Il continuo martellare di Berlusconi contro la magistratura e pretendere di diventare non giudicabile somigliano più a un atteggiamento da capo di governo o a quello di chi è uso delinquere e intende continuare a farlo impunememte?

Siamo alla pochade o all’anticamera della tragedia? Nello Strapaese la situazione è sempre grave, ma non è mai seria. Questa volta però mi sa tanto che oltre che grave la situazione è anche seria… E miserabile.
Credo che miserabile sia l’aggettivo più adatto per definire il comportamento non solo e non tanto di Silvio Berlusconi, quanto di chi gli dà retta e gli regge il sacco. Arrossisco di vergogna e sono imbarazzatissimo non solo quando spiego la situazione italiana a qualche amico straniero, ma anche quando ne parlo e tento di spiegarla a qualche familiare, ad amici e soprattutto ai figli di miei amici, cioè ai giovani. Parlare loro di Berlusconi e delle sue manovre per farla franca mi dà sempre l’impressione di parlare di qualcosa di sporco, di molto sporco e disonesto, tanto da mettere in imbarazzo chi ne parla. E sì che non è facile che io mi trovi in imbarazzo anche perché di norma cerco di evitare le situazioni eccessivamente sgradevoli e mi tengo alla larga da quelle spregevoli.Una delle cose spregevoli è il giustificazionismo accampato da intellettuali e giornalisti che si piccano di essere grandi giornalisti solo perché hanno fatto carriera, spesso in modi che non tutti accetterebbero. I vari Ferrara, Rossella, Feltri e compagnia cantante insistono a dire che scopavano tutti i potenti o i ricchi e famosi anche in passato, da Charlie Chaplin a Picasso, da Napoleone a Giulio Cesare, ecc. Giusto. Ma è stupefacente la disinvoltura con la quale questi personaggi fanno finta di non sapere che un capo di governo, come pure un capo dell’opposizione, di un Paese democratico non può comportarsi neppure nella vita privata come Cesare o Napoleone e neppure come Picasso o Chaplin. La specialità di questi bei tipi è dunque solo quella di menare il can per l’aia, spostare il discorso per instradarlo su binari morti o surreali. Insomma, dire calzate e rintronare il pubblico con un continuo blablablà apparentemente privo di senso, ma in realtà ben imbottito di un senso molto preciso: far perdere tempo e far perdere di vista il vero problema.

L’ultima trovata di Berlusconi e dei suoi squallidi camerieri è ancor più indecente di quelle precedenti, ancor più sfacciatamente finalizzata solo ed esclusivamente a non far pagare al Chiavaliere il conto dei reati di cui è imputato e per i quali è sotto processo. Ma che Sua Emittenza ormai deliri è comprensibile, roso com’è dalla comprensibile paura che debba davvero rispondere delle sue malefatte  non solo alla giustizia quanto soprattutto all’opinione pubblica, cioè anche ai suoi elettori. La paura che venga pubblicamente dimostrato come e quanto ha mentito pro domo sua. Altro che la già buffonesca buffonata del sostenere che anche se dovessero venire condannato in uno dei suoi (gravi) processi non si dimetterebbe “per difendere la democrazia”. La democrazia ormai si difende solo costringendo Berlsuconi a fare fagotto e a smetterla di occupare la poltrona di primo ministro. Se è comprensibile che Berlusconi straparli e deliri, è molto meno comprensibile che tanti politici, intellettuali e giornalisti si acconcino a dargli retta e a sostenerne le pretese come fossero discorsi normali anziché ormai solo maniacali e pericolosamente incostituzionali.

Che un cattolico di vaglia come Vito Mancuso o egocentrico e meno di vaglia come Vittorio Messori si esibisca in penose piroette “intellettuali”, facendo sfoggio di cultura da don Ferrante moltiplicato mille, pur di dare sempre e comunque ragione alla Chiesa, è comprensibile: la Chiesa corrompe gli animi e banalizza la cultura da secoli. Ma che ci siano così tanti politici e personaggi comunque pubblici pronti a fare a favore di Berlusconi la parte di un Mancuso o di un Messori o perfino di una Binetti è davvero inconcepibile. E’ roba da Paese malato, roba davvero da Strapaese come neppure un repubblica delle banane può essere.

Faccio un esempio tra i minori e meno notati: come è possibile che un professionista come Bruno Vespa pubblichi libri che parlano di Berlusconi, cioè del suo datore di lavoro di fatto? Per giunta, se non ho capito male, pubblicati dalla casa editrice dello stesso datore di lavoro. Come è possibile che questo stesso datore di lavoro batta poi i pugni sul tavolo perché il contratto Rai di Vespa venga approvato senza fiatare sul fatto che le cifre faraoniche sono parse eccessive perfino ai vertici di viale Mazzini? Anche fossimo in una situazione normale – ma NON lo siamo – il minimo che si possa dire è che si tratta di rapporti ineleganti. Ma del tipo di ineleganza tipica degli incesti…

A questo punto, dato anche l’egocentrismo irresponsabile dei Rutelli, che mentre il palazzo brucia hanno come unica preoccupazione quella di costruirsi un nuovo cavallo a dondolo, e data l’inconsistenza da panna montata della sinistra, la cosa più logica e conseguente è fare una legge che definisca il signor Berlusconi Silvio non soggetto alle leggi penali italiane. E non soggetto neppure alle leggi civili, visto che i suoi camerieri sono all’opera – senza morire di vergogna e neppure arrossire – per evitare che le aziende del Padrone paghino il dovuto non solo a un privato cittadino come Carlo De Benedetti, ma neppure al fisco! Più sbraco e più indecenza di così si muore. Solo Idi Amin Dada, il dittatore ugandese che non disdegnava fare assassinare i suoi nemici per farne gustose bistecche, faceva un tale scempio della decenza e delle leggi del suo stesso Paese.

Di Pietro non mi ha mai convinto neppure quando faceva il magistrato, ancor meno mi convince ora che fa il politico, attività che in Italia andrebbe vietata a magistrati, giornalisti, religiosi, militari e avvocati. Ma il 5 dicembre andrò a Roma per partecipare alla manifestazione del “No Berlusconi day”. Del resto ho lanciato mi pare per primo – sia pure nel mio piccolo – l’idea di una manifestazione nazionale contro la permanenza del Chiavaliere a palazzo Chigi già l’indomani della grande manifestazione nazionale a Roma per la libertà di stampa.

Il comportamento di Berlusconi e dei suoi sodali, camerieri e lanzichenecchi, è gravissima, molto più grave di quanto si pensi. Lasciamo pure stare la P2 e l’eccessiva vicinanza di mafiosi di grosso calibro. Sta di fatto che in 15 anni Sua Emittenza si è fatto confezionare ben 18 leggi a suo esclusivo beneficio. Ripeto: 18 leggi! Repubblica giovedì 12 novembre le ha elencate tutte pignolescamente, a partire dal luglio dell’ormai lontano 1994, quando il Chiavaliere si era installato a palazzo Chigi da soli tre mesi. Ma Repubblica sbaglia. Per difetto!  Le leggi che Sua Emittenza si è fatto confezionare sono 19, e in un arco più lungo dei 18 anni dallo sbarco a palazzo Chigi. Bisogna infatti aggiungere il decreto legge, poi diventato legge, voluto in fretta e furia da Bettino Craxi per permettere alle tre reti televisive del suo fornitore di carne fresca – attricette e show girl televisive – di trasmettere su tutto il territorio nazionale senza più limiti e pastoie di nessun tipo.

Per qual piacere Craxi – si è in seguito scoperto – è stato abbondantemente pagato con una pacata di miliardi di lire, pari a una paccatona di milioni di euro di oggi. Per le successive altre 18 leggi ad personam hanno fatto soldi e carriera vari fidi, politici, giornalisti, “opinion leader”, deputati, senatori, avvocati e servitori vari. In compenso però il parlamento è stato ridotto a zero, derubato delle sue competenze, vale a dire del dibattito politico che – ve ne sarete accorti tutti – non sia un debole pigolio o una miserabile acquiescenza. Mi chiedo, tra l’altro, come sia possibile che Berlusconi abbia gettato la maschera, dimostrando pubblicamente quanto del resto già noto, e cioè che in spregio alle vigenti leggi sui limiti di concentrazione editoriale il vero editore de Il Giornale è lui, e nonostante ciò nessun politico della sinistra faccia notare questo nuovo mettersi le regole sotto i tacchi. Evidentemente le tossine messe in circuito dal berlusconismo sono tali e tante che hanno, tra l’altro, narcotizzato anche la sinistra, sminuendone le capacità di percezione e perciò anche di reazione e di azione.

Diciamo la verità, sia pure misurando attentamente le parole: il continuo voler sfuggire alle leggi e anzi volergli stare sopra, di cui Berlusconi fa in continuazione sfoggio sempre più pervicace e affannato, più che al comportamento di un primo ministro somiglia a quello di una persona che non solo era usa a delinquere in passato, con la conseguente comprensibile preoccupazione di non pagare le proprie colpe, ma che è anche usa a delinquere ancora oggi e che per giunta intende continuare a delinquere anche domani. Il continuo trapestio contro le vigenti leggi, il continuo sparare a zero contro la magistratura dalla Sicilia alla Lombardia e il continuo volersi far fare su misura un abito da persona che non può essere giudicata per nessun motivo, tutto ciò si attaglia più a un lestofante che vuole avere mano libera per (illeciti) lucri futuri che a un capo di governo di una democrazia occidentale.

