Il tragico disastro di Viareggio è solo la punta dell’iceberg di una Italia sempre più allo sbando. Con profittatori di vario tipo oggi vincenti. Dai giudici della Consulta ai cessi dei treni di lusso ormai siamo ovunque alla perdita della decenza e del senso civico

Il disastro di Viareggio è un altro allarme, più grave del solito, del fatto che l’Italia ha il fiato grosso, è sempre più allo sbando perché i servizi pubblici, dalla scuola alla sanità, dalla televisione ai trasporti, sono sempre più assediati dagli interessi di chi punta alle privatizzazioni da spartire tra gli “amici” o almeno ad affiancarli per accaparrarsi le parti più lucrose. La concezione di servizio pubblico infatti non è più quella di creare più diritti e più occasioni per i cittadini, ampliandone la qualità della vita, bensì quella di approfittare dei servizi per lucrarci su. Una volta chi era in politica e nell’amministrazione pubblica ne approfittava anche, ovvio, come da sempre e ovunque nel mondo, però sceglieva quel mestiere perché ne era capace e gli piaceva. Oggi si va in politica e nelle amministrazioni pubbliche non per capacità e passione, e poi magari se capita anche lucrare, ma perché attirati dalla possibilità di lucrare. Si va al molino non per produrre la farina ed è ovvio che ci si infarini, cioè si intaschi un po’ di farina di soppiatto, ci si va senza saper fare farina decente e già con l’intento di infarinarsi. Ma non in quantità fisiologica, bensì patologica. E il molino intanto va in malora….

Le tangenti, le bustarelle e le creste, cioè la corruzione e l’approfittare, sono ormai diventate talmente diffusa da costituire di fatto una nuova tassa, a quanto pare non inferiore al 4% del reddito nazionale. Oppure con l’accaparrarsi la polpa migliore, come fa per esempio Comunione e Liberazione con la sanità in Lombardia, costituendo tra l’altro la base di potere anche economico del governatore della Lombardia Roberto Formigoni, e come la la Chiesa con le scuole private, sempre più foraggiate a spese dell’istruzione pubblica e in spregio alla Costituzione. Beh, certo, già la Fiat e le altre industrie padano tifavano per il colonialsimo italiano e la campagna di Russia perché lucravano ingordamente sulle commesse per le forze armate, così come gli ufficiali si lasciavano comprare per dare disco verde all’acquisto di forniture scadenti, compresi armamenti patetici e munizioni da cilecca. Con i “nostri giovani” mandati allegramente al massacro.

Il disastro di Viareggio dimostra in modo tragico come e quanto sia falsa la campagna sulla “sicurezza” lanciata dal centro destra che abbaia “al lupo, al lupo!” contro gli extracomunitari in modo da irregimentare meglio i cittadini e distrarli dai veri problemi, sempre più gravi e sempre più difficilmente risolvibili. Specie da una compagnia di giro così miseranda come quella che sempre più chiaramente e sbracatamente è la stalla e la truppa del Cavaliere, avvinta a lui come una sanguisuga o come una prostituta per spillare favori di tutti i tipi e ridicolmente in difesa dei suoi vizi da suburra o da tycoon con venature da delirio di onnipotenza, pur sul viale del tramonto verso la quarta età. Nel giorno in cui è diventata legge l’incivile normativa sul reato di clandestinità, è bene far notare che in Italia l’emergenza non è l’arrivo di extracomunitari e neppure la delinquenza che a volte si annida tra di loro, anche se in misura minore di come si annidava tra gli emigranti italiani che per esempio hanno esportato non solo le loro capacità di lavoro, ma anche la mafia negli Stati Uniti, in Costa Azzurra e altrove. La vera emergenza in Italia è il nostro record europeo di treni vecchi, vita media 22 anni!, di autostrade malmesse, per raggiungere il livello di quelle tedesche servirebbero cifre ormai proibitive, non meno di 250 miliardi di euro! La vera emergenza in Italia è si la sicurezza, ma intesa come sicurezza nei luoghi di lavoro, nei quali abbiamo il record europeo delle morti chiamate chissà perché “bianche” quando invece sono nere, nerissime.

E poi quando capita un massacro come quello di Viareggio ecco che ci infiliamo subito una bella pubblicità, allegra e sbarazzina, magari dello yogurt che rende la vita bella e snella, così chi dalla home page di un giornale vuole passare all’articolo e leggere di quel’inferno si deve sorbire almeno qualche secondo di allegria consumistica, spesso decisamente demenziale… Mors tua, vita mea, però qui si esagera. Vita et publicitas mea! Ne capitassero di tragedia come quella di Viareggio! Sai che pacchia per i banner, per gli introiti pubblicitari, per le vendite, per la spinta ai consumi… per il carnevale dei vivi e le loro anime morte. Diciamo la verità: ormai siamo fuori registro, siamo andati fuori di testa in modo allarmante. Forse più di quanto siano andati fuori binario i vagoni cisterna che hanno vomitato l’inferno nella stazione di Viareggio.
La vera emergenza in Italia è sì la sicurezza, ma intesa come sicurezza sulle strade, dove abbiamo il record europeo di incidenti e morti sull’asfalto, record sia per il settore delle vittime in auto che per quello delle vittime su motorini e biciclette. L’elenco potrebbe continuare, per esempio citando i nostri record europei in fatto di criminalità e mafie e racket, tutti made in Italy, in fatto di inquinamento o discariche abusive e in fatto di lentezze demenziali nella realizzazione delle opere pubbliche e velocità di crescita dei loro costi, in fatto di lentezza della Giustizia e dell’assistenza sanitaria pubblica, dove per la lentezza di certe cose, dalle dentiere alle TAC, a fronte dei tedeschi sembriamo semplicemente dei malfattori, che spregiano i cittadini e i loro diritti in modo veramente intollerabile, ma purtroppo tollerato. Per non parlare del record europeo del debito pubblico, che prima o poi ci poterà fuori dall’euro.

Certo, poi magari c’è anche l’emergenza delle micro criminalità degli extracomunitari o degli immigrati clandestini, ma nella classifica delle emergenza che ci stanno trascinando sempre più in basso non è certo tra le prime anche se in modo doloso viene fatta apparire e percepire come tale all’opinione pubblica. Due piccioni con una fava: maggiore irregimentazione e “orientamento” dei cittadini, peraltro sempre meno cittadini e sempre più forza lavoro e consumatori, e maggiore loro paura a uscire di casa, dove possono ingozzarsi di più di cazzate televisive, con grande guadagno del Cavalier Silvio, e annessi allarmi truffaldini alimentando così la spirale. A sentire la moltitudine di sirene disoneste pare ormai che siamo assediati da tutti: extracomunitari, terroristi rossi e terroristi islamici, zingari, arabi, “marocchini di merda” per dirla con quella non-merda (?) padana di Borghezio  palestinesi, stupratori più o meno seria, negazionisti con i camion accesi per deportare gli ebrei, filopanestinesi e perciò in quanto tali filoterroristi, antisemiti di tutte le risme, ovviamente tutti ebreofobi cioè nazisti cioè sterminatori, disastrose epidemie di massa, dalla mucca pazza alla aviaria fino alla “porcina”, per non parlare dei terribili iraniani…. il cui unico scopo nella vita è, ovviamente, lanciare bombe atomiche che peraltro non hanno e che neppure vogliono, anche se nel caso le avessero potrebbero, come la Corea del Nord, evitare di finire come l’Iraq.

