioni collettive relative agli stranieri, che poi vengono adottate e interpretate in vario modo nei diversi ambiti della società”.

Noi italiani ci vantiamo di avere ben 100 milioni di nostri emigrati ai quattro angoli del mondo. Tralasciamo che se volessero applicare anche loro il “diritto al ritorno” applicato altrove con molta disinvoltura ne verremmo allagati e lo Stivale sprofonderebbe assieme alle sue isole. Il fatto è che l’emigrazione italiana nel mondo, di cui una volta ci vergognavamo anche perché quasi ovunque i nostri poveri emigranti erano disprezzati, oggi è idealizzata non solo in Italia, ma anche in Francia, Germania, ecc. Mica però perché ci vogliono bene. Il perché lo spiega Noiriel: “In realtà, tale visione idealizzata dell’immigrazione italiana viene spesso utilizzata per stigmatizzare la nuova immigrazione proveniente dall’Africa e dal mondo arabo. All’epoca agli italiani venivano fatti gli stessi rimproveri mossi oggi agli immigrati extracomunitari”.

Noiriel così conclude: “I tempi cambiano, ma la diffidenza nei confronti degli stranieri riprende sempre gli stessi discorsi”. La Lega e Rosarno dimostrano che ha pienamente ragione.

704 commenti
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  1. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    La Patrie dal Friùl è la storia e le radici; l’Italia è il presente che vorrei non si sgretolasse come le dogane dell’est; l’Europa è l’obbiettivo irrinunciabile per mio nipote.
    Per intanto fermiamoci; la carne al fuoco è già troppa.

    Ps: lei che ama il cinema non so se conosce un vecchissimo film : La guerra del fuoco-.
    Mi ha raccontato tante storie!!!
    Ma ognuno di noi recepisce secondo storia personale !

    mandi Sylvi

  2. Vox
    Vox says:

    RICONOSCERE ISRAELE

    OK. Ma sorge subito un problema di non facile soluzione:
    riconoscere l’Istraele del 1948, quella del 1967 o quella del 2010?
    O magari quella futura, che avra’ inglobato anche Gaza e West Bank?

    Inoltre, chi sarebbe disposto, “per pura bonta’ di cuore” o magari perche’ glielo chiedono i vari sionisti del mondo in modi che vanno dalla ghettizzazione alle bombe-fosforo, a rinunciare per sempre a vedersi riconoscere il diritto di tornare alla propria casa, al proprio uliveto, alla propria officina?
    O forse questo diritto ce l’hanno solo i friulani?
    O magari solo gli ebrei?

    Se e’ cosi’, lo dicano chiaro e tondo: gli ebrei israeliani sono piu’ uguali degli altri. Almeno ci risparmierebbero la demagogia e l’ipocrisia.

  3. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Sarebbe interessante sapere SOLO dove sono finiti i 1.500 milioni di euro(milleecinquecento milioni )che l’Unione europea ha donato all’Autorità palestinese dal 1995 al 2002.
    ——————
    Mi ricorda un film di Massimo Troisi, in cui ci si chiedeva: che fine hanno fatto i soldi del Belice?
    Piacerebbe ricevere una delucidazione.

  4. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La civiltà è cominciata con uno spazio privato nella caverna! (Sylvi).
    ————————
    Così è cominciato anche il capitalismo. Più che nella caverna, nell’orto. E’ con l’agricoltura che è nata la proprietà privata.

  5. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x AZ: la tendenza vira verso le macroregioni. E’ un orizzonte raggiungibile in tempi non molto lunghi.
    Sono sempre più convinto che sarà la tecnologia la salvezza dell’umanità, non il senso morale. Per il semplice fatto che la diffusione della tecnologia non darà più motivo di prevaricare, motivo che da sempre è di origini economiche. Il senso morale invece è legato all’indole delle persone e, finchè continueranno a nascere persone grette, egoiste, prepotenti, stupide, da quel lato non ci saranno miglioramenti riguardevoli. Un mondo tecnologicamente evoluto saprà classificare e collocare anche le pulsioni peggiori, sublimate in attività congeniali. Gli estremisti irragionevoli saranno certamente controllati elettronicamente o chimicamente. L’importante è che il metodo di controllo giunga quando la tecnologia sia matura, perchè se anticipa i tempi, si parlerà di condizionamento e di schiavismo. Decisamente non auspicabile.

  6. Peter
    Peter says:

    xMarco T.

    sei decisamente la persona piu’ irrazionale e contraddittoria del blog! i contendenti piu’ stretti sono Sylvi ed Alessandro , ma tu vinci la palma (senza offesa per tutti e tre).
    Orbene, ma ti rendi conto che auspichi un Grande Fratello chimico, elettronico, informatico…???
    E poi tale ‘controllo’ centrale non implica comunque un senso morale , come sempre relativo, quindi fallace, ed ancora piu’ fallce se pretende di essere assoluto?? e chi sarebbero gli estremisti, poi? come e chi li definirebbe?
    Il metodo di controllo giunga quando la tecnologia sia matura?? e che cavolo vuol dire? semmai e’ l’umanita’ a dover essere matura abbastanza per fare un uso equilibrato e consapevole delle nuove tecnologie, ergo il problema e’ ancora e sempre morale. Ma questo finora, dall’eta’ della pietra fino ad oggi, non e’ mai successo. E mai succedera’. E’ nella nostra natura animale, piuttosto predatoria, la tendenza a distruggere, prevaricare, invadere, conquistare, invidiare…e farci mettere in gabbia (chimica, elettronica o altro) e’ un rimedio peggiore del male. Provare per credere

    saluti

    Peter

  7. Rodolfo
    Rodolfo says:

    ” Il senso morale invece è legato all’indole delle persone e, finchè continueranno a nascere persone grette, egoiste, prepotenti, stupide, da quel lato non ci saranno miglioramenti riguardevoli”.

