La Lega chiama, Rosarno risponde. Con la stessa violenza e gli stessi discorsi contro gli immigrati che a suo tempo venivano fatti contro i nostri emigrati
Ciò che è avvenuto e sta avvenendo a Rosarno, nella Calabra lontana e da sempre programmaticamente abbandonata dallo Stato italiano ai poteri locali, in primis quello della malavita, non è il caso di commentarlo solo con la voce dello sdegno e della condanna. Così si farebbe il gioco dai razzisti, degli intolleranti, dei ministri dell’Interno che, come ha incredibilmente fatto Roberto Maroni, dichiarano che “c’è stata troppa tolleranza”. Il bilancio è pesante, certo: due immigrati di colore sono stati feriti alle gambe da fucilate sparate dai calabresi brava gente, altri cinque sono stati investiti con auto da altri calabresi “brava gente” e ce ne sono infine due che versano in gravi condizioni all’ospedale perché un gruppazzo di “calabresi brava gente” li ha presi a sprangate e bastonate. La distinzione tra sprangate e bastonate si riferisce al fatto che le bastonate si danno con bastoni di legno mentre invece le sprangate si danno con spranghe di metallo. Sì, avete letto bene: di metallo. Di quelle cioè che possono fracassare un cranio e spedire qualcuno all’altro mondo, come è avvenuto mesi or sono a Milano per mano di due baristi che hanno linciato immigrato reo di non avere pagato un pacchetto di biscotti. E infatti a Rosarno due uomini “extracomunitari” sono sulla soglia dell’altro mondo.
Ma per capire in quale barbarie siamo precipitati con questa vicenda, e verso quale precipizio ci stiamo avviando a passo di carica, bisogna avere sotto mano il libro appena edito in Francia con il titolo “Le massacre des Italiens”, che nella nostra lingua si traduce con “Il massacro degli Italiani”. Sì, avete letto bene: Il massacro degli Italiani. Con la I maiuscola perché non si tratta né di albanesi, né di rom e sinti, né di rumeni né dei “marocchini di merda” cari all’onorevole Sporkezio. Il libro si occupa di uno dei tanti capitoli che pur riguardando un massacro di nostri connazionali sono stati da noi “italiani brava gente” censurati e cestinati al pari delle centinaia di dossier e processi murati nel famoso “armadio della vergogna”. Meglio e più facile piangerci sempre e solo addosso, ora con gli alpini scomparsi in Russia e ora con le vittime delle foibe, dando però preferibilmente la colpa a chi non c’entra niente. Ma non divaghiamo.
Come ci ricorda l’autore del libro, Gérard Noiriel, il maggiore specialista francese di storia dell’immigrazione, il 17 agosto 1893 i nostri emigrati in terra francese per guadagnarsi il pane come lavoratori stagionali nelle saline d’Aigues-Mortes, in Provenza, sono presi d’assalto da una folla inferocita prima di lavoratori giornalieri francesi e poi anche di abitanti d’Aigues-Mortes. Il motivo della caccia all’italiano, durata una intera giornata è conclusa con 9 italiani uccisi, 15 pure uccisi ma fatti sparire e più di 50 feriti è lo stesso che ha innescato il dramma di Rosarno: la massa di lavoratori francesi pagati a giornata non ce la faceva a reggere il ritmo di lavoro degli stagionali italiani, quasi tutti torinesi, e perciò la molla della “concorrenza degli immigrati” ha fatto scattare la caccia e il massacro scatenando la xenofobia sempre in agguato: dalli allo straniero….. Anche se a Rosarno hanno cominciato a protestare gli immigrati, contro le paghe da fame e la durezza dello sfruttamento, mentre ad Aigues Mortes hanno cominciato i lavoratori francesi, la sostanza non cambia: si tratta pur sempre di una rivolta contro gli immigrati, contro gli stranieri, contro “gli altri”, col solito ritornello caro ai nostri leghisti che “ci rubano il lavoro”. Poi, come sempre, si aggiunge la violenza che un po’ tutti i perbenisti, nazionalisti e tradizionalisti covano e che non vedono l’ora di poter sfogare con la scusa di una “causa giusta”.