La disonestà – e, scusate il termine, la sporcizia morale e professionale – di troppi mass media è testimoniata in modo clamoroso per esempio dal fatto che il settimanale “Chi” si è prestato a lanciare la “notizia” del “nuovo fidanzato di Noemi”, vera e propria truffa nazionalpopolare, pur di leccare il deretano di Berlusconi e coprirgli con la lingua le vergogne. Se il giornalismo e i suoi istituti in Italia fossero cosa seria, qui dovrebbe intervenire l’Ordine dei giornalisti e radiare qualche collega. Come si fa poi a credere al già controverso filmato sulla morte di Neda e ad altre notizie tragiche che ci vengono rifilate sull’Iran da una stampa che oltre a inventarsi a suo tempo le bombe atomiche irachene si inventa a gogò “il nuovo fidanzato di Noemi”? Il colmo del ridicolo è che questa incredibile montatura per gonzi lanciata da “Chi” inganna anche e soprattutto gli elettori di Berlusconi! Solo loro infatti possono leggere roba come “Chi” e bersi certe panzane: cornuti e mazziati! Il dramma è che questa massa di guardoni e creduloni dal voto “fedele al Capo” sono una enorme pietra al collo che sta trascinando l’Italia verso il burrone. Perfino un fatto gravissimo come la cena di Berlusconi&C con alcuni giudici della Consulta che dovranno deliberare sul vergognoso Lodo Alfano viene trangugiato senza proteste, segno che ormai il nostro senso civico e civile e finito chissà dove. Il lato comico è che mentre il Quirinale non caccia a pedate i due giudici della Consulta dalla cena berluscona facile e i soliti azzeccagarbugli e sepolcri imbiancati fanno spallucce, nessuno vuole ricordare che Berlusconi aveva come avvocato d’assalto un certo Previti che, tra le altre prodezze, corrompeva i giudici romani per comprarne le sentenze! Uno così a cena con i magistrati non ci dovrebbe andare se non dopo essere eventualmente finiti tutti dietro le sbarre.

In tema di ferrovie, trasporti e sporcizia, siamo l’unico Paese al mondo dove anche i cessi dei treni che dovrebbero essere di lusso o comunque di prestigio, le varie Frecce Rosse e affini, sono ridotti in condizioni così pietose da essere spesso inservibili. Al punto da avere obbligato le Ferrovia ad ingaggiare da qualche tempo dei poveri cristi addetti appunto alla puliture e allo sgorgo della merda e altre sporcizie che tracimano in quantità maniacale dai viaggiatori “superveloci” vestiti con abiti griffati e armati da piglio da manager o da Veline. Treni costosi dove, si badi bene, gli extracomunitari non sono di casa….

Di recente la metropolitana di Milano ha dovuto anch’essa arruolare poveri cristi per raccogliere le cartacce che la massa di viaggiatori sui mezzi pubblici riversa nelle stazioni e nei vagoni, a partire dai giornalacci distribuiti gratis. Anziché gettarli negli appositi contenitori, che comunque hanno fatto la loro comparsa con deplorevole ritardo, a cattive abitudini già consolidate, i bravi milanesi – e NON gli extracomunitari – gettano quei “giornali” ovunque purché NON negli appositi bidoni. Oltre alla carta di quei “giornali” abbondano però anche le lattine, le bottiglie di plastica e quant’altro gettato dove capita. Embè, merito anche del Berlusca, le cui televisioni vomitano pubblicità che incita i giovani a sbracarsi sempre di più danneggiandoli così due volte: li rende infatti sempre più maleducati (altro nostro record europeo….)  e li inganna facendo credere loro che la modernità e il futuro non sono rappresentati dallo studio, dall’imparare e dal rimboccarsi le maniche, ma dalla mutanda griffata, dal bere a canna e dal fottersene di tutto. Dolce e Gabba sono arrivati al punto un paio di anni fa da avere voluto uno spot pubblicitario dove la figona di turno mollava un sonoro peto, meglio noto alle masse come scoreggia. Embé, è la modernità, bellezza (scoreggiona, però griffata: mica pizza e fichi). Deve essere anche per questo che i cessi dei treni di lusso, da manager, sono ridotti a cacatoi da suburra.

Sì, il sistema berluscone inganna scientemente i giovani, per fotterli: quando si accorgeranno che le cazzate con le quali gli hanno imbottito la testa non solo non li hanno preparati al futuro e alla vita, ma gli hanno anche fatto perdere tempo in modo spesso irreparabile, sarà troppo tardi. Avanti c’è posto, sì, ma solo o preferibilmente per le Noemi e i figli di papà. Oltre, ovviamente, alle figlie di papy.

Post scriptum: Berlusconi andrebbe cacciato dal governo anche solo per avere irriso alla crisi e alla mancanza di prospettive per giovani sparando la grande cazzata travestita da battuta di spirito che “possono sistemarsi sposando mio figlio”. A parte il fatto che si tratta di un invito alla prostituzione, sia pure legale perché “matrimonializzata”, ci sono altri due problemi. Poiché in Italia la poligamia è illegale, si potrebbe “sistemare” al massimo una donna. E le altre? E i milioni di altre? Inoltre, poiché i matrimoni omosessuali non sono legali, resta da chiedersi cose pensa Berlusconi che dovrebbero fare i giovani di sesso maschile. Fermo restando il fatto che anche in caso di matrimonio gay si potrebbe “sistemare” solo un giovane. E gli altri? A lavurà? Sì, però il lavoro manca…

243 commenti
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  1. Anita
    Anita says:

    x Pino —- #50

    Non mi fa tanta sorpresa.
    Io sono Lombarda da diverse generazioni, le radici della mia famiglia paterna sono germaniche.
    Mio marito era Siciliano, il nostro DNA era quasi identico.
    Lo abbiamo scoperto quando ci hanno fatto tutte le analisi per vedere se eravamo possibili donatori di bone marrow per la leucemia di mio figlio.
    Ci chiedevano se eravamo fratelli.
    Il match perfetto e’ stato trovato a Londra.
    Non e’ riuscito, ma questa e’ un altra storia.

    ‘Notte, Anita

  2. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    La ricerca segnalata da Uroburo mi fa un gran piacere, sono notoriamente avverso alle identità troppo marcate, preferisco e di gran lunga la mistione delle genti e delle culture, da toscano trapiantato vado orgoglioso per la cultura popolare, perché la Toscana è stato il primo stato ad abolire la pena di morte.
    Del resto al fatto che i toscani non siano i “puri” discendenti degli etruschi ho dato di recente anch’io il mio modesto contributo innestando in questa terra del DNA lombardo/emiliano.

    Antonio – – – antonio.zaimbri@tiscali.it

    P/S – Per restare in tema di mescolanze, questa cacciuccata si fa o non si fa!?!? il cuoco ha già iniziato a sfregare il pane con l’aglio e/o peperoncino.

  3. PRESIDENTE: A QUANDO LO STOP (E MAGARI L'ARRESTO) ANCHE PER BERLUSCONI?
    PRESIDENTE: A QUANDO LO STOP (E MAGARI L'ARRESTO) ANCHE PER BERLUSCONI? says:

    Il capo dello Stato convoca Alfano al Quirinale: senza modifiche niente firma
    Il presidente preoccupato per i rischi di incostituzionalità. Esclusa la fiducia
    Legge sulle intercettazioni
    arriva lo stop di Napolitano
    di LIANA MILELLA

    ROMA – Irragionevole, incostituzionale, gravemente dannosa per le indagini, foriera di scontri con una stampa già pronta allo sciopero del 13 luglio. La legge sulle intercettazioni, così com’è, non va. Napolitano poteva rinviarla alle Camere e dare uno schiaffo a Berlusconi. Ma fedele al motto che “gli strappi tra le istituzioni vanno sempre evitati” (almeno fin dove è possibile), il capo dello Stato l’ha fermata prima del suo ultimo passaggio al Senato.

    Con un governo pronto a mettere la fiducia come aveva fatto alla Camera. Dopo un anno di ininterrotta moral suasion, dopo aver messo in allerta Fini e Schifani, il presidente della Repubblica ha compiuto il passo definitivo, ha chiamato al Quirinale il Guardasigilli Alfano. Che arriva lesto lesto.

    Poco meno di un’ora di colloquio, accanto i suoi esperti giuridici, un esordio che non consente spiragli di trattativa: “Sono molto preoccupato e turbato per la tensione che si sta creando nel mondo della giustizia e della stampa su questa legge. I miei consiglieri mi spiegano che se dovesse passare così al Senato i vizi di palese incostituzionalità mi costringerebbero a fare un passo che di certo non vi sarebbe gradito”. Il ministro della Giustizia, che si è sempre mostrato rispettoso del Colle, non tenta neppure una difesa. Alla fin fine sa che al premier questa legge non è mai piaciuta perché lui ne avrebbe voluta una molto più dura, con gli ascolti autorizzati solo per mafia e terrorismo. Nel rinviarla, soprattutto in ore in cui, per le voci su procure in azione, non vuole scontri con toghe, polizie, servizi, non soffrirà troppo. Napolitano prosegue: “È vero che avete intenzione di mettere la fiducia?”.