Ancor meno un tale atteggiamento, incorreggibile e ormai quasi ventennale, si adatta a chi, come Berlusconi, si proclama innocente, cosa sulla quale gli crediamo senza indugio alcuno, mentre si adatta invece, ripeto, a chi intende continuare a condurre in porto business illegali sa usual. Strano che Berlusconi non lo capisca… Ancor più strano che non riescano a farglielo capire i vari Ghedini. A voler malignare, ci sarebbe di che malignare in abbondanza. Continuare ad accusare buona parte della magistratura italiana di complottare contro di lui è solo una calunnia. Come mai Berlusconi insiste con tale calunnia? Come capo di governo non potrebbe certo permettersela, perché è impensabile – tanto che non è MAI accaduto – che un capo di governo dia di matto calunniando in questo modo perfino la magistratura. Alla calunnia permanente – contro la magistratura! – è più facile faccia ricorso chi ha già ampia dimestichezza con reati di una certa entità, visto anche che la calunnia è una reato da mandato di cattura d’ufficio, cioè senza bisogno di querela da parte del calunniato.

Si badi bene che sotto questo profilo Berlusconi è passibile di arresto in ogni momento, specie quando colto in flagranza, cioè quando conciona in tv o in conferenza stampa ricicciando le sue stralunate accuse di complotto contro di lui delle “toghe rosse” (?) da Palermo a Milano.
Come si vede la situazione è davvero pesante. Da fine impero. O da fine della repubblica.

———————

Post scriptum: Berlusconi di recente ci ha tenuto a dichiarare pubblicamente che lui non è ricattabile. Bene. Gli crediamo sulla parola. Però un capo di governo che si dice d’accordissimo prima con la politica demenziale, guerrafondaia e inquinante di un George W. Bush e poi anche con quella diametralmente opposta – almeno finora e almeno a parole – di un Obama, somiglia di più a una persona che può essere tirata per il bavero che a una priva di scheletri nell’armadio o di immondizia sotto il tappeto.

216 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Vox
    Vox says:

    HONDURAS
    “SMART POWER”, OVVERO LA VITTORIA DELL’IPOCRISIA

    PARTE II

    Lo “smart power” è riuscito a far passare l’unilateralismo di Washington per multilateralismo. Fin dal primo giorno, Washington ha imposto il suo programma. Il 1° luglio, durante una conferenza stampa, alcuni portavoce del Dipartimento di Stato hanno confessato che erano al corrente dell’imminenza di un colpo di stato in Honduras. Hanno anche confessato che due alti funzionari del Dipartimento di Stato, Thomas Shannon e James Steinberg, si trovavano in Honduras una settimana prima del golpe per incontrare gruppi di civili e di militari coinvolti. Hanno dichiarato che il loro obiettivo era “d’impedire il colpo di stato”. Ma come spiegare allora che l’aereo che ha portato con la forza il presidente Zelaya in esilio sia decollato dalla base militare di Soto Cano in presenza di ufficiali militari americani?

    I fatti svelano il vero ruolo di Washington nel colpo di stato in Honduras e dimostrano l’efficacia dello “smart power”. Washington sapeva che un colpo di stato era in preparazione, ma ha continuato a finanziare i cospiratori attraverso USAID e NED. Il Pentagono ha partecipato all’esilio forzato del presidente Zelaya e in seguito l’amministrazione ha utilizzato l’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) – che all’epoca era moribonda – come una copertura per raggiungere i propri obiettivi.

    Il discorso del Dipartimento di Stato ha sempre legittimato i golpisti chiamando “le due parti .. a risolvere il conflitto politico in maniera pacifica attraverso il dialogo”.

    Da quando l’autore di una presa di potere illegale è considerato come una “parte legittima” interessata al dialogo? Nella realtà, un criminale che ha preso il potere con la forza non è interessato al dialogo. Con tale logica, il mondo dovrebbe incoraggiare l’amministrazione USA a “risolvere il conflitto politico con Al Qaeda in maniera pacifica attraverso il dialogo e non la guerra”.

    Lo “smart power” d’Obama/Clinton ha riportato la sua prima vittoria nel corso dei primi giorni del colpo di stato persuadendo gli stati membri dell’OSA di attendere 72 ore per permettere al regime golpista in Honduras di “riflettere sui suoi atti”. Poco tempo dopo, il segretario di Stato Clinton ha imposto una mediazione condotta da Arias.

    Dopo questa fase, è stato concesso un tale spazio a Washington che gli Stati Uniti non hanno avuto alcuna difficoltà a prendere in mano i comandi. Quando il presidente Zelaya si è recato a Washington per incontrare la Clinton, era evidente che non aveva più il controllo. Ed è così che hanno manovrato, guadagnando sempre più tempo fino all’ultimo minuto, così bene che se anche Zelaya fosse tornato al potere non avrebbe avuto né lo spazio né il tempo per governare.

    Il popolo, lui, è stato escluso dal processo. Mesi di repressione, violenza, persecuzioni, violazioni dei diritti dell’uomo, coprifuoco, chiusura dei media, torture ed assassinii politici sono stati ignorati. Che sollievo, ha dichiarato il sotto-segretario di Stato Thomas Shannon al momento della firma dell'”accordo” finale, che la situazione in Honduras si sia risolta “senza violenza”.

    [continua]

  2. Guarda guarda la banca Arner.... ED E' PURE COMMISSARIATA DALL A BANCA D'ITALIA!
    Guarda guarda la banca Arner.... ED E' PURE COMMISSARIATA DALL A BANCA D'ITALIA! says:

    BANKITALIA PERFIDAMENTE CONFERMA: LA ARNER COMMISSARIATA DA AGOSTO 2008…
    Dal “Corriere della Sera”

    Banca Arner è in amministrazione controllata dal 4 agosto 2008. Nell’agosto scorso, si legge nei bollettini di vigilanza disponibili da ieri sul sito di Bankitalia, l’amministrazione controllata dell’istituto, oggetto della puntata di «Report» di domenica sera, è stata prorogata dal Tesoro, su indicazione di Palazzo Koch.

    A luglio, Bankitalia aveva inflitto ad alcuni ex consiglieri e sindaci, sanzioni complessive per circa 100 mila euro, per «carenze nell’organizzazione e nei controlli interni da parte di consiglio di amministrazione, collegio sindacale e responsabile del controllo interno». Bankitalia ha nominato il 15 giugno i nuovi commissari straordinari: Alberto Alessandri e Piernicola Carollo, «in sostituzione di Alessandro Marcheselli».

  3. Vox
    Vox says:

    HONDURAS
    “SMART POWER”, OVVERO LA VITTORIA DELL’IPOCRISIA

    PARTE III

    Dalla firma dell'”accordo” il 30 ottobre scorso, Washington ha tolto le poche restrizioni imposte al regime per esercitare una pretesa pressione sui golpisti. Ormai, questi ultimi possono di nuovo ottenere i visti e viaggiare negli Stati Uniti, e non devono nemmeno preoccuparsi dei milioni di dollari di aiuti accordati dall’USAID, aiuti che in realtà non erano mai stati sospesi … I militari USA di stanza a Soto Cano possono riprendere le loro attività – tranne quelle che non sono mai state interrotte.

    Il Southern Command (SOUTHCOM) del Pentagono ha affermato qualche giorno dopo il colpo di stato che “tutto era normale presso le nostre forze armate in Honduras, esse proseguono le loro attività abituali con i loro colleghi honduregni”. E Washington ha già preparato la sua delegazione di osservatori per le elezioni presidenziali del 29 novembre prossimo, sono già in marcia.

    Allora dimenticate il torturatore della Guerra Fredda, Billy Joya, che complottava con i golpisti contro la resistenza. Dimenticate le forze colombiane paramilitari inviate per aiutare il regime a “controllare” la popolazione. Dimenticate il ricorso ai cannoni sonici LRAD destinati a tormentare gli occupanti dell’ambasciata del Brasile per far uscire Zelaya dall’edificio. Dimenticate tutto, non è successo nulla. Come ha detto Thomas Shannon, “ci felicitiamo con questi due grandi uomini per questo storico accordo”. E la segretaria di Stato Clinton che aggiunge “questo accordo costituisce una grande vittoria per gli Honduregni”. Aspettate un momento, una vittoria per chi?

    Alla fine, l”accordo” tanto vantato e imposto da Washington non fa che chiedere al Congresso honduregno – lo stesso Congresso che ha falsificato la lettera di dimissioni di Zelaya per giustificare il colpo di stato, lo stesso Congresso che ha sostenuto l’insediamento illegale di Micheletti alla presidenza – di decidere se Zelaya debba tornare ad occupare il posto di presidente. Ma solo dopo aver ricevuto il parere della Corte Suprema dell’Honduras – la stessa corte che ha definito Zelaya un traditore per aver indetto una consultazione (senza impegno) su una eventuale riforma costituzionale futura, la stessa corte che aveva ordinato la sua brutale cattura.

    Anche se la risposta del Congresso fosse positiva, Zelaya non avrebbe alcun potere. L'”accordo” sancisce che i membri del suo governo saranno designati dai partiti politici implicati nel colpo di stato, e che le forze armate saranno poste sotto il controllo della Corte Suprema che ha sostenuto il colpo di stato, e che Zelaya potrà essere giudicato per il “delitto” di “tradimento” per aver chiesto un voto non vincolante su un’eventuale riforma costituzionale.