    Ma cosi, caro Marco, non si nasce. Si diventa.Non credo nemmeno all´indole, cos´e´una cosa che si mangia.L´uomo giusto si forgia, attraverso la famiglia e la scuola.
    Buonanotte a tutti

  8. Vox
    Vox says:

    FUNDS TO GAZA, WEST BANK, EAST GERUSALEM AND REFUGEES

    […] The European Commission
    has committed so far this year more than €550 million of assistance to the Palestinians, essentially in the following areas:

    a. Temporary International Mechanism (TIM) for direct assistance to the Palestinian population […]

    Window I – provides essential supplies and covers running costs for health, education and social services. It is implemented through the World Bank Emergency Services Support Programme (ESSP)

    Window II – ensures access to electricity, health care and sanitation through fuel delivery. It is entirely funded by the European Commission

    Window III – provides relief to vulnerable and poor members of the Palestinian society through direct cash assistance. Support goes to 77,000 low income cases (among public service providers) and 36,000 social hardship cases.

    In 2006 the European Commission made available a total of €101,75 million to the three TIM windows. In 2007 the Commission has so far committed €265 million through the TIM. PM S. Fayyad has requested a further extension until the end of December.

    b. Palestine refugees
    […]This funding is used to pay salaries for the Agency’s teachers, doctors and social workers and has allowed UNRWA to maintain its crucial services to the refugees.

    Palestine refugees in Lebanon are denied civil rights. More than half of them live in 12 official camps and their living conditions are extremely difficult: overpopulation, lack of access to quality basic services, unemployment, and poverty […]The €4million project for camp improvement should improve the access to basic social and health assistance and to improve the water and sanitation conditions in the camps. This can only be considered as a first phase of assistance while more aid may be necessary to fully cover the needs.

    c. Support to community services in East Jerusalem
    The EC support is provided to underpin the EU policy regarding East Jerusalem and deteriorating socio-economic situation of the East Jerusalem population due to the negative impacts of the construction of the separation barrier. The program will focus on social services to the East Jerusalem inhabitants.

    d. Humanitarian aid and food aid
    The European Commission provides humanitarian assistance to vulnerable Palestinians in the West Bank, Gaza Strip, Lebanon and Syria in the following sectors: food aid, emergency job creation, health, psycho-social support, water and sanitation and protection. Assistance is channelled through UN agencies, the International Committee of the Red Cross and NGOs. Given the high rate of food insecure Palestinian population (35% of the Palestinians), a separate allocation targets food aid and food security.

    e. Partnership for Peace
    This programme is aimed at promoting the Middle East Peace Process through direct civil society relationships and co-operation among actors from Israel, the occupied Palestinian territory and neighbouring countries.

    http://www.delwbg.ec.europa.eu/en/eu_and_palestine/overview.htm#2.1

  9. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Orbene, ma ti rendi conto che auspichi un Grande Fratello chimico, elettronico, informatico…???
    ——————
    x Peter
    Certo che me ne rendo conto. Ho specificato però un parametro importante: non è questo il momento per mettere in pratica certi mezzi di controllo.
    Quando, tra diciamo un centinaio d’anni o più, si sarà giunti all’uniformità economica derivata dalla diffusione tecnologica, si dovranno pur tarpare le ali a chi, spinto da pulsioni irrefrenabili, sia un pericolo reale per la gente.
    Non si può permettere a un leone, una tigre, un coccodrillo, di girare industurbati tra la gente e azzannare a piacimento, solo perchè anche loro sono creature di Dio. All’epoca, la tecnologia sarà in grado di identificare la gente nata con disequilibri pericolosi e saprà neutralizzarne in qualche modo gli effetti.
    Ho dichiarato specificamente che non è questo il momento, poichè si giungerebbe ad una schiavitù.

  10. Vox
    Vox says:

    Costerebbe molto di meno smettere di sostenere Israele, costringendola a ritirarsi almeno da parte dei territori occupati illegalmente, favorire la fondazione di uno stato palestinese indipendente che possa provvedere a se’ stesso.
    E dato che nel mare di Gaza e’ stato rinvenuto un grosso giacimento di gas (uno dei motivi per cui Israele vuole Gaza a tutti i costi), i palestinesi potrebbero anche avere di che essere indipendenti.

  11. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Rodolfo, mi dispiace contraddirti: l’indole è genetica, si eredita alla nascita.
    Sai quando si dice: ha il carattere della nonna, ha il carattere di papà…
    L’educazione è un sistema elaborato dall’indole. Esistono però persone che hanno evolutivamente lo stesso cervello di un coccodrillo, l’istinto dell’animale predatore. L’educazione guida questo tipo di istinto a mimetizzarsi. Come giudichi i costruttori delle mine antiuomo, i grandi inquinatori, i grandi sfruttatori che non arretrano nel’ammazzare, avvelenare, deturpare, per un loro immediato tornaconto economico? E’ gente che magari se la frequenti è colta, amabile, simpatica. Poi ti accorgi che in realtà sono vere e proprie bestie feroci, criminali pluriassassini.

  12. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Vox
    ammattiamo che per opera dello Spirito Santo, Israele si ravveda e ceda ai Palestinesi la metà del territorio o qualcosa del genere, magari anche solo i confini del ’67.
    A questo punto due sono le possibilità teoriche: i due stati si ignorano e vanno ognuno per i fatti suoi, oppure iniziano con gli scambi commerciali, magari persino con joint ventures.
    Il caso più probabile, data l’indole dei due popoli, è il secondo, perchè il denaro derivante dagli affari in comune piace a entrambi.
    Cosa succederebbe? Succederebbe che i due Stati diventerebbero una minaccia per le monarchie medioevali dell’area. Le quali, proprio perchè sono medioevali, faranno di tutto per riaccendere le ostilità, con attentati odiosi da entrambe le parti.
    E’ uno scenario improbabile? Io dico di no.

