La terna in azione contro l’unità e le libertà dell’Italia
Non vorrei essere allarmista, ma ho l’impressione che si stia sottovalutando l’effetto globale del combinato disposto rappresentato dalla terna Berlusconi-Lega-Chiesa, terna da qualche settimana entrata in una fase particolare, ossessiva temo non solo a causa del solleone.
1 – Le minacce al mondo della comunicazione giornalistica da parte di Berlusconi sono decisamente inaccettabili in qualunque Paese occidentale democratico, negli Usa addirittura impensabili. Tant’è che Obama è inerte sotto la marea di accuse, falsi e calunnie vomitatagli ormai quotidianamente addosso dal mondo dei repubblicani e dell’imprenditoria orfana dei Bush ben deciso a far fallire anche il suo progetto di assistenza sanitaria, oltre a quello della pace in Medio Oriente e di un accordo o almeno modus vivendi decente con l’Iran.
Il Chiavaliere a dondolo somiglia sempre più a un caudillo bolso, vanesio, anche un po’ ridicolo con la sua aria da eterno Casanova ultra stagionato, tenuto su a siringhe e fisicamente somigliante ormai a una piccola ma pingue botte su gambette elevate da paurosi tacchi alti, equivalente pedestre in basso del trapianto di capelli in alto. Bolso, un po’ ridicolo e un po’ patetico col suo continuo parlarsi addosso per accampare meriti nazionali e internazionali in tutti i campi, ma deciso a tutto pur di restare a galla e non correre il rischio di pagare – finalmente – il dovuto alla giustizia. Per il Chiavaliere e per fortuna dell’Italia pare proprio tramontata la possibilità di trasferire l’uso del suo “Letto Grande” da palazzo Grazioli al Quirinale, donde avrebbe potuto magari nominare la adorata Carfagna, la Gelmini e la Brambila prime ministre…
Berlusconi però, proprio perché stretto nel vicolo cieco del tramonto, per giunta poco glorioso e con fischi di per ora non piccola parte del pubblico, tende a diventare pericoloso. Per evitare si pensi che il suo folclore sia solo al livello di spaccone e bauscia brianzolo è bene dare un occhiata alla sua “conferenza stampa” (?) in questo video e notarne sia le parole che tono: http://www.youtube.com/watch?v=G6Ob-vca-HQ
Senza dimenticare il crescendo di accuse ai giornalisti di Repubblica, definiti perfino “delinquenti”, tant’è che Ezio Mauro sabato 8 è stato costretto a rispondergli per le rime, sia pure con il consueto stile asciutto da piemontese di poche parole.
Cesare andò a conquistare le Gallie e iniziò a diventare quello che è diventato perché oberato dai debiti doveva trovare il modo di pagarli, e la guerra ai poveri cristi dei galli fu un ottimo investimento. Berlusconi è sceso in campo non poer debiti, ma – al contrario – per eccesso di ricchezza e volontà di non doverne rendere conto, soprattutto sulle sue origini, e comunque di non farsela ridurre anche se sarebbe stato utile, nell’interesse generale e nazionale italiano, ridurgliela drasticamente, evitando il monopolio cancro che ingrassa lui e divora la decenza in Italia. Così come sarebbe stato utile fare rispettare la legge, compresa quella che almeno sulla carta impedisce le cariche politiche a chi usufruisce di concessioni statali, e Sua Emittenza usufriva ed usufruisce delle concessioni televisive, per le quali peraltro ha sempre pagato meno di una pipa di tabacco nonostante siano per lui una autentica miniera d’oro.
Il cancro berlusconiano è risolvibile solo in un modo: si faccia una bella legge che dichiari il Chiavaliere non indagabile da parte della magistratura, dopodiché lo si inviti ad andare a godersi la vecchiaia da qualche altra parte del mondo. Con tutti i quattrini che ha non c’è bisogno che si trasferisca in Tailandia per ingozzarsi in santa pace e senza problemi di bernarda anche – eventualmente – decisamente minorenne. Visto che ci ha tenuto a dichiarare che adora “le donne, anche le ministre” e visto che possiede anche begli aerei privati, potrebbe farsi raggiungere comodamente dalle Carfagne, Gelmini, Brambille e affini.
2 – Veniamo alla Lega, la cui imbecillità è pari solo all’ignoranza e all’irresponsabilità dei suoi dirigenti. L’imbecillità appare nella sua enormità dalla pretesa dei dialetti a scuola. Lasciamo stare che una tale idiozia non esiste in nessuna parte del mondo, il problema è: quali dialetti? In Lombardia il dialetto milanese è molto diverso da quello comasco, così come da quello pavese e da quello bresciano, per non parlare del bergamasco dal suono quasi trogloditico. E dunque: quali dialetti vorrebbe l’ormai “andà” Umberto Bossi, adoratore della CornaMusa una cui sonata è finita male? In Puglia il dialetto di Lecce è diverso da quello di Taranto e di Bari, per non parlare del grecanico. E l’albanese della Piana degli Albanesi, o il cimbro dei pochi superstiti dei cimbri spazzati via con i teutoni dai romani? Lo insegniamo o non lo insegniamo? In Sardegna si fa presto a dire “dialetto sardo”, ma a parte il fatto che si tratta di una lingua, quale dei dialetti sardi insegneremo?
L’imbecillità da ubriaconi molesti da osteria, con tutto il rispetto per gli ubriaconi, traspare da queste follie legaiole da agosto torrido anche a causa di un fatto molto semplice: chi insegnerà questa marea di dialetti? Voglio dire: chi assume, forma e paga le decine di migliaia di insegnanti necessari? La signora ministra riscaldata Gelmini, per motivi misteriosi assisa sul divano della Pubblica Istruzione, ha infatti deciso tale e tanti tagli alla scuola pubblica che ormai tra poco resteranno solo gli occhi per piangere e i quattrini per pagare gli insegnanti di religione nominati dai prefetti dello Stato estero Vaticano.
La grancassa sui fondi per gli Atenei virtuosi, cioè più meritevoli perché più produttivi ed eccellenti, viene suonata senza tener presente che i tagli alle Università sono mooooolto più grandi dell’elemosina ai virtuosi. Ho l’impressione che per battere cassa i rettori dovranno mettersi in minigonna, spalmarsi di vaselina ove meglio si conviene e darsi anche loro alle seratine e naottatine allegre del padrone di palazzo Grazioli e villa Certosa. Non si sa mai…
L’Umberto Bossi dall’espressione del viso e della voce ormai terremotata dal dopo ictus, nella sua visita pastorale ai terremotati abruzzesi non ha perso l’occasione per dire castronerie addirittura più grandi del solito, perciò di calibro galattico: “La Turchia non deve entrare mai in Europa, anche perché con quelli abbiamo sempre guerreggiato”. Da quando anche lui ha rischiato la pelle e s’è reso conto che c’è una fine per tutti, anche Bossi se l’è fatta sotto e da mangia “vescovoni”, come li chiamava una volta, è diventato l’alfiere del papa: “L’Europa dovrebbe essere guidata dal papa”. Cosa si fa per comprarsi un posto in paradiso, specie quando ci si è ritrovati con una scossetta di terremoto negli emisferi cerebrali.
