La solita retorica da Strapaese anche per i militari uccisi in Afganistan, il solito disprezzo per i morti altrui, la solita storica faciloneria militare e i soliti due pesi e due misure tra morti al lavoro in divisa e morti al lavoro in abiti qualunque
Per capire a che punto arrivi senza che neppure ce ne rendiamo conto l’uso dei due pesi e due misure anche in settori drammatici, anzi tragici e forieri di ulteriori disastri, basta considerare due fatti recenti, entrambi luttuosi pur se da noi considerati diversamente. L’uccisione in Afganistan di sei nostri militari e l’uccisione qualche giorno prima di ben 92 civili afgani per mano dei militari tedeschi della Nato che hanno bombardato a vanvera scambiando per terroristi talebani un folla di disgraziati che stava napoletanamente approfittando di una autocisterna carica di benzina in panne per portarsi a casa un po’ di carburante a sbafo oppure che si trovava lì perché costretta da un gruppo di talebani armati ad aiutarli e rimettere l’autobotte in carreggiata.
Partiamo dal secondo fatto, dato che è il primo in ordine cronologico.
Se anziché talebani fossero stati israeliani, statunitensi, europei, gli ufficiali tedeschi avrebbero dato egualmente l’ordine insensato di bombardare senza neppure essere certi che non si trattasse di gente che non c’entrava niente? Oppure: se avesse avuto il sospetto che in quella folla ci fossero anche dei turisti o giornalisti occidentali, i tedeschi o altri della Nato avrebbero bombardato egualmente? Certo che no. E in entrambi i casi. Già questo spiega molto, se non tutto. Bill Clinton non autorizzò il lancio di un missile su Bin Laden perché con lui c’erano un centinaio di donne arrivate per ascoltarlo. Clinton però era un politico, non un militare, in quanto tale ottuso per definizione. Bush padre invece autorizzò in Iraq il lancio di una enorme bomba “intelligente” di profondità su quello che gli avevano detto essere un rifugio sotterraneo con dentro Saddam e che invece si rivelò un rifugio civile con dentro quasi 500 tra donne, bambini, anziani e disgraziati vari: tutti gasati e cremati nel rifugio trasformato in forno crematorio per vivi dalla bomba “intelligente”. Pur tralasciando che non è affatto chiaro perché la Nato sia in Afganistan e perché ci stia di conseguenza anche l’Italia ed essendo invece accertato che comunque l’esportazione della democrazia con le armi si è rivelata una balla e una penosa follia già con la guerra del Peloponneso di oltre 2000 anni fa tra Sparta e Atene, resta il fatto che il pressappochismo dei militari della Nato, specie di quelli statunitensi, rivela sia il disprezzo verso le “razze e popoli inferiori” e sia la mancanza di motivazione dei militari occidentali impegnati in quella guerra. Si bombarda spesso alla cieca, senza le dovute verifiche, perché si ha fretta di tornare a casa, perché bisogna aumentare il numero dei cadaveri da spacciare sempre per nemici uccisi anche quando si tratta di neonati o donne incinta. Si bombarda per disprezzo verso i bombardati, come hanno dimostrato anche vari piloti statunitensi in Iraq, con i loro discorsi registrati e diffusi nel mondo, e si uccide perché ci si trova soddisfazione, come ha spiegato un alto ufficiale statunitense in una scuola militare del suo Paese, con un discorsetto che ha fatto il giro del mondo senza che quell’ufficiale venisse arrestato o espulso dalle forze armate.
