Inopportuna e sbagliata la sortita di Napolitano. Bill Clinton, presidente degli Usa eletto dal popolo, ha dovuto non solo rispondere al magistrato, ma perfino far controllare le fattezze del suo “coso”, pena la cacciata dalla Casa Bianca. Perciò è una balla che Berlusconi – peraltro eletto sì, ma NON dal popolo – non è tenuto a rispondere ai magistrati e che questi sono “eversivi”. Ma il nostro ormai è lo Strapaese delle nullità politiche ipocrite in puro stile Carfagna/Marrazzo
L’intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per sollecitare nell’interesse nazionale una minore tensione tra la magistratura e il governo è quanto mai fuori luogo e ha dato la stura al solito balletto delle ipocrisie nazionali. Per prima cosa c’è da dire che non ci sono magistrati che ce l’hanno col governo o che indagano su di esso, ci sono solo magistrati che a norma di legge devono completare alcuni iter processuali riguardanti solo Silvio Berlusconi e i suoi più stretti sodali. La trovata di Napolitano equivale a dire che i giudici della Consulta, cioè della Corte Costituzionale!, ce l’hanno con il governo o con Berlusconi solo perché hanno osato emettere una sentenza su una legge chiaramente illegale perché chiaramente incostituzionale, che Napolitano semmai non avrebbe neppure dovuto promulgare.
Sgomberiamo il campo dagli equivoci e dalle cazzate con un esempio che moooolto stranamente nessuno ricorda, in queste ore, neppure a sinistra. A suo tempo il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton dovette sottomettersi non solo a interrogatori stringenti da parte di un giudice appositamente nominato per torchiarlo sulle fellatio e sveltine con la stagista Monica Lewinsky, ma anche a una visita medica nudo come un verme per permettere di verificare se avesse davvero il “coso” come lo aveva descritto un’altra sua ex amante, vale a dire non diritto come quasi tutti i maschietti, ma abbastanza piegato (si spera verso l’alto e non verso il basso…). Da notare che Clinton non era impegnato solo in orge e gag di pessimo gusto con gli altri capi di Stato e di governo, ma anche in una guerra e aveva tra l’altro la responsabilità, in quanto capo anche delle forze armate Usa, di varie migliaia di bombe atomiche. Eppure ha dovuto calare letteralmente le brache, e le mutande, e mostrare come mamma lo aveva fatto, “attrezzo” compreso.Da notare anche che mentre Berlusconi NON è stato “eletto dal popolo”, cosa che peraltro non lo sottrarrebbe alle vigenti leggi stando quanto scritto nella Costituzione, Bill Clinton invece, come tutti i presidenti Usa, era stato sì eletto dal popolo. Che Berlusconi cianci e deliri, evidentemente terrorizzato all’idea che vengano finalmente fuori certe atroci magagne, è comprensibile, ma che anche il capo dello Stato gli dia in qualche modo retta è piuttosto imbarazzante. Molto imbarazzante.
Non vorrei che fosse vero quanto ho ventilato nel blog a proposito dell’improvviso viaggio non ufficiale di Berlusconi dall’amico Putin, e cioè che sia volato a Mosca per cercare di farsi dare dai russi qualche documento dell’ex Kbg, i famosi servizi segreti dell’Unione Sovietica, sul Napolitano dei tempi della “fratellanza” stretta del Partito Comunista Italiano con quello sovietico. Qualche documento utile a rendere più malleabile il Colle, visto anche che altri documenti, per quanto di origine ignota e tutto sommato di nessuna importanza, avevano provocato la cacciata di Dino Boffo dalla direzione del giornale dei vescovi italiani L’Avvenire d’Italia. Del resto già l’11 maggio 2006 il quotidiano Libero è uscito con un servizio sul “compagno Napolitano capo della Gladio Rossa”, “attenzionato” fin dal 1953 dalla questura di Napoli “come dirigente di strutture clandestine comuniste”. Berlusconi poteva quindi sperare che il suo blitz russo fosse produttivo. Per quanto, come già abbiamo scritto e letto, Napolitano è indicato in almeno due libri, “L’inciucio” e “Il baratto”, come molto utile a Berlusconi in più circostanze.
Come che sia, l’infelice sortita di Napolitano – che avrebbe dovuto semmai bacchettare il Chiavaliere perché calunnia a più non posso la magistratura e parla ormai apertamente di guerra civile – ha dato fiato alle trombe dei molti sepolcri imbiancati, a destra come al centro e a sinistra: tutti a ripetere giulivi che sì, è meglio essere responsabili come auspicato dal capo dello Stato, meglio una tregua. Tradotto in italiano, tutti questi bei messeri vogliono solo che Berlusconi resti sopra le leggi e che la scampi anche alla sorte che lo aspetta e alla quale è sfuggito solo perché s’è fatto confezionare ben 18 leggi ad personam. In attesa della 19esima del “processo breve” o almeno della intoccabilità giudiziaria del capo del governo. Siamo cioè al golpe bianco. In attesa che l’avventurismo berlusconiano, l’irresponsabilità dei leghisti e l’ignavia venata di opportunismo della sinistra spinga a qualcosa di più drammatico e meno bianco.
Il panorama politico è da avanspettacolo, anzi da suburra, da postribolo. Abbiamo il ministro per le Pari Opportunità, la Mara Carfagna famosa più per il bel culo e le labbra tentatrici che per l’operato da ministro, che si erge a paladina della dignità della donna e si lancia in una filippica contro la moda, la pubblicità e quant’altro “offende, degrada e mercifica la donna”. Bene, brava, bis! Il problema però, egregio ministro delle Pari Opportunità, ma anche e soprattutto Culo Impari, è che lei la sua bella filippica dovrebbe indirizzarla contro chi l’ha portata in parlamento e fatta diventare – chissà perché, “disciamo” – anche ministro, vale a dire contro il Chiavaliere Berlusconi Silvio. Non è forse lui che da quando ha fatto dilagare le tv commerciali ha cavalcato sempre più le mode, gli spot, i programmi e i giornali a base di gossip, culi, tette, Veline, Meteorite, presentatrici varie, tutte sempre più scosciate ed esibite come quarti di bue in vetrina?
E abbiamo uno come Marrazzo, che pentito del suo far sesso con i trans – ovviamente pentito solo dopo che è stato sputtanato coram populo – non trova di meglio che chiedere perdono al papa! Mah. Di solito uno chiede perdono a Dio, magari tramite un confessore. E no! Marrazzo il perdono lo chiede al papa, a “Sua Santità”. Premesso che dovrebbe semmai essere Ratzinger, assieme al segretario di Stato Raffaele Bertone, a dover chiedere perdono per avere firmato entrambi nel giugno 2001 ai vescovi di tutto il mondo l’ordine di nascondere alle autorità civili dei loro Paesi tutti i casi di preti pedofili, la mossa buonista e sfacciatamente autopubblicitaria di Marrazzo fa veramente orrore. Molto più del suo andare a trans. Fa orrore, però ha il pregio di dirla lunga su di che pasta sono fatti i nostri “leader di sinistra”. Marrazzo è, come Veltroni e qualche altro, un prodotto della Roma pappa e ciccia partiti-Rai-partiti.
