Gli assurdi paragoni boomerang di Netanyahu. E la sua prosecuzione della strategia del rubare quanta più terra ai palestinesi continuando a demolire le loro case e a insediare coloni

Giornalista: “Come mai in questo conflitto sono morti tanti palestinesi e pochi israeliani?”.

Netanyahu: “Lei è certo di voler iniziare con questo tipo di domanda?”.

Giornalista : “Perché no?”.

Netanyahu: ” Perché nella seconda guerra mondiale sono morti più tedeschi di tutti gli americani e gli Inglesi messi insieme, eppure nessuno dubita che la guerra sia stata causata dall’aggressione tedesca. E in risposta al bombardamento tedesco di Londra gli Inglesi rasero al suolo l’intera città di Dresda, uccidendo più civili di quanti ne morirono a Hiroshima. Inoltre potrei ricordarle che nel 1944, quando gli Inglesi provarono a distruggere il comando della Gestapo a Copenhagen, alcune bombe caddero per errore su di un ospedale pediatrico nelle vicinanze, uccidendo 83 bambini danesi. Vuol passare a un’altra domanda?”.

Se ce ne fosse ancora bisogno, ecco un’altra prova dell’ottusità e della non buona fede di molti governanti israeliani, in questo caso del primo ministro attuale Netanyahu. Il suo ragionamento fa acqua da molti buchi, e in ogni caso diventa un boomerang. Se infatti si dice che chi è aggredito può reagire in modo devastante contro l’aggressore, si autorizzano per esempio i palestinesi a reagire in modo devastante contro le aggressioni e invasioni che ahnno iniziato a subire per primi. E l’Egitto? Assalito proditoriamente nel ’57 dall’esercito guidato da Dayan in quanto reo di avere finalmente nazionalizzato il canale di Suez, è forse autorizzato a devastare Israele? Io ne dubito, ma Netanyahu e i suoi supporter evidentemente no. Per non parlare del Libano, dell’Iraq bombardato ad Osirak, della Siria pure bombardata nella centrale nucleare in costruzione, e via elencando.

Purtroppo il giornalista non è stato pronto a ribattere. Ma a volte con certa gente è meglio il lancio delle scarpe, come ha fatto in Iraq un altro giornalista. La volgarità, la disonestà e il razzismo del paragonare il popolo palestinese alla Germania di Hitler che scatenò la seconda guerra mondiale e il molto abusato, ormai tedioso dare del nazista, antisemita, ecc., a chiunque non applauda qualunque azione di Israele, compresi quindi una marea di israeliani e di ebrei nel mondo, può entusiasmare il noto canagliume nostrano, ma sicuramente non blocca la capacità degli esseri umani di ragionare con la propria testa. Non blocca neppure la capacità dell’Onu di comminare altre condanne e altri biasimi verso Israele, che non si capisce bene cosa ci stia a fare nll’Onu e perché non ne venga espulsa visto e considerato che dei deliberati dell’Onu se ne infischia altamente. Se a infischiarsene fosse un qualunque stato islamico sarebbe già stato cacciato a pedate.

Però  “non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. Allego un articolo di Jeff Halper, direttore del Comitato israeliano contro la demolizione di case (in sigla ICAHD), che mostra il solito gioco delle tre carte di Netanyahu&C. A allego anche un comunicato di una associazione di volontari cattolici che aiutano un paesino palestinese a sud di Hebron  a difendersi dalle violenze dei coloni, che continuano imperterriti a rubare la loro terra spalleggiati e protetti dall’esercito pur trattandosi di furti illegali anche dal punto di vista della stessa legge israeliana.  Oltre al furto della loro terra, hanno ricevuto anche l’ordine di demolizione di sei case. Poiché in quel minuscolo paesino ci sono stato, inserisco nel pezzo alcune mie foto. Le case demolite sono la quasi totalità del paese, formato da pochissime case, abitazioni povere e dignitose delle persone anziane che ci hanno accolto festanti, di quei bambini, di quelle ragazze e di quei giovani che hanno danzato per noi visitatori, ragazze e giovani bisognosi anche loro di speranze e di certezze, cioè di un futuro, ma rispetto i quali voltiamo ipocritamente la testa dall’altra parte. Le responsabilità non sono tanto di Israele quanto nostre, cioè dell’Europa e degli Usa che di Israele si servono rischiando inevitabilmente alla lunga di essere usati.
Obama se vuole davvero imporre la pace in Medio Oriente dovrà adoperare il bastone. Ammesso che glielo lascino usare e non gli tolgano quanto meno la mano.Sabato 01 Agosto 2009 – Jeff Halper

Dopo il suo incontro con il Presidente Obama il Primo Ministro di Israele Netanyahu avrebbe pronunciato le magiche parole “due stati”?
Tutta Israele stava con il fiato sospeso, ma lui non l’ha fatto. La distanza fra i due comunque è tanta che neppure quelle parole l’avrebbero potuta colmare. Obama è alla ricerca -io ritengo sinceramente, forse urgentemente- di una risoluzione del conflitto israelo-palestinese, che egli comprende essere una pre-condizione per andare avanti su questioni mediorientali più grandi e pressanti. Netanyahu, che rifiuta persino l’idea di quel mini-stato palestinese a malincuore accettato da Barak, Sharon e Olmert, persegue uno stato permanente di “immagazzinamento” in cui i Palestinesi vivano eternamente in un limbo di “autonomia” definito da un Israele che li racchiuda e li controlli. Il pericolo, di cui dovremmo essere tutti consapevoli, è che le due parti si possano accordare sull’apartheid – l’istituzione di un bantustan palestinese che non possieda né una vera sovranità né l’autosufficienza economica.
 
Da parte sua, sembra che Obama sia consapevole del forte legame fra il conflitto israelo-palestinese e l’ostilità verso l’Occidente così diffusa nel mondo islamico. La sua amministrazione è stata esplicita sulla necessità di fare progressi in Palestina per trattare il tema del nucleare iraniano, e la sua abilità di ritirarsi dall’Iraq, stabilizzare l’Afghanistan e il Pakistan e di affrontare la sfida che l’Islam politico rivolge agli stati arabi “moderati” dipende anche, in misura significativa, dalla creazione di una nuova relazione con il mondo musulmano, che non si può ottenere senza porre fine alla Occupazione israeliana.
 
Netanyahu ed il suo Ministro degli Esteri Avigdor Lieberman hanno già presentato le linee della loro nuova “ricontestualizzazione” del conflitto:

1.    la minaccia iraniana è prioritaria, unisce gli USA e Israele in una alleanza strategica e rende marginale la questione palestinese;
2.    slogan (come li definisce Lieberman) quali occupazione, colonie, coloni, terra in cambio di pace e persino la “semplicistica” soluzione dei due stati devono essere abbandonati per favorire il “processo” secondo un nuovo slogan: “economia, sicurezza, stabilità” – che significa migliorare l’economia palestinese e nel contempo garantire la sicurezza di Israele. Ne risulterebbe una stabilità (Lieberman cita a modello la situazione “stabile” fra le popolazioni greca e turca di Cipro sotto l’occupazione turca) che in qualche modo faciliterà qualche vago futuro processo di pace;
3.    Israele continuerà ad espandere i suoi “fatti compiuti”. Proprio il giorno prima dell’incontro Netanyahu-Obama era stata annunciata la costruzione di una nuova colonia: Maskiot, nella Valle del Giordano, il primo insediamento in 26 anni. Due giorni dopo il ritorno da Washington, Netanyahu inoltre ha dichiarato: “la capitale di Israele è Gerusalemme. Gerusalemme è sempre stata nostra e sempre lo sarà. Non verrà mai più frazionata e divisa.” L’annuncio aggiungeva che si continuerà a costruire all’interno dei “blocchi degli insediamenti”. Giusto un mese prima, il giorno che Hillary Clinton e George Mitchell dovevano arrivare nel Paese, il governo israeliano aveva annunciato che avrebbe eseguito imponenti demolizioni di case palestinesi a Gerusalemme. Questo approccio di aperta sfida segnala all’Amministrazione USA che Israele non intende accettare dictat, come si esprime il Ministro per gli Affari Strategici Moshe Ya’alon, e vuole testare quanto sarà disposto a fare sul serio Obama.

