Il tragico disastro di Viareggio è solo la punta dell’iceberg di una Italia sempre più allo sbando. Con profittatori di vario tipo oggi vincenti. Dai giudici della Consulta ai cessi dei treni di lusso ormai siamo ovunque alla perdita della decenza e del senso civico

Il disastro di Viareggio è un altro allarme, più grave del solito, del fatto che l’Italia ha il fiato grosso, è sempre più allo sbando perché i servizi pubblici, dalla scuola alla sanità, dalla televisione ai trasporti, sono sempre più assediati dagli interessi di chi punta alle privatizzazioni da spartire tra gli “amici” o almeno ad affiancarli per accaparrarsi le parti più lucrose. La concezione di servizio pubblico infatti non è più quella di creare più diritti e più occasioni per i cittadini, ampliandone la qualità della vita, bensì quella di approfittare dei servizi per lucrarci su. Una volta chi era in politica e nell’amministrazione pubblica ne approfittava anche, ovvio, come da sempre e ovunque nel mondo, però sceglieva quel mestiere perché ne era capace e gli piaceva. Oggi si va in politica e nelle amministrazioni pubbliche non per capacità e passione, e poi magari se capita anche lucrare, ma perché attirati dalla possibilità di lucrare. Si va al molino non per produrre la farina ed è ovvio che ci si infarini, cioè si intaschi un po’ di farina di soppiatto, ci si va senza saper fare farina decente e già con l’intento di infarinarsi. Ma non in quantità fisiologica, bensì patologica. E il molino intanto va in malora….

Le tangenti, le bustarelle e le creste, cioè la corruzione e l’approfittare, sono ormai diventate talmente diffusa da costituire di fatto una nuova tassa, a quanto pare non inferiore al 4% del reddito nazionale. Oppure con l’accaparrarsi la polpa migliore, come fa per esempio Comunione e Liberazione con la sanità in Lombardia, costituendo tra l’altro la base di potere anche economico del governatore della Lombardia Roberto Formigoni, e come la la Chiesa con le scuole private, sempre più foraggiate a spese dell’istruzione pubblica e in spregio alla Costituzione. Beh, certo, già la Fiat e le altre industrie padano tifavano per il colonialsimo italiano e la campagna di Russia perché lucravano ingordamente sulle commesse per le forze armate, così come gli ufficiali si lasciavano comprare per dare disco verde all’acquisto di forniture scadenti, compresi armamenti patetici e munizioni da cilecca. Con i “nostri giovani” mandati allegramente al massacro.

Il disastro di Viareggio dimostra in modo tragico come e quanto sia falsa la campagna sulla “sicurezza” lanciata dal centro destra che abbaia “al lupo, al lupo!” contro gli extracomunitari in modo da irregimentare meglio i cittadini e distrarli dai veri problemi, sempre più gravi e sempre più difficilmente risolvibili. Specie da una compagnia di giro così miseranda come quella che sempre più chiaramente e sbracatamente è la stalla e la truppa del Cavaliere, avvinta a lui come una sanguisuga o come una prostituta per spillare favori di tutti i tipi e ridicolmente in difesa dei suoi vizi da suburra o da tycoon con venature da delirio di onnipotenza, pur sul viale del tramonto verso la quarta età. Nel giorno in cui è diventata legge l’incivile normativa sul reato di clandestinità, è bene far notare che in Italia l’emergenza non è l’arrivo di extracomunitari e neppure la delinquenza che a volte si annida tra di loro, anche se in misura minore di come si annidava tra gli emigranti italiani che per esempio hanno esportato non solo le loro capacità di lavoro, ma anche la mafia negli Stati Uniti, in Costa Azzurra e altrove. La vera emergenza in Italia è il nostro record europeo di treni vecchi, vita media 22 anni!, di autostrade malmesse, per raggiungere il livello di quelle tedesche servirebbero cifre ormai proibitive, non meno di 250 miliardi di euro! La vera emergenza in Italia è si la sicurezza, ma intesa come sicurezza nei luoghi di lavoro, nei quali abbiamo il record europeo delle morti chiamate chissà perché “bianche” quando invece sono nere, nerissime.

E poi quando capita un massacro come quello di Viareggio ecco che ci infiliamo subito una bella pubblicità, allegra e sbarazzina, magari dello yogurt che rende la vita bella e snella, così chi dalla home page di un giornale vuole passare all’articolo e leggere di quel’inferno si deve sorbire almeno qualche secondo di allegria consumistica, spesso decisamente demenziale… Mors tua, vita mea, però qui si esagera. Vita et publicitas mea! Ne capitassero di tragedia come quella di Viareggio! Sai che pacchia per i banner, per gli introiti pubblicitari, per le vendite, per la spinta ai consumi… per il carnevale dei vivi e le loro anime morte. Diciamo la verità: ormai siamo fuori registro, siamo andati fuori di testa in modo allarmante. Forse più di quanto siano andati fuori binario i vagoni cisterna che hanno vomitato l’inferno nella stazione di Viareggio.
La vera emergenza in Italia è sì la sicurezza, ma intesa come sicurezza sulle strade, dove abbiamo il record europeo di incidenti e morti sull’asfalto, record sia per il settore delle vittime in auto che per quello delle vittime su motorini e biciclette. L’elenco potrebbe continuare, per esempio citando i nostri record europei in fatto di criminalità e mafie e racket, tutti made in Italy, in fatto di inquinamento o discariche abusive e in fatto di lentezze demenziali nella realizzazione delle opere pubbliche e velocità di crescita dei loro costi, in fatto di lentezza della Giustizia e dell’assistenza sanitaria pubblica, dove per la lentezza di certe cose, dalle dentiere alle TAC, a fronte dei tedeschi sembriamo semplicemente dei malfattori, che spregiano i cittadini e i loro diritti in modo veramente intollerabile, ma purtroppo tollerato. Per non parlare del record europeo del debito pubblico, che prima o poi ci poterà fuori dall’euro.

Certo, poi magari c’è anche l’emergenza delle micro criminalità degli extracomunitari o degli immigrati clandestini, ma nella classifica delle emergenza che ci stanno trascinando sempre più in basso non è certo tra le prime anche se in modo doloso viene fatta apparire e percepire come tale all’opinione pubblica. Due piccioni con una fava: maggiore irregimentazione e “orientamento” dei cittadini, peraltro sempre meno cittadini e sempre più forza lavoro e consumatori, e maggiore loro paura a uscire di casa, dove possono ingozzarsi di più di cazzate televisive, con grande guadagno del Cavalier Silvio, e annessi allarmi truffaldini alimentando così la spirale. A sentire la moltitudine di sirene disoneste pare ormai che siamo assediati da tutti: extracomunitari, terroristi rossi e terroristi islamici, zingari, arabi, “marocchini di merda” per dirla con quella non-merda (?) padana di Borghezio  palestinesi, stupratori più o meno seria, negazionisti con i camion accesi per deportare gli ebrei, filopanestinesi e perciò in quanto tali filoterroristi, antisemiti di tutte le risme, ovviamente tutti ebreofobi cioè nazisti cioè sterminatori, disastrose epidemie di massa, dalla mucca pazza alla aviaria fino alla “porcina”, per non parlare dei terribili iraniani…. il cui unico scopo nella vita è, ovviamente, lanciare bombe atomiche che peraltro non hanno e che neppure vogliono, anche se nel caso le avessero potrebbero, come la Corea del Nord, evitare di finire come l’Iraq.

La disonestà – e, scusate il termine, la sporcizia morale e professionale – di troppi mass media è testimoniata in modo clamoroso per esempio dal fatto che il settimanale “Chi” si è prestato a lanciare la “notizia” del “nuovo fidanzato di Noemi”, vera e propria truffa nazionalpopolare, pur di leccare il deretano di Berlusconi e coprirgli con la lingua le vergogne. Se il giornalismo e i suoi istituti in Italia fossero cosa seria, qui dovrebbe intervenire l’Ordine dei giornalisti e radiare qualche collega. Come si fa poi a credere al già controverso filmato sulla morte di Neda e ad altre notizie tragiche che ci vengono rifilate sull’Iran da una stampa che oltre a inventarsi a suo tempo le bombe atomiche irachene si inventa a gogò “il nuovo fidanzato di Noemi”? Il colmo del ridicolo è che questa incredibile montatura per gonzi lanciata da “Chi” inganna anche e soprattutto gli elettori di Berlusconi! Solo loro infatti possono leggere roba come “Chi” e bersi certe panzane: cornuti e mazziati! Il dramma è che questa massa di guardoni e creduloni dal voto “fedele al Capo” sono una enorme pietra al collo che sta trascinando l’Italia verso il burrone. Perfino un fatto gravissimo come la cena di Berlusconi&C con alcuni giudici della Consulta che dovranno deliberare sul vergognoso Lodo Alfano viene trangugiato senza proteste, segno che ormai il nostro senso civico e civile e finito chissà dove. Il lato comico è che mentre il Quirinale non caccia a pedate i due giudici della Consulta dalla cena berluscona facile e i soliti azzeccagarbugli e sepolcri imbiancati fanno spallucce, nessuno vuole ricordare che Berlusconi aveva come avvocato d’assalto un certo Previti che, tra le altre prodezze, corrompeva i giudici romani per comprarne le sentenze! Uno così a cena con i magistrati non ci dovrebbe andare se non dopo essere eventualmente finiti tutti dietro le sbarre.

In tema di ferrovie, trasporti e sporcizia, siamo l’unico Paese al mondo dove anche i cessi dei treni che dovrebbero essere di lusso o comunque di prestigio, le varie Frecce Rosse e affini, sono ridotti in condizioni così pietose da essere spesso inservibili. Al punto da avere obbligato le Ferrovia ad ingaggiare da qualche tempo dei poveri cristi addetti appunto alla puliture e allo sgorgo della merda e altre sporcizie che tracimano in quantità maniacale dai viaggiatori “superveloci” vestiti con abiti griffati e armati da piglio da manager o da Veline. Treni costosi dove, si badi bene, gli extracomunitari non sono di casa….

