Quanti errori, opportunismi e sporcizie nascoste sotto il tappeto dei nostri sei morti in Afganistan. Mentre il capo del governo e alcuni ministri svalutano il Risorgimento e attentano all’unità d’Italia. E la Fiat si rimette a piangere per avere i nostri soldi quando la faida tra Agnelli mostra egoismi e lucri privati colossali
Mi inchino anch’io di fronte alla morte dei nostri sei soldati in Afganistan, sperando che il tragico bilancio non aumenti. Mi inchino anche di fronte ai 20 civili uccisi anche loro nello stesso attentato, ma di cui nessuno o quasi parla, come se non ci riguardasse e non fossero stati uccisi solo perché casualmente vicini alla nostra pattuglia. Il cordoglio e il dolore non mi impediscono però di far rilevare alcune cose spiacevoli e sostenere di conseguenza che per esempio è un errore il rinvio della manifestazione per la libertà di stampa indetta dalla Federazione nazionale della stampa italiana, vale a dire dal sindacato di noi giornalisti.
Dopo avere spiegato perché il rinvio è un errore passerò a spiegare come in quanto a logica e decenza dei politici di governo lo Strapaese è ormai messo molto male.
La prima cosa da rilevare riguardo l’Afganistan è che i nostri militari muoiono a molte migliaia di chilometri da casa in una guerra persa in partenza. Non dico che tutti debbano avere studiato e conoscere la Storia, ma almeno i politici e gli alti comandi militari dovrebbero dare un’occhiata alle carte geografiche prima di imbarcarsi in imprese tanto altisonanti quanto sballate. Per “vincere” in Afganistan servono non meno di 2 o 3 milioni di soldati, seguiti però da qualche milione di occidentali che vi si trasferiscano per viverci. Ovvero: l’Afganistan o lo si colonizza con una tabula rasa, come sono state colonizzate le Americhe, o è meglio lasciarlo stare e darsi alla politica anche con quel Paese anziché condurvi avventure militari. La colonizzazione però è ormai un relitto della Storia, e in ogni caso l’Afganistan, che non è la val Padana aperta all’invasione longobarda o la Palestina chiusa in una morsa e abbandonata al suo destino dal mondo, in fatto di colonizzazione si è già a suo tempo rivelato un osso più duro dell’India, della Cina e del Vietnam. Che avevano di fronte non gli italiani dell’Italia berluscona, ma i francesi della Francia, gli inglesi dell’impero di Sua Maestà e infine i marine, così come gli afgani avevano di fronte non l’eserito di re Sciaboletta, ma gli inglesi prima e i sovietici dopo: tutti finiti nella polvere.La seconda cosa è che, come ha fatto rilevare senza mezzi termini Sergio Romano sul Corsera di mercoledì 16, il nostro Berluscao Meravigliao s’è impelagato nell’avventura afgana, come si era impelagato anche in quella irachena, solo per accattivarsi le simpatie di Bush e rilucere così di riflesso anche della luce della Casa Bianca. E’ intollerabile crepare e veder crepare per gli interessi personali e per l’egolatria di un primo ministro che, pur sorvolando su tutto il resto, criminalizza chiunque non si pieghi davanti a lui, arrivando a dare dei farabutti e dei delinquenti a buona parte dei giornalisti e degradando ulteriormente la nostra professione con il varo dell’ultrafeltrismo. Farabutti e delinquenti sono comunque epiteti che ci onorano detti da uno come Berluscao Meravigliao, il megaimprenditore mediatico che, inseguito da anni dalla giustizia, vi si sottrae facendosi confezionare anche leggi su misura da una parlamento che ha contribuito massicciamente a ridurre come è (mal)ridotto.
La terza cosa è che proprio con i taliban che uccidono anche i nostri militari sta trattando il signor Kharzai. Se lui tratta pur di restare in sella o “unire il Paese”, non c’è motivo perché i nostri continuino a rischiare la pelle e a volta anche a lasciarcela.
La quarta cosa è che anche Kharzai vince con i brogli elettorali, esattamente come noi diciamo che ha fatto in Iran Ahmadinejad. Morire per un tizio che è anche truffatore elettorale?
La quinta cosa è che se noi reagiamo come stiamo reagendo, giustamente, per la morte di sei italiani, temo che gli afgani abbiano motivo di incazzarsi ancora di più per i qusi 900 civili ammazzati per errore dalle bombe della Nato, della quale facciamo parte e con la quale siamo schierati militarmente in Afganistan. O forse siamo anche noi convinti che i nostri morti siano da piangere come eroi e quelli altrui come spazzatura?
Tutto ciò rende evidente che il ruolo della stampa, che purtroppo sulle tragedie politico-militari all’estero è prevalentemente disinformata o a senso unico, è ancor più prezioso ed essenziale, anche per evitare derive pericolose per la nostra democrazia, già messa in grave pericolo dalla svendita della laicità e della scuola pubblica della Repubblica italiana. E poiché il tramite d’unione di tutte queste magagne e di tutti questi pericoli è l’attuale signor primo ministro, c’è un motivo in più per manifestare come previsto sabato 21 anziché dare tregua e respiro a chi criminalizza la libera stampa e attenta agli interessi collettivi per salvaguardare i propri.
Chiaramente non è compito di un sindacato dare spallate a un governo, ma questa tregua concessa unilateralmente dalla Fnsi rischia di trasformare i nostri caduti in Afganistan in una insperata e cinica zattera di salvataggio per l’attuale inquilino di palazzo Chigi nonché padrone di palazzo Grazioli e annesso anfitrione di belle di giorno e di notte.
Poi però ci sono da aggiungere un paio di altre cose.
La prima è che abbiamo poco da lamentarci noi italiani del terrorismo altrui. Il terrorismo in epoca moderna lo abbiamo infatti teorizzato proprio noi, con il famoso ma ormai un po’ dimenticato convegno del maggio 1965 a Roma all’hotel Parco dei Principi sul tema “la guerra rivoluzionaria moderna”. Convegno durato più giorni, mi pare tre, realizzato anche con soldi della Fiat, della Montedison e dei nostri servizi segreti militari, al’epoca chiamati Sifar. Gli atti del convegno furono pubblicati da Volpe Editore, sede in via Michele Mercati a Roma, appartamento poi acquistato, assieme alla casa editrice e ai suoi archivi (fatti sparire, I presume) dall’industriale Ciarrapico, fasciatore dichiarato e amico di Andreotti.
Tra i relatori del convegno c’erano il giornalista Pino Rauti, uscito dal Movimento sociale italiano, cioè dall’Msi dal quale provengono anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa e Gianfranco Fini, e il giornalista Guido Giannettini, collaboratore dei servizi segreti militari con il nome di copertura “agente Zeta” e finito nell’inchiesta sulla strage del 12 dicembre 1969 in quanto cerniera tra i terroristi veneti che mettevano le bombe e i servizi segreti militari che li utilizzavano. Guarda caso, Giannettini una volta scarcerato è stato assunto proprio da Ciarrapico per i suoi giornali laziali.
Il succo del convegno era semplice e chiaro: poiché oggi le guerre classiche sono diventate impossibili a causa delle bombe atomiche ed H, bisogna ricorrere al terrorismo contro i civili in modo da condizionare e spingere le masse in altro modo: pur sempre con le bombe, ma piazzate intelligentemente in numero limitato da ignoti anziché essere sparate a migliaia o a milioni da eserciti regolari e in divisa. La via era stata indicata dai terroristi algerini del Fronte di Liberazione Nazionale nella guerra di liberazione dal colonialismo della Francia, con bombe piazzate in luoghi affollati da civili francesi. E prima ancora era stata tracciata dai terroristi sionisti, come le bande Stern, Irgun e Haganà, che in Palestina avevano fatto saltare a Gerusalemme l’hotel King David, sede del comando inglese e di molti uffici, mietendo 92 vittime anche tra i civili, e l’hotel Semiramis, massacrando una ventina di palestinesi.
Gli atti furono pubblicati da Volpe editore e la teoria venne messa in pratica dai terroristi fascisti, variamente legati a Ordine Nuovo e ad altri gruppi di estrema destra oltre che a gruppi di ufficiali militari golpisti, soprattutto nel 1969: dopo il crescendo delle bombe estive sui treni e in altri luoghi, si arriva alla bombe del 12 dicembre a Roma e a Milano, dove ci scappa una grande strage.
Certo, quella strategia del terrore era diretta contro il “pericolo rosso”, tant’è che veniva alimentata in segreto dallo Stato al punto che la strage di Milano è passata alla storia come la “strage di Stato”. Ma il mondo gira e anche gli arabi, i musulmani e gli afgani sanno leggere. Come i talebani sono cresciuti con i soldi e le armi Usa per essere usati contro l‘Unione sovietica, ma finendo col ribellarsi proprio contro gli americani e oggi ne paghgiamo le spese, così la strategia che noi italiani abbiamo teorizzato nel ’65 e messo in pratica nel ’69 contro “il pericolo rosso” è stata adottata dai palestinesi prima e ora anche dai talebani, che nel frattempo hanno aggiornato la strategia del terrore contro i civili con la nuova orrenda arma dei kamikaze.