4.    Sia gli USA sia Israele sollecitano un maggior coinvolgimento degli stati arabi nel processo di pace, ma anche di questa questione Israele ha una sua visione particolare. Mentre gli USA stanno elaborando un approccio globale alla pace e stabilità dell’intera regione mediorientale (quella che il re Abdullah di Giordania chiama la “soluzione dei 57 stati” per cui l’intero mondo arabo e musulmano riconoscerebbe Israele in cambio della fine dell’occupazione), la formula israeliana di anteporre la “pace economica” a qualsiasi accordo di pace politicamente definito cerca di creare uno stato di normalizzazione fra Israele ed il mondo arabo-musulmano che relegherebbe per un tempo indefinito la questione palestinese in secondo piano. Considerati i trascorsi dei cosiddetti stati arabi “moderati” e l’ostilità che essi, come Israele, nutrono contro una maggiore influenza dell’Iran, un loro coinvolgimento non promette necessariamente bene per i Palestinesi.

E poi ci sono tutti i meccanismi per ritardare o minacciare i negoziati:
•    creare insormontabili ostacoli politici, come la richiesta che i Palestinesi riconoscano Israele come “stato ebraico”. Netanyahu sa bene che i Palestinesi non l’accoglieranno. Tale riconoscimento pregiudicherebbe lo status di uguaglianza dei cittadini palestinesi di Israele, un buon 20% della popolazione israeliana. Esso aprirebbe anche la strada per un’ulteriore pulizia etnica (“trasferimento” secondo il gergo israeliano). Quando era Ministro degli Esteri, Tzipi Livni aveva affermato con chiarezza che il futuro dei cittadini arabi-israeliani sta in un futuro stato palestinese, non certo in Israele. E non dimentichiamoci che l’anno scorso il Parlamento israeliano ha approvato una legge che richiede la maggioranza dei due terzi, il che equivale ad una soglia impossibile da raggiungere, per approvare qualsiasi cambiamento nello status di Gerusalemme. Su altre questioni, quali lo smantellamento degli insediamenti o la ratifica di qualsiasi accordo di pace, si approveranno, con il sostegno del governo, leggi dello stesso tipo.

•    Ritardare l’applicazione. OK, dice il governo israeliano, negoziamo, ma l’applicazione di ogni accordo sarà subordinata alla completa cessazione di qualsiasi resistenza da parte dei Palestinesi. “Sicurezza prima della pace” è il modo di esprimersi del governo israeliano. Dal momento, però, che non vi è mai stato alcun indizio che Israele darebbe il suo consenso ad uno stato palestinese autosufficiente, e poichè Israele considera qualsiasi forma di resistenza, sia armata sia nonviolenta, come una forma di terrorismo, “sicurezza prima della pace” in realtà significa “fermate ogni resistenza e può darsi che avrete uno stato.” L’inghippo qui è che se i Palestinesi cessano la loro resistenza, essi sono perduti. Senza la pressione palestinese, Israele e la comunità internazionale rimarrebbero senza alcuna motivazione per fare le concessioni necessarie ad una vera soluzione. Ed anche se si raggiungerà un accordo, “sicurezza prima della pace” significa che esso non verrà attuato finchè Israele non deciderà unilateralmente che le condizioni sono mature. Questo cosiddetto “accordo a palchi” continua ad erigere altri ostacoli insormontabili davanti a qualsiasi processo di pace.

•    Proclamare uno stato palestinese “di transizione”. Se tutto il resto fallirà – dato che un vero negoziato con i Palestinesi o la fine dell’Occupazione sono fuori questione- gli USA, su lascito israeliano, possono riuscire a saltare la fase 1 della Road Map e passare direttamente alla fase 2, che richiede la proclamazione di uno stato “transitorio” palestinese prima della definizione dei suoi effettivi confini, territorio e sovranità. Questo è l’incubo dei Palestinesi: venire rinchiusi per un tempo indefinito nel limbo di uno stato “transitorio”. Per Israele invece questa è la soluzione ideale, in quanto offre la possibilità di imporre i confini e di espandersi nelle aree palestinesi mostrando però nel contempo di rispettare il cammino della Road Map.

Inutile dire che tutto ciò serve ad evitare una vera soluzione a due stati, idea che suona semplicemente come un’anatema per il governo a guida Likud. Più di un decennio fa Netanyahu aveva enunciato la sua visione di auto-determinazione per i Palestinesi: una via di mezzo fra “meno-di-stato e più-di-autonomia”. Il termine migliore, per quanto squallido, per definire ciò che Israele ha in serbo per i Palestinesi è immagazzinamento, uno stato permanente di controllo e soppressione in cui le vittime scompaiono dalla vista e la loro situazione, spogliata di qualsiasi contenuto politico, diviene una non-questione.
Per quanto l’Amministrazione Obama possa autenticamente desiderare una soluzione basata su due stati autosufficienti e possa capire persino tutti i trucchi di Israele, è pure chiaro che senza una pressione significativa essa non potrà realizzarsi. Ed ecco dove sorge il vero problema. L’asso nella manica di Israele è sempre stato il Congresso USA, dove gode praticamente di un unanime sostegno bipartisan. E lo stesso Partito Democratico di Obama, che ha ricevuto quasi l’80% dei voti degli Ebrei statunitensi, è sempre stato molto più “proisraeliano” di quello Repubblicano. Potrebbe anche darsi che, per quanto Obama e Mitchell cerchino di indirizzare la politica americana in modo nuovo, più assertivo, i leader del suo partito si tirino indietro, per timore di non essere rieletti.
In questo caso, il compromesso fra il desiderio di risolvere il conflitto e l’incapacità di indurre israele a ritirarsi dai Territori Occupati in modo da fare emergere uno Stato palestinese autosufficiente potrebbe anche tradursi in una forma di apartheid.

La differenza fra uno Stato palestinese autosufficiente ed un Bantustan è questione di dettagli. Ci sono già segni che l’Amministrazione Obama autorizzerà Israele a conservare i principali blocchi di colonie, compresa una “Grande Gerusalemme”, ed impedirà ai Palestinesi di ottenere la sovranità sui confini con gli Stati arabi vicini. Poichè solo una minoranza è in grado di comprendere appieno il significato cruciale di tali dettagli, Israele è convinta di potere disegnare con diplomazia una situazione di apartheid spacciandola per una soluzione a due stati. Nel corso degli ultimi decenni il lavoro della società civile è stato quello di costringere i governi ad adempiere alle proprie responsabilità ed iniziare un processo politico che porti effettivamente ad una pace giusta fra Israeliani e Palestinesi. Ora che questo processo si avvicina, il nostro compito è di fare in modo che sia un processo onesto.
 
 
traduzione di Stefania Fusero
 
 
Jeff Halper è il Direttore del Comitato Israeliano Contro la Demolizione di Case -ICAHD. ( jeff@icahd.org Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. )

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COMUNICATO DELLA COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII

Continua senza sosta l’espansione delle colonie israeliane a sud di Hebron
Nuovi caravan nell’insediamento israeliano di Ma’on e ordini di demolizione per sei abitazioni palestinesi nel villaggio palestinese di At-Tuwani

14 settembre 2009

At-Tuwani – Mentre nell’arena internazionale si continua a parlare del congelamento degli insediamenti e dell’evacuazione degli avamposti israeliani illegali, continua senza sosta l’espansione delle colonie sulle colline a sud di Hebron (Southern Hebron Hills).

