La solita retorica da Strapaese anche per i militari uccisi in Afganistan, il solito disprezzo per i morti altrui, la solita storica faciloneria militare e i soliti due pesi e due misure tra morti al lavoro in divisa e morti al lavoro in abiti qualunque
Per capire a che punto arrivi senza che neppure ce ne rendiamo conto l’uso dei due pesi e due misure anche in settori drammatici, anzi tragici e forieri di ulteriori disastri, basta considerare due fatti recenti, entrambi luttuosi pur se da noi considerati diversamente. L’uccisione in Afganistan di sei nostri militari e l’uccisione qualche giorno prima di ben 92 civili afgani per mano dei militari tedeschi della Nato che hanno bombardato a vanvera scambiando per terroristi talebani un folla di disgraziati che stava napoletanamente approfittando di una autocisterna carica di benzina in panne per portarsi a casa un po’ di carburante a sbafo oppure che si trovava lì perché costretta da un gruppo di talebani armati ad aiutarli e rimettere l’autobotte in carreggiata.
Partiamo dal secondo fatto, dato che è il primo in ordine cronologico.
Se anziché talebani fossero stati israeliani, statunitensi, europei, gli ufficiali tedeschi avrebbero dato egualmente l’ordine insensato di bombardare senza neppure essere certi che non si trattasse di gente che non c’entrava niente? Oppure: se avesse avuto il sospetto che in quella folla ci fossero anche dei turisti o giornalisti occidentali, i tedeschi o altri della Nato avrebbero bombardato egualmente? Certo che no. E in entrambi i casi. Già questo spiega molto, se non tutto. Bill Clinton non autorizzò il lancio di un missile su Bin Laden perché con lui c’erano un centinaio di donne arrivate per ascoltarlo. Clinton però era un politico, non un militare, in quanto tale ottuso per definizione. Bush padre invece autorizzò in Iraq il lancio di una enorme bomba “intelligente” di profondità su quello che gli avevano detto essere un rifugio sotterraneo con dentro Saddam e che invece si rivelò un rifugio civile con dentro quasi 500 tra donne, bambini, anziani e disgraziati vari: tutti gasati e cremati nel rifugio trasformato in forno crematorio per vivi dalla bomba “intelligente”. Pur tralasciando che non è affatto chiaro perché la Nato sia in Afganistan e perché ci stia di conseguenza anche l’Italia ed essendo invece accertato che comunque l’esportazione della democrazia con le armi si è rivelata una balla e una penosa follia già con la guerra del Peloponneso di oltre 2000 anni fa tra Sparta e Atene, resta il fatto che il pressappochismo dei militari della Nato, specie di quelli statunitensi, rivela sia il disprezzo verso le “razze e popoli inferiori” e sia la mancanza di motivazione dei militari occidentali impegnati in quella guerra. Si bombarda spesso alla cieca, senza le dovute verifiche, perché si ha fretta di tornare a casa, perché bisogna aumentare il numero dei cadaveri da spacciare sempre per nemici uccisi anche quando si tratta di neonati o donne incinta. Si bombarda per disprezzo verso i bombardati, come hanno dimostrato anche vari piloti statunitensi in Iraq, con i loro discorsi registrati e diffusi nel mondo, e si uccide perché ci si trova soddisfazione, come ha spiegato un alto ufficiale statunitense in una scuola militare del suo Paese, con un discorsetto che ha fatto il giro del mondo senza che quell’ufficiale venisse arrestato o espulso dalle forze armate.
Ho sentito da alcune fonti cifre spaventose, che non riporto finché non sono sicuro della loro esattezza e non è certa la fonte, sui morti provocati dagli americani che mi dicono bombardano le valli e i monti con alla stessa maniera di come bombardavano il Vietnam, cioè a tappeto e chi c’è sotto c’è e crepa, di chiunque si tratti. In gergo è la “pulizia del territorio”, chiaramente parente stretta della pulizia etnica. Ma anche le cifre ufficiali fornite dall’Onu sono agghiaccianti. Nel 2008 le vittime civli della Nato erano stimate dall’Onu per quel solo anno in più o meno 800, e solo quest’anno ne sono state fatte altre 3-400 sempre secondo l’Onu. Dall’inizio dell’invasione, nel 2001, secondo Peace Reporter le vittime sono almeno 7.500. Ripeto: vittime civili, cioè innocenti, in gran parte bambini visto anche che gli afgani sono molto prolifici. Matrimoni scambiati con tutti gli invitati per adunate di terroristi , villaggi scambiati per scuole o roccaforti di talebani, bombe cadute fuori obiettivo, ecc., la casistica dei massacri “per errore”, che trasforma case e luoghi di festa in forni crematori per vivi, è piuttosto varia.
Spiace dirlo, ma questo modo di fare è simile a quello dei militari israeliani verso i libanesi e i palestinesi, cioè contro gli “altri”, i “diversi” da noi: dalle rappresaglie contro centri abitati fino agli omicidi “mirati”, tutte pratiche condannate dall’Onu, la “ricaduta” di morti civili innocenti è impressionante. Una volta i ricognitori israeliani scambiarono per missili quelli che erano invece le due assi laterali delle barelle di una autoambulanza, e le bombe fecero una strage. E’ anche il modo di fare dei militari e poliziotti sudamericani contro i contadini e i minatori indios quando protestano. Qualche mese fa, come forse ricorderete, la polizia e/o i militari peruviani hanno ammazzato oltre 60 od oltre 80 per soffocarne le proteste. Ammesso che siano vere le cifre della repressione cinese in Tibet o nella regione musulmana della Cina che vengono allegramente ammannite in Occidente, il modo di fare anche dei cinesi ricorda gli altri tre citati. Il succo è che gli “altri” possono essere trattati come carne da macello. Gli “altri”, non i propri, i nostri. Non a caso da ragazzini gridavamo felici “Arrivano i nostri!” quando nel dopoguerra l’industria cinematografica Usa ci inondava di film razzisti e imbecilli che dipingevano sempre i “pellerossa” come selvaggi da prendere a fucilate, immancabilmente attaccati dalle “giacche blu” per salvare i poveri coloni bianchi accerchiati, sempre virtuosi e pii (ops! Ho detto “coloni”….).
L’Ira in Ulster e in Inghilterra e i terroristi baschi in Spagna hanno ucciso un grande numero di persone, siamo a quota quasi mille, ma né la Spagna né l’Inghilterra si sognano di ricorrere ai bombardamenti aerei, di artiglieria o di carri armati contro città e paesi o cisterne e autoambulanze sospette per cercare di sradicare il terrorismo domestico. Idem l’Italia con la mafia, che ha massacrato di tutti un po’, compresi i massimi vertici politico istituzionali dell’isola, ma non per questo è stata bombardata Palermo o Corleone o altri paesi dove anche i sassi sapevano e sanno che vivono i cervelli della mafia. Si dirà: la mafia non è terrorismo politico militare, ma solo criminalità malavitosa. A parte il fatto che l’obiezione non è del tutto esatta, era certamente terrorismo politico militare quello delle Brigate Rosse e di Prima Linea, ed anche i sassi, oltre ai nostri servizi segreti, sapevano bene che i loro nidi erano la Fiat, Porto Marghera, alcuni quartieri di Milano e Roma, varie Università, ecc., non per questo sono stati usati i bombardieri, l’artiglieria da campo o i carri armati e neppure gli omicidi “mirati”. Ci si considera in guerra solo con gli “altri”, con quelli che riteniamo subumani o comunque nemici irriducibili, tant’è che l’Italia sopportò senza ricorrere alla guerra o ai bombardamenti il lungo aiuto dell’Austria ai terroristi alto atesini degli anni ’60 che uccisero anche nostri militari. E l’Austria NON faceva parte della Nato…
E’ il disprezzo verso i popoli “inferiori” che ha fatto nascere i bombardamenti aerei, invenzione non ho ancora capito se italiana o inglese, comunque inaugurata da noi in Africa e dagli inglesi in India ai tempi delle guerre coloniali. I nostri “eroici” aviatori seduti dietro il pilota lanciavano molto poco eroicamente addosso ai “negri” arati di lance e qualche schioppo le bombe a mano. E in India ha esordito in modo simile, ma su scala più vasta e feroce, sir Harris, diventato in seguito famoso come “The Bomber” quando durante la seconda guerra mondiale applicò e anzi “migliorò” sulle città tedesche ciò che aveva bene imparato a fare in India: inaugurò infatti i bombardamenti incendiari terroristici contro le popolazioni civili, che secondo lo storico Friedrich hanno cremato nelle cantine e nei rifugi e nelle strade trasformate in forni crematori almeno 700 mila civili, almeno un terzo dei quali bambini e il resto donne e anziani.