E’ illusorio oltre che demenziale pretendere che i nostri nemici combattano secondo le regole stabilite da noi. Ed è anche disonesto. Non abbiamo infatti combattuto gli indigeni d’America, i neri d’Africa, gli aborigeni australiani, i contadini indiani, quelli cinesi e indocinesi con le lance, gli archi e le frecce, ma con armi da fuoco enormemente più potenti. E s’è salvato solo chi ha imparato a usarcele contro, colpo su colpo. Gli Stati Uniti non hanno combattuto i giapponesi con le armi usate anche dai giapponesi, ma gli hanno sganciato sulla testa, dei civili, due bombe atomiche. Noi italiani non abbiamo combattuto gli etiopi, i somali e i libici con le loro frecce e zagaglie, ma con la nuova arma chiamata aviazione. I tedeschi non hanno combattuto gli inglesi solo con fucili, cannoni e aerei come gli inglesi combattevano i tedeschi, ma anche con i missili inventati a bella posta per essere usati contro le città.
Conclusione: la cosa migliore è lasciare l’Afganistan agli afgani e trovare con loro un equo modus vivendi. Se non sono gli afgani e le afgane a ribellarsi ai talebani, non saremo certo noi a liberarli e a liberarle (dal burqa, per esempio, ammesso che se ne vogliano davvero liberare). E i soldi bruciati nelle avventure militari è meglio investirli nella nostra scuola e ricerca scientifica. Il modo migliore per tener testa al “nemico” è infatti avere una società avanzata e ben sviluppata, sempre più moderna e sempre un po’ davanti agli altri.
Passiamo ora alla seconda parte del discorso.
Solo nello Strapaese può accadere, come è accaduto e continua ad accadere, che il capo del governo consigli pubblicamente la lettura di un libro che stravolge la storia del Risorgimento italiano in modo antinazionale, che il ministro delle Riforme urli e minacci in pubblico la secessione di un terzo del territorio nazionale e che un ministro dell’Interno gli faccia pubblicamente eco reggendogli il bordone. Berlusconi ha proprio consigliato una tale lettura, pur di farsi perdonare dal Vaticano l’imperdonabile, che comunque non è affare che riguardi lo Stato estero vaticano. Con l’aggravante di avere fatto e continuare a fare spallucce, il Berluscao Meravigliao, quando il capo dello Stato chiede rassicurazioni e chiarezza per le celebrazioni del 150enario dell’unità d’Italia.
Umberto Bossi benché ministro per le Riforme ha proprio giurato che “la Padania sarà libera con le buone o con le meno buone”, cioè con le cattive, magari con le famose migliaia di fucili acquartierati in “Padania” di cui straparlava anni fa.
E se non ho letto male i giornali, Roberto Maroni benché ministro dell’Interno, cioè del ministero che i tipi come Bossi dovrebbe mettere in condizione di non nuocere, ha anche lui avvalorato le promesse/minaccia del senatùr.
Poiché tutti questi signori hanno giurato fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione nella mani del presidente della Repubblica si direbbe che siano incappati in qualcosa che se non somiglia all’alto tradimento ha comunque un aspetto non onesto e non ammissibile.
Bene ha fatto Gianfranco Fini a mettere Vittorio Feltri con le spalle al muro querelandolo. Però è da Strapaese che l’avvocato incaricato da Fini per sporgere denuncia sia lo stesso avvocato Giulia Bongiorno che siede in parlamento come presidente della commissione Giustizia. Ma dove siamo arrivati? Non approvavamo i doppi servizi dell’avvocato Taormina, non approviamo neppure quelli di Bongiorno.
E’ ormai drammaticamente chiaro che s’è persa la tramontana, oltre alla decenza non solo morta, ma ormai anche putrefatta nell’indecenza della recente puntata di Porta a porta dopo le indecenze varie che s’erano date appuntamento alla Perdonanza-Mignottanza per un italianissimo e vaticinassimo “Chi ha avuto ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scurdammoce ‘o passato”.
La Perdonanza-Mignottanza servita a tavola di Berlusconi e del segretario di Stato del Vaticano Tarcisio Bertone è saltata a causa del farla fuori dal vaso di Feltri, ma a metterla comunque in scena sia pure in sedicesimo nell’Abruzzo dei terremotati è accorso il vescovo de L’Aquila, Giuseppe Molinari, che senza arrossire dalla vergogna ha accolto a braccia aperte il Chiavaliere d’Italia con queste parole: “Carissimo presidente, il Vangelo condanna coloro che chiacchierano e non fanno i fatti. Invece loda chi alle chiacchiere sostituisce cose concrete”.
Siamo anche al festival dell’insensatezza, ovviamente spacciata per etica, morale, ecc., con la svendita al solito Vaticano dei nostri diritti del “testamento biologico”: la legge che si vuole anche peggiorare NON consente infatti NESSUN diritto! Regala alla Chiesa il decidere al posto nostro che cavolo fare quando l’accanimento terapeutico diventa un fatto di puro sadismo. Se i papi vogliono soffrire come Cristo in croce sono liberi di farlo, come la Binetti col suo malsano cilicio. Però si diventa disonesti, cialtroni, invadenti e prepotenti, oltre che bari, quando il lusso dello “staccare la spina” viene concesso a un papa come Wojtyla e negato a tutti noi, cittadini della Repubblica italiana.
Abbiamo un governo da Strapaese, un governo inconcepibile in qualunque altro Stato occidentale, abbiamo cioè un governo da Strapaese e non da Paese civile. Un governo che ha tradito e continua a tradire l’Italia trasformandola nella sagrestia d’Europa, ruolo che avevano prima l’Italia fascista e la Spagna fascista, poi però solo la Spagna franchista.
Solo nello Strapaese può accadere che il ministro degli Esteri, al secolo Franco Frattini, si sbracci a dire che gli scandali che assediano Berlusconi sono “manovre di grandi potenze”, ma senza saperne fare i nomi. Ma allora perché non si dimette un ministro degli Esteri che vbede le grandi manovre estere contro il nostro primo ministro ma non sa fare i nomi degli Stati manovrieri? Dilettanti allo sbaraglio anche al vertice della Farnesina?
Solo nello Strapaese può accadere che il signor Berluscao Meravigliao con annessa corte di servi strapagati prenda per il sedere per anni e anni gli italiani con la favola della mancanza di influenza poltica delle televisioni sulla pubblica opinione e poi impunemente dimostrare che è vero invece l’esatto contrario blindando la puntata di Porta a Porta con l’abolizione della concorrenza sugli altri canali e sulle altre tv. Fermo restando il fatto che la presa per il sedere era già stata ammessa qualchew settimana prima dallo stesso Berluscao Meravigliao in Libia, dove in un’un intervista televisiva ha spiegato proprio l’importanza fondamentale della televisione nell’influire politicamente sulla pubblica opinione.
E solo nello Strapaese può accadere che una industria come la Fiat, dopo avere declamato la sua conquista dell’America con la Crysler e avere tentato anche la conquista della Germania con il boccone mancato della Opel, si metta per l’ennesima volta a piangere per chiedere ancora ricche regalie di soldi dello Stato. Cioè di noi contribuenti, che però non siamo diventati suoi azionisti nonostante che dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi abbiamo regalato alla Fiat una cifra pari a quasi metà dell’intero debito pubblico italiano!
Vergogna nella vergogna, solo nello Strapaese può accadere che si parli di regalare palate di quattrini alla Fiat proprio mentre la faida giudiziaria scoppiata nella famiglia Agnelli tra madre Marella e figlia Margherita mette a nudo, oltre a probabili gigantesche evasioni fiscali del patriarca Gianni Agnelli, anche una lotta tra egoismi personali di livello piuttosto miserabile e assegni vitalizi da oltre 700 mila euro al mese versati dalla figlia alla madre per non ho capito bene quale compensazione. Oltre 700 mila euro al mese! Mentre Marchionne, fino a ieri Napoleone su ruote negli Usa e quasi anche in Germania, si rimette a pietire nostri quattrini.
Ditemi voi se questo è un Paese serio.
Caro Pino,
anch’io non vedo una buona via d’uscita dall’Afghanistan.
Pur essendo allora digiuna della Nazione, mi e’ solo bastato un giretto sulle mappe per realizzare le difficolta’ del terreno.
Ricordo benissimo gli sforzi immani di Aḥmad Shah Masud, il “Leone del Panjshir” contro l’invasione sovietica ed i suoi appelli agli europei e agli US, andati inauditi.
Forse era l’unico che avrebbe potuto stanare Osama bin Laden, ma non da solo.
Masud fu assassinato in un attentato il 9 settembre 2001, forse dai talebani per impedire un’alleanza con gli USA.
Mah……..
Mi unisco al vostro cordoglio per la perdita dei 6 militari Italiani.
Buona notte,
Anita
xUroburo e Nicotri
Non lo voglio ricopiare qui come fanno alcuni, ma nell´argomento precedente l´ultimo post e´dedicato a voi, vi sono alcuni chiarimenti e ci tengo che lo leggiate. Rodolfo
errore , il post e´il Nr. 146.
Esco tutti i giorni, faccio da scorta a materiali e persone.
Purtroppo la mia famiglia guarda i telegiornali ma sono tranquilli quando mi sentono tranquillo.
Per fortuna ci sono internet e il telefono.
Caporalmaggiore Giandomenico Pistonami, ucciso nell’attentato di ieri a Kabul,
l’Espresso 14 luglio
Salta l’incontro Berlusconi-Regioni
Nella sede della Conferenza delle Regioni, all’entrata, c’è una lavagna che segnala le riunioni all’ordine del giorno.
Oggi, dopo la notizia della cancellazione del vertice con il premier Silvio Berlusconi, la tensione è palpabile.
E sulla lavagna compare questo messaggio: «Incontro Berlusconi-Regioni salta di nuovo.
Ma se l’incontro lo organizziamo a Palazzo Grazioli ci viene? Regioni, attrezziamoci in modo più allettante».
Firmato: «Patrizia».
