La truffa elettorale di Kabul è più buona di quella di Teheran. E i cattolici filo clericali sono come i fumatori incalliti: devono assolutamente imporre il velenoso fumo passivo anche agli altri. La Lega ci sprofonda nel guano mentre un libro di Maria Latella dimostra che il Chiavaliere è davvero malato
“Fonti occidentali” ora dicono che ha vinto Karzai, addirittura con il 70 per cento dei voti, vale a dire con una percentuale non di poco superiore a quella di Ahmadinejad: mentre però l’asserito più o meno 62 per cento dell’iraniano ci appare decisamente scandaloso e truffaldino, lo scandaloso e truffaldino 70 per cento del docile afgano ci pare invece credibile, anzi credibilissimo, certo e doveroso. Altro che due pesi e due misure! Embé, si tratta di cifre fornite da “fonti occidentali”…. Che chissà come fanno a sapere in anticipo ciò che gli scrutinatori afgani ancora non sanno, così come in Iran pretendono di sapere ciò che agli iraniani non risulta.
Il tutto mentre le vittime civili, cioè innocenti, delle nostre bombe più o meno “intelligenti” (!), sono ormai quasi 900, senza contare la marea di storpi e mutilati creata anche dalle nostre mine antiuomo, aggettivo che già da solo ne descrive l‘immonda ferocia, che per giunta non distingue tra uomo e bambino. I soli uccisi per errore dalle nostre bombe e piloti “intelligenti” sono cioè più della metà delle vittime israeliane delle bombe sicuramente non intelligenti dei palestinesi, eppure nessuno fiata e nessuno di scandalizza né tanto meno scatena rappresaglie e ritorsioni che, rispettando le proporzioni esistenti tra vittime innocenti israeliane e vittime innocenti palestinesi, producano tra gli occidentali il triplo abbondante delle vittime civili afgane. Il discorso non cambia neppure se si vuole accettare la versione per noi più innocentista, secondo la quale un terzo di quelle quasi 900 vittime è da attribuire a bombe e proiettili dei taliban. La matematica infatti dice che di conseguenza almeno due terzi sono responsabilità nostra, e due terzi di quasi 900 è eguale a quasi 600. Seicento civili, donne, bambini, anziani, adolescenti e adulti, massacrati per errore dai nostri piloti e artiglieri.
Si tratta pur sempre di una cifra quasi pari a oltre due terzi del totale delle vittime israeliane mietute dai palestinesi. Ma mentre queste giustificano anche ai nostri occhi rappresaglie di varia gravità e orrore, compresa la mattanza di Gaza e il suo assedio permanente per strangolarla, quelle invece non fanno neppure notizia. Sì, lo so bene: le bombe sganciate per errore dagli aerei della Nato sono almeno nelle intezioni cosa diversa da quelle fatte esplodere a bella posta dai palestinesi. Vero, verissimo. Dubito però che per le vittime e i loro congiunti la differenza sia così marcata e sentita, infatti ogni volta che ripeto a un afgano che deve “capire e distinguere“ quello mi manda al diavolo. Inoltre l’abbondanza di vittime “per sbaglio” da parte di piloti e artiglieri dotati di strumenti di precisione molto sofisticati, con obiettivi scelti da servizi segreti ufficialmente molto bene informati, è il sintomo più eclatante e tragico del fatto che i militari occidentali, a parte le chiacchiere e i vari blablablà retorici, NON sentono nessuna motivazione per quella guerra, a parte qualche ingenuo che abbocca alle propagande tutti gli altri ci vanno solo perché la busta paga diventa molto più ricca e/o perché lì il nostro “spirito di avventura“, ovvero di violenza da bravi maschioni, ha più spazio: in Sicilia contro la mafia o a Detroit contro la disoccupazione non possiamo usare le mitragliere e i carri armati, ma in Afganistan sì. Vuoi mettere? C‘è una bella differenza. Lì ci si può sfogare per benino.
I militari occidentali si comportano perciò in maniera sbrigativa, imprecisa e fin troppo alla carlona, tanto sbrigativa da preferire ormai di routine massacri di civili altrui alla pur remota possibilità di venire abbattuti col proprio aereo.
E del resto non potrebbe essere diversamente, dal momento che non è più chiaro perché le truppe della Nato si trovino in Afganistan, né più e né meno come non è mai stato chiaro il perché dell‘invasione dell‘Iraq, petrolio a parte. Iniziata di fatto per volontà dell’ottuso e disonesto George W. Bush con lo sbandierare la caccia a Bin Laden e la distruzione dei taliban, definiti d’autorità responsabili tout court dell’attentato alle Torri Gemelle di New York, s‘è poi trasformata nell‘ennesima esportazione della democrazia a cannonate e, dato che il tema si prestava a ulteriore nostro appoggio alla guerra, anche nella liberazione delle donne dal burqa. Strana motivazione, questa, visto che proprio gli americani avevano allevato gli stessi taliban che trattavano sin da sempre le donne poco meno come soprammobili o bambole gonfiabili. Quali che fossero le scuse iniziali per la guerra, ci si è però poi man mano impantanati anche nel menefreghismo verso le afgane e nelle trattative con i “taliban buoni“ pur di uscire in qualche modo dalle sanguinose sabbie mobili in cui ci ha precipitato la volontà di Bush. Nei giorni scorsi Chiara Saraceno dalle colonne di Repubblica si è lamentata appunto di questo nostro tradimento verso le afgane. Qui non si tratta neppure di “bieco illuminismo”, come direbbe qualche bieco vescovo biecamente colpito da un bieco colpo di sole agostano, ma di retorica salottiera romana “de sinistra”, un avanzo “demmocratico” e capitolino di ciò che fu il femminismo. Spiace dirlo, perché Chiara Saraceno è figura illustre che merita rispetto, ma i suoi starli dovrebbe rivolgerli prima contro gli Usa che quei talibani hanno allevato e contro i loro cari alleati sauditi che, oltre ad avere partorito il loro connazionale Bin Laden e vari connazionali talibani, a tutt’oggi trattano le donne come i talebani.
Analoga lamentela nei giorni scorsi è venuta da Francesco Cossiga, che nel rimembrare la politica mediorientale di Aldo Moro e Giulio Andreotti s’è rivolto agli israeliani dicendo in buona sostanza che con la politica di quei suoi due ex compagni di partito li abbiamo “venduti” in nome della nostra sicurezza. A parte il fatto che gli israeliani per la loro sicurezza hanno venduto e vendono ben altro, il buon Cossiga e si suoi megafoni – tra i quali l’impagabile suo amico Paolo Guzzanti – dimenticano alcuni piccoli particolari. Intanto c’è da dire che ogni Paese ha diritto a preoccuparsi della propria sicurezza e i suoi governi hanno il dovere di realizzarla e proteggerla in concreto. O forse l’Italia anziché della propria deve occuparsi, che so, della sicurezza degli svizzeri, dei polacchi o dei cinesi? In secondo luogo Cossiga e i suoi megafoni dimenticano di dire che con il dopo Moro e il dopo Andreotti ci siamo venduti e continuiamo a venderci anche i palestinesi e, soprattutto, che ai tempi del cavalier Benito noi italiani ci siamo venduti in blocco gli ebrei. Non c’è che dire, siamo un popolo di santi, poeti, eroi e navigatori sì, ma anche di venditori, ipocriti e doppiopesisti incalliti. Venditori anche di vite altrui.