A parte il fatto che ormai la Turchia ha perso interesse a entrare nella Comunità Europea, defezione che pagheremo cara, il ragionamento di Bossi è, mi si permetta il termine, il classico esempio di ragionamentro del cazzo, con tutto il rispetto dovuto a quest’ultimo. Infatti, anche la Francia e la Germania si sono fatte guerre per un bel pezzo, ma proprio per questo anziché (s)ragionare come il senatùr e continuare quindi a farsi guerre hanno capito che è meglio far parte della Comunità Europea e darsi intanto una moneta comune. Per questo, la Germania ha umilmente rinunciato al suo panzer monetario, quel marco tedesco diventato robusta fondamenta non solo della Germania, altro che le coglionate di Bossi e dei patetici adoratori dei suoi “attributi”, peraltro buoni ormai come ex voto o pelle secca da CornaMusa appesa al chiodo.
Bossi e i suoi ovviamente lo ignorano, ma anche i vari Stati europei si sono fatti querre tra loro, perfino la guerra dei trent’anni e quella del cento anni, per non parlare della prima e seconda guerra mondiale, ma proprio per questi inutili e pazzeschi disastri hanno finalmente capito che è meglio unirsi.
Bossi e i suoi ignorantoni certo lo ignorano, ma perfino l’Italia, da loro tanto vituperata, è stata per secoli sede di guerra tra nugoli di Stati e signorie, compreso lo Stato del suo caro papa. Chissà, anzi, forse è per questo che Bossi&C vogliono sfasciare l’unità d’Italia, per tornare alle guerre tra pezzi dello Stivale? Che gli ictus facciano danni, a volte seri, lo sapevo, ma che ne facessero fino a questo punto, complice forse la caldana estiva, lo ignoravo.
3 – Infine, as usual, la Chiesa. Questa volta ha (stra)parlato l’arcivescovo di Torino Severino Poletto. Ovviamente per dare addosso alle donne e scongiurare, come da copione non solo bimillenario, il pericolo che possano decidere del proprio corpo, “oggetto” del quale la Chiesa da sempre pretende sia invece soggetto a leggi, maschili, e alla da lei asserita volontà di Dio, prudentemente maschile anche quello. “Da un punto di vista dottrinario le donne che scelgono la pillola del giorno dopo sono delle assassine”. Giusto. Forse.
Dico forse perché si tratta, come per infiniti altri casi, di dottrine inventate man mano dalla Chiesa, e di cui non c’è nessuna traccia nei vangeli. Tanto meno nella scienza, sempre peraltro aborrita dal colle vaticano. Sta di fatto che se dal punto di vista dottrinale della Chiesa le donne che scelgono la pillola sono delle assassine, così come erano dei criminali Galilei e tutti gli uomini che hanno fatto in Europa la scienza e molto altro, dal punto di vista “dottrinale” dell’ateismo o anche solo del laicismo e della semplice decenza, così come anche della Costituzione, il continuo ricorso al terrorismo psicologico-religioso contro i politici che decidono di testa loro e alla calunnia sistematica contro le donne si chiama canagliaggine. Oltre che mangiar pane a tradimento, visto che anche i prefetti nominati dal Vaticano come il signor Poletti campano con le tasse pagate da tutti, comprese quelle che loro chiamano indecentemente “assassine”.
Ormai è urgente rileggersi una serie di autori, da Marsilio da Padova a Machiavelli e Guicciardini e oltre. E nel caso Bossi&C riuscissero a spaccare l’Italia, il papa e la sua corte, ovviamente di miracoli, speriamo se li portino nel loro pezzo di Padania.
EVVIVAAAAAAAAAA! CACCIATI DAGLI SCRUTINI GLI “INSEGNANTI DI RELIGIONE”
Il Tar: “Il prof di religione non può
determinare i crediti scolastici”
ROMA – I docenti di religione cattolica non possono partecipare “a pieno titolo” agli scrutini ed il loro insegnamento non può avere effetti sulla determinazione del credito scolastico: a stabilirlo è il Tar del lazio, che con la sentenza n. 7076 Ha accolto i ricorsi presentati, a partire dal 2007, da alcuni studenti, supportati da diverse associazioni laiche e confessioni religiose non cattoliche, che chiedevano l’annullamento delle ordinanze ministeriali firmate dall’ex ministro Giuseppe Fioroni e adottate durante gli esami di Stato del 2007 e 2008.
Per i giudici amministrativi “l’attribuzione di un credito formativo ad una scelta di carattere religioso degli studenti e dei loro genitori, quale quella di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, dà luogo ad una precisa forma di discriminazione, dato che lo Stato italiano non assicura identicamente la possibilità per tutti i cittadini di conseguire un credito formativo nelle proprie confessioni ovvero, per chi dichiara di non professare alcuna religione, in etica morale pubblica”.
caro Pino,
ieri sera tuoni, fulmini e saette e il deng, deng,deng, delle drizze contro gli alberi a fare da ninna nanna!
Il Tar del Lazio ha semplicemente applicato un articolo della Costituzione! lo facessero sempre tutti i Tar!!!
Invece per l’insegnamento delle lingue o dialetti locali sono in disaccordo con tutto il blog,… ma non mi interessa ciò che dice Bossi o i suoi compari.
Se non erro, in Sicilia e in Sardegna, e anche in Friuli si insegnano a scuola le lingue locali.
Perchè non dappertutto?
Uno dei primi “comandamenti” che ho imparato in Pedagogia, è che qualsiasi insegnamento parte dal “vissuto del bambino”, anche neonato.
La mamma e i nonni non si esprimono solo in una lingua locale, è la loro storia e quella della loro famiglia che trasmettono.
E’ il loro patrimonio!
Dico perchè, secondo me, anche su questo argomento si continua a sbagliare, e delle polemiche su Bossi non mi importa.
Si è, nei decenni del dopoguerra, confuso l’amor di Patria, che unisce, con il nazionalismo fascista che infatti divideva.
Niente o quasi ginnastica a scuola, per non confonderci con i balilla, niente o quasi musica per non cantare Fratelli dItalia o il Piave, simbolo di riunificazione ( quel che ne penso io non conta!)
Niente o quasi Tricolore perchè le bandiere di altri colori erano
più belle……!!!!!
A scuola si insegnava l’Inno come quasi carbonari…
Poi arrivarono gli insegnanti del Sud, incapaci, loro sì, di integrarsi, incapaci di voler capire “mandi mestre”, e sgridando il bambino che non si esprimeva nella lingua di Dante e umiliando la mamma che non glielo aveva insegnato.
E anche tacciando di ignoranti e retrogradi popoli che loro semplicemente non capivano.
E molto spesso si esprimevano con un bell’accento del sud che qui ci era estraneo!
Altro che Unità d’Italia!
Bossi raccoglie a piene mani i frutti di chi prima aveva malseminato; dell’arroganza di Roma, di ideologie, anche cattoliche, anche di sinistra, che, tramite la lingua, combattevano una battaglia di sopraffazione.
Io sono stata sicuramente un’ins. sovversiva, ( ma non per la Carta su cui ho giurato), ho insegnato il friulano, accanto all’italiano, e che belle lezioni ne uscivano; ho insegnato l’orgoglio per la propria terra, ma anche fatto conoscere le altre che formano l’Italia;
ho insegnato cos’è il Tricolore, e l’Inno!
