Troppe interferenze in Iran da parte di chi in altre occasioni è cieco, sordo e muto. “Escortopoli” e Berlusconistan: colonna sonora, reality e pochade della nuova estate italiana. Intanto Fiat e Confindutria vogliono ancora in regalo soldi dallo Stato (cioè da noi), ma senza dare in cambio nulla. Soprattutto, come sempre, niente azioni e partecipazione per i lavoratori
Non capisco più bene il comportamento di Moussavi. Mi pare francamente difficile si possa organizzare una truffa elettorale delle dimensioni da lui denunciate, sono cose oggi impossibili anche in una repubblica della banane. L’Iran non è una repubblica della banane, ha un parlamento, una opposizione, molti più laureati dell’Italia e gli iraniani non sono né distratti né menefreghisti e tanto meno cretini in massa. D’altro canto mi pare strano che Ahmadinejad abbia vinto con un margine così grande, quando alla vigilia del voto quasi tutti in Iran erano convinti si arrivasse al ballottaggio, e cioè che Ahmadinejad avrebbe vinto sì, ma non al primo turno elettorale. Così come l’afflusso massiccio alle urne fa pensare sia dovuto più al desiderio di cambiamento che a una riconferma plebiscitaria dell’attuale capo dello Stato, che pur non essendo il tipo che viene descritto dalla stampa occidentale non ha comunque fatto compiere all’Iran passi talmente in avanti da poter suscitare entusiasmi giganteschi e quindi vincere le elezioni con un margine così smaccato. Per giunta la gente, compresa una larga fetta del clero, vuole una politica di sviluppo senza pericoli di guerra o di bombardamenti israeliani, perciò l’entusiasmo oceanico per l’attuale capo dello Stato non mi pare abbia motivi per esserci.
Ma se da una parte l’enorme quantità di voti di Ahmadinejad non mi pare perciò molto credibile, dall’altra mi fanno notare che ha avuto la stessa percentuale di voti, il 62%, delle elezioni precedenti. Come a dire che in pratica è stato solo riconfermato dalla sua base elettorale, che non ha certo motivo di essere scontenta, anzi, del comportamento del suo leader. Se hanno deciso di controllare le schede con un campione del 10% scelto un po’ qui e un po’ là, in grado quindi di far capire come sono andate le cose per davvero, mi pare ci sia il modo di fare delle verifiche serie perché il controllo non potrebbe certo avvenire senza che vi partecipi anche l’opposizione in modo da garantirne così la trasparenza.
Mi pare anche strano che Moussavi si sia reso conto solo nelle ultime ore che, stando a quanto accusa, la truffa elettorale è stata pianificata da mesi. Certo, solo una pianificazione può a mio avviso alterare il risultato con cifre così sbilanciate, ma un’operazione di truffa elettorale preparata per mesi non credo possa rimanere segreta, né più e né meno come non credo che le Twin Tower di New York siano state minate dai servizi segreti americani in modo che potessero crollare quando gli aerei dirottati l’avessero poi colpita. Le operazioni clandestine che impiegano un gran numero di persone è impossibile restino segrete nel Paese in cui vengono compiute.
Poiché non posso pensare né che Moussavi menta, non essendo un burattino come Khalabi o un Karzai, né che sia diventato matto e irresponsabile, l’unica cosa che posso concludere è che qualcuno dall’estero gli abbia passato la “notizia”, vera o falsa che sia, e che gli abbia anche garantito un appoggio massiccio spingendolo così a non demordere dalla protesta di piazza nonostante i morti e la più generale repressione. Teniamo sempre presente che il sistema di spionaggio elettronico messo in piedi dagli Usa e dall’Inghilterra noto come Achelon permette di ascoltare qualunque telefonata e di leggere qualunque sms e fax del pianeta. E teniamo pure presente che certamente le potenze che da lungo tempo si impicciano negli affari non solo di quella zona del mondo, vale a dire Usa e Inghilterra, si saranno in vari modi “impicciate” in anticipo delle elezioni iraniane, così come non è credibile che un nemico dichiarato dell’Iran qual è Israele non abbia svolto la sua parte con largo anticipo.
