Altre domande scomode a Berlusconi. Comprese quelle sulla minore sua dignità rispetto Marrazzo, sulla corresponsabilità per il vergognoso boom di siti razzisti e anti ebraici e sul bordello afgano nel quale muoiono anche in nostri soldati
Caro signor primo ministro Silvio Berlusconi, cosa direbbe lei se Pietro Marrazzo sostenesse che la vicenda che lo ha costretto alle dimissioni fosse tutta una montatura per sabotare il voto popolare che lo ha scelto come governatore del Lazio? E cosa avrebbe detto se Marrazzo avesse reagito evitando di dimettersi e affermando che non lo avrebbe fatto neppure se indagato e condannato? Certamente la storia non si fa con i se, però lei sa benissimo che avrebbe accusato Marrazzo di essere un comunista abbarbicato alle poltrone. In ogni caso, qualunque cosa avesse detto, resta il fatto che Marrazzo si è comportato molto più dignitosamente di lei, dando anche prova di un rispetto per le istituzioni e la magistratura che lei non s’è mai neppure sognato.
Ma in ogni caso: davvero lei pensa che gli italiani siano tutti così imbecilli da credere alla sua affermazione che anche qualora venisse condannato in uno dei processi nei quali è imputato non si dimetterebbe per “difendere la democrazia” (!) contro “magistrati che sovvertono il voto popolare”? Inoltre: non si rende conto che così lei calunnia buona parte della magistratura italiana? Sì, calunnia: perché ciò che lei insiste ad attribuire a nugoli di magistrati se fosse vero sarebbe una serie di reati gravi, dall’abuso d’ufficio al falso in atti pubblici ed altro ancora. Ammettiamo che i magistrati italiani siano davvero impegnati nella gigantesca e ormai ventennale caccia contro di lei: non si rende conto che in questo modo lei afferma che il ministro Angelo Alfano è di fatto complice della asserita caccia? Come mai, infatti, Alfano pur in presenza di così tanti magistrati impegnati a delinquere contro di lei non li punisce come dovrebbe? Come mai non li rimuove dalle funzioni e dall’intera magistratura? Come mai non li manda sotto processo e magari anche in galera?
Lei si lamenta da un bel pezzo che è in atto una persecuzione giudiziaria contro di lei perché sarebbe stato fatto oggetto di oltre cento istruttorie e processi. Si tratta di una affermazione priva di dimostrazione, come – mi scusi l’ossimorico gioco di parole – dimostra anche l’assenza di reazioni del ministro Alfano. Lei certo sa cosa sia il “rasoio di Occam”, il quella afferma già da qualche secolo che in presenza di varie ipotesi, comprese quelle complicate, è bene scegliere la più semplice. Orbene, l’ipotesi più semplice non è che decine e decine di magistrati abbiano messo in piedi una ventennale caccia a lei, bensì che lei sia uso a comportamenti censurabili reiterati e “seriali”, cioè commessi in serie. Come del resto induce a pensare il suo reiterato e seriale fare pubbliche affermazioni fasulle o contraddittorie e il suo reiterato dare la precedenza all’interesse economico e imprenditoriale suo privato anziché a quello generale quanto meno in tema di televisioni e mass media in generale.
Dato che ci sono, avrei voluto farle altre due domande. Una su chi pagava e paga, e quanto, la sua truccatrice personale impegnata anche a palazzo Chigi. L’altra su quanto c’è di vero su un presunto trasferimento di lavori e annessi pagamenti con soldi pubblici dal Poligrafico dello Stato alla Mondadori, cioè a una delle molte sue proprietà private. Ma sono domande che per ora evito di farle. Prima vorrei informarmi meglio.
Sono, anzi siamo noi italiani tutti ben informati, e da lei in persona, che almeno da qualche tempo a questa parte il vero padrone del quotidiano Il Giornale non è suo fratello Paolo, ma direttamente lei. E’ lei infatti, non suo fratello, che spiega all’opinione pubblica i perché e i per come è stato assunto alla direzione de Il Giornale il molto disinvolto Vittorio Feltri, nonché il tipo di contratto. Le posso quindi legittimamente chiedere se non prova vergogna a esibire pubblicamente quello che può parere un suo aggirare la legge contro l’eccesso di potere dei mass media.
Visto che parliamo di giornali, le pongo anche una domanda che non m’è venuta in mente prima pur riferendosi a fatti di alcuni anni fa. Come certo lei sa, il suo settimanale Panorama anni or sono ha avvalorata la colossale balla del'”uranio del Niger venduto a Saddam per costruire bombe atomiche”. Come pure lei certo sa, sulla base di quella balla colossale é stato invaso l’Iraq ed è iniziata una guerra, tuttora in corso, che ha provocato centinaia di migliaia di morti e una marea di feriti, mutilati, storpi, orfani, vedove e vedovi. Come mai non ha quindi ritenuto di dover licenziare l’allora direttore di Panorama, Carlo Rossella? Anzi: come mai lo ha promosso alla sua società cinematografica Medusa dopo avere anche cercato di candidarlo per un qualche vertice alla Rai?
Lei, signor primo ministro, ha come insostituibile alleato di governo la Lega di Umberto Bossi, partito che non si fa nessun problema a dichiarare in continuazione il suo odio e il suo razzismo verso gli immigrati extracomunitari e la sua propensione a metodi sbrigativi anche in tema di ordine pubblico. Non ritiene quindi che lei sia in qualche modo responsabile del dilagare di siti razzisti e anti ebraici che a quanto pare è diventato un vero e proprio boom? Dalla “pura razza ariana” alla “pura razza padana”, con lei che da bravo meneghino e brianzolo di grande successo chiude benevolmente un occhio?
Concludo: alla luce del vergognoso bordello – mi scusi il termine, ma non ne trovo altri adeguati – elettorale in Afganistan, non le pare risibile, oltre che cinica e ipocrita, l’affermazione che le truppe occidentali, comprese quelle italiane, si trovano in Afganistan per “difendere la democrazia”? Quale democrazia da difendere c’è a tutt’oggi in Afganistan? In nome di cosa sono quindi morti i militari italiani uccisi in Afganistan?
Per una volta sono la prima a postare, dolce notte a tutti e felice risveglio. M.
x Alessandro
Anita { 02.11.09 alle 23:51 } -#156-
Mi scusi sono di ritorno dal dentista…sono un po’ rimbambita.
Amore e carita’.
Adesso le dico un oxymoron o contradizione; io sono stata istruita dalla chiesa Cattolica, elementari come esterna e le magistrali come interna.
Dopo lasciato il collegio ho lasciata la Chiesa, non per gli insegnamenti, ma per la falsita’.
I buoni insegnamenti pero’ sono rimasti con me, e ne sono grata.
Dolore.
Ci vuole coraggio per affrontare il dolore, bisogna affrontare il dolore con forza e coraggio.
I dolori personali non ci lasciano mai, lo so per amara esperienza.
La sofferenza degli altri allevia i nostri, spesso inconsapevolmente…basta non lasciarci cadere nell’indifferenza.
Buona notte,
Anita
WASHINGTON (Reuters) –
L’economia ha fatto passi da gigante da gennaio, ma ancora molti posti di lavoro andranno persi prima che si realizzi una vera ripresa.
Parola del presidente degli Stati Uniti Barack Obama nel corso di un incontro alla Casa Bianca con il suo Economic Recovery Advisory Board.
L’attuale ritmo di perdita di posti di lavoro è “angosciante”, ha detto il presidente e non migliorerà velocemente.
“Anticipiamo che continueremo ad assistere alla perdita di posti di lavoro nelle prossime settimane e mesi”, ha affermato Obama aggiungendo che l’economia ha bisogno di un nuovo modello e che troppa parte della crescita del passato era fondata soltanto sui debiti. In ogni caso il presidente si è detto fiducioso che, una volta che l’economia sarà sul cammino giusto, seguirà anche una crescita dell’occupazione.
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Prima ha detto che molti posti di lavoro sono stati creati.
La verita’ e’ che i posti di lavoro creati sono governativi, creati e pagati con lo “Stimulus Package”, finiti questi soldi finiranno anche i posti di lavoro.
ll GDP e’ cresciuto non per manifattura, ma per il “cash for clunkers”, una bollata di un mese e per l’incentivo di un rebate di $8’000 sulla compra della prima casa.
Anche questo di poca durata.
Alla fine tutti questi programmi fasulli sono tratti dalle tasche da chi paga le tasse.
Anita
SE LA MAFIA TOGLIE
LA PAROLA A UN
ATTORE E TUTTI TACCIONO
di Alberto Spampinato*
Com’è che i giornali, tranne rare eccezioni, non parlano di questa storia, dell’attore lodigiano Giulio Cavalli minacciato di morte dalla mafia per aver preso in giro Bernardo Provenzano in alcuni spettacoli in piazza in Sicilia e in Lombardia? Come mai il mondo del teatro non dice una parola su un attore minacciato di morte dalla mafia e da un anno costretto a girare con la scorta armata? Com’é che a Lodi e a Milano, città gelose della propria libertà, i cittadini, i circoli e le istituzioni hanno lasciato correre una cosa così grave? Cosa significa questo silenzio assordante?