  13. Vox
    Vox says:

    @ MT
    La grande fiducia nella “salvezza” offerta all’uomo dalla tecnologia c’e’ gia’ stata tra la fine dell’800 e i primi del ‘900. La famosa Belle Epoque, sfociata poi, da un lato, nel futurismo e nel fascismo in Italia, e dall’altro nella I Guerra Mondiale.
    Per una volta concordo con Peter (post 356), il problema e’ morale. E aggiungerei economico-politico.

  14. Vox
    Vox says:

    @ MT
    perche’ mettere il carro davanti ai buoi?
    Si cominci con la creazione dei due stati. Gia’ questo sarebbe un miracolo nel quale, personalmente, credo assai poco.

  15. Vox
    Vox says:

    Swine flu ‘false pandemic’ claim

    Wolfgang Wodarg, a LEADING health expert says the swine flu scare was a “false pandemic” led by drugs companies that stood to make billions from vaccines.

    Wolfgang Wodarg, head of health at the Council of Europe, claims major firms organised a “campaign of panic” to put pressure on the World Health Organisation to declare a pandemic.

    He believes it is “one of the greatest medicine scandals of the century” — and has called for an inquiry.

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Vox
    Per una volta concordo con Peter (post 356), il problema e’ morale. E aggiungerei economico-politico.
    ——————
    Io direi solo economico.
    Tutto gira intorno all’economia, morale compresa.
    Con la pancia piena si è tutti bravi e buoni. Se si tarpano le ali a chi vuole troppo, introducendo una forbice che impedisca arricchimenti esagerati e contemporaneamente cauteli chi non è in grado di procurarsi reddito( in un capitalismo riveduto e corretto ciò è possibile, senza mortificare determinate aspettative di miglioramento e differenziazione economica), ecco che la morale viene automaticamente incorporata nela giustizia economica, che ha implicita la tranquillità sociale. Ci si scannerà solo durante le partite di calcio.

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La grande fiducia nella “salvezza” offerta all’uomo dalla tecnologia c’e’ gia’ stata tra la fine dell’800 e i primi del ‘900. La famosa Belle Epoque, sfociata poi, da un lato, nel futurismo e nel fascismo in Italia, e dall’altro nella I Guerra Mondiale.(Vox)
    ——————
    Non c’entra niente. La tecnologia è quel mezzo che affranca l’uomo dal suo essere un animale predatore. Non è ancora matura, certo, ma è ‘in progress’. Il primo passo sarà quello di rendere tutti energeticamente indipendenti, e tale traguardo lo intravedo in un ordine di tempo di decenni, come anche l’affrancarci da un gran numero di malattie.

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Vox, 367
    ——-
    Che la pandemia suina fosse una bufala, lo si diceva da tempo.
    C’è anche in Italia chi ci ha guadagnato su. Addirittura persino Emilio Fede se ne è scandalizzato, anche se per un attimo, durante il commento ad una notizia simile, frenando immediatamente la lingua nell’attimo in cui gli è venuto in mente che forse qualche nome importante della politica italiana avesse delle precise responsabilità.

  19. marco tempesta
    marco tempesta says:

    da Bbc news:
    Turkey has demanded that Israel apologise over what it called the “discourteous” way its ambassador was treated during a diplomatic meeting.
    Israel summoned Turkey’s ambassador to rebuke him over a TV series but ensured he was photographed on a lower chair.
    In response, Turkey has summoned the Israeli ambassador to Ankara to express its “annoyance”.
    ——————
    Hanno fatto sedere l’ambasciatore turco su una sedia notevolmente più bassa di quella dell’interlocutore israeliano.
    La Turchia ha chiesto le scuse di Israele.

  20. Controcorrente
    Controcorrente says:

    frenando immediatamente la lingua nell’attimo in cui gli è venuto in mente che forse qualche nome …………..!!

    Non mi sembra che Fede si aduso frenar la lingua , soprattutto quando espleta certe funzioni!

  21. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Sharon ha sì sgomberato Gaza, ma ha evitato accuratamente di concordare tempi e modi con L’Autorità nazionale palestinese. Ciò che è successo dopo è stato quindi quasi inevitabile, comunque prevedibile, e c’è da supporre che non sarebbe successo se Sharon si fosse coordinato con l’Anp. La giornalista e docente israeliana Tanya Reinhart, come ho detto più volte, ha documentato nel libro “Distruggere la Palestina” le molte azioni a base di “omicidi mirati” (condannati dall’Onu e molto criticati anche dall’associazione degli avvocati israeliani) di Sharon per far saltare le tregue con i palestinesi in modo da provocare la prevedibile risposta violenta di Hamas. A conti fatti, e a confrontare le carte geografiche – compresa quella da lei inviata – del territorio che avrebbe dovuto avere lo Stato palestinese nel ’48, e quello sempre più piccolo che avrebbe potuto avere negli anni successivi, con il miniterritorio a macchie di leopardo nel quale i palestinesi sono stati ridotti oggi, verrebbe da pensare che abbia ragione Reinhart a voler condensare quel il titolo del libro la reale politica dei vari governi israeliani.

    L’ex alto dirigente dell’italiana Eni Benito Li Vigni nei suoi libri ha ricordato che la nostra azienda nazionale di idrocarburi aveva progettato un grande impiano di concimi chimici in Palestina, capace di dar lavoro a ben 20.000 persone, e aveva raggiunto un accordo con il presidente iraniano Khatami perché rifornisse Israele del petrolio necessario a farlo funzionare. Ma fu Sharon a silurare l’accordo. E non le riferisco la reazione furibonda e indignata di un alto dirigente ebreo dell’Eni di fronte al “Niet!” di Sharon.
    Per carità, Israele fa il suo gioco, la sua politica, certo non più pulita e non più sporca di quella di tutti gli altri Stati quando sono molto più forti dei loro avversari. Io non giudico, ripeto, Israele, quelli sono affari degli israeliani. Ma giudico, molto negativamente, la molto cinica politica dell’Europa e degli Usa, che consiste nel far fare a Israele, come dice una mia amica israeliana che vive vicino al confine con il Libano, “il lavoro sporco” per noi. Temo sia una politica che in qualche modo ci costerà cara.