Veniamo ora ai nostri militari uccisi. Ne conosciamo bene i nomi e li abbiamo giustamente pianti. Vorrei sapere però oltre alle chiacchiere che pensione avranno i loro familiari. Non è un buon segno comunque che delle altre 22 o 25 vittime civili, tutte afgane, dello stesso attentato non sappiamo neppure un nome, né quanti bambini c’erano o sono rimasti orfani e in quanti. Ci siamo tutti commossi alle foto del piccolo Simone, figlio di appena due anni rimasto orfano del parà Roberto Valente, ma non sappiamo neppure un nome dei suoi coetanei massacrati dalle bombe tedesche lanciate contro la cisterna carica di benzina, così come non sappiamo nulla degli altri massacrati in precedenza da altre bombe della Nato. Eppure quella ventina abbondante di civili uccisi dalla stessa auto bomba che ha falciato i nostri sono finiti all’altro mondo solo ed esclusivamente perché erano casualmente vicino ai nostri e sono stati investiti da una esplosione destinata non a loro, ma ai nostri. Una parte di responsabilità in qualche modo quindi la abbiamo anche noi verso quei poveretti. E la responsabilità aumenta se è vero, ma non ci voglio credere, che i due mezzi corazzati Lince dei nostri hanno lasciato passare in mezzo a loro – contro ogni più elementare regola militare – l’auto del kamikaze. Non è un buon segno perché fa parte sempre del nostro piangerci addosso disprezzando gli “altri”.
Per rispetto verso il lutto dei familiari accenno solo al fatto che i nostri soldati si trovano in Afganistan più che altro solo per l’egolatria di Silvio Berlusconi, che, come ha scritto anche Sergio Romano giorni or sono sul Corriere della Sera, ha voluto accodarsi a Bush sia per l’Iraq che per l’Afganistan per brillare nel mondo intero anche della sua luce riflessa e sentirsi ancor più grande e potente. E per rispetto verso il lutto non mi soffermo sul fatto che, dopo tutte le faccende a luci rosse che sono saltate fuori sul conto del nostro primi ministro, è legittimo chiedersi se a Berlusconi l’invio dei militari italiani non sia stato magari strappato minacciando di far circolare la notizia di faccende simili, dato che al Cavaliere le belle donne, specie se giovani, piacciono da prima che entrasse in scena Giampiero Tarantini, come dimostra anche il fatto che ne spediva qualcuna da Drive In al suo amico Bettino Craxi e come ha lasciato capire a chiare lettere anche sua moglie Veronica Lario. Chissà cos’hanno in mano i servizi segreti dei vari Paesi. E chissà se Berlusconi è in grado di resistere a eventuali minacce di far arrivare alla stampa gli immancabili dossier su di lui.
Tralascio la retorica delirante, da quella del ministro La Russa, dall’espressione sempre simpaticamente torva e luciferina, a quella degli ufficiali della Folgore, il corpo di paracadutisti al quale appartenevano i nostri sei caduti. Strana idea quelle che i nostri militari debbano essere sempre e ovunque accolti con fiori e applausi, magari belle ragazze tipo la “bell’abissina” della canzone fascista. Strana idea quella che gli attentati tipo via Rasella li possiamo fare solo noi italiani, se li fanno gli altri allora non sono più atti eroici, ma solo vili e feroci. Dalle interviste degli ufficiali e dai discorsi da loro fatti alle vedove dei sei parà, se è vero quello che ho letto sui giornali, siamo fermi alla retorica di El Alamein e di Giarabub. Anzi peggio: ci sono infatti parà che vogliono sì “morire con le armi in pugno, ma combattendo e non cadendo vittime di attentati schifosi”, il che significa che, per quanto incredibile, neppure i parà hanno capito che oggi le guerre NON hanno un fronte, non di stampo classico, e che la guerriglia non è come la “guerra dei merletti” di qualche secolo fa, dove si dava agli avversari la precedenza a sparare il primo colpo. Strano, perché, come ho già scritto, il terrorismo lo abbiamo teorizzato noi italiani nel 1965 con il convegno “La guerra rivoluzionaria moderna” tenuto per tre giorni a Roma all’hotel Parco dei Principi e pagato anche dai nostri servizi segreti dell’epoca, oltre che dalle due o tre principali industrie nazionali.
Non si vuole capire che le guerre NON si fanno andando a morire eroicamente quanto inutilmente, non si fanno per perderle da straccioni. Senza voler cioè mai capire che ancora oggi – come da quasi un secolo – non abbiamo delle forze armate e un esercito degni del nome per il semplice motivo che riflettono le stesse strutture, inefficienze, storture, egoismi, vizi e incapacità della società civile, ne sono il ritratto in grigio verde o in mimetica ed elmetto anziché in abiti civili. Qualche decennio fa c’è stata in Africa, a Kindu, la strage di un gruppo di nostri militari dell’aeronautica facenti parte di un corpo dell’Onu. I nostri furono massacrati perché erano andati a mangiare in mensa lasciando le armi non ricordo ora se sugli aerei o in una caserma dell’aeroporto. Erano cioè disarmati! Nessuno aveva spiegato loro che in una zona come quella, in piena guerra civile, NON dovevano lasciare le armi neppure per andare al cesso. Da allora pare non sia cambiato nulla, se nessuno ha spiegato ai nostri dell’Afganistan che NON si deve mai permettere a un automezzo estraneo di inserirsi in una colonna di mezzi militari, fossero anche solo due. Non è che ovunque ci scambino per Totti.
Qualcuno pensa forse che i talebani o afgani che dir si voglia accettino le stragi di civili, compreso l’ultima dell’autocisterna, senza fare rappresaglie, che sia o no un diritto sancito dalle convenzioni di Ginevra e dell’Aja? Qualcuno pensa che si accontentino delle scuse dei tedeschi così come mesi or sono di quelle degli americani per altri errori simili? Qualcuno pensa che i talebani le rappresaglie per gli “errori”, cioè per le stragi di civili, compiuti dai tedeschi o dagli americani o dagli inglesi della Nato le debbano fare contro i militari delle rispettive nazionalità anziché contro militari comunque della Nato, anche se italiani? Sperando che le rappresaglie non le compiano su territorio europeo o statunitense.