Temo che significhi nient’altro che paura e rassegnazione. E’ grave che non si riesca a reagire altrimenti e che tutto ciò, invece di produrre solidarietà, sostegno, protezione collettiva di una voce libera e coraggiosa, produca l’isolamento della vittima di un’ingiustizia. Fatti come questo devono farci riflettere sul punto a cui siamo arrivati, con il condizionamento mafioso, anche nel Nord un tempo tanto orgoglioso di essere immune dagli spregevoli effetti della violenza mafiosa. Anche nel Nord siamo andati molto avanti nel senso dell’acquiescenza e del contagio. Questo silenzio, questa disattenzione può esserci solo perché, purtroppo, molti italiani, (ma soprattutto molti giornalisti, anche del Nord) pensano che in questa storia se c’è uno che ha sbagliato, questi è Giulio Cavalli, il quale, secondo questo modo di pensare e una formula molto usata “se l’è cercata”. Non avrebbe dovuto prendere in giro Bernardo Provenzano, non avrebbe dovuto violare la tacita convenzione del silenzio e dell’autocensura che vige nel nostro libero paese! Che gli costava? La convenzione non scritta, come sappiamo, vale più delle leggi e delle convenzioni universali ed europee dei diritti dell’uomo; stabilisce che un attore, uno scrittore, un giornalista per vivere tranquillo non deve mai comportarsi come Giulio, né come quell’altro matto di Roberto Saviano, né come quei cronisti scriteriati alla Lirio Abbate, Rosaria Capacchione e via elencando… No, chi vuole vivere senza minacce di morte o di altre rappresaglie può farlo semplicemente attenendosi alla regola di parlar d’altro, di fingere che la mafia e i mafiosi non esistono, e se proprio non può fare a meno di parlare dei boss, dei loro amici corrotti e intrallazisti, deve parlarne con molto rispetto e senza turbare lo svolgimento dei loro affari. E’ facile, che ci vuole? Ci riescono (quasi) tutti. E’ comodo e fin troppo facile. Proprio per questo noi ammiriamo chi non ci riesce, e perciò io abbraccio forte Giulio Cavalli, Roberto Saviano e tutti i matti come loro che pagano un caro prezzo per dimostrarci che la regola del quieto vivere si può rifiutare, e che l’autocensura è proprio il contrario della libertà di espressione.
*direttore di Ossigeno per l’informazione osservatorio FNSI-Ordine dei Giornalisti sui cronisti minacciati e le notizie oscurate con la violenza
Le leggi ad personam?
Berlusconi le fa per proteggersi.
Se non fai la legge ad personam vai dentro.
Una volta dentro, poi, non ti chiedono scusa.
Fedele Confalonieri,
la Stampa 2 novembre
xAnita Post Nr.2
Tu scrivi:-
Dolore.
1)”Ci vuole coraggio per affrontare il dolore, bisogna affrontare il dolore con forza e coraggio”.
Daccordo
2)I dolori personali non ci lasciano mai, lo so per amara esperienza.
Daccordo
3)La sofferenza degli altri allevia i nostri, spesso inconsapevolmente…basta non lasciarci cadere nell’indifferenza.
Meno daccordo.
–
Io la penso cosi.
Il mio dolore dovrebbe essere quello che mi fa´capire il dolore degli altri, porta in luce la “SOLIDARIETA´”. . Il mio stesso non lo diminuisce.
Il dolore di un altro non puo´ mai lenire il mio.Questo e´gia grande.
Ma i piu´ grandi degli uomini, sono quelli che non hanno mai provato ne´dolori, ne´sofferenze , ne´la fame e ciononostante capiscono il dolore degli altri e ” INTERVENGONO”.Pochi di loro.
La maggior parte delle persone pur avendo subito nella vita piu´o meno, o mai dei dispiaceri, e´indifferente al dolore degli altri.
Poi abbiamo la peggior specie , quelli che del dolore degli altri ne se ne´fanno una gioia, che godono del dolore degli altri.
Ce n´e´sono piu´di quanto tu possa immaginare.
Questi sono i maligni.
Un saluto ed una buona giornata e serata.
Rodolfo
´PS.Cosi la penso io, il tuo post era pero´diretto ad
Alessandro,che ti potra´leggere solo il prossimo Lunedi. Ciao!
http://www.youtube.com/watch?v=Uc7G1o6T8As
Berlusconi:”Per dialogare il Pd deve cambiare registro”, che faccia di bronzo ha quest’uomo, dedito alle stranezze più impensabili e alle frequentazioni più discutibili.
Altri lanci pubblicitari del libro di Vespa. Con nuove bordate di Berlusconi. Che bolla le ipotesi di governo del presidente, girate in queste settimane. “Non sono in campo ipotesi di questo tipo, e dovesse cambiare la maggioranza, le elezioni sarebbero inevitabili”. Berlusconi non è a Porta a Porta ma parla lo stesso con il conduttore preferito, che sta anticipando a rate le chicche del suo nuovo libro in edicola il 6 novembre.
Noi potremmo anche cambiare registro, se lui rispetta la Legge e si fa processare, e senza insultare la Magistratura.
Siccome lui farà di tutto, pur di non farsi processare, allora il Pd credo non possa cambiare registro.
Tsch.tsch,tsch………………..!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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È un pezzo decisivo del puzzle complessivo. Non sfuggono però i segnali che arrivano dal mondo ebraico su D’Alema, considerato non proprio un amico a Gerusalemme. Sembra si siano attivate le ambasciate israeliane in Europa e alcuni organismi vicini allo Stato ebraico.
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Oddio il tanto vituperato D?Alemone,inviso agli israelian-sionisti..
Mondo rovescio…!!
cc
a proposito di EU, banche e banchieri…
La Commissione Europea ha forzato due importantissime banche britanniche, che hanno recentemente ricevuto larghi susside dal governo, a vendere molte delle loro filiali, ed anche azioni e servizi. La motivazione e’ ‘unfair competition’ nei confronti delle altre banche, come conseguenza dei sussidi ricevuti
Peter
1a) – DUE NOTIZIE SULLE QUALI E’ BENE MEDITARE:
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LAPIDE PER LOTTA CONTINUA: “E’ falso che Marino possa essersi inventato di aver condotto l’auto dell’assassino di Luigi Calabresi. Ma questo gli ex di Lotta continua lo sanno tutti” – parla Andrea Casalegno, IL FIGLIO DEL GIORNALISTA UCCISO E MILITANTE DI LC (fu arrestato a Torino, per aver distribuito i volantini dell’omicidio di Calabresi)…
Aldo Cazzullo per “il Corriere della Sera”
«E’ una storia, quella cominciata quarant’anni fa, che sento raccontare a volte in modo compiaciuto, a volte in modo falso. E’ falso che piazza Fontana abbia rappresentato la “perdita dell’innocenza” per una generazione di militanti di sinistra. E’ falso che Marino possa essersi inventato di aver condotto l’auto dell’assassino di Luigi Calabresi. Ma questo gli ex di Lotta continua lo sanno tutti».
Andrea Casalegno sta per compiere 65 anni. «Molti più di quelli che aveva mio padre quando fu assassinato dalla Brigate Rosse». Carlo Casalegno, azionista, partigiano, vicedirettore della Stampa su cui teneva la rubrica «Il nostro Stato», morì a Torino il 29 novembre 1977. «L’attentato» si intitola il libro, pubblicato da Chiarelettere, in cui suo figlio ricostruisce la tragedia della famiglia. Sempre a Torino, quarant’anni fa, era nata dall’autunno caldo Lotta continua, di cui Andrea Casalegno fu un militante.
«E’ una storia che comincia bene ma quasi subito conosce un’involuzione. C’ero: partecipai all’occupazione dell’università, andavo alle assemblee studenti-operai. Gli operai si ribellavano dopo quindici anni di un controllo oppressivo e oscurantista, e lo facevano nonostante il Pci e i sindacati ‘pompieri’, come allora li definivamo, avvicinandoci molto alla realtà.
Certo, so bene che quando il padrone perde il controllo della fabbrica sono guai, non biasimo la marcia dei 40 mila e l’operazione coraggiosa con cui la Fiat riprese le redini. Ma ho un ricordo e un giudizio positivo di quelle lotte. Presto però nascono i partitini. Comincia l’irrigidimento ideologico. E comincia la violenza. Fu giusto scrivere libri come ‘La strage di Stato’, scoprire le radici nere di piazza Fontana.
Ma non fu giusto – sostiene Casalegno – definire piazza Fontana come ‘la perdita dell’innocenza’ per i rivoluzionari di sinistra. E’ un’espressione di cui si palleggiano la paternità due persone tra loro diverse come Luigi Manconi e Adriano Sofri; ma, pur essendo teste pensanti e brillanti, hanno tutti e due torto.
Qualsiasi persona sensata sa, anche senza aver letto Machiavelli e Sartre, che chi fa politica non è mai innocente; dire il contrario è ridicolo. Oltretutto sappiamo per bocca di un fondatore, Alberto Franceschini, che i futuri brigatisti già si preparavano alla lotta armata.
Attribuire la responsabilità del terrorismo rosso alla bomba di piazza Fontana è una sciocchezza. Le responsabilità sono sempre personali, e vanno sempre separate le une dalle altre. Anche se la strategia della tensione ebbe certo un ruolo nel precipitare il paese negli anni di piombo».
Nel maggio 1972, Andrea Casalegno fu arrestato a Torino, per aver distribuito i volantini con cui Lotta continua approvava l’omicidio di Calabresi. «Ero entrato da poco in Lc, dopo 18 mesi di servizio militare. Quando seppi dell’assassinio del commissario, pensai che il nostro gruppo fosse del tutto estraneo. Ucciderlo mi pareva un’aberrazione non solo morale ma politica: a noi Calabresi serviva vivo, in vista del processo che avrebbe dovuto far luce sulla morte di Pinelli, di cui i principali giornali italiani avevano accreditato versioni inverosimili.
Completamente diversa fu la mia reazione quando, sedici anni dopo, seppi dell’arresto di Sofri. Soprattutto perché c’era di mezzo Marino». Perché? «Perché tutti sapevano benissimo chi era Leonardo Marino. Solo qualche sprovveduto può ancora far finta di ignorarlo ». Vale a dire? «Marino non era uno qualsiasi. Fu la prima avanguardia Fiat licenziata – e mai riassunta – per la sua attività politica.
