Quante guerre e saccheggi per il controllo del petrolio. E quanta rapina nel fissare, a Londra, il prezzo del barile….

E’ arrivato in libreria il volume del quale vedete qui sopra la copertina. Lo ha scritto il mio amico Benito Li Vigni, per molto tempo dirigente dell’Eni assai vicino ad Enrico Mattei e responsabile delle strategie di quell’ente per l’area del Mediterraneo. E’ stato Li Vigni a fare riaprire a Pavia  l’inchiesta sulla morte di Mattei, inchiesta conclusa con l’accertamento che l’aereo del “padrone” dell’Eni non è caduto per cause accidentali, bensì perché fatto esplodere con una bomba. In tema di petrolio Li Vigni è uno dei massimi esperti esistenti al mondo. Nel libro, oltre a riportare pagine di storia normalmente tenute nascoste ma che è bene conoscere, traccia scenari futuri soprattutto per quanto riguarda le reali riserve mondiali di petrolio e la conseguente durata della stagione dell’oro nero. Stagione ormai avviata alla fine e che aiuta anche a capire perché tanto nostro “interessamento” all’Iran. Interessamento che, come per l’Iraq, nulla ha a che vedere col tanto nostro decantato amore per la democrazia e molto invece con i precedenti e gli interessi coloniali, nella fattispecie inglesi, e imperialisti degli Stati Uniti e dell’Occidente in generale. Il libro ha anche il merito di svelare il modo artificioso e truffaldino con il quale viene calcolato per gli acquirenti il costo del barile di petrolio per carburanti. Le Borse del petrolio sono due, il NYMEX di New York e l’IPE di Londra, ma è a Londra la sede della società PLATT’S che stabilisce il prezzo del petrolio dal quale si ricavano i carburanti. La PLATT’S prende in esame circa 130 tipi di petrolio, tra loro molto diversi, e per fare il prezzo NON si riferisce a quelli che costano meno….

Ho avuto l’onore e il piacere di essere citato nel libro tra le persone che l’autore ringrazia, dato che ho convinto l’editore Baldini-Castoldi-Dalai a pubblicarne il lavoro e ho aiutato lui a snellirlo dalle oltre 500 pagine iniziali. Perciò, per evitare mi faccia velo l’amicizia, mi limito a riportare la presentazione che l’editore fa e del libro e dell’autore.

“Benito Li Vigni, uno dei massimi esperti internazionali in fatto di oro nero, indaga a tutto campo sui legami tra «mondo del petrolio» e potere politico-finanziario e inquadra con lucida obiettività le verità nascoste che riguardano il futuro dei giacimenti, le guerre, le tensioni geopolitiche e l’uso dell’«arma petrolifera» da parte dei maggiori produttori, primo fra tutti la Russia. Lungo una sorta di cintura che lega il Sud del mondo, passando dall’Iraq al Sudan e alla Nigeria, per arrivare in Venezuela e Colombia, gli «imperi del profitto» si scontrano e si alleano, alternando una brutale violenza a subdole strategie di potere. La fame di petrolio spinge a mutamenti epocali negli assetti politici internazionali, basti pensare alla silenziosa colonizzazione cinese dell’Africa e a un evento impensabile come l’affacciarsi della flotta militare di Pechino nel Mediterraneo, o alla possibilità che Cuba ridiventi l’epicentro di nuovi sconvolgimenti legati alla contesa dei giacimenti nel Golfo del Messico. Ad approfittare di questa opaca realtà sono il «gioco sporco» della finanza americana, la speculazione sul greggio, lo scambio armi-petrolio, la corruzione e il saccheggio dell’economia pubblica italiana da parte di lobby che impongono i loro oligopoli. Le conseguenze di questa predazione sono state l’inarrestabile inquinamento ambientale, la recessione e il rialzo del prezzo del barile.
Uno scenario instabile e caotico nel quale si affacciano la speranza della «svolta verde» di Barack Obama, la sua politica estera improntata alla moderazione e lo scontro etico per regolare un potere economico immorale e senza vincoli, del cui esito, si spera positivo, beneficerà il mondo intero.

Benito Li Vigni (Palermo, 1935) è stato uno stretto collaboratore di Enrico Mattei e ha ricoperto importanti incarichi nel gruppo Eni. È giornalista, libero docente di geopolitica e membro della Commissione nazionale energia. È inoltre autore di numerosi libri, tra i quali Omicidi eccellenti (1995), La grande sfida (1996), Il caso Mattei (2003), Le guerre del petrolio (2004), In nome del petrolio (2006).

«In varie parti del mondo si consumano conflitti in cui si cela la predazione delle materie prime, prima fra tutte il petrolio o, meglio, quel che resta del petrolio. I “signori della guerra” e gli Stati si scontrano, si alleano, alternano una brutale violenza e subdole strategie di potere per sfruttare le risorse naturali. I “predatori globali” si insinuano nelle maglie di questo sistema perverso, fino agli angoli più remoti del pianeta per saccheggiarlo delle sue ricchezze»”.

