11 settembre e mutande esplosive: defaillance o strategia della tensione? Nata con finanziamenti Usa ai fondamentalisti islamisti fin da PRIMA dell’invasione sovietica dell’Afganistan. E nonostante gli Usa avessero di fatto già vinto il “confronto” con l’Urss, ormai chiaramente al collasso
Strano: i servizi segreti americani – che oltretutto costano cifre immense – sanno sempre tutto in anticipo, ma non fanno nulla per evitare le catastrofi, che si tratti di aerei di linea scagliati contro grattacieli o di aerei di linea da far saltare in volo con un passeggero demente dotato di mutande imbottite di esplosivo. Un passeggero del quale i sevizi Usa conoscevano da varie settimane nome, cognome e intenzioni. Come mai tanti fallimenti? Ma si tratta poi davvero di fallimenti o di una strategia voluta? Dài oggi e dài domani, alla fine è inevitabile nasca il sospetto che lo facciano apposta. Un modo cinico e brutale per spingere l’opinione pubblica ad accettare il clima di guerra continua che negli Usa vive ormai da sempre, modello Fort Apache eternamente assediato, sorvolando sul fatto che ammesso che sia assediato davvero – ad assediarlo sono solo poveri straccioni senza nessuna possibilità di conquistare nessun forte. Un modo cinico e brutale, ma lasciare che ci scappino un bel po’ di morti in casa propria, cioè nel forte, è il migliore per giustificare qualunque azione, anche la più ingiustificabile, con la comoda scusa che si tratta solo di “rompere l’assedio”, cioè di esercitare un diritto sacrosanto anziché un sopruso ammirevole. Insomma, un aggiornamento della strategia della tensione a suo tempo, negli anni ’60, varata in Italia.L’abbattimento delle Twin Tower di New York, nel famoso 11 settembre che pretende di cancellare tutti gli 11 settembre inflitti dagli americani a partire dalla Corea fino al Cile passando per l’India della catastrofe di Bophal, era evitabile solo che la Cia e affini avessero messo a frutto le informazioni che già avevano, e da un bel pezzo. Qualche inguaribile cretino preferisce dare la colpa a una cospirazione della lobby ebraica Usa, che pure esiste ed è talmente potente da contribuire in modo determinante alla elezione dei presidenti e da paralizzare la asserita buona volontà di Obama in Medio Oriente, quando invece è assai più razionale attribuire la responsabilità alla strategia adottata dalla Casa Bianca, qualunque ne sia l’inquilino, visto anche che si tratta poi della stessa strategia fatta adottare dagli Usa all’Italia con le bombe del 1969 e annessa strage del 12 dicembre di quell’anno in piazza Fontana a Milano. In Italia si facevano esplodere le bombe, per mano di fanatici neonazisti manovrati dai soliti “servizi” legati alla Nato. Negli Usa è più che lecito sospettare che lasciassero che i fanatici islamisti combinassero qualcosa di sanguinoso, in modo da far scattare la tagliola irachena e afgana preparata con cura già da tempo al Pentagono. Nessuno poteva però immaginare che anziché un botto da una “semplice” manciata di morti sarebbero venuti giù i due grattaceli simbolo della modernità di New York seppellendo oltre 4.000 disgraziati.
Che si tratti di una strategia voluta anziché di una disgrazia subita lo dimostra il fatto che la politica degli Usa verso Israele e i disgraziati palestinesi è rimasta la stessa di prima, pur essendo chiaro a tutti, dentro e fuori gli Usa, che dal punto di vista ideologico e delle motivazioni ufficiali l’insopportabile condizione dei palestinesi è stato il principale casus belli e boccone avvelenato. Che gli Usa hanno continuato a lasciar cucinare come se niente fosse, aggravando anzi la situazione con il loro dilagare militarmente anche in Afganistan e Iraq pur essendo chiaro anche ai ciechi che l’Iraq non solo non c’entrava niente con l’abbattimento delle Twin Tower, ma detestava i talebani e il loro capo Bin Laden. “All’11 settembre bisognava rispondere non con i missili, ma andando a costruire scuole e ospedali in Medio Oriente”, invece che per esempio bombardandoli e radendoli a suolo come si è fatto a Gaza, ha dichiarato Joshua Cooper Ramo, autore dell’interessante saggio “Il secolo imprevedibile. Perché il nuovo disordine mondiale richiede una rivoluzione del pensiero”, che cerca di capire chi guiderà il mondo nel futuro prossimo. A giudicare dal nome, e dal ruolo di direttore della Kissinger Associates, cioè della società di consulenza dell’ex Segretario di Stato Usa Henry Kissinger, Joshua non è certo sospettabile di antisemitismo…
Ma come si è arrivati all’11 settembre prima e all’attentato con le mutande esplosive oggi? Come si è arrivati cioè alla allarmante diffusione del terrorismo islamista? Semplice: ci si è arrivati con la strategia e i soldi della Casa Bianca utilizzando la Cia e affini. E a partire da ben prima che l’Unione Sovietica invadesse l’Afganistan! Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa sotto la presidenza di Jimmy Carter, vale a dire Zbigniew Brzezinski, nel suo libro di memorie ha infatti scritto chiaro e tondo che gli aiuti americani ai mujaheddin cominciarono prima e non dopo l’invasione sovietica, con il preciso scopo di attirare i sovietici in una trappola mortale. “Non spingemmo i russi a intervenire, ma incrementammo consapevolmente la probabilità che lo facessero”, ha scritto Brzezinsky. Aggiungendo subito dopo: “IL giorno in cui le truppe sovietiche entrarono in Afganistan scrissi a Carter che avevamo finalmente l’opportunità di dare all’Urss il suo Vietnam”. Parole di un cinismo rivoltante. Peccato solo che il “Vietnam sovietico” e il crollo dell’Urss non furono le uniche conseguenze della feroce politica della Casa Bianca. E si noti che Carter passa per uno dei presidenti Usa più pacifisti. Detestato da Itzak Rabin e dai governi israeliani per la sua intenzione di concludere la partita israelo/palestinese dando finalmente uno Stato ai palestinesi, e detestato oggi dai nuovo governi israeliani per le accuse lanciate loro sia per l’assedio a Gaza che per l’invasione e la falsità delle motivazioni addotte per giustificarla, Carter era comunque deciso a porre fine alla politica di torture e omicidi dei generali golpisti in Argentina e ad altre porcherie in Sud America. Tant’è che proprio Kissinger nel ricevere a New York una delegazione di militari argentini li consigliò così: “Sbrigatevi a finire il lavoro [ndr: cioè a far sparire gli oppositori veri o presunti, per un totale di almeno 20.000 esseri umani buttati in mare dagli aerei militari], perché se Eleggono Carter non vi permetterà più di portarlo avanti”.
E quando a Carter successe Donald Reagan, ecco che il nuovo presidente Usa in tandem con l’Inghilterra della signora (?) Tatcher vara una nuova strategia. Quella che, pensata contro i sovietici e i Paesi arabi o comunque musulmani loro alleati, non allineati o socialisteggianti, ha iniziato a tornarci pericolosamente indietro, per finirci poi addosso, come un micidiale boomerang: direttamente o attraverso l’Arabia Saudita, spronata così a diventare la patria della Controriforma islamica e donde non a caso partiranno i kamikaze dell’11 settembre, l’Occidente fin dall’inizio degli anni ’80 prende ad armare e potenziare il fondamentalismo islamista per lanciarlo contro l’Unione Sovietica. E così un fiume di petrodollari rende gli islamisti, fino ad allora deboli e non pericolosi, molto più forti e temerari, da Gaza, estremità occidentale della Palestina, a Lahore, estremità orientale del Pakistan. Con questa spinta iniziale Gaza è diventata quel che è diventata, forse la principale vergogna odierna per l’intero Occidente. E il Pakistan, Terra Promessa della Riforma Islamica e democrazia benedetta dagli Usa anche col premio del lasciargli costruire le bombe atomiche, è man mano diventato sia il retroterra e la retrovia della guerra contro il gigante sovietico e sia il laboratorio e l’avamposto della Controriforma islamica ispirata e voluta dai sauditi. Il fondamentalismo islamista un po’ alla volta diventa parte integrante non solo della formazione scolastica dei pachistani, tramite l’apertura di una marea di “madrasse” – cioè di scuole coraniche culla e fucina di kamikaze, con soldi Usa e sauditi – ma anche delle stesse forze armate pachistane.
In tutto ciò c’è un dramma supplementare, che ci riporta alla balordaggine della Cia e affini. L’assalto all’Urss per interposto estremismo islamista venne supportato da una opinione pubblica alla quale venne fatto credere che l’Unione Sovietica stesse sviluppando una potenza economica e militare micidiale, quando invece la Cia e affini avevano tutte le informazioni necessarie per capire che Mosca era ormai un gigante dai piedi d’argilla. Gli Usa vollero combattere per interposto terrorismo islamista una guerra che avevano già vinto, perché tutti gli indicatori economici e sociali dimostravano che Mosca era al collasso. Come ebbe ad avvertire, inascoltato, negli anni ’80 Daniel Patrick Moyniham, futuro ambasciatore Usa all’ONU. Reagan e la Tatcher, cioè l’Inghilterra e gli Usa, vale a dire lo stesso tandem del grande inganno dell’invasione dell’Iraq e della presa in giro a danno dei palestinesi, hanno innescato così una serie di tragedie assolutamente inutili per quanto riguarda il contrastare l’Urss, ma tragicamente utili ad avvelenare il nostro presente oggi e a rendere incerto il nostro futuro.