L’emblema dell’operaio-massa. Ed era politicamente e umanamente molto vicino a Sofri. ‘Marino libero, Marino innocente’ non è più di una battuta. Difficile che abbia agito di testa sua; del resto, in un’organizzazione rivoluzionaria chi mette a repentaglio le vite dei compagni con un’azione inconsulta viene allontanato, e questo a Marino non è accaduto. Ci vuol davvero molta ingenuità, o peggio, a sostenere che si sia inventato ogni cosa. Non è così. E questo gli ex di Lotta continua lo pensano tutti».
Ma non lo dicono. «Sì invece. A ben vedere, in molti l’hanno fatto capire, magari per allusioni. Ma non voglio esprimermi oltre. Non è mia intenzione maramaldeggiare. Certo non troverete la mia firma in calce ai manifesti che protestano l’assoluta estraneità di Sofri. Né del resto mi è mai stata chiesta. Non frequento più i vecchi compagni, tranne un paio di veri amici ».
Furono due compagni di allora, Gad Lerner e Andrea Marcenaro, a intervistare Casalegno per il quotidiano Lotta continua, dopo il ferimento del padre. Un’intervista in cui Casalegno rievocava la prima azione delle Br, il sequestro Macchiarini (marzo 1972): «A noi di Lc quel rapimento non era dispiaciuto perché, dicevamo, e forse era vero, un sacco di operai ne erano contenti.
Però quello era il primo passo nella logica che li ha portati a sparare in faccia a mio padre, senza neppure conoscerlo». Oggi però Casalegno dice che «quell’intervista fu sopravvalutata. Sì, molti fanno risalire ad allora la propria presa di coscienza. Però quella notte le copie del giornale furono bruciate davanti ai cancelli di Mirafiori.
Ricordo la sorpresa con cui fu annotata la commozione degli amici di papà al suo capezzale: ci si stupiva nel notare che gli azionisti torinesi non erano esponenti della borghesia marcia e ipocrita, che erano uomini come noi». Giovanni De Luna ha ravvisato un tratto comune, ad esempio nel moralismo, tra gli azionisti torinesi e i militanti di Lotta continua. «Una parentela c’era, anche in senso tecnico – dice Casalegno – .
Molti di noi, da Revelli a Gobetti ad Agosti, eravamo figli o nipoti di azionisti, così come altri venivano da famiglie comuniste. Ma i nostri padri si erano battuti contro nazisti e fascisti, ed erano nel giusto. Noi ci siamo battuti per la rivoluzione, ed eravamo nel torto.
Molti però sono tuttora convinti di aver sempre avuto ragione, sia all’epoca sia oggi che magari lavorano per il nostro presidente del Consiglio o militano nel suo campo. Invece abbiamo commesso errori terribili. E non lo dico perché sono il figlio di una persona assassinata. Certo è impossibile arrivare a una memoria completa, ma non dobbiamo smettere di esercitare la riflessione critica, la ricerca storica.
Sono contrario a colpi di spugna, a una presunta pacificazione per chiudere una guerra che non è mai esistita. La penso come il figlio del giudice Galli, assassinato nell’80 da Prima Linea, l’organizzazione terroristica nata dal servizio d’ordine di Lotta continua: sono contrario a film come quello che getta una luce accattivante su Sergio Segio, che di Prima Linea fu uno dei capi. Tutto è lecito, ma non tutto è opportuno».
2a) – DUE NOTIZIE SULLE QUALI E’ BENE MEDITARE:
Qui però c’è da meditare anche sul solito blablablà buonista ma in realtà prepotente e ignorante dei soliti volenterosi papalini di tutti gli schieramenti.
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SCUOLA & GIOVANI
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha dato ragione ad una cittadina italiana che nel 2002 aveva chiesto all’istituto frequentato dai figli di togliere il simbolo.
Strasburgo, no al crocifisso in aula.
Il governo annuncia il ricorso.
Il ministro Gelmini attacca: “La Corte europea offende le nostre tradizioni”
Bersani: “Tradizione inoffensiva. A volte il buonsenso è vittima del diritto”
STRASBURGO – La presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche è “una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni”. E’ quanto ha stabilito oggi la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo nella sentenza su un’istanza presentata da una cittadina italiana. Ma il governo italiano annuncia il ricorso contro la decisione di Strasburgo. In caso di accoglimento, il caso verrà ridiscusso nella Grande Camera. Altrimenti la sentenza diventerà definitiva tra tre mesi. Durissime le prime reazioni, soprattutto nel centrodestra tra i cattolici. A partire dal ministro Gelmini che parla di tradizioni italiane offese. Più cauto il Vaticano che si trincera dietro un temporaneo no comment.
Risarcimento per la donna che ha denunciato. Il caso era stato sollevato da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all’istituto statale “Vittorino da Feltre” di Abano Terme, in provincia di Padova, frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocifissi dalle aule. A nulla, in precedenza, erano valsi i suoi ricorsi davanti ai tribunali in Italia. Ora i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione, stabilendo inoltre che il governo italiano debba pagare alla donna un risarcimento di cinquemila euro per danni morali. La sentenza è la prima in assoluto in materia di esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche.
La decisione della Corte europea. I sette giudici della Corte europea hanno sentenziato che la presenza dei crocifissi nelle aule può facilmente essere interpretata dai ragazzi di ogni età come un evidente “segno religioso” e, dunque, potrebbe condizionarli. E se questo condizionamento può essere di “incoraggiamento” per i bambini già cattolici, può invece “disturbare” quelli di altre religioni, in particolare se appartengono a “minoranze religiose” o gli atei.
Le reazioni. In attesa che vengano depositate le motivazioni della sentenza, arriva la prima levata di scudi da parte del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini: “La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione”. Poi l’affondo a Strasburgo: “Nessuno, nemmeno qualche corte europea ideologizzata, riuscirà a cancellare la nostra identità”.
Rincara la dose il ministro della Giustizia Angelino Alfano: “Sono sconcertato se i crocifissi offendono la sensibilità di qualcuno”. Sulla stessa linea il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli:”La Corte europea ha calpestato i nostri diritti, la nostra cultura, la nostra storia, le nostre tradizioni e i nostri valori. In ogni caso i crocifissi resteranno sulle pareti delle nostre scuole”.
Duro anche il ministro per le Politiche agricole Luca Zaia: “Non posso che schierarmi con tutti coloro, credenti e non, religiosi e non, cristiani e non, che si sentono offesi da una sentenza astratta e fintamente democratica”.
Per il leader del’Udc Rocco Buttiglione si tratta di “una decisione aberrante da respingere con fermezza”. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno si dice “estererrefatto per una sentenza che considero folle”.
E’ critico il presidente della Camera Gianfranco Fini: “Mi auguro che la sentenza non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni, che è valore ben diverso dalla negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del Cristianesimo nella società e nella identità italiana”.
Per il neosegretario del Pd Pier Luigi Bersani “un’antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno. Penso che su questioni delicate come questa qualche volta il buonsenso finisce di essere vittima del diritto”.
E’ cauta, invece, la reazione del Vaticano: “Credo che ci voglia una riflessione, prima di commentare”, ha detto padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede.
Esprime soddisfazione il presidente dell’Unione musulmani d’Italia Adel Smith, protagonista, qualche anno fa, di un episodio analogo a quello della donna finlandese: “Una sentenza così era inevitabile, perché in uno Stato che si definisce laico non si possono opprimere tutte le altre religioni esibendo un simbolo di una determinata confessione”.
I precedenti in Italia e Spagna. L’ultimo round dell’annosa polemica sui crocifissi a scuola si era chiuso a febbraio, con una sentenza della Cassazione. In quell’occasione la Corte aveva annullato una condanna per interruzione di pubblico ufficio nei confronti del giudice Luigi Tosti, che aveva rifiutato di celebrare udienze in un’alula dove era affisso un crocifisso. La questione non coinvolge solo il nostro Paese. Duri scontri tra Stato e vescovi sono avvenuti anche in Spagna nel novembre dello scorso anno, in seguito a una decisione di un giudice di Valladolid di far rimuovere tutti i simboli cattolici da una scuola.
(3 novembre 2009)
xPino
il Vaticano a mio avviso e’ cauto per una ragione: teme possibili sentenze a venire molto piu’ incisive da parte della Corte Europea in materia di diritti umani
Peter
lo spregio per la magistratura, ed anche le istituzioni europee, da parte della destra italica e’ inaudito ed inammissibile. Qui in UK il governo ha sempre accettato le sentenze contrarie della Corte di Strasburgo senza praticamente fiatare. Nessuno ha mai osato parlare di ‘corte politicizzata’ neanche quando il governo britannico venne condannato per maltrattamenti di prigionieri irlandesi dell’IRA
Peter
Aspettando le motivazioni della sentenza…..!!
Aspettando le motivazioni della sentenza dalla corte di Strasburgo, per quello che mi riguarda..direi che :
Se, nelle SQUOLE italiane al posto Di “Religione Cattolica”,venisse proposta Storia delle Religioni…
Se, nel “simbolo” del Crocifisso per” legge” si volesse chiaramente identificare l’intera Storia dell’Umanità in Croce e di tutti i “perseguitati”, anche quelli dalla Religione cattolica romana….
Allora laicamente parlando ,dal mio punto di vista,una croce ,potrebbe tranquillamente dimorare nei luoghi pubblici, ove peraltro sovente si patiscono le “ingiustizie “ del potere…
Sinceramente ,sotto queste due “ottiche” un crocifisso non ha mai fatto del male a nessuno..a meno che non ti cada intesta..e questo “non in senso metaforico”, succede sovente !!!