Infine: l’Italia ha il record europeo di morti “bianche”, cioè sul lavoro, che chissà perché si chiamano bianche pur essendo nere, nerissime come tutte le altre morti. Comprese quelle dei 6 nostri militari in Afganistan. Ma le morti dei lavoratori sul luogo di lavoro a magari a casa o in ospedale a causa di malattie contratte sul lavoro non fanno mai notizia. Qualche sermoncino del presidente della Repubblica, qualche latro blablablà, e poi si ricomincia a contare i morti, i feriti, gli storpiati, gli ammalati. A chi muore sul lavoro e per il lavoro NON viene mai tributato nessun onore, nessuna messa solenne, nessuna medaglia al valore, neppure civile. Non parliamo poi delle pensioni ai parenti…. lasciato a morire di fame o quasi.
Questo truce e fors’anche infame distinguo tra vittime in divisa e vittime in tuta blu o in colletto bianco è francamente orripilante. Un due pesi e due misure che esiste in tutto il mondo, il che è ancor più preoccupante. E’ più eroico chi ci lascia la pelle sapendo che la rischia perché veste una divisa e accetta o chiede di andare al fronte o in zone comunque pericolose o chi crepa lavorando in fabbrica, in ufficio, nei campi, nei cantieri, tutti luoghi dove non dovrebbero esserci pericolo bellici. Eppure i morti da lavoro sono migliaia, a fronte di pochissimi morti in divisa caduti “adempiendo al loro dovere”. Non solo: non esisterebbe nessun esercito con le sue belle divise e le sue armi lucide, dal fascino sempre maschiliste e fallico, se non ci fosse la massa dei lavoratori a produrre per tutti, anche per loro. Qui non si tratta di chiederci con Bertold Brecht se Giulio Cesare nel suo “glorioso”, cioè vincitore, esercito non avesse neppure un cuoco, bensì di capire che senza i cuochi che lavorano non per gli eserciti non ci sarebbero neppure quelli che per gli eserciti invece lavorano, e anzi non ci sarebbero neppure gli eserciti.
Quanta ipocrisia. Quanta retorica. Quanta irresponsabilità. Quanto opportunismo.
Che tristezza.
Not tonight, I have a headache….
Anita
… ho scarabbocchiato un post, sul post di Pino precedente…
… ddu risate e un piatto de scarpe nove… ecchi cci ferma annoi??!!
ccamerieraaa!!!
Faust
ma falla finita con queste cazzate! non hai nessuna vergogna?
Per l’ometto di Arcore questi sei morti sono stati il cacio sui maccheroni, arrestano il suo amico procacciatore di escort con un’accusa per spaccio di sostanze stupefacenti.
In un paese normale un primo ministro con simili frequentazioni sparirebbe dalla circolazione in un secondo.
Da noi no, anche grazie ai morti di Kabul, la notizia passa in sordina, artificiosamente sovrastata dalla retorica a palate intorno a quei morti, i sei “nostri” naturalmente, l’altra quindicina di Afgani ammazzati nella stessa esplosione non contano.
Un’alluvione di servizi banali e spesso demenziali, interviste ai parenti, ai vicini di casa ai passanti e ovviamente ai preti, spreco di parole inopportune e vuote, eroi eroicamente, che niente aggiungono alla notizia semplice, drammatica e brutale che quei poveretti sono morti ammazzati facendo un lavoro discretamente retribuito ma piuttosto pericoloso, come ogni giorno molte altre persone muoiono ammazzate facendo lavori pericolosi ed anche assai peggio retribuiti.
Antonio – – – antonio.zaimbri@tiscali.it
La nostra risposta al mutamento climatico definirà la nostra generazione, così come la fine dell’apartheid o lo sbarco sulla luna hanno definito le altre generazioni.
Questa è l’era della stupidità ma possiamo ancora cambiare le cose.
Franny Armstrong, regista del film «The Age of Stupid»,
21 settembre
xFaust
il bubble&squeak non l’hai mai provato, quindi non pontificare su cose che non sai. Forse le massaie Cornish usano avanzi di arrosto in famiglia, ma dove vado io lo fanno fresco di giornata
ciao, Peter
AFGHANISTAN: OBAMA, “PAESE E’ STANCO DELLA GUERRA”
Intervistato da David Letterman per ‘The Late Show’, primo presidente americano in carica a comparire nella celebre trasmissione in onda sul network ‘Cbs’, Barack Obama non si e’ nascosto dietro a un dito, e ha ammesso che l’opinione pubblica negli Stati Uniti e’ sempre piu’ insofferente nei confronti dell’impegno bellico: prima soprattutto in Iraq e adesso, per volonta’ della stesso nuovo inquilino della Casa Bianca, specialmente in Afghanistan. “Il Paese e’ stanco della guerra”, ha riconosciuto Obama nello studio televisivo. “Quello che io sto cercando di fare al momento”, ha spiegato, “e’ garantire che abbiamo una strategia coerente, in grado di funzionare”. Pero’, ha avvertito ancora il presidente degli Stati Uniti, “non prenderemo alcuna decisione sul dispiegamento di nuove truppe finche’ non sapremo con esattezza quale sia la nostra strategia”. A tal fine, ha avvertito, intende consultarsi a fondo con i propri piu’ stretti collaboratori, malgrado l’impazienza manifestata a varie riprese dai vertici militari Usa. La domanda, ha osservato il presidente degli Stati Uniti, e’ “se sconfiggeremo ‘al-Qaeda’ mettendo a repentaglio giovani uomini e donne”. Qualora “cio’ potesse essere dimostrato a un pubblico scettico”, ha proseguito Obama, inserendo in quest’ultimo per primo “me medesimo, che quando si tratta di schierare truppe voglio sapere bene tutto quanto”: allora, ha concluso, “faremo cio’ che occorre per mantenere al sicuro il popolo americano”.
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Niente paura, in Afganistan a combattere e distruggere Al Qeda e i talebani accorreranno eroicamente il Chiavaliere a dondolo e il prodissimo La Russa. A colpi di nerchia berluscona il primo e di nerchia littoria il secondo faranno piazza pulita.
O no?
E la mentre la re(t)torica patriottarda imperversa, si scopre che uno dei Parà (come tanti altri, in altri corpi) era, anche lui, un precario.
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http://www.unita.it/news/lavoro/88720/precari_in_divisa_uno_morto_a_kabul
Caro Pino,
l’altro giorno quando scrissi sul Blog, che mi sentivo “svuotato, intendendevo significare,che non venivo da tre tre “giorni” ininterrotti di WC, dopo aver scambiato la boccetta di Guttalax,con quella della “pappa reale in gocce”.
Intendendevo “significare” che la lettura dei giornali “tutti”,mi avevano svuotato .
L’idiota “mentalità” patriottarda italiota ,ultimo collante di una società ormai in completo disfacimento almeno nei suoi gruppi dirigenti , quasi tutti,fanno ormai pensare che l’unica filosofia che resta in Ittaglia è in questo caso la “filosofia del WC”.
a presto
cc
caro Az,
la morte di sei militari italiani in Afghanistan è stata un grosso” assist” per il nostro presidente B.
Direi sostanzialmente che al di là dei fatti , si può assistere tranquillamente affermare che all’80% della pubblica opinione italiana ,non gli freghi niente dell’accaduto.
Direi sostanzialmente la stessa indifferenza per i morti sul lavoro.
Mi stavo chiedendo se questo è un bene o un male?