    Secondo l'”accordo”, una commissione sarà incaricata di sorvegliare la sua applicazione. Attualmente, Ricardo Lagos, ex-presidente del Cile e fedele alleato di Washington, è stato nominato a capo della commissione. Lagos è co-direttore del Consiglio di Amministrazione del Dialogo Inter-Americano, un gruppo di riflessione di destra che esercita un’influenza sulla politica di Washington in America latina. Lagos è stato anche incaricato di creare la versione cilena del NED (National Endowment for Democracy) che si chiama “Fundaciòn Democracia y Desarrollo”, destinata a “promuovere la democrazia” in America latina, nello stile USA.

    Lasciando la presidenza del Cile, nel 2006, Lagos è stato nominato presidente del Club di Madrid – un club selezionato di ex-presidenti che si consacrano a “promuovere la democrazia” nel mondo. Molte figure chiave di questo club sono al momento implicate nella destabilizzazione di governi di sinistra in America latina, tra cui Jorge Quiroga e Gonzalo Sanchez de Lozada (ex-presidenti della Bolivia), Felipe Gonzales (ex-primo ministro spagnolo), Vaclav Havel (ex-presidente della Repubblica Ceca) e Josè Maria Aznar (ex-primo ministro spagnolo).

    Alla fine, lo “smart power” sarà stato sufficientemente sottile per ingannare tutti quelli che attualmente salutano la “fine della crisi” in Honduras. Ma per la maggioranza dei latino-americani, la vittoria dello “smart power” di Obama in Honduras costituisce un oscuro e pericoloso presagio. Iniziative come l’ALBA hanno appena cominciato a raggiungere un livello di indipendenza di fronte alla potenza dominante del nord.

    Per la prima volta nella loro storia, le nazioni e i popoli dell’America latina hanno collettivamente resistito dando prova di dignità e di sovranità per costruire il proprio avvenire. Poi è arrivato Obama con il suo “smart power” e l’ALBA è stata colpita dal colpo di stato in Honduras e l’integrazione dell’America latina si ritrova indebolita dall’espansione USA in Colombia e la lotta per l’indipendenza e la sovranità nel cortile di casa di Washington sta per essere schiacciata con un sorriso cinico e una stretta di mano ipocrita.

    E’ stato piegando la schiena davanti a Washington che la crisi in Honduras è stata “risolta”. Una crisi che, ironicamente, è stata fomentata dagli Stati Uniti stessi. Adesso si parla di analoghi colpi di stato in Paraguay, Nicaragua, Ecuador e Venezuela dove la sovversione, la controinsurrezione e la destabilizzazione si fanno sentire ogni giorno di più. Il popolo dell’Honduras è sempre in stato di resistenza malgrado l'”accordo” tra gli uomini di potere. La sua sollevazione e il suo impegno per la giustizia sono un simbolo di dignità. L’unica maniera di battere l’imperialismo – che sia dolce, duro o intelligente – passa per l’unione e l’integrazione dei popoli.

    http://www.mondialisation.ca/index.php?context=va&aid=16022

  4. Stranezze berluscone della banca Arner....
    Stranezze berluscone della banca Arner.... says:

    LA BANCA ARNER E LE VILLE DI ANTIGUA: 25 MILIONI “SOSPETTI” FINITI IN SVIZZERA. L’ARCHITETTO E’ LO STESSO DEL PARCO DI VILLA CERTOSA…
    Walter Galbiati per “La Repubblica”

    «La luce del turchese, il respiro del sole, la poesia del corallo, il suono della tranquillità». E via con una serie di frasi fatte, neanche troppo difficili da trovare per un paradiso terrestre, come Antigua. Sono le parole che campeggiano sul depliant dell´Emerald Cove, un complesso residenziale di lusso che la Flat Point Development starebbe costruendo sull´isola caraibica nella baia di Nonsuch Bay. Golf, tennis, piscine, ristoranti, una parte di alloggi destinata a residence e un´altra ad hotel.

    Poi ville, direttamente sulla spiaggia con cinque camere da letto, patii e terrazze. Quanto di più esclusivo si possa sognare di avere in riva al mare. Ma chi stia costruendo, e per chi, resta un mistero. Come quei 25 milioni di euro giunti in tre anni sul conto corrente della Flat Point acceso presso la filiale milanese di Banca Arner e subito trasferiti in Svizzera.

    Di certo l´incaricato del progetto è, come recita il depliant, Gianni Gamondi. Non uno sconosciuto, ma l´architetto, guru della Costa Smeralda, che ha progettato i giardini di Villa Certosa, la residenza sarda del premier Silvio Berlusconi, l´architetto che sempre nei Caraibi, a Barbados, ha realizzato il Krizia K Club di Barbuda. C´è la sua faccia davanti al progetto, ma non si conosce il proprietario reale della Flat Point Development. La società, con sede legale ad Antigua, ovviamente un Paese offshore, ha una sede secondaria a Torino in Galleria San Federico 54.

    Questo sarebbe il quartier generale italiano per raccogliere i clienti, anche se chiamando ad Antigua al numero pubblicizzato dal sito Internet dell´Emerald Cove, il direttore generale indirizza chi è interessato ad acquistare un appartamento non a Torino, ma a Milano e, invece di fornire un numero telefonico, spiattella un indirizzo mail, flatpoint@emeraldcoveantigua.com. A Milano, tuttavia, se non si trova traccia della gestione degli alloggi, si trova quantomeno la gestione finanziaria della Flat Point.

    La società ha un conto corrente (il 387-20) presso la Banca Arner, la filiale milanese del piccolo istituto elvetico commissariata dalla Banca d´Italia dopo l´arresto del suo ex presidente Nicola Bravetti per un´inchiesta di riciclaggio. La Banca tra l´altro non è una banca qualsiasi perché tra i suoi soci annovera, oltre a Bravetti, Paolo Del Bue col 34,8% del capitale. Del Bue è un uomo di Berlusconi, tanto vicino al premier da aver gestito i conti esteri della Century One e della Universal One, considerate dai giudici del processo Mills di Milano le casseforti estere di Berlusconi.

    In Arner della Flat Point Development se ne occupa direttamente l´amministratore delegato, Davide Jarach, ora soppiantato dai commissari. Qui il 24 settembre 2005 viene aperto un conto corrente in euro, come se la società fosse residente in Italia, giustificato con l´apertura della sede di Torino. La normativa valutaria, in realtà, lo consente solo se esiste una stabile organizzazione della società sul territorio italiano e nel 2007, la Flat Point non ha compiuto nessuna operazione imponibile, quindi non ha mai versato Iva. Eppure da quando ha aperto il conto ha movimentato una gran quantità di denaro. In tre anni su quel rapporto fiduciario sono passati ben 25 milioni di euro.

    Un movimento che non ha mancato di insospettire gli uomini dell´antiriciclaggio di Banca d´Italia. Quei soldi infatti venivano bonificati da banche italiane sul conto della Arner di Milano. E poi quasi contemporaneamente venivano trasferiti a Lugano. Se chi faceva i bonifici avesse versato quei soldi in Svizzera sarebbe dovuto passare attraverso le maglie della normativa antiriciclaggio.

    Grazie invece alla triangolazione con la sede milanese della Arner, si riusciva a evitare questi fastidiosi problemi. Le giustificazioni, le avrebbe dovute fornire la Arner che ovviamente non si è mai peritata di segnalare alcunché. Così nel 2005, senza colpo ferire, sono passati 1,8 milioni di euro sui conti della Flat Point, altri 343mila euro nel 2006 e ben 13,1 milioni nel 2007.

    L´attività è continuata anche nel 2008 (10,1 milioni), cioè dopo l´ispezione di Banca d´Italia, avvenuta tra gennaio e aprile, e sotto la gestione del commissario Alessandro Marcheselli. Il flusso di denaro si è interrotto solo a giugno, quando, guarda caso, nel registro degli indagati è finito lo stesso Marcheselli per favoreggiamento al riciclaggio. A maggio è lo stesso premier Silvio Berlusconi a versare dai suoi conti personali alla Flat Point 3.367.904 euro. La causale: «Saldo costo originario e variante 2 al netto ritenuta e variante 9».

  5. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    La terra è un bene della natura che deve essere usato per il benessere di tutti.

    La terra non è e non può essere un bene di mercato che si può ottenere in quantità purché se ne abbiano i mezzi finanziari necessari.

    Da «La via Campesina»
    di Annette Aurélie Desmarais

  6. Anita
    Anita says:

    x 149

    Produciamo piu’ cibo di quanto siamo in grado di mangiare e di esportazione, e molto di cio’ e’ di sovvenzioni Federali (pubblica).
    Abbiamo bisogno di migliori metodi per la distribuzione ai bisognosi del cibo in eccesso.

    Capital Area Food Bank, Croce Rossa e altre organizzazioni sono certamente disposti ad aiutare tutti, senza bisogno di prenotazione.

    Ogni Stato ha diverse Food Banks, tonnellate di cibo e’ donato attraverso contributi di soldi, raccolte, e migliaia di volontari per i magazzini.

    L’articolo scrive:
    Il rapporto ha anche riscontrato che le persone che sono neri o ispanici erano piu’ del doppio dei bianchi a riportare scarsita’ di cibo.

    Mancanza di cibo si riferisce anche a nutrizione equilibrata.
    _______________________________________

    Nel mio piccolo aiuto, pero’ vedo e molti di noi commentiamo che le tessere per il cibo non vengono usate propriamente, cioe’ vengono sperperate con cibi costosi e sempre gia’ preparati.

