La Lega chiama, Rosarno risponde. Con la stessa violenza e gli stessi discorsi contro gli immigrati che a suo tempo venivano fatti contro i nostri emigrati

Ciò che è avvenuto e sta avvenendo a Rosarno, nella Calabra lontana e da sempre programmaticamente abbandonata dallo Stato italiano ai poteri locali, in primis quello della malavita, non è il caso di commentarlo solo con la voce dello sdegno e della condanna. Così si farebbe il gioco dai razzisti, degli intolleranti, dei ministri dell’Interno che, come ha incredibilmente fatto Roberto Maroni, dichiarano che “c’è stata troppa tolleranza”. Il bilancio è pesante, certo: due immigrati di colore sono stati feriti alle gambe da fucilate sparate dai calabresi brava gente, altri cinque sono stati investiti con auto da altri calabresi “brava gente” e ce ne sono infine due che versano in gravi condizioni all’ospedale perché un gruppazzo di “calabresi brava gente” li ha presi a sprangate e bastonate. La distinzione tra sprangate e bastonate si riferisce al fatto che le bastonate si danno con bastoni di legno mentre invece le sprangate si danno con spranghe di metallo. Sì, avete letto bene: di metallo. Di quelle cioè che possono fracassare un cranio e spedire qualcuno all’altro mondo, come è avvenuto mesi or sono a Milano per mano di due baristi che hanno linciato immigrato reo di non avere pagato un pacchetto di biscotti. E infatti a Rosarno due uomini “extracomunitari” sono sulla soglia dell’altro mondo.

Ma per capire in quale barbarie siamo precipitati con questa vicenda, e verso quale precipizio ci stiamo avviando a passo di carica, bisogna avere sotto mano il libro appena edito in Francia con il titolo “Le massacre des Italiens”, che nella nostra lingua si traduce con “Il massacro degli Italiani”. Sì, avete letto bene: Il massacro degli Italiani. Con la I maiuscola perché non si tratta né di albanesi, né di rom e sinti, né di rumeni né dei “marocchini di merda” cari all’onorevole Sporkezio. Il libro si occupa di uno dei tanti capitoli che pur riguardando un massacro di nostri connazionali sono stati da noi “italiani brava gente” censurati e cestinati al pari delle centinaia di dossier e processi murati nel famoso “armadio della vergogna”. Meglio e più facile piangerci sempre e solo addosso, ora con gli alpini scomparsi in Russia e ora con le vittime delle foibe, dando però preferibilmente la colpa a chi non c’entra niente. Ma non divaghiamo.

Come ci ricorda l’autore del libro, Gérard Noiriel, il maggiore specialista francese di storia dell’immigrazione, il 17 agosto 1893 i nostri emigrati in terra francese per guadagnarsi il pane come lavoratori stagionali nelle saline d’Aigues-Mortes, in Provenza, sono presi d’assalto da una folla inferocita prima di lavoratori giornalieri francesi e poi anche di abitanti d’Aigues-Mortes. Il motivo della caccia all’italiano, durata una intera giornata è conclusa con 9 italiani uccisi, 15 pure uccisi ma fatti sparire e più di 50 feriti è lo stesso che ha innescato il dramma di Rosarno: la massa di lavoratori francesi pagati a giornata non ce la faceva a reggere il ritmo di lavoro degli stagionali italiani, quasi tutti torinesi, e perciò la molla della “concorrenza degli immigrati” ha fatto scattare la caccia e il massacro scatenando la xenofobia sempre in agguato: dalli allo straniero…..  Anche se a Rosarno hanno cominciato a protestare gli immigrati, contro le paghe da fame e la durezza dello sfruttamento, mentre ad Aigues Mortes hanno cominciato i lavoratori francesi, la sostanza non cambia: si tratta pur sempre di una rivolta contro gli immigrati, contro gli stranieri, contro “gli altri”, col solito ritornello caro ai nostri leghisti che “ci rubano il lavoro”. Poi, come sempre, si aggiunge la violenza che un po’ tutti i perbenisti, nazionalisti e tradizionalisti covano e che non vedono l’ora di poter sfogare con la scusa di una “causa giusta”.

Tempo fa il collega del Corriere della Sera Gianantonio Stella ha voluto ricordarci, con il libro “Quando gli albanesi eravamo noi”, quali calvari hanno dovuto sopportare spesso gli emigrati italiani in vari Paesi, compresi gli Usa. Fatica sprecata, almeno in parte, quella di Stella, visto cosa hanno covato e vomitato nel frattempo le viscere leghiste del profondo Nord anche nella Milano della “bela Madunina che te brili de luntàn”. Il libro di Noiriel casca quindi a fagiolo, è il miglior commento a quanto la pancia del profondo Sud ha vomitato ora a Rosarno. Con l’aggravante che mentre in Francia la malavita non c’entrava nulla, a Rosarno invece  c’entra eccome con la solita ‘Ndrangheta che sfrutta come bestie soprattutto gli immigrati spingendoli così alla protesta e che poi incita i “paesani” a reagire a fucilate, investimenti con auto, sprangate, bastonate
e altri begli atti di moderna civiltà e globalizzazione.

Direi che non c’è bisogno di commenti. Per capire. E per arrossire. E’ però utile riportare alcune frasi di interviste a Noiriel. E’ utile a futura memoria non solo per i drammi che si profilano nel Belpaese, ma anche per quelli in atto in Medio Oriente e altrove e per rinfrescarci la memoria su tragedie passate. “Per chi non possiede niente il richiamo all’identità nazionale diventa l’unico bene di cui andare fieri. Allora come oggi, chi si sente ai margini della società trova nella nazionalità un modo per valorizzarsi. Di qui il sentimento di superiorità nei confronti degli immigrati”. Il rischio è quindi che dagli arruolamenti facili e dalle violenze di “camicie brune” e “camicie nere” si passi a quelle delle “camice verdi” e annesse “ronde”… Pericolo più grave di quanto pensiamo se è vero che “per i più deboli, la violenza contro gli immigrati  il discorso xenofobo sono speso un modo per contestare l’ordine dello Stato. Ancora oggi affermare la propria xenofobia è un modo per sfidare i benpensanti e le istituzioni”. Sembra quasi il ritratto dei blablablà e dei rutti bossiani contro i “signoroni”.

Noiriel non la manda a dire. Spiega infatti: “Naturalmente sono le élite, vale a dire i politici e i giornalisti, che fabbricano le rappresentazioni collettive relative agli stranieri, che poi vengono adottate e interpretate in vario modo nei diversi ambiti della società”.

Noi italiani ci vantiamo di avere ben 100 milioni di nostri emigrati ai quattro angoli del mondo. Tralasciamo che se volessero applicare anche loro il “diritto al ritorno” applicato altrove con molta disinvoltura ne verremmo allagati e lo Stivale sprofonderebbe assieme alle sue isole. Il fatto è che l’emigrazione italiana nel mondo, di cui una volta ci vergognavamo anche perché quasi ovunque i nostri poveri emigranti erano disprezzati, oggi è idealizzata non solo in Italia, ma anche in Francia, Germania, ecc. Mica però perché ci vogliono bene. Il perché lo spiega Noiriel: “In realtà, tale visione idealizzata dell’immigrazione italiana viene spesso utilizzata per stigmatizzare la nuova immigrazione proveniente dall’Africa e dal mondo arabo. All’epoca agli italiani venivano fatti gli stessi rimproveri mossi oggi agli immigrati extracomunitari”.