Tempo fa il collega del Corriere della Sera Gianantonio Stella ha voluto ricordarci, con il libro “Quando gli albanesi eravamo noi”, quali calvari hanno dovuto sopportare spesso gli emigrati italiani in vari Paesi, compresi gli Usa. Fatica sprecata, almeno in parte, quella di Stella, visto cosa hanno covato e vomitato nel frattempo le viscere leghiste del profondo Nord anche nella Milano della “bela Madunina che te brili de luntàn”. Il libro di Noiriel casca quindi a fagiolo, è il miglior commento a quanto la pancia del profondo Sud ha vomitato ora a Rosarno. Con l’aggravante che mentre in Francia la malavita non c’entrava nulla, a Rosarno invece c’entra eccome con la solita ‘Ndrangheta che sfrutta come bestie soprattutto gli immigrati spingendoli così alla protesta e che poi incita i “paesani” a reagire a fucilate, investimenti con auto, sprangate, bastonate
e altri begli atti di moderna civiltà e globalizzazione.
Direi che non c’è bisogno di commenti. Per capire. E per arrossire. E’ però utile riportare alcune frasi di interviste a Noiriel. E’ utile a futura memoria non solo per i drammi che si profilano nel Belpaese, ma anche per quelli in atto in Medio Oriente e altrove e per rinfrescarci la memoria su tragedie passate. “Per chi non possiede niente il richiamo all’identità nazionale diventa l’unico bene di cui andare fieri. Allora come oggi, chi si sente ai margini della società trova nella nazionalità un modo per valorizzarsi. Di qui il sentimento di superiorità nei confronti degli immigrati”. Il rischio è quindi che dagli arruolamenti facili e dalle violenze di “camicie brune” e “camicie nere” si passi a quelle delle “camice verdi” e annesse “ronde”… Pericolo più grave di quanto pensiamo se è vero che “per i più deboli, la violenza contro gli immigrati il discorso xenofobo sono speso un modo per contestare l’ordine dello Stato. Ancora oggi affermare la propria xenofobia è un modo per sfidare i benpensanti e le istituzioni”. Sembra quasi il ritratto dei blablablà e dei rutti bossiani contro i “signoroni”.
Noiriel non la manda a dire. Spiega infatti: “Naturalmente sono le élite, vale a dire i politici e i giornalisti, che fabbricano le rappresentazioni collettive relative agli stranieri, che poi vengono adottate e interpretate in vario modo nei diversi ambiti della società”.
Noi italiani ci vantiamo di avere ben 100 milioni di nostri emigrati ai quattro angoli del mondo. Tralasciamo che se volessero applicare anche loro il “diritto al ritorno” applicato altrove con molta disinvoltura ne verremmo allagati e lo Stivale sprofonderebbe assieme alle sue isole. Il fatto è che l’emigrazione italiana nel mondo, di cui una volta ci vergognavamo anche perché quasi ovunque i nostri poveri emigranti erano disprezzati, oggi è idealizzata non solo in Italia, ma anche in Francia, Germania, ecc. Mica però perché ci vogliono bene. Il perché lo spiega Noiriel: “In realtà, tale visione idealizzata dell’immigrazione italiana viene spesso utilizzata per stigmatizzare la nuova immigrazione proveniente dall’Africa e dal mondo arabo. All’epoca agli italiani venivano fatti gli stessi rimproveri mossi oggi agli immigrati extracomunitari”.
Noiriel così conclude: “I tempi cambiano, ma la diffidenza nei confronti degli stranieri riprende sempre gli stessi discorsi”. La Lega e Rosarno dimostrano che ha pienamente ragione.
X M.T.195
Così parlò Marcatustra!
Vatti a rivedere la organizzazione degli scioperi dell’inizio ‘900,le barricate umane nelle campagne Emiliano-Romagnole del buon Massarenti per far fronte alla cavalleria”portatrice di ordine regale”,per es!