Direi sostanzialmente un male,ma che dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno,la sostanziale inesistenza di una pubblica “opinione ” in Italia e la sostanziale continuità dell’ipocrisia italiota di fondo.
Nel bene e nel male gli italiani hanno un solo “culto” il”familismo” e questo al Sud come al Nord.
cc
Ps- In questi giorni di “disgusto” totale , mi sono messo a rileggere la Storia della letteratura italiana ed ho scoperto che il padre del giornalismo italiano di massa è stato Vincenzo Monti.
Abate (studi di seminario), giacobino,napoleonico, restauratore.
A lui e solo lui dovrebbero essere titolate almeno una piazza o una via di ogni paese italiano, di modo che nel suo ricordo si possa stigmatizzare e rendere edotte le giovani generazioni del vero carattere degli ittaliani.
caro Pino
Si, molta retorica ieri!
Non so se i parenti hanno potuto dire la loro, e sono stati in grado di farlo; oppure se si sono illusi che l’attenzione per loro e le loro disgrazie duri più “dello spazio di un mattino”!
Molte cose non avrei permesso se fosse toccato a me…
Quanto alle pensioni ai supestiti, fossi nelle vedove pretenderei un lavoro, approffittando questo sì, del momento di commozione e di tutti i papaveri con gli occhi lucidi…
Poi…chi muore giace…e chi è vivo…si gratta!
La vecchia pensione di guerra o per fatti di guerra, da molto si chiama “assegno di risarcimento”, (circa), in teoria dovrebbe essere sempre uguale, in pratica si restringe fino a diventare inesistente se hai una casa minuscola e una pensione da lavoro che superi appena la minima.
Lei che può, si informi presso le vedove di “lungo corso” e capirà.
Per questo motivo vedere ieri in parata “i potenti” ho sentito un “moto” allo stomaco, meno male che non avevo ancora pranzato!
Ritengo che l’unico grido sincero e accorato sia stato quello di “Folgore!” dei commilitoni.
E questo mi ha commosso!
mandi Sylvi
Che bello questo passo della Ginestra…
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Dell’aspra sorte e del depresso loco
Che natura ci diè. Per questo il tergo
Vigliaccamente rivolgesti al lume
Che il fe’ palese: e, fuggitivo, appelli
Vil chi lui segue, e solo
Magnanimo colui
Che sé schernendo o gli altri, astuto o folle,
Fin sopra gli astri il mortal grado estolle.
Uom di povero stato e membra inferme
Che sia dell’alma generoso ed alto,
Non chiama sé né stima
Ricco d’or né gagliardo,
E di splendida vita o di valente….
____________________________________________
cc
Sull ‘Afghanistan ancora…
ho assistito alla trasmissione otto e mezzo della Sette…oltre al trionfo dell’ovvio e della banalità , l’unico interrogativo serio , mi è sembrato quello posto da Pino Arlacchi….e cioè .. :” ma in Afghanistan abbiamo scelto gli alleati giusti ?
Ovvero si può essere alleati dei più grandi trafficanti di droga e armi mondiali e per giunta pure “bari elettorali”..conclamati?
Fuori da questa logica, cara Sylvi, il grido della Folgore, mi pare del tutto inutile , come l’inutile e assurdo sacrificio di El Alamein..eravamo dalla parte sbagliata!!!!!!!!
A rigor di logica , mi pare il solito grido sulle bare , di uuna famiglia , solo un pò più allargata..!!
cc
Contro Ugo Foscolo….e benedetti i cimiteri fuori dalle mura , con lapidi tutte uguali , sia per igiene che per ricordo..
Ogn’anno,il due novembre,c’é l’usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll’adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.
Ogn’anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch’io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo ‘e zi’ Vicenza.
St’anno m’é capitato ‘navventura…
dopo di aver compiuto il triste omaggio.
Madonna! si ce penzo,e che paura!,
ma po’ facette un’anema e curaggio.
‘O fatto è chisto,statemi a sentire:
s’avvicinava ll’ora d’à chiusura:
io,tomo tomo,stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.
“Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l’11 maggio del’31”
‘O stemma cu ‘a curona ‘ncoppa a tutto…
…sotto ‘na croce fatta ‘e lampadine;
tre mazze ‘e rose cu ‘na lista ‘e lutto:
cannele,cannelotte e sei lumine.
Proprio azzeccata ‘a tomba ‘e stu signore
nce stava ‘n ‘ata tomba piccerella,
abbandunata,senza manco un fiore;
pe’ segno,sulamente ‘na crucella.
E ncoppa ‘a croce appena se liggeva:
“Esposito Gennaro – netturbino”:
guardannola,che ppena me faceva
stu muorto senza manco nu lumino!
Questa è la vita! ‘ncapo a me penzavo…
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s’aspettava
ca pur all’atu munno era pezzente?
Mentre fantasticavo stu penziero,
s’era ggià fatta quase mezanotte,
e i’rimanette ‘nchiuso priggiuniero,
muorto ‘e paura…nnanze ‘e cannelotte.
Tutto a ‘nu tratto,che veco ‘a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse ‘a parte mia…
Penzaje:stu fatto a me mme pare strano…
Stongo scetato…dormo,o è fantasia?
Ate che fantasia;era ‘o Marchese:
c’o’ tubbo,’a caramella e c’o’ pastrano;
chill’ato apriesso a isso un brutto arnese;
tutto fetente e cu ‘nascopa mmano.
E chillo certamente è don Gennaro…
‘omuorto puveriello…’o scupatore.
‘Int ‘a stu fatto i’ nun ce veco chiaro:
so’ muorte e se ritirano a chest’ora?
Putevano sta’ ‘a me quase ‘nu palmo,
quanno ‘o Marchese se fermaje ‘e botto,
s’avota e tomo tomo..calmo calmo,
dicette a don Gennaro:”Giovanotto!
Da Voi vorrei saper,vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir,per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!
La casta è casta e va,si,rispettata,
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava,si,inumata;
ma seppellita nella spazzatura!
Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d’uopo,quindi,che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente”
“Signor Marchese,nun è colpa mia,
i’nun v’avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa’ sta fesseria,
i’ che putevo fa’ si ero muorto?
Si fosse vivo ve farrei cuntento,
pigliasse ‘a casciulella cu ‘e qquatt’osse
e proprio mo,obbj’…’nd’a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n’ata fossa”.
“E cosa aspetti,oh turpe malcreato,
che l’ira mia raggiunga l’eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!”
“Famme vedé..-piglia sta violenza…
‘A verità,Marché,mme so’ scucciato
‘e te senti;e si perdo ‘a pacienza,
mme scordo ca so’ muorto e so mazzate!…
Ma chi te cride d’essere…nu ddio?
Ccà dinto,’o vvuo capi,ca simmo eguale?…
…Muorto si’tu e muorto so’ pur’io;
ognuno comme a ‘na’ato é tale e quale”.
“Lurido porco!…Come ti permetti
paragonarti a me ch’ebbi natali
illustri,nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?”.
“Tu qua’ Natale…Pasca e Ppifania!!!
T”o vvuo’ mettere ‘ncapo…’int’a cervella
che staje malato ancora e’ fantasia?…
‘A morte ‘o ssaje ched”e?…è una livella.
‘Nu rre,’nu maggistrato,’nu grand’ommo,
trasenno stu canciello ha fatt’o punto
c’ha perzo tutto,’a vita e pure ‘o nomme:
tu nu t’hè fatto ancora chistu cunto?
Perciò,stamme a ssenti…nun fa”o restivo,
suppuorteme vicino-che te ‘mporta?
Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive:
nuje simmo serie…appartenimmo à morte!”
Totò
caro cc,
ma voi piemontesi siete fissati con La Ginestra?
Adesso vado a vedere mio nipote.
Più tardi ti spiegherò il perchè della mia domanda.
mandi Sylvi
cara Sylvi,
noi Piemontesi siamo “gemellati con Toto e Umberto Eco”
“Tu qua’ Natale…Pasca e Ppifania!!!
T”o vvuo’ mettere ‘ncapo…’int’a cervella
che staje malato ancora e’ fantasia?…
‘A morte ‘o ssaje ched”e?…è una livella.
cc
x Sylvi
Sono già informato, sono già informato…. Non a caso sono alquanto polemico su quel punto.
Le pensioni sono TUTTE destinate a svuotarsi con l’andar del tempo. Il perché è semplice: a differenza dei salari e degli stipendi, NON hanno meccanismi di adeguamento periodico. Ergo, anche la pensione migliore nel giro di 10-20 anni ci trasforma in accattoni. Sto già cercando il ponte sotto il quale andare a dormire tra qualche tempo.
Chi non ruba NON si salva.
Un saluto.
pino
Bagnasco: la chiesa non si lascia intimidire. E i politici devono essere sobri, lo dice la Costituzione”.
In effetti soprattutto in Italia la Chiesa non si lascia intimidire, ma intimidisce. E ricatta. Riguardo poi il richiamo alla Costituzione, non so come sia possibile in un Paese civile quale dovrebbe essere lo Strapaese non rendersi conto di come la novità che il clero detti la politica in prima persona, per giunta discettando di Costituzione come fosse la Consulta, ci porterà a ulteriori danni. A parte la solita ipocrisia dell’appellarsi alla Costituzione, che la Chiesa calpesta da sempre pur di lucrare e incassare.
Mah.
Cara Anita,
una delle cose che più apprezzo degli Stati Uniti , sono i vostri cimiteri !
E’ probabile, ma non so che da Voi esistano anche i “cosiddetti Cimiteri monumentali” con grandi tombe di famiglia ,utili più che altro alle saccoccie dei grandi “artisti esteti”.
Non ne sono sicuro , ma probabilmente questa vostra tradizione,dipende dalla cultura “puritana” dei padri pellegrini, che come in tutte le cose , avevava anch’essa dei lati “positivi.
Potresti rendermi edotto in merito?
cc
caro Pino,
come “vd”, ovvero visto che le pensioni sono ferme da 19/20 anni, direi che “la pensione” è l’anticamera della livella !!!!
Livella, mio caro!!, comunque resisto, mi è rimasto un tetto, e un pò di campagna attorno, strigendosi c’è posto per tutti quelli del caciucco.
Un leghista imprenditore ” local”mi ha risposto che bisogna continuare a lavorare e che sono un “pelandrone” se mi aspettavo di non fare più nulla…capito?????????
Come vedi se Dio vuole è il crollo della Social-democrazia e del suo Welfare!!
O nohh ??????
cc
Ai cacciuccari,ai ricettari e tutti.
Dunque,dunque,che questa sia una “riserva indiana” già si sapeva ma che fosse della tribù dei “piedi sotto una tavola stabile”,di cui si erano perse le tracce, è una novità !
Per Uroboro,che non sia il caso, per un rinforzo del piccante nella mostarda,usare fichi d’india al posto dei fichi normali(naturalmente senza scorza)?
Provare per credere.
Un saluto con sternuto,per il piccante.
L.
Sarai anche una persona ragionevole, pero’ hai irragionevolmente non ancora risposto al post di Nicotri della puntata precedente riguardo cio’ che gli hai consigliato e l’eventuale porceddu che ne potrebbe seguire.
Dany
X CC 20
Se l`ha detto un im PRENDITORE(quelli che acchiappano TUTTO)non ti preoccupare:
Meglio essere come Diogene che leghisti(di che lega?)
Saluti
L.
Caro Linosse,
pianino ..perbacco..!!!
Capita una volta l’anno..come l’andare a Messa!!
Vuoi toglerci anche questa antica tradizione…”bolscevico del cacchio” che altro non sei!
La differenza , e che almeno da noi,”siamo tutti officianti ” alla pari!
cc
X CC 24
Lo confesso,è tutta invidia per non essere parte della tribù che da recenti studi sembra che abbia origini nella madre steppa ,sai dopo la passeggiata sullo stretto di Bering al momento giusto!
L.
caro linosse ,
è un” impreditor” ex -dipendente Olivetti…..!!!
Ragionavo l’altro giorno e riflettevo con un ex-dipendente…su quanti siano usciti negli anni dalla “grande mammella”…e ovviamente in parte debbano tutto alla grande mammella, istruzione e capacità tecniche ed anche altro, su cui è meglio sorvolare ….!!!
Oggi sputano in quel piatto ..credendosi dei grandi!!
Povero Adriano!
cc
X CC
La “grande mammella” come dicono quelle della congregazione “Pure sì, ma di pensiero” non è forse quella della “mancanzadiscrupoliebusdelcul”,o no!
L
Da Repubblica oggi
“Berlusconi contro l’opposizione
“E’ antitaliana e fa il tifo per la crisi”
“Mi piacerebbe che la stampa italiana si togliesse gli occhiali
che rendono difficile vedere i risultati ottenuti dal governo”
ROMA – “Abbiamo un’opposizione fieramente antitaliana che fa il tifo per la crisi e non vuole che l’Italia esca dalla crisi”. ”
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Purtroppo è una triste realtà per noi in particolare ,senza adeguate protezioni….per la crisi:
La malattia che lo affligge continua inarrestabile e senza possibilità di cura!
L.
x Controcorrente
Controcorrente { 22.09.09 alle 14:43 }
Cara Anita,
una delle cose che più apprezzo degli Stati Uniti , sono i vostri cimiteri !
E’ probabile, ma non so che da Voi esistano anche i “cosiddetti Cimiteri monumentali” con grandi tombe di famiglia ,utili più che altro alle saccoccie dei grandi “artisti esteti”.
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Caro CC,
Ci sono cappelle di famiglia.
Non ornate come il Monumentale di Milano, l’unico che conosco in Italia perche’ c’e’ mia nonna ed anche due zii che non mai conosciuto.
Nel mio stato ci sono molti cimiteri, piccoli e grandi.
Le regole variano, le tombe antiche sono semplici e piccole, i cimiteri ebraici sono semplici, di solito con un piccolo monumento centrale circondato da piccole pietre col nome dei famigliari.
I cimiteri con una maggioranza italiana sono i piu’ sfarzosi, molte lapidi di orribile gusto, per le feste le adornano come la fiera degli obei obei.
Le nuove generazioni hanno un miglior gusto.
Ti mandero’ la foto del nostro plot, cosi’ saprai della mia nuova abitazione quando scompariro’ dal forum….
I cimiteri militari sono semplicissimi, anche i famigliari possono usufruire di questi cimiteri.
Ciao, Anita
x x pino (commento n. 3)
Sì, ho una vergogna, piuttosto grande: che esistano tipi come te.
pino nicotri
Che ne pensa delle presunte rivelazioni sul caso Moro pubblicate su L’espresso a firma del suo collega Riccardo Bocca?
Ratzy a Mary
Caro ratzy a mary,
non sono Pino,nè faccio il giornalista, ma raccontata così, mi sembra “una cazzata”!