Noiriel così conclude: “I tempi cambiano, ma la diffidenza nei confronti degli stranieri riprende sempre gli stessi discorsi”. La Lega e Rosarno dimostrano che ha pienamente ragione.

704 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xShalom Post 479
    Qui si tratta solo di quello che uno ritiene giusto o sbagliato, nient´altro. Molti non Ebrei la pensano esattamente come me, che facciamo li spediamo in Israele? Solo perche´sono Italiano mi deve essere proibito di esprimere il mio punto di vista, se no dato che sei di religione Ebraica , vattene in Israele. Anni fa´lessi un libro, “L´Ebreo antisemita”, glielo consiglio. Rodolfo

  2. Faust x Haiti
    Faust x Haiti says:

    ..sono riuscito a mettermi in contatto col mio amico Andrea, che vive a Dajabon, dove stanno arrivando feriti e sfollati… Andrea vivve con la mia cagnetta Lucy… stanno bene… Ora vado dal medico… continuo al ritorno… Una Tragedia apocalittica…Ho foto e indirizzi x inviare aiuti… addopo.. addopo!!
    Faust

  3. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Ha ragione!
    Le chiedo scusa per la mia affermazione e poichè non ho intenzione di scadere più al suo livello, non risponderò più alle sue provocazioni.
    Mai Più!!!
    Sylvi

  4. controcorrente
    controcorrente says:

    caro Rodolfo,
    vedo che la polemica tra molti settori dell’ebraismo e la Chiesa Cattolica Romana ,continua,sulla figura di Pope XII,leggi razziali comprese.
    Io mi domando ancora il perchè,ormai dovreste andare tutti di amore e di accordo con i Pope e suoi seguaci.
    Sinceramente non so farmene una ragione.
    Tu, che vedo sempre bene informato e all’erta, potresti darmene una spiegazione logica ?
    Due “righine” in merito mi sarebbero di aiuto!
    Così , tanto per capire..ilmotivo…
    Tu in questo Blog, mi sembri proprio il più titolato.

    cc

  5. Anita
    Anita says:

    x Rodolfo

    La situazione in Haiti e’ in TV 24/7.
    Vedo l’aeroprto, vedo gli aerei.

    Alla una PM(nostra) hanno annunciato che per un paio d’ore il traffico al Port au Price aereporto sara’ fermato dato il tropo afflusso di aerei e non c’e’ piu’ spazio sul tarmac.

    La Croce Rossa ha appena annunciato che e’ impossibile dare un resoconto dei danni e dei morti e forse il numero esatto non si sapra’ mai.
    Sono decine di migliaia di sicuro, ma saliranno secondo le loro condizioni.

    Ricordo un terremoto a San Salvador dove migliaia abitavano nelle vallate in piccole baracche di cartone, alluminio, e casse di imballaggio, molti o quasi tutti indocumentati, come facevano a dare il numero dei morti?
    Impossibile.

    3’000 militari sono in via da Fort Bragg.

    L’ospedale nave galleggiante Confort, il piu’ grande del mondo, partira’ da Baltimora, possono fare ogni tipo di operazione chirurgica e operare su migliaia di persone al giorno.

    Ci vogliono un po’ di giorni per equipaggiarlo e per recrutare il necessario personale medico.

    Serve nei Caraibi ed in America Latina per 4 mesi alla volta.

    Dimmi un po’ perche’ dovrei raccontare cose che non sono…

    Saluti, Anita

  6. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La tecnologia, dicevi. Minchia, come non averci pensato prima?! Ma è così semplice: la tecnologia! Così a buon mercato, così facile da mettere in cantiere, così a disposizione di tutti …..
    ———-
    Caro Uro, tu hai un computer, io ho un computer, tutti hanno un computer. Piccolo, enormemente più performante dei primi personal di soli 20 anni fa, economico.
    Cinquant’anni fa, CHI aveva un computer? Quanto costava? Quanto era grande?

    Oggi parliamo di centrali elettriche. Domani ognuno avrà la sua centralina a casa sua, magari eolica, magari eliotermica, magari fotovoltaica o chissacosa. Ogni condominio o casa isolata non avrà necessità di centrali, per esere energeticamente indipendente.
    Oggi la medicina va a tentoni. Domani con l’evoluzione delle scoperte già in corso, la salute sarà un problema minimo, non massimo come ora.
    Oggi le auto vanno a derivati del petrolio, domani no.

    Cosa significa? Significa che verrà stravolta tutta la geografia economica e, ruotando tutto, ma proprio tutto, intorno all’economia, se due più due non fa cinque…

  7. Anita
    Anita says:

    PS:

    Uno dei problemi e’ il jet fuel, i piloti sono avvisati che se atterrano c’e’ la possibilita’ che non possano ripartire, in questo caso possono ripartire e atterrare a Porto Rico, il piu’ vicino.

    Jet fuel sta gia’ arrivando dal Brasile…..

    Anita

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Marco,
    le centraline ed il minicomputer non cambiano assolutamente nulla della vita.
    La tecnologia, quella vera, è ben altra. E quella ce l’ha chi ce l’ha ed agli altri ciccia.
    La salute rimarrà aleatoria esattamente come ora, solo costerà ancora di più; e non è neppur detto che la vita media, almeno nei paesi avanzati, debba ancora continuare ad aumentare.
    Mi sa che sei un altro sognatore. U.

  9. Anita
    Anita says:

    Che orrore, sto guardando un excavator bucket che sta rimuovendo cemento e corpi allo stesso tempo.
    C’e’ un circolo di curiosi che osserva…
    Il fetore e’ terribile, fa caldo.

    Non ci sono autorita’ per coordinare.

    Ogni Nazione opera per conto suo e prende ordini dal loro paese.
    Il che risulta in un caos.

    Manca acqua e cibo, le vettovaglie sono li’, ma non c’e’ mezzo di trasportarle nell’interno.

    Ne sentiremo di peggio….
    E’ una testimonianza di massima buona volonta’, ma non basta.

    Anita

  10. Rodolfo
    Rodolfo says:

    A proposito di internet e computer.
    Do you have internet * Region of residence Crosstabulation
    % within Region of residence

    Region of residence Total
    West bank-Gaza Strip
    Do you have internet Yes 66.9% 70.1% (68.0%)Insieme
    No 33.1% 29.9% (32.0%) “”
    100.0% 100.0% 100.0%


    Be´, in certe regioni d´Italia un sogno.
    Che strano avere un computer, internet,e poi morire di fame.