    Alfano si allarga in uno dei suoi sorrisi da bravo ragazzo: “Assolutamente no, presidente, il governo non pensa di farlo. Tutt’altro. Il testo non è blindato, siamo pronti a far tesoro del lavoro della commissione Giustizia. Certo, dopo che è rimasto un anno alla Camera, ci auguriamo che non succeda lo stesso al Senato”. Il ghiaccio è rotto, si può pure ragionare dei dettagli e mettere sul tavolo i palesi dubbi di costituzionalità. Non uno, ma numerosi.

    A cominciare da quella che il Quirinale considera una pessima, irragionevole, incostituzionale, norma transitoria, forse la buccia di banana più platealmente inaccettabile su cui scivola il ddl. “Le disposizioni della presente legge non si applicano ai procedimenti pendenti alla data della sua entrata in vigore”. Doveva servire, è servita, per far dire all’avvocato del premier Niccolò Ghedini (e ora anche presidente della Consulta del Pdl sulla giustizia, sempre per tenere ben vivo il conflitto d’interessi) che “questa non è una legge ad personam, visto che non si applica ai processi in corso”. E in effetti è così, ma con il rischio di un tal guazzabuglio tra chi godrà di norme più favorevoli e chi no, di giornalisti in galera e altri fuori, di intercettazioni pubblicate ed altre censurate, che l’incostituzionalità è manifesta. Dunque la norma va cambiata. Ma non solo. Il Colle punta il dito sugli “evidenti indizi di colpevolezza” necessari per ottenere un ascolto. Che ne sarà delle indagini contro gli ignoti (autori anche di omicidi), di quelle sui reati che poi portano a scoprire la mafia (usura, racket, rapine e tanti altri)? Giusto nelle stesse ore in cui Alfano è seduto di fronte a Napolitano, al Csm protestano i più noti procuratori antimafia.

    Alle orecchie di Alfano risuonano le tante insistenze di Giulia Bongiorno, la presidente della commissione Giustizia della Camera e alter ego di Fini per la giustizia, che si è battuta nella sua maggioranza per “limitare i danni”. Ma anche lei, di fronte ai falchi ghediniani e alfaniani che insistevano, ha dovuto piegare la testa sugli “evidenti indizi di colpevolezza” che adesso diventeranno “evidenti indizi di reato”. E infine il capitolo sulla stampa, dal carcere (fino a un anno) per i giornalisti che pubblicano intercettazioni da distruggere e che fano protestare anche il Garante della privacy Pizzetti, alle supermulte contro gli editori, ai testi delle telefonate che non si potranno pubblicare neppure per riassunto, creando così una marchiana e irragionevole differenza tra una prova, gli ascolti, e un’altra, una lettera, un verbale d’interrogatorio che invece, quelli sì per riassunto, potranno essere pubblicati.

    Non prende appunti Alfano, ma il terremoto che si abbatte sul suo ddl è intensissimo. Non di modifiche formali si tratta, ma di cambiamenti sostanziali. A Napolitano non era affatto piaciuto il grido dell’Anm, “sarà la morte della giustizia”, ma i suoi rilievi sono la riprova che la legge stoppa indagini e cronaca giudiziaria. Il Guardasigilli se ne va tranquillizzando il presidente: “Non abbiamo fretta, seguiremo i lavori del Senato”. Alfano sa che Berlusconi non vuole spingere l’acceleratore sulla giustizia. La decisione della Consulta sul lodo Alfano è alle viste, le procure incombono, il premier continua ad avere il dubbio che il Bari-gate sia esploso a ridosso del voto della Camera giusto sulle intercettazioni. Questo ddl e la famosa riforma costituzionale della giustizia possono aspettare. Alfano l’ha detto al presidente preoccupato di uno scontro estivo con le toghe: “I prossimi consigli dei ministri saranno dedicati all’economia. Io sono soddisfatto del mio lavoro. Domani (oggi, ndr.) entra in vigore la riforma del processo civile, in cui ho profondamente creduto ed è legge la sicurezza con le norme antimafia più forti da quando è morto Falcone. Che senso avrebbe una riforma costituzionale a metà luglio?”. C’è tempo. Magari quando si saprà se la Consulta conferma o boccia il lodo Alfano.

  4. el Guerrillero
    el Guerrillero says:

    Denuncia del Fronte di Resistenza: Goriletti recluta con la forza bambini tra i 10 ed i 12 anni

    Il Fronte di Resistenza d’Honduras denuncia le continue detenzioni di massa praticate dalla dittatura.

    I militari hanno cercato di assediare la città di Tegucigalpa per impedire che migliaia di persone dall’interno del Paese si mobilitino per andare a ricevere il Presidente Manuel Zelaya.

    In vista di questo scopo i militari stanno reclutando bambini tra i 10 ed i 12 anni nelle zone rurali del Paese, come Olanchito, San Francisco e San Esteban. Il Fronte Popolare di Resistenza esorta quindi il popolo a denunciare ogni caso di reclutamento forzato verificatosi.

    Nel suo rapporto ufficiale del primo Luglio, il Fronte ha incoraggiato tutto il popolo ad andare verso la capitale per ricevere il Presidente legittimo Manuel Zelaya; in risposta, come denunciato dallo stesso Fronte, i militari hanno cominciato a bloccare tutti gli accessi alla città, attaccando i gruppi di indigeni e contadini che, addirittura a piedi, cercano di raggiungerla.

    Si denuncia inoltre il tentativo realizzato dai media controllati dalla dittatura di dissimulare tutto quello che sta succedendo in Honduras, occultando le detenzioni di massa, censurando l’informazione e chiudendo i mezzi indipendenti.

    Lo stesso Fronte Popolare sottolinea che lo sciopero generale in rifiuto alla dittatura continua con un alto livello di partecipazione in tutto il Paese, cosa che ha portato il volto civile della dittatura, Micheletti, a fare un appello, invitando la popolazione a ritornare ognuno al proprio posto di lavoro.

    Infine, l’ex Ministro della Difesa, Edmundo Orellana, dimessosi poco prima del golpe, ha inviato una lettera pubblica allo Stato, nella quale spiega di aver ricevuto l’offerta di un incarico da parte del governo dittatoriale, e di averla rifiutata. L’uomo ha argomentato di non poter accettare nessuna proposta da ciò che lui considera il prodotto di un Colpo di Stato.

  5. La Giudice
    La Giudice says:

    Tagli alle scuole di montagna
    La Consulta “rimanda” la Gelmini

    Una sentenza attesa. La Corte Costituzionale ha dichiarato la parziale illegittimità dei tagli alla scuola previsti dal ministro Gelmini a partire dal prossimo settembre. Esultano le regioni che avevano fatto ricorso.

  6. La Giudice
    La Giudice says:

    Il ministro dell’Economia portoghese Manuel Pinho si è dimesso per aver offeso un deputato dell’opposizione rivolgendogli il gesto delle corna durante un importante dibattito in Parlamento.

    Invece il nostro Presidente del Consiglio Berlusconi, dopo tutto quello che noi tutti conosciamo, porcherie, inganni, bugie, volgari messe in scena e poi pubblicamente sconfessato, condanne, prescrizioni non avverte il bisogno di andarsene.

  7. La Giudice
    La Giudice says:

    LA MAGGIORANZA DI ESTREMA DESTRA PERSEVERA CON LA PROPAGANDA ELETTORALE MENTRE GLI ITALIANI SI IMPOVERISCONO SEMPRE PIU’!

    E’ veramente grottesco osservare come i primi mesi della legislatura a guida neo fascista sia stata contraddistinta dai continui spot elettorali di Berlusconi, mentre la maggioranza degli italiani continua sempre più a sprofondare verso la miseria più nera.

    Infatti, una delle caratteristiche della strategia politica di questa coalizione reazionaria e retrograda è quella di accompagnare le proprie azioni di “impoverimento di massa” della gente comune con continui annunci propagandistici, manco se fossimo ancora in campagna elettorale.

