Dall’Italia della Perdonanza allo Strapaese della Mignottanza. Dove il mese di agosto è stato chiuso degnamente dalla denuncia di Berlusconi contro il giornale la Repubblica, che ha tutta la nostra solidarietà

C’era una volta l’Italia, detta anche il Belpaese, oggi invece c’è lo Strapaese. E l’agosto dello Strapaese registra ovviamente avvenimenti da Strapaese, alcuni davvero straordinari. Il più straordinario di tutti è andato in vacca perché Vittorio Feltri, neo ri-direttore de Il Giornale di Berlusconi, da bravo zelante più realista del re, ha sferrato un tale attacco a Dino Boffo,  direttore del giornale dei vescovi L’Avvenire d’Italia, da far fare marcia indietro alla piccola Canossa del Chiavalier Berlusconi Silvio. Niente cena di pubblica assoluzione per il sempre più impresentabile nostro primo ministro al desco del segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, per l’annale festa della Perdonanza del 28 agosto a L’Aquila. La cena è saltata, però il miserabile mercanteggiamento in scena da molti giorni è comunque riuscito a trasformare la Perdonanza in Mignottanza. Ma andiamo per ordine. E con calma.

Alla famosa Noemi, caricatura partenopea dei sogni neppure a metà strada tra Lolita e Sophia Loren, ma tuttalpiù tra Cuccarini e “meteorine”, il premio ridicolo e scalcinato “Per il talento che verrà”. Al suo mentore, ganimede e papi, cioè a Silvio Berlusconi, il premio, mancato all’ultimo minuto, “Per i talenti che già vengono e che anche verranno”, ove per talenti in questo caso si intendono però non tanto le capacità personali quanto invece, e  non solo, quelli d’argento, cioè a dire i quattrini e i privilegi. Il mercato delle vacche – è il caso di dirlo – per poter esibire l’ex marito di Veronica Lario e nostro capo di governo intento a mangiare e ridere beato a L’Aquila con la buona forchetta – ed eterno sorriso a 32 denti – cardinal Bertone passerà alla storia come l’avvenimento che è riuscito a trasformare dopo 700 anni la Perdonanza in Mignottanza. Del resto alla base del premio per ora mancato a Berlusconi e di quello di consolazione a Noemi c’è la stessa sostanza: la furbizia bottegaia che tutto afferra per trarne profitto “particulare“, l’ipocrisia senza crepe e la morale da marciapiede che da sempre caratterizza gran parte del mondo della Chiesa e qualunque potere terreno.

L’orribile spettacolo attorno alla festa religiosa de L’Aquila per quanto orribile e prosistutorio ha un grande pregio: rimette in scena ai nostri giorni ciò che la Chiesa del papato ha sempre fatto, vale a dire le indecorose manovre, congiure, camarille, stragi e anche guerre per trarre profitto dalle umane debolezze e mascalzonaggini dei potenti e le elargizioni delle assoluzioni e indulgenze parziali o plenarie, ma sempre a tariffa. Tariffa a base di preghiere per i poveri, ma tariffe a base di quattrini per chi poteva pagare. Ciò che il gregge del buoni pastori man mano ufficialmente succeduti a Pietro ignora è che il sacramento della confessione è stato istituito non solo per sapere tutto di tutti fin nelle pieghe più segrete dell‘animo umano, cosa che neppure il Kgb o la Gestapo sono mai riuscite a realizzare, ma anche e soprattutto per far cassa. La stessa basilica di S. Pietro, oltre a molto altro, è stata realizata grazie alla gran massa di quattrini così realizzati. E quando il tariffario della confessione e pentimento non bastava, eccoti l‘invenzione dell‘Anno Santo: un modo ottimo per fare accorre a Roma milioni di pellegrini con le relative offerte, cioè molti quattrini. Ma tralasciamo.

Grazie al balletto della Perdonanza l’agosto 2009 chiude con la clamorosa dimostrazione che per larga parte dei cattolici italiani l’apparenza conta più della sostanza, gli interessi del Vaticano più di quelli morali, religiosi e nazionali e che il Vaticano è disposto a tutto pur di alimentare la sua demoniaca sete di potere. Finché Feltri, reo peraltro di avere esercitato il legittimo strumento dell’informazione  giornalistica, sia pure “finalizzata” e usando strumentalmente notizie note e vecchie come il cucco, non ha fatto saltare il banco ci è toccato anche assistere a un disonesto gioco della parti:  con una Chiesa allo stesso tempo “di governo e di opposizione”, proprio come il Partito Comunista Italiano dell’era Berlinguer. Da una parte le critiche a Berlusconi, sia pure espresse da figure del clero di basso rango, preferibilmente sul giornale diretto da Boffo, e avendo comunque sempre cura di tenere il vertice vaticano fuori dal certame. E dall‘altra parte l‘esatto contrario,  vale a dire al meccanismo del “volemose bene” che avrebbe dovuto sfociare nella Mignottanza, il pubblico spogliarello e amplesso in piazza che avrebbe dovuto fare rivoltare nella tomba non solo Celestino V.