Strana sorte quella del Chiavaliere. Le D’Addario gli si sono ribellate contro perché dopo averle scopate illudendole con la promessa di portare anche loro, a mo’ di Carfagne, Gelmini e via miracolando, non ha mantenuto le promesse. Anche perché s’è messa di mezzo la consorte, donna Veronica, incazzata nera per la Noemi che ha fatto traboccare il bicchiere. Ora pare che il copione si ripeta: se fosse vero ciò che gli Spatuzza e altri pentiti hanno dichiarato, allora si potrebbe dire che la mafia si sta comportando come le D’Addario, e cioè che si stia ribellando all’essere stata usata e poi messa da parte nonostante le belle promesse. Ma i pentiti dicono la verità? Per saperlo c’è un solo modo: fare i processi. Rispondere ai magistrati. Esattamente come Clinton che ha dovuto rispondere a tutte le domande e perfino mostrare l’intimo arnese, pena l’immediato impeachment, cioè l’ingloriosa cacciata dalla Casa Bianca.
Altro che le balle dei vari, avvocati, servi e uomini escort di Berlusconi! E altro che il predicozzo di Napolitano, rivolto all’indirizzo sbagliato. Il re ebbe almeno il coraggio di convocare Mussolini e farlo arrestare dai carabinieri, che lo portarono via nascondendolo in una autoambulanza. Forse l’autoambulanza oggi per Berlusconi sarebbe più adatta di un’auto blu.
x C.G.
Ecco l’articolo, pubblicato online 4 ore fa':
US missed chance in 2001 to capture bin Laden
http://www.thenational.ae/apps/pbcs.dll/article?AID=/20091130/FOREIGN/711299850/1002/NEWS
Anita
Cara Sylvi,
quando il “padre della patria”si presento’ a tagliare il nastro sulle casette fatte e pagate da voi,…e il popolo aquilano incominciava a protestare perche’ tra loro c’erano anche i trentini che l’avevano costruite a tempo di record,…e sapevano come stavano le cose,…
intervenne l’arcivescovo dell’Aquila, Molinari,che invito’ il capo del governo a scoprire la lapide,(per la ragazza che aveva fatto il progetto,trovato tra le macerie della casa dello studente), e spingerlo avanti per la consegna….
Io ho letto un libro che mi ha regalato mia figlia sulle signorie italiane del ‘500,…tutte pagavano la chiesa di roma per governare sulle loro terre e tutti dovevano fare quello che i vari
papi dicevano,altrimenti c’era la scomunica e la perdita dei beni.
E’ cambiato qualche cosa da allora?
Un caro saluto,Ber
…segue AQ,
…..c’e’ un intrallazzo della chiesa sulla nuova casa dello studente,…con formigoni,
sul:
www. messsaggero.it
che non riesco a lincare,…
se ti interessa…
Ciao,Ber
Cara Anita,
Obama sta mettendo i soldi dello stato per far ripartire l’economia,…il mio stato mafioso,del bauscia e C,…pretende che l’economia riparte con i risparmi dei privati,…cioe’ che i
privati finanziano la crisi dopo che loro,…i loro predecessori etc,..hanno portato il debito pubblico al 120%….
….e riempito il parlamento italiano di avvocati
disonesti e mafiosi criminali.
Come vedi c’e’ un PO’ di differenza.
Un caro saluto,Ber
cara signora
circa 2 mesi fa ho scritto un post nel quale si dimostrava che la crescita economica del Cile era avvenuta sopratutto dopo il 1990, ovvero dopo che Pinochet avesse lasciato il governo.
Lei aveva scritto che invece Pinochet era da apprezzare per aver fermato il comunismo.
Poi ha scritto anche che l’invasione dell’Afganistan, che le extraordinary redention erano giuste, e altre cose. Cito a memoria, perchè non spendo il mio tempo sul blog per aver ragione con chichessia.
poi aveva parlato di una supposta anca mediterranea, e poi ancora molte altre perle.
Io contesto sempre e solo fornendo dati di fatto di organizzazioni internazionali.
Lei ha magnificato più volte come il taglio delle tasse favorirebbe l’economia. Questo è stato scientificamente dimostrato come un assioma falso. Si legga tranquillamente il vostro premio nobel Paul Krugman, al riguardo.
Uroburo tempo fa le ha elencato molte altre circostanze. e concordo con Uroburo
Signora, io non offendo: constato. Lei può non essere d’accordo con me: meno male. La differenza di opinione è importante.
Cara Signora: lei può scrivere quello che le pare: per quanto mi riguarda prenderò una bella vacanza da questo blog.
Cordialità
Caro Giovanni Vaschi,
personalmente ritengo che non sia proprio il “caso” che lei si prenda una vacanza dal Blog a causa dell’Anita.
Ovviamente ognuno è libero di prendersi le vacanze che vuole,quando lo ritiene più opportuno.
Personalmente ho imparato a “rispondere” non alle persone, ma alle idee di cui sono “portatrici”, anche quando a mio parere “esse” sono a mio avviso del tutto “assurde”.
Ognuno di noi è oggettivamente convinto che quanto si esprime , non sia frutto di propaganda e di fonti di informazione diverse , ma bensì” queste” siano semmai “conferma” ad un più generale modo di essere, maturato nel corso di un’intera vita e della propria esperienza maturata nel frattempo.
Da questo punto di vista, normalmente ,rinuncio a contrapporre dati a dati, da tempo,..limitandomi quando posso a una “gentile” ironia”, non sempre compresa, nei confronti del prossimo…(sovente su questo Blog , vengo tacciato di essere “oscuro”)…conscio che “altro non vi sia dafare”..
Per fortuna nostra , (ma più sovente per sfortuna),la storia ha sempre dimostrato che le “Pere” cadono ,quando sono mature.
Devo dire ,sempre a mio avviso,che ultimamente stanno maturando “proprio dei bei tempi,ma che il finale “checchè, ne possano pensare i “vecchi benpensanti” non sarà quello da loro auspicato di un ritorno alle vecchie e care abitudini,anche se apparentemente alcuni fatti di revanscismo che sembrano prendere forza e consenso apparentemente sembrano dar loro “ragione”,
E’ l’estate di San Martino, i dati sono per loro sempre peggiori!!
cc
A proposito di Pere che stanno maturando…..!!!!!!!!!!
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Icona di un cristianesimo senza Cristo, quella veicolata dalla destra cristiana xenofoba, in Svizzera come altrove, che tende a impugnare la Croce sottraendola alle Chiese, accusate di non interpretare il vero “sentire del popolo, spesso oscillanti tra il timore per la loro presa in un Continente secolarizzato e religiosamente plurale e l’opposizione alla discriminazione verso gli immigrati”.
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E’ un pezzo tratto da un articolo di repubblica di “oggi”, quel giormale che L’Anita definisce “ridicolo” se non sbaglio..