    Se analizziamo quelle che sono state le azioni di governo fino ad ora condotte notiamo che, a parte il di trasferimento dei soldi prelevati dalla tasche degli italiani dagli italiani che pagano le tasse alle categorie parassitarie che sostengono l’estrema destra al potere, di fatto nulla è stato fatto per i ceti meno abbienti e più disagiati.

    Parallelamente a questo comportamento a favore dei ceti parassitari, si è osservato un “feroce” attivismo nel montare una campagna di “spot” propagandistici il cui unico scopo dichiarato è quello di occultare la reale natura di classe di questo governo ultra conservatore.

    I continui pasticci verbali e sintattici di Capezzone, Buonaiuti, La Russa, Tremonti, Sacconi, Gasparri e di tutti gli altri neo fascisti della maggioranza hanno, di fatto, l’unica funzione di presentare le politiche a favore dei ceti più abbienti e parassitari della nazione come “linee d’azione” mirate ad aiutare le fasce più deboli della società.

    Questa contraddizione ormai comincia ad essere notata dalla gran massa degli italiani, e sempre più persone stanno cominciando ad aprire gli occhi su chi si poneva come “alternativa” alle politiche neo moderate dell’ultimo governo Prodi.

    Insomma, si sta facendo sempre più vicino il momento in cui questa maggioranza reazionaria crollerà sotto le contraddizioni e le bugie delle sue scellerate politiche.

  8. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Anita ,
    prendo atto della tua svista nel “non aver citato “la fonte!
    Può succedere a tutti.
    Ti ricorderai infatti le polemichette del passato !!

    cc

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    Banda di pigri rincoglioniti, voglio dei messaggi così concepiti:

    NOME
    CACIUCCO
    Vengo. Saremo in (uno, due, tre, cento….). Propongo il giorno …..
    Arrivederci.
    Nome

    Punto e nulla più. Quanto caxxo ci mettete a scrivere tre luride righe?
    Io vengo con Faustus e forse con un’altra persona. Se Pino è d’accordo viaggiamo insieme. Però credo che andrebbe meglio in agosto oppure il 19 luglio, ma Pino in quel giorno non c’è.
    Un saluto U.

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    VIVA, VIVA L’ITTAGLIA

    Da L’Unità
    SOMALO PICCHIATO SUL BUS
    Ha riportato «lesioni gravi» Mohamed Abdi Nasir, il cittadino somalo, che in Italia ha lo status di rifugiato politico e che il 30 giugno scorso, a Bari, «è stato aggredito da un conducente dell’autobus della linea urbana n.1 dell’Amtab» il quale non voleva farlo salire sul mezzo. Lo affermano in una nota i legali di Nasir, gli avvocati Marcello Mastrangelo e Claudio Spagnoletti.
    Il cittadino somalo, che presiede la comunità somala di Bari, soccorso da altri cittadini italiani, è ora ricoverato nel reparto di chirurgia plastica del policlinico di Bari, e ha riportato, riferiscono i legali, secondo la diagnosi, «frattura scomposta dell’arcata zigomatica sinistra. Frattura delle ossa proprie del naso. Parzialmente velato il seno mascellare di sinistra». Guarirà in una ventina di giorni.
    «Nasir è un giardiniere – raccontano gli avvocati – e la mattina del 30 giugno doveva recarsi al lavoro: si accingeva a salire sull’autobus, ma l’autista gli ha impedito di accedervi lasciando chiuse le porte», nonostante Nasir abbia sollecitato l’apertura delle stesse, mostrando il titolo di viaggio in suo possesso. «Soltanto quando è sopraggiunto un cittadino italiano e il conducente ha aperto la porta per consentirgli di accedere, il sig. Nasir – aggiungono gli avvocati – è riuscito a salire a bordo, ove, l’autista lo ha blocato afferrandolo per un braccio ed ha cercato, con inopinata violenza, di sospingerlo al di fuori della vettura; il sig. Nasir ha cercato di resistere passivamente e si è seduto sul pavimento del mezzo». Il conducente lo ha quindi «colpito ripetutamente, con pugni al volto, sino a quando Nasir non è riuscito a divincolarsi, a scendere dall’autobus e a fuggire».

  11. marco tempesta
    marco tempesta says:

    I giovani rampanti ai quali appartengono la Serracchiani, Francesco Boccia e il clan dei quarantenni, dovrebbero avere il coraggio di uscirsene da quel partito sclerotico che è il PD.
    Se non ne hanno il coraggio, e a me pare non ne abbiano, cuoceranno anche loro nel minestrone.
    Un’altra speranza delusa, ormai ci abbiamo fatto l’abitudine.
    Significa che cresceranno l’UDC e Di Pietro.

  12. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro Uro ,
    per me va bene il 19 Luglio !
    OK

    Scrivimi o sentimi!!
    fa un pò tu!

    cc

  13. Vox
    Vox says:

    VICENZA

    QUELLA CHE VUOL ESSERE CITTA’ DI PALLADIO E NON DI BASI MILITARI STRANIERE

    I ‘No Dal Molin’ festeggiano il 4 luglio con una dichiarazione d’inidpendenza dagli Usa

    A Vicenza vogliono la pace. E proprio perché di armi e divise non ne possono più, i No Dal Molin tornano in piazza. O meglio, tornano nel terreno chiuso dal filo spinato dove gli americani vorrebbero allargare la loro base.

    Obiettivo: riprenderselo. E quale giorno migliore di quello in cui nacquero gli States? Come loro si liberarono dai coloni britannici, dicono a Vicenza, noi vogliamo l’indipendenza dagli oppressori americani. Insieme a loro ci saranno tante persone, ne prevedono – perfino dalla questura – dalle dieci alle quindicimila. Arriveranno con treni e pullman da tutta Italia.

    L’ospite che loro aspettano, però, è soprattutto un altro. Si chiama Barack Obama, e nei prossimi giorni sarà in Italia per partecipare ai lavori del G8. Non gli chiedono molto. «A noi basta che si affacci dal piazzale della Vittoria di Monte Berico – spiegano i No Dal Molin – e veda dove l’arroganza del suo predecessore e il servilismo idiota dei nostri governanti hanno piazzato una base per fare guerre e terrorizzare il mondo. Poi – aggiungono – decida lui il da farsi». Gliel’hanno chiesto in una lettera una settimana fa, appellandosi a valori come «la democrazia, il rispetto, la legalità, la trasparenza».

    [ingenui]

    “Entrare al Dal Molin – proseguono – significa restituire la dignità calpestata alla città del Palladio; ma, anche, ristabilire con determinazione la differenza tra la condizione di cittadini – quali noi vogliamo essere – e sudditi del governo di turno. Perché quel che è in gioco a Vicenza, ancor prima della falda acquifera e del territorio, è la possibilità reale di noi donne e uomini di poter incidere sul futuro dei nostri borghi, dei nostri quartieri, delle nostre città».
    [da l’Unita’]

  14. Controcorrente
    Controcorrente says:

    marcolino settebellezze,

    ci provi sempre ,eh!
    A far ridere i Berluscones ,con il 52 partito .
    sempre meno ti capisco, oh comincio a correre il rischio di capirti fin troppo bene?

    cc

  15. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Oh, caro Uro,
    ma di che ti scandalizzi!
    fatto analogo capitò a Mi fjio che prese le parti di extra -comunitaria , mesi fa!
    per fortuna lui è grande e grosso al contrario di me, autista e controllore, misero coda fra gambe!
    In tuttiii li casi le fratture scomposte degli extra, potranno sempre servire ai nostri baldi studenti per acchiappar laurree con tesi su :

    Le fratture non italiche ,geneticamente sono diverse e molto meno scomposte di quelle italiche!(a paRITà DI TRAUMA)

    Università di Gemonio
    repubblica Padana

    amen

    cc

  16. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x I CACIUCCHINI

    Io sono via dal 17 al 25. Poi me ne rivò il 1° agosto. Ergo, se non si rimanda a settembre come fosse una materia di scuola (potrebbe chiamarsi caciuccologia romanza), posso esserci tra il 26 il 30 luglio.
    PIU’ CHIARO DI COSI’I’I’I’I’I’I’I’!!!!!
    pino

  17. RITIRARE A BERLUSCONI IL TITOLO DI CAVALIERE PER MANIFESTA INDEGNITA'
    RITIRARE A BERLUSCONI IL TITOLO DI CAVALIERE PER MANIFESTA INDEGNITA' says:

    “BERLUSCONI NON PUO’ ESSERE CAVALIERE DEL LAVORO”.

