Quante guerre e saccheggi per il controllo del petrolio. E quanta rapina nel fissare, a Londra, il prezzo del barile….
E’ arrivato in libreria il volume del quale vedete qui sopra la copertina. Lo ha scritto il mio amico Benito Li Vigni, per molto tempo dirigente dell’Eni assai vicino ad Enrico Mattei e responsabile delle strategie di quell’ente per l’area del Mediterraneo. E’ stato Li Vigni a fare riaprire a Pavia l’inchiesta sulla morte di Mattei, inchiesta conclusa con l’accertamento che l’aereo del “padrone” dell’Eni non è caduto per cause accidentali, bensì perché fatto esplodere con una bomba. In tema di petrolio Li Vigni è uno dei massimi esperti esistenti al mondo. Nel libro, oltre a riportare pagine di storia normalmente tenute nascoste ma che è bene conoscere, traccia scenari futuri soprattutto per quanto riguarda le reali riserve mondiali di petrolio e la conseguente durata della stagione dell’oro nero. Stagione ormai avviata alla fine e che aiuta anche a capire perché tanto nostro “interessamento” all’Iran. Interessamento che, come per l’Iraq, nulla ha a che vedere col tanto nostro decantato amore per la democrazia e molto invece con i precedenti e gli interessi coloniali, nella fattispecie inglesi, e imperialisti degli Stati Uniti e dell’Occidente in generale. Il libro ha anche il merito di svelare il modo artificioso e truffaldino con il quale viene calcolato per gli acquirenti il costo del barile di petrolio per carburanti. Le Borse del petrolio sono due, il NYMEX di New York e l’IPE di Londra, ma è a Londra la sede della società PLATT’S che stabilisce il prezzo del petrolio dal quale si ricavano i carburanti. La PLATT’S prende in esame circa 130 tipi di petrolio, tra loro molto diversi, e per fare il prezzo NON si riferisce a quelli che costano meno….
Ho avuto l’onore e il piacere di essere citato nel libro tra le persone che l’autore ringrazia, dato che ho convinto l’editore Baldini-Castoldi-Dalai a pubblicarne il lavoro e ho aiutato lui a snellirlo dalle oltre 500 pagine iniziali. Perciò, per evitare mi faccia velo l’amicizia, mi limito a riportare la presentazione che l’editore fa e del libro e dell’autore.
“Benito Li Vigni, uno dei massimi esperti internazionali in fatto di oro nero, indaga a tutto campo sui legami tra «mondo del petrolio» e potere politico-finanziario e inquadra con lucida obiettività le verità nascoste che riguardano il futuro dei giacimenti, le guerre, le tensioni geopolitiche e l’uso dell’«arma petrolifera» da parte dei maggiori produttori, primo fra tutti la Russia. Lungo una sorta di cintura che lega il Sud del mondo, passando dall’Iraq al Sudan e alla Nigeria, per arrivare in Venezuela e Colombia, gli «imperi del profitto» si scontrano e si alleano, alternando una brutale violenza a subdole strategie di potere. La fame di petrolio spinge a mutamenti epocali negli assetti politici internazionali, basti pensare alla silenziosa colonizzazione cinese dell’Africa e a un evento impensabile come l’affacciarsi della flotta militare di Pechino nel Mediterraneo, o alla possibilità che Cuba ridiventi l’epicentro di nuovi sconvolgimenti legati alla contesa dei giacimenti nel Golfo del Messico. Ad approfittare di questa opaca realtà sono il «gioco sporco» della finanza americana, la speculazione sul greggio, lo scambio armi-petrolio, la corruzione e il saccheggio dell’economia pubblica italiana da parte di lobby che impongono i loro oligopoli. Le conseguenze di questa predazione sono state l’inarrestabile inquinamento ambientale, la recessione e il rialzo del prezzo del barile.
Uno scenario instabile e caotico nel quale si affacciano la speranza della «svolta verde» di Barack Obama, la sua politica estera improntata alla moderazione e lo scontro etico per regolare un potere economico immorale e senza vincoli, del cui esito, si spera positivo, beneficerà il mondo intero.
Benito Li Vigni (Palermo, 1935) è stato uno stretto collaboratore di Enrico Mattei e ha ricoperto importanti incarichi nel gruppo Eni. È giornalista, libero docente di geopolitica e membro della Commissione nazionale energia. È inoltre autore di numerosi libri, tra i quali Omicidi eccellenti (1995), La grande sfida (1996), Il caso Mattei (2003), Le guerre del petrolio (2004), In nome del petrolio (2006).
«In varie parti del mondo si consumano conflitti in cui si cela la predazione delle materie prime, prima fra tutte il petrolio o, meglio, quel che resta del petrolio. I “signori della guerra” e gli Stati si scontrano, si alleano, alternano una brutale violenza e subdole strategie di potere per sfruttare le risorse naturali. I “predatori globali” si insinuano nelle maglie di questo sistema perverso, fino agli angoli più remoti del pianeta per saccheggiarlo delle sue ricchezze»”.
Caro Pino,
per i fichi di vaso ci vuole un po’ di concime liquido da dare con
acqua al 20%,…se lo trovi specifico per frutti e’ meglio.
Coa,Ber
Il ministro per i rapporti con il Parlamento risponde alla Camera
sull’invito al premier a casa del magistrato della Consulta Mazzella
Vito: “Alla cena coi giudici non si parlò del Lodo Alfano”
“Incontro non organizzato dal Governo”. L’opposizione attacca. Per il Pd “fatto gravissimo” e Di Pietro: “Risposta insoddisfacente e inaccettabile”
ROMA – Alla cena a casa del giudice costituzionale Luigi Mazzella, cui hanno partecipato Silvio Berlusconi, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, insieme ad un altro giudice costituzionale, Paolo Maria Napolitano, e al senatore Carlo Vizzini, non si è parlato del Lodo che porta il nome del Guardasigilli, che la Consulta inizierà ad esaminare il 6 di ottobre.
Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, durante il question time alla Camera, rispondendo così ad un’interrogazione del presidente dell’Idv Antonio Di Pietro. L’incontro, secondo Vito, “non ha avuto in alcun modo ad oggetto i temi relativi all’agenda della Corte costituzionale nè ipotesi di riforma del Titolo IV della Costituzione. Tale riforma compete al Parlamento, anche su iniziativa del governo”.
“Tranquillizzo gli onorevoli interroganti: le iniziative del governo in materia di Giustizia – conclude Vito – saranno rispondenti al programma presentato al corpo elettorale e che gli elettori hanno premiato”. La cena, continua Vito, non è stata organizzata dal Governo, ma “molte settimane prima” dallo stesso Mazzella e vi hanno partecipato anche le consorti degli invitati.
Eppure le polemiche non si placano e la spiegazione non convince l’opposizione, mentre crescono le adesioni – un migliaio di email sono arrivate a Repubblica – all’appello che circola su Internet per le dimissioni dei due giudici costituzionali. Il Pd continua a definire “gravissimo” l’incontro nella residenza privata del giudice Mazzella. “Puo’ dire cio’ che vuole, ma io trovo che decisamente non stia bene invitare qualcuno a casa propria, sul quale si è chiamati a decidere. Un magistrato, soprattutto se sta alla Corte Costituzionale, non dovrebbe mai farlo”, dice Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Partito Democratico. E il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, illustrando alla Camera la sua interpellanza, parla di toghe spregiudicate che con la loro condotta hanno “infangato la sacralità della Corte Costituzionale” e giudica la risposta di Vito “insoddisfacente e inaccettabile”. Toni forti, che il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, non gradisce. Ne segue un battibecco in aula, con Bondi che alle parole di Di Pietro grida più volte “Vergognati”, inveendo contro gli scranni dell’Idv, e poi lascia l’aula.
Per il vicepresidente vicario dei senatori Pdl Gaetano Quaglieriello è invece “del tutto ininfluente” l’invito a cena al premier Silvio Berlusconi da parte dei giudici della Consulta rispetto al prossimo giudizio di costituzionalità sul Lodo Alfano.