    Non so’ come funziona negli altri Stati, ma nel mio stato ogni tesserina ha un valore di un tot per settimana, quello che non viene speso per cibo viene rimborsato in contanti.
    Pratica pericolosa e dubbiosa.

    Fanno raccolte di sovente, lasciano sacchi di plastica appesi alle caselle postali, con la data per la raccolta….il piu’ delle volte nessuno raccoglie ed il cibo deve essere poi portato a centri di raccolta entro pochi giorni, spesso non si ha la facilita’ di eseguire entro i giorni prefissi.

    Ho nella mia auto ben tre sacchi di cibo, i Boy Scouts, Crossroads, la Salvation Army, non hanno prelevato.
    Idem lo scorso anno…e l’anno prima…
    I pompieri non accettano piu’, cosi’ devo fare un traffico per far arrivare il cibo (scatolame) a destinazione.

    Sabato scorso tutti i miei vicini avevano sacchi di cibo pronti davanti alla porta o all’inizio dei driveways, 4 giorni sono passati nessuno ha raccolto.
    La data era Sabato 14 dalle dalle 9:00 alle 5:00 PM.

    Anita

  7. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    sono rientrata da poco.
    Ho anche visitato il nipotino che comincia ed essere un pochino meno scimmietta. Sta mandando in visibilio il nonno paterno…perchè gli vengono gli occhi chiari come lui!!!
    E forse anche per qualche altro motivo!!! E’ maschio……

    Ti ringrazio per l’informazione. Mi sarebbe piaciuto capire chi paga, per capire il perchè di molti suoi articoli che di tanto in tanto seguo.
    Hai ragione, è di dx ma una dx berlusconiana che critica la sx e “alcuni” vescovi, altri no e questi ultimi dovrebbero essere quelli che piacciono al Capo!

    Cerco sempre di capire la “biografia” di chi scrive …e di chi paga i giornali, si fa meno fatica a leggerli perchè intuisci già dove vanno a parare.

    Qui da noi la raccolta per il “banco” Alimentare la fanno i boy scout e gli alpini.
    Non distribuiscono tessere, nè danno contanti, …a molti servirebbero per il vino e la grappa!!!

    A me è capitato che i padri si vendessero i maglioncini e i grembiuli di scuola per bere e fumare!!! E anche molto altro!

    Grazie e buonanotte Sylvi

  8. sylvi
    sylvi says:

    x Anita

    Mi piacerebbe mandarti una foto di mio figlio boy scout, e altre, ma devo aspettare lui perchè le ho in stampa e non so come si scannerizzano.
    Ciao Sylvi

  9. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Mi scuso per il ritardo, ma tra una faccenda e l’altra me n’era anche dimenticato, m’è tornato in mente ora leggendo il commento di Anita su L’Occidentale.
    Di solito non mi pongo mai il problema di chi sia l’editore reale di giornali che non siano quelli con una storia alle spalle, per il semplice motivo che è difficile sapere la verità, è più facile nasconderla nei meandri delle scatole cinesi o dei prestanome di comodo. Francamente poi cje esistesse un giornale che si chiama L’Occidentale mi era molto poco noto. Ignoro anche se esista solo la versione internet, vale a dire http://www.loccidentale.it/ , o se ne esista anche una cartacea che si vende in edicola. Di solito le piccole testate veicolano interessi di difficile comprensione e decifrazione, spesso sono taxi per dare passaggi a qualcuno o fuochi fatui, perciò mi interessano molto poco.
    Se va nel sito http://www.loccidentale.it/ può trovare notizie sul direttore, ecc., come le ha in parte anticipato Anita, ma non mi pare sull’editore. Tanto meno su chi caccia i quattrini….
    Un saluto.
    pino nicotri

  10. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Quote:
    “Non distribuiscono tessere, nè danno contanti, …a molti servirebbero per il vino e la grappa!!!”
    ______________________________________________

    Appunto…..
    ~~~~~~~~~~

    Tempo fa’ un giornale Italiano ha presentata una foto di una “tipica” famiglia Americana, una bella famiglia nera di classe media, circondata dalla spesa di una settimana…

    Non c’era altro che scatolame, pizze congelate, sacchetti di patatine salate, pranzi congelati, etc….. Niente di fresco e naturale.

    Mentre e’ proprio il contrario, usiamo molti vegetali, anche di varie etnie, molta frutta, pollame, carni, pesce, non molti salumi, eccetto nelle zone italiane, pane del giorno e molti tipi di pane affettato, pane di grana, yogurt a non finire, etc…..

    Perche’ poi abbiamo preso per stereotipo quella famiglia non lo so proprio.
    A me sembrava un advertisement per i prodotti e non un paragone alla dieta americana.

    Certo, c’e’ chi si nutre cosi’, ma non rappresenta la maggioranza.

    Noto pero’ che i carretti della spesa delle masse piu’ povere, assomigliano di piu’ a quelli della famiglia afro-americana.
    Non certo per risparmiare, i cibi preparati sono piu’ costosi e rendono poco.

    Ciao, buon riposo.
    Anita

  11. sylvi
    sylvi says:

    x Anita, che sicuramente è fra le braccia di Morfeo.

    Durante questi mesi di crisi dura, gli alimentari e la tecnologia da essi sostenuta è una delle branche che meglio di tutto il resto ha tenuto!!!

    Nei supermercati la verdura fresca è diminuita nelle quantità al banco ed è aumentato notevolmente l’imbustamento: cioè insalate , carote, patate, carciofi ecc.ecc. confezionati e pronti all’uso.
    Sono quelli più richiesti, mi dicono, da tutte le fasce sociali.
    Ho fatto un esperimento: un cespo di lattuga fresca e una busta di già pronta e curata…
    Nel frigo la prima dura tre giorni apparentemente sana, la seconda è gualcita.
    La prima è rincarata di 100%100 rispetto all’altra, che comprata dal contadino costa anche meno.
    Che cosa mettono nel sacchetto per mantenerla? Mistero!!!

    Quello che mi stupisce è che siamo circondati da aziende agricole che vendono i loro prodotti freschissimi a prezzi stracciati…macchè,!!! in busta e senza lavare, e magari è quella che i commercianti avrebbero buttato… di lì a poco.

    In una nazione di donne disoccupate e di cassa integrazione alle stelle non c’è tempo per curare e lavare la verdura fresca!
    Non parliamo poi delle mense scolastiche e degli Ospedali…dove il precotto regnava sovrano…in via di smantellamento dopo polemiche dei nutrizionisti, non dei diretti interessarti!!!

    Si può dire che forse c’è bisogno di cultura alimentare, ma troppa gente non ha più voglia di dedicare tempo al cibo.
    Infatti c’è grande crisi, ma i ristoranti son sempre pieni!

    buon risveglio
    Sylvi

  12. sylvi
    sylvi says:

    x Anita
    rileggendo: la busta già pronta è la prima, la lattuga fresca è la seconda!
    ciao
    Sylvi

  13. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Un bell’articolo che voglio condividere con gli amici del Blog..

    Liberismo, un gamberetto lo seppellirà
    di Renato Sarti

    A un miracolo economico corrispondono schiavitù e miseria per la popolazione? Sì!» Con questa frase comincia Chicago boys, una specie di conferenza «strampalata, senza lieto fine» che si svolge in un rifugio antiatomico. Un’esaltazione surreale del capitalismo, del consumismo e della liberalizzazione più sfrenata. I Chicago boys sono stati un gruppo di economisti formatosi negli anni Settanta presso l’Università di Chicago, sotto l’egida del grande guru del liberismo Milton Friedman, Nobel per l’economia nel 1976. Friedman e i suoi seguaci esercitarono una profonda influenza sulle politiche economiche di molti Stati, primi fra tutti gli USA del presidente Ronald Reagan e l’Inghilterra del primo ministro Margaret Thatcher e poi dal Cile all’Argentina, dal Brasile alla Polonia, dalla Cina alla Russia. Le grandi multinazionali hanno avuto un ruolo di primissimo piano in questo processo che ha portato allo smantellamento dello stato sociale, visto e combattuto come un virus infettivo.

    L’imposizione di questo modello economico è sempre stata preceduta e accompagnata da golpe, spietate dittature, sanguinose repressioni di piazza, desaparecidos, tortura. Ha significato per una vasta parte delle popolazioni di quei paesi licenziamenti, diminuzione degli stipendi, delle pensioni, degli ammortizzatori e delle garanzie sociali,maanche aumento dell’alcoolismo, delle tossicodipendenze, dei malati di Aids, della prostituzione minorile, della miseria, della malavita, degli omicidi e dei suicidi. Che negli ultimi decenni le grandi multinazionali abbiano puntato l’attenzione pure su materie prime come l’acqua, i cui titoli in borsa crescono mediamente del 30%, non è un dato meramente economico o finanziario:unrapporto delle Nazioni Unite sulla povertà mondiale rivela che ogni giornomuoiono4.900 bambini per mancanza di acqua potabile. Il nostro protagonista sguazza (mangia e si disseta) in una vasca, stile catafalco, piena d’acqua imputridita dai suoi stessi rifiuti. Al suo fianco una prostituta/cameriera russa, che, dopo vent’anni di schiavitù, cerca il riscatto. Fra le anguste pareti del rifugio si consuma fra i due una lotta senza esclusione di colpi, una sorta di paradossale, e letale, Guerra fredda, formato mignon. «Pubblicizzare le perdite e privatizzare i guadagni ». Il buon capitalista cade sempre in piedi; sa come avvicinare o allontanare lo Stato (succhiando finanziamenti o evadendo le tasse). Chicago boys non vuole essere una rievocazione museale del crollo delMuro, in occasione del ventennale, bensì un tentativo di rispolverare unpo’ del buon vecchio Marx, e rammentare a coloro che per decenni hanno operato al motto di «Libera volpe in libero pollaio», il proverbio greco: «Se vedi che non ti sazi, fermati!».
    18 novembre 2009

    Tanti saluti a tutti e lunga vita al gamberetto!

    cc

  14. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Da riflettere vista l’ultima decisione del ” Gobierno italico”, sulla privatizzazione dell’acqua…

    Che negli ultimi decenni le grandi multinazionali abbiano puntato l’attenzione pure su materie prime come l’acqua, i cui titoli in borsa crescono mediamente del 30%, non è un dato meramente economico o finanziario:unrapporto delle Nazioni Unite sulla povertà mondiale rivela che ogni giornomuoiono4.900 bambini per mancanza di acqua potabile.