Di recente la metropolitana di Milano ha dovuto anch’essa arruolare poveri cristi per raccogliere le cartacce che la massa di viaggiatori sui mezzi pubblici riversa nelle stazioni e nei vagoni, a partire dai giornalacci distribuiti gratis. Anziché gettarli negli appositi contenitori, che comunque hanno fatto la loro comparsa con deplorevole ritardo, a cattive abitudini già consolidate, i bravi milanesi – e NON gli extracomunitari – gettano quei “giornali” ovunque purché NON negli appositi bidoni. Oltre alla carta di quei “giornali” abbondano però anche le lattine, le bottiglie di plastica e quant’altro gettato dove capita. Embè, merito anche del Berlusca, le cui televisioni vomitano pubblicità che incita i giovani a sbracarsi sempre di più danneggiandoli così due volte: li rende infatti sempre più maleducati (altro nostro record europeo….)  e li inganna facendo credere loro che la modernità e il futuro non sono rappresentati dallo studio, dall’imparare e dal rimboccarsi le maniche, ma dalla mutanda griffata, dal bere a canna e dal fottersene di tutto. Dolce e Gabba sono arrivati al punto un paio di anni fa da avere voluto uno spot pubblicitario dove la figona di turno mollava un sonoro peto, meglio noto alle masse come scoreggia. Embé, è la modernità, bellezza (scoreggiona, però griffata: mica pizza e fichi). Deve essere anche per questo che i cessi dei treni di lusso, da manager, sono ridotti a cacatoi da suburra.

Sì, il sistema berluscone inganna scientemente i giovani, per fotterli: quando si accorgeranno che le cazzate con le quali gli hanno imbottito la testa non solo non li hanno preparati al futuro e alla vita, ma gli hanno anche fatto perdere tempo in modo spesso irreparabile, sarà troppo tardi. Avanti c’è posto, sì, ma solo o preferibilmente per le Noemi e i figli di papà. Oltre, ovviamente, alle figlie di papy.

Post scriptum: Berlusconi andrebbe cacciato dal governo anche solo per avere irriso alla crisi e alla mancanza di prospettive per giovani sparando la grande cazzata travestita da battuta di spirito che “possono sistemarsi sposando mio figlio”. A parte il fatto che si tratta di un invito alla prostituzione, sia pure legale perché “matrimonializzata”, ci sono altri due problemi. Poiché in Italia la poligamia è illegale, si potrebbe “sistemare” al massimo una donna. E le altre? E i milioni di altre? Inoltre, poiché i matrimoni omosessuali non sono legali, resta da chiedersi cose pensa Berlusconi che dovrebbero fare i giovani di sesso maschile. Fermo restando il fatto che anche in caso di matrimonio gay si potrebbe “sistemare” solo un giovane. E gli altri? A lavurà? Sì, però il lavoro manca…

243 commenti
Commenti più recenti »
  1. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Sul disastro di Viareggio o chiesto lumi ad un amico macchinista ferroviere, mi dice che è molto ma molto seriamente preoccupato “specie per i merci sai a malapena il tipo di carico che ti trascini dietro ma non hai la più pallida idea delle reali condizioni del materiale rotabile con cui lo trasporti. Il controllino che facciamo noi prima della partenza è poco più di una formalità, servirebbero manutenzione e controlli seri, radiografie ed ultrasuoni per accorgersi se ci sono parti che stanno per cedere, invece si pensa scolo al risparmio.”

    Verissimo come sottolinea l’articolo che si fa un gran parlare di “SICUREZZA” ma alla sicurezza, quella vera, dal lavoro alla sanità ai trasporti se ne parla solo quando ci sono le “disgrazie” più gravi, se i morti si contano a decine, allora tutti a gridare “questo non dovrà mai più succeeedeereeeee”, e poi il giorno dopo tutto dimenticato, al massimo qualche piccolo provvedimento di nessuna efficacia reale, quelli veri costano, le più volte si modificano solo le procedure per scaricare le responsabilità ai gradini più bassi della scala gerarchica.

    Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.it
    ______________________________

    PS.
    Per il cacciucco io non ho problemi, basta qualche giorno di anticipo per prenotare, se venite in treno vi vengo a prendere alla stazione di Cecina o di Livorno se vi è più comodo, va bene anche l’aeroporto di Pisa da qui sono 40 – 50 minuti, Fino a sette con la mia macchina, di più mi faccio prestare un pulmino.
    Il “collettore” dovrebbe però farlo Pino che ha le e mail di tutti e vedere di trovare una data per la massima partecipazione.

  2. Pasquino
    Pasquino says:

    ” Se quella notte, per divin consiglio,
    la Donna Rosa, concependo Silvio,
    avesse donato ad un uomo di Milano
    invece della figa il deretano
    l’avrebbe preso in culo quella sera
    sol Donna Rosa e non l’Italia intera.”

    Robert Benigni

  3. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Il processo a Galileo deve insegnare alla Chiesa un atteggiamento che vale anche oggi: e cioè una certa prudenza, la necessità di approfondire questioni come la ricerca scientifica, l’uso delle staminali, la genetica.

    Mons. Sergio Pagano, Prefetto dell’Archivio segreto vaticano,

    2 luglio

  4. Prof.  Treconti
    Prof. Treconti says:

    Rapporto Deficit / Pil al 9.3%

    Istat: dato peggiore dal 1999″

    Rapporto Deficit/Pil al 9.3%Istat: dato peggiore dal 1999″.
    Il rapporto tra deficit e Pil nel primo trimestre si è attestato al 9,3%.

    Lo riferisce l’Istat, ricordando che nel primo trimestre 2008 era stato del 5,7%.
    Il rapporto tra deficit e Pil registrato nel primo trimestre risulta essere il dato più negativo almeno dal 1999.

  5. ber
    ber says:

    In effetti siamo messi male,…malissimo.
    Un governo di arruffoni e inconpetenti,…un capo di stato che si mette di fare lezioni di antisismica di fronte a ingegneri e specialisti
    della materia,…a l’Aquila,…un ministro sacconi che dice che l’asse era arrugginito,…anche un perito industriale qualsiasi puo’ vedere dalle fotografie che c’e’ un difetto di saldatura,…una bolla ben visibile anche ad occhio nudo,che minando la resistenza ha fatto rompere l’asse.
    Forse lo stesso ministro ignora che detto materiale va radiografato prima di essere montato,…ma forse e’ troppo pretendere tanto da un ministro della repubblica italiana….
    Ciao a tutti,Ber

  6. Damocle
    Damocle says:

    Gli assassini nel governo golpista dell’Honduras

    Il governo di fatto di Roberto Michelletti in Honduras ha nominato come ministro assessore Billy Joya, conosciuto perchè coordinava e dirigeva le torture e gli omicidi in questo paese nel decennio degli anni ’80.

    Joya, che faceva parte del Battaglione d’Intelligenza (3-16), è un fondatore dello Squadrone elite della repressione “Lince”, dei Cobra, ed era il primo comandante di questo gruppo.

    Dal 1984 al 1991 rimase nello squadrone della morte 3-16, dove svolse diversi incarichi con lo pseudonimo di “Licenciado Arrazola”.

    È stato accusato di attività crinali dirette in almeno 16 casi e di operativi speciali che lasciarono almeno una decina di persone senza vita e torturate, per i loro vincoli con organizzazioni progressiste.

    Le azioni di Joya furono denunciate al momento, ma questi precedenti non sono validi per Micheletti, il cui governo è condannato dalla comunità internazionale.

    L’Assemblea Genarale della ONU ha adottato una Risoluzione, nella quale condanna il colpo militare in Honduras e reclama il ritorno immediato del presidente legittimo di questa nazione, Manuel Zelaya.

    La Risoluzione adottata per acclamazione ha richiamato i 192 Stati membri della ONU a non riconoscere un governo diverso da quello di Zelaya.

  7. carlino
    carlino says:

    Altrachiesa
    Indecente il silenzio della chiesa su Berlusconi
    di don Franco Barbero

    Famiglia Cristiana ha dato voce ai lettori e alle lettrici che hanno espresso con coraggio e dignità, in una valanga di lettere, il loro disgusto, soprattutto la loro sollecitazione alla chiesa ufficiale affinchè parli in un contesto in cui è stato superato ogni limite di decenza. Si noti che Famiglia Cristiana è una testata assolutamente fedele alla gerarchia. Però c’è di tanto in tanto in questo settimanale un piglio di intelligenza, di coerenza e di dignità.
    La gerarchia cattolica per ora tace perchè Berlusconi rappresenta l’alleato che in assoluto ha garantito più privilegi, più potere e più denaro alla istituzione cattolica ufficiale. Vito Mancuso, in un lucido scritto comparso oggi su Repubblica, fa appello ad una chiesa profetica che saprebbe sciogliere l’abbraccio con il potere. Io non mi attendo che dai sacri palazzi sgorghi una chiesa profetica (non tentiamo Dio chiedendoGli miracoli). Mi basterebbe una chiesa “decente”, che abbia un pò di decenza. Ma questa sconcia cupola vaticana, oggi come nei secoli passati, è alleata di sporcaccioni, di assassini, di commercianti di carne umana, di fabbricatori di armi, di mercanti del tempio, di apostoli del capitalismo, di corrotti, di ogni genere, di mafiosi… purchè le garantiscano privilegi, denaro, potere.
    Se le garantiscono potere denaro e privilegi,va tutto bene e si può tacere consolidando le sporche amicizie. Il Vangelo è altrove.