Nel recente “referendum” Svizzero, sui Minareti, che portano oggi ad affermare ad un certo Castelli Vice-ministro della Insignificante italia,che sarebbe ora di mettere la Croce nella bandiera Ittalica, c’è molto di vecchio e qualcosa di nuovo, tremendamente Nuovo.
Sgombrato subitaneamente il campo dalla presenza di “Castelli” che la semplice “fisiognomica” ,ci porta a considerarlo tra il “novero” delle persone a cui personalmente ,oltre a non avere nulla con che fare, si può tranquillamente negare anche un “normale” buongiorno di cortesia,senza far torto alla coscienza della personale buona educazione, direi di venire al Punto.
Il Punto sta infatti nella micidiale morsa Morsa in cui la Cristiana Europa ,si trova.
Ed è un” morsa” senza appelli.
Secolarizzazione da un lato e Un Cristianesimo senza Cristo dall’altra.
Secolarizzazione , ovviamente qui intesa come Trionfo edonistico consumistico generato da questa ultima fase dell’Economia capitalistica trionfante, leggasi anche per certi versi “globalizzazione” e dall’altra l’appropiarsi di Simboli da parte di Atei pagani dall’altra.
In questo senso il “gott mit uns” e la svastica (forma di croce) ne sono forme anticipatrici.
E’ una morsa “difficilmente scardinabile”, poichè efffetivamente pone le basi della Fine della Chiesa”,ovvero del suo superamento come Comunitas” a favore del molto più predominante “modello economico”.
Finis occidente,crepuscolo degli Dei,(l’ltro lato della morsa) breve parentesi ,schiacciata dal DATO mondiale economico..
amen
cc
Ps-
al mio precedente Post…
I fatti della Svizzera ci dicono infatti che se con il referendum la religione civile laica ha preso una bella mazzata, anche la religione cristina non ha niente di cui sorridere,…anzi …
E in fondo ci dice che la religione della Chiusua”è la premessa della fine..ovvero quando non si ha più nulla da proporre..si muore..
cc
Per Uroburo:
la ringrazio per la sua risposta che, peraltro, in una sua parte e´ piaciuta a Faust;la cosa strana e´, invece, che della sua risposta(esauriente e precisa) proprio la parte che´ e´ piaciuta a Faust
non e´ piaciuta a me.
Sarebbe interessante capire come mai Faust, che scrive in quel modo perche´ dietro gli vive lo scandalo impietoso e dolce dell´anima, pensa che la vita debba essere capita.
Per controcorrente:
lei e´ stato per un po´ di tempo assente dal blog e ricordo
due sue righe dove diceva, su per giu´, che
era ” in pieno ascolto”.
Di che cosa?
di chi?
E come e´ andata, la discesa(punto interrogativo)
Caro alessandro,
diciamo che ero in ascolto di qualche cosa che vieppiù si sta facendo certezza.
Ovvero del fatto che pur essendo io “un uomo di montagna” mancato, finirò per trascorrere probabilmente la mia “finis” al mare per vari motivi.
Di fronte quindi agli immensi spazi che comunque la sola vista del mare , propone alla nostra visuale e che io comunque amo come “promessa” sempre viva della conoscenza ,morrò con il cuore della montagna che se anch’essa propone a volte visuali immense ,(solo quando si sale sulla vetta però)è comunque in grado di raccontare a chi le sa ascoltare anche cento, mille storie, pur nelle valli ristrette ed anguste che sovente presenta.
Ricordo che per lavoro , dovendo recarmi ai “rifugi alpini” ho avuto modo di vedere la pernice bianca scivolarmi via a pochi passi , scontrarmi quasi “de visu” con una marmotta ,che non mi aveva sentito per via del vento e della visuale, che solo a volte la montagna sa “proporre”lungo la salita dei sentieri che portano ai rifugi.
Diciamo però che ancor oggi l’emozione più “grande” mi è toccata quella volta che salendo in auto nel parco del Gran paradiso, mi dovetti fermare.
Al centro della careggiata “un camoscio” che non dava segni di volersi spostare.
Era “cieco” ,anche se giovane.
Infinita la pena nel doverlo quasi accompagnare al bordo della strada, per poter ripartire.
Ti devo lasciare , non senza un brano tratto dalla presentazione di un recentissimo libro di Erri De Luca , iersera in Tv su rai 3 :
Il peso della farfalla “.
Viene presentato così negli e-book :
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Il re dei camosci è un animale ormai stanco. Solitario e orgoglioso, da anni ha imposto al branco la sua supremazia. Forse è giunto il tempo che le sue corna si arrendano a quelle di un figlio più deciso. E novembre, tempo di duelli: è il tempo delle femmine. Dalla valle sale l’odore dell’uomo, dell’assassino di sua madre. Anche l’uomo, quell’uomo, era in là negli anni, e gran parte della sua vita era passata a cacciare di frodo le bestie in montagna. E anche quell’uomo porta, impropriamente, il nome di “re dei camosci” – per quanti ne aveva uccisi. Ha una Trecento magnum e una pallottola da undici grammi: non lasciava mai la bestia ferita, l’abbatteva con un solo colpo. Erri De Luca spia l’imminenza dello scontro, di un duello che sembra contenere tutti i duelli. Lo fa entrando in due solitudini diverse: quella del grande camoscio fermo sotto l’immensa e protettiva volta del cielo e quella del cacciatore, del ladro di bestiame, che non ha mai avuto una vera storia da raccontare per rapire l’attenzione delle donne, per vincere la sua battaglia con gli altri uomini. “In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove,” dice De Luca. E qui si racconta, per l’appunto, di questi due animali che si fronteggiano da una distanza sempre meno sensibile, fino alla pietà di un abbraccio mortale.
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Ti lascio ricordando una frase che apparentemente non c’entra nulla della dall’Autore, iersera…e cioè che Il pedono non esiste , può esistere solo la consapevolla di non ripetere più lo stesso errore..in questo senso ,dall’Ascolto.. devo dire che Noi tutti siamo proprio mal messi…
un saluto
cc
Caro Ber,
ti faccio un riassunto telegrafico della storia di queste parti per dimostrarti che Roma faticò a sottometterci e quindi a farci pagare le gabelle.
Papa Wojtyla definì la Basilica di Aquileia “Chiesa Madre”, perchè dopo l’editto di Costantino fu la prima a nascere sulle fondamenta di una casa romana che si possono ancora vedere.
Comunque pare accertato che il Cristianesimo aquileiese niente ebbe a che fare con Roma, probabilmente venne da Alessandria assieme a S.Marco!
Il Vescovo Ambrogio di Milano fu l’unico riferimento per la Chiesa aquileiense, ne consacrava il Vescovo e viceversa.
Nel 568 ci fu lo scisma tricapitolino, Aquileia si staccò dalla Chiesa di Roma.
Nel 1077,per investitura dell’imperatore, nacque la Patria del Friuli, dove il Patriarca di Aquileia aveva potere temporale e spirituale.
Il Parlamento della Patria del Friuli comprendeva, oltre ai nobili e al clero,
anche i rappresentanti dei Comuni.