Laicamente contrattando…
cc
Mi vengono in mente due tipi di quesiti:
1- La Convenzione di salvaguardia dell’Uomo e delle Libertà fondamentali di Strasburgo è superiore alla nostra Costituzione e, a questo punto, prevale su tutte le Costituzioni europee?
Già, perchè l’obbligo di esposizione del Crocifisso è contenuta nel Concordato fra lo Stato italiano e il Vaticano ed è tutelato dalla Costituzione!
2- L’immagine del Crocifisso è parte integrante di tutta la nostra storia,di tutta la nostra civiltà, dovremmo perciò abolire la Storia dell’Arte come disciplina insegnata nelle Scuole.
Eliminare dai libri di testo ogni immagine del Cristo, cominciando da quello di Cimabue che è bellezza sublime e per me assolutamente laica.
Inoltre, quando si comincia,… in una classe potrebbero esserci 40 genitori che vogliono il crocifisso e due che non lo vogliono…
Almeno passeranno l’anno scolastico a baruffare nell’assemblea dei genitori, nel consiglio di classe, in quello di istituto, in piazza, in Municipio, nei bar… nella più grande baraonda.
Per quel che mi riguarda, la signora è incapace di capire ed educare i suoi figli,perchè non sa trovare argomenti di cultura, di storia, e tradizioni rispettosi di tutti i popoli!
Poi si incomincia con una piccola intolleranza e non si sa dove si finisce…
Quanto alle immagini che spaventano i pargoli…beh farebbe bene a tenere la TV sotto chiave, prima!
Sylvi
A proposito: i Musei sono edifici pubblici?
Andranno bonificati?
Sylvi
x Sylvi
Cara Sylvi, questa storia delle radici cristiane e dell’identità cristiana sono una bufala. Le radici sono ben più antiche, e riemergono costantemente in termini “pagani” o comunque NON cattolico papalini. La Chiesa di Roma si è semplicemente impadronita di costumi, usanze e credi altrui facendoli diventare il Natale, che esiste da ben 5 mila anni, la Pasqua, ex festa di resurrezione della Natura con la primavera, il Giorno dei Morti e quello di Ognissanti, ex Halloween riemersa, l’Immacolata Concezione, la Crocifissione, la Resurrezione, ecc. , grazie al fatto che con l’invenzione della natura divina del rabbino ebreo poi noto come Gesù Cristo s’è sbarazzata della concorrenza ebraica lanciando l’infamante e infame accusa di “popolo deicida”(!). Costantino prima e Teodosio dopo, più altri successivi, hanno semplicemente abolito le altre religioni confiscando loro templi e tesori, passati d’autorità alla Chiesa. Quasi TUTTE le principali chiese e basiliche cristiane sono costruite su templi “pagani”, compresa la basilica di S. Pietro costruita su un’area dei vati mitraici, tant’è che si chiama Vaticano, cioè “luogo dei vaticini”.
La “radici” cristiane sono state imposte con la violenza, il ferro e il fuoco per ben 14 secoli, roba che neppure Stalin ed Hitler. Più l’invenzione del battesiamo da neonati e il sacramento della confessione per assicurarsi l’intruppamento nel suo gregge di chiunque venisse al mondo e il controllo ferreo sui loro atti e pensieri come neppure le polizie segrete naziste e staliniste hanno mai immaginato di poter fare. Oltre che per garantirsi un bel sacco di quattrini perché le penitenze era “tariffate”. Direi che può bastare, non trova? Grazie agli espropri tramite le accuse delinquenziali mosse per secoli dall’Inquisizione, dalla cui erede non a caso esce l’attuale papa, la Chiesa era diventata la più grande latifondista d’Europa, cioè del mondo! Non ricordo di chi, mi pare di nome facesse Ian, nell’Europa del Nord Est finì al rogo per avere osato dire che forse qualche terra era da restituire.
I cattolici devono piantarla di scocciare esattamente come gli ebrei o i “pagani” non hanno mai rotto l’anina a nessuno. Solo l’islam più fanatico accampa pretese “educative” come quelle della Chiesa papalina.
Da quando la Spagna ha smesso di essere la sagrestia d’Europa, e ci ha anche superato in fatto di civismo e laicità, lo Stato estero noto come Vaticano si è azzeccato a mo’ di sanguisuga ancor più alla disgraziata Italia, deciso a succhiarne il più possibile quattrini e a combatterne la laicità e l’allargamento dei diritti civili, cioè la libertà.
Il Medio Evo è passato, l’ignoranza su cui è sempre ingrassata la Chiesa anche. E, come si suol dire, “grazie, abbiamo già dato”.
Un saluto.
pino nicotri
x Sylvi
Dimenticavo: i musei sono edifici dove uno sceglie se entrare o no, e quindi si può sorbire i crocifissi, le madonne, i martiri, e quant’altro, oppure può evitare di sorbirseli. I malati negli ospedali e gli studenti nelle scuole invece non hanno scelta, la prepotenza del crocifisso alle pareti sono costretta a sorbirsela. Compresi gli studenti che hanno scelto di non sorbirsi l’incredibile e indecorosa ora di religione. Per quale motivo un ateo, un ebreo, un islamico, un buddista, un animista, ecc., i cui genitori hanno anche pagato le tasse, devono sorbirsi la propaganda di un tizio scelto dal vescovo, cioè da un prefetto dello Stato del Vaticano?
C’è di che arrossire. Dalla rabbia, ma anche dalla vergogna. Dalla vergogna, ma anche dalla rabbia. Strano che i cattolici non lo capiscano. Non posso credere ci sia così tanta gente in mala fede e/o ignorante, a parte i politici che in queste ore si genuflettono a dritta e a manca. More solito.
Nessuno vuole impedire ai cattolici di credere in quel che più gli aggrada. Si vuole solo che si mettano in testa di essere cittadini come gli altri, senza diritti in più e senza verità da continuare a imporre a tutti i costi.
Un altro saluto.
pino
18.06 ANSA – MO: GERUSALEMME, COLONI SI INSEDIANO IN CASA PALESTINESE
(ANSA) – GERUSALEMME,3 NOV – Decine di coloni ebrei si sono insediati oggi nella casa di una famiglia palestinese a Gerusalemme Est, nel quartiere arabo di Sheikh Jarrah, in quella che i palestinesi affermano essere una campagna volta ad allontanarli dalla città e a consolidare la presenza israeliana in questa parte della città, occupata nel 1967 dallo stato ebraico. L’immobile in questione è uno dei 28 del quartiere sui quali
sono in corso battaglia giudiziarie tra coloni ebrei e famiglie
palestinesi.
La casa occupata oggi dai coloni è abitata dalla famiglia al-Kurd ed era stata costruita una decina d’anni fa su un terreno di cui i coloni rivendicavano la proprietà sulla base di documenti risalenti all’epoca ottomana. I palestinesi rivendicano anch’essi la proprietà sulla base di documenti giordani.
Un tribunale israeliano aveva sentenziato poi che il terreno era di proprietà ebraica ma che la famiglia palestinese aveva il diritto di continuare a vivere nella casa a condizione di pagare un affitto ai proprietari, cosa che essi apparentemente non hanno fatto.
I palestinesi affermano che vincere una causa di proprietà in un tribunale israeliano è quasi impossibile.
L’insediamento dei coloni nella casa è stato filmato da attivisti di movimenti per i diritti umani ed è stato anche caratterizzato da tafferugli. (ANSA).
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A PARTE IL FATTO CHE NON ESISTE NESSUNO “STATO EBRAICO” E NESSUNA “PROPRIETA’ EBRAICA”, MA SOLO UNO STATO ISRAELIANO E DELLE PROPRIETA’ ISRAELIANE.
xPino
ma no, Sylvi dice democraticamente che l’imposizione di crocefissi, morale cattolica, sensi comuni etc etc, dipende da un concordato regolarmente pattuito. Tutto dovuto perche’ lo stato italiano ha spossessato la chiesa dei suoi sacrosanti domini temporali…(veramente lo fece lo stato francese a casa sua oltre due secoli fa, ma li’ concordati non ce ne sono mai stati). Altro che ‘abbiamo gia’ dato’, dice la Sylvi. Mungere, ora ( et semper ) mungere….ed imporre
un saluto
Peter
CROCIFISSO: BRESSO, A ME LAICA NON HA MAI CREATO PROBLEMI
“Francamente, vorrei capire meglio e leggere le motivazioni della sentenza. A me, che sono laica, la presenza del crocifisso in classe non ha mai creato particolari problemi, non mi sono sentita violata nel diritto di scegliere”.E’ quanto sottolinea la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, circa la sentenza odierna della Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo sulla presenza del crocifisso in classe. “Credo – aggiunge Bresso – piuttosto, si tratti di una tradizione culturale consolidata e non offensiva. Penso sia molto piu’ importante essere attenti ai diritti delle persone in concreto, nella quotidianita’, nelle scelte piu’ difficili e sensibili, che non accanirsi in discussioni infinite e laceranti sui simboli’.
Crocifisso fuori dalle scuole. La CEI contro l’Unione Europea: “Sentenza ideologica”
«La decisione della Corte di Strasburgo suscita amarezza e non poche perplessità». Lo afferma un comunicato della Confrerenza Episcopale Italiana, reagendo alla sentenza dell’Unione europea contro i crocifissi nelle scuole.
«Fatto salvo il necessario approfondimento delle motivazioni, in base a una prima lettura, sembra possibile rilevare il sopravvento di una visione parziale e ideologica. Risulta ignorato o trascurato il molteplice significato del crocifisso, che non è solo simbolo religioso ma anche segno culturale».