Dimenticavo!Sindacati e sinistre hanno rovinato il mondo,il capitalismo invece ha fatto miracoli di solidarietà basta vedere i risultati!
MAVALA,VALA,VALA
L.
Per controcorrente:
ahhhhhhh, ahhhh………
x Alessandro
Credo che il termine sia nato come speranza all’edificazione Comunitaria, come illusione che fosse facile essere Comunità e…intanto distinguerci dai non-comunitari.
Nonostante tutto spero che i miei nipoti vedano una vera Comunità e perciò saranno tanto forti e sicuri da non aver più paura ” degli altrove”.
Sono anche convinta, girando qua e là, che se diventeremo Comunità il merito sarà soprattutto della Germania che fa da vero mulo da soma, guardando avanti dopo aver chiesto perdono per “il dietro”!
Sylvi
Perfetto Nicotri. Il problema è che l’Italia secondo Brunetta non deve essere una Repubblica fondata sul lavoro. Nel frattempo il lavoro per questi immigrati è pura schiavitù. Per molti Italiani, continuando con questa legislazione, in spregio della Costituzione e dell’articolo 1 si appresta a diventarlo. Bisogna partire dai diritti degli immigrati per arrivare alla difesa anche dei lavoratori italiani. Qua il problema è l’assoluto spregio dei diritto dei lavoratori. Immigrati soprattutto, ovviamente. Ma anche italiani
http://fogliettoquotidiano.ilcannocchiale.it
Per Tempesta e Linosse……………………..
Il potere e´ come il diavolo………..e´ astuto:
la terza guerra mondiale(guerra fredda)si dice abbia posto fine al comunismo;e´ una cazzata;la guerra fredda e´ finita con la morte dell´Unione sovietica e con l´emergere della strapotenza americana.
Ma mica sono morte certe idee di Marx:feticcio,alienazione, analisi del capitale…ecc.ecc.
Ma il potere( anche dei media) e´ cosi´ feroce che al nostro cervello non scatta quest´idea…………….scatta solo la molla per cui e´ giusto che il comunismo sia morto in quanto dittatura.
P.S.Qualcuno ha scritto che dopo l´11 Settembre e´ iniziata la quarta guerra mondiale.
Finira´ con la morte del capitalismo?
o con la morte dell´uomo?
xUroburo
come sarebbe ‘legittimo aiutarsi a vicenda’? Non mi intendo molto di certe cose tecniche, ma mi pareva che Ber parlasse di ‘agevolazione sugli appalti pubblici’. Va bene che lei vive nella Milano delle (ex) Mani Pulite, ma non mi risulta che tale agevolazione fosse ‘legittima’, neanche quando non vi e’ o sarebbe un immediato tornaconto, ovvero le bustarelle. Neanche in Canada!
Pero’ gli intrallazzatori ed imbroglioni, per gli altri, sono sempre e solo gli italiani, meglio ancora se del Sud come me medesimo…
Io ero del parere che gli slavi abbiano dei ritmi di lavoro ‘disumani’, il che non mi pare normale neanche per loro, infatti spesso bevono troppo (oddio, i nordici bevono troppo senza ammazzarsi di fatica, oserei dire se non e’ razzista…). Direi che i polacchi lavoravano e lavorano molto piu’ e peggio degli italiani, ma potrei sbagliarmi, viste le condizioni dei lavoratori italiani al S. Gottardo (compresi i dormitori, etc) illustrate da Cerutti Gino nel suo post. Ma era il 1875, nella gia’ civilissima Svizzera.
