Il Papa assolverà il Papi? Dati i (nostri) molti altri quattrini in ballo per le scuole private, cioè cattoliche, è quasi certa una nuova “pro stitùtio” della Chiesa. Del resto il bue non può dare del cornuto all’asino
Il motivo per cui la Chiesa alla fine farà finta di nulla e continuerà a dare spago a Silvio Berlusconi nonostante le critiche crescenti da Famiglia Cristiana alla Cei, è molto semplice e concreto: il ministro della Pubblica (d)Istruzione, tale signora Gelmini, vuole estendere a livello nazionale ciò che già è pratica corrente nella sua amata Regione Lombardia: vale a dire, regalare soldi pubblici a chi decide di mandare i figli alla scuola privata. Che in Italia è quasi sempre cattolica. Teniamo presente che la Regione Lombardia ha dato nell’ultimo anno ben 44 milioni di euro di sussidi a chi manda la prole alle private, cioè “dai preti” o “dalle monache”. Moltiplicando 44 per il bel numero delle regioni italiane salta fuori una cifra decisamente di tutto rispetto, dirottata dalle nostre tasche e da aggiungere ai più o meno 2 miliardi di euro che la Chiesa già incassa a vario titolo dal remissivo Stato italiano. Insomma, un altro modo per finanziare il Vaticano, ovvero quella Chiesa che non perde mai l’occasione per invadere la nostra vita politica, condizionare i politici condizionabili, e sono molti, anzi troppi, riducendo di conseguenza sempre di più la laicità della Repubblica italiana e di conseguenza la nostra libertà di cittadini italiani.
Non vorrei turbare Minzolini, ma ci sono in giro già “pettegolezzi”, come li chiama lui, o notizie, come le chiamano i giornalisti, secondo le quali sono già iniziati gli incontri, a partire dalla cena organizzata dal solito Letta col solito prelato vaticano, e le trattative per stabilire il prezzo dell'”assoluzione” del Chiavaliere. Non so dire se verrà definito anche lui “uomo della Provvidenza”, come già avvenne per Benito Mussolini, con le note disastrose conseguenze per l’Italia ma con la miniera d’oro del Concordato, più un bel pacco di quattrini, per il Vaticano.
Le prostitute, come già ho avuto modo di spiegare, si chiamano così perché etimologicamente la parola “prostituta” deriva da ” pro stitùere”, che significa “fissare prima”, in questo caso il prezzo delle proprie prestazioni. E’ quindi del tutto legittimo dire che la Chiesa, o se si preferisce il Vaticano che la governa, si sta prostituendo per l’ennesima volta al potente di turno. Nulla di nuovo sotto il sole. Eccetto i grandi danni che il Bel Paese dovrà prima o poi patire di nuovo, a partire dal dilagare dell’ipocrisia e dallo spappolamento della morale pubblica e privata peraltro già conciate male proprio per la mania di Santa Madre Chiesa di voler sostituire “la legge di Dio”, ovvero il perdono a pagamento a proprio vantaggio del pedaggio chiamato pio obolo, alla più prosaica e dura legge delle società civili e annessi codici penali.
Il Chiavalier Berlusconi ne avrà pur fatte di cotte e di crude in fatto di pelo pubico e dintorni, e la stampa non solo italiana gli dà addosso non per il Chiavalierato libertino in sé, ma per il modo esibizionista e sbracato con il quale se n’è abboffato e ha fatto abboffare gli “amici” perfino a spese del servizio pubblico chiamato Rai – e non Bordello – e perfino per far cadere il governo Prodi allora in carica. Resta però il fatto strano che l’attuale pastore tedesco di guardia al soglio di Pietro nel giugno 2001 ha firmato l’ordine scritto a tutti i vescovi del pianeta che li obbliga a tacere alle autorità civili qualunque caso di pedofilia e adescamento anche di adulti tramite il sacramento della confessione, ma nessuno ne parla. Anzi, se il Chiavaliere viene bastonato, il Pastore tedesco viene esaltato. Come la mettiamo? E’ più grave, su scala italiana e su scala mondiale, il “letto grande” scopereccio di Berlusconi o quell’ordine impartito da Ratzinger quando era a capo della Congregazione erede dell’Inquisizione? Prima di rispondere teniamo a mente che quell’ordine ha favorito il dilagare tra i religiosi di professione della pedofilia e degli adescamenti, a partire dal noto caso del parroco fiorentino Delio Cantini fino alla pioggia di casi negli Usa, in Australia e in Irlanda, per citare solo i casi più noti e di cui la stampa non tace tutto.
In quanto autore del libro “Emanuela Orlandi, la verità: dai Lupi Grigi alla Banda della Magliana”, libro che mette a nudo alcune pesanti brutture del Vaticano, ho preferito non appesantire il carico occupandomi anche dello scandalo dei preti pedofili irlandesi che dallo scorso marzo affiora ogni tanto solo su pochi giornali italiani, forse solo su Repubblica, ma di fronte ai clamorosi due pesi e due misure a seconda che si tratti del Chiavaliere Papi o del Pontefice Papa e di fronte allo sfrontato e sgangherato “pro stitùere” se stessa della Chiesa per assolvere il pubblico libertinaggio del primo, non è il caso di continuare a tacere. La notizia è che il 9 marzo sono state rese note le dimissioni del vescovo John Magee – ex segretario privato di Wojtyla – da titolare della diocesi irlandese di Cloyne. La buccia di banana che ha fatti scivolare Magee è la protezione e la copertura data a troppi preti pedofili. Se le ha date a religiosi pedofili irlandesi, è lecito chiedersi se può averla data a eventuali religiosi pedofili vaticani quando era segretario privato di Wojtyla. Il dubbio non è ozioso, visto che la scomparsa della non ancora sedicenne Emanuela, che abitava in Vaticano, somiglia molto a un caso di pedofilia anche nell’ipotesi fantascientifica che abbia ragione la “superteste” vaneggiante Sabrina Minardi, l’ex amante del boss della Magliana Renatino De Pedis che dice di sapere tutto. Ecco perché mi sarei aspettato un interesse meno limitato da parte dei mass media. La notizia è invece durata solo lo spazio di un mattino ed è riemersa un paio di volte e lasciata appassire quando invece andrebbe sviluppata. Visto che non lo ha fatto nessuno, passati ormai quattro mesi lo faccio io.
Magee è stato segretario privato di tre papi, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, alias papa Wojtyla. Del quale era il segretario privato anche quando di Emanuela si perde ogni traccia. E mentre Magee ne era il segretario privato, il responsabile dell’Anticamera di Wojtyla era il vescovo pedofilo gay Julius Paetz, mentre il Cappellano di Sua Santità era monsignor Bertani. Paetz verrà promosso in Polonia come vescovo di Poznan, donde però vari anni dopo ne verrà cacciato proprio quando stava ormai per essere promosso primate dell’intera Polonia. A causa del suo vizietto, infatti, il governo polacco pretenderà e otterrà il richiamo di Paetz in Vaticano per evitare l’onta della nomina a capo della Chiesa polacca di un collezionista di denunce per molestie sessuali verso troppi seminaristi. Bertani è invece il prelato che in una intercettazione telefonica della magistratura italiana lo si sente impartire al vice capo della sicurezza vaticana, Raul Bonarelli, l’ordine di mentire ai magistrati italiani che lo avevano convocato per interrogarlo come testimone del caso Orlandi.
Magee, Paetz, Bertani: un bel trio, non c’è che dire! Come si vede, non pochi strani tipi circondavano Karol Wojtyla, il papa che con fretta alquanto sospetta si vorrebbe “santo subito!”. Strano che di questa inquietante terna non parli mai per esempio il cardinale Stanisław Dziwisz, segretario particolare di Wojtyla durante tutto il suo pontificato, pur essendo sempre così pronto a riferire ogni maraviglia edificante del suo ex principale. Ma andiamo per ordine.
Magee ha dovuto dimettersi per non avere mosso un dito durante i molti anni nel corso dei quali nella sua diocesi fioccavano gli allarmi e le denunce per episodi di pedofilia di sacerdoti ai danni di bambini e bambine. Nel 1999 a Ferns si suicida il parroco Sean Fortune, accusato di abusi sessuali multipli. E nel 2002 parte l’inchiesta governativa “The Ferns Report”, che come si vede prende il nome proprio dalla località del suicidio del parroco. Nello stesso anno ci sono le dimissioni del vescovo di Ferns, Brendan Comiskey, figura di grande spicco della Chiesa cattolica irlandese: è costretto a uscire di scena quando emerge che pur a conoscenza dei molti abusi perpetrati da preti della sua diocesi non aveva mosso un dito (né più e né meno come è successo un po’ dappertutto, negli Usa, in Australia, in Austria, ecc., e anche in l’Italia per esempio con il caso fiorentino del parroco pedofilo e stupratore Lelio Cantini, ma tralasciamo). Sempre nel 2002, la Chiesa irlandese è costretta a pagare ben 128 milioni di euro per risarcire le vittime, ma le indagini non si fermano. L’apposita commissione governativa dopo tre anni di lavoro ha messo assieme un vero e proprio “libro nero”. Le cifre sono da brivido: l’andazzo pedofilo e annessa omertà clericale duravano da almeno 40 anni, più di 100 i sacerdoti coinvolti, 350 le vittime, con vescovi compiacenti che – as usual – coprivano o al massimo trasferivano i preti, ma solo quelli colti in flagrante. Tant’è che il ministro per l’Infanzia, Brian Lenihan, ha dichiarato quello che in Italia nessun ministro o anche semplice parlamentare avrebbe mai il coraggio di dichiarare: «Il rapporto prova che nessuna azione fu intrapresa per proteggere bambini vulnerabili, per molti anni. Da parte di tutto il governo irlandese condanno nel modo più forte possibile il ripetuto fallimento e la grossolana trascuratezza di chi aveva incarichi di responsabilità nella diocesi».
Se Magee si è comportato così indegnamente nella sua diocesi della lontana Irlanda, perché mai avrebbe dovuto comportarsi meno indegnamente se avesse saputo di mele marce addirittura in Vaticano, cioè nel cuore della Chiesa? E se fosse giunto al suo orecchio qualcosa di compromettente riguardo la fine fatta da Emanuela Orlandi, figlia di un fattorino del papa, con abitazione in Vaticano a meno di 200 metri dal “palazzo apostolico”, perché mai Magee avrebbe dovuto evitare l’omertà che in Vaticano tutti hanno avuto? Il cardinale Silvio Oddi per esempio di cose compromettenti ne sapeva, ma ne ha parlato ai magistrati con ben 10 anni di ritardo, comunque solo in parte, sfumando i ricordi ed evitando accuratamente di fare nomi. Per non parlare del cardinale della segreteria di Stato Giovanni Battista Re, che ha rifiutato l’offerta di monsignor Francesco Salerno di darsi da fare per capire come e perché Emanuela fosse scomparsa. Offerta interessante, quella di Salerno, visto che lui si occupava di finanze vaticane, e quindi aveva contatti ovunque, dalle ambasciate a personaggi contigui alla banda della Magliana. Come per esempio quel don Piero Vergari che celebrò le nozze, il funerale e la sepoltura del boss Enrico De Pedis, “Renatino” per gli amici, addirittura nella basilica di S. Apollinare. Il cui edificio, guarda caso, è la continuazione del palazzo che ospitava la scuola di musica frequentata da Emanuela e proprietà del Vaticano.
E’ grazie alle omertà come quelle dei Magee, Bertani, Oddi, Re, ecc., e alle code di paglia dei Paetz, che si è potuto formare nel cuore del potere della Chiesa, cioè nelle immediate vicinanze dello stesso papa Wojtyla, la gigantesca omertà che ha seppellito Emanuela Orlandi sotto una montagna di menzogne e depistaggi. La riprova della malafede è l’incredibile avallo vaticano anche del “rapimento” di Mirella Gregori, ragazza romana scomparsa un mese e mezzo prima di Emanuela senza che nessuno mai ne avesse rivendicato alcunché fino a quando, due mesi e mezzo dopo, il suo nome è comparso nell’inchiesta di un noto settimanale sulla frequente sparizione di minori in Italia.