Il sacro mercato delle vacche registra minacce strumentali lanciate dalla Lega di “rivedere il Concordato”, salvo poi rimangiarsi o rinfoderare le minacce su ordine del Chiavaliere pressato dal bisogno di non avere ostacoli sulla via della Mignottanza più che su quella di Damasco. A conti fatti, come sempre la morale cattolica reale umilia ferocemente quella personale e privata di una miriade di credenti, e si rivela quanto mai di bassa lega toccando nuovamente nella sua dimensione pubblica, coram populo,  bassezze postribolari che si pensava relegate ai tempi carnascialeschi del Rinascimento o di Anna Bolena. Tutto ciò mostra e permette di capire meglio su quali basi e su quale stoffa dell’elettorato si regge e si nutre il potere berlusconiano. Ma la Chiesa come sempre bada al sodo, cioè al soldo, etimologicamente equivalente. Ai danni, tanto per cambiare, della Repubblica italiana e della sua dignità e moralità oltre che laicità. Il messaggio e l’insegnamento è sempre quello, da secoli e secoli: se si bacia la pantofola e si paga un pedaggio adeguatamente ricco, può governare qualunque ceffo: se per un paio di Concordati ci si è venduti perfino a Mussolini e Hitler, per un altro ricco piatto di lenticchie e pepite ci si può vendere anche al simpatico Chiavaliere.

Una tara, quella della presenza del papa all’interno del territorio della Repubblica italiana, che pagheremo cara ancora una volta. Dovrebbero essere infatti i cittadini italiani, le loro forze politiche, e non il clero dello Stato estero Vaticano a stabilire se Berlusconi può o non può continuare a governare. Ancora una volta una clamorosa invasione di campo il cui scopo reale più che sdoganare e legittimare Berlusconi è continuare a legittimare il rovinoso potere clericale. Il colmo è che tale auto legittimazione avviene per opera di chi, Ratzinger e Bertone, a suo tempo, cioè nel 2001,  ha ordinato per iscritto a tutti i vescovi del mondo, Italia compresa, di mentire e tacere alle autorità civili dei rispettivi Paesi tutti i casi di pedofilia del clero. Direttiva che ha provocato e favorito fin troppe vittime, come dimostrano anche vari casi italiani, ma che nei pii cattolici italiani, dirigenti politici compresi, non ha suscitato né sdegno e neppure la minima curiosità nonostante le prove che inchiodano le attuali due massime autorità vaticane provengano da tribunali degli Stati Uniti.

La cosiddetta sinistra pagherà cara, e farà pagare caro all’Italia, la sua illusione che possa essere il clero a toglierle le castagne dal fuoco, cioè Berlusconi di torno. Sono 15 secoli che in Vaticano non fanno nulla gratis e sono una dozzina di secoli che in Vaticano usano fare di tutto pur di tenere lo Stivale sotto il tallone, preferibilmente diviso anziché unito come riouscirono a fare infine solo i Savoia.

Termino queste mie amare considerazioni su L’Aquila e dintorni con le parole scritte a chiusura del suo intervento “La Perdonanza mediatica”, per Repubblica del 28 agosto, dal cattolico Vito Mancuso. Cattolico non per modo di dire e con etica non da marciapiedi:
“Non posso concludere però senza chiedermi se questo spensierato teatro di potenti che si legittimano a vicenda non abbia qualcosa a che fare con quel nichilismo a proposito del quale Benedetto XVI ha avuto di recente parole di di pesantissima condanna. Il fatto che la gerarchia della Chiesa cattolica teoricamente condanni il nichilismo e poi praticamente lo alimenti, si può spiegare solo con una sete infinita di potere, la quale non giace nelle coscienze dei singoli prelati ma è intrinsecamente connaturata alla struttura di cui essi sono al servizio. La cosa è tanto più drammatica perché forse mai come ora gli uomini sentono il bisogno di apprendere l’arte del perdono e della riconciliazione”.
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Il clou de L’Aquila è stato preceduto nello Strapaese dallo snodarsi durante il mese di agosto di una serie di episodi anche piccini che bene illustrano lo modo di (s)ragionare che va ormai per la maggiore, sempre condito di ipocrisia e assurdità, senza che nessuno ci trovi nulla da ridire. Prendiamo il caso dell’industriale tessile Alberto Dubini, se non sbaglio milanese e pertanto si presume “più civile dei terroni”, che s’è meravigliato per le polemiche e la multa provocate dal suo andare a zonzo con una maxiauto, una Ranger 2.800 di cilindrata, sulla spiaggia dell’isolotto di Budelli, zona di massima tutela interna al Parco protetto della Maddalena, in Sardegna. Dubini s’è difeso dimostrando che la sua è un’auto anfibia, con regolare permesso per navigare in mare, tant’è che a Budelli con la sua Ranger 2.800 c’è arrivato dalla Corsica tenendo il volante come fosse un timone.
Che il (s)ragionamento sia demenziale è patente. A nessuna barca o nave è infatti concesso, nonostante siano barca o nave, di scorazzare su spiagge, specie se protette e vincolate per salvaguardarne l’ambiente. Forse il signor Dubini ha visto troppi spot pubblicitari televisivi, dove la cafonaggine e l’idiozia neppure si notano perché sono un continuo inno consumista alla libertà di scorazzare anche a vela su ruote in spiaggia o in yacht in autostrada. Che il suo attrezzo sia o no anche una barca o, viceversa, anche un’auto, non sposta di un acca il problema. Quello che trovo strano è che nessun giornalista o amministratore sardo, per quanto incazzato nero, abbia zittito il cafomeneghino con tale ragionamento terra terra ed elementare.