Che la realtà superi a volte la fantasia può essere vero in molti casi, ma che la prigione di Moro fosse conosciuta da tutti i “fruttivendoli” di Roma ,mi pare esagerato…se mi dici che era conosciuta da tutti i servizi segreti del mondo, mi pare più credibile !!
poi mi posso sempre sbagliare !
cc
Caro linosse,
in verità “il pranzo del caciucco” è solo una madornale scusa ..da tempo preparata ed in cui saranno presenti almeno tre relazioni conosciute…
a) La mia, in cui sarà presentata per la prima volta in anteprima mondiale una estesa relazione di “euristica economica”, ovvero tramite mie studi particolareggiati, sarà finalmente smascherato il diabolico piano che imputa al marxismo -leninismo la causa di tutti imali mondiali a partire dalla fandonia dell’imperialismo.
b) la seconda in cui Uroburo , presenterà la sua analisi completa dei suoi studi su Kautsky…non ha ancora deciso a quanto mi risulta se la presentazione avverrà in tedesco-alsaziano, in tedesco bavarese o altro…temo che le sue recenti divagazioni sulla mostarda, siano un sintomo dei suoi immani sforzi degli ultimi sei mesi…!!!
c) Quella di Faust..in cui si tenterà per la prima volta una definizione e sistemazione di una nuova grammatica ,dedicata con prefazione alla “gelmini” di cui è fervente ammiratore..!!
Infine ci saranno le sorprese dell’ultimo momento, tenute gelosamente nascoste da Pino e da AZ!!
Non dimenticare che Cecina è a due passi da Livorno!
cc
X CC 33
Sono veramente stupito!
Che dire poi del diavolaccio che oltre a mettere i coperchi
su tutto quello che si trova nei dintorni li infila anche sulle prelazioni!
Ogni giorno che passa devo prendere atto che sono un ingenuo,pensa che conoscevo solo le “cozze alla tarantini”e non sarei mai arrivato ad immaginare tutto quello che covavano…le cozze!
Complimenti anche per la parola d’ordine”mostarda” ,che noi sprovveduti pensavamo fosse l’asse portante delle ricette scambiate e che finisci di rivelarmi un asse portante di” strutture più complesse”.
Qualcosa bolle nelle pentole cacciucchiane ,insieme alle 13(tredici,tredici ,mi ricorda qualcosa) varietà di differenti pesci si “cuoce altro”.
Ah questi fornelli all’opra!
L.
x cc,
Kaursky? chi era costui?
Euristica economica?
Ponti d’oro ti facciamo da queste parti!
Spesato di tutto, anche un tappettino rosso se proprio ci tieni!
Non c’è solo mio marito ma una piccola folla di imPRENDITORI felici di mettersi nelle tue mani, anche in quelle di Linosse, se è per questo!
Tanto loro ne hanno un paio di…maccheroni!!!!!!
Ma tu preferisci caciuccare nella rossa Toscana dove tutti ti capiranno e ti daranno ragione!
Se non fosse per Faust che tiene il morale alle stelle…e forse lui nemmeno ha pensato che i suoi scritti rallegrano i capitalisti di m…
Non dirglielo, altrimenti non scrive più!!!
Son curiosa di conoscere le relazioni di AZ e Pino….
da quale punto di visuale bombarderanno???
Son qui che sto sistemando sacchetti di sabbia… restare dietro le barricate, raccomanda AZ!!!
mandi Sylvi
x x Nicotri (commento n. 31)
Riccardo Bocca è molto bravo. Ma quella che gli hanno rifilato è, come si dice a Roma, una “sola”. Tutte cazzate. La verità la sa il sacerdote che nel ’94 nella chiesa del Gesù a Roma confessava nel primo confessionale a destra entrando in chiesa, perché gliela raccontò un suo ex studente che si era arruolato nella polizia ed era diventato un Nocs, o “testa di cuoio”, per giunta infiltrato nelle Br.
Ho la sensazione che per far passare in secondo piano le rivelazioni su Berlusconi si tenti di creare clamore con grandi “scoop” fasulli. Magari arriva un altro supertestimone dei miei stivali a raccontarci qualche amenità sul caso Orlandi. Forse è il risultato in arrivo del Lodo Alfano, che un lettore in un commento della scorsa puntata ha sintetizzato scrivendo di 8 contrari, 5 favorevoli e forse 2 astenuti, o in arrivo da alcune procure che indagano sulla mafia ad avere messo in moto questo primo tentativo di stornare l’attenzione dal Cavaliere.
Un saluto.
pino nicotri
Un saluto
caro CC,
fuor di battuta;
il grido su una bara da una “famiglia allargata”, come dici tu, è l’unico momento di sincera condivisione al dolore.
E’ intimo e consola; tutto il resto sono chiacchere!
O vorresti togliere anche questo?
Parte giusta o parte sbagliata…davvero pensi che in “quei momenti” sia importante?
I morti della Tissen sono stati giustamente onorati dai compagni,
i loro famigliari consolati…
Questo va bene e quello no….
Sylvi
Cara Sylvi,
ognuno è libero di onorare i propri morti.
personalmente io non ho mai tolto niente a nessuno..ti ripeto la domanda di Pino Arlacchi ..così come i morti della Thyssenn , stanno a significare probabilmente un’insipienza criminale di “quattro manager strapagati”,supini alla pura logica del profitto a tutti i costi, mi sai spiegare ..cosa diavolo invece stanno a significare i sei morti della Folgore, oggi ??
La difesa degli interessi nazionali?
E guarda che io sono così lucido da pensare che oggi come oggi ,sarebbe totalmente assurdo il “ritiro”immediato dei nostri..sull’onda delle richieste di un “cretino”padano …
per favore,per favore..siamo già una merdaccia internazionale..non diventiamo la cloaca massima dell’imbecillità fatta governo!!!
cc
C’è chi vuole un’altra guerra per la striscia di Gaza
Ieri sera, centinaia di coloni e di estremisti ebrei hanno manifestato a Sderot per chiedere all’esercito di occupazione israeliano di attaccare nuovamente la Striscia di Gaza. Il deputato del partito “Mifdal”, Jacopo Kets, parlando ai manifestanti, ha chiesto al governo di eseguire l’operazione “Piombo fuso 2” e di rioccupare un’altra volta Gaza riportandovi i coloni. Fonti israeliane hanno aggiunto che la polizia ha chiuso le strade che portano alla Striscia di Gaza per impedirne l’accesso ai manifestanti. I coloni hanno tentato di ritornare alle rovine delle ex colonie di “Gosh Qtef”. La polizia israeliana ha arrestato decine di coloni a seguito dei disordini scoppiati durante la protesta.
Calcolando i personaggi che compongono il nuovo governo israeliano, non ci sarà da stupirsi il giorno che la Striscia di Gaza verranno nuovamente massacrate dalla violenza di Israele, sempre più caratterizzata dall’uso meticoloso di armi assolutamente vietate dalle convenzioni internazionale, e dalla messa in atto di un genocidio costante. Sono passati pochi mesi dalla fine dell’Operazione Piombo Fuso … Con Netanyahu, Lieberman e personaggi simili, aspettiamoci il ritorno dell’inferno molto presto.
Anche due giorni fa un raid israeliano ha colpito un edificio, radendolo completamente al suolo, vicino al valico di Kissifum
Giustificazione del terrorismo [modifica]
Un articolo intitolato “Terrore” su He Khazit (“Il Fronte”, un giornale del Lehi in clandestinità), n. 2, Agosto 1943, portava le seguenti argomentazioni [1]:
Né la moralità, né la tradizione ebraica possono negare l’uso del terrore come mezzo di battaglia.