    Il 1° febbraio Berlusconi andrà in Israele, pare voglia tenervi una “riunione strategica” del governo italiano con quello israeliano. Strana “strategia”, visto che una simile riunione NON è mai stata fatta con nessun governo della Comunità Europea e neppure con quello degli Usa, non trova? I radicali italiani, con Pannella in testa, premono per l’ingresso di Israele nella Nato e nella Comunità Europea, appoggiati in questo dai settori del PdL molto vicini a personaggi come Fiamma Nierenstein. A parte altre considerazioni, che per educazione mi astengo dal fare, tutto ciò è la migliore dimostrazione del fatto che gli israeliani in realtà sono in massima parte europei o comunque occidentali, eccetto i falashà e il milione e mezzo di cittadini israeliani di etnia araba. Non parlo di DNA, di cui non mi interessa nulla perché non sono mai stato razzista, ma di appartenenza per formazione e interessi concreti. Tutto il gran parlare di bibbia e Shoà per legittimare quanto è avvenuto e quanto ancora avviene – e avverrà! – viene strumentalizzato per coprire una nuova forma di colonialismo occidentale, per giunta in una zona del mondo dove, ripeto, da Napoleone a Lawrence “d’Arabia” fino a Bush sono due secoli che la calpestiamo a piacimento, non sono certo quelle popolazioni ad averci dato dei fastidi da vari secoli. O no?
    Lei pensa davvero che tutto ciò sarà senza conseguenze anche per noi? Ne dubito, visto che mi pare sia una persona intelligente.
    Un saluto.
    pino
    P. S. E guardi che dall’interno della dirigenza militare israeliana mi è stato fatto sapere che dietro vari attentati degli ultimi tempi in Iran “ci sono all’opera vari Paesi occidentali”. Se in Iran non si riesce quanto prima a buttar giù il regime clericale saranno perciò dolori.

  22. Controcorrente
    Controcorrente says:

    IL FETICCIO DELLA TECNOLOGIA…
    come unico “mezzo “in cui riporre le speranze di risolvere i problemi del mondo..

    Volevo scivere un lungo “post” pistolotto, che narrasse dei pro e dei contro sulla tecnologia nella storia, quindi dell’aratro in ferro,alla staffa, per non parlare dell’antica ruota…fino a Galileo e poi…dal gladio, al giavellotto, all’arco..e via discorrendo…
    Ma poi mi sono detto ,perchè tediare i partecipanti al Blog, con un Bignami ,oltrettutto magari malscritto….!!e soprattutto trito e ritrito di cose ovvie ed evidenti , meno che a quelli che non le sanno vedere,perchè il loro cervello è già di silicio al posto del carbonio..

    Quando è molto più semplice, ma molto più semplice ricordarsi che una delle più semplici tendenze umane è .” quando non si capisce più una sega di quello che ci circonda, è inventarsi Un DIO e riporre in lui le nostre speranze…evitando di “guardare alla realtà dei fatti che se pur spiacevole è quella che è…!!

    In fondo ognuno è libero di inventarsi nuovi Dei, a piacimento evitando, per restare “bambino” cioè prigioniero delle proprie “fobie”evitare quindi il passo più duro..emanciparsi!

    In attesa che qulcuno scopra che la legge dell?entropia è una cazzata,in attesa che si fabbrichi un cervello al silicio,(magari qualcuno già c’è e noi non lo sappiamo) e vaghi libero negli spazi siderali immensi…beh per il momento
    PREGHIAMO LA NUOVA SANTA!!
    SANTA TECNOLOGIA AIUTACI TU !

    AMEN
    PREGATE FRATELLI!!
    E buona notte
    cc

  23. VOX
    VOX says:

    = MT
    Un capitalismo “dal volto umano” e’ impossibile, perche’ si fonda in partenza su basi ingiuste. Un sistema le cui stesse fondamenta sono sbagliate sara’ sempre pronto a diventare il mostro attuale, liberatosi dai freni a cui lo costringeva il blocco socialista.

  24. Vox
    Vox says:

    Se in Iran non si riesce quanto prima a buttar giù il regime clericale saranno perciò dolori.
    Pino

    A me sembra che saranno veramente dolori se gli USraeliani e accoliti riusciranno a operare il cambio. Questi cambiamenti ogni paese se li deve fare da solo. I favoriti fantocci tipo Karzai o Saakashvili, voranno solo arricchirsi personalmente, facendo gli interessi degli Usraeliani nell’area, anzicche’ quelli dell’Iran e sara’ l’intero popolo del medioriente a pagare duramente. Quindi, al contrario, sarebbe auspicabile che l’attuale governo iraniano regga il piu’ a lungo possibile.

  25. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Ahh dimenticavo…
    Visto che siamo nel paese dell’amore e della libertà..non vorrei dimenticare che si possono sempre e liberamente invocare a scelta , i larii del santo Friuli, i santi patroni, san gennaro ovviamente in testa ,c’è ampia libertà di scelta!!!

    2notte !!