Un’altra faccenda straordinariamente comico-demenzial-italiota è il premio a Noemi Letizia, la cocchina di papi Berlusca, premio il cui nome e la cui motivazione sono quanto segue: “Per il talento che verrà”. Capisco che nello Strapaese la logica non sia più troppo di casa, ma se si dice che il talento “verrà” significa che per ora il talento non è ancora venuto, cioè non c’è. Verrà. Forse. Però non c’è. Motivo per cui, come si suol dire, sorge spontanea una domanda: ma che cavolo di premio è? La risposta sorge altrettanto spontanea: è il premio alla stracciaculeria di chi acchiappa al volo qualunque peto purché sufficientemente rumoroso e quindi utile per farsi riprendere da qualche tv e avere così un attimo di “celebrità”. In questo gli ideatori del premio dimostrano che nello sgangherato Strapaese loro non sono secondi a nessuno.
Tutto ciò a prescindere dalla volgarità e insulsaggine del cortometraggio per il quale la lieta Letizia Noemi è stata premiata, cortometraggio che non ricordo se è stato messo nel forum di questo blog da me o da un lettore nei giorni un cui Veronica Lario ha fatto esplodere la faccenda delle strane amicizie di suo marito Silvio per le fanciulle in fiore. Volgarità e insulsaggine a iosa, ma talento zero: come del resto dice lo stesso premio a Noemi: “Per il talento che verrà“. Mah. Auguri.

In fatto di parole in libertà, spacciate per quelli che Ciriaco De Mita definirebbe “raggiunamenti”, c’è da annoverare la frase “Provo pietà per le famiglie di quelle ragazze” profferita da Gianni Guido, uno dei tre feroci pariolini violentatori, massacratori e assassini di 34 anni fa al Circeo. Frase che a quanto pare è l’unica dimostrazione che Gianni Guido “si è pentito”, sufficiente quindi a farlo uscire di galera in anticipo, così che a 53 ani di età ha tutto il tempo di farsi o rifarsi una vita, nonostante, tra l’altro, due evasioni dal carcere.
Per carità, non sono un forcaiolo, ma questa vicenda mi pare eccessiva. Mi ricorda, si parva licet, papa Wojtyla che ha chiuso il Grande Giubileo del 2000 chiedendo scusa per vari delitti – vari, ma non tutti – della Chiesa nei secoli precedenti. Avere chiesto scusa anziché perdono è davvero sbalorditivo, perché si chiede scusa quando – che so – si urta qualcuno in metropolitana o si rovescia del caffè su una tovaglia altrui, non quando si è massacrata una marea di gente, cosa cui meglio si adatta una umile richiesta di perdono. Con quella soave richiesta di scusa – peraltro rivolta a Dio, ma non agli esseri umani, tra i quali si noti bene ci sono gli eredi dei secoli di vittime fatte dalla Chiesa – Wojtyla ritenne di avere “purgato la memoria”, cioè di avere cancellato dalla Storia le peggiori magagne e i peggiori delitti della Chiesa. E nessuno fiatò, nessuno fece notare al papa o agli italiani o ai credenti sparsi nel mondo che quella di Wojtyla era una trovata da venditore di tappeti, per nulla all’altezza della situazione, cioè della tragedia, anzi delle tragedia al plurale, della Storia alle quali si riferiva. E’ anche per questa facilità di servilismo che siamo diventati lo Strapaese della Memoria, purché a senso unico e priva di memoria.

Sempre a proposito di Chiesa, fa sorridere l’accusa “la Lega ci offende“ lanciata per conto del Vaticano da tale Antonio Maria Vegliò, presidente del pontificio Consiglio pastorale per i migranti. Se c’è qualcuno che offende è infatti proprio il Vaticano, che troppo spesso e troppo violentemente attacca l’autonomia e la laicità della Repubblica italiana, alzando sempre più la voce per incassare sempre più prebende, favori, sconti, esenzioni, invasioni di campo come per esempio nella scuola pubblica, privilegi anche incostituzionali e soldi. La Lega in fatto di immigrati dice e fa cose a volte indecenti, ma per ribattere e rintuzzarla ci sono i partiti politici, le forze politiche, civili, culturali, insomma gli italiani, e non è quindi il caso che il Vaticano distribuisca ogni volta pagelle magari urlando.
L’ultima perla vaticana è la recente dichiarazione di monsignor Agostino Marchetto, segretario del pontificio Consiglio per i migranti  che in polemica con il capogruppo leghista Roberto Cota così recita: “E’ un controsenso che alcuni uomini politici si dicano cattolici se non accettano la dottrina sociale cattolica”. Il monsignore trova cioè strano che a dettare la linea ai nostri politici cattolici in fatto di interventi sociali possa a volte essere la loro coscienza anziché il Vaticano! E poiché la dottrina sociale è in pratica quasi l’intera ragion d’essere della politica e del governo è come dire che il Vaticano, per bocca di questo suo rappresentante, trova “un controsenso” che in Italia non comandi il papa…
Sono peraltro più o meno 15 secoli che la dottrina sociale cattolica colleziona fallimenti, miseria, lacrime e spesso anche sangue. Sarebbe così cortese il signor Marchetto da indicarci in quale periodo storico, e non nelle favole, la dottrina sociale cattolica ha prodotto qualcosa di buono? Il signor Marchetto dovrebbe avere la modestia e l’onestà cattoliche di ricordarsi che la dottrina sociale di S. Paolo legittimava lo schiavismo e che la dottrina sociale di un altro papa legittimò la riduzione in schiavitù degli africani dopo la “scoperta” dell’America. Per non parlare del fatto che da sempre la dottrina sociale cattolica prevede per le donne solo ruoli mortificanti, di pura e semplice sottomissione al potere maschile, ruoli di puri e semplici barattoli contenitori di feti considerati proprietà “sociale”, o meglio ecclesiale, e in quanto a sessualità ruoli da S. Maria Goretti o da Madonna Vergine….. Marchetto farebbe meglio ad arrossire. E a tacere. La Lega è criticabilissima, ma con altri argomenti e senza pretenderne la sottomissione politica.

