Il transatlantico che prosegue la crociera di lusso ad Haiti alla faccia della tragedia degli haitiani è la foto perfetta dell’egoismo e del cinismo dell’Occidente. Oltre che una versione post moderna del Titanic, per ora non squarciato da iceberg. Mentre invece la visita del papa in sinagoga e del governo Berlusconi in Israele a febbraio sono un tandem che pedala nella stessa direzione

Non capisco il perché di tanto scandalo per la prosecuzione della lussuosa crociera del transatlantico “Indipendence of the Sea” facendo scalo a Labadie Beach, cioè in una delle più belle baie di Haiti, per godersi il mare, le aragoste e il sole mentre nel resto dell’isola c’è un mare di morti e moribondi, oltre che di disperati pronti a tutto  e di generosi pronti anche a dare la vita per salvare qualcuno. Non capisco. Perché? Per due motivi.
Il primo è che vorrei mi si spiegasse che differenza c’è tra il (solito) cinismo dei ricchi a bordo di quel transatlantico e il (solito) cinismo di chi impone nei giornali on line la pubblicità di ogni più sfacciato ben di Dio, dal nuovo fuoristrada al nuovo telefonino e all’ultimo grido in fatto di mutande gridate, a chiunque clicchi un titolo linciato in prima pagina sulla infinita tragedia haitiana per poter leggere l’intero articolo. Facciamo un esempio. Titolo: “Cento bambini morti sotto le macerie di una scuola”. Ci clicco su piuttosto sconvolto e mi ritrovo a dovermi sorbire la pubblicità di questa o quella cazzata, più costosa che utile e intelligente, con facce da culo di modelli palestrati e modelle in tiro con almeno le cosce e un po’ di culo in bell’evidenza… Posso dire che schifo? Posso dire che incivile e triviale cinismo?
E mica nei giornali di carta va meglio. A volte il culo delle modelle o le facce da culo dei modelli su una pagina e sulla pagina affianco le foto agghiaccianti di morti, feriti, linciati e assalti di massa per una goccia d’acqua o per saccheggiare un negozio andato in pezzi, chiudendo il giornale si sovrappongono. La faccia da idiota del viveur pervestito, gran bevitore di ottimo whisky perché intenditore della bella vita e il culo delle modelle con facce da sberle chiudendo il giornale combaciano sovrapponendosi… Sconcertante. Per non usare altre parole.

Il secondo motivo è che quel transatlantico in lussuosa e strafottente crociera rappresenta la foto perfetta dell’Occidente. Il suo lusso viene prima di tutto e tutti e sta sopra a tutti e a tutto. Anzi, se osserviamo meglio, vediamo che il transatlantico di lusso chiamato Occidente naviga su un mare composto di poveri cristi sparsi nel “terzo mondo” e in quello che ormai è il secondo, in attesa di appaiarci e superarci, ma in ogni caso poveri cristi destinati a reggere tutto il peso della nave. E spesso ad essere fatti a pezzi dalle sue potenti eliche… Embé, il transatlantico mica può restare fermo. I passeggeri scalpitano… The show must go on! Il transatlantico che se la spassa ai Caraibi è la nuova versione del Titanic: non ancora colpito dall’iceberg, a maggior motivo l’orchestra suona a tutta birra… e il ristorante abboffa. Non ha forse il Titanic che affondava chiuso a chiave i cancelli d’uscita di TUTTI i passeggeri di seconda classe, perché affogassero in blocco, come è infatti avvenuto, lasciando così libere le scialuppe per lor signori sistemati in prima classe? Embé, allora la meravigliosa “Indipendence of the Sea” può benissimo fottersene degli haitiani, gente neppure di seconda classe, ma di infima, e continuare a sgavazzare.

Leggo le cifre ridicole che l’Occidente, l’Europa e l’Italia mettono a disposizione di Haiti. Le lego e arrossisco: meno di una elemosina. Del resto, che cavolo pretendono quei “negri di merda e cornuti”, come direbbero gli Sporkezio e gli Al Qalderoli, dal momento che all’intera Africa regaliamo appena due miliardi di euro  l’anno a fronte di quasi un milione di miliardi di euro regalati ai banchieri ladri per non far fallire le loro miserabili banche e a un’industria, automobilistica e non, che è ormai un ferro vecchio per giunta inquinante?
Come direbbero Bossi e i suoi ignoranti lecchini maniaci delle “ronde padane” senza neppure sospettare che la parola “ronda” viene dagli “arabi di merda”, che “vadino a lavurà” quei “negri e mulattoni di merda”. Mulattoni, perché certo i leghisti, gente maschia che ce l’ha duro, li confondono con quelli che amano chiamare “culattoni”.
A volte la realtà annichilisce. Per l’orrore che suscita.

Avrei voluto parlare di dove ci vuole portare la strana alleanza tra il papa e gran parte del rabbinato italiano. Cioè tra cattolici ed ebrei. Cui seguirà quella tra cristiani ed ebrei. Alleanza impossibile sotto il profilo religioso, ma possibile sotto il profilo politico, che è l’unico che in realtà interessa il Vaticano da quando esiste, vedasi anche il comportamento di Pio XII. L’unico punto in comune che hanno, e che possono avere, è di fatto il sionismo. Che per molti è di marca arabofoba, cioè  in definitiva islamofoba, anche se il papa tedesco da buon teologo cresciuto alla scuola dell’ex Sant’Uffizio ci ha messo sopra la bella coperta dei “dieci comandamenti, dono di Dio che abbiamo in comune”. Molto più dignitoso, almeno in questa occasione, il rabbino capo della comunità romana Di Segni, l’unico che ha citato anche il convitato di pietra e grande assente perché non invitato, cioè l’islam. Da Israele un mio amico sionista, islamofobo ma non in modo fanatico, mi ha spiegato il senso dell’avvenimento, aprendomi bene gli occhi.

Avrei voluto parlare anche del fatto che Berlusconi ai primi di febbraio andrà in visita di Stato in Israele. Anzi, a quanto pare, ci andrà con gran parte del nostro governo per una “riunione strategica” con il governo israeliano.  No comment. Per ora. Mi limito a dire che la visita di Berlusconi in Israele e quella del papa nella sinagoga romana sono evidentemente collegati, interfacciati: la seconda è la versione “religiosa”, cioè politica di lungo periodo, mentre la prima è la versione “politica”, cioè affaristico-mercantile-strumentale, della stessa medaglia.

Sì, di queste due faccende e di dove ci stanno portando avrei voluto parlare. Ma, per quanto foriere di cose molto gravi, a fronte della tragedia haitiana preferisco rimandare. Anche per non disturbare la crociera di quei parassiti del transatlantico…

838 commenti
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  1. ber
    ber says:

    x Linosse,

    la protezione civile adesso è una spa,…può fare quello che vuole,…risponde solo a se stessa, come tutti nell’antuorage del banana.

    A l’Aquila il banana ha incassato il suo tornacoto:
    la differenza tra 2.800 euro a mq. e il costo 800 euro a mq,…
    per le case che ha fatto,…il resto sono problemi degli aquilani.

    La causa contro Giuliani l’ha persa,…Giuliani aveva ragione,
    il suo allarme ha risparmiato tante vite umane,…la metà della città dormiva in macchina.

    Per il resto sono chiacchiere da “bar-sport”,…ma la Clinton
    questa battuta dove l’ha imparata?