Ero spesso fortemente in minoranza, ma ai presidi piuttosto rossi, che mi invitavano ad essere più intenazionalista!!! e a lasciar perdere ribattevo – me lo metta per iscritto e faccia i riferimenti di legge!-
Nessuno mi ha mai dato della fascista.
Forse per combattere Bossi non bastano le polemiche, bisognerà usare il Cattaneo che , infatti, suo figlio non ha capito!
Mandi
Sylvi
x Ber
Caro Ber,
ti avevo scritto un lungo post ma e’ svanito.
Ci ho perso mezz’ora per essere sicura di non essere male interpretata.
Non l’avevo copiato e non c’e’ cliccando sulla freccia a sinistra.
In due parole circa gli illegali negli US, costo sulle spalle di chi paga le tasse e’ di $ 338.3 BILLION DOLLARS A YEAR.
$ $338,300,000,000.00
Ciao, Anita
x Pino
Cattaneo diceva, riportato da Uroburo, ‘meglio restare con l’impero’. Quindi di unita’ italiana non ne voleva sapere. In ogni caso, non si puo’ tornare indietro di 150 anni (magari!)
un saluto
Peter
Non è il potere che corrompe ma la paura: la paura di perdere il potere corrompe quelli che lo detengono; la paura della frusta, quelli che lo subiscono
Aung San Suu Kyi
premio Nobel per la Pace
xSylvi
questo suo dar la colpa agli insegnanti del Sud e’ davvero riv…, diciamo un po’ indisponente senno’ mi chiama scorbutico. Ed io a farmi un’altra cura di ‘limes’…
Tanto per cominciare, ho conosciuto diversi insegnanti del Sud, in passato, che facevano gavetta al Nord. Quelli che ‘non si volevano integrare’, dice lei. Erano loro ad essere sbeffeggiati dagli alunni (e sicuramente dai loro colleghi, come lei) per i loro accenti, non il contrario. E certo non si sognavano di ‘sfottere’ i ragazzi per come parlavano, o sarebbero stati linciati. Semmai si mettevano le mani nei capelli per la disperazione di una comunicazione difficilissima. Quindi la smetta di dire sciocchezze tendenziose.
Quanto ai dannati dialetti, credo che insegnarli a scuola sia intrinsecamente contraddittorio. Il dialetto e’ il linguaggio del bar, della famiglia, del dopolavoro. Ed e’ molto ‘divisivo’. Insegnarlo a scuola come la grammatica e’ folle e svilente. A scuola si dovrebbe insegnare la lingua che fonda e promuove la coscienza ed identita’ collettiva, quella che unisce ed eleva, anziche’ dividere e ridurre. Ma lei queste cose non puo’ capirle, arroccata com’e’ nel suo gretto e frammentario regionalismo. Gretto al punto di chiamarmi ‘anglo-pugliese’.
Non vedo cos’altro potrei dirle
Peter
xSylvi
un’altra cosa potrei dirla. Qui dove vivo ho conosciuto diversi tedeschi. Mi dissero che un tedesco ‘standard’ in Germania non c’e’ perche’ non si insegna come tale neanche a scuola. Lo standard sarebbe forse quello di Hanover, ma vallo a dire ai bavaresi, per esempio. Nelle scuole si insegnano e si parlano le varianti regionali, o peggio (insomma, i dialetti).
Il risultato e’ che tedeschi di regioni diverse, talvolta, non si capiscono neanche tra loro. Due miei colleghi decisero di comune accordo di evitare il ‘tedesco’ e parlare tra loro in inglese.
God save the Queen
Peter
ed i colleghi belgi mi dicevano che dopo aver fatto domanda di lavoro, in Belgio, si sentivano dire ‘perche’ vuoi lavorare qui? non parli nemmeno il dialetto locale…’. Ed erano tra fiamminghi (apriti cielo tra fiamminghi e valloni…). Come dicevo, rozzo e confuso quanto si vuole, ma un disegno in Italia c’e’. E l’Italia non e’ un paese microscopico come il Belgio
Peter
Uff, e mo chi li sente gli strepiti? Prepariamoci alle “quagliarellate”, senza dimenticare i teo-dem piddini, of course!
– – – – – – – –
Professori di religione fuori dagli scrutini.
La decisione del Tar del Lazio: i docenti non possono determinare i crediti scolastici, nessuna pratica di culto può avere una posizione dominante.
http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/scuola_e_universita/servizi/tar-religione/tar-religione/tar-religione.html
Forse saro’ l’unica ma io sono del pensiero che i dialetti non hanno posto a scuola.
La lingua dovrebbe essere unica, se i bambini imparano i dialetti in casa devono poi imparare l’Italiano a scuola.
I milanesi non capiscono il pavese e sono a pochi chilometri.
Io sento Italiani recenti nei negozi e non ci capisco un acca.
Anita
# 210
Oops, non sono l’unica, ho appena letto Peter.
Ero distratta, una mia amica vuole una diagnosi da me sulla Ventricular fibrillation di suo figlio…
Mah…sono anche il dottore di famiglia.
Anita
Cara Sylvi, ho salvato un commento che non passa vedo domani..
I misteri del forum.
Ma cos’e questo fenomeno che i post spariscono?
Dove diavolo vanno….
Questo e’ l’unico forum dove devo inserire il mio nome ed indirizzo ogni volta che entro.
Raramente scrivo qualche risposta su Drudge Report, su Dagospia, su Il Giornale, L’Espresso ed altri websites, trovo sempre i miei nick ed indirizzo gia’ pronti, tanto che mi sorprendo perche’ non mi ricordo nemmeno di aver postato in quei forum e tanto meno il nick usato.