Ho sentito da alcune fonti cifre spaventose, che non riporto finché non sono sicuro della loro esattezza e non è certa la fonte, sui morti provocati dagli americani che mi dicono bombardano le valli e i monti con alla stessa maniera di come bombardavano il Vietnam, cioè a tappeto e chi c’è sotto c’è e crepa, di chiunque si tratti. In gergo è la “pulizia del territorio”, chiaramente parente stretta della pulizia etnica. Ma anche le cifre ufficiali fornite dall’Onu sono agghiaccianti. Nel 2008 le vittime civli della Nato erano stimate dall’Onu per quel solo anno in più o meno 800, e solo quest’anno ne sono state fatte altre 3-400 sempre secondo l’Onu. Dall’inizio dell’invasione, nel 2001, secondo Peace Reporter le vittime sono almeno 7.500. Ripeto: vittime civili, cioè innocenti, in gran parte bambini visto anche che gli afgani sono molto prolifici. Matrimoni scambiati con tutti gli invitati per adunate di terroristi , villaggi scambiati per scuole o roccaforti di talebani, bombe cadute fuori obiettivo, ecc., la casistica dei massacri “per errore”, che trasforma case e luoghi di festa in forni crematori per vivi, è piuttosto varia.
Spiace dirlo, ma questo modo di fare è simile a quello dei militari israeliani verso i libanesi e i palestinesi, cioè contro gli “altri”, i “diversi” da noi: dalle rappresaglie contro centri abitati fino agli omicidi “mirati”, tutte pratiche condannate dall’Onu, la “ricaduta” di morti civili innocenti è impressionante. Una volta i ricognitori israeliani scambiarono per missili quelli che erano invece le due assi laterali delle barelle di una autoambulanza, e le bombe fecero una strage. E’ anche il modo di fare dei militari e poliziotti sudamericani contro i contadini e i minatori indios quando protestano. Qualche mese fa, come forse ricorderete, la polizia e/o i militari peruviani hanno ammazzato oltre 60 od oltre 80 per soffocarne le proteste. Ammesso che siano vere le cifre della repressione cinese in Tibet o nella regione musulmana della Cina che vengono allegramente ammannite in Occidente, il modo di fare anche dei cinesi ricorda gli altri tre citati. Il succo è che gli “altri” possono essere trattati come carne da macello. Gli “altri”, non i propri, i nostri. Non a caso da ragazzini gridavamo felici “Arrivano i nostri!” quando nel dopoguerra l’industria cinematografica Usa ci inondava di film razzisti e imbecilli che dipingevano sempre i “pellerossa” come selvaggi da prendere a fucilate, immancabilmente attaccati dalle “giacche blu” per salvare i poveri coloni bianchi accerchiati, sempre virtuosi e pii (ops! Ho detto “coloni”….).
L’Ira in Ulster e in Inghilterra e i terroristi baschi in Spagna hanno ucciso un grande numero di persone, siamo a quota quasi mille, ma né la Spagna né l’Inghilterra si sognano di ricorrere ai bombardamenti aerei, di artiglieria o di carri armati contro città e paesi o cisterne e autoambulanze sospette per cercare di sradicare il terrorismo domestico. Idem l’Italia con la mafia, che ha massacrato di tutti un po’, compresi i massimi vertici politico istituzionali dell’isola, ma non per questo è stata bombardata Palermo o Corleone o altri paesi dove anche i sassi sapevano e sanno che vivono i cervelli della mafia. Si dirà: la mafia non è terrorismo politico militare, ma solo criminalità malavitosa. A parte il fatto che l’obiezione non è del tutto esatta, era certamente terrorismo politico militare quello delle Brigate Rosse e di Prima Linea, ed anche i sassi, oltre ai nostri servizi segreti, sapevano bene che i loro nidi erano la Fiat, Porto Marghera, alcuni quartieri di Milano e Roma, varie Università, ecc., non per questo sono stati usati i bombardieri, l’artiglieria da campo o i carri armati e neppure gli omicidi “mirati”. Ci si considera in guerra solo con gli “altri”, con quelli che riteniamo subumani o comunque nemici irriducibili, tant’è che l’Italia sopportò senza ricorrere alla guerra o ai bombardamenti il lungo aiuto dell’Austria ai terroristi alto atesini degli anni ’60 che uccisero anche nostri militari. E l’Austria NON faceva parte della Nato…
E’ il disprezzo verso i popoli “inferiori” che ha fatto nascere i bombardamenti aerei, invenzione non ho ancora capito se italiana o inglese, comunque inaugurata da noi in Africa e dagli inglesi in India ai tempi delle guerre coloniali. I nostri “eroici” aviatori seduti dietro il pilota lanciavano molto poco eroicamente addosso ai “negri” arati di lance e qualche schioppo le bombe a mano. E in India ha esordito in modo simile, ma su scala più vasta e feroce, sir Harris, diventato in seguito famoso come “The Bomber” quando durante la seconda guerra mondiale applicò e anzi “migliorò” sulle città tedesche ciò che aveva bene imparato a fare in India: inaugurò infatti i bombardamenti incendiari terroristici contro le popolazioni civili, che secondo lo storico Friedrich hanno cremato nelle cantine e nei rifugi e nelle strade trasformate in forni crematori almeno 700 mila civili, almeno un terzo dei quali bambini e il resto donne e anziani.