Il lodo, ribatte Quagliariello, “non è un provvedimento su Berlusconi, né la corte costituzionale è un tribunale chiamato a pronunciarsi sulla colpevolezza o sull’innocenza del presidente del Consiglio, come invece parrebbe di capire leggendo le parole della senatrice Finocchiaro. Il lodo Alfano è una norma di diritto e di civiltà, rispetto alla quale la consulta è chiamata soltanto a stabilire l’osservanza del dettato costituzionale e la rispondenza ai rilievi formulati nel 2004 dalla corte stessa, rispondenza su cui in autorevoli sedi si sono avute già indicazioni piuttosto chiare. E’ evidente – conclude – che rispetto a tutto questo un invito a cena è del tutto ininfluente”.
di Gianluca Di Feo
Il carico di gas era diretto alla Aversana Petroli, nel Casertano. L’azienda della famiglia del sottosegretario all’Economia gestita dai suoi fratelli
Il carico di Gpl che ha provocato il disastro di Viareggio era diretto all’Aversana Petroli di Casal di Principe. Si tratta dell’azienda appartenente alla famiglia del sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino, leader campano del Popolo della libertà. ‘L’espresso’ ha contattato la ditta per chiedere un commento, senza ricevere risposta. Ma in ogni caso le Ferrovie dello Stato tendono a escludere responsabilità legali dell’acquirente del gas. Se, come dichiarato dai vertici della Gtx, la ditta di trasporti austriaca proprietaria del convoglio, è il cliente a doversi occupare del treno durante il viaggio “come accade con un’auto presa in affitto”, ciò non riguarda gli incidenti provocati da guasti.
La vicenda viene ricostruita da L’espresso nel prossimo numero in edicola venerdì. I 14 vagoni di Gpl erano diretti allo scalo di Gricignano d’Aversa, nel Casertano, a pochi chilometri da Casal di Principe. L’Aversana Petroli riceve in media un carico a settimana, che poi viene distribuito alle stazioni di rifornimento della provincia di Caserta e di Napoli. Si tratta della principale azienda della famiglia Cosentino: 80 milioni di euro di fatturato, fondata nel 1975 da papà Silvio ‘o Americano’, come lo chiamavano tutti per i rapporti di affari con gli Alleati nel primo dopoguerra. Poi il gruppo si è ingrandito e ora è composto da Aversana gas, Aversana Petroli; Ip Service (pompe di benzina); Immobiliare 6C e Agripont. La gestione è nelle mani dei fratelli Mario, Giovanni e Antonio Cosentino.
Nel 1997 la Prefettura di Caserta negò all’Aversana il certificato antimafia per un appalto pubblico. Mario Cosentino, fratello del sottosegretario, è infatti sposato con Mirella Russo sorella di Giuseppe Russo, alias ‘Peppe ‘u Padrino’, condannato all’ergastolo per associazione mafiosa e omicidio. Anche Tar e Consiglio di Stato hanno poi confermato il no al documento.
Nonostante le sentenze, il certificato venne infine concesso dal prefetto di Caserta Elena Stasi, poi eletta alla Camera con il Pdl. Quattro pentiti di camorra nell’ultimo anno hanno parlato di rapporti tra Nicola Cosentino e i boss casalesi: relazioni negate dal sottosegretario.
Adeso spero che i corvi che volano in questo blog, non speculino sull’affermazione di Debora, questo è il PD, si parla, si critica, ci si esprime alla luce del sole, in altri pseudo partiti questo non è concesso pena pesanti reprimènda del padrone.
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Per carità, niente da obiettare sulle discussioni interne.
Quello che conta è il risultato finale.
Ognuno si schieri con chi gli pare, dopodicchè tutti insieme faranno i conti con l’elettorato, al quale non importa che si parli, importa che si FACCIA.
x Pino
E’ possibile che lei sai cosi’ ingenuo?
Ma sicuro, Maliki ha dichiarata la vittoria come sua.
Sono i voti che contano.
Maliki si prende la gloria.
Non sarebbe nel loro e nel nostro interesse togliergli questa vittoria, tanto piu’ che non e’ molto ben visto.
Speriamo che duri, l’inizio non e’ buono.
Le truppe sono solo fuori dalle citta’, ma sempre sul territorio per precauzione e per continuare il loro vari ruoli.
La gente intervistata per la maggioranza si sentiva piu’ sicura con le truppe in citta’.
Gia’ da due mesi sono attualmente state rilocate e sono ricominciate le esplosioni ed i morti.
Bacioni?
Ok, bacioni di ricambio.
Anita
Qui siamo sotto temporaloni, lampi e tuoni, pioggia tropicale, ma fa freddo.
E’ meglio che spengo il computer…. A.
Non mi piace come si sta sviluppando la discussione…neanche su questo Blog….!!
Proveniendo da una esperienza politica nota, fiuto lo Stalinismo lontano un miglio…!
Allora è ben noto che esiste un tipo di stalinismo noto storicamente, ed un’altro che appartiene “indiscriminatamente ” a tutti..
Stalinisti sono i metodi di elezione di un Pope per chiamata , stalinisti sono i metodi di “santificazione” accellerata di un qualsiasi individuo…così come stalistinista e sospetto e il metodo poi di dichiare “eretici” tutti coloro che non adorano il santo .
detto ciò Debora Serracchiani a l sottoscritto risulta pure “molto simpatica”..ed anche efficace in molti punti…ma per il momento non basta ancora..
Stalinisti sono poi i metodi di demonizzazione dell’avversario sulla base di criteri soggettivi(si fa per dire), meglio, sulla base di criteri come “vecchio ” e “giovane” ,quasi che l’età anagrafica fosse in ultima istanza decisiva per il mio modo di vedere la “politica”.
Questa è una strada “pericolosa” ovvero si insegue l’avversario sulla sua strada,(non è forse vero che qualcuno si circonda di..)
Infine ..se il destino è la sconfitta ..meglio perdere con qualche Idea che senza idee (Catalano filoso max docet)..
In un regime democratico borghese come l’attuale e vista l’ineluttabilita del “corrompimento”delle classi dirigenti ,si tratta solo di capire il Livello”del corrompimento della generazione che si vuole sostituire , ovvero se il criterio valido è generico, in una vite “perversa ” di cambi generazionali rapidi si può tranquillamente finire per scegliere nell’arco di un decennio le classi dirigenti con le primarie negli asili nido.
vedrò con attenzione, ..e valuterò..
Spero comunque crepi prima pansa che il PD!
cc
Il presidente della Regione, Nichi Vendola, ha chiesto e ottenuto da tutti gli assessori regionali di rimettere il mandato nelle sue mani. Lo ha annunciato poco fa lo stesso Vendola ai giornalisti. Poco prima la giunta aveva sollevato dall’incarico la manager dell’Asl di bari Lea Cosentino, indagata nell’inchiesta sugli appalti della sanità.
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Vi ricordate quando vi dicevo che non si può scrivere tutto, su un blog, a proposito di Vendola? Vi ricordate quando vi dicevo che il suo punto debole era la Sanità? Vi ricordate quando mi tacciavate di voler solo parlar male delle sinistre e che Vendola era puro come acqua di fonte? Bene, visto che l’acqua di fonte è anch’essa inquinata, ricordatevene quando faccio altre affermazioni del genere.
PANSAAAAAAA????!! Ma per favore! Gli strapagati che sputano sul piatto dove mangiavano, ma solo se e quando non li strapagano più, mi danno il voltastomaco. Si illudeva gli regalassero ANCHE un posto in parlamento o la direzione del Corriere della Sera o di Repubblica o de L’espresso? Beh, se uno si illude sono cavoli suoi.
Certo, capisco bene che deve essere una tragedia per chi ha fatto da foglia di fico accorsersi in tarda età che è stato solo una foglia di fico. Però direi che non può lamentarsi, visto come e dove vive.
Mah.
pino nicotri
P. S. La scorta? Ma chi se lo fila…. Se in Italia siamo arrivati al punto che danno la scorta a un Pansa, allora siamo al torsolo della frutta.
Grazie caro marco..detto ciò ha fatto bene o male ad azzerare la sua giunta al primo “venticello?
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Detto ciò torno ancora sull’argomento PD.
A) Si parte male ..i congressi non si fanno sui giornali nazionali..ancorchè amici o presunti tali..(di gossip alla fine si muore)
B) Quello che conta non è il congresso..ma la fase che lo precede e se si limita al solo obiettivo di far vendere qualche giornale in più ..aloora si è su una brutta strada..
