Un marinaio americano si rifiuta di andare con le prostitute e viene brutalizzato per due anni
In tempi in cui il servizio militare in Italia era obbligatorio, spesso i ragazzi in libera uscita, orfani temporanei dei propri affetti e delle proprie amicizie, si accompagnavano e costruivano rapporti sodali con altri ragazzi gay che conoscevano per strada, nei pressi delle caserme, in qualche cinema dove si rifugiavano a trascorrere il tempo. Ne venivano fuori storie che si trascinavano per il periodo nella naja, rimpiazzate dalle nuove leve. Era un modo che salvava tutti, da una parte e dall’altra, mentre qualcuno narrava di notti di fuoco nelle camerate o nei bagni dei casermoni.
Le cose cambiano, qui da noi come altrove e forse, non sempre cambiano in meglio. Negli ultimi tempi, ad esempio, pare che tra le divise americane ci sia un tarlo ad alto tasso di omofobia, nonostante in tanti chiedano una nuova politica, come la soppressione della regola “Don’t Ask, Don’t Tell” che, nata nell’era Clinton con buoni propositi è diventata un boomerang per i soldati omosessuali. La violenza in divisa si è fatta più scatenante e sopportata, se non coperta e giustificata, da chi dovrebbe reprimerla.
Tra gli ultimi casi, quello di Joseph Rocha, 19 anni, un marinaio in servizio nella US Navy, che istigato dai propri commilitoni si è rifiutato di andare con una prostituta ed esibire il trofeo della propria virilità. Per Joseph, dopo quel rifiuto, si sono spalancate le porte dell’inferno e gettato tra le fiamme dai propri compagni di marina.
Di stanza nel Golfo Persico, isola di Bahrain, Rocha e la divisione speciale della US Navy di cui faceva parte, si occupavano di badare ad una squadra di cani addestrati a fiutare droga ed esplosivi. Per due anni, Joseph è stato costretto a mangiare il loro cibo, a strisciare negli escrementi e a simulare sesso orale, oltre ad altre immaginabili violenze verbali e corporali. Il giovane marinaio, per non essere licenziato a causa della legge clintoniana, se ne stava zitto e sopportava ogni tipo di angheria e violenza. Poi, grazie ad una radio, vengono fuori documenti dove narrano quanto accaduto che cioè, dal 2004 al 2006 Rocha è stato terrorizzato da altri membri della propria divisione. Successivamente Joseph dichiara ai superiori la propria omosessualità e, naturalmente, viene allontanato dalla vita militare.
Pensate che qualcuno abbia pagato? Nessuno! Il sottufficiale, responsabile del reparto dove operava Rocha, responsabile in prima persona delle violenze contro il marinaio, è stato promosso di grado e amen. Caso chiuso e bocche cucite sia al Pentagono che tra i responsabili militari!
Io gli escrementi glieli avrei fatti mangiare,son stati fin troppo buoni i suoi commilitoni