Tra le vite vendute ci sono ora anche quelle degli immigrati. La recente tragedia dei 73 morti in mare tra Malta e Lampedusa nel menefreghismo generale riporta a galla alcuni snodi fondamentali della nostra disonestà congenita. Se ho ben capito, si tratta di eritrei e/o libici, vale a dire di esseri umani provenienti da quelle che sono state nostre colonie, ovvero territori dove ci siamo macchiati di ogni sorta di delitti anche se la scusa era sempre la stessa: vi abbiamo portato “il lavoro e la civiltà”, peraltro non richiesta dai diretti interessati ai quali di civiltà andava benissimo la loro. Date le nostre pesanti responsabilità pregresse, decenza vorrebbe che fossimo verso di loro almeno un po’ meno strafottenti. E poi c’è l’untuosa ipocrisia del ministro Roberto Maroni, persona peraltro di soliuto assai civile: “Il racconto dei superstiti non è detto sia vero, dobbiamo verificare”. Giusto, perbacco! Solo ciò che ci rifilano gli israeliani, gli americani o Berlusconi e accoliti è vero per definizione, senza nessun bisogno di fare verifiche di sorta: le loro frottole, vedi per esempio l’Iraq e l’Afganistan o Gaza, sono la nostra verità. Più che il vangelo. Oro colato.
Per quanto riguarda il giochino “Rimbalza il clandestino” diventato famoso grazie alla pagina Facebook di Renzo Bossi, il figlio più asino del senatùr balabiot, al secolo l’Umberto Bossi dalla canotta facile, è strano che la magistratura non sia intervenuta. Questo merdoso gioco ha la motivazione del “controllo degli immigrati in Italia”. Ma perché invece di dire puttanate quasti giovin signorini non si impegnano nel controllo del proprio cervello?
Nei giorni in cui si cerca di mascherare il nostro razzismo contro i musulmani rompendo le scatole alle donne che fanno il bagno in piscina con quello che noi, ma non loro, chiamiamo “burkini”, ecco che un giornale israeliano documenta che anche le ebree ortodosse fanno il bagno a mare – e quindi si presume anche in piscina – vestite allo stesso modo: come le musulmane bigotte e le nostre monache, ma anche come le nostre nonne, possono mostrare solo la faccia, le mani e i piedi, tutto il resto in spiaggia deve essere coperto. Bene: proviamo ora a immaginare cosa sarebbe successo che se le pie mammine di Verona avessero reclamato perché i loro pargoli, gli stessi che magari poi affidano a presti non di rado pedofili, erano spaventati dall’appaire in piscina di ebree ortodosse che fanno il bagno vestite come una musulmana convinta. Già mi vedo lo sdegno zelante e furioso non solo dei difensori della civiltà occidentale un tanto al chilo, come i vari Vittorio Messori, Giuliano Ferrara, Paolo Guzzanti, Furio Colombo, Fiamma Nierenstein, ecc., ma anche dei direttori di tutti i giornali e telegiornali nonché dei vari ministri, off course in testa Bossi e le Gelmini-Carfagna, capo del governo e capo dello Stato. Embé, i due pesi e due misure sono una cosa seria, nel nostro caso sono addirittura elemento, come si suol dire, “fondativo dell’identità collettiva”. E infatti si vede…
Non si tratta però, purtroppo, solo di ignoranza più o meno legaiola e renzobossista. Si tratta del periodico bisogno di violenza, da sfogare sempre e solo sui più deboli: l’altro ieri sui “negri” delle nostre colonie, ieri sugli ebrei, in un’epoca in cui i dementi figli di dementi ma potenti avrebbero sicuramente inventato e avuto successo con un giochino del tipo “Respingi l’ebreo”; oggi contro i rom e gli immigrati extracomunitari. L’importante è inventarsi un capro espiatorio utile a far dimenticare che i nostri problemi, gravi, sono in realtà altri e a soddisfare almeno in parte il nostro periodico bisogno viscerale di sopraffazione e violenza, bisogno che è parente stretto della sete di sangue. Dopo bel 65 anni di pace, benesse e sviluppo, c’è evidentemente nel ventre del Bel Paese chi senti di nuovo il bisogno di menare le mani e “fargli vedere chi siamo!”.
Una lettrice del nostro blog fa giustamente notare che i leghisti sono espressione di ciò che “vuole il territorio”. Sì. Però è strano che gente così gelosa del proprio territorio si lasci poi comandare a bacchetta da gente che con il loro territorio non c’entra un tubo, quali sono i prefetti spediti dal Vaticano e noti con il nome di vescovi. Gente scelta dallo Stato estero Vaticano e certo non dai credenti del territorio competente. Non sono tra coloro che applaudono i vescovi quando fanno finta di fustigare Berlusconi o si spendono contro la Lega e a favore degli immigrati per poi fischiarli quando si immischiano di staminali, di scuola e delle mille altre cose di cui non sanno nulla se non quanto ci possono guadagnare a favore del Vaticano. Contro la politica criminale della Lega nei confronti degli immigrati dovremmo essere noi italiani, di qualunque regione, a fare la voce grossa anziché nasconderci sotto le sottane clericali. Non ha tutti i torti Bossi quando dice, anche se alla sua maniera, rozza e sgradevole, che i vescovi dovrebbero pensare agli affari loro anziché ai nostri, ma la sua disonestà emerge clamorosamente perché in fatto di demolizione della scuola pubblica a favore di quella privata, cioè cattolica, dove non a caso mandava il figlio asino del giochino anti immigrati, lui è totalmente dalla parte dei “vescovoni”, come li chiamava una volta, e anzi vorrebbe un’Europa tutta cattolica e guidata dal papa. Roba cioè da manicomio. O da esito nella terza guerra mondiale.
Non a caso il governo, del quale il Cavaliere Balabiòt de La Canotta è socio decisivo, ha deciso di ignorare la sentenza del tar del Lazio che sottrae agli insegnanti (?) di religione l’indebita possibilità di influire sul giudizio finale degli studenti. I recenti Mondiali di atletica hanno visto l’exploit di altri atleti del “Terzo Mondo”, ma registrano un ulteriore calo di vittorie italiane. “Nelle scuole italiane lo sport non esiste più”, denuncia Arese, presidente dell’Associazione italiana di atletica leggere. Beh, perché lamentarsi? In compenso esistono gli insegnanti di religione…. L’Italia va indietro anche negli sport, però il Vaticano è felice perché lui e i suoi protetti vanno avanti nelle classifiche scolastiche e diventano incostituzionalmente titolari di cattedra passando sulla testa di decine di migliaia di precari delle altre e più utili materie scolastiche, compresi quelli di educazione fisica che dovrebbero far coltivare ai nostri giovani l’amore per lo sport.