C)detto ciò un pò di pubblicità non guasta
E)Normalmente si individua un’obiettivo e mi pare che in una fase “storica” come l’attuale il problema non sia quello di stabilire chi ha gli alluci” migliori
f ) l’obbiettivo non può che essere ..mandare a casa “il puttaniere”
G)Tutto il congresso e ciò che lo precede deve avere questo solo “obiettivo”..il resto sono “ciance” al vento da Novella 2000.
H) di questo si deve parlare e solo di questo…!!
I)Anzi il “tema centrale ” di qualunque ” tesi dovrebbe essere “il mio metodo per mandare a casa IL sig B.
cc
No, caro CC, non sono d’accordo. Il berlusca invece me lo terrei, puttane e tutto. Per un semplice motivo: non è lui la chiave di volta del PDL. Scomparso lui, a spartirsi il bottino compariranno ben altri avvoltoi, che perseguiranno la sua stessa nefasta politica senza però le sue ingenuità ed errori. Saranno ancor più lucidi nella nefastaggine. Finiremmo per davvero dalla padella nella brace, con un allargamento della Lega, un allargamento dell’UDC e della destra in genere, a scapito di una sinistra sempre più confusa ed inconcludente.
L’antiberlusconismo è stato l’errore principale che ha portato il PD a perdere qualche milione di voti. Alla gente non interessa mandar via Berlusconi, interessa invece che si diano risposte concrete ai problemi del lavoro. Risposte concrete, che finora dal PD non sono arrivate, a parte la stramba idea di dare un’elemosina in più ai poveracci. Un governo deve promuovere, nell’emergenza atttuale, non nuove elemosine ma nuove occasioni di lavoro per tutti, non certo per i grandi imprenditori, che sono già ricchi di loro. Finora, in questo senso è stato fatto veramente molto poco, ma dalla sinistra non giungono segnali incoraggianti in questo senso. Ne deriva che la gente continuerà a votare PDL, indipendentemente dalla presenza o meno del Berlusca.
Caro marco,
che ti condraddici di volta in volta , ormai è un dato assodato.
Tu sei quello dell’IDV e di Di Pietro..(.a proposito che fine ha fatto) che dell’antiberlusconismo Tout-court ha fatto la ragione della sua esistenza e adesso vieni a rimproverare me per eccesso, anzi ,sembri un “quasi convertito” al concretismo delle proposte!
Che dietro all’irresistibile sig B agiscano altre forze è assodato,pure i “mestatori di professione”.
Mi fa piacere comunque la tua conversione “socialista”..—“non nuove elemosine ma nuove occasioni di lavoro per tutti, non certo per i grandi imprenditori, che sono già ricchi di loro—. a cui ovviamente bisogna aggiungere per evitare “la demagogia massimalista”anche ..dove prendere le RISORSE , per una teoria di una più efficiente redistribuzione…
Comunque mi fa piacere questa tua nuova “posizione”che improvvisamente supera quella “della efficacia della pubblicità tout -court.
In tutti i casi ..non temere almeno da parte mia,conosco i “polli”che razzolano dietro il Gallo (spiumato)e se quasi ,quasi ormai, mi sono rassegnato a morir “quasi-democristiano”, ti assicuro che non voglio morir Berluschino e legaiolo.
Come dice il “proverbio” ….un nemico per volta, troppi e tutti insieme mi pare” massimalismo parolaio”.
cc
x marco seconda parte…
Più che “massimalismo parolaio” a volte mi sembra “populismo gratuito” a cui per esempio il buon Tremonti si adatta perfettamente,( novello Marx da strapazzo) e così da buon Sudamericano Peronista dell’ultima ora , ancora riesce a far l’illusionista per polli e tacchini da macello di cui la nostra Nazione ha sempre dimostrata di essere “provvida ed instacabile generatrice”
cc
Caro Pino,
credo cheil buon pansa,ancora coltivi la speranza di essere nominato sENATORE A viTA ..PER MERITI GIONALISTICI..
EH, EHEH, SIC SIC !!
cc
Caro CC, Di Pietro non si oppone solo al berlusca in quanto tale, ma anche ad una certa politica di restrizioni tipo il lodo Alfano, tipo la legge sulle intercettazioni e roba del genere. Fa da diga o almeno tenta di farlo, contro lo straripamento dei poteri e l’accentramento delle leve di comando.
Interessarsi del lavoro non è solo un’idea socialista, ma anche capitalista, proprio perchè è il capitalismo per primo, a fondarsi sul lavoro. Se parlo di lavoro dato dallo Stato, è solo in funzione dell’emergenza e solo per tempi brevi, anche se il termine ‘dato’ è approssimativo: meglio dire ‘incentivato’.
Una notiziola che quasi quasi rischiava di passar inosservata almeno sul nostro Blog…
CITTA’ DEL VATICANO – Papa Benedetto XVI, salutando l’associazione interparlamentare ‘Cultori dell’etica’, al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro, ha sottolineato “l’importanza dei valori etici e morali nella politica”. ”
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Cultori dell’etica…già,già…
MA QUALCUNO SA DIRMI CHI CAZZO SONO QUESTI CULTORI DELL’ETICA?????
MI SERVE PER CULTIVARE L’ORTO!!!!!
cc
Il nuovo documento che oggi serve per vendere un appartamento, il ‘certificato termico’ o roba del genere, non è altro che una nuova tassa: sulle tariffe da pagare ai tecnici, lo Stato ci lucra l’IVA.
Dessero invece incentivi per migliorare la coibentazione dei muri, piuttosto.
l’importanza dei valori etici e morali nella politica…
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Bisogna vedere cosa intende lui, per etica e morale.
Temo che, oltre a Bagnasco, dallo psicanalista dovrebbe andarci anche lui.
x Alex
Grazie per le dritte culinarie.
Non si impara mai abbastanza, soprattutto considerando gli imgredienti che dividono ? o uniscono l’Italia?
Sylvi
Caro marco,
su questo concordiamo,non v’è dubbio che il Capitalismo si fondi sul LAVORO.(seiin buona compagnia anche Marx lo aveva detto)
Ma visto che ormai TU SEI più SOCIALISTA di me, spiegami il problema della redistribuzione e scusa Pino ..ti concedo anche 4 VOLUMI.
Pino scusami ai tempi di Fiorellino Blu ti eri esposto per una pubblicazione intera della sua Laurea, per cui approfitto!!
cc
caro CC,
mi sono liberata dei muratori, ma è stato faticoso!
RIDISTRIBUZIONE!
Scontenti noi che paghiamo l’impresa, oh cara! scontenti i lavoratori a conoscenza della forbice, scontento l’impresario
oberato da controlli, tasse , burocrazie, controlli antinfortunistica ecc. ecc.
Chi è contento? L’Agenzia delle Entrate, l’INPS, l’INADEL, l’INAche cavolo….e tutti i magna magna.
Mamma mia quanti sono…!
Non è tanto scontento, personalmente, anche Epifani, che dice quella e sempre quella, così prevedibile da pensare che la sua redistribuzione lui l’ha già risolta, senza Marx!
Se il Capitalismo si fonda sullo sfruttamento del lavoro, la ridistribuzione marxistica si fonda su chi frega il capitalista senza lavorare.
In fondo è una partita di giro!
Buonanotte Sylvi
caro peter ,
io non mi affannerei poi più di tanto nella difesa della Perfida Albione,visto che tu sei ittalico trapiantato!
La City, tutto sommatoancor “oggi” si difende molto bene da sola .
Vorrai mica insegnare “ai gatti ad arrampicarsi sugli specchi!”
Se così fosse ..ti prego ti comunicarmerlo”, ne ho bisogno anch’io per far quadrare i “bilanci” di casa mia!
ciao
cc
Cara Sylvi,
come diceva “quel tale”..io non ci sto!!
Tu presumi cose che io non ho mai detto, pensando “subdolamente” che io le pensi!
Per mia fortuna , anche se non sono stato a scuola dai gesuiti, almeno un’anno dai salesiani l’ho fatto,
Ne riparleremo!