Naturalmente non è il caso di pensare che gli americani siano tutti idioti e masochisti amanti del darsi la zappa sui piedi. L’unica risposta razionale che viene in mente per spiegare questi loro “fallimenti” dagli anni ’80 ad oggi è che siano dovuti al bisogno di continuare a funzionare e produrre del famoso “complesso militare industriale” denunciato a suo tempo come un pericolo nazionale già dal presidente Ike Eisenhower. Si calcola che il 25% dell’economia Usa sia formato da industrie e attività legate alla produzione di armi e annesse ricerche scientifiche per renderle sempre più micidiali. Ed è il complesso “militare industriale” che traina buona parte del progresso scientifica e tecnologico come ricaduta delle sua ricerche nel campo delle armi e annessi e connessi. Ricordiamoci per esempio che Internet, la novità che ha rivoluzionato il nostro modo di vivere, comunicare e immagazzinare conoscenze di ogni tipo, compreso il nostro piccolo blog, nasce come prodotto militare.
Insomma, l’enorme industria militare, che macina profitti giganteschi privati con gigantesche iniezioni di danaro pubblico, e che con suoi stabilimenti nel Sud degli Usa ha dato lavoro a molti e quindi procurato voti elettorali ad alcuni, Bush figlio compreso, è un gigantesco Moloch alimentato con sangue umano. Al suo confronto, gli scannamenti di massa operati come rituali religiosi dai sacerdoti aztechi sulle loro piramidi sono giochi da ragazzi. In ogni caso, si direbbe proprio che come la Fiat ha impedito di riffa o di raffa l’esistenza di un servizio ferroviario decente, della diffusione di metropolitane e della navigazione fluviale per privilegiare la difusione delle sue auto, così l’apparato militare/industriale Usa impedisce la diffusione di una pace vera ovunque: per “vendere” ha bisogno di creare le condizioni adatte del “mercato” e di condizionarlo a proprio vantaggio.
Tutto ciò, unito al modello di produzione e di vita che inquina, saccheggia le risorse del pianeta e non può essere imitato anche dal non Occidente perché non ci sono risorse e ossigeno per tutti, beh, dovrebbe farci riflettere. O no?
x Pino
Per il momento non passa niente……..
Buon riposo,
Anita
x Pino
“Come mai tanti fallimenti? Ma si tratta poi davvero di fallimenti o di una strategia voluta? Dài oggi e dài domani, alla fine è inevitabile nasca il sospetto che lo facciano apposta. Un modo cinico e brutale per spingere l’opinione pubblica ad accettare il clima di guerra continua che negli Usa vive ormai da sempre….”
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Mi fermo solo sull’ultimo evento, l’attentato fallito di Umar Farouk Abdulmutallab, il 23enne nigeriano studente a Londra, che e’ salito sull’aereo di linea 253 con 278 persone a bordo diretto negli Stati Uniti.
Cosa ne avremmo da guadagnare?
Se non enormi spese per maggiore sicurezza, perdite per le compagnie aeree, meno gente pensa di viaggiare in aereo, adesso ci vogliono ore per un viaggio di un ora.
In questo caso c’e’ stato poca o nulla comunicazione tra le agenzie dell’intelligence, la FBI, la CIA e chissa’ chi altro.
Se fosse una bufala, mi spieghi perche’ l’allarme terrorismo e’ ai massimi livelli negli aeroporti di tutto il mondo.
A Malpensa sono aumentati i controlli sui voli diretti negli Stati Uniti.
Vigilanza assoluta.
Giornalmente ci sono allarmi, molti falsi allarmi e parecchi sventati…
E se questo attentato avesse funzionato?
Mi vuole dire che intenzionalmente gli US avrebbero fatto saltare per aria centinaia di cittadini e proprio il giorno di Natale?
Se l’areo fosse scoppiato su Detroit o sull’aeroporto i morti potrebbero essere stati molti di piu’ dei passeggeri.
La Presidenza di Obana non ci guadagna di certo e tanto meno i suoi satelliti.
Mah…………
‘Notte, Anita
xAnita
giorni fa un blogger posto’ un articolo (senza fonte) in cui tra le altre cose si diceva che la compagnia responsabile per la sicurezza di Schiphol (Amsterdam), il metro’ di Londra e …le Torri Gemelle sarebbe stata la stessa in tutti i casi. A me pare altamente improbabile. C’e’ modo di verificare tale informazione?
A meno che non si riferisse, per pura ipotesi, alla ditta che fabbrica i metal detectors (bella forza).
un saluto
Peter
Caro Pino, il demente non si distrae mai! …
Ti mando il messggio mangiato. U.
I criminali qui sono portati a pensare che in appello si sistemi tutto, glielo dicono anche i loro avvocati.
Quando questo non avviene, quando anche qui prendono bastonate, qualcuno può avere la tentazione di reagire.
Salvatore Di Landro,
procuratore generale di Reggio Calabria,
05-01
CHI E’ CAUSA DEL PROPRIO MALE PIANGA SE STESSO
Il terrorismo degli Stati Uniti contro Cuba.
Il caso dei Cinque: una storia inquietante censurata dai media nazionali ed internazionali, perennemente inchinati ai vergognosi voleri degli Usa.
Nel settembre del 1998 cinque cittadini cubani furono arrestati a Miami, in Florida, con una lunga serie di accuse di violazione delle leggi federali degli Stati Uniti.
I Cinque erano arrivati qualche anno prima con la missione di infiltrarsi nella società nordamericana e cercare di smascherare le attività terroristiche dei mercenari armati dalle comunità di esiliati cubani anticastristi che da decenni organizzano attentati contro l’Isola della Rivoluzione e hanno già causato più di 3500 vittime.
Nonostante i capi di imputazione non comprendessero atti violenti, uso di armi o distruzione di beni, gli agenti dell’Avana furono condannati in primo grado a pene durissime (tre di loro addirittura all’ergastolo) in seguito all’accusa di cospirazione e spionaggio.
Una sentenza revocata nell’agosto del 2005 dalla Corte d’appello federale di Atlanta con il riconoscimento del pregiudizio che ha viziato l’intero processo e delle omissioni riguardanti i diritti degli imputati e la valutazione delle prove.
Ora si aspetta un nuovo verdetto, ma intanto i Cinque hanno dovuto sopportare mesi di detenzione in isolamento in attesa del primo processo, e sono stati perfino segregati nel famigerato “el hueco”, il buco, la prigione punitiva di due metri per due dove la luce è sempre accesa, prima che una campagna internazionale condotta dal Premio Nobel per la Letteratura Nadine Gordimer e da più di cento deputati laburisti inglesi li liberasse da questa immotivata tortura.
Il libro è la risposta a questa ennesima prova di arroganza fornita dagli Stati Uniti e ovviamente ignorata da tutti i grandi mezzi d’informazione, che neppure dopo gli orrori di Guantanamo, Abu Ghraib e delle guerre in Afghanistan e Iraq mettono in discussione il primato democratico degli USA.
Studiosi, uomini di cultura, docenti universitari, veterani delle battaglie per i diritti civili e del giornalismo senza padroni hanno accettato l’invito di Salim Lamrani, a ricostruire non solo una versione attendibile della vicenda, ma la storia della guerra – non dichiarata in modo convenzionale, tuttavia combattuta con ogni mezzo, economico, politico e propagandistico che i governi di Washington hanno portato avanti contro l’Isola da quando, nel 1959, ha vinto la rivoluzione di Fidel Castro, Che Guevara e Camilo Cienfuegos.
Molti autori di articoli, di saggi, di denunce sono cittadini degli Stati Uniti.
Forse è il segno del disagio che attraversa almeno una parte della società civile nordamericana di fronte alle scelte di un governo, come quello di Bush Jr., ed oggi di Obama, che affermano di combattere ogni giorno, in ogni angolo del mondo, il nemico terrorismo, ma poi contemporaneamente alimentano l’eversione contro i paesi “scomodi” o concede asilo a stragisti provati come Luis Posadas Carriles, organizzatore di molti degli attentati di cui si parla e denuncia insistentemente.
Ma gli Usa sono da considerarsi ancora un paese democratico?
… cosa ne avremmo da guadagnare? … perche’ l’allarme terrorismo e’ ai massimi livelli negli aeroporti di tutto il mondo. Mi vuole dire che intenzionalmente gli US avrebbero fatto saltare per aria centinaia di cittadini e proprio il giorno di Natale?
Se l’areo fosse scoppiato su Detroit o sull’aeroporto i morti potrebbero essere stati molti di piu’ dei passeggeri. Anita { 05.01.10 alle 5:08 }
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Cara Anita,
per la verità Pino l’ha detto chiaro (e mi fa piacere di sostenere da anni le stesse cose cha ha scritto lui, ma questo è una nota a margine).