La mafia italiana in US poteva essere una volta peggiore di altri per le sue proporzioni (a quanto si dice), ma il punto che nessuno vuole recepire e’ che i suoi metodi, struttura e controllo del territorio non erano affatto unici o specifici, ne’ vedo come potrebbe esserlo, visto che qualunque criminalita’ organizzata vuole sempre le stesse cose…Esiste (ed esisteva) una mafia irlandese esattamente identica, compresi i bosses (che pero’ non erano padrini…). Se n’e’ accorta persino Hollywood, l’ho gia’ detto
Peter
xUroburo
Del lavoro italiano in USA nei secoli passati non so di preciso un granche’. Come diceva Ber, dubito che abbiano mai avuto vita facile. E’ opinione diffusa che si integrassero molto meglio nei paesi dell’America Latina, come Brasile ed Argentina, dove il loro lavoro era anche molto piu’ apprezzato.
So che gli italiani erano apprezzati anche nelle fattorie in S. Africa dopo la guerra, molti ex-prigionieri di guerra italiani vi restarono su invito dei proprietari boeri, perche’ lavoravano sodo e bene.
Peter
A commento del topic………………………
Io non credo che Rosarno sia una risposta alla chiamata della Lega.
Essere contro i c.d. extracomunitari non ha niente a che vedere con le idee(?)politiche………….ma con la paura degli altri compresa quella di perdere il proprio lavoro.
e come se tu dicessi:gli uomini sono stati sempre avidi e lo saranno sempre e il mondo andra´ sempre peggio.No.
(Alessandro)
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Dal tempo di Adamo ed Eva fino al giorno d’oggi, il mondo non è andato nè avanti nè indietro in quanto a moralità: è stato sempre uguale.
Cambierà solo in tempi lunghi e soprattutto man mano che avanzerà la tecnologia, per un semplice motivo: non ci sarà più necessità di essere tanto avidi da mettere a repentaglio la propria incolumità per ottenere ciò che sarà ottenibile con molto minor sforzo che non oggi.
P.S.Qualcuno ha scritto che dopo l´11 Settembre e´ iniziata la quarta guerra mondiale.
Finira´ con la morte del capitalismo?
o con la morte dell´uomo?
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Nè l’uno nè l’altro. Quel qualcuno ha detto solo fesserie.
Dimenticavo!Sindacati e sinistre hanno rovinato il mondo,il capitalismo invece ha fatto miracoli di solidarietà basta vedere i risultati!
(Linosse)
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Tu te la sei suonata e tu te la sei cantata.
Io ho detto soltanto che il comunismo reale era un regime corrotto.
Ho detto una falsità?
Per Tempesta:
mi dispiace che la pensi cosi´:io sono di altro parere……………………
sono ateo ma personalmente credo nell´attesa e nella speranza .
Sono convinto che l´Utopia avra´ la meglio sul cinismo.
X Alessandro
Siamo ad un nuovo crocevia per cui bisognerà fare nuove scelte facendo tesoro di quelle fatte nel passato.
Giuste o sbagliate ormai le abbiamo alle spalle.
L a economia si è imposta in questo acchiappa-acchiappa almeno dalla nascita della borghesia e sappiamo quali sono i risultati:
quando i supermercati sono in sovranumero rispetto alle fabbriche e ai campi coltivati aumentano i guadagni ed i pensieri dei pochi beneficiati(per gli ulteriori investimenti da fare per aumentare il capitale)ed aumenta di pari passo il debito pubblico che dovranno risanare i soliti “fannulloni” privati e pubblici.
Sarò un ingenuo ma sembra che il detto:
se invece di pensare solo a star bene solo noi pensassimo a far stare bene anche gli altri ,staremmo tutti meglio
sia più proponibile di tante buone intenzioni di sviluppo,commercio,economia pura e dura etc.
con valore aggiunto assicurato
Saluti
L.
Per Tempesta:
credo che,IN QUESTO PRECISO ISTANTE, tu stia scrivendo un po´ controvoglia…………..e ,forse, non hai molta voglia di pensare…….o.forse,ti sei stancato anche a pensare.
Mi sbaglio?
x Uro.
Mettiamola così: lo Stato di Israele, indipendentemente da come è nato, avrà validità solo se riconosciuto dai palestinesi.