    Un saluto,Ber

  2. Vox
    Vox says:

    ANCORA COMPORTAMENTO VERGOGNOSO
    (E FASCISTA) DEI COLONI ISRAELIANI

    15 coloni israeliani, assistiti da tre jeep cariche di soldati, hanno attaccato un villaggio palestinese, picchiato la gente e lanciato pietre contro i passanti, bersagliati anche dai gas lacrimogeni lanciati dai soldati.

    alethonews.wordpress.com/2010/01/26/israeli-settlers-invade-at-tuwani-village/

    Israeli settlers invade At-Tuwani village

    On Tuesday, 26 January 2010 approximately fifteen Israeli settlers from the Israeli settlement of Ma’on and the Israeli outpost of Havat Ma’on attacked Palestinians in the village of At-Tuwani.

    The settlers were accompanied by Israeli soldiers in three army jeeps and the settlement security agent of Ma’on. Villagers from At-Tuwani arrived, protesting the settlers coming into their village. An Israeli soldier punched a Palestinian villager, who was hospitalized for his injuries.

    Immediately thereafter, Israeli settlers began throwing stones at the Palestinian villagers while soldiers fired three canisters of tear gas at Palestinians.

    Afterwards, the settlers drove to the entrance of At-Tuwani, and began throwing stones at passers-by on the road.

  3. Vox
    Vox says:

    IRONIA

    Il Dr. Hajo Meyer, 86, sopravvissuto ai lager nazisti, ha dichiarato oggi che gli israeliani si stanno comportando da nazisti.
    Prontamente bollato “anti-semita” dalle lobby ebraiche britanniche, le quali lo hanno anche accusato di “approfittare della sua posizione di sopravvissuto all’olocausto”…

    scottishpsc.org.uk/index.php?option=com_content&view=article&id=3176:sunday-herald-auschwitz-survivor-israel-acts-like-nazis&catid=545:zionist-exploitation&Itemid=200514

    Auschwitz survivor: ‘Israel acts like Nazis’

    Dr Hajo Meyer, 86, who survived 10 months in the Nazi death camp, spoke out as his 10-day tour of the UK and Ireland – taking in three Scottish venues – got under way. His comments sparked a furious reaction from hardline Jewish lobby groups, with Dr Meyer branded an “anti-Semite” (!) and accused of abusing his position as a Holocaust survivor (!).

    ===

    Mi piacerebbe sapere quanti individui di queste lobby hanno fatto l’esperienza dei campi nazisti (oltre, naturalmente, come si possa chiamare antisemita un semita)…

  4. Peter
    Peter says:

    xVox

    Sir Gerald Kaufman nacque a Leeds, e’ ebreo di origine polacca a quanto leggo, ed e’ stato una figura prominente nel Labour Party. Il suo discorso a favore dei palestinesi va bene, e mi colpisce anche che usi la parola ‘Palestine’ ripetutamente.
    Dice che ha conosciuto Ben Gurion, e’ stato amico di Golda Meir, e di altri che anno partecipato a varie guerre (1956, 1967, etc). Viene da chiedersi a qual punto abbia avuto una crisi e deciso che gli israeliani erano come i nazisti. Sembra sia stata una cosa piuttosto recente. Ammetto di aver ascoltato il discorso a sprazzi

    Peter

  5. Peter
    Peter says:

    ehm, volevo dire di altri che hanno partecipato a varie guerre…ora Rodolfo avra’ il suo momento di Gloria

    Peter

  6. Uroburo
    Uroburo says:

    Mia pregevole Silvy,
    a me i suoi documenti importano poco perché le mie tesi, contro le quali lei si è ferocemente scontrata, fanno ormai parte della storia comunemente accettata.
    Non mi servono i documenti per sapere che il comportamento dei soldati italiani in Iugoslavia durante la II GM è stato complessivamente barbarico. Proprio come era già successo in Libia ed in Etiopia. Che poi fossero soldati di leva o canaglie prezzolate in realtà le differenze sono state minime. Le atrocità hanno visto tra i loro protagonisti anche degli alpini ed addirittura degli alpini della divisione Iulia, a dimostrazione che nessuno ha i monopolio della bontà della ferocia.
    Il suo abituale saltar di palo in frasca senza mai affrontare in modo concatenato un argomento ma sempre parlando per assonanze fa parte di una logica che è quella dei sogni. La logica di Platone e di Aristotele lei non le conosce. Ne abbiamo già parlato a lungo.
    Io ho sempre criticato la sinistra ed i suoi errori, da sempre, ancora stramattina (messaggio 627). Lei non legge oppure abbiamo un’altra analfabeta di ritorno? Se c’è una cosa in cui non ho mai creduto è proprio il destino cinico e baro: anche qui lei si inventa le affermazioni dei suoi interlocutori.
    Lei ha di me un’immagine che contrasta con quel che sono, con quel che penso (lei mi attribuisce opinioni che non ho MAI avuto) e questo nonostante chi mi conosce di persona le dica che lei si sbaglia.
    Capisce,. mia povera cara, perchè deve continuare a prendere quelle benedette pilloline? Perché altrimenti rischia di andare definitivamente nel mondo dei suoi incubi……
    Maniacco mi sembra più che altro un archetipo suo: lei è rimasta ferma a 67 anni fa. Buon per lei.
    Un saluto mia povera cara, e mi raccomando: si curi! U.

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Mia pregevole Silvy,
    a me i suoi documenti importano poco perché le mie tesi, contro le quali lei si è ferocemente scontrata, fanno ormai parte della storia comunemente accettata.
    Non mi servono i documenti per sapere che il comportamento dei soldati italiani in Iugoslavia durante la II GM è stato complessivamente barbarico. Proprio come era già successo in Libia ed in Etiopia. Che poi fossero soldati di leva o canaglie prezzolate in realtà le differenze sono state minime. Le atrocità hanno visto tra i loro protagonisti anche degli alpini ed addirittura degli alpini della divisione Iulia, a dimostrazione che nessuno ha i monopolio della bontà della ferocia.
    Il suo abituale saltar di palo in frasca senza mai affrontare in modo concatenato un argomento ma sempre parlando per assonanze fa parte di una logica che è quella dei sogni. La logica di Platone e di Aristotele lei non le conosce. Ne abbiamo già parlato a lungo.
    Io ho sempre criticato la sinistra ed i suoi errori, da sempre, ancora stramattina (messaggio 627). Lei non legge oppure abbiamo un’altra analfabeta di ritorno? Se c’è una cosa in cui non ho mai creduto è proprio il destino cinico e baro: anche qui lei si inventa le affermazioni dei suoi interlocutori.
    Lei ha di me un’immagine che contrasta con quel che sono, con quel che penso (lei mi attribuisce opinioni che non ho MAI avuto) e questo nonostante chi mi conosce di persona le dica che lei si sbaglia.
    Capisce,. mia povera cara, perchè deve continuare a prendere quelle benedette pilloline? Perché altrimenti rischia di andare definitivamente in un mondo irreale che esiste solo nella sua mente……
    Maniacco mi sembra più che altro un archetipo suo: lei è rimasta ferma a 67 anni fa. Buon per lei.
    Un saluto mia povera cara, e mi raccomando: si curi! U.