108 commenti
Commenti più recenti »
  1. ber
    ber says:

    ….proprio ieri leggevo che la russia ha fatto un accordo con la nigeria per l’aquisto di tre miliardi di metri cubi di gas.
    Cosa ci fa la russia con questo gas,se ne ha gia’ tanto per conto suo?

    Servira’ solo a creare un monopolio e a strangolare l’europa imponendo il suo prezzo,…o mi sbaglio?
    Buon giorno a tutti,Ber

  2. ZORRO
    ZORRO says:

    Io oblio, tu taci, egli auspica

    Il Senato sta per approvare la legge bavaglio-guinzaglio per la cronaca giudiziaria e per le intercettazioni della magistratura.

    L’on. Carolina Lussana (Lega Nord) prepara il bavaglio anche per Internet, vietando di pubblicare persino le condanne dopo un po’ di anni in nome del “diritto all’oblio” (l’ideale, nel paese dei senza memoria).

    Il ministro Tremonti, dopo aver giurato “mai più condoni”, apparecchia l’ennesimo condono per i grandi evasori camuffato da ”scudo fiscale”, che poi è un’operazione di riciclaggio di Stato: chi ha accumulato soldi sporchi all’estero (perché guadagnati con traffici di droga, armi, persone o perché sottratti al fisco) potrà farli comodamente rientrare pagando una tassa del 4-6% anzichè del 45%.

    Così lo Stato farà concorrenza alle “lavanderie” criminali, che per 100 euro sporchi ne restituiscono 50-60 puliti (lo Stato, invece, ne restituirà 94-96).

    A Bari non passa giorno senza che emergano nuove porcherie nella Puttanopoli di Al Tappone e dei suoi amici papponi e/o spacciatori. Il premier, fra una escort e l’altra, partecipa a simpatiche cenette con giudici costituzionali che dovranno valutare la costituzionalità del Lodo Al Fano che gli regala l’impunità, alla presenza dello stesso Al Fano e del solito Letta.

    Il governo del malaffare affida i lavori per la prima “new town” nell’Abruzzo terremotato al socio di tre soci del mafioso don Vito Ciancimino. E nessuno dice niente.

    A parte il capo dello Stato, che comprende “le ragioni dell’informazione e della politica”, ma auspica “una tregua nelle polemiche fino al G8”. Che cos’è, uno scherzo?

  3. el Guerrillero
    el Guerrillero says:

    Il Centroamérica ha sospeso il commercio con Honduras

    Il gruppo intergovernativo CA-4, integrato da quattro paesi centroamericani, ha condannato il colpo di Stato contro il Governo del presidente Manuel Zelaya e sospeso il commercio con Honduras.

    La dichiarazione ufficiale del CA-4 è stata emessa da Managua, come parte di un Summit del Sistema d’Integrazione Centroamericana (SICA), per trattare la situazione politica in Honduras dopo la sommossa golpista.

    Rappresentando Nicaragua, El Salvador e Guatemala, il presidente del primo paese, Daniel Ortega, ha definito la brutale aggressione militare contro l’amministrazione di Zelaya e del popolo dell’Honduras come un’azione deplorevole e ignominiosa.

    Ortega ha annunciato il blocco commerciale per 48 ore delle frontiere terrestri con l’Honduras, come misura di pressione e isolamento contro il governo illegittimo installato dall’esercito di Tegucigalpa.

    Inoltre è stato accordato di chiamare in maniera immediata gli ambasciatori accreditati dopo la sommossa fascista.

    Nella risoluzione adottata è stato accordato di non riconoscere nessun governo sorto dalla rottura istituzionale.

    Sono stati sospesi i prestiti del Banco Interamericano d’Integrazione al territorio dell’Honduras e ed è stato stabilito di non mantenere alcun contatto di carattere economico sociale e politico o d’altra indole con il governo di fatto.

    Il SICA – Sistema d’Integrazione Centroamericana – è formato da Guatemala, Belice, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica e Panamá, mentre la Repubblica Dominicana partecipa come associata.

    Alla giunta del SICA a Managua hanno partecipato anche i presidenti di Cuba, Generale d’Esercito, Raúl Castro; del Venezuela, Hugo Chávez; della Bolivia, Evo Morales; dell’Ecuador, Rafael Correa; Manuel Zelaya, e il presidente messicano Felipe Calderón

  4. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Abbiamo il primato al mondo per la sicurezza delle ferrovie. E per mantenerlo abbiamo speso un pozzo di soldi.

    La nostra impresa è sanissima, un baluardo in Italia.

    Chi ci critica, guardi all’estero dove gli incidenti sono all’ordine del giorno.

    Mauro Moretti, Ad Ferrovie dello Stato.

    Agi, 29 Novembre 2008.

  5. ber
    ber says:

    x Zorro,
    …lo scherzo fino ad uno certo punto.
    La sanita’ in Abruzzo e’ al fallimento con un miliardo e 300milioni di euro,tutti fanno finta di niente,…forse aspettano che le banche sequestrano anche gli ospedali.
    La Sicilia e’ gia’ al fallimento e la Puglia ci si sta avviando,…
    stanno solo aspettando la mossa di Vendola.