Che strano: nel mio libro indico anche dove – a detta di un mio informatore interno al Vaticano – Emanuela sarebbe morta la sera stessa della scomparsa, vale a dire in Salita Monte del Gallo. Un particolare del quale ho parlato ormai in varie interviste, compresa l’intera puntata andata in onda il 3 marzo del programma di Raitre “Le Storie – Diario italiano”, condotto da Corrado Augias. Eppure tutti, dentro e fuori le mura leonine. fanno finta di nulla. Compresa Federica Sciarelli di “Chi l’ha visto?”, che da anni tiene chiusa nei cassetti una mia intervista di oltre un’ora. Eppure per realizzarla mi aveva spedito una piccola troupe capeggiata da Fiore Di Rienzo. “Chi l’ha visto?”: no, semmai è più corretto dire “Chi l’ha vista?”. “Chi l’ha vista l’intervista?” E chi l’ha bloccata?
Ecco, questi sono i metodi grazie il Chiavaliere può sfangarsela pagando alla Chiesa un altro pesante dazio a nostre spese. La Storia si ripete, da un Uomo della Provvidenza all’altro, dalla tragedia alla farsa. Che non è detto resti farsa.
Naturalmente noi speriamo che un sussulto di dignità eviti questo nuovo “pro stitùere” se stessa da parte della Chiesa. Anche se il malloppo messo sul piatto per l’assoluzione, vale a dire le centinaia di milioni di altri nostri euro per le scuole cattoliche, è tale da indurre in tentazione non solo una escort come la D’Addario.Il motivo per cui la Chiesa alla fine farà finta di nulla e continuerà a dare spago a Silvio Berlusconi nonostante le critiche crescenti da Famiglia Cristiana alla Cei, è molto semplice e concreto: il ministro della Pubblica (d)Istruzione, tale signora Gelmini, vuole estendere a livello nazionale ciò che già è pratica corrente nella sua amata Regione Lombardia: vale a dire, regalare soldi pubblici a chi decide di mandare i figli alla scuola privata. Che in Italia è quasi sempre cattolica. Teniamo presente che la Regione Lombardia ha dato nell’ultimo anno ben 44 milioni di euro di sussidi a chi manda la prole alle private, cioè “dai preti” o “dalle monache”. Moltiplicando 44 per il bel numero delle regioni italiane salta fuori una cifra decisamente di tutto rispetto, dirottata dalle nostre tasche e da aggiungere ai più o meno 2 mila miliardi di euro che la Chiesa già incassa a vario titolo dal remissivo Stato italiano. Insomma, un altro modo per finanziare il Vaticano, ovvero quella Chiesa che non perde mai l’occasione per invadere la nostra vita politica, condizionare i politici condizionabili, e sono molti, anzi troppi, riducendo di conseguenza sempre di più la laicità della Repubblica italiana e di conseguenza la nostra libertà di cittadini italiani.
Non vorrei turbare Minzolini, ma ci sono in giro già “pettegolezzi”, come li chiama lui, o notizie, come le chiamano i giornalisti, secondo le quali sono già iniziati gli incontri, a partire dalla cena organizzata dal solito Letta, e le trattative per stabilire il prezzo dell'”assoluzione” del Chiavaliere. Non so dire se verrà definito anche lui “uomo della Provvidenza”, come già avvenne per Benito Mussolini, con le note disastrose conseguenze per l’Italia ma con la miniera d’oro del Concordato, più un pacco di quattrini, per il Vaticano.
Le prostitute, come già ho avuto modo di spiegare, si chiamano così perché etimologicamente la parola “prostituta” deriva da ” pro stitùere”, che significa “fissare prima”, in questo caso il prezzo delle proprie prestazioni. E’ quindi del tutto legittimo dire che la Chiesa, o se si preferisce il Vaticano che la governa, si sta prostituendo per l’ennesima volta al potente di turno. Nulla di nuovo sotto il sole. Eccetto i grandi danni che il Bel Paese dovrà prima o poi patire di nuovo, a partire dal dilagare dell’ipocrisia e dallo spappolamento della morale pubblica e privata peraltro già conciate male proprio per la mania di Santa Madre Chiesa di voler sostituire “la legge di Dio”, ovvero il perdono a pagamento a proprio vantaggio del pedaggio chiamato pio obolo, alla più prosaica e dura legge delle società civili e annessi codici penali.
Il Chiavalier Berlusconi ne avrà pur fatte di cotte e di crude in fatto di pelo pubico e dintorni, e la stampa non solo italiana gli dà addosso non per il Chiavalierato libertyino in sé, ma per il modo esibizionista e sbracato con il quale se n’è abboffato e ha fatto abboffare gli “amici” perfino a spese del servizio pubblico chiamato Rai – e non Bordello – e perfino per far cadere il governo Prodi allora in carica. Resta però il fatto strano che l’attuale pastore tedesco di guardia al soglio di Pietro nel giugno 2001 ha firmato l’ordine scritto a tutti i vescovi del pianeta che li obbliga a tacere alle autorità civili qualunque caso di pedofilia e adescamento anche di adulti tramite il sacramento della confessione, ma nessuno ne parla. Anzi, se il Chiavaliere viene bastonato, il Pastore tedesco viene esaltato. Come la mettiamo? E’ più grave, su scala italiana e su scala mondiale, il “letto grande” scopereccio di Berlusconi o quell’ordine impartito da Ratzinger quando era a capo della Congregazione erede dell’Inquisizione? Prima di rispondere teniamo a mente che quell’ordine ha favorito il dilagare tra i religiosi di professione della pedofilia e degli adescamenti, a partire dal noto caso del parroco fiorentino Delio Cantini fino alla pioggia di casi negli Usa, in Australia e in Irlanda, per citare solo i casi più noti e di cui la stampa non tace tutto.
In quanto autore del libro “Emanuela Orlandi, la verità: dai Lupi Grigi alla Banda della Magliana”, libro che mette a nudo alcune pesanti brutture del Vaticano, ho preferito non appesantire il carico occupandomi anche dello scandalo dei preti pedofili irlandesi che dallo scorso marzo affiora ogni tanto solo su pochi giornali italiani, forse solo su Repubblica, ma di fronte ai clamorosi due pesi e due misure a seconda che si tratti del Chiavaliere Papi o del papa e di fronte allo sfrontato e sgangherato “pro stitùere” se stessa della Chiesa per assolvere il pubblico libertinaggio del primo, non è il caso di continuare a tacere. La notizia è che il 9 marzo sono state rese note le dimissioni del vescovo John Magee – ex segretario privato di Wojtyla – da titolare della diocesi irlandese di Cloyne. La buccia di banana che ha fatti scivolare Magee è la protezione e la copertura data a troppi preti pedofili. Se le ha date a religiosi pedofili irlandesi, è lecito chiedersi se può averla data a eventuali religiosi pedofili vaticani quando era segretario privato di Wojtyla. Il dubbio non è ozioso, visto che la scomparsa della non ancora sedicenne Emanuela, che abitava in Vaticano, somiglia molto a un caso di pedofilia anche nell’ipotesi fantascientifica che abbia ragione la “superteste” vaneggiante Sabrina Minardi, l’ex amante del boss della Magliana Renatino De Pedis che dice di sapere tutto. Ecco perché mi sarei aspettato un interesse meno limitato da parte dei mass media. La notizia è invece durata solo lo spazio di un mattino ed è riemersa un paio di volte e lasciata appassire quando invece andrebbe sviluppata. Visto che non lo ha fatto nessuno, passati ormai quattro mesi lo faccio io.
Magee è stato segretario privato di tre papi, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, alias papa Wojtyla. Del quale era il segretario privato anche quando di Emanuela si perde ogni traccia. E mentre Magee ne era il segretario privato, il responsabile dell’Anticamera di Wojtyla era il vescovo pedofilo gay Julius Paetz, mentre il Cappellano di Sua Santità era monsignor Bertani. Paetz verrà promosso in Polonia come vescovo di Poznan, donde però vari anni dopo ne verrà cacciato proprio quando stava ormai per essere promosso primate dell’intera Polonia. A causa del suo vizietto, infatti, il governo polacco pretenderà e otterrà il richiamo di Paetz in Vaticano per evitare l’onta della nomina a capo della Chiesa polacca di un collezionista di denunce per molestie sessuali verso troppi seminaristi. Bertani è invece il prelato che in una intercettazione telefonica della magistratura italiana lo si sente impartire al vice capo della sicurezza vaticana, Raul Bonarelli, l’ordine di mentire ai magistrati italiani che lo avevano convocato per interrogarlo come testimone del caso Orlandi.
Magee, Paetz, Bertani: un bel trio, non c’è che dire! Come si vede, non pochi strani tipi circondavano Karol Wojtyla, il papa che con fretta alquanto sospetta si vorrebbe “santo subito!”. Strano che di questa inquietante terna non parli mai per esempio il cardinale Stanisław Dziwisz, segretario particolare di Wojtyla durante tutto il suo pontificato, pur essendo sempre così pronto a riferire ogni maraviglia edificante del suo ex principale. Ma andiamo per ordine.
Magee ha dovuto dimettersi per non avere mosso un dito durante i molti anni nel corso dei quali nella sua diocesi fioccavano gli allarmi e le denunce per episodi di pedofilia di sacerdoti ai danni di bambini e bambine. Nel 1999 a Ferns si suicida il parroco Sean Fortune, accusato di abusi sessuali multipli. E nel 2002 parte l’inchiesta governativa “The Ferns Report”, che come si vede prende il nome proprio dalla località del suicidio del parroco. Nello stesso anno ci sono le dimissioni del vescovo di Ferns, Brendan Comiskey, figura di grande spicco della Chiesa cattolica irlandese: è costretto a uscire di scena quando emerge che pur a conoscenza dei molti abusi perpetrati da preti della sua diocesi non aveva mosso un dito (né più e né meno come è successo un po’ dappertutto, negli Usa, in Australia, in Austria, ecc., e anche in l’Italia per esempio con il caso fiorentino del parroco pedofilo e stupratore Lelio Cantini, ma tralasciamo). Sempre nel 2002, la Chiesa irlandese è costretta a pagare ben 128 milioni di euro per risarcire le vittime, ma le indagini non si fermano. L’apposita commissione governativa dopo tre anni di lavoro ha messo assieme un vero e proprio “libro nero”. Le cifre sono da brivido: l’andazzo pedofilo e annessa omertà clericale duravano da almeno 40 anni, più di 100 i sacerdoti coinvolti, 350 le vittime, con vescovi compiacenti che – as usual – coprivano o al massimo trasferivano i preti, ma solo quelli colti in flagrante. Tant’è che il ministro per l’Infanzia, Brian Lenihan, ha dichiarato quello che in Italia nessun ministro o anche semplice parlamentare avrebbe mai il coraggio di dichiarare: «Il rapporto prova che nessuna azione fu intrapresa per proteggere bambini vulnerabili, per molti anni. Da parte di tutto il governo irlandese condanno nel modo più forte possibile il ripetuto fallimento e la grossolana trascuratezza di chi aveva incarichi di responsabilità nella diocesi».
Se Magee si è comportato così indegnamente nella sua diocesi della lontana Irlanda, perché mai avrebbe dovuto comportarsi meno indegnamente se avesse saputo di mele marce addirittura in Vaticano, cioè nel cuore della Chiesa? E se fosse giunto al suo orecchio qualcosa di compromettente riguardo la fine fatta da Emanuela Orlandi, figlia di un fattorino del papa, con abitazione in Vaticano a meno di 200 metri dal “palazzo apostolico”, perché mai Magee avrebbe dovuto evitare l’omertà che in Vaticano tutti hanno avuto? Il cardinale Silvio Oddi per esempio di cose compromettenti ne sapeva, ma ne ha parlato ai magistrati con ben 10 anni di ritardo, comunque solo in parte, sfumando i ricordi ed evitando accuratamente di fare nomi. Per non parlare del cardinale della segreteria di Stato Giovanni Battista Re, che ha rifiutato l’offerta di monsignor Francesco Salerno di darsi da fare per capire come e perché Emanuela fosse scomparsa. Offerta interessante, quella di Salerno, visto che lui si occupava di finanze vaticane, e quindi aveva contatti ovunque, dalle ambasciate a personaggi contigui alla banda della Magliana. Come per esempio quel don Piero Vergari che celebrò le nozze, il funerale e la sepoltura del boss Enrico De Pedis, “Renatino” per gli amici, addirittura nella basilica di S. Apollinare. Il cui edificio, guarda caso, è la continuazione del palazzo che ospitava la scuola di musica frequentata da Emanuela e proprietà del Vaticano.