  8. Coloni invadono At-Tuwani, lanciano pietre ai suoi abitanti entrando nelle loro case.  I soldati usano gas lacrimogeni contro i palestinesi.
    Coloni invadono At-Tuwani, lanciano pietre ai suoi abitanti entrando nelle loro case. I soldati usano gas lacrimogeni contro i palestinesi. says:

    Comunicato stampa
    Coloni invadono At-Tuwani, lanciano pietre ai suoi abitanti entrando nelle loro case.
    I soldati usano gas lacrimogeni contro i palestinesi.
    26 gennaio 2010

    AT-TUWANI – nella giornata di martedì, 26 gennaio 2010, 15 coloni israeliani dell’insediamento di Ma’on e dell’avamposto di Havat Ma’on hanno invaso il villaggio di At-Tuwani e attaccato i suoi abitanti. I coloni erano scortati da tre jeep dell’esercito israeliano e dal capo della sicurezza dell’insediamento. Un soldato ha ferito un palestinese che è stato poi ricoverato in ospedale. Mentre i coloni lanciavano pietre, i soldati utilizzavano gas lacrimogeni contro i palestinesi.
    In seguito, i coloni si sono recati all’entrata di At-Tuwani e hanno iniziato a lanciare pietre ai passanti che transitavano sulla strada.

    L’invasione è avvenuta alle ore 9:20 del mattino. Tre jeep dell’esercito, un pickup con a bordo un colono israeliano proveniente dall’avamposto di Havat Ma’on e il capo della sicurezza di Ma’on sono entrati ad At-Tuwani. I coloni hanno attraversato il villaggio e sono entrati nelle case dei palestinesi, scortati dall’esercito.

    Per ulteriori informazioni: Operazione Colomba +972 54 99 25 77
    Operation Dove – Nonviolent Peace Corps
    Palestine/Israel
    Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII

    Email: tuwani@operationdove.org
    Web: http://www.operationdove.org

    mobile: +972 54 9925773

  9. Anita
    Anita says:

    x Peter

    “The Mourners’ Kaddish” e’ solo una delle preghiere, e’ in aramaico.
    Ci sono diverse variazioni e, non solo per i defunti.

    L’ho chiesto alla mia amica Carol B, piuttosto Ortodossa, come tutta la sua vasta famiglia.

    Quando si tratta di religioni e’ meglio starsene fuori….
    Questa mattina mi sono azzardata a fare alcune domande a Diana, la signora che mi aiuta in casa, una JW molto dedicata.

    Quello che ho scritto sulla loro religione e’ la verita’, ma ho anche imparato piu’ di quello che volevo sapere…a fondo.
    Gli angeli caduti…..

    Anita

  10. Haiti: US Sabotage of Relief Efforts?
    Haiti: US Sabotage of Relief Efforts? says:

    No human being could have stopped the earthquake that hit with such killing force on January 12. But so many of the people who have perished in Port-au-Prince DID NOT HAVE TO DIE.

    “[T]he majority of victims did not perish during the 35-second tremor. Ted Constan of Partners in Health, an American NGO, says that some 200,000 people were probably injured or trapped but not killed by the quake. He estimates that an additional 25,000 of them have died on each day that has passed since the tremor, as a result of treatable ailments such as bleeding, dehydration, suffocation and infection.” (economist.com, January 18, 2010)

    U.S. Delivers Not Aid But a Killing Delay

    The U.S. is the most powerful country on earth. It is only a few hundred miles from Haiti. But in the crucial days after the earthquake the U.S. failed to deliver the food, water, medical supplies, and rescue teams and medical personnel so badly needed. And the $100 million of aid Obama has promised is an insult given the wealth of the U.S. and the enormity of this tragedy. This is less than one-tenth of one percent of U.S. yearly military expenses in Iraq and Afghanistan.

    The first U.S. airdrop of food and water did not even happen until Monday, January 18—a week after the earthquake. And CNN reported there were no deliveries the next day because the U.S. was still assessing target areas that would be secure.

    Other countries with less resources and much farther away managed to get rescue teams on the scene right away. Within 48 hours, the International Search and Rescue Team from Iceland, fully equipped and self-sufficient for up to seven days in the field, deployed immediately with tons of tools and equipment, water, tents, advanced communications equipment and water purifying capability.

    On Friday night, more than three days after the earthquake, it was reported that tons of supplies stacked up at airports, not moving. And while mainstream news continued to warn of looting and chaos, reporters in Port-au-Prince said there was little violence, that people were desperately trying to find and rescue loved ones, help the injured and survive.
    as bodies piled up in the streets, U.S. efforts were NOT being focused on organizing and helping to facilitate the thousands of medical people, rescue workers, and others from the U.S. and around the world who want to help. Instead the U.S. military was being mobilized as the main force to go into Haiti in the wake of this horrendous disaster. While over 10,000 naval, air and ground forces were getting ready to be dispatched by the Pentagon, the U.S. government sent only 300 medical personnel. U.S. search-and-rescue teams only dug out 15 people from the rubble.

    The Christian Science Monitor reported that from the very beginning the U.S. Defense Department response focused on “making initial assessments,” instead of getting relief supplies to the people.

    The U.S. is sending some 10,000 Army, Navy and Marine forces, a Navy aircraft carrier, and Special Forces under the United States Southern Command (SOUTHCOM). General Douglas Fraser, commander of SOUTHCOM defined the Haiti emergency operation as a Command, Control, Communications operation (C3). At a press conference Fraser was asked to explain why other countries were able to quickly get rescue teams and aid into Haiti while the U.S. did not do this. Fraser replied, “From practice, we’ve found that the assessments are critical to making sure we get the right equipment in there and make the recovery efforts and the life-supporting efforts as efficient as possible. So the worst thing that we can do is put a lot of equipment forward that we don’t know whether or not we’ll need.”

    U.S. Sabotage of Relief Efforts

    The total lack of a functioning government in Haiti has been used to legitimize the U.S. basically coming in and taking over. Very quickly the U.S. took control of the airport—which means it is deciding what goes in and out of Haiti. And this has been a key way that the U.S. has in factprevented food and medicine from being delivered.

    Aid organizations are criticizing the U.S. for misplaced priorities—saying U.S. officials have focused efforts not on getting aid into the country but on getting their people and troops installed and rescuing U.S. citizens.

    UNICEF tried to send a plane full of medical kits, blankets and tents, but was denied permission to land and was forced to return to Panama. On Saturday, January 16, the World Food Program was finally able to land airplanes with food, medicine and water—after being diverted on Thursday and Friday so that the U.S. could land troops and equipment, and lift Americans and other foreigners to safety. Jarry Emmanuel, the air logistics officer for the agency’s Haiti effort said, “There are 200 flights going in and out every day, which is an incredible amount for a country like Haiti. But most of those flights are for the United States military.” Emmanuel went on to say, “Their priorities are to secure the country, ours are to feed. We have got to get those priorities in sync.”

    The U.S. claims it is doing all it can to help the Haitian people. But the real truth that has emerged is that in the crucial days right after the earthquake the U.S. was not only not delivering aid—but actually sabotaging the efforts of others who were urgently trying to get medicine, food, water and teams of doctors and rescue workers into Haiti.
    Humanitarian flights from France, Brazil, and Italy were refused permission to land, and the Red Cross reported one of its planes was diverted to Santo Domingo, the capital of the neighboring Dominican Republic.

    France’s ambassador to Haiti, Didier le Bret, said France’s foreign minister Bernard Kouchner lodged a protest with the U.S. State Department after the U.S. blocked a French flight carrying an emergency field hospital. He said Port-au-Prince airport was “not an airport for the international community. It’s an annex of Washington…. We were told it was an extreme emergency, there was need for a field hospital. We might be able to make a difference and save lives.”

    Laying the Basis for Even More Crimes Against the Haitian People

    The media and government narrative—that the real problem is the danger of looting and chaos—is being used, in effect, to blame the Haitian people themselves for the U.S. delay.

    Here, it needs to be asked: What is the definition of “looting” in an extreme crisis like this? Is it a crime for people who are desperately in need of food and water to go inside a store and get what they need? Should people be shot if, in the midst of a total breakdown of commerce and services, they take what they need to prevent themselves and their children from dying?