    Bisogna infatti:
    “- aver tenuto una specchiata condotta civile e sociale;
    – aver adempiuto agli obblighi tributari (..)
    – non aver svolto né in Italia, né all’estero attività economiche e commerciali lesive della economia nazionale”.
    requisiti di legge che a Papy mancano.

  18. MA PERCHE' RUTTELLI NON LO MANDANO AFFANCULO? VADA DA RATZY O DA PAPY
    MA PERCHE' RUTTELLI NON LO MANDANO AFFANCULO? VADA DA RATZY O DA PAPY says:

    Rutelli: sto con Franceschini
    ma a due condizioni
    ROMA – Al termine della due giorni in cui si sono riuniti i “Liberi Democratici”, Francesco Rutelli annuncia di appoggiare la candidatura alla guida del Pd di Dario Franceschini. Ma è un sostegno condizionato dal rispetto di due paletti: “Il suo programma deve essere compatibile con i nostri obiettivi – precisa Rutelli – e la responsabilità del partito sia a livello centrale che territoriale deve essere improntata sulla condivisione leale e trasparente”. Se così non sarà, avverte Rutelli, “resteremo democratici ma saremo molto più liberi”.

  19. Vox
    Vox says:

    L’IRAN NON E’ LA GEORGIA

    Il leader spirituale iraniano, l’Ayatollah Khamenei, si rivela un buon stratega. La sua posizione nel paese sembra essersi rafforzata, anzicche’ indebolita dopo i disordini delle scorse settimane.
    E mentre l’opposizione si sta dimostrando un pessimo perdente, Khamenei vince con grazia.

    La trascrizione del discorso del venerdi’ di Khamenei e’ una lettura affascinante. Egli sposta il discorso dalle differenze tra le frazioni per puntarlo sull’unita’ nazionale, crea un terreno comune tra tutti i votanti e tutti i candidati ed enfatizza piu’ la grande affluenza alle urne che il risultato delle votazioni.

    Egli sostiene che, se la gente non avesse avuto fiducia nelle istituzioni e nel sistema, non sarebbe andata a votare in modo cosi’ massiccio.

    Khamenei ha detto:
    “Naturalmente, ci sono differenze di opinione e i progetti di ogni candidato sono diversi, ma appartengono tutti all’establishment islamico iraniano e le elezioni non sono mai state una gara tra forze “interne” ed “esterne” come i sionisti e gli Usa hanno cercato di dipingerla.
    Conosco bene ogni singolo candidato, ne conosco le idee, la struttura mentale e la personalita’. Con alcuni di essi non sono d’accordo, ma questa e’ una cosa che doveva decidere il popolo col suo voto, e lo ha fatto, scegliendo a maggioranza chi preferiva.

    Gli accesi dibattiti sui media [interni] e durante i comizi elettorali sono stati una dimostrazione di democrazia in atto e dimostrano anche che queste elezioni non erano una pura formalita’. Tutto quello che e’ avvenuto ha avuto molti risvolti positivi, come anche negativi.

    Gli aspetti positivi dei dibattiti sono che ognuno ha esposto liberamente le proprie opinioni e la propria visione, il proprio progetto per il paese. Ci sono state molte critiche, cosi’ ogni candidto ha dovuto difendersi sotto gli occhi della nazione, in modo che la gente potesse giudicare da se’ e [potesse capire] che il loro voto non era un cerimoniale, che ognuno aveva il diritto di scegliere.

    Una delle ragioni per cui abbiamo avuto 10 milioni di votanti in piu’ a queste elezioni e’ che le menti delle persone sono state coinvolte ed essi sono venuti a votare per il candidato che preferivano”.

    Khamenei critica sia Ahmadinejad che gli altri candidati per aver infuocato la situazione:

    “Ci sono anche stati molti risvolti negativi nei dibattiti. In molti casi ho osservato che i ragionamenti logici venivano oscurati dalle emozioni ed erano dominati da reazioni distruttive.[…]

    Sono state fatte delle accuse che nessun tribunale ha potuto provare, […] accuse ingiuste all’amministrazione […] sostenute dal di fuori del paese.

    Seguendo i dibattiti in TV, mi sono sentito orgoglioso per la liberta’ di parola che vedevo e ho provato gioia per il fatto che la Repubblica Islamica sia riuscita ad aiutare il popolo a decidere del proprio futuro, ma i risultati mi hanno molto rattristato.

    Entrambe le frazioni hanno preso parte in questo, entrambe hanno i loro problemi.”

    Passa poi a parlare di corruzione e di critiche arrivate dall’Occidente:

    “La posizione dell’establishment islamico e’ chiaro per quanto riguarda la corruzione e la giustizia sociale. La corruzione dev’essere combattuta dovunque venga rintracciata.
    Noi non affermiamo che il nostro establishmenti sia libero dalla corruzione economica e finanziaria. Si, la corruzione c’e’. Se non ce ne fosse stata, non avrei scritto la lettera con 8 punti ai capi del ramo legislativo, giudiziario ed esecutivo del paese.

    La corruzione esiste, ma lo stato islamico e’ uno dei piu’ sani al mondo, oggigiorno. E non e’ giusto accusare tutto il paese di corruzione sulla base di alcune fonti sioniste.

    Tutti abbiamo il dovere di combattere la corruzione, poiche’ se essa non e’ contenuta si espande, come avviene in molti paesi… Essi lottano oggi contro un livello di corruzione allarmante, come avrete per esempio sentito in Gran Bretagna. Questa e’ solo una parte dello scandalo, poiche’ va ben oltre quello che e’ stato [riportato dai media]”

    [N.d.T. – E meno male che non ha nominato l’Italia!]

    Questa e’ una mossa intelligente da parte di Khamenei: egli ammette che esiste la corruzione nel sistema, ma dice al proprio popolo e all’Occidente: guardate che l’Iran non e’ l’unico paese con questo tipo di problema.

    Poi richiama ancora una volta il paese all’unita’ nazionale, contro i tentativi occidentali di destabilizzare l’iran.
    Il sermone sembra far capire che non vi saranno persecuzioni contro i membri dell’opposizione all’interno del paese, ad eccezione di quegli “agenti stranieri” e quegli individui che hanno cominciato le violenze. Tuttavia, le posizioni nei confronti dell’occidente si sono irrigidite, almeno per ora.

    Al termine del discorso, toccando il tema dei diritti umani, Khamenei dice ai leader occidentali che dovrebbero pensare in primo luogo agli scheletri nascosti nei propri armadi. Gli esempi che cita sono ben scelti, poiche’ egli ricerca un terreno comune con coloro che si oppongono ai progetti dei leader guerrafondai.

    Khamenei dice:
    ” All’interno del nostro paese, i loro elementi [dei paesi stranieri] hanno iniziato a fare proteste e vandalismi, hanno dato fuoco alla proprieta’ pubblica, hanno messo in pericolo il lavoro nei negozi e hanno cercato di rubare alla gente la loro sicurezza.

    Tutto questo non ha nulla a che fare con la gente e con la scelta dei loro candidati preferiti. Questo tipo di comportamento arriva da coloro che ci augurano il male, da mercenari e agenti dei servizi segreti occidentali e sionisti.

    Gli incidenti che sono avvenuti hanno tratto in inganno alcuni di coloro che stanno all’estero, che immaginano che l’Iran sia la stessa cosa che la Georgia. Un capitalista americano-sionista, qualche anno fa, ha detto ai media che ha speso 10 milioni di dollari in Georgia per far cominciare la “rivoluzione di velluto”.
    Ma la nostra nazione non puo’ essere paragonata a un’altra nazione. Il loro problema e’ che non hanno compreso la [nostra] rivoluzione e la nostra gente.

    Gli americani dicono che sono preoccupati per l’Iran. Come possono essere preoccupati? Come puoi parlare di diritti civili quando tu stesso sei responsabile di tutto il sangue sparso in Iraq e in Afghanistan? E in Palestina, dove sostieni il regime sionista?

