Approvato il Ddl sulla sicurezza. Inizia la caccia a migranti e stranieri
Credo, sinceramente, che un Paese che dimentica la sua storia, anche la più umiliante, andrà in corso a derive pericolose; calcoli fatti male sulla pelle dei più deboli ma che investirà la stessa popolazione che su quei calcoli, cercava di poggiare le proprie, fragili sicurezze. Noi, che fino agli anni Sessanta e oltre, andavamo a cercare una vita dignitosa, su treni maleodoranti, con la valigia fermata dallo spago; noi che ancor prima ci rifugiavamo in patrie più solide e prosperose in cerca di danaro per vivere e magari di più, lasciati in quarantena come si trattasse di appestati; noi che dal sud contadino e gramo, ci riversavamo sulle promettenti Torino e Milano e quanta solitudine, quanta fatica a leggere in bella mostra sui portoni: “Qui non si affitta a meridionali”. Forse a pensarci bene, un po’ tanto razzisti lo siamo sempre stati e le vicende dei nostri nonni o dei nostri padri, poco ci toccano e meno ci interessano.
Vogliamo gli stranieri fuori; quelli con la pelle diversa, fuori; quelli che non condividono le nostre spiritualità, fuori; fuori tutti, a lasciare un’Italia che vanta ricchezza e tecnologia e che si trova a fare i conti con le miserie quotidiane. Il Paese di un premier che danza e se la ride di quel che succede, sicuro che tutto ruota in una popolarità che sembra non aver fine. Tutti ammaliati, tutti pronti a versare applausi come si trattasse di un “Drive Inn” senza fine o “Scherzi a parte”. E’ di oggi, l’approvazione al Senato del ddl sulla sicurezza che viola palesemente le norme internazionali che tutelano rifugiati e migranti, nonché le Direttive europee contro il razzismo e la xenofobia. Oggi noi viaggiamo con la Vuitton mica con le valigie di cartone, poco importa se ci chiamano razzisti!
Qualche mese fa, nella splendida Milano si registrava un caso di lebbra, una malattia che siamo abituati a pensare del Terzo Mondo. La paura di essere presi, messi in gabbia e buttati fuori dall’Italia, ha fatto sì che gli stranieri, i più poveri, coloro che non possono permettersi il silenzio pagandolo profumatamente, non vanno a curarsi, non rischiano di entrare in un ambulatorio e rischiamo tutti epidemie e quant’altro che potrebbe ributtarci in faccia l’idea che i loro mali se li curino altrove.
Bastava questo per far capire ai nostri legislatori l’assurda legge passata oggi con i voti Pdl, Lega e MpA. Ma, che volete, l’Italia che si ingozza vuole sicurezza anche se non sa quale, se il prezzo da pagare potrebbe essere quello di malati senza cure che fanno altri malati. L’Italia oggi ha il tristo primato di essere l’unico Paese in cui essere clandestini è un reato. Ma ora l’importante è questa Italia così colma di prostitute d’alto borgo, di danzatrici e di impuniti. Cosa volete che ci importi di coloro che son fuggiti da guerra e miseria. Se proprio volete ci penserà il caporalato delle delinquenze e dello sfruttamento. Loro sì che sanno come far capire a rifugiati e migranti che l’Italia non li vuole.
a quando un decreto per cacciare via dall’italia i criminali, i disonesti e i truffatori? quella sì che sarebbe un’ottima legge ‘ad personam’! anzi.. diciamo ‘contra personam’