Nei giorni scorsi, i coloni dell’insediamento di Ma’on hanno iniziato la costruzione di sei nuovi caravan nell’area sud-est dell’insediamento, ad oggi completati e pronti per essere abitati. Nel frattempo sono iniziati i lavori preparatori per nuove costruzioni sulla collina vicina all’insediamento. (http://bit.ly/MH9gk)

Negli ultimi mesi, gli internazionali presenti nell’area hanno continuato a documentare l’espansione degli insediamenti presenti nell’area, osservando la costruzione di nuove unità abitative negli avamposti di Havat Ma’on e Avigail e nell’insediamento di Carmel.

Lo scorso 9 settembre, l’esercito israeliano ha rimosso due container ad uso abitativo che alcuni coloni dell’insediamento di Suseya, a sette chilometri dal villaggio di At-Tuwani, avevano illegalmente costruito al di fuori del perimetro della colonia su terreni agricoli dei contadini palestinesi del vicino ed omonimo villaggio. In seguito alla rimozione delle costruzioni abusive da parte dell’esercito israeliano, i coloni hanno aggredito gli abitanti del villaggio palestinese, ferendo dodici persone, di cui una è dovuta ricorrere a cure ospedaliere. Durante la notte, i coloni hanno eretto di una nuova costruzione sulla sommità della collina in questione.

Infine nel pomeriggio del 13 settembre, ufficiali del DCO (unità dell’esercito israeliano responsabile dell’amministrazione civile dei Territori Palestinesi Occupati) hanno consegnato ordini di demolizione per sei abitazioni palestinesi vicino al villaggio di At-Tuwani.

Le abitazioni in causa erano state costruite di recente su terre private palestinesi nell’area d Humra. Nella notte del 16 luglio scorso alcune di queste abitazioni e diversi ulivi erano stati danneggiati, presumibilmente da coloni del vicino avamposto di Havat Ma’on. Alcuni giorni dopo, il 20 luglio, il DCO aveva consegnato ordini di blocco dei lavori per queste abitazioni e altre strutture appena costruite.

Adesso che l’ordine di demolizione è stato emesso, le famiglie temono che l’esercito israeliano arrivi da un momento all’altro per demolire le loro abitazioni.

L’esercito israeliano, che in quest’area ha un controllo non solo militare ma anche civile (secondo gli Accordi di Oslo), vieta ogni permesso di costruzione per i palestinesi, impedendo lo sviluppo delle comunità locali. Di contro, i vicini insediamenti di Ma’on e Carmel e gli avamposti di Avigail e Havat Ma’on continuano ad espandersi senza sosta.

Operazione Colomba e Christian Peacemaker Teams continuano a monitorare la colonizzazione israeliana nell’area dal 2004.

Foto delle nuove costruzioni nell’insediamento di Ma’on disponibili all’indirizzo: http://bit.ly/4ZLMe
Foto della consegna degli ordini di demolizione disponibili all’indirizzo: http://bit.ly/VhoYn

www.operazionecolomba.com


Operation Dove – Nonviolent Peace Corps
Palestine – Israel
Community Pope John XXIII

e mail: tuwani@operationdove.org
website: www.operationdove.org

157 commenti
Commenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Come al solito i miei commenti sono sull’articolo precedente.

    Il fuso orario sta diventando troppo ovvio.

    ‘Notte, Anita

  2. alessandro
    alessandro says:

    Caro Nicotri, come si dice …….tutto il mondo e´paese.
    Ognuno, nel suo piccolo o nel suo grande cerca di sopravvivere come puo´ e cerca innanzi tutto di preservare i propri interessi , la propria vita , la propria esistennza, come singolo o come nazione. E´stato e sara´sempre cosi.
    Lei pensa che se gli Egiziani , i Siriani, i Palestinesi o il mondo Arabo nell´insieme avessero avuto la possibilita´ di spazzare via dalla faccia della terra Israele, avrebbero esitato?
    Con tutte le atrocita´(di cui lei stesso scrive) connesse? E l´Islam , come lei sicuramente sapra´, sa´ essere molto atroce.
    Ancora oggi si punisce con amputazioni di mani ,di orecchie e chissa´di cos´altro, per loro pero´, quisquiglie.
    Scrivevo poco prima “e´stato e sara´sempre cosi” a patto che
    ,secondo me, come sognatore ,una civilta´ extraterrestre molto migliore della nostra ci scopra e ci insegni come vivere insieme ,eliminando tutte le divisioni di razza di religione ecc., come credente, alla venuta del Messia.
    Unáltra possibilita´,remota , ma possibile ,e´che esca fuori un essere umano con tanto carisma che riesca a mettere ordine e accordo in questo mondo, insomma un Barak Obama alla millesima potenza.
    Belle le sue fotografie,la gente e´pulita e bene in carne, sembra serena e felice.
    Avrebbe potuto fare anche qualche fotografia ad effetto dove si dimostri un po´di degrado, qualche bambino pelle ed ossa nelle braccia della madre, come quelli in Africa che muoiono di fame e di sete. Un saluto, Rodolfo.

  3. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rodolfo

    Sì, ma che c’entrano i palestinesi? La ringrazio per i suggerimenti anche riguardo le foto, ma dovrebbe girarli anche e soprattutto alla stampa filosionista arabofoba, che gronda di ben altro.
    Un cordiale saluto.
    pino

  4. Bravo Nicotri
    Bravo Nicotri says:

    “Le responsabilità non sono tanto di Israele quanto nostre, cioè dell’Europa e degli Usa che di Israele si servono”. Questo sì che è parlar chiaro e onesto, senza riempirsi la bocca di condanne sempre degli altri.
    Ratzy a Maryssymy

  5. Linosse
    Linosse says:

    Dall’intervista
    “Netanyahu: ” Perché nella seconda guerra mondiale sono morti più tedeschi di tutti gli americani e gli Inglesi messi insieme, eppure nessuno dubita che la guerra sia stata causata dall’aggressione tedesca.Ec..ecc”
    Una logica …come dire senza parole!
    Peccato che non abbia concluso questa coerenza inossidabile dicendo che ci sono state almeno 6 milioni di vittime ebree per cui…occhio per occhio (e perchè no!)TUTTO se po fa senza problemi e chi non è d’accordo peste lo colga(se non interviene un’altra “ragione” con equivalenza mortifera!
    Ma vala vala vala!.
    L.

  6. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Al di la´ del “e´stato e sara´sempre cosi” , ognuno di noi puo´e deve far sentire la propria voce, sara´ voce di retorico idealismo, sara´ voce nel deserto, ” MA PER TUTTE LE PARTI ” , chissa´ che a forza di parlare , non si possa arrivare un giorno a capirsi davvero.
    Rodolfo

  7. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Oggi tocca al premier, domani potrebbe toccare al presidente della Camera.

    È sufficiente ripescare un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di An.

    Meglio non svegliare il can che dorme.

    Vittorio Feltri,

    il Giornale 14 settembre

  8. Linosse
    Linosse says:

    X La striscia 8
    Siamo alla realizzazione del famoso detto “dopo di me il diluvio”,anche se questa esondazione dipende solo da una rottura della CLOACA MASSIMA ormai colma all’inverosimile.
    Poveretti noi che dovremo far fronte a questa espiazione in apnea e con un misero ombrellino!
    L.