E’ grazie alle omertà come quelle dei Magee, Bertani, Oddi, Re, ecc., e alle code di paglia dei Paetz, che si è potuto formare nel cuore del potere della Chiesa, cioè nelle immediate vicinanze dello stesso papa Wojtyla, la gigantesca omertà che ha seppellito Emanuela Orlandi sotto una montagna di menzogne e depistaggi. La riprova della malafede è l’incredibile avallo vaticano anche del “rapimento” di Mirella Gregori, ragazza romana scomparsa un mese e mezzo prima di Emanuela senza che nessuno mai ne avesse rivendicato alcunché fino a quando, due mesi e mezzo dopo, il suo nome è comparso nell’inchiesta di un noto settimanale sulla frequente sparizione di minori in Italia.
Che strano: nel mio libro indico anche dove – a detta di un mio informatore interno al Vaticano – Emanuela sarebbe morta la sera stessa della scomparsa, vale a dire in Salita Monte del Gallo. Un particolare del quale ho parlato ormai in varie interviste, compresa l’intera puntata andata in onda il 3 marzo del programma di Raitre “Le Storie – Diario italiano”, condotto da Corrado Augias. Eppure tutti, dentro e fuori le mura leonine. fanno finta di nulla. Compresa Federica Sciarelli di “Chi l’ha visto?”, che da anni tiene chiusa nei cassetti una mia intervista di oltre un’ora. Eppure per realizzarla mi aveva spedito una piccola troupe capeggiata da Fiore Di Rienzo. “Chi l’ha visto?”: no, semmai è più corretto dire “Chi l’ha vista?”. “Chi l’ha vista l’intervista?” E chi l’ha bloccata?
Ecco, questi sono i metodi omertosi grazie ai quali il Chiavaliere può sfangarsela pagando alla Chiesa un altro pesante dazio a nostre spese. La Storia si ripete, da un Uomo della Provvidenza all’altro, dalla tragedia alla farsa. Che non è detto resti farsa.
x Anita
I post che passano anche con più link sono post che io sblocco se li trovo nell’antispam. Ma se non li trovo, non posso sbloccare nulla. Ignoro i motivi per cui a volte i post spariscono nel nulla, volatizzati, come è successo di recente anche a Uroburo, e a volte invece si trovano tra quelli bloccati dall’antispam. Che io non faccia favoritismi o il furbo lo dimostra il fatto che metto comunque sempre in rete i post che mi vengono inviati in privato quando non riescono a passare per chissà quale motivo. Che non dipende da me e che io anzi ignoro.
Se mi invia per posta privata i link in questione glieli metto in rete io, e a suo nome. Come sempre.
‘Notte.
pino
x Pino
Caro Pino,
non ho detto o insinuato che lei faccia favoritismi.
In altri forum ci sono parole che non passano, per esempio:
sesso, cretino, etc….
Bisogna interrompere le parole, molte veramente innocue.
Certo che io non so come funziona WordPress.
Ancora felicitazioni per il successo del suo libro.
Buona notte,
Anita
x AZ
Ti ringrazio per le congratulazioni, e anzi ne approfito per ringraziare anche gli altri che si sono felicitati per il premio al mio libro sul caso Orlandi. Riconoscimento sempre gradito anche se non è tra i massimi e anche perché il premio è arrivato senza che io o l’editore si sia fatto alcunché.
Per il resto, vedremo.
‘Notte.
pino
x Anita
Le parole che io ho messo nella black list sono davvero poche, e non credo proprio lei ne faccia uso. Quello che non mi spiego è perché i post bloccati a volte non si trovano. Ovviamente mi spiace vadano persi. E non sempre chi li ha inviati ha voglia di riscriverli per mandarmeli per e-mail private.
Un salutone.
Vado a nanna.
pino
anch’io avevo inviato un post per Faust che e’ svanito nel nulla. Pazienza.
Peter
xPino
siamo d’accordo sulla sostanza, ma non sulle cifre. Duemila miliardi di euro (che non sono lire!) superano abbondantemente il PIL dell’Italia, o no? L’anno scorso si parlava di 10 miliardi di euro regalati o ‘condonati’ a santa madre chiesa. Mi pareva una cifra piu’ realistica
un saluto
Peter
Caro Peter,
Il Pil,(prodotto interno lordo),e’ il prodotto,tradotto in denaro,che la nazione produce in un anno.
Il calcolo e’ facile perche’ il debito italiano e’ al 116% del Pil.
Se in un anno noi producessimo,…nenza consumare niente,…avremmo ancora un debito del 16%,…cioe’ di 432 miliardi di euro.
Qualcuno piu’ esperto di me ti potra’ spiegare in dettaglio cosa avviene quando nasce un figlio in Italia,che si ritrova con:
2700000ooo:60000000,gli abitanti=54000 euro di debiti,che
i politici hanno fatto a sua insaputa,…e che il padre ha avallato attraverso il voto.
Tralasciando poi il fatto che gli extra comunitari pagano le tasse,
perche’ sono giovani e lavorano sottopagati,…e campano i vecchietti che prendono la pensione,…ma questo per i mencatti della lega e’ difficile da capire,…o forse fa comodo non volerlo capire.
Comunque,2 miliardi per una organizzazione parassitaria come
il vaticano sono troppi,… senza contare gliextra in donazioni e varie,…esente-tasse.
Io comunque ricordavo 8 miliardi di lire,…ma forse la crisi economica la risentono anche loro.
…non ci roviniamo la giornata,
un caro saluto,Ber
x Peter
In effetti, la stanchezza notturna mi ha fatto moltiplicare non il pane e i pesci, ma addirittura gli euro, moltiplicati per mille! Grazie per la segnalazione.
Le cifre sono contenute nel bel libro di Curzio Maltese “La questua”, che ovviamente la gran parte dei nostri mass media ha ignorato perché troppo impegnata a baciare pantofole e acquasantiere. E’ stato Camillo Ruini che, una volta diventato il presidente della Cei, ha messo in opera una serie di contatti, e di ricatti politico-morali per politici ed elettori cattolici, che hanno riempito i forzieri vaticani, prima piuttosto malmessi.
Un saluto.
pino
P.S. Mia figlia a Londra non ha preso la “suina”, ma l’ha preso il 50% dei suoi compagni di scuola partecipanti al viaggio. Spero torni senza influenza, perché dopo tre giorni la porto all’estero con me per una settimana.
xPino
almeno ho persuaso mio fratello a non mandare suo figlio 15enne. Mi chiedo anche come facciano gli insegnanti ed organizzatori delle gite e viaggi di studio a sbrigarsela quando meta’ degli studenti (e magari loro stessi) si ammalano…
un saluto
Peter
In questi ultimi tempi la sottile differenza tra governo e vaticano si è ridotta dalla a (di papa) alla i(di papi),caduta la maschera il nocciolo portante delle due situazioni è emerso:
IL TRIONFO DELL’IPOCRISIA che ha permeato e catechizzato per secoli il costantinesimo di origine con tutto il potenziale di valore aggiunto ,economico e solo quello,senza altri valori.
Una dimostrazione pratica l’abbiamo avuta nell’incontro G8,l’aiuto all’Africa.
Tanti bei discorsi con il sottofondo di studiati scenari ma nella pratica il risultato è stato quello di dimostrare,come nazione,essere i primi “evasori”,anche in questo inadempienti!
Ancora una classica buccia del banana che ci fa scivolare senza soste nel limbo delle molte parole pochissimi fatti(E FATTI MALE!)
Abbiamo visto come alla denuncia degli altri rappresentanti sugli interventi o stanziamenti ittagliani si è comportato il premio…r,con la dignità “di un barboncino che finisce di farsi la pipì addosso”!
Conclusione :
Resterà sia per il vaticano che per questo governo un ristretto nucleo di vescovi e cardinali e/o deputati e senatori tutto solo ed avvitato su se stesso senza seguito,,un’isola nel deserto!
L.
Patrizia D’Addario rifiutò di restare di notte con le altre ragazze
Intercettate molte telefonate “preparatorie” del premier a Tarantini
Le “torte” a Palazzo Grazioli raccontate dalle escort.
Oltre a “Gianpi” nell’inchiesta di Bari spuntano altri due procacciatori di ospiti femminili
di GIUSEPPE D’AVANZO e GIULIANO FOSCHINI
“Torte?”, chiede il pubblico ministero. Accade qualche tempo fa, a Bari. Il magistrato interroga un trafficante di droga e l’uomo gli racconta i costumi della sua banda. “Torte” è un’espressione che il magistrato non ha mai sentito. Il pubblico ministero torna allora a chiedere al criminale: “Che cosa sono le “torte”?”. L’altro gli risponde: “Le “torte”, dottore: le orge, i festini, com’è che dite voi?”. Il ricordo di quella formula – “torte” – affiora oggi nella conversazione di una fonte vicina all’inchiesta di Bari perché sono le “torte” il punto critico che rende politicamente imbarazzanti le ricostruzioni delle serate di Silvio Berlusconi. Tra le 19 ragazze, ospiti a pagamento nelle residenze del capo del governo e interrogate dalla procura di Bari, c’è più di una testimone che ha ammesso di aver trascorso, “con altre ragazze”, la notte con Silvio Berlusconi.
Di “festino” e “orgia”” ha già parlato Patrizia D’Addario. Patrizia è, per la prima volta, a Palazzo Grazioli la sera del 15 ottobre 2008. Rifiuta di trascorrere la notte nel letto regalato al capo del governo da Vladimir Putin, “il letto grande”. Ci rimarrà dopo, la notte del 4 novembre e di queste ore si sa – più o meno – tutto. Ma perché, quella prima volta, Patrizia lasciò Palazzo Grazioli?
Andare via non è stato un colpo di testa, sostiene Patrizia. Le orge, dice Patrizia, non sono mai riuscita a farmele piacere e avevo intuito che mi sarei trovata in quella sgradevole situazione se fossi rimasta, dopo la cena, i balli, la ola, le barzellette, i canti e la musica di Apicella. C’erano molte escort quella sera nella residenza del capo del governo. Per lo meno, cinque. Due molto appariscenti. Lesbiche, “le uniche in pantaloni, lavorano sempre in coppia”. La cena era ancora in corso, ricorda Patrizia, quando Berlusconi mi volle mostrare le camere da letto. Soprattutto quella con “il lettone”. Non eravamo soli, ricorda Patrizia. Con Berlusconi c’erano altre due escort che cominciarono a coccolare il “sultano”. Berlusconi, dice Patrizia, mi chiamava, mi invitava con la voce e i gesti a unirmi a loro. Patrizia decise di chiudersi in bagno e uscirne soltanto quando il gruppo fosse tornato nel salone per completare la cena. Fu allora, nella camera con il “letto grande”, che Patrizia, pur ingaggiata per duemila euro, decise di non rimanere per la notte. Ritornata in albergo, al Valadier, raccontò subito alla sua amica, Barbara Montereale, l’episodio. Barbara, tra molte reticenze, ne ha un ricordo ancora oggi vivo: “Patrizia ha preferito andar via perché c’erano altre due escort” e d’altronde ella stessa vide scene simili a Villa Certosa, poi, nel gennaio del 2009 “quando decine di ragazze straniere si stringevano a Papi, litigando tra loro, quasi aggredendosi”.