  11. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Rodolfo,
    anche lei è sempre stato un altro che non sa mai bene quello che scrive. Se i nostri rapporti sono quelli della sua chiusa (passi lunghi e ben distesi …) che mi scrive a fare una lettera di quasi due pagine?
    Comunque le risponderò, almeno nei punti che mi sembrano più importanti.
    1. La risoluzione dell’ONU di spartizione della Palestina è stata fatta in palese violazione dei diritti degli abitanti del territorio e della legalità internazionale. Che gli inglesi abbiano deciso, già nel 1919, di costituire una Homeland ebraica in Palestina quando di ebrei non ce n’erano proprio sta ad indicare le intenzioni degli inglesi: dovevano restituire i favori ai Rothschild, a qualunque costo e prezzo.
    Difficile accettare che qualcuno, senza tue colpe, ti sbatta fuori dalla tua casa, non le pare?
    2. Il programma dei sionisti lo si conosceva bene fin dall’altro secolo e comportava l’espulsione di tutti gli arabi dai territori ebraici. Lo scriveva Herzl ancora alla fine dell’Ottocento. Fin dall’inizio volevate uno stato ebraico puro, obiettivo che avete immediatamente perseguito con le bombe ed i mitra. Dayan l’ha ripetuto esplicitamente nel 1972: “Non c’è nessuna soluzione, vivrete come cani ma chi vuole può andarsene”. Siete sempre stati di parola.
    3: La III GM nel 1948? Per via della Russia? Ma che sta dicendo? Un altro che si inventa la storia?
    4: Chissà perchè quando si parla con i sionisti i morti sono sempre relativi? Eppure è uno dei pochi dati inconfutabili.
    5. Se invece di andare in Palestina a portar via le terre altrui vi foste installati a fianco di altri non sarebbe successo nulla, ma voi avevate previsto la pulizia etnica fin dall’inizio. Insomma il povero Adolf ha messo in atto i vostri programmi.
    6. La Guerra dei sei giorni è un altro esempio di giustificazione a posteriori. Avrebbero attaccato gli altri, dice lei. Anche il povero Adolf diceva la stessa cosa. Ma se chi attacca per primo può farlo perché tanto avrebbero attaccato gli altri dov’è la legalità? Un altro concetto che con voi non esiste più da tempo. Anzi, che non è mai esistito. Ovviamente. La violenza impunita, esercitata contro gente senza difesa, è l’unica legge dello stato d’Israele. Durerà fino a quando sarete i più forti, poi pagherete anche voi come tutti .
    7. Il ritiro da Gaza non è stato affatto un gesto di buona volontà, semplicemente non potevate più tenerla. Ed a proposito di Gaza: qual’era la dotazione di acqua degli insediamenti israeliani e quella lasciata ai Palestinesi?
    8. Lei dovrebbe sapere bene che gli israeliani non permettono nessuna attività economica di nessun genere nei Territori Occupati. Sradicano gli ulivi, distruggono le colture, addirittura minano le fognature e distruggono generatori elettrici. Non li fate vivere come cani, li fate vivere peggio. Siete come i nazisti nell’Europa orientale. Che alternative vengono lasciate ai Palestinesi? Solo quella di andarsene. Siete sempre di parola.
    9. Quanti morti hanno fatto i razzi? E perché i vostri morti valgono 1000 volte più di quelli degli altri? Quanto alla sopportazione, direi proprio che non è la dote di chi non porge mai più l’altra guancia. Uroburo

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Le chiedo scusa per la mia affermazione e poichè non ho intenzione di scadere più al suo livello sylvi { 14.01.10 alle 20:18 }
    ——————————————–
    Ehhhhh sì, la logica non abita più qui. Anzi, non ci ha mai abitato. U.

  13. Anita
    Anita says:

    x Rodolfo

    Gaza internet connection, l’ho letto anch’io.
    Francamente mi sono meravigliata.

    http://www.neareastconsulting.com/surveys/all/p43/out_ct_region_t1.php

    ____________________________________________

    Negli US dal 2009.

    US penetrazione della banda larga cresce al 63% – US penetrazione della banda larga Salta al 94,7% tra gli utenti Internet attivi – giugno 2009 Bandwidth Report
    Sintesi: la penetrazione della banda larga nelle case degli Stati Uniti è cresciuta al 63% nel marzo 2009, nonostante un incremento in media i tassi mensili.

    Tale crescita è stata alimentata in gran parte da individui utilizzo basso, tra cui anziani e gli americani a basso reddito.

    Complessivo di penetrazione della banda larga nelle case degli Stati Uniti è cresciuta al 63% nel marzo 2009, nonostante l’aumento dei tassi medi mensili.

    **I tassi in complesso sono alti, qui molte compagnie fanno un “bundle” o pacchetto.
    Telefoni, TV digitale e computer con high speed internet.
    Poi dipende da quante TV col digitale HD e che potenza di accelerazione internet.
    Io pago $ 184,00 al mese.
    Ma ho anche HBO con 8 canali e l’assicurazione su tutti i fili, interni ed esterni.**

    Crescita della banda larga sembra essere alimentato in gran parte da gruppi a basso utilizzo, come gli anziani e gli americani a basso reddito, secondo un sondaggio condotto dalla Pew Internet.

    Nel frattempo, la penetrazione della banda larga degli Stati Uniti tra gli utenti attivi di Internet è cresciuta al 94,65% in maggio.
    __________________________________________

    Diversi amici in Italia non hanno ancora accesso alla banda larga.

    Anita

  14. peter
    peter says:

    allegria, allegria.
    Eccovi un esempio di finissimo umorismo inglese, anche se lower class, o meglio working class.

    Roses are red, nuts are brown,
    skirts go up, pants go down,
    body to body, skin to skin,
    when it’s stiff, stick it in.
    It goes in dry, comes out wet,
    the longer it’s in , the stronger it gets,
    it comes out dripping and
    it starts to sag,
    it’s not what you think,
    it’s a Tetleys teabag!

    Peter

  15. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Da parte di Faust che insiste a dire che vede solo uno dei suoi commenti e non tutti e tre. E in effetti mi sono accorto che è vero. Strano. Molto strano. Gliene ho liberati tre di fila dalle sgrinfie dell’antispam, li ho visti in rete eppure ora di quei tre ne mancano due.
    No comment.
    ————————————–
    l giorno 14 gennaio 2010 21.26, nico metta ha scritto:
    Faust x Haiti 01 { 14.01.10 alle 21:49 }

    … dunque, dunque… gia prima del disastro…. Haiti era “quasi” nelle stesse condizioni…. La vita degli haitiani è da sempre un Inferno… Oggi piu dellaltro. Oggi l Inferno dei Poveri Diavoli è in mondovisione. Port-au-Prince… è venuta ggiu in Un minuto… case, casucce, e casone come cartapesta son crollate…. Allorrore il terrore… dell Avviso di tsunami… che dura ancora in tutto il Caribe… Ho parlato al cell. col mio amico e Lucy sta bene e mangia pesce e corre sulle spiagge di Manzanillo,dove si trova ora con Andrea. Citta con il piu importante porto dominicano ma unico porto e via dingresso di merci x Haiti e si trova alla frontiera fra i due paesi al nord di Hispañola, nome dellisola che comprende Haiti e Rep. Dominicana. Sono senza elettricita e appena arrivera, Andrea mi scrivera una mail… Rep. Dom. sembra nel caos di gestione dellimmane catastrofe … e tutto dovra passare x RD… Ora mi metto in contatto con Sto Dom….. Addopo.
    Faust
    Ps: velocissimamente con Anita… Hai ragione Obama sta facendo cose mai viste prima Grazie Mr. President Obama… Mi riferivo alla presenza in Haiti di medici cubani (500 erano in missione, quindi sul posto e sembra abbiano avuto delle vittime) le ONG erano presenti ed altri Haiti era gia un ospedale… Un grande ospedale… dove migliaia di Medici erano gia presenti accurare TUTTO il Paese Tutta la popolazione è ammalata… vabbe… approfondiro con piu calma… il paese viveva da SCHIAVI … Nessuna polemica Anita… Avremo tempo di tornare su questo apocalisse all Inferno… da dentro l Inferno dei Poveri Diavoli… cosi come da sempre chiamo i miei cuggini haitiani ed i poveri del mondo… TUTTI!!! …. addopo…
    Faust

    Il tuo commento è in attesa di moderazione.