Nel 1420 Venezia pose fine al Patriarcato anche se lasciò nominalmente il potere di riunione del Parlamento friulano.
Venezia è sempre stata fiera oppositrice del potere dei Papi, anche se, ove opportuno, si alleava con loro.
Nel 1771 , con la caduta di Venezia, Benedetto XIV soppresse il Patriarcato e per noi cominciò la dipendenza da Roma!
Ma tanti secoli di libertà hanno lasciato il segno!!!
Ciao, vado a fare la nonna!
Sylvi
x GV, giovaschi, Giovanni Vaschi
Lei si ricorda brandelli di frasi che prende a casaccio.
Ricordo benissimo di aver CITATO una frase sul Cile, frase presa in riguardo alle condizioni attuali e non per inneggiamento a Pinochet.
Sull’Afghanistan; il nostro Presidente l’ha dichiarata “La guerra giusta”, NON IO, la sua guerra da portare a termine fino alla fine.
Durante la campagna elettorale ed anche dopo, ha detto che avrebbe scovato Osama bin Laden anche a costo di bombardare il Pakistan.
Idem per John Kerry, il suo compito, se eletto, sarebbe stato quello di perseguitare Osama bin Laden fino alla fine del mondo e…ucciderlo.
Ho sentito i discorsi, tutte parole testuali.
Sul taglio delle tasse, prima di tutto siamo tassati pesantemente, la classe media non puo’ reggere il continuo aumento di tasse.
Ho scritto che la classe media sta svanendo e che molti finiranno nelle file dei poveri, come sta gia’ succedendo.
Non tutti gli Stati sono uguali, NY sta scivolando in bancarotta appunto per le alte tasse, idem la California.
Il Presidente ci dice che le tasse aumenteranno, ma solo per i ricchi, non ci sono abbastanza ricchi per affrontare questa valanga di tasse.
Lei scrive che non ha tempo di leggere…
Questo e’ un forum aperto a discussioni, non a crocefissioni.
Saluti, Anita
Cara Sylvi,
ohobohh, che dobbiamo dire ..che Umanesimo nascente e illuminismo hanno posto fine alla vostra “indipenpendenza”, per finire nelle “braccia accoglienti di Roma!
Globalizzati ante -litteram!!
meschinelli..
cc
Per Controcorrente:
…………………
X la Sylvi,
Ps
Devo dire a questo punto che Noi Celto-Liguri, Burgundi,Savoiardi , montanari ,Signori dei passi alpini tra le valle del Rodano e quella del Po,briganti immatricolati,Signori del pedaggio, siamo gli unici che per un periodo brevissimo dopo Porta Pia, scomunicati et quant’altro , mettemmo le catene al Sommo, in San Pietro!
Viva VERDI
cc
per Alessandro
e allora ??????????????????
cc
Per Controcorrente:
certo che ,di fronte al rumore caotico delle citta´, il mare e la montagna
(e il bosco) sono i luoghi dell´ascolto
della presenza
della voce
dove e´ ancora possibile, forse, una riappacificazione con la Natura e col Mondo, rapporto questo sempre piu´ messo in discussione dalla nostra disumanizzazione.
P.S.
quello che hai scritto e´ molto bello , ridimensiona il tuo cartesianesimo(((………..))).
Per controcorrente:
non si e´ abituati a leggere un Controcorrente , come dire, intimista e generoso;quei miei puntini iniziali dovevano avere il sinificato latente di un silenzio e dovevano essere letti ((((((e sentiti)))))))come un sorriso o come un modo di sostituzione delle parole.
x Cerutti Gino
Ritornando sul “fenomeno” della notizia portata dal Senatore John Kerry e da lei citata dal Corriere della Sera.
Mi ha presa un po’ alla sprovvista perche’ e’ una notizia vecchia di 8 anni, e la ragione …e’…che domani il Presidente annucera’ le sue decisioni sulle truppe in Afghanistan.
Gia’ trapelano i numeri, anni di ritiro ed altri “segreti”, non mancano le critiche.
Ieri sera ho trovato vecchi articoli sulle diverse e numerose opportunita’ di catturare Osama bin Laden, articoli tanto datati che i links non funzionano e sono in script che la sicurezza del mio PC cerca di bloccare.
Comunque si va indietro a Bill Clinton ed ai giorni che bin Laden era in Somalia….
Se vuole le mando un articolo dal LA Times in inglese, in data mi sembra, 1994.
Tora Bora e’ stata sui giornali e notiziari per tanto tempo, si credeva che bin Laden fosse morto.
Che fosse in dialysis, che fosse moribondo, non in grado di viaggiare….etc.
La caverna o caverne furono fotografate e secondo i notiziari erano ben fornite con aria condizionata e tutte le facilita’.
Vede, a quei tempi ero un po’ distratta…le ragioni le sa benissimo.
Anita
x Controcorrente
Caro CC,
non ho scritto che La Repubblica.it e’ un giornale ridicolo.
Spesso riporta articoli o notizie presi dai giornaletti scandalo.
E non e’ il solo.
Ricordo benissimo le foto false di G.W.Bush e quelle di Sarah Palin, non credo siano mai state ritratte.
Si sono fatte le 9:00 AM e’ ora che mi vesta e vada fuori per la nostra passeggiata mattutina.
Anita
a Anita e x Cerutti Gino
Il motivo per cui Clinton non autorizzò il lancio di un missile contro Bin Laden è che con questi c’erano quasi 200 donne, andate da lui per non ricordo quale motivo. Forse sulla decisione di Clinton ha pesato l’orroe per i 450 civili, in massima parte donne e bambini, cremati da una bomba “intelligente” di profondità fatta lanciare dall’allora presidente Usa convinto che si tratta di un rifugio di Saddam anziché di un rifugio per poveri cristi civili. Uno dei crimini di guerra di Bush padre, se non ricordo male.
Il motivo di Rumsfeld è invece molto diverso, e Rumsfeld è al di sotto di ogni sospetto. E’ stato lui quando non era nel giro della Casa Bianca a fare affari con Saddam, salvo fare inversione di marcia a 180 gradi quando è stata fatta scattare la trappola contro Saddam tramite l’autorizzazione dell’ambasciatrice statunitense Avril ad invadere il Kuwait.
Insomma, ce n’è abbastanza per una corte marziale. O per sospettare sulla reale politica della Casa Bianca che come ha usato i taliban prima contro l’Urss ora se ne serve per la sua politica di presenza militare ovunque le serva.
Un saluto.
pino
Un Fondo europeo per le grandi infrastrutture
La Cassa Depositi e Prestiti rilancia gli investimenti a lungo termine
Mario Lettieri, sottosegretario all’Economia nel governo Prodi
Paolo Raimondi, economista
E’ molto positivo che la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) si sia messa alla testa di una cordata europea per introdurre nel sistema economico e finanziario europeo e internazionale una visione strategica di investimenti a lungo termine in infrastrutture di base.
La crisi globale infatti è stata il frutto di speculazioni fuori controllo e più in generale è stata il risultato di una perversione dei metodi economici e dell’ossessivo perseguimento di interessi di brevissimo respiro a dispetto di ogni valore etico e sociale.