Cara Anita,
voi non state perdendo nessuna liberta’,…nessuno viene nelle vs tv a dire che i gli avversari politici o giornalisti, che non sono delle vs opinioni,sono dei farabutti e che,….per avere un posto di lavoro una bella ragazza deve andare a letto con il politico influente.
Voi state perdendo solo dei privilegi che pensate che la storia vi ha dato. Cioe’,…un” benessere diffuso e un vivere da spreconi”.
Vi incominciate ad accorgere che oltre all’80% di persone ricche soddisfatte della vs sanita’ ci sono un buon venti per cento che non si puo’ permettere lo stesso lusso,…e non vi va bene,…non si possono aumentare le tasse….
In parole povere non avete quello spirito di ADATTAMENTO CHE
E’ INDISPENSABILE PER SUPERARE UNA CRISI FINANZIARIA.
Questo non c’entra niente con la liberta’ personale o nazionale,…
e’ solo questione di affrontare certi sacrifici,che voi vi rifiutate di fare.
Anche CC cerca di dirti la stessa cosa,…piu’ o meno.
Un caro saluto,Ber
Riporto qui il post di cui parla Rodolfo nel commento n. 2 e che desidera sia letto soprattutto da me e da Uroburo.
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146 Rodolfo { 17.09.09 alle 22:31 }
Caro Uroburo,
prendo spunto dagli ultimi avvenimenti ,per allacciarmi ancora una volta alla problematica della doppia morale dell´ONU e di Goldstone. L `ONU dovrebbe usare lo stesso metro di misura che usa con gli Stati Uniti d´America. Questo e´il mio parere.
Se ben si ricorda, due settimane fa´aerei Americani hanno bombardato delle cisterne nel nord Afganistan. Un ufficiale tedesco aveva consigliato la forza aerea americana di attaccare e bombardare le cisterne nel bel mezzo della notte e in un luogo con intensa popolazione. L ´attacco ebbe , come sappiamo, successo, le due cisterne furono colpite e andarono in fiamme.
Poco pero´si e´ parlato delle circa 70 vittime di questo attacco e
dei sopravissuti ricoverati in ospedale con ferite molto gravi.
Fino ad oggi non e´chiaro se la maggior parte di quei morti sono guerrieri telebani come afferma la NATO o innocenti civili che volevano portare un po´di benzina a casa.
In ogni caso, per me, sia la Germania che l´America sono responsabili per quel brutale attacco.
Anche l´Italia, l´Inghilterra, la Francia,la Spagna, l´Olanda,il Belgio e la Norvegia si portano sulle spalle le responsabilita´di quel massacro. Se la comunita´ internazionale, non viola la legge generale della morale vigente che non vuole discriminazioni o differenze, e´vincolata ed ha il dovere di nominare anche una commissione per chiarire quel vile attacco.
Questo e´il problema che io vorrei far capire, non se Israele ha,o non ha colpa per i fatti di Gaza.
Se gli Stati Uniti e la Germania si rifiutano di collaborare l´ONU dovrebbe prendere in considerazione di portare il caso presso la corte internazionale a Den Haag. Durante il processo potrebbe essere necessario di accusare di crimine contro l´umanita´ il presidente Americano Obama,la cancelliera Merkel e i capi di stato di tutti i paesi che ho accennato poco fa, perche´in quell´attacco non si e´stati abbastanza attenti a distinguere tra combattenti e civili. A proposito, chissa´come avrebbero potuto fare i soldati Israeliani a distinguere ,quando gli Hamas, dei civili se ne sono fatti persino scudo. Ma questo e´un´altro problema, non divaghiamo. Obama , certamente sarebbe in questo caso l´imputato principale, perche´pensa che la guerra in Afganistan sia necessaria e perche´persino la rinforza.
Lui e´il principale responsabile per i civili innocenti morti in quell´attacco irresponsabile.
Dimmi, caro Uroburo, non e´assurdo quello che scrivo?
Certamente e´assurdo. Nessuna persona ragionevole in questo mondo crederebbe mai che gli Stati Uniti , la Russia o la Cina si piegherebbero alle leggi puritane internazionali.
Gli Stati Uniti hanno ucciso migliaia di civili in Irak e nei mesi passati, come lei benissimo sapra´,incoraggiato il Pakistan ad attaccare militarmente il distretto di Swat. Ma di fatti gli stati Uniti non devono rendere conto a nessuno, perche´tutti capiscono che questo e´il prezzo che si deve pagare per questa terribile guerra contro il terrore. Cosa ha fatto la Russia in Cecenia, quanti crimini di guerra…….e la Cina che toglie i diritti fondamentali di un popolo ed occupa il Tibet? Queste nazioni non pagano per i loro atti, per le loro azioni.
Esiste dunque l`ONU solo per Israele? Questo e´il problema.
Ma, caro Uroburo, non solo le superpotenze sono immuni. Anche per esempio l´Arabia Saudita pratica molto apertamente
una dichiarata politica di discriminazione contro le donne.
Sri Lanka stronca senza pieta´ il movimento nazionale deiTamili.
La Turchia opprime brutalmente la minorita´Curda.
E l´ONU si comporta come le tre scimmiette.
Solo quando si tratta di Israele, la giustizia internazionale scopre di avere dei denti, solo da Israele ci si aspetta di mantenere alto lo standard della morale che non si esige a nessuna superpotenza e a nessun altro stato in medio oriente.
E per finire, gentile Uroburo ti diro´, che anch´io so´ che nel corso dell´offensiva militare nella striscia di Gaza ,Israele ha reagito con esagerata violenza militare e questo non si dovra´piu´ripetere. Fatti incresciosi devono essere valutati ed esaminati , i colpevoli condannati. Ma l´indagare, l´investigare spetta allo stato stesso d´Israele.
Il giudice Goldstone non puo´essere una istanza morale fin quando non avra´ esaminato anche le gesta degli Stati Uniti, Russia, Cina, Arabia Saudita, Sri Lanka e Turchia.
Una legge, e´una legge se vale per tutti.
Un saluto. Rodolfo
Ps. Per il caciucco buon divertimento,mi raccomando pero´,
mangiamo con moderazione, masticare bene,i denti li abbiamo esclusivamente per tritare bene, cosi l´intestino lavora meno.
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Grazie per le delucidazioni riguardo l´Etiopia, anche mio padre diceva le cose che lei ha scritto.
(Circa i lavori in patria invece di cazzeggiare in Etiopia e in Libia)
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xNicotri
Caro Nicotri, io penso che lei forse,ultimamente si occupa di parecchie cose insieme per cui non riesce a seguire il blog con la dovuta attenzione. Oppure sono io che nella mia ignoranza non riesco a farmi capire.
Il “coglione” non era diretto a Uroburo ma a AZ .
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Per quanto riguarda la sua domanda sull´amicizia.
Le faccio un piccolo riassuntino:
Nel post Nr.32 indirizzato ad Az tra l´altro scrivevo:-
“Lei e´rimasto alle “gambe larghe”, dimendichi.
Quante gliene ho dette a Nicotri, eppure ora, anche se non siamo ANCORA AMICI, ci sopportiamo I risentimenti io li lascio ai coglioni.
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Poco dopo AZ risponde con il post , ripostato da lei Nr.49 e scrive:-
“Sul “ci sopportiamo”, credo che chi sopporta sia solo Nicotri e spero vivamente che il “NON ANCORA AMICI duri per l’eterno.
–
Ecco…..caro Nicotri se io scrivo che i risentimenti li lascio ai coglioni, ad una risposta del genere non si puo´dir altro che
“coglione”.
Eppoi chi l´ha mai detto che dare del coglione a qualcuno sia un´offesa, io…..non lo mai saputo.
Quante volte con gli amici…..”ma dai coglione!”
Sicuro qualcuno lo ha detto anche a me, mai offeso.
Forse viviamo in due pianeti diversi.
Un saluto . Rodolfo
Questa mattina mi sono svgliato… incazzatissimo come un branco di belve super incazzate!La ragione è che siamo qui a sbrodolare le nostre giuste ragioni contro un governo(?) & C ,le sue riconosciute malefatte in TUTTO IL MONDO CHE SE LA RIDE ALLA GRANDE E GIUSTAMENTE DI QUESTA ITTAGLIA E DI QUESTI ITTAGLIANI in cui siamo TUTTI COMPRESI e noi con tutti i nostri RAPPRESENTANTI ben pagati e pasciuti che facciamo?
Ci rompiamo la testa colettivamente per formulare una regolamentazione del conflitto di interessi,ci prendiamo del coglione,del farabutto del comunista,assistiamo imbelli allo tutto questo a tempo pieno,quando ci va bene,organizziamo manifestazioni,circoli stampa internazionali ,dimissioni di segretari “mirate”e poi PLUFF tutti a casa “non se po fa perchè senno piagne er re le solite lacrime de cocodrilo”
Con tutto il rispetto per TUTTE LE VITTIME dell’ennesima tragedia per voler “esportare la democrazia”(non mi vedete ma sto ridendo!) in tutti gli angoli della terra!
Ma dove vogliamo andare?
L.
x Rodolfo
Caro Rodolfo,
non è che se lei va dal medico per curarsi un acciacco il medico le possa rispondere che no, o si curano tutti gli acciacchi di tutti oppure niente, ognuno può beatamente andare magari all’altro mondo senza che lui muova un dito.
Indagare sui crimini di Israele spetta certamente a Israele, ma NON solo a Israele, specie quando si tratta di crimini contro il diritto internazionale e di crimini contro l’umanità. Senza voler tener presente che Israele NON persegue quei crimini, non esitono infatti condanne significative contro militari o coloni colpevoli di gravi fatti di sangue, per il semplice motivo che sono suoi. E ci sono autori israeliani che scrivono si tratta di crimini causati dalle ben precise direttive che i vertici militari ricevono da quelli politici. Anche perché purtroppo in Israele troppo spesso i vertici militari sono ex vertici politici, cosa molto pericolosa per qualunque Paese del globo perché tende a far sparire la differenza tra controllore e controllato.