    509 Faust x Haiti 02 { 14.01.10 alle 22:02 }

    Port au Price aereporto sara’ fermato dato il tropo afflusso di aerei

    …Laereoporto è grande come quello di Foggia o Potenza..

    Uno dei problemi e’ il jet fuel, i piloti sono avvisati che se atterrano c’e’ la possibilita’ che non possano ripartire, in questo caso possono ripartire e atterrare a Porto Rico, il piu’ vicino.

    Diciamo che strategicamente dominicana è piena di aereoporti, ed il porto è Manzanillo… Dom. è senza fuel x gli abitanti che sono al buio x molte ore al gg. il fuel è x gli ospedali che sono stracolmi… e le citta al buio… chiamo Sto Dom. ciao… Ciao… addopo..
    Faust

    Il tuo commento è in attesa di moderazione.

    Faust x Haiti 03 x Ber { 14.01.10 alle 22:12 }

    … Ti scrivo dopo… In RD. sono stato il Presidente Fondatore di una ONG x le telecomunicazioni… Ora sono Pres. Onorario. Vedro con Sto Dom. cosa posso fare x te… Faust è ufficialmente in pensione…
    ciao, abbacchi…
    Faust

    Il tuo commento è in attesa di moderazione.

  16. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Mi par di ricordare che quelle cose si possono fare con più gusto con qualcosa che non è propriamente una bustina di tè….
    Buon Tetley, comunque.
    pino

  17. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Bello vedere una portaerei US che salpa alla volta di Haiti per soccorrere quei poveri disperati.
    Per una volta non uomini contro, ma uomini per.
    C.G.

  18. peter
    peter says:

    xPino

    buon Tetley? ma lei scherza. Mi dicono sia il te’ peggiore del mondo…

    ‘notte

    Peter

  19. Faust x Haiti 04
    Faust x Haiti 04 says:

    …concordo con te Gino…. Uomini X … Obama cambiera completamente i rapporti con il Caribe… In mondovisione abbiamo scoperto che in America cce un Popolo di africani… Umani che sono ammalati di scarsissimo cibo e lo scarsissimo di infima qualita… Un Popolo abbandonato dai ddio e dal mondo “civilizzato e non” Evitero di usare pensieri retorici… ma la rabbia è … vi .. da mettersi appiangere…
    Non riesco apparlare con Sto Dom. … saranno senza elettricita …
    ho ricevuto foto e pochi racconti di come vva??.. Sembra che sono tutti sotto un forte schok… ad Haiti, se gli aiuti non fanno presto a soccorrere la popolazione.. e sotterare i cadaveri… da subito cce da prevedere un epidemia.. e gli haitiani sono un popolo denutrito basta un infezione e muoiono, anche xcche non ci sono medicine… i Volontari, le missioni cubana e venezuelana, con piu di un migliaio di medici e personale infiermeristico, erano gia sullisola, insieme ad ONG, e lascio volutamente x ultimo lONU… Nessuno sa niente o vede in Haiti, qualcosa di nuovo costruito dall ONU e dagli aiuti int. Il Popolo MUORE DI FAME…. Buon gg, Mondo, e buongiorno anche attutti i DDDIII che tolgono i peccati dal mondo… e che scoprono ora …. un crimine sociale contro gli haitiani smetto e riprovo con Sto Dom. (ho gia capito che faro notte…) se no incomincio abbestemmiare… NON ho parole… la goccia che ha fatto traboccare il vaso… Speriamo che da una grande disgrazia, nasca una grande GRAZIA e questa povera gente possa curarsi ed almeno alimentarsi…. Ora… arriva il mangiare… e le medicine… se non fosse stato x la disgrazia… sarebbero morti …come al solito, come succede tutti i giorni x lalta mortalita in eta giovane… muiono x malattie, infezioni e denutrizione… Una Umanita lasciata morire lentamente… nellindifferenza generale… e la Francia …sono curioso di vedere gli ex colonialisti… cosa faranno… Addopo…
    Faust

  20. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Guarda che gli US si sono sempre fatti avanti per aiutare in tutti i disastri naturali.
    Solo che molte volte non sono stati riconosciuti, come nel caso del Tsunami.
    Le navi erano li’ e anche la nave ospedaliera e non davano il permesso di approdo.
    Tonnellate di cibo sono andate perse, anche tonnellate di altre necessita’ e medicinali.

    Anita

  21. Faust x Haiti 05
    Faust x Haiti 05 says:

    Ho parlato con Sto Dom. dicono i mezzi dinformazione che i morti sono 4.500… ( x non allarmare i dominicani…) Il Presidente Leonel Fernandez, con una commisione di politici sono a Port-au-Prince x coordinare il possibile… è indispensabile un coordinamento x gli aiuti e la protezione civile… Ha detto Obama e Leonel Fernandez è la persona giusta al posto giusto, in questa prima fase… fino allarrivo fra 2 o piu gg degli aiuti umanitari… ma soprattutto la prima emergenza insieme a quella dellacqua potabile e gli ospedali da campo…. cce il pericolo di danni appersone e cose da parte dei disperati… in stato di alterazione psichica. quindi rivolte e saccheggi e Leonel ha aperto tutti gli ospedali dominicani ( quindi ha avuto (dico io, lincarico dal suo fratello Obama, di coordinare e fare i primio interventi… x dare tempo di arrivare con gli aiuti Int. e soprattutto ai Marins x fronteggiare una situazione dagli sviluppi impevedibili… e il Pres. Fernandez ha portato con se le alte cariche delle FFAA. I dominicani da sempre vivono nel terrore di essere invasi dagli haitiani… e questa volta non è x burla, come si dice in spagnolo, Il pericolo è sempre il piu povero… Ma leconomia dominicana vive di mano dopera schiavizzata in RD… ( come a Rosarno) lavoratori senza documenti illegali, lavorano nei cantieri edili a un terzo della paga di un dominicano… e mangiano una pannocchia con brodo di pollo o una pannocchia cotta… e 14 ore di lavoro x pochissimi doll. e x mandare soldi alla famiglia senza sostegno economico se non quei 30-50 us$ a settimana o al mese…che riceve… RD è piena di haitiani illegali… senza documenti… finiscono di lavorare 13-4 ore al gg e nello stesso cantiere cucinano, mangiano e dormono… coricati su un cartone… come a Rosarno….
    Faust