    And the actual truth is that the whole time the U.S. has been saying this, there has been very little violence among the people. Instead, and despite getting no help, the masses of people have been working together to try and rescue people, digging at the rubble with their bare hands, trying to tend to the injured and help each other survive amidst the rubble. There were reports of many Haitians walking from other areas of Haiti for hours to get to Port-au-Prince to help people. It was the Haitian people themselves—many who were injured themselves—who did everything they could in the first life-and-death 72 hours to save those who were trapped under the rubble—while the U.S. was not even on the scene.

    When U.S. Secretary of State Hillary Clinton visited Port-au-Prince on Saturday, she argued for an emergency decree in Haiti that would allow the imposition of curfews and martial-law conditions by U.S. forces. Clinton explained: “The decree would give the government an enormous amount of authority, which in practice they would delegate to us.”

    And we should remember: This is the same army that has invaded, occupied and brutalized the Haitian people for decades. This is the same U.S. military that was sent into New Orleans after Hurricane Katrina, pointed guns in people’s faces as they tried to escape the floodwaters, and prevented people from coming to New Orleans to help. This is the same U.S. military that rains down bombs in Afghanistan and Iraq, murders, imprisons and tortures innocent people all over the world.

    we have to ask: Why has the U.S. put more effort into getting men with assault rifles into Haiti than doctors and emergency workers with medicine and rescue equipment?

    As Toby O’Ryan asks in his article, “Seven Questions on Haiti”: “Are you giving this aid in such small amounts and so slowly because you are more concerned to maintain the repressive government authority in Haiti than you are about meeting the urgent and immediate needs of the Haitian people by getting the aid directly to the people and allowing them to collectively organize to distribute it in a time of crisis, when the ordinary authorities are not totally in control?”

    U.S. Interests and Plans for Haiti

    In the wake of this huge tragedy in Haiti, the U.S. continues to press forward its plans to further dominate and exploit the Haitian people.
    Clinton now sees the massive destruction in Haiti as an opportunity to press forward with his plans for setting up profitable sweatshops and tourist areas. Clinton has already enlisted Royal Caribbean Cruise Lines into investing $55 million to build a pier along the coastline of Labadee, which it has leased until 2050.
    by Li Onesto
    http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=17107

  11. Haiti: US Sabotage of Relief Efforts?
    Haiti: US Sabotage of Relief Efforts? says:

    Versione italiana

    Nessun essere umano avrebbe potuto fermare il terremoto che ha colpito con tale forza assassina il 12 gennaio. Ma molte delle persone che hanno perso la vita a Port-au-Prince NON DOVEVANO MORIRE.

    Il terremoto è stato un disastro naturale. Ma la situazione che ha portato a così tante vittime non è stata naturale. Migliaia di persone che in realtà avrebbero potuto essere salvate sono morte inutilmente, poiché i paesi ricchi e potenti hanno le risorse per salvare le persone, specialmente gli Stati Uniti, hanno omesso di fornire tali aiuti nel periodo immediatamente successivo al terremoto. Infatti, i sopravvissuti che contro ogni probabilità si sono salvati dalle macerie, sottolineando come molte altre persone potevano essere salvate, sono invece morti, poiché gli Stati Uniti non hanno fatto tutto il possibile per mandare immediatamente le squadre di soccorso e le attrezzature ad Haiti. Questo equivale a niente meno che un omicidio di massa.

    L’Economist ha scritto: “La maggior parte delle vittime non è morta durante i 35 secondi della scossa. Ted Constan di Partners in Health, una ONG americana, dice che circa 200.000 persone sono state probabilmente ferite o intrappolate, ma non uccise dal terremoto. Si stima che ulteriori 25.000 di loro sono morti per ogni giorno trascorso dopo il terremoto a causa di malattie curabili come emorragie, disidratazione, soffocamento e infezioni.” (Economist.com, 18 gennaio 2010)

    Gli USA non hanno portato soccorso, ma un mortale ritardo

    Gli Stati Uniti sono il paese più potente della Terra. Si trova solo a poche centinaia di miglia da Haiti. Ma nei giorni cruciali dopo il terremoto gli Stati Uniti non sono riusciti a rifornire cibo, acqua, forniture mediche, squadre di soccorso e personale medico così maledettamente necessario. E i 100 milioni di dollari che Obama ha promesso per gli aiuti sono un insulto per la ricchezza degli Stati Uniti e l’enormità di questa tragedia. Questa cifra è meno di un decimo dell’ 1% che gli USA spendono ogni anno per le spese militari in Iraq e Afghanistan.

    Il primo lancio di cibo e acqua degli USA non è avvenuto prima di Lunedì 18 gennaio, una settimana dopo il terremoto. E la CNN ha riferito che le consegne sarebbero avvenute il giorno dopo poiché gli Stati Uniti stavano ancora valutando le zone aeree di destinazione che potrebbero essere sicure.

    Altri paesi con meno risorse e molto più lontani sono riusciti a mandare subito i soccorsi sul campo. Entro 48 ore, l’International Search and Rescue Team dall’Islanda, completamente attrezzato e autosufficiente per un massimo di sette giorni sul campo, si è schierato subito con tonnellate di strumenti e attrezzature, acqua, tende, apparecchiature di telecomunicazioni avanzate e la capacità di depurare l’acqua.

    Venerdì notte, più di tre giorni dopo il terremoto, è stato riferito che tonnellate di forniture erano ferme e accatastate negli aeroporti. E mentre i notiziari continuavano a mettere in guardia per i saccheggi e il caos, i giornalisti di Port-au-Prince hanno detto che c’è poca violenza, che la gente sta cercando di salvare i propri cari, aiutare i feriti e sopravvivere.

    mentre i corpi erano ammucchiati per le strade, gli sforzi degli USA NON venivano concentrati su come contribuire a facilitare le migliaia di personale medico, soccorritori e altri provenienti dagli Stati Uniti e da tutto il mondo che vogliono aiutare. Invece sono state le forze armate USA a essere mobilitate come la principale forza per andare ad Haiti in seguito a questa terribile catastrofe. Mentre oltre 10.000 forze navali e terrestri erano in procinto di essere inviati dal Pentagono, il governo ha inviato solo 300 medici. Le squadre di soccorso USA hanno estratto solo 15 persone dalle macerie.

    Il Christian Science Monitor ha riferito che fin dall’inizio, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti era concentrato sul “fare le valutazioni iniziali”, invece di inviare i soccorsi alle persone.

    Gli Stati Uniti hanno inviato circa 10.000 soldati dell’esercito, flotte e forze della Marina, una portaerei e le Special Forces sotto comando del United States Southern Command (SOUTHCOM).

    Il generale Douglas Fraser, comandante del SOUTHCOM ha definito l’operazione d’emergenza ad Haiti come operazione di Comando, Controllo e Comunicazioni (C3). Nel corso di una conferenza stampa, a Fraser è stato chiesto di spiegare perché gli altri paesi sono stati in grado di mandare rapidamente le squadre di soccorso ad Haiti, mentre gli Stati Uniti non lo hanno fatto. Fraser ha risposto: “Dalla pratica, abbiamo riscontrato che le valutazioni sono fondamentali per essere sicuri di inviare il giusto equipaggiamento per gli sforzi di recupero delle vite, rendendo gli sforzi i più efficienti possibile. Quindi la cosa peggiore che possiamo fare è mandare un sacco di materiale in avanti senza sapere se ne avremo bisogno.”