Il papalinato è ormai fin troppo pericoloso, anche perché è spalleggiato non solo dalle Gelmini e Binetti e dai Rutelli e Fioroni, ma anche dal citato mercanteggiamento tra Silvio Berlusconi, tramite il fido e vaselinoso Gianni Letta, e il Vaticano per evitare che le tare private e le pubbliche menzogne del nostro disinvolto capo del governo diventino motivo di ostracismo nei suoi confronti da Oltretevere. La  Perdonanza è stata istituita da papa Celestino V, ma il servilismo filo papalino è tale che di Celestino V si ricorda volentieri che è stato immortalato da Dante come il papa che fece “il gran rifiuto”, cioè che a un certo punto non ne volle più sapere del trono pontificio e si dimise da papa, ma quasi tutti tacciono riguardo il fatto che il papa suo successore, Benedetto Caetani, lo perseguitò e gli fece fare una brutta fine, per giunta dopo esserne stato l’infido segretario e malevolo e disonesto consigliere.

A proposito invece di Gelmini, c’è da segnalare che lo Strapaese nella scuola sta scivolando sempre di più verso l’autoritarismo di stampo non solo clericale, ma anche – si direbbe – un po’ fascista. “I presidi non devono criticare la politica del ministero. E’ una questione di lealtà nei confronti del datore di lavoro”, ha tuonato Marcello Limina, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna, puntando il dito in particolare contro il preside di un istituto di Bologna, professoressa Daniela Turci, rea di essere anche  consigliere comunale del Partito Democratico e in tale veste spesso critica verso la sciagurata politica scolastica della signora Gelmini. Avanti di questo passo verranno zittiti anche i rappresentanti dei vigili urbani, dei vigili del fuoco, dei poliziotti, dei carabinieri, ecc., che osassero criticare – come spesso fanno da decenni – la politica del governo nel loro settore o magari in settori non loro. E perché non proibire allora anche le critiche dei lavoratori nei confronti dei propri datori di lavoro? Si tratta infatti pur sempre di lealtà nei confronti del proprio datore di lavoro….
Benito Mussolini, meno ipocritamente, parlava di fedeltà al regime. E pretendeva tanto di giuramento. Non vorremmo lo pretendesse anche il regime da avanspettacolo e acquasantiera nel quale si sta velocemente trasformando il governo e il sistema di potere di Berlusconi&C.

L’incredibile denuncia del Chiavaliere contro Repubblica per le 10 domande cui non vuole assolutamente rispondere, se non mentendo un po’ qua e un po’ là – denuncia che fa seguito a varie altre intimidazioni, compreso il tentativo di tagliare le gambe a quel giornale consigliando agli industriali di non farvi inserzioni pubblicitarie – chiude degnamente un agosto di deliri di bassa lega ed è un altro passo in direzione dell’autoritarismo governativo. O meglio: in direzione di un governo autoritario. Non riesco a credere che l’Italia, nella quale sono nato e nella quale vivo e lavoro, sia caduta così in basso da finire tra le fauci di un pastore tedesco come quello assiso in Vaticano e di un Chiavaliere come quello assiso tra palazzo Grazioli, villa Certosa e palazzo Chigi. Ripudiato (tardivamente) dalla moglie, che molto bene lo conosce, mi pare auspicabile venga ripudiato anche e soprattutto dagli italiani. Non è saggio lasciarsi guidare da una macchina usata e gettata via dalla proprietaria.

A Repubblica la nostra più completa solidarietà, pronti a pubblicare anche noi nel nostro piccolo a ogni nuova puntata le famose 10 domande. Per condividerne l’onere e l‘onore.

146 commenti
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  1. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Alemanno nomina un ex naziskin al vertice di Ama

    Il nuovo amministratore delegato della società Ama che si occupa dei rifiuti a Roma è Stefano Andrini.

    Perché il sindaco Alemanno ha scelto proprio lui?

    Evidentemente per il suo curriculum: una condanna a 4 anni e otto mesi per tentato omicidio, una militanza ventennale tra i naziskin romani, una aggressione (in compagnia di suo fratello) a colpi di spranga ai danni di due ragazzi finiti in ospedale e in coma, la convinta celebrazione nella città di Wunsiedel del delfino di Hitler Rudolf Hess…ecc.ecc-

  2. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    da parte di Faust che continua a non riuscire a postare, forse per un sortilegio della maga Magò.
    ————————-
    Caro Uro, amico caro, amigo bbello…
    Io continuo a dire che ti porto a Cecina ma tu mica hai detto che vieni…

    cchiaro cche vengoooo… vvuoi cche mi perda due gg con i miei amici del blog… ed un viaggio al tuo fianco andataerritorno o anche nel portabagagli o nello zaino… non sono un opcional, ma di serie, sono compreso nel prezzo… Mi piacerebbe anche partire venerdi, se lalbergo è costoso dormo nel box di AZ, cosi mi fa vedere le sue meraviglie cche conserva gelosamente nel suo box… eppoi stravedo x te ed AZ… Mai potro lasciarmi sfuggire questa occasione impagabbile e cchi non vi conosce non sa quel cche si perde… Ma io lo so!!
    Mi dispiace cche non venga marcolino 7bbellezze, sinceramente, xcche personalmente non mi ffa schifo, come io allui… con llui non ho niente di personale… ma ha un difetto (uno??) non sa ridere, vuol ridere solo con cchi lo venera come un Leader… eamme i Leader non mi sono simpatici e non mi fanno ridere, ma prometto se viene… primo di mangiarmi il suo caciuco, mentre lui cchiacchera con la cameriera magica… eppoi lo abbraccerei… un abbraccino… ppeccato cche llui è uno tosto… quando cancella uno dalla sua agenda… non torna ppiu indietro… io vengo… senza agenda, mi basta un cialis evvengo con gustoooo… Quel cche non ho capito se gli fa schifo il caciuco o Faust… o tutte eddue… Se venisse angghe llui, mi farebbe piacere… ma ha troppe donne magiche da attendere… difficile cche vvenga… bbe, ho detto la mia cazzata quotidiana… certo cche il post lho gia inviato a Pino e sicuramente quando lo leggera lEmerito… non viene di sicuro… non ci sono insulti ma mie fantasie maccheroniche… gniente di personale… Ma llui non ride… ecchi non ride con Faust… peste lo colga!! (Amedeo Nazzari)
    Faust