Anita
Voglio raccontare una storiella… su quelli cche sanno tutto di tutto e si vendono come persone molto intelligenti i ppiu esaltati come Leader, quando sono solo ppiu informati degli altri. Fra questi ccè marco tempesta, cche non avendo un cazzo da fare legge e sinforma ppiu degli altri e la sua supposta intelligenza la bbutta in faccia acchi lascolta, senza preoccuparsi di sminuire ed offendere lintelligenza e la sensibilita dellaltro, anzi è questo cche a lui piace…
Ero un ragazzino ed avevo 12 anni non ancora compiuti. Ero in convento dai frati cappuccini a S.Severo, e studiavo da frate missionario. Sapevo tutto di tutto e cera un abisso fra me e molti altri fratini, diciamo venuti dalla campagna, quindi molto ignoranti. Ero sempre in cattedra e raccontavo e parlavo, qualsiasi cosa succedeva, ero sempre in prima fila e dovevo dire la mia… bbene… Un gg litigo con un napoletano (molto simpatico a tutti, raccontava barzellette e mi aveva in antipatia..) Dopo una ennesima appiccicata… ci troviamo davanti al padre direttore che sentite le due campane, capi qualera il motivo dell appiccicamento e ci fece una ramanzina x insegnarci a convivere in amicizia, visto che gli altri( fans) si dividevano fra sostenere luno o laltro, generando nervosismo e litigate fra gli studenti, distraendoli dallo studio etc.. Io mi difendo dicendo che spiego agli altri quello che non sanno, quindi non capisco xcche il napoletano minsulta e mi deride ogni volta che dico qualcosa… o voglio insegnare quel cche so, cche male faccio da meritarmi lantipatia dei beneficiati. Al che il padre direttore mi spiega che cchi è piu intelligente di unaltro deve fare attenzione ed essere umile e non supponente o prepotente, xcche la ragione si capisce, non simpone e non si vince facendo a pugni. Se invece in continuazione fai capire allaltro di essere molto ignorante in confronto a te. La reazione che questi puo avere è cche sincazza ed invece di esserti riconoscente, diventa un tuo nemico, cosa che mi succedeva e non capivo il xcche. Ho imparato a contenere la mia forza espressiva e ascoltare meglio quello che mi succede intorno x non cadere pur avendo gambe da 100 metrista, dovevo autocontrollare la mia velocita ed appaiarla agli altri… Ho cercato di spiegare al marco tempesta questa lezione che ho vissuto quando ero 12 enne, ma non lha capita e x mantenere la posizione di Leader del blog, vva appiangere dal direttore come quel mio amico napoletano… Mi sono ricordato di questa storia e mi adeguo a tirarmi da parte e lascio al marco tempesta di tempestarci i coglioni contro il PD e i comunisti, ammirando il mafioso p2ista… continua pure tempesta, ma Faust non ha ppiu voglia di farsi strafracassare le palle da uno cche mi dice in continuazione che sono ignorante (contro la natura umana??!!) xcche resto comunista in epoca di dolceeggabbanna e che sono fuori dal mondo come lo è il PD e tutti quelli cche difendono ancora il PD, x non parlare degli ignoranti illusi che votano ancora la falce e martello… Vai pure tempesta il blog è tutto tuo e smettila di andare appiangere dal direttore del cinema, il film con G. Giannini e Monica Vitti è finito e Faust esce dal cinema x non rivedere ancora lo stesso film e non ha ppiu voglia di frequentare un sito dove ccè un nessuno cche si vende x un qualcuno e mi continua a trattare da deficente ignorante… (in realta lo sono, ma non sono obbligato a sentirmelo sputare in faccia almeno due volte al gg. da uno come il tempesta, con la malattia del Leader..)
Buon proseguimento e buona gg a Tuti, ma questa volta solo ai Beli x i Bruti cche credono di essere Leader… non ho ne tempo ne voglia e saluto il blog…. godetevi la tempesta…. Adios Amigos!!
Faust
x Peter,
bossi non e’ stato mai stato capace di parlare l’italiano “correggiuto”,
come diceva il mio nipotino di due anni,..ed allora tutti con il dialetto,…
il figlio di bossi,bocciato tre volte,…nonostante le sue minacce,…ed allora dagli agli insegnanti meridionali.
Quasta e’ l’Italia della lega-ottusa-fascista-mafiosa,…io sono sempre sotto l’albero di fico che aspetto,…incomincio a costrirmi una barriera per la m…. che tracima.
Buongiorno a tutti,Ber
Cara Anita,
spesso le connessioni internet si interrompono e l’invio delle risposte diventano difficili o si cancellano.
Comunque ho capito quello che volevi dire,….le imagrazioni dei popoli bisogna che si affrontano globalmente,…per i singoli stati e’
diventato troppo onerosa.
Un caro saluto,Ber
x Faust
Ma cappuccini con o senza brioche?
Buona giornata.
pino
P.S. Esco e vado in acqua. Senza brioche.
Caro Faust,
il blog e’ stato creato dall’amico Pino Nicotri che noi tutti ringraziamo sentitamente per la sua disponibilita’.
E’ a disposizione di tutti e possono scrivere quello che vogliono nell’ambito della buona educazione che compete agli ospiti.
E’ meglio astenersi su giudizi personali dei blogghisti,…ci si conosce poco e si possono commettere errori madornali.
Insomma e’ un confronto tra persone intelligenti…senza imposizioni di idee o ideologie.
Ciao,Ber
caro Peter,
sul terrazzo, con l’ennesimo caffè, mare calmo, si prospetta una giornata piacevole!
Lei,… ma me l’aspettavo, toccagli i meridionali…belli, buoni, generosi, perfetti …soprattutto vittime dei settantrionali, il resto tutto colpa di Bossi!
E la questione della disunità d’Italia è risolta!
Lei e Anita (tu quoque!) siete per” l’english uber alles” , vede com’è grazioso mescolato!
– certo esiste un tedesco standard, quello appunto dalle parti di Hannover e anche dei più grandi scrittori tedeschi.
Ma a scuola e e in ogni rapporto civile usano “indifferetemente”
ognuno il suo “dialetto” se si può chiamare un dialetto il bavarese, ad esempio.
E’ quell’indifferentemente che è importante!
Io ho parlato di rispetto del “vissuto” …
Qui si parla,.. si parla di rispetto dell’extracomunitario e della sua cultura, ma si dovrebbero “cassare i dialetti”!!!
Abbiamo provato ad “uccidere i dialetti” ( figurarsi la lingua friulana, con la quale chiacchero piacevolmente in tutta la Val Gardena!), l’ho scritto nel post, ma sono rinati più forti che pria, e chi ha orecchie da intendere…
Ci sarebbe poi il problema di scegliere, in lingua, gli scrittori da studiare…
Verga no, troppo caratterizzato regionalmente; in alcune parti nemmeno Manzoni troppo milanese!
Io ho lunga pratica di letture all’indice, sicuramente mi adeguerò facilmente.!!!
Per quel che riguarda gli ins meridionali , ho conosciuto ins. bravissimi, alcuni di matematica eccelsi, soprattutto nel liceo; capivano il friulano, sapevano di storia locale ma soprattutto erano “definitivamente” stabiliti qui!
Quelli di cui parlo io sono venuti dopo, mordi e fuggi al nord per “beccare” il posto e poi giù a sud…lontani da questi posti da lupi!!!
In classe strepitavano (strepitano) come gallinacci se lo studente non era come piaceva( piace, purtroppo!!!) a loro.
Con i genitori erano (sono spesso) a livello da codice civile, se trovano i genitori atterriti, e il coltello dalla parte del manico ce l’hanno loro, altro che vittime.
E insulti tipo la professoressa dottoressa di cui ci siamo mesi fa occupati anche sul blog!!!
Questi prima se ne vanno, meglio è.
Vadano a prendere a pesci min faccia i suoi pari!!!
Io non racconto “sensazioni” racconto fatti che posso documentare, anche che riguardano i miei figli e i miei nipoti!!!
L’arroganza non è mai madre della sapienza.
E Faust…ha scritto molte cose interessanti e intelligenti!!!!
La prenda come vuole e non si “rivolti troppo”!!
Sylvi
xSylvi
guardi che la scelta dell’inglese la fecero (o fanno) i tedeschi che s’incontrano all’estero, specie se vengono da regioni diverse, mica io. Altro che ‘English uber alles’. E dubito anche che tedeschi (del nord) ed austriaci comunichino molto facilmente tra loro, se non per iscritto. A meno che, come dicono i tedeschi, gli austriaci non facciano un grande sforzo e ‘speak properly’. Ma differenze analoghe, e forse anche piu’ forti, vi sono tra le diverse parlate regionali in Germania, come lei sa. Non aggiungo altro perche’ e’ una lingua che conosco pochissimo. Ma non vorrei che la stessa sorte toccasse all’italiano, tutto qui.