    (26 giugno 2009)

  8. E anche Obama gioca a fare il soldato, in Afganistan anziché in Iraq. E anche lui la piglierà nel culo
    E anche Obama gioca a fare il soldato, in Afganistan anziché in Iraq. E anche lui la piglierà nel culo says:

    Il presidente mette l’elmetto
    Per Obama è il primo “D-Day”
    La sfida di Barack è mostrarsi come un vero “commander in chief”
    di VITTORIO ZUCCONI

    Il presidente mette l’elmetto Per Obama è il primo “D-Day”
    I Marines lanciati ieri da Obama all’attacco dei Taliban sono ben quattromila, l’unità più numerosa e formidabile schierata dal tardo autunno del 2001.

    Da quando bastarono a Bush una spallata, qualche reparto di special forces e bombardamenti a tappeto di dollari sui corruttibili ras delle valli e dei campi di papaveri per far cadere il regime di Kabul come una piramide di carta.

    Gli ordini della Casa Bianca sono tassativi – strappare ai Taliban una valle di importanza strategica in Afghanistan – e questa è la prima offensiva militare importante ordinata dal nuovo comandante supremo delle forze armate, Barack Obama, come aveva promesso di fare durante le elezioni, spostando gli stivali americani dalle sabbie della Mesopotamia alle nevi di Kandahar per colpire il nemico dov’è realmente e non dove Bush e Cheney avevano immaginato che fosse. Eppure c’è qualcosa che non persuade del tutto in questo Obama con l’elmetto che va alla guerra, come se realmente non ci avesse messo il cuore, come se neppure lui fosse convinto di quello che fa, ma dovesse semplicemente rispettare un impegno preso con gli elettori e con il mondo.

    L’Obama guerriero è una figura incongrua e non perché lui, come i falchi da salotto e da talk show alla maniera dei neo-con che lo avevano preceduto al potere, non abbia mai indossato un’uniforme sul serio e non abbia mai provato che cosa significhi davvero sparare a un nemico o essere il bersaglio di proiettili. Guardandolo e ascoltandolo, ormai da molti mesi, prima in campagna elettorale e poi dallo Studio Ovale, si capisce come il suo modus operandi, la sua personalità, la sua storia non possano essere quelli di condottieri bellici, di uomini che sono naturalmente dotati, a volte sfortunatamente dotati, della capacità di vedere il mondo in bianco e nero, diviso in “noi e loro”. Come quel generale Patton, idolo dei soldati e dei marines in Europa, la cui filosofia di vita si riassumeva nel famoso motto: “Fare la guerra significa ammazzare quei figli di puttana prima che quei figli di puttana ammazzino te”.

  9. marco
    marco says:

    è indecente che un presidente del consiglio ceni con dei magistrati, potrebbe “influenzarli”. un vero premier (Prodi, per fare un esempio) non deve ricorrerre a questi mezzucci per averli in pugno

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x “a lei serve il neurologo” (commento n. 2)

    Egregio signor Ciro Vallone,

    non si preoccupi, io tra gli altri amici medici ho anche due ottimi neurologhi, che mi aiutano per esempio a capire la coglionaggine dei poveracci come lei. Veda di andare nel luogo a lei più congeniale, come uno di quei cessi ingorgati dei treni di lusso, e da bravo Pierino italiota si sfoghi a scrivere le sue scemenze sulle pareti. Può anche usare, se crede, i cessi pubblici di un autogrill o stazione di servizio delle autostrade italiane.
    Se insiste a rompere le scatole, metterò in rete il suo indirizzo di posta eletronica e il suo IP di adsl.tiscali, in modo che chiunque le possa esprimere l’ammirazione che le è dovuta.
    Credo di essere stato chiaro.

  11. LO  CHEF  CONSIGLIA   di  A. C.  &   S. L.
    LO CHEF CONSIGLIA di A. C. & S. L. says:

    Lo chef consiglia.

    Papi e celoduristi.

    E’ grave; la stessa pasta, papi «era instancabile, un toro».

    Patrizia D’Addario, al Sunday Times: «quella notte non ho mai dormito», dalle 4 sino alle 11 del mattino. E in 7 ore, papi fece «una mezza dozzina di docce gelate». «D’improvviso smise di muoversi, e pensai “grazie a dio si è addormentato”. Ma non durò».

    Di tutta la vagonata, la ragazza escort mi sembra la più sincera.

    Le altre: è gentile papi, non pensa mai al sesso, non mi toccò con un dito, è impotente… Una doccia gelata è una doccia gelata. E un toro è un toro.

    Sono rimasto sconvolto, dalla minuziosa narrazione di Patrizia D’Addario sulla sua notte con papi. È una professionista, ne avrà passate di cotte e di crude, eppure lascia trapelare un certo sbalordimento.

    Si capisce che da quell’esperienza è uscita sfiancata. Oltre che raffreddata. Eh sì, perché papi, pare, abbia l’abitudine di farsi, fra una performance e l’altra, una doccia gelata. Dalla quale emerge più rinvigorito che pria.

    Ma le docce fredde non si facevano ai pazzi furiosi per calmarli? E qualcuno non se le fa ancora per placare , come dire, i suoi bollenti spiriti? Come è che per papi tutto funziona all’incontrario?

    Ha detto di essere il capo di governo più popolare d’Europa. Certo: lo è diventato dopo che i giornali di tutto il mondo hanno decantato le sue gesta amatorie.

    I tabloid inglesi hanno triplicato le vendite. Un altro si sarebbe vergognato. Lui se ne vanta. Non capivo perché papi sostenesse che gli attacchi contro di lui erano dettati dall’invidia. Come si può invidiare un uomo simile?, mi chiedevo.

    Ma di fronte alle rivelazioni della D’Addario, ho capito tutto. I suoi nemici, a cominciare dai comunisti mollaccioni, gli invidiano la vigoria sessuale. E si spiega anche l’amicizia con Bossi e con i padani celoduristi. Sono della stessa pasta.

  12. Pasquino
    Pasquino says:

    Unto dal Signore, per Silvio l’attore

    Viscido verme,
    che dal torbido mercato sbuchi,
    avviluppi l’anima del popolo
    con i tuoi trucchi,
    cadrà il castello d’inganni
    e ci lascierai in mille affanni,
    tu mediocre teatrante affogherai
    in mille problemi come strame.

  13. cirovallone@libero.it
    cirovallone@libero.it says:

    E lei la smetta di tirarmi in ballo con post fasulli ( una sua specialità ). L’ultimo il mese scorso ( ” Iran: come sempre, il diavolo non è brutto come sembra ..” o5 – 99 -Post n. 279- ).

  14. cirovallone@libero.it
    cirovallone@libero.it says:

    PS

    Mi fermo qui perchè non voglio scendere al suo infimo livello ( che mi confermomo la sua reale natura ).
    La lascio ai suoi deliri.

  15. Pasquino
    Pasquino says:

    sta-trista

    Confeziona leggi strane,
    sol per lui ch’è infame,
    racconta lampanti bugie,
    messo alle strette s’inventa
    rabbiose piroette.

    nasconde persino
    hai propri occhi,
    le stolte esternazioni
    che sforna di continuo
    pe suoi allocchi.

    bisogna accompagnarlo
    fingendo ammirazione,
    e far finta di non conoscere
    la triste situazione.

    e si risolleva senza sforzo,
    aleggiano nell’aria
    macchie vistose di lui,
    e suo nostromo
    e se giri la testa
    vedi il nulla del misero uomo.

    ma è il deserto che vediamo,
    e’ forse ora il nano passerà la mano,
    passiam avanti è ora di reagire
    se è sabbia rovente, forse,
    noi dovrem patire.

    Soffrir e provar vergogna per
    noi tutti che siam finiti in una fogna.

    Fogna nera come i suoi pensieri
    lui che ha praticato mille mestieri,
    mestieri intrisi di presunzione,
    di calunnia mista a prescrizione.

  16. Linosse
    Linosse says:

    X Ber 6
    Ciao Ber
    “In effetti siamo messi male,…malissimo.
    Un governo di arruffoni e inconpetenti,…un capo di stato che si mette di fare lezioni di antisismica di fronte a ingegneri e specialisti……”
    Cosa vuoi,quando la filosofia pragmatica del fare viene soppiantata da quella del “far vedere”(E BASTA!)può succedere di trovarsi “imbrigliati (ed IMBROGLIATI) da tutta una classe “dirigente” di improponibili ed ancor peggio di “illusionisti” addirittura senza arte e parte ma molto improvvisati.
    Basta dare un’occhiata ai “curriculum”,partendo dal capo,per rendersi conto del nulla che tanti ittagliani hanno scelto per risolvere i problemi di un Paese che aveva,ha,avrà bisogno di personaggi ben diversi da questi inconcludenti e virtuali con un sorriso perenne a 180º che mi ricorda(E MOLTO)quello degli squali”squacquerati” .
    Siamo passati addirittura ,per coprire le vergogne di qualsiasi tipo, dalla “foglia di fico” alla “velina di fica”.
    CORAGGIO….adda passà pure questa nuttata!
    L.

  17. Linosse
    Linosse says:

    Da Repubblica oggi
    “Il ddl sicurezza, prosegue Maroni contiene norme che “rendono più efficace il contrasto alla criminalità di strada: chi ha criticato il ddl queste norme non le ha lette. Essendo molto tollerante, penso che queste persone dovrebbero leggere queste norme e rivedere il proprio giudizio”.”
    Il governo si schiera col ministro dell’Interno. “Nessuno scandalo”
    Gasparri: “Noi sulla sicurezza siamo maestri, non accettiamo lezioni””

    Et voilà ….. il KU-KU-KLOWN nostrano all’azione!
    L.