    Dopo aver fatto carte false per andare a fare il governatore in Abruzzo,…cacciato un inquisito,Delturco,…per metterci un’altro inquisito,…Chiodi,…il” finto ingenuo” dice di essere sfortunato perche’ ha trovato le casse vuote.
    ….ma lo stipendio,”nonstante le casse vuote” se l’e’ pure aumentato….

    E’ lalegge del menga,…applicato solo ai fessi,…ma a schifio finisce…
    dopo i fischi arriveranni le sassate etc…

  6. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Rachamim è diventato di nuovo padre, di un bel maschietto, questa volta alla bella età di 65 anni. Me lo ha fatto sapere un mio amico poco fa. Di fronte a certe cose della vita tutto il resto conta poco o niente. Perciò, nonostante tutto, a Rachamim e al suo nuovo figlio i migliori miei auguri e, ne sono certo, di tutti i lettori e forumisti. Da parte mia anche molta invidia, perché ho la stessa età di Rachamim e sarei felice se potessi avere anch’io un altro figlio.
    Benvenuto al mondo, bimbo di Rachamim.
    Un caro saluto a tutti.
    pino nicotri

  7. ber
    ber says:

    Anche da parte mia i migliori auguri,…
    a 65 anni si hanno esperienza e tempo per educare un figlio,
    ma la moglie e’ molto piu’ giovane penso.
    Una frustata di giovinezza e di allegria.

  8. peter
    peter says:

    xPino

    sara´ un libro appena uscito, ma mi convince poco…da quando il prezzo del greggio viene deciso a Londra? Uroburo diceva che l”area chiusa della sterlina fini” nel 1944…ed anche il colonialismo britannico e” finito da tempo, no? come anche la CEE, per inciso.
    A proposito di Iran, leggevo su Le Monde che gli ayatollahs si schierano con Moussavi, adesso. Che siano anche loro presi improvvisamente dalla fame per il nuovo?!

    un caro saluto dalla libera Praga …ed accidenti aalle tastiere ceche…

    Peter

  9. sylvi
    sylvi says:

    A Rodolfo

    faccio le mie vive congratulazioni ed i più cari auguri ; un grande benvenuto al bimbo arrivato!

    Sylvi

    Come si chiama?

  10. ber
    ber says:

    …non e’ solo il piu’ simpatico,…ma ha lavorato sodo quando il veltroni si e’ ritirato.
    Mentre Bersani,difeso adesso da tutti i vecchi si e’ 2defilato”
    Capito mi hai?…….Alessssannndroooo….

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Le Borse del petrolio sono due, il NYMEX di New York e l’IPE di Londra, ma è a Londra la sede della società PLATT’S che stabilisce il prezzo del petrolio per carburanti. Prende in esame circa 13o tipi di petrolio, tra loro molto diversi, e per fare il prezzo NON si riferisce a quelli che costano meno…. Un bel trucco. Che ha succhiato e succhia, anche a noi, cifre semplicemente pazzesche.
    La tua osservazione mi suggerisce di aggiungere qualche parola al testo della mia presentazione al blog del libro di Li Vigni.
    Goditi Praga, di una bellezza semplicemente eccessiva. Vatti a vedere la corona di Carlo Magno e il cambio della guardia su al castello. E’ il cambio della guardia più alla mano e rassicurante che io abbia mai visto, con i bambini che spesso seguono i militari impettiti facendone un po’ il verso.
    Un saluto.
    pino

  12. sylvi
    sylvi says:

    x Alex

    La Serrachiani parlando di Franceschini e del mondo cattolico afferma anche:
    -paradossalmente i cattolici democratici hanno molte meno remore a sfidare il clericalismo di quante ne abbiano gli altri-.

    Sono d’accordo, anche perchè noi conosciamo i nostri polli!!!

    Sylvi

  13. Peter
    Peter says:

    xPino

    trovo il tempo di risponderle, tanto ho gia visto quasi tutto…
    la corona non l ho vista, e neanche il cimitero-sinagoga ebraici, i prezzi mi parevano troppo ´turistici´eh eh eh. Che i morti riposino in pace.
    Il cambio della guardia invece si, per combinazione, e sono d accordo con lei. un bel rullo di tamburi, pero.
    Rilassantissimo il giro in battello per la moldava, ed i concerti , altro che la salisburgo di sylvy…
    Pero fottono i turisti che e una bellezza, come italiani e greci…anche senza l euro.
    Un ceco mi ha detto in perfetto italiano che qui sono tutti italiani. E te credo…gli ho mostrato gentilmente il dito medio, e lui mi ha fatto l occhiolino invece di incazzarsi…piu chiaro di cosi…
    Una gita stupenda, dato che amo l architettura barocca e la buona musica. Ma bisogna stare molto attenti a dove andare, come sempre…
    Che il mio post l abbiainspirata mi preoccupa…di solito siamo su lunghezze d onda un po diverse….ma va bene anche cosi. Ah, le bon vin rouge de la Boheme…il me donnes la tete legere…
    Quanto ai sessantenni che fanno figi…nessun commento ad personam…come sempre….ma la trovo una mossa molto egoista, in generale, per cui niente auguri da me. I figli non dovrebbero essere dei bastoni di vecchiaia. Punto

    un caro saluto

    Peter

  14. alex
    alex says:

    @ ber-sani ;o) (11)
    Guarda caso, l’unico politico nel governo Prodi di cui si ricordi qualcosa (do you remember “lenzuolate”?).