    Il sabotaggio USA dei soccorsi

    La totale mancanza di un governo funzionante ad Haiti è stato usato per legittimare gli Stati Uniti ad andare, fondamentalmente, a mettere piede lì. Rapidamente, gli USA hanno preso il controllo dell’aeroporto, il che significa che sono loro a decidere cosa va dentro e fuori Haiti. E questo è stato un modo fondamentale per gli Stati Uniti di ostacolare di fatto la consegna di cibo e medicine.

    Organizzazioni umanitarie hanno criticato gli Stati Uniti per le priorità fuori luogo – dice un funzionario degli USA che gli sforzi si sono concentrati non in materia di aiuti nel paese ma su come prelevare le persone e le truppe insidiate e salvare i cittadini statunitensi.

    L’UNICEF ha cercato di inviare un aereo pieno di kit medici, coperte e tende, ma il permesso gli è stato negato ed è stato costretto a tornare a Panama. Sabato 16 gennaio, il World Food Program è stato finalmente in grado di far atterrare gli aerei col cibo, acqua e medicine, dopo essere stato respinto giovedì e venerdì, per permettere agli Stati Uniti di poter sbarcare con truppe e attrezzature per portare gli Americani e gli altri stranieri al sicuro. Emmanuel Jarry, l’ufficiale della logistica aerea per gli aiuti dell’agenzia di Haiti ha detto: “Ci sono 200 voli che entrano e escono ogni giorno, che è una quantità incredibile per un paese come Haiti. Ma la maggior parte dei voli sono dell’esercito degli Stati Uniti.” Emmanuel ha continuato a dire: “Le loro priorità sono di rassicurare il paese, il nostro è di sfamare. Dobbiamo sincronizzare queste priorità.”

    Gli USA affermano che stanno facendo il possibile per aiutare il popolo haitiano. Ma la verità che è emersa è che nei giorni cruciali immediatamente dopo il terremoto, gli Stati Uniti non solo non hanno fornito gli aiuti, ma hanno addirittura sabotato i soccorsi di quelli che cercavano di portare urgentemente medicine, cibo, acqua e le squadre di medici e di soccorritori in Haiti.

    Medici Senza Frontiere/Médecins Sans Frontières (MSF) ha chiesto ufficialmente che i suoi aerei che trasportano occorrenze essenziali mediche e chirurgiche possano atterrare a Port-au-Prince. Essi sostengono che la priorità deve essere data immediatamente agli aerei che trasportano le attrezzature di salvataggio e il personale medico. Questo in risposta al fatto che, nonostante le garanzie fornite dalle Nazioni Unite e dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, un aereo cargo di MSF che trasportava un ospedale chirurgico mobile è stato bloccato allo sbarco a Port-au-Prince sabato. E’ stato re-indirizzato a Samana nella Repubblica Dominicana e il materiale è stato poi dovuto essere trasportato via camion da Samana. C’è bisogno di chiedere quante persone sono morte a causa di questo ritardo di 48 ore dell’arrivo dell’ospedale mobile?

    Voli umanitari provenienti da Francia, Brasile e Italia non hanno avuto il permesso di atterrare e la Croce Rossa ha riferito che uno dei suoi aerei è stato deviato a Santo Domingo, la capitale della vicina Repubblica Dominicana.

    L’ambasciatore Francese ad Haiti, Didier Le Bret, ha detto che il ministro degli esteri francese Bernard Kouchner, ha presentato una protesta al Dipartimento di Stato degli USA dopo che gli stessi Stati Uniti hanno bloccato un volo francese che trasportava un ospedale da campo. Hanno detto che l’aeroporto di Port-au-Prince non è “un aeroporto per la comunità internazionale. E’ annesso a Washington … Ci è stato detto che erano in estrema emergenza, e che necessitavano di un ospedale da campo. Potremmo essere in grado di fare la differenza e salvare delle vite umane”.

    Si stanno ponendo le basi per altri crimini contro il popolo haitiano

    I media e le dichiarazioni del governo – che il vero problema è il pericolo di saccheggio e il caos – vengono utilizzati per incolpare gli stessi haitiani per il ritardo degli Stati Uniti.

    Qui c’è bisogno di chiedersi: Qual è la definizione di saccheggio in una crisi estrema come questa? E’ un crimine per le persone che sono disperatamente in cerca di cibo e acqua andare in un negozio e prendere ciò di cui hanno bisogno? La gente dovrebbe essere fucilata se, nel bel mezzo di un collasso totale dei servizi e del commercio, prende ciò di cui ha bisogno per non far morire se stessi e i propri figli?

    L’effettiva verità è che nell’intero tempo che gli USA erano impegnati a dire questo, ci sono stati pochissimi casi di violenza tra la gente. Invece, nonostante non ricevessero alcun aiuto, masse di persone hanno lavorato insieme per cercare di salvare la gente, a scavare tra le macerie con le mani nude, cercando di badare ai feriti e di aiutarsi reciprocamente per sopravvivere in mezzo alle macerie. Ci sono arrivate segnalazioni di molti haitiani venuti a piedi a Port-au-Prince, provenienti da molte zone di Haiti, per aiutare le persone. E’ stato lo stesso popolo haitiano – molti di loro sono rimasti feriti – che ha cercato di fare il possibile nelle prime 72 ore per salvare chi era rimasto intrappolato sotto le macerie, mentre gli USA non erano nemmeno sulla scena.

    Quando il segretario di Stato degli USA, Hillary Clinton, ha visitato Port-au-Prince il sabato, ha discusso per un decreto d’emergenza per Haiti, che permetterebbe l’imposizione di coprifuoco e legge marziale condizionati dalle forze statunitensi. Ha spiegato la Clinton che: “Il decreto dovrebbe dare al governo una grande autorità, che in pratica verrebbe delegata a noi”.

    E dovremmo ricordare: Questo è l’unico esercito che ha invaso, occupato e brutalizzato il popolo haitiano per decenni. Questo è l’esercito americano, lo stesso che a New Orleans, dopo l’uragano Katrina, puntava le pistole in faccia alla gente che cercava di sfuggire all’inondazione, e impediva alla gente di andare a New Orleans ad aiutare. Questo è lo stesso esercito statunitense che fa piovere le bombe in Afghanistan e Iraq, che uccide e imprigiona persone innocenti in tutto il mondo.

    Perché gli Stati Uniti hanno fatto uno sforzo maggiore per gli uomini con fucili d’assalto in Haiti che per i medici, soccorritori e attrezzature di soccorso?
    Come Toby O’Ryan chiede nel suo articolo, “Sette domande su Haiti”: “State dando questo aiuto in così piccole quantità e così lentamente perché siete più concentrati sul mantenere l’autorità repressiva di governo in Haiti chenel venire incontro alle esigenze urgenti e immediate del popolo haitiano portando l’aiuto direttamente alle persone e permettendo loro di organizzarsi collettivamente per distribuirlo in un momento di crisi, quando le autorità ordinarie non hanno il controllo totale?”
    Ma tutte le prove dimostrano che salvare le vite NON è la preoccupazione e i calcoli che disciplinano le azioni degli Stati Uniti, in risposta a questa terribile tragedia umana.

    Questa loro risposta al terremoto di Haiti dimostra che prima di tutto gli USA si sono occupati di mantenere lo status quo dell’attuale controllo economico oppressivo su Haiti e le politiche repressive richieste per rispettare tale status. Essi si preoccupano di mantenere il controllo e la stabilità della situazione in modo che le cose non si sviluppino minacciando la dominazione degli USA. Si occupano di prevenire l’immigrazione incontrollata verso gli Stati Uniti. Si tratta di agire per salvaguardare e promuovere i loro interessi economici e geo-politici nella regione dei Caraibi. Ogni mossa degli Stati Uniti in Haiti è governata da questi freddi calcoli imperialistici, senza nessuna considerazione per la vita umana.

