Troppe interferenze in Iran da parte di chi in altre occasioni è cieco, sordo e muto. “Escortopoli” e Berlusconistan: colonna sonora, reality e pochade della nuova estate italiana. Intanto Fiat e Confindutria vogliono ancora in regalo soldi dallo Stato (cioè da noi), ma senza dare in cambio nulla. Soprattutto, come sempre, niente azioni e partecipazione per i lavoratori
Non capisco più bene il comportamento di Moussavi. Mi pare francamente difficile si possa organizzare una truffa elettorale delle dimensioni da lui denunciate, sono cose oggi impossibili anche in una repubblica della banane. L’Iran non è una repubblica della banane, ha un parlamento, una opposizione, molti più laureati dell’Italia e gli iraniani non sono né distratti né menefreghisti e tanto meno cretini in massa. D’altro canto mi pare strano che Ahmadinejad abbia vinto con un margine così grande, quando alla vigilia del voto quasi tutti in Iran erano convinti si arrivasse al ballottaggio, e cioè che Ahmadinejad avrebbe vinto sì, ma non al primo turno elettorale. Così come l’afflusso massiccio alle urne fa pensare sia dovuto più al desiderio di cambiamento che a una riconferma plebiscitaria dell’attuale capo dello Stato, che pur non essendo il tipo che viene descritto dalla stampa occidentale non ha comunque fatto compiere all’Iran passi talmente in avanti da poter suscitare entusiasmi giganteschi e quindi vincere le elezioni con un margine così smaccato. Per giunta la gente, compresa una larga fetta del clero, vuole una politica di sviluppo senza pericoli di guerra o di bombardamenti israeliani, perciò l’entusiasmo oceanico per l’attuale capo dello Stato non mi pare abbia motivi per esserci.
Ma se da una parte l’enorme quantità di voti di Ahmadinejad non mi pare perciò molto credibile, dall’altra mi fanno notare che ha avuto la stessa percentuale di voti, il 62%, delle elezioni precedenti. Come a dire che in pratica è stato solo riconfermato dalla sua base elettorale, che non ha certo motivo di essere scontenta, anzi, del comportamento del suo leader. Se hanno deciso di controllare le schede con un campione del 10% scelto un po’ qui e un po’ là, in grado quindi di far capire come sono andate le cose per davvero, mi pare ci sia il modo di fare delle verifiche serie perché il controllo non potrebbe certo avvenire senza che vi partecipi anche l’opposizione in modo da garantirne così la trasparenza.
Mi pare anche strano che Moussavi si sia reso conto solo nelle ultime ore che, stando a quanto accusa, la truffa elettorale è stata pianificata da mesi. Certo, solo una pianificazione può a mio avviso alterare il risultato con cifre così sbilanciate, ma un’operazione di truffa elettorale preparata per mesi non credo possa rimanere segreta, né più e né meno come non credo che le Twin Tower di New York siano state minate dai servizi segreti americani in modo che potessero crollare quando gli aerei dirottati l’avessero poi colpita. Le operazioni clandestine che impiegano un gran numero di persone è impossibile restino segrete nel Paese in cui vengono compiute.
Poiché non posso pensare né che Moussavi menta, non essendo un burattino come Khalabi o un Karzai, né che sia diventato matto e irresponsabile, l’unica cosa che posso concludere è che qualcuno dall’estero gli abbia passato la “notizia”, vera o falsa che sia, e che gli abbia anche garantito un appoggio massiccio spingendolo così a non demordere dalla protesta di piazza nonostante i morti e la più generale repressione. Teniamo sempre presente che il sistema di spionaggio elettronico messo in piedi dagli Usa e dall’Inghilterra noto come Achelon permette di ascoltare qualunque telefonata e di leggere qualunque sms e fax del pianeta. E teniamo pure presente che certamente le potenze che da lungo tempo si impicciano negli affari non solo di quella zona del mondo, vale a dire Usa e Inghilterra, si saranno in vari modi “impicciate” in anticipo delle elezioni iraniane, così come non è credibile che un nemico dichiarato dell’Iran qual è Israele non abbia svolto la sua parte con largo anticipo.
Non ritengo ammissibile che un Paese civile, e l’Iran lo è, sia governato da una teocrazia, per giunta quella iraniana non viene eletta dal popolo e ha anzi messo in piedi un sistema di potere legale definito giustamente labirintico mi pare dal Guardian. Un sistema che le ha permesso di castrare moltissime delle riforme varate o progettate a suo tempo dal presidente Khatami.
Anche ammesso che alla fine sia Moussavi quello che riesce a insediarsi alla presidenza della Repubblica iraniana nulla potrà realizzare di buono se non glielo permettono il leader spirituale Khamenei e la struttura che gli sta attorno, struttura che elegge la guida spirituale ma non viene a sua volta eletta dal popolo. Sarei perciò felice se le attuali doglie e sommovimenti partorissero un sistema più democratico sbarazzandosi della morsa del clero o riducendone di molto il potere. Dubito però che questo risultato sia possibile senza tragedie. In ogni caso, ogni popolo è libero di darsi la struttura di potere che più gli aggrada e di farsi governare da chi raccoglie la maggioranza non truccata dei voti. Che gli iraniani abbiano anche il diritto di manifestare non c’è bisogno che lo dica presidente degli Stati Uniti, come ha invece fatto Obama provocando ovvie reazioni restrittive da parte delle autorità iraniane: quanto del dramma delle ultime è dovuto alla ovvia e prevedibile rabbia delle autorità che si sentono sfidate ancora una volta dal grasso Occidente su fatti di casa loro? Questa interferenza insistita e sbandierata è della stessa natura dell’ “errore” di Bush quando si inventò l’Asse del Male assicurando così la vittoria elettorale ad Ahmadinejad.
Strano che a Washington e in varie capitali europee si faccia la voce grossa per tifare per il diritto a manifestare degli iraniani quando ci si volta dall’altra parte se a manifestare sono i palestinesi nella loro terra e i militari occupanti ammazzano decine di persone. Dico “strano”, ma so benissimo che non lo è: si tratta solo della politica, che – capovolgendo la nota massima di von Klausewitz – spesso è praticata come prosecuzione della guerra sia pure con altre modalità…. Così come fanno ridere le accuse contro la teocrazia iraniana lanciate da quelli che negli Usa aspirano a una politica basata sul fondamentalismo cristiano – che è stato il piedistallo e lo zoccolo duro degli otto anni di presidenza di Bush figlio – e che in Italia sono i servi del Vaticano. Del quale patrocinano e foraggiano con soldi pubblici le sempre più volgari invadenze nella nostra vita politica e sociale per essere in cambio foraggiati con i voti dei cattolici.
Mi pare anche strano che questi volenterosi strappatori dei propri capelli in nome del diritto di manifestare degli iraniani tacciano di fronte al fatto che non sempre viene rispettato il diritto di dimostrare in Georgia, dove da mesi la popolazione occupa in massa le strade e chiede le dimissioni del semi-americano Saakashvili, o in Ucraina con Yushenko, in Estonia, ecc. Senza dimenticare che gli stessi Stati Uniti hanno sparato a zero contro le manifestazioni che portarono alla caduta dello scià, così come avevano fatto reprimere nel sangue le manifestazioni a favore di Mossadeq, democraticamente eletto ma fatto deporre con un colpo di Stato organizzato dalla Cia in combutta col peggio del peggio della feccia di Teheran.