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Il racconto di Patrizia ha trovato una conferma con la testimonianza di un’altra signora, Maria Teresa De Nicolò, 37 anni, barese. La sua partecipazione alla serata di Palazzo Grazioli ha ripercorso, come se si trattasse di un rito, la stessa esperienza di Patrizia. Identiche le modalità, identiche le regole da rispettare. Convocazione a Roma, improvvisa e un po’ misteriosa. Abitino nero, trucco leggero. Prima di andare a letto, se richiesto dal padrone di casa, una disponibilità assoluta a mostrare ammirazione estatica per i successi di “Silvio”; pieno divertimento per barzellette e canti; gratitudine per i regalini “da negozietto”. Stesso contatto, Gianpaolo Tarantini. Povero Gianpi, racconta un amico, certi giorni era davvero disperato perché, se è agevole organizzare un “festino” con qualche giorno d’anticipo, diventa arduo farlo in un solo pomeriggio. Nell’estate-autunno del 2008, la sexual addiction di Berlusconi è compulsiva, la sua satiriasi indiavolata. Telefona anche dieci volte, nello stesso giorno, a Tarantini (intercettato dalla magistratura di Bari). Gli chiede di mettere insieme “le ragazze” per la sera anche con un anticipo di poche ore. Gianpi fa quel può, ricordano gli amici, ma la fretta è, senza eccezione, cattiva consigliera e così non sempre ha il tempo di “invitare” a Roma da Milano le “cortigiane perfette”, “bellissime, molto giovani, molto professionali e, soprattutto, consapevoli della necessaria riservatezza”.
Pressato, Gianpi deve accontentarsi, dicono gli amici, “di quel che ha sotto mano”. E’ così che a Palazzo Grazioli entra anche chi non avrebbe mai messo piede, con più tempo a disposizione. Maria Teresa viene convocata (prima e unica volta) in questa emergenza. Parte per Roma e, come accade a Patrizia, Barbara e Lucia R. (“ospiti” il 4 di novembre), scopre nei saloni del de Russie che la meta di quella serata di lavoro sarà Palazzo Grazioli. Maria Teresa, agli inquirenti di Bari, ha ammesso di aver fatto sesso con il presidente, “rimborsata” da Gianpi, ma quel che qui conta è la “torta”, il numero delle “ragazze” che – quella notte (un “lunedì o un martedì di settembre del 2008″ fa la vaga Maria Teresa, probabilmente martedì 23 settembre) – si trattiene con il capo del governo nella sua residenza di Palazzo Grazioli. Maria Teresa tace il numero delle “ragazze” (anche se l’ha riferito al magistrato che l’ha interrogata). E’ disposta però ad ammettere, con Repubblica, che “c’erano altre ragazze”. Qualcuna di quelle “ragazze” seguirà, il giorno dopo, Berlusconi a Melezzole, vicino a Todi, quando (come ha svelato l’Espresso) il presidente del Consiglio rinuncia a una “missione” a New York, alla partecipazione alla “campagna del Millennio” contro la povertà e la fame nel mondo, all’intervento all’assemblea delle Nazioni Unite per starsene, con le sue “ragazze”, nell’health center di Marc Mességué (sbarrato agli estranei).
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La rilevanza del racconto più veritiero delle serate di Silvio Berlusconi è dunque in questo “punto critico” non ancora illuminato: le “torte” di Palazzo Grazioli. Finora la scena ci è stata raccontata così. Un giovanotto ambizioso (Tarantini) conduce prostitute di caro prezzo nelle residenze del capo del governo offrendole al “sultano” (Berlusconi) per ingrassare affari e potere d’influenza. Il “sultano” – ingenuo e ignaro – fa sesso con una di quelle ragazze (Patrizia D’Addario). Emerso l’episodio, il “sultano” muove in tre mosse. Nega l’episodio (“Non ricordo la faccia di questa Patrizia”). Scredita la testimone (“I miei nemici politici l’hanno pagata per accusarmi”). Banalizza quel che è accaduto (“Ho soltanto scelto ospiti sbagliati”).
Diciamolo con le parole di Nicolò Ghedini: Berlusconi è soltanto un “soggetto inconsapevole. Se io vado a casa del presidente e, per fare bella figura, mi presento con un’accompagnatrice, è difficile che lui possa saperlo. E, se anche poi vi fossero rapporti [sessuali tra il presidente e quella donna], lui continuerebbe a non sapere e quindi [il fatto] non può avere nessuna implicazione né giuridica né morale” (Agi, 18 giugno).
Lasciamo stare la giustizia (Bari non contesta a Berlusconi alcun ipotesi di reato e a Tarantini soltanto il favoreggiamento alla prostituzione: le ospiti non erano indotte a prostituirsi, era il loro mestiere e nessuno lo ignorava). Lasciamo stare la morale (è diritto di ciascuno avere le abitudini sessuali che ritiene opportune). Quel che conta qui è che cosa è accaduto e che cosa significa.
Quel che accade, ragionevolmente, lo si può dire così. Al contrario di quanto sostengono Berlusconi e il suo avvocato, il capo del governo è consapevole che le “ragazze” di Tarantini siano delle cortigiane. A Gianpi le chiede espressamente. Berlusconi sa della “professione” della D’Addario, come dice Patrizia, come conferma Barbara Montereale e testimonia – per altre circostanze – Maria Teresa De Nicolò.
Emerge, dunque, dall’inchiesta di Bari un tableau ben definito. Intorno al presidente del Consiglio, c’è un’organizzazione molto discreta, anche se spericolata, che fornisce prostitute al “sultano” per le sue serate con “torta” finale; una rete di servizio che si muove secondo moduli, programmi e desideri sempre uguali. Tarantini è soltanto uno dei server che il presidente del consiglio attiva quando la sexual addiction l’afferra. Dall’inchiesta emerge che lo stesso “lavoro” di Gianpi è assolto per lo meno da altre due personaggi (un professionista di Bari, una signora di Roma).
Netanyahu mano tesa ad Abu Mazen
“Incontriamoci per parlare la pace”
TEL AVIV – Invito al dialogo di Netanyahu che ha chiesto pubblicamente un incontro al presidente dell’Anp, Abu Mazen per parlare di pace. “Dobbiamo riprendere i negoziati fra i nostri popoli” ha detto il primo ministro israeliano aprendo la seduta settimanale del consiglio dei ministri a Beer Sheba (Negev) e non a Gerusalemme, come è consuetudine. “Possiamo incontrarci ovunque, anche qua a Beer Sheva” ha aggiunto Netanyahu. Nelle settimane passate Abu Mazen ha ripetutamente condizionato il rilancio di negoziati con Israele a un impegno preciso del governo Netanyahu sul congelamento della colonizzazione in Cisgiordania.
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Netanyahu tende la mano: il problema è che lo fa solo per poter sparare meglio con l’altra mano. Come al solito.
Ratzy a Mary
E aveva ragione Nicotri anche a chiamarlo CHIAVALIERE anzichè Cavaliere. Questo Silvio passerà alla storia e alle storielle proprio come Il CHIAVALIERE VON ESCORT: se lo merita. E donna Veronica più che il divorzio dovrebbe dargli una gragnuola di calci in culo e una pioggia di schiaffi in faccia. Per sputargli anche, in faccia.
La Rio Vera Nica
….abbiamo anche il puttaniere Silvio di Bari. Seduto a palazzo Chigi. Forse che l’Italia è diventato un paese di puttane, da far governare perciò a un puttaniere?
Lapa Tonza
…..per ciulare in gruppo si rivolgesse a un ceffo come ‘sto cazzo di Tarantini. Si vede che le femmine gli hanno bevuto il cervello: un capo di governo che vuole chili di fica da un intrallazzatore di bassa tacca e che fa le orge con mucchi di professioniste lo può ricattare chiunque, mica solo la Cia o il Kgb.
Antonello Trombatore
Col cazzo che il Chiavalier Silvio potrà andare a fare anche 7 anni di orge al Quirinale. Se questo diventa anche Capo dello Stato italiano allora vuol dire che siamo al disastro in tutti i sensi. Un puttaniere incallito e ricattabilissimo che diventa non solo Capo di Stato ma anche capo della Consiglio Superiore della Magistratura, lui che i magistrati li odia a morte.
Il settennato Silvio se lo può infilare su per il culo, a sto punto anche il papa non può fare il solito mercato, non con uno così. E infatti papa Ratzi è partito a razzo per le vacanze, proprio per evitare di incontrare papi Silvio.
Gronchi Rosa & la moglie di Leone
….Sodoma e Gomorra?
Geremia
http://temi.repubblica.it/repubblicaspeciale-altre-dieci-domande-a-silvio-berlusconi/category/la-vicenda-sulla-stampa-estera/
Altro che complotto e Minzolini!
x commento n. 17
Più che altro, Pòrcoma e Camorra.
don Peppino Baciamo le Mani e la Mona von Lettone Grande
Il Foglio (11 luglio 2009).
L’internazionale dei
giornalisti caccia Israele.
Voto unanime, con italiani.
E’ l’ultimo episodio di boicottaggio antiebraico che tocca anche medici e insegnanti. Il precedente della Croce Rossa.
La Federazione internazionale dei giornalisti, il più grande e antico sindacato della stampa con sede a Bruxelles, ha espulso la branca israeliana affiliata all’organizzazione. Fra i membri del sindacato c’è anche Paolo Serventi Longhi, (ex) segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana. L’espulsione è il culmine di una campagna di discriminazione a cui la Federazione si è votata da anni contro lo stato d’Israele. Due anni fa il National Union of Journalists, il sindacato della stampa britannica nonché l’ala più consistente della Federazione internazionale di cui esprime anche il presidente, Jim Boumelha, votò per boicottare Israele e tutti i prodotti dello stato ebraico. Sempre tre anni fa, durante la guerra fra Hezbollah e lo stato ebraico a seguito del rapimento di due soldati israeliani (poi uccisi dai terroristi islamici), il segretario generale della Federazione internazionale, Aiden White, condannò il bombardamento israeliano della tv di Hezbollah al Manar, finanziata da iraniani e siriani, in quanto “chiara dimostrazione di come Israele utilizzi la politica della violenza per mettere a tacere i media dissidenti”.