  26. sylvi
    sylvi says:

    “lei confonde la famiglia, il focolare domestico, le quattro mura private, con la nazione o paese..” Peter

    x Peter

    Ecco dove sta la differenza fra noi due.
    Lei ammette una famiglia e un focolare domestico “privato”, quelli fuori restino fuori?
    Se dobbiamo aprire le regioni, gli stati e i continenti, finanche i mondi, perchè non la famiglia?
    Quello resta l’unico privee? Dove magari continueremo a scannarci come d’ uso?
    Se conosce qualche russo, o qualsiasi altro uscito dal comunismo, si faccia spiegare come vivevano nei palazzi con cucina e cessi in comune, con scale sozze perchè nessuno le scopava ( tocca al vicino), con il capo scala che ti controllava anche le mutande…e molto altro!
    C’era l’internazionalismo, per Tito i non allineati, aperti, ma la “privacy”del focolare domestico e delle quattro mura era salva!!!!!!

    E la irrazionale sarei io a contendermi il 2° e 3° posto con Alessandro, cosa che mi fa onore?
    Solo che sicuramente io sono ” le scarpe grosse” e lui è “il cervello fino”!

    Buonanotte Sylvi

  27. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x VOX

    Certo. Però teniamo presente che per esempio l’unità d’Italia è stata fatta da un gruppo di invasori, i garibaldini, di Stati sovrano aiutati anche da soldi esteri. Che la rivoluzione russa ha avuto un aiuto dagli imperi centrali che hanno spedito a Mosca su un vagone piombato Lenin. Che l’indipendenza degli Usa è stata raggiunta anche tramite l’aiuto di truppe francesi. Ecc.
    L’Iran è una grande e civile nazione di antichissima civiltà. Non credo si farebbero comprare da una “rivoluzione arancione” pagata dallo zio Sam. Andrebbero per la loro strada. Perfino i talebani hanno preso gli aiuti, ma poi hanno detto grazie a modo loro. Non solo a Napoli c’è il proverbio “Accà nisciun’è fess'”.
    ‘Notte.
    pino

  28. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Un post per Sylvi con riferimento al suo (380) non passa
    Provo a pezzi

    Mia nonna mi diceva “per forza non si fa nemmen l’aceto, se non c’è il vino bono e “la madre” l’aceto non viene”.

    Quando mi porti come esempio di organizzazione comunista l’ex unione sovietica, mi dici che il balsamico di Modena non è buono perché quello fatto con un vinello che ha messo i “fiori” fa letteralmente schifo.
    L’unione Sovietica è stato un tentativo, una rivoluzione presa al volo, partita così così, in un paese immenso, tecnicamente arretrato, culturalmente impreparato, attuata da una minoranza di operai in un paese di contadini. Conteneva quindi già in se i germi della futura burocratizzazione e dell’involuzione che ebbe presto con lo stalinismo, è quindi finita malissimo e non poteva che essere così.
    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  29. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    2 proviamo una seconda parte

    Questo non vuol dire che anche alcune forme di organizzazione sociale di base non tradizionali come quelle che tu descrivi e critichi, non possano funzionare a priori. Certo non in forme standardizzate ed imposte dall’alto, se però si organizzano certe forme di collaborazione, di utilizzo di spazi ed attrezzature comuni, come una lavanderia o delle sale lettura o dove fare riunioni o feste, non andrei molto oltre, la cosa può funzionare.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  30. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Mi era sfuggito la solitaarolina che va staccata lo, rimettoil post per intero
    __________________
    Cara Sylvi
    Mia nonna mi diceva “per forza non si fa nemmen l’aceto, se non c’è il vino bono e “la madre” l’aceto non viene”.

    Quando mi porti come esempio di organizzazione comunista l’ex unione sovietica, mi dici che il balsamico di Modena non è buono perché quello fatto con un vinello che ha messo i “fiori” fa letteralmente schifo.
    L’unione Sovietica è stato un tentativo, una rivoluzione presa al volo, partita così così, in un paese immenso, tecnicamente arretrato, culturalmente impreparato, attuata da una minoranza di operai in un paese di contadini. Conteneva quindi già in se i germi della futura burocratizzazione e dell’involuzione che ebbe presto con lo stalinismo, è quindi finita malissimo e non poteva che essere così.
    Questo non vuol dire che anche alcune forme di organizzazione sociale di base non tradizionali come quelle che tu descrivi e critichi, non possano funzionare a priori. Certo non in forme standardizzate ed imposte dall’alto, se però si organizzano certe forme di collaborazione, di utilizzo di spazi ed attrezzature comuni, come una lavanderia o delle sale lettura o dove fare riunioni o feste, non andrei molto oltre, la cosa può funzionare.
    Del resto in questo non c’è niente di nuovo, succedeva un tempo nei borghi contadini con il pozzo ed il forno comuni, ed ognuno lasciava il forno spazzato ed il pozzo tappato, il problema della pulizia delle scale c’è anche nei nostri condomini e ci sono due soluzioni, si fanno i turni e si rispettano, o si mette mano in tasca e si paga qualcuno per farlo.
    Quindi, per favore, non mi ridurre il fallimento del socia-lismo ad un problema di pulizia delle scale, che casomai è il contrario.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  31. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    L’aceto balsamico di Modena…io lo uso.
    Monari Federzoni Balsmic Vinegar of Modena.
    Concentrato d’uva.

    E’ aspretto, percio’ lo uso limitatamente.
    Quale mi consigli?
    Qui ce ne sono diversi, cambiano di sovente secondo il consumo.
    Quello di Modena e’ sempre presente.

    Lo uso per insalate e non aggiungo sale.

    Grazie.
    Buona notte,
    Anita

  32. Anita
    Anita says:

    x Antonio

    Solo per curiosita’.
    Tu scrivi:

    “…. il problema della pulizia delle scale c’è anche nei nostri condomini e ci sono due soluzioni, si fanno i turni e si rispettano, o si mette mano in tasca e si paga qualcuno per farlo.”
    ____________________________________

    Per me e’ una novita’.
    Sia a Milano che in Piemonte ed anche a Siracusa, le scale, cortili e ascensori erano a carica dei portinai.