Riassumendo, tanta amorevole attenzione degli Usa non è detto che sia pura generosità e amore per la democrazia anziché, come al solito, per il petrolio e per la “sicurezza” di Israele. D’altra parte, Cia o non Cia, Shin Bet o non Shin Bet, è un fatto che i fermenti in Iran ci sono, e anche molto forti: non è pensabile siano tutti e solo frutto di mestatori stranieri. Così come è un fatto che Lenin fu spedito in Russia dai tedeschi, per maggior sicurezza in un vagone piombato, e se non ricordo male qualche aiutino lo ebbe pure Castro almeno fino allo sbarco col Granma, il che non toglie che né il primo né il secondo erano servi di qualcuno. Il problema in questi casi è sempre uno e sempre quello: chi usa chi? Se Moussavi e i riformatori riescono a usare gli Usa, ben venga. Di solito le masse studentesche, professionali e metropolitane pur partendo in minoranza possono fare da volante per cambiamenti radicali utili a tutti. Non vorrei proprio però che in Iran si innescasse una guerra civile, visto che a quanto pare c’è una spaccatura città-campagne e – stando a quel che si vede a Teheran – a volte anche all’interno delle stesse città.
Tutto il baccano sull’Iran ha comunque il pregio di nascondere che dopo la Camera anche il Senato degli Usa ha approvato all’unanimità, il 18 giugno, l’atto di costrizione e di pentimento per la “peculiare istituzione”, come venne chiamata eufemisticamente la schiavitù dei neri, peraltro nata dopo una apposita bolla papale che a suo tempo ho messo in rete. Nel 1857, cioè appena 150 anni fa, la Corte suprema degli Stati Uniti aveva riconosciuto nella Costituzione il diritto a possedere come schiavi le “creatura inferiori”. Il senatore Harkin, sponsor della mozione votata il 18 giugno, e la schiera di co-sponsor della maggioranza e dell’opposizione, Kennedy compreso, hanno fatto in modo che sia ben chiaro che le scuse e la “contrizione” ci sono, ma NON il risarcimento. Sono a dir poco 100 miliardi di dollari i soldi che i discendenti degli schiavi potrebbero chiedere alla Corte Suprema come risarcimento per “lavoro non retribuito”, esattamente come tale risarcimento è stato riconosciuto agli ebrei discendenti dei lavoratori usati come schiavi nella industrie tedesche durante la guerra. Molto strana questa giustizia leggermente asimmetrica… O no? Il Canada un paio di anni fa ha deciso di risarcire anche con soldi i “pellerossa” per i loro 40-50 mila bambini variamente martirizzati e fatti sparire dalle scuole cristiane nelle quali erano stati rinchiusi da una legge che voleva “civilizzarli”. Strano che gli Usa non ne abbiano seguito l’esempio. Ironia della sorte, gli Usa che sono stati l’ultima nazione ad abolire, solo nel 1865, la schiavitù e che fino a 50 anni fa ancora praticavano legalmente l’apartheid, cioè il razzismo e annessa segregazione razziale, oggi sono guidati da un presidente nero. Chissà, tra qualche tempo avranno un presidente musulmano, di origine araba o iraniana….
Che ci sia un po’ troppo cinismo nel nostro stile di vita e nella nostra concezione dell’informazione e dei sentimenti lo dimostrano mirabilmente e sinteticamente, tra una miriade di altre cose, link come questi:
http://tv.repubblica.it/dossier/iran/un-altro-uomo-ucciso-dalla-polizia/34144?video . Prima che compaiano le scene di un video a base di repressione e sangue in piazza bisogna sorbirsi 12 minuti di pubblicità di un prodotto, un superfluo prodotto per i privilegi e i vizi mangerecci della nostra gioventù. Non c’è limite alla nostra inciviltà consumistica, che ci sta consumando anche la coscienze e la dignità. Dubito che se anziché iraniani fossero newyorkesi o se si trattasse dell’agonia di un cardinale o papa o della repressione di cattolici – che so – in Cina o, in ipotesi fantascientifica – a Cuba, si avrebbe la faccia come il culo di mandare in rete una ghiotta pubblicità di accompagnamento. A me qualunque prodotto reclamizzato approfittando del sangue, della sofferenza e della morte altrui farebbe semplicemente orrore e se c’è gente che invece reagisce acquistandolo, e magari mangiandoselo di gusto, allora significa che siamo malmessi: non abbiamo ancora smesso il vizio di mangiare sulla disgrazia altrui, dei più deboli e sfortunati di noi.
Ma veniamo alla situazione italiana. Il fetore è tale da risultare più imbarazzante del solito. La Puttanopoli o, diciamola più elegantemente e modernamente, la Escortopoli in cui sta sprofondando la banda berluscona lascia francamente allibiti. Sorvoliamo pure sull’esercizio del sesso da parte di Berlusconi, che è un suo diritto, ma anche il resto basta e avanza. Il simpatico e pimpante vecchietto di 70 e passa anni inceronato e “mascarato” come un clown regala buste da 10 mila euro a botta alle disinvolte signorine, escort o meteorine o comunque non crocerossine, che gli rallegrano anche solo le cene? Beh, già questo è un comportamento malsano, non da persona totalmente sana di mente, cosa che mi ricorda l’affermazione di sua moglie Veronica Lario che suo marito “non sta bene”. Il dottor cavaliere onorevole e premier Berlusconi può andare in decine di ristoranti e trattorie romane, o milanesi o baresi, a farsi allietare la serata da frotte di persone. Come Lapo Elkan è libero di andare a travestiti e “aspirare” imitando il nonno, così Berlusconi è libero di invitare a cena, o a letto (in “quello grande”, off course…) a casa sua, a Roma o in Sardegna o in Brianza, chi più gli pare e piace, ma proprio per questo suscita disagio apprendere che le donne variamente invitate se le fa procurare da altri uomini, i quali assumono inevitabilmente un’allure non dico da magnaccia, ma un po’ da ruffiani sì.
Prendiamo per esempio l’imprenditore barese Tarantini: nella sua intervista all’Ansa non si vergogna a dichiarare che “siccome Berlusconi mi invitava a cena, per fare bella figura volevo presentarmi con belle donne”, le escort appunto, o squillo di lusso che dir si voglia. Tralasciamo la comica affermazione che lui queste donne non le ha mai pagate, “solo il rimborso delle spese di viaggio e albergo”, comica perché non si vede proprio come mai queste lavoratrici dovessero lavorare gratis per lui. Quello che però non si può tralasciare è che le persone serie – o detto serie, non “per bene” – alle cene impegnative e di un certo livello ci vanno con la moglie e magari con le figlie se le hanno, e Tarantini ne ha due e ci tiene a dirlo. Ovviamente, nel più puro stile italiota del “chiagni e fotti”, le tira fuori con l’Ansa solo per dire che “questa storia le sta distruggendo”. Beh, bastava ci pensasse prima, se davvero ci tiene così tanto che non vengano “distrutte” (?). Questo degrado della sostituzione delle congiunte con le escort a Milano è iniziato quando era sindaco Albertini: lo si vedeva spesso in varie occasioni pubbliche molto ma molto bene accompagnato. Troppo bene accompagnato. E lui non è mai stato il tipo dal fascino irresistibile, anzi era noto come soporifero, piuttosto spento, mediocre e noioso, non particolarmente virilone, pur tralasciando altre faccende a partire dal fatto che cacciato come sindaco è sparito lui e sono sparite le bonazze al suo fianco.