  22. Faust x Haiti 06
    Faust x Haiti 06 says:

    http://www.ilmanifesto.it/archivi/commento/anno/2010/mese/01/articolo/2163/

    Molto preciso ed interessante… x chi vuole approfondire il tema… Condivido anche le virgole… Un quadro del Paese… Haiti… Il suo articolo è una grande pittura… scrive Maurizio Matteuzzi, del Manifesto, buona lettura!!
    Faust http://www.vvuaddurmi.now alle 6am aspetto email… vuol dire che è arrivata la luce a SD…
    ………………………………………………………………………………
    COMMENTO
    14/01/2010

    * | Maurizio Matteuzzi
    Il colpo di grazia per gli ultimi dell’Occidente

    Haiti non esiste più. Si parla di almeno centomila morti. Per fare un paragone, lo tsunami del 2004 fece 240 mila vittime ma sparse in tutti i paesi sull’oceano Indiano. Il terremoto del settimo grado della scala Richter che alle 5 di giovedì pomeriggio (le 23 in Italia) ha colpito e distrutto Port-au-Prince, è stato il colpo di grazia. Non si riprenderà più. Sembra che una maledizione incomba su Haiti cherie, quella che un tempo contese a Cuba il titolo di «perla delle Antille». Quella di essere stata, la prima colonia dell’America latina a conquistare l’indipendenza e farsi repubblica – e «repubblica nera» – nel 1804 sull’onda della rivoluzione francese. Come dovesse pagare un debito inestinguibile. Che ha pagato, in moneta sonante, fino a pochi anni fa alla Francia. Che continua a pagare agli Usa, arrivati per la prima volta nel 1915 e poi, di fatto, mai più ripartiti.
    Haiti, il paese più miserabile del mondo, fuori dall’Africa, sette milioni di haitiani su 10 che sopravvivono con meno di uno o due dollari al giorno, il numero 150 sui 177 paesi stando all’indice di sviluppo umano. Il paese in cui l’1% dei mulatti che parlano francese è padrone della metà della ricchezza nazionale e più del 90% dei neri che parlano creole non è padrone di niente. Il «Paese delle montagne», questo significava Haiti nella lingua degli originati Tainos, che cinque secoli fa era coperto da boschi e foreste e oggi quelle montagne sono pelate escarnificate: basta arrivare in aereo da Santo Domingo. Da una parte il verde, dall’altra il grigio.
    …continua
    http://www.ilmanifesto.it/archivi/commento/anno/2010/mese/01/articolo/2163/

  23. sylvi
    sylvi says:

    caro Faust,

    a proposito di “DDDIII che tolgono i peccati del mondo” ci sono due suore friulane ad Haiti, una da 40 l’altra da 45 anni.
    Sarebbero state:una infermiera l’altra maestra nell’altra vita, ma ora, da sempre, fanno tutto per i bambini e ragazzi soli o meno solo.
    Quando le risorse scarseggiano vengono in ferie e bussano a tutte le porte; non invano!
    Hanno fatto sapere che sono vive e che hanno molto da fare, e molte necessità.
    Attendiamo al più presto loro notizie!!!

    Non credo , in questi frangenti, abbiano tempo di pregare molto Dio! E Lui capirà!

    Ps: Una è di Varmo, vicino Codroipo, l’altra di Casarsa!

    Mandi biel

    Sylvi

  24. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xUroburo
    No, lei non mi conosce. Quello e´per me solo e alle volte un modo scherzoso per dire che certe affermazioni sono (secondo il mio parere) solo fuffa o ingiusti. Per altro , se lei cominciasse a prendere quell´andamento , si accorgerebbe di avere qualcuno alle spalle e quello sono io.

    Ancora una volta la sua risposta e zeppa di pregiudizi e klischee.

    Lei scrive su quello che ha detto Dayan o su quello che a detto Herzl.
    Nella politica si dicono tante cose e poi magari se ne fanno altre ed ogni volta lei si rifugia in quei klischee.
    Ma che importa, si parlava di un DATO di FATTO, di un evolversi, di una decisione da parte dell´ONU di dividere un territorio creando due Stati , di quello che sarebbe successo se………i popoli Arabi insieme ai Palestinesi avessero avuto una visione, avessero capito l´improrogabilita´ di quella situazione venutasi a creare.
    La sua domanda era, cosa dovrebbero fare Palestinesi.
    Io le ho risposto di quello che non avrebbero dovuto fare, di quello che sarebbe successo con una politica diversa, con una politica non di aggressione ma di collaborazione. Purtroppo non lo sapremo mai. Ma sicuramente non ci sarebbero stati tutti i morti che ci sono stati, per arrivare poi all´ultimo ad ottenere meno di quello che si aveva.
    Un saluto. Rodolfo

  25. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Le parole pronunciate ieri dal premier Silvio Berlusconi con le quali l’aggressione di piazza Duomo è stata paragonata ad alcune «aggressioni giudiziarie», saranno al vaglio della Prima Commissione del Csm, presso la quale è già stato aperto un fascicolo a tutela inerente dichiarazioni rilasciate nei mesi scorsi dallo stesso premier.

    La Commissione ha infatti deciso di acquisire agli atti la rassegna stampa sulle parole di Berlusconi, pronunciate ieri al termine del Cdm, e la inserirà
    nel fascicolo già aperto.

  26. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Sempre la solita “solfa” ripetuta, mai riveduta e mai corretta.
    “SE I PALESTINESI SI FOSSERO ACCONTENTATI”
    Una frase che non voglio commentare ma neppure passare passivamente sotto silenzio, perché è frutto di un modo di pensare che ” FA SCHIFO”

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  27. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    x Sylvi
    Quando avrai occasione di contattare le tue amiche suoredi Haiti, giragli i complimenti e ringraziamenti da parte di un ateo comunista che però ha capito da tempo che nella chisa ci sono i Torquemada ma anche i S. Francesco.
    Credo che farà loro piacere come lo fa a me quando qualche cattolico anticomunista si sforza di capire che non tutti i comunisti sono Stalin.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

    PS. Mi sovviene … Stalin era letteralmente cresciuto in seminario, 8 anni mica due giorni e con ottimo profitto. Sarebbe interessante capire come e quanto quella formazione rigida e oscurantista abbia influito sulla formazione del suo carattere, ed aimè noi sul comportamento dello Stalin al potere.

  28. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x AZ
    Se le amministrazioni di Tel Aviv si fossero “accontentate” come
    certi soggetti ottusi e arroganti vorrebbero per altri, chissà quante vite e quanti dolori da una parte e dall’altra parte potevano essere risparmiate.
    Inutile, caro Antonio, non la capiranno mai. Si sentono i più forti in quella disgraziata regione, lo sanno e nella loro ipocrisia congenita, approfittano dei fattori di forza. Sembra comunque che Obama stia facendo dei passi indietro nel sostenerle. Un bel giorno scenderanno dal loro piedistallo costruito sull’impotenza dei loro perseguitati.
    Viva la Palestina!