L’obiettivo immediato è quello di tenere il vostro intero paese in stato d’assedio convincendo la popolazione a continuare ad investire somme enormi nella “difesa”: spese militari, di informazione, spese necessarie al controllo di milioni di persone ecc. Invece che, ad esempio, in spese sanitarie o sociali, che da voi puzzano sempre di socialismo e quindi sono osteggiate per principio [Apro qui una piccola parentesi: le sue lamentele sul costo di Medicare sono francamente assurde: voi spendete per la sanità il doppio della media europea ed avete una sanità che non cura in 15% dei vostri cittadini!…. Si vergogni, se può.]
Queste spese hanno anche degli interessanti effetti secondari.
Le spese militari danno lavoro ad intere regioni, molte economicamente depresse.
Le spese di informazione possono essere usate contro il “terrorismo” ma anche per l’utilissimo spionaggio industriale.
Il controllo dei “terroristi” mette in funzione un apparato che può benissimo essere usato per il controllo della dissidenza politica domani e per il controllo di tutti i cittadini dopodomani (ricorderà quel bellissimo film Fahrenheit 451…. )
L’obiettivo a lunga scadenza di un paese così interamente militarizzato è quello di abolire ogni dissidenza: tutti i rappresentanti usaegetta hanno votato le inutili leggi liberticide successive all’attentato delle torri! L’appello alla difesa patria funziona sempre in un paese di analfabeti politici come il vostro.
In tal modo l’esecutivo (che faccio fatica ad identificare:potrei dire che sono le grandi concentrazioni di capitali usaegetta: Wall Street con le sue derivazioni politiche, ad esempio Riccardin del Ciuffo ed Enrichetto il Grasso; l’altissima dirigenza militare, diplomatica, burocratica, giudiziaria; la grande industria, le grandi imprese agricole e commerciali; il complesso militare-industriale) potrà perseguire i suoi piani di dominio sul mondo, che passano attraverso uno smembramento dell’URSS e della Cina (da qui, ad esempio, il ridicolo appoggio al Tibet).
Il problema della dirigenza usaegetta è che il paese non ha tradizioni militariste e quindi avere un esercito forte e numeroso è difficilissimo, il che limita notevolmente, almeno per ora, la possibilità di ulteriori avventure militari che richiedano l’impiego dell’esercito di terra.
Quanto al costo umano, l’Usaegetta ha sacrificato senza fare neanche una piega le navi e gli uomini di Pearl Harbor. Cosa sono 3.000 morti di fronte alla possibilità di dominare il mondo? Nelle due guerre mondiali, da voi programmate e volute con totale determinazione, ne avete fatti 50 milioni. Per non parlare di tutte le altre: Corea, Viet Nam, repressione in America Latina, guerre in Africa, Afghanistan, Iran, Iraq, ecc …
Un saluto U.
x Anita
Cara Anita,
in Italia è esistita la strategia della tensione, impostata dai nostri servizi segreti sotto la guida della Nato e appaltata ai nazifascisti. Non a caso la Rosa dei Venti si chiamava così, cioè mi pare con il nome dello stesso stemma della Nato, anche se potrebbe essere solo una coincidenza. Che utile ce ne veniva? Agli italiani nessuno, anzi, abbiamo avuto anche vari morti e ne è nata per reazione la stagione del terrorismo rosso, con le Brigate Rosse e Prima Linea. Ma ne ha guadagnato molto l’assetto di potere economico-politico esistente. Oltretutto, cosa che mi sono dimenticato di scrivere nel mio intervento dell’attuale puntata del blog, la nascita del terrorismo rosso per reazione alle bombe “di Stato” ha permesso di demonizzare e colpire qualunque opposizione politica, sindacale e intellettuale che non fosse irregimentata dentro il Partito Comunita italiano. La retata del 7 aprile 1969 e i processi che ne nacquero, compresa la demonizzazione dei “cattivi maestri” che spesso non erano tali, ha liquidato quella che avrebbe potuto essere una opposizione di sinistra basata di idee e programmi ancorati alla realtà del dopo anni ’60 e del tutto sganciati dall’Urss. Come vede, l'”utile” c’è stato. Un utile che però alla lunga ha portato alla situazione attuale, priva di veri partiti e pericolosamente centrata sul personalismo, da quello del papa a quello di Berlusconi.
In linea teorica la stessa cosa potrebbe avvenire anche negli Usa. Permettere cinicamente che gli islamisti compiano qualche attentato per poter poi reagire “all’italiana” sul fronte interno, cioè colpendo l’opposizione adatta ai tempi nuovi, e all’americana su lfronte esterno, cioè con la guerra “asimmetrica” o “al terrore”. Guerra che non concluderà nulla, ma che permetterà all’apparto militare/industriale di fare profitti enormi. Drenando masse enormi di quattrini dalle casse dello Stato alle tasche di privati. Gli operai addetti alle fabbriche militari sono contenti perché lavorano, cosa particolarmente gradite in un periodo di crisi occupazionale come quella attuale, i ricercatori dei grandi laboratori e delle grandi università sono pure contenti, perché hanno i fondi per le loro ricerche, in gran parte centrate su settori militari, e così i politici possono continuare la loro linea: che è quella di permettere ai cittadini Usa di dispirre di gran parte delle ricchezze del mondo, cioè di vivere MOLTO oltre le proprie possibilità reali, con il Giappone prima e anche la Cina adesso che si accollano lo sterminato debito pubblico Usa pagando il definitiva di tasca propria l’eccessivo benessere del “sogno americano”.
Cara Anita, riflettiamo: perché mai gli Usa arrivarono alla follia di costruire la mostruosa cifra di qualche decina di bombe nucleari, le A, le H e poi anche le N? Militarmente NON servivano a nulla, specie da quando se ne è dotata anche l’Urss. Ma provi a fare un po’ di calcoli e veda che cifra salta fuori come guadagno delle industrie che le costruivano e dei ricercatori che le progettavano e ammodernavano.
Infine: lei in risposta mi pare a Uroburo sul tema del Vietnam ha fatto notare che gli Usa hanno sempre contrastato il comunismo. Bene. A parte il fatto che se un Paese vuole essere comunista non vedo perché Washington debba avere da ridire, per giunta a mano armata, resta il fatto che gli Usa il comunismo lo hanno contrastato NON solo politicamente, ma anche e soprattutto militarmente: andando a mettere basi militari ovunque nel mondo (mi pare siano quasi 400!), piazzandovi anche bombe atomiche (vedi Corea del Sud e isola di Okinawa) e facendo anche qualche “geurricciola” in prima persona o per interposti contras o generali colposti e massacratori. Per esempio, sono 60 anni che gli Usa sono in Corea. Che è un po’ distante dalle coste americane. E non si vede perché debbano stare in Arabia Saudita o a Guantanamo, visto che nessuno si sogna di invadere gli Usa né a Cuba né in Arabia.
Stringi stringo il problema è uno solo: gli Usa, e l’intero Occidente, vogliono poter disporre di un mondo a misura dei propri interessi. Beh, non vedo allora come ci si possa meravigliare e gridare all’aggressione se ogni tanto qualcuno non ci sta e magari reagisce. L’unico modo per evitare certi fenomeni, compreso il terrorismo “internazionale”, è fare accordi di pace seri, compreso quello tra Israele e palestinesi, aiutare i popoli a costruire scuole, ospedali e case per la gente, non solo caserme e basi militari. Invece puntiamo sempre sull’esaseprazione altrui, colpedno a perdifiato per provocare fanatismi soprattutto religiosi. Perché sono poi quelli che meglio si prestano per manipolare l’opinione pubblica e conincerla a nuove guerre o almeno a nuove enormi spese militari. Con i soldi bruciati nelle fornaci militari dagli Usa e dall’Europa, e di conseguenza fatti bruciare anche da Paesi dell’Est e del Sud, sa quanti miliardi di persone avremmo potuto sfamare e rendere felici? Invece abbiamo in prevalenza seminato macerie e odio. E nel mondo ogni 6 secondi continua a crepare di fame un bambino. Per non parlare degli adulti e delle malattie senza possibilità di poterle curare.
Un saluto.
pino
P. S. A proposito: quali sono le industrie addette alla costruzione di armi atomiche? Chi ne sono i principali azionisti? Una volta, molti anni fa, ho sentito fare il nome della Du Pont de Namour, ma non mi occupavo di giornalismo e perciò non ho approfondito l’argomento.
sopratutto gli usa, e gli inglesi.
in realtà l’europa, che conosce un benessere reale che gli us si sognano, vorrebbe faris un vagone di affaracci propri.
Una piccola glossa: perché è stata creata questa finanza enorme che è andata a gambe all’aria?
direi che lo chiamerei la politica di burro e cannoni.