Anche in Israele, come in qualunque parte del mondo, esistono i furbi, i criminali, i mascalzoni e coloro che semplicemente sbagliano magari in buona fede. Ma se Israele insiste, come purtroppo insiste, a voler essere il solo giudice di se stesso e a cestinare le ormai quasi cento risoluzioni di accuse e condanne che lo riguardano, beh, allora il mondo e/o l’Onu avrebbero ragione a fregarsene di Israele. Non crede?
Prima dell’attuale condanna per Gaza ce ne sono state altre, per il Libano e per altro. Le devo ricordare che gli omicidi “mirati”, la demolizione di case e di coltivazioni palestinesi, gli espropri per far posto ai mascalzoni chiamati coloni, l’assedio di Gaza da ben prima che da Gaza iniziassero a partire ordigni volanti, e altro ancora, sono tutte cose condannate dal diritto internazionale e ANCHE da molte organizazioni israeliane, cioè di ebrei israeliani o se preferisce di israeliani ebrei e non di israeliani arabi o comunque solo di israeliani arabi. Tutte cose che può tranquillamente leggere sulla stampa israeliana, ma curiosamente non su quella del mondo cristiano, specie nell’Italia papalina, senza che si scatenino gl individui più immondi o comunque meno credibili, i “filosemiti” un tanto al chilo, la cui tifoseria a mio modesto avviso offende gli ebrei, la loro storia e la loro cultura. Una compagnia davvero pessima, della quale prima vi liberate e meglio è. Accusare di antisemitismo e di forni crematori pronti all’uso chiunque critichi Israele, o anche singoli ebrei non di Israele per eventuali iniziative sballate, è semplicemente disonesto, demenziale e alla lunga controproducente. Quanti simpatizzanti avete perso per strada a causa di tali ottusità? Non tutti hanno la mia pazienza, di solito la gente manda a farsi fottere per molto meno chi le spara contro accuse criminali.
Certo, anche gli Usa, come altri Stati, spesso calpestano le leggi internazionali e commettono soprusi vari, senza che l’Onu abbia la forza di sanzionarli come dovuto anche perché gli Usa hanno spesso ricattato l’Onu chiudendo il rubinetto dei soldi dovuti. Eppure gli Usa sono l’unico Stato condannato per terrorismo, come ha ricordato anche la trasmissione Report di Raitre. In ogni caso, se rubano od uccidono alcuni energumeni che riescono a sottrasi alle leggi siamo forse autorizzati tutti a rubare e uccidere pretendendo di non essere giudicati neppure noi? Berlusconi riesce a farsi confezionare in parlamento leggi su misura per lui, ma io, lei, Uroburo e altri no, non ci riusciamo. Se qualche energumeno non si ha la forza di sbatterlo in galera, è bene comunque che chiunque altro comette soperchierie venga messo in condizioni di non nuocere. Sì, certo, una tale asiemmetria non è giusta, ma ancor meno giusto e ancor più dannoso sarebbe non perseguire nessun colpevole e dare il “liberi tutti!”. Non trova.
Ci sono dementi e/o imbecilli convinti assertori dell’idea balzana che Israele e “gli ebrei” non possono accettare lezioni e giudizi da nessuno al mondo. Beh, caro Rodolfo, cosa direbbe se i musulmani dicessero la stessa stronzata e avessero la stessa pretesa? C’è già la Chiesa del papato e ci sono già le orde papaline che sostengono da sempre queste idiozie, e i risultati si sono visti: secoli bui, ricchi solo di sangue, lacrime e devastazioni. Vogliamo forse continuare così? Se gli ebrei praticanti sono convinti di essere il “popolo prediletto da Dio”, cosa che ovviamente crea qualche disagio e perplessità negli altri credenti in Dio monoteista,, non si può certo pretendere che lo Stato di Israele dica la setssa cosa di se stesso e ci accampi su la pretesa di immunità o privilegi di sorta.
Chiunque non accetti mai critiche finisce nel burrone, perché nella vita spesso si sbaglia strada e se non si dà retta a chi ci dice di sterzare si va a sbattere o ci si inabissa. Vedo con sbigottimento che da molto tempo Israele è su questa strada, strada che allontana molte simpatie.
Insistere a dire – ma come si fa a dirlo in buona fede?! – che chiunque critichi Israele lo fa perché la vuole “buttare a mare” con tutti i suoi abitanti (qualche milione dei quali arabi e palestinesi!) è una cosa da ubriachezza molesta. Non riesco a ceredere che persone intelligenti o comunque nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali possano dire simili puttanate. E poiché non tutti a questo mondo si lasciano intimidire e zittire, è ovvio che molti reagiscano con antipatia, e purtroppo anche con astio e magari odio. Chi semina vento raccoglie tempesta, detto valido in tutto il mondo, contrade israeliane o picchi himalayani compresi.
Per esempio, insistere nelle frottola – e che sia una frottola lo ha ribadito ieri la stessa AIEA – che l’Iran sta costruendo o vuole costrire le atomiche, per ginta per darle in testa agli israeliani, è solo pura follia, strategia della disinformazione a fini di guerra continua. Pensa forse lei che Israele possa andare avanti a bombardare tutte le centrali nucleari di tutti i Paesi arabi, ieri la Siria, l’altro ieri l’Iraq, domani si vuole a tutti i costi l’Iran, ecc., non appena cominciano a costruirle o a farle funzionare? Immagina dove conduce questo modo di fare di Israele? E lei pensa che sia onesto che Israele voglia tenersi le sue atomiche anziché aderire a un piano di disarmo di tutta la zona e se possibile di tutto il mondo? E pensa forse che la gente normale possa fidarsi di uno Stato che, come Israele, le atomiche se l’è costruite in silenzio, in sgereto, negando e NON aderendo a trattati internazionali? Chi mente o tace su una faccenda del genere non è credibile che menta o taccia su Gaza e su altro ancora?
Ho detto mille volte che Israele ha diritto ad esistere. Non perché la bibbia blalblablablà, tanto meno come assurda e ipocrita “Legge del ritorno” (!), ma semplicemente perché esiste. Ho anche sempre aggiunto che come è sbagliato pretendere che il Sud Africa sia dominato dai bianchi, l’Italia dai cattolici, la mitica Padania dai padani di dna, l’Alto Adige e il Trentino solo dai parlanti tedesco, gli usa solo dai “wasp”, ecc., così ritengo sbagliato che in Israele debbano comandare solo gli ebrei. Ma quali, poi? Quelli laici, quelli ortodossi, quelli atei, quelli semlicemente praticanti, gli ultraortodossi o quelli di Neturei Karta, che ritengono Israele non debba esistere e sono anche amici di Ahmadinejad? Ovviamente ritengo che altrettanto sbagliato sarebbe che vi comandassero gli arabi o i palestiensi. Io, come il sionista Judah Magnes, ritengo che uno Stato debba essere dei suoi cittadini, e che siano suoi cittadini quelli che vi pagano le tasse. Stop. Senza guardare “razza” (?), etnia, religione, colore delle scarpe o dei capelli, stato civile e inclinazioni sessuali, ecc. Come diceva Einstein, ebreo sionista come Magnes, io sono fermo a un’unica appartenenza razziale: vale a dire, alla razza umana. Tutto il resto mi fa orrore, perché è solo anticamera dell’odio.
Ho anche sempre detto che gli eccessi, i soprusi e i crimini di Israele io li metto sul conto non tanto di Israele quanto degli Usa, e della stessa Europa. Sono infatti gli Usa che hanno armato e dato briglia sciolta dal ’67 a Israele, dandole sempre e comunque ragione rendedno di fatto di Israele il suo gendarme in Medio Oriente, per puro e bieco interesse petrolifero e non perché interessi a qualcuno degli ebrei. Ed è l’Europa che, dopo avere trattato a pedate gli ebrei per secoli e avere consumato l’immane delitto della Shoà ne ha scaricato il peso sul mondo arabo e sui palestinesi, che c’entravano meno di niente. Ed è sempre l’Europa che brontola, condanna, blatera, moralisteggia, ma NON fa nulla di serio per costringere, con le buone e le cattive, israeliani e palestinesi a sedersi attorno al tavolo e a non alzarsi più prima di avere firmato una pace credibile, da imporre, con le buone o le cattive, anche ai Paesi arabi. Gli Usa son un energumeno che spesso calpesta impunemente le leggi e il diritoo internazionali, e che permette che anche il suo amichetto Israele faccia altrettanto proteggendolo sempre e comunque. Ma la bazza non può essere eterna. Le guerre senza soluzione costano troppo, dissanguano troppo , corrodono e corrompono troppo interi popoli, Stati, culture, identità e dna. Obama ha dato lo stop al demenziale piano delle “guerre stellari”, noto anche come “scudo spaziale”. E ha iniziato a dire che in Medio Oriente e con l’intero mondo musulmano bisogna arrivare a una pace vera. Insomma, è iniziato il suono della campana per molti, per dirla con Hemingway. Israele dovrebbe riflettere, anziché sbeffeggiare Obama. Il quale potrà forse fare anche la fine di Kennedy, ma la Storia non si ferma con gli Oswald. Anzi, come dimostra il vecchio attentato di Sarajevo, spesso ne viene accelerata.