Non ritengo ammissibile che un Paese civile, e l’Iran lo è, sia governato da una teocrazia, per giunta quella iraniana non viene eletta dal popolo e ha anzi messo in piedi un sistema di potere legale definito giustamente labirintico mi pare dal Guardian. Un sistema che le ha permesso di castrare moltissime delle riforme varate o progettate a suo tempo dal presidente Khatami.
Anche ammesso che alla fine sia Moussavi quello che riesce a insediarsi alla presidenza della Repubblica iraniana nulla potrà realizzare di buono se non glielo permettono il leader spirituale Khamenei e la struttura che gli sta attorno, struttura che elegge la guida spirituale ma non viene a sua volta eletta dal popolo. Sarei perciò felice se le attuali doglie e sommovimenti partorissero un sistema più democratico sbarazzandosi della morsa del clero o riducendone di molto il potere. Dubito però che questo risultato sia possibile senza tragedie. In ogni caso, ogni popolo è libero di darsi la struttura di potere che più gli aggrada e di farsi governare da chi raccoglie la maggioranza non truccata dei voti. Che gli iraniani abbiano anche il diritto di manifestare non c’è bisogno che lo dica presidente degli Stati Uniti, come ha invece fatto Obama provocando ovvie reazioni restrittive da parte delle autorità iraniane: quanto del dramma delle ultime è dovuto alla ovvia e prevedibile rabbia delle autorità che si sentono sfidate ancora una volta dal grasso Occidente su fatti di casa loro? Questa interferenza insistita e sbandierata è della stessa natura dell’ “errore” di Bush quando si inventò l’Asse del Male assicurando così la vittoria elettorale ad Ahmadinejad.
Strano che a Washington e in varie capitali europee si faccia la voce grossa per tifare per il diritto a manifestare degli iraniani quando ci si volta dall’altra parte se a manifestare sono i palestinesi nella loro terra e i militari occupanti ammazzano decine di persone. Dico “strano”, ma so benissimo che non lo è: si tratta solo della politica, che – capovolgendo la nota massima di von Klausewitz – spesso è praticata come prosecuzione della guerra sia pure con altre modalità…. Così come fanno ridere le accuse contro la teocrazia iraniana lanciate da quelli che negli Usa aspirano a una politica basata sul fondamentalismo cristiano – che è stato il piedistallo e lo zoccolo duro degli otto anni di presidenza di Bush figlio – e che in Italia sono i servi del Vaticano. Del quale patrocinano e foraggiano con soldi pubblici le sempre più volgari invadenze nella nostra vita politica e sociale per essere in cambio foraggiati con i voti dei cattolici.
Mi pare anche strano che questi volenterosi strappatori dei propri capelli in nome del diritto di manifestare degli iraniani tacciano di fronte al fatto che non sempre viene rispettato il diritto di dimostrare in Georgia, dove da mesi la popolazione occupa in massa le strade e chiede le dimissioni del semi-americano Saakashvili, o in Ucraina con Yushenko, in Estonia, ecc. Senza dimenticare che gli stessi Stati Uniti hanno sparato a zero contro le manifestazioni che portarono alla caduta dello scià, così come avevano fatto reprimere nel sangue le manifestazioni a favore di Mossadeq, democraticamente eletto ma fatto deporre con un colpo di Stato organizzato dalla Cia in combutta col peggio del peggio della feccia di Teheran.
Riassumendo, tanta amorevole attenzione degli Usa non è detto che sia pura generosità e amore per la democrazia anziché, come al solito, per il petrolio e per la “sicurezza” di Israele. D’altra parte, Cia o non Cia, Shin Bet o non Shin Bet, è un fatto che i fermenti in Iran ci sono, e anche molto forti: non è pensabile siano tutti e solo frutto di mestatori stranieri. Così come è un fatto che Lenin fu spedito in Russia dai tedeschi, per maggior sicurezza in un vagone piombato, e se non ricordo male qualche aiutino lo ebbe pure Castro almeno fino allo sbarco col Granma, il che non toglie che né il primo né il secondo erano servi di qualcuno. Il problema in questi casi è sempre uno e sempre quello: chi usa chi? Se Moussavi e i riformatori riescono a usare gli Usa, ben venga. Di solito le masse studentesche, professionali e metropolitane pur partendo in minoranza possono fare da volante per cambiamenti radicali utili a tutti. Non vorrei proprio però che in Iran si innescasse una guerra civile, visto che a quanto pare c’è una spaccatura città-campagne e – stando a quel che si vede a Teheran – a volte anche all’interno delle stesse città.