Se questi ingaggiatori e “consumatori finali” di escort - per usare la definizione data da Ghedini di chi con le escort ci va a letto (“quello grande, off course…) – fanno un po’ pena, devo invece dire che le dirette interessate colpiscono per i modi molto urbani e civili, niente affatto volgari, molto più puliti e signorili dei loro ingaggiatori e “consumatori”, cosa che oltretutto i prevenuti verso i “terroni” non si aspetterebbero mai da chi è di Bari, vale a dire di quella Puglia ridicolizzata dai pugliesi alla Lino Banfi. Il fatto è che oggi per campare le giovani, e i giovani, cercano i lavori che ci sono. E fare la Velina, la Meteorina, la Figurante negli show, la Modella, la Comparsa, la Show Girl, la Cubista, la Spoglierellista, la Preparatrice (la donna che si affana a tenere duro “il coso” dei porno attori prima che inizino le riprese), la Hostess, l’Accompagnatrice, la Letterina, ecc., fino alla Porno Attrice, è visto oggi come fino a ieri era visto fare la commessa o l’infermiera o l’impiegata o anche l’avvocato. Non sono sicuro che sia peggio, comunque è così. Non è colpa dei giovani se l’Italia delle tv private, e annessa affannosa e degradante rincorsa della Rai, l’Italia della moda e della pubblicità, il tutto sempre più a base di culi e tette all’aria, è diventata quello che è diventata. Non dimentichiamo, per cortesia, che “la grande Sofia Loren” ha fatto fortuna mostrando le tette e sposando il suo principale, cioè il suo produttore cinematografico, piuttosto anzianotto rispetto lei. Dubito che la Loren non abbia concesso al suo principale, quale era il produttore, qualche sostanzioso anticipo sulle gioie matrimoniali, perciò non mi entusiasma il moralismo che s’è scatenato contro le “ragazze di palazzo Grazioli”. Coincidenza di valore simbolico, anche Veronica Lario ha conquistato il suo Cavaliere mostrando le tette, recitando al teatro Manzoni di Milano ne “Il grande Calibano”, e non mi pare particolarmente onorevole il suo avere accettato di essere sistemata, assieme alla mamma, in un appartamento della villona del quartier generale di Sua Emittenza in via Rovani a Milano in attesa che divorziasse dalla sua prima moglie.
Vero è che dueste due storie, di Sofia e Veronica, sono poi diventate due lunghe storie anche d’amore. Anche. Ma di sicuro lor signore ne hanno tratto grande giovamento, Sofia anche per la carriera. Ho fatto gli esempi di Sofia e di Veronica non per esprimere giudizi, ma per citare due casi famosi, “nazionali”, non del tutto privi di ombre e che quindi suggeriscono di non fare i sepolcri imbiancati con le ragazze di palazzo Grazioli e villa Certosa. Oggi la morale è cambiata, che ci piaccia o no. Fare sesso, anche in cambio di “regalini” e carriera o, magari solo per un breve periodo, in cambio di quattrini, magari in film porno, non è più visto dalle giovani come cosa sporca, specie tra le belle arrivate dall’Est, dove la morale sessuale è molto meno pelosa e ipocrita che da noi . “Io do una cosa a te, tu dai una cosa a me”, variante del moto latino “Do ut des”, è una regola che non suscita rigetto in nessun campo. E come potrebbe, dopo decenni di politica basa sul “Do ut des” anche per un posto di usciere o di bidella, per non dire dei posti in Rai? Qualche anno fa ho condotto una inchiesta per L’Espresso su come fosse cambiata la prostituzione in Italia, data anche la scomparsa del magnaccia. Beh, ci sono liceali anche di buona famiglia che “la danno” non solo gratis et amore aut simpatia come ai tempi di “Porci con le ali”, ma anche in cambio di quattrini per averne abbastanza da sentirsi autonome rispetto i genitori. A Roma un mio amico mi raccontava di una liceale in classe con suo figlio che per 50 euro faceva ai compagni un gradevole lavoretto di bocca. Ma abbondano anche le donne adulte che ti sparano in faccia frasi come “Perché mai devo farmi il culo in fabbrica o in ufficio otto-dieci ore al giorno e darla al capo reparto o al capo ufficio altrimenti mi rendono la vita lavorativa difficile, il tutto per uno stipendio da fame, quando con qualche marchetta guadagno 10-20 volte di più e nessuno mi rompe i coglioni?”. Di fronte a domande come questa, sbattutemi in faccia a brutto muso o con gentilezza, non ho mai saputo cosa rispondere. E ancor meno lo saprei oggi, epoca in cui il lavoro manca e i giovani arrivano anche verso i 40 anni senza poter uscire dalla casa dei genitori e farsi una vita propria, con moglie e figli, e chi riesce a farlo è poi costretto a vivere una vita da precario. Prenderei a sberle non le Veline o le Meteorine, ma gli uomini che in giacca e cravatta o vestito sportivo, comunque mai con mutande e chiappe in bella evidenza, che in tv fanno carriera pavoneggaindosi nei programmi ocndotti sì da loro, ma con codazzo di bellone molto poco vestite in stile “O mangi questa minestra o salti dalla finestra”.
In ogni caso l’usanza delle escort, ognuna con il proprio sito Internet, con annessa abbondanza di auto pubblicità a base di foto esplicative, di illustrazioni delle proprie “specialità” (con o senza preservativo, con o senza “ingoio”, con o senza sesso di gruppo, con o senza “terzo canale”, ecc.), ha sdoganato il mestiere più antico del mondo. Sul marciapiede ci sono rimaste solo le più disgraziate, vale a dire le extracomunitarie. Solo un Paese ipocrita, chiesastico, mammone e maschilista come l’Italia può ancora accanirsi a non voler legalizzare e regolamentare il mestiere di professionista dell’amore, o del sesso, mestiere a mio avviso più onorevole di molto giornalismo, perché questo spinge anche alle guerre mentendo in modo criminale, quelle invece non fanno male a nessuno, anzi. Mestiere senza dubbio molto più onorevole del produrre e vendere sigarette o del progettare, fabbricare e vendere armi, dalla pistola al bombardiere agli ordigni A, H ed N, e certo non c’è bisogno di spiegare perché sia più onorevole.
Visto che si parla di lavoro, chiudiamo osservando che la Fiat batte ancora una volta cassa allo Stato. Quando era ministro del Lavoro, Roberto Maroni rivelò che dal dopoguerra ad allora la Fiat aveva avuto in regalo dallo Stato italiano l’equivalente di “un milione di miliardi di lire”, come a dire mezzo miliardo di euro. In più, come sappiamo, per favorire l’auto c’è stato lo scasso delle ferrovie, l’inesistenza delle metropolitane e di idrovie, ecc., tant’è che abbiamo il non invidiabile record europeo di morti sulle strade (oltre che su lavoro) e spesso anche di inquinamento da gas di scarico e annesse malattie polmonari. Ciononostante, il Number One della Fiat Sergio Marchionne lancia un appello apparentemente patriottico per di battere cassa di nuovo: “E’ il momento di unire gli sforzi di tutti, solo così il Lingotto vincerà la sfida”. Segue vertice a palazzo Chigi il cui succo, dal sapore ricattatorio, è: “La Fiat non chiuderà in Italia, ma chiede aiuto al governo”. Scusate, ma perché il Lingotto, cioè la Fiat, deve per forza “vincere la sfida”? Non è interesse del lavoratore avere una occupazione certa, con imprenditori e amministratori capaci anche se non italiani? E non è interesse del consumatore avere auto decenti a prezzo decente anche se non italiane? Beh, visto che la Fiat NON ha saputo garantire tutto ciò, perché intestardirsi con una “italianità” che più che altro sa di muffa se non di truffa? Perché ripetere il bis dell’errore di Prodi e Craxi quando regalarono l’Alfa Romeo alla Fiat, che ne ha fatto polpette, anziché venderla agli americani che l’avrebbero anche pagata niente male? Perché foraggiare una famiglia, gli Agnelli&C, o forse ormai gli Elkan&C, che vuole solo sfilarsi dal settore auto e fare invece altro per il semplice motivo che – esattamente come sempre in passato – NON intende investire il proprio quattrino nella Fiat, intesa come automobile?