L’approccio del profitto “tanto e subito” può soddisfare le brame di giocatori di borsa, ma non di coloro che progettano e investono nei settori produttivi dell’economia reale. Ancor di meno di chi ha il compito di programmare la crescita economica e sociale degli stati.
La CDP, insieme all’equivalente Caisse des Dépots et Consignations francese e alla Kreditanlt fuer Wiederaufbau, la banca della ricostruzione tedesca, ha messo in campo una serie di proposte innovative e virtuose per riportare l’economia nel giusto solco affrontando le sfide strategiche della crescita e dello sviluppo.
Intervenendo il 29 settembre scorso alla conferenza dei ministri dell’Economia a Goteborg, Franco Bassanini, presidente della CDP e il professor Edoardo Reviglio, capo economista dello stesso istituto, hanno presentato la proposta di “Nuovi strumenti per finanziare le infrastrutture strategiche europee” per uscire dalla recessione.
Gli autori hanno riconosciuto come la crisi, prodotta appunto da pulsioni a breve termine, abbia pesantemente indebolito le economie e i bilanci degli stati, tanto che la media del debito pubblico in Europa arriverà nel 2014 al 100% del Pil e quella del G20 al 120%. In Italia sarà purtroppo del 123,4%.
Negli USA e in Cina si notano delle interessanti iniziative per promuovere una ripresa degli investimenti nelle opere pubbliche. Anche l’Europa dovrebbe organizzare e raccogliere capitali per accelerare il finanziamento di grandi investimenti nelle infrastrutture.
L’Europa dovrebbe investire 3.000 miliardi di euro (di cui 2.500 nell’energia e 500 miliardi nei trasporti) oltre ai fondi necessari per la R&S, per le telecomunicazioni, le biotecnologie e le altre modernizzazioni necessarie, soltanto per realizzare il programma 20/20/20 già deliberato dall’EU, cioè per arrivare entro il 2020 a meno 20% di gas serra, a più 20% in efficienza energetica e al 20% di fonti alternative sulla produzione totale di energia, e gli obiettivi strategici del programma TEN (Trans-European Networks di trasporti, energia e comunicazioni).
L’Europa deve per forza cercare nuovi strumenti di finanziamento se vuole perseguire una strategia di lungo termine.
LA CDP, con il sostegno del Ministero dell’Economia, ha proposto e realizzato il “Fondo Marguerite”, un fondo di investimento europeo nei settori dell’energia, dei cambiamenti climatici e delle infrastrutture, ottenendo anche le partecipazioni delle equivalenti istituzioni europee.
Il fondo è aperto anche ai capitali privati (a cominciare dai fondi pensione) interessati a investimenti di lungo periodo in economia reale e a basso rischio.
Un altro fondo di investimenti, Inframed, è stato costituito per finanziare le infrastrutture nell’area del Mediterraneo.
Il “Fondo Marguerite” mira ad avere un capitale di base, su cui emettere crediti per infrastrutture europee, di 750 milioni di euro entro la fine del 2009 con l’intento di raddoppiarlo entro la metà del 2011.
Interessante è anche la decisione di rilanciare i cosiddetti Eurobonds, cioè obbligazioni emesse da una entità europea sovrana, per finanziarie investimenti strategici.
Questi titoli potranno attirare il risparmio delle famiglie, dei fondi pensione ed eventuali partecipazioni bancarie nel caso si preferisca un ritorno finanziario limitato ma sicuro. E’ anche un’affermazione razionale della priorità dell’economia reale sulla finanza e sulla speculazione.
Finalmente le CDP europee sembrano aver fatto tesoro delle idee di Jacques Delors e di Romano Prodi e oggi anche dello stesso Ministro Giulio Tremonti.
Per meglio cementare questi accordi strategici, la rete europea delle CDP ha fondato un “Club di investitori di lungo periodo”, per coinvolgere anche banche private non europee e altri istituti finanziari internazionali.
Queste iniziative meritano il pieno sostegno politico e dei mass media. Noi abbiamo sempre affermato l’importanza di invertire la tendenza a speculare a breve termine per ritornare ai solidi principi di un’economia sociale che sostenga industria e lavoro come condizione per uno sviluppo duraturo. Con simili progetti l’Europa può diventare il motore della ripresa mondiale.
Anche al nostro seminario di Modena del luglio 2008 sulla cooperazione economica e tecnologica italo-russa, i rappresentanti della Russia espressero la loro volontà di iniziare grandi progetti infrastrutturali in collaborazione con l’Italia e l’Europa.
Speriamo che il percorso avviato non trovi ostacoli pretestuosi!
x Pino
Ho trasferito su WORD l’articolo sulla mancata cattura di bin Laden sin dagli anni 90, e’ in inglese, due pagine ed un pezzetto.
Su WORD non fa le bizze come sul mio PC.
Se lo vuole glielo spedisco.
Anita
Caro Pino ho scritto per CC e per chi vuol rispondere un post sui minareti, non è apparso e non lo salvato, puoi fare qualcosa?
Ti ringrazio e un caro saluto ciao M.
x Anita e x Marta
Mandateli al mio recapito privato. Però sta per uscire, li inserirò tra qualche ora.
Salutoni.
pino
Caro alessandro,
dubbio e spirito non sono assolatamente in antitesi.
Anzi a mio avviso chi coltiva certezze è pericoloso a se , ma soprattutto agli altri.
Mondo e natura oggi sì che sono in antitesi,ma la colpa non è della natura, ma delle scelte che sta facendo il Mondo.
Credo che il superamento di questa dicotomia prima o poi avverrà, ma non credo che Il Mondo abiia la meglio.
Noi per la Natura siamo solo una parte e direi tutto sommato non così decisiva,infatti siamo l’unica specie che pur interpretandola da un pusto di vista scientifico traendo notevoli conclusioni , non le applichiamo.
Temo che noi si sia degli Alieni !
Nel senso di Alieni, alienati..
Già , ma questo ci porta ad un pensiero alquanto trattato ..
Non ti pare ?
cc
Per controcorrente:
credo anch´io che e´ piuttosto pericoloso avere certezze……..mi viene subito alla mente un osso montaliano: ah, la persona che se ne va sicura…ecc.ecc.
sono d´accordo con quello che hai detto ,ma qual e´ il “pensiero alquanto trattato”(punto interrogativo)
Cara nonna,
forse e’ meglio impiegare il ns tempo nella cura dei nipoti che
rileggere la storia d’Italia.
Venezia ha affrontato i turchi,ha creato la piu’ grande repubblica marinara di questo paese e alla fine,…
….”il morbo infuria,il pan ci manca,…e sul ponte sventola bandiera bianca”,….
cioe’,…l’ipocrisia ecclesiale ha sconfitto anche l’orgoglio veneziano.