    Gli interessi e piani degli USA per Haiti

    Sulla scia di questa enorme tragedia ad Haiti, gli USA continuano a portare avanti i loro piani per dominare e sfruttare ulteriormente il popolo haitiano.
    Clinton adesso vede la massiccia distruzione di Haiti come un’opportunità per far avanzare i suoi piani di costruzione di fabbriche schiavistiche remunerative e zone turistiche. Clinton ha già arruolato Royal Caribbean Cruise Lines per investire 55 milioni di dollari per costruire un pontile lungo le coste del Labadee, che ha preso in affitto fino al 2050.

    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6704

  12. Anita
    Anita says:

    x VOX

    HHS Deploying U.S. Medical Personnel to Haiti

    HHS Activates National Disaster Medical System and U.S. Public Health Service Commissioned Corps

    http://www.hhs.gov/news/press/2010pres/01/20100114b.html

    Questi dal governo.

    Da ospedali, organizzazioni e universita’ sono partiti subito dopo il terremoto, speravano di trovare almeno qualche facilita’ sull’isola, si sono prestati al pronto soccorso.

    E’ vero, gli US si presteranno a ricostruire l’isola…cosi’ come altre nazioni.

    Anita

  13. Humour
    Humour says:

    L’esercito USA è indispensabile per proteggere la polazione dalle onde sismiche!

    Obama ha mandato 10.000 elementi del suo esercito per aiutare Haiti. Il distaccamento, battezzato Esercito della Salvezza Sismica (ESS), s’inquadra nella lotta al terrorismo naturale. Il costo iniziale dell’operazione è stimato in 100 milioni di dollari per il lavoro straordinario delle truppe e 2.500 dollari in striscette per la popolazione.

    I salvatori della libertà devono proteggere gli haitiani dagli effetti delle onde P e S che causano la distruzione di massa. Siccome si prevedono repliche del sisma, distaccamento resterà per 20 anni in territorio haitiano e sarà progressivamente sostituito da agenti-antisismici della Blackwater.

    La posizione del Dipartimento di Stato Usa ha deplorato il fatto che Cuba si è limitato ad inviare 600 medici armati con pericolosi strumenti chirurgici e che di fronte alla scarsità di anestetici recitano ai feriti passaggi di La fine della Storia di Francis Fukuyama, per addormentarli e guarirli senza alcuna considerazione.

    Donald Rumsfeld ha proposto di vaccinare gli haitiani “vivi” contro l’influenza A, “ci sono i vaccini e dopo i disastri il principale pericolo sono le epidemie e il comunismo”,
    ha detto al New York Times.

    Trinidad Jimenez appoggia la proposta, “così diamo fuori i milioni di vaccini che stanno per scadere”.

  14. sylvi
    sylvi says:

    Mio buon Uroburo,

    a lei” i documenti non interessano e non servono”…perchè ha “studiato la storia comunemente accettata”…
    naturalmente quando c’era la cortina di ferro e la storia era quella che faceva comodo ai vincitori!
    Cioè propaganda!

    A me hanno invece insegnato che la ricerca storica deve essere un divenire, altrimenti non è più ricerca ma è Vangelo!
    Mi hanno anche insegnato che non si nasconde sotto il tappeto ciò che non piace…rispunta fuori alla prima occasione !
    Mi hanno anche insegnato che c’è un’etica anche della Storia…
    ma di questi tempi è una parolaccia!
    E molto altro che lei non afferra!
    Di quello che è successo in Libia non sono sufficientemente documentata perciò non ne parlo.

    Della Yugoslavia penso di essere molto più informata di lei..per studi, ricerche, testimonianze…di istriani-dalmati italiani e slavi.
    Di tutti i colori!
    Vede lei sente il bisogno di insultarmi per avere ragione, di accomodi!
    Non so perchè, nè mi interessa, ma sicuramente lei deve avere un callo dolens da queste parti di proporzioni gigantesche!
    Ci sono sicuramente bravissimi callisti a Milano!

    Io non sono figlia del reggimento, nè della allora Divisione Julia;
    se in mezzo c’erano delinquenti, potrebbe essere, non mi riguarda.
    Le responsabilità penali sono personali,e anche allora!
    Esistevano i tribunali militari, retti dai vincitori!!!

    Se ho un’immagine sbagliata di lei non posso farci niente…
    infatti vado come “quei che i va di notte”, è il rischio del blog;
    ma non ho mai fatto diagnosi come è abituato a fare lei!
    Per quanto mi riguarda,ho la fortuna di avere molte persone che sopportano volentieri una scassamaroni” come me, e non solo a Trieste dove notoriamente i “matti ” sono di casa!!!

    Buonanotte e sogni belli!
    Sylvi

  15. Vox
    Vox says:

    @ Anita
    Gli altri NON hanno inviato migliaia di militari,
    soltanto medici, cani, equipaggiamento e ospedali da campo.

    Del resto, il futuro ci mostrera’ come andranno effettivamente le cose. Stiamo a vedere.

  16. Faust x vediamo se parte... lo stesso post è apparso in bacheca... e dopo alla sera controllo e sono stati cancellati... Come scrivere su una parete dighiaccio...
    Faust x vediamo se parte... lo stesso post è apparso in bacheca... e dopo alla sera controllo e sono stati cancellati... Come scrivere su una parete dighiaccio... says:

    Faust x marco tempesta { 26.01.10 alle 13:12 }

    Pino Nicotri { 25.01.10 alle 1:52 }

    DA PARTE DI FAUST riguardo MARCO TEMPESTA
    ..
    Il mio post a marco tempesta… ( degno di una risposta… se è vero o no quel che scrivo… sono stato gentile e rispettoso… lho scritto x chiarire e non lasciar spazio a malintesi… Ma laltro NON è allaltezza, non capisce e preferisce farsi massacrare da altri… anche se devo ammettere che Uroburo lo sa fare mooolto meglio di Faust, col sorriso e non col ghigno etc…

    Attendo conferma o smentita… cosi al tempesta gli metto una pietra sopra …eppoi si faccia massacrare da chi vuole… Col sorriso o col ghigno… sempre fascista rimane… altro che spiccioli..
    Faust

    Il tuo commento è in attesa di moderazione.

  17. Faust x Lho trovato il post sparito... chiedo scusa x il doppio... ma ne ha mangiati altri... ora vado a ricontrollare...
    Faust x Lho trovato il post sparito... chiedo scusa x il doppio... ma ne ha mangiati altri... ora vado a ricontrollare... says:

    … scusate

  18. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Ho fatto un bel giro sul website “globalresearch.ca”
    Ho anche ricercato alcuni dei collaboratori.

    Bella roba che legge e che riporta.

    Altro che il Manifesto o l’Unita’, quelli sono angeli, anzi, sono nostri amici…in paragone.

    Anita

    PS:
    I militari hanno molte funzioni…se non l’ha capito fino ad ora e’ perche’ non lo vuole capire.

  19. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Faust

    Caro Faust,

    non so se ci siano tuoi post che scompaiono – a me pare di no – so però di sicuro che NON vengono cancellati per il semplice motivo che sono io l’unico che potrebbe farlo.
    ‘Notte.
    pino

  20. Faust x Vox
    Faust x Vox says:

    … grazie x larticolo su Haiti… Dimostra che Mr. Obama ha ereditato delle FFAA con lantica testa dei guerrafondai e d anche una gran parte del suo Popolo… Hanno dimostrato in questA OCCASIONE CHE non SONO CAPACI e preparati… Mi domando se non sono capaci di soccorrere un paese senza FFAA e polizia… Come mi devo fidare di questi INCAPACI … quando e come fanno le guerre… a degli altri Poveri Diavoli… in salute… ???
    Salutoni
    Faust

    Ps: x far prima si son dimenticati i Droni…

  21. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    La CEI con il suo giornale L’Avvenire è entrata come consuetudine a gamba tesa nella campagna elettorale per le regionali, con attacchi destinati soprattutto alla Bonino della quale dicono tra l’altro che “a favore del disordine sessuale in ogni sua manifestazione”.