Termino con un cenno su Hamas. Indifendibile, certo. Ma evidentemente lei, come molti, non sa quando, come e perché è nata Hamas, e i moltissimi che in Israele e fuori Israele lo sanno fanno finta di non saperlo. Ne scriverò.
Come anche lei sa, a luglio ho viaggiato per la Palestina. Guardi, ne sono rimasto talmente sconvolto che ho preferito aspettare prima di scriverne, cosa che per evitare di lasciarmi tascinare fino al torto non ho ancora fatto. Lo farò quanto prima. Dopo però avere pubblicato il diario di viaggio di almeno un altro mio compagno di avventura.
Caspita, è da un paio d’ore che sto smanettando per lei! Ora esco.
Un caro saluto e una carezza al pupo.
pino
@ Anita (150 argomento precedente)
“Chi avrebbe gli auspici per una cosa simile?
Non certo gli Stati Uniti, non l’Israele e non al tempo quando questo film e’ stato prodotto”.
– – – – – – – –
Dear Ma’am, La invito a fare questa considerazione: “gli Stati Uniti” (come generalizza Lei) non significa “tutti i cittadini e i gruppi di interesse che vivono negli Stati Uniti”.
Forse questo Suo modo di ragionare deriva da un’interpretazione letterale del vostro “E pluribus unum”, ma secondo me, escludere che “negli” Stati Uniti (così come in altri paesi) ci sia qualcuno che voglia tirare l’acqua al proprio mulino per finalità tutt’altro che nobili rappresenta un’imperdonabile leggerezza.
Per spiegarmi meglio con un esempio endogeno: l’Italia non aveva gli auspici per mettere bombe nelle piazze, qualche italiano sì.
Riporto, per comodità di discussione, il link di “Zeitgeist” (min. 44,20 per l’11 settembre, ma vale la pena visionarlo tutto per le considerazioni su religione ed economia)
C U
http://video.google.com/videoplay?docid=-4789187645983416294&hl=en#
Qui invece il link all'”Addendum”, molto interessante anche questo.
http://www.zeitgeistmovie.com/add_italian.htm
Mi pare che Nicotri abbai detto tutto. Aldo Moro diceva che la DC, come Israele e i suoi fanatici oggi, non si sarebbe fatta processare. S’è visto come è andata a finire, sia per la DC che per Moro. Non è il caso che la tragedia si ripeta anche per Israele a causa della sua tracotanza e altezzosa presunzione condivisa con entusiamo dai suoi fanatici malati di mente.
Se c’è chi preferisce berciare su altri blog, diffamatori, affari suoi. Io non ci sto.
Dany
xDany
Ho controllato e scopro che il post del 15 Sett. 21:11 con il mio nome nel blog di Goldkorn , e´ un falso.
–
Altri post senza il mio nome sono stati copiati dal blog di Arruotalibera.
-
Caro Nicotri,
Grazie per la carezza al pupo e altrettante per aver dedicato tanto tempo a rispondermi.
Nell´insieme , nei suoi tanti argomenti (e lei quando comincia sembra una valanga) sono perfettamente daccordo con lei.
Vorrei porre un problema che mi frulla nel cervello ma il tempo e tiranno , ed io odio scrivere sotto stress. Un saluto
x Ber,
Caro Ber,
l’80% non e’ assolutamente ricco, i ricchi sono non piu’ del 5% o meno.
La maggioranza sono la middle class che sta scomparendo.
“nessuno viene nelle vs tv a dire che i gli avversari politici o giornalisti, che non sono delle vs opinioni,sono dei farabutti….”
Qui ti sbagli ancora.
Viviamo in una era dove ci vogliono intoppare la bocca con minacce, parole volgari, sono in TV 24/7 a dirci che dobbiamo “servire” un amministrazione e stare zitti.
Le nostre opinioni sono calpestate, ignorate.
I privilegi si guadagnano col LAVORO, nessuno ce li da gratis, gli americani in generale sono lavoratori, la maggioranza mantengono le loro case, sono tuttofare.
Passano i loro weekends riparando, pitturando, tagliando l’erba, etc….
I miei vicini sono in buona % professionisti, lavorano nelle loro case e giardini e non hanno paura di sporcarsi le mani.
Appunto, se l’80% e’ soddisfatto con la nostra sanita’, si aggiusta quello che e’ rotto, ma non si getta quello che funziona.
Il 20% si divide in categorie, per incominciare, 18 milioni non la vogliono, il resto la usa e non paga niente.
Parlando di tasse, mio caro gli americani lavorano fino alla fine di giugno prima di incominciare a lavorare per se’ stessi.
Siamo tassati fino ai capelli, su ogni bolletta ci sono miriadi di tasse, piu’ alte del vero consumo, spesso il triplo del consumo attuale.
Paghiamo tasse alle citta’, tasse statali, federali, di consumo, su ogni articolo che si compra, varia in diversi Stati, ma il 7% e’ la media.
Vedete troppi film, ma Hollywood e’ fantasia….non realta’.
Ciao va’, non ci capiremo mai con tutte le buone intenzioni.
Anita
PS: x Ber
Ti faccio presente che Uroburo ci criticava e ridicolizzava perche’ lavoriamo troppo.
Anita
secondo PS x Ber
Ho scritto:
“Paghiamo tasse alle citta’, tasse statali, federali, di consumo, su ogni articolo che si compra, varia in diversi Stati, ma il 7% e’ la media.”
Per non frainterderci, il 7% e’ su ogni articolo che si compra al negozio.
Anita
x Rodolfo
Caro Rodolfo,
a te porgo i miei auguri di Buon Anno.
Auguri anche alla tua famiglia ed in particolare al piccolo Benjamin.
Anita
Mi unisco agli auguri di Anita.
C’è chi farnetica di “doppia morale dell’Onu”, ma oltre a ciò che ha ben spiegato il blogmaster vorrei fare un altro esempio. Se un vigile o un poliziotto della stradale ci pizzica in eccesso di velocità non possiamo cavarcela dicendo che o fanno la multa a tutti, visto che nessuno in Italia rispetta i limiti di velocità, oppure non la possono fare neppure a noi. Quanti omicidi restano impuniti? Che facciamo, diciamo allora che non si può processare nessun assassino? Certo la giustizia assoluta a questo mondo non esiste e non può esistere, i delitti impuniti di tutti i tipi sono una infinità. Ma quando si beccano dei colpevoli non si può far finta di niente o reclamare coprendosi con il farla franca di troppi.
Dany
Quanti morti ci sono stati dalla fondazione di Israele? Anzi, già a partire dall’anno prima, 1947, in vista della fondazione. Mi dicono, tra arabi e israeliani, palestinesi, drusi, cristiani, ebrei, musulmani, libanesi, egiziani, almeno 200.000 vittime. Più almeno un milione di feriti, storpiati, sfigurati, orfani, vedove, vedovi. Quante costruzioni e coltivazioni distrutte? Un numero incalcolabile, ma enorme. E poichè non è finita, a quanti morti arriveremo? A quanti milioni, magari con le atomiche che tutti dicono che Israele è pronta a usare e che tutti dicono che l’Iran non vede l’ora di poter avere?
Volevamo questo quando volevamo la creazione dello Stato di Israele? No. Davvero credi valesse la pena una tale marea di morti per creare uno Stato che un gran numero di ebrei snobba o aborrisce o considera alla stessa stregua degli altri, come del resto è giusto.
Dice bene Nicotri, Israele c’è e ha diritto ad esistere perché appunto già esiste. Anche i palestinesi esistono e hanno diritto ad esistere, con un loro Stato degno di questo nome. Il resto lasciamolo ai fanatici e ai guerrafondai. Prima arriviamo a un componimento generale in quella disgraziata zona e meglio è. Il tempo non lavora per Israele. Tra 25 anni e tra 50, cioè quando non ci sarà più nessuno che si ricorderà davvero se non per qualche lettura della Shoà, che i cristiani chiamano ipocritamente Olocausto, che faremo? Che motivazioni e scuse accamperemo per continuare a giustificare Israele e come farà, con quali argomenti, Israele a continuare a fregarsene dell’Onu e del mondo intero fidando solo nella sua forza militare?
Guarda caso, 50 anni, cioè due generazioni, sono il limite massimo per il tramonto dell’era del petrolio. Israele si troverà quindi di fronte allo sbiadimento della coscienza della Shoà nel mondo, e in Israele stessa, e al disinteresse per gli Usa e l’Europa per il Medio Oriente, e quindi per le sorti di Israele.
Ha ragione Nicotri: è meglio pensarci. Ed essere previdenti anzichè accecati dall’odio. Chi come accavigì o le Fallaci o le Nierenstein è prigioniero del proprio odio, giustificato o meno che sia, non pensa al futuro dei nostri figli e nipoti, prepara per loro altri lutti e rovine. Chi invece riesce a perdonare e a guardare avanti, facendo politica nell’interesse generale anzichè solo per il proprio, prepara un futuro migliore anche per i nostri figli e nipoti.
Abbiamo dei figli, no? E Rodolfo ne ha uno fresco fresco. Pensiamoci.
Shalom
Cara Anita,
è capitato qualche volta anche a me di arrivare all’insulto personale, ma veramente di rado e sempre in relazione a tesi del tutto inaccettabili per la loro gravità. E’ accaduto anche con lei ma si era trattato di un equivoco tanto che le ho fatto le mie scuse. Scuse che comunque lei non ha neppure esplicitamente accettato, com’è sua abitudine. Così come lei non ha mai fatto cenno quelle volte, neppure pochissime, nelle quali io l’avevo difesa da attacchi ingiustificatamente violenti.