    Ogni tanto facevano il “sand blasting” sulle scale di marmo e pagavamo per il servizio a parte, cosi’ per i ripari esterni, oltre alla quota mensile.

    Il palazzo in Piemonte non era stato costruito tanto bene, dopo pochi anni hanno dovuto iniziare un mucchio di ripari seri, balconi, persiane, tetto, impianti elettrici, non finivano mai.
    Non vedevo l’ora di liberarmene, mi costava parecchio ed era in usufrutto per l’ultima amica di mio papa’.

    Ciao, Anita

  33. ber
    ber says:

    …e già,…c’è nella vita chi è più fortunato e chi meno,…
    di tre autisti:Schifani,Cuffaro e Ciancimino,…due diventano pezzi grossi da novanta e,…invece,il collaboratore di giustizia,..
    il terzo,viene deriso.
    Il “grande stato” che non da tregua alla ‘ndrangheta,…
    siamo finiti,…(ma forse ci siamo sempre stati),…NELLA MERDA.

    Biongiorno a tutti,Ber

  34. sylvi
    sylvi says:

    caro AZ,

    tu parli di alcune attività in comune, nell’ambito di piccoli centri però, perchè in citta è tutto più complicato dagli spazi esigui, dalle strutture murarie che sono il trionfo del cartongesso!

    Ricordo che la nonna, per l’Epifania faceva la Pinsa, la si trova ancora nei negozi a Venezia.
    Ne faceva in quantità semi industriale e le portava al forno comune.
    Ero bambina ma ricordo le discussioni delle donne sui tempi di uso, su chi puliva e chi no!
    Ma questa è cronaca.
    Io ho visto a Zara e a Spalato questi vecchi palazzi, bellissimi, ridotti a celle per monaci, o meglio ad alveari di vespe impazzite!
    La dignità della persona era ridotta al lumicino.
    L’uguaglianza che auspichi tu, magari coniugata con la libertà,
    ha il difetto di non considerare la diversità degli individui e di escludere che gli stessi possano progredire per proprio merito e capacità.
    L’uguaglianza come soddisfacimento di bisogni materiali che tu auspichi è ben altro che l’uguaglianza di opportunità che però contiene in sè già le differenze di intelligenza, di capacità, di volontà di progredire…tu, e insieme con te, le idee che tu avanzi, negano la speranza nel domani e questo è successo in Russia e ovunque.

    Se mi parli di controllo dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo…tu sai che lo Statuto dei lavoratori di Giugni è uno dei più favorevoli al lavoratore che esistono in Europa!
    Sai anche che i lavoratori, la maggioranza, tutelati, ne hanno approfittato a iosa , spesso danneggiando il collega oltre al datore di lavoro e con la benedizione del sindacato, anche lui tutelato.
    Abbiamo provato a nazionalizzare anche i pelati Cirio e abbiamo visto come è andata.
    Le liberalizzazioni sregolate hanno portato alla crisi odierna.

    Non sono nessuno per proporre soluzioni, ma deve esistere un bilanciamento fra sviluppo delle capacità intellettive individuali e giustizia sociale e questa ricetta non può essere universale se non in pochissimi articoli che ci sono già sui Diritti dell’uomo e del cittadino.
    Mi ripeto: mancano i controlli…ma i controllori sono …uomini corruttibili come gli altri e sotto tutti i cieli!

    Cenno personale: il mio stipendio era uguale in tutta la Penisola, per chi lavorava, per chi era sempre malato, per chi non studiava, per chi odiava quel lavoro…
    Spessissimo, dagli stessi genitori, mi sentivo dire : ma chi glielo fa fare, guardi gli altri!
    A volte era frustrante, altre ero cosciente, assieme al mio gruppo, di contribuire a reggere un mattone di società!
    Era la nostra paga!

    Ne abbiamo, anzi ne hanno, di strada da fare!

    ciao Sylvi

  35. ... anche mt, si sarebbe comportato cosiii!!
    ... anche mt, si sarebbe comportato cosiii!! says:

    New York, tassista fa 400 chilometri
    per restituire 14.500 euro a italiana

    NEW YORK – Una storia che sembra un film. E’ la vicenda di Felicia Lettieri, una pensionata italiana di 72 anni. Che ha ricevuto il regalo più bello di Natale da un tassista bengalese di New York: Mukul Asaduzzamman le ha restituito il portafoglio con dentro 14.500 euro che la donna aveva dimenticato alla vigilia nella sua vettura.

    Ma a rendere particolare il gesto del tassiste è il fatto che il giovane è stato costretto a fare avanti e indietro tra Manhatatn e la punta estrema di Long Island, Patchogue, 4 volte per un totale di 400 chilometri, prima di trovare la donna, che risiedeva da alcuni parenti. A conferma del lieto fine Asaduzzamman, 28 anni studente di Medicina di Queens, ha anche rifiutato qualsiasi ricompensa.

    (13 gennaio 2010) Tutti gli articoli di Esteri

  36. Faust... anche mt, si sarebbe comportato cosiii!!
    Faust... anche mt, si sarebbe comportato cosiii!! says:

    Risposta.:

    SI !!
    Felicia Lettieri, una pensionata italiana di 72 anni.