Oddio,…sempre meglio del governo dei mafiosi attuali,…ma i tempi cambiano e ci si adatta a tutto…
Ciao,Ber
xBer
caro Ber, tutti i nuovi nati in un paese contano come cittadini, che piaccia o no. Il colore della pelle o il nome e’ ininfluente. Nessuno si accorgerebbe delle origini straniere dei miei (ipotetici) figli se si cambiassero il cognome. Per cui contare i figli di immigrati come ‘stranieri’ per via del colore della pelle o del nome ammonta a puro e semplice razzismo. Anche perche’ parlano la lingua del paese nativo come tutti gli altri nativi (britannici qui, italiani in Italia, francesi in Francia, e via dicendo). L’Italia non e’ mai stata una grande colonizzatrice, per cui l’influsso di immigrati e’ un fatto ancora molto recente, mentre qui comincio’ mezzo secolo fa.
Ad Anita vorrei dire che l’inglese dei filippini, specie infermieri, l’ho sempre trovato eccellente. Giova ricordarle che furono una colonia USA per 50 anni, e la loro educazione e’ fatta prevalentemente in inglese. A volte il loro inglese mi pare indistinguibile dall’americano standard, altrimenti hanno un accento molto soft, molto meno duro di quello degli indiani, almeno secondo me
un saluto
Peter
x Pino
Le Guerre del Golfo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Golfo
Interessate ed in-usualmente lungo e definito per la Wikipedia in Italiano.
Anita
x Peter
Di premura.
Le mie e nostre esperienze ospedaliere con tecnici filippini sono state differenti.
Per me parlo degli anni 60, alla Lahey Clinic di Boston, ci sono stata come esterna per tests per 4 giorni.
Per mio marito negli anni 90 per procedure che non avevano negli ospedali del nostro Stato..
Idem per il Fred Hutchinson Hospital a Seattle, 20 anni fa’.
La maggioranza dei tecnici erano indiani e filippini.
Quando si tratta di salute il capirsi e’ molto importante…se non c’e’ comunicazione il paziente e’ giustamente apprensivo.
Perche’ mai dovrei mentire per una sciocchezza?
Ciao, Anita
x Peter,
ti ringrazio della risposta.
Si e’ aperto un grande dibattito sulla repubblica per una lettera aperta che un padre indirizza al proprio figlio neolaureato e gli consiglia la via dell’estero per lavoro.
A me e’ sembrato strano che un padre,ex presidente rai,professore alla luiss,…quindi ben inserito nel sistema italiano, consiglia al proprio figlio,…fresco laureato,…l’estero.
Forse lui all’estero non c’e’ mai stato per lavoro,…ma solo per vacanza,…o ha voluto scrivere la lettera per mettere in risalto la crisi che sta attraversando l’Italietta del berlasca,…mah!…vallo a capire….
Resta comunque il fatto che una crisi finanziaria mondiale e il
lavoro che manchera’ per i ns giovani laureati,sara’ un tema molto sentito e molto dibattuto.
Un caro saluto,Ber
Komare!!
Sul dettaglio (Rumsfeld) le ha risposto Pino in modo esauriente.
E non se la prenda a male se le dico che lei, spesso e volentieri, quaglieggia.
Non è mica un offesa, mi creda.
Le quaglie sono dei simpatici volatili, qualcuno dirà pure che cucinate a dovere sono ottime da mangiare.
Solo che, da vive, zompano (saltano) molto volentieri quà e là, titubanti, senza mai prendere una direzione certa.
O comunque qualcosa del genere.
Suvvia, chessaràmai! Pensi alla salute.
Buonaseeera.
C.G.
No, caro CC,
non è stato l’illuminismo a far capitolare Venezia, ma la scoperta dell’America e i suoi traffici sull’Atlantico e anche per il Sacro Romano Impero il ciclo era chiuso, come in tutte le cose della vita!
In parte …vittime della globalizzazione…come dici tu!
Ma per quel che riguarda la Chiesa e il Papa… e non solo…la geografia ci ha aiutato a mantenere delle salubri, devote ed educate distanze.
Venezia inoltre praticava un sano spirito godereccio nonostante gli anatemi di Roma. E anche alle spalle dei poveri friulani!!!
Sin dalla prima volta che sono stata a Roma , annusando l’aria, ho capito che il ponentino non ha mai abitato qui!
Voi? Vi hanno rovinato i savoiardi!!!
ciao Sylvi
caro Ber,
quella lettera puzza di ipocrisia e di demagogia lontano un miglio!
Prima il professore piange il figlio costretto ad andare lontano, ma finisce dicendo: sono orgoglioso di te perchè resti qui a combattere la tua battaglia!!!-
Sicuramente ipocrita e sepolcro imbiancato!
Fra un anno quel figliuolo avrà un ottimo posto di lavoro, che si sarà guadagnato… con le sue capacità e la sua bravura…naturalmente, come tutti gli altri figli di….!!!
Come non sapessimo come funzionano tutte le assunzioni in tutte le branche del sistema pubblico e para… giornali e quant’altro!!!
I concorsi, quando ci sono , sono diventati una barzelletta!!!
ciao Sylvi
Come sarebbe stata la nostra cinematografia senza “Mani sulla città”, “Il giorno della civetta”, “Sacco e Vanzetti”, “Il Caso Mattei”?
Quel cinema è stato uno dei momenti di grande democrazia dell’Italia.
Ci piacerebbe che chi ci governa lo rispettasse.
La famiglia di Damiano Damiani
La contro-finanziaria del PD.
Scrivere un’altra finanziaria è possibile.
Nonostante i vincoli di bilancio.
Una manovra che aiuti le famiglie, il lavoro e le medie e piccole imprese.
L’ha studiata il PD alla Camera, con un «pacchetto» di proposte selezionate che movimenta quasi 5 mld di euro senza influire sui conti dello Stato.
Cari tutti e caro Pino,
Repubbica a trovato la maniera di rendere impossibile la lettura dell’articolo di fondo di Scalfari, che era poi una delle pochissime cose che continuavo a leggere.
Io conservavo i fondi di Scalfari ma ieri non mi è stato possibile salvare l’articolo perchè al momento di salvarlo il mio PC si impallava. Ho il sospetto che Repubblica abbia trovato un modo per rendere impossibile di scaricarlo.
Trovo la cosa scandalosa ma questo è il tempo.
Un saluto U.
Caro Controcorrente,
non capisco bene in che modo l’illuminismo abbia potuto metter fine all’indipendenza di Venezia.
Non è vero che lo spostamento delle rotte sull’Atlantico abbia completamente messo fuori gioco Venezia. La città era comunque molto ricca, assai più della Toscana e del Regno di Napoli che non sono scomparsi.
Venezia è scomparsa perchè non aveva un esercito in grado di difenderla, e questo è stato causato dalle dimissioni a governare adeguatamente della sua classe dirigente negli ultimi ottant’anni della sua storia. La vera causa è stata la proclamazione della neutralità disarmata con dei vicini potenti ed avidi, a sua volta causata dall’ignavia di una classe dirigente che viveva solo per il Carnevale, che durava ormai tutto l’anno.
Dio non ama i profeti disarmati …..
Un saluto U.