Qui in GB tutti ammettono che l’inglese standard e’ quello del Sud, a volte detto un po’ ironicamente ‘Queen’s English’. Diversi ragazzi con forti accenti ed inflessioni regionali dicono tranquillamente che parlo un inglese ‘migliore del loro’, nonostante il mio accento italico. Che lei chiamerebbe pugliese.
L’esaltazione dei dialetti serve solo a rendere ancora piu’ ardua l’eventuale integrazione di altri italiani, e stranieri, che decidono di lavorare o stabilirsi in regioni diverse da quelle di nascita. Tutto qui.
Peter
Preghiera all’amico per restare.
non andar via
senza Faust il blog
soffre e che questo
non sia.
non andar via
la tua penna
ci mancherebbe
un doppio giochista
ne gioirebbe.
non andare via
grande uomo
pieno di umana bontà
e privo d’ipocrisia.
non andare via
resta ancora tra noi
con la tua simpatia
non andare via
facci ancora leggere
e godere i tuoi scritti
voluminosi
straripanti di bonaria
umanità
perciò sontuosi
non andar via
ignora lo smargiasso
il leader gradasso
il saputello che si vanta
d’esser questo e quello
non andare via
e così sia
Casa sul Mare
Il viaggio finisce qui:
nelle cure meschine che dividono
l’anima che non sa più dare un grido.
Ora i minuti sono eguali e fissi
come i giri di ruota della pompa.
Un giro: un salir d’acqua che rimbomba.
Un altro, altr’acqua, a tratti un cigolio.
Il viaggio finisce a questa spiaggia
che tentano gli assidui e lenti flussi.
Nulla disvela se non pigri fumi
la marina che tramano di conche
I soffi leni: ed è raro che appaia
nella bonaccia muta
tra l’isole dell’aria migrabonde
la Corsica dorsuta o la Capraia.
Tu chiedi se così tutto vanisce
in questa poca nebbia di memorie;
se nell’ora che torpe o nel sospiro
del frangente si compie ogni destino.
Vorrei dirti che no, che ti s’appressa
l’ora che passerai di là dal tempo;
forse solo chi vuole s’infinita,
e questo tu potrai, chissà, non io.
Penso che per i più non sia salvezza,
ma taluno sovverta ogni disegno,
passi il varco, qual volle si ritrovi.
Vorrei prima di cedere segnarti
codesta via di fuga
labile come nei sommossi campi
del mare spuma o ruga.
Ti dono anche l’avara mia speranza.
A’ nuovi giorni, stanco, non so crescerla:
l’offro in pegno al tuo fato, che ti scampi.
Il cammino finisce a queste prode
che rode la marea col moto alterno.
Il tuo cuore vicino che non m’ode
salpa già forse per l’eterno.
Eugenio Montale
“Non credo proprio che la religione cattolica abbia un trattamento di favore nelle scuole”.
– – – – – – – –
Il premio “Cazzata del giorno” va al fico Fioroni (citazione cinefila), ministro (ach mein gott!) della Pubblica Istruzione nell’ultimo governo Prodi. (Repubblica, pag. 11).
A proposito di dialetti…
Ieri alla manifestazione per Mauro Giuliani, la gente si avvicinava intimidita e diffidente al banco della raccolta firme per la petizione all’Amministrazione affinchè la figura di Giuliani fosse degnamente presa in considerazione nella sua città di nascita. Non appena parlavo loro in dialetto, immediatamente firmavano, senza neanche leggere. Poche parole, dette non solo in dialetto ma specialmente con l’approccio dialettale, ovvero costruendo la frase alla maniera dei contadini, il muro di diffidenza crollava immediatamente come le mura di Gerico. Il dialetto e QUEL tipo di linguaggio, era per loro una rassicurazione.
Se invece in continuazione fai capire allaltro di essere molto ignorante in confronto a te. La reazione che questi puo avere è cche sincazza ed invece di esserti riconoscente, diventa un tuo nemico, cosa che mi succedeva e non capivo il xcche.
—–
Quresto significa che mentre con tutti gli altri si può polemizzare, ciò che dice Faust deve esere accolto così com’è, senza controbattere. Tenendo conto che l’unico che gli ha dato corda in qualche modo sono stato io, sebbene polemicamente, mentre tutti quasi sempre lo ignoravano, io sono la causa del suo allontanamento.
Così ragiona Faust.
io sono la causa del suo allontanamento.
Così ragiona Faust.
aaahh…aaahh.. il Leader ha ggia vinto??? invece di rispondere alle domande, chiede al direttore il mio allontanamento.. (e non dire cche non è vvero… con questo lapis ti sei fatto la spia da solo…
eecchi mi avrebbe allontanato…??? lhai chiesto ttu?? lhai deciso ttu?? al momento non ho ancora ricevuto dal leggittimo proprietario di questo blog… ne da altri, comunicazioni simili…
… x quanto mi riguarda non capisci un cazzo e questo tuo lapis froidanato, lo dimostra, caro il mio Leader del blog… Ti lapsis addosso, controllati e non sporcare le menti come al tuo solito…
Faust
Ancora sui dialetti.
Certo, insegnarli a scuola è una forzatura, specie perchè c’è tanta gente che ha conoscenze dell’italiano molto approssimative. Devo però accusare proprio gli insegnanti di italiano, dell’insufficienza che spesso si riscontra anche in gente laureata.
In 3a media, al secondo trimestre, io ho avuto in pagella 10 in scritto e 2 in orale, perchè mi rifiutavo di studiare la grammatica, però sapevo scrivere bene. Mai visto un insegnante insegnare a mettere su carta i propri pensieri, al di là delle regolette da imparare a memoria. Mai visto un insegnante che aiutasse a costruire un discorso.
Qui al giornale uno dei miei ruoli è quello dell’editor: dalla direzione mi mandano articoli scritti da laureati, che devo ritrasformare in un italiano leggibile, eliminando le contorsioni, le ridondanze, qualche apostrofo di troppo e qualche verbo mal messo. Ci sono errori che, se fatti quando ero studente io, non avrebbero fatto superare l’esame di terza media.
Proprio ieri sera alla manifestazione, stavamo facendo una chiacchierata informale con un consigliere della nuova provincia e parlavamo proprio dell’italiano improbabile del presidente, riconoscendo però che era un tipo in gamba.
A VOLTE RITORNANO…….
Innse, gli operai scendono dalla gru: accordo nella notte
Gli operai della Innse che da una settimana si trovavano su una gru all’interno dello stabilimento sono scesi e hanno abbracciato i compagni e i parenti, in festa per il raggiungimento dell’accordo che permette di salvare l’azienda e i posti di lavoro.
Nell’accordo, firmato dalla Fiom-Cgil e dalla Rsu dei lavoratori della Innse di Milano, c’è la garanzia della riassunzione immediata di tutti e 49 gli operai che dal maggio del 2008 sono stati messi in mobilità e che hanno portato avanti in questi mesi la loro protesta per tornare a lavorare.