  18. LUISA MORGANTINI: GLI ISRAELIANI ASSALTANO GLI AIUTI UMANITARI PER GAZA
    LUISA MORGANTINI: GLI ISRAELIANI ASSALTANO GLI AIUTI UMANITARI PER GAZA says:

    EMERGENZA: GLI ISRAELIANI ASSALTANO L’AIUTO UMANITARIO PER GAZA.
    Agisci ora – Sottoscrivi la petizione on-line

    Domanda il rilascio di Cynthia McKinney, dello Spirito di Umanità, di tutti gli operatori ausiliari e degli approvvigionamenti, ORA!

    La notte scorsa, le Forze di Occupazione Israeliane hanno attaccato e poi sono saliti a bordo della imbarcazione del Movimento di Gaza Libera, lo “Spirit of Humanity”, sequestrando 21 attivisti per i diritti umani provenienti da 11 nazioni, compreso il premio Nobel Mairead Maguire e l’ex parlamentare del Congresso U.S. Cynthia McKinney. I passeggeri e l’equipaggio sono stati trascinati a forza in Israele.

    La confisca delle forniture umanitarie e il trasferimento forzato degli operatori per i diritti umani è un ATTO DI PIRATERIA, un crimine, secondo la legge internazionale. Quando l’imbarcazione è stata attaccata, essa non si trovava in acque israeliane e stava svolgendo una missione di carattere umanitario per Gaza. L’attacco israeliano, deliberato e premeditato, di un battello disarmato in acque internazionali è una lampante violazione del diritto internazionale.

    Il governo U.S. e la corporazione dei mezzi di informazione hanno ampiamente ignorato o nascosto questo fatto a causa del razzismo nei confronti di Cynthia McKinney e del popolo palestinese. Spetta a noi farci sentire.

    Secondo un comunicato rilasciato ieri dal Comitato Internazionale della Croce Rossa, i palestinesi che vivono a Gaza sono “prigionieri della disperazione”. Migliaia di abitanti di Gaza le cui case furono distrutte nel passato durante il massacro israeliano di dicembre/gennaio sono ancora senza riparo nonostante le promesse di aiuti per quasi 4,5 miliardi di dollari, perché Israele si rifiuta di permettere l’ingresso nella Striscia di Gaza di cemento e di altro materiale per le costruzioni. Il rapporto fa notare anche che gli ospedali hanno difficoltà nel soddisfare le necessità dei loro pazienti per l’interruzione delle forniture sanitarie da parte di Israele.

    Questa azione terroristica messa in atto dall’esercito di occupazione israeliano nei confronti di un’imbarcazione disarmata è un evidente tentativo di far rifuggire la gente dalla possibilità di dimostrare solidarietà al popolo di Gaza. Dobbiamo agire ora! Si riporta qui come si può essere di aiuto:

    1) Sottoscrivi la petizione via internet – http://www.iacenter.org/palestine/gazashippetition
    2) Fatti sentire – invia questo messaggio nelle tue mailing list, inoltralo via Facebook&Myspace, etc……
    3) Scendi in strada! Organizza delle proteste locali di emergenza in solidarietà con il popolo di Gaza e per richiedere il rilascio di tutti quelli che sono stati rapiti dalle forze di occupazione israeliane
    4) Sostieni la carovana in aiuto di Gaza! Oltre all’attuale progetto di Free Gaza , un’altra carovana di aiuti ,Viva Palestina, partirà dagli U.S. il prossimo 4 luglio guidata dal parlamentare britannico Gorge Galloway e dal veterano della guerra del Viet Nam, Ron Kovic, costituita da centinaia di persone provenienti dagli Stati Uniti.
    5) Telefona ai mezzi di informazione. La corporazione dei mezzi di informazione degli U.S. ha completamente ignorato o tenuto nascosto quanto accaduto a causa del razzismo nei confronti di Cynthia McKinney e del popolo palestinese. Telefona ai mezzi di informazione – insisti perché non occultino questo atto criminale compiuto dall’esercito di occupazione israeliano.

    Petizione: [la versione originale è ovviamente in inglese. Sotto viene riportata la traduzione in italiano]

    Sottoscrivila via internet all’indirizzo: http://www.iacenter.org/palestine/gazashippetition

    Al Presidente, Barak Obama, alla Segretaria di Stato, Hillary Clinton, al Vice-Presidente, Joe Biden, ai leader del Congresso, al Presidente dell’Assemblea Generale delle U.N. d’Escoto-Brockman, al Segretario Generale delle U.N. Ban, ai membri del Consigli di Sicurezza delle U.N., al Presidente, Primo Ministro, ai leader del Consiglio dei Ministri e dell’Opposizione di Israele.

    cc: ai Rappresentanti dei mezzi di informazione principali, alla Croce Rossa Internazionale

    CHE VENGA RILASCIATO IMMEDIATAMENTE LO “SPIRIT OF HUMANITY” CON TUTTI I SUOI PASSEGGERI E SIA PERMESSO LORO DI PORTARE A TERMINE LA MISSIONE UMANITARIA A GAZA! CHE CESSI SUBITO L’ASSEDIO DI GAZA!

    Sono indignato per le azioni compiute dall’esercito di occupazione israeliano in quanto ha assalito ed ha abbordato l’imbarcazione del “Free Gaza Movement”, lo “Spirit of Humanity”, sequestrando 21 attivisti per i diritti umani provenienti da 11 nazioni, compreso il premio Nobel Mairead Maguire e l’ex deputato al Congresso degli U.S. Cynthia McKinney, trascinando passeggeri ed equipaggio a forza in Israele. Oltre a ciò sono indignato del fatto che Israele abbia sequestrato tonnellate di medicine, così come giocattoli ed alberi di ulivo che erano sull’imbarcazione.

    Richiedo che l’imbarcazione, i passeggeri e l’equipaggio siano immediatamente rilasciati e che sia permesso loro di proseguire per portare a termine la loro missione di aiuto umanitario a Gaza.

    Come ha detto l’ex rappresentante al Congresso U.S. e Candidata Presidenziale nel 2008 Cynthia McKinney, “Ciò che è avvenuto è una violazione oltraggiosa del diritto internazionale. La nostra imbarcazione non era nelle acque israeliane e noi eravamo una missione di diritto umanitario che si stava dirigendo verso la Striscia di Gaza . Il Presidente Barak Obama aveva appena detto ad Israele di fare entrare materiale di tipo umanitario e per la ricostruzione, e proprio questo era ciò che noi cercavamo di fare. Noi chiediamo alla comunità internazionale di richiedere il nostro rilascio in modo tale da poter riprendere il nostro viaggio.”

    Secondo una relazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa rilasciata il 29 giugno, i palestinesi residenti a Gaza sono “prigionieri della disperazione”. Migliaia di abitanti di Gaza le cui case vennero distrutte tempo fa durante il massacro israeliano di dicembre/gennaio se ne stanno ancora senza alcun riparo nonostante le promesse di aiuti per quasi 4,5 miliardi di dollari, perché Israele si rifiuta di far entrare nella Striscia di Gaza cemento e altro materiale da costruzione. Il comunicato riferisce anche che gli ospedali hanno difficoltà a soddisfare le necessità dei loro pazienti a causa dell’interruzione da parte di Israele dei rifornimenti sanitari.

    “Il materiale che stavamo portando rappresenta un simbolo di speranza per il popolo di Gaza, speranza che la via marittima possa venire aperta per loro e che loro possano trasportare i loro stessi materiali per cominciare a ricostruire scuole, ospedali e le migliaia di case che sono state distrutte durante l’offensiva “Piombo fuso”. la nostra missione è un segno rivolto al popolo di Gaza per dire che noi ci sentiamo vicini a loro e che loro non sono soli” ha detto la compagna di viaggio Mairead Maguire, vincitrice del Premio Nobel per la Pace per il lavoro da lei fatto nell’Irlanda del Nord.

    Poco prima di essere sequestrati dagli israeliani, Huwaida Arraf, presidente del Free Gaza Movement e co-coordinatore della delegazione in questo viaggio, aveva precisato che: “Nessuno avrebbe la possibilità di credere che il nostro piccolo battello costituisca una minaccia per Israele. Noi trasportiamo materiale sanitario e per la ricostruzione e giocattoli per bambini. I nostri passeggeri comprendono un premio Nobel per la Pace e un ex rappresentante del Congresso U.S.. Il nostro battello era stato ispezionato e aveva ottenuto un’ autorizzazione per la sicurezza da parte delle Autorità del porto cipriota dal quale siamo partiti e mai in nessun momento noi ci siamo avvicinati alle acque israeliane.”

    Arraf ha proseguito,”L’attacco israeliano deliberato e premeditato al nostro battello disarmato è una evidente violazione del diritto internazionale e noi chiediamo il nostro rilascio immediato ed incondizionato.”

    Io richiedo che l’Amministrazione Obama agisca immediatamente per protestare contro la violazione del diritto internazionale, per ottenere il rilascio dell’imbarcazione e di coloro che sono stati sequestrati, la cui lista è riportata in fondo, per garantire l’accesso a Gaza di missioni di sostegno umanitario come quella dello “Spirit of Humanity” e della missione di aiuto umanitario “Viva Palestina” in arrivo guidata dal parlamentare britannico Gorge Galloway e dal veterano della guerra del Viet Nam Ron Kovic alla quale partecipano centinaia di cittadini provenienti dagli Stati Uniti. La missione Viva Palestina è in programma che il 4 luglio parta da New York City diretta a Gaza.

    Inoltre chiedo all’Amministrazione Obama che operi immediatamente per far finire immediatamente il brutale assedio, il blocco e l’occupazione di Gaza.