    Come dicono gli Ska -p

    Vamos siempre di più verso la Mierda . Olè

    cc

  15. sylvi
    sylvi says:

    x CC

    non ho tempo cronologico per cercare tutto l’articolo che citi, ma il gamberetto del titolo non capisco cosa c’entra.

    Forse che bisogna fare qualche passo indietro come il gambero?
    E oltre ai capitalisti chi lo dovrebbe fare?
    Lo Stato? con quali programmi?
    I cittadini? con quali intendimenti?
    Perchè si parla sempre di teorie, ma tradotte in pratica dato un tempo storico e anche un tempo economico mai?

    Ciao S.

  16. Controcorrente
    Controcorrente says:

    X Sylvi

    ho modificato un “proverbio classico ” solo per te

    In tempo di Papponi, non prestare il Coltello..
    Ah, il tempo , i tempi ..!!!!!

    cc

  17. Linosse
    Linosse says:

    X CC 164-165
    La privatizzazione dell’acqua ,uno degli ultimi beni comuni,finirà, come tutte le privatizzazioni ,nella PRIVAZIONE dell’ex bene comune.
    Per il momento ci resta l’ària ;quando la privatizzeranno ,dopo aver chiuso i rubinetti dell’acqua e dell’aria,resterà a disposizione solo quello del gas .
    CHE SI PUÒ APRIRE SOLO DIETRO PAGAMENTO .

    Il bene comune è un freno al carrello,un sassolino nel cambio dell’auto(una pietra in quello del suv),un volo liberatorio dalla finestra del 4º piano del tv,tanto per cominciare.
    Saluti
    L.

  18. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Mi dicono che L’Occidentale faccia capo a un certo Gaetano Quagliarello, senatore, vice capogruppo parlamentare del PdL.
    Un saluto.
    pino nicotri

  19. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    E’ ricominciata la sinfonia, i post NON passano………..

    Adesso non ho piu’ tempo.

    Provero’ piu’ tardi.

    Ciao, Anita

  20. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Il post piu’ lungo non passa.

    Solo questo; non ti basare sulla temperatura di Newport RI, per esempio oggi sono di 10 gradi *F superiori che da me.
    Il monte Washington nel New Hampshire, oggi e’ alla stessa temperatura della mia penisoletta.
    C’e’ un inversione di temperatura…cosa vuol dire non lo so’.
    E pensa che Newport e’ solo dall’altro lato della baia, vedo il ponte.

    Ciao, Anita

  21. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    grazie mille!!!
    Vede che si capiscono tante cose?
    Non era quello che starnazzava al tempo della vicenda Englaro?
    Ecco perchè faccio la conta dei vescovi simpatici e antipatici….
    Ehhh, si capiscono tante cose sulla evoluzione dei rapporti fra il Capo e Certa Chiesa che sicuramente sta chiedendo il conto…

    Dovreste anche voi atei, e soprattutto i Bersani, fare attenzione a certe frequentazioni per capire che aria tira!!!!!!!!!!!!!
    Sa come si fa in barca….indice in bocca e poi… al vento!!!!

    saluti
    Sylvi

  22. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro Linosse,
    eh sì, se la Mierda fosse oro, ci farebbero cagare a “comando”!!
    Come disse il Poeta!

    cc

  23. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Per una “battaglia” di Civiltà

    Comunicato Stampa
    18/11/2009
    ACQUA: NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO. SE DOVESSE PASSARE, SIAMO GIA’PRONTI ALLA RACCOLTA DI FIRME PER UN REFERENDUM ABROGATIVO.

    Troviamo del tutto inaccettabile ed improponibile la norma sulla privatizzazione del servizio idrico, sulla quale si prospetta oggi, alla Camera, il voto di fiducia.
    Qualora, in assenza di un sussulto di responsabilità parlamentare, questo provvedimento dovesse passare, Federconsumatori ed Adusbef sono già pronte a raccogliere le firme per un referendum abrogativo. Persino le autorizzazioni per l’installazione dei gazebo destinati alla raccolta sono già state preparate.
    “Avvieremo tutte le misure in nostro potere per far sì che questa norma, che è un vero e proprio insulto ai cittadini, non entri in vigore.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
    L’acqua è un bene primario e vitale, che non può finire alla mercé di interessi privati.
    Sono molte le preoccupazioni destate da tale norma: infatti, passando da un monopolio naturale a un monopolio privato, non solo si esproprieranno i poteri degli enti locali, ma, sulla base delle esperienze fatte, si prospettano andamenti tariffari molto negativi.
    In tema di servizio idrico, quello di cui vi sarebbe realmente bisogno, è una profonda riflessione su questo delicatissimo settore, sulla sua razionalizzazione e gestione funzionale, per dare finalmente alla cittadinanza risposte di efficienza e di efficacia, senza fare regali a ch può mettere in campo elementi speculativi.

    Di rado si possono svolgere “battaglie generali così decisive”, questa è una di quelle..
    Tutti ai gazebo!!!

    cc

  24. Controcorrente
    Controcorrente says:

    No al Ponte sullo Stretto, si al rifacimento delle condotte idriche!!
    Civiltà, civiltà, civiltà..contro la Vergogna!!

  25. Anita
    Anita says:

    Vediamo se divido il post in due, e’ ricominciata la storia, i post NON passano.

    x Sylvi

    La verdura gia’ pulita ed impaccata ha preso piede da molti anni,
    la prima e’ stata l’insalatina mista novella, adesso quasi tutte le insalate miste vengono nelle buste di plastica sigillate.
    Durano diversi giorni, fino ad una settimana, eccetto quelle con le foglioline soffici e delicate.

    Di questo sono colpevole anch’io, compro la zucca gia’ pelata e sigillata, l’insalata mista, per me e’ una convenienza perche’ essendo sola compro ed uso in quantita’ minori.

    Continua……..

  26. Nuova aggressione di coloni israeliani contro palestinesi e volontari internazionali. Due membri dei Christian Peacemaker Teams picchiati e derubati
    Nuova aggressione di coloni israeliani contro palestinesi e volontari internazionali. Due membri dei Christian Peacemaker Teams picchiati e derubati says:

    COMUNICATO STAMPA
    Nuova aggressione di coloni israeliani contro palestinesi e volontari internazionali
    Due membri dei Christian Peacemaker Teams picchiati e derubati

    18 novembre 2009

    Nella giornata di martedì 17 novembre, nell’area delle colline a sud di Hebron, cinque coloni israeliani hanno aggredito alcuni palestinesi che rientravano a casa e picchiato e derubato due internazionali che li accompagnavano.

    La famiglia palestinese, due giovani genitori e tre bambini, stava rientrando nel villaggio di Tuba dalla vicina città di Yatta. Alle ore 11 circa, ha incontrato, nei pressi del villaggio di At-Tuwani, due membri dei Christian Peacemaker Teams che la avvertiva della presenza di alcuni coloni nell’area. I palestinesi hanno quindi proseguito il cammino, accompagnati dagli internazionali, lungo un sentiero più distante dal vicino avamposto israeliano di Havat Ma’on.

    Appena dopo aver oltrepassato la collina di Mashakha, il gruppo è stato raggiunto da quattro coloni che lo ha subito circondato. Un quinto colono, mascherato e incappucciato, è sopraggiunto dalla valle sottostante. Dopo aver cercato di spiegare che stava solo camminando verso casa con la propria famiglia, il palestinese è stato spintonato da uno dei coloni.

    I membri del CPT hanno quindi tentato di interporsi tra i palestinesi e i coloni ma questi ultimi li hanno buttati a terra, colpiti, presi a calci e derubati delle loro videocamere. I coloni si sono quindi diretti verso l’avamposto illegale di Havat Ma’on (Hill 833), dileguandosi tra gli alberi. La famiglia palestinese ha invece raggiunto la propria casa senza altri problemi.

    Per anni, gli abitanti del villaggio di Tuba hanno utilizzato la strada diretta per raggiungere il villaggio di At-Tuwani e da lì la vicina città di Yatta, centro economico di tutta l’area. La costruzione lungo tale strada dell’insediamento israeliano di Ma’on negli anni ’80 e del vicino avamposto illegale di Havat Ma’on nel 2001, ha di fatto bloccato il movimento dei palestinesi, costringendoli a percorrere sentieri più lunghi che richiedono circa due ore di cammino.