Ammettendo ( e non concedendo) che i palestinesi riconoscano Israele, finirà forse il problema? Neanche per sogno. Ci sarà sempre qualcuno che provocherà attentati, per il semplice motivo che la tensione nell’area è utile a un bel po’ di confinanti.
x Alessandro. Ti sbagli.
Dimostrami il contrario, con argomenti.
Sono convinto che l´Utopia avra´ la meglio sul cinismo.
Alessandro
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Ne sono convinto anch’io.
Il problema è nei tempi di realizzazione, che io valuto in centinaia, se non migliaia di anni. Fuori tempo limite, per quel che concerne la mia vita.
Per Linosse……………….
una delle strategie del potere e´ farti crescere subito…………….ben venga
invece un po´ di sana ingenuita´.
X M.T. 211
Il tono era in RE m;che il comunismo reale fosse corrotto lo sappiamo ma che il capitalismo reale lo sia con tantissimo valore aggiunto e sperequazioni economiche tra paesi ricchi e poveri incredibili è molto difficile da non vedere.
Te la sei suonata e cantata da solo,il tono:
FA
i ridere i polli!
L.
L a economia si è imposta in questo acchiappa-acchiappa almeno dalla nascita della borghesia e sappiamo quali sono i risultati…(Linosse)
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Perchè, prima della nascita della borghesia la gente stava forse meglio?
x Linosse:
stai facendo tutto tu.
Io dico che tizio era ladro e tu dici: e perchè, caio e sempronio non lo sono anche loro’?
E che c’azzeccano tizio e sempronio? Quando parleremo di loro dirò la mia su di loro.
Per Tempesta::::::::::::::::::::
dovresti gia´ sentire che io non amo le dimostrazioni,pero´ la vita fuori di me la sento e so benissimo, al di la´ dei concetti, qual e´ l´aria che si respira.
Che quel qualcuno abbia ragione o torto non ha nessuna importanza;peraltro basta informarsi un po´ per capire(e sentire) che siamo alla fine di Qualcosa.
Il futuro,infine, e´ indimostrabile.
che il comunismo reale fosse corrotto lo sappiamo ma che il capitalismo reale lo sia con tantissimo valore aggiunto e sperequazioni economiche tra paesi ricchi e poveri incredibili è molto difficile da non vedere.
(Linosse)
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nel capitalismo ci sono ricchi e poveri, nel comunismo solo poveri. Eccetto i funzionari di partito e loro accoliti.
x marco tempesta e x Alessandro
Richerche scientifiche condotte mi pare da Università Usa hanno dimostrato che il senso di solidarietà esiste e alla stessa stregua in popolazioni di località tra loro molto distanti e con credenze religiose anche molto diverse, dagli indios amazonici egli aborigeni australiani. La solidarietà, che NON sempre esiste nel modo dovuto e NON sempre diventa generosità, esiste perché non è altro che una variante del “male minore”, a sua volta trasposizione sociale della legge fisica del minimo dispendio di energie che obbliga tutti i fenomeni a svolgersi nel modo più economico dal punto di vista dell’energia impiegata per svolgersi. Esempio: una pietra cade in linea retta e non ad arzigogolo, perché la retta è la via più breve, quindi quella che permette di dissipare meno energia.
pino
Per Marco Tempesta:
“tempi di realizzazione”?Valutazione?
Tempestaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
NON STIAMO PARLANDO DI UN OGGETTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Che quel qualcuno abbia ragione o torto non ha nessuna importanza;peraltro basta informarsi un po´ per capire(e sentire) che siamo alla fine di Qualcosa.
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Ah, si?
Negli anni ’70 stavamo molto peggio. Bombe sui treni, brigate multicolori, servizi segreti deviatissimi molto più di ora.
Poi abbiamo avuto Mani Pulite. Fine della repubblica dei democristiani.
E’ forse cambiato qualcosa?
Basta informarsi un po’ per capire ( e sentire) che siamo sempre allo stesso punto.
x Alessandro.
Ok, non stiamo parlando di un oggetto, stiamo parlando di qualcosa che sarà realtà nel 5000 D.C.
ovvero
stiamo perdendo il nostro tempo.
x U.