Nell’accordo, secondo quanto si apprende, sono state accolte le richieste del sindacato e dei lavoratori riguardo, oltre alla riassunzione, agli ammortizzatori sociali e al riavvio della fabbrica da settembre.
aaahh…aaahh.. il Leader ha ggia vinto??? invece di rispondere alle domande, chiede al direttore il mio allontanamento..
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Questo è proprio fuso.
Lui dice che si allontana per causa mia e poi trasforma il tutto dicendo che sono io che chiedo l’allontanamento.
La sclerosi gli ha mangiato anche l’ultimo residuo di lucidità.
… buona bbrioscee, caro Pino!!
… grazie Pasquino, una poesia non me laveva mai scritta nessuno, non ho mai amato le poesie xcche non capisco a cosa servono, ma come attutto ccè sempre la prima volta e ti ringrazio.
x Pino
… bbuon bagno caro Pino e dimmi dove sei cche ti mando la mia briosce preferita ( in fotografia sintende..) io mi devo accontentare di una canna dellacqua in terrazza o di una jacuzzi nel bagno principale dellappartamento dove sto lavorando x tutto agosto. Beh! lavorando è una parola grossa. Faccio da babysitter (il guardiano) insieme ad una mia amica governante, ad un superattico di 540 mt2 di un mio vecchissimo amico, un attore famoso (premio Oscar, e non diro il nome..) assente con la famiglia in vacanza fra Londra, Ibiza e Sardegna… Lappartamento si trova al 15 piano di un edificio con vista sul Parco Sempione epproprio dietro ho lantennone della Rai… In casa è ppieno di Tv al plasma, Tv da 150.000 pollici (ce ne saranno una decina da tutte le parti e in tutte le stanze) una decina di frigoriferi e freezer, vini pregiati nel frigo cantina (..sono a due bottiglie al gg. di vini costosissimi..) mangiare da scongelare in abbondanza, palestra con attrezzi, sauna etc… affine agosto andro in ferie e non so ancora dove andro… a Milano mi hanno promesso un lavoro, nella produzione cinematografica, lo stesso che ho fatto x 3 anni, trentanni fa, in totale 5 films. Il mio lavoro era di assistente personale dellattore protagonista… ma pputtanaeva.. adesso è occupato da uno di Roma e mi han detto cche sara difficile cche prenda il suo posto, visto cche con lo stesso attore, ci lavora da anni… Vedro di accontentarmi di lavorare con gli attori secondari… ma questo non dipende dal mio amico, ma dalla produzione… quindi vedremo se trovo lavoro in Italia, altrimenti torno in Venezuela, ma non ne ho molta voglia..!!
Intanto faccio un tuffo sotto la canna… la panza canta… o mi sbaglio di proverbio?? ciaooo e bbuon bagno a tuti… meno ai fattucchieri!!
Faust
@ Faust (230)
“…Faccio da babysitter (il guardiano) insieme ad una mia amica governante, ad un superattico di 540 mt2 di un mio vecchissimo amico, un attore famoso (premio Oscar, e non diro il nome..)…”
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Dannato diavolaccio, dài, un “aiutino”, che i quiz estivi stimolano!!!
xMarco T.
credo che l’uso del dialetto, la sua legittimita’ o meno, dipenda tutto dalle situazioni e da chi si ha a che fare. Se un funzionario pubblico ha a che fare con dei ‘deprivati linguistici’ che non hanno mai imparato l’italiano a scuola, un interprete sarebbe necessario. Ma non e’ legittimo chiedere che nessuno possa operare nei servizi pubblici, o la scuola di una regione o provincia, se non conosce il dialetto locale. Come vorrebbero i leghisti e, tra le righe, penso anche Sylvi.
Resto dell’avviso che in tutta Italia, nelle scuole ed uffici pubblici si debba parlare in italiano. Sarebbe inaccettabile sentirsi all’estero solo perche’ ci si trova in un’altra provincia o regione. Ed e’ anche un esplicito segno di ostilita’ confabulare in dialetto in presenza di utenti che non lo capiscono (non solo italiani, ma anche stranieri, che a malapena sanno qualche parola d’italiano).
E mi ricordo la condiscendenza in certe situazioni ‘il signore non e’ di qui, non ci capisce…’
Peter
Operai del nord,
i banditi dela Lega
del cocoloneinato Bossi
vi fregano.
Bisogna provare a capire. Ed è vitale che i lavoratori, a partire da quelli del Nord, siano aiutati a farlo. Ma a capire cosa? In primo luogo, quale turpe inganno si celi dietro la proposta di reintrodurre in Italia differenze retributive per area geografica: le “gabbie salariali”, appunto.
Il rutilante miraggio fatto balenare dalla Lega davanti agli occhi degli operai settentrionali è quello di un aumento secco della loro retribuzione. Come se, per magia, quell’euro non corrisposto ad un lavoratore dell’Italsider di Taranto potesse entrare, direttamente, nelle tasche di un siderurgico bresciano.
Insomma, come se il modello proposto agisse alla stregua di un sistema idraulico, capace di trasferire, di pompare ricchezza da un luogo all’altro del Paese. Ora, si mettano tutti in testa che, per cominciare, questa ipotesi non ha nulla a che vedere con le intenzioni del Carroccio.
La Lega non pensa affatto ad aumentare il valore reale delle retribuzioni attraverso una lievitazione del corrispettivo della prestazione lavorativa, vale a dire del salario e del costo a carico del padrone.
La Lega immagina un’ipotesi del tutto diversa, che funziona nel modo seguente: dato il carico fiscale complessivo oggi esistente su capitale e lavoro, si tratterebbe di lasciare invariato il primo e di diminuire il secondo.
A questo primo intervento ne seguirebbe un altro: la maggior parte delle entrate fiscali complessive verrebbe destinata alle casse regionali e solo la residua parte, a questo punto drasticamente abbattuta, resterebbe competenza dello Stato centrale.
Da questa secca redistribuzione tributaria uscirebbero premiate le retribuzioni nette dei lavoratori e la capacità di spesa dell’ente Regione.
Ora, è del tutto evidente che questa ipotesi nulla ha a che vedere con il federalismo fiscale. Più semplicemente, essa prefigura la dissoluzione dello Stato unitario, poiché ne dissanguerebbe le risorse, ne prevaricherebbe i poteri, ne incrinerebbe l’intelaiatura legislativa, prefigurando, addirittura, un diverso regime impositivo fra cittadini di diverse aree del Paese.
Cosa, come ognuno dovrebbe ben capire, del tutto impossibile, a meno di dare per scontata la trasformazione delle Regioni, o delle macroaree interessate, in veri e propri Stati sovrani indipendenti.
La proposta della Lega è dunque la plastica esemplificazione, questa volta materialisticamente e non più ideologicamente prospettata, della secessione, della “balcanizzazione” dell’Italia, manco a dirlo, della separazione delle aree ricche da quelle povere, lungo una moderna traiettoria… prerisorgimentale.
Decisamente illuminanti le motivazioni.
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“Saviano: “La verità è che ora odio gomorra”
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/spettacoli_e_cultura/saviano-camorra/saviano-times/saviano-times.html
“I vescovi attaccano il Tar del Lazio: motivazioni da bieco illuminismo, l’ora di religione è fondamentale “.
http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/scuola_e_universita/servizi/tar-religione/cei-ricorso/cei-ricorso.html
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Bieco?
x Peter post 232.-
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Si, concordo su tutto.