Per circa 20 anni gli US sono stati importatori netti di valuta: ovvero il risparmio mondiale è andato a supportare la spesa americana in consumi. Però per fare una politica militare pervasiva e aggressiva, ci vogliono molti soldi, e bisogna anche alzare le tasse. Ma non si può alzare le tasse e contemporaneamente abbassarle ai ricchi.
ergo bisogna finanzia rizzare il debito.
costruendo derivati sintetici, CDS, CDO, ABS e quant’altro si poteva cartoralizzare il debito, rendendolo in realtà una trasferibile e vendibile ricchezza (creare denaro dall’aria fina, è la traduzione di una espressione americana). Per base sono stati utilizzati i mutui fondiari residenziali (mortgage).
Ordunque tramite la creazione di società veicolo, i mutui e i debiti sono stati esternalizzati e poi derivati in vario modo, per poterli piazzare sul mercato, come derivati sintetici, il cui mercato è arrivato a valere circa 500 trilioni di dollari (NB: il PIL mondiale è 53 trilioni di dollari). valore di questi derivati che è impossibile da ricostruire e il cui valore non esiste: al massimo basato sull’analisi di costo storico, ma non sul valore reale di quello che viene quantificato.
Orbene: per garantire un tenore di vita elevato ad una popolazione in cui i ricchi pagano sempre meno tasse e il ceto medio paga per tutti, si è reso il credito fondiario e al consumo estremamente facile, utilizzando poi il risparmio globale che comperava buoni del tesoro FED.
Perchè? per comperarsi il consenso e quindi pagare un complesso militare-strategico-industirale INEFFICIENTE E COSTOSISSIMO.
alla fine perchè è crollato?
semplice perchè c’è stata la corsa agli sportelli ma non delle banche, per fortuna garantite dalla FED, quando del sistema finanzia ombra. perchè il sistema è crollato?
a) irrealistico modello di crescita continua degli asset immobiliari
b) algoritmi matematici non capaci di comprendere le fluttuazioni dell’economia e sopratutto incapaci di gestire il rischio strutturato
c) bilancia dei pagamenti totalmente in passivo.
Saluti
GV
Uroburo { 03.01.10 alle 14:01 }
Anch’io ho letto il messaggio n. 488 di Rodolfo (Rodolfo 02.01.10 alle 20:55)………………………..
xUroburo
Solo ora ho letto il suo post,sono stato incasinato per un paio di giorni che non mi hanno dato il tempo di seguire il blog.
Leggendo dunque il suo post ,sono arrivato alla conclusione che lei non vacilla come Sylvi, vacillare e´umano.
Nel suo discorso lei razzola…e male, intendo il discorso ,non lei ,che io non conosco personalmente , anche se dai scritti di una persona ci si puo´immaginare piu´di quello che lei crede.
Il suo discorso e´solo asseccaticcio . Io ho imparato a rispettare Nicotri pur non essendo daccordo in molti suoi argomenti ,dove spesso fa´lavorare la fantasia, (sono purtroppo gli inconvenienti dello scrittore o del giornalista)perche´ho capito che quest´uomo ha un forte(troppo forte) senso della giustizia che purtroppo lo porta qualche volta ad essere un po´piu´di parte del lecito,tutto qui.
Questo e´il mio parere se e´lecito.
Il suo discorso io me lo sono immaginato come un baldanzoso giovanotto fanatico, nel senso voglio dire “ca´ s´annaga” tutto preso di se , che incespica e incianpa ad ogni pie´sospinto, provocando ilarita´e grandi risate a chi lo sta osservando.
Lei si professa come antisionista dimendicando che, da essere antisionista a diventare antisemita il passo e´molto breve e spesso succede senza accorgersene. Con questo io non credo che lei sia antesemita.Ma andiamo con ordine.
–
Lei scrive:-” 1) Mi colpisce in primo luogo il tono querulo del messaggio. Curioso, no?
2)La seconda cosa che mi colpisce è l’abituale tendenza a spostare il tema in discussione (ad esempio: cosa fa/ha fatto il signor X) ad un altro tema (cosa fa/ha fatto il signor Y) per arrivare alla conclusione che X ed Y hanno fatto le stese cose, quindi sono uguali e quindi tutti colpevoli, nessun colpevole, chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto. Dopo di che i procedimenti giudiziari si fermano e ciascuno continua come prima. Se ricordate sono gli argomento dei, in ordine temporale, Banana’s boys, dei crassisti, sempre più vivi e vegeti, e de’ mafiosi.”
–
Se lei ha notato un tono querulo nel mio messaggio mi dispiace , ma questo e´affar suo.Io non volevo di certo esserlo.
Intendevo solo lo sforzo non del governo ma di una buona parte del popolo e dei media Israeliani ad ammettere i propri errori a criticare ed a desiderare al piu´presto possibile la fine di una situazione che sta diventando insostenibile ,auspicando uno stato Palestinese accanto a quello Israeliano.
Le cose diventano difficili quando non c´e´cooperazione.
Dunque mentre da una parte abbiamo una marea di persone che combattono l´odio, abbiamo dall´altra parte professori che nelle scuole e nelle universita´incitano all´odio verso l´Ebreo. Puo´andar bene?
–
Mentre da una parte abbiamo uno stato che da´l´ergastolo all´assassino di Rabin, che punisce soldati che non si sono comportati secondo le regole, che ha avuto soldati che hanno denunciato fatti incresciosi, che hanno la maggior parte dei media che mette alla gogna , che denuncia qualsiasi fatto minimamente razzista, dall´altra parte abbiamo gli stati Arabi che incitano al terrorismo e che proteggono i terroristi.
Se voglio difendere un caricaturista , che non ha un´ascia in mano e che non e´imbottito di dinamite, ma ha solo il suo libero pensiero, corro il rischio di vedermi uno che mi viene incontro ed in nome del suo Dio, con una scure mi vuole spaccare il cervello.
Non e´poi ,che nei media del mondo Arabo qualcuno critichi lo scellerato, no, o non si legge un rigo a proposito, oppure lo stesso viene portato alle stelle.Da quando in qua´, un tentato omicidio,l´esplosione di aerei o di treni ha a che fare con Dio?
Come mai nei media e nel mondo Arabo non esiste l´autocritica?
Io dunque non parlavo di cio´che fa´ o non fa´uno stato, ma di cio´ che fa´e non fa´un popolo. Non crede che la pace sarebbe molto piu´a portata di mano se nel mondo Arabo ci fossero gli stessi movimenti che ci sono in Israele? Che poi il fondamentalismo nei paesi Arabi sia una cosa importata o causata da paesi Europei o dall´America e´relativo e di nessuna importanza.
Questo intendevo per “ostacoli”
Forse le sfugge che Israele e´ “l´UNICO” Stato Ebraico, circondato da chi, se fosse solo possibile lo cancellerebbe dalla faccia del pianeta, mentre Stati di religione Cattolica , Mussulmana ecc. ne esistono a bizzeffe. Riflettiamoci un po´su´,e´ piu´ importante di quel che sembra.
–
–
Lei continua:-
Entriamo ora nelle affermazioni testuali del messaggio.
1) “ …in questo blog qualcuno scrive che tutti gli Ebrei in Israele sono razzisti.”
Nessuno qui ha mai fatto un’affermazione del genere.
–
Davvero nessuno mai in questo blog ha fatto affermazioni del genere?Io spero che lei mi eviti il disturbo di andare a cercare frasi dirette a me o ad Anita come:- ” Voi razzisti- voi assassini”.
Quando si cercano spiegazioni, si cambia tono, intanto volentieri e spesso si ferisce.
E la prova che e´cosi come dico io viene subito dopo con questo suo bel discorso con appendice asseccaticcia:-
“3) “ … c´e´una sporadica percentuale…”
Perbaccolina, se ne deduce che la stragrande maggioranza dei soldati israeliani sono dei Chassidim (che non so neppur bene chi siano) visto come si comportano verso i civili dei Territori Occupati. Oppure se ne deduce che la differenza tra esercito e Chassidim è minima. E l’esercito è sempre l’espressione di un intero popolo.”
–
Gia´, l´esercito e´sempre l´espressione di un INTERO POPOLO, un bel ruzzolone , non c´e´che dire.
–
Altro capitombolo:-” Al mio:-” l´innaturale paradigma del condizionamento, dell´influenza dell´Ebraismo nel mondo…”
lei risponde cosi, :-
–
“Io non ho mai avuto questo pensiero. Ma da qualche tempo constato che:
a. con qualche rarissima eccezione, in generale gli ebrei sostengono sempre, dovunque e comunque la politica dello stato d’Israele condividendone i temi (Rodolfo stesso lo dimostra);
b. gli ebrei in tutto il mondo costituiscono delle lobby, sempre molto potenti, che hanno lo scopo di difendere sempre, dovunque e comunque la politica israeliana;
c. una grandissima parte della finanza mondiale e finanza ebraica;
d. gli ebrei usano questo loro potere economico per difendere i loro interessi collettivi, altrimenti non si capisce perchè mai gli inglesi abbiano accettato le richieste dei Rothschild riguardo alla “homeland ebraica” in Palestina. Non c’era nessuna ragione per farlo ma questo obiettivo è stato perseguito senza alcuna modificazione fino alla fine;
–
Gia´, “MA DA QUALCHE TEMPO CONSTATO CHE………”
Cosi lei ha raggiunto il colmo dei ruzzoloni. Perche´non ha parlato della societa´Israeliana? L´ho fatto io sopra e non si puo´essere non daccordo. Non pensa ai media come per esempio Repubblica ,,Süddeutschen Zeitung o il Financial Times che non son per niente carini con Israele ospitando feroci critiche pur essendo dei media in cui la presenza Ebraica e´forte se non determinante.