    Naturalmente a queste facce di tolla andava benissimo il buon Marrazzo, lui mica propagandava il disordine sessuale, lo praticava ma solo saltuariamente, e tra una sniffata di coca ed un “anda e rianda” con un trans a pagamento si purificava sempre andando per chiese e canoniche, e quando gli è scoppiato lo scandalo da buon cristiano si è rifugiato a meditare in convento.
    Va bene che si avvicina il carnevale e quei signori perennemente mascherati sono particolarmente in vena di scherzi ma un minimo di decenza non guasterebbe.

    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  22. AZ Cecina LI
    AZ Cecina LI says:

    Ho recuperato il testo della lettera che avevo messo nel blog di Chiara Valentini che è sull’argomento.
    ………………….

    Esimi porporati.
    Ma è mai possibile che nell’estendere le vostre auguste esternazioni sulla politica italiana non avvertiate mai quando tracimate nel ridicolo. Attaccate Emma Bonino candidata alle regionali del Lazio dicendo di lei che è “a favore del disordine sessuale in ogni sua manifestazione”.
    È mai possibile che non avvertiate lo stridente contrasto tra il trattamento che riservate all’esponente radicale che a quanto e dato sapere ha una vita estremamente sobria e quello da voi riservato allo sfortunato Marrazzo che in fatto di disordine sessuale pare essere un vero esperto. Ma per voi naturalmente l’unica cosa che conta è che tra una sniffata e un ”anda e rianda” con un trans a pagamento il peccatore venga a purificarsi frequentando chiese e nelle sagrestie, quando poi scoppia lo scandalo basta fare una full immersion in un accogliente convento per riemergere bello lavato ogni disordine sessuale.

    Ma VERGOGNATEVI!!!!!!

    Antonio Zaimbri – antonio.zaimbri@tiscali.it

    …………..
    Antonio antonio.zaimbri@tiscali.it

  23. Uroburo
    Uroburo says:

    Ohhhh mia povera signora, vede cosa le succede a sospendere le pilloline: succede che mi collocan la Libia e l’Etiopia dietro alla cortina di ferro (linguaggio in uso SOLO tra i fascisti….).
    Cosa vuol continuare a discutere con una che “ragiona” così? Soprassediamo, via.
    Vadi, signora, vadi….. e non dimentichi quelle benedette pilloline. Sapesse come fanno bene, alla lunga……
    Un saluto Utroburo

  24. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    «Le sofferenze che abbiamo patito non erano solo causate dal nemico, ma anche dall’indifferenza.

    Ricordate: il contrario dell’amore non è l’odio ma l’indifferenza, il contrario della vita non è la morte ma l’indifferenza»

    Eli Wiesel ai bambini italiani

  25. sylvi
    sylvi says:

    Urroburro!!!

    Mi pare che il termine “cortina di ferro” l’abbia coniato Churchill, era fascista? E combatteva contro il nazismo e il fascismo????!!!!

    Quanto alla geografia…potrebbe prendermi in castagna quando parlassi di soldatini di piombo e di Cesare e Cleopatra, di date degli incontri fra Napoleone e Giuseppina, ma in geografia no….mentre succhiavo il latte di mia madre imparavo i capoluoghi di Regione!

    Perciò le dico soltanto: rilegga il suo post e poi il mio e capirà che la Libia (l’Etiopia non l’ho nominata ) l’ho lasciata dove sta!

    Sia gentile: perchè nomina sempre la Libia? E’ un infiltrato di Gheddafi?
    Gli dica, quando lo vede, che in famiglia abbiamo avuto anche una miss Libia così verrà a chiedermi i danni!

    salutti corrdialli
    Sylvi

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro AZ, a volte mi meraviglio della tua ingenuità.
    Tu hai un cervello che ragiona. Il fedele, per definizione ( fidere è il contrario di intelligere) è uno che non ragiona. Poichè i prelati saranno quel sappiamo, ma cretini non sono, vanno direttamente al sodo agendo sull’irrazionalità del ‘fedele’.
    Loro affermano una cosa che, per quanto strampalata possa essere, viene bevuta dal fedele come acqua di fonte. Il messaggio che bussa all’inconscio è: la Bonino è una che turba pesantemente la vostra sicurezza, quindi non dovete votare nè lei nè quei depravati che la sostengono. I fedeli, per fede, obbediscono.
    Quando le sinistre capiranno che il meccanismo funziona a questa maniera, forse riusciremo a ritornare a galla.

  27. foibe....
    foibe.... says:

    « Tali avvenimenti si verificarono in un clima di resa dei conti per la violenza fascista e di guerra ed appaiono in larga misura il frutto di un progetto politico preordinato, in cui confluivano diverse spinte: l’impegno ad eliminare soggetti e strutture ricollegabili (anche al di là delle responsabilità personali) al fascismo, alla dominazione nazista, al collaborazionismo ed allo stato italiano, assieme ad un disegno di epurazione preventiva di oppositori reali, potenziali o presunti tali, in funzione dell’avvento del regime comunista, e dell’annessione della Venezia Giulia al nuovo Stato jugoslavo. L’impulso primo della repressione partì da un movimento rivoluzionario che si stava trasformando in regime, convertendo quindi in violenza di Stato l’animosità nazionale ed ideologica diffusa nei quadri partigiani. »

    (Relazione della Commissione storico-culturale italo-slovena, Relazioni italo-slovene 1880-1956, “Periodo 1941-1945″, Paragrafo 11, Capodistria, 2000)

  28. ber
    ber says:

    Cara Anita,
    come vedi aiutare il terzo mondo non è facile,…ti accusano sempre di voler fare profitti occulti.
    Per voi Haiti sarà un buon tirocinio,…dopo di che,quando ci saranno i prossimi terremoti lascerete fare agli altri,che,..
    esperti in miracoli,…risolveranno tutto.
    Un saluto,Ber

  29. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Negli ultimi 10 anni, quello che viene anche chiamato “the choking game” (il gioco dello strangolamento) ha fatto almeno 86 vittime negli Stati Uniti.
    ———
    Questa è la notizia. Preferisco non commentare…sarei cattivo.

  30. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Davos, quando l’economia guarda al futuro e non vede il presente
    di Loretta Napoleoni

    Quest’anno i personaggi di spicco a Davos non provengono dal mondo dello spettacolo (come dimenticare agli inizi del 2000 la presenza di Sharon Stone) né dall’alta finanza, settore che per anni ha dominato la scena di questo villaggio alpino, ma dai luoghi di culto religioso dove negli ultimi 14 mesi la gente ha cercato conforto e protezione dalla crisi economica. A chiudere la cinque giorni sull’economia e le sorti del mondo sarà infatti Rowan Williams, l’arcivescovo di Canterbury. Ed è molto probabile che il suo discorso riprenderà temi già toccati dall’enciclica del Papa, Caritas in Veritate……………..

    prima parte

  31. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Oddio pure la new economy è andata a farsi friggere…..!!!
    E se tanto mi da tanto, ovvero se i prelati terminano le conferenze degli economisti,SONO ALLA FRUTTA!!!!!!