Veniamo ora ai nostri militari uccisi. Ne conosciamo bene i nomi e li abbiamo giustamente pianti. Vorrei sapere però oltre alle chiacchiere che pensione avranno i loro familiari. Non è un buon segno comunque che delle altre 22 o 25 vittime civili, tutte afgane, dello stesso attentato non sappiamo neppure un nome, né quanti bambini c’erano o sono rimasti orfani e in quanti. Ci siamo tutti commossi alle foto del piccolo Simone, figlio di appena due anni rimasto orfano del parà Roberto Valente, ma non sappiamo neppure un nome dei suoi coetanei massacrati dalle bombe tedesche lanciate contro la cisterna carica di benzina, così come non sappiamo nulla degli altri massacrati in precedenza da altre bombe della Nato. Eppure quella ventina abbondante di civili uccisi dalla stessa auto bomba che ha falciato i nostri sono finiti all’altro mondo solo ed esclusivamente perché erano casualmente vicino ai nostri e sono stati investiti da una esplosione destinata non a loro, ma ai nostri. Una parte di responsabilità in qualche modo quindi la abbiamo anche noi verso quei poveretti. E la responsabilità aumenta se è vero, ma non ci voglio credere, che i due mezzi corazzati Lince dei nostri hanno lasciato passare in mezzo a loro – contro ogni più elementare regola militare – l’auto del kamikaze. Non è un buon segno perché fa parte sempre del nostro piangerci addosso disprezzando gli “altri”.
Per rispetto verso il lutto dei familiari accenno solo al fatto che i nostri soldati si trovano in Afganistan più che altro solo per l’egolatria di Silvio Berlusconi, che, come ha scritto anche Sergio Romano giorni or sono sul Corriere della Sera, ha voluto accodarsi a Bush sia per l’Iraq che per l’Afganistan per brillare nel mondo intero anche della sua luce riflessa e sentirsi ancor più grande e potente. E per rispetto verso il lutto non mi soffermo sul fatto che, dopo tutte le faccende a luci rosse che sono saltate fuori sul conto del nostro primi ministro, è legittimo chiedersi se a Berlusconi l’invio dei militari italiani non sia stato magari strappato minacciando di far circolare la notizia di faccende simili, dato che al Cavaliere le belle donne, specie se giovani, piacciono da prima che entrasse in scena Giampiero Tarantini, come dimostra anche il fatto che ne spediva qualcuna da Drive In al suo amico Bettino Craxi e come ha lasciato capire a chiare lettere anche sua moglie Veronica Lario. Chissà cos’hanno in mano i servizi segreti dei vari Paesi. E chissà se Berlusconi è in grado di resistere a eventuali minacce di far arrivare alla stampa gli immancabili dossier su di lui.