Secondo la Cei non si tiene conto del fatto che in realtà nell’esperienza italiana l’esposizione del Crocifisso nei luoghi pubblici è in linea con il riconoscimento dei principi del cattolicesimo come «parte del patrimonio storico del popolo italiano, ribadito dal Concordato del 1984. In tal modo si rischia di separare artificiosamente l’identità nazionale dalle sue matrici spirituali e culturali, mentre non è certo espressione di laicità, ma sua degenerazione in laicismo, l’ostilità a ogni forma di rilevanza politica e culturale della religione; alla presenza, in particolare, di ogni simbolo religioso nelle istituzioni pubbliche».
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Sono proprio delle facce di bronzo. Loro che parlano di laicità e di ideologia! Altro che i trans o le troie di tutti i sessi. Lupi travestiti da agnello, quando gli fa comodo. Non sanno più come rimediare alla scarsità di ignoranza da pecoroni del gregge da tosare. Si comportano davvero come agenti anti italiani al servizio del VaticAno.
Tra Berlusconi e Ratzinger-CEI siamo messi male, proprio da cani.
Ratzy a Maryssymy
ANDREOTTI: DEL LODO MONDADORI ME NE OCCUPAI MOLTO MARGINALMENTE…
(Adnkronos) – “Non ho commenti da fare. Mi sono occupato molto marginalmente di quella vicenda. Ne so quanto ne sa lei”. Lo ha detto il senatore a vita Giulio Andreotti, rispondendo all’ADNKRONOS su quanto dichiarato nell’ultimo libro di Bruno Vespa “Donne di cuori” dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, secondo il quale il ‘lodo Ciarrapico’ gli sarebbe stato imposto “dai due piu’ importanti leader del tempo” ossia, come rileva Vespa in una sua nota al testo, da Bettino Craxi e Giulio Andreotti.
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Specchio, specchio delle mie brame
chi è il più berluscone del merdame?
Andrè8
caro Pino,
io posso darle ragione su tutto quello che lei scrive, perchè è vero che la Religione cristiana, e poi cattolica, è stata anche, o soprattutto, potenza temporale.
Con annessi e connessi di una grande Potenza mondiale!
Le ” pompe” di satana a cui rinunziare, o se queste” pompe” erano invece di Roma, hanno impegnato la mia adolescenza!!!!
Però io ho visto la sentenza di Strasburgo, al di là del buon senso di cui ha parlato Bersani, come una pronuncia che tocca la nostra Costituzione, di cui ora non discuto la possibilità di modifiche.
Per ora la Costituzione io la ritengo superiore a qualsiasi altra sentenza, almeno fino a quando non ci sarà la Costituzione europea.
E se non dobbiamo permettere a un Berlusconi di blaterare su
una “unzione ” del popolo, così non dobbiamo permettere a qualsiasi Convenzione, pur benemerita, di mettere lingua sulla nostra Costituzione.
In Essa possiamo ancora trovare articoli e affermazioni per tutelare chi non crede o chi appartiene ad altre religioni.
Non ci piace il Concordato?
Usiamo la via maestra per abolirlo, e non i sotterfugi che hanno umiliato la Carta fino ad ora.
Infatti abbiamo sempre “usato” la Carta come faceva comodo al vincitore di turno, tirandola come il classico elastico delle mutande.
Di questi tempi bisogna assolutamente tenercela cara anche quando non ci piace.
Ritengo il crocifisso un falso problema , che non mette, Lui no, in pericolo la vera laicità dello Stato, a cui tengono anche quei cattolici come me.
Per quanto riguarda il crocifisso nell’arte , nessuna persona appena appena colta può negare che la nostra grandezza come Nazione ci viene dagli Artisti che hanno”interpretato” la religione e senza le loro opere potremmo tornare nelle caverne, o negli igloo dove ci manderei questa filandese ignorante!
un cordiale mandi Sylvi
x Peter
Ho ripreso ora il blog!
Lei può pensare quello che vuole, ma la prego di tenere per sè il verbo”mungere”, che non mi appartiene assolutamente e che non sopporto in chi ne è esperto; e non tutti possono fare, dati alla mano, la stessa affermazione.
Sylvi
“… cauta, invece, la reazione del Vaticano: “Credo che ci voglia una riflessione, prima di commentare”, ha detto padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede.”
Se la curia romana vista l’aria che tira temporeggia forse si è fatta furba e potrebbero cogliere la palla al balzo e permettere la visione del crocifisso solo nelle chiese che così potrebbero sollevare un poco lo share deludente della messa delle 11.
Potrebbero addirittura mettere il copyright sul simbolo e come Valentino (il Rossi non il santo) sul “46” pretendere i diritti da chiunque lo usa anche nelle sagre di paese e vedreste che affari si farebbero!!!
Carletto
“il ministro della Giustizia Angelino Alfano: “Sono sconcertato se i crocifissi offendono la sensibilità di qualcuno”.
@Pino
Be’, al ministro si potrebbe ricordare che il croceffisso e’ l’immagine di un uomo agonizzante durante un’esecuzione particolarmente crudele (la croceffisione porta a una morte tormentosa e molto lenta, dovuta principalmente ad asfissia).
Quindi si, offende senz’altro la sensibilita’ dei piu’ sensibili, o almeno di quelli che sanno ancora guardare oltre il simbolo. Tra questi certamente i bambini, che vedono molto spesso le cose per come sono.
A me il croceffisso, quello con il Cristo morente o morto, mi ha fatto sempre molta impressione. All’eta’ di 6 anni (mi riferiscono i genitori) svitai il Cristo di plastica dal crocefisso in legno di classe “perche’ si riposasse”.
Per quanto riguarda i musei, parlare di rimuovere statue, pale e dipinti raffiguranti la crocefissione, la deposizione dalla croce, ecc. e’ un discorso ozioso e senza senso. Ogni cosa va presa col giusto mezzo.
Caro Alessandro,
riprendo con il solito ritardo i suoi messaggi sul dolore, rammaricandomi per il fatto che lei partecipi di rado al nostro blog.
A me pare che il dolore assoluto, quello che si chiamava il dolore ontologico, abbia un senso solo all’interno di una visione religiosa della vita.
All’interno di una concezione religiosa il dolore è la conseguenza del male, il male la conseguenza del peccato, il peccato la violazione di una legge del dio.
Ma al di fuori di una visione religiosa, quando il dolore è la conseguenza del male (inteso soprattutto come mala azione) nasce da una prevaricazione di un uomo su un altro per la difesa di un interesse (nel senso lato del termine) in violazione dei diritti altrui. Quando il dolore non è la conseguenza del male allora si lega al normale corso della natura: la malattia, la morte, le “catastrofi”. Lo scontro di un asteroide con un pianeta, con le immani catastrofi che il fatto porta con sè, non ha alcun significato etico per la Natura o per l’Universo. Esattamente come un terremoto o qualunque altra catastrofe, termine che ha un senso solo sul piano umano.
Vi è poi un dolore, vissuto da tutti gli uomini, legato alla mancata realizzazione di un desiderio, ad una rinuncia, prima di tutto alla rinuncia di non poter essere mai completamente quel che si vorrebbe.
Il dolore può avere effetti diversi nelle persone: in alcuni provoca il sorgere di un sentimento di fratellanza e di vicinanza umana; altri li incattivisce e li rende ancora più egoisti.
Il dolore comunque è un tutt’uno con la vita, anche se gli umani sono bravissimi ad aumentare la loro quota parte di sofferenze.
Faccio invece fatica a seguire il parallelo che lei fa tra dolore ed ideologia, due aspetti che non mi sembra abbiano alcun legame.
Si dice che l’ideologia sia morta, affermazione che trovo alquanto idiota: Ideologia è l’organizzazione di una visione del mondo, ed è una cosa irrinunciabile per l’animale uomo. Dicono che le ideologie siano morte; lo dicono i capitalisti, la cui ideologia (che consiste poi nello sfruttamento senza limiti dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura) rimane viva, vegeta e vitale. Come diceva quel cretinetti dell’Andrea, è una struttura naturale dell’uomo, come i polmoni ed il cuore!….. Mi sembra un facile tentativo per trasformare un sistema sociale in un sistema biologico, niente meno…
Io penso che alla base di un sistema di pensiero, di un’ideologia, ci sia una visione del mondo e che una visione del mondo nasca sempre da un modo di essere e quindi da qualcosa in qualche modo legato ai sentimenti.
Sono totalmente d’accordo con lei quando dice che il mondo attuale rimuove il dolore. Non mi sembra vero che il dolore non venga percepito, ma certamente viene rimosso. MA il mondo attuale tende a rimuovere anche i limiti a favore di una visione onnipotente, bananiera, della realtà.
Sono invece assai meno d’accordo quando sostiene che è il dolore che ci fa essere: e perché non la gioia? O l’amore? Si cresce per amore …….
Non sono d’accordo neppure quando dice che è il dolore che ci fa amare verità e giustizia. Sono invece strutture innate negli esseri umani, come hanno dimostrato interessanti esperimenti di psicologia sperimentale.
Anch’io faccio fatica ad usare parole come Carità ed Amore, indegnamente usurpate da una delle strutture più feroci e reazionarie dell’intero mondo occidentale.
Invece credo che la follia leda in maniera grave la stessa umanità di chi ne è affetto.
Un cordialissimo saluto U.
Caro Peter,
mungere, in tutti i sensi, è sempre stata la principale attività dell’Organizzazione, fin dai tempi di Costantino e Teodosio.
Altrimenti come avrebbero fatto a salvare “la roba”?
Non si capisce perchè mai i cattolici debbano poter imporre il loro simbolo, bello o brutto che sia (ed io lo trovo francamente orrido), anche a chi non lo condivide. Come fanno da sempre appena possono.
Per le radici cristiane dellEuropa,dicono. Ma le vere radici dell’Europa sono greco-romane, classiche, pagane, come ha giustamente ricordato Pino. Omero e Tucidide, Platone ed Aristotele, Sofocle ed i lirici sono i veri padri dell’Europa, con Pitagora, Archimede ed Euclide. Non certo il settario di una paranoica religione orientale che nulla ha mai avuto a che fare con il nostro mondo.