  15. Uroburo
    Uroburo says:

    Anche da parte mia un sincero augurio a Rodolfo ed al suo bambino. Con tantissimi complimenti!…. U.

  16. alex
    alex says:

    @ Sylvi (14)
    Ergo, per la Debby, cinque deputati (Luigi Bobba, Paola Binetti, Enzo Carra, Marco Calgaro e Donato Mosella) e otto senatori (Francesco Rutelli, Benedetto Adragna, Emanuela Baio Dossi, Egidio Banti, Dorina Bianchi, Cristina De Luca, Luigi Lusi e Antonino Papania) dei DS, o non sono cattolici o non sono democratici, n’est pas?

  17. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,
    beato te che sei in vacanza, io sono ancora sotto la pioggia….

    Nel caso di Rodolfo, il figlio non sara’ il bastone della sua vecchiaia, non cronologicamente.

    Io ho sempre osservato il vecchio detto:
    Un padre puo’ accudire 10 figli, 10 figli non possono accudire un padre.
    O qualche cosa di simile.

    Sono sempre gli anziani che prendono cura dei figli e nipoti.

    Anche al tuo paese danno il dito medio?

    If you give the “finger” here, you are asking for big troubles.

    Ciao, divertiti.
    Anita

  18. ber
    ber says:

    x Alex,
    I remember….,
    io ho sempre giudicato Bersani un buon ministro,…ma perche’ quando il partito aveva bisogno di lui,…cioe’ dopo il disastro veltroni,…si e’ tirato indietro?.
    Franceschini invece ha lavorato sodo ed arginato il pataccaro.
    Rappresenta i giovani e quindi la Serraschiani fa bene ad appoggiarlo.
    Ciao,Ber

  19. controcorrente
    controcorrente says:

    per un’analisi politica del “caciucco…..

    Caro Uroburo, qui nessun “imboscato”, aspettiamo che AZ si faccia vivo e prenda in mano la situazione…Lui dovrebbe essere in questo caso l’anfitrione…potrebbe proporre delle date con le quali poi noi tutti potremmo verificare..
    In merito al pernottamento per quanto mi riguarda ..nessun problema..

    Infine il tema Politico della riunione potrebbe essere..:
    Meglio il Caciucco alla Livornese o il Brodetto marchigiano.
    Sottotitolo..Quali i migliori Vini di accopangnamento?

    Sto seriamente pensando a quale corrente iscrivermi…siate stringati e mi raccomando tesi secche e capibili..non vado per simpatia..purtroppo sono rimasto un Obsoleto delle analisi di prospettiva…
    Pino poi potrebbe fare con un pezzo il commento giornalistico al Congresso di Livorno!

    saluti a tutti

    cc

  20. sylvi
    sylvi says:

    x Alex

    Quelli non sono cattolici democratici, ma cattolici clerical- romani.
    Rutelli poi, nomen- omen ha rutellato a piacere, restando sempre un pariolin-roman-vaticanesco.
    Nemmeno per il ducetto conosco un insulto maggiore.

    Dalle nostre parti, dopo il concilio di Nicea, attorno al 300 D.C.,
    abbiamo continuato ad essere scismatici, tricapitolini,
    figurarsi se
    possiamo capire i Rutelli e le Binetti!
    Cattolici- democratici un po’ ariani!
    Soprattutto arcistufi delle manfrine che girano a Roma.
    Se abita a Roma non pretendo che capisca!

    Per il PD una cosa è sicura: Bersani guida la truppa dalemiana. Vecchi senza futuro.
    Per questa ghenga non butterò nemmeno un euro di simpatia.

    Ha ragione Pansa : Requiescant!

    Sylvi

  21. ZORRO
    ZORRO says:

    La neo eletta al parlamento europeo Debora Serracchiani si esprime in maniera infelice, è finita in un mare di giuste critiche, per la motivazione della sua preferenza per Dario Franceschini.

    Anche Albertone era simpatico, pure Nino Manfredi lo era, noi abbiamo bisogno di un rinnovamento del modo di porre le nostre idee politiche, non di un rinnovamento per contrastare quelli che alla simpatica Debora le sono antipatici.

    Il congresso sarà un congresso dove si misureranno le proposte di tutti i potenziali segretari, di certo noi non possiamo procedere con distinzioni per antipatia o simpatia, quello che conta è la diretrice politica da seguire.

    Adeso spero che i corvi che volano in questo blog, non speculino sull’affermazione di Debora, questo è il PD, si parla, si critica, ci si esprime alla luce del sole, in altri pseudo partiti questo non è concesso pena pesanti reprimènda del padrone.

    Debora la tua è stata un’uscita discutibile, da dimenticare.