    Vengano rilasciati ORA lo Spirit of Humanity , tutti i seguenti attivisti per i diritti umani e l’equipaggio:

    [SEGUE L’ELENCO DELLE PERSONE SEQUESTRATE]

    (traduzione di mariano mingarelli)

  19. Anita
    Anita says:

    La REPUBBLICA – Vittorio Zucconi : ” Il guerriero Obama ”

    Vittorio Zucconi
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~

    Se l’operazione fosse stata iniziata da Bush, l’avrebbe pesantemente criticata, ma dato che è Obama ad averla decisa, Zucconi scrive che Obama sì, l’ha iniziata, ma che la figura di guerriero non gli appartiene, che è solo per via dell’impegno preso in campagna elettorale, che ” Il mondo nel quale si muove Obama, come la sua storia biologica di figlio dell´Europa e dell´Africa insieme, è un mondo in grigio, di tonalità sfumate, che non sono gli ingredienti del semplicismo ideologico, mistico o caratteriale indispensabile per condurre grandi e vere guerre nella certezza di stare dalla parte del bene assoluto.”.
    La guerra condotta da Obama in Afghanistan viene definita ” una «strana guerra», condotta nella speranza di non dover fare davvero la guerra “. Esistono guerre strane? Ritenere che gli Usa di Obama stiano combattendo nella speranza di non dover fare davvero la guerra è ridicolo.
    Zucconi non perde occasione per criticare Bush e la sua amministrazione, lodando Obama per essersi ritirato dall’Iraq, ma ‘dimentica’ che a sancire il ritiro è stata proprio la tanto disprezzata amministrazione Bush.
    ~~~~~~~~~~~~~~~

    Peraltro Obama non si e’ ritirato dall’Iraq, fino ad ora ha rotto tutte le sue promesse elettorali, incluso Guantanamo.

    Anita

  20. carlino
    carlino says:

    Ma cara Anita un ritiro dall’iraq non e’ una operazione che si puo’ realizzare in breve tempo.

    Per il momento c’e’ uno spostamento di truppe daal’iraq all’afghanistan che, come evidenzito anche da zucconi, potrebbe essere il primo segno ufficiale di ritiro.
    Lo stesso zucconi sottolinea come l’azione in afghanistan potrebbe essere inteso come la volonta’ di muovere il fronte in un’area sicuramente piu’ “a rischio”.

  21. carlino
    carlino says:

    3 Luglio 2009

    DIMETTETEVI VII: giu’ la maschera

    Nell’attesa delle azioni legali del giudice della Consulta Paolo Maria Napolitano, che mi auguro ci siano davvero e non siano solo chiacchiere, non mi resta che commentare l’inadeguatezza a ricoprire il ruolo di giudici costituzionali di Mazzella e Napolitano. Ora pero’ guardiamo la luna distogliendoci dal dito.

    Il Capo dello Stato non si pronuncia, anzi, si pronuncia zittendo chi gli chiede di dissociarsi ed invitare i due “amici per la pelle” a dimettersi o quanto meno ad astenersi il 6 ottobre, giorno in cui, lo ricordo, la Consulta è chiamata a valutare la costituzionalità del lodo Alfano.

    Mazzella risponde picche, scrive all’amico piduista Silvio Berlusconi, e tra una protesta e un’indignazione, comunque, non si schioda, anzi, fa sapere che non si asterrà il 6 ottobre. E il giudice Napolitano? Anche lui risponde picche, anche lui non si schioda, e anche lui dichiara che non si asterrà il 6 ottobre, ma per distinguersi dal collega oggi scrive a De Bortoli lamentando un “attacco furibondo”.

    Il presidente della Corte, Amirante, con fare conciliante, invita ad abbassare i toni ma, nei fatti, lascia al loro posto i due giudici e decide di non escluderli il 6 ottobre dal giudizio di costituzionalità della legge 128.

    Dunque, mentre è in corso una campagna mediatica per costringere i cittadini a guardare il dito, distolgono l’attenzione dai fatti, la luna. E la luna è chiara in questa notte della democrazia, sul lodo Alfano hanno già deciso ma, per ottenere la certezza della costituzionalità del lodo, quei due “amici per la pelle” sono indispensabili.

  22. carlino
    carlino says:

    dal Corriere.it

    CEI: SULL’IMMIGRAZIONE NON BASTA L’ORDINE PUBBLICO
    Sicurezza, il Vaticano prende le distanze
    «Da Marchetto un’opinione personale»
    Maroni: «Le critiche? Solita liturgia». Il segretario del Pontificio consiglio dei migranti: «Ho fatto mio dovere»

    Il ministro dell’Interno Roberto Maroni (Lapresse)ROMA – «La solita liturgia». Roberto Maroni risponde così alle critiche espresse da monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti, dopo il via libera al ddl sicurezza (che tra le altre cose istituisce il reato di clandestinità e consente le ronde). «Nessun governo ha fatto tanto in poco tempo – dice Maroni -. Il ddl contiene norme che rendono più efficace il contrasto alla criminalità di strada: chi ha criticato il ddl queste norme non le ha lette. Essendo molto tollerante, penso che queste persone dovrebbero leggere queste norme e rivedere il proprio giudizio».

    IL VATICANO PRENDE LE DISTANZE – Ma dalla Santa Sede arriva uno stop. «Il Vaticano come tale non ha detto niente sul decreto sicurezza approvato dal governo italiano» ha precisato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi -. Ha parlato monsignor Marchetto, ma non mi consta che il Vaticano in quanto tale abbia preso posizione». Non è la prima volta: a febbraio il prelato aveva criticato le ronde e la Santa Sede aveva specificato che si trattava di una sua posizione personale. Il segretario per i migranti risponde a sua volta al ministro Maroni: «Un arcivescovo, quando pensa di aver fatto il suo dovere, non si ferma a raccogliere le pietre che gli buttano dietro». La precisazione di padre Lombardi è stata apprezzata dal ministro della Difesa La Russa: «Siamo lieti della precisazione del Vaticano, che mette in rilievo la differenza tra un giudizio, legittimo, di monsignor Marchetto e quello del Vaticano».

    E’ un copione gia’ visto: una voce del Vaticano dissente e viene messo a tacere immediatamente. In modo da poter continuare a sbafarsi con i soldi degli italiani.
    Nel frattempo il piduista raggiunge due scopi: tenere zitta la Lega e poter continuare a nascondere il fatto che soldi per la sicurezza non ce ne saranno (stanno praticamente arruolando dei volontari) e che quindi le forze dell’ordine vere (polizia di stato e guardia di finanza sopratutto) dovranno arrangiarsi.

  23. carlino
    carlino says:

    da Micromega

    Heri dicebamus…

    Il Vespasiano del lusso

    di Gassa D’Amante, da MicroMega 8/2006

    Interno sfarzoso, arredamento fra il bordello thailandese e le televendite di tappeti, aranciate da 50 euro e champagne da 8.500, fauna di vip e politici di centro-destra, e naturalmente ‘mai vista tanta gnocca al metro quadro’. Questo il ritratto del Billionaire, nuova Sala della Pallacorda del rivoluzionario Briatore, in agitazione contro la tassa sul lusso. Poverino.

    Il maschio non è maschio che in certi istanti,
    la femmina è femmina per tutta la vita.
    Jean-Jacques Rousseau