  3. sylvi
    sylvi says:

    x Peter,

    per non essere sessuofobici bisogna essere sporchi?
    Capisco che lei vive in una Nazione che non brilla sicuramente
    per il consumo di saponi e detersivi e perciò si sarà fatto “il naso”;
    o che al massimo buttano pentole e piatti nell’acqua saponata e poi
    li mettono a sgocciolare, cose viste solo in Belgio, oltre che in UK.
    E poi usano quelle pulciose moquettes!

    Il collegamento col sesso in tutto ciò confesso mi è oscuro, ma è oscuro anche alla psicoanalisi e persino al prof. Veronesi che raccomanda prudenza e pulizia!

    Qui si continua a confondere i lumbard con i veneti e i furlani!
    E’ come se confondessi la Puglia con la Campania!
    E dopo sarei io quella che non sa dov’è Pescara!
    Ripassi storia e giografia , in questi giorni, in Italia ci sono gli esami di riparazione.

    Saluti Sylvi

  4. Pasquino
    Pasquino says:

    Sofferenza controllata.

    Sto male per queste mie arterie ammalate
    dove il sangue gira veloce con le pareti un pò
    incrostate.

    Sto male nelle distratte ore
    dove ora il volere non è più potere.

    Alzo gli occhi al cielo,
    fisso le sparpagliate stelle, un gemito
    di leggera brezza l’anima m’accarezza
    e nel mio insicuro essere ricordo
    il mio tempo e il mio gioioso tessere.

    Chiara notte, anima tormentata,
    il vento frigna, tremano i pensieri
    e tutte le certezze si perdono nelle
    fresche folate che son come carezze.

    Con vivida memoria e mente fervida
    or ora m’accorgo dell’immenso deserto
    che intorno, intorno a me s’è fatto.

    Però il carattere è forte lo spirito è saldo
    non mi manca la voglia e innanzi vado,
    rialzo la testa con alto lo sguardo
    solenne e fiero supero il guado.

  5. el venessian
    el venessian says:

    x silvy

    ti xe bea e brava! no ti gha da fraintendarme , ti xe bea drento e brava nea lengua! sti quatro janissari i voe smissiame noaltri coi strassoni, noaltri xemo de e tre venessie e basta, xe come confondare el pan col vian.

    xe vedemo vecia

  6. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    va bene, le lascio l’ultima parola sulle geografia (anzi giografia come dice lei in friulano, poveri ragazzi), cosi’ e’ contenta.
    Lo vede comunque che lei associa sempre i contatti intimi con lo sporco? ed e’ piena di altri luoghi comuni, come quello (assurdo) che gli inglesi non siano puliti. Per associazione d’idee un po’ contorta, lei ha comunque intuito una cosa: sono capaci d’intimita’ (in tutti i sensi) molto piu’ di noi. Come del resto molti altri nordici.

    saluti

    Peter

  7. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Sylvi:
    La musica militare degli “jannissari” è all’origine di molta musica popolare del Sud Italia.

  8. marco tempesta
    marco tempesta says:

    i voe smissiame noaltri coi strassoni ( vogliono mischiare noialtri con gli straccioni) ( el venessian)
    ————
    Beh, per essere quelli che sono emigrati addirittura nel sud pontino, tanta era la fame, i veneti proprio non hanno niente da dire sugli straccioni. Più straccioni di loro…non ce ne sono stati neanche in Meridione.

  9. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Qui si continua a confondere i lumbard con i veneti e i furlani! (Sylvi)
    ———-
    Questo bisognerebbe dirlo a Bossi, che farnetica di Padania.

  10. marco tempesta
    marco tempesta says:

    o siamo talmente imbecilli da ballare su un cratere che sta per scoppiare da un momento all’altro o io sono un visionario da
    ricovero coatto. ( Ber)
    —–
    caro Ber, un vecchio leone come te, come un provetto velista, non dovrebbe temere la burrasca. Ora è il momento di mettere la vela di cappa ed attendere.
    Ognuno di noi conta per uno. Ognuno di noi cerca di fare il possibile per tenere la barca a galla e farla navigare. Se però la maggioranza vuol fare affondare la barca, una sola cosa ci resta da fare: imparare a nuotare.

  11. Pietro
    Pietro says:

    x Anita

    Salve! Tutto bene? Ti ho mandato un’e-mail.

    Un saluto anche a tutti i frequentatori del blog.