–
E´questa la lobby Ebraica?
–
La terribile situazione delle donne in Darfur viene di contro taciuta nei massimi media di sinistra e anche non, da qui la domanda perche´le critiche solo e unicamente a Israele mentre mai si legge qualcosa sui diritti calpestati delle donne nel mondo Arabo?
Perche´i giornali le televisioni ecc. non promuovono delle campagne massicce contro quelle inumane condizioni? Cosa lo vieta?
Lei ,non so´, forse senza accorgersene fa´gli stessi discorsi che vengono insegnati nelle scuole e iniversita´Arabe e che sono antisemitici come l´Amen dopo il Pater Noster.
–
Lei continua:-
7) “la stragande maggioranza del popolo Ebraico spera, che al piu´ presto possibile si avveri il sogno dei Palestinesi ad un proprio stato”.
Ohhhhh sì, sì. Uno stato senza acqua, senza risorse, senza nulla, Una riserva indiana in cui poter cacciare a pedate anche gli arabi di Israele, nevvero? ….. In attesa che, morti molti di fame ed emigrati gli altri, possiate prendervi tutto quanto ed ancora di più
8) “… l´unico ostacolo sono i Palestinesi stessi.”
–
L´ Ebreo quello che e´ arrivato in Israele sapendo di non essere gradito in Europa, quello espulso dagli stessi PAESI ARABI (molto interessante nevvero`) o l´Ebreo che gia´c´era ,ha spietrato,dissodato ,fertilizzato il terreno ,ha reso lavorando da mane a sera come un pazzo il deserto , un paradiso, inventandosi metodi di irrigazioni oggi copiati in tutto il mondo, la´dove c´e´poca acqua , mentre l´altro lo ha combattuto in tutti i fronti,passandosi il tempo a pregare 5 volte al giorno.
La realta´e´, che senza l´israeliano, (che la sua terra la ama), quella stessa terra senza di lui sarebbe oggi brulla.
Incolpare Israele di non volere la pace e´dunque eresia, e il comportamento del governo Israeliano non e´altro che la consequenza di tutte queste cose , naturalmente anche altre non meno importanti, che non sto´qui ad elencare per mancanza di tempo. Un saluto Rodolfo
xUroburo
concordo con molto da lei detto nel suo ultimo post per Anita. Specie in merito alle possibili derive totalitarie delle ‘misure di sicurezza’. Qui in GB stanno cercare di costruire un’enorme banca di DNA di milioni di persone, con scarsa opposizione.
Tuttavia che gli USA abbiano premeditato ed organizzato DUE guerre mondiali e’ molto fantasioso. E guarda caso entrambe le guerre sono state scatenate dalla grande Germania. Il Giappone venne dopo, in ambo i casi
un saluto
Peter
però la prima guerra mondiale l’hanno iniziata gli austriaci contro i serbi
xGV
certo, ma sempre tedeschi erano…e poi il Kaiser austriaco non si sarebbe mai mosso senza l’appoggio gia’ garantito dell’altro Kaiser prussiano, visto che si sapeva che la guerra contro la Serbia comportava, automaticamente, la guerra contro la Russia.
Cosa (…) c’entravano gli USA con tutto cio’?!
Peter
ho letto la teoria di Uroburo, che per altro lui ha esposto in precedenza numerose volte. Teoria che mi sembra complottisitca anche se fascinosa. Ma come ben lei dice: è stata la germania, per due volte, a dichiarare la guerra agli us e non viceversa. Sopratutto nella WW2 non c’era alcuna ragione evidente.
In realtà personalmente, valutando sopratutto i dati economici (ah, i numeri come sono interessanti) ritengo che gli US abbiano fatto del proprio meglio per non farsi cogliere impreparati allo scoppio delle due guerre mondiali.
Per intenderci: i piani industriali del 1940/1941 pensavano ad una guerra di durata decennale: il picco di produttività industriale si sarebbe dovuto raggiungere nel 1947/1948.
Quanto alle corazzate di Pearl harbour erano dei ferrivecchi.
Non concordo con uroburo quindi, però ritengo che nei fatti gli US abbiano ponderato bene la situazione e poi approfittato per perseguire la propria politica, che poi aveva come fine il dominio del mondo.
una piccola nota a margine: una parte sempre più importante della storiografia vede nella crisi del 1929 la base per la genesi del fascismo/nazismo.
Domandina da 2 punds (me la offre una pinta di birra? mi piacciono le Ale kentish amare e scure della Shepperd): dove è inizata la crisi del 1929 e perchè?
ah, i numeri come sono interessanti a volte
cordialità
Intendevo ,trasformare il deserto in paradiso. La fretta……..
e non dica ad un austriaco che sono tedeschi
mi sa che si offenderebbe un po’
Paul Krugman, 16 febbraio 2009, New York times
“If you want to see what it really takes to boot the economy out of a debt trap, look at the large public works program, otherwise known as World War II, that ended the Great Depression”
http://www.nytimes.com/2009/02/16/opinion/16krugman.html
x Tutti,
Che i governi a tendenza autoritaria cercano,ogni tanto, di creare il panico tra i suoi cittadini,per rafforzare le leggi di controllo,…questa è una cosa”storicamente provata”,sotto tutti i continenti.
Ma ogni tanto il caso ci mette la zeppa.
Esempio:Perchè la legge in Italia,proposta dalla Lega,sulle
“RONDE FASCISTE”,…non è andata avanti?
Per il semplice motivo che i sindaci locali non avevano le risorse sufficienti per pagare tanti fannulloni che giravano di notte.
Quindi,ogni tanto,l’uomo rinsavisce e diventa più democratico
attraverso le necessità economiche.
Ergo:”le crisi finanziarie fanno bene”
Ciao a tutti,Ber
x gv,
Sorry,we can’t make another war 2 or 3 for to burst the usa economy.
Was necessary, for american people, make domestic- economy,.. on that time.
Is too late? I don’t know…
I am not the winner- nobel- prize,…they are soo brave,..they can solve the problem by them self….
Good day,Ber
bellissima….
caro Ber, mi può mandare la citazione?
Caro Giovanni Vaschi,
alla fine dell’Ottocento gli Usaegetta si sono resi conto di essere il paese finanziariamente più forte del mondo. Certo avevano la possibilità di un enorme consumo interno ma avevano comunque interessa ad espandere i mercati esteri per la loro industria, ed a procurarsi buone fonti di materie prime, che stavano anche in altri luoghi.
Mercati esteri voleva dire America Latina, India, Africa e Cina. La prima era già loro anche se gli inglesi vi avevano fortissimi interessi, le altre, tranne la Cina, erano legate all’area chiusa della sterlina di cui nessuno qui dentro riesce a capire bene il funzionamento. Sostanzialmente nessuno poteva commerciare con i paesi del Commonwealth se non con il benestare di Londra. Un po’ poco per il paese che era sempre stato fautore della libertà di commercio (cioè dell’abolizione dei dazi doganali e della possibilità per loro di inondare il mondo intero coni loro prodotti).
Distruggere l’area chiusa della sterlina voleva dire distruggere economicamente l’Inghilterra e per farlo bisognava scatenare una guerre che fosse costosissima. In Europa c’era la Germania che scalpitava per lo stesso obiettivo: invadere i mercati mondiali con le loro ottime merci. Gli Usaegetta hanno cavalcato la tigre fornendo assicurazioni agli inglesi che li avrebbero sostenuti fino alla fine. Questo ha reso impossibile una possibile mediazione anglo-tedesca e messo la Germania con le spalle al muro. Quei deficienti dei crucchi non si sono resi ben conto che anche vincendo la guerra l’avrebbero comunque persa e che per loro era più interessante comperarsi la Russia che conquistare mezz’Europa con le armi. Avevano il migliore esercito del mondo ed hanno sperato in una soluzione puramente militare del conflitto. Un progetto demenziale ma la classe dirigente crucca è stata capace di fare anche peggio.
Alla fine della guerra Francia ed Inghilterra erano esausti e gli Usaegetta, puntualmente, hanno finanziato l’industria tedesca, epperò chiedendo ai loro ex-alleati di pagare i debiti di guerra, cosa del tutto impossibile.
Sulla crisi del ’29 l’esperto è lei ed io non metto lingua ma i crucchi sono testardi e vent’anni dopo, con mezzi militari ancora migliori, ci hanno riprovato e di nuovo è scattata l’assicurazione usaegetta alla Gran Bretagna. Alla fine del ‘44, con il patto di Bretton Wood l’Inghilterra ha definitivamente rinunciato all’area chiusa della sterlina ed alla sua vocazione imperiale. La Russia era un immenso cimitero e più nessuno poteva contrastare frontalmente lo strapotere usaegetta.