    C.G.

  29. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Ma questa e´cecita´congenita. Chiusura mentale.
    Incapacita´ di analizzare fatti passati e realta´.
    Arrivando a questo punto non c´e´ veramente piu´niente da commentare.

  30. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    da parte di Rodolfo, che lo invia ma non lo vede comparire nel forum.
    ——————
    Un paese distrutto, ci si sente inermi e indifesi davanti ad una simile tragedia. Molti si domandano perche? Dov´e´Dio? Perche´proprio loro e no magari, Montecarlo.
    Nel Libro di Giobbe (vecchio testamento), si legge del reclamo, della rimostranza riguardo Dio che esige molto, troppo dall´uomo.

    Forse esige troppo, ma da´anche tanto, senza che ce ne´accorgiamo.

    Quanta pazienza puo´avere un uomo, una donna in Haiti, gli uragani , le inondazioni, i terremoti, i despoti come Papa Doc e Baby Doc, la poverta´, le malattie, la morte ed ora questo sfacelo che fa di Haiti un territorio inumano. Ed i bambini , gia´i bambini. Prima di questa ultima catastrofe ne morivano 400 di fame , ogni santo giorno,
    ((((((((e qui in questo blog qualcuno scriveva che in Palestina i bimbi crepano di fame , gia´crepano di fame mentre abbracciano un computer e navigano in Internet il 70% di loro. (((((((((((
    Quale infamia. Chi scrive certe cose, fa´ancora un torto di piu´ai bambini Haitiani, a quelli che soffrono di piu´, a quelli che di fame muoiono davvero, con le loro madri ,che non hanno piu´forza per sopravvivere con soli due dollari al giorno per famiglia.
    Ieri, in televisione ho visto come tiravano fuori dalle macerie una sopravissuta, non era un grido il suo ma solo un bisbiglio e in continuazione dalle sue labbra uscivano le parole” “Bon Dieu…. bon Dieu… bon Dieu…………………………….
    Li ho visti scavare con le mani. Lo so che molti, anche di partecipanti in questo blog si saranno domandati:-” Ma dov´e´Dio?” E´Dio indifferente, incurante delle tragedie terrene? Non avrebbe potuto con un dito fermare la terra in Haiti o negli Abruzzi? Non potrebbe deviare con un fulmine gli uragani? Non c´e´nessuna scienza che indaga dove si trova Dio? Troppo facile.
    Forse Dio e´solo conforto ,consolazione.
    Ma non e´tutto questo discordante, contradittorio.
    Io la vedo tutta in un´altra maniera. Chissa´che tutto questo non sia valso a cambiare una volta per sempre quella tragica situazione che dura oramai da centinaia di anni.Cosi come il popolo Ebraico dopo i tanti pogrom subiti, fino al culmine dell´olocausto, ha trovato una patria e la serenita´(ancora relativa) di un focolare, cosi ora con molta probabilita´, con l´aiuto del mondo intero, sparira´ la fame e la sofferenza in Haiti, che altrimenti sarebbe durata ancora un´eternita´.
    Sotto questo aspetto, l´Eterno fa´le cose per bene, ci ha regalato il libero arbitrio ma ogni tanto interviene, cosi come interviene a dare consolazione e forza per continuare a vivere ad una donna che perde i suoi figli. Nonostante tutto . Un saluto ed una buona giornata a tutti.
    Rodolfo

  31. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Io analizzo il fatto che da una parte massacrano e vivono dignitosamente e che nell’altra vengono massacrati e fatti vivere da cani.
    Obiezioni? Figuriamoci..
    C.G.

  32. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro rodolfo,
    sono sempre in attesa di una tua gentile risposta.
    Per carità, comprendo che sia impegnato in ben altre discussioni inerenti l’opera dell’eterno a quanto vedo.
    Quando avrà un minutino ,rispondi pure a me, che in fondo ho fatto una domanda semplice ,semplice.Post 505.

    un salutino
    cc

  33. Linosse
    Linosse says:

    Per le nostre limitazioni in materia non riusciremo MAI a capire le intenzioni di Dio in relazione ai disastri naturali,quello che dovremmo capire come umani ,anzi siamo in grado di capire MOLTO BENE ,è quesa diffusa MISERIA E FAME NEL MONDO DEGLI ALTRI UMANI che ancora esistono e che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno senza FARE NIENTE ANZI…….
    L

  34. Linosse
    Linosse says:

    X CC
    Le cause sono umane,ittagliane direi;si potrebbero dare nome e cognome ,vero Marco!
    Saluti L.

  35. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Linosse,

    che ci vuoi fare.
    Io sinceramente non so ,cosa pensi il PadreEterno !
    Di sicuro sò questo…
    In un bel film di Al Pacino….”L’avvocato del Diavolo” ..viene detta questa frase..:” Si vendono futuri e si comprano futuri, senza che ci siano futuri..questo è il caos!!!!!!

    Ora per ritornare al presente , mi sembra che si stia cercando di uscire da una bella”crisi “,che le parole sopraddette sintetizzano bene…!!
    Ognuno è libero di affidarsi ai santi che crede più opportuni,senza però prendere per il Kulo il prossimo, anche se lo fa inconsciamente…
    Dura lex,sed lex…
    alleluja, preghiamo fratelli..!!

    cc

  36. Linosse
    Linosse says:

    Caro CC
    Oltre che futuri vacanti ci sono presenti che ,non da santi ,spacciano il caos confidando nei santi e se non funziona all’ammore che tutto puote e tutto muove.
    Preghiamo fratelli e soprattutto,”ottimisticamente”, speriamo di cavarcela!
    L.

  37. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro rodolfo,
    oltre a non “rispondermi”a quella semplice domanda del 505, tu ti imbarchi nella “filosofia ” dell’aiutino della divina provvidenza,che dovrebbe “drizzare ” gli storti,quando il libero arbitrio ci porta troppo avanti nella strada del peccato.

    Troppo comodo, non ti pare!
    E poi oltrettutto un poco anche “idiota”, visto che basta un esamino di coscienza..per capire le cose che “non vogliono essere capite”.
    Sono lì,a testimonianza imperitura..!!
    Da agnostico, faccioil tifo questa volta per il NO a Dio, perchè se Si ,quando ci chiederanno il conto….!!!Che risponderemo ???
    Ah, il conto non verrà chiesto da Lui, arbitro imparziale,che con il liberio arbitrio,ha già il massimo (o no), ma da quelli che ci chiederanno dell’uso che ne abbiamo fatto…

    alleluja fratello

    cc

  38. sylvi
    sylvi says:

    x CC e Linosse

    Da un po’ i vostri post terminano con invocazioni fraterne alla preghiera!!!
    E’ vero, i vostri” dii” sono i più disparati e fantasiosi…
    ma non è che sietete prossimi a una qualche conversione ” nel divenire'”?
    Vi sentite bene???