Diverso è il mio atteggiamento quando si tratta di governi o di sistemi politici o sociali: in questi casi posso essere molto polemico. Tuttavia, ed è una cosa che lei non ha mai capito, il mio attacco ad un governo o ad un sistema sociale non ha nulla di personale ma riguarda solo ed esclusivamente un giudizio politico generale, Così se dico che gli Usaegetta sono un paese di criminali è avvio che non mi riferisco al cittadino usaegetta medio, e men che meno a lei personalmente, ma che mi sto riferendo ad un sistema politico-sociale.
E’ ovvio a tutti ma naturalmente non a lei che ha sempre fatto confusione tra i due termini, cosa che lei ripete perfino nel suo messaggio a me indirizzato, e come le ripete anche Alex nel suo messaggio n. 10. La cosa mi ha sempre stupito molto, anche perché è del tutto incomprensibile in una persona che è arrivata al diploma magistrale…..
Comunque le ripeto esplicitamente che giudico il sistema sociale del suo paese un sistema sociale criminale e criminogeno, ma che non ho nulla contro di lei personalmente, che invece giudico una persona civile.
Tutto ciò ribadito, vorrei ricordarle che i miei inviti a moderare i toni sono stati frequenti, quindi non si tratta per nulla di posizioni nuove.
Un saluto U.
Pakistan, attacco suicida provoca almeno 33 morti
venerdì 18 settembre 2009 15:45
Pakistan (Reuters) – Un attentato suicida con autobomba è costato la vita ad almeno 33 persone nella parte nordoccidentale del Pakistan, in un’esplosione che ha anche provocato il crollo di alcuni negozi della zona, dove le persone stavano acquistando provviste in vista di una festa religiosa.
Lo riferiscono la polizia e alcuni testimoni.
I militanti hanno lanciato attacchi-bomba in numerose circostanze da quando si è intensificata la guerra contro il governo pakistano, nel 2007, ma le controffensive messe in atto quest’anno hanno incrementato e alimentato la speranza e la fiducia che il governo possa avere il sopravvento.
La bomba è esplosa nella strada principale nei pressi della città di Kohat, 150 chilometri a sudovest di Islamabad, e ha provocato il crollo di alcuni negozi, come riferito sia dai poliziotti che da alcuni testimoni.
“Un ristorante e molti negozi sono crollati. Qui c’è il caos, è una devastazione enorme”, ha detto Ibn-e- Ali, un ex giudice residente nella zona.
x Uroburo
Caro Uroburo,
capisco benissimo.
Lei e’ eccessivo con i suoi commenti, questo e’ il mio parere.
Lo so’ che non si riferisce a me personalmente, ma noi abbiamo un passato, passato che abbiamo sigillato con una promessa di convivenza.
Si ricorda quando mi aveva messo in probation con la Giuri’ d’onore?
L’ho ringraziata quando mi ha difesa, forse non ha letto, ma e’ difficile ringraziare chi ha volte mi ha insultata gravemente e personalmente.
Ok, facciamo una altra “Truce” = agreement to halt sgradevoli commenti in eccesso.
Devo chiudere, e’ il mio giorno col chiropractor.
Lunedi’, Mercoledi’ e Venerdi’.
Saluti, Anita
L’avvocatura dello Stato ha presentato alla Corte Costituzionale un memoriale di ventuno pagine in cui viene chiarita la posizione difensiva che si intende tenere in udienza riguardo alla Questione di Legittimità Costituzionale sollevata sul Lodo Alfano.
La tesi su cui si basa la linea di difesa è semplice, e vecchia: Il Lodo alfano è non solo legittimo, ma doveroso, perchè un uomo di governo non può essere chiamato a rispondere davanti a un giudice mentre è in carica, in quanto…ha di meglio da fare, nel senso che ha un mandato per governare e se sta troppo tempo in tribunale si finisce per danneggiare “l’interesse generale all’esercizio efficiente delle funzioni pubbliche”. Inoltre, molto spesso succede che “la sola minaccia di un procedimento penale può costringere alle dimissioni prima che intervenga una sentenza ed anche quando i sospetti diffusi presso la pubblica opinione si sono dimostrati infondati”. Quindi, tanto vale lasciar governare chi deve farlo, senza che ne venga turbata “la serenità”.
Questa impostazione, come abbiamo detto, non è nuova. Vittorio Emanuele Orlando, grande giurista di epoca Giolittiana, liberale, poi fascista di comodo, autodefinitosi “fieramente mafioso” perchè per lui la mafia era la somma dei valori del popolo siciliano, ne era un grande fan. Le cariche monocratiche vanno dotate di immunità assoluta, diceva, perchè esse devono esercitare le loro funzioni in piena libertà: se arrestano il Presidente del Consiglio, non c’è più nessuno che governa.
Ecco, ma oggi questo non sta scritto da nessuna parte, cioè non sta scritto in Costituzione, che è il posto dove dovremmo cercare se volessimo prendere in considerazione una ipotesi del genere. Le immunità previste dalla Carta sono quelle per il Presidente della Repubblica (art.90), e per i parlamentari (art.86). Mai si accenna a delle garanzie per la Presidenza del Consiglio: il Capo del Governo e i Ministri godono delle immunità garantite ai parlamentari, nel caso siano anche deputati o senatori (sono quindi insindacabili, irresponsabili per gli atti di funzione e non sottoponibili a misure detentive senza l’assenso della Camera di appartenza). Che le cariche di vertice siano improcessabili per i reati comuni, non è scritto.
E quando il Costituente ha voluto scrivere, lo ha fatto; se non ha scritto, è inutile che stiamo ad inventarci che questo è un interesse “diffusamente tutelato” in Costituzione. Non si può ipotizzare una legge implicita dove c’è una frase esplicita, dice il mio prof: si indichi l’articolo della Costituzione, si indichi il punto scritto in cui questo interesse gode di ampia tutela, e inizieremo a discuterne.
E’ probabile che la Costituzione nulla comandi al riguardo perchè la nostra è una forma di governo parlamentare, e il capo del Governo, in caso di impedimento, è comunque e sempre sostituibile con qualcun altro che possa godere della fiducia del Parlamento. Non così per il Presidente della Repubblica, che è una carica di garanzia, non così per i Parlamentari, che hanno una durata predeterminata (la legislatura). Infatti, loro hanno delle immunità, perchè sono insostituibili: il Capo del Governo non lo è, e quindi la tesi di Orlando è, mi pare, inapplicabile.
Peraltro anche dove il Capo del Governo è davvero insostituibile, ovvero in America, quando qualcuno si è azzardato a dire che il Presidente non poteva essere giudicato (Nixon, 1982 1972), o che non poteva essere processato finchè doveva adempiere ai propri obblighi di stato (Clinton, 1997), la Corte Suprema si è messa a ridere, e ha chiarito che la separazione dei poteri non mette nessuno al di sopra delle leggi e che le attribuzioni di poteri costituzionali non devono diventare scuse per ottenere privilegi.
Mi sembra che qui, poi, si stia suggerendo alla Corte Costituzionale di ritirare fuori dal cassetto una sua antica giurisprudenza, che ha iniziato ad essere disapplicata piu o meno intorno al 93, quella del “bilanciamento degli interessi Costituzionali”: secondo questa giurisprudenza, il Costituente avrebbe dato indicazione affinchè fra l’interesse di chi chiama davanti a un giudice una carica politica per avere una sentenza, e l’interesse a far governare tranquillo un uomo di stato, prevarrebbe il secondo, sacrificando l’interesse della parte lesa: mi dispiace signora, non abbiamo tempo per i suoi diritti. Fortunatamente questo indirizzo, come abbiamo detto, è oramai abbandonato in favore di nuove e più corrette interpretazioni (sent. 58/2000, la cosiddetta”svolta”).
Riassumendo, da parte della Avvocatura si afferma che sarebbe ammissibile una deroga all’articolo 3 primo comma, quello che dice siamo tutti uguali davanti alla legge, sulla base di un interesse diffuso che non è scritto da nessuna parte; allo stesso modo viene sacrificato il diritto all’ azione in giudizio, a poter avere un regolare processo insomma (art.24), a favore di questo interesse fantasma. Ma la Corte da questo orecchio ci sente male: per lei l’articolo 3 è un “principio supremo dell’ordinamento”, e come tale non sono ammissibili deroghe: neanche con una riforma costituzionale si potrebbe introdurre una disciplina derogatoria.
Una legge del genere è talmente doverosa che non esiste in nessuna altra parte del mondo. Questa legge non è conforme a Costituzione, e questo memoriale è suicida. Se la Corte decidesse per la costituzionalità del Lodo, sarebbe una decisione molto politica.
Cara Anita,
che gli americani sono grandi lavoratori io lo sapevo,che il weeckend lavorano nel giardino,…pure.
Ma quello che io volevo mettere in chiaro,e forse non ci capiremo mai, e’ che con la crisi finanziaria internazionale,bisogna cambiare sistema di vita,….RISPARMIARE.
Va ripensato tutto il sistema,il periodo delle vacche grasse e’ finito per tutti,…le spese eccessive non sono piu’ ammesse.
Io non conosco l’assistenza sanitaria usa nelle sue varie forme,
ma quello che vorrei mettere in chiaro e’ che,…fra tutti i paesi
occidentali industrializzati voi siete l’unico che non l’ha obbligatoria,…e Obama fa bene a renderla obbligatoria.
Per il resto il sistema Usa per me va benissimo,te l’ho scritto in
varie occasioni.
Certo che non si puo’ criticare un paese se non lo si conosce a fondo,..ma tutti i paesi possono sempre migliorare ,nessuno e’ perfetto.