  9. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    La minaccia di Feltri dimostra ampiamente come la mentalità e la metodologia mafiosa siano penetrate profondamente nel giornale della famiglia del premier.
    L’unico dubbio è su quanto quella mentalità e quei metodi siano connaturati all’attuale direttore e quanto siano arrivate al seguito dei sostanziosi finanziamenti di cui a suo tempo anche il Bossi parlavano urlando e “La Padania” e scrivevano in grassetto.
    Un po’ maliziosamente vien da pensare quale sia la causa di tanta totale amnesia padanica, giustificata per il Bossi dall’essere cerebroleso ma inspiegabile negli altri apparentemente sani.

    Antonio – – - antonio.zaimbri@tiscali.it

  10. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Il poblema dell´ONU secondo me ( e di qualcuno anche in questo blog), sta´ nel fatto che per quanto riguarda i principi di giustizia , usa per Israele un metro di misura diverso di quello che usa per altri stati, secondo il principio scritto nel Talmud:-
    “Tutto il dolore che si verifica in questo mondo e´dolore.
    Tutto il dolore che si verifica in Israele non e´dolore.

  11. Linosse
    Linosse says:

    X AZ
    Cerebrolesione o amnesia da “copioso dossier” anche per lui(come di consueto nelle “società che si rispettino”)?
    L.

  12. Il Barone Rosso
    Il Barone Rosso says:

    E’ iniziata la fine di un mostro politico.

    Una collegiale di Napoli che corteggiò quando era minore (Noemi Letizia), un impresario di Bari che portava ragazze e cocaina (Tarantini), una prostituta che lavorava sempre armata di registratore, una velina di 23 anni che racconta di lavorare come ragazza immagine (Barbara), entrambe convertitesi in candidate elettorali…

    Un avvocato personale (Ghedini) che cerca di discolpare il potente cliente dicendo che egli non è altro che l’usuario finale (delle prostitute).

    Questa è, a grandi linee, la lista delle amicizie pericolose con le quali il presidente del consiglio Berlusconi ha passato i suoi momenti di ozio d’orato in questi ultimi mesi.

    In 12 giorni il magnate milanese, il geniale trasformista, il leggendario barzelettiere, dimenticherà tutto questo per ospitare i leader mondiali che dovranno scrivere le regole per il nuovo assetto economico mondiale.

    Così va in Berlusconandia, il prodotto interno lordo cadrà quest’anno al 5%, il deficit pubblico galopperà al 5%… pero nessuno parla di questo.
    E se qualcuno parla Berlusconi lo invita a zittirsi.

    “Bisogna consumare, far tacere i catastrofisti, gli organismi internazionali devono smetterla di pubblicare dati negativi, la crisi è solo psicologica” ha affermato, venerdì, il chiacheratissimo premier Berlusconi .

    Il tramonto politico di questo discutibile uomo; sceso in politica per voleri oscuri, volge inesorabilmente verso la fine. Neppure la corazzata Feltri riuscirà a salvarlo dalle bordate di tutto il mondo civile e democratico.

    Assisteremo alla brutta fine politica di un uomo opaco e vile, vile perchè dietro alle cannonate feltriane c’è lui abile mistificatore, abile a manovrare nell’ombra secondo lo stile piduista del suo maestro Gelli.

  13. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ragazzi, sarò assente dal blog probabilmente per tutto il mese di Settembre, causa un trasferimento di residenza molto travagliato.
    Ci si sente ad Ottobre. Un saluto a tutti.

  14. Il Barone Rosso
    Il Barone Rosso says:

    Per Linosse 9.

    L’agonia politica del premier Berlusconi sarà lenta e dolorosa. Saranno gli italiani che dovranno pagare il conto di tutte le sciancate politiche economiche e non di tutti questi anni.

    L’epiazione in apnea con un misero ombrellino ( e quì entra il famoso vorrei ma non posso), la farei espiare a tutti coloro che l’han votato, ma si sa, in democrazia i cocci vengono pagati sempre da tutto il popolo, però, un Piazzale Loreto economico applicato all’imbelle lestofante non sarebbe male.

  15. Linosse
    Linosse says:

    X Il Barone 13
    Certo che questi difensori della trilogia “Dio,patria famiglia”passeranno alla storia per incoerenza TOTALE.
    Che dire poi della chiesa(il vaticano) che forte della sua morale ,difesa strenuamente in quasi 2000 anni con mezzi vari che vanno dal personale cilicio al giudizioso giudizio con “coreografie alla fiamma” eseguito pubblicamente per gli”incalliti peccatori “rei di mettere in discussione il minimo articolo della loro legge Divina!
    Addirittura hanno scelto questi paladini difensori alternandosi,come difensori a loro volta,con unghie,pugni e denti(e che denti!!!!!!).
    Tempi oscuri signori,molto oscuri!
    L.

  16. Linosse
    Linosse says:

    X Il barone 15
    Purtroppo la “fase liquida” della scelta politica degli ittagliani non risparmierà nessuno ,come a niente sono serviti i precedenti curricolari degli “eletti” con consigli,spiegazioni,avvisi e inviti a desistere dal disastro annunciato.Almeno loro ,alla caduta del precedente governo ,se so magnata la mortadella(ottima!)a noi che ce tocchera magna?.Io mi astengo,solo al pensiero sto svenendo!
    L.

  17. URGENTE: AIUTATECI, I MILITARI ISRAELIANI NON GARANTISCONO PIU' LA SICUREZZA DEI BAMBINI PALESTINESI DI AT-TUWANI CONTRO LE VIOLENZE DEI COLONI
    URGENTE: AIUTATECI, I MILITARI ISRAELIANI NON GARANTISCONO PIU' LA SICUREZZA DEI BAMBINI PALESTINESI DI AT-TUWANI CONTRO LE VIOLENZE DEI COLONI says:

    AZIONE URGENTE
    At-Tuwani: La scorta militare israeliana non garantisce la sicurezza dei bambini palestinesi esponendoli al rischio di attacchi dei coloni

    Settembre 2009

    [Nota: Secondo la Convenzione di Ginevra, la Corte Internazionale di Giustizia dell’ Aia e numerose risoluzioni delle Nazioni unite, tutti gli insediamenti israeliani nei Territori Occupati Palestinesi sono illegali. La maggior parte degli avamposti è considerata illegale anche dalla legislazione israeliana]

    In Palestina l’anno scolastico 2009-2010 è cominciato il I° settembre 2009. I bambini che provengono dai vicini villaggi di Tuba e Maghayir-al-Abeed per raggiungere la scuola elementare di At-Tuwani necessitano di una scorta militare che garantisca loro la sicurezza. Durante le prime due settimane del nuovo anno scolastico i soldati israeliani non hanno scortato i bambini in modo appropriato, lasciando che percorressero da soli un’area nella quale sono esposti agli attacchi dei coloni.

    I bambini di Tuba e di Maghayir-al-Abeed percorrono ogni giorno la strada da e per At-Tuwani. La via più corta per raggiungere la scuola è una strada pubblica che passa tra l’insediamento di Ma’on e l’avamposto illegale di Havat Ma’on. Per anni i coloni, armati, hanno attaccato, minacciato e maltrattato i bambini lungo questa strada. Nel 2004 il DCO (ossia il settore dell’esercito israeliano che si occupa dell’amministrazione civile) ha accettato di provvedere alla sicurezza dei bambini con una scorta militare. La commissione parlamentare della Knesset per i diritti del bambino ha approvato l’accordo.