    Durante una delle passate amministrazioni Usa, 80 persone della setta Davidiana furono bruciate vive a Waco, Texas, perche’ per qualche ragione non piacevano all’amministrazione. Se bruci vive 80 persone, come osi parlare di diritti umani?

    Secondo me, dovrebbero almeno provare un poco di imbarazzo!”

    http://notsylvia.wordpress.com/2009/07/04/ayatollah-khamenei-iran-is-not-georgia/

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    CACIUCCO
    Mi sa che sarà il caso di rimandare a settembre. In agosto il buon
    Pino s’infratta (Per un mese!!!! Caxxoduncane!!!!).
    Io sono impegnato il 12 ed il 26 luglio.
    Rimandiamo ai primi di settembre.
    Un saluto a tutti U.

  21. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x I CACIUCCHINI

    Makké m’infratto! A Milano – dove restano i miei – ci sarò comunque dal 14 al 19 agosto. Anche con il solleone se si tratta di AZ e il caciucco mi sposto volentieri.
    pino

  22. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Ma come diavolo e’ venuto in mente a Khamenei l’incendio a Waco Texas?
    Un fatto successo nel 1993.

    DEATH IN WACO: The Lost Cause; Texas Cult Membership: Many Lives, Shared Fate

    By MICHAEL deCOURCY HINDS,
    Published: Tuesday, April 20, 1993

    http://www.nytimes.com/1993/04/20/us/death-in-waco-the-lost-cause-texas-cult-membership-many-lives-shared-fate.html

    Non so se il link si apre qui, il NYT usualmente chiede di iscriversi.
    Se non si apre e lo vuole leggere lo potra’ trovare in internet.

    Non ho letto tutto l’articolo ed ho solo una vaga memoria dell’accaduto.

    Anita

  23. ber
    ber says:

    Il dna,…e la storia d’Italia.
    Il guerriero di Capestrano,paesino a 30 km dall’Aquila,sulla statale
    che da Bussi porta al piano di Navelli,…trovato da un contadino
    nel 1934,…e risalente a circa 6000 anni fa,…sara’ in mezzo alla sala del G8 dell’Aquila.
    Il megalomane deve far vedere a tutti che il popolo italico e’ di antica stirpe.
    Che cosa interessa al popolo quali sono i suoi antenati se poi non
    ha un avvenire,… perche’ ha perso casa e lavoro?
    Non sara’ un preludio al ritorno delle aquile fasciste?
    Un saluto a tutti,Ber

    PS:…il pittore Paolo Francesco Michetti che ha illustrato le tragedie del Dannunzio, tra cui la figlia di Iorio,…da ricerche universitarie, e’ risultato discendente dei mongoli…

  24. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Ber, in quanto a discendenze, con tutte le invasioni che abbiamo avuto, possiamo ben dire di essere figli del Mondo.
    Magari viene fuori che Bossi è di stirpe algerina, figlio della gente di Annibale, che pure è calato dal Nord Italia.

  25. ber
    ber says:

    Caro Marco,
    conoscere gli ascendenti dei ns politici sarebbe veramente interessante.
    Io penso che facevano parte delle baldracche al seguito degli eserciti predoni che hanno invaso l’Italia nel corso dei secoli.
    Suggeriamo un nuovo gioco nazionale,…chi e’ figlio di chi,…
    e fratello del ruffiano del CHI,…rivisto in moda corrente.
    Ciao,Ber

    PS:Forse Pasquino riuscira’ a trovare il mistero della ns ascendenza.

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro CC, non ho capito esattamente a cosa ti riferisci con quel 52. Che significa?
    La mia linea è quella, tra l’altro condivisa da molta gente che è dentro il PD, di far capire che, così come stanno portando avanti le cose, rischiano di prendere l’ennesimo e definitivo gavettone.
    Seguo l’andamento da diversi blog, dove interviene gente interna o vicina al Partito.
    Va da sè che se prendono il gavettone loro, lo prendiamo anche noi, perchè crescerà molto l’UDC e, ammesso che Berlusconi molli, ci ritroveremo con Fini, Formigoni, Lega e bella gente del genere, molto meno ingenua del cavaliere.

  27. ber
    ber says:

    x Marco,…
    “Vendola dovrebbe sapere”,…la fine di Del Turco si avvicina,…
    se lo conosci, digli di svegliarsi.

  28. Anita
    Anita says:

    x Ber

    Alla fine degli anni 40 mia mamma si sposto’ in Sicilia col suo compagno per ragioni di business.
    Quando la raggiunsi mi sembrava di essere arrivata in un altra nazione, tanta era la diversita’ della popolazione.
    Allora la gente non si spostava molto.
    C’erano distinte effigi africane, arabe, ebraiche ed anche alti biondi tipo svedese.
    Tutto dovuto alle varie conquiste.

    Adesso e’ cambiato, col movimento della popolazione i siciliani sono piu’ alti e piu’ omogenei.

    Il contrario sta succedendo negli US, con la forte emigrazione dal Sud e Centro Americhe, la statura media e’ in diminuzione.
    I nativi Latinos in media sono molto piccoli.

    Ciao, Anita

  29. ber
    ber says:

    x Anita,
    in effetti il mondo si sta globalizzando.
    Le razze si mischiano e la razza bianca ci guadagnera’ perche’ e’
    in decadenza fisica,….ha bisogno sempre piu’ di medicine per
    vivere a lungo.
    La natura seleziona le razze forti,…e rimpiazzera’le altre.
    Si pensa tra due milioni di anni i topi domineranno la terra,…
    ma per quella data anche i topi si sono evuluti…
    Ciao,Ber

  30. ber
    ber says:

    Le auto del futuro,
    Se vagliamo farci dell’ironia e riderci sopra, possiamo anche farlo,
    ma l’auto del futuro dovra’ consumare un litro ogni 15 km.
    E’ il traguardo che Obama si e’ prefisso.
    In Italia siamo a un litro ogni venti km da quasi 30 anni,…dalla
    prima crisi del petrolio.
    Che gli americani siano degli spreconi questo e’ una cosa che sanno da almeno 20 anni anche loro, ma che non vogliono capire…
    Le risorse della terra sono limitate e non e’ giusto che 300 milioni
    di persone consumano come 6 miliardi….
    Non me ne volere,…e’ la cruda realta’,Ciao,Ber

  31. Anita
    Anita says:

    x Ber

    Caro Ber,
    quello che voi non capite e’ che la maggioranza di voi non capite come vivono gli americani.

    Ti porto un esempio, ieri nella mia auto piu’ grande ho portato a casa:
    La spesa per una settimana, due sacchi di mangime per gli uccelli, 4 flats di begonie, 38 piante ciascuna.
    Un tubo per irrigazione, due sacchetti di varie ferramenta, due latte di un gallone di pittura.

    Dimmi tu dove metterei tutta questa roba in una di quelle trappoline?
    Ce ne sono diverse in giro, ma sono auto per sfizio, non per utilita’.
    Qui molti giocano a golf, dove metteresti tutto l’equipaggiamento?
    Il carretto, la borsa, 14 clubs, etc….
    Io ho due auto, quando giocavo a golf dovevo sempre usare la Lincoln Town Car, il porta bagagli e’ molto grande.

    Vedo signore che riempiono 4 carrette per la spesa, hanno famiglia con figli, dove la metterebbero?

    Chi porta i figli a sciare, ai campeggi, chi carica tutti gli strumenti musicali?
    Di solito le mamme o i nonni.