    In una delle venti-venticinque interviste giornaliere secréte nel corso dell’estate dal Cacciari nazionale, l’infaticabile filosofo – tra un “ma che Marx e Marx!”, un “ma allora non mi sono spiegato!” e un “ma lasci perdere Delors, che ha novant’anni!” – ha rilanciato con forza il tema dell’incapacità strutturale della sinistra italiana di parlare alla ‘nuova’ borghesia. «Vendetta sociale»: così l’ha definita Edmondo Berselli sulle colonne di Repubblica. E giù con pagine e pagine di inchieste su ‘nuove’ professioni e vecchi industrialotti vessati dal vempiresco tandem Visco-Bersani, non senza sconfinamenti negli impervi territori della teologia della grazia e del libero arbitrio, viste le polemiche (e le cantonate) su pelagianesimo e agostinismo che hanno coinvolto il ministro dello Sviluppo economico e Antonio Socci sulle pagine del Corrierone.
    E allora – ci siàm dètti, dandoci un tono alla milanese – andiamoli a vedere da vicino questi «nuovi» ricchi, questi pionieri dello sviluppo, questi capitani coraggiosi d’una modernizzazione eternamente incompiuta e soffocata da una classe politica retriva e ancora incapace di liberarsi della propria ingombrante zavorra ideologica.
    Ma andiamo con ordine. Il giorno 9 agosto, Flavio Briatore, manager Renault che venera il genio femminile, anzi latin lover – vengono annoverati fra i suoi «trofei» più prestigiosi nomi illustri come quello delle modelle Naomi Campbell e Heidi Klum, e, da ultimo, della protagonista principale del Farnesina Gate, Elisabetta Gregoraci – nonché proprietario del megalocale Billionaire di Porto Cervo (palcoscenico, fra le altre cose, delle scorribande notturne di Berlusconi, che quest’estate ha imperversato anche al Country Club di Porto Rotondo, accolto dai cori entusiastici del popolo della notte smeralda: «Un presidente / c’è solo un presidente»), il buon Briatore appunto, ha pubblicato una pagina a pagamento su diversi quotidiani nazionali e sardi prendendo posizione contro la tassa imposta dalla Regione per le barche superiori ai 14 metri: «Il lusso non è un reato, ma un investimento anche in termini di immagine e di prestigio», scrive il manager Renault prima di ricordare elegantemente le proprie «donazioni benefiche per oltre 220 mila euro destinate all’orfanotrofio di Arzachena, all’acquisto di un’ambulanza del comune, al finanziamento di associazioni sportive e di feste patronali». Del resto, come il celebre imperatore Flavio Vespasiano, Flavio Briatore, nato il 12 aprile del 1950 a Verzuolo in provincia di Cuneo, vanta origini orgogliosamente non aristocratiche, anzi contadine. Intervistato da Sabelli Fioretti, alla domanda: «Suo fratello fa ancora il contadino?», Briatore ha risposto: «Sì, e lo fa bene. Credo che il contadino sia una professione fantastica».
    Ora, il gesto di Briatore rappresenta una sferzata simile al celebre grido di Nanni Moretti a piazza Navona. Oggi come allora c’è un popolo che di fronte alla protervia ed all’arroganza del potere scende in piazza, deciso a non delegare più ad un’opposizione timida e spesso inconsistente la rappresentanza del proprio malessere e della propria voglia di partecipazione. L’appuntamento è naturalmente al Billionaire, la nuova Sala della Pallacorda dove il popolo della tassa sul lusso si radunerà per una veglia di danza e di protesta, fiducioso nell’impatto politico-mediatico che un gesto tanto radicale e risoluto potrà produrre per le sorti della Sardegna, del Paese e – perché no? – della Libertà dell’Uomo. Del resto, come dichiara il grande leader Flavio, «se Soru va all’estero non lo conosce nessuno. Io sono molto più famoso».
    L’occasione è troppo ghiotta e sono ben deciso a non farmela scappare. La mattina del 10 agosto, il giorno della grande adunata sediziosa, chiamo il Billionaire per ottenere l’accredito stampa: «Va benissimo», risponde la gentilissima capo ufficio stampa, «Per quale testata lavora?». «MicroMega». «Microché? Che cos’è?». «Una rivista». «Oh, una rivista… benissimo, ci vediamo stasera». Mi è mancato decisamente il coraggio di far presente che in senso stretto MicroMega (più tardi la pronuncia si stabilizzerà in «MacroMedia») non è propriamente patinata.
    Arrivo comunque a Porto Cervo verso le 22 in compagnia dell’amico Matteo (che spaccio per il «mio compagno» alla signorina dell’ufficio stampa, dal momento che l’invito era esteso ad eventuale «signora», ma non ad «amici» e imbucati di qualsiasi specie). Il locale domina una collinetta poco fuori dal centro. Parcheggiamo la macchina e ci avviamo lungo la ripidissima salita fra due ali di folla, in attesa del passaggio dei primi vip invitati all’evento dall’imperatore Flavio. L’entrata della stampa è sul retro, dalla parte del ristorante Cipriani.
    L’interno è grandioso, immenso, sfarzoso. L’arredamento è in un non meglio precisato stile orientaleggiante, un misto fra un grande rivenditore di kebab, un bordello thailandese (almeno per come me lo immagino) e lo studio dove si fanno le televendite dei tappeti. Veniamo guidati al piano di sotto, nella terrazza delle piscine (tutte riempite di fiori colorati) e fatti accomodare su dei letti a baldacchino con drappi e cuscini colorati. Di fronte a noi i tavolini dove viene servita la cena. Tutt’intorno tappeti persiani che coprono ogni centimetro del pavimento fino a lambire le acque delle piscine. Sono anche fornito di un Billionaire Kit con 2 cd del Billionaire, il portatelefonino del Billionaire, il dvd di Flavio Briatore e la rivista semestrale con le foto di tutti gli ospiti più illustri del locale (da Daniela Santanchè al sempiterno Franco Carraro), che l’arcigno vescovo d’Ippona Aurelio Agostino (il santo, insomma) avrebbe sommariamente e affatto ingiustamente liquidato come meretrices et histriones.
    In copertina, la foto del grande leader. In controcopertina, il suo manifesto ideologico (in italiano e in inglese): «Il Billionaire rappresenta una storia incredibile, un posto dove la gente si può divertire. Con il Billionaire è nato qualcosa di diverso… La musica, la gente, chi ci lavora, il modo di vivere. È nata una tendenza». Uno dei cd (che ascolterò tornando in macchina verso le 4 del mattino) contiene invece la sigla del locale: una voce italiana imita la pronuncia inglese e dice: «Welcome to Costa Smeroalda, welcome to Porto Cervo, welcome to Billionaire… Flavio… (rumore di macchine di Formula 1 che sfrecciano sul circuito)… Briatore… Briatore… Briatore…» (in dissolvenza). Pausa (voce femminile sensuale e suadente) «Billionaire, I love you». Musica dance.
    Mi scolo subito un paio di bicchieri di bianco per stordirmi meglio, mentre vengo interrogato da due giornaliste della Nuova Sardegna presenti con noi al tavolo. Mi domandano per che testata lavoro e mi chiedono come mai MicroMega segua un evento come la festa del Billionaire. Sono in netta difficoltà. Cerco di pensare in fretta ad una risposta convincente, ma mi vengono in mente solo frasi del tipo: «Briatore è amico di Flores d’Arcais fin da quando scrivevano insieme su La sinistra sul finire degli anni Sessanta», oppure «Stiamo organizzando una tavola rotonda tra Flavio Briatore, Gianni Vattimo ed Emanuele Severino sul «nichilismo», oppure «Briatore è uno dei punti di riferimento per la costruzione di un Partito democratico finalmente aperto al contributo vitale dei movimenti e della società civile». Non sono mai stato granché ad inventare balle. Non venendomi in mente nulla di meglio, azzardo un «Devo incontrare dei colleghi della Rai che questa sera passavano qui, ma ancora non sono arrivati».
    Nel frattempo ad arrivare sono i vari ospiti vip della serata, da Simona Ventura (che sulla tassa dichiara: «Sono contraria. È una tassa che non esiste in nessun altro paese del mondo», ma in effetti anche noi abbiamo l’esclusiva di un Briatore) a Valeria Marini, passando per Lele Mora, Stefano Bettarini, Fiona Swarowski, Tommaso Buti, Daniele Interrante, Victoria Silvstedt, Ivana Trump, Alessia Fabiani e giù giù per gli intricati meandri del sottobosco imprenditorial-televisivo, oltre a svariati esponenti del centro-destra sardo capitanati dal sindaco di Arzachena Pasquale Ragnedda.
    D’improvviso, un plotone di ragazze bellissime in tuniche colorate modello «festa in maschera stile antico Egitto» si dispongono in riga dall’altra parte del piazzale, oltre il bordo delle piscine. Mi viene in mente uno slogan ascoltato qua e là per spiegare il successo del Billionaire («Mai vista tanta gnocca al metro quadro»). Aspetto un po’ in attesa di un qualche evento – che so, un balletto, una danza, una roba del genere… – ma non succede sulla. Presto capisco che le fanciulle fanno parte dell’arredo: devono semplicemente fare «da sfondo» e ingentilire la panoramica nord del cortile.
    Il grande leader arriva verso le 23 in alta uniforme da «Bianco, Rosso e Verdone». Jeans strappati, camicia nera sbottonata fino all’ombelico, petto depilato, doppia catenazza d’oro intrecciata. Ogni tanto si fa portare da qualche telecamera davanti al muro delle fanciulle e rilascia dichiarazioni tipo: «Non è tanto per i soldi, è più che altro per i fastidi. Bisogna procurarsi i moduli, fare la fila alle poste, informarsi sull’importo da pagare».
    Ormai il locale si è riempito di «normali» avventori (il biglietto di ingresso è di soli 100 euro, un contributo meramente «simbolico», visti i prezzi delle consumazioni che scopriremo in seguito). Anche la parte ristorante comincia ad essere colonizzata dagli avventori del Billionaire. A pochi tavoli di distanza dal nostro si siede un russo con due bellissime ragazze, una bionda e una mora, entrambe sui vent’anni. Mi alzo e vado a presentarmi. L’uomo indossa una maglietta con la foto di Abramovic, il magnate russo del petrolio molto noto anche per essere proprietario della squadra inglese del Chelsea. Sulla maglietta una scritta in cirillico che lui mi traduce in inglese: «Il mio successo è la tua fortuna». Quando dico di essere un giornalista lui mi domanda subito: «Are you a communist?». Rispondo di no cercando di sembrare il più possibile indignato. Cazzo, anche in Russia si è diffusa la voce che i giornalisti italiani sono tutti comunisti!
    Dopo qualche scambio di parole gli domando un parere sulla tassa sul lusso. Mi risponde lamentandosi del fatto che «people don’t like rich people». Intanto prende un bicchierone di vetro, lo riempie di whisky e me lo porge. Ormai sono lanciatissimo e bevo con assoluta nonchalance, accendendomi una Marlboro rossa e atteggiandomi a uomo della pubblicità di un profumo, di una macchina sportiva decappottabile, di un cronografo doppia cassa in acciaio… o alle brutte di un dopobarba.
    Chiedo quanto ha speso per gli aperitivi che cominciano ad ingombrare copiosamente il tavolo (le due ragazze mi sembrano anche loro parecchio lanciate) e lui mi domanda di nuovo: «Are you sure you’re not a communist?». Lo tranquillizzo e mi dice che per ora non è che abbia speso molto, sui quattromila euro.
    Dopo un po’ saluto il gruppo e vado in uno dei bar interni di fronte al piazzale delle piscine. Chiedo alla barista un po’ di informazioni sul listino prezzi. Il whisky che mi sono appena scolato costa 450 euro (come tutti i distillati «normali»), poi ci sono i distillati «best» tra i 500 e i 1.000 euro. Lo champagne va dagli 8.500 euro in su (ne vedrò arrivare dopo poco una bottiglia al tavolo del russo, che dunque supera di slancio quota 12 mila). Una bottiglia di Cristal sta sui 16 mila euro. A quel punto, visibilmente stordito, chiedo alla ragazza il prezzo di una lattina di coca, un’aranciata, insomma la cosa più economica che ha: «50 euro». Vista la notevole avvenenza della mia interlocutrice (e come lei tutte le presenze femminili qui al Billionaire sembrano uscite da un’agenzia di modelle) domando se ha fatto delle particolari selezioni per lavorare qui. Mi risponde che al Billionaire anche le bariste mandano un book fotografico insieme al curriculum vitae (sine studiorum).
    Gironzolo ancora un po’ e mi avvicino al privé, ovvero una pista da ballo aperta ai soli invitati del locale, ma visibile da tutti gli altri così che i «prescelti» possano essere visti e ammirati dagli «sfigatoni» rimasti fuori. A sorvegliare l’ingresso un paio di gorilla. Un ragazzo si avvicina al cancelletto ma è trattenuto da dietro da un altro che gli grida: «Ancora?! N’do vai? Lo voi capì che nun conti un cazzo?!».
    L’adunata sediziosa proseguirà ancora per parecchie ore, senza peraltro riuscire a indurre nessuna operatrice ad Venerem.
    Tante sono state le manifestazioni di solidarietà verso questa battaglia generosa che hanno riempito le pagine delle lettere dei giornali sardi nei giorni successivi.
    Particolarmente toccante mi è sembrata la lettera-proposta del sindaco di Mamoiada, Graziano Deiana: «Intanto che va avanti la festa al Billionaire noi sindaci dei villaggi persi nell’interno dell’isola, abitati notoriamente da puzzolenti e selvaggi adoratori di capre, chiamiamo a raccolta il nostro popolo per un supermegaincontro da tenere a Maimonida nell’altipiano di San Cosimo; se non ci sono altri suggerimenti lo possiamo chiamare con il suggestivo slogan: “Pastore sardo, adotta anche tu un povero ricco…”. Ognuno dei partecipanti deve semplicemente versare un piccolo obolo di mille euro. Alla fine dei festeggiamenti, che andranno avanti per diversi giorni, un lunghissimo e festoso corteo di indigeni con in testa mamuthones e issocadores saltellanti, ballerine, suonatori, artisti e saltimbanchi, raggiungerà il Billionaire per consegnare l’offerta. Al signor Soru chiediamo che sia abolita immediatamente la tassa sul lusso e sostituita con un’adeguata tassa sulla povertà a sostegno dei ricchi» (La nuova Sardegna, 11/08/06).