Un caro saluto,Ber
@ Pino
Ho postato un pezzo sulla paternità delle mine su cui sono saltati i militari italiani (prova a indovinare). Potresti sbloccarlo, plis?
Un caro saluto.
x Uroburo 108 precedente.
caro Uroburo,
non avrei risposto al suo 108 precedente se non avessi letto le sue “smancerie” con Rodolfo e i suoi goffi tentativi e le sue contorsioni per spiegare ad Anita che lei insulta ma non insulta… ingiuria ma non ingiuria… mahh che diamine!, sono gli altri che non capiscono una mazzuola!!!!
Dedicato a me – una donna di cattivo gusto come lei…di destra…fascista…-
chi l’ha scritto? Il suo inconscio malato?
O io sono un popolo, una nazione, non un individuo?
Ha proprio trovato “il suo compagno” che dice che coglione in Germania non è un insulto!!!
Quanto al Vate…e a Severgnini…
Vedo che ha grosse difficoltà a capire le sottigliezze ironiche, o un piccolo gioco trasportato sul blog!!!!
Se vuol piantar grane su Fiume e sulla sua italianità, la invito a indicarmi i libri dove ha letto le sue sciocchezze;
parli coi documenti o …taccia per sempre!!!
dobra vecer
Sylvi
x alex
Non lo trovo. Riprova. Se non passa ancora mandamelo al mio recapito privato. Tra un po’ vado a cena.
Ho letto anch’io sul Corsera che le mine più terribili sono italiane.
pino
@ Pino (28)
Ho riprovato, non è passato, non ho recapito privato, rinuncio un pò scornato!
su Fiume Sylvi ha fondamentalmente ragione. La vasta maggioranza della popolazione era italiana (ora non piu’, per ovvie ragioni). Le pretese dannunziane ed italiche nascevano da li’. All’epoca era un porto importante, forse anche oggi. Il torto di D’Annunzio nasceva dal non rispettare un trattato binazionale che vedeva Fiume come ‘citta’ libera’, una soluzione che pareva soddisfacente per ambo i contendenti dell’epoca (i primi anni Venti…).
Comunque, Uroburo non crede un granche’ nell’unita’ ed identita’ nazionale italica, ed e’ un punto di vista rispettabile, anche se io ed altri non lo condividiamo. Io non avrei certo seguito D’Annunzio a Fiume, ma avrei certo condiviso, molti anni dopo, un atto di guerra contro la Iugoslavia se questa avesse invaso Trieste. Questione di feeling
Peter
x Sylvi -#27-
Io posso rimanere sul forum a condizine che:
Commento lasciato per l’Anita, il 13 ottobre 2006 alle 22:58
“Per quanto mi riguarda lei può rimanere, anche perchè non ho mai detto a NESSUNO di andarsene. Basta solo che la smetta di triturarmi il genitale. U.”
Gentiluomo o no?
Pero’ mi guarda le spalle.
Mah…………………………….
Un abbraccio,
Anita
x Peter
La Croazia sta facendo grandi sforzi per rivitalizzare Fiume, ma è una città ancora bisognosa di infrastrutture e di tecnologia.
Il centro storico, molto bello e simile a Trieste,ma ha troppi palazzi ancora in rovina e lo sviluppo industriale è debole.
A distanze molto ravvicinate ci sono: Trieste, Capodistria e Fiume, tre porti che potrebbero servire benissimo l’Est, ma un nazionalismo ancora troppo marcato impedisce progetti di cooperazione indispensabili.
La Croazia spera nell’Europa ma fino ad oggi la Slovenia si è opposta alla sua entrata per un contenzioso marittimo sul golfo di Trieste.
Pare, è notizia fresca, che si stiano in qualche modo aprendo spiragli, ma la strada è ancora lunga e faticosa.
A Fiume, come in Istria c’è la comunita degli Italiani Istriani e Dalmati, molto depressa e tormentata durante il titoismo, ma ora, pur essendo molto ridotta, ha scuole, centri culturali, e anche l’Università.
Solo l’Europa potrebbe aprire molte sbarre, soprattutto psicologiche, in queste zone.
Da Trieste a Fiume ci sono circa 70km e i confini di tre Stati!
Comunque il passato deve servire come monito, meglio guardare al futuro…
Buonanotte Sylvi
-
Ho controllato e scopro che il post del 15 Sett. 21:11 con il mio nome nel blog di Goldkorn , e´ un falso.
Come è strano il mondo, può persino capitare che due persone totalmente incompatibili abbiano qualcosa in comune, dei falsari imbecilli usino i loro nomi in post apocrifi.
Peccato perché quanto scritto nel post a firma Rodolfo sul blog di Goldkorn, (x h v g – Non prendo certo ordini da un tipo come te e i tuoi consigli ficcateli su per il culo.”) sarebbe nella sostanza, se non nella forma, da me pienamente condivisibile.
Antonio – – - antonio.zaimbri@tiscali.it
Corr. , dei falsari imbecilli usino… = , che dei falsari imbecilli usino …
[b]Ma no, non e’ possibile, il nostro governo vuole emulare questo?[/b]
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Chavez minister vows more Venezuela radio closings
* Radio stations to be pulled after 34 closed in August
* Critics say hits free speech, government says democratic
* Anti-Chavez TV network in the spotlight over coup rumor
CARACAS, Sept 5 (Reuters) – Venezuela will pull the plug on 29 more radio stations, a top official in President Hugo Chavez’s government said on Saturday, just weeks after dozens of other outlets were closed in a media clampdown.
Infrastructure Minister Diosdado Cabello closed 34 radio stations in July, saying the government was “democratizing” media ownership. Critics say the move limits freedom of expression and has taken critical voices off the airwaves.
http://uk.reuters.com:80/article/idUKN0520744720090905
Il criticismo non e’ permasso, una voce unica, la sua.
Anita
Tre confini in 70 Km. Bbrrrr .. la sola parola confine mi da i brividi, io vorrei poter viaggiare fino ad Aldebaran senza incontrarne uno.
Antonio – – - antonio.zaimbri@tiscali.it
Cara Silvy,
devo ammettere che in effetti io la trovo una donna di cattivo giusto, che non mi sembra un insulto ma un giudizio, Che la reputi di destra e parafascista (fascista solo in certi suoi momenti di violento umore antisindacale) è un giudizio politico. Aggiungo che ho dei grossi, grossissimi dubbi sulle sue capacità logiche e quindi, per questo, la ritengo un’oca giuliva o, altre volte, una gallina padovana. Mi pare che sia chiaro anche dal nostro recente scambio di messaggi:: io e lei abbiamo un sense of humour del tutto differente. Prendiamone atto.
Il suo invito a tacere “per sempre” mi sembra un preciso riferimento alla sua concezione della democrazia. Credo proprio che non l’accoglierò. Io non cito libri, dico quel che penso e lo dico in proprio. Esprimo il mio parere e se anche fossi l’unico a farlo lo esprimerei ugualmente.
Quanto all’italianità di Fiume – altro argomento tipico dei fascisti e dei nazionalisti dannunziani (posto che Dannunzio potesse avere un’idea coerente per più di tre giorni) – non era quello l’argomento in discussione.
Tutti i trattati firmati dal nostro paese prevedevano che Fiume, città croata nel medioevo ed ungherese da secoli, dovesse far parte dello stato iugoslavo. Certo l’Italia avrebbe potuto chiedere il rispetto del principio di nazionalità e chiedere quindi che Fiume diventasse italiana. In nome degli stesi principi avrebbe però dovuto, solo per coerenze a degli elementari principi logici (che ancora una volta lei ignora), rinunciare all’Alto Adige, abitato da tedeschi al 95%, ed alla maggior parte della Venezia Giulia, abitata in grandissima parte da slavi.
Invece noi volevamo tenerci queste due regioni in base ai trattati di Londra e Fiume in base al principio di nazionalità, applicato però solo per Fiume.
Mi fermo qui perché Peter, che è un uomo intelligente, ha sicuramente capito ma lei …. penso proprio di no. Capisce perché penso che lei abbia un cervello di gallina?
Se poi quel che ho scritto lei lo definisce “piantar grane”, trovo che questa espressione sia una rappresentazione precisissima del suo modo di pensare la democrazia.
Un saluto Uroburo
Cara Anita,
in effetti io sono del parere che dover lavorare 80 ore alla settimana per mandare dei figli meritevoli all’università non debba essere un vanto ma che sia la dimostrazione della barbarie di un sistema politico e sociale.
Comunque se a voi piacciono tanto le vostre meravigliose 12 portaerei nucleari, ciascuna della quali costa un capitale, e la vostra bella e costosissima sanità privata (che costa il doppio di tutte le altre nel mondo e cura peggio) a me va benissimo: così sarete occupati in altre cose e romperete un po’ meno le scatole al resto del mondo.
Il messaggio da lei citato è autentico: la trovavo una illustre scassamaroni (roberto!). Ma è anche vero che non ho mai chiesto l’allontanamento di nessuno da nessun blog, mentre rimango del parere che i messaggi non in regola dovrebbero essere censurati. Rimane una differenza tra me e Pino. U.
Caro Rodolfo,
le notizie sui continui abusi degli israeliani nei confronti della popolazione palestinese sono ormai talmente numerosi da rendere del tutto inaccettabile che debba essere lo stato d’Israele a fare indagini al riguardo.
Anche perchè la regolamentazione di molti di questi abusi si basa su leggi dello stato d’Israele e quindi parlare di abusi farebbe un po’ ridere. Le detenzioni e gli omicidi extra-giudiziari e quindi extra-legali sono una prassi ammessa da quel governo che dovrebbe indagare su se stesso? I maltrattamenti abituali ai civili sono voluti, sono uno strumento politico, ed i soldati fanno quyìel che viene loro detto di fare (prescindendo dal loro personale piacere nel metterli in atto). La distruzione di case e di attività economiche sono volute dal governo. Chi dovrebbe indagare su cosa?