Anche nello sport ormai funziona quasi solo ciò che serve al Signor Padrone il Cavaliere a dondolo: ovvero il calcio e qualche pezzo di Ferrari, in attesa che anche il Cavallino Rampante faccia la fine del cavallo di viale Mazzini. Per rendere ancor più gli italiani, compresi i “padani”, spettatori passivi ed ossequiosi, nonché molto guardoni, è meglio puntare sui circenses calcistici, che oltretutto hanno il pregio di sfornare divi calciatori che fanno tandem con le Veline e fanno perciò ancor più venire l’acquolina in bocca e il desiderio di imitazione agli italiani corrosi da decenni di tv “commerciale”, pubblicità e moda sempre più volgare e demenziale.
Mentre le gerarchie badano solo ad arraffare a spese dello Stato e della scuola, badando a non alzare troppo la voce, e comunque mai per bocca dei massimi vertici, ecco che un libro della giornalista Maria Latella, basato su testimonianze di Veronica Lario in Berlswuconi, rivela impietosamente che il Cavaliere a dondolo è davvero malato, tanto che la cerchia di amici intimi gli ha più volte proposte di farsi ricoverare: in una clinica per disintossicarsi dall’eccesso di quella particolare droga chiamata sesso. E un politico più o meno ex come Cirino Pomicino comincia a rivelare che le “cene”, cioè le orge, di Berlusconi erano “note in tutta Roma”. E poiché Roma non è su Marte è da presumere che fossero note anche anche fuori Roma, per esempio in casa di Bossi, di Fede, di Vittorio Feltri neo ri-promosso al giornale formalmente proprietà del fratello del Chiavaliere. A Roma comunque c’è l’ambasciata americana, con tanto di ufficio della Cia, così come ci sono tante altre ambasciate, con altrettanti uffici di servizi segreti vari.
Non dimentichiamo inoltre che a Roma c’è il Vaticano…. Che, come ho dimostrato con il mio libro “Tangenti in confessionale”, sa sempre tutto del marciume anche altrui. Impossibile quindi non sapesse del “vizietto” di Berlusconi, che per soddisfarsi pare proprio non abbia mai esitato ad approfittare del fatto che lui era ed è il più grande editore europeo, nonché proprietario delle tv sue e padrone di quelle dello Stato. Se un giornalista gli – scusate il termine, ma è quello più adatto – vende il culo fa carriera. E infatti s’è visto. Se una bonazza “gliela dà” fa carriera, in tv o nel partito o nelle massime istituzioni del Paese. A dire il vero tutto ciò si chiama corruzione, se non anche sfruttamento della prostituzione, due argomenti che dovrebbero interessare anche i vertici della Chiesa. Che però fanno come gli ipocriti di Comunione e Liberazione nel loro meeting: “A noi interessa la politica e i suoi risultati, non i comportamenti privati”. Solo l’ipocrisia dei cattolici filo clericali o la faccia di bronzo di un Vittorio Feltri può continuare a definire “comportamenti privati” ciò che è invece un clamoroso caso di pubblica indecenza, menzogna continuata e corruzione esercitate da un capo di governo. Ma ai filo clericali interessa solo che venga messo a tacere il Tar del Lazio, come molto altro che dà fastidio al papa re.
C’è poco da fare: i cattolici filo clericali sono come i fumatori incalliti. Hanno infatti lo strano bisogno di obbligare anche gli astanti a sorbirsi la puzza delle loro sigarette e a respirarne i veleni, nonostante sia dimostrato che il “fumo passivo” è nocivo e causa anch’esso di tumori alle vie respiratorie e quindi anche di molte morti. La voglia di potere temporale, cioè volgarmente terreno, della Chiesa sta ridiventando un vero e proprio cancro che corrode la società italiana, così come ha già fatto per secoli anche nell’intera Europa. Strano che gente che ha fallito su tutti i fronti, eccetto quello di accumulare ricchezze e provocare disastri altrui, anziché vergognarsi e parlare a bassa voce gridi ancora con la strampalata pretesa di essere sempre nel giusto e di dover quindi anche essere obbedita perfino da chi nulla ha e nulla vuole averci a spartire.
Non deve essere un caso che il Concordato, ottenuto dalla Chiesa grazie a Mussolini dopo avergli venduto la libertà dei cattolici, spianando così la strada alla dittatura in camicia nera e alla seconda guerra mondiale, sia stato poi confermato da quel Bettino Craxi che ha inoculato nel Bel Paese il morbo della corruzione sistematica e poi anche quello del berlusconismo iniziale. A conti fatti, i due Concordati sono stati ottenuti dai due peggio del peggio della storia unitaria italiana. Non è un bel viatico. O noi?
E del resto il potere statale della Chiesa è iniziato con la clamorosa truffa della “Donazione di Costantino”, falso operato in Vaticano per convincere Pipino il Breve a intervenire militarmente a favore del papa e delle sue pretese territoriali.
Da Pipino il Breve alla signora Gelmini… Embé, siamo passati anche da Renzo Tramaglino e Renzo Bossi. Cambiano i protagonisti, fino a livelli talmente infimi che definirli pompadouriani o vespasiani è perfino troppo gratificante, ma la politica clericale a base di inganni e prepotenze non è cambiata. Bisognerà davvero battersi per l’abolizione del Concordato e perché i fumatori incalliti rispettino la legge: che si tratti di tabacco o di religione, di ideologismo o di coglioneria alla renzobossi, fumino pure, ma senza avvelenare anche i vicini.
Primo? Ohibò!….. Un saluto a tutti U.
I coloni israeliani continuano imperterriti a impossessarsi delle case dei palestinesi a Gerusalemme Est, lasciando intere famiglie in mezzo alla strada. Se condo l’articolo qui sotto, in alcuni casi anche falsificando i documenti.
Se questo non e’ furto + pulizia etnica…
(Magari e’ antisemitismo?)
E hanno bombardato la Yugoslavia per molto meno.
http://uruknet.com/?p=m57277&hd=&size=1&l=e
Settlers Push Palestinians to Sleep on the Street
Israel’s continued policy of Judaising East Jerusalem in order to establish facts on the ground before the future of that part of the city is decided, has left dozens of Palestinians homeless and sleeping on the streets.
Hundreds more are at risk, amidst allegations of document forgery by Israeli settlers who have taken over Palestinian homes
Caro Pino,
il demente mi ha mangiato un messaggio per alessandro che ti ho inviato al tuo indirizzo personale. Per favore pubblicalo tu a nome mio.
Un caro saluto U.
non è più chiaro perché le truppe della Nato si trovino in Afganistan
@ Pino
Viene in mente il Deserto dei Tartari di Dino Buzzati.
A proposito di Incalliti “pezzi di merda”…
ma vi ricordate il Kasino messo in piedi, dai “NOstri” quando D’Alema si permise di visitare ,qualche “campo profughi” ed ebbe anche l’ardire di “parlare con le autorità palestinesi “!!
Io lo ricordo dal primo piano del mio condominio!
Non si può parlare con dei Terrostiti !!!Ne va delle sorti dell?OCCIDENTE !!
Pensate un pò se avesse “mandato “le frecce tricolori” per fare una festa!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ah già dimenticavo, le feste si fanno quando ci sono i “piccioli” in gioco ed i terroristi ,non sono più terroristi!!
Lecito , quindi Morale!