Tutto il baccano sull’Iran ha comunque il pregio di nascondere che dopo la Camera anche il Senato degli Usa ha approvato all’unanimità, il 18 giugno, l’atto di costrizione e di pentimento per la “peculiare istituzione”, come venne chiamata eufemisticamente la schiavitù dei neri, peraltro nata dopo una apposita bolla papale che a suo tempo ho messo in rete. Nel 1857, cioè appena 150 anni fa, la Corte suprema degli Stati Uniti aveva riconosciuto nella Costituzione il diritto a possedere come schiavi le “creatura inferiori”. Il senatore Harkin, sponsor della mozione votata il 18 giugno, e la schiera di co-sponsor della maggioranza e dell’opposizione, Kennedy compreso, hanno fatto in modo che sia ben chiaro che le scuse e la “contrizione” ci sono, ma NON il risarcimento. Sono a dir poco 100 miliardi di dollari i soldi che i discendenti degli schiavi potrebbero chiedere alla Corte Suprema come risarcimento per “lavoro non retribuito”, esattamente come tale risarcimento è stato riconosciuto agli ebrei discendenti dei lavoratori usati come schiavi nella industrie tedesche durante la guerra. Molto strana questa giustizia leggermente asimmetrica… O no? Il Canada un paio di anni fa ha deciso di risarcire anche con soldi i “pellerossa” per i loro 40-50 mila bambini variamente martirizzati e fatti sparire dalle scuole cristiane nelle quali erano stati rinchiusi da una legge che voleva “civilizzarli”. Strano che gli Usa non ne abbiano seguito l’esempio. Ironia della sorte, gli Usa che sono stati l’ultima nazione ad abolire, solo nel 1865, la schiavitù e che fino a 50 anni fa ancora praticavano legalmente l’apartheid, cioè il razzismo e annessa segregazione razziale, oggi sono guidati da un presidente nero. Chissà, tra qualche tempo avranno un presidente musulmano, di origine araba o iraniana….
Che ci sia un po’ troppo cinismo nel nostro stile di vita e nella nostra concezione dell’informazione e dei sentimenti lo dimostrano mirabilmente e sinteticamente, tra una miriade di altre cose, link come questi:
http://tv.repubblica.it/dossier/iran/un-altro-uomo-ucciso-dalla-polizia/34144?video . Prima che compaiano le scene di un video a base di repressione e sangue in piazza bisogna sorbirsi 12 minuti di pubblicità di un prodotto, un superfluo prodotto per i privilegi e i vizi mangerecci della nostra gioventù. Non c’è limite alla nostra inciviltà consumistica, che ci sta consumando anche la coscienze e la dignità. Dubito che se anziché iraniani fossero newyorkesi o se si trattasse dell’agonia di un cardinale o papa o della repressione di cattolici – che so – in Cina o, in ipotesi fantascientifica – a Cuba, si avrebbe la faccia come il culo di mandare in rete una ghiotta pubblicità di accompagnamento. A me qualunque prodotto reclamizzato approfittando del sangue, della sofferenza e della morte altrui farebbe semplicemente orrore e se c’è gente che invece reagisce acquistandolo, e magari mangiandoselo di gusto, allora significa che siamo malmessi: non abbiamo ancora smesso il vizio di mangiare sulla disgrazia altrui, dei più deboli e sfortunati di noi.