    I membri dei CPT e di Operazione Colomba sono presenti nel villaggio di At-Tuwani dal 2005, con azioni di sostegno alla libertà di movimento dei palestinesi minacciati dalla violenza dei coloni israeliani che occupano illegalmente i territori palestinesi. La libertà di movimento è un diritto sancito dall’articolo 12 della Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici della Nazioni Unite, ratificata da Israele nel 1991.

    Nota: secondo la Quarta Convenzione di Ginevra, la Corte Internazionale di Giustizia e numerose risoluzioni delle Nazioni Unite, tutti gli insediamenti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati sono illegali. Gli avamposti sono considerati illegali anche secondo la stessa legge israeliana.

    Comunicato CPT in inglese: http://snipurl.com/tacey


    Operazione Colomba
    Corpo Nonviolento di Pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
    http://www.operazionecolomba.it

  27. sylvi
    sylvi says:

    “L’odio e la pulizia etnica sono stati l’abominevole corollario dell’Europa tragica del Novecento, squassata da una lotta senza quartiere fra nazionalismi esasperati. È giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati”.

    Carlo Azelio Ciampi, Presidente della Repubblica Italiana

    Queste le parole che il nostro Presidente (allora in carica) pronunciò a Monfalcone e che furono riprodotte in targa per il monumento in pietra d’Istria che doveva ricordare gli innocenti infoibati.
    Dopo molti tiramolla, il monumento venne inaugurato giorni fa dal Sindaco PD sposato a una slovena, con la targa coperta da nastro adesivo e si progetta di cancellarla.
    La motivazione del Sindaco è che “avrebbe costituito per molti motivo di dolore”!!!

    Vengono censurate le parole di uno dei più onesti, illuminati Presidenti della Repubblica che abbiamo avuto e che auspicava pace per questa Nazione!
    Ecco perchè questa sinistra NON vincerà MAI!

    Buonanotte
    Sylvi

  28. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    ne ho persi anch’io un paio, ma forse è uno spam saggio;
    meglio che abbia cancellato i miei!
    In cucina ho 18 coltelli di varie dimensioni appesi al muro, li ho metaforicamente tutti rimessi al loro posto!!!

    ciao e buonanotte
    Sylvi

  29. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Ecco perchè c’è bisogno di Sinistra..!!

    Di una sx che si riappropri dei suoi concetti fondanti e li rielabori alla luce delle nuove situazioni determinate dalla crisi ..anzi dalle crisi ..!!

    Il Buon Massimo Gramellini “graffiante come al solito” , oggi ci saluta con il suo”Buongiorno classico” , narrandoci la”Storia”, di due giovani, laureati brillantemente, che si sono visti offrire dall?università di Milano euro 5 all’ora per un corso di ore 20 di storia Contemporanea.Lordi, naturalmente.

    Ora per carità che la storia contemporanea sia un passatempo , e che due giovano laureati in fondo, al pari di di un buon apprendista” si debbano adattare, non ci piove..in fondo li attende una vita di sacrifici,lunga ,accidentata e piena di …, tal da far preferire quella del pollaio che almeno era corta…!!

    La riflessione di Gramellini è però più ampia , rivolta al “Tempo futuro”,(quello della Sylvi per esempio) e parte dall’ovvia considerazione che il “buon senso comune”(alla benpensanti ndA cc)impone che il mondo ha bisogno di badanti e non di professori).
    Gramellini introduce due concetti poi:
    Il PRIMO che dice – LA Societa dell’EMERGENZA non sa più programmare armonicamente il Proprio Sviluppo e prende le sue decisioni sulla spinta delle necessità immediate.

    Il SECONDO….E’ disposta a pagare bene solo quei servizi che rispondono a una esigenza non procastinabile : la cura in casa degli degli infermi,la riparazione della tubatura che si rompe.
    Sarà pure acqua calda.Però ci sia concesso di dire che brucia. Brucia da morire.

    Questo Gramellini….

    E la Sx che c’entra direte Voi ?
    A mio modestissimo avviso c’entra.
    A patto che rielabori “concetti ottocentesci”, categorie datate e fondate sull’analisi , sulla fotografia di quella società, non di questa, ma che mantengono inalterate a mio avviso il loro potenziale di futuro.

    Prendiamone una a caso : ” quello di Classe”
    Tentativi di rielaborazione in questo senso sono stati “pensati” e lo sono tutt’ora, a cavallo degli anni settanta e ottanta, ma anche se contenevano già “in nuce” elementi di verità, sono approdati in sterili “fughe in avanti”e in altrettanto “sterili e talvolta tragici”rivoluzionarismi infantili.
    Ora che però “antropologicamente” una mutazione epocale si è compiuta,ecco che alcuni elementi si vanno ricomponendo.
    Chi sono infatti questi Storici appena laureati, e chi sono questi Ingegneri che si stanno laurando????
    Proletari a mio avviso,si sta ricomponendo una gigantesca classe proletaria, che è chiamata a vivere in un nuovo e diverso contesto economico in è messo in discussione il concetto stesso di SVILUPPOe quindi di futuro.

    Uno sviluppo che sembra impossibile secondo i “ritmi”antichi del secolo breve e quindi non più capace di “riprodurre”gli steccati economici che dividevano chi “conosceva e chi conosceva meno in categorie e sottoclassi a cui eravamo abiutati e una globalizzazione economica che contrasta fortemente con le “pulsioni “di un ritorno alle comunità di base chiuse e autosufficienti, di cui si fa cenno talvolta anche in questo blog ad opera per esempio di Enrico Galavotti.

    Dierei a questo punto che almeno sul piano della presa di coscienza deve necessariamente esservi proprio una “nuova presa di coscienza”,e che per vie altre(rispetto ai classici), si sta comunque realizzando una nuova Classe generale proletaria” e che da qui bisogna ripartire per ricostruire la speranza di un FUTURO.

    cc

    Ps- Diceva bene il Ciampi…È giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati”.

    Ma per far cosa… dico io,…per rendersi conto che non ci si deve più lasciar fregare ..che Sloveni ingegneri e italiani ingegneri si rendano conto che fanno parte entrambi della stessa classe.

  30. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Prova …
    Coccaglio ,bus del cul, ..vediamo se passa la censura, centro del mondo , simmetrico…

  31. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Ecco una intervista immaginaria di Berlusconi a L’Occidentale, riportata da Il Riformista. Gliela posto perché Il Riformista accosta L’Occidentale al senatore Quagliariello.
    Un saluto.
    pino nicotri
    —————————————
    Da “Il Riformista”

    Pubblichiamo ampi stralci dell’intervista immaginaria a Berlusconi apparsa sull’Occidentale, giornale online diretto da Giancarlo Loquenzi e vicino al senatore del Pdl Quagliariello. In molti nella cerchia ristretta del premier sostengono che sia molto meno immaginaria di come è stata presentata.

    «Pensavo – dice il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi – di essere stato chiamato a governare questo paese con una maggioranza forte e incontrovertibile e dopo poco più di un anno mi ritrovo nel solito pantano. Le procure di mezza Italia mi assediano, mi vogliono morto o in esilio, sono la loro bestia nera, il loro “cinghialone”…

    Da anni tento di ottenere una tregua istituzionale, prima con il lodo Maccanico, poi con quello Schifani e in fine con quello Alfano ma è andato tutto a farsi benedire. E non solo per colpa dei giudici della Corte…

    Lei però se l’è presa con Napolitano come se fosse stato lui a tradire un patto e non invece a subire uno smacco personale da parte della Corte.
    Sono sottigliezze: la lealtà tra istituzioni va costruita non solo declamata. E poi in quel momento, con quella sentenza pazzesca, uno può anche perdere il controllo.

    Non c’è però solo la giustizia, l’impressione è che l’azione delle procure la trovi meno munito e reattivo del solito…
    Ci sono troppi fronti aperti contemporaneamente: l’azione di governo è frenata dalla crisi e dai conti pubblici allo stremo, così i ministri litigano tra loro e danno la sensazione di un esecutivo allo sbando; gli alleati pensano tutti più al futuro che al presente; l’opposizione si azzuffa se fare o no una manifestazione contro di me. In più ci metta che le mie aziende sono a rischio per una sentenza che arriva dopo quasi vent’anni – altro che “processo breve” – e che la mia vita privata, esposta per mesi alla gogna pubblica ora arriva in tribunale dove sarò costretto ad una resa dei conti familiare sotto gli occhi di tutti… ovunque appendo un chiodo crolla il muro.

    Aspetti, presidente, andiamo con ordine. Cominciamo dalla crisi e dai conti: con Tremonti è finita con un compromesso non troppo convincente…
    Tremonti è uno dei migliori ministri economici europei: glielo ha riconosciuto anche il Financial Times e a suo modo è leale nei miei confronti. Mi ha fatto piacere la cosa che ha detto dopo la bocciatura del Lodo, «è un grandissimo onore fare parte del governo Berlusconi», gli deve essere costato ma l’ha detto.

    Tremonti fa un mestiere ingrato, deve dire di no a tutte le spese senza copertura. Il problema è che qualche volta lui sembra prenderci gusto. Boccia le proposte dei ministri in nome dei conti pubblici ma dà l’impressione di pensare: «la tua riforma fa schifo, meno male che non ci sono i soldi per farla». Gli altri se ne accorgono e perdono le staffe. Poi certo c’è anche il problema di una doppia lealtà: verso di me e verso la Lega. Ma finché resta doppia lealtà può pure andare bene…

    Passiamo a Fini, il co-fondatore: sembra che il vostro rapporto sia arrivato a mostrare la corda.
    Tra me e Fini non c’è nulla di nuovo e forse potrei dire che non c’è nulla. Il quadretto che i giornali hanno composto per tanti anni, quello di «Fini l’alleato fedele», non è mai stato vero. Fini è un politico puro, si è sempre mosso per necessità, quasi mai per convinzione. Lealtà, fedeltà, amicizia non sono le sue bussole. Lui ragiona in termini di convenienza. Non gliene faccio una colpa: i politici sono fatti così. Solo che lui spesso sbaglia valutazione, fa conti che non tornano e alla fine è costretto a tornare da me.