Tralascio la retorica delirante, da quella del ministro La Russa, dall’espressione sempre simpaticamente torva e luciferina, a quella degli ufficiali della Folgore, il corpo di paracadutisti al quale appartenevano i nostri sei caduti. Strana idea quelle che i nostri militari debbano essere sempre e ovunque accolti con fiori e applausi, magari belle ragazze tipo la “bell’abissina” della canzone fascista. Strana idea quella che gli attentati tipo via Rasella li possiamo fare solo noi italiani, se li fanno gli altri allora non sono più atti eroici, ma solo vili e feroci. Dalle interviste degli ufficiali e dai discorsi da loro fatti alle vedove dei sei parà, se è vero quello che ho letto sui giornali, siamo fermi alla retorica di El Alamein e di Giarabub. Anzi peggio: ci sono infatti parà che vogliono sì “morire con le armi in pugno, ma combattendo e non cadendo vittime di attentati schifosi”, il che significa che, per quanto incredibile, neppure i parà hanno capito che oggi le guerre NON hanno un fronte, non di stampo classico, e che la guerriglia non è come la “guerra dei merletti” di qualche secolo fa, dove si dava agli avversari la precedenza a sparare il primo colpo. Strano, perché, come ho già scritto, il terrorismo lo abbiamo teorizzato noi italiani nel 1965 con il convegno “La guerra rivoluzionaria moderna” tenuto per tre giorni a Roma all’hotel Parco dei Principi e pagato anche dai nostri servizi segreti dell’epoca, oltre che dalle due o tre principali industrie nazionali.
Non si vuole capire che le guerre NON si fanno andando a morire eroicamente quanto inutilmente, non si fanno per perderle da straccioni. Senza voler cioè mai capire che ancora oggi – come da quasi un secolo – non abbiamo delle forze armate e un esercito degni del nome per il semplice motivo che riflettono le stesse strutture, inefficienze, storture, egoismi, vizi e incapacità della società civile, ne sono il ritratto in grigio verde o in mimetica ed elmetto anziché in abiti civili. Qualche decennio fa c’è stata in Africa, a Kindu, la strage di un gruppo di nostri militari dell’aeronautica facenti parte di un corpo dell’Onu. I nostri furono massacrati perché erano andati a mangiare in mensa lasciando le armi non ricordo ora se sugli aerei o in una caserma dell’aeroporto. Erano cioè disarmati! Nessuno aveva spiegato loro che in una zona come quella, in piena guerra civile, NON dovevano lasciare le armi neppure per andare al cesso. Da allora pare non sia cambiato nulla, se nessuno ha spiegato ai nostri dell’Afganistan che NON si deve mai permettere a un automezzo estraneo di inserirsi in una colonna di mezzi militari, fossero anche solo due. Non è che ovunque ci scambino per Totti.
Qualcuno pensa forse che i talebani o afgani che dir si voglia accettino le stragi di civili, compreso l’ultima dell’autocisterna, senza fare rappresaglie, che sia o no un diritto sancito dalle convenzioni di Ginevra e dell’Aja? Qualcuno pensa che si accontentino delle scuse dei tedeschi così come mesi or sono di quelle degli americani per altri errori simili? Qualcuno pensa che i talebani le rappresaglie per gli “errori”, cioè per le stragi di civili, compiuti dai tedeschi o dagli americani o dagli inglesi della Nato le debbano fare contro i militari delle rispettive nazionalità anziché contro militari comunque della Nato, anche se italiani? Sperando che le rappresaglie non le compiano su territorio europeo o statunitense.
Infine: l’Italia ha il record europeo di morti “bianche”, cioè sul lavoro, che chissà perché si chiamano bianche pur essendo nere, nerissime come tutte le altre morti. Comprese quelle dei 6 nostri militari in Afganistan. Ma le morti dei lavoratori sul luogo di lavoro a magari a casa o in ospedale a causa di malattie contratte sul lavoro non fanno mai notizia. Qualche sermoncino del presidente della Repubblica, qualche latro blablablà, e poi si ricomincia a contare i morti, i feriti, gli storpiati, gli ammalati. A chi muore sul lavoro e per il lavoro NON viene mai tributato nessun onore, nessuna messa solenne, nessuna medaglia al valore, neppure civile. Non parliamo poi delle pensioni ai parenti…. lasciato a morire di fame o quasi.