Ma veniamo alla situazione italiana. Il fetore è tale da risultare più imbarazzante del solito. La Puttanopoli o, diciamola più elegantemente e modernamente, la Escortopoli in cui sta sprofondando la banda berluscona lascia francamente allibiti. Sorvoliamo pure sull’esercizio del sesso da parte di Berlusconi, che è un suo diritto, ma anche il resto basta e avanza. Il simpatico e pimpante vecchietto di 70 e passa anni inceronato e “mascarato” come un clown regala buste da 10 mila euro a botta alle disinvolte signorine, escort o meteorine o comunque non crocerossine, che gli rallegrano anche solo le cene? Beh, già questo è un comportamento malsano, non da persona totalmente sana di mente, cosa che mi ricorda l’affermazione di sua moglie Veronica Lario che suo marito “non sta bene”. Il dottor cavaliere onorevole e premier Berlusconi può andare in decine di ristoranti e trattorie romane, o milanesi o baresi, a farsi allietare la serata da frotte di persone. Come Lapo Elkan è libero di andare a travestiti e “aspirare” imitando il nonno, così Berlusconi è libero di invitare a cena, o a letto (in “quello grande”, off course…) a casa sua, a Roma o in Sardegna o in Brianza, chi più gli pare e piace, ma proprio per questo suscita disagio apprendere che le donne variamente invitate se le fa procurare da altri uomini, i quali assumono inevitabilmente un’allure non dico da magnaccia, ma un po’ da ruffiani sì.
Prendiamo per esempio l’imprenditore barese Tarantini: nella sua intervista all’Ansa non si vergogna a dichiarare che “siccome Berlusconi mi invitava a cena, per fare bella figura volevo presentarmi con belle donne”, le escort appunto, o squillo di lusso che dir si voglia. Tralasciamo la comica affermazione che lui queste donne non le ha mai pagate, “solo il rimborso delle spese di viaggio e albergo”, comica perché non si vede proprio come mai queste lavoratrici dovessero lavorare gratis per lui. Quello che però non si può tralasciare è che le persone serie – o detto serie, non “per bene” – alle cene impegnative e di un certo livello ci vanno con la moglie e magari con le figlie se le hanno, e Tarantini ne ha due e ci tiene a dirlo. Ovviamente, nel più puro stile italiota del “chiagni e fotti”, le tira fuori con l’Ansa solo per dire che “questa storia le sta distruggendo”. Beh, bastava ci pensasse prima, se davvero ci tiene così tanto che non vengano “distrutte” (?). Questo degrado della sostituzione delle congiunte con le escort a Milano è iniziato quando era sindaco Albertini: lo si vedeva spesso in varie occasioni pubbliche molto ma molto bene accompagnato. Troppo bene accompagnato. E lui non è mai stato il tipo dal fascino irresistibile, anzi era noto come soporifero, piuttosto spento, mediocre e noioso, non particolarmente virilone, pur tralasciando altre faccende a partire dal fatto che cacciato come sindaco è sparito lui e sono sparite le bonazze al suo fianco.