    (25 giugno 2009)

  24. carlino
    carlino says:

    Il Vaticano: ‘Non demonizzare lo straniero’. Caritas: ‘E’ un pacchetto insicurezza’

    Il responsabile vaticano per l’immigrazione, mons. Antonio Maria Vegliò, chiede che non vengano demonizzati o riminalizzati gli stranieri. Nel giorno in cui è stato approvato il pacchetto sulla sicurezza, l’esponente della Santa Sede, in un articolo su “Aggiornamenti Sociali”, critica chi vede nell’immigrazione «un’invasione dalla quale bisogna difendersi».Anche la Caritas, da sempre vicina ai migranti, prende posizione sulle misure varate dal governo a colpi di fiducia. « Un pacchetto ‘insicurezzà che non sarà di beneficio a nessuno. Il reato di clandestinità colpirà anche le badanti irregolari e i lavoratori stranieri in nero; inciderà negativamente sulla salute della collettività e farà aumentare i costi di gestione dei centri di identificazione ed espulsione, sottolinea Oliviero Forti, responsabile dell’ufficio immigrazione della Caritas italiana.

    Le forze dell’ordine e gli uffici giudiziari – si domanda Forti – saranno in grado di dare seguito alla norma, dal momento che già ora sono in affanno?». Secondo la Caritas, con questo provvedimento rischiano l’espulsione «più di mezzo milione di badanti» senza permesso di soggiorno e «oltre 600 mila lavoratori stranieri irregolari». I dati sono desunti dall’ultimo decreto-flussi: «700 mila domande presentate a fronte di 70 mila posti disponibili», dice Oliviero Forti. Quindi, d’ora in poi, anche un operaio straniero che viene sfruttato commetterà reato: datore di lavoro e lavoratore saranno entrambi perseguibili per legge.

    http://www.unita.it

  25. carlino
    carlino says:

    Many people from around the world have spent the last two days writing letters and calling elected officials, demanding that Israel release the ‘Spirit of Humanity’ humanitarian aid boat, its cargo, and crew. But we must do more. Over the next several days, US Congress will be on holiday recess, a new humanitarian aid convoy led by Viva Palestina will attempt to enter Gaza, and the fate of the 21 civilians being held in Israel remains uncertain. Let’s keep the media focused on this matter.

    Members of the Free Gaza Movement, a group of civilians from 10 countries who launched this initiative, include Nobel Peace Prize winner Mairead Maguire and former US Congresswoman Cynthia McKinney. The ‘Spirit of Humanity’ was taken, illegally, from international waters.

    The aid was being delivered in the wake of a 22-day military assault against the Gaza Strip last winter, in which Amnesty International has charged the Israeli military with “reckless conduct, disregard for civilian lives and property, and a consistent failure to distinguish between military targets and civilians and civilian objects.”

    The Gaza Strip has also been subjected to a crippling blockade for two years, in which the movement of people and goods in and out of Gaza have been at the whim of the Israeli military. The people of Gaza face severe shortages of medicine, food, and materials that are necessary for rebuilding homes after the war.

    Jewish Voice for Peace (info@jewishvoiceforpeace.org)

  26. carlino
    carlino says:

    E Debora la vincente diventò
    nel Pd una giovane petulante
    Il «paradigma Serracchiani»: prima era un soprammobile pregiato, adesso una presenza molesta e petulante. Sono bastate due battute di un’intervista

    Debora Serracchiani
    Il «paradigma Serracchiani» prescrive che nel Pd il giovane adottato da tutti sia trattato come un cucciolo da vezzeggiare con paternalistica accondiscendenza, ma se è un giovane che sceglie una parte e dice la sua, allora sono rampogne severe, commiserazione, persino dileggio. Da un giorno all’altro il volto nuovo di Debora Serracchiani si deforma nel simbolo dell’ingenuità.

    La fresca energia si rovescia in sventatezza. La schiettezza in dabbenaggine. Prima era un soprammobile pregiato, adesso una presenza molesta e petulante. Sono bastate due battute di un’intervista a Repubblica per compiere questa repentina metamorfosi. Giovane, e donna, ha appena ottenuto un record di preferenze alle europee, addirittura battendo Berlusconi nel suo Friuli. Il voto, in democrazia, dovrebbe pur fare la differenza.

    Non la solita cooptazione oligarchica, l’ennesima candidatura in «quota giovani». Ma un’investitura popolare, con una messe di consensi che molti dei notabili della corrente a lei avversa, oggi in prima fila nell’accanirsi sulla poco sorvegliata creatura, neanche possono sognarsi. Invece, due battute e parte il fuoco d’interdizione. La Serracchiani ha detto che sta con Franceschini perché è più simpatico. Una leggerezza, ma da quanti anni, e con quanta stucchevole ripetitività, nella sinistra ci si avvita nella ricerca smaniosa di un leader che sia dotato di un appeal comparabile a quello di Berlusconi? Mai un rimprovero, nemmeno un buffetto: niente di paragonabile all’orrore suscitato dalla irriverente giovane (e donna). La Serracchiani ha anche detto che Massimo D’Alema rappresenta a suo parere una logica d’apparato da cui il Pd dovrebbe emanciparsi. Magari è una ruvida e ingiusta semplificazione. Ma è esattamente quella che pensano e non dicono, o forse sussurrano, esponenti ben più esperti e stagionati del Partito democratico.

    E poi, se la sfida tra i candidati è una gara vera e appassionante, si ha un’idea della brutalità politica con cui è stata condotta la competizione delle primarie democratiche tra Obama e Hillary Clinton, oggi sullo stesso fronte?

    La Serracchiani, ex astro nascente quando si prestava a un unanime appoggio pre-elettorale, ha parlato troppo e male. Non dispone di paracadute di partito (a parte il dettaglio dei voti conquistati) e dunque su di lei è più agevole esercitarsi nell’arte della demolizione ad personam che sfiora il linciaggio politico. Non c’è bisogno di concordare con le sue tesi per non accorgersi che in tanta virulenza c’è qualcosa di smodato e di paradossale. Un partito che invoca il rinnovamento si trasforma in un consesso di arcigni professori che bacchettano la giovane che ha osato valicare i confini dell’irriverenza. Un partito che invoca le «primarie» a ogni passo non tiene in nessun conto il consenso elettorale che quella giovane ha ricevuto. Un partito che non fa che dichiarare la propria insofferenza per le oligarchie di appartenenza si scandalizza se la critica alla nomenklatura viene espressa con parole e concetti decisamente poco diplomatici.

    Il «paradigma Serracchiani» è anche la spia di una schizofrenia politica che rischia di ipotecare seriamente la rude verità di una battaglia politica da cui scaturirà il volto del nuovo Partito democratico. Si spera solo una caduta di stile, non il sintomo di una voglia d’ordine ( interno).

    Pierluigi Battista
    03 luglio 2009

  27. Anita
    Anita says:

    x Carlino #22

    L’operazione del ritiro dall’Iraq era iniziata nel 2008, ma senza dare date fisse.
    Volevo mettere in rilevanza il bias che ancora esiste.

    Anita

  28. Vox
    Vox says:

    FORTE SCOSSA ALL’AQUILA

    A pochi giorni dall’inizio del G8, che si terrà a L’Aquila dall’8 al 9 luglio, una nuova, forte scossa sismica ha avuto luogo con epicentro ad appena un km da Coppito, luogo del futuro G8…

    ***

    Oh, Madre Terra, apri le tue oscure fauci e di tutti costoro fa un sol boccone…

  29. Vox
    Vox says:

    RITIRO IRAQ

    Purtroppo, per ora non e’ ancora un vero e proprio ritiro, le truppone americane si sono solo ritirate fuori citta’. Ma gia’ il solo vedere le loro schiene ha fatto far festa agli irakeni.
    I poveri afghani (e pakistani) chissa’ quanto dovranno ancora aspettare un momento analogo?