Questo truce e fors’anche infame distinguo tra vittime in divisa e vittime in tuta blu o in colletto bianco è francamente orripilante. Un due pesi e due misure che esiste in tutto il mondo, il che è ancor più preoccupante. E’ più eroico chi ci lascia la pelle sapendo che la rischia perché veste una divisa e accetta o chiede di andare al fronte o in zone comunque pericolose o chi crepa lavorando in fabbrica, in ufficio, nei campi, nei cantieri, tutti luoghi dove non dovrebbero esserci pericolo bellici. Eppure i morti da lavoro sono migliaia, a fronte di pochissimi morti in divisa caduti “adempiendo al loro dovere”. Non solo: non esisterebbe nessun esercito con le sue belle divise e le sue armi lucide, dal fascino sempre maschiliste e fallico, se non ci fosse la massa dei lavoratori a produrre per tutti, anche per loro. Qui non si tratta di chiederci con Bertold Brecht se Giulio Cesare nel suo “glorioso”, cioè vincitore, esercito non avesse neppure un cuoco, bensì di capire che senza i cuochi che lavorano non per gli eserciti non ci sarebbero neppure quelli che per gli eserciti invece lavorano, e anzi non ci sarebbero neppure gli eserciti.
Quanta ipocrisia. Quanta retorica. Quanta irresponsabilità. Quanto opportunismo.
Che tristezza.
Che dire?
Da Repubblica oggi:
di M. Serra
L´amaca
“Basterebbero due fatti tra i tanti: le dichiarazioni dei redditi del 2007, fotografia oggettiva di un paese composto in larga parte di ladri; e l´affondamento di una trentina di navi (!!) cariche di rifiuti tossici al largo della Calabria; basterebbero questi due soli fatti, dicevo, per concludere che a essere davvero anti-italiana è l´Italia. Non l´opposizione, non la stampa estera, non i poteri forti, non la sola malavita: l´Italia nel suo complesso, la sua demente ignoranza delle leggi, i suoi cittadini che insozzano le città, i suoi evasori fiscali (decine di milioni di persone, carta canta), i suoi omertosi di ogni contrada e di ogni ceto sociale, le sue Tre Mafie Regnanti di Sicilia, Campania e Calabria.
Gli italiani remano contro se stessi con una lena che forse non ha eguali al mondo, fossero davvero “patrioti” come il loro padrone va dicendo parlerebbero solo delle trenta navi (!!) di rifiuti tossici affondate in Calabria, cercherebbero senza tregua i colpevoli di un crimine contro la Nazione così efferato e turpe, cose che neanche nella più scalcinata repubblichetta caucasica passerebbero sotto silenzio. Parlamento, governo e opposizione, se l´Italia non fosse così profondamente anti-italiana, da un paio di settimane non si occuperebbero che di questo: trenta navi (!!) di rifiuti tossici affondate da italiani davanti all´Italia.”
AUGURI!
L.
L’acqua bolle la pasta è dentro mi restano due minuti del tutto teorici prima che” scuocia”..
il tempo per lasciarvi ad alcune riflessioni teoriche..
Le cose sono più simili a come sono ora che a come sono mai state in passato..
The four ages of Man lager,AGA,SAGA and GAGA
Buon pomeriggio
cc
“Panda troppo costosi,
lasciamoli estinguere”
Provocazione da Londra. Chris Packham, conduttore di programmi sulla natura della Bbc, lancia la sua proposta: “Sono in un cul de sac evolutivo, stacchiamo la spina”
Quando toccherà agli Italioti!
cc
Da Repubblica oggi
La Ue ribatte a Berlusconi
“Non negoziabili i tetti di Co2″
“Il premier aveva scritto al presidente dell’esecutivo europeo Barroso, per chiedere di rivedere i limiti sulle emissioni di anidride carbonica. Il Pd: “Tentativo imbarazzante””
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Ma chissenefrega della Co2,nun se magna e si se magna non tiene sapore!
Qui poi dei tetti ,sui tetti, non si fa nulla ;non per niente abbiamo una esperienza consolidata nelle porte,biporte con alveare incorporato.