Dal piano terra , se ci siete , battete un colpo su queste mie argomentazioni!!!!!
Sennò , buonanotte !!
cc
I telegiornali in dialetto. Che trovata fantastica. Gia’ mi immagino qualcosa del tipo:
O’ Cavaliere c’ha ritt': “Basta sfruculia’ o’ govern’ e fare’ ammuina ‘miez’a via!”…
Nel caldarrosto agostano, le gag leghiste si fanno sempre piu’ esilaranti.
Per Pino Nicotri; richiesta di chiarezza.
Come al solito il suo ago nel tessere, non confonde la lana con la seta, è per questo che i suoi tessuti sono robusti e precisi nella trama. Però.
In tutto il suo lungo e puntigliosamente preciso elenco di fatti e misfatti, di nomi di giornalisti che da tempo hanno portato il cervello all’ammasso, lei in un passaggio mi accosta Furio Colombo a dei nomi impresentabili.
Nella mia memmoria di assiduo lettore dell’Unità, ho la quasi certezza che tale accostamento sia improprio e completamente errato. Se lei mi aiutasse a capire e a chiarire le sarei molto riconosciente.
saluti
( Furio Colombo, Fiamma Nierenstein, ecc., )
A A R R I I D E E C C O O O O M I I I !!!!
Risolti un po’ di problemi tecnici riprendo a leggervi, solo gli ultimi due articoli ed una decina di commenti. appena riprendo il filo del discorso dirò la mia sui vari argomenti. Per ora, anche se in ritardo, auguroni per i 40 anni di matrimonio di Sylvi, che poi, sempre per stare ai piani bassi, ansi a livello sentina, ci dovrà riferire se il dondolio della risacca ha sortito benefici effetti.
Salutoni a tutti
Antonio – – - antonio.zaimbri@tiscali.it
Gran brutta malattia il razzismo.
Più che altro una strana malattia: colpisce i bianchi, ma fa fuori i neri.
Albert Einstein
Cara Sylvi,
Auguroni per i tuoi 40 anni di matrimonio.
Io se faccio la somma dei due,forse ci arrivo,..comunque l’essenziale e’ viverli nell’amore e nel rispetto reciproco.
Scusa il ritardo ma sono stato due giorni aletto con un’artrosi
molto fastidiosa.
Un caro saluto,Ber
Riprendo il discorso fatto qualche giorno fa perche’ credo che ne’ Peter ne’ Controcorrente abbiano capito quello che intendevo dire.
Io non nego la Storia ma non credo affatto che la Storia esaurisca
tutte le cose e tutti i problemi.Esiste una dimensione non storica.Qualcuno potrebbe pensare che la dimensione non storica riguardi esclusivamente il singolo individuo…..ma non e’ cosi'(((ed e’ proprio questo il punto))))):la dimensione non storica puo’ essere pure pubblica,collettiva e assume particolare rilievo quando un certo Paese invece di andare avanti e risolvere problemi stagna senza progredire politicamente((e non solo)).
Cosa puo’ esserci oltre la storia di cosi’ importante da rompere positivamente le palle al sistema che agisce solo razionalmente conservandosi?
E’ la fantasia, l’immaginazione e il sentimento che assumendo rilievo possono mettere a tavolino i crimini sociali e psicologici
a cui realmente si assiste.
La storia e’ sempre stata la storia di pochi che attraverso leggi ad hoc e attraverso la corruzione ha cercato di mantenere il potere di quei pochi.
Ma e’ la fantasia
l’utopia
il coraggio pure di sbagliare
ecc.ecc.
che hanno permesso di poter cambiare le cose
di poterle cambiare REALMENTE.
La fantasia e l’utopia sono Fuori dalla storia ma la cambiano;
una fantasia che puo’ essere dolce come le prime rivoluzioni sessantottine o brutale e folle come l’attentato alle torri gemelle.
In entrambi i casi la storia non e’ piu’ come prima.
Il mondo storico ruota attorno all’ideologia
mentre il vero cambiamento ruota attorno all’utopia((vecchia tesi d’un sociologo tedesco che scrisse Ideologia e Utopia ma ancora attuale e che io condivido).E dietro all’utopia non ci sta la storia ma un cuore rosso di vita.
I fedeli della storia e della ragione((((anche se in buona fede)))risultano, a lungo andare, quindi, dei CONSERVATORI.
Un esempio e concludo.
In questi giorni(e non solo) tutti i media riportano fatti di omofobia ma senza che se ne discuta VERAMENTE;l’omofobia e’ un problema che per affrontarlo ha bisogno non solo di essere discusso ma anche di certe leggi…….ha bisogno quindi di storia…..ma cio’ non sara’ VERAMENTE possibile senza degli esempi di VALORE che esulino dalla storia e ,in questo caso, sara’ la fantasia e il coraggio dei diversi a sollevare VERAMENTE il problema oltre le parole belle ma false di un ALEMANNO storico.
Dietro all’utopia vive la morale e il sentimento della diversita’ e del cambiamento e io sono per la storia del sentimento puro vero e folle anzicche’ per la storia razionale di quei pochi che attraverso l’uso del potere addormentano la parte piu’ viva dell ‘essere umano……..Grazie tanto.
xAlessandro
mio caro, continuo a non capire quasi nulla di cio´che scrive. Il che non vuol dire certo che non sia utile ed interessante.
Per me la storia e´un campo di forze in equilibrio dinamico, quindi in perenne evoluzione. Non so quanto la fantasia o l´utopia c´entrino. In particolare, credo che i singoli individui, per quanto a volte potenti, non abbiamo mai cambiato nulla, se non facendosi interpreti nel bene come nel male di movimenti e sentimenti collettivi. Il banana in Italia non e´un fungo, ma l´espressione del degrado sociale e civile del paese negli ultimi 15 anni, la mancanza di controlli, l´assenza di leggi antitrust, la mancanza di opposizione reale sul conflitto d´interessi, etc.
Il suo esempio sull´omofobia proprio non lo capisco. Forse perche´non sono al corrente del dibattito in Italia. L´omosessualita´non ha nessun valore in se´(tranne per chi lo e´). Il valore da difendere e´quello dell´ eguaglianza dei diritti a prescindere da tutto, compresa la sessualita´delle persone, senza interferenze religiose o fasciste. La storia dei diritti civili, o meglio della loro sistematica negazione, e´molto lunga
un saluto
Peter
Caro Alessandro chiamare fantasia dolce o folle, è veramente usare termine improprio, è sempicemente,a parer mio, solo follia criminale. La fantasia la collego solo a fatti positivi, mai con il male. Certo che si puo` e si dovrebbe discutere nella vita, sempre. Lo si fa, o perlomeno si tenta di farlo capire a chi ti sta attorno, lo si discute nei blog… ma poi? Sono una persona attenta al dolore, attenta a quello che mi succede intorno, mi sento triste quando capisco che generalmente desta poco interesse abituati, quasi tutti, egoisticamente a pensare solo a se stessi. Nel mondo almeno quello a noi vicino nessuno ha voglia`di combattere di fare la rivoluzione. Le guerre ci sono, sono lontane e la gente le vive quasi con fastidio e soprattutto con tanta indifferenza. Utopia, fantasia, coraggio di sbagliare…..caro Alessandro a vent’anni anch’io la pensavo cosi`, ne ho 15 in piu`ho perso la pazienza di sentirmi dire, svegliati fuori c’è un’altro mondo.