    Sylvi

  39. sylvi
    sylvi says:

    caro AZ,

    sai che io ho conoscenze soprattutto tramite il Convento, che Dio conservi la mia vecchia zia, che però è di buona razza!
    Il più giovane è morto a 90anni!
    Quella che conosco io è la Chiesa del silenzio; non strepita per non attirare le attenzioni delle Alte Sfere, e i comunisti atei sono fratelli;
    -Dio provvederà per loro – dice la zia, intanto però diamoci da fare.

    Passerò il tuo messaggio quando sarà possibile e sicuramente sarà un “pemio aziendale” (fuori busta) per la loro fatica.

    Tolto Stalin, dei comunisti resta una genia che assomiglia molto a mia zia!!!

    Sylvi

  40. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    “Basta con questa odiosa cantilena sulle presunte riforme.
    A furia di parlare delle leggi ad personam del premier, mascherate appunto per riforme, non si pensa ai problemi veri del Paese, crisi economica in primis.
    Ci sono lavoratori e famiglie che per colpa della crisi non sanno dove andare a sbattere la testa e qui si parla solo di salvacondotti per il premier.

  41. Vox
    Vox says:

    HAITI

    […]A cavallo degli anni Settanta e Ottanta, l’immensa macchina dei think tank statunitensi, che trasformano gli interessi delle imprese americane in decisioni politiche, scelse di appoggiare il pittoresco dittatore Jean-Claude “Baby Doc” Duvalier, allo scopo di trasformare Haiti nel “Taiwan dei Caraibi”, sostituendo l’agricoltura con la produzione industriale per l’esportazione, grazie al costo assai ridotto della manodopera locale.

    USAID, l’agenzia politico-umanitaria dell’Impero, usò il bastone e la carota per cacciare i contadini dai campi e mandarli nelle fabbriche: le eccedenze agrarie statunitensi, ampiamente sussidiate, furono riversate nel paese sia come “aiuti diretti”, sia come prodotti venduti a bassissimo costo – il dittatore provvide ad abolire praticamente i dazi.

    Il risultato inevitabile fu la distruzione della società contadina.
    Grazie ad altri “aiuti”, i contadini poterono costruirsi baracche fragilissime, ovviamente nei pressi del polo industriale, cioè a Port-au-Prince.

    E lì quelli che trovarono lavoro si dedicarono a inscatolare prodotti provenienti dal nuovo sistema agricolo industrializzato, che aveva bisogno di pochissima manodopera; oppure a produrre cappellini da baseball e magliette della Disney – nel solo 1993, Michael Eisner, amministratore delegato della Disney, guadagnò 203 milioni di dollari, pari a 325.000 volte lo stipendio di un suo operaio haitiano.

    Poi, siccome viviamo in un mondo flessibile, gli Stati Uniti mollarono tutto il progetto, lasciandosi dietro le conseguenze.

    Ieri Obama ha dichiarato al popolo di Haiti, “Non sarete abbandonati e dimenticati, gli Stati Uniti e il mondo sono con voi”. Fissando intensamente le telecamere come sa fare solo lui, ha tratto l’inevitabile conclusione, ”Questo – ha aggiunto – è un momento che richiede la leadership dell’America”.
    M. Martinez

    kelebek.splinder.com/post/22052360/Haiti%3A+l%27asta+dei+cadaveri+e+T

    Ennesimo esempio di prassi americana: invadere i mercati altrui coi propri prodotti, distruggendo le economie di sussitenza locali e costringendo i contadini a riciclarsi in operai a costo quasi zero, alle dipendenze e atutto vantaggio delle multinazionali statunitensi.

    Salvo poi ricorrere alla retorica, con tanto di mano sul cuore e occhio lucido simil-sincero, affermando che solo gli Usa potranno “salvare” la situazione.

  42. Oliveto palestinese distrutto durante la notte
    Oliveto palestinese distrutto durante la notte says:

    COMUNICATO STAMPA
    Oliveto palestinese distrutto durante la notte

    14 gennaio 2010

    At-Tuwani: Oggi, nel pomeriggio, alcuni palestinesi hanno scoperto la distruzione di un oliveto di proprietà di una famiglia palestinese, situato nella valle di Khoruba. Nella notte, rami e tronchi di una ventina di alberi d’ulivo sono stati spezzati. La famiglia ritiene che i responsabili di questo atto vandalico siano i coloni israeliani della colonia di Ma’on e dell’avamposto di Havat Ma’on.
    Un agricoltore palestinese ha informato gli internazionali che stavano documentando l’accaduto riguardo alla situazione: dal 1997 l’oliveto è stato distrutto cinque volte. Ha inoltre affermato che gli alberi non saranno più in grado di produrre olive per almeno tre anni.
    Il recente attacco all’agricoltura palestinese segue un mese di violenze e molestie mirate a dissuadere gli agricoltori palestinesi dalla coltivazione dei loro campi, principale fonte del loro sostentamento.

    Foto dell’oliveto distrutto: snipurl.com/u34uv

    Per ulteriori informazioni contattare:
    Operation Dove: 0549925773
    Christian Peacemaker Teams: 0542531323

  43. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Caro controcorrente,
    non te ne fare un cruccio se non ho risposto. E´che, ad essere sincero di quel problema non e´che me ne interessi troppo. Per quanto riguarda me, vogliono fare il Pio, Santo, chi se ne frega , fatti loro.
    Il govero Israeliano o le comunita´Ebraiche Italiane non sono daccordo,e non me ne frega un granche´.A me interessa solo una cosa, il bene comune, il bene dell´umanita´intera. Per arrivare a questo, bisogna di comprensione e collaborazione tra tutte le fedi religiose e al di la´ di tutte gli interessi e arricchimenti personali, piu´collaborazione , comprensione e giustizia tra Stati.
    Per questo abbiamo bisogno di personalita´ lungimiranti ( (disgraziatamente c´e´penuria) con visioni per salvare questa Terra da guerre senza senso e dall´inquinamento atmosferico.

    Lo sforzo umano secondo me, si deve sopratutto rivolgere non piu´alle conquiste terrene, oramai e´tutto occupato,( ne so io qualcosa quando al mattino voglio andare in bagno con questo reggimento che mi ritrovo, ma alle conquiste spaziali. Cosi gli indesiderati invece di morire nel deserto Libico, li possiamo mandare nello spazio, in un bel pianetino tutto per loro. Un saluto .Rodolfo
    Un saluto .Rodolfo

  44. Vox
    Vox says:

    MESSICO

    un libro polemico rievoca il colpi inflitti al Messico da parte degli Stati Uniti. Nel 1847, Washington ha conquistato metà del territorio del suo vicino. Nel 1947 ha saccheggiato la sua economia. In entrambi i casi, osserva Gastón Pardo, gli Stati Uniti si sono attribuiti il ruolo del buono falsificando la realtà.

    1847: una guerra dimenticata

    Dal tempo della “dottrina Monroe” (1823) gli Stati Uniti non hanno mai smesso i panni della vittima in America latina. In Messico ciò fu manifesto ed efficace nel 1847 e nel 1947.
    Questa strategia consiste nel commettere attentati criminali per poi attribuirli in maniera menzognera ad altri contando sull’appoggio della stampa. E’ una strategia in sé, e non una risposta ad una determinata situazione, nella misura in cui l’identità dei capri espiatori conta poco: apaches, comunisti, terroristi, narcotrafficanti, tutto va bene.