Poi questi Europei non conoscono il detto(che per noi è anche senza limiti o tetto):
Metti il tetto dove vuole il padrone!.
E quest’altro:
Fatta la legge trovato l’inganno!
Ed allora!
Ma bisogna propio spiegare tutto!
L.
Luca Carzaniga, 40 anni, delegato sindacale della Knorr Bremse, ha un’inflessione brianzola che piacerebbe al premier.
«Siamo in crisi, poche balle. La gente perde il lavoro anche qui ad Arcore ma Berlusconi fa finta di nulla»
Rinaldo Gianola, “Autunno italiano”,
seconda puntata, pagine 16-18
Nel corso del G8 dell’Aquila abbiamo anche portato avanti il lavoro sui paradisi fiscali, giurisdizioni poco o per nulla cooperative nello scambio di informazioni. A Pittsburgh si potrà andare oltre nel combattere l’evasione fiscale internazionale, che danneggia le finanze pubbliche e il senso di equità dei cittadini».
È quanto scrive il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi in una lettera inviata al presidente Usa Barack Obama in vista del G20 che si apre oggi a Pittsburgh.
Il premier italiano dispensa anche consigli in materia economica sostenendo che per battere la crisi ci vuole fiducia.
Le parole del premier hanno provocato reazioni sarcastiche nelle opposizioni.
Incredibile, affermano nel Pd, che il giorno dopo aver avallato la vergogna dello scudo fiscale allargato al falso in bilancio, ossia un vero e proprio regalo agli evasori fiscali, il premier si faccia paladino della battaglia contro i paradisi fiscali.
«Ormai questo Governo è affetto da schizofrenia finanziaria: mentre in sede Onu condanna senza appello i paradisi fiscali, in Italia concede un’amnistia a chi si è arricchito alle spalle dei cittadini onesti proprio grazie a quei paradisi fiscali.
La settimana prossima a Montecitorio si voterà per l’introduzione dello scudo fiscale esteso a reati come il falso in bilancio: in quell’occasione il ministro Tremonti dovrà spiegare senza ambiguità quale sia la sua linea di contrasto all’evasione».
Ricerca, interviene la Gelmini
“Basta con le raccomandazioni”
Ridere o piangere? Quello che se la ride di sicuro è il solito papi
Ratzy a Mary
… vabbeee non parte e sono in avaria anche con gmail… bboh!! quindi Pino non posso mandarlo a te… riproveroo!!
Faust
Ricerca, interviene la Gelmini
“Basta con le raccomandazioni”
Traduzione dal lumbard in Italiano
“adesso ci vogliono selezioni ,con suggerimenti mirati ,fatte in modo rigoroso perchè trionfi il meglio ovvero SOLO noi lumbard de lumbard ,come Renzuccio noster ,ghe capi(in originale)!
L.
…non so cosa succede con Gmail.com… Mi appare questo mess.:
Gmail non è temporaneamente in grado di accedere ai tuoi contatti. Potrai rilevare alcuni problemi fintanto che persiste questa situazione.
… cosicche non posso inviare email… bboh!!
Faust
Pino, guarda se trovi il mio post nell antispam, x favore.. grazie!! F.
x Faust
Gmail ha avuto problemi per un giorno la scorsa settimana, anzi solo per un periodo di ore.
La mia funziona benissimo.
Provero’ a mandare un breve test con Gmail su questo forum.
Anita
x Faust
Test……..
Mandato da gmail, usando il mio gmail address
Ciao, Anita
Theran ??????
http://tv.repubblica.it/copertina/protesta-disabili-la-polizia-carica/37215?video=&pagefrom=1
… non mi era mai successo (ne devo dire,,, mai pensato) cche si rompesse il Gmail.com… è tornato a funzionare, dopo alcune ore di blakout… Il post x Pino è partito…
Faust
… ecche vvor ddi?? Come funziona?? , se hai voglia mandami le istruzioni di come fare… in privee.. grazie!!