Il sistema è marcio, ovunque, chi tenta di cambiare viene spazzato via, singolo o popolo che sia.
I grandi filosofi non esistono piu` purtroppo, possiamo solo citare quello che hanno detto e scritto.
saluti M.
alessandro
Dietro all’utopia vive la morale e il sentimento della diversita’ e del cambiamento e io sono per la storia del sentimento puro vero e folle anzicche’ per la storia razionale
condivido la tua utopica visione, un po meno lamorale, usata dai moralisti… sul resto sono daccordo.
Peter
Il valore da difendere e´quello dell´ eguaglianza dei diritti a prescindere da tutto, compresa la sessualita´delle persone, senza interferenze religiose o fasciste
totalmente daccordo e usi il binario giusto quando parli di eguaglianza dei diritti… mentre alessandro la chiama morale..
Saluti x 2
Faust
Per Sylvi.
Solo ora m’accorgo dei suoi otto lustri matrimoniali e quì di getto dedico a lei ed al suo compagno queste semplici parole.
L’amore diventa eterno quando negli occhi di colei o colui chi si ama si nota il suo sorridente riflesso.
Amare è veleggiare, improvvisamente strambare, cadere, soffrire, rialzarsi, rimettersi nella giusta rotta, gioire e ritornare a veleggiare… da mane a sera, ogni prezioso instante del giorno.
Per tutta la vita eternamente avvinghiati l’uno all’altra sul ponte della nostra esistenza.
Nel mondo almeno quello a noi vicino nessuno ha voglia`di combattere di fare la rivoluzione. ( Marta)
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In passato era la fame a spingere il popolo a fare la rivoluzione. Rivoluzione che poi finiva per sostituire una dittatura con un’altra e a ridefinire i ricchi e i poveri semplicemente facendo spazio ai più furbi e ai più prepotenti. Cambiavano soltanto i nomi, non la situazione generale.
Oggi esiste una diffusa crisi di identità sociale, senza una reale separazione di classi che possa giustificare una lotta di classe. Esistono i poveri, esistono i ricchi, ma la massa critica, la maggioranza che fa numero, è gente che comunque tira a campare e non ha alcuna voglia di rischiare di perdere anche quel poco che ha. La gente comune non accetta il disordine, è molto reazionaria in questo. La voglia di certezze la spinge verso chiunque sia in grado di dare una parvenza di stabilità, di sicurezza. Di qui la paura e il rifiuto di tutto ciò che è ‘diverso’ e quindi genera insicurezza. L’Italia va a destra, non a sinistra. La componente cattolico-reazionaria è preponderante. Purtroppo non ci sono sbocchi a breve termine, anche accettando che la crisi aumenterà e creerà disordini. Il disordine spaventerà ancora di più la gente e qualsiasi demagogo con un po’ di cervello in testa avrà gioco facile nel prendere le redini e portare il popolo dove vuole lui. Io temo Fini ancor più di Berlusconi.
Mah, aspettiamo di vedere cosa ci porterà l’Autunno…
Cara Sylvi mi sono unita anch’io al coro degli auguri, ieri sera nel tema precedente, la tua assenza stamattina mi fa pensare che la festa continua…..o è arrivato il nipotino?
saluti M.
Caro Marco io non volevo analizzare il tuo Paese perchè penso che il malumore generato dalla insicurezza bene o male serpeggi un po’ dappertutto .Rispondendo comunque a quello che tu scrivi vorrei aggiungere che in ‘autunno, almeno a parer mio, non succederà molto piu`di quanto sia accaduto fino ad ora. Il berlusca continuerà a “regnare” imperterrito, lo scossone finale non è,sempre a mio parere, ancora alle porte.Tu dici che Fini ti fa piu`paura?
Probabilmente mi sbagliero` ma penso che moralmente non è paragonabile con il piccolo napoleone che aihme gli italiani hanno votato.
ciao M.
caro AZ,
bentornato tra NOI !!
Cominciava a preoccuparmi!!
Un soffio di quella sana toscanità e veracità , mancava nel Blog!
Sono contento e spero di vederti alla festa del caciucco!
cc
caro alessandro,
se hai letto Karl Mannheim,fondatore della sociologia della conoscenza,saprai che la vera “intuizione” del sociologo è stata la denuncia chiarissima del carattere di parte dell’ideologia.
L’ideologia appare semplicemente sinonimo di pensiero condizionato da interessi di parte.
Quindi in pieno accordo con Marx, in questo caso,all’esistenza delle classi sociali ,corrisponde l’esistenza di diverse interpretazioni del mondo.
Personalmente, credo che ancor più pericolosa dell’ideodologia, sia la dichiariziane di “non avere” nessuna ideologia…e quindi l’affermazione che il proprio pensiero è super -partes; questa è l’ideologia più potente e mistificatrice.
Io amo accostare poi a questo tipo di Ideologia come dire Pensiero”,” non pensiero”, due derivati e cioè l’idealismo e l’individualismo, che sono manifestazioni della pretesa di negare sovente la realtà della lotta dei vari interessi in gioco.
Quindi negare la Storia dei fatti!
Questo sì che è l’unico vero potente processo mistificatorio..dopante …da Platone in poi…
Che sia consapovelo o meno dal mio punto di vista non ha molta importanza,l’importante è accorgersi che esiste.
cc
Caro alessandro,
se poi posso permettermi di darti un consiglio ti inviterei a “leggerti” un libricino di Luciano Canfora di parecchi anni fa edito da Sellerio:” Il comunista senza partito”
La storia di Arthur Rosemberg è essenziale per capire meglio alcuni aspetti di quanto da me affermato sopra, sia per la sua storia personale, ma soprattutto per il saggio riportato sulla democrazia ateniese , quando lo scrisse per le università popolari.
Sempre pensando che il tuo interesse per certi temi,sia o quello dell’appassionato o anche quello dello studente in “itere”.
cc
Grazie a tutti indistintamente per gli auguri.
Mi sono sentita in una famiglia allargata!
E’ andata così.
Mi ero messa una tale quantità di cerone, per nascondere i lifting, che Berlusconi sarebbe morto di invidia!
Non ci sono state smancerie eccessive perchè …se si è gay o una coppia di arzilli attempati che si baciano …di questi tempi corri parecchi pericoli…
Sei fuori target!
La cena è stata allegra; erano presenti i testimoni di allora, gli unici, con noi, sopravvissuti alla strage di coppie in otto lustri!
L’unico ubriaco era mio marito che oltre alle quantità di acque minerali si era spinto verso un gingerino che gli è stato fatale!
Dopo la cena siamo andati in barca, e qui, come si conviene a bravi reazionari,abbiamo cominciato a “dire rosario”…
Gli ultimi tiratardi dello struscio sul molo si fermavano incuriositi, alcuni tedeschi si guardavano in giro ansiosi di vedere dov’è la Madonna…
Abbiamo soprasseduto per paura che qualcuno chiamasse i Portatori della Madonna di Barbana che sono gelosissimi delle loro esclusive prerogative, e, poichè sono anche provetti pescatori, capaci che ci avrebbero mollato le cime di ormeggio e noi saremmo finiti incagliati in qualche casone ( pardon, baita come preferisce qualcuno!).