Certa “italianità” fa solo orrore. Ho già raccontato come una ventina di anni fa ho comprato a Nuova Delhi una mezza dozzina di bei vestiti da donna a sole 7 mila lire l’uno per scoprire che a Milano, in corso Vercelli, gli stessi vestiti, sempre fatti in India, costavano il decuplo, cioè 70 mila lire. Bene. Questa volta ho comprato in Iran degli stampi in legno di disegni per stoffa, fatti a mano, pagandoli 10 euro l’uno. Pochi giorni dopo ho visto che ne vendevano anche a Roma, in via Brescia, sono entrato nel negozio e ho chiesto il prezzo. QUINDICI-VENTI volte di più! Se i negozianti rapinano i soldi dei privati, come del resto si è scoperto che fanno le banche, gli industriali in blocco e non solo la Fiat cercano di papparsi il più possibile del pubblico denaro, e come al solito “a gratis”. La Confindustria lancia infatti segnali del tipo “Previsioni nere sulla crisi, in due anni un milione di posti in meno”, e i giornali fanno titoli come: “Fondi pubblici e pace sindacale, un patto per salvare le fabbriche”. Tradotto in italiano significa la solita cosa periodica: regalateci soldi delle casse dello Stato perché senza non sappiamo fare il nostro mestiere e se non ce li regalate anche ‘stavolta facciamo un bel po’ di licenziamenti”. Il lato grottesco di questa cupidigia da incapaci è che in cambio dei soldi pubblici NON si intende assolutamente dare una partecipazione azionaria al pubblico, magari nella persona dei lavoratori. Se dobbiamo regalare altri miliardi di euro alla Fiat o ad altre industrie, perché non farsi dare in cambio azioni almeno per i loro lavoratori? Perché non coinvolgere il lavoratore anche in un minimo di amministrazione? Perché questo odio non solo verso il comunismo ma anche verso una forma minima di socialdemocrazia, anzi di semplice partecipazione, di semplicissima democrazia, e quindi di semplice presenza dei lavoratori nei consigli di amministrazione? Per l’imprenditore italiano il lavoratore deve essere solo forza lavoro, esattamente come gli extracomunitari. Del resto abbiamo dei governi per i quali il cittadino deve essere sempre più solo spettatore: spettatore delle tv, meglio se del Cavaliere, e spettatore delle imprese sbracate del “bel mondo”, vale a dire della borghesia e del ceto politico sbracatissimi, che a quanto pare sono un po’ troppo allo sbando.
Se l’italianità deve significare, al solito, che ci sono dei ladri che devono continuare a fare i ladri impuniti e dei derubati che devono lasciarsi derubare a mo’ di cornuti e mazziati, se l’italianità significa che la truppa pur di ingrassare i padroni deve andare al massacro in Urss con la mantellina, gli stivali di cartone e dei camion (Fiat…) adatti più che altro per le scampagnate, beh, allora questa italianità è meglio che affondi. Con annessi Cavalieri in orbace o in “letto grande”.
Ue, allarme debito per l’Italia
“Paese più vulnerabile alla crisi”
L’Italia è “vulnerabile” rispetto alla crisi finanziaria, che ha determinato “un aumento dell’avversio al rischio”, e l’aumento degli spread con i bond tedeschi. E’ quanto afferma la Commissione europea nel nuovo rapporto sulle Finanze pubbliche 2009.
Ma, sottolinea Bruxelles, “a dispetto dell’alto debito, che riflette l’accumulo di deficit del passato, il rendiconto annuale di bilancio dell’economia italiana mostra una posizione ampiamente bilanciata rispetto al resto del mondo, che riflette bilanci nel commercio di beni e servizi generalmente positivi negli ultimi decenni”.
“L’assenza di grandi squilibri esterni riflette la posizione finanziaria relativamente sana del settore privato”. In particolare, vi è un basso anche l’indebitamento delle famiglie che “continuano ad accumulare risparmi”.
Pensioni, in Italia record di spesa
Più tassate e donne discriminate
L’Italia è il paese dell’Ocse con il più alto livello di spesa pensionistica, pari al 14% del Prodotto interno lordo nel 2005. E’ quanto afferma l’Ocse nel rapporto 2009 sulle pensioni nel quale rileva che nel decennio 1995-2005 la spesa previdenziale è aumentata del 23%.
Inoltre dal rapporto emerge che è al 24% il prelievo di tasse e contributi sulle pensioni in Italia, quasi il doppio rispetto alla media Ocse (12,7%). La penisola si distingue anche perchè le pensioni delle donne sono mediamente inferiori di un terzo rispetto agli uomini di riflesso alla minore età di pensionamento delle donne.
E’ “un segnale importantissimo,vinciamo nelle grandi città -è il primo commento sul voto del segretario del PD, Dario Franceschini al TG1 – anche al sud con un risultato straordinario a Bari. Si riconfermano le grandi città del centro e segnali importantissimi arrivano dal Nord con le vittorie di Torino e Padova ed il testa a testa a Milano e Venezia. Comincia il declino della destra, per noi è una base di partenza, con un risultato positivo e inaspettato”.
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E dàgli con questi segnali…
Alle amministrative si vota la persona, non il partito.
Questi, o vogliono illudersi per la disperazione, o sono proprio cretini. Io propendo per la seconda soluzione.
A Bari, Emiliano avrebbe vinto anche se fosse stato di un partito minore. E’ una persona di grande carisma.
Il PD pugliese non gode di buona salute.
Dopo il bagno che hanno avuto, al PD, vanno ancora avanti con la manfrina dei ‘segnali’? Se non cambiano, dovranno aspettarsi un altro bagno, alle prossime politiche. Un bagno di acqua ancor più gelata, dove i gavettoni verranno dall’UDC, da IDV e dalla Lega. Chissà se riusciranno a capirlo, fino allora.
Perche’ mai dovrebbero gli USA suicidarsi e rinunciare al dollaro, visto che i debiti si pagano in dollari?!
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Ma i dollari, stando a Faust, non dovevano servire solo per giocarci a Monopoli?
x CC
Minzolini, Scodinzolini…
Io lo chiamerei “Mi-sviolini”.
Sua Emittenza Pio Tutto da Arcore lo ha messo su quella poltrona proprio per questo.
Sviolinate a gogò. Olè!
Montanelli, che non mi era affatto simpatico, certi paggetti li chiamava “pennivendoli”.
Mai termine fu talmente appropriato.
C.G.
Il contratto matrimoniale lo hai ridotto a una puttanata, scusa, e vorrei ricordarti che fin dagli albori della società è sempre stato altro.