Certo non avevano previsto tutto ma una delle migliori classi dirigenti della storia ha preso al balzo le occasioni che le si sono presentate.
Dopo la guerra hanno fatto spesso il passo più lungo della gamba (il popolo usaegetta rimane isolazionista e non vuole troppi morti…..) ma il piano di fondo rimane identico: impedire che qualunque altra potenza possa giungere a poter contrastare lo strapotere usaegetta. Direi che l’obiettivo è stato raggiunto anche se talvolta esagerano e si mettono in situazioni senza vie d’uscita.
La nostra unica speranza è che continuino ad esagerare irrigidendo l’opposizione di tutti gli altri. Per quanto forti non sono in grado di combattere contro tutto il resto del mondo.
Io non sono un complottista, esamino, mi faccio domande e cerco risposte. Naturalmente non c’è nessuna prova a sostegno della mia tesi. Neanche per Pearl Harbor se è solo per quello …..
Un cordiale saluto U.
x Mr. UROBURO
Ho due messaggi per lei, ma non passano….
Per oggi non ho piu’ tempo.
Anita
Mio caro Giovanni Vaschi,
dire come fa Lei ,che la Germania dichiarò due volte la guerra agli USA,nella prima e nella seconda guerra mondiale è “roba” vera , buona per i sussidiari da 5 Elementare dei miei bei tempi andati.
In effetti da un punto di vista formale è andata proprio così.
Accreditare ciò, poi, è un pò come asserire che la “causa” delle guerre è da addebitarsi,con la colpa a chi la perde naturalmente ,a chi LA dichiara per primo, nel caso di sconfitta del dichiarante, mentre in caso di vittoria diventa cosa “sacra e giusta”.
Il che è esilarante !!!
Diciamo che un pò Lei si riprende, con la constatazione che bontà loro gli Amerikani, non si fecero proprio trovare impreparati,come dei bambinoni innocenti colti a rubare marmellata e burro di arachidi!
Mio caro proprio nessun dato la assiste, anzi le sono proprio tutti contrari!!!!
Infine penso di poterle offrire una pinta di birra della qualità che preferisce,dicendo che la crisi del 29, nasce dalla fantasia di Lewiss Carrol , quando scrisse “Alice nel paese delle meraviglie”…
un saluto esilarante
cc
Le guerre sono state sempre un grande affare economico,
sopratutto per quelli che non le devono combattere e che non ci hanno mai lasciato la pelle.
Partiamo da questo presupposto.
C.G.
x GV e Uroburo (oltre che x Anita e altri)
Ho letto da qualche parte, mi pare sul libro di un triestino sulla battaglia navale dello Jutland, che gli Usa alla fine della seconda guerra mondiale sono stati inflessibili nel pretendere dall’Inghilterra non ricordo se la consegna delle migliori navi da guerra o il blocco dell’intera flotta. Il libro svolge anche alcune interessanri considerazioni finanziario-bancarie, cioè sul ruolo di fatto strategico del debito inglese nel creare dipendenza dall’estero, se non ricordo male.
Non dimentichiamo inoltre che il Giappone è stato tirato fuori dal suo secolare autoisolamento dalla flotta militare Usa arrivata davanti al porto di Tokio senza che nessuno l’avesse invitata. Le conseguenze di questa “esportazione del liberismo economico” per mezzo delle cannoniere, cui ha fatto seguito ai nostri giorni “l’esportazione della democrazia” con i bombardieri e gli eserciti invasori, ha spinto Tokio sulla strada che ben conosciamo e che ha prodotto i disastri che ben conosciamo.
Stesso discorso riguardo la Cina, tirata fuori a calci nel sedere dal suo “splendido isolamento” e orrore per il resto del mondo. Le conseguenze le abbiamo viste, ma quelle che si profilando all’orizzonte sono ancora “più pessime”, per noi.
Idem per l’India. I cui abitanto non si sono mai sognati di venire a romperci le scatole, ma si cono in compenso visti arrivare in casa gli inglesi. Per “esportare il liberismo”, ovviamente….
Idem per il Medio e vicino Oriente: sono due secoli che l’Europa fa e disfà, invade e domina a suo piacimento – con quale diritto se non quello delle armi? – in quella zona del mondo, dove ora sono subentrati gli Usa. Due secoli di un tale fallimento anche morale da parte nostra da restare francamente allibiti. Pensiamo a come abbiamo ridotto i palestinesi, uno dei popoli più laici che esistevano in quella zona, spinto nelle mani dei fanatici islamisti e chiuso nella trappola per topi di Gaza o ghettizzati col Muro. E pensiamo a come abbiamo ridotto Israele, spingendola man mano verso l’estremismo senza via d’uscita per usarla come ferro di lancia nel costato del mondo arabo e islamico.
Voglio dire: abbiamo messo in moto noi, Usa in testa, il meccanismo che da più parti comincia a voler presentare il conto. L’unica reale politica antiterrorista è quella suggerita, come ho già scritto, da Joshua Cooper Ramo, che oltretutto ne sa infinitamente più di me. Tutto il resto è fuffa, balle e propaganda. Oltre che business as usual.
Un abbraccione a tutti.
pino
x GV
Sono contento che i suoi commenti ora passino, senza che l’antispam ci renda la vita difficile. Mi spiace che Faust abbia invece, a quanto pare, una reazione diversa dalla sua.
Un saluto.
pino nicotri
Agrigento, il presepe è senza i Magi
“Li hanno bloccati alla frontiera”
di Fabio Russello
“Si avvisa che quest’anno Gesù Bambino resterà senza regali: i Magi non arriveranno perché sono stati respinti alla frontiera insieme agli altri immigrati”. C’è scritto questo su un cartello posto all’interno del presepe della Cattedrale di Agrigento alla vigilia dell’Epifania.
L’iniziativa è del direttore della Caritas di Valerio Landri con l’imprimatur dell’arcivescovo Francesco Montenegro che è stato presidente nazionale della Caritas. “E’ stata un’iniziativa concordata con l’arcivescovo Francesco Montenegro – ha spiegato Valerio Landri – perché abbiamo ritenuto che si dovesse dare un segnale per far riflettere la comunità ecclesiale e civile. Pensiamoci bene: oggi Gesù Bambino, se volesse venire da noi, probabilmente sarebbe respinto alla frontiera. Non abbiamo inteso fare polemica politica, siamo consapevoli che è necessaria una regolamentazione del fenomeno, ma siamo convinti che bisogna anche comprendere il perché questa gente fugge dal suo paese e bisogna dunque pensare all’accoglienza”.
Landri ha raccontato anche delle diverse reazioni da parte della gente: “C’è chi ha plaudito alla nostra iniziativa ma anche chi si è lamentato sostenendo che abbiamo voluto sacrificare la tradizione alla problematica legata all’immigrazione. Noi pensiamo che la tradizione non possa essere anteposta ai diritti delle persone”.
caro GV
non ho letto il suo link ma tutti sanno che la crisi del ’29 inizio’ a Wall Street, col crollo della borsa di NY, o no?
Comunque, temo che con due sterline (o due pounds) una pinta di birra se la scorda, persino al bar del sailing club di cui sono socio costa ormai tre…negli altri varia da 3.50 a 4 sterline.
Sempre meglio che in Norvegia, comunque, o in Svezia (mooolto meglio)
Peter
x GV
Ber scrive:
Ci dispiace, non possiamo fare un’altra guerra, 2 o 3 per far scoppiare l’economia USA.
Era necessario, per il popolo americano, fare economia domestica, .. in quel momento.
Sia troppo tardi? Non so …
Io non sono il vincitore del Premio Nobel, … sono soo coraggiosi, .. si può risolvere il problema da loro stessi ….
Buon giorno, Ber
Tradotto letteralmente.
cari Uroburo e CC
evvia un sorriso: io ho solo scritto quello che la vulgata tramanda…..e per lo meno ci sono documenti al riguardo.
Che poi per quanto riguarda la WW1 le cose siano un po’ diverse, lo dicono anche i moderni storiografi inglesi.
Un bel libro della Penguin recentemente uscito (forse nel 2006, non ricordo, guarderò) nell’analisi delle cause era in effetti piuttosto equo, stabilendo che molti interessi erano in gioco nei due blocchi contrapposti (triplice vs imperi centrali).
direi che quello che dice il blogmaster Pino fa un ottimo cappello alla quesitone
insomma, ma qualcuno me la offre o no una birretta, oppure mi devo arrangaire a bere da solo?
xUroburo
non vedo perche’ se la prenda tanto se agli americani (come pure ai tedeschi, lo ha detto lei) non garbasse l’area chiusa della sterlina, di cui gli inglesi anziani con cui chiacchero ancora si ricordano.
A noi (italiani e continentali in genere) sicuramente non ce ne veniva niente
saluti
Peter
ps
ripeto che ritenere gli USA responsabili delle due guerre mondiali e di 50 milioni di morti e’ davvero ridicolo
si grazie molte: adesso i mei commenti passano.
mi spaice averal importunata in precedenza
cordialità
TEXACO IN EQUADOR
di Kerry Kennedy
Sono ancora visibili tracce di paradiso. Dall’alto, la foresta pluviale del nord dell’Ecuador – nota con il nome di Oriente – sembra un arazzo di nebbia argentata punteggiato da chiazze di fogliame verde.