I tre avvinazzati hanno stappato la bottiglia della staffa, hanno cantato -no go la cjave del porton- e- dame un litro de quel bon,-
altre due o tre canzonacce friulan-graesan-triestino nello spirito de “volemose ben” e poi gli amici se ne sono andati e noi siamo scesi sottocoperta a fare dindin e din don nello sciabordio dell’onda.
The rest is silent!
Ancora grazie.
Sylvi
Per Peter::::::
Di quello che ho scritto lei non ha capito niente?????Glielo sintetizzo cosi':
la storia puo’ essere tutto quello che vuole ma e’ sempre storia di potere di pochissimi su moltissimi,
mentre esiste una dimensione (fatta anche di storia….MA NON SOLO)diversa e piu’ umana…..questa dimensione la puo’ chiamare come vuole ma c’e’.
P.S.
e secondo me chi riduce tutto alla storia non vive
(o e’ un parassita, o un conservatore,o un morto).
saluti
In attesa che Pino sblocchi il mio messaggio sulla Storia inviato ieri sera verso le 23.00 ….
Caro alessandro,
credo che lei dia alla parola Storia un significato assai diverso dal nostro. Lei per Storia intende, hegelianamente, il percorso della/e società, io intendo semplicemente il racconto delle stesse.
Quindi dire che la storia ha/deve avere fantasia è un’affermazione impropria: la Storia racconta quel che è accaduto che abbia avuto o meno fantasia. Non esiste una dimensione non storica o anche semplicemente astorica se non a livello di puro fatto biologico: il mio cane non ha storia perchè per lui i giorni sono (più o meno) tutti uguali; non c’è storia mentre dormo. Ma basta solo che io rifletta su quanto mi è accaduto, compreso il mondo dei sentimenti, e ci si ritrova immediatamente in una dimensione storica. L’uomo, quando è uomo, è un essere storico: cioè è un essere che riflette sulla sua vita, sul suo passato. Lo storico, o anche semplicemente il singolo individuo, riflette su quanto è accaduto in passato e ne trae conclusioni per capire il presente. La storia è questo e solo questo.
Dopo di che io, lei, noi, lo stato e l’umanità intera possiamo vivere fantasiosamente o come dei bancari e lo storico descriverà quel che è accaduto.
Che sia la fantasia a poter cambiare il mondo, posto che il mondo possa essere cambiato (e lo è solo in minimissima parte), mi sembra illusorio: sono solo bene organizzate che possono cambiare un certo sistema di potere: ed anche quello lo si può fare solo in parte. La fantasia ha un altro ruolo che è quello degli artisti: vedere una realtà non com’è ma come potrebbe essere secondo una certa, diversa, ottica. È utile per cogliere ma per cambiare serve solo come ispirazione di fondo: i cambiamenti politici si fanno solo utilizzando forze politiche che non possono essere altro che forze organizzate. Ma anche questo fenomeno viene messo in forse e distrutto dal sistema sociale attuale, come scrivevo qualche tempo fa e come lei stesso ha detto: “l’uomo … dominato dalla tecnica ha perso la sua identità per ridursi a oggetto”. L’uso pervasivo dei mass media sta abolendo perfino l’inconscio individuale creando un inconscio collettivo e generalizzato di acquirenti.
Trovo anche che certe sue espressioni siano un po’ rettoriche: è del tutto evidente che la fantasia con l’attentato delle Torri non c’entra assolutamente nulla. Quello fu un calcolo ben preciso, chiunque l’abbia fatto.
La sua affermazione “Il mondo storico ruota attorno all’ideologia mentre il vero cambiamento ruota attorno all’utopia”, folle ma per altro bella, ha solo un significato artistico: una forza politica nuova parte da un’utopia ma deve diventare ideologia (cioè sistema organizzato di valori e di pensieri), non solo per resistere alla repressione del Potere ma soprattutto per conquistare gli altri uomini. Non basta conquistarne il cuore, bisogna soprattutto conquistarne le menti perchè sono le menti la
sede dell’agire politico.
Siamo d’accordo invece che la storia non procede in linea retta secondo uno sceva razionale che ha degli obiettivi definibili a priori. Questo non è un dato di fatto ma solo una realtà che si incontra spesso ma non sempre. Tenga però presenta che se la lotta politica è prima di tutto lotta di classe, cioè scontro per il potere e per il denaro, allora è un campo caratterizzato da una razionalità e da una consequenzialità ferree.
Concludo osservando che lei è un artista ed un poeta: personaggi simpatici ma esiziali quando vogliono far politica!
Un amichevole saluto U.
Caro alessandro,
la lotta per il potere riguarda sempre pochissime persone: quelli che sanno veramente cosa ci sta sotto.
Ma la fantasia di per sè è solo un dato soggettivo ed individuale che non cambia nulla. U.
(La truffa elettorale ….)
Io temo Fini ancor più di Berlusconi. MT
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Caro Marco,
nessuna meraviglia per questo tuo ennesimo svarione. Fini, come il Buce, erano dei politici. Di estrema destra magari, ma comunque dei politici. Il Banana invece è un criminale. Comune.
Direi che tu ragioni proprio come le donne: vedi benissimo l’albero ma la foresta …. quella ti sfugge. Un saluto U.
Beh, beh …. però una coppia di una certa età che si bacia non è affatto uno spettacolo sgradevole da vedere. E chi guarda …. sorride….. U.
Cara Marta,
lei forse e’ troppo occidentale ed e’ abituata a distinguere
a separare:il bene e il male….ecc.ecc.
Ma a me pare che questa separazione non esista…
Nella stessa persona(vedi certi scrittori, Freud… e altro) esistono
personalita’ diverse e definire malata una persona cosi’ e’ ingiusto:conta l’esistenza e il passaggio.
Nella storia il male di oggi puo’ essere il bene di domani.
E anche nella fantasia umana esiste il bene e il male.Ma io parlavo semplicemente dell’importanza della fantasia;i giudizi di valore vengono dopo.
Adesso marta mi scusi ma devo essere sincero a costo di risultarle antipatico:
detesto le persone che ancora mi dicono che tutto e’ marcio, non mi piacciono i pessimisti e nemmeno i qualunquisti.
E’ assurdo pensare che quaslcuno ci chiami e ci mostri un mondo diverso.Non bisogna aspettare nessuno.
Le utopie,l’arte…………a modo loro un contributo lo danno come pure una certa critica sociale.
Sostenere che ovunque e’ tutto marcio per me non significa niente:e’ troppo facile dirlo.
E comunque io a questo marciume tecnologico e globale ho opposto qualcosa.Lei manco questo.
Ah DISPERATA VITALITA,………..dove sei????????
caro alessandro,
tanto per fare un esempio pratico..prendiamo a prestito Il Post di marco tempesta ed analizziamolo da un punto di “serio”..