Un saluto U.
Cara Sylvi,
riguardo la nostra Costituzione sono d’accordo con lei. Però bisogna metterci d’accordo: la si deve rispettare sempre o solo quando fa comodo? Le pongo la domanda perché i finanziamento dello Stato italiano alla scuola pubblica, cioè di fatto al 99% cattolica, sono uno strappo alla Costituzione. Per non parlare degli “insegnanti di religione” (!) nominati dai prefetti del Vaticano, noti come vescovi: questo oltre ad essere uno strappo alla Costituzione, perché nega l’eguaglianza dei cittadini (in questo caso dei professori) di fronte alle leggi, è anche un ingominioso calare le brache. Eh sì, ha ragione chi dice “altro che i trans”.
Questa trista insistenza sul crocifisso da tenere a tutti i costi esposto anche nei luoghi pubblici NON ha nulla a che vedere con la cultura, la libertà di religione, ecc., ma fa il paio con la pretesa di riconoscere al voto di religione lo stesso peso vincolante dei voti nelle altre materie. Si tratta cioè, a parte i due pesi e due misure sulla Costituzione, solo ed esclusivamente di sottomissione ai voleri della Chiesa da parte di politici che NON avendo nessuna linea e progetto politico si vendono e ci vendono al signor Ratzinger di turno.
Per quanto riguarda il crocifisso e l’arte, forse lei non è mai stata in una sinagoga o in una moschea o in un tempio induista. In nessuno di quei luoghi c’è la lugubre e maniacale esposizione di lacrime, sangue, morti, feriti, martiri, ecc., che offendono la dignità umana perché insistono sulla mono dimensione della “valle di lacrime” (mentre in Vaticano banchettano. E se la godono in tutti i sensi). Nelle sinagoghe c’è sobrietà, spazio per il pensiero. Nelle moschee c’è lo stimolo dell’intelligenza tramite decorazioni e abbondanza d’arte di vario tipo, senza MAI esibire dolore e morte. Nei templi induisti c’è l’esplosione di vita, il trionfo della fantasia e dell’ingenuità.
Domenica scorsa sono andato a Pavia a vedere la mostra dei pittori spagnol idel “secolo d’oro” prestatici dai russi. Beh, sono uscito indignato per il manicale sadismo e masochismo che permea tutti quei quadri, così come tutte le chiese cattoliche, cosa di cui da qualche tempo ho iniziato a rendermi conto perché ho visitato sinagoghe e moschee anche dentro, non solo fuori. La più efficare e forte denuncia e condanna della ferocia del potere cattolico è espressa nei quadri di Goya, specie in quelli in tarda età.
Non voglio allargare il discorso alla stramba – e fin troppo feroce – idea che c’era bisogno di un sacrificio umano, nella persona dell’ebreo Cristo (che non s’è mai sognato né di dirsi figlio di Dio né di voler fondare una nuova religione), per farci perdonare da Dio non si capisce bene quale peccato. Mi limito a osservare che è stato un sacrificio oltretutto inutile: la Storia dopo è stata anche peggiore, è andata anzi di male in peggio. Devo ricordarle le guerre mondiali e il nazisno? Per bollarci in eterno bastano e avanzano.
Cara Sylvi, la Chiesa e il cristianesimo sono stati una grande poetnza mondiale, è vero, ma non ci trovo nulla di cui vantarsi. Finché non abbiamo trovato in Spagna la marea di libri portativi dai tanto detestati arabi islamici, cacciati dalla penisola iberica, libri ai quali si sono ispirati TUTTI i grandi del Rinascimento, il mondo cristiano NON ha prodotto neppure mezzo matematico, neppure l’ombra di un astronomo. Esattamente come il mondo romano, che pure era stato un’altra grande poetnza mondiale, e che potenza! Ai romani non fregava nulla delle scienze, che infatti spensero nell’Oriente caduto sotto il loro dominio, perché avevano una tale marea di schiavi, cioè di mano d’opera gratuita, da non avere bisogno di sviluppo scientifico e tecnologico. Dopo i romani, i cattolici, che ne hanno di fatto preso il posto anche in tema di potere politico, se ne fregavano anche loro delle scienze perché la vita terrena era solo una “valle di lacrime”, e il Grande Insegnamento (?) si riduceva al dover soffrire per andare in paradiso. Quando in Europa la scienza consisteva nello sviluppo dei modi “scientifici” per appurare se una donna era una strega (!!!!!!), nel Medio, Vicino e Lontano Oriente la scienze erano già molto avanti, per nostra fortuna.
Le ho già detto una volta che la scuola non può insegnare sia le scienze e sviluppare nei giovani l’intelligenza critica e sia le faccende religiose che i cattolici per giunta vogliono spacciare come verità storiche, e la (dis)educazione inculcata dalla Chiesa è il principale motivo per il quale sono rari i premi Nobel a cattolici in materie scientifiche. Avanti così, a noi resteranno i quadri delle Madonne e i crocifissi, ma cinesi, indiani, ecc, ci faranno un mazzo come una capanna perché sfornano una marea di laureati e ricercatori dotati di intelligenza critica. Gli ebrei sono pochissime decine di milioni in tutto il mondo, ma sono sempre stati educati a ragionare con il cervello anche se il Talmud spesso ne ha ingessato le capacità critiche, motivo per cui hanno costellato il sapere di bei nomi almeno dalla Rivoluzione francese in poi.
Più in generale, dopo Darwin continuare a voler credere e far credere nel creazionimo biblico è da disperati, che ridotti alla canna del gas hanno tirato fuori dal cilindro la strampalata teoria del “disegno intelligente”. E dopo Israel Finkelstein, ancora docente di archeologia in Israele, la bibbia si può usare tuttalpiù come soprammobile.
Il cattolicesimo ha formato l’identità italiana? Anche a volerlo ammettere, è bene liberarsene, è meglio modificare la nostra identità. Anche perché altrimenti gli islamici potrebbero dirci che l’islamismo ha forgiato la loro cultura e identità, per non dire degli ebrei con l’ebraismo che esiste da ben prima del cattolicesimo e dell’islam, e così continueremmo in eterno a rotolarci nel sangue.
I simboli religiosi possono starsene tranquilli e beati nelle case, nei luoghi di culto, nei cuori, ma volerli esibire, e ancor più il volerne imporre la presenza a tutti nei luoghi pubblici, è solo una pretesa da malati. O se preferisce da fanatici. O se preferisce da prepotenti. Il che, a volere esere precisi, mal si dovrebbe adattare a quanto i cattolici predicano ufficialmente. Senza contare che in Italia i cattolici hanno piazzato ovunque, in fondo al mare, in cima ai monti e alle colline, ai crocicchi di una marea di strade e in infiniti angoli di piazze e porticati, un numenro incalcolabile di crocifissi, Madonne e santi vari. Pensi se volessero fare altrettanto gli ebrei, dal momento che ora va di moda parlare per l’intera Europa e per l’Italia di radici non più solo cristiane, ma giudaico-cristiane. E pensi se lo volessero fare anche i musulmani, visto che la Costituzione ci rende tutti eguali. O la Costituzione vale solo quando ci fa comodo?
Un saluto.
pino
P.S. Fino a pochi decenni fa era scandaloso perfino non tenere esposto in casa almeno un crocifisso. Se lo ricorda? Col prete che veniva a ficcanasare con la scusa almeno della benedizione di Pasqua. Non se lo ricorda? Beh, almeno nelle case private le cose sono cambiate. Eppure non è morto nessuno. Non siamo ritornati trogloditi.
x Vox
Il ministro Alfano evidentemente ha del crocifisso la concezione che deriva dal vederlo esibito in mezzo alle tette di Simona Ventura, Mara Venier e altre miracolate della tv e della moda, dive del porno comprese.
Sono talmente abituati a vederlo come ammennicolo, contorno rassicurante per arrapati bisognosi di assoluzioni ex ante dei loro “peccati” carnali, o come gemello dei pennacchi dei carabinieri sui muri delle scuole ed uffici pubblici, da avere smarrito la cognizione di cosa sia. Ecco perché ne parlano a vanvera.
Concezione esibizionistiche peggiori delle bestemmie. Altro che religione! Manca solo che mettano in commercio crocifissi “griffati” Valentino, Versace, Missoni, ecc., o che li disegnino su mutande e preservativi, poi siamo al completo.
Tre pater, ave e gloria.
pino
x Sylvi
Fermo restando il fatto che la crocifissione NON avveniva affatto in quel modo, e che NON si trattava niente affatto di croci, sicuramente non come quelle che da Costantino in poi sono diventate di moda. La croce era già simbolo di Mitra, non a caso Costantino la visione “in hoc signo vinces” l’aveva già avuta in centro Europa (o in Britannia, ora non ricordo) prima di un’altra battaglia. A quell’epoca Costantino era infatti un devoto del dio Mitra….. Poi, dopo avere fatto bollire vivi prima un figlio e poi la propria consorte Fausta, donandone i palazzi e le terre alla Chiesa di Roma, che ha utilizzato il tutto per il complesso del Laterano (nome derivato da quello della famiglia di Fausta, così come il Vaticano prende il nome dall’essere il luogo dei vaticinii mitraici), dopo questi delitti Costantino è stato preso da qualche scrupolo. Tutto qui.
pino
Quanto può ai nostri giorni, la vita privata di un personaggio pubblico, influire nella sua missione politica/sociale, quanto questo può compromettere la sua reputazione e influire nei suoi comportamenti da rappresentante delle nostre leggi, dei nostri doveri e dei nostri diritti?
caro Pino,
ho avuto modo, in questo blog di spiegare quello che penso sia sugli insegnanti di religione che sulle scuole cattoliche.