    Anche l’acqua santa , pur di nascondere “banali verità storiche!

    pregate fratelli

    seconda parte e ultima parte

  32. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro Az,

    alcuni sondaggi danno già in testa Emma Bonino….
    Se vincerà ,dimostrerà una mia” piccola tesi” del passato e cioè che il coraggio premia e che i sottanoni alla fine stanno perdendo colpi..!!

    cc

  33. Linosse
    Linosse says:

    Caro CC 737
    Aggiungo solo:
    Forza Bonino,visto che la conosce bene, fajje magna la polvere e tanta!
    L

  34. sylvi
    sylvi says:

    x foibe

    la Commissione da lei citata non poteva, per evidenti motivi di opportunità, ma anche per cercare di chiudere in qualche modo una parte tragica della storia dei confini orientali, non poteva parlare della cronaca …cioè dei metodi dei partigiani titini per appropriarsi dei beni deigli istriani veneti, terre, case, industrie e quant’altro. Istriani da sempre di lingua veneta.
    Beni di gente che cercò in tutti i modi di restar fuori dal fascismo, in nessun modo coinvolta con lo stesso: vicini di casa, ma anche partigiani provenienti dalla Serbia.

    Le foibe si riempirono anche di questi innocenti.
    In Italia c’è ancora chi nega le foibe!

    Io trovo corretto dire la verità possibile e poi consegnare Tutto alla Storia e guardare avanti…

    Sylvi

  35. Uroburo
    Uroburo says:

    Sia gentile: perchè nomina sempre la Libia? E’ un infiltrato di Gheddafi? Gli dica, quando lo vede, che in famiglia abbiamo avuto anche una miss Libia così verrà a chiedermi i danni! Silvy
    ————————————–
    Signora, ma si sente bene? Ma lei cosa fa? Si sogna di notte ed attribuisce i SUOI sogni alla persona con cui sta parlando?
    LE PILLOLINE, SIGNORA!!!!!……..

  36. foibe....
    foibe.... says:

    Signora

    i documenti della commissione parlano anche degli eccidi perpetrati da italiani e dalla politica di italianizzazione forzata in istria

    suvvia

  37. Vox
    Vox says:

    Altro che il Manifesto o l’Unita’, quelli … sono nostri amici…
    Anita

    La cosa triste è che è proprio così.

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    PER LA SIGNORA SILVY
    Mia buona e povera signora,
    il tema di fondo in questione è SEMPRE stato il comportamento delle forze armate italiane nei paesi occupati. Io ho SEMPRE sostenuto che tale comportamento è stato barbarico ed è arrivato a livelli di repressione ferocissimi. Senza particolari distinzioni tra esercito ed altri corpi.
    L’ho esplicitamente sostenuto in relazione alla Libia, all’Etiopia, alla Iugoslavia.
    Quindi se io parlo della Libia NON è perchè sono un infiltrato di Gheddafi [espressione di una volgarità rara che non voglio neppure commentare] ma perchè tutti e tre questi paesi hanno visto all’opra i nostri baldi giovinotti. Nei cui confronti i NOSTRI tribunali militari non hanno mai fatto assolutamente nulla.
    Personalmente mi vergogno molto di questi fatti, lei invece non fa neanche una piega.
    Capisce ora perché noi non abbiamo proprio nulla da dirci e perché a me dà un po’ fastidio l’idea di sporcarmi le mani con un personaggio come lei?…. La moralità è questa, non la sua moralità della storia del cuxo.
    Mi si tolga da’ piedi e vada a lordare altrove con il suo vomito pestilenziale. Uroburo

  39. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    lei mi spiazza!
    Sta facendo concorrenza a Rodolfo che non capisce quando si scherza?
    Chiederò quali pilloline si devono prendere per usare bene l’ironia!

    Contento?
    Sylvi

  40. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Il post sopra l’avevo scritto PRIMA di leggere il suo sotto, sul quale i commenti se li fa da sè…
    Ho già scritto al blogger “foibe” come la penso.
    Questo vale anche per l’Africa!
    Spero lei non faccia parte di nessuna Commissione bilaterale che voglia chiudere onorevolmente i contenziosi fra i popoli, anche con nostre doverose scuse dove serve.

    Sylvi

  41. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Per evitare disguidi bisognerebbe essere ,o piu´espliciti nella frase, affinche traspari la volonta´dello scherzo ,oppure tra parentesi scrivere (scherzo) o qualcosa del genere.Questo problema e´qui antico, ed io a proposito avevo scritto qualcosa circa il fatto che non si puo´(purtroppo)sentire il tono della voce, o il cracchiare di certuni ,che potrebbe far presumere lo scherzo. Per cui per molti, quando si e´presi in castagna, e´sempre pronta la frase:-” Ma lei non mi ha capito, era uno scherzo”.
    Troppo facile. Rodolfo

  42. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro linosse,

    non è che mi faccia soverchie illusioni.
    In Italia, c’è stato il “so….mo ferroviario”,adesso c’è la destra “tassinara” e chi sa mai ancora quello che ci può riservare il futuro.

    Purtuttavia ,in questo quadro,e proprio perchè c’è questo quadro,rispetto ad una politica di qualche tempo fa , il cui credo ,mi aveva in qualche misura coinvolto, è cioè che l’importante è vincere, temo che sia meglio “cadere in piedi”, che vincere in confusione.
    I dati del Lazio e di Bologna sono lì a testimonianza!
    Tutto questo altro non fà che aggiungere confusione al dato politico e lo confermano anche i dati ISPES, se non sbaglio.
    La fiducia nei partiti è in “caduta libera” per entrambi gli schieramenti.
    In questo senso affermo che “il coraggio”, che è l’esatto contrario delle “politiche da sagrestia”,in cui temo sia piombato il PD,possa risultare vincente.
    Si oscilla infatti tra le politiche da sagrestia da un lato e la ricerca di volti “nuovi”,nuovissimi a volte,catapultati dalla società civile .
    Ci si è forse scordati che “quattro parole chiare” a volte servono di più ?

    cc

  43. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Lei sa certamente come si sono comportate le Potenze vincitrici dopo la 1°GM nei confronti della Germania.
    Con le conseguenze che tutti sappiamo!!!
    Vincere va bene, stravincere e stracciare l’avversario è molto pericoloso. A tutti i livelli. Anche in Italia. Prima o poi si paga.

    L’Italia non ha pagato? Quale Italia?, l’ho già chiesto…

    A questo punto se VOI non avete pagato, se VOI non avete chiesto scusa , noi quassù che c’entriamo?
    A Roma abbiamo sempre avuto yes man che non contavano un piffero!
    Affari vostri! possibilmente non inguaiateci più, please!!!

    Sylvi

  44. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara la mia Sylvi,
    la verità è da anni che si conosce.
    La verità risiede nei nazionalismi predatori!
    Anche il Titino era un nazionalista slavo- predatore,con gli stessi diritti del fascista predatore.
    Non è che qualche documento in più o in meno sposti la verità storica ,come qualche miglaio di morti in più o in meno da una e dall’altra parte.
    Solo se si prende atto di questa unica verità , la si smette di dire “minchiate” e si può guardare al futuro !
    Tanto guarda il “velo ” del tempo porrà fine anche a questa “piccola guerra di confine”.
    Capisco anche,a volte ,quelli che si ostinano a fare i farmacisti, tanto guarda che la polvere del tempo spazzerà via anche i bilancini dei farmacisti!
    Nel conto delle montagne di cadaveri…futuri serviranno bilance con memorie elettroniche,se non si inverte qualche tendenza..!!

    cc

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