Vorrei spezzare una lancia a favore del “lavoratore ignoto” quello italiano.
Dodici anni fa un imprenditore del posto mi costruì casa con annesso atelier. Mi raccontò un’anedotto che tengo sempre presente.
“..quando avevo operai italiani, al mattino, prima di incominciare, dicevo loro che il muro doveva essere lungo dieci metri. Alla sera andavo a controllare e il muro era lungo 10 metri come d’accordo. Adesso a questi, ometto di dire la nazionalitàper non fare di tutta un’erba un fascio, gli
dico la stessa cosa e quando vado a controllare invece di dieci metri di muro ne sono solo otto e mezzo”…)
C.G.
Nella dialettica si fanno sempre confronti,nella matematica i numeri sono importanti.
Se andiamo a fare i conti dei numeri dei ricchi nelle due realtà economiche risulta che si equivalgono.
Per i poveri vorrei capire quale “metro” usi per definirli
Saluti
L.
Per Marco Tempesta:
se ti senti meglio cosi´ va bene,,,,,,,,,io ho la sensazione che oggi non e´ la tua giornata.
x Pino
tu che hai letto il mio Fuck the system, sai che ho espresso spesso lo stesso concetto nei miei scritti. La solidarietà è vincente, indipendentemente dal senso morale: è vincente in senso utilitaristico.
Viene però molto scarsamente applicata, e solo in unità locali molto ristrette.
“stiamo perdendo il nostro tempo”?
sei un vile,,,,,,,,,,,,,eh……….ammmettilo………sei agli stremi…………non ce la fai piu´:::::::::::::e sparati!
caro Linosse, sono stato in Romania nel 1976. La Romania non era la nazione messa peggio, nei paesi comunisti. La differenza del tenore di vita rispetto all’Italia era enorme, e noi non è che in quel periodo stessimo particolarmente bene.
Caro Alessandro, sei tu che sei del tutto fuori della realtà. Svegliati!
x Raffaele
Intanto benvenuto!
Gli immigrati sono sempte stati utilizzati, ovunque e sempre nel mondo, Italia compresa, per praticare il “divide et impera” nei confronti dei lavoratori. L’italiano di norma NON è razzista, e lo dimostra il fatto che a differenza degli inglesi sposa anche africane o indiane pure in epoca coloniale, ma teme che sul luogo di lavoro venga equiparato a un immigrato. Equiparato in tema di basso livello produttivo e dei diritti.
A Santo Domingo, oggi Haiti, la rivoluzione che portò – caso unico al mondo – gli schiavi neri a sconfiggere i bianchi (francesi) e a respingere gli eserciti delle nazioni allora più potenti (Francia, Spagna e Inghilterra), iniziò con i mulatti e i neri liberi che badavano ai propri interessi evitando accuratamente di mischiarsi ai rivoltosi. I neri e i mulatti liberi NON volevano l’abolizione della schiavitù perché anche loro basavano il proprio benessere e la propria ricchezza sullo sfruttamento degli schiavi neri. Alla fine però hanno capito da che parte dovevano stare anche per il proprio interesse e dopo 12 anni si guadganarono l’indipendenza.
Una delle cose grottesche di qualla vicenda fu che i soldati francesi mandati dal governo di Parigi a reimporre la schiavitù anche dopo la presa della Bastiglia sentivano il nemico cantare la Marsigliese esattamente come loro!
In Italia i lavoratori sono in rotta perché è stato completamente cambiato il livello produttivo, dalle certezze della grande fabbrica che produceva beni materiali si è passati al “piccolo è bello” e al sommerso, cioè alla frantumazione della produzione e quindi anche dei diritti.
Un saluto.
pino nicotri
Per Tempesta::::::::::::::::::
per i giovani e giovanissimi di oggi
la pedagogia e´ importantissima……………
Ora mímmagino un Tempesta che chiacchiera con un quindicenne o un ventenne………..ecc.ecc.