Faust
x Faust
Non ti saprei dire.
Io ho tutti gli Iconi della mia posta sul desktop, clicco, entro, scrivo e spedisco.
Sul mio desktop ho “solo” oltre 120 Iconi, giornali, websites, TV stations, etc……..
Non devo altro che fare un click.
I computer si programmano a convenienza, secondo anche che sistema usi.
Ciao caruccio,
Anita
x Faust
PS:
Non ho il tuo indirizzo gmail.
Ho ancora nikxxxxxx@live.it
Anita
caro Linosse,
vero, Basta con le raccomandazioni!!!
La Gelmini alla PI, ma prima di lei ce n’è un rosario lungo come il vecchio Passio del Venerdì Santo!
Si incontra la Rosina di Napoli, la Malfatti (nomen homen) del “fanciullo” non bambino o ragazzino “tutto fantasia e sentimento” mica come i ragazzacci di oggi!
Poi c’era quella della “borzetta” …ma poi forse quella era alla CULTURA.
Dei maschietti non c’è che l’imbarazzo della scelta!
Di tutti i colori!!!
Il prossimo, Sibilla Cumana, sarà Renzo Bossi; se l’hanno presentato in Vaticano…è cosa fatta!
Ma dall’altra parte della barricata chi presentano?
Berlinguer con le gonne?
Io non ho niente da aggiungere; ho una figlia con un curricolo come un’autostrada…ma …vale solo all’estero.
Forse non le ho insegnato l’italiano!
mandi Sylvi
…Open the letter box.
Faust
nsieme a Barack Obama hanno partecipato alla riunione i presidenti di Cina, Hu Jintao, Francia, Nicolas Sarkozy, Russia, Dmitry Medvedev e il Premier britannico, Gordon Brown. E ancora il premier giapponese, Yukio Hatoyama, il leader libico Moamad Gheddafi, il presidente dell’Uganda, Yoweri Museveni, il presidente messicano, Felipe Calderon, il premier turco, Recep Tayyp Erdogan e il presidente vietnamita, Nguyen Minh Triet.
il grande leader mondiale… nun se llhe cagato nessuno… il nano Sirvio… era alla scuola di sua figlia… e ppaga ppantalone.. pputtanaeva!! … li mortacci dello statista delinquente nato…
Faust
X Sylvi ex campionessa irrefrenabile.119
Ma si!,nuovo corso senza rosario ,anzi lumbard e senza gonne!.
Avanti il meglio selezionato(se dal Reader’s Digest è contenta anche Anita).
Renzuccio “minister de l’istrussiun” subbito senno spianiamo i fuciletti,anche col riscio (neologismo del nuovo corso,uno meno uno più…)dei carceri e non si scherza!
L.
… i panni sporchi si lavano in casa…
e nessuno parla di altra legge ad personam… eccome mai?? La Sen.ice Finocchiaro ha definito questa sporcacciata…. “Neanche il cartello di Medellin… ”
è senza vergogna il p2ista delinquente… ennessuno dice bbaah!!
Faust
per FAUSTUS
Ti ho mandato un sms. Urgente. A che ora arrivi a Rho domani pomeriggio? Ciao U.
25.9.2009 N. Posti assegnati: 1
Partenza: Milano Certosa (Ore: 14.12)
Arrivo: Rho (Ore: 14.21)
… 6 min. da casa alla stazione e 9 min di treno e saroo a Rho… Arrivero molto stanco… ne sono certo!!
Faust
…. vado ccè Annozero… ciao…
X Sylvi aspirante succedaneo gelminiano
A proposito della scquola
Riforma qua,taglia la,foraggia e bene il cavallo privato , metti a dieta l’asino pubblico,quanta attività ma per quale risultato?
La domanda madre (e perchè no ),padre di tutte le domande è:
Alla fine operando come forsennati e con ferrea volontà per smantellare il sistema scolastico cosa si vuole ottenere?