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Il contratto matrimoniale è un’aberrazione giuridica e morale, che sancisce la proprietà privata di una persona, ne ipoteca illecitamente il futuro.
Diversa è la libera scelta di stare in coppia. E’ il contratto matrimoniale che condanno, non la vita di coppia.
La scuola dovrebbe inoltre indurre a comportamenti sociali che sottendono regole per il rispetto dell’altro.
La mia libertà finisce dove comincia la tua…ricordi?
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Appunto. Vale di più la libertà di andare in giro nudi, o quella di aver orrore delle nudità e considerarle quindi disdicevoli?
Il punto è questo: cosa c’è di disdicevole nella nudità.
Deve essere vietata solo perchè c’è qualcuno che si scandalizza? Chiediamoci il perchè si scandalizza, allora. E qui ci sarà da ridere. Si va sempre a finire nella proprietà privata della donna che, insisto, è un’assoluta aberrazione morale. Ognuno di noi appartiene solo a se stesso; nè al coniuge, nè alla società nè a Dio. A se stesso e basta. La paura della nudità è strettamente collegata al rischio di perdere il dominio sull’altro.
xMarco T
mi corregga se sbaglio, ma il nudo femminile NON e’ vietato. Neanche in pubblico. E neanche in Italia. Forse la polizia avrebbe da ridire , ma la base legale e’ solo il disturbo al pubblico, distrazione per chi guida, etc etc. Non credo sia oltraggio al pudore, se non forse in Italia. Invece in Italia il nudo maschile (in particolare genitali e culetto) e’ esplicitamente vietato…
Peter
caro Marco,
nei campi nudisti più che problemi morali di scandalizzo io avevo problemi di igiene.
Infatti preferivo quelli meno organizzati persi nelle pinete o nelle macchie.
Nelle piscine e centri fitness tedeschi la pulizia è accurata ma …non ovunque è così.
O forse vuoi negare anche che una società igienicamente organizzata ha debellato molte malattie endemiche mortali?
Inoltre l’innocenza della nudità presuppone mentalità “innocenti” del buon selvaggio che non albergano certamente in questo puttanaio d’Italia, dove pare che certi organi sessuali siano traslocati più a nord della loro sede abituale, riempiendo un vuoto che si era creato dall’evaporazione di altri organi così detti intelligenti!
Sylvi
Roma, 14:25
MINACCIA GENITORI CON UN COLTELLO, ARRESTATO 19ENNE
Arrestato un 19enne che minacciava i genitori con un coltello a Tor Vergata. I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Frascati lo hanno accusato di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. All’interno di un appartamento del quartiere di Tor Vergata il giovane durante un diverbio familiare ha improvvisamente impugnato un coltello da cucina con 20 centimetri di lama con il quale ha iniziato a minacciare di morte gli anziani genitori. Dopo che i tentativi per dissuaderlo erano risultati vani, la coppia ha chiesto aiuto ai carabinieri per evitare che la situazione degenerasse. I militari hanno cercato in tutti i modi di riportare alla calma il 19enne che, in preda ad un raptus, si era rifugiato all’interno di una stanza, sfondando la porta. Approfittando di un momento di distrazione i carabinieri sono riusciti a disarmarlo e ad arrestarlo. Durante la perquisizione nella camera da letto del giovane i militari hanno rinvenuto anche 3 grammi di marijuana.
caro CC,
la botta tremenda della crisi: più che aumento di vucumprà alle porte di casa, più che mendicanti ai supermercati sono i curriculum che arrivano sempre più numerosi, soprattutto dal sud.
Gente con fior di specializzazioni e di professionalità.
– Fossero tempi normali- sospira mio marito!
Tempi normali vorrebbe dire non soldi dallo stato, siamo abituati a far senza, ma politiche di sostegno ad un oculato rischio!
Invece noi alla cappa, con ragazzi che bussano inutilmente!
Che magone!
mandi Sylvi
x cara Sylvi
ci risiamo! l’igiene prima di tutto. Mi spiega, sinceramente, cosa c’e’ di antigienico nel nudo? forse che da nudi si fa la pipon i’ (e la popo’) senza nessuna inibizione o ritegno? Forse che sedersi su di una sdraio dove c’era sdraiato un altro (altra) nudo prima di noi trasmette malattie?! la cosa mi giunge nuova. Per beccarsi scabbia, ‘crabs’ (non mi ricordo piu’ l’italiano), e malattie sessualmente trasmesse sono richiesti contatti molto piu’ intimi e vigorosi (tranne la scabbia che pero’ si trasmette per contatto diretto pelle-pelle, anche strette di mano possono bastare). Le micosi cutanee, che mi risulti, sono dovute piu’ a debolezza della nostra pelle e mucose (macerazione, sfregamenti, sudore…) che non a contagi diretti o indiretti. Vada pure en deshabille’ e si rilassi
un saluto
Peter
xSylvi
volevo dire la pipi’, maledetto mouse ‘intelligente’
mio caro Peter,
ognuno ha le sue fisse, più o meno giustificate medicalmente.
Poi non devo spiegare a lei che più a sud si va e peggio è!
Su una sdraio dove prima si è seduto un altro io stendo un telo, sono come Snoopy che gira con la copertina!
E mi rilasso!
Comunque ad agosto non ci andrei nemmeno scortata da un camion di verachina!!!
Sylvi
visto che siamo in tema, mi azzardo a dire qualcosa in campi di cui non so niente…dopotutto gli esperti sanno tutto su nulla. E poi ci sono coloro che sanno tutto, e questo e’ tutto quello che sanno…ok.
Direi che l’arte che esprime in modo piu’ acuto ed intenso il conflitto tra inibizioni e forza vitale e’ quella barocca. Non e’ quella che mi piace di piu’ (preferisco ancora quella rinascimentale, da’ un senso di perfezione), ma e’ senz’altro quella che ‘capisco’ di piu’. Penso alla scultura (Bernini, ma un po’ anche Canova, che e’ neoclassico), la pittura (tantissimi), e soprattutto la musica (Bach, Vivaldi, Pachelbel). Uno spagnolo, quando vide una scultura di Bernini (mi pare S. Teresa), disse che se quella era l’estasi celeste lui la conosceva molto bene…Il Barocco e’ l’arte del periodo della Controriforma, o subito dopo…
Non mi stanco mai di risentire il Canon in D minor (re minore) di Pachelbel. Direi che da’ quasi un senso di eccitazione erotica (pardon). Non riesco ancora a capacitarmi che fosse tedesco…
Peter
<<nonriesco ancora a capacitarmi che fosse tedesco<<<
x Peter
decisamente conosce poco i tedeschi, o ha in testa quelli dei film di guerra americani e inglesi! E anche italiani che avevano la coscienza sporca da scaricare sugli altri.
E si che di musica non hanno proprio niente da imparare da nessuno!
Sa che ogni liceo tedesco ha la sua orchestra?
E la musica, come sappiamo è linguaggio universale!
Ps: se le piace Mozart, ma non solo, programmi un weekend a Salisburgo. Non sarà tempo perso!
Sylvi
Per M. Tempesta n. 104-
Lei è il pappagallino Bonaiuti di Arruotalibera!!!
Riprende, ripete e critica tutto quello che viene dalla sinistra.
La critica è il sale della democrazia, però quando puzza di gratuiticità allora non la si può accettare.