Va bene Tempesta.
io sono fuori
e tu sei dentro.
finiamola qua´.
Anche le riviste dei Testimoni di Geova portano la scritta:”svegliati”.
xPino
sara’, ma i matrimoni misti sono oggi molto piu’ comuni in GB che in qualsiasi altro paese europeo
Peter
Caro PINO ti mando un messaggio mangiato U.
x Peter
Evidentemente dall’epoca coloniale gli inglesi sono cambiati….
Meglio così. Ma mi pare un po’ strano, stando anche il modello delle singole comunità nazionali adottata in Inghilterra mentre inFrancia praticano l’integrazione individuale. Insomma, parità invece che eguaglianza. Strategie però purtroppo forse fallimentari entrambe, a giudicare dall’attentato al metrò a Londra e dalle barricate nelle banlieau a Parigi.
pino
da parte di Uroburo
Io non conosco nessuno che sia portato al lamento più degli italiani, soprattutto i meridionali, e, se vogliamo, degli ebrei. Con la differenza che gli ebrei ci ridono sopra e gli italiani piangono.
Stiamo sempre a lamentarci del fatto che il mondo è cattivo con noi, che gli altri ce l’hanno con noi, che gli altri sono brutti e cattivi come noi solo che nessuno lo ammette …
Ora, dico io, ma se tantissimi in tutto il mondo hanno degli italiani un’immagine così negativa ci sarà pure una qualche ragione. Mai che noi facciamo un po’ di autocritica, sempre a proporre frasi fatte. Ad esempio: il lavoro italiano si fa onore nel mondo! Che vuol dire farsi onore? Io non lavoro per farmi onore ma per guadagnare uno stipendio. E lavoro bene, a quanto dicono, perché mi piace farlo e perché mi sembra giusto così. Ma l’onore checcentra?
E sempre a fare confronti ed a guardarsi addosso con gli altri: Mai che nessuno viva la sua vita e cerchi di sbrigarsela senza troppi vittimismi.
Francamente m i piace di più Marco, che non si lamenta mai e che si è trovato bene dappertutto. L’inserimento in una nuova realtà è difficile per tutti: Se si viene da un ambiente molto diverso è ancora più difficile. E’ così per tutti e non è necessario scomodare superiorità che non sono mai esistite. Mentre invece sarebbe meglio riflettere sui nostri limiti di cittadini e della società da cui veniamo: che è e rimane una società in gran parte medievale, soprattutto al sud.
da parte di Ratzy a Mary
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IN ITALIA INVECE LO FAREBBERO PRIMO MINISTRO
La moglie Iris aveva avuto una relazione con un diciannovenne al quale aveva dato 50mila sterline
Secondo la Bbc Robinson era a conoscenza del prestito. La first lady è ricoverata per depressione
Travolto dallo scandalo
lascia il premier nord-irlandese
La sospensione durerà quanto l’inchiesta sul suo comportamento nella vicenda
Peter e Iris Robinson
DUBLINO – Il primo ministro dell’Ulster, Peter Robinson, leader del partito unionista Dup, si è autosospeso dall’incarico per sei settimane e ha chiesto alla collega Arlene Foster, attualmente ministro locale per le imprese, di prendere il suo posto. La decisione è stata presa in seguito allo scandalo scoppiato per la relazione di sua moglie Iris, 60 anni, con un diciannovenne al quale aveva prestato 50mila sterline.
La notizia, data all’Assemblea nazionale dell’Ulster dallo ‘speaker’ William Hay, è arrivata poco dopo che Robinson aveva ricevuto una conferma di massimo sostegno dal suo partito. La sospensione dovrebbe durare quanto una possibile inchiesta sul suo operato sul prestito chiesto dalla moglie, che poi l’aveva girato all’amante per consentirgli di aprire un bar. Il punto è che il primo ministro sapeva del prestito ma non lo dichiarò, come invece impone di fare la legge.