  12. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    e meno male che doveva lasciarmi l’ultima parola!
    Un refuso lei lo scambia per una lingua che non conosce?
    E’ l’unico, UNICO a dire che gli inglesi sono puliti…e non aggiungo altro…

    Sylvi

  13. Faust x Pino
    Faust x Pino says:

    … complimenti, mio caro!! Questa mattina a radiopopolare ho ascoltato il tuo nome approposito del pretino di avvenire. Pino Nicotri, dell Espresso, ha intervistato padre buffo ai tempi della sentenza etc… Bravooo e buon bagno…!!!
    Faust

  14. sylvi
    sylvi says:

    Dell’Iliade d’Omero tradotta in veneziano da
    Giacomo Casanova.

    Gran Dea,che, co volè, sè tanto cara,
    Del Gran fio de Peleo cantè la bile,
    Colera rovinosa, orrenda, amara,
    Despetto atroce dell’ardente Achille.
    Cantè quanto quell’ira ha costà cara
    A l’aneme de mille Eroi, e mille
    Morti, e all’orrido inferno condannai
    Da cani, e Corvi i corpi devorai.

    Quando che penso a quella gran rovina
    Son sforzà a dir che Dio cusì ha volesto,
    Perchè, sibèn che l’Omo ha mente fina
    Quando che el vol far mal a quello, e a questo,
    Non ostante el se calma, e nol combina
    Un cumulo de guai tanto funesto.
    Donca è stà causa un Dio. Musa sincera
    Disène in cortesia sto Dio chi el gera……………………..

    Dedicato ai miei conterranei e ai “curiosi” che pensano che
    la cultura ha segno + non -!!!!

    Sylvi

  15. Anita
    Anita says:

    x Pietro

    Caro Pietro,
    ho appena finito di controllare la mia mail-box, un po’ piena questa mattina, ma non c’e’ alcun messaggio da parte tua.
    Sei sicuro dell’indirizzo?

    Per favore rispedisci con ricevuta di ritorno.

    Cari saluti,
    Anita

  16. Uroburo
    Uroburo says:

    Trovo veramente singolare che di fronte a tutto questo sfacelo economico, politico, intellettuale, morale, istituzionale, a questo perfin mettere in forse la libertà di stampa del paese, l’opposizione si sia rinchiusa in un fragoroso silenzio. Neppure l’idea di mobilitare il paese in difesa della democrazia, come tuttavia si fece durante il primo governo del Banana, molti anni fa. Ma si sa che il Baffetto odia le piazze…..
    E Di Pietro anch’ esso tace.
    Ma in che mai siamo? U.

  17. el venessian
    el venessian says:

    PER 109-

    ti ga ea coa de paja, e ti xe anca on puoco ignorante, no ti capissi gnente, xe sta el fassiston chel ga mandà i nostri veci a laorar nel agro pontino, qua da noaltri gerimo in massa e ghe jera puoco laoro, aeora se ndava anca in merica, in brasie, in arsentina, in franza, in belgio, el nostro popolo no ghe piase star coe man in man e aeora se doveva ndar via par darghe da magnar ai fjoi.

    xe vedemo marco, ma no ti xe polo

  18. sylvi
    sylvi says:

    x Marco

    janissero- janissar in friulano è voce benevola , indirizzata soprattutto ai bambini molto vivaci.
    Così come si dice: sei un’Attila!
    Non conosco la musica militare de janissary, la cercherò !

    Sylvi

  19. alex
    alex says:

    Quoto Uro (117). Ma possibile che gli unici a parlare siano stati i “Three Tenors”, pardòn, i tre giuristi?

  20. democratico
    democratico says:

    Per Uroburo, 117

    Il Pd ha promosso una grande manifestazione tra il 18 e il 20 settembre: una mobilitazione perché la libertà di informazione non è uno tra i tanti temi. È un tema fondamentale. Alla Festa Democratica Paolo Gentiloni e Ezio Mauro hanno discusso dell’emergenza democratica per i continui attacchi contro la libertà di informazione.

    Lei è un uomo che ama la democrazia, e lo si legge e capisce da come scrive, e, lei sa benissimo l’enorme differenza di voti nelle due camere, tra uno schieramento e l’altro, lei conosce benissimo il vizietto dei Decreti Legge messo in atto dal nostro avversario politico per dribblare le discussioni nelle camere, purtroppo è il risultato del volere degli italiani espresso nell’urna, allora.

    Lei m’insegna che un ciclista inizia la volata finale negli ultimi cento metri, oggi di metri all’arrivo ne mancano ancora quattromila, noi del Pd ci siamo e sia fiducioso, la nostra parte politica è in buone mani ne sia certo. Comunque lei potrà notare che a 20 giorni dalla manifestazione contro questo regime, che presenta vistose venature fasciste, nessun organo di stampa ad eccezione de l’Unità e di Repubblica, nessuna stazione radio, nessun telegiornale ha dato la notizia. Vedrà che a tempo debito noi inizieremo a fare e dimostrare come noi siamo capaci, come erano capaci i nostri padri, come erano capaci i comunisti di poco tempo fa.

    saluti.

  21. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo

    Per la libertà di informazione, Pino ha concluso come credo tutti noi sentiamo!
    La sx? Ma è in tutt’altre faccende affaccendata, di grazia comprenda!
    Per me resta un mistero Bersani, persona perbene e competente, che sta lì sul molo ad aspettare Icarus e il suo armatore che gli dà
    le direttive e poi ritorna col nasetto per aria in mezzo al mar!
    Scarpe Todd o TBS questa volta?

    Sparare a Berlusconi ormai è come sparare sulla Croce Rossa!
    Ma il baffetto è la vera rovina dell’Italia che potrebbe essere!

    Forse, come al solito, ho sbagliato blog!!!!
    Sylvi

  22. Anita
    Anita says:

    x Uroburo -#117-

    Forse la vostra stampa e’ imbavagliata.