Un saluto gesuita
cc
Parla Mannarini. La Began verso l’interrogatorio. “Gianpi arrivò
e disse: stasera tutti a cena da Berlusconi”. Era l’11 agosto
“Così Tarantini conobbe il premier
ecco i nomi degli invitati alle feste”
dal nostro inviato PAOLO BERIZZI
LECCE – “Gli anelli tra Tarantini e Berlusconi sono due. Sabina Began, di cui Gianpaolo era ed è molto amico, e Tommaso Buti (imprenditore fiorentino, socio di Briatore già inseguito dai giudici Usa-ndr). Credo sia stato Buti a introdurre Gianpaolo in Costa Smeralda, il “trampolino” per arrivare al presidente del Consiglio”. Alessandro Mannarini, 38 anni, di Gianpi Tarantini era amico e collaboratore. In principio è una consulenza con la “Global System hospital” (26mila euro per due mesi) di Tarantini. “Dovevo occuparmi di un progetto nel settore ospedaliero”, dice Mannarini nella sua masseria del ‘400. Fine maggio 2008. “Dopo due mesi di affiancamento Gianpaolo mi dice: andiamo in vacanza in Sardegna”. E’ Mannarini, indagato per spaccio di droga nell’inchiesta di Bari, il pr al quale Tarantini affida l’organizzazione delle feste vip nella villa di Porto Cervo. E’ lui che gestisce la lista degli invitati. In una specie di “gentlemen agreement” con il Billionaire dove il “gruppo Tarantini” si trasferisce ogni notte.
Quella villa al lotto “24”, sei camere e sei bagni, i due amici la scelgono a marzo. Ci sono due blocchi. Uno è per gli ospiti, selezionati con un unico criterio: “Portare bella gente”. Mannarini riavvia i ricordi di un’estate piena di “donne bellissime”. Al centro lui, Gianpi Tarantini, che “coccola” gli ospiti anche con un gommone di 10 metri e due moto d’acqua. In dispensa c’è tanto champagne. Cuochi e camerieri dell’hotel Cala di Volpe. “C’erano una decina di ospiti fissi – dice Mannarini -. Francesca Lana, Jennifer Rodriguez, Massimo Verdoscia (amico intimo di Tarantini) con la moglie e altre due ragazze”. Quell’indirizzo in fondo alla strada che porta a Cala di Volpe è una meta gettonata. Cene per 30, feste per 400. Mannarini racconta chi c’era a quei party che, secondo gli investigatori, potrebbero essere stati ravvivati dalla cocaina. Ha in mano una lista degli invitati (“mostrata anche al pm”). Ci sono gli imprenditori: Guido De Angelis, Matteo Marzotto, Maurizio Marcolin (Safilo), Marco Zanetti (gruppo Mokarabia), Tommaso Buti, Gianluca Vacchi, Stefano Percassi (socio di Briatore), l’armatore napoletano Roy Capasso. Gli stilisti: Carlo Pignatelli, Saverio Moschillo (Richmond), Eva Cavalli, Laura Gucci, Nicola Schon, Tania Missoni. Modelle e starlette: Eva Riccobono, la Rodriguez, la Lana, Victoria Petrof, Raffaella Zardo. C’è Mietta. E gli immancabili Sabina Began e Nicola De Marzo detto Nick: due nomi che compaiono nell’inchiesta sul presunto giro di squillo messo in piedi da Tarantini. E la prima potrebbe essere interrogata nei prossimi giorni. “Loro due li invitava sempre Gianpaolo”. Al white party di Ferragosto arriva la fidanzata di Roman Abramovich. Tarantini invita e viene invitato. “Andava sulle barche di Eva Cavalli e di Salvatore Moschillo. E l’11 agosto arrivò l’invito a Villa Certosa”. E’ la prima cena tra lui e il premier. La sera prima Gianpi cenò con Sabina Began e Tommaso Buti.
Nella residenza del premier, con Tarantini ci sono, tra gli altri, Mannarini, Percassi, la Began, Nick e la show girl di “Ciao Darwin” Nena Ristic. L’amicizia tra Tarantini e Berlusconi si rafforza. Cene, pranzi (uno con Abramovich). Il premier per il gruppo dei pugliesi è un mito. “Io lo adoro”, chiosa Mannarini. Stringe tra le mani una foto che lo ritrae con “Silvio”. “Inverno di due anni fa, ristorante “La Risacca” a Milano. Era seduto al tavolo a fianco al mio”. In un’altra foto ecco Alessandro assieme a Tarantini e Verdoscia.
Il trio si rompe a fine agosto 2008. “Gianpaolo era arrogante. Verdoscia a settembre mi disse che Gianpi vedeva sempre Berlusconi, gli dissi: buon per lui!”.
Ma Gianpi ormai è in orbita. A convincerlo a “investire” in quell’estate da reuccio, a spiegargli che l’ingresso nella jet society sarebbe stato il miglior modo per “agganciare” Berlusconi sarebbero stati il trio Buti (suo il ristorante “Nove” al Billionaire) Stefano Percassi e Gianluca Vacchi. Da loro Tarantini avrebbe ricevuto anche consigli per allargare il giro delle sue società all’estero. “Ma qualcosa non ha funzionato” conclude Mannarini. Che ora pensa a difendersi. Attraverso il suo avvocato Marco Vignola respinge le accuse di spaccio: “Le intercettazioni sono riferite a un’utenza telefonica di Tarantini che aveva dato in uso a me. Ho fiducia nella magistratura, voglio uscire da questa storia e continuare a occuparmi degli interessi di famiglia”.
La storia. Sembra un reality, invece è la creazione
di un finto paesaggio che ai cittadini deve apparire reale
Noemi, Domenico e quell’amore finto
costruito dal regista del “Grande Papi”
Ogni puntata è stata scritta dagli sceneggiatori che
da sempre si occupano di gossip e rotocalchi della Casa
di NATALIA ASPESI
IL FIDANZATO che si facevo fotografare mentre bacia la sua biondina, curvo su di lei come negli spot dei maxiconi, se ne va dal set su cui era stato spinto da registi imprevidenti e pasticcioni. Piantandoli lì, si immagina, in grande imbarazzo ed ambascia. Anche questo è nel copione. Lui era un personaggio chiave di una disastrosa fiction tipo “La vergine di Casoria” o di un disordinato casting di un reality che potrebbe chiamarsi “Il grande Papi”; ma Domenico Cozzolino, 21 anni, bel moro atletico, tronista di “Uomini e Donne” e aspirante al “Grande Fratello 10″, si è velocemente stancato del ruolo fasullo di salvatore del buon nome di Noemi Letizia (e non solo): e ha trovato subito un settimanale, rivale di quello cui aveva rivelato il fidanzamento, per annunciare la rottura dello stesso. Per dire, anzi, che a cercarlo era stata Noemi, probabilmente indirizzata da qualcun altro. Se è ormai normale che non ci sia più confine tra il reale e il virtuale, non fa più scandalo neppure la fine della separazione tra la verità e la menzogna, che anche se balorda, smentita, continuamente corretta, divora trionfalmente la verità, la sostituisce, diventa la verità vera.
L’episodio, la puntata, Cozzolino-Letizia, nasce tutta all’interno dello stesso grandioso gruppo di menti raffinate che fa capo alle aziende del premier: infatti, in un momento particolarmente allarmante per il suo privato, il 12 maggio interviene il glorioso settimanale rosa della Casa, “Chi”, pubblicando un lungo articolo e molte fotografie romantiche che rivelano come la ragazzina napoletana Noemi Letizia che sta eccitando l’informazione internazionale per l’amicizia sua e della famiglia con il premier, sia fortunatamente provvista di fidanzato, anche un tipo molto probo, il che mette al riparo lei e tutti quanti da vergognose illazioni. E non importa se il fidanzato viene da una trasmissione della Casa, “Uomini e Donne”, officiata da una star della Casa, Maria De Filippi. Inspiegabilmente la rivista in cui pullulano showgirl che cambiano marito e fidanzato ogni settimana insiste su un particolare di cui dai tempi della Delly, nessuno si occupava più: l’illibatezza, rimessa in auge solo per la bionda diciottenne, che certo deve difenderla con le unghie e coi denti, visto che nelle foto distribuite ad altre testate-gossip, appare virginale in un abitino nero, con le mani tra le gambe aperte. “Sono ancora illibata” dice il titolone.