…
Noi siamo decisamente lontani da esitazioni di ordine morale sui campi di battaglia nazionali. Noi vediamo davanti a noi il comando della Torah, il più alto insegnamento morale del mondo: Cancellate – fino alla distruzione.[2] Noi siamo in particolare lontani da ogni sorta di esitazione nei confronti del nemico, la cui perversione morale è accettata da tutti.
Ma il terrore è essenzialmente parte della nostra battaglia politica alle presenti condizioni e il suo ruolo è ampio e grande.
* Ciò dimostra, a chiare lettere, a coloro che ascoltano in tutto il mondo e ai nostri fratelli scoraggiati fuori le porte di questo paese che la nostra battaglia è contro il vero terrorista che si nasconde dietro le sue pile di carta e di leggi che egli ha promulgato.
* Non è diretta contro il popolo, è diretta contro i rappresentanti. Finora ciò è efficace.
* Se scuoterà anche l’Yishuv dalla sua compiacenza, benissimo.
Solo così inizierà la battaglia per la liberazione.”
—————————-
Note
1. ^ Il testo completo è disponibile su Wikiquote.
2. ^ Le citazioni sono una combinazione di riferimenti a due passi biblici circa gli Amaleciti, a Esodo 17:14 e a Numeri 14:45: “Cancellateli completamente dal ricordo…e distruggeteli completamente”.
Cara sylvi,
tranquillizza tutti.
L’euristica economica da me concepita , prevede un magico algoritmo, attraverso il quale è possibile “mantenere alto il saggio di profitto”in investimenti produttivi, tali che i capitali finanziari di per sè già impregnati dell’odore della carta straccia dei privati banchieri della fed per esempio, tornino alla fonte; inventando per la nostra economia magari nuovi prodotti, tipo “reggiballe maschili” firmati Prada!
Naturalmente , l’algoritmo segreto, sarà rivelato agli “illuminati” del caciucco,insieme al luogo dove è nascosto il Sacro Graal!!
cc
Ricerca di una alleanza con le autorità naziste [modifica]
Nel 1940 e nel 1941, il Lehi propose d’intervenire nella Seconda guerra mondiale accanto alla Germania nazista per ottenere il suo aiuto nella cacciata della Gran Bretagna dalla Palestina sotto Mandato e per offrirle assistenza nell'”evacuare” gli Ebrei dell’Europa in base all’argomento che “comuni interessi potrebbero esistere fra l’insediamento di un nuovo ordine in Europa in conformità con le concezioni della Germania, e le reali aspirazioni nazionali del popolo ebraico.”
Alla fine del 1940, il rappresentante del Lehi Naftali Lubenchik fu inviato a Beirut dove incontrò il funzionario tedesco Werner Otto von Hentig cui consegnò una lettera in cui il Lehi offriva di “prendere parte attiva alla guerra dalla parte della Germania” in cambio del sostegno germanico per “l’instaurazione di uno storico Stato ebraico su una base nazionale e totalitaria, connesso a un trattato con il Reich germanico”. Von Hentig spedì la lettera all’ambasciata tedesca ad Ankara, ma non v’è traccia di alcuna risposta ufficiale. Il Lehi provò a stabilire contatti con la Germania ancora nel dicembre 1941, ancora una volta senza successo.
x Gli Usa sono stanchi della guerra -#7-
La maggioranza crede che sarebbe un errore abbandonare.
Gen. Stanley McChrystal says the war in Afghanistan will fail without extra troops. Do you agree with him?
Thanks for your vote.
Response Percent Votes
Yes – 88% 3566 votes
No -5% 209 votes
Undecided -4% 176 votes
Other -1% 72 votes
4023 total votes
I polls variano, ma la maggioranza benche’ siano stanchi della guerra, pensano che sarebbe un errore abbandonare.
Adesso non incominciate a puntarmi il dito, io riporto solo le notizie.
Anita
Evoluzione dell’organizzazione
Le autorità britanniche rapidamente concentrarono i loro sforzi contro la Banda Stern. Nel 1942, la polizia britannica sparò a Stern in circostanze poco chiare. Numerosi membri del gruppo furono arrestati e la Banda si eclissò finché non si formò di nuovo come “Lehi” sotto il triumvirato di Israel Eldad, Natan Yellin-Mor e Yitzhak Shamir. Shamir (che sarebbe più tardi diventato Primo Ministro di Israele), era conosciuto sotto il nome in codice di “Michael”, che faceva riferimento a uno degli eroi di Shamir, Michael Collins. Collins era stato il fondatore dell’originaria IRA e un pioniere nell’uso delle tecniche di guerriglia. Il nuovo Lehi fu guidato dai leaders spirituali e filosofici Uri Zvi Greenberg e Israel Eldad, mentre il vecchio Lehi era stato inizialmente formato in base agli scritti di Abba Achimier. Fu di gran lunga il più minuscolo dei gruppi armati ebraici durante l’epoca del Mandato e non attirò mai più di poche centinaia di seguaci, e fu disprezzato da molti dei suoi contemporanei.
Il Lehi adottò una piattaforma non-socialista dell’ideologia anti-imperialistica. Considerava il protrarsi del governo britannico in Palestina come una violazione del Mandato provvisorio in genere e le sue restrizioni circa l’immigrazione ebraica un’intollerabile lesione del diritto internazionale. A differenza dell’Haganah e dell’Irgun, che combatterono su due fronti contro la Gran Bretagna e gli Arabi, il Lehi concentrò i suoi attacchi esclusivamente su obiettivi britannici.
Il Lehi rigettava anche l’autorità dell’Agenzia Ebraica e le organizzazioni correlate, operando per intero per proprio conto per tutta la durata quasi della sua esistenza.
I prigionieri del Lehi catturati dai Britannici rifiutavano in genere di difendersi quando erano tradotti davanti alle corti di giustizia britanniche. Essi vollero leggere soltanto loro manifesti in cui dichiaravano che la corte, rappresentante di una forza d’occupazione, non aveva giurisdizione su di loro e che era illegale. Per la stessa ragione, i prigionieri del Lehi rifiutavano di chiedere l’amnistia, anche quando era chiaro che ciò avrebbe loro risparmiato la pena di morte. In un caso due membri del Lehi si suicidarono in prigione per non concedere ai Britannici l’opportunità di impiccarli.
Assassinio di Lord Moyne [modifica]
Il 6 novembre 1944 il Lehi assassinò Lord Moyne, un esponente del governo britannico, al Cairo. Questo atto colpì il governo di Sua Maestà e fu ritenuto un oltraggio da Winston Churchill il Primo Ministro britannico. I due assassini furono catturati, ebbero la condanna a morte e furono giustiziati.
Attentati dinamitardi a Gerusalemme e a Roma [modifica]
Nel 1946 la Banda Stern, unitamente all’Irgun, effettuò un devastante attentato contro il King David Hotel di Gerusalemme con 91 morti di varie nazionalità e, il 31 ottobre 1946, un nuovo attentato con esplosivi colpì gravemente l’Ambasciata britannica a Roma.
9 aprile 1948 – Il Lehi e l’Irgun attaccano il villaggio palestinese di Deir Yassin, causando più di 100 vittime e costringendo i superstiti ad abbandonare l’insediamento.