    Qui negli US il nuovo regime sta cercando disperatamente di farlo, ma fino ad ora va a loro scapito.

    Anita

  23. democratico
    democratico says:

    Per Sylvi ch’è scettica verso Bersani e ottusamente ironica e puerile.

    Per me resta un mistero Bersani, persona perbene e competente, che sta lì sul molo ad aspettare Icarus e il suo armatore che gli dà
    le direttive e poi ritorna col nasetto per aria in mezzo al mar!
    Scarpe Todd o TBS questa volta?
    —————————————————————-
    7 settembre 2009
    Festa Pd – Ore 21.00 – Perugia, Pian di Massiano
    Bersani alla Festa Pd di Perugia

    All’Arena politica (Tenda dibattiti) della Festa del Pd di Perugia, Pier Luigi Bersani interverrà, alle ore 21, al dibattito Idee per il PD e per l’Italia. Moderatore della serata, Noemi Marziani, del Coordinamento mozione Bersani.
    ————————————————————

    Pier Luigi Bersani alla Festa del Pd di Bergamo

    Ore 20 – Bergamo, area feste di via Pastrengo

    6 settembre 2009
    Festa del Pd – ore 20 – Bergamo, area feste di via Pastrengo
    Incontro con Bersani

    Alle 20 del 6 settembre, alla festa del Pd di Bergamo, sul palco dello spazio dei Giovani Democratici si terrà un incontro con Pier Luigi Bersani.
    ————————————————————-

    Pier Luigi Bersani al Pala Lido di Milano

    Ore 17 – Pala Lido, Milano

    6 settembre 2009
    Milano, Pala Lido – ore 17
    Incontro nazionale mozione

    Si aprirà domenica 6 settembre alle 17 presso il Pala Lido di Milano la campagna congressuale della mozione Bersani.
    La manifestazione sarà aperta dal candidato alla segreteria lombarda del Pd Maurizio Martina. Seguiranno gli interventi di Rosy Bindi, Massimo D’Alema ed Enrico Letta.
    Concluderà Pier Luigi Bersani, candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico.

    saluti cordiali

  24. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    I metodi di Berlusconi mi ricordano quelli di Putin…

    Mostra un disprezzo assoluto delle regole democratiche, è infastidito da ogni manifestazione di opposizione.

    Laurent Joffrin, direttore di “Libération”,

    31 agosto

  25. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Berlusconi minaccia l’Ue: “Basta critiche o bloccheremo i lavori”.

    Berlusconi da Danzica risponde con le minacce ai richiami di Bruxelles sui respingimenti in mare.

    Il premier se la prende con i portavoce Ue: se non taceranno “bloccheremo il Consiglio Europeo”.

    Poi dice: “Mai fatte gaffes, ve le siete inventate voi giornalisti”.

    Il capogruppo Schulz lo bacchetta: “Non si deve nemmeno sognare di zittire l’Europa”.

    L’opposizione: “Vuole imbavagliare anche l’Ue”.

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x il venessian 118:
    sarà anche stato il puzzone a mandare i veneti nell’agro pontino, ma chissà perchè proprio loro…che tra l’altro, come giustamente dici, sono emigrati in tutto il mondo, certo non per divertimento.
    Quando si parla di fame e di emigrazione, veneti e meridionali sono sullo stesso piano, hanno patito le stesse sofferenze, hanno diritto allo stesso rispetto.

    P. S. non hai poi chiarito la faccenda del gruyere nei 4 formaggi, dopo l’intervento di Uroburo che non lo riteneva adatto. O forse Uro si riferiva all’emmenthaler…poi il discorso non è più stato affrontato.

  27. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro U, per quanto riguarda Di Pietro, non tace affatto. Se dài un’occhiata al sito IDV, troverai un bel po’ di materiale…

  28. marco tempesta
    marco tempesta says:

    un’Attila! ( Sylvi)
    ———
    Bacchettate sulle dita, professoressa: Attila era un maschio!

    P.S. Mi hanno appena regalato un cd di musiche maltesi. Sembrano le canzoni della piola, dell’osteria.
    Per quel che riguarda la musica turca ( sai bene chi erano i ‘janisseri’), il genere ‘tavernada’ è esattamente coincidente con la musica melodica napoletana.

  29. marco tempesta
    marco tempesta says:

    E’ appena andato via Demetrio Rigante. Vi chiederete chi è. Giorni fa ho postato una poesia in dialetto biscegliese, dicendo di non conoscere l’autore. Parlavo di un dialetto ‘addomesticato’.
    Un collega romano di Rigante, legge il blog per caso e scopre la poesia. Telefona al Rigante, che a sua volta viene a leggere nel blog e resta colpito dal termine ‘addomesticato’, che ho usato per definire il suo modo di scrivere il dialetto. Me lo vedo arrivare qui nella redazione del giornale; si presenta e mi spiega il senso del suo lavoro, che è appunto quello di ‘addomesticare’ il dialetto per renderlo fruibile ai giovani. Il dialetto stretto è piuttosto ostico, ha termini ancora in uso tra gli anziani ma sconosciuti ai giovani; per non correre il rischio di perdere l’uso del dialetto, Demetrio Rigante ha scelto la via di ‘addomesticarlo’.
    Mi ha regalato due suoi libri di poesie.
    Curioso il gioco di carambola, che mi ha portato a conoscerlo per vie così traverse. Come dire: mai meravigliarsi di niente!

    Ora vado: mi aspetta la correzione delle bozze del numero di Settembre del giornale. Ovvero, tutta la serata impegnata.