Se la scuola pubblica funzionasse bene le scuole cattoliche sarebbero al lumicino, invece …
Ciò che non capisco è perchè, e in nome di quale libertà di cui tutti ci riempiamo la bocca, deve essere impedito a un cittadino di scegliere la scuola che vuole frequentare.
Lo Stato non deve dare soldi alle scuole private, deve fornire un servizio ugualitario a chi paga le tasse! Punto!
Per quel che riguarda il potere della Chiesa, io parlo di fatti, di trattati che vanno sempre rispettati oppure si scindono.
La mia opinione è che le leggi sono lo specchio della Nazione che le promulga e che quindi il marocchino o la filandese che vive in Italia le deve rispettare oppure cambiare, se ne ha la forza.
Mi pare succeda così in tutto il mondo!
Per quel che riguarda i luoghi di culto, ho visitato le moschee dove era concesso alle donne entrare, in Marocco solo le più grandi e famose, dalle altre sono rimasta fuori!
Sono semplici ed essenziali, come le sinagoghe, ma ho visto molte Chiese ortodosse dove non si scherza con gli arredi, le nostre sembrano spoglie.
Poi ogni luogo di culto ha la sua storia e le sue opere d’arte.
Io amo lo stile romanico; ritengo la Basilica di Aquileia e quella di Grado luoghi dove la spiritualità permea i muri spogli di pietra. Luoghi dove non è molto avvertito il potere temporale della Chiesa Romana.
Una Nazione che ha avuto Giotto,Michelangelo, Leonardo e Galilei, i primi nomi che mi vengono in testa, non può dire che ha solo dipinto crocifissi,;bisogna saper fare calcoli scientifici per costruire e progettare ciò che ci hanno lasciato.
Che poi, avessero dipinto solo quelli, penso a Mantegna, Masaccio, oltre a quelli gia nominati…. sarebbe più che sufficiente
per la cultura mondiale.
Questo nulla toglie alle meraviglie di altre religioni, per quel po’ che ho girato.
Ribadisco che per me il crocifisso è un falso problema.
Dire poi, come fa Vox, che spaventa i bambini mi pare incredibile, con quel po’ po’ di brutture di cui siamo circondati e soffocati.
Parlare di radici giudaico-cristiane o di mussulmani che devono avere i nostri stessi diritti è un discorso lungo che ci porterebbe lontano…
Può darsi che lo riprenderemo.
Buonanotte Sylvi
Il simbolo di Cristo è uno dei più antichi del mondo: si ritrova dalla Persia all’ Irlanda
Sacra o profana, la leggenda della croce
Presente nell’ Islam mistico, ora è anche ridotta a ornamento.
http://archiviostorico.corriere.it/2005/agosto/14/Sacra_profana_leggenda_della_croce_co_9_050814038.shtml
Anita
http://certestorie.blogspot.com/
Trailer del film di Anna Maria Selini girato a Gaza e intitolato Guerra all’informazione.
Shalom
Bah, per me il problema del crocefisso e´un falso problema, anzi falsissimo. Credo che per almeno il 40% degli Italiani il crocefisso nelle scuole ,negli ospedali ecc. sia una cosa buona se non necessaria, un buon 59% e´indifferente, rimane un 1% che non desidera vederlo. Se non desidera vederlo per motivi religiosi vuol dire che e´un integralista fanatico, o un ateo fanatico,oppure e´un vampiro.(Dracula), io mi ritrovo tra quel 59 %, mi piace molto l´aglio ,ne faccio scorpacciate, non scappo quando vedo il crocefisso, non bevo sangue.
A qusto punto si e´arrivati , solo perche´ ad una persona e´saltato il ticchio, che per i suoi bambini, (lo ha deciso lei,no i bambini)) la vista del crocefisso potesse nuocere.
Io come Ebreo, a scuola non ho avuto il piu´piccolo problema alla vista del crocefisso, anche perche´quella santa di mia madre ha avuto il buon senso di chiarirmene il significato.
Poi si tratta del vivere comune.Io ho molti amici cattolici che spesso, molto spesso, mi invitano a casa loro, dove vedo anche dei crocefissi,
forse per quello rifiuto gli inviti? Ma anche loro quando vengono a casa mia si devono confrontare con la mia menorah.
Anche loro non hanno mai avuto problemi.
Se Sylvi mi invitasse a casa sua, sarebbe un obbrobbio rinunciare a un interessante colloquio e sopratutto ai suoi manicaretti solo perche´a casa sua c´e´ l´immagine di Cristo in croce.
Se certa gente e´vulnerabile o si sente ferita alla vista della croce,
cambi Stato, se ne vada, di loro, uno Stato non ha di bisogno, sono quelli dei conflitti.Questo e´il mio parere.
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Mi permetto di rispondere al post Nr.29 di Uroburo. Alessandro lo fara´,se e´ il caso, lunedi prossimo.
Io non posso fare a meno di mettere in risalto la mia ignoranza, me ne vergogno terribilmente, cio´non puo´vietare di esternare il mio parere che e´un risultato di un ragionamento e di una logica , piu´
che di una cultura che non ho, quella l´avete solo voi, per fortuna.
Di Uroburo mi ha colpito la frase:-“Sono invece assai meno d’accordo quando sostiene che è il dolore che ci fa essere: e perché non la gioia? O l’amore? Si cresce per amore …….
–
Ma attraverso a cosa si e´arrivati a questa gioia a questo amore?
Di che tipo di gioia e di amore si tratta.
Non e´cosi, che si puo´provare vero amore e vera gioia solo attraverso il dolore e la sofferenza?
Puo´esistere il contrario? Cioe´ posso arrivare attraverso l´amore e la gioia a capire il dolore e la sofferenza degli altri?
Per me no,dunque si puo´crescere solo attraverso la sofferenza.
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Il problema e´,caro Uroburo,che finche´si e´propensi SOLO al contrasto, l´essere umano non trovera´mai pace.
Andare APERTI, incontro e verso il prossimo, se lo si fa´ad occhi bendati, niente potra´ impedire che che le capoccie si scontrino.
Un DOLORE reciproco.
Se e´solo uno APERTO e l´altro propenso al CONTRASTO, sara´poi solo uno a provare quel DOLORE.
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E´il caso della discussione tra me e Peter qualche giorno fa´, che nonostante il mio andargli incontro continuava a rispondere picche,
cieco e per solo spirito di contraddizione gratuita, concludeva la nostra diatriba con il consiglio (per CAPIRE) di rivolgermi ad uno dei miei figli. Non l´ho fatto, anche perche´non ne ho di bisogno.
Pero´non posso impedire ad uno dei miei figli di leggere nel blog.
Alessandro ha letto e molto delicatamente, senza RIVOLGERSI direttamente a Peter, ha scritto:-
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122 alessandro { 02.11.09 alle 16:10 }
Per tutti:
il mio post(119) precedente e´ venuto fuori leggendo certi post dell´ultima settimana……………e voleva sottolineare almeno due cose:
1——–oltre l´ideologia politica esiste una ideologia personale determinata soprattutto da un sentimento particolare teso a smorzare gli altri;
2—-oltre l´ideologia personale esiste “l´esperienza del dolore” che ,anche negli scambi piu´ rudi dei discorsi, sa trovare parole di apertura.
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Nessuno ha risposto a questo post, solo Peter che ,(avendone capito l´antifona) se ne e´risentito immediatamente, e risponde:-
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131 Peter { 02.11.09 alle 16:51 }
xAlessandro
caro A., forse potrebbe essere meno sibillino e dirci in parole chiare cosa vuole dire esattamente…
Comunque temo che il dolore non sia mai stato rimosso dalle nostre vite. Parlando in generale, ce n’e’ in abbondanza
un saluto
Peter
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Alessandro avendo capito l´ipocrisia di chi non vuole intendere , ha risposto cosi:–
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alessandro { 02.11.09 alle 17:07 }
Per Peter………….
Lascio stare le prime sue righe….
Di dolore ce n´e´ in abbondanza,,,,,,dice lei…….ed e´ cosi´ ma NON VIENE PERCEPITO…………..
il dolore viene vissuto solo in quanto notizia…………non come essenza.
Oppure viene vissuto come momento transitorio,,,,,,,ma non come vera realta´………..
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Alessandro scrive dunque:-“Lascio stare le prime sue righe………..”
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Una giusta risposta per chi non risponde e trasforma un pensiero chiaro, solo perche´gli conviene, in una pensiero. sibillino.
Una buona giornata a tutti. Rodolfo
PS.
Ricordo per quanto riguarda la tassa dell´8 x mille, che in Italia mi sembra obbligatoria, che si puo´anche decidere di non devolverlo ad una isituzione ecclesiastica.Ognuno dunque e´libero, ma DEVE.
In Germania la tassa per la confessione a cui si appartiene, viene detratta anche dalla busta paga, NON si paga se si dichiara di essere atei.
52 anni fa´Konrad Adenauer tenne un discorso al parlamento Americano.
Ieri dopo 52 anni e´toccato alla cancelliera Merkel.
Interrotta 17 volte da applausi, con quello conclusivo che e´durato attorno ai 10 minuti.
“Posso promettere che non dimendicheremo mai quello che gli Stati Uniti hanno fatto per noi”. Ha detto concludendo.
Sono d’accordo con Sylvi e Rodolfo sull’affermazione riguardante il crocifisso… Anche secondo me è un falso problema: non vedo frotte di persone “turbate” da questa vista.
Ed ha ragione Sylvi su un punto, a mio avviso: dovremmo essere colpiti (in negativo) da quello che si vede (e ascolta) in giro, ben peggiore dell’esposizione di un simbolo religioso.