Lo show era cominciato domenica sera 26 aprile, nella Sala Miami di un locale di Casoria dove si festeggiavano i 18 anni di Noemi e dove improvvisamente si materializzò addirittura il premier, il che non capita a tutte le fanciulle ancorché graziose che diventano maggiorenni, mentre contemporaneamente, in altri luoghi, altre belle maggiorenni ma non troppo venivano velocemente istruite per potersi candidare alle elezioni europee, ovvio nel partito del generoso premier. In poco più di due mesi, è successo di tutto, di più, sempre sull’onda di un tipo di comunicazione da parte di protagonisti e sceneggiatori che all’informazione, alle notizie, preferiscono il format televisivo da plasmare come si vuole, o come vuole il capo, che conosce bene i gusti dell’audience, quindi del suo popolo. L’accumularsi di diverse verità da parte dei creativi del premier e della prontezza comunicativa del premier stesso, che per ragioni sue in questo caso rifiuta la strada più semplice, quella della totale sincerità, non riesce però in questo caso a cancellare la realtà dei fatti: non bastano le tante signore fedeli al suo fascino che rimbrottano la moglie rea di voler divorziare da uno che frequenta minorenni, che sarà mai, lo fanno tutti, non bastano le sue smentite-fiume nelle trasmissioni condotte da amici che piuttosto di interromperlo preferirebbero la tortura, non bastano i servizi fotografici di lui, nonno appassionato con i suoi bei nipoti che fissano adoranti il suo make up. Ci vuole un colpo di genio e chi è più adatto ad averlo se non gli specialisti dei reality e delle fiction e dei gossip della Casa? Ecco apparire quindi il bel Cozzolino, già volto della Casa con un probabile futuro nella Casa, ben disposto a fidanzarsi con quella ragazzina sapiente la cui principale virtù, a parte essersi fatta da mora, seria e cicciottella (come nel book fatto a 14 anni, già ansiosa di gloria), bionda, maliziosa e sottile, è la verginità, che il padre decanta appena può (in un’intervista sul Mattino del 25 maggio puntualizza la cosa ben 4 volte).
Però il giovanotto non perde tempo: si fa fotografare il 25 giugno con statuario torso nudo insieme a Cristina Tatenko, che si autodefinisce modella russa e che, gentildonna, rivela: è il mio fidanzato, la storia con Noemi è forzata, fa parte del suo lavoro perché ha bisogno di pubblicità per la sua carriera. In tutto il foto-teleromanzo, compare ogni tanto il fastidio della verità, che mette sottosopra la regia del caso: come quando su “Repubblica” del 24 maggio parla per la prima volta Gino Flaminio, giovane operaio con scippo alle spalle che per 16 mesi è stato il vero fidanzato di Noemi: è da lei che ha saputo come il presidente, dopo aver visto le sue foto sul suo book da modella in cerca di scrittura, le abbia telefonato direttamente. Anche Gino ne ha sentito la voce al telefono, a lui lei ha raccontato di essere stata ospite, ancora minorenne, assieme all’amica Roberta che lo è tuttora, e senza i genitori, a Villa Certosa. Noemi e i suoi segreti e le tante verità sono state oscurate dall’irrompere nella cronaca di altre storie, di altre ragazze, legate al modo in cui il premier, col massimo plauso dei suoi sodali, intende rallegrare la sua vita. Ma la graziosa ragazza, che assomiglia molto (solo fisicamente, ovvio), alla escort D’Addario, non ha nessuna intenzione di farsi dimenticare. Anche se ci appare, come tante altre, la pedina di una soap-opera mossa da un regista che sta mettendo in scena qualcosa di molto più grande e pericoloso di un format televisivo, con l’obiettivo di creare un paesaggio fittizio che a noi cittadini e telespettatori deve sembrare reale per consentirgli di meglio occultare le sue bugie.
Caro Marco,
sei un casinista simpatico dalle idee un po’ confuse.
Hai parlato di burocrazia su una casa da costruire o da comperare,…vediamo…
Se comperi un appartamento i certificati etc…sono una quindicina,
ognuno di di essi e’ firmato da un tecnico,…che spesso non va nemmeno sul posto a controllare il lavoro,…se e’ il collaudo della
struttura,…ed arriva il terremoto,…ci scappano i soliti morti,…
ma questi sono dettagli.
Quello che ti volevo dire che in questo paese di fu-fu,i servizi:
veri o fasulli superano il costo della costruzione e quindi i tapini rinunciano a costruire,…ammenoche non siano gente che deve riciclare il malloppo guadagnato con truppe etc…
Il PDL e’ uno specialista nel pagamento delle consulenze:
Il progetto del ponte sullo stretto e’ stato pagato gia’ tre volte,
totale 90 miliardi,…ed e’ anche sbagliato.
Il progetto della galleria sotto il gran sasso,poi abbandonato perche’ si sono accorti che non serviva a niente,..altri 30 miliardi al famoso ministro lunardi,titolare di uno studio di progettistica sulle gallerie, con nuova sede a ginevra,…etc,etc,etc,…
Come vedi il sistema e’ fradicio alle radici,…con le consulenze e
furberie varie si finanziano i partiti e per la produzione di beni veri, non ci sono soldi,…troppo costoso.
Tu sei in una zona in cui c’e’ ancora in vigore la legge 488,prova a fare una domanda per mettere su un’attivita’ industriale,…anche con la famosa legge sui giovani,poi scivici un libro.
Se vuoi ti mandero’ anch’io due faldoni sull’argomento.
Buon giorno a tutti,Ber
È strano che molti media in Italia non parlino dello scandalo di Berlusconi mentre se ne parla in tutto il mondo…
La gente dovrebbe sapere cosa succede, non parlo di gossip ma di informazione.
David Grossman,
Ischia, 1 luglio
“Mentre il Paese attraversava una delle crisi più difficili con un governo impegnato in una politica fatta di spot senza nessuna efficacia reale, il Pd era spesso occupato a dirimere i ‘propri’ conflitti tra chi aveva come unico obiettivo il logoramento del leader di turno. Ed io so, da elettrice come voi, quanto questo ci abbia dato fastidio e ci abbia a tratti allontanati dalla politica e dal nostro partito”. ( Debora Serracchiani)
——–
Com’è che quando queste stesse cose le dico io, molto anticipatamente di solito rispetto agli altri, mi si taccia di non capir niente di politica?
Caro Ber, forse non mi spiego bene, ma il senso di quello che scrivi tu è identico a quello che dico io: troppe cartacce inutili che servono solo a finanziare il Governo e le varie clientele.
Caro Marco,
tu non sei un dirigente di partito,…quindi la tua voce non conta.
Debora rappresenta la nuova generazione che chiede conto e i
vecchi tipo zincaretti etc,…incominciano ad aver paura.
Ciao,Ber
…scusa,… forse sono stato troppo stringato.
La simpatia in politica,in mancanza di contenuti,…rappresenta tutto.
Berlusconi ne ha fatto un’ arte,…sorride sempre,…anche se dietro
al sorriso si nasconde la” smorfia del predatore”.
I suoi scagnozzi li manda a scuola di ipocrisia e spiega loro come fregare il prossimo con il sorriso.
Debora e’ giovane ed entusiasta,e ha detto che Franceshini le e’ simpatico,… al posto di parlare dei contenuti politici e del fatto che mentre Franceschini si faceva un cul. dell’os… a girare l’Italia in campagna elettorale,…gli altri si riposavano….
Questi altri si sono svegliati,…e’ in gioco” la segreteria” e vengono fuori con le battute alla gasbarri…per buttarla sul ridicolo.
Come vedi ti sto dando ragione,…ma non si puo’ dire il PD e’ finito
per una serie di battute piu’ o meno sceme.
Si sta combattendo per l’avvenire di un paese e tutta la faccenda e’ seria,…serissima…e penso che il buon senso prevarra’ alla fine
nel PD.
Bisogna cercare di far capire a questa gente,anche se non e’ abituata,ad occuparsi di cose serie.
La questo zingaretti chi e’?
Ciao,Ber
x Ber
ho risposto al tuo messaggio.
Per la Serracchiani mi ha colpito il commento della Bindi.
Le donne sanno essere sommamente perfide con le altre donne!