    John Stockwell, veterano della CIA e storico, racconta come all’inizio del XX secolo alcune imprese di costruzioni ferroviarie e i coltivatori del Sud desiderosi di estendere le loro piantagioni di cotone si mobilitarono per la conquista del Messico. Gli Statunitensi non si entusiasmarono affatto per questo progetto malgrado le mirabolanti promesse dell’esercito. L’indifferenza continuò fino a quando il presidente James Polk non ordinò al generale Zachary Taylor di attraversare il fiume Nueces con 3500 uomini, fino alla frontiera, in direzione del Rio Grande.

    Le truppe passarono sui campi coltivati ed entrarono in un villaggio per provocare la popolazione. Naturalmente ci fu qualche morto e l’incidente servì di pretesto per dichiarare la guerra e invadere il Messico che perse quasi la metà del suo territorio.

    L’incidente fu presentato al Congresso in questi termini: “l’esercito messicano aveva oltrepassato il confine degli Stati Uniti e versato sangue americano sul territorio degli Stati Uniti”. Il Congresso dichiarò guerra e il generale Zachary Taylor fu eletto presidente nel 1848.

    Molti cittadini USA rifiutarono comunque di arruolarsi , tra cui David Thoreau, che sarebbe diventato un celebre scrittore e che fu incarcerato per essersi opposto alla guerra. Un altro contestatore pretese che il presidente menzionasse esattamente il luogo nel quale erano avvenuti gli incidenti: era un deputato dell’Illinois, che divenne in seguito presidente, Abraham Lincoln.

    Il governo voleva la guerra ed era pronto, con o senza incidente, come è stato stabilito dalla White House Historical Association di Washington [non ricorda forse la situazione attuale con l’Iran? – Vox]

    La guerra durò dal 1846 al 1848. Con un esercito di 25.000 uomini, in meno di due anni e con una perdita di appena 5000 uomini, per la maggior parte vittime di malattie, gli USA spogliarono il Messico di tre Stati: la California, il Nuovo Messico e l’Arizona, ai quali bisogna aggiungere la Repubblica del Texas, ossia in totale una conquista di più di due milioni di chilometri quadrati.

    La dottrina Monroe

    Secondo Carlos Pereyra, autore del libro di riferimento Il mito di Monroe, ci sono tre dottrine Monroe. La prima … affermava che gli Stati Uniti si sarebbero opposti ad ogni intervento europeo nelle Americhe e che, in contropartita, si sarebbero astenuti da qualsiasi intervento in Europa.

    La seconda dottrina Monroe è quella diventata una sorta di diffuso dogma di glorificazione degli USA e che compare nel rapporto del 14 luglio 1870, indirizzato dal segretario di Stato ad Ulysses Grant. Washington si astiene dal sostenere la rivoluzione cubana contro la corona di Spagna nella misura in cui i Britannici accettano di pagare dei danni di guerra per il loro sostegno ai Confederati durante la guerra civile. Si tratta semplicemente di indietreggiare per prendere meglio la rincorsa. I Britannici pagarono nel 1872 e Washington invase Cuba nel 1898.

    Nella sua terza fase, la dottrina Monroe… cerca di presentare la politica estera degli USA come idealmente derivata da uno pseudo Monroismo originario. La si ritrova presso i grandi portavoce dell’imperialismo, i presidenti McKinley, Roosevelt, Lodge, Taft e Wilson, che hanno ciascuno esposto la missione di tutela imperialista, finanziaria e biblica che gli USA si sono attribuiti. Gli Stati Uniti sarebbero i “protettori” dell’America latina di fronte al colonialismo europeo. La dottrina Monroe funziona dunque come un riferimento mitologico per dichiarare delle guerre “preventive” e/o di conquista in America latina, in assenza di qualsivoglia minaccia proveniente da altri continenti.

    1947: la guerra sanitaria

    Gli USA dichiararono una nuova guerra contro il Messico 100 anni dopo quella del 1847. La prima i Messicani l’avevano persa senza combattere perché i loro dirigenti, corrotti a colpi di migliaia di dollari versati dall’invasore, li avevano traditi…

    Nel 1947 si replica: il corpo di polizia e l’esercito messicano furono messi al servizio di una guerra economica contro il Messico.

    I reduci statunitensi, di ritorno nel loro paese alla fine della Seconda Guerra mondiale, rilanciarono la produzione agricola in generale e l’allevamento in particolare. Il piano Marshall apriva loro degli sbocchi in Europa ma l’allevamento messicano faceva concorrenza.

    Washington organizzò allora un’epidemia di afta epizootica. I media favorevoli all’Impero assicurarono che essa si era diffusa in Messico a causa di bestiame brasiliano infetto. La loro accusa non è stata mai provata.

    Nello stesso tempo, il presidente Miguel Alemán Valdés, sostenuto dall’FBI, creò la Direzione Federale della Sicurezza (DFS), polizia politica al servizio del presidente e del regime. La DFS fu una fonte inesauribile di informazioni confidenziali per gli USA al momento in cui l’influenza del comunismo era all’apice in Messico come nel resto dell’America latina(…)

    Il 27 e 28 dicembre 1946, la stampa aveva annunciato che molti casi di febbre da afta si erano verificati negli Stati di Puebla e di Veracruz. Quattro settimane più tardi, gli USA sospendevano le importazioni di bestiame messicano in corso provocando la rovina degli allevatori messicani. Con alle spalle l’FBI, il governo di Miguel Alemán impedì ai piccoli proprietari di acquistare i vaccini per il bestiame mentre 23 milioni di dosi erano già disponibili nel 1948-49. Dunque non restò loro che abbattere le bestie. Durante il 1947, due milioni di capi furono abbattuti ogni giorno. La spina dorsale dell’economia messicana venne distrutta.

    Questa politica suscitò sollevazioni contadine, in particolare negli Stati di Michoacan e Morelos, tra i 16 Stati coinvolti. Le rivolte erano guidate dai comunisti e dall’Unione Nazionale Sinarchista.

    … In definitiva, tutto questo produsse un’enorme crisi economica che sfocerà nella svalutazione del Pèso. Fu necessario importare carne dagli Stati Uniti per 2.636 milioni di pesos mentre le esportazioni messicane raggiungevano solamente 1.956 milioni di pesos nel 1947.

    La repressione si abbatté sui rivoltosi sinarchisti e comunisti di Morelos e Guerrero, diretti dall’ex generale zapatista Rubén Jaramillo che fu assassinato su ordine del governo di Adolfo Lopez (1958-1962).

    Chiudendo la frontiera doganale ed impedendo ai Messicani di avere accesso ai vaccini, in modo che l’epidemia distruggesse le mandrie, gli Stati Uniti hanno messo in atto una guerra biologica che ha sfiancato per lungo tempo l’economia del Messico.
    di Gastón Pardo
    Réseau Voltaire

    voltairenet.org/article163510.html

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