E’ indubbimente un “post” che rinvia al futuro e che arriva a due tipi di conclusioni.
Secondo il suo autore le rivoluzioni sono sostanzialmente inutili , poichè :
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Rivoluzione che poi finiva per sostituire una dittatura con un’altra e a ridefinire i ricchi e i poveri semplicemente facendo spazio ai più furbi e ai più prepotenti. Cambiavano soltanto i nomi, non la situazione generale.
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Se prendiamo sul serio una simile definizione che “abbraccia la Storia”,ci accorgiamo che è generica e superficiale , in sostanza , non va oltre a quello che può essere un “banale ” luogo comune.
In sostanza la storia umana altro non sarebbe che un susseguirsi indistinto di furbi e prepotenti al potere. In questo senso comprende ovviamente anche La rivoluzione Americana , e quella Francese, di conseguenza disconosce anche il valore della Democrazia Moderna, che altro non sarebbe che una “finzione”, poichè , dominata da furbi e prepotenti.
A meno che il nostro autore non volesse riferirsi a qualche rivoluzione in particolare, ma in questo caso meglio avrebbe fatto a specificare.
Andiamo quindi alla seconda definizione..
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Oggi esiste una diffusa crisi di identità sociale, senza una reale separazione di classi che possa giustificare una lotta di classe. Esistono i poveri, esistono i ricchi, ma la massa critica, la maggioranza che fa numero, è gente che comunque tira a campare e non ha alcuna voglia di rischiare di perdere anche quel poco che ha.
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Qui l’autore fa un pò di confusione , poichè se da un lato nega l’esistenza delle classi, (poveri e ricchi sono un’affermazione generica e banale), dall’altra lascia la porta aperta al fatto che in un passato ci fossero, …infatti la crisi di identità che impediscono la formazioni di classi che ne giustificano la lotta è riferita al presente….mentre per il passato ..l’autore lacsia un sospeso…direi alquanto significativo.
Poi dice di temere il” demagogo “che approfittando di eventuali torbidi in Autunno , non si a questo punto da” parte di chi”..dei poveri ?Mah….prenda la situazione in mano e a questo punto non si capisce bene per fare che?
Teme quindi il Fini”….e teme di meno di meno Il Berluscone..
In sostanza mischia parecchie cose e non giuge a nessuna conclusione…
Inafatti non si capisce se :
Il nostro autore temendo un peggio rispetto al presente , dica è meglio non far nulla , poichè il domani ci riserva un peggio…
Oppure le cose da sempre vanno come devono andare e buonanotte …ma questo lo sapevamo già da secoli…al bar sport del mio paese…
Certamente tutto il contrario del pensiero utopico…che tu adombri come motore della storia…
Ora io ho approfittato del pezzo di marco , con il quale condivido in questo suo pezzo , un pessisismo di fondo.. e poi lui in questo caso si riferisce al presente attuale, l’unico suo sbaglio è stato quello di aver attinto ad una storia indistinta , tutta sua , per arrivare a certe conclusioni, come se fossero naturali….
Vi saluto emtrambi
cc
Per Faust:
grazie……e’ comunque un po’ difficile sostenere certe cose senza risultare un po’ dei moralisti del cazzo.
Per faust e peter:
Faust sa leggere quello che non ho scritto……e ha detto che invece di parlare di uguaglianza dei diritti ho parlato di morale…Vero!
Perche’ l’ho fatto??????
–il termine”uguaglianza dei diritti” e’ un po sorpassato:c’e’ pure il concetto di obbligo;
uguaglianza dei diritti rientra in un concetto di giustizia ,quindi di politica quindi di storia;per il discorso che stavo facendo doveva essere chiaro che stavo spostando i termini e opponendo
la morale alla alla politica di stato.
Per Controcorrente:
In fondo ognuno ha una ideologia certo e io non ho scritto il contrario:non ho parlato di negazione dell’ideologia ne’ di persona super-partes.
Ho parlato di Utopia come Idea del cambiamento contro l’ideologia conservatrice.Tutto qui.
Per Uroburo:::::::
lei e’ una persona,,,,,glielo posso dire?????,,,,,,saggia ma nel profondo del mio sangue IO INTUISCO E SENTO che il suo discorso e’ giusto ma falso(mi perdoni l’ossimoro).Il suo discorso merita sviluppi che ora non posso ma faro';pero’ una cosa la devo dire.
“”NOn c’e’ storia mentre dormo”””””” sono parole sue.
E se non fosse cosi’………e se anche quando dormo c’e’ una storia segreta da costruire per se e per gli altri??????????
Forse pure quest’ultima domanda le parra’ retorica o poetica….eppure la mia intenzione non e’ ne’ l’una ne’ l’altra.E’ solo un discorso.
Eppure ,Uroburo,io credo che una parte leggera di lei intuisce che qualcosa non quadra:ha,per es., giustamente sostenuto che la societa’ globale si sta addirittura impossessando dell’inconscio collettivo……ma poi si ferma …..il salto lei non lo vuole fare.
Se anche l’inconscio collettivo e’ a rischio e’ chiaro che a salvarlo non potra’ essere la storia ma proprio la fantasia, il simbolo…..una dimensione quindi non storica senza per questo negare che la storia ci sia.
per uroburo:
non si stava parlando solo di lotta per il potere……si stava parlando del POTERE che incide negativamente sulla vita di miliardi di persone……e un mio dovere fare questa distinzione….ed e’ un mio dovere opporre qualcosa al potere e alla storia.
La fantasia e’ individuale…..eppure(senza enfasi poetica……SENZA) che bella storia l’incrocio di tutte le fantasie individuali.
con affetto
xAlessandro
vedo che qui si torna a parlare dei massimi sistemi…
In breve: non credo in una morale assoluta. Ognuno ha, al limite, la sua morale o sistema di valori. La morale comune risulta dalla ideologia dominante in un dato periodo storico e societa´. Dire che la morale sia al di fuori o al di la´della storia per me non ha senso.
Nei sistemi democratici attuali un certo spazio e´concesso per affermare una certa eguaglianza di diritti ed opportunita´per tutti. Non perche´sia morale farlo (secondo la morale di chi poi? veda i fondamentalisti di ogni credo e religione), ma perche´e´un principio in cui i piu´credono, ognuno ha un voto, quindi un certo potere, ed una voce che non si puo´spegnere facilmente come una volta. In breve, l´eguaglianza dei diritti puo´solo nascere dalla democrazia, la quale e´utopica nella sua fase piu´compiuta ma anche reale in molte societa´, ed in evoluzione. Il principio d ´eguaglianza e´relativo, sia in senso storico, sia perche´legato ad un certo sistema politico, il quale non e´mai perfetto e sempre in evoluzione.
Per inciso, la democrazia in Italia e´una delle piu´rozze e traballanti in Europa. Per cui i diritti sono molto piu´condizionati e relativi che altrove.