Mi permetto di fare un esempio con domanda. Parecchi anni fa un simpatico signore denunciò lo Stato e la Zecca perché sulle monete da 50 lire c’era ritrattato un uomo nudo che lavorava con incudine e martello… Secondo lui, quella figura offendeva il senso del pudore, era volgare, pornografica… Siamo mai rimasti turbati o sconvolti (da piccoli o grandi) quando ci è capitata in mano una moneta da 50 lire? L’abbiamo rifiutata quando ce la davano come resto? Non credo…
Un saluto e buona giornata a tutti
caro Rodolfo,
la mia casa e i miei manicaretti sono sempre stati a disposizione di chi entra con animo amichevole.
Ho parecchi crocifissi di varie fogge , donatimi nelle varie ricorrenze dalla zia suora, poco invadente ma molto perseverante!
Li ho imboscati nei cassetti e li riesumo quando viene lei, che se ne accorge benissimo!!!
Appeso ne ho uno solo, bello, essenziale e ricordo carissimo!
Se a un cristiano, a un ebreo e a un ateo si toglie l’aggettivo” fanatico”, resta la disponibilità verso la differenza e l’accoglienza più calda.
Piccolo particolare: avrei difficoltà di accoglienza se qualcuno mi illustrasse la sua teoria sui “servizi” che le donne devono fornire ai loro maschi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
buona giornata Sylvi
x Sylvi, Pietro e Rodolfo
Ma se è un falso problema, perché fissarsi col tenerlo esposto dove c’è chi non gradisce? Risposta: perché non è vero che è un falso problema, anzi, è IL problema, cioè la garanzia di continuità del sopruso papalino.
Mi viene in mente chi usa far la coda davanti a sportelli o self service non solo per sé, ma anche per gruppi di amici, amiche, colleghi e colleghe che arrivano con comodo e poi pretendono di passare davanti agli altri . Una volta feci notare che dovevano far la fila anche loro, e la furbona che aveva fato la fila in attesa della allegra combriccola mi rispose “Ma è la stessa cosa!”, al che io serafico ribattei: “Bene, ma se è la stessa cosa vada lei indietro con loro, anziché volerli fare passare avanti a tutti”. Così venne risolto il problema.
I cattolici si mettano in fila anche loro, rispettando i diritti altrui anche se si trattasse dello 0,000001 per cento. E non facciano finta che la Costitusione sia da rispettare o calpestare a seconda se fa o non comodo allo Stato estero del Vaticano. I tempi di Pio IX sono finiti, nonostante Perdonanze e Mignottanze.
Buona giornata.
pino nicotri
Le ” pompe” di satana a cui rinunziare, o se queste” pompe” erano invece di Roma…
.. le migliori sono quelle di Satana… cchi rinunzia alle pompe di Satana… ( satana è cuggina di Faust… il primo trasgender…) sa quel cche perde e non capisce che i religiosi le “pompe” gliele faranno alla testa pensante e non alla sottostante…
Antico pensiero dei Saggi dell Inferno dei Poveri Diavoli.
Ma come è possibile usare come educazione e cultura formativa di base di una societa una storia falsa, scritta da ppiu mani nel tempo x mungere i semplici e tacitare la ragione e la logica della natura evoluzionistica del divenire umano… è come frizare il desiderio di vita naturale … aggratis x una griffata appagamento…
Il crocefisso è un logo x “firmare” il prodotto da vendere, come i jeans e i reggiseni… La specialita dei plagisti religiosi è lappropriazione indebita delle coscenze e del pensiero libero e critico di un essere umano, x sottometterlo, annebbiandogli la vista con incensi allucinoidi penetranti e invasivi, nel naso x arrivare alla mente indebolita x lenire la disperazione di vita… e mirra tagliata con polvere di ostie e spacciata agli urbi et orbi… in cambio di obuli..
Non hanno creato e costruito nulla, se non morte, sopraffazione e guerre barbare e genocide… In nome e logo dello stilista di turno… Ieri gli sciamani ppoi mose che parla con ddio, ppoi gesu e ppoi allah…eppoi il Ku Kluz Klan… scientology etc.. Tuti con racconti e storie di allucinati plagiatori di menti… Dei eletti da non si sa cchi…in realta mai esistiti… oggi come ieri fondamentalisti del nulla farcito con gniente… griffato: In hoc signo vinces… Ogni prodotto x essere messo in vendita ha bisogno di un Logo, una griffe… ggrazie A ddio!
Faust
Piccolo particolare: avrei difficoltà di accoglienza se qualcuno mi illustrasse la sua teoria sui “servizi” che le donne devono fornire ai loro maschi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
hhh000000, Sylvi, lei non sa´,come solo con queste sue parole mi ha
eccitato. Un saluto Rodolfo
xNicotri che scrive:-
“Ma se è un falso problema, perché fissarsi col tenerlo esposto dove c’è chi non gradisce?
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Ma cosi , caro Nicotri torniamo al punto di partenza.
Se c´e´qualcuno(un singolo) che espone il crocefisso e´perche´ ci crede, per una morale, o forse per anche convenienza, e sono la maggioranza. Non e´secondo me un sopruso Papalino. Nessuno viene imposto ad esporre un crocefisso.Ma non e´questo il problema.
Il problema e´capire, quali complessi ha chi non gradisce.
Un saluto Rodolfo
Il Cristianesimo questo sconosciuto.
Quando leggo la difesa a spada tratta di un Calderoli sul “sopruso” della Corte europea che mette in crisi le “tradizioni cristiane” volendo addirittura togliere il simbolo dei simboli dalle pareti delle scuole vengo assalito da forti crisi spirituali.
Che si debba ridurre la propria credenza ad un simbolo ostentato in tutti i modi possibili ma solo esterni come si fa appunto con i feticci e si fa propaganda su megafoni lumbard DOCQ su:respingimenti mortali,caccia al diverso di pelle,sesso,idee,nazionalità ,sulla superiorità dei superiori patani ETC ,mi si girano i ball.
Dove sono lo spirito innovativo del cristianesino,la buona novella ,del messaggio di amore,carità fraternità dell’umanità tanto propagandato e difeso a spada tratta (e che spada)?
Tutto si condensa sulla croce ed il resto?
A ben vedere resta il solito messaggio indottrinato quello si dalle radici:
L’ IPOCRISIA e fino a quando?
Che non abbia ragione C. G. Jung quando scrive che un Dio che ha bisogno di sacrificare il suo stesso figlio o se stesso per perdonare la umanità già è incoerente con l’AMORE ASSOLUTO CHE VUOLE RAPPRESENTARE.
Non si può e non si dovrebbe rappresentare un qualcosa di spirituale con cose materiali,ma stiamo parlando di cristianesimo ovvero il contenitore dove tutto si deve materializzare,i santi,le cerimonie,la stessa struttura per cui…..non azzardatevi a togliere i crocifissi!
L.
Rodolfooooooo!!!
Sei anni di caserma mi hanno insegnato a fare il pompiere degli spiriti…e non solo?, eccitati!!!
mandi Sylvi
xpost 38
non dubito che Alessandro abbia delicatezza d’animo, ma se la sua interpretazione e’ giusta quello si chiama parlare a nuora perche’ suocera intenda. Anzi neanche: e’ parlare in termini vaghi, e poi chi capisce e’ bravo. Per cui resto del parere, difficilmente non condivisibile per logica, che il buon Alessandro sia spesso sibillino.
Tuttavia gli scritti di Alessandro, sibillini o meno, restano intelligenti, profondi e garbati, tanto quanto i suoi sono piatti, superficiali e volgari. E contraddittori, ci mancherebbe.
Quanto all’ipocrisia, si guardi piuttosto allo specchio: per lei e’ turbare la ‘suscettibilita’ altrui quando due uomini (scusi se insisto, ma e’ questione di pura logica) si scambiano un gesto d’affetto in pubblico, quindi non si fa (altrimenti la suscettibilita’ offesa giustifica tutto, immagino, magari anche ritorsioni mafiose per strada…). Invece della suddetta suscettibilita’ lei se ne strasbatte se alcuni sono offesi dall’esibizione di simboli religiosi particolari in un luogo pubblico…
Mah…
senza saluto
Peter
x Rodolfo
Voler esporre a tutti i costi un simbolo religioso, perciò di parte per definizione, in spazi pubblici, cioè non di parte per definizione, è solo un sopruso. I complessi non li ha certo chi non sopporta i prepotenti, ma – al contrario – i prepotenti e chi li subisce senza fiatare. Solo dei bugiardi matricolati possono sostenere che i cattolici non possono esporre i loro simboli dove cavolo gli pare, dal Cristo degli abissi nel mare davanti a Genova alle migliaia di croci che deturpano cime di monti e colline e fanno bella mostra di sé in porticati, piazze, crocicchi, edicole di campagna e di periferia più l’esterno di tutte le chiese, campanili, conventi, santuari, convitti, ecc. Non basta? Beh, allora che ci sia un complesso è evidente. E’ il complesso della mancanza di rispetto per gli “altri”.
Ovviamente se i musulmani volessero esporre i loro simboli sul Muro del Pianto a Gerusalemme lei sarebbe tra i primi a dire che NON è un falso problema. Idem se i cattolici volessero tappezzarlo di croci. Oppure se gli ebrei volessero piazzare un bel po di menorah in piazza S. Pietro o sul cupolone o all’Altare della Patria o in piazza del Campidoglio oppure se i musulmani volessero esporre il corano a scuola o negli ospedali pubblici. Allora no che non sarebbe un falso problema….
Beh, caro Rodolfo, impariamo a rispettare almeno le scuole e gli altri luoghi pubblici non meno importanti del Muro del Pianto o di piazza S. Pietro o dell’Altare della Patria.
Buona giornata.
pino nicotri
Sylvi, scherzavo naturalmente.
Un po´di bisboccia in un blog non fa´male, credimi.