Ma sotto il manto di nubi e di vegetazione, la giungla è un groviglio di chiazze nere di petrolio, di torbida fanghiglia e di tubature ossidate. Colonne di fumo sgorgano dal suolo vomitando aria calda che brucia la gola. Le acque di riflusso filtrano nel terreno raggiungendo le acque del sottosuolo per poi passare nei fiumi e nei ruscelli.
Questo paesaggio da incubo è l’eredità lasciata dalla multinazionale petrolifera Texaco.
Tra il 1964 e il 1990 la Texaco (comprata dalla Chevron nel 2001) scavò nella foresta pluviale amazzonica all’incirca 350 pozzi su una superficie di 2.700 miglia quadrate. Ne ricavo più o meno 30 miliardi di dollari di profitti scaricando nei ruscelli e nei fiumi nei quali la popolazione prende l’acqua potabile, pesca, fa il bagno e nuota, 18 miliardi di galloni di liquidi inquinanti, una sorta di miscela tossica di petrolio, acido solforico e altre sostanze cancerogene.
Durante la sua attività la Texaco costruì oltre 900 pozzi per la raccolta dei residui petroliferi, alcuni delle dimensioni di una piscina olimpica. Ma a differenza delle piscine olimpiche questi pozzi erano vere e proprie ferite nella Terra. In assenza di muri di cemento atti a proteggere il suolo circostante, le sostanze inquinanti penetrarono nelle acque freatiche.
Ho tenuto in mano una libellula coperta di petrolio che tentava disperatamente e inutilmente di aprire le ali. Ho visto impronte di cinghiale nel fango non lontano dalla poltiglia di petrolio dove aveva mangiato erba contaminata che avrebbe poi avvelenato uomini, donne e bambini della zona che si nutrivano di quanto lasciato dalla Chevron. Ho conosciuto un uomo i cui due figli erano morti dopo aver fatto il bagno nelle acque inquinate. Uno era morto nel giro di 24 ore. L’altro era deceduto dopo sei mesi di terribile e dolorosa agonia. Ho conosciuto un altro uomo la cui casa si trova a poche centinaia di metri dai pozzi. Ha dieci figli. Tutti si sono ammalati, alcuni sono ricoperti di piaghe. Tutte le galline e tutti i maiali della sua fattoria sono morti. Nulla cresce nei pressi della sua casa.
Ho visto un pozzo avvelenato abbandonato dalla Texaco nel 1974 e mai più utilizzato da altre compagnie petrolifere. Dalle condutture che partono dal pozzo fuoriesce un liquido chiaro. Quando ho annusato il liquido ho avvertito un distinto odore di benzina. Il liquido finisce in un vicino ruscello che rappresenta la principale fonte di acqua potabile per quanti vivono lungo le sue sponde.
Abbiamo ascoltato storie terrificanti sui maltrattamenti cui erano sottoposti i lavoratori della Texaco: donne violentate, sciamani portati su remote catene montuose per vedere se erano capaci di ritrovare la strada di casa, indios cui veniva detto che strofinando il petrolio sulla testa rasata i capelli sarebbero cresciuti lunghi e forti, il tutto mentre i camion della Texaco rovesciavano i residui del petrolio sulle strade dove la gente camminava scottandosi sul catrame arroventato.
La Texaco sapeva che ci sarebbero stati dei morti a seguito della sua attività petrolifera, ma non diede alcuna importanza alla cosa. Si calcola che siano morti 1.400 uomini, donne e bambini per malattie correlate all’inquinamento causato dalla Texaco.
L’incidenza dei tumori nelle popolazioni che vivono nelle aree interessate dallo sfruttamento petrolifero è 30 volte superiore rispetto ad ogni altra regione del Paese. Diverse organizzazioni mediche hanno documentato tassi elevati di malformazioni congenite, aborti, malattie della pelle e patologie del sistema nervoso.
Due gruppi nomadi che un tempo abitavano nella regione, i Tetetes e i Sansahuari, sono stati cancellati. Si può affermare che la Texaco si e’ resa responsabile di un vero genocidio.
I restanti indigeni dell’Oriente – i Cofan, i Siona, i Secoya, i Kishwa e il popolo Huaorani – hanno deciso di battersi contro la Chevron.
L’azione legale va avanti da 16 anni. La Chevron (la cui dichiarazione in materia di diritti umani dice «apprezziamo e rispettiamo le culture e le tradizioni di molte comunità nelle cui regioni di residenza lavoriamo»), ha utilizzato la tattica del rinvio e ha fatto di tutto per impedire che si arrivasse ad una sentenza.
(L’Unita’)
Ma poi si parla solo di CO2 !
LA DISINFORMAZIONE STATUNITENSE AL LAVORO ! TUTTO PER FORNIRE ACQUA AL MULINO DELLA GUERRA PERPETUA.
Lo Yemen smentisce l’accordo per permettere attacchi degli Stati Uniti
Lo Yemen ha ieri smentito le informazioni dei mezzi di comunicazione statunitensi che affermavano di aver firmato accordi col paese per lanciare attacchi contro presunti membri di Al-Qaeda nascosti in territorio yemenita.
“Non esiste nessun accordo con gli Stati Uniti al rispetto, e non è stato proposto nessun piano a tal fine”, ha affermato il Ministro yemenita delle Relazioni Estere, Abu Bakr Abdullah al-Kurbi, al periodico al-Syasiya durante un’intervista.
Il Ministro ha inoltre aggiunto che qualsiasi cooperazione contro il terrorismo deve gravitare intorno all’intelligence, e all’allenamento, non al coordinamento per attacchi congiunti.
“Lo Yemen ha i suoi propri piani a breve e a lungo termine per affrontare la minaccia del terrorismo, i quali richiedono la cooperazione dell’intelligence con paesi della regione, così come con altri, inclusi gli Stati Uniti e l’Unione Europea” ha affermato Al-Kurbi.
x Peter
Io me ne vado.
Oggi e domani saro’ semi assente, e’ meglio per la mia salute.
Quando leggo alcuni di questo forum mi sale la pressione.
Per davvero, non scherzo.
Ciao, Anita
x32
‘ma poi si parla solo di CO2!’
gia’, ma corre voce che la CO2 in eccesso nell’atmosfera derivi dalla combustione di idrocarburi aromatici policiclici, a loro volta derivanti dalla raffinazione del petrolio…
Io evito quasi sempre i distributori Texaco, non fosse altro perche’ sono tra i piu’ costosi. Qui in GB il costo dei carburanti varia da una ditta all’altra, a volte persino da una zona all’altra anche se la ditta’ e’ la stessa
Peter
Caro Giovanni Vaschi,
per la birretta,quando vuoi…basta mettersi d’accordo….!!
ma guarda che le analisi di Uroburo ,sono confermate dai fatti..!
Prendiamo un pò di dati statistici , che diranno poco, ma qualche cosa in fin dei dei conti vorranno pur dire e analizziamo quello che è successo nel periodo 1870-1913-1950, ovvero le quote del Pil mondiale come percentuali del Pil Mondiale
USA 8,9 -18,9-27,3
UK 9,0-8,2-6,5
Un bell’affare no, le due guerrette mondiali o noh?
Beh non cito i dati odierni almeno fino al 2003, perchè ci sarebbe da ridere, ma è ovvio che l’UK sparisce, e il confronto a questo punto è da fare con le aree e per questo che l’Impero sta declinando …pianin , pianotto, speriamo senza sussulti disastrosi..speriamo che il “vecchietto ” ci abbandoni in serenità.., ma ne dubito assai!
cc
Ps- Ancora quattro risate,
nel 1973 il PIL ex- URSS era il 9,4, nel 2003 il 3,8.
xCC
l’errore che Uroburo, ed anche tu, fate, e’ il solito post hoc ergo propter hoc.
Non vi e’ dubbio che gli USA hanno avuto un grande vantaggio economico dalle due guerre mondiali, soprattutto la seconda. Basta pero’ ringraziare la cretinaggine di noi europei perennemente in lotta tra noi stessi , per secoli. Ovvero, occorre puntare l’indice accusatore contro noi stessi (gli italiani in coda dato che non abbiamo contato mai molto). Punto.
Che le due guerre mondiali fossero state in qualche modo preventivate o pianificate e’ assurdo
Peter
xAnita
pero’ non hai risposto al mio post di stamattina!
Peter
Caro peter,
in genere non prendo mai come parametro “la dabbenaggine”per la valutazione complessiva degli eventi e ciò per diversi motivi.
Il principale è che Noi si è abituati a ragionare in termini di statunitensi , inglesi , tedeschi, italioti…ect,ect,cet..
Personalmente sto anch’io sovente a questo gioco, ma dopo di che sinceramente guardo ad altre categorie,come per esempio “genere umano” e classi sociali e i loro movimenti …
Il gioco delle Elitè politiche ,mi interessa poco , poichè nella valutazione dei fatti quello che conta e che fa testo sono i dati..