  22. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Una volta era il preferito di Sandro Pertini. Ora tira a fregare i clienti e perciò l’hanno chiuso!
    ———————–

    E’ successo al “Passetto”, locale lussuoso in pieno centro della capitale
    Addebitata sulla carta di credito della coppia pure una mancia da 115 euro.
    Pranzo salato per due turisti giapponesi
    580 euro per un pasto completo a Roma
    Dopo la denuncia sono intervenute polizia e Asl. Ristorante chiuso e denuncia per truffa.
    Pranzo salato per due turisti giapponesi 580 euro per un pasto completo a Roma

    ROMA – Un pranzo per due: 579,50 euro. Conto salatissimo per due fidanzati giapponesi a Roma. Che non ci stanno. Finisce con una denuncia per truffa a carico del titolare del ristorante “Passetto”, a pochi passi da piazza Navona. E, dopo una visita della Asl, il locale è stato anche chiuso per gravi carenze igienico-sanitarie.

    Visita della città eterna e pranzo in uno dei ristoranti storici della capitale. Era il programma di una coppia di fidanzati giapponesi in vacanza a Roma. Ma il loro tour invece di concludersi con una vista panoramica del Colosseo è terminato al commissariato Trevi Campo Marzio, dove i due giovani hanno denunciato per truffa il noto ristorante di via Zanardelli, a due passi da piazza Navona. Per due pasti completi con vino e acqua il cameriere ha presentato un conto di 579,50 euro.

    In un primo momento la coppia ha pensato ad un errore, ma i dubbi sono venuti meno quando sono tornati in possesso della carta di credito: sulla ricevuta risultava che al totale era stata addirittura aggiunta una mancia di 115,50 euro, prelevata senza la loro autorizzazione. Prontamente i turisti hanno protestato con il ristoratore, ma sono stati rimbalzati con un laconico: “questi sono i prezzi”. Ai due malcapitati quindi non è rimasto che presentare denuncia alla Polizia di Stato.

    Gli agenti hanno effettuato i controlli, dai quali è emerso che i prezzi praticati ai due giapponesi non corrispondevano a quelli indicati nel menù. In effetti i prezzi indicati vanno dai 45 ai 65 euro escluse le bevande. Già che c’erano, i poliziotti del commissariato Trevi hanno richiesto i controlli sanitari da parte del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione della Asl RmA, che ne ha disposto l’immediata chiusura per gravi carenze igienico sanitarie, dopo aver riscontrato problemi strutturali, ambienti sudici e frigoriferi non funzionanti.

    E sempre con la collaborazione della Asl Rma la polizia nel centro storico ha controllato altri cinque locali, per due dei quali sono scattati i provvedimenti di chiusura per gravi carenze igienico sanitarie, mentre gli altri tre sono stati sanzionati per violazioni sanitarie meno gravi.

    Le reazioni. “Quello che è capitato ai due giovani turisti giapponesi è purtroppo diventata consuetudine in alcuni esercizi pubblici della città”. Lo afferma in una nota Alessandro Vannini presidente della commissione turismo e moda del Comune di Roma.
    “Ci sono dei ristoratori che con il loro comportamento scorretto rovinano l’immagine di Roma all’estero, molti commercianti sono onesti e ospitali nel confronti del turista straniero, ma per pochi disonesti a rimetterci è tutta la categoria”

    La soluzione proposta. “Sono mesi che mi sto impegnando affinché il Comune si faccia promotore di una cosiddetta ‘carta trasparenza’ che sia in grado di informare e di allertare il turista nei confronti di eventuali truffe. Questa carta dovrà essere distribuita presso gli hotel, i musei le stazioni gli aeroporti e in tutti quei luoghi generalmente visitati dal turista” conclude Vannini.

  23. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    La corona di cuoio è in un piccolo museo nello spazio del Castello, io ci sono capitato per caso e sono rimasto sbalordito a vedere il cartellino che segnalava di cosa si trattava. Per evitare che i tedeschi durante la seconda guerra mondiale razziassero tutto, quel tesoro anche di pietre preziose del museo venne nascosto da un privato, mi pare in un forno in disuso. Finita la guerra quel volenteroso restituì tutto alle autorità. Una storia chiaramente non italiana….

    Caro Peter, anche il neonato di Rachamim ha bisogno di auguri, come tutti coloro che vengono al mondo, e anzi lui con una papà della mia età (per giunta, discretamente rompicoglioni….), mi pare ne abbia ancor più bisogno. I figli nascono perché si fa all’amore, anche se a volte è solo sesso, e nascere figli di due giovani che lo fanno solo perché spinti dagli ormoni e che magari non capiscono un tubo non è detto che sia meglio che nascere figlio di un ultrasessantenne. L’importante è essere molto amati nei primi anni di vita, diciamo i primi 6-10, poi anche i cuccioli del mammiferi chiamati donna e uomo sono in grado di farcela anche con un solo genitori e pure senza. Rachamim non toglierà certo il disturbo da questa valle di lacrime tanto presto, e anzi io gli auguro l’eterna giovinezza. O almeno un’altra ventina d’anni vissuti bene.
    Un saluto.
    pino

  24. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    Oh, io la mia l’ho detta. Che devo fa’, specificare anche il colore della tovaglia?
    Un saluto (sempre caciucchesco)
    pino

  25. sylvi
    sylvi says:

    x il ceco Peter,

    gliel’avevo detto che Praga , il ponte Carlo e Mala Strana sono una continua musicalità.
    Ma Salisburgo è altro, senza paragone; è armonia raffinata di Mozart che corre lungo le strade, è atmosfera imparagonabile, persino con Vienna.
    E’ l’aura di Salisburgo, che lei fa male a non prendere in considerazione.
    Però, intanto si goda Praga che in quanto a aure non scherza!