Soprattutto se hanno qualcosa da dire e forza ed entusiasmo di innovare.
Ma questi dinosauri , maschi e femmine, cresciuti alle scuole di partito, incapaci di capire il mondo che cambia, senza arte nè parte per fare altro che non sia abbarbicarsi alla poltrona, venderanno cara la pelle!
Se i giovani non possono staccare i tentacoli dalla poltrona, la seghino e buttino loro con tutta la poltrona.
Altrimenti non ci resta , a noi italiani, che aspettare che muoiano e noi con loro!
I nostri figli torneranno a prima del 1861!
mandi anzi Auf Wiedersehen
Sylvi
caro cc,
prima di partire, tu che sai di diritto del lavoro, mi confermi quel che ti racconto?
Un lavoratore finisce il suo orario di lavoro e lascia la fabbrica.
Nella successiva mezz’ora di rientro a casa sua tampona un’altra macchina:
Fa denuncia di sinistro all’Azienda perchè è ancora in orario di servizio. Cioè ha avuto “un incidente sul lavoro” con tutti gli annessi e connessi!
Ti risulta?
O ci sono categorie e categorie di lavoratori?
Io quando uscivo dal cancello della scuola non avevo nessuna tutela!!!
Veramente nemmeno nel cortile della scuola sono stata tutelata!!!
Ma questa è un’altra storia!
mandi Sylvi
La Corte apparecchia per Silvio. Tenaglia: “Quali riforme nel menù?”
Arriva l’interrogazione del PD. E Mazzella scrive a Berlusconi: “Ti reinviterei”!
Metti una sera a cena con il premier. Ospite nella stessa tavola i giudici della Corte Costituzionale che dovranno esprimersi sulla legittimità del lodo Alfano,c he ha stabilito l’impunità per le late cariche dello Stato.
Sembra la sceneggiatura scritta da uno studente di giurisprudenza con passione per il conflitto d’interessi. Invece è tutto vero: alla cena hanno partecipato Silvio Berlusconi, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, due giudici della Corte Costituzionale, Luigi Mazzella (ex ministro della Funzione pubblica nel 2003e padrone di casa), Paolo Maria Napolitano, il sottosegretario Gianni Letta, i presidenti delle commissioni Affari costituzionali della Camera Donato Bruno e del Senato Carlo Vizzini. Cena di lavoro?
Il 6 ottobre si decide sulla costituzionalità del lodo Alfano, ma nel frattempo vanno a cena, “privatamente” a sentire il padrone di casa, con l’autore e insieme destinatario del medesimo scudo anti-processi. per parlare anche di una bozza di riforma costituzionale della giustizia, scritta dallo stesso Mazzella, che separa le carriere, sostituisce i pm con gli “avvocati dello Stato”, cambia il Csm e la Consulta.
Dopo le rivelazioni de l’Espresso il PD ha presentato un’interpellanza (pubblicata nelle pagine del Dipartimento Giustizia ) e ora Mazzella ha scritto direttamente al premier .
La sintesi? “Caro Silvio, siamo oggetto di barbarie ma ti inviterò ancora a cena”. Già nei giorni scorsi Mazzella aveva scritto all’Espresso e con l’Ansa rivendicava il diritto di cenare con chi gli pare: “Stiamo scherzando? Allora dovrei astenermi da tutti i lavori della Corte. A cena invito chi voglio. A casa mia vengono tutti, dall’estrema sinistra alla destra, sono amico personale di Bertinotti e di tante altre persone che vivono nel mondo della politica”.
“Pur comprendendo il legittimo desiderio del giudice Mazzella di difendere le proprie libertà personali, non possiamo che continuare a giudicare del tutto inopportuna una cena privata con il presidente del consiglio, il ministro della Giustizia e i presidenti delle commissioni Affari costituzionali, alla vigilia della decisione della Corte sul lodo Alfano.
Chi ricopre una carica di un organo di rilevanza costituzionale è tenuto anche a limitare alcuni propri piaceri personali per garantire e tutelare anche la sola immagine di indipendenza autonomia e trasparenza dell’alto organo cui appartiene.
In questo senso continua sempre a valere il ‘principio della moglie di Cesare: il rispetto della forma richiama il rispetto della sostanza”. Così la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta la lettera aperta inviata dal giudice costituzionale Luigi Mazzella al presidente del consiglio, Silvio Berlusconi.
Ma non è scorretto che chi deve decidere sul lodo Alfano vada a cena con lo stesso Alfano e con Berlusconi?
Replica secca: “Non credo che io, da individuo privato, debba dar conto delle cene che faccio”. Neppure se in ballo c’è una decisione delicata? “In casa mia invito chi voglio e parlo di quello che voglio”.
Se il giudice ha risposto così chissà che dirà Alfano. A domandarglielo è il PD perché quella cena “getta un’ombra di grave inopportunità sul comportamento dei due giudici costituzionali Mazzella e Napolitano che avrebbero dovuto evitare di partecipare ad un incontro conviviale alla vigilia della decisione sulla costituzionalità del “Lodo Alfano” che avrà immediati riflessi sullo sviluppo di un processo che vede quale imputato il presidente del consiglio”.
Lo dichiara il responsabile Giustizia del Pd, Lanfranco Tenaglia, primo firmatario dell’interpellanza che il gruppo democratico ha depositato questa mattina alla Camera.
“Ogni giudice – sottolinea Tenaglia – non solo deve essere imparziale ma deve anche apparire tale, tanto che se un uguale comportamento fosse stato tenuto da un giudice ordinario sarebbe stato sottoposto a procedimento disciplinare, in forza di una norma approvata su impulso dell’attuale maggioranza di governo.
Con la nostra interpellanza – conclude – chiediamo al ministro Alfano di riferire al Parlamento sui temi trattati nel corso della cena tra cui una ipotetica riforma della giustizia, redatta dal giudice Mazzella, e che potrebbe essere fatta propria dal Governo”.
Ecco, la stomachevole ed interessata prostraziòne dei boiardi di Stato, continua pericolosa ed imperterrita!!!
IRAN
MANIPOLAZIONI?
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6057
Dubbi sul filmato e sull’esistenza di una vera Neda.
Nella seconda foto di “Neda” diffusa sui vari web (la prima e’ stata dichiarata sbagliata, perche’ e’ di una Neda viva e vegeta), la bellezza della ragazza e il naso che appare rifatto, fanno venire in mente un’attrice.
Inoltre, di feriti e morti a Teheran in quei giorni ce ne sono stati diversi. Allora, perche’ proprio Neda che, oltre tutto, non sembrava li’ per la manifestazione? Perche’ nulla sugli altri? E perche’ tanto fumo e tanta confusione su questo particolare caso?
In un’altra foto della stessa ragazza (senza foulard) si vede nello scollo della camicetta una croce cristiana. Cosa molto strana.
Inoltre, circolano gia’ da diversi giorni voci su alcuni siti inglesi (ma non solo) circa la possibilita’ che sia tutta una falsificazione clamorosa dall’inizio alla fine.
Obama condanna il golpe ma non sospende gli aiuti
non è una buona presa di posizione, però il mondo e là, ed osserva con attenzione l’amministrazione Obama. Oltre alle parole di mera circostanza, ci vorrebbero concreti fatti democratici.
Dalla Casa Bianca, il presidente Obama ha condannato il rovesciamento di Zelaya, dichiarando: “Il Presidente Zelaya è stato eletto democraticamente. Ancora non ha terminato il suo mandato.
Crediamo che il golpe è stato illegale e che Zelaya continua ad essere il Presidente dell’Honduras, il Presidente eletto democraticamente. In questo, ci uniamo a tutti i paesi della regione, inclusa la Colombia e l’Organizzazione degli Stati Americani.
Credo sarebbe un precedente terribile se ritornassimo all’era in cui i colpi di stato erano visti come un mezzo di transizione politica, al posto delle elezioni democratiche”.
Nonostante le dichiarazioni di Obama, gli Stati Uniti hanno rifiutato d’esercitare pressioni tangibili in Honduras.
Dopo le dichiarazioni del Presidente, la Segretaria di Stato, Hillary Clinton, ha detto che gli Stati Uniti non erano pronti per definire formalmente il rovesciamento come colpo di stato militare, dichiarazione che obbligherebbe a tagliare diversi milioni di dollari di aiuti.