Manar non è un organo di stampa dissidente, diffonde propaganda antisemita e islamista e nei suoi programmi accusa gli ebrei, tra l’altro, di omicidi rituali con il sangue dei bambini arabi, del bombardamento di Hiroshima e Nagasaki e di aver tramato con i nazisti organizzando essi stessi la propria persecuzione per accelerare la nascita di Israele. E’ la stessa Manar, durante la guerra a Gaza, a trasmettere il discorso di Himam Sa’id, guida suprema della Fratellanza islamica in Giordania: “Voi, gente di Hebron, voi state combattendo una guerra contro gli ebrei, e lo sapete fare bene. Abbiamo visto come, in un giorno del 1929, avete trucidato gli ebrei di Hebron. Oggi, trucidateli sulla terra di Hebron, uccide teli in Palestina”. Il veterano della stampa israeliana Chaim Shibi, già corrispondente da Washington per il principale quotidiano israeliano, Yedioth Ahronoth, ha così commentato l’espulsione dalla Federazione: “Siamo orgogliosi del giornalismo in Israele, non dipendiamo dal governo. Siamo i più liberi fra i media e gli stessi che la Federazione decide di espellere?”. La Federazione venne fondata nel 1926 e oggi rappresenta oltre 600mila professionisti dell’informazione in tutto il mondo. Il voto di espulsione d’Israele, scrive il New York Jewish Forward, è stato “unanime”. Ha quindi votato contro Israele anche la rappresentanza italiana. La direzione della Federazione aveva già spiegato a Shibi ch e la presenza israeliana era “irrilevante” perché il sindacato era ben rappresentato dai giornalisti arabi che hanno sede a Gaza e in Cisgiordania. Lo scorso gennaio, al termine dell’offensiva israeliana contro le infrastrutture terroristiche palestinesi, Paolo Serventi Longhi, Aiden White e Jim Boumelha avevano guidato persino una delegazione del sindacato a Gaza. A compulsare il sito internet della Federazione si scopre che Israele non compare neppure fra i paesi membri. Ci sono Iran, Iraq, Algeria, Giordania, Kuwait, Libia, Yemen, Marocco, Oman, Tunisia, Emirati Arabi Uniti e “Palestina”, ma non lo stato ebraico. Il segretario White dice che l’espulsione è stata decisa dopo che Israele si è rifiutato di pagare la quota di iscrizione. Un pretesto, fin troppo ridicolo, come spiega Shibi: “Dovremmo pagare per le campagne contro Israele?”. Nessuno stato o comunità scientifica ha mai subito un simile fuoco cultural-ideologico come Israele. L’espulsione si inserisce in un forsennato progetto di boicottaggio di Israele che dura da sette anni. Hanno boicottato Israele sia la più grande organizzazione inglese di insegnanti sia quella di dipendenti pubblici; i medici britannici vogliono espellere gli israeliani dalla World Medical Association, ci sono poi gli architetti e la chiesa anglicana, mentre professori di Harvard e del Massachusetts institute of technology hanno firmato appelli per disinvestire dalle compagnie israeliane. I paesi europei hanno perseguito i discorsi che inneggiano all’odio giudicandoli alla stregua di crimini di guerra durante il Processo di Norimberga e nei processi della Corte internazionale in Tanzania nel 2003, quando tre giornalisti ruandesi vennero condannati per aver gestito una radio e pubblicato un giornale che inneggiavano allo sterminio sistematico della minoranza tutsi. Eppure, quando una corte francese decise di impedire ad al Manar di usare il satellite per la sua programmazione antisemita, la Federazione internazionale dei giornalisti condannò la sentenza come “censura politica del peggior tipo”. Un’emittente, al Manar, i cui picchi di share si basano su serial tv come “La Diaspora”. Si vede un Rothschild che sul letto di morte dice ai figli: “Dio ha onorato gli ebrei con una missione: dominare il mondo”. Ci sono anche due ebrei che sgozzano un bambino arabo per raccoglierne il sangue da utilizzare per la preparazione del pane azzimo. Infine, una prostit uta malata in un bordello gestito da una tenutaria ebrea confida il suo desiderio di “contagiare i non ebrei”. La stessa Federazione protestò quando l’esercito israeliano colpì gli studi dalla tv di Hamas, al Aqsa. Ma non ha mai denunciato la terrificante propaganda antigiudaica propugnata dall’emittente, che inneggia allo sterminio degli ebrei e incita i kamikaze, che chiama “ratto marcio” Israele, che mostra bambini cinturati di esplosivo da terroristi suicidi e imam che promuovono il jihad persino in Italia. L’espulsione di Israele dal sindacato dei giornalisti è paragonabile alla decisione di Cornelio Sommaruga, il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa che rifiutò l’ingresso nell’organizzazione della Magen David Adom, equivalente israeliano della Red Cross, con la seguente motiv azione: “Se accettassi il simbolo della Stella di David, perché non dovrei fare altrettanto con la Svastica?”
Giulio Meotti per “Il Foglio”
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Uno come Giulio Meotti non andrebbe cacciato anche lui dall’Ordine dei giornalisti? Che disgustoso putpurrì di minchiate a effetto da grand guignol.
Ah Meotti, ma vaffanculo!
Gideon Levyti di Torno
L’accusa è del nuovo direttore dell’Intelligence Usa, Leon Panetta
Il comportamento potrebbe costare a Cheney molto caro
L’ex vice di Bush ancora nei guai ordinò alla Cia di tacere al Senato
NEW YORK – L’ex vice presidente Usa, Dick Cheney ordinò un programma segreto anti-terrorismo alla Cia
imponendo all’agenzia federale di non darne conto al Congresso degli Stati Uniti, come invece la legge gli imponeva. A renderlo noto è il sito del New York Times, facendo i nomi di due persone che hanno diretta conoscenza dei fatti.
A sollevare la questione è stato il nuovo direttore del servizio segreto statunitense, Leon Panetta, il quale il 24 giugno scorso ha messo al corrente della vicenda le commissioni intelligence di Camera e Senato. La notizia del programma segreto – immediatamente sospeso – era arrivata sul tavolo di Panetta il giorno precedente della sua denuncia.
Se il comportamento fuorilegge di Dick Cheney – annoverato assieme all’ex ministro della difesa, Donald Rumsfeld, tra i “falchi” dell’amministrazione Bush – dovesse essere confermato, all’ex vice presidente potrebbe costare molto caro. Così come potrebbe subire severe conseguenze anche l’ex direttore della Cia, ai tempi di Bush, George Tenet.
Sul New York Times online si legge del tentativo dei suoi cronisti di contattare Cheney, che però non hanno avuto esito. Un portavoce di Tenet, invece, ha rifiutato ogni commento, perché – ha detto – si tratta di programmi riservati.
E’ proprio di questi ultimi giorni un’altra accusa alla Cia, da parte di alcuni senatori, i quali avevano denunciato gravissime omissioni di notizie al Congresso. Ma anche nei mesi scorsi la portavoce della Camera, Nancy Pelosi, aveva detto di non essere stato messa al corrente delle pratiche utilizzate per far confessare presunti terroristi catturati.
Tre anni fa, l’Ispettorato Generale per la Ricostruzione dell’Iraq aveva segnalato che nel 2004 la KBR – una filiale della Hulliburton di Dick Cheney, specializzata in lavori pubblici e sfruttamento dei giacimenti petroliferi – “aveva perso” più di 14.000 armi destinate al governo iracheno. Ciò nonostante, il Pentagono si appellò ad una vecchia clausola per interrompere la verifica. Il 6 agosto del 2007, il Washington Post segnalò che in effetti mancavano 190.000 armi non menzionate nella verifica alla KBR/Halliburton di Dick Cheney.
Un analista del Centro Informazione della Difesa degli Stati Uniti, Rachel Stohl, disse: “Non hanno davvero idea di dove siano quelle armi sparite ed è quindi probabile che gli Stati Uniti abbiano fornito involontariamente le armi ai rivoltosi. Intanto però l’azienda del sig. Cheney veniva pagata comunque, nonostante la corruzione, il furto e la cattiva gestione”.
A parlare di quelle armi sparite fu anche il giornale britannico, The Guardian. Parlò di “un affare di oltre 105 mila fucili” che l’America ha mantenuto nell’oscurità.
Ma questo a proprio la faccia come il culo…
CITTA’ DEL VATICANO – “Servono risposte globali a ingiustizie non più tollerabili”. Questo il monito di Papa Benedetto XVI nel corso dell’Angelus in San Pietro. Il Pontefice ha fatto riferimento al recente vertice dei grandi svoltosi nel capoluogo abruzzese: “Durante il summit i Capi di Stato e di Governo hanno ribadito la necessità di giungere ad accordi comuni al fine di assicurare all’umanità un futuro migliore”.
“Necessità di strategia mondiale”. Il summit organizzato dall’Italia era stato preceduto alla vigilia dalla pubblicazione dell’enciclica Caritas in veritate, che è dedicata agli stessi temi trattati all’Aquila, e il Pontefice ha sottolineato questa coincidenza. Da parte sua, ha spiegato, “la Chiesa non possiede soluzioni tecniche da presentare, ma, esperta in umanità, offre a tutti l’insegnamento della Sacra Scrittura sulla verità dell’uomo e annuncia il Vangelo dell’Amore e della giustizia”.
Se la chiesa non ha soluzioni tecniche stia zitta che in quanto ad esperienza di umanita’ parlano da sole le vittime dei abrigeni sudamericani, le vittime dei regimi fascisti sostenute da loro e sopratutto le vittime dei reati di pedofilia.
Nervi, marocchino occupa canonica
il parroco lo caccia e lo fa arrestare
Clandestino occupa un locale della chiesa. Don Pietro Arvigo si dimentica il “Beati i poveri perché è loro il regno dei cieli” e lo denuncia. Così i carabinieri lo arrestano e il marocchino è espulso. Il sacerdote si difende: “Mi dispiace, ma è un ubriacone che crea problemi e non è gradito ai parrocchiani”
Ecco un’altro esempio di umanita’
Mentre i reati di pedofilia vanno silenziati.
Caro Nicotri, come mi ripeto sempre piu’ spesso sono delle merde.
A proposito di un’altra beata-beota:
tratto dal libro “god is not great” di Christopher Hitchens
Nel 1996 la Repubblica Irlandese propone un referendum con una sola semplice questione: lo Stato Costituzionale avrebbe dovuto continuare a proibire il divorzio?
Maria Teresa di Calcutta vola da Bombay in Irlanda per aiutare la campagna anti-divorzista ed assume da subito la linea dura degli anti-divorzisti senza nemmeno tenere conto che si puo’ essere ani-divorzisti e seguire i comandi della Chiesa senza imporre la propria volonta’ a tutti i cittadini.
Nello stesso anno (1996) Maria Teresa di Calcutta (la stessa di cui sopra) rilascia un’intervista nella quale spera che la sua amica Principessa Diana possa essere felice dopo quello che era stato per lei un miserabile matrimonio.
Lo scrittore fa una riflessione: se avessero vinto gli anti-divorzisti ad una donna Irlandese, sposata ad un marito incestuoso, violento ed ubriacone non avrebbe potuto ottenere niente di meglio e le sarebbe stato negato il diritto ad una vita migliore..
x carlino
Ottimo libro quello di Hitchens. Dovrebbero leggerlo tutti.
Un saluto.
pino
X Pino.
Aggiungo agli altri i miei complimenti, congratulazioni, eccetera, per quel premio che ti hanno dato.
Dici che non sia il massimo: devo dirti che conservo una coppetta vinta 55 anni fa a Ancona in una gara di nuoto giovanile a carattere nazionale (Centro sportivo Italiano).
La conservo come un cimelio, fa parte di quei diamanti preziosi che ci ricordano come eravamo e come siamo diventati nel tempo. Guai a chi me la tocca!
C.G.
caro CC,
altro che cavalieri teutonici, oggi sono stata di corvee, e di tutti i tuoi manicaretti neanche l’ombra; un piatto di calamari fritti (surgelati) e verdure, quelle buone perchè orticole.
La Lega Navale di Grado ha acquistato, anni fa, un “trabaccolo” del 1903, lo ha ristrutturato e ribattezzato, dopo una lunga storia, Isola d’Oro.
Ma tenerlo lustro è una bella fatica che possono capire solo quelli che ristrutturano quotidianamente il Nostro attempato play boy!
A noi donnette oggi toccavano gli oblo, di ottone!
Siamo partite con le ricette di mia nonna per il rame: farina di polenta, sale grosso e aceto. Risultati incerti e sbrodoloni.
Siamo passate al Sidol, tanto olio di gomito e risultati pochi.
Gli uomini ci hanno consigliato, tecnologia moderna, una pasta miracolosa con spazzola incorporata; tempo pochi minuti e si sarebbe portata via l’ottone con tutto l’oblo.
Siamo ritornate al tempo della nonna!
Lavoro totalmente in nero; se fossimo cadute in acqua nessun risarcimento per incidente nè sul lavoro nè in itinere, l’acqua per dissetarci dovevamo pagarcela!
Secondo te come potremmo rivendicare i nostri diritti?
Anche perchè i mariti sono consiglieri della Lega, pezzi grossi!!!
Nemmeno la Veronica è stata trattata così!
Vado a distendere le ossa malandate!
Buona notte Sylvi
x Anita
ti scriverò domani,intanto…stai in gamba!
x Faust
Auguroni diavolaccio, da un povero angelo un po’ acciaccato!
Sylvi
buonasera a tutti
1) mi aggiungo ad az, gino e gli altri nel fare gli auguri a pino per il premio ricevuto (servirà ad aprire gli occhi a chi di dovere? me lo auguro, ma ne dubito..);
2) mi unisco a carlino nello sdegno contro questi parassiti e truffatori patentati che ci vorrebbero perennemente a 90°
3) mi appello agli iscritti pd perchè ignazio marino non venga lasciato solo nella battaglia per la laicità… perchè i rutelliani e i binettiani non se ne vanno a recitare il rosario nell’udc, insieme a “pubblici peccatori” (tipo casini)?
mi verrebbe proprio da dire: RIALZATI, ITALIA!… se non fosse che questo slogan è ormai unto e stropicciato x l’uso che ne è stato fatto
a presto
x Tutti
L’alcol è la nuova moda che uccide i giovani d’oggi
http://www.loccidentale.it/articolo/alcol+e+giovani%2C+la+nuova+moda+che+uccide.0075063
Personalmente credo che la maggioranza dei giovani provano un po’ di tutto.