Vediamo:
il fine della istruzione,della scuola ,non è tanto quello di appioppare ,come si fa con la benedizione con acqua santa urbi et orbi(nel senso di quelli che non ci vedono bene), la famigerata “cultura” (che è un processo individuale che si CONQUISTA sulle sudate carte e col tempo)anche a quelli che non la vogliono, ma la preparazione dei cittadini in erba allo sviluppo delle proprie capacità cerebrali per crescere e maturare in modo “educato”
In base a questo fine confrontiamo
un buon sistema scolastico, teso ad educare un paese, e il suo contrario:
Un paese educato prospera anche in condizioni avverse.
Un paese ignorante è un fertile e ben concimato terreno per la demagogia
Un paese educato sa distinguere benissimo un discorso serio da una predica demagogica.
Un paese ignorante spreca le sue risorse e si impoverisce.
Un paese educato saprà scegliere dirigenti onesti e competenti che a loro volta sceglieranno i migliori consulenti.
Un paese intelligente ed educato non permette corrotti né incompetenti.
E qui “scatta “l’asino ed arriva per primo, seminando gli altri sulla pista:
NON SI VOGLIONO CORRERE RISCHI!
Per cui perchè spendere soldi, anche se non sono i loro,quando si può vivere e BENE nella tranquillità assoluta e nella pace simil eterna?
Una sana ignoranza rinforzata da un buon olio di ricino virtuale,la televisione,fiacca anche la più ferrea volontà di qualche eventuale intrepido ,inoltre tutti vanno più disinvolti,tranquilli e più sciolti!
Gli asini non possono suonare la chitarra e sono pure stonati!
L.
…. mi sso fatto due O tre risate… Vauro, straordinario!!!
Vabbe la caciara de bbocchino e bbelpiedro… addifendere lindifendibbile… Servi di Sirvio…. Le morti sul lavoro e i lincenziamenti appioggia…. L intervista a Giorgio Bocca ci fa vedere quanto è grave il conflitto dinteresse del “democratico autoritario” Democrazia Autoritaria… DA …. non puoi dire cche è fascista xcche democratica… eppoi dice lultima vignetta di Vauro… acconclusione…. sirvio dice … parlate e fate quel cche vi pare contro di me… Tanto io faccio i cazzi miei…
Faust
x TUTTI
E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
BUONA LETTURA.
pino nicotri
x Linosse
quell'”aspirante succedaneo gelminiano” mi fa l’effetto della muleta di cui parlava CC.
Vi siete messi d’accordo?
La scuola serve allo sviluppo equilibrato del fisico e delle capacità intellettive; serve a indagare e a capire il mondo che ci circonda, le regole fisiche ed etiche che lo guidano e i rapporti che vi intercorrono.
I cittadini non devono crescere in modo educato, che pressupone una forzatura, devono crescere in modo cosciente, che presuppone anche le libertà possibili.
Giustamente lei dice che la cultura viene “strada facendo”.
La Scuola è un Potere, ce lo dice la storia, ce lo dice anche la geografia…
potere sui poveri
potere sulle donne
potere sugli ignoranti che sono perciò disinformati.
Tutti insieme sono controllabili dal Potere.
La Scuola non può essere per forza solo statale;
deve essere però pubblica, efficiente eded accessibile a tutti.
Sulla privata sa come la penso, sono molto prevedibile, basta una muleta!
Credo che al Potere convenga una scuola scalcinata, una scuola che faccia finta di insegnare ed educare.
Una scuola che abbia insegnanti ignoranti e demotivati.
Legga che cosa scrive sempre Umberto Galimberti a proposito delle qualità che dovrebbe avere un insegnante “che accompagna ” lo sviluppo dei giovani…
Non è una Sylvi qualsiasi!!!
Ma in fondo diciamo tutti le stesse cose, solo che alcuni di noi hanno tentato anche di metterle in pratica.
Ps: la televisione non ce l’ha ordinata il medico.
Genitori attenti possono organizzare accettabilmente il tempo dei figli, basterebbe rinunciare a un po’ del tempo individuale.
Buonanotte Sylvi