    Penso alla follia dell’Elefantino, poi la storia del Predellino e delle comiche finali… Lui ha fatto il co-fondatore del Pdl non perché ci credesse ma perché non aveva scelta.

    Ora però sembra aver scelto di non fargliene passare una: dov’è che Fini oggi vede la sua convenienza?
    Ancora non la vede, per questo è così frenetico. Capisce che il quadro è tutto in movimento, che ognuno sta prendendo posizione in attesa che io esca di scena, ma ancora non ha stabilito quale deve essere il suo posto. Per questo preferisce le punzecchiature all’affondo finale. Forse ho sbagliato a dargli la presidenza della Camera, lì si fa troppa politica, troppo teatrino. Avrei fatto meglio a metterlo a costruire il partito.

    Certo, poi altro che “caserma”… Ma questa storia del complotto che il Giornale spara da giorni in prima pagina?
    Fini non è capace di complotti…

    Nel senso che gli ripugnano?
    No, nel senso che non li sa fare. Sulla giustizia però è stato leale: ha dato il via libera al ddl su processo breve…

    Sì però poi, come sempre, quando ha visto la malaparata ha mandato avanti i suoi a prendere le distanze.
    Ha sentito Bocchino? Dice: «basta con le ghedinate», che non sarebbe neppure sbagliato, ma stavolta Ghedini non c’entra: quel testo lo abbiamo condiviso passo passo proprio con Fini.

    La politica è un disastro, ma anche azienda e famiglia non le riservano bei momenti. Pensa mai a mollare tutto?
    Ci penso eccome, ma poi la rabbia ha il sopravvento e non riesco a darla vinta ai miei avversari.

    Certo dover dare 750 milioni di euro al suo principale concorrente e avversario politico non è una cosa facile da accettare…
    Ma non è solo il danno che fanno a me! E’ un danno all’Italia. Ma lo sa che quando parlo con i miei amici americani, politici o imprenditori, mica mi chiedono delle veline e delle feste, no, mi chiedono come sia possibile che una sentenza del genere arrivi dopo 20 anni. Mi chiedono come è possibile fare affari, fare impresa in un paese dove i tribunali ti danno torto o ragione dopo 20 anni. E comunque lo ripeto: quel lodo fu in realtà un’estorsione ai miei danni, impostami da Craxi e Andreotti.

    Come nei casi Noemi- D’Addario?
    Ma quale caso, quali casi? Non c’è nessun caso. Perché non c’è nulla.

    Sua moglie?
    Di questo vorrei parlare il meno possibile, anche perché sarei costretto a parlare anche di chi mi difende e di come lo fa. E’ una vicenda dolorosa che mette la mia famiglia e i suoi legittimi interessi alla berlina, anticipa i tempi naturali di una normale suddivisione ereditaria e trasferisce le normali dinamiche familiari in tribunale.

    Presidente le attribuiscono una sindrome da assedio, come pensa di uscirne: una fuga o una sortita come le elezioni anticipate?
    Guardi, in una situazione in cui ognuno gioca due o tre diverse partite su due o tre tavoli diversi io mi posso almeno vantare di avere una posizione chiara voglio governare questo paese fino alla fine della legislatura come mi è stato chiesto dalla maggioranza degli italiani.

    Le elezioni anticipate invece di essere una risorsa seppure estrema per la governabilità, diventano una trappola dall’esito imponderabile.

    Fini dice che sarebbero il fallimento del Pdl…
    C’è anche questo. Fini ovviamente non le vuole. Le elezioni anticipate lo pongono davanti a una scelta che non vorrebbe fare ora: o con me o contro di me. In più sa che con questa legge le candidature sono nelle mani del partito, cioè mie. E per questo allude al fallimento del partito. Bossi è un’altra storia. Con lui bisogna fissare un prezzo e pagarlo sull’unghia ma non tradisce i patti. Certo ora la situazione nella Lega è un po’ più complessa, perché anche lì si pensa al “dopo” e con Bossi non è più così facile parlare…

    Ma alle elezioni anticipate come ci si arriva: col voto di fiducia sul ddl del processo breve e il governo che va sotto?
    Adesso vuole sapere troppo. Mi venga a trovare tra qualche mese e ne riparliamo.

    A trovare? Dove? A palazzo Chigi o alle Bahamas?
    Glielo farò sapere per tempo.

  32. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Oggi “dura lex”, pure internette fa le bizze e mi fa scomparire di botto un intero post….

    Ripeto

    Oggi giornata della Stampa di Torino, detta altrimenti nel secolo breve “la busiarda”…

    Scrive quel “bricconcello ” di Antonio Scurati , autor di romanzetti…sull’acqua privata e pubblica…

    Ma il “nostro” fa considerazioni che “ben si attagliano” a” QUELLI CHE LA SINISTRA NON PROPONE E COMUNQUE NON GOVERNERA MAI…..”

    Dice senza ombra di contestazione per la Serie dov’è finito il Prode Fukujama…scomparso nei meandri della fine della Storia tra i Profeti falliti…
    ____________________________
    ….la storia è bene non dimenticarlo,è sempre stata la storia del processo unilaterale attraverso il quele l’Occidente,esplorando ,conquistando e colonizzando ha globalizzato la terra unificandola in un sistema mondo interamente governato dalle leggi del capitalismo…Ora che quella grande impresa è compiuta,ora che la fase di espansione è terminata,ora che l’auto narrazione in cui si racconta di come il pianeta terra divenne una sfera interna lla logica del capitale è giunta lla fine,ora non rimane che lavorare all’interno della grande serra planetaria del capitalismo avanzato….
    _______________________________________

    Al povero pirla del post verrebbe da dire …CUCU razza padrona pelandrona ..lavorate negher del menga e date delle risposte …spettano a voi ..baldi VINCITORI…a noi non resta che terminare con il detto di quel capo Indiano con cui lo Scurati inizia l’articolo…” Nessun uomo è tanto pazzo da vendere la terra su cui cammina…
    CUCU razza di Esegeti…Noi razza di sconfitti della Storia altro non resta che …per dirla con le parole dello Scurati stesso..”assistere al grande talk show della vita privatizzata soli con i nostri problemi e, quando lo spettacolo finisce,ci ritroviamo sprofondati nella nostra solitudine,immersi nel buio di una stanza in sub-affitto davanti ad un televisore sintonizzato su di un canale morto…”

    Lasciamo a VOI vincenti la gioia di sguazzare nel nuovo secolo..ma teniamo d’occhio LA VOSTRA FELICITA, spiandovi di tanto in tanto dal buco della serratura…

    CUCU cc

  33. Anita
    Anita says:

    I gusti sono gusti.

    http://www.youtube.com/watch?v=GdiIg_39CUg

    Il film, in cui un pesce fritto a meta’ indica la respirazione e, contorcendosi su un piatto, come viene lentamente mangiato vivo in un ristorante, cinese.

    Al fine di mantenere viva la carpa il cuoco cucina il suo corpo, ma avvolge la testa in un panno umido per mantenere la respirazione, prima di coprire in salsa e servire su un piatto.
    ~~~~~~~~~~~~~~~~

    Questo video non e’ recente, era su un giornale del UK, ma l’ho visto anche in TV.

    E PETA dov’era, o dove e’?

    Anita

    PS: Sto avviandomi per una giornataccia, dal dentista prima e dal chirurgo dentista subito dopo.

  34. Vox
    Vox says:

    ORA CI E’ RIMASTA SOLTANTO L’ARIA

    ANTONIO SCURATI
    lastampa.it

    …Il pianeta Terra [è divenuto ] una sfera interna alla logica del capitale… ora non rimane che lavorare sulle condizioni di vita all’interno della grande serra planetaria del capitalismo avanzato. Questa nuova frontiera interna che avanza senza soste ha un nome preciso: privatizzazione della vita.

    Rientra in questo quadro epocale anche la notizia secondo la quale in Italia, remota provincia dell’impero, il governo sarebbe pronto ad appaltare a privati il servizio di erogazione dell’acqua, che smetterebbe così di fatto di essere un servizio pubblico, trasformando l’approvvigionamento idrico, cioè l’accesso a una fonte basilare della vita, in una qualsiasi merce. In linea concettuale, infatti, anche questo sarebbe un ampio passo verso la privatizzazione della vita: l’acqua smetterebbe di essere qualcosa cui tutti noi abbiamo diritto inalienabile per il semplice fatto di stare al mondo, una dotazione comune d’ingresso, come l’aria che respiriamo, e diverrebbe un bene voluttuario diversamente accessibile in base alla nostra individuale capacità di spesa.

    Ecco, dunque, un altro esempio della regola della deprivazione che sembra governare i destini degli uomini in questo nuovo scorcio di millennio: a ogni nuovo giro di giostra, man mano che il «pubblico» diventa «privato», ci viene sottratto ciò che è necessario per vivere o, almeno, ciò che fino a una generazione precedente era stato considerato un diritto naturale e inalienabile. La privatizzazione della vita agisce simultaneamente su due versanti, contigui e interconnessi come le due facce di un’unica moneta.