Se Robinson dovesse rinunciare definitivamente all’incarico, si aprirebbe un futuro incerto per l’Irlanda del Nord. Un quotidiano locale ipotizza tra l’altro un ritorno sulla scena del reverendo Ian Paisley. I governi di Londra e Dublino, dal canto loro, temono che il Sinn Fein si avvantaggi delle eventuali dimissioni del premier per rompere il governo di coalizione di Belfast e per arrivare alle elezioni anticipate rispetto alla data naturale del prossimo anno.
Dopo aver tentato il suicidio, la first lady è ricoverata in trattamento psichiatrico da alcuni giorni al Belfast Health and Social Care Trust. Madre di tre figli e deputata del Partito democratico unionista, Iris Robinson aveva annunciato di volersi dimettere perché depressa. La sua confessione di aver tradito il marito con il 19enne Kirk McCambley era stata resa nota dallo stesso primo ministro, che aveva convocato la stampa a poche ore dalla messa in onda di una trasmissione della Bbc, ‘Spotlight’. Il programma aveva sostenuto che Robinson era a conoscenza del prestito non dichiarato della moglie e che lo aveva tenuto nascosto. L’accusa però era stata immediatamente rigettata dal primo ministro nordirlandese.
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Essì, sono proprio Ratzi a Mary.
caro Pino,
scandaloso che lei abbia 59 anni e lui diciannove!
Scandaloso che lei abbia dato soldi a lui…
Da noi invece…il lui è sempre vecchio e la lei giovane e quanto a soldi e a carriere…
Io sto dalla parte di lei…almeno ha mangiato un po d’erbetta fresca… e non il solito fieno!!!!!
saluti femministi
Sylvi
xPino
appunto, in Francia ci sono state spesso ‘riots’ o rivolte, che in GB non si vedono, per fortuna, da molti anni. E l’attentato al metro’, direi, era un fatto piuttosto isolato.
Qualche precisazione: l’espressione primo ministro dell’Ulster in inglese non mi pare che esista. Era il ministro per l’Irlanda del Nord, un portafoglio speciale (nel senso di incarico).
La moglie, 60 anni, ebbe una relazione con un 19enne, fin li’ niente di male, era maggiorenne. Lo scandalo si e’ avuto adesso, due anni dopo, perche’ la signora pretendeva una ‘mancia’ (udite udite) di 5000 sterline dal giovane ora 21enne, in realta’ una percentuale su di un ‘grant’ (ovvero prestito a fondo perduto) che gli aveva fatto ottenere a suo tempo per aprire un locale pubblico. Il prestito, insomma, nom glielo aveva fatto lei, ma glielo aveva fatto ottenere da fondi pubblici…A quel punto, e’ scoppiato lo scandalo (suppongo perche’ il giovanotto ha fatto denuncia)
un saluto
Peter
Per Nicotri:
mi pare che da poco sia uscito un libro su Emanuela Orlandi;l´ha letto?
novita´ rispetto al suo libro?
xUroburo
non ho mai detto ‘farsi onore’ o roba del genere. E lei ha eluso spesso i punti, o appunti, dei miei posts sugli italiani all’estero che le ho fatto notare.
Puo’ darsi che siamo proni al vittimismo, ma le assicuro che non ha mai fatto fare strada a nessuno.
Peter
Grazie Pino. Chiedo scusa per aver inserito il link al mio blog sotto al mio messaggio. Non sapevo che il server lo cancellasse. Ad ogni modo ora l’ho capito:)
xSylvi
signora cara, non le sembra di essere troppo sessista e ‘agist’ (non so come si dice in italiano).
Se alla attempata signora piaceva avere un ‘toy boy’ (espressione molto usata in questa lingua), che male c’era?! lo scandalo si e’ avuto solo perche’ era anche avida di denaro, e (sembra) disonesta. Chi troppo vuole…
Peter
Toy boy!
Ecco la parola che cercavo e non trovavo.
Komare!!
Come badante, manco se ne parla.
Come toy-boy?
Ha visto mai che il Cerutti a questa età diventa un boy?
Anche se toy?
màh…
C.G.