    Ciao, Anita

  32. ber
    ber says:

    Cara Anita,
    le station wagon esistono anche qui.
    Io ho una suzuki alta,…una trappoletta.
    Mia moglie fa la spesa come te,una o due volte per settimana,…
    ci fa entrare tutto.
    Stiamo arredandolacasadicampagna,…materassi,porte,…finestre
    scale varie,…sul portabagagli,…per pochi km ti chiedono trenta euro, e allora,… ci si arrangia.
    Imparerete anche voi,…basta un po’ di buona volonta’,…il piccolo e’ bello ed economico.
    Le risorse terrestri sono scarse e poi inquinanano,…quindi bisogna consumare poco.
    Nel ns giro per gli usa io,mia figlia e mia moglie avevamo una mazda,1200 di cilindrata che e’ andata beneissimo e consumava poco,…rispetto ai suv che si incontravano in giro.
    Un caro saluto,Ber

  33. Come con Berlusconi, i babbei che preferiscono credere alla bibbia
    Come con Berlusconi, i babbei che preferiscono credere alla bibbia says:

    IL CASO
    Usa, il museo della creazione
    ma è la storia secondo la Bibbia
    Un gruppo di paleontologi ha visitato la mostra in Kentucky, rimanendo senza parole. La terra e l’universo hanno appena 6000 anni e sono stati creati da Dio in sei giorni. Nonostante ciò è boom di visitatori di SARA FICOCELLI

    Usa, il museo della creazionema è la storia secondo la Bibbia
    Multimedia

    * LE IMMAGINI

    I PALEONTOLOGI che lo hanno visitato giorni fa sono rimasti senza parole: dal museo della Creazione del Kentucky sapevano di doversi aspettare qualcosa di speciale, ma non immaginavano quanto. Tra queste mura i libri di scienza che hanno studiato non vengono presi in considerazione, la terra e l’universo hanno appena 6000 anni e sono stati creati da Dio in sei giorni. Coerentemente, nel museo americano sono riprodotti solo dinosauri morti intorno al 2348 a. C., fatta eccezione per una cinquantina di specie che salirono a bordo dell’Arca di Noè ma si estinsero in seguito per ragioni ignote. Per permettere a chi ha una concezione creazionista della nascita della vita di visitare un museo di scienza naturale, la cittadina di Petersburg ha allestito un museo molto ben organizzato, con ricostruzioni tridimensionali e parchi acquatici, tutto nel segno di ciò che dice la Bibbia.

    A giudicare dal successo dell’iniziativa – 750mila visitatori a due anni dall’apertura – gli americani sembrano apprezzare, ma il verdetto più interessante era naturalmente quello dei paleontologi, che non si sono fatti attendere. La direzione museale, d’accordo con l’università locale, ha invitato scienziati provenienti dai laboratori più prestigiosi del mondo, dalla University of Pennsylvania al Museo di Storia Naturale di Londra, chiedendogli di guardare un filmato e commentare personalmente la visita.

    “L’esposizione dei dinosauri mi ha lasciato confuso. Ma ero davvero curioso di vedere il museo”, ha detto al New York Times il geologo giapponese Tamaki Sato, della Tokyo Gakugei University. I cartelli sparsi nelle sale descrivono infatti dinosauri appartenenti a ere geologiche diverse, dal tardo al basso giurassico, ma per tutti la data di scomparsa è la stessa: 2348 a. C.

    “Stessi i fatti, diverse le conclusioni”, recita la brochure del museo, lasciando intuire che a chi ha allestito la mostra non interessa far riferimento ai libri di storia e scienza, ma solo alla Bibbia. Secondo l’interpretazione creazionista la vita sulla terra venne resettata circa 4400 anni fa dal diluvio universale, che ripulì il pianeta dai propri mali e dagli esseri viventi, ad eccezione di quelli salvati da Noè a brodo dell’Arca.

    Questo approccio si scontra con quello della paleontologia accademica, ma la visita di qualche giorno fa ha messo dignitosamente a confronto i due mondi: ospiti della University of Cincinnati, i 70 studiosi della North American Paleontological Convention sono saliti a bordo di alcuni autobus scolastici per attraversare l’Ohio River e dare un’occhiata al Creation Museum.

    “Incuriosito e affascinato – si è detto il paleo-zoologo Stefan Bengtson, del Museo Svedese di Storia Naturale – anche noi abbiamo una cosa simile in Svezia”. Arnold I. Miller, docente di geologia all’università di Cincinnati e organizzatore della visita al museo, pensa che l’incontro sia stato utilissimo: “Spesso gli accademici ignorano il mondo che li circonda, e questo è sbagliato”.

    Il creazionismo non comunque è qualcosa da riferire solo alla religione cristiano-cattolica: praticamente tutte le civiltà antiche hanno, nella loro mitologia, un racconto che spiega l’origine del mondo in questi termini e benché l’interpretazione in termini allegorici di questi racconti sia molto antica, fino al XVIII secolo quella letterale è stata prevalente, soprattutto a livello popolare. “Non ci aspettiamo certo di far cambiare idea a chi crede in qualcosa di diverso – ha precisato la ricercatrice del museo Terry Mortenson – ma abbiamo dato a tutti la possibilità di vedere, farsi un’idea con i propri occhi”.

    Subito dopo l’entrata, l’esposizione comincia con una rappresentazione tridimensionale di una donna che da da mangiare una carota a uno scoiattolo, circondata da dinosauri. La didascalia di questa scena è insomma lontana anni luce da quelle dei musei di storia naturale di tutto il mondo, che spiegano che i primi uomini sono vissuti 65milioni di anni dopo gli ultimi dinosauri. Ma molto vicina alla Bibbia.

  34. Anita
    Anita says:

    x Ber

    Vedi Ber,
    qui per farti portare una TV media a casa ti costa $75
    Me la porto a casa io ed il camion della ditta risparmia la benzina.

    Secondo le statistiche la media di distanza guidata per anno e’ di 12’000 miglia. Miglia, non chilometri.
    Io ne guido circa la meta’, ma quando avevo famiglia era anche la mia media.

    L’amico Pop-eye, fa due ore di viaggio ogni giorno, il suo consumo e’ molto superiore.
    La mia amica lavora a Boston, 40’000 miglia l’anno e’ il suo uso.
    Se prende il treno, mezz’ora per arrivare alla stazione, minimo.
    45 minuti di treno.
    Poi arrivata a Boston deve camminare per almeno 20 minuti per arrivare a destinazione.
    Idem per il ritorno.
    In auto ci mette un ora per andare ed un ora per ritornare.

    La spesa per una settimana, la posso benissimo mettere nell’ auto sportiva, ma sono diligente e faccio meno viaggi possibili, cosi’ carico tutto in una volta.

    Le stationwagons non esistono piu’ da molti anni.

    Anita

  35. Anita
    Anita says:

    x Ber

    La media guidata negli US e’ 12’000 l’anno.
    La media in Europa e’ di 10’000 chilometri.

    Considerando che avete trasporto pubblico, siete piu’ urbanizzati e le distanze sono molto minori, sprecate piu’ di noi.
    A.

  36. Uroburo
    Uroburo says:

    Specialmente dedicato al buon Marco, grande esperto di politica estera. U.
    ——————————————–
    Da Repubblica on line
    Il Times: “Gli altri leader ne approfitteranno per avere concessioni”
    FT e Guardian “violano” la zona rossa: “Ecco il campo da basket per Obama”
    BERLUSCONI E LA FIRST LADY FANTASMA “AL G8 UN PREMIER DEBOLE”
    I leader del mondo cercheranno di sfruttare la “debolezza” politica in cui si trova Silvio Berlusconi a causa degli scandali attorno alla sua vita privata, per strapparegli concessioni durante il summit del G8 che si tiene la settimana prossima all’Aquila. E’ questo il titolo che il Times di Londra dedica a un paginone di servizi sul vertice tra i capi di governo delle otto più ricche democrazie della terra. … Sul sito del Daily Telegraph, infine, c’è un articolo che elenca tutte le gaffe e le battute poco diplomatiche fatte da Berlusconi nei confronti degli ospiti che avrà con sé al summit: il premier italiano, nota il quotidiano britannico, “è riuscito a offendere personalmente i leader di ciascun paese del G8″. Si va dall’aggettivo di “abbronzato” nei confronti di Obama, al commento apparentemente indirizzato a Sarkozy, “ti ho donato io la tua donna”, ovvero l’italiana Carla Bruni.

  37. Vox
    Vox says:

    MANGANELLATE E LACRIMOGENI

    Dove, in Iran?

    No, a VICENZA!