La Clinton ha rifiutato anche d’impegnarsi esplicitamente a lavorare per il ritorno del Presidente Zelaya, affermando unicamente che gli USA vogliono la restaurazione “dell’ordine pienamente democratico e costituzionale”.
I LEADER LATINOAMERICANI SOSTENGONO ZELAYA
In contrapposizione alla risposta statunitense, il golpe honduregno è stato fermamente condannato in tutta l’America Latina ed in gran parte del mondo. In Nicaragua, i leader di paesi come Messico, Venezuela, Ecuador e Bolivia si sono riuniti in una dimostrazione di solidarietà con Zelaya.
In quello che hanno definito come un “primo passo” nell’applicazione di sanzioni, Guatemala, El Salvador e Nicaragua hanno annunciato in forma congiunta la sospensione temporanea del commercio terrestre con l’Honduras.
Intanto, alle Nazioni Unite, il nicaraguese Miguel D’Escoto, Presidente dell’Assemblea Generale, ha condannato il golpe.
Il presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU ha dichiarato: “Come nicaraguese, sono imbarazzato che questo colpo di stato si sia verificato in America Centrale durante la mia presidenza dell’Assemblea Centrale. Questo è un ritorno ad un’epoca che speravamo fosse un incubo lontano”.
IRAN
Ancora stranezze sul caso “Neda” e sul cosiddetto “medico” che l’avrebbe soccorsa, nonche’ i suoi legami con organizzazioni Usa che finanziano la destabilizzazione in Iran.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6062
Honduras
Rotta l’unità delle Forze Armate in Honduras
Tre brigate si sono unite al popolo: la 105 di Cortes, quella di Catacamas e quella di La Ceiba e se si continua così la situazione in Honduras si risolverà presto, dicono i commenti…
Tribuna Popular – Con allegria s’informa che un Battaglione dell’Esercito honduregno si è dichiarato fedele al Presidente Zelaya, staccandosi dal Comando fascista che sta assassinando il popolo, ha informato Radio Progresso.
Il Battaglione appartiene alla città di San Pedro de Zula e conversando con i dirigenti delle proteste, i soldati si sono uniti alla lotta per ristabilire l’ordine costituzionale.
Molti in Honduras segnalano la necessità dell’intervento delle forze delle Nazioni Unite, o della OEA, o dell’ALBA per detenere la barbarie.
Questo non deve durare, reclamano.
Ma come, il “giovane” Franceschini, la “nuova” Debby e lo “zio” Rutelli nella stessa compagine? Ma non volevano “fare qualcosa di sinistra”? Ma non volevano combattere l’apparato? Certo, se però ne fai parte…
– – – – – – – –
Nella corsa per la segreteria del Pd Francesco Rutelli non si è ancora schierato né con Dario Franceschini né con Pierluigi Bersani. La sua scelta potrebbe non cadere su nessuno dei due contendenti perché finora non ha sentito da parte di entrambi un programma convincente: non vede nelle loro candidature l’alternativa credibile a una destra che continua a radicarsi. Allora l’ex segretario della Margherita lancia una sfida, avanza delle proposte che sembrano le condizioni per rimanere nel partito o per sostenere Franceschini. Bersani è invece molto lontano dalle sue corde politiche: sarebbe uno spostamento a sinistra che condannerebbe il Pd a una condizione di minorità e di opposizione.
Domani e sabato Rutelli riunirà a Roma la sua componente, i Liberi Democratici, e presenterà un documento molto critico sui venti mesi di vita del Pd che «ha amministrato ciò che aveva ereditato». Per l’ex ministro dei Beni culturali il partito non ha puntato al «centro» della nostra società, appare incapace di sconfiggere il populismo di destra e guidare una coalizione che non subisca il condizionamento delle «tendenze minoritarie di sinistra, conservatrici, demagogiche, giustizialiste». La preoccupazione di Rutelli è che alla fine il congresso del Pd finisca per essere una battaglia per la ricerca dei consensi interni.
Una battaglia che non parla al cuore degli italiani e non si impegna sul campo delle riforme strutturali. Riformare in economia significa più liberalizzazioni nei servizi locali, nelle grandi reti, nei sistemi di trasporto, nell’energia. Più concorrenza, rigore per ridurre la spesa, risanamento della finanza pubblica, investimenti nelle infrastrutture, nella ricerca e nella tecnologia. «La dignità del lavoro – c’è scritto nel documento di Rutelli – si promuove tagliando le tasse sul lavoro, con la contrattazione di secondo livello e assicurando tutele efficaci a chi perde l’occupazione».
Rutelli crede molto nella svolta verde di Obama, che non vuol dire «ambientalismo negativo e predicatorio», ma un’economia a «basso carbonio», riorganizzazione sostenibile di trasporti, edilizia e sviluppo urbano. C’è bisogno di «un nuovo inizio» anche nelle politiche sulla sicurezza. I sindaci e i politici che puntano molto su queste politiche non sono aspiranti sceriffi o inseguitori della destra. Non si diventa maggioranza senza azioni chiare e decise contro la criminalità e la certezza della pena. Per Rutelli l’italiano medio conosce i benefici dell’immigrazione, ma il multiculturalismo è «un’astrattezza sbagliata».
I Liberi Democratici sentono che il Pd è a un bivio: «Tra un partito che si accomoda ad essere per lungo tempo minoranza, e un partito che si batte per formare un’alleanza credibile ed essere maggioranza, conquistando milioni di voti andati al centrodestra, alla protesta, alle astensioni».
Amedeo La Mattina per “La Stampa”
Il testamento biologico vale anche per i partiti: ognuno ha il diritto di suicidarsi come gli pare.
I comunisti lo hanno già fatto. Il PD si è messo sulla buona strada.
Esultano Casini e Di Pietro.
Si sta combattendo per l’avvenire di un paese e tutta la faccenda e’ seria,…serissima…e penso che il buon senso prevarra’ alla fine
nel PD. (Ber)
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Caro Ber, sto seguendo la faccenda PD nei blog di gente che è dentro il partito, come Francesco Boccia ad esempio. Altre notizie mi giungono di sponda, sempre da gente di partito che commentano tra loro.
Ti faccio una previsione: il PD è destinato a dissolversi dopo l’ennesima batosta che avranno alle prossime politiche. Sempre che non si dissolva prima.
Questi, parlano e parlano, ma sfugge loro il nocciolo della questione, sono ancora molto distanti dalla realtà della Nazione.
Nè sarà possibile, con l’aria che sta tirando in quel partito, che riusciranno a partorire qualcosa di più del solito generico documento ideologico d’intenti.
Come dicono a Roma: ” gn’a fanno!”
x VOX #84
IRAN MANIPOLAZIONI?
In riguardo alla foto di Neda, ho postata una foto su questo blog.
Non mi sembrava una ragazza di 16 anni, molto truccata e foto professionale.
Ma non si puo’ incolpare nessuno se non i giornali e giornalisti.
Se e’ per questo, L’Espresso e Repubblica.it ne sono campioni e dovrebbero giornali seri.
Molte foto “false” pubblicate appaiono su Urban Legends e Snopes…….
Guardi che l’Iran non e’ innocente ad intrufolarsi in Iraq e diverse altre nazioni del Medio Oriente.
Il suo braccio si stende dall’Africa fino al Sud America.
Anita
Il Times su Berlusconi
“Da eroe a buffone”
LONDRA – “Da eroe a buffone”: così il Times di Londra riassume gli ultimi mesi per Silvio Berlusconi.
Ovvero dal ruolo di salvatore nei giorni del terremoto in Abruzzo, quando il premier volava nei sondaggi, alle sempre più frequenti contestazioni, ai fischi, agli insulti come appunto “buffone”, che accompagnano le sue apparizioni, come accaduto dopo la sciagura di Viareggio.
Il premier, scrive il quotidiano londinese, sembra sorpreso ed incerto davanti al mutato atteggiamento dell’opinione pubblica nei suoi confronti: lui che è sempre stato “orgoglioso del suo rapporto con l’uomo della strada”, all’improvviso si sente messo nel mirino.