  30. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,

    ———————————–
    Sparare a Berlusconi ormai è come sparare sulla Croce Rossa!

    —————————————————————
    Si, in effetti è vero , gli iatliani, infatti sanno che è tutta colpa della Sx, del csx, dell’Uomo ragno,di Diabolik,di Satanik e di Garibaldi!!

    cc

  31. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Il ministro Zaia sostiene che talvolta è più pericoloso guidare sotto l’effetto di farmaci che per un bicchiere di troppo. Secondo voi sono troppo severi i limiti dell’etilometro?

    A)Dipende dai vini
    B)Dipende dalle circostanze
    C) Boicottiamo i vini del Triveneto (escluso i trentini)

    cc

  32. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro democratico,
    ad essere precisi io non insegno proprio nulla a nessuno.
    Tuttavia constato che o siamo effettivamente in stato di emergenza democratica ed allora non si capisce perchè non si proclama uno sciopero generale (come appunto si fece al tempo del I Banana) e poi si vede quale forza abbiamo ancora nel paese (e se è poca ne prenderemo atto), oppure non siamo in stato di emergenza democratica ed allora possiamo aspettare anche il 20 ottobre, novembre, dicembre ecc. secondo gli abituali metodi del Baffetto (su cui penso esattamente quel che pensa Silvy).
    Il Banana avrà pure i seggi al parlamento ma noi dovremmo avere la piazza: se non l’abbiamo allora continuiamo a tacere che forse è meglio. U.

  33. sylvi
    sylvi says:

    x Uroburo e anche CCi

    a proposito del post di CC!!! al punto C!!!
    E’ pregato di restituirci tutte le bottiglie piene ( e anche i vuoti) dei vini del Collio di cui mi pare sia estimatore!
    E non si sogni di acquistare un Malvasia istriano , nè io le dirò mai la Cantina più rinomata!!
    D’altra parte, voi mangiatori di bistecche e brasato, che contribuite,
    d’accordo con le vacche, al buco nell’ozono, non vi meritate altro che un robusto rosso che non è, a dire la verità, indegno dalle vostre parti!

    Sylvi

  34. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro uroburo,

    questa sera sono sul “litigiosetto”.
    Per cui mi permetto di dissentire, da quella che sembra poi una “logica” conclusione.
    Ovvero, una volta stabilito che “baffetto” ha collezionato una serie di inenarribili “cazzate” e stabilito che è pure “poco simpatico”, il che non guasta, direi che però, inserire il Nostro ,quale causa finale di tutti i mali d’Italia, ovvero aggiugerlo alla mia serie di prima, che spazia dall’Uomo Ragno a Garibaldi sia esercitazione “masochistista”.
    Non sono un amante del genere e neanche di chi sostiene che “sferrarsi una serie di colpi sugli zebedei” sia piacevole,una volta superata “una certa soglia del dolore”.
    Meglio assistere alle esibizioni altrui,preferisco il sadismo, come genere!

    cc

  35. sylvi
    sylvi says:

    caro Marco

    Attila era maschio, si suppone, ma io ero femmina quando tutti mi dicevano -sei un’Attila!-

    Mi sto massaggiando le bacchettate!
    Ma io non sono professoressa di niente, amo solo la scuola.

    Sylvi

  36. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,
    inoltre, per lavare l’onta dell’offesa ai nostri grandi Rossi ..se riesco quando passo dalla Friula ti porterò in omaggio una barolo di bartolo mascarello quello che su l’etichetta aveva fatto scrivere oltre all’ovvio.”.No barriques.”.anche” No Berlusconi”, sperando di trovarlo e che non abbia a ssunto ormai un prezzo da collezionisti.

    cc

  37. Faust ... qualcuno lo fermi...questo mezzo uomo e mezzocazzo...
    Faust ... qualcuno lo fermi...questo mezzo uomo e mezzocazzo... says:

    …ora il mafioso p2ista vuole zzittire il parlamento europeo
    “bloccheremo il Consiglio Europeo”.
    ..che qualcuno lo fermi.. in linguaggio mafioso, manca poco di arrivare ai materassi.. ma sia prima che dopo arrivare ai materassi, ccè bisogno di avere un avversario, ma cchi è lavversario contro cui si sta battendo il mezzonano?? … poteri mafiosi sicuramente occulti… uno lo conosciamo ed è il nanomafioso… laltro o gli altri.. cchi è/cchi sono…?? se non ccè la libera stampa, non sapremo mai contro cchi litiga sto vagotonico brianzolo… alla luce del sole… sono poteri occulti allopinione pubblica. Non è questo il Leader di un potere occulto (P2) cche litiga e non sappiamo contro cchi?? sicuramente con altri poteri occulti cche non sappiamo cchi sono..?? … e quando lo sapremo ?? solo quando la guerra fra bande sara terminata?? (de benedetti è laltro Leader mafioso..?? non credo, troppo piccolo…) il mafioso sta combattendo contro poteri ppiu forti di ello.. e in mezzo ccè quando ci sono interessi economici enormi.. ccè sempre il vaticano… solo mediatore fra due poteri… o parte dei due belligeranti..?? oggi in guerra?? Penso ppiu ai banchieri di due chiese diverse che si combattono fra loro… I banchieri sono in guerra (non siamo ancora ai materassi… ma manca poco (non ppiu con sparatorie e massacri fra di loro, come facevano i vecchi mafiosi ..No!!) il fiume di sangue è sotteraneo, occulto alla vista delle vittime…. e le vittime comunque vada … siamo noi??… cchi vivra vedra..
    Faust

  38. GertrudAbague
    GertrudAbague says:

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