Lei s’affanna a reclamizzare il buon Di Pietro e volutamente dimentica che ci ha già tradito una volta, tralascio l’ultima giravolta, quella sull’ultimo referendum.
Ma come ci si può fidare di un uomo che cambia parere come un voltagabbana?
Come ci si può fidare di un uomo che s’impegna al mattino e alla sera sconfessa tutto?.
No mio caro Sig. Tempesta noi non siamo cretini, noi siamo seri e onesti e prima d’impegnarci ancora con simili politici ci penseremo una, cento, mille volte.
E per finire, noi non siamo protesi alla salvaguardia del nostro orticello politico come Di Pietro e altri, noi cerchiamo il bene politico dell’Italia e del popolo italiano. E non faccia in continuazione il Cicchito, il Verdini, il Bondi, il Gasparri, il Giordano, il Minzolini dell’IDV.
Le faccio notare che il nostro avversario sta a destra, capito mi hai???
x democratico (sic),
se un mezzo dittatore,il banana,gia’ ha una mggioranza assoluta,…
che facciamo,accresciamo anche il suo potere?
Non e’ stato Di Pietro,e’ il popolo italiano che ogni tanto ritrova il
proprio buonsenzo,…senza l’opposizione non c’e’ democrazia.
Un saluto,Ber
Mio buon Ber, capisco, non discuto, discuto solo il fatto che Di Pietro sembra attratto dall’orgasmo distruttivo contro il PD, io ho voluto far notare al Tempesta che Di Pietro non è politico affidabile per i comportamenti da lui assunti in un recentissimo passato, tutto quà.
Se poi per ragioni politiche, il nuovo segretario che verrà eletto ad ottobre, vorrà riabbracciarlo ancora può benissimo farlo, però a mio avviso sarà sempre un capopolo che predica bene al mattino, un pò meno al dopo pranzo, questa è la mia visione, il mio giudizio del politico Di Pietro.
Per ANITA
Le ho mandato l’e-mail. Grazie per la risposta.
Un saluto a tutti e buona cena a tutti.
Dico solo una cosa sul dibattito che si è avviato: concordo con chi dice che è ora di cambiare schemi e persone; il problema è che vedo tanta apatia in giro, divisioni per meri calcoli personalistici e poca voglia di fare politica “vera” sentendo le esigenze della gente.
E’ un’analisi breve e parziale la mia, lo so.
Mio buon democratico,
Le elezioni si vincono con i numeri e il PD i numeri non li ha.
Con il 26% non si puo’ fare un governo.
Specialmente nelle elezioni locali si fanno alleanze,….e piu’ sono ampie e piu’ si vince.
Contro i lestofanti della destra ci vogliono i Franceschini,..che ha
lavorato bene ma va aiutato robustamente da altri partiti,…
altrimenti si e’ sempre all’opposizione.
Il Casini dice lui che ha vinto,…nelle elezioni locali si e’ unito sia a destra che a sinistra, secondo l’opportunita’,…come ex alleato di mastella non ha deluso nessuno.
Ci vuole la lotta dura,il banana non bada a spese,compera tutto e quindi non ci resta che fare una forte coalizione senza ambiguita’.
Altrimenti dopo il berlasca avremo lo schifani.
Ciao,Ber
caro Pino,
come lei sa io vivo ai margini di questa nazione, senza molti complessi a dire il vero!
Oggi leggo su famiglia Cristiana testuale:
– Sull’operato del Presidente del Consiglio oggi fanno riflettere certi silenzi “pesanti”anche all’interno della stessa maggioranza….-
Più che al “diavolo”, mi rivolgo al professionista.
Di chi parla don Antonio di Famiglia Cristiana?
Di Casini? Non è nella maggioranza.
Chi sono gli altri “cristiani” che tacciono?
Mi rivolgo a lei perchè i cristiani che frequento non fanno parte della maggioranza, perciò ho un deficit di informazione.
Grazie e mandi
Sylvi
caro Ber,
mio marito ha spedito il tutto con lettera di accompagnamento.
L’interessato però rientrerà in Canada fra non precisati giorni.
ciao Sylvi
Andare in giro in città a culo nudo è solo un modo abbastanza prepotente di voler essere provocatori e NON voler rispettare il prossimo…(Pino)
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Ma Pino! E’ tipico dell’età adolescenziale essere provocatori, proprio per creare il gap generazionale e distinguersi dai genitori. Il giovane tende ad esagerare, proprio per sottolineare fortemente la diversità. A me fanno ridere i pantaloni a cacarella, per esempio, ma non mi sognerei di dire a un ragazzino di non metterli. E’ l’età. Poi si riprendono. Idem le ragazze, che comunque trovo più gradevoli dei maschi nella scelta dell’abbigliamento.
Noi giocavamo a fare i capelloni; io lo ero, ad esempio, ma allora andavo in giacca e cravatta, cosa che non faccio più da 40 anni.
E’ riprovevole?
Sempre con affetto.
xSylvi
veramente parlavo di arte e musica barocca, e mi era venuta in mente a proposito di nudo ed inibizioni, i discorsi tra lei, me e Marco T.
Apprezzo molto anche Albinoni oltre a quelli gia’ detti. Ed ogni tanto mi sento persino il Miserere del nostro Allegri, il guaio e’ che capisco le parole e mi fanno venire i brividi. E non c’e’ musica, come sapra’ e’ un corale a cappella…Domine iniquitatem meam ego cognosco, et peccatum meum contra me et semper…L’alternanza tra coro maschile e femminile ha un effetto fortissimo. E’ il pezzo di musica piu’ barocco che conosca. Mozart lo senti’ una volta, a 14 anni, nella Cappella Sistina e lo trascrisse a memoria nota per nota, e parola per parola…
Quanto alla musica tedesca, siamo d’accordo. E’ solo che il carattere dei tedeschi in genere mi e’ sempre sembrato molto matematico e filosofico, e pochissimo musicale (ed i films che dice lei non c’entrano niente, mi hanno sempre schifato). Sono un popolo sorprendente, quindi.
Era pero’ lei a dire tempo fa che gli italiani hanno avuto un beethoven per ogni secolo…purtroppo non e’ vero. Si dice che Bach, beethoven e Mozart siano stati i tre piu’ grandi in assoluto. Spiacevole, dato il contributo ineguagliabile che l’Italia ha dato alla musica del mondo nei secoli (la terminologia internazionale e’ ancora italiana). Ma temo sia vero
un saluto
Peter
x democratico:
Le faccio notare che il nostro avversario sta a destra, capito mi hai???
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E’ l’unico che si oppone a Berlusconi e tanto mi basta.
Se non va dietro al PD, significa che il PD vagheggia e Di Pietro è uno che di vagheggiamenti non ne vuol sentir parlare, fortunatamante per noi. Si è leali quando il partner fa cose concrete e Di Pietro fa benissimo a snobbare gli accordi, se il PD ondeggia senza costruire niente.
Per quel che riguarda l’identità politica del PD, dire che il PD sia di sinistra significa negare l’evidenza: il PD ideologicamente non è niente, NIENTE. Solo un partito senza identità, che infila sconfitte una dietro l’altra. Se l’UDC assorbirà la componente cattolica del PD e Sinistra e libertà assorbirà la componente socialista, al PD ci resterà soltanto Franceschini, one man band.
Anche a me pare che le amministrative siano andate malino al Banana. Non so cosa voglia dire ma mi pare che tanti dei suoi ne abbiano le scatole piene.