La differenza e’ che ai miei tempi ed anche dopo, era una fase, adesso non sono piu’ fasi, e’ diventato un modo di vivere che purtroppo rovina la salute e la loro vita.
Molti genitori rifiutano di crederci. Chi mio figlio?
Birra, vino e alcolici sono sempre presenti in casa…ho visto bambini di 6-7 anni seduti sul muretto del Seminario vicino a casa mia con un “six pack” di birra, mentre attendevano l’autobus della scuola.
Nello Stato in cui vivo l’eta” per acquistare alcolici e’ di 21 anni, alzata dai 18.
Troppi incidenti automobilistici…
Pero’ e’ sempre la stessa storia, c’e sempre l’amico/a che comprano per loro.
Proprio l’altro ieri 5 sono morti, giovani dai 21 anni ai 14 nella stessa auto.
Anita
Caro Pino
Ho letto ora con calma il suo articolo.
Le do atto della sua attenzione e denuncia su tutto ciò che avviene nei dintorni del Vaticano e sugli atti orrendi di pedofilia dei preti, mai abbastanza stigmatizzati!
La ringrazio per darmi l’opportunità di essere informata.
Ma…come è noto, non sono d’accordo con lei sulla scuola cattolica!
La Carta dice che si possono istituire scuole “senza oneri per lo Stato”.
La carta dice anche, art. 33, che la Lege deve assicurare alle scuole private piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni delle scuole statali…
Io, cittadino che pago le tasse per avere servizi, posso scegliere di essere curato, se malato, in una struttura privata cattolica, o laica, (ce ne sono di cliniche eccellenti almeno al nord dove so);
perchè non posso essere istruito in strutture private a costi, per lo Stato, naturalmente pari a quelle pubbliche?
Con tutti i controlli del caso, naturalmente!
La salute e l’istruzione del cittadino non sono due pilastri uguali dello stato di diritto?
Lei Non mi toglie la libertà di cura ma mi toglie la libertà di istruzione. Perchè?
Nella Scuola dove ho studiato i programmi nazionali erano scrupolosamente osservati, gli ispettori statali venivano regolarmente e giustamente a controllare.
Perchè non ho avuto diritto alla mia quota di spesa statale come studente italiano?
Mia madre pagava le tasse allo stato ma non aveva diritti!
Perchè il mio titolo è equipollente a quello di qualsiasi altra scuola italiana? lo ha firmato un presidente di commissione toscano che si è definito comunista e contrario alle scuole cattoliche, torchiandoci a dovere!!!
Vede, ho ancora una volta contestato la linea sua e del blog, a proposito di scuola privata.
Dove so, in Europa, ci sono scuole private; gli studenti, non le scuole, hanno finanziamenti, variamente erogati, uguali a tutti gli altri studenti.
Questione di uguaglianza del cittadino davanti alla legge, non trova?
Per quel che riguarda la pedofilia è un orrendo crimine che non dovrebbe trovare nè frontiere nè ideologie per essere duramente colpito con tutti i mezzi, senza riguardi per alcuno.
Buona giornata Sylvi
xSylvi
Pino le rispondera’ per se’, ma qualche commento vorrei farlo anch’io. Non mi pare che ci sia una ‘linea del blog’, e se ci fosse me ne sarei andato da tempo. Nonostante i personalismi di questo o quella, mi pare che sia stato sempre un blog di discussione libera, purche’ si rispettino certe forme.
Quello della sanita’ privata in Italia e’ un punto dolens molto peggiore, credo, delle scuole private. Quindi sceglierlo come termine di paragone, anzi come giustificazione, mi pare assurdo. Non sapevo che in Italia si possa scegliere di andare privatamente in ospedale: mi risulta che siano gratuiti solo gli ospedali pubblici o privati ‘convenzionati’ . Altrimenti paga lei (se ci va) o la sua assicurazione privata, come ovunque. E’ pero’ tristemente noto che gli ospedali pubblici (specie al Sud, sembra, ma non solo) vengono tradizionalmente boicottati dal loro stesso personale e dirigenza in modo da praticamente costringere la gente ad andare in strutture private gestite (direi piratescamente) dallo stesso personale medico…I modi e sotterfugi con cui cio’ viene fatto, credo che come utente lei lo possa indovinare benissimo…per non parlare dei modi in cui si recruta il personale (in strutture private o pubbliche i ‘criteri’ sono esattamente gli stessi…).
Come cittadino, io sono contrarissimo, anzi mi sento fregato alla grande, acche’ altri liberi cittadini possano ‘scegliere’ di andare in cliniche private o scuole private (di qualunque credo o inspirazione, diciamo cosi’) a spese dei contribuenti. E’ un’incivilta’, punto. In claris verbis, non fit interpretatio
Peter
Ci auguriamo che, come già hanno fatto migliaia di cittadini, in molti scrivano al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinchè, in virtù del potere attribuitogli dall’art. 74, comma 1, della Costituzione (”Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione“), non promulghi il testo di legge deliberato in via definitiva dal Senato il 2 luglio 2009, noto come “pacchetto sicurezza”, in quanto recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, e lo rinvii alle Camere con messaggio motivato perchè esso sia modificato conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civiltà giuridica.
Sarebbe utile diffondere la notizia dell’impegno di tantissime persone che già hanno scritto al Presidente della Repubblica a questo stesso fine, augurandoci che in tanti continuino ad appellarsi al Presidente pregandolo di rinviare alle Camere l’incostituzionale e disumano provvedimento.
APPELLO DEGLI INTELLETTUALI CONTRO IL RITORNO DELLE LEGGI RAZZIALI IN ITALIA
Le cose accadute in Italia hanno sempre avuto, nel bene e nel male, una straordinaria influenza sulla intera società europea, dal Rinascimento italiano al fascismo.
Non sempre sono state però conosciute in tempo.
In questo momento c’è una grande attenzione sui giornali europei per alcuni aspetti della crisi che sta investendo il nostro paese, riteniamo, però, un dovere di quanti viviamo in Italia richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica europea su altri aspetti rimasti oscuri. Si tratta di alcuni passaggi della politica e della legislazione italiana che, se non si riuscirà ad impedire, rischiano di sfigurare il volto dell’Europa e di far arretrare la causa dei diritti umani nel mondo intero.
Il governo Berlusconi, agitando il pretesto della sicurezza, ha imposto al Parlamento, di cui ha il pieno controllo, l’adozione di norme discriminatorie nei confronti degli immigrati, quali in Europa non si vedevano dai tempi delle leggi razziali.
È stato sostituito il soggetto passivo della discriminazione, non più gli ebrei bensì la popolazione degli immigrati “irregolari”, che conta centinaia di migliaia di persone; ma non sono stati cambiati gli istituti previsti dalle leggi razziali, come il divieto dei matrimoni misti.
Con tale divieto si impedisce, in ragione della nazionalità, l’esercizio di un diritto fondamentale quale è quello di contrarre matrimonio senza vincoli di etnia o di religione; diritto fondamentale che in tal modo viene sottratto non solo agli stranieri ma agli stessi italiani.
Con una norma ancora più lesiva della dignità e della stessa qualità
umana, è stato inoltre introdotto il divieto per le donne straniere, in condizioni di irregolarità amministrativa, di riconoscere i figli da loro stesse generati. Pertanto in forza di una tale decisione politica di una maggioranza transeunte, i figli generati dalle madri straniere “irregolari” diverranno per tutta la vita figli di nessuno, saranno sottratti alle madri e messi nelle mani dello Stato.
Neanche il fascismo si era spinto fino a questo punto. Infatti le leggi razziali introdotte da quel regime nel 1938 non privavano le madri ebree dei loro figli, nè le costringevano all’aborto per evitare la confisca dei loro bambini da parte dello Stato.
Non ci rivolgeremmo all’opinione pubblica europea se la gravità di queste misure non fosse tale da superare ogni confine nazionale e non richiedesse una reazione responsabile di tutte le persone che credono a una comune umanità. L’Europa non può ammettere che uno dei suoi Paesi fondatori regredisca a livelli primitivi di convivenza, contraddicendo le leggi internazionali e i principi garantisti e di civiltà giuridica su cui si basa la stessa costruzione politica europea.
È interesse e onore di tutti noi europei che ciò non accada.
La cultura democratica europea deve prendere coscienza della patologia che viene dall’Italia e mobilitarsi per impedire che possa dilagare in Europa.
A ciascuno la scelta delle forme opportune per manifestare e far valere la propria opposizione.
Roma, 29 giugno 2009
Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dacia Maraini, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Maurizio Scaparro, Gianni Amelio
APPELLO DEI GIURISTI CONTRO L’INTRODUZIONE DEI REATI DI INGRESSO E SOGGIORNO ILLEGALE DEI MIGRANTI
Il disegno di legge n. 733-B attualmente all’esame del Senato prevede varie innovazioni che suscitano rilievi critici.
In particolare, riteniamo necessario richiamare l’attenzione della discussione pubblica sulla norma che punisce a titolo di reato l’ingresso e il soggiorno illegale dello straniero nel territorio dello Stato, una norma che, a nostro avviso, oltre ad esasperare la preoccupante tendenza all’uso simbolico della sanzione penale, criminalizza mere condizioni personali e presenta molteplici profili di illegittimità costituzionale.
La norma è, anzitutto, priva di fondamento giustificativo, poichè la sua sfera applicativa è destinata a sovrapporsi integralmente a quella dell’espulsione quale misura amministrativa, il che mette in luce l’assoluta irragionevolezza della nuova figura di reato; inoltre, il ruolo di extrema ratio che deve rivestire la sanzione penale impone che essa sia utilizzata, nel rispetto del principio di proporzionalità, solo in mancanza di altri strumenti idonei al raggiungimento dello scopo.
Nè un fondamento giustificativo del nuovo reato può essere individuato sulla base di una presunta pericolosità sociale della condizione del migrante irregolare: la Corte Costituzionale (sent. 78 del 2007) ha infatti già escluso che la condizione di mera irregolarità dello straniero sia sintomatica di una pericolosità sociale dello stesso, sicchè la criminalizzazione di tale condizione stabilita dal disegno di legge si rivela anche su questo terreno priva di fondamento giustificativo.
L’ingresso o la presenza illegale del singolo straniero dunque non rappresentano, di per sè, fatti lesivi di beni meritevoli di tutela penale, ma sono l’espressione di una condizione individuale, la condizione di
migrante: la relativa incriminazione, pertanto, assume un connotato discriminatorio ratione subiecti contrastante non solo con il principio di eguaglianza, ma con la fondamentale garanzia costituzionale in materia penale, in base alla quale si può essere puniti solo per fatti materiali.
L’introduzione del reato in esame, inoltre, produrrebbe una crescita abnorme di ineffettività del sistema penale, gravato di centinaia di migliaia di ulteriori processi privi di reale utilità sociale e condannato per ciò alla paralisi. Nè questo effetto sarebbe scongiurato dalla attribuzione della relativa cognizione al giudice di pace (con alterazione degli attuali criteri di ripartizione della competenza tra magistratura professionale e magistratura onoraria e snaturamento della fisionomia di quest’ultima): da un lato perchè la paralisi non è meno grave se investe il settore di giurisdizione del giudice di pace, dall’altro per le ricadute sul sistema complessivo delle impugnazioni, già in grave sofferenza.
Rientra certo tra i compiti delle istituzioni pubbliche “regolare la materia dell’immigrazione, in correlazione ai molteplici interessi pubblici da essa coinvolti ed ai gravi problemi connessi a flussi migratori incontrollati” (Corte Cost., sent. n. 5 del 2004), ma nell’adempimento di tali compiti il legislatore deve attenersi alla rigorosa osservanza dei principi fondamentali del sistema penale e, ferma restando la sfera di discrezionalità che gli compete, deve orientare la sua azione a canoni di razionalità finalistica.