    Sembra originaria di bisceglie… (Tutte le pensionate italiane a New York… sono biscegliesi… ) Non poteva essere x altra ragione!!
    Faust

  37. Anna Maria Selini per il giornale l'Unità: difficilissimo laurearsi a Gaza
    Anna Maria Selini per il giornale l'Unità: difficilissimo laurearsi a Gaza says:

    La difficilissima laurea di una ragazza palestinese
    di Anna Maria Selini

    Vivere a Gaza significa anche laurearsi in Chiesa. Un altare al posto della cattedra e i fedeli a fare le veci dei colleghi di facoltà. È più o meno quello che è successo a Berlanty Azzam, una studentessa ventiduenne, divenuta simbolo delle restrizioni di movimento imposte da Israele agli abitanti della Striscia. Dopo essere stata allontanata dalla Cisgiordania, bendata e ammanettata, perché studiava «clandestinamente » all’Università cattolica di Betlemme, Berlanty ha finalmente ricevuto il diploma in business administration dal vicerettore Peter Bray e dell’arcivescovo Antonio Franco, nunzio apostolico vaticano in Terra Santa. Il tutto nella Chiesa della Sacra famiglia di Gaza city. «Per me è un giorno bellissimo – ha commentato – e allo stesso tempo triste, perché non mi sono potuta laureare con i miei colleghi di università.Ma ho sfidato l’occupazione e ce l’ho fatta, nonostante tutte le difficoltà». Nel 2005 Berlanty ottiene un permesso religioso, in quanto cristiana, per recarsi a Betlemme. Lì si iscrive all’Università cattolica, la più importante della Cisgiordania, senza fare mai ritorno a Gaza, finché un giorno, a tre esami e due mesi dalla laurea, incappa in un checkpoint volante. «Mi trovavo a Ramallah, di ritornodauncolloquio di lavoro – racconta – e dopo aver controllato la mia carta d’identità, i soldati mi hanno prima trattenuto per sette ore senza dirmi nulla e poi nella notte mi hanno condotto al valico israeliano di Eretz». «Dal 2000 Israele ha aumentato le restrizioni tra Gaza e la Cisgiordania, specie per gli studenti – spiega Sari Bashi, direttrice dell’ong israeliana Gisha, che difende i diritti di movimento dei palestinesi e che ha fornito assistenza legale a Berlanty -. Anche quando non ci sono singole informazioni contro di loro, come in questo caso, soprattutto per l’età, vengono considerati un profilo a rischio. Si ritiene che in Cisgiordania potrebbero decidere di iniziare un’ attività ostile: università e importanti istituzioni accademiche sono ritenute serre per terroristi in erba e per questo si vieta a tutti gli studenti di entrare». «Ci risulta che Berlanty avesse fatto richiesta di iscriversi all’università di Betlemme, ma era stata rifiutata – replica Guy Inbar, portavoce del Cogat, l’organo che coordina le attività governative israeliane nei territori occupati -. Poi ha ottenuto un permesso di entrata per motivi personali, di soli cinque giorni, e quindi per noi non era autorizzata a rimanere».

    In dicembre il tribunale militare (Gaza è un territorio assediato) si era definitivamente pronunciato sul caso, negando a Berlanty il permesso di studiare a Betlemme. Da allora l’ateneo ha adottato tutti gli escamotage possibili per aiutarla, come esami in videoconferenza e via internet, fino all’arrivo della delegazione per la consegna del diploma a Gaza. «L’università – ha dichiarato il vicerettore – non poteva permettere che l’esercito israeliano le impedisse di laurearsi». MaBerlantynonèl’unica. «Avevamo centinaia di ragazzi provenienti da Gaza – ricorda Jack Curran, vicepresidente per lo sviluppo dell’Università cattolica di Betlemme- oggi c’è solo lei. Le autorità israeliane avevano assicurato che avrebbero valutato caso per caso, ma per qualche strana ragione dal 2007 nessuno studente, dopo aver passato i nostri test di ingresso, ha ricevuto il permesso di entrare». Prima del 2000, secondo Gisha, erano 15 mila gli studenti che da Gaza si recavano in Cisgiordania, anche perché alcune facoltà non sono presenti dentro la Striscia. Si calcola, invece, che siano 25 mila le persone con un documento di Gaza che vivono e lavorano in Cisgiordania, col rischio perenne di essere scoperti e deportati come Berlanty. Dopo che Hamas ha preso il potere nel 2007, le restrizioni alla libertà di movimento hanno subito un’ulteriore stretta ed oggi si può raggiungere la Cisgiordania solo in casi di estrema necessità medica e umanitaria. «Ironicamente per uno studente di Gaza è più facile studiare all’estero (cosa comunque difficile) che in Cisgiordania – conclude Bashi – come se per Israele fossero due stati diversi enon due parti dello stesso territorio ».

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    (La Lega chiama …)
    Uroburo, e anche lei, avete affermato che la pulizia etnica dell’Istria è stata buona cosa sylvi { 12.01.10 alle 19:10 }
    —————————
    Cara Silvy,
    le rispondi seriamente controllando la voglia di mandarla all’inferno [o quella, ancora peggiore, di non aver più voglia di sporcarmi le mani con una TdC come lei, come mi dico nei momenti di irritazione]. E’ vero che in un blog bisogna riassumere, però si dovrebbe anche cercare di capire l’insieme delle argomentazioni dell’interlocutore e non solo la conclusione finale.

    NOI ITALIANI abbiamo iniziato la II guerra mondiale con tre aggressioni non provocate e del tutto ingiustificate: abbiamo aggredito una Francia ormai agonizzante, abbiamo aggredito una Grecia a cui non avevamo nulla da prendere (soprattutto perché non aveva nulla da offrirci: erano ancora più poveri di noi), abbiamo aggredito la Iugoslavia al seguito dell’attacco tedesco. Negli ultimi due paesi ci siamo trovati coinvolti in una guerra repressiva che, soprattutto in Iugoslavia, abbiamo condotto con la solita ferocia che avevamo già mostrato in Africa nei sessant’anni precedenti: fondamentalmente con stragi in massa e distruzioni di una ferocia nazista.
    Questa guerra, iniziata da noi, l’abbiamo perduta. Alla fine della guerra gli altri ci hanno presentato il conto, ed è stato un conto ancora generoso perché avrebbero potuto chiederci anche di più.
    Noi italiani – tutti, in blocco, come nazione – dovevamo pagare per quello che avevamo fatto ed abbiamo pagato. Naturalmente hanno pagato alcuni e non altri, COME SEMPRE hanno pagato le zone di frontiera perchè prendersi Firenze o Roma era un po’ più difficile. Checchè lei ne dica non hanno pagato solo gli istriani, hanno pagato anche i liguri, ma in Venezia Giulia si è pagato di più perché da quelle parti, in Iugoslavia, gli italiani avevano commesso le porcherie maggiori.
    Delle quali non hanno mai chiesto scusa a nessuno anzi hanno nascosto, e nascondono tuttora, le loro criminali responsabilità; messe in atto non solo dagli sgherri fascisti ma anche dall’esercito regolare.