Comunque credo che continuerà a vincere. Solo il Marco può pensare che si possa perdere con sei TV e mezzo su sette. U.
PS. Faustus mandami una letterina …. possibilmente biotta!
I tre grandi della musica tedesca non includono Mozart, perchè austriaco.
Sono invece le tre B: Bach, Beethoven, Brahms.
Il prete rosso Vivaldi, lo considero un valore assoluto, non paragonabile. Lo preferisco decisamente a Bach. Vivaldi è il Michelangelo della musica, è perfetto. Strawinsky lo considerava ripetitivo, ma era tutta invidia: non è affatto ripetitivo, anzi…
Di Vivaldi i più conoscono solo le 4 stagioni. Troppo poco. Avete mai ascoltato il Gloria? Per non parlare delle centinaia di concerti, tutti di livello superlativo. Vivaldi è senza tempo.
Caro U, esiste un serbatoio potenziale di voti che potrebbe stendere dalla sera alla mattina l’armata del cavaliere.
Sono voti che cercano un nuovo Partito. Nel momento in cui questo nuovo partito dovesse nascere, ne vedremmo delle belle.
Per il momento, non sono le televisioni a gratificare il cav. ma l’assenza di valide alternative. Del cav. ce ne hanno le balle piene in molti e non da mò; mi chiedono però: e per chi votare allora?
Io dico di votare Di Pietro, ma è un ripiego anche quello. La gente non si fida più delle sinistre, specie di quelle con la falce e martello nel simbolo del partito ( in tre, hanno totalizzato un milione di voti, 350 mila voti scarsi ognuna, roba che neanche una lista civica…).
xMarco T
ma cosa dice? gli austriaci sono tedeschissimi. Ed ai tempi dei grandi musicisti (tranne Wagner) la Germania non era mica unita…Persino Wittgenstein (non un musicista, chiaro) disse che si sentiva profondamente tedesco, ed era anche lui austriaco.
Comunque, non si diceva i tre grandi della musica tedesca, ma i tre ‘piu” grandi in assoluto. Per cui Mozart e’ al primo posto per il suo talento e versatilita’ (e visse meno di 35 anni…), insieme con Bach e Beethoven. Capisco che e’ come paragonare diversi infiniti tra loro (che dire appunto di Brahms, Chopin, Tchaikowskij, Vivaldi…), ma non e’ una classifica che ho fatto io…
un saluto
Peter
Consiglierei a Peter di ascoltare l’op. 31 di Mauro Giuliani, concerto per chitarra e orchestra. Nonchè il Concerto di Aranjuez ( rigorosamente da Alirio Diaz, il resto è immondizia), i 2 concerti, sempre per chitarra e orchestra, di Mario Castelnuovo Tedesco e di Manuel Ponce.
Scoprirà un mondo nuovo.
Notevole anche la Sinfonia n.9 (ex5) dal Nuovo Mondo, di Antonin Dvorak. Aggiungerei tutto il repertorio dell’Est europeo e dell’800 russo.
Perchè fermarci sempre ai soliti nomi?
Di italiani recenti di grande spessore citerei Ottorino Respighi. Ha descritto Roma in musica, in maniera sublime.
Sua Emittenza Pio Tutto da Arcore si dice d’accordo sulle pene ai clienti delle prostitute.
Cheffà, si autoflagella?
Si mette il cilicio come la Binetta?
màh..
C.G.
Un saluto cordiale a U.
C.G.
xMarco T
bene, visto che e’ un musicofilo cosi’ ‘vasto’, mi dica quale compositore era anche un arbitro di calcio pienamente qualificato….
caro Marco,
e dopo non ne parlo più dell’argomento.
Il matrimonio è la costituzione legale di una società, dove le azioni dovrebbero essere al 50%, annullando qualsiasi sopraffazione di un contraente sull’altro.
E chi sa di società sa anche che è una fregatura!
Lasciamo stare la storia altrimenti la facciamo lunga.
Il matrimonio presuppone la nascita di figli che è necessario tutelare; niente di giuridicamente aberrante.
Ma perchè, secondo te, gli omosessuali e le coppie di fatto fanno il diavolo a quattro per avere i diritti del matrimonio se hanno già quelli della persona?
E la tutela e garanzia per eventuali figli?
E chi impedisce a chi vuol convivere di farlo?
A volte mi pari un po’ incoerente…ma forse non capisco.
Buonanotte
Sylvi
x Sylvi
Mi pare che Famiglia cristiana si riferisca sì a parti della maggioranza, ma non necessariamente a cristiani come invece lei mi scrive. Beh, che nella maggioranza molti tacciano, as usual, non è una novità: le maggioranze berluscone abbondano di pecoroni e – mi passi la battuta – si direbbe anche di pecorine. A voler essere salaci, forse tacciono perché hanno le bocche piene….
Come che sia, è vero che tacciono: condanne non se ne sentono, critiche neppure, solo i ridicoli ragionamenti dell’Azeccagarbugli A Peso D’Oro, degni degli Spazzolini al timone del Tguno. E poi c’è l’assoluzione di don Bossi, ma lo si può capire: lui di certe cose se ne intende. Può essere che Roma sia ladrona, ma la Roma puttanona ha conquistato molti leghisti, specie quella del giro canterin-televisivo modaiolo. Peraltro, non scherzano neppure a Milano, dove il Pirellone qualcuno lo ha ribattezzato il Pisellone e si è passati dalla Milano da bere a quella da spolpare.
Non ho invece capito chi sarebbe il diavolo.
‘Notte.
pino
Gnocca continua
Non gliene va bene una, alle Eve Braun che si accalcano nel bunker del fuhrerino da fureria.
Denunciano il complotto di D’Alema, poi si scopre che il pm barese Pino Scelsi che indaga su Puttanopoli è lo stesso che indagò su una mazzettina a D’Alema (prescrizione).
Allora ecco un altro scoop del Giornale: «È cresciuto in Lotta continua il pm che insegue il premier». Panico negli altri house organ: erano in Lotta continua anche Marcenaro e Panella del Foglio, Briglia della Mondadori, Capuozzo del Tg5, Liguori del Tgcom.
Ora il Giornale è costretto a scrivere che la nota toga rossa indaga sull’assessorato alla Sanità della giunta Vendola e sulla frequentazione tra il vicepresidente Frisullo e il noto Tarantini, «utilizzatore iniziale» delle ragazze.
E le due testimoni che inguaiano Reo Silvio sono forziste sfegatate: la “escort” Patrizia e la “ragazza immagine” Barbara, candidate nella lista Fitto («La Puglia prima di tutto»).
Pare pure che nell’allegra brigata si sniffasse coca, si importassero ragazze dall’Est, si molestassero telefonicamente minorenni, si sfruttasse la prostituzione.
Cioè si violassero contemporaneamente il pacchetto sicurezza Maroni per l’arresto dei clandestini, la Fini-Giovanardi per l’arresto dei tossici, la legge Carfagna per l’arresto di squillo e clienti, la legge Carfagna-2 per l’arresto degli “stalker”.
Non vorremmo che Al Pappone finisse dentro per una legge fatta da lui. Per intanto Calderoli, che aveva proposto la castrazione fisica dei pedofili («un bel colpo di forbici, e zac!»), non lo fanno più entrare a Palazzo Grazioli. Non si sa mai.