“Gli squilibri e le forti tensioni che caratterizzano le società più
avanzate producono condizioni di estrema emarginazione, sì che (…) non si può non cogliere con preoccupata inquietudine l’affiorare di tendenze, o anche soltanto tentazioni, volte a ‘nasconderè la miseria e a considerare le persone in condizioni di povertà come pericolose e colpevoli”. Le parole con le quali la Corte Costituzionale dichiarò l’illegittimità del reato di “mendicità” di cui all’art. 670, comma 1, cod. pen. (sent. n. 519 del 1995) offrono ancora oggi una guida per affrontare questioni come quella dell’immigrazione con strumenti adeguati allo loro straordinaria complessità e rispettosi delle garanzie fondamentali riconosciute dalla Costituzione a tutte le persone.
25 giugno 2009
Angelo Caputo, Domenico Ciruzzi, Oreste Dominioni, Massimo Donini, Luciano Eusebi, Giovanni Fiandaca, Luigi Ferrajoli, Gabrio Forti, Roberto Lamacchia, Sandro Margara, Guido Neppi Modona, Paolo Morozzo della Rocca, Valerio Onida, Elena Paciotti, Giovanni Palombarini, Livio Pepino, Carlo Renoldi, Stefano Rodotà, Arturo Salerni, Armando Spataro, Lorenzo Trucco, Gustavo Zagrebelsky
caro Peter,
io parlavo appunto di Scuole e Cliniche “convenzionate”, infatti parlavo di ispettori statali che controllano.
A Udine, ad esempio, c’è la Clinica Città di Udine, quella dove avrebbe dovuto essere accolta Eluana Englaro; ciò non fu possibile perchè il ministro Sacconi minacciò di toglierle la convenzione!!!
E’ un’ottima clinica, anche se, nella sfortunata necessità di dover risolvere problemi seri, preferirei andare
all’Ospedale Civile!
Ma mi è concesso scegliere !
Altri pensano altrimenti, sempre nell’ambito di un servizio di standard nazionale stabilito per legge.
Il problema della sanità in meridione ha altre cause: assunzioni clientelari, nepotismo, strutture iniziate e mai finite, macchine e strumenti sofisticati acquistati e lasciati arrugginire per motivi burocratici, politici, ideologici ecc. ecc.
E questo vale per tutte le strutture pubbliche, forse si, per avvantaggiare quelle private.
In fondo dovrebbe essere il cittadino che paga a decidere, a parità di offerta sanitaria.
E le “spese del contribuente” sono anche le mie, quelle delle mie tasse e di quelli di milioni dei cittadini che la pensano come me!
In claris verbis…stat libertas!
Vado a ginnastica per mantenermi accettabilmente in salute; ho scelto, fra tanti, una bravissima trainer, oltre che una graziosissima ragazza che piacerebbe forse anche a lei, e …a qulcun altro!!!
Sylvi
x Sylvi
Cara Sylvi, l’onere per lo Stato c’è, eccome! I 44 milioni di euro sganciati ogni anno dalla Regione Lombardia cosa sono? Noccioline? Mance per i disoccupati? No, sono una forma surrettizia di finanziamento alle scuole private (= cattoliche). 44 milioni che moltiplicati per quante sono le Regioni daranno una cifra semplicemente spaventosa. Oltre che vergognosa. Se la signora Gelmini ha da farsi perdonare qualche peccato, dati i costumi sibaritici del suo amato Chiavaliere delle Orge, sono affari suoi, che NON può risolvere comprando il perdono con i nostri quattrini e la qualità della nostra convivenza sociale. Costantino fece bollire prima suo figlio e poi la propria moglie, Fausta. Poi comprò il perdono dall’unico clero disposto a darglielo, cioè da quello cattolico, perché né gli ebrei né i pagani comteplavano il perdono a pagamento delle empietà. In cambio del perdono Costantino regalò al vescovo di Roma prima i palazzi e le aree della famiglia della povera Fausta, dove sorge quella basilica del Laterano che prende il nome proprio dalla famiglia di Fausta e che, pur fondata sul sangue così versato da Costantino, è stata per secoli il centro della cristianità prima della basilica di S. Pietro. A questi regali concreti la Chiesa ci prese talmente gusto che finì col falsificare il testamento di Costantino per accaparrarsi Roma, l’Italia, le principali diocesi africane e l’intera parte occidentale dell’impero romano, cioè la futura Europa. Si sa, l’appetito vien mangiando…. E infatti in Vaticano – vergognoso protettore dei preti pedofili e adescatori in confesionale – ha fame crescente, vuole mangiare anche le basi della convivenza e l’intera laicità della Repubblica italiana, specia da quando la Spagna non è più la sagrestia d’Europa e s’è emancipata mooooolto di più dell’Italia, Paese di baciapile e di baciapantofole perché bisognosi farsi perdonare delitti di varia natura e caratura, dai Chiavalierati delle orge fino agli usi e costumi calibro 38 delle variue mafie. Non era don Alfieri il prete che andara a celebrare messa nella cappella privata di un mafioso latitante pluriassassino? La Chiesa ha molti eroi in basso, usati cinicamente come specchietto per le allodole in modo da poter continuare in alto gli intrallazzi e i bagordi che fecero incazzare tanto Martin Lutero quanto S. Francesco. Avere il Vaticano a Roma, ciè in Italia, è come avere un tumore nel cervello.
E’ evidente che i politici al governo intendono le privatizzazioni solo come occasione di lucro a carico dello Stato, del quale si privatizzano le bistecche per darle agli amici e agli amici degli amici lasciando al contribuente, cioè a noi, le ossa da spolpare. Anzi, da continuare a pagare con le tasse! Cornuti e mazziati.
A parte questo, erodere la laicità della Repubblica allargando l’utenza delle scuole confessionali significa mettersi su un piano inclinato che alla fine potrò sfociare non so se in una guerra civile, data la nostra usanza a dividerci tra guelfi e ghibellini, ma di sicuro spingerà allo “scontro di (in)civiltà”. E in ogni caso abbasserà il livello di preparazione scientifica dell’Italia: ho già spiegato una volta che la scuola NON può, e NON deve, anche se purtroppo lo fa, insegnare contemporaneamente da una parte la matematica e le altre scienze, sviluppando l’intelligenza critica degli studenti, cioè degli italiani di domani, e dall’altra continuare a dare a bere come fatti storici e veri li miti della bibbia, dei vangeli e annessi e connessi, che dovrebbero contemplare anche il corano se gli “insegnanti” (?) di religione non fossero solo dei volgari propagandisti al servizio del Vaticano anche se pagati dallo Stato italiano, cioè da tutti noi, laici e atei compresi, ebrei e musulmani e buddisti, ecc., pure compresi.
Ottundere così l’intelligenza critica significa compromettere la capacità di progresso. Viva le religioni, purché NON imposte NE’ insegnate a scuola. Liberi tutti di mandare i figli in chiesa, in minareto, in sinagoga, ecc., senza però rompere l’anima negli spazi pubblici amministrati dallo Stato.
Se si finanzia la scuola privata (= cattolica), si drà finanziare anche la scuola privata musulmana, ebraica, buddista, ecc.: un bel passo avanti verso l’intolleranza e scontri più o meno di religione e annessi fanatismi.
Riguardo le cliniche private e cose simili, la Lombardia è diventata la mangiatoia di Comunione e Libarazione, base di potere di Formigoni così come le tv sono la base di potere del Chiavaliere delle Orge. A Roma il policlinico Gemelli, se non sbaglio il nome e se ricordo bene quanto scritto da Corrado Augias, qualunque passivo accumuli se lo vede ripianare non ricordo se dal Comune o dalla Regione.
A lei tutto ciò va bene? A me no. Io NON voglio pagare le tasse per finanziare l’eversione vaticana e la demolizione dei servizi pubblici, dalla scuola alla tv, dai trasporti all’assistenza medica e alle pensioni.
Termino con una domanda: perché paghiamo le tasse se lo Stato in cambio non ci dà quasi nulla e dobbiamo poi pagare ANCHE per qualunque altra cosa, dall’ingresso in autostrada a una scuola di buon livello, da una assistenza sanitaria decente a una pensione integrativa onde evitare da anziani la fame?
Cerchi di rendersi conto che i mascalzoni insediati non solo a Roma e in Vaticano stanno spargendo molta benzina in un Paese facile agli incendi. E quando questi scoppieranno, saranno cavoli amari. Un’altra volta ancora. Che con un po’ di onestà e di capacità politica nell’interesse generale ci si potrebbe invece risparmiare.
E si ricordi, dato che ci siamo, l’entusiasmo con il quale la Chiesa benedì anche l’invasione dell’Urss che ha ucciso suo padre e suo zio. Ho già pubblicato, con tanto di nomi e cognomi, il vergognoso dialogo di un pezzo grosso del Vaticano con un pezzo grosso del nazismo nel corso del quale il primo diceva chiaro e tondo che l’invasione dell’Urss era un bene per il quale valeva la pena sacrificare anche l’interesse nazionale italiano. Che vergogna! Che miseria! Lei che se la prende con Togliatti ex post, veda come considerare quella delinquenza vaticana che ha il pregio di essere pure ex ante.
Un caro saluto.
pino
x Sylvi
Cara Sylvi,
se ho capito bene anche voi pagate doppiamente per le scuole se si sceglie una scuola privata.
Qui le scuole private non sono minimamente sovvenzionate dallo Stato o dal governo federale.
L’unico beneficio che anno e’ che non pagano tasse di proprieta’, ma anche su questo c’e’ sempre un referendum sopra l’altro.
Noi cittadini, con figli o senza figli, paghiamo regolarmente le scuole pubbliche attraverso le nostre tasse di proprieta’.
Noi non ne abbiamo mai usufruito, i miei figli sono andati a scuole private, cosi’ i miei nipoti.
Non solo, oltre la retta per le scuole cattoliche o religiose, paghiamo contributi alla Diocesi.
Mi e’ sempre sembrato ingiusto, ancora di piu’ che alla mia eta’ devo ancora pagare per le scuole pubbliche.
Ciao, Anita
RE: # 35 – omissis
L’unico beneficio che hanno…………
A.
xAnita
le tasse sono il prezzo da pagare per avere una societa’ migliore. Tutti beneficiano dall’avere dei giovani istruiti nella societa’. Anche perche’ la gente piu’ istruita si comporta meglio, forse scippa di meno i vecchietti per strada, per esempio. Lo stesso vale per me, non ho figli ma pago fior di tasse non solo per l’istruzione, ma anche per il sostentamento di un gran numero di figli di genitori singoli…E non mi lamento (troppo)
un saluto
Peter
xAnita
lo strapotere della religione (cattolica) in Italia e’ una cosa indegna. Intrallazzi, giochi di potere, appropriazioni…e poi l’onnipresenza di simboli religiosi ANCHE in scuole, ospedali ed uffici pubblici che in teoria dovrebbero essere laici
Peter
CONSOB: RISCHIO ASFISSIA FINANZIARIA PER IMPRESE MEDIO-PICCOLE
“Gran parte delle imprese medio-piccole, trama fondamentale del tessuto imprenditoriale italiano, si trovano in forte difficoltà e potrebbero correre rischi di asfissia finanziaria”. Questo l’allarme del presidente della Consob, Lamberto Cardia, nel suo intervento all’annuale incontro con il mercato.
Nel parlare dell’attuale crisi finanziaria ed economica Cardia ha sottolineato che “le prospettive restano oggi caratterizzate da profonde incertezze.
I soggetti più deboli, sia nel mondo delle imprese che tra gli investitori, sono esposti a rischi maggiori. Solo le imprese di più grandi dimensioni riescono a reperire sul mercato capitale proprio e a collocare prestiti obbligazionari senza gravi difficoltà né a costi da considerare eccessivi”.