Il dialetto ha una sua specifica funzione, diversa dalla funzione della lingua nazionale, che deve SEMPRE essere l’unica lingua ufficiale e condivisa.
caro peter,
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Ed e’ anche un esplicito segno di ostilita’ confabulare in dialetto in presenza di utenti che non lo capiscono
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Ed è esattamente quello che “io” faccio , in presenza di” leghisti” naturalizzati,o destrorsi in genere non “naturalizzati”.
Mentre invece , in presenza di “pura razza padana”,cambio e parlo l’italiano migliore che conosco.
Scarsa soddisfazione…si potrebbe dire…,meglio di “niente” dico io in questo “mare di merda”…
In quanto alle cose che contano..beh,ho intenzione di Gemellare ” il fico” di Ber con il mio…
Infatti noi , non siamo seduti lungo la sponda del Fiume, ma sotto “un fico” ed è diverso, molto diverso !
cc
x Sylvi:
è sulla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, un articolo sull’espansione ad Est e nell’Arabia ricca, degli imprenditori tessili biscegliesi.
Ed e’ anche un esplicito segno di ostilita’ confabulare in dialetto in presenza di utenti che non lo capiscono
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Quando sono arrivato a Torino, a scuola si parlava piemontese come lingua ufficiale. Ho imparato il dialetto ascoltando Gipo Farassino e prendendo lezioni dai compagni di scuola torinesi doc.
I dialetti li ho sempre considerati come una forma musicale.
Nei primi due anni passati in convitto, usavo chiamare i vari rappresentanto regionali e farli parlare nel loro dialetto, registrando su nastro.
Mi piace moltissimo il teatro dialettale.
Tra i miei dialetti preferiti, certamente il siciliano.
Mi piace molto anche il napoletano di Napoli, che è diverso dal resto dei dialetti campani. Come nel dialetto barivecchiano (di Bari vecchia), la differenza è nei suoni nasali, più accentuati e in una particolare cadenza, che differenzia chi è di Napoli centro città e chi è delle periferie o di fuori Napoli. Idem per Bari.
Diceva Ignazio Buttitta che se vuoi togliere l’identità a un popolo, basta che gli togli la lingua; il dialetto, nel nostro caso.
Monsignor Diego Coletti critica la decisione del Tribunale amministrativo
“Alimenta diffidenza verso magistrati. Motivazioni da bieco illuminismo”
I vescovi attaccano il Tar del Lazio
“L’ora di religione è fondamentale”
“Non spetta alla chiesa fare ricorso ma è compito del ministero”
CITTÀ DEL VATICANO – E’ fortemente critica la reazione della Chiesa italiana alla sentenza del Tar del Lazio che esclude gli insegnanti di religione dagli scrutini. Sulla questione è intervenuto monsignor Diego Coletti, presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, sostenendo che si tratta di una decisione che danneggia la laicità ed è sintomo del “più bieco illuminismo che vuole la cancellazione di tutte le identità”.
Coletti ha poi precisato che non sarà la chiesa a fare ricorso contro la sentenza perché il problema è in primo luogo del ministero dell’Istruzione, in quanto viene messa in discussione una sua direttiva. “Non credo – ha detto ai microfoni della Radio Vaticana – che tocchi alla chiesa come tale fare ricorso. Tocca ai cittadini italiani organizzati in partiti o in associazioni culturali esprimere il loro parere, il loro dissenso di fronte a una sentenza così povera di motivazioni e credo che lo stesso ministero dovrà fare un ricorso perché ciò che è stato messo sotto accusa non è l’opinione della chiesa ma una circolare del ministero, un qualche cosa che attiene all’organizzazione della scuola di Stato e credo quindi che siano questi gli organismi che debbano muoversi”.
Monsignor Coletti ha definito la sentenza particolarmente pretestuosa e ha riaffermato che l’insegnamento della religione cattolica è parte integrante della conoscenza della cultura italiana, e in questo senso va inteso nel sistema scolastico italiano, non come percorso confessionale individuale.
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Certo che l’ora di religione è fondamentale: è fondamentale per alimentare il parassitismo del clero! Oltre che per spingerci allo “scontro di civilità” sognato da tutti gli ignoranti, imbecilli e mascalzoni.
Ratzy a Maryssymy
io sono la causa del suo allontanamento.
Così ragiona Faust.
… rileggi bbene..” io sono la causa del suo allontanamento” dal blog… COSA VUOL DIRE QUESTA FRASE?? …. Cacciato da cchi??… Allontanato da cchi??… cche non è la stessa cosa cche “esco dal blog”, come vuoi far credere agli sprovveduti, e tu credi ce ne siano tanti nel blog… ma ti sbagli… e sclerotizzato ci sei ttu.. continua affare il furbo, lunica cosa cche sai fare bbene… Approposito… ce lhai il patentino appunti da Fattucchiere 3ccartista?? Oggi, prendi due punti,.. in faccia!
Faust
Vecchia Intervista ada Ombrellone…
Chissà se anche Anita ,questa volta potrà aprire il sito ?
http://video.libero.it/app/play?id=463fe2e0671ed5bda06fe3c64470f292
cc
Buon divertimento!
x CC
Caro CC,
si’, posso aprire tutti i video.
Questo lo terro’ per questa sera, e’ di piu’ di 24 minuti.
Di mattina non ho tempo e saro’ fuori per diverse ore dopo mezzogiorno.
Thank you,
Anita
Certo che se devo leggere il blog per sentire la polemica tra Faust e Marco mi viene il latte alle ginocchia. Questa polemica è decisamente eccessiva: se proprio non vi sopportate basterebbe che vi ignoraste a vicenda.
Sono totalmente d’accordo con Peter: i dialetti sono linguaggi d’uso, la scuola nazionale deve insegnare la lingua nazionale. Chi, come la Spagna, se n’è allontanato sio ritroverà presto in grosse difficoltà. Senza una lingua nazionale le comunicazioni interne diventano impossibili, com’era in Italia fino a quarant’anni fa.
Comunque coraggio: i dialetti diventeranno le nuove lingue nazionali, il Banana resterà in sella e l’Italia continuerà la sua corsa versa l’abisso. Io penso che le cose non cambieranno per un bel po’ anche se, naturalmente, sarei felice di sbagliare. Ma chi mai farebbe cambiar ele cose? Questa opposizione del re (o peggio)?
Non c’è nesuna forza che possa cambiare e non ci sarà per un bel pezzo, quindi dovremo berci il secchio della spazzatura fino in fondo. U.
x Peter e Marco,
scusate che c’entra la maleducazione davanti a un ospite che deve essere sempre a suo agio, con l’uso indifferente di due lingue?
Con mia madre parlavo sempre friulano, ma quando c’erano i nonni veneti parlavo veneto o italiano!
Forse voi non mi capite perchè non avete mai vissuto nei confini.
Riguardo la scuola, la vostra è o furbizia o incompetenza! Pardon!
Solo un insegnante, a scuola, può presentare una poesia, inserirla nel contesto spazio- temporale. E farla gustare!
Se Pasolini dovesse essere conosciuto solo in famiglia, allora sì che i figli dei poveri sarebbero discriminati!!!