Gli autori di torture e maltrattamenti non vengono mai puniti.
Rimango del parere che se gli israeliani non hanno, come dicono, la coscienza sporca tocca a loro aprire le frontiere dei Territori Occupati e del loro paese ad indagini internazionali e ad osservatori internazionali.
Quanto poi al diritto di esistenza dello stato d’Israele io ho sempre sostenuto che questo riconoscimento dovrebbero chiederlo ai palestinesi, e su un piano di parità (diplomatico, militare, politico ecc.).
Quanto al resto trovo che Pino, Dany e Shalom abbiano già risposto per me nei loro messaggi n. 9, 19, 20.
Un saluto e comunque tanti auguri U.
Ma il compito di un presidente della repubblica è diventato quello di continuare a dare giudizi politici sulle scelte del governo? Tocca al presidente della repubblica dire che si deve oppure no rimanere in Afghanistan?
Dopo il presidente che picconava il senso dello stato adesso dobbiamo pure avere il presidente che fa il ministro del governo (di QUESTO governo)???
Mi devo essere perso qualcosa …. U.
la polemica fiumana mi ha un po’ incuriosito per cui mi sono fatto qualche iea guardando alcuni atlanti storici, libir di storia vari e infine la splendida wikipedia (vedi link: http://it.wikipedia.org/wiki/Fiume_(Croazia)
Sinceramente sull’italianità di fiume concordo con Uroburo.
Fiume appartiene al Sacro romano impero dall’alto medioevo fino praticamente al 1919. Certo sotto l’autorità di vari stati (leggetivi il link). Però Venezia la mantenne sotto il suo controllo solo per pochi e brevissimi periodi, attorno al 1508.
E’ quindi fiume italiana? Boh. Era abitata da italiani.
e poi nel 1943-1945 l’italia ha perso la guerra……forse che ce lo vogliamo dimenticare?
che un fiume di lacrime non innondi il suolo patrio
x Uroburo
Meno male che siamo distanti perchè fra un’oca giuliva e una gallina padovana mi avrebbe già” tirato il collo” in nome della pulizia etnica del nostro pollaio!!!
Sempre la mia amata Treccani, fra le definizioni filosofiche, matematiche, informatiche ecc. della definizione di logica, ne presenta una che dice:
-la ragione che è alla base di un determinato comportamento e che lo giustifica (anche in riferimento a dati pubblici) (documenti???)…
e…continua per una buona pagina…
Ma lei… trova affascinante dialogare con la “logica matematica” di un bloggher che afferma che 2+2= 4!!!! rovesciandoci addosso tutta la “sua logica e la sua cultura” da gambe aperte!
Buon pro le faccia!!!
Quanto a lezioni di democrazia da lei…Dio ne scampi!
Sapeva che non solo i bidelli, ma anche gli psicologi e gli psichiatri …più o meno della domenica…devono di tanto in tanto andare a ripsicologizzarsi e a ripsichiatrizzarsi?
Lo ha fatto????
Ps: passerò il pomeriggio in una speciale libreria di Gorizia, famosa per pubblicazioni storiche su queste terre…
Farebbe un gran bene a lei che si inventa le storie come favole….
Sylvi
x fiume
Vorrei ricordarle che prima del 1861 altrove, qui 1866 e con un referendum che ,in confronto, le elezioni in Iran o in Afghanistan sono esempi preclari di correttezza, l’Italia non esisteva!!!!!!!!!!!!
Perciò Fiume NON poteva essere italiana!!!!!!!!!
Che poi la Storia venga studiata sul wikibignamino….
behhh, alzo le braccia!!!!!
Buonagiornata!
Sylvi
Cara Signora
sinceramente le sue argomentazioni sono un po’ strane.
allora se la storia millenaria è andata in un modo non va bene. Poi però mi viene a parlare delle guerre di indipendenza, poi della sacra unità nazionale, poi non si sa di che altro.
Cara signora….sinceramente faccio un po’ fatica a seguirla.
Oltretutto chi le ha detto che io leggo solo il wikibignamino?
Il suo settimo senso carnico? Il quarto occhio della venezia giulia?
Ho solo fatto riferimento a quella pagina perchè riscontra le cose che ho letto su tanti libri di storia.
Comunque mi è sfuggito il termine della questione: lei ritiene che fiume sia da considerarsi italiana perchè italiani erano la maggior parte della popolazione (ammesso che ciò sia vero)?
Oppure sostiene che storicamente Fiume era riconducibile all’italia perchè appartenente a territori che sono confluiti nel regno di italia (per esempio la Rep di venezia?). Oppure che….potrebbe cortesemente formulare una sua ipotesi?
Just in case, you know….
Domanda….e del Moncenisio, monginevro, valle stretta e Chaberton sa nulla?
End of the discussion: personalmente sono stufo delle polemiche di questo blog. Mi siete simpatici, vi leggo volentieri, però ho altre belle cose a cui dedicarmi che litigare via internet con altri
buon weekend
x45
non se ne vada, ci dia pero’ un nickname! (che non sia Fiume, pero’…)
Peter
Caro Peter
un nickname è inutile.
Vi leggerò sempre con molto piacere
tanti auguri e buon weekend
xUroburo
si’, capisco il suo punto di vista. E trovo un po’ ridicolo parlare ora della italianita’ di Fiume, lo ammetto, quando Bossi minaccia la secessione di un terzo della Repubblica…
Pero’ e’ innegabile che gli italiani vennero trattati male a Versailles. Il trattato fece quasi esclusivamente gli interessi francesi, quelli italiani vennero messi da parte. Il che ci stette bene, visto che in guerra proprio non si doveva andare. Giolitti lo aveva detto, a tavolino (senza fare guerre inutili) dall’Austria si poteva ottenere molto, anzi ‘parecchio’.
L’Alto Adige era in sostanza ‘bottino di guerra’ (per quel che valeva). E poneva il confine tra i due paesi al Brennero, un punto importante. Fiume serviva come porto militare in posizione strategica. Del resto il principio di nazionalita’ era accettato dagli stessi slavi, che erano in maggioranza intorno a Fiume, mentre gli italiani erano in netta maggioranza nella citta’…Di qui il compromesso (secondo me valido) di citta’ libera o porto franco.
La Francia si riprese l’intera Alsazia-lorena, in maggioranza tedesca per lingua ed ‘etnia’ (quantunque anche i francesi del nord erano germanici di lingua latina, ma lasciamo perdere che e’ meglio). Ed impose alla Germania condizioni infinitamente peggiori di quelle tra Italia ed Austria-Ungheria.
Per inciso, il trattato di Versailles fu molto gentile con la Germania. Si veda cosa i tedeschi estorsero alla Russia nel 1918 col trattato di pace separato…la Russia perse un terzo della popolazione, quasi tutte le miniere di carbone, etc etc. Il vero scopo di Versailles avrebbe dovuto essere a giudizio di alcuni la distruzione dell’opera di Bismarck. Smantellare la Germania in un numero di staterelli separati, ed incapaci di nuocere ancora alla pace in Europa. Se non avvenne, lo si debbe all’inettitudine di Lloyd George, ed al disinteresse americano per le sorti europee (Wilson escluso)
un saluto
Peter
caro Pino,
quando scrivo un post un po’ lunghetto regolarmente viene respinto dal blog.
Avevo ricopiato un pezzo di Stelio Spadaro, politico triestino del PCI e poi Pd, ma esule istriano.
L’avevo preso dal libro:- i Giuliani e l’Italia adriatica. Lettera aperta al presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi.-
Dava risposte argomentate e documentate, non impressioni da Wikipedia.
Pazienza!
Saluti e buona domenica
Sylvi
xSylvi
un aneddoto sulla Croazia.
Una mia amica inglese ci e’ andata in vacanza poco fa. Mi dice che quasi tutti parlano italiano. Dato che anche lei lo parla (molto male, direi, ma si fa capire) preferivano che facesse la spesa in italiano anziche’ in inglese. La cosa la ha sorpresa molto, ed anche me. Mi dice anche che vi e’ un culto quasi ossessivo del papa, si vedono immagini del papa ovunque.
Comunque sia, prendere a bordo dell’UE la Croazia mi pare azzardato, rischioso e molto prematuro. Aggiungiamo la Turchia e la frittata sara’ completa
saluti
Peter
x Peter
spero esista uno Statista in Europa che, al più presto, faccia entrare la Croazia in Europa, e poi immediatamente tutto il resto dei Balcani.
I politici avveduti e lungimiranti sanno che è l’unico sistema per districare “quel nido di vipere”.
Voi siete lontani; ma noi il Kosovo, il Montenegro, la Bosnia e soprattutto la Macedonia, di cui nessuno parla, che si sta islamizzando velocissimamente, con la Grecia che non sarà contenta di continuare a militarizzare le sue frontiere settentrionali!
Ma se gli Uomini di Stato latitano, ci rivolgeremo alla Madonna di Medjugorie, la più grossa Azienda economica della Bosnia Erzegovina!!!
Capisce perchè il Papa spopola ovunque?
La Serbia, ora che Obama ha bloccato lo scudo spaziale con la Russia, sarà più disposta a un partneriariato (orrendo) con l’Europa.
La Turchia è un altro mondo!
Se fosse comparso il mio pezzo di Spadaro avrebbe capito perchè tutti parlano un italiano che è un “venezian de mar” o anche “dalmatino” mescolato all’italiano standard.
Sylvi