  30. Vox
    Vox says:

    E quanto dovremo ancora aspettare NOI in Italia, per vederci smantellare le 90 basi Usa con connessi arsenali che ci costano ogni anno il 41% delle spese?

  31. Vox
    Vox says:

    Mi correggo: 113!

    Da un “censimento” fatto dalla rivista “Carta” nel 2003, risulta che le installazioni militari statunitensi in Italia sono 113.

    Dal rapporto ufficiale del Pentagono, “Base Structure Report 2005”, risulta che le forze armate statunitensi possiedono nel nostro paese 1.614 edifici e hanno in affitto 1.190 edifici.

    Il personale addetto a tali basi ammonta a 14.000 militari e 5.140 civili, per un totale di circa 20 mila persone.

    Godetevi l’elenco delle suddette basi su questo sito (ma anche altri):

    http://www.kelebekler.com/occ/busa.htm

  32. Vox
    Vox says:

    @ Carlino (29)

    Immaginiamo il tornado mediatico che avrebbe suscitato la notizia di un qualunque altro paese che avesse sequestrato una nave straniera in acque internazionali e arrestato illegalmente oltre 20 persone, tra cui due premi Nobel?

    Se a fare una cosa del genere fosse stato, per esempio, l’Iran, lo avrebbero gia’ bombardato, e non solo mediaticamente.

    Ma se a fare queste cose e’ IL paese degli eletti (?), i giornali tacciono accuratamente…

  33. Vox
    Vox says:

    @ 36

    E dai, per una volta!
    Mica ti puoi sempre mangiare bambini e persone innocenti?!

  34. Vox
    Vox says:

    Un po’ di nuocenti, magari mandati giu’ col Maalox per facilitare la digestione, e via.
    Liberi tutti.

  35. x Vox
    x Vox says:

    Il problema è poi cacarli. Gente così avvelena il mondo anche sotto forma escrementizia. Comunque dirò al mio aiutante che ha sistemato Troia di sistemare anche ‘sti troioni con una bella scrollatina da fargliela fare sotto. SOLO DEGLI IMBECILLI MALATI DI TELEVISIONE E PUBBLICITA’ POTEVANO PENSARE DI FARE IL G8 IN UN LUOGO TERREMOTATO, CON LA GENTE NELLE TENDOPOLI E IL RISCHIO CHE ANCHE GLI 8 “GRANDI” FINISCANO SOTTO LE MACERIE. CON LE CONSEGUENZE APOCALITTICHE CHE POSSIAMO IMMAGINARE. Berlusconi si sa “non sta bene”, come ha certificato la moglie, ma gli altri 7 perché hanno abboccato a una simile trovata da cinico e irresponsabile baraccone?
    Madre Terra

  36. Controcorrente
    Controcorrente says:

    X carlino,
    sei simpatico, ma proprio di uno come P.G.battista ti dovevi servire?
    Un meno in pagella.
    cc

  37. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Controcorrente

    Bravo, bel colpo! L’ipocrisia berluscona è davvero insuperabile. Così come il servilismo del suo circo Barnum e la memoria corta anche dei suoi antagonisti, purtroppo privi di nerbo.
    I fischi che si è beccato a Viareggio mi hanno fatto venire in mente il lancio delle monetine contro Craxi a Roma, inizio della fine. Qui non c’è da aspettare che i politici prendano l’iniziativa, né che la magistratura possa fare il suo mestiere, il Cavaliere mascarato amicone delle Noemi e “utilizzatore finale” delle escort e delle Babbe Natale lo si butta giù dal cavallo solo se la gente comincia a fischiarlo e a lanciargli contro preservativi, scarpe da uomo col maxi tacco, confezioni di fondo tinta e di mascara, monetine per ricordare i quattrini dati a Mills, telefonini finti per ricordargli le telefonata vere a Saccà. Più sacchi di immondizia varia per tutto il resto.
    Con uno come questo, e con una opposizione uòlter-rutellata, bisogna che si muova la piazza. Spontaneamente.
    Un saluto.
    pino

  38. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Controcorrente

    Dimenticavo: anche parrucche per trapianti di capelli….
    pino

  39. Controcorrente
    Controcorrente says:

    per fortuna che questa volta Zorro infila “il pennino” laà dove fà male …

    Io oblio, tu taci, egli auspica

    Il Senato sta per approvare la legge bavaglio-guinzaglio per la cronaca giudiziaria e per le intercettazioni della magistratura. L’on. Carolina Lussana (Lega Nord) prepara il bavaglio anche per Internet, vietando di pubblicare persino le condanne dopo un po’ di anni in nome del “diritto all’oblio” (l’ideale, nel paese dei senza memoria). Il ministro Tremonti, dopo aver giurato “mai più condoni”, apparecchia l’ennesimo condono per i grandi evasori camuffato da ”scudo fiscale”, che poi è un’operazione di riciclaggio di Stato: chi ha accumulato soldi sporchi all’estero (perché guadagnati con traffici di droga, armi, persone o perché sottratti al fisco) potrà farli comodamente rientrare pagando una tassa del 4-6% anzichè del 45%. Così lo Stato farà concorrenza alle “lavanderie” criminali, che per 100 euro sporchi ne restituiscono 50-60 puliti (lo Stato, invece, ne restituirà 94-96). A Bari non passa giorno senza che emergano nuove porcherie nella Puttanopoli di Al Tappone e dei suoi amici papponi e/o spacciatori. Il premier, fra una escort e l’altra, partecipa a simpatiche cenette con giudici costituzionali che dovranno valutare la costituzionalità del Lodo Al Fano che gli regala l’impunità, alla presenza dello stesso Al Fano e del solito Letta. Il governo del malaffare affida i lavori per la prima “new town” nell’Abruzzo terremotato al socio di tre soci del mafioso don Vito Ciancimino. E nessuno dice niente. A parte il capo dello Stato, che comprende “le ragioni dell’informazione e della politica”, ma auspica “una tregua nelle polemiche fino al G8”. Che cos’è, uno scherzo?

    ——————————————
    Naturalmente noi passeremo il tempo a dire se La Serracchiani è più bella di D’alema, e via dicendo….
    Che risate ragazzi se fossi un berluscones….!!

    cc

    Mi puzza questo mestare tra “tifosi”,non vorrei che il congresso si trasformasse in una raccolta di figurine…della panini..
    In questo senso io voglio Pizzaballa segretario..anzi lancio la sua CANDIDTURA
    FATEMI SAPERE!!

  40. Controcorrente
    Controcorrente says:

    PIZZABALLA FOR PRESIDENT…

    QUARTO UOMO , QUARTA VIA
    CHI ADERISCE SCRIVA
    A controcorrente su questo Blog e vediamo di organizzarsi!!

    notte

    cc

  41. Vox
    Vox says:

    @ 40 Madre Terra

    In proprosito, m’e’ venuta in mente un vecchio aneddoto.
    Una nave sta per affondare in mezzo al mare, S. Pietro si accorge della tragedia in atto e subito invoca il Signore: Oh, Signore, tu che tutto puoi, salvali!
    E il Signore gli risponde: Mannaggia, Sanpie’, dopo che ho fatto tanto per raccoglierli uno per uno, tutti insieme la’ dentro?!

  42. Anita
    Anita says:

    x Controcorrente — #41

    Ovviamente, io non ho accenti sulla mia tastiera.

    Ciao, Anita

  43. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    RICEVO DA UROBURO E POSTO PER LUI
    ————————————————————–

    Dal Corriere di oggi
    I TOSCANI E GLI ETRUSCHI? NESSUNA «PARENTELA»
    Ed ecco che arriva la scienza a sfatare un mito caro, anzi, carissimo a tutti i toscani: gli attuali abitanti della Toscana non discendono dagli Etruschi. A stabilire la discontinuità genealogica tra le popolazioni attuali e quelle che nell’età del bronzo abitavano la stessa regione, è un nuovo studio condotto da ricercatori delle Università di Firenze, Ferrara, Pisa, Venezia e Parma, pubblicato on line su Molecular Biology and Evolution.
    LO STUDIO – La ricerca ha preso in considerazione anche campioni di Dna mitocondriale relativo a individui vissuti in età medievale (tra il X e il XV secolo) che sono stati comparati con reperti contemporanei e con quelli etruschi. Sulla base di questi dati, se tra i Toscani del medioevo e gli attuali esiste una chiara relazione genetica, il rapporto con quelli del 1000 A.C. non è provato. «Qualcuno ha ipotizzato che le sequenze del Dna più antico, di epoca etrusca appunto, potessero contenere degli errori o essere state contaminate – spiegano David Caramelli dell’Università di Firenze e Guido Barbujani dell’Università di Ferrara – ma test condotti con nuovi metodi escludono questa ipotesi. La spiegazione più semplice è che la struttura della popolazione toscana ha subito nel primo millennio avanti Cristo importanti cambiamenti demografici». L’interpretazione dei dati scientifici non implica necessariamente che gli Etruschi si siano estinti. È possibile che in particolari località isolate siano rimaste tracce della loro eredità genetica, e i gruppi di Ferrara e di Firenze stanno già lavorando con nuovi metodi statistici per individuarle. Ma nel complesso è evidente che «immigrazioni e emigrazioni forzate hanno diluito l’eredità genetica etrusca tanto da renderne difficile il riconoscimento» continua Caramelli.
    ———————————————————————
    Secondo tutti gli storici antichi, da Erodono in poi, gli Etruschi arrivano in Italia dalla Lidia, una regione dell’Anatolia sud-occidentale, nell’VII secolo a. C. Come potrebbe mai esserci una continuità genetica con popolazioni etrusche vissute nell’età del bronzo, cioè nel X-XI secolo a. C.? In quell’epoca gli Etruschi se ne stavano beatamente in Lidia……
    Mah, perfino gli universitari non conoscono la storia. Marco ne sarà felice ….. U.

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