    Sylvi

    Ps: i salisburghesi fottono i turisti con più raffinatezza, non c’è una marea di italiani che hanno comprato la seconda e terza casa!

  26. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    Chi mi sa dire perché quest’anno due dei quattro alberelli di fichi della mia terrazza non producono nulla e hanno anche le foglie già piuttosto gialle? Sono piuttosto deluso…..
    Mah.
    pino

  27. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Salisburgo è bella e a misura umana, anche se certo – per me – meno di Verona. Ci ho fatto un capodanno senza sapere dove andare a mezzanotte, alla fine trovamo posto in una trattoria. Praga è grandiosa. Con qualcosa di inquietante.
    pino
    P.S. Uscendo dall’albergo a Praga – 20-25 anni fa – trovai un bigliettino sotto il tergicristallo della mia auto: “Ho 21 anni, studio italiano e vorrei parlarlo con te”, con tanto di numero di telefono. Tuffo al cuore. Ma ero con mia moglie….
    Ho conservato quel bigliettino come un caro ricordo, anche se non ho mai telefonato alla giovane praghese che è rimasta quindi un mistero.
    Quando ero universitario a Padova, sentivo racconti interessanti sulla molto minore inibizione delle ragazze praghesi. Dei borsisti parlavano anche di docce in comune coi maschi. Io però ho solo quel bigliettino. Peccato. E’ sempre meglio avere conosciuto più gente possibile, e non in modo superficiale.
    Un saluto.
    pino

  28. Anita
    Anita says:

    x Pino

    ” Tuffo al cuore. Ma ero con mia moglie….”

    E se non fosse stato con sua moglie ???????????

    Anita

  29. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    il piccolo di Rodolfo, adolescente di quindici anni , avrà un padre di ottanta!!!
    Non ha tutti i torti Peter!
    E di auguri, il piccolo, ne ha veramente bisogno il doppio.
    Al solito, facciamo l’amore perchè ci piace, e di quello che genera chi se ne frega!
    Oppure “desideriamo un cucciolo” per noi, per la coppia, e di quel che soffrirà chi se ne frega.

    Ho cercato il libro della Lalli nelle due librerie vicino casa.
    Non era reperibile nemmeno in centro a Udine.
    Comunque la sua presentazione online di 12′ e rotti non ha fugato le mie enormi perplessità!
    Lo cercherò meglio quando torno dalle città anseatiche, ma resto sempre dell’idea:

    i bambini non sono cagnolini o gattini, e nemmeno quest’ultimi vanno trascurati o usati come giocattoli.
    Nè come bastoni della vecchiaia!

    Un mandi Sylvi

  30. alex
    alex says:

    @ Pino (27)
    Niet, il ristorante preferito da Pertini non è quello della “sòla”.
    Il preferito era “Il Presidente”, non a caso così battezzato da Roberto Allegrini, padrone, all’epoca, del locale dove il sottoscritto, in giovane età, provò per la prima volta l’ebbrezza di unire nel palato lo sfilettato di crudo e il Trebbiano d’Abruzzo “Marina Cvetic”, grazie alla “vocazione all’insegnamento” della moglie, completamente trascurata, di un notaio. (Emmettì tiè!)

  31. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    ma te naturalmente, perchè sei più giovane!!!!!!!!!

    Però, però…sto dalla parte di Pansa, perchè alla presentazione dei suoi libri a Udine era costretto a girare scortato.

    E’ l’art.21 della Carta che mi tormenta!

    Sylvi

  32. Anita
    Anita says:

    La STAMPA –

    Maurizio Molinari : ” L’Iraq in balia dei big del petrolio ”