Concordo con chi dice che la fantasia, e l´arte, servono a far pensare idealmente ad un mondo migliore. Con le dovute riserve. Perche´anche l´arte e´condizionata dai gusti e dalla morale del tempo.
un saluto
Peter
ps
ad Uroburo vorrei dire che quel giudizio sulle donne e´frettoloso ed ingeneroso. Se avessi detto io una cosa simile…
Invece io dico che il fissarsi sui particolari perdendo di vista il quadro d´insieme non e´legato affatto al sesso. Semmai, nella famiglia tradizionale la donna aveva in mente tutti i particolari dello sviluppo dei figli, l´uomo il quadro d´insieme. Ma era un campo ristretto e relativo
Per controcorrente:::::::
In breve:
il post di Tempesta non e’ utopico :e’ un discorso razionale privo d’amore(cosi’ lo sento).
1——-La rivoluzione non e’ possibile oggi e sono d’accordo;
2-nonostante mi avvelena la globalizzazione,la tecnologia e Berlusconi…….io non sono dalla parte del pessimismo;ho detto che credo nella fantasia e nel simbolo:sono un realista simbolico;-
3_la vecchia distinzione hegeliana schiavo-padrone oggi non ha senso;le classi non esistono piu’ perche’ non esistono piu’ i soggetti che si sono trasformati in oggetti e in funzioni.In passato le cose erano diverse,oggi il problema di fondo e’ l’assenza di identita':al posto del contadino abbiamo la funzione x;al posto dell’operaio la funzione y…………..tutto in funzione deterministica,razionale.
Le cose possono peggiorare:peggioreranno.
credo che saranno necessarie molte cose:
-saper morir di fame;sacrificio;
-irrazionalita’ antiproduttiva……….o addirittura inutile;
-……………..
-…………..
-………………………
x Uroburo
saranno i resti dei fumi dell’alcol, saranno le mie Botte schizofreniche” ma io capisco Alessandro e la sua giovinezza vitale. Meno male che c’è!
Lo storico racconta, non sempre, le cose come stanno o come appare siano avvenute, l’ideologo è fuori discussione, dice ciò in cui crede.
Molto spesso coincide con il Pensiero di chi detiene il potere, soprattutto da noi. E questo lo temo, perchè non ha fantasia.
Il sognatore, l’individualista scompiglia le carte, guai se non ci fosse.
E’ l’unico che dà speranza di cambiamento anche se non sarà lui a comandare…è strutturalmente incapace, ma può dare la scossa!
In fondo Marx e molti altri prima e dopo di lui erano sognatori!
Hanno cambiato le prospettive, se non il mondo! Non è poco.
Più difficile è la metodologia e la lezione pratica da trarne, quello che si perde nel mare della storia lunghissima dell’uomo e delle sue strutture sociali, che come dice lei, che ogni tanto ha ragione, sono un groviglio di egoismi, buone intenzioni e soprattutto desiderio smodato di potere che è più maschile che femminile.
Sylvi
Il mio discorso e’ terra-terra………
Io detesto la metafisica e gli assoluti
ma (le risultero’ contraddittorio?) per me la morale non e’ storica.
Non uccidere e’ ,per me, un assoluto……..non me ne frega niente se poi la storia si mangia la morale.La morale non ha niente a che vedere con l’ideologia.
Tutto questo per me e’ naturale:e’ scritto nel mio sangue.
Il 38 e’ per Peter
che stavo spostando i termini e opponendo
la morale alla alla politica di stato.
.. Mi spieghi cosa intendi x “morale”… cche sottonintende un credo religioso… hai ragione sul termine obsoleto di “ggiustizia sociale” se non è accompagnato da un progetto ideologico cche garantisce lapplicazione di regole utili e necessarie x la convivenza sociale… e lascia all individuo la liberta di vivere la sua follia creativa cche è solo Sua, lintelliggenza umana non si ppuo collettivizzare, ( allammasso..) come lamministrazione di una societa di umani con i suoi bisogni (diritti) e i doveri verso gli altri..
ciao caro!!
Faust
Cara Silvy,
potremmo anche essere d’accordo però il sognatore per dare origine ad un movimento politico deve razionalizzarsi e deve organizzarsi. Cioè deve smettere di sognare.
Lo diceva già Hegel in una sua pregevole opera giovanile su Gesù.
Peccato che non passi un mio secondo messaggio per alessandro nel quale dicevo che fa una terribile confusione terminologica:
il Potere è il sistema di governo con il quale le classi dirigenti si accaparrano le ricchezza di una società
la Storia è il racconto di quelle (ed anche di altre) vicissitudini.
alessandro dà un’interpretazione hegeliana alla parola Storia: Storia per lei è l’evoluzione della società verso un’organizzazione razionale e concettualmente perfetta.
Ma è una concezione abbandonata da un secolo e mezzo: da Nietzsche in poi più nessuno crede alla superiore razionalità del fluire storico. U.
Devo andare ora, tornerò stasera molto tardi. Un saluto a tutti U.
per Peter
Non era un giudizio ingeneroso: senza l’attenzione ai particolari non esisterebbero un sacco di attività a cominciare dall’agricoltura che è di evidente origine femminile.
Le donne osservano i particolari e gli uomini ci organizzano sopra un sistema di pensiero.
Direi che ci integriamo benissimo….. Un cordiale saluto
x Uroburo
No, il sognatore non deve razionalizzarsi e organizzarsi, deve dare l’imput.
Altri lo devono fare ma con la capacità di interpretare “il matto”.
So che la storia è piena di interpretazioni.. da matti…
Rifletta su Gesù e le applicazioni della Curia Vaticana della sua dottrina…
Su Marx e …Stalin…e anche Lenin…
La chiesa Cristiana ha retto perchè il suo messaggio è morale ed assoluto…qui ha ragione Alessandro.
Poi viene l’ideologia che non è nè fantasiosa nè elastica…
con quel che segue.
Sylvi
per faust
per il concetto di morale sono kantiano
) che bella storia l’incrocio di tutte le fantasie individuali.
… direi fondamentale x levoluzione umana. Un incrociarsi x incontrarsi e lasciarsi… eppoi tornare ad incrociarsi… e riconoscersi x amarsi follemente, come le idee e la fantasia creativa. La societa in cui viviamo non permette ad ognuno di fantasiare e camminare pacificamente nella sua via lattea, i moralismi nascondono le mine anticreativo. Sistemi sociali sempre in guerre fra loro, produttori senza fantasia di morte allingrosso, sistemi con il credo dello scontro continuo col diverso… Un sistema cche provoca solo gli scontri e non gli incontri e tanto meno gli incroci, dove fermarsi arrifocillarsi !!
Faust
Per Uroburo e Silvy:
lefantasie attive degli uomini non dovrebbero mai avere come obbiettivo un movimento……….se no si finisce al serpente che si morde la coda
eppoi tornare ad incrociarsi… e riconoscersi x amarsi follemente e ppoi lasciarsi ettornare accercare… la fantasia non si puo scontrare con unaltra fantasia, camminano su strade vicine ma divise,come le idee e la fantasia creativa!! F.
per faust
si anche questo:e’ proprio cosi’.
P.S:
magicamente il P.S. di prima ha avuto la sua correzione
La chiesa Cristiana ha retto perchè il suo messaggio è morale ed assoluto…qui ha ragione Alessandro. ( Sylvi)
———-
No, Sylvi, la Chiesa ha prosperato sulla paura esistenziale, non sui principi morali.