Gli episcopali Usa vogliono gay e lesbiche a celebrare
C’è aria di bufera e pericolo di scisma per gli anglicani dopo che una parte della chiesa episcopale ha stilato un documento dove si incoraggia a ordinare nuovi sacerdoti e vescovi, gay e lesbiche. La questione non è nuova e le diatribe più incandescenti avvennero col clero africano, più tradizionalista di quello europeo e americano, tanto che in molti lasciarono e qualcuno tornò alla chiesa di Roma.
Durante un’assemblea generale svoltasi a sud di Los Angeles, i due organi decisionali della chiesa episcopale statunitense hanno approvato a larga maggioranza la risoluzione, dichiarando tra l’altro:
«<em>Dio ha chiamato e può chiamare gay e lesbiche ad ogni ministero ordinato nella chiesa episcopale. L’appartenenza alla chiesa episcopale include le coppie dello stesso sesso che vivano relazioni stabili, caratterizzate da fedeltà, monogamia, mutuo affetto e rispetto, cura reciproca</em>».
In molti però, non si son detti d’accordo ed ecco ora l’ennesimo pericolo di scisma o di abbandono della chiesa da parte di alcuni adepti. La chiesa voluta e fondata da Enrico VIII ha comunque salde radici e fedeli in tutto il mondo. La questione dei preti e vescovi gay e lesbiche era stata affrontata nell’ultima Conferenza di Lambeth, nel 2008, riuscendo ad arrivare ad un compromesso per frenare l’uscita dei più tradizionalisti. Ma a quanto pare, la questione non è stata del tutto risolta e ora la <em>House of Bishops</em> e la <em>House of Deputies</em> dovranno far valere le loro decisioni e, soprattutto convincere i più restii che Dio è anche con i gay e le lesbiche. Anche nelle loro vesti e funzioni religiose. Ci riusciranno?