    Gli edifici dell’insediamento più vicini al villaggio di Tuba sono gli allevamenti di polli. Quando la scorta è cominciata, nel 2004, i soldati accompagnavano i bambini a partire dalla fine degli allevamenti di polli. Tuttavia, da quando i coloni hanno costruito un cancello a metà strada, circa un anno e mezzo fa’, i soldati si sono rifiutati di camminare con i bambini sin dopo gli allevamenti di polli, non garantendo più così la loro sicurezza in quel tratto di strada. In questo modo viene inoltre percorsa solo una parte della distanza prevista dalla legge per la scorta.

    Dunque, durante le prime due settimane del nuovo anno scolastico, i soldati israeliani non hanno completato la scorta come concordato nel 2004. Delle sedici volte in cui i soldati israeliani hanno scortato i bambini, soltanto cinque volte i militari hanno camminato a fianco di essi, mentre tutte le altre volte sono rimasti sui loro veicoli.

    INFORMAZIONI AGGIUNTIVE:
    Durante l’anno scolastico 2008-2009 i coloni hanno attaccato i bambini dieci volte e in due occasioni hanno lanciato loro delle pietre. Diverse volte i bambini hanno dovuto aspettare per più di venti minuti l’arrivo della scorta e in alcune occasioni è capitato che aspettassero anche un’ora.

    La mattina di lunedì 7 settembre 2009, un colono israeliano ha urlato contro i bambini di Tuba e di Maghayir-al-Abeed che aspettavano la scorta nei pressi degli allevamenti di polli. I bambini, spaventati, sono fuggiti via e hanno perso la scuola.

    La mattina di giovedì 10 settembre 2009, i bambini hanno dovuto aspettare per 20 minuti la scorta vicino agli allevamenti di polli perchè i soldati che dovevano scortarli hanno fatto una deviazione nella valle vicina per scacciare dei pastori palestinesi. I bambini sono arrivati tardi a scuola.

    Per il report completo sulle scorte scolastiche nel 2007-2008, incluse mappe, fotografie e interviste ai bambini, consultare “Un viaggio pericoloso”: http://snipurl.com/rsv2n
    Il report per l’anno scolastico 2008-2009 sarà disponibile a breve.

    AZIONE
    I volontari di Operazione Colomba chiedono alle persone interessate di fare pressione sul Comandante del distretto sud dell’esercito israeliano, Col. Ben Moha:

    – chiamando l’Ufficio Comunicazioni al numero +972 2 996 7200.
    Si prega di chiedere al Col. Ben Moha di istruire i soldati coinvolti nella scorta dei bambini di Tuba e di Maghayr-al-Abeed affinchè accompagnino i bambini per tutto il tragitto che va dagli allevamenti di polli di Ma’on fino alla fine dell’insediamento.
    E’ assolutamente necessario fare pressione sul comandante perché la scorta sia fatta in modo adeguato e completo dal momento che è frequente la presenza dei coloni in quest’area nelle ore in cui i bambini passano di qui.
    Inoltre è importante anche ricordare al comandante che i coloni hanno attaccato i bambini in dieci occasioni nell’anno scolastico 2008-2009 e in una occasione anche durante l’anno scolastico appena iniziato quando un colono ha minacciato i bambini nei pressi degli allevamenti di polli.

    – inviando un messaggio (indirizzato al Col. Ben Moha) attraverso il sito dell’IDF all’indirizzo: http://dover.idf.il/IDF/English/Contact+US/
    Messaggio d’esempio (non più di 75 parole)
    Subject: Request to Col. Ben Moha
    Palestinian school children from Tuba and Maghayir-al-Abeed must walk past militant settlers from Ma’on and Havat Ma’on to attend school in At-Tuwani. The Knesset recommended in 2004 that the IDF escort these children. In order to ensure the children’s safety soldiers must accompany them all the way past the Ma’on chicken barns and past any settlers present. Currently soldiers are not escorting the children far enough to ensure their safety.

    Chi desidera appellarsi direttamente all’IDF (Israeli Defense Forces) con fax e telefonate può farlo ai seguenti numeri:
    IDF Public Appeals Fax: +972-3-569-9400.
    IDF Public Appeals Phone: +972-3-569-1000.


    Operation Dove – Nonviolent Peace Corps

  18. Rodolfo
    Rodolfo says:

    Rettifica post Nr. 11 :- Non: Il poblema dell´ONU secondo me ( e di qualcuno anche in questo blog sta´nel fatto)………….

    Ma:- Il problema dell´ ONU ( e di qualcun´altro in questo blog),
    secondo me sta´nel fatto………..

  19. Il Barone Rosso
    Il Barone Rosso says:

    Per Linosse 15

    Nell’ultima finanziaria fatta dal governo Prodi nel 2006 è stata effettuata la più grande redistribuzione di risorse economiche mai fatta da nessun governo: i poveri allora incominciarono a risollevarsi dalla miseria e diventarono meno poveri, Il contrario di quello che sta accadendo oggi.

    Allora aiutarono chi aveva meno, cercarono, riuscendovi di portare i conti dello Stato fuori dalla zona pericolo, ridistribuirono le risorse e aprirono una prospettiva di sviluppo, e, tutto questo senza tagliare nulla e senza aumentare le tasse.

    Prodi e Padoa Schioppa rivolsero lo sguardo contro gli evasori fiscali e ne stanarono a iosa. Oggi invece con una misera tassa del 5% i banditi, e i ladri possono far rientrare in Italia capitali lordi di sangue e di provenienza losca, questo non lo si può negare.

    Ieri noi mangiammo la mortadella, oggi loro, i berluschini, fanno mangiare al popolo oscenità mostruose, create da un insipido politico, manovrato da un puparo che nell’ombra opera, invaso da un mostruoso ego e da altre oscenità che tutti ultimamente hanno potuto conoscere.

    Allora, buon Linosse, era meglio mangiare la mortadella ieri, o è meglio oggi mangiare lo sterco mediatico e non?.

  20. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Fini querela Il Giornale, proprietà del fratello di Silvio Berlusconi.

    Il presidente della Camera querela Feltri e il Giornale della famiglia Berlusconi.
    A far esplodere lo scontro, dopo l’attacco di alcuni giorni fa, il nuovo editoriale in cui il Feltri, ieri, alternava ultimatum e insinuazioni su “faccende a luci rosse”.

    Gli ex An scrivono a Berlusconi: “Evitare il corto circuito politico”.

    Feltri, la marionetta violenta e sboccata della famiglia Berlusconi dovrà rispondere davanti al giudice.

    Nienta da dire, abbiamo un presidente del Consiglio che pensa agli italiani, ai precari, ai disoccupati, alle imprese in difficoltà e i suoi giornali illustrano tutti i giorni i benefici delle leggi che il sommo imperatore vara per il bene del popolo.

  21. Linosse
    Linosse says:

    La mortadella in compagnia di un buon pane caldo,possibilmente toscano, e fette di provolone ,un buon bicchiere di vino sono una delizia di altri tempi .Adesso siamo in quelli in cui ,se tutto va bene,siamo rovinati(grazie ,questo bisogna riconoscerlo,a questi operatori finali ,in senso volgare maneggioni,instancabili e che ,purtroppo, stanno sempre a lavora pe noantri;magari s’annassero…in vacanza!)
    L.

  22. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Il Presidente del PD rifiuta di partecipare alla trasmissione lecchina ” Porta a porta” del servo dottor Vespa Bruno. Ecco il testo della lettera di rinuncia di Dario Franceschini.