Quella del professore della LUISS sarà anche una provocazione però io penso che dica la verità. Ed in ogni caso è quello che io dico da tempo: non vale la pena, è meglio andarsene. U.
caro uroburo,
ma la mia era solenne boutade scherzosa, sui mali del povero Friuli, che perse il suo patriacato indipendente per mano della Venessia,trafficona ed anticleriacale, che però non disdegnava “prestar” a pagamento Navi et armigeri “a chi pagava meglio, foss’anche Il Sommo, salvo poi far “affari ” pure con Li Mori et Li Turchi all’abbisogna, deviar Crociate sulla Cristianissima Costantinolpoli et portar a casa Reliquie et oro in abbundanzia,
Ahhh Venessia trafficona, al par di Atene Ripubblica marinara trafficona,pure del povero San marco ti sei fatta “ricca”al par de Li monaci , commerciando in reliquie et affini, coperta pure tu da fatto che all’epoca ancor non esisteva l’esame de Li carbonio 14!
cc
caro alessandro,
possibile che tu non conosca il significato del famoso detto :
Homo sum, humani nihil a me alienum puto
cc
x CC
Prima meni vanto dei tuoi antenati:
“Signori dei passi alpini tra le valle del Rodano e quella del Po,briganti immatricolati,Signori del pedaggio,…
poi…scagli la tua invettiva contro Venessia trafficona di armigeri e reliquie…Mettiti d’accordo con te!!!
Il povero Friuli era vaso di coccio tra vasi di ferro, e poi…Aquileia, essendo scismatica, non aveva nemmeno la protezione del Papa che voleva metterla sotto la sua ala, della Francia poi ci guardi Iddio !!!…
Vieni una volta ad Aquileia, o anche a Grado, ad assistere ad un rito patriarchino…ti sentiresti più vicino a S.Francesco che al Sommo Pontefice!
Comunque fatti consigliare dal tuo amico, che in fatto di storia ha idee chiare!
Sylvi
X Uroboro
Articolo salvato di E.S.(1ª parte)
I fatti oscuri
e il dovere di governare
TRA LE tante afflizioni che la “fin du règne” berlusconiana ha procurato al Paese c’è stato anche un crescente scontro tra le nostre massime istituzioni e soprattutto tra il presidente del Consiglio da un lato e il presidente della Repubblica, la Corte costituzionale e la magistratura dall’altro. Nel momento più aspro del confronto anche il cosiddetto triangolo che raccorda il Quirinale con i presidenti delle due Camere ha dimostrato segni di scissura, con Gianfranco Fini solidamente schierato con il Capo dello Stato e Renato Schifani più sensibile ai “lai” del capo dell’Esecutivo.
Dobbiamo all’estrema prudenza di Giorgio Napolitano se queste tensioni si sono parzialmente attenuate, ma lo dobbiamo anche al vasto capitale di credibilità e di fiducia che il Quirinale raccoglie nella pubblica opinione, scoraggiando chiunque volesse impegnare un duello all’ultimo sangue con la nostra massima autorità di garanzia. Sarebbe un duello dall’esito assai prevedibile: gli italiani infatti hanno sempre avuto bisogno di esser rassicurati sulla propria qualità di “brava gente”.
Questo riconoscimento sta loro a cuore più di qualunque altro; sta a cuore agli adulti come ai giovani, alle donne come agli uomini, agli abitanti delle province settentrionali e a quelli del Mezzogiorno. Si possono avere opinioni diverse su questa particolare fragilità dell’anima italiana, ma non sul fatto che esista. Con la conseguenza che, in un ipotetico duello tra il Quirinale e l’inquilino di Palazzo Chigi, la palma della vittoria andrebbe al primo e non al secondo.
Per Berlusconi metà degli italiani nutrono sentimenti di amorosa esaltazione; per Napolitano più del 70 per cento sente profondo rispetto e stima. A lui affiderebbero in custodia i figli e gli averi, all’altro no.
Del resto sentimenti analoghi e analoghe proporzioni del consenso gli italiani li hanno avuti per Carlo Azeglio Ciampi e per Sandro Pertini, per non citare che i più popolari e i più stimati. Questa è stata una fortuna non indifferente per il nostro Paese in una lunga e agitata fase di transizione che ha avuto luogo in tutta Europa e che, dopo oltre trent’anni, non è ancora finita.
Il duello dunque è scongiurato, almeno per ora. Ma ci si deve domandare perché Berlusconi non fa che riattivarlo al suo massimo quando tira in ballo i suoi personali interessi e quando è il primo a sapere che non avrà la forza di andare fino in fondo. Perché questa così invincibile coazione a ripetere? Non è un errore risollevare un tema che poi finirà assolutamente nel nulla?
Saluti
L
X Uroboro
2ª parte
Il presidente Napolitano l’altro ieri è stato lapidario: commentando i giudizi del capo del governo sui magistrati di Firenze che lui accusa di incitamento alla guerra civile, ha osservato che un governo cade soltanto nel momento in cui il Parlamento gli nega la fiducia; altre cause non sono previste. Fin quando la maggioranza che sostiene il governo continua ad appoggiarlo non ci può essere crisi. Se ci fosse, spetterebbe al Capo dello Stato di arbitrarne i passaggi.
Non si poteva interpretare più chiaramente la situazione e bloccare le fughe in avanti di Berlusconi da un lato e dei i suoi più queruli detrattori (che fanno senza accorgersene il suo gioco) dall’altro. Naturalmente sia l’uno che gli altri si sono riconosciuti nelle parole di Napolitano, piegandole ognuno ai suoi intendimenti e alle sue convenienze. È un curioso destino quello del Quirinale: tutti gli danno ragione pur continuando ciascuno a proseguire nel gioco al massacro sul quale campano.
Questo è vero per tutti, ma in modo particolare per il capo del governo. Berlusconi non può accettare che la discussione politica si sposti dai suoi personali interessi a quelli del Paese. Se l’interesse generale avesse un peso adeguato, sarebbe assai facile concentrarsi su di esso: basterebbe che il capo del governo avesse preso atto della sentenza della Corte sulla legge Alfano, che affrontasse i processi concordando con il Tribunale l’iter delle udienze e ne attendesse l’esito con sereno rispetto. Tre gradi di giudizio non sono pochi. Nel frattempo governasse.
Ma è proprio questo che lo spaventa: governare, con questi chiari di luna. Decidere chi paga il disastro economico tuttora in corso, quale sarà la strategia di uscita dalla crisi, come dovrà cambiare l’industria, le esportazioni, gli investimenti, la divisione internazionale del lavoro. Ed anche come cambieranno il Welfare, la scuola, la ricerca, la giustizia, la pubblica amministrazione.
È passato un anno e mezzo e ancora il governo si tiene a galla con i rifiuti smaltiti a Napoli e le casette consegnate all’Aquila, mentre i disoccupati aumentano in modo esponenziale ed ad ogni pioggia mezzo Paese resta col fiato sospeso per sapere questa volta a chi toccherà.
L.