    Io non ho mai né detto né pensato che la pulizia etnica (qualunque pulizia etnica) sia una “buona cosa”, per la banale ragione che coinvolge persone che, solitamente, non hanno fatto proprio nulla: donne, vecchi e bambini.
    Ma da circa un secolo a questa parte, con il sorgere del nazionalismo, (cultura con la quale personalmente non ho mai avuto nulla a che spartire a differenza di lei che invece sostanzialmente la condivide), si tende a volere degli stati con popolazioni “pure”. Questo a maggior ragione quando si hanno delle gravi ragioni nei confronti di altri com’è accaduto alla fine della II GM.
    Italiani e tedeschi (e non solo loro ma anche ungheresi e romeni) hanno pagato per i loro errori e per le loro colpe. E siccome le colpe sono state gravissime il prezzo è stato alto.

    Io ho detto solo questo e null’altro. Naturalmente non pretendo che lei possa capire, mi aspetto quindi risposte che non c’entrano nulla con il tema, come al solito.
    Un saluto U.
    PS. Sui palestinesi risponderò in altro momento.

  39. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Anita,

    siìin effetti hai ragione, a Torino a Barriera di Milano ai tuoi tempi , tutte le case avevano un Portinaio!
    Chissà perchè si perdono certe buone abitudini con il tempo!
    Mah?
    Grazie per le foto!

    cc

  40. Peter
    Peter says:

    xUroburo

    suvvia, quanta furia con la povera Sylvi!
    Una sola breve nota per quanto mi riguarda. Lei dice giustamente che anche l’esercito regolare italiano si sporco’ le mani. Pero’ coi tedeschi ha sempre usato due pesi e due misure, ha sempre detto che i soli a commettere le porcherie furono ‘i nazisti’, ovvero SS. Non ho mai creduto fosse vero. Peraltro erano tutti nazisti, dato che ogni soldato tedesco doveva prestare giuramento di fedelta’ al fueher

    un saluto

    Peter

  41. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    mannò, ho risposto alla Silvy seriamente e con calma. Ho solo detto quel che mi fa pensare nei momenti di irritazione, ma era solo un esempio.
    Quanto ai crucchi, io ho piuttosto detto che l’esercito regolare (la Wehrmacht, per intenderci) si comportò abitualmente nel rispetto delle leggi di guerra. E comunque in modo piuttosto diverso dal comportamento abituale delle SS, compreso le Waffen SS.
    I crimini tedeschi vennero commessi principalmente dalle SS (diverse dalle Waffen SS che ne erano il corpo combattente), dalla Gestapo e soprattutto dagli Ensatzgruppen (a loro volta suddivisi in Sonderkommando, lo dico perché sono nomi noti ma spesso confusi) che però agivano soprattutto all’Est.
    Molti responsabili tedeschi si rifiutarono di mettere in atto le direttive hitleriane.
    Tenga però presenta una cosa: secondo le leggi di guerra di allora le rappresaglie (compreso prendere degli ostaggi da fucilare in caso di attacchi) erano legittime. Naturalmente non erano illegittime i massacri e le distruzioni di villaggi interi come a Oradour sur Glane o Marzabotto.
    Dico questo non tanto per difendere i crucchi quanto per far vedere che il mondo tedesco era molto più composito e frammentario di come noi ci immaginiamo. Ad esempio gli ufficiali di professione tedeschi, soprattutto i luterani prussiani (gli junker), erano generalmente antinazisti. I nazisti erano soprattutto gente che non aveva mai fatto parte dello Stato Maggiore.

  42. Linosse
    Linosse says:

    X M.T. 371
    “Non c’entra niente. La tecnologia è quel mezzo che affranca l’uomo dal suo essere un animale predatore. Non è ancora matura, certo, ma è ‘in progress’”

    Nella situazione odierna l’animale predatore è la stessa tecnologia nell’industria e nell’agricoltura.
    C.C. nel suo piccolo(orticello) ti può tranquillamente illustrare i “vantaggi” tecnologici ortofrutticoli ,in altri settori ha fatto passi da giganti,nelle ultime guerre usano armi intelligenti ad elevati QI(stanno pensando di iscriverle all’Università)
    Un piccolo rinfresco per la memoria:
    1ª guerra mondiale-24/07/1914 fine 11/10/1918
    2ª guerra mondiale01/091939 fino a 8/05/1945
    Attuali
    in Afganistan inizio 07/10/2001 fine??????????
    in Irak inizio marzo 2003 fine???????????????????
    Dimenticavo quella recentissima in Yemen cheha fatto “meritare” un premio Nobel per la Pace ad Obama!
    Ah la tecnologia “in progress” meglio del Cynar contro lo stress della vita moderna!
    Saluti tecnologici(fatti dal P.C.)
    L.

  43. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Nella riforma della giustizia che il governo intende mettere a punto “riproporremo l’inappellabilita’ per le sentenze di assoluzione in primo grado”. Lo ha detto Silvio Berlusconi al termine del Consiglio dei ministri.

    Io sarei per essere di manica larga..abbondiamo
    FACCIAMOLO PURE PER LE CONDANNE..!
    Siamo ecumenici , perbacco!
    Così ci togliamo un pò di processi!

    cc

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