    -«Caro dottor Vespa, Le scrivo per comunicarle la mia indisponibilità a partecipare alla puntata di Porta a Porta del 23 settembre», «Quando nei giorni scorsi il mio ufficio stampa ha ricevuto l’invito dalla sua redazione a partecipare alla trasmissione ho comunicato la mia disponibilità ritenendo si trattasse della programmazione ordinaria. Leggo ora alcune sue dichiarazioni secondo le quali la mia presenza a Porta a Porta sarebbe da intendere come una sorta di par condicio per coprire l’incredibile scelta della Rai di stravolgere i palinsesti dell’azienda allo scopo di garantire al Presidente del Consiglio una vetrina strumentalizzando e spettacolarizzando il dramma dei terremotati d’Abruzzo. È un’operazione grave di cui non posso e non voglio rendermi complice in nessun modo».

    Bene, bene così, dobbiamo iniziare a contrstare vistosamente gli scherpa dell’orrido berlusconi.

  23. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Prima occupazione a Milano. La protesta continua con la prima occupazione dell’anno. Ieri sera il liceo Gandhi di Milano è stato occupato da studenti e ragazzi dei centri sociali per protestare contro la chiusura degli storici corsi serali, che riunivano ben quattro indirizzi di scuola superiore. L’occupazione è durata solo una notte: stamattina alle 7,30 gli agenti del reparto mobile hanno sgomberato l’istituto di piazza XXV aprile.
    ____________________________________

    L’abolizione dei corsi serali, è uno degli atti “Più odiosi” a cui ci tocca assistere in questi giorni di “disfacimento” della “DEMOCRAZIA REALE” NEL NOSTRO paese.
    Non saprei come definire questo fatto.” ovvia conseguenza ” se non come un’odiosa manifestazione di” intolleranza classista”.
    Sfido qualche “buontempone ” del blog a trovare un’altra definizione più appropriata.

    I” ragazzi “delle Serali erano a mio avviso quanto di più genuino si potesse esprimere…”mezzo tappo Brunetta” definuirà anche loro “fannulloni?

    cc

  24. Linosse
    Linosse says:

    X La striscia rossa 23
    Da quando ho deciso che la migliore sede per il televisore è la cantina,con buo seguito di barattoli datati ma vuoti ,ciarpame di altri tempi che non mi decido a buttare via,sono poco informato delle sportate,in particolare,la biporta.Per curiosità è stata invitata dal vespone-ciuppy la Vanna Marchi?.La sua presenza in avvenimenti di questo tipo è indispensabile!
    Saluti
    L.

  25. Linosse
    Linosse says:

    X CC 24
    L’abolizione dei “corsi serali” più che per “intolleranza classista”è dovuta alla naturale conseguenza dei tempi che corrono,in fondo siamo un popolo di copioni.
    Vuoi mettere il successo popolare,la massiccia parttecipazione,l’affollamento dei “viali notturni”con annesso di fanali,copertoni e copertine dopo cotanto esempio!
    Saluti
    L.

  26. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    qui da noi i corsi serali non sono stati affatto aboliti!
    Lo so di primissima mano.
    Sono state accorpate delle classi che erano effettivamente minime.
    5/6 partecipanti!
    I docenti ora, hanno spezzoni in due istituti al massimo, ma nessuno è rimasto senza scuola serale, anzi hanno aggiustato gli orari per venire incontro ad eventuali necessità lavorative, per i fortunati che non sono a spasso.
    E anche gli imprenditori favoriscono i cambi orario.

    Bisognerebbe sapere che cosa è effettivamente successo a Milano!!!

    Sylvi

  27. sylvi
    sylvi says:

    x cc

    Ps: 5o6 frequentanti per classe sono un danno per la didattica, perchè manca il confronto e il riscontro, la dialettica che è indispensabile a qualsiasi apprendimento.

    la buontempona

  28. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Non esageriamo con i paragoni, Feltri più che una corazzata che spara cannonate, se proprio si vuol restare alle similitudini guerresche, mi da l’impressione di un di un invasato Kamikaze che si butta in picchiata sul nemico, e pure sugli alleati scomodi, per compiacere le manie di onnipotenza di un Mikado da barzellette.
    ________________

    “tutto i mondo è paese” ma c’è sempre un paese che si sente l’ombelico del mondo.
    Per me invece tutti i paesi e le genti devono avere, concretamente, parei diritti e dignità, senza aspettare che ce lo imponga qualche extraterrestre o qualche improbabile messia. Ma forse io che ho già una certa difficoltà a definirmi europeo sono un extraterrestre che si sente però cittadino di questo mondo e non un STP (straniero temporaneamente presente).

    Antonio – – - antonio.zaimbri@tiscali.it

  29. Linosse
    Linosse says:

    X Ber
    Ciao Ber,come immaginerai questa sera molti di noi non saranno spettatori dell’ammucchiata biporta,non per mancanza di solidarietà agli Abruzzesi,ci conosci , ma per non avallare l’autocompiacimento di uno che non ripetta niente e nessuno.
    Ho trovato questa lettera di Sabina Guzzanti che sbugiarda le affermazioni che verrano fatte nell’alcova vespiana:
    Caro Bruno Vespa e redazione e ordine dei giornalisti,

    voi che avete bloccato altri programmi tv perché l’Italia tutta sia davanti a porta a porta stasera per ammirare la prontezza dell’intervento del governo sulla consegna delle case sappiate che se manipolerete la notizia sarete sbugiardati.

    Le case le ha fatte il Trentino non il governo, pur essendo solide e durature e antisismiche costano un terzo delle case della protezione civile e sono pure pronte per tempo a differenza di quelle della protezione civile. qualsiasi affermazione trionfalistica ed elogio dell’operato di berlusconi e bertolaso sarebbe propaganda e uso del servizio pubblico a scopo privato. le case fatte ad Onna sarebbero state come ormai si rende conto anche buona parte della popolazione aquilana, l’unica soluzione razionale. 1/2 mesi massimo nelle tende e poi moduli abitativi fino alla ricostruzione. la consegna delle case di Onna prova solo che il governo e la protezione civile hanno sbagliato tutto.”

    Un saluto
    L

  30. Controcorrente
    Controcorrente says:

    x Sylvi!
    E allora….??????????????????

    x Linosse

    La parola “classe”, ormai termine “desueto”,è ormai applicabile solo più alle Veline, che in questo senso mi sembrano le uniche che stiano “acquistando ” una coscienza!
    In questo clima da Democrazia Formale,trovo divertente ,solo più le provocazioni !!
    In sostanza , in Francia gli operai si suicidano,(siamo a 22) lo trovo molto , molto sciocco..con tutto quello che ci sarebbe da inventarsi!!!

    cc

  31. Rodolfo
    Rodolfo says:

    AZ, si lasci andare, metta al bando la timidezza.
    Qual´e´ il motivo delle sue risposte (e sono oramai parecchie),
    ai miei post senza indicarne direttamente il destinatario?
    Lei sa giocare a carambola? Io si, ma solo al tavolo di bigliardo.
    Lei e´rimasto alle “gambe larghe”, dimendichi.
    Quante gliene ho dette a Nicotri, eppure ora, anche se non siamo ancora amici, ci sopportiamo I risentimenti io li lascio ai coglioni. Il mio piu´grande amico mi chiamava Ebreo e mi inseguiva per il paese con un coltello. Mi pare che questa storiella nel blog l´ho gia´raccontata.