    Tafferugli al corteo “No Dal Molin”
    Diecimila in marcia contro la base

    Circa diecimila persone hanno partecipato, nel pomeriggio, al corteo contro l’ampliamento della base militare di Vicenza. Una manifestazione che ha visto un solo momento di tensione tra alcune decine di ragazzi e le forze dell’ordine. Dapprima sono volati sassi, lacrimogeni e qualche manganellata. Poi il corteo ha ripreso la sua marcia, con in testa le donne del presidio e lo striscione “No Dal Molin, yes we can”, con disegnata la basilica palladiana.

    Gli scontri. La tensione è esplosa dopo la richiesta, da parte dei partecipanti al corteo, di sfilare senza la presenza delle forze dell’ordine lungo il percorso. “Non aspettiamo di essere a contatto diretto con loro, non vogliamo rischiare. Devono rimanere all’interno dell’area del Dal Molin come era previsto. Le strade della città sono nostre, abbiamo diritto di percorrerle liberamente”, dice il leader del comitato ‘No Dal Molin’ Cinzia Bottene. Alcuni manifestanti si sono così attestati su un ponte, sul corso d’acqua che circonda la base.

    Il contatto tra i carabinieri si è verificato quando questi ultimi hanno attraversato il ponte. Per difendersi, i manifestanti hanno utilizzato scudi di plexiglass e fumogeni. In breve tempo l’aria della zona è diventata irrespirabile per il lancio di lacrimogeni. A quel punto il corteo si è fermato, per poi ripartire più tardi.

    G8. La giornata di domenica è invece dedicata alla solidarietà: una delegazione dei No dal Molin sarà all’Aquila, così come oggi una delegazione di abruzzesi ha partecipato alla manifestazione di Vicenza.

    “E’ in atto una vergognosa militarizzazione della città con il chiaro obiettivo, da parte del governo, di creare tensione e non far partecipare i vicentini alla manifestazione” denuncia il leader dei Disobbedienti del nordest, Luca Casarini.

    [Repubblica]

  38. Punire il questore di Padova, non la poliziotta lesbica
    Punire il questore di Padova, non la poliziotta lesbica says:

    L’agente è gay? Va punita
    di Paolo Tessadri
    Ha dichiarato di essere lesbica. Ha denunciato le discriminazioni subite. Ha sfilato al Pride. E ora il questore di Padova vuole il suo licenziamento

    Il giorno prima aveva sfilato con altri 150 mila contro le discriminazioni sessuali al Gay Pride di Genova. Una volta ritornata a casa però ha trovato ad attenderla la lettera del suo ‘capo’, il questore di Padova, Luigi Savina, con cui si avvia la pratica della sua destituzione dalla Polizia. Luana Zanaga, 39 anni di Rovigo, in forza alla polizia patavina, nei mesi passati ha fatto coming out, rivelando pubblicamente la propria omosessualità. E da ottobre dello scorso anno, da quando ha reso pubblica la sua tendenza sessuale, per lei è cominciato un calvario. Dapprima è stata ‘processata’ da una commissione di disciplina, che ha proposto di punirla con una sospensione dal servizio ‘fino a sei mesi’. Ma ora, forse, non farà nemmeno in tempo a scontare quella sanzione, perché è arrivata la nuova tegola: la destituzione. Che nei fatti significa licenziamento.

    Il questore Savina nega che nel provvedimento si parli di licenziamento, ma non dice quale punizione intende infliggere all’agente Zanaga. Infatti con la lettera si è solo avviata la pratica di contestazione degli addebiti, mentre i provvedimenti adottati verranno resi noti solo successivamente. A parlare apertamente di destituzione è invece il funzionario incaricato di seguire il caso per conto del questore. E Savina infatti scrive che non è più sufficiente la sola ‘deplorazione’ con la conseguente sospensione. D’altra parte in questi giorni Luana Zanaga si è anche sentita rivolgere l’accusa di essere pericolosa. Perché, come è scritto espressamente nella lettera del questore Savina, alla fine di maggio ha rilasciato delle dichiarazioni, senza autorizzazione a ‘L’espresso’, riportate nell’articolo ‘Agente gay a rapporto’ e poi riprese dal sito Dagospia. Nell’articolo l’agente gay diceva di vivere in un ambiente omofobico, di aver subito il mobbing e di essere stata sottoposta a vessazioni. Come successe anni fa, quando la costrinsero ad andare dal medico per attestarne l’idoneità visto che era omosessuale. “Mi chiedevano se stavo bene con la mia omosessualità e io rispondevo che stavo benissimo”, accennava nell’articolo.

  39. ber
    ber says:

    Cara Anita,
    I servizi pubblici in Italia sono costosi e fanno schifo,per questo
    il privatoitaliano adopera molto la macchina.
    In macchina con due persone, conviene andare anche a Milano,
    rispetto al treno,600 piu’ 600 Km,anche con spesa dell’autostrada,…che voi non pagate.
    I rappresentanti in Italia fanno quelle medie,i privati non arrivano
    nemmeno alla meta’ dei km che tu dici.
    Comunque i paesi produttori di petrolio speculano sul ns fabbisogno e noi dobbiamo fare il possibile per abbassare i consumi,
    altrimenti lavoriamo solo per pagarci la macchina.
    Ciao,Ber

  40. Vox
    Vox says:

    VICENZA

    Scontri, cariche e tensione al corteo dei no global contro la base Usa di Vicenza. Prima della partenza della manifestazione alcuni BLACK BLOCK infiltrati e muniti di scudi (*) hanno lanciato pietre contro le forze dell’ordine, che hanno reagito con lacrimogeni e manganelli.

    Dopo due ore di paura, però il corteo si è concluso pacificamente.

    [L’Unita’]

    (*) Curioso che questi infiltrati fossero in possesso di scudi in plexiglass, quelli utilizzati dalla polizia…
    In altri casi avevano ai piedi gli scarponi delle forze dell’ordine (se cosi’ si possono chiamare). Facile tentare di screditare movimenti e dimostrazioni, ma sempre meno facile ingannare la gente sulla vera natura degli infiltrati.

  41. Vox
    Vox says:

    L’EREDITA’ DI PRODI

    Arriva la 14^ per i pensionati
    merito di Prodi, ma nessuno lo sa

    Per la prima volta 3,5 milioni di pensionati avranno la 14^ mensilità, ma la notizia sta passando sotto silenzio. Forse perchè è merito del governo Prodi e l’attuale esecutivo sta facendo di tutto per oscurarla. Lo denuncia il Pd, che ha lavorato per far allentare a Tremonti i cordoni della borsa e far rispettare il protocollo del 2007
    [L’Unita’]

  42. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Pino,
    è vero che non ho una particolare simpatia per gli algerini e per i nordafricani in genere, nè per i mediorientali, nonostante abbia amici ( e amiche) eccezionali, tunisini e marocchini (pochi, però).
    Capisco l’ironia del tuo intervento, ma mettiti nei panni di Bossi e della sua manìa padana, intesa come superiorità razziale. E’ come se Hitler avesse scoperto di essere di origini ebree…!

  43. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Specialmente dedicato al buon Marco, grande esperto di politica estera. (U.)

    Mai detto di esserlo.
    Sono più esperto in politica interna.
    Dovete convenire che tutto ciò che ho predetto in questo blog con largo anticipo, si è regolarmente avverato.

  44. marco tempesta
    marco tempesta says:

    caro Ber, Vendola l’ho votato e mi ha deluso, per cui per me se ne può andare aff…lui e la sua confusione mentale.
    Ora mi sa che sta bucando le gomme anche Francesco Boccia, che conosco personalmente. Sono amico dei suoi genitori, che sono stati miei ottimi clienti per una quindicina d’anni: si è sviluppata tra noi una bella amicizia.

  45. Anita
    Anita says:

    x Ber

    “anche con spesa dell’autostrada,…che voi non pagate”

    Dipende dove. Ti dimentichi che siamo 50 Stati.
    Ci sono Toll Booths all’ingresso di molte citta’ e di Stato in Stato.
    Non tutti.
    Ci sono Toll Booths all’entrata ed uscita dai ponti, almeno fino a che non ricuperano le spese.
    Poi dipende anche dai referendum posti ai cittadini.

    Il resto viene pagato da tasse statali oltre a quelle federali, ma sempre dalle nostre tasche.
    Ogni Stato varia, non ti preoccupare paghiamo abbastanza tasse.

    Ciao, Anita

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