Famiglia Cristiana: ‘Superata ogni decenza, la Chiesa parli’
Il «limite della decenza» è stato superato nel comportamento «indifendibile» dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e la Chiesa italiana «non può ignorare l’emergenza morale»: è quanto afferma il direttore di «Famiglia Cristiana», don Antonio Sciortino, rispondendo alle lettere dei lettori disorientati di fronte allo scandalo delle cosiddette ‘escort’.
È morto Maurizio Valenzi, a Napoli, grande comunista, era stato il sindaco del Pci
Maurizio Valenzi è morto all’età di 99 anni nella clinica «Villa dei Fiori», dove era stato trasferito da circa un mese per un aggravamento delle sue condizioni. Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 6 novembre.
Ex senatore e dirigente del Pci, è stato il primo sindaco di Napoli del Pci.
Tennessee: distribuita un’immagine razzista di Obama
Rispetto ed educazione yankee
Dem.Now. – In Tennessee, la senatrice statale repubblicana Diane Black rifiuta di licenziare una funzionaria che ha inviato un’immagine razzista del Presidente Obama.
La funzionaria, Sherri Goforth, ha inviato un messaggio di posta elettronica con le immagini di tutti i presidenti degli Stati Uniti nel quale Barack Obama era rappresentato nell’angolo inferiore destro come un paio di occhi bianchi brillanti su uno sfondo nero.
LA PRIMA DAMA PARAGONATA A UN GORILLA
E in Carolina del Sud, un noto attivista repubblicano si è scusato per aver fatto uno scherzo di cattivo gusto sulla sua pagina di Facebook scrivendo che un gorilla, scappato da uno zoo locale, era il bisnonno della Prima Dama degli Stati Uniti, Michelle Obama.
Rusty DePass è l’ex direttore delle elezioni statali repubblicane della Carolina del Sud…
Bene bene, Crozza sparisce dalla 7 (tv) hanno inizio le pulizie autunnali eh eh eh…… meglio “orca a porca” con il piccoletto è piu`divertente, vuoi mettere!!!!!
buona giornata a tutti M.
molto istruttivi e divertenti i posts di Zorro.
Tempo fa mi pare che l’ultimo (o penultimo) rampollo di una certa ex-casa regnante cadde in disgrazia in quanto gestiva un giro di ‘veline’, o no?
Ora un primiaa e’ in gravi difficolta’ in quanto fruitore delle grazie delle veline…Se l’Italia fosse ancora una monarchia, se ne vedrebbero delle belle…
Peter
Non c’è un capitalismo produttivo buono ed uno finanziario cattivo: il capitalismo è uno solo, e la sua legge fondamentale continua ad essere la creazione ed appropriazione del plusvalore.
Le misure per uscire dalla crisi, sono sempre contro i lavoratori, prima, durante e dopo che si sviluppano.
Gli Stati Uniti, hanno esaurito la loro funzione di locomotiva dell’economia mondiale e la crisi è contemporaneamente l’insieme di molte altre crisi: ambientale, alimentare energetica, di diritto, culturale ed etica, è la crisi vera e propria della civiltà capitalista.
Il superamento del modo di produzione capitalista, e questa crisi, che potrebbe annunciare la fase finale dell’imperialismo, dipenderà dal grado di organizzazione che raggiungano le forze rivoluzionarie e progressiste in una battaglia, che in ultima istanza, continua ad essere attraverso le dinamiche della stessa lotta di classe che ci ha definito Marx.
Se non c’è una forza rivoluzionaria che diriga il cambiamento verso il socialismo, il capitalismo può continuare a predominare anche se con modi di presentarsi diversi.
E purtroppo, se la crisi affogherà il capitalismo completamente, allora ancora una volta la soluzione potrà essere per il capitale internazionale la guerra, il keynesismo militare e quindi ancora potrà buttarsi sull’economia di guerra, che è stata la battuta finale delle due grandi crisi che hanno preceduto (che strano, vero? Corsi e ricorsi della storia….) la prima e la seconda guerra mondiale.
Per questo motivo, bisogna assolutamente continuare la lotta intellettuale, culturale nell’ambito delle dinamiche della lotta di classe.
Se non c’è una forza rivoluzionaria che diriga il cambiamento verso il socialismo, il capitalismo può continuare a predominare anche se con modi di presentarsi diversi.
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Per nostra fortuna, non c’è.
Ieri ho ascoltato un’intervista al neo presidente della neo provincia BAT, Ventola (con la t).
Un italiano stentato, ma un eloquio secco, preciso.
Idee chiare e, soprattutto, una grande determinazione.
Così dev’essere il vero uomo politico.
Peccato sia del PDL.
Mi auguro che al PD prendano esempio, ma poco ci credo: sono troppo autocentrati.
La gente se ne sbatte le balle della lotta di classe.
Vuole lavoro e soldi, e la possibilità di crescere socialmente ed economicamente.
Tutto il resto, sono solo farneticazioni di poveri fanatici destinati ad essere isolati, dopo aver fatto danno a se stessi e al prossimo.
Famiglia Cristiana contro il premier
“Indifendibile, ora parli la Chiesa” (CHE COL CAZZO APRE BECCO CONTRO QUESTO ALTRO UOMO DELLA PROVVIDENZA)
Il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino
ROMA – “E’ stato superato il limite della decenza”. Scrive così il direttore del settimanale Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino rispondendo alle lettere dei lettori e definendo “indifendibile” il comportamento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La Chiesa italiana, continua Sciortino “non può ignorare l’emergenza morale” di fronte allo scandalo-escort. “Non si può far finta che non stia succedendo nulla, i cristiani (come dimostrano le lettere dei nostri lettori) sono frastornati da questo clima di decadimento morale, attendono dalla Chiesa una valutazione etica meno disincantata”.
Don Antonio Sciortino è duro anche nei confronti di chi pensa “di barattare la morale con promesse di leggi favorevoli alla Chiesa: è il classico piatto di lenticchie da respingere al mittente. La Chiesa non può abdicare alla sua missione, nessuno pensi di allettarla con promesse o ricattarla con minacce perchè non intervenga e taccia”. E critica il comportamento “gaudente e libertino” di chi considera le donne come “merce” di cui “si potrebbe averne quantitativi gratis”. “Che esempio si dà alle giovani generazioni?” chiede don Sciortino.
Da Daniela Santanchè, leader del Movimento per l’Italia, la prima risposta all’attacco del settimanale cattolico: “Famiglia Cristiana rappresenta solo un gruppetto eversivo all’interno della Chiesa, Berlusconi non si deve preoccupare”. Dello stesso tenore anche il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi (“Per fortuna la Chiesa è altra cosa e normalmente non esprime giudizi sommari sulle persone”) e il vicepresidente dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello, che biblicamente avverte: “A furia di sostituire il moralismo alla morale si rischia di fare la fine dei farisei”.
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La gentile signora (?) timorata (?) di Dio S. Tanchè è la stessa che poco tempo fa dichiarava ai quattro venti che “Berluscono s’è fissato con me, ma io non gliela do”. Che non sia diventata ministro per questo?
Veranico Lurio
stai zitto fascistello stolto!!!
per marcolino bufera.
Ieri eravamo cretini, oggi siamo autocentrati, domani solo Dio sa cosa potremmo essere per il di-vino di Bisceglie.
Dedicati alle tue donne e ai sughi, lascia la politica! non fa per te, sei precluso a fini geometrie politiche, sei un opinionista di bassa lega, ma sopratutto porti acqua al mulino del re, lussurioso e sessista indefesso.