    Ma a noi, caro AZ .non e´proprio vero che Israele si sente l´ombelico del mondo. Chi l´ha detto ? Dove l´ha letto?
    Gli Israeliani amano la loro patria ne´piu´ne´meno come un Italiano dovrebbe amare la sua.
    Io ho conosciuto gente, di un piccolo paese siciliano che non si sono mai allontanati da esso e credeno fermamente che quel paesino sul cocuzzolo della montagna sia il centro del mondo.
    Lasciamoglielo credere. Che male c´e´´ .
    In quanto all´extraterrestre lei non lo e´, non si faccia illusioni.
    Lei non e´ nessuno, come nessuno sono io, come nessuno sono tutti quelli in questo blog.
    Io parlavo, di un essere (e perche´ no) anche umano, con un carisma infinito, con una dialettica da farsi capire da tutti, intellettuali e analfabeti, con argomenti fuori dal comune, magari a noi sconosciuti, con qualcosa di nuovo e rivoluzionario. Marx e tutti li altri sono passe´. Mi comprende?
    Lei si sente tale? Si faccia avanti.

  32. sylvi
    sylvi says:

    E allora?????

    Vado a vedermi, a schermo grande, un bellissimo documentario della BBC!

    Buona serata!

    Sylvi

  33. Uroburo
    Uroburo says:

    Cari tutti,
    rientro adesso dopo alcuni giorni di assenza.

    CACIUCCO
    Dovremmo essere io, Controcorrente e Faust da Milano in auto. Arrivo a Cecina venerdì nel tardo pomeriggio e partenza domenica pomeriggio subito dopo pranzo. Pino si arrangerà da solo in treno.
    Caciuccata sabato a mezzogiorno.

    BER.
    Caro Ber trovo comunque assai curioso che un grattacielo collassi in modo perfettamente verticale, e per ben tre volte. Una vera e propria sfida alle leggi della statistica!….
    Se il terzo grattacielo è crollato per una modificazione del suolo, a maggior ragione non dovrebbe poter essere caduto verticalmente, direi.
    Oltre a tutti si era detto ceh il crollo del terzo grattacielo (quelo piccolo ilk giorno dopo) era stato programmato per evitare danni intorno. Giusto, dico io, ma come hann0 fatto a minare un edificio del genere in 24 ore?
    Insomma, ci sono troppe cose che non vanno e non è stata fatta alcuna seria indagine per scoprire la verità. Che mi sembra la prova evidente del fatto che si sta coprendo un complotto.
    Un saluto a tutti U.

  34. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Rodolfo,
    a me pare che il suo messaggio n. 11 sia veramente comico.
    La banale conta dei morti e della repressione vi dà torto marcio: vi muovete con dati numerici di stampo peggio che nazista (1000 a 1).
    Inoltre in tutte le organizzazioni internazionali voi ve ne infischiate della legalità e proponete una vostra privata giustizia – basata sul ricatto al mondo intero, soprattutto al mondo occidentale – che è in evidente contrasto con la logica, i fatti storici ed il più elementare senso di giustizia.
    Il vostro modo di pensare è esattamente uguale a quello dei nazi, ma in più voi fate sempre le vittime. Chiagne e futte, si dice dalle vostre parti ….. U.

  35. BERLUSCONI HA RAGIONEEEE!
    BERLUSCONI HA RAGIONEEEE! says:

    Berlusconi: “Troppi farabutti in politica, stampa e tv”
    ——————————-

    E’ VERISSIMO. Infatti in politica c’è lui, e ci sono i suoi scagnozzi, nella stampa dilagano i pennivendoli e i mascalzoni al suo servizio e le tv, specialmente le sue, le ha imbottite di leccaculi e leccacazzi di suo gradimento.
    Mike Bonanotte

  36. x Rodolfo
    x Rodolfo says:

    Senza esagerare nei termini, l’Onu ha appena sfornato una condanna contro Israele per la carneficina di Gaza, e condanna anche i lanci dei razzi palestinesi, che però in vari anni hanno ucciso meno persone delle dita di un paio i mani, non le 1.500, 500 delle quali bambini, maciullate e bruciate dai soldati israeliani. Per Israele questa è un’onta grave, più delle altre già collezionate col giustificazionismo che ormai non attacca più, troppo abusato. Quando ci si riduce ad avere come ministro degli Esteri un indecente come Lieberman (e come primo ministro un tipo come Netanyahu) c’è poco da reclamare. I peggiori nemici di Israele sono i vari Lieberman e chi dà sempre ragione a Israele qualunque orrore commetta.
    Non è il caso di meditarci su anziché avere reazioni pavloviane?
    Baruch Spinoza

  37. W IL LANCIO DELLE SCARPE
    W IL LANCIO DELLE SCARPE says:

    A Berlusconi, Netanyahu, Lieberman, Feltri, Ahmadinejad, Fradicio Bertone, l’Elefantino ferrarese e compari vari.
    Non basta un negozio di scarpe, e neppure una intera fabbrica di scarponi.
    Losca R. Paro

  38. Vox
    Vox says:

    Lei pensa che se gli Egiziani , i Siriani, i Palestinesi o il mondo Arabo nell´insieme avessero avuto la possibilita´ di spazzare via dalla faccia della terra Israele, avrebbero esitato?
    @ Rodolfo

    Si, e se mio nonno avesse avuto le ruote sarebbe stato un carro.
    Grande logica, la sua. Se, se, se. Intanto, pero’, chi e’ realmente vittima di un apartheid disumano, di politiche di pulizia etnica e genocidio sta soffrendo senza ‘se’ e senza ‘ma’ per mano di Israele e dei suoi umanissimi, buonissimi e gentilissimi coloni.
    Non ci sono piu’ ragionamenti in stile foglia di fico che tengano, sa.

  39. Vox
    Vox says:

    per Israele un metro di misura diverso di quello che usa per altri stati
    @ Rodolfo

    Verissimo. Infatti, Israele si puo’ permettere moooolto di piu’ di qualsiasi altro paese del pianeta, senza grandi conseguenze. Ma si lamenta perche’, oltre all’esclusiva, vorrebbe anche una totale accettazione e una completa assenza di critiche.

  40. Rodolfo
    Rodolfo says:

    xAZ
    lei non ha capito niente di quello che ho scritto, o ha capito benissimo e si diverte a rivoltar calzoni, cio´ la squalifica non solo come extraterrestre ma anche come uomo.
    Il mondo non funziona, la politica non funziona perche´ esiste gente come lei, incapace di colloquiare , di seguire una linea,di seguire il filo di un discorso, ma capace per i propri tornaconti di travisare,alterare e falsificare.

    Lei ha dimostrato di essere stupido scrivendo :-
    “Esimio Sig. Rodolfo, e la cosa vale anche per quando si firma Alessandro o qualsivoglia altro dei numerosi nickname che usa”.
    (Dove, “l´esimio” se lo poteva risparmiare )

    Molto piu´stupido lo ha dimostrato scrivendo un´altra frase:-
    “Se per essere suo amico occorre inseguirla con il coltello, non è nel mio stile ed anche per questo suo amico non lo sarò mai”.

    Se ci ha fatto caso io ho scritto che i risentimenti li lascio ai coglioni, e lei ha dimostrato con il suo post Nr.43 di essere un grande coglione.
    Rodolfo

  41. ber
    ber says:

    Caro Uro,
    i misteri da risolvere sono tanti.
    Gli americani sono come il ns Berlusconi:
    il cantiere piu’ grande del mondo,
    il grattacielo piu’ alto del mondo,
    l’ecomia piu’ grande del mondo,…
    siccome l’uomo non e’ Dio e spesso sbaglia,si arriva o al “riconosimento del proprio sbaglio”,…per quelle poche persone intelligenti che riconoscono i propri errori, o si nascondono,
    come succede per la maggior parte degli uomini.
    Il sistema di costruzione era innovativo,ma spinto al limete,
    ci vorrebbe uno studio serio per scoprire le cause del collasso.
    Forse si e’ preferito incassare i soldi dell’assicaurazione e mettere a tacere il tutto.