    Nel giorno in cui l’esercito Usa ha completato il ritiro dalle città irachene a Baghdad si sono svolte le gare per l’assegnazione dei contratti per dieci giacimenti petroliferi e di gas. Ma è stato un mezzo passo falso, perché i giganti del greggio chiedono migliori condizioni prima di farsi avanti con gli investimenti necessari.
    Le gare internazionali sono le prime per l’Iraq da oltre tre decenni e per il premier Nuri al-Maliki si tratta di un «vitale esercizio di sovranità». Ma l’invito a partecipare ha ricevuto un’accoglienza assai fredda. Se ai nastri di partenza c’erano 38 società energetiche di 22 nazioni, quando si è trattato di depositare le buste in pochi lo hanno fatto. Di fronte alla possibilità di sfruttare giacimenti che sommano 43 miliardi di barili di riserve – sul totale nazionale di 115 miliardi – in ben quattro casi è stata registrata appena un’offerta. Le aziende petrolifere ritengono troppo basso il prezzo minimo che il governo iracheno offre per ogni barile prodotto.
    Le tensioni sono affiorate subito, con l’assegnazione del giacimento di Rumalia – il maggiore in palio con 17,8 miliardi di barili – perché il consorzio guidato dagli americani di Exxon Mobil ha chiesto 4,8 dollari mentre il governo voleva non andare oltre i due e l’ha quindi dato agli inglesi di British Petroleum. Da quel momento in poi tutto è andato storto, o quasi. Nessuno si è fatto avanti per il gas di Mansouria, mentre i campi petroliferi di Bai Hassan, Kirkuk, Missan e quello di gas ad Akkas hanno avuto appena un’offerta. Per Missan a presentarla sono stati i cinesi di Cnooc chiedendo un pagamento minimo di 21,40 dollari a barile.
    «L’inizio è stato disastroso – commenta Samuel Ciszuk, analista energetico di Ihs Global Insight – non si è fatto alcun passo avanti a causa di un approccio del Ministero del Petrolio che ha sorpreso tutte le compagnie». A smuovere la situazione non è bastato l’intervento del premier che aveva assicurato «totale protezione, tutte le garanzie possibili agli investimenti». Il nodo è l’offerta-base di 2 dollari a barile, condizionata dalla debolezza del bilancio pubblico.
    Il ministro del Petrolio, Hussain Al Sharistani, non è comunque pessimista, assicura che «i nostri numeri sono molte realisti» e considera di «buon auspicio» la scelta di BP «di accettare il prezzo per Rumalia». Ma gli americani di ConocoPhillips hanno fatto marcia indietro su Bai Hassan, lasciandolo senza pretendenti. Le uniche due gare andare meglio sono state quelle per Zubair e West Qurna: nel primo caso si sono presentai Eni, Bp, Royal Dutch Shell e Exxon Mobil con gli italiani titolari della migliore offerta mentre nel secondo i concorrenti sono Total, Lukoil, Repson, Exxon Mobil e Cnpc.
    Shahristani appare determinato a presentare tutte le «migliori offerte per i giacimenti non assegnati» al governo affinché decida. Ma a Baghdad ci sono molti malumori perché da un lato i manager dell’industria petrolifera temono i troppo scarsi investimenti stranieri e dall’altro più partiti del Parlamento vorrebbero far approvare i singoli accordi con votazioni pubbliche dell’aula e non in riunioni di governo a porte chiuse.
    ~~~~~~~~~~~~~~
    Anita

  33. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    E chi lo sa! Con i “se” non si fa la Storia… Neppure le storie, credo.
    Però, diciamo che mi sarei sacrificato e per amore della diffusione della lingua italiana avrei contattato la volenterosa studentella…. Poi, se erano rose, sarebbero fiorite. E’ sempre meglio qualche sorriso in più che uno in meno, no?
    Un saluto.
    pino

  34. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    La notizia dell’asta non andata a buon fine me l’ha data poco fa Li Vigni con una telefonata. Il problema sono proprio quei due dollari del prezzo minimo. Stavo per scriverlo, ma lei mi ha battuto. Complice il fatto che mi sono attardato tra gli auguri a Rachamim e i ricordi praghesi.
    Un caro saluto.
    pino
    P. S. Non sarebbe male se per il caciucco da Antonio lei attraversasse l’Atlantico… Potremmo poi ripagarla attraversandolo anche noi per una vacanza rallegrata per almeno un giorno da aragoste o altro di buono della sua zona.

  35. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    anche Vienna di notte è meno vivace di Trieste.
    Pare di girare per una cittadina di provincia, però…un violino di qua, un pianoforte di là, la Teresine haus con i suoi favolosi stinchi
    di maiale e crauti insuperabili, ballando sui tavolacci di legno bagnati dalle moltitudini di boccali di birra…e poi accanto …la sala di concerti, sempre a tutte le ore…
    Così a Salisburgo…concordo… non è Rimini!!!

    Sylvi

  36. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Mi scusi, allora si e’ espresso male.
    Avrebbe dovuto dire: Se non fossi stato sposato.
    Eh……..

    Anita

  37. Anita
    Anita says:

    L’Eni non naviga nel petrolio. Mare nero per la BP inglese e la Cnpc cinese

    Per il giacimento in Rumalia, in Iraq, si aggiudicano il contratto il Regno Unito e la Cina

    01.07.2009 16:07:08

    Il governo iracheno firma in via definitiva il contratto con la major britannica BP e la compagnia petrolifera cinese Cnpc. E l’Italia? L’Eni, per quanto riguarda il giacimento petrolifero iracheno di Zubair ha presentato l’offerta migliore, lasciando alle spalle proprio la Bp, ma attualmente sulla questione Rumalia non si pronuncia. Anche se, un funzionario del ministero del Petrolio iracheno, ha detto che nessuno dei quattro consorzi che hanno lanciato offerte è intenzionato ad accettare i termini del contratto proposto dal governo. Un governo troppo ingordo o un’impresa di energia troppa avara?

    http://www.newsitaliapress.it/pages/dettaglio.php?id_lnk=11_151503

    Ma allora non dicevate che gli US “rubano” il petrolio?