O forse volete proibire Pasolini in friulano a tutti?
Voi avete un’idea della scuola al ribasso, nella tradizione della sx
passé!
Io ce l’ho al rialzo, un figlio di” lavoratori”- come piace a voi- può tranquillamente essere poliglotta, bastano gli stimoli di una famiglia attenta e di una scuola competente.
xPeter
I suoi tedeschi che parlano inglese fra loro?
E’ una cosa incredibile! Mio figlio dice che pare una barzelletta!
Comunque, sia in Baviera che in Svevia quando non capivo più niente sapevo che parlavano dialetto,anzi la loro lingua.
Tutti mi hanno sempre detto che l’austriaco è un tedesco “cantante”, sono i terroni della Germania!!!, ma li capiscono anche ad Amburgo!
Io avrei una richiesta da fare alla Rai, almeno fino a quando pago il canone gradirei capire ciò che dicono nelle fictions nate a Roma o a Napoli, mi mettessero i sottotitoli!!! Altro che tedesco!
Un’ultima cosa: non ho capito, gratta gratta, qual’è il Federalismo che vi andrebbe bene….
quello economico..no, quello linguistico…no…quello geografico non se ne parla…mi sfugge qualcosa. Datemi lumi!!
Sylvi
Libere Associazioni da calura Estiva…..
Mentre Anita prima e Syvi dopo ,si “godevano” gli ultimi bagliori dell’ultimo Impero italico,(io ho fallito la meta , tutto sommato per pochi anni)…un UOmo a capo della già allora più potente nazione del mondo diceva questa parole..(in verità a quel tempo qualche problemino lo aveva pure Lui ,buon uomo..20 milioni di disoccupati ect,ect)….
Testo “…Io impegno Voi,e impegno me stesso,a un nuovo sistema per il popolo americano.”…………….”Lasciatemi proclamare la mia ferma convinzione che la sola cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa.(copiato spudoratamente da una primitiva reicarnazione di Berlusconi). I mercanti sono fuggiti dal tempio della nostra civiltà.Possiamo restituirlo alle antiche verità.”
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Mi sono sempre chiesto chi diavolo mai fossero questi “mercanti” e quali mai le antiche VERITA’..ma sono ignorante…
Per dirla alla mia maniera di Vecchio comincio a vedere IL TEMPIO, il baraccone comincia a mostrare alcune crepe”..mentre gli umani passano…
Ed infatti come libera associazione , propongo la figura di Elfialte, ovvero di colui che portò la Democrazia Greca al suo massimo apogeo…il meschino fu assassinato infatti prima di vedere il frutto del suo lavoro ..
Orbene in quegli anni LA GraNDE DEMOCRAZIA ATENIESE,ragginse il culmine di democraticità , permettendo di comandare anche ai Liberi “nullatenenti”ateniesi..
Che meschinelli pure loro non cambiarono assolutamente il loro atteggiamento nei confronti di Schiavi, Confederati,e barbari…dai e dai ..alla fine anche la loro potente flotta se la ficcarono in quel “posto”..e la storia riprese..
senza più la Grande Democrazia Imperialista Ateniese…
buon pomeriggio
cc
e non mancate l’intervista con ferrara e canfora è un buon “revival”…che nel post precedente vi ho consigliato..
Provo a mandare a pezzi l’ormai antico pezzo per la Sylvi sui dialetti e scoprire cosi il colpevole
Prima parte
cara Sylvi,
ORMAI è DATATO , MA LO INVIO UGUALMENTE
temo che nonostante ci dividano solo 400km,o poco più, in sostanza quasi solo la distanza che Anita percorre per fare la spesa,noi due si sia vissuti in due Italie diverse.
Se la memoria mi sorregge, rimembro che al paesello , imparai L’Inno,La canzone del Grappa,la Bandiera dei Tre Colori e forse .. l’Inno di Garibaldi (sai quello che ..si scopron le tombe e si levano i morti,ect, ect.
Anzi erano le uniche lezioni di musica che ci venivano propinate con tanto di maestro di musica al piano.
Disciplinati, a due a due, si scendeva in sala, il maestro severissimo, un brav’uomo, che non molto tempo prima teneva i “corsi paramilitari”.
Il 4 Novembre e il 25 Aprile si andava tutti quanti “volontari” con il nostro bravo “gagliardetto tricolore”in piazza ad ascoltare la banda e i discorsi.(li scoprii Fischia il Vento e Bella Ciao)
Voci maligne dicono che “il maestro” tentò di farci cantare una volta pure Giovinezza, ma il maestro quello di Musica,disse …Cominci lei maestro ,che io le vengo dietro con la musica..
Doveva essere dotato di “humor” inglese..
Io non ricordo..ma la fonte è attendibile…!
Non mi ricordo invece del 25 Aprile dai salesiani..!
Seconda parte
x Sylvi
Non ricordo di padri e madri inferociti…!!
Anche più tardi ,dopo il 68 stessa solfa,tre direttori didattici, credo un Liberale , un soc, un Monarchico “sui generis”
Anzi , quando arrivarono i primi arrivi di bambini extra-comunitari, li vidi arrivare , con tante bandierine tricolori e quelli neri e cinesini ect,ect,pure con la”loro “insieme con la “nostra”…e siamo ai giorni nostri..
Pertanto,evidentemente, mi devo essere perso che era nata la Repubblica Bolscevica del Friuli, con le persecuzioni e presidi “rossi”, anzi addirittura con un tentativo di Colonizzazione”..
Ma per mia ignoranza c’è sempre tempo per rimediare..
In quanto ai dialetti,beh..che vuoi..non ho mai fatto troppo caso alla cosa..
La religione , cosa c’entra con tutto questo..non lo so..,ma devo dire che anche tu ,hai lo stesso difetto mio, ti piace vagare con le “libere associazioni..
cc
Ps- devo essere fortunato ad essere nato nel mio paesello..eviden
Scoperto l’arcano , non nominare per completo soc..
…Certo che se devo leggere il blog per sentire la polemica tra Faust e Marco mi viene il latte alle ginocchia. Questa polemica è decisamente eccessiva:
Caro Uroburo, sono daccordo con te,ma amme il latte si ferma e fermenta nel inguine…. ma visto cche tu che sai togliere la polvere dai mobili del marco tempesta e non lo fai… lo fa Faust… Se un blogghista scrive una sua opinione e addomanda di unaltro blogghista deve rispondere di quel cche ha scritto se NON risponde… (no su quel cche dico, ma su quel cche lui scrisse..) e continua addire quel cche gli pare… IMPUNITO… ci vuole cchi gli spolveri il mobile cerebrale…. e tu cche sei bravissimo in questo non intervieni xcche giustamente hai da fare altro ppiu importante e divertente… allora entro io… altrimenti siamo qqui assentire le strafalagate del marco tempesta… senza intervenire è noioso. Se è o devessere cosi… Non minteressa ppiu stare in questo blog… ma finora nessuno (apparte il retropensiero del ns. cche sputa lapis froidiani..) mi ha ALLONTANATO dal blog… Non so… se vuoi chiederlo tu… basta dirlo, ppoi uno si regola assua misura… Questa è la mia.
cari saluti
Faust