Non c’è una Elitè buona e una cattiva….su cui giudicare ..in effetti nel lungo periodo potrebbero andare tutte tranquillamente a “farsi fottere”..dal mio punto di vista..
Panta Rei
cc
TENTATIVO NORDAMERICANO DI DESTABILIZZARE UNA LIBERA DEMOCRAZIA
Ripercussioni in Ecuador per la denuncia della cospirazione golpista
La denuncia del presidente ecuadoriano, Rafael Correa, su una cospirazione in atto per destabilizzare il Governo e preparare un colpo di Stato, ha ricevuto un’ampia ripercussione nei media nazionali.
Uno degli accusati da Correa, il deputato Gilmar Gutiérrez, ex capitano dell’esercito e fratello dell’allora presidente e colonnello, Lucio Gutiérrez, tutti e due dirigenti del Partito Società Patriottica, ha invitato Correa a mostrare prove della cospirazione.
In una catena televisiva, Rafael Correa ha assicurato che: “Abbiamo relazioni d’intelligenza che dimostrano con dati e cifre che inoltre stanno ricevendo aiuti non dal governo degli Stati Uniti, ma da organizzazioni dell’estrema destra Statunitense.
Il capo dello Stato ha avvertito che nella cospirazione potrebbero essere coinvolti certi membri delle forze armate, legati a gruppi dell’opposizione, ed ha segnalato che la cospirazione potrebbe anche esprimersi nelle manifestazioni annunciate per il mese di gennaio.
“Questa è la nuova metodologia per destabilizzare i governi progressisti che non vogliono restare con la campanella al collo, obbedendo agli ordini stranieri”, ha detto ancora Correa, segnalando come esempio la posta elettronica con i messaggi che circolano, pieni di menzogne, nelle caserme.
Come ben si può notare, negli Stati Uniti cambiano i suonatori, ma la musica non cambia.
Obama, o non Obama, la volpe guerrafondàia perde il pelo ma non il vizio.
Per i soggetti predisposti al rialzo della pressione corporea arteriosa, consiglio an’alimentazione più adeguata alle proprie necessità salutari.
L’argomentazione basata su fatti concreti, esposti in maniera chiara, reale; la persona normale, non fanatica, scevra da infatuazioni, argomenta e non reagisce in maniera scomposta.
x Peter
Oddio, devo andare dal dottore dermatologo….
Se ti riferisci al Post # 3
Peter { 05.01.10 alle 10:06 } xAnita
giorni fa un blogger posto’ un articolo (senza fonte) in cui tra le altre cose si diceva che la compagnia responsabile per la sicurezza di Schiphol (Amsterdam), il metro’ di Londra e …le Torri Gemelle sarebbe stata la stessa in tutti i casi. A me pare altamente improbabile. C’e’ modo di verificare tale informazione?
A meno che non si riferisse, per pura ipotesi, alla ditta che fabbrica i metal detectors (bella forza).
un saluto
Peter
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Non ti saprei dire.
Leggo tante corbellerie che e’ incredibile.
La fabbrica dei metal detector non ci potrbbe fare niente contro aerei, e tanto meno cotro bombe liquide.
Bisognerebbe piuttosto avviare una politica mirata a bloccare i veri sospetti, che pero’ e’ possibile solo quando le forze di sicurezza possono operare con rapidita’.
Se vengono paralizzate dalla burocrazia il risultato e’ quello che abbiamo visto pochi giorni fa.
Il nigeriano Umar Farouk Abdulmutallab era noto alla Cia, ma l’informazione non e’ arrivata a chi di dovere. E Umar si e’ imbarcato sull’aereo.
Bye, Anita
x Mr. Uroburo
Quote:
[Apro qui una piccola parentesi: le sue lamentele sul costo di Medicare sono francamente assurde: voi spendete per la sanità il doppio della media europea ed avete una sanità che non cura in 15% dei vostri cittadini!…. Si vergogni, se può.]
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Le mie lamentele sul costo di Medicare?
Ma cosa dice?
Medicare e’ governativa, e’ il sistema sulla salute per anziani e disabili, e’ o un supplemento o un’assistenza totale, secondo la situazione finanziaria dell’individuo.
Rimborsa i medici e gli ospedali minimamente, per questo molti non la accettano piu’se non abbinata con l’assicurazione privata.
Semmai la nostra lamentela e’ che Medicare sara’ tagliata di $500 bilioni…percio’ chi perde sono gli anziani ed i disabili.
Noi paghiamo verso Medicare il giorno che si inizia a lavorare e grazie al governo sprecone e cattivo management e’ in fallimento da anni.
La maggioranza degli anziani, da 65 anni in su’ hanno anche l’assicurazione privata e pagano un tot al mese a Medicare, secondo il livello scelto.
Cosa direste voi se vi tagliassero molti benefici della Mutua ????????????????
Spesso lei non ha la minima idea di cosa parla.
Saluti, Anita
x il dutur balanzun
“Per i soggetti predisposti al rialzo della pressione corporea arteriosa, consiglio an’alimentazione più adeguata alle proprie necessità salutari.”
Si faccia un pisolino.
Anita
Eh, si cara Anita,
come al solito hai ragione,
tutta colpa della solita “burocrazia pasticciona” che prolifera sotto i governi statalisti democrats…!!!
Vuoi mettere l’efficienza in Cile a Valparaiso, contro la “Baia dei Porci”…
Sacri numi..mi tocca sempre darti ragione!
cc
x Uroburo
Il mio post #43 e’ stato inviato questa mattina alle 8:00AM.
Avevo chiesto a Pino di inviarlo, ma di solito i messaggi di Pino sono in blue.
I misteri…..
Anita
Anche in Ittaly a suo tempo si sono prese Misure di sicurezza preventiva contro “iterroristi”..
ammazza però ..quanto Pompava questo PIO..
da Repubblica..
In quelle pagine – trovate nelle carte del braccio destro di Pollari, Pio Pompa – si spiegava in che modo e per quali ragioni si doveva “disarticolare”, “neutralizzare”, “ridimensionare” e “dissuadere” – anche con “provvedimenti” e “misure traumatiche” – ogni dissenso, autentico o ipotetico.
Lo stesso Pompa – come ha scritto D’Avanzo – “il 21 novembre 2001, aveva inviato un fax a Palazzo Grazioli: ” (…) Sarò, se Lei vorrà, il suo uomo fedele e leale…”. Il progetto di “disarticolazione” fu attuato “fin dalla prima quindicina di settembre (2001)”. Ne faranno le spese, magistrati, giornalisti e, alla vigilia delle elezioni del 2006, il competitore di Berlusconi, Romano Prodi. Contro di lui, e con la collaborazione di giornalisti pagati dagli “spioni”, il Sismi scatenerà una campagna di discredito con documenti falsi.
cc
Sempre però per ritornare al mio 47,…
C’è da rabbrividire alle parole cercate di capirmi…
“disarticolare”, “neutralizzare”, “ridimensionare” e “dissuadere” –
e poi
“provvedimenti” e “misure traumatiche” – ogni dissenso, autentico o ipotetico.
Capito , !?
a dove può arriavre” l’efficientismo preventivo”..anche il dissenso ipotetico, che spero qualche brava persona avrà il piacere di spiegarmi cosa diavolo sia!!
Eh si , gioie e dolori!
cc
Qualche precisazione.
1. Nella I GM l’Usaegetta ha dichiarato guerra alla Germania, e non viceversa, con scuse ridicole e di nessun contenuto giuridico. A dimostrazione del fatto che era l’Usaegetta a volere la guerra e non certo la Germania.
2. La stessa identica cosa è successa nella II GM ma qui il Follefuherer ha saltato l’ostacolo e mantenuto le sue promesse con Tokio. Tanto ormai non aveva più nulla da perdere. Neanche due mesi dopo ci fu la conferenza di Wannsee, la dimostrazione concreta che il poverino sapeva di aver perso la guerra e la sua determinazione a raggiungere almeno uno dei suoi obiettivi: un’Europa judenfrei.
3. Ritenere che l’Usaegetta ha fatto tutto il possibile per arrivare ala guerra non mi sembra quindi tanto ridicolo. Responsabilità è una parola grossa che io uso di rado in politica estera ma la classe dirigente usaegettta, quella soprattutto intorno a Roosevelt, voleva la guerra. E Roosevelt era il rappresentante del capitalismo finanziario, non di quello agro-industriale. Preciso anche che non me la prendo proprio con nessuno, illustro come sono andate le cose (almeno secondo me). E sono cose tenute ben nascoste e che ben pochi conoscono.
4. La birretta a Giovaschi la offriamo volentieri in diversi. Nonostante l’inflazione…..
Un saluto U.
x GV e Uroburo
Preferirei una bottiglia di vino, ma vada anche per la birretta. Mi aggiungo agli offerenti.
pino
P.S. E che se magna? Bere alcoolici a stomaco vuoto non mi entusiasma. A meno che sia vodka. Ma credo di avere perso il ritmo (per fortuna).