X Uroboro segue 3ª parte
Intanto sono diventate di pubblico dominio le dichiarazioni di alcuni pentiti di mafia ai giudici che indagano in secondo grado di giurisdizione sul senatore Dell’Utri, co-fondatore di Forza Italia. I colleghi D’Avanzo e Bolzoni ne hanno ampiamente scritto con la compiutezza che il caso richiede. Farò a mia volta alcune osservazione nel merito.
Nei mesi scorsi si è a lungo parlato dei vizi privati del premier, diventati pubblici per sua scelta nel momento in cui negò l’esistenza di fatti documentati. Poi se ne continuò a parlare perché i suoi insostenibili dinieghi lo avevano messo in una situazione di ricattabilità assai difficile per chi occupa un’altissima posizione istituzionale.
Ora si profila un tema ancora più delicato: riguarda l’atteggiamento del presidente Berlusconi nei confronti dell’organizzazione mafiosa “Cosa Nostra”. Che cosa dicono le carte fin qui disponibili di quel dossier? Oppure, chi fa il mestiere del giornalista, deve liquidare il problema giudicandolo un pettegolezzo senza interesse?
La risposta è evidente: la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta sono strutture criminali che hanno raggiunto in Italia dimensioni esorbitanti. Seminano il terrore in tutto il Mezzogiorno e altrove, partecipano a cartelli internazionali sulla produzione e distribuzione di droga, controllano decine di migliaia di “soldati”, controllano anche istituzioni finanziarie, riciclano migliaia di milioni di euro e di dollari, svolgono in nero enormi transazioni. Si può far finta di non vedere? Non si deve accertare se eventuali contatti tra politica e criminalità siano esistiti ed esistano, oppure se si tratti di calunnie che meritano esemplari punizioni?
Dunque è lecito occuparsene. Anzi è doveroso. Giulio Andreotti ebbe alcuni contatti con le strutture criminali di allora. Li ebbe da politico che doveva fronteggiare una situazione di estrema gravità. Parlarono alcuni pentiti. La magistratura inquirente trovò riscontri. Si aprirono i processi. Nel frattempo il quadro era cambiato e gli interlocutori anche. Molti protagonisti caddero sul campo in quella guerra, alcuni pagando col sangue il loro coraggio, altri pagando col sangue la loro doppiezza.
X U
Le altre parti non passano ,se ti interessano le invio a Pino
Saluti
L.
Da parte di Anita, che si scusa per non avere il tempo per tradurlo in italiano.
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December 5, 2001
Copyright 2001 Los Angeles Times
Clinton Let Bin Laden Slip Away and Metastasize
Sudan offered up the terrorist and data on his network. The then-president and his advisors didn’t respond.
By MANSOOR IJAZ
President Clinton and his national security team ignored several opportunities to capture Osama bin Laden and his terrorist associates, including one as late as last year.
I know because I negotiated more than one of the opportunities.
From 1996 to 1998, I opened unofficial channels between Sudan and the Clinton administration. I met with officials in both countries, including Clinton, U.S. National Security Advisor Samuel R. “Sandy” Berger and Sudan’s president and intelligence chief. President Omar Hassan Ahmed Bashir, who wanted terrorism sanctions against Sudan lifted, offered the arrest and extradition of Bin Laden and detailed intelligence data about the global networks constructed by Egypt’s Islamic Jihad, Iran’s Hezbollah and the Palestinian Hamas.
Among those in the networks were the two hijackers who piloted commercial airliners into the World Trade Center.
The silence of the Clinton administration in responding to these offers was deafening.
As an American Muslim and a political supporter of Clinton, I feel now, as I argued with Clinton and Berger then, that their counter-terrorism policies fueled the rise of Bin Laden from an ordinary man to a Hydra-like monster.
Realizing the growing problem with Bin Laden, Bashir sent key intelligence officials to the U.S. in February 1996.
The Sudanese offered to arrest Bin Laden and extradite him to Saudi Arabia or, barring that, to “baby-sit” him–monitoring all his activities and associates.
But Saudi officials didn’t want their home-grown terrorist back where he might plot to overthrow them.
In May 1996, the Sudanese capitulated to U.S. pressure and asked Bin Laden to leave, despite their feeling that he could be monitored better in Sudan than elsewhere.
Bin Laden left for Afghanistan, taking with him Ayman Zawahiri, considered by the U.S. to be the chief planner of the Sept. 11 attacks; Mamdouh Mahmud Salim, who traveled frequently to Germany to obtain electronic equipment for Al Qaeda; Wadih El-Hage, Bin Laden’s personal secretary and roving emissary, now serving a life sentence in the U.S. for his role in the 1998 U.S. embassy bombings in Tanzania and Kenya; and Fazul Abdullah Mohammed and Saif Adel, also accused of carrying out the embassy attacks.
Some of these men are now among the FBI’s 22 most-wanted terrorists.
The two men who allegedly piloted the planes into the twin towers, Mohamed Atta and Marwan Al-Shehhi, prayed in the same Hamburg mosque as did Salim and Mamoun Darkazanli, a Syrian trader who managed Salim’s bank accounts and whose assets are frozen.
Important data on each had been compiled by the Sudanese.
But U.S. authorities repeatedly turned the data away, first in February 1996; then again that August, when at my suggestion Sudan’s religious ideologue, Hassan Turabi, wrote directly to Clinton; then again in April 1997, when I persuaded Bashir to invite the FBI to come to Sudan and view the data; and finally in February 1998, when Sudan’s intelligence chief, Gutbi al-Mahdi, wrote directly to the FBI.
Gutbi had shown me some of Sudan’s data during a three-hour meeting in Khartoum in October 1996. When I returned to Washington, I told Berger and his specialist for East Africa, Susan Rice, about the data available. They said they’d get back to me. They never did. Neither did they respond when Bashir made the offer directly. I believe they never had any intention to engage Muslim countries–ally or not. Radical Islam, for the administration, was a convenient national security threat.
And that was not the end of it. In July 2000–three months before the deadly attack on the destroyer Cole in Yemen–I brought the White House another plausible offer to deal with Bin Laden, by then known to be involved in the embassy bombings. A senior counter-terrorism official from one of the United States’ closest Arab allies–an ally whose name I am not free to divulge–approached me with the proposal after telling me he was fed up with the antics and arrogance of U.S. counter-terrorism officials.
The offer, which would have brought Bin Laden to the Arab country as the first step of an extradition process that would eventually deliver him to the U.S., required only that Clinton make a state visit there to personally request Bin Laden’s extradition. But senior Clinton officials sabotaged the offer, letting it get caught up in internal politics within the ruling family–Clintonian diplomacy at its best.
Clinton’s failure to grasp the opportunity to unravel increasingly organized extremists, coupled with Berger’s assessments of their potential to directly threaten the U.S., represents one of the most serious foreign policy failures in American history.
Mansoor Ijaz, a member of the Council on Foreign Relations, is chairman of a New York-based investment company.
For information about reprinting this article, go to http://www.lats.com/rights/
x Marta
Nell’antispam non ho trovato nulla, solo la solita robaccia.
Mi spiace.
Bacioni.
pino
per Linosse
Sì grazie ci terrei ad averlo. Ma dove l’ha trovato? U.