    Bernanke dice che “forse”la crise e’ passata,…il ns tre-conti invece
    si dice certo che e’ passato,siamo in ripresa,…a chi credere?
    A nessuno dei due secondo me.
    Se la disoccupazione aumenta vuol dire che l’industria sta chiudendo e non crea nuovi posti di lavoro,…ma la borsa e’ tornata ai livelli prima della crisi,…e gia’,…ma a chi giova la borsa? Alla sola finanza speculativa.
    Perche’ si sono adoperati i soldi che Obama aveva messo per salvare le banche e invece si sono investiti in borsa?
    E’ in atto una grande mistificazione internazionale,…la destra
    becera,quella ottocentesca, sta tornando con arroganza sotto tutte le forme,…le risorse planetarie stanno finendo e loro sono
    incazzati neri,…non hanno potuto consolidare i loro monopoli planetari,e li vediamo con la bava alla bocca,…il ns berlasca,caricatura dell’industriale mondiale,…ne e’ un esempio.
    Forse saro’ vecchio e un po’ pessimista,…ma tempi duri aspettano i ns figli.
    Un caro saluto,Ber

  42. sylvi
    sylvi says:

    caro AZ,

    come già detto a CC, a Roma sarò moralmente con voi, come cittadina che terrà idealmente alto il cartello che ricorda:
    l’art. 21 della Costituzione Italiana.

    l’art.19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo e del cittadino.

    l’art.10 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

    Spero siate fisicamente in tanti.
    Io sarò lì.
    ciao

    Sylvi

  43. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    La casa non è solo una questione di «tetto» ma tutto ciò che fa sentire una persona al suo posto, nella sua terra, fra la sua gente.

    Lo dico perché non vorrei si pensasse che il problema delle case è un problema risolto.

    Don Luigi Maria Epicoco,

    parrocchia universitaria dell’Aquila,

    15 settembre

  44. democratico
    democratico says:

    La mannaia del governo sulla Scuola Pubblica

    La scuola è appena cominciata, eppure già si vedono gli effetti devastanti delle scelte del Governo sulla scuola: tagli indiscriminati e licenziamenti di massa dei precari, più alunni e meno insegnanti, meno scuole e più alunni per classe, scuole senza soldi per il loro funzionamento quotidiano.

    Sono 8 i miliardi di euro tagliati in tre anni alla scuola pubblica dal governo con 132.00 posti di lavoro in meno.

    Quest’ anno scolastico sono oltre 7 milioni e 825.000 gli studenti (di cui 700.000 stranieri), circa 70.000 in più dello scorso anno, con classi che possono arrivare fino a 30/33 alunni, in una situazione di drastici tagli al personale: oltre 58.000 in meno di cui oltre 42.000 insegnanti e oltre 16.000 addetti del personale ATA (tecnici, bidelli e amministrativi).

    Il Ministro Gelmini per tacitare la protesta e la disperazione di centinaia di migliaia di precari, ormai diffusa in tutto il paese, ha cercato, ancora una volta, di occultare la verità con messaggi propagandistici come con l’ultimo ennesimo decreto, chiamato cinicamente, salva-precari ma che, in realtà, non salva proprio nessuno.

  45. Peter
    Peter says:

    xBer

    a Madrid ho visto un edificio progettato dallo stesso giapponese che ha fatto le torri gemelle. ma non mi ricordo che edificio era!

    un saluto

    Peter

  46. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Commento di AZ da me cancellato per errore nel ripulire il forum del blog, comprese puntate precedente prese anch’esse di mira, dallo spam.
    —————————
    Esimio Sig. Rodolfo, e la cosa vale anche per quando si firma
    Alessandro o qualsivoglia altro dei numerosi nickname che usa.

    Se può eviti di rivolgersi direttamente a me come io non mi rivolgo
    direttamente a lei. Sse mi capita, a dire il vero assai raramente, di
    commentare qualcosa sugli stessi argomenti da lei trattati non scambi
    questo come una forma di dialogo, e neppure di confronto dialettico
    tra lei e me.
    Nicotri è notoriamente molto più tollerante di me, a mio avviso anche
    troppo ma sono fatti suoi, sul “ci sopportiamo”, credo che chi
    sopporta sia solo Nicotri e spero vivamente che il “non ancora amici”
    duri per l’eterno.
    Tra me e lei per quel poco, ma sempre troppo, che di lei conosco,
    l’incompatibilità è totale. Non solo, come lei ricorda, per il suo
    modo di rapportarsi all’altro sesso, cosa che già basta ed avanza per
    generare una profonda inimicizia. A questo si aggiunge il fatto che
    lei filtra, pesa e valuta tutto alla luce della sua appartenenza
    religiosa, all’acritica valutazione degli interessi dello stato di
    Israele ed ai dettami della bibbia e del talmud. Io di contro sono
    ateo, profondamente contrario tutti i nazionalismi ed in particolare a
    quelli di ispirazione razzistica e teocratica, reputo sciocco e
    pericoloso valutare le cose non attraverso la logica ed il
    ragionamento ma in rapporto all’aderenza a quanto scritto su questo o
    quel libro, sacro o profano che sia, bibbia, vangelo, corano, ma
    ugualmente il capitale di Marx se letto e recepito in modo dogmatico,
    siamo proprio su pianeti diversi.
    Se per essere suo amico occorre inseguirla con il coltello, non è nel
    mio stile ed anche per questo suo amico non lo sarò mai.

    Antonio – – - antonio.zaimbri@tiscali.it

  47. ber
    ber says:

    x Linosse,
    la ricostruzione dell’Aquila passera’ nella storia italiana come la
    piu’ grande truffa fatta dal piu’ grande truffatore che che l’Italia ha avuto negli ultimi 150 anni.

    A Onna sono state consegnate 4 (dico quattro)case,fatte dai trentini,…
    il vero scopo del ns grande truffatore era di attaccare l’opposizione,con la tv del paraculo Vespa,
    la stampa ancora libera,come repubblica con parolacce
    e insulti vari che anche uno scaricatore di porto arrossirebbe.

    Circa il progetto C:A:S:E:,ex edilnord,figlia propetaria,verranno a costare circa 2400 euro al mq,..se lo lasciavano fare ai diretti interessati ne costatavano la meta’ e sarebbero gia’ state consegnate.
    Il problema poi e’ che adoperera’ il sistema anche per altre costruzioni dello stato,tipo carcere etc,…oramai il sistema e’ collaudato per fare soldi …..

    Qui piove,in montagna incomincia a starci la neve e le tendopoli
    sono state evacuate con sfratto forzato della questura mandando
    i terremotati a Sulmona,50 km,….e altre localita’ distanti dall’Aquila.
    Si calcola che trentamila persone faranno i pendolari dalla costa e da altre localita’ per andare a lavorare all’Aquila.
    A Castelnuovo,paesino distrutto al 90%, la prima ruspa e’ arrivata ieri.

    Questo e’ il farabutto che gli italiani hanno scelto come capo del governo,…che se lo godono…
    Un caro saluto,Ber

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  1. […] Gli assurdi paragoni boomerang di Netanyahu. E la sua prosecuzione della strategia del rubare quanta più terra ai palestinesi continuando a demolire le loro case e a insediare coloni Giornalista: “Come mai in questo conflitto sono morti tanti palestinesi e pochi israeliani?”. Netanyahu: “Lei è certo di voler iniziare con questo tipo di domanda?”. Giornalista : “Perché no?”. blog: ArruotaLibera | leggi l’articolo […]

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