Assassinio del Conte Folke Bernadotte [modifica]
Il conte Folke Bernadotte, assassinato dal Lehi nel 1948
Il 17 settembre 1948 il Lehi assassinò il mediatore delle Nazioni Unite, il Conte Folke Bernadotte, che era stato inviato a mediare il futuro assetto politico e territoriale della Palestina. L’omicidio fu progettato di persona da Yehoshua Zetler e condotto a termine da un gruppo di quattro uomini guidati da Meshulam Markover. I colpi letali furono esplosi da Yehoshua Cohen. I capi del Lehi Nathan Yellin-Mor e Matitiahu Schmulevitz furono arrestati due mesi dopo l’assassinio. Molti dei sospetti coinvolti furono rilasciati immediatamente e a tutti costoro fu garantita l’amnistia generale il 14 febbraio 1949.
Dissoluzione e integrazione [modifica]
Il conflitto fra il Lehi e la corrente maggioritaria ebraica e successivamente israeliana finì quando il Lehi fu formalmente disciolto e integrato nelle Forze di Difesa Israeliane il 31 maggio 1948. Ai suoi leaders fu garantita l’amnistia e la fine delle incriminazioni come controparte. Il Lehi tuttavia produsse operazioni indipendenti a Gerusalemme finché non fu obbligato a rinunciarvi dopo l’assassinio dell’inviato dell’ONU, il Conte Folke Bernadotte. Membri del Lehi fondarono un partito politico noto come “Combattenti” e Yellin-Mor fu eletto nella prima Knesset, anche se il partito ebbe breve durata.
Nel 1980 Israele istituì l'”onorificenza del Lehi”, rossa, nera, grigia, celeste e bianca, che fu attribuita ai vecchi membri del Lehi clandestino che ne fecero richiesta.
Primo summit per il presidente Usa con Netanyahu e Abu Mazen
Obama: ”Il successo dipenderà dalla capacità di agire con urgenza”
Il leader di Tel Aviv: “C’è stato un accordo generale, anche da parte dei palestinesi”
Medio Oriente, Israele e Anp “Pronti a riprendere i negoziati di pace”
L’incontro tra il presidente Usa, il premier israeliano Netanhyahu (sinistra) e il presidente dell’Anp Abbas
NEW YORK – Il presidente degli Stati Uniti si misura con la questione mediorientale e incassa un primo risultato ottenendo un primo segnale incoraggiante: “C’è stato un accordo generale, anche da parte dei palestinesi, sul fatto che il processo di pace deve riprendere appena possibile, senza precondizioni”, ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu uscendo da un vertice con l’inquilino della casa Bianca e il presidente dell’Anp Abu Mazen.
Israele deve rispettare “gli accordi” sulle frontiere raggiunti nel 2008, oltre ad accettare di parlare di Gerusalemme per far ripartire i negoziati di pace in Medio Oriente, ha detto il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, secondo cui occorre inoltre rispettare l’impegno definito nella ‘road map’ di porre un termine agli insediamenti ebraici. Israeliani e palestinesi restano però divisi sulle procedure, ha chiarito l’inviato Usa George Mitchell.
Il nodo del contendere resta sempre quello degli insediamenti israeliani in Cisgiordania e a Gerusalemme est. Il presidente americano vuole, e Abu Mazen pretende, che siano congelati immediatamente. Netanyahu al massimo intende offrire una moratoria di nove mesi in cambio del riconoscimento di Israele da parte dei Paesi nordafricani e degli Stati del Golfo, scrive il Washington Times sottolineando che le trattative su quest’ultimo punto con alcuni dei governi interessati sono in stato avanzato. In ogni caso restano escluse le costruzione di circa 2.500 alloggi già in corso e ogni accordo su Gerusalemme Est che lo Stato ebraico ha annesso nel 1980.
Prima del vertice vero e proprio all’hotel Waldorf-Astoria, Barack Obama ha incontrato a New York Netanyahu. Concluso l’incontro con il premier israeliano, il presidente americano ha avviato i colloqui con il presidente palestinese. I negoziati sullo status finale della questione palestinese ”devono iniziare ed iniziare presto”, ha detto il presidente americano, e il ”successo dipenderà dalla capacità di entrambe le parti di agire con urgenza”.
Il faccia a faccia con il premier israeliano è durato un po’ più del previsto, 40 minuti invece di mezz’ora. Netanyahu era accompagnato dal ministro degli esteri Avigdor Lieberman e quello della difesa Ehud Barak. “Israele desidera cooperare con gli Stati Uniti per promuovere il processo di pace”, ha dichiarato Netanyahu a Obama. Dalla delegazione di Netanyahu hanno fatto sapere al sito del quotidiano Yedioth Ahronoth che l’incontro “è andato bene” e che Obama ha elogiato il governo di Tel Aviv per i recenti passi verso la pace con i palestinesi.
Altro tema discusso nel breve bilaterale è stato il rapporto Goldstone, commissionato dall’Onu, sull’operazione Piombo Fuso nella Striscia di Gaza, da cui sono emersi crimini commessi dai militari israeliani contro i civili palestinesi. “Questo è un test per la comunità internazionale – ha detto Netanyahu – Se vuole che Israele si assuma dei rischi con l’obiettivo della pace, non può impedire che si difenda”.
Il vertice a tre è poi iniziato alle 12.30 locali, le 18.30 italiane, con una stretta di mano fra Netanyahu e Abu Mazen. Dal presidente americano è arrivato un appello a Netanhyahu e ad Abu Mazen a fare di più per favorire la ripresa dei negoziati di pace.
L’incontro viene interpretato sia da parte israeliana sia da parte palestinese come una riunione preliminare in vista di una eventuale ripresa, improbabile a breve termine, dei negoziati israelo-palestinesi.
Obama ha parlato di progressi, riconoscendo però che molto deve essere ancora fatto per far ripartire i negoziati. Il presidente Usa ha deciso di inviare nuovamente in Medio Oriente il suo emissario George Mitchell, e ha chiesto al segretario di Stato Hillary Clinton di fargli un rapporto sulla situazione ad ottobre.
Il leader della Casa Bianca ha ribadito le richieste Usa: agli israeliani ha rivolto l’appello di frenare gli insediamenti, ai palestinesi di rinunciare con determinazione al terrorismo e ai paesi arabi di avviare iniziative concrete per agevolare il processo di pace.
“L’importanza di questo incontro è nel fatto che ci sia stato – ha dichiarato poi Netanyahu – Quello che può sembrare un luogo comune, in questo caso vuol dire molto, perché erano in corso contatti da più di mezzo anno”. “Questo incontro – ha aggiunto il premier israeliano – rimette insieme persone che hanno lavorato per anni e che hanno veramente la capacità di cambiare il futuro”.
Altro tema discusso nel breve bilaterale è stato il rapporto Goldstone, commissionato dall’Onu, sull’operazione Piombo Fuso nella Striscia di Gaza, da cui sono emersi crimini commessi dai militari israeliani contro i civili palestinesi.
“Questo è un test per la comunità internazionale – ha detto Netanyahu – Se vuole che Israele si assuma dei rischi con l’obiettivo della pace, non può impedire che si difenda”.
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La puttanata detta dal signor Netanyahu può essere detta anche da un goy palestinese per giustificare il terrorismo della sua parte. E’ il caso di dire che i coglioni si tradiscono da soli e neppure se ne accorgono.
Shalom
Disprezzo profondamente chi è felice di marciare nei ranghi e nelle formazioni militari al seguito di una musica: costui solo per errore ha ricevuto un cervello; un midollo spinale gli sarebbe più che sufficiente. (Albert Einstein )