    Su un versante si procede a privatizzare la proprietà non più solo dei mezzi di produzione ma anche dei mezzi di sussistenza della vita della specie, sull’altro si mette in scena la riduzione della vita sociale a fatto privato.

    il controllo sui beni basali per l’esistenza, sulle condizioni di sopravvivenza, e finanche sulle matrici di riproduzione della vita biologica, viene via via affidato a soggetti d’impresa, cioè a privati mossi dalla logica del profitto e, spesso, da intenti speculativi. È il caso del controllo delle risorse idriche, delle biotecnologie in agricoltura, ma è anche il caso della privatizzazione della guerra subappaltata a contractors privati, della privatizzazione della ricerca medico-scientifica e, sopra ogni altro, è il caso della ricerca sul genoma umano condotto da privati. Il secondo versante, meno serio ma non meno preoccupante, è quello della trasformazione della politica in talk show, un osceno teatrino di faccende un tempo confinate nella vita privata che ha l’effetto di svilire, fino all’annichilimento, la nozione di «pubblico interesse». Il «pubblico», come ci ha insegnato Bauman, è così svuotato dei suoi contenuti, privato di un’agenda propria: è solo un agglomerato di guai, preoccupazioni e problemi privati. È l’eclissi della politica, un tempo intesa come possibilità di fare uso di mezzi collettivi per affrontare i problemi individuali. È anche la fine del sentimento di comunità. E, con esso, la fine del principio di un bene comune…

    http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=6637&ID_sezione=&sezione=

    Antonio Scurati (Napoli, 1969) scrittore, docente e ricercatore all’Università di Bergamo, coordina il Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza. Sempre presso l’Università di Bergamo insegna Teorie e tecniche del linguaggio televisivo.

  35. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    gli ingegneri italiani e sloveni che fanno parte di una stessa classe di proletari???
    Bisognerebbe farglielo capire…soprattutto agli sloveni che parlano cinque/ sei lingue, lavorano…udite, udite… dodici ore al giorno e protestano con gli italiani pressapochisti e fancazzisti!
    Eseguono il lavoro a regola d’arte, non si fermano al progetto ma mettono le mani in “pasta” e si fanno pagare la metà!
    E la vita in Slovenia non è meno cara che da noi!

    Poi…un ingegnere o un accademico preparato non faranno mai parte della classe proletaria, a parte la prole che possono avere!|, perchè sono cervelli individuali che spaziano a loro piacimento,
    sono in possesso della creatività!
    Creatività che va semplicemente finalizzata a un obbiettivo.

    Ovunque, nelle nazioni contermini, nessuno si laurea senza una serie di stage in aziende o Università.
    I nostri dottori escono che non sanno fare un bel niente!
    A parte il fatto che è dott. chi ha la laurea triennale!! e invece altrove è dott. chi ha fatto quattro anni di pdf postlaurea!!!

    Poi… le grosse aziende, hanno reparti di ricerca e sviluppo che occupano numerosissimi laureati, investono in ricerca dal 5al10% del fatturato, hanno detassazioni dallo Stato, dalla Regione e finanche dal Comune ove operano!!!
    Le piccole aziende fanno capo alle Università che godono di uguali benefici!
    Chiediamoci: perchè, come le badanti, non esistono i precari altrove????
    Altro che lotte di classe!!!

    ciao Sylvi

  36. Vox
    Vox says:

    L’ACQUA AI PRIVATI

    Questo è un evento gravissimo.
    Il referendum non basta, bisogna mobilitarsi.

  37. sylvi
    sylvi says:

    x Anita

    coraggio!!! Io ho l’amica più cara e la nuora dentista.
    Fortunatamente, fosse per me sarebbero precarie perenni!
    Io faccio una pulizia una volta l’anno!
    In compenso però mio marito e mia figlia sono la gioia dei dentisti!
    Auguri, ciao Sylvi

  38. sylvi
    sylvi says:

    x CC

    Conservo la fotocopia di un assegno di lire 7.000 lorde (settemila) del 1989, come compenso di missione e pasti per 36 ore di aggiornamento ai docenti di scuole elementari della prov. di Udine; e la provincia va da Tarvisio a Lignano Sabbiadoro,
    da San Daniele del Friuli ad Aquileia!!!
    Benzina compresa nella missione!

    Il primo moto è stato strappare l’assegno…poi invece mi sono goduta la faccia del cassiere di banca che mi ha fatto la fotocopia!
    Ma quella volta non c’erano i blog per protestare!

    Consoliamoci! Io ho cresciuto i figli con le verze e i loro parenti…più o meno stretti. Fibre, vitamine ecc. ecc. magari con qualche buon osso nobile del maiale, quelli sulla schiena, per insaporire.
    Dovrò venire a mangiare una bagna cauda dalle tue parti, ma per ora non sono tempi!!!

    Sylvi

  39. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Io non ci vado certo per piacere, sono mesi che rimando questa procedura, ho perfino incubi….
    Oggi devo combattere attacchi di ansieta’, a cui sono soggetta…..

    Meno male che i viaggi in auto non sono troppo lunghi, mezz’ora per il dentista e mezz’ora per il chirurgo.

    Odio i dentisti ed ancor di piu’ il chirurgo……

    Ciao, Anita

  40. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    Ho passato il pomeriggio a rilasciare interviste telefoniche sulla nota faccenda. Già detta un anno e mezzo fa dalla stessa Minardi e debitamente trattata nel mio libro. Oggi gli inquirenti dicono che la Minardi è più credibile. Mah. Vedremo.La cosa strana è che ha ripetuto le stesse cose di un anno e mezzo fa, eliminando però quelle evidentemente impossibili. A me ricorda gli esami di riparazione a settembre….. quando si usa la pausa estiva – in questo caso durata un anno e mezzo – a studiare e a prepararsi per ripetere l’esame.
    Dopo 26 anni riconoscere una voce mi pare – come dire? – miracoloso. Un miracolo utile magari per sgomberare la strada da zone oscure e poter dichiarare santo Wojtyla.
    Ho ancora un paio di interviste da dare più tardi, poi, dopo mezzanotte, conto di dire la mia con una nuova puntata del blog.
    Buona serata a tutti.
    pino nicotri

  41. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Mia cara Sylvi,

    e chi ha mai parlato di Lotta di classe, nel mio Post.
    Ritorna l’eterno ritornello del “drappo rosso” e del Toro.
    Tranquilla mia cara, voi conservate un ricordo della “rivoluzione bolscevica” che ancor oggi vi appanna la mente e vedete Bolscevichi assetati di “sangue” che si aggirano nel palazzo di Inverno, Lenin con le sembianze del Diavolo che l’iconografia cattolica ha fatto girare per anni.
    Non hai notato mia “cara” la sublilimininale caricatura, con taglio orientale del Diablo, ” fatta circolare per anni da certa “pubblicistica cattolica?
    Ebbene si , mia cara,Goebbels e i suoi compari stalinisti, non si inventarono proprio nulla…misero a frutto solo secoli e secoli di iconografia cristiana (sic1) sicuri che dopo millenni di “testatura” funzionasse perfettamente.

    Tranquilla mia cara, quello che accadrà sarà quello che accadrà e non sarò certo io a trarre aruspici etruschi, dalle interiori di gallina..
    Siamo o non siamo nell’epoca della razionalità ingegneristica..?

    A proposito di ingegneri slovacchi ,sloveni ect,ect ….
    Mia cara , tu sei lontana dal mondo del lavoro,quanto io lo sono dalla poesia…
    Se volevi dirmi che, tolto alcuni e specifichi casi, (laboratori di ricerca, equipe multidisciplinari oggi un Ingegnere può e deve fare quello che un tecnico specializzato faceva un tempo sporcandosi le mani..ebbene sì , sono d’accordo…il mondo cambia in fretta per cui si richiedere che ad avvitar bulloni con una dinamometrica è meglio un Ingegnere, che afferra al volo il meccanismo dello scatto…sper il futuro..beh si , in questo caso,sono proprio d’accordo con te!!!
    Per il resto …beh ..di Los Alamos ne accadono di pochine ..oggi , per fortuna o per sfortuna..
    Credimi bisogna esserci stati (nel mondo del lavoro) per rendersi conto dei meccanismi reali che presiedono la produzione…la manutenzione,la programmazione ect,ect..
    In questo si,ti dò ragione, il Mondo della SQUOLA è lontano mille miglia …e gli Ins, mi sono sempre sembrati dei Bampini stupiti di fronte alle luci dell’albero di Natale..e di tanta complessità ..come “oggetti misteriosi!!!
    Non è VERO ANTONIO DI CECINA ??
    Tu sai a cosa mi riferisco..ciao bello ,tutto bene?!

    un saluto

    cc

  42. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Ps
    x Sylvi

    Un’ultima cosiderazione sull’Igegneristica…e questa riflessione è tranquillamente alla portata di insegnanti..Non ti dice niente il fatto che Il Pil aumenti mentre cresce la disoccupazione?
    Rifletti mia cara e trai le debite conclusioni…tra fattori della produzione ,ristrutturazioni in atto, e già nei cassetti da tempo…e investimenti..
    Altro che Ingegneri sloveni!!
    un caro saluto e scusami per il tono che vorrei fosse interpretato nella maniera giusta..solo un tantino irrisorio..come si usa da amici di vecchia data che si canzonano..

    ciao
    cc

Trackbacks & Pingbacks

I commenti sono chiusi.