    Anita

  38. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x alex

    Beh, ma quello era sotto casa sua!
    Diciamo che magnava sia quà che là. Però ora che mi ci fai pensare mi viene in mente che andava spesso in una trattoria molto alla buona, dove una volta mi portò il collega Dante Matelli dicendomi appunto che lì Pertini era di casa. Forse però non era ancora presidente della Repubblica oppure lo era già stato, insomma comunque non era al Quirinale.
    Sono solo in casa per una decina di giorni, ne approfitto per farmi dei filetti di triglia, non so se al vapore o impanati, e delle seppioline ai ferri. Contorno di piselli e finocchio crudo, pesca per frutta. Da bere, acqua. O un po’ di Bonarda, mia moglie mi pare non mi abbia lasciato altro, ma darò un’occhiata più attenta.
    Un salutone.
    pino

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Beh, rubarlo diventa sempre più difficile…. Ormai ci sono molti concorrenti.
    Credo dovremmo riflettere sul fatto che gli iracheno anziché strapparsi i capelli dalla disperazione per l’inizio dello sgombero Usa almeno dalle città si sono dati alla pazza gioia e hanno anche deciso di immortalare a dovere la data. A me non pare un segno di grande amore né per lo zio Sam né per la fallimentare e molto pericolosa politica di Bush figlio.
    Bacioni (oibò!).
    pino

  40. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino, 31

    poca terra e poco concimata. Mancano minerali!
    Il mio amico agronomo mi ha detto di portare una foglia in un negozio di agraria, quelli specializzati per giardini e terrazzi!
    Avrà il responso e il concime adatti!

    Sylvi

  41. alex
    alex says:

    @ Pino (45)
    Io con le triglie berrei un bianco secco, la Bonarda la terrei per quest’inverno da accompagnare con un bel piatto di tortellini o ravioli in brodo (per quanto, se la temperatura non è elevata, anche adesso…). Al limite, volendola bere ora, “ripiegherei” su un piatto di pasta con un buon sugo di carne.
    Bon appetìt!!
    – – – – – – – –
    Filetti di triglia su letto di finocchio

    Ingredienti :
    6 filetti di triglia (da 150-200 gr ciascuno)
    5 finocchi (1 kg)
    10 cl d’olio d’oliva
    25 cl di fumetto (brodo) di pesce
    40 gr di burro
    1/2 limone
    50 gr di olive verdi
    2 ciuffi di prezzemolo
    Sale fino, pepe macinato

    Pulisci i finocchi scartandone la base e i gambi, quindi lava e taglia i bulbi a fettine sottili.
    Cuocili a fuoco lento per 30 minuti in 5 cl d’olio d’oliva caldo. Aggiungi sale e pepe a piacere.
    Porta a ebollizione il fumetto di pesce e unisci il burro a pezzetti amalgamando bene. Aggiungi sale e pepe e un cucchiaio da tavola di succo di limone.
    Taglia le olive e versale nell’aroma.
    Sciacqua e asciuga i filetti di triglia.
    Scottali 2 minuti nell’olio caldo togliendoli appena cambiano colore. Aggiungi sale e pepe.
    Decora il centro dei piatti con il finocchio e disponi a ventaglio 3 filetti di pesce.
    Condisci le olive con un po’ di sugo e cospargi il tutto di prezzemolo.

    Filetti di triglia all’olio di melanzane

    * 16 triglie, a filetti
    * 1 melanzana
    * 100 g di olio extravergine di oliva
    * 2 cipolle rosse di Tropea
    * 1 bicchiere di vino bianco

    Riduci la melanzana in filetti, privali dell’acqua di vegetazione. Asciuga perfettamente e friggili nell’olio extravergine. Elimina i filetti e nello stesso olio che si sarà profumato di melanzana, friggi i filetti di triglia.
    Servi con un contorno di cipolle rosse di Tropea, tagliate sottilissime e macerate per una ventina di minuti nel vino bianco, con un filo di olio extravergine di oliva e con una spolverata di pepe nero o rosso.

    Filettini di triglia con ortaggi
    aglio
    1 limone
    olio extra vergine d’oliva
    q.b. di sale
    aceto balsamico
    prezzemolo
    3 pomodori
    500 grammi di triglie
    1 porro

    Scotta i pomodori per pochi secondi in acqua bollente, pelali, elimina i semi e riduci la polpa a cubetti. Taglia la parte bianca dei porri a julienne. Prepara una vinaigrette con l’aceto, l’olio d’oliva, il succo di limone, sale e pepe. Cuoci i filetti di triglia in olio d’oliva per 4-5 minuti, salaere e pepare. Marina i pomodori ed i porri nella vinaigrette (possibilmente per almeno 2 ore a temperatura ambiente), quindi disponi gli ortaggi marinati al centro di quattro piatti piani,poni su ogni piatto ricoperto da ortaggi due filetti di triglia con la parte della pelle verso l’alto e decora il piatto con un po’ di crescione. Ottimo servito sia come antipasto, sia come secondo, in questo caso aumenta lievemente le dosi.

Commenti più recenti »

I commenti sono chiusi.