La mancanza di ossigeno per le Pmi “sta interrompendo un processo di ristrutturazione industriale del settore che negli anni scorsi aveva cominciato a produrre risultati incoraggianti in termini di produttività e competitività internazionale”, questo ha dichiarato.
Dove sta il governo del fare?. Mi sa che questo è il governo degli spot e del facile dire!!!, il governo delle torte per l’imperatore e delle piste bianche per sciatori!!!
caro Pino,
vorrei scindere alcuni argomenti che lei ha trattato nella sua risposta:
la Sanità: il Friuli VG, ma potrei aggiungere il Veneto, non dà denaro per la Sanità privata, nè per ingrassare associazioni confessionali, infatti la sanità pubblica è di eccellenza e le Cliniche private si mantengono con i frutti del loro lavoro e integrano la pubblica, non la sostituiscono.
La Scuola: i miei figli hanno frequentato soltanto la scuola media privata, i licei sono ottimi!
La scuola media italiana è la responsabile principale del dissesto della scuola italiana.
Scriverne i motivi che risalgono al 1974, anno di pubblicazione dei suoi programmi, sarebbe lungo e dovrei entrare in questioni non solo tecniche ma ideologiche e culturali.
Il suo fallimento mi indigna sempre, come cittadina e come persona che ha lavorato nella scuola pubblica per 35 anni, spero con competenza, sicuramente con grande impegno e con grande passione.
Ovviamente la scuola è sempre stata controllata dalla politica, dalla ideologia, non solo cattolica; da lì passa sempre chi vuole indottrinare non istruire ed educare.
E da lì passa chi non vuole misurarsi con cittadini coscienti e consapevoli, ma con sudditi ubbidienti
caro Pino,
rispondo per argomenti alle sue osservazioni.
La Sanità:
In FriuliVG, e aggiungerei anche in Veneto per quel che so, la sanità pubblica è di eccellenza e la sanità privata, che esiste, affianca non sostituisce quella pubblica.
Ciò che succede in Lombardia qui sarebbe impensabile.
Le suore, ad esempio, pur provviste di titolo, sono state pensionate e non sostituite da decenni, mentre mia zia lavorava ancora agli Spedali Civili di Brescia!
Il cappellano va in corsia se richiesto.
Se questa miserevole nazione non è uno stato laico di diritto, dove tutte le voci hanno cittadinanza,e i diritti-doveri rispettati la responsabilità non è senz’altro soltanto dei cattolici, e la sua onestà intellettuale me ne darà atto.
La Scuola è sempre stata appetita e controllata dal potere di ogni colore che si preoccupa di farne sudditi ubbidienti e domi, piuttosto che cittadini consapevoli e liberi, troppo difficili da controllare!
Anche con la totalità delle TV!
I miei figli hanno frequentato soltanto le medie private perchè i licei statali sono ottimi, come lo sono sempre state le elementari.
La scuola media è la principale responsabile del degrado di tutta la scuola italiana, sin dal 1974 anno dell’approvazione dei suoi programmi.
Il fallimento di questa scuola ha trascinato a catena le altre e io come cittadina e come persona, che ha lavorato per 35 anni nella scuola con impegno e passione, ne sono sempre indignata.
Spiegarne i motivi sarebbe lungo, ma al di là di problemi tecnici, resta il fatto incontrovertibile che si è voluto farne una scuola
populista, egualitaria al ribasso senza oltrettutto sradicare le pastoie che in passato ne facevano una scuola d’elite; non scuola pubblica quindi, ma una scuola che ha praticamente dimenticato la sua mission che è “educare ed istruire”.
Due verbi che hanno un significato nella Costituzione, senza aggettivi!
E nella Costituzione io trovo il mio diritto di cittadino a scegliere
i mezzi e gli strumenti per educare i miei figli, compresa la scelta della scuola che deve però essere istituzione rispettosa di tutte le leggi che ci siamo dati come comunità.
A proposito di eroi cattolici come specchietto per le allodole, non ne sarei tanto certa, se fossi in lei; mi creda, sono i peggiori critici della Curia vaticana, e la combattono dal di dentro!
Naturalmente la pulce darà solo fastidio all’elefante, ma bene non gli fa! E più pulci…
Al tempo in cui ho parlato della vicenda di mio padre e mio zio ho parlato anche del vergognoso abbandono della curia romana, anzi del fastidio chiaramente espresso a chi, come noi, chiedeva aiuto e conforto nell’assoluta mancanza di notizie.
Crede che l’abbia dimenticato? Conservo gelosamente le risposte!
Semplicemente non confondo Dio con loro!
Togliatti non è solo Russia, è altro, molto altro dalle nostre parti.
Non ho dimenticato neppure quello, anche se il tempo ha diluito le vicende che mi auguro si trasformino in Storia quando finalmente i documenti ne daranno conto!
E sarebbe sempre tardi.
Un cordiale mandi
Sylvi
caro Pino
Povera me, ho scritto due volte pensando di averne persa una che è miracolosamente ricomparsa.
Vede che cosa significa essere quasi analfabeti informatici?
mandi Sylvi
… ciaoattutti… e alla facciazza di cchi xcaso mi volesse male, STO IN OTTIMA SALUTE, non ho letto ancora niente dei post persi x assenza, giustificata da un ricovero in ospedale con ambulanza con sirena affulll… ero incollegato e in una comica, cche vi raccontero nel prossimo post… ho appena collegato il pc….. vi racconteroooo cose e ppazz… non so come definire quel cche mi è successo… adesso mi rilasso un ccin ppo… e al ppiu presto mi ricolleghero…. una storia … ripeto sono ancora senza parole… adddopooo, Faust
cara Anita,
spero che tu stia meglio!
Per quanto riguarda le tasse scolastiche in America, mi pareva di aver capito che fossero detraibili dalla dichiarazione dei redditi.
Ma forse mi sbaglio.
Ti racconto una storia personale.
Sedici anni fa , era sera d’ autunno, le foglie bagnate a terra, la scuola dove insegnavo insufficientemente illuminata, all’uscita da una riunione coi genitori sono scivolata, coi tacchi, e caduta rompendomi il tallone e parti minuscole del piede.
Essendo responsabile della scuola avevo più volte segnalato al Comune la situazione senza ricevere risposte.
Non la faccio lunga, ospedale, medici vari, denuncia per infortunio sul lavoro.
Un medico militare mi disse che era colpa mia perchè portavo i tacchi!!!
Cinque anni durò il pellegrinaggio all’Ospedale militare competente.
Alla fine,” incidente per colpa del lavoro” (sic), due milioni di risarcimento danni.
Tutti mi consigliarono di fare ricorso,anche perchè fior di medici mi garantirono che avrei avuto problemi con l’andar degli anni.
Piuttosto di impastoiarmi con uno Stato che non ho mai sentito amico, chiusi il tutto.
Dolori ricorrenti,terme, esercizi di riabilitazione continui, spese e spese sempre a mio carico.
Mai detratte dalle tasse.
Ora la cosa volge al peggio e il mio amico fisiatra mi ha consigliato di prendere in considerazione un piccolo intervento al ginocchio.
Ci sto pensando, ma sicuramente andrei in un ospedale pubblico, anche se mi rassicura il poter scegliere fra più offerte!
E senza andare all’estero, anche se in Germania mi sentirei meno all’estero che in Sicilia!
Un caro saluto
Sylvi
…sono cosi contento…. forse questa è la felicitaa…. sto ballando al suono di una radio con canzomi da paradiso…e….. sttttooo ballando…. ballo come uno scemo felice… boh!! non mi succedeva da …almeno6-7-8 anni…. ma cosa mi avranno dato in ospedale..??? mi sento pppiu ffresco di 30anni ffa… continua la festa… ho paura che leffetto svanisca… addopo…F.
x Peter
In un certo senso sono d’accordo con te.
Le scuole servono per istruire, un beneficio per tutti.
Pero’ molte scuole cattoliche stanno chiudendo per mancanza di fondi sufficienti.
Cosi’ gli alunni diventano un peso maggiore sulle scuole pubbliche.
Una volta, gli insegnanti erano i religiosi, Suore,Madri, theologians.
Adesso sono quasi tutti lay teachers, pagati quasi allo stesso livello delle scuole pubbliche, piu’ benefici e pensioni.
Non solo, devono attenere alla manutenzione della scuole, ripari, parcheggi, etc….
Scuole costruite e chiese con i contributi dei parrocchiani.
IE: Quando hanno costruita la nostra Chiesa e scuola, noi personalmente abbiamo fatto un pledge di $20’000 pagabili in 10 anni.
Questo circa 40 anni fa’. Prima hanno costruita la scuola poi la chiesa.
Diversi hanno fatto pledges di six figures, secondo le possibilita’.
La Diocesi detta, ma non aiuta……hanno speso troppi milioni per i preti pedofili.
Ciao, Anita
Da quando gira la voce che non metteranno le mani nelle nostre tasche sono molto più sospettoso e CON MOLTA RAGIONE!
Come sostiene Peter in una nazione normale È NORMALE che si paghino le tasse,solo i bengodi virtuali pensano di essere ingiustamente colpiti dal balzello(per poi incazzarsi come bestie quando li privano di sanità,istruzione ecc,ecc).
La cosa buffa è che per non pagare,come in questo caso 70-80€ per l’ICI i bengodi dovranno accollarsi spese suppletive,non tasse per carità,che solo a pensarle mi fa sorridere e pensare molto sulla salute mentale degli ittagliani.
Nel caso della scuola privata,sarò strano,non capisco come i portabandiera del listema liberistaliberalliberato possa proporre di finanziare una SCUOLA PRIVATA con interventi pubblici e poi fare una propaganda inesorabile sulla giustificazione con una logica del tutto “gelminiana” su :
mancanza di fondi per quella pubblica
licenziamenti,
dissoluzione di strutture,
mobbing su presidi, insegnanti(eccetto quelli intoccabili di religione)
Che ingenuo ……..dimenticavo che esiste un precedente storico onnipresente:
LA FIAT(voluntas ,o no voluntas, tua)!!!!!!!!!!!!
L.
“Biotestamento, il Cavaliere vuol comprare l’assoluzione”
Da qui comincia l’avventura
di un cavalier “senza macchia e paura”(?)
ma molto ricattabile e DA MOLTI!, per sua “natura”
L
http://tv.repubblica.it/copertina/4-gatti-per-il-papa-bufera-sul-tg3/35055?video
Però hanno dimenticato di citare le sanguisughe.
Ratzy a Mary
X 48
E i VAMPIRI dove li mettiamo?
L.
x Sylvi
Cara Sylvi,
le tasse scolastiche sono comprese nelle tasse statali in genere.
In Aprile si dichiara l’introito annuale e se si fa il modulo lungo, si dichiarano le spese mediche, tasse gia’ pagate, sia federali che statali, carita’, perdite in borsa, ma solo se non vendi di volonta’, esempio fondi che sono andati a monte o richiamati subendo perdite a volte totali.
Secondo il livello tassabile, si deduce una percentuale.
IE: se le mie spese mediche superano il 10% del mio lordo, si possono dedurre, la % varia ogni anno, cosi’ come le tasse.
I poveri ragionieri si devono aggiornare annualmente con un librome come l’elenco telefonico.
Turbo Tax gli viene in aiuto.
Se le perdite sono sopra i $3’000, si puo’ usare il bilancio rimasto per gli anni seguenti, sempre a $3’000 annui.
E’ difficile spiegare un sistema cosi’ complicato e costantemente in cambiamento.
Se l’introito lordo e’ sotto un certo minimo, non si pagano tasse federali e se lavori e vengono dedotte, vengono rimborsate in Aprile-Maggio.
Io sarei in favore di una tassa fissa, flat tax.
Ma non sono un esperta in tasse, le so solo pagare.
Un abbraccio,
Anita
Oggi stanno rasando i cespugli, ci devo stare attenta, i cespugli sono vecchi e i mie giardinieri non parlano una parola d’inglese.
Me la cavo con lo spagnolo, ma non spontaneamente, devo formulare un pensiero prima di metterlo in parole.