E reagisce, afferma il Times, dando prova di nervosismo e frustrazione, con le solite accuse a “comunisti e complottatori
x Pino
Ho mandato un articolo di Daniel Pipes e non e’ passato.
Grazie, Anita
x Sylvi,
io sono preoccupato,…pensavo che il bertinotti fosse il solo che si
coltivava il suo orticello,…ma qui sembra una malattia che ha preso tutti.
Ma al cittadino chi ci pensa?
Dove erano tutti questi signori quando la Debora e Franceschini
erano in giro per ostacolare il “voltagabbana?
E’ bello raccogliere dopo la semina….
Ciao,Ber
x Anita
Non c’è nulla di suo né nell’antispam né in moderazione, cioè tra i commenti bloccati dalla black list. Mi spiace.
Riguardo il fatto che l’Iran ha le mani lunghe, direi che rispetto quelle degli Usa, dell’Europa, ecc., sono piuttosto corte e piccine. Anche l’Iran ha diritto alla sua politica estera, che finora a parte il nostro abbaiargli sempre contro, qualche volta anche mordendo, non ha né invaso terre altrui, come fatto dagli Usa, dalla Nato e da Israele, né compiuto “omicidi mirati” come usa fare Israele, né concesso ai suoi 007 licenza diu uccidere come usano fare gli Usa e a quanto pare altri Paesi. Capisco che ci dispiaccia, ma anche l’Iran la sua politica estera la fa secondo i propri principi e interessi, non l’ha ancora delegata né a Frattini né alla casa Bianca né a Netanyahu.
Un caro saluto.
E bacioni.
pino
x Anita
Se riscrive il commento, faccia il copia e incolla così se non passa me lo può inviare via e-mail al mio recapito privato e appena torno a casa, tra meno di due ore, glielo metto in rete io.
pino
Ahmadinejad, Berlusconi e l’era post-democratica
ARTICOLI CORRELATI
di Slavoj Zizek, da carta.org
…
Ci sono molte versioni sui fatti di Tehran. Alcuni vedono nelle proteste il culmine del «movimento riformista» a favore dell’Occidente, sulla scia delle «rivoluzioni arancioni» di Ucraina, Georgia, eccetera – una reazione secolare alla rivoluzione di Khomeini. Costoro sostengono le proteste come il primo passo verso un nuovo Iran liberaldemocratico, liberato dal fondamentalismo musulmano. Sono contraddetti dagli scettici che pensano che Ahmadinejad abbia vinto davvero: lui è la voce della maggioranza, mentre il sostegno a Mousavi arriva dal ceto medio e dalla sua gioventù dorata. In breve: scacciamo le illusioni e affrontiamo il fatto che, con Ahmadinejad, l’Iran ha il presidente che si merita. Ci sono poi quelli che liquidano Mousavi come un membro dell’establishment religioso, con differenze solo apparenti con Ahmadinejad: Mousavi vuole proseguire col programma energetico nucleare, è contrario al riconoscimento di Israele, in più ha ricevuto il pieno appoggio di Khomeini come primo ministro ai tempi della guerra contro l’Iraq.
Infine, i più tristi di tutti sono quelli che difendono Ahmadinejad da sinistra: la vera posta in palio sarebbe per loro l’indipendenza dell’Iran. Ahmadinejad ha vinto perché ha combattuto per l’indipendenza del paese, smascherato la corruzione delle élites, e utilizzato le ricchezze petrolifere per incrementare il reddito della maggioranza dei poveri – questo è il vero Ahmadinejad, ci dicono, oltre l’immagine dei media occidentali di un fanatico negazionista dell’Olocausto.
L’articolo si chiude in maniera molto negativa per il leader iraniano.
La mia impressione e’ che Ahmadinejad sia stato eletto regolarmente anche se pare che qualche piega nelle ultime elezioni sia stata riscontrata dallo stesso governo Iraniano.
Alcune osservazioni pero’ credo vadanop fatte: il numero dei manifestati a me non pare elevato, comparato alle dimensioni di Teheran, e l’impressione che se ne ricava non e’ quello di una protesta di massa. La stampa internazionale sta dando grand erisalto (come e’ giusto, tra l’altro) a questi eventi ma non ha assegnato tale spazio alle penultime elezioni Usa dove i brogli o quantomeno grosse imprecisioni ci sono state per davvero e sono state provate. Il giornalista in questione e’ scorretto, perche’ afferma che il leader iraniano sia un negazionista ma questo non e’ vero e, come ha riportato NIcotri in qualche blog precedente, in realta’ le affermazioni di Ahmadinejad sono diverse e riguardano invece il numero delle vittime ed il riconoscimento in maniera piu’ chiara anche delle altre vittime del nazismo.
Pare strano, inoltre, il fatto che la stampa stia creando nell’opinione pubblica, l’idea che ci siano stati effettivamente dei grossi brogli. Come tanti altri anche io mi sono fatto l’idea che dietro il movimento riformista iraniano ci sia qualcun altro.
L’articolo traccia tra l’atro un parallelo a mio avviso ingiusto: infatti nel ricordare gli episodi che portarono al rovesciamento di Mossadegh, avvenimenti che erano seguiti attivamente dalla CIA, non sono riferibili ai fatti odierni a meno che non si voglia parlare di un rovesciamento di un governo fino a prova contraria democraticamente eletto.
Mi da pure noia che la stampa non riporti invece, a parte qualche trafiletto, gli avvenimenti honuregni.
Cordiali saluti.
Iran, sempre Iran (conviene), ma qualcuno sa dirmi se ha sentito da qualche parte la notizia che Israele ha rapito una nave di bandiera Greca in acque internazionali?
Figuriamoci.
Dalla rivista Rolling Stone:
GOLDMAN SACHS DIETRO TUTTE LE CRISI DAL 1920 IN POI
Rolling Stone expose: Goldman Sachs behind every market crash since 1920s
Goldman Sachs has played a crucial role in creating every market bubble since the 1920s — and has profited from not only the bubbles, but from the crash that followed as well, says a new expose in Rolling Stone magazine.
http://rawstory.com/blog/2009/07/rolling-stone-expose-goldman-sachs-behind-every-market-crash-since-1920s/
RAPIMENTO NAVE GRECA
Israele ha aggredito una nave di bandiera greca in acque internazionali, tirandola poi verso le coste israeliane. La nave aveva a bordo degli attivisti per la pace e per la liberazione di Gaza, tra cui anche Mairead Maguire, cittadina irlandese e Nobel per la Pace.
Questo atti di autentica pirateria e intimidazione ha indignato non solo molti attivisti nel mondo, ma anche molti politici.
Purtroppo, la nostra stampa ha scelto di ignorare questa ennesima dimostrazione di arroganza e disprezzo della legge da parte dei governi israeliani.
http://desertpeace.wordpress.com/2009/07/02/action-alert-to-help-free-the-victims-of-israeli-piracy/
British Baroness, Jenny Tonge, expressed her deep anger and concerns towards the Israeli doing. She said that, “I shall take up the matter with the Foreign office.”
Sinn Féin Justice Spokesperson Aengus Ó Snodaigh TD has described the Israeli government’s decision to board and hijack a peace boat on route to Gaza carrying medical aid as contemptible, adding; “The piracy of the Israeli Navy in boarding the boat in international waters and towing it towards Israel this is yet another astounding example of just how beyond reproach this administration believes it is.”
The boat was boarded by highly-profiled people like Mairead Maguire, winner of a Noble Peace Prize and a former U.S. congressperson, Cynthia McKinney. The vessel was forcibly taken to one of the Israeli seaports under direct threats from naval boats.
Maguire, winner of a Noble Peace Prize was taken against her will and isolated from the rest of the team. The Israeli army cared about neither her old age nor her position. Two activists were released only while the rest are in Israeli detention of Ramallah. The exemplary punishment against the activists is a small glimpse of what’s happening to 12 thousand Palestinians in Israeli jails.
ECESG is organizing a number of protests in various European
countries to call on releasing the kidnapped peace activists.
In Italia, a Roma, e’ stata organizzata una protesta davanti all’ambasciata israeliana
3 luglio, 12:30
Actions’ Timetable
Israeli Embassy in Roma, Italy
Location: Via Michele Mercati, 14
In front of the Israeli embassy
3rd of July 2009
12:30 pm