Se questi ingaggiatori e “consumatori finali” di escort - per usare la definizione data da Ghedini di chi con le escort ci va a letto (“quello grande, off course…) – fanno un po’ pena, devo invece dire che le dirette interessate colpiscono per i modi molto urbani e civili, niente affatto volgari, molto più puliti e signorili dei loro ingaggiatori e “consumatori”, cosa che oltretutto i prevenuti verso i “terroni” non si aspetterebbero mai da chi è di Bari, vale a dire di quella Puglia ridicolizzata dai pugliesi alla Lino Banfi. Il fatto è che oggi per campare le giovani, e i giovani, cercano i lavori che ci sono. E fare la Velina, la Meteorina, la Figurante negli show, la Modella, la Comparsa, la Show Girl, la Cubista, la Spoglierellista, la Preparatrice (la donna che si affana a tenere duro “il coso” dei porno attori prima che inizino le riprese), la Hostess, l’Accompagnatrice, la Letterina, ecc., fino alla Porno Attrice, è visto oggi come fino a ieri era visto fare la commessa o l’infermiera o l’impiegata o anche l’avvocato. Non sono sicuro che sia peggio, comunque è così. Non è colpa dei giovani se l’Italia delle tv private, e annessa affannosa e degradante rincorsa della Rai, l’Italia della moda e della pubblicità, il tutto sempre più a base di culi e tette all’aria, è diventata quello che è diventata. Non dimentichiamo, per cortesia, che “la grande Sofia Loren” ha fatto fortuna mostrando le tette e sposando il suo principale, cioè il suo produttore cinematografico, piuttosto anzianotto rispetto lei. Dubito che la Loren non abbia concesso al suo principale, quale era il produttore, qualche sostanzioso anticipo sulle gioie matrimoniali, perciò non mi entusiasma il moralismo che s’è scatenato contro le “ragazze di palazzo Grazioli”. Coincidenza di valore simbolico, anche Veronica Lario ha conquistato il suo Cavaliere mostrando le tette, recitando al teatro Manzoni di Milano ne “Il grande Calibano”, e non mi pare particolarmente onorevole il suo avere accettato di essere sistemata, assieme alla mamma, in un appartamento della villona del quartier generale di Sua Emittenza in via Rovani a Milano in attesa che divorziasse dalla sua prima moglie.
Vero è che dueste due storie, di Sofia e Veronica, sono poi diventate due lunghe storie anche d’amore. Anche. Ma di sicuro lor signore ne hanno tratto grande giovamento, Sofia anche per la carriera. Ho fatto gli esempi di Sofia e di Veronica non per esprimere giudizi, ma per citare due casi famosi, “nazionali”, non del tutto privi di ombre e che quindi suggeriscono di non fare i sepolcri imbiancati con le ragazze di palazzo Grazioli e villa Certosa. Oggi la morale è cambiata, che ci piaccia o no. Fare sesso, anche in cambio di “regalini” e carriera o, magari solo per un breve periodo, in cambio di quattrini, magari in film porno, non è più visto dalle giovani come cosa sporca, specie tra le belle arrivate dall’Est, dove la morale sessuale è molto meno pelosa e ipocrita che da noi . “Io do una cosa a te, tu dai una cosa a me”, variante del moto latino “Do ut des”, è una regola che non suscita rigetto in nessun campo. E come potrebbe, dopo decenni di politica basa sul “Do ut des” anche per un posto di usciere o di bidella, per non dire dei posti in Rai? Qualche anno fa ho condotto una inchiesta per L’Espresso su come fosse cambiata la prostituzione in Italia, data anche la scomparsa del magnaccia. Beh, ci sono liceali anche di buona famiglia che “la danno” non solo gratis et amore aut simpatia come ai tempi di “Porci con le ali”, ma anche in cambio di quattrini per averne abbastanza da sentirsi autonome rispetto i genitori. A Roma un mio amico mi raccontava di una liceale in classe con suo figlio che per 50 euro faceva ai compagni un gradevole lavoretto di bocca. Ma abbondano anche le donne adulte che ti sparano in faccia frasi come “Perché mai devo farmi il culo in fabbrica o in ufficio otto-dieci ore al giorno e darla al capo reparto o al capo ufficio altrimenti mi rendono la vita lavorativa difficile, il tutto per uno stipendio da fame, quando con qualche marchetta guadagno 10-20 volte di più e nessuno mi rompe i coglioni?”. Di fronte a domande come questa, sbattutemi in faccia a brutto muso o con gentilezza, non ho mai saputo cosa rispondere. E ancor meno lo saprei oggi, epoca in cui il lavoro manca e i giovani arrivano anche verso i 40 anni senza poter uscire dalla casa dei genitori e farsi una vita propria, con moglie e figli, e chi riesce a farlo è poi costretto a vivere una vita da precario. Prenderei a sberle non le Veline o le Meteorine, ma gli uomini che in giacca e cravatta o vestito sportivo, comunque mai con mutande e chiappe in bella evidenza, che in tv fanno carriera pavoneggaindosi nei programmi ocndotti sì da loro, ma con codazzo di bellone molto poco vestite in stile “O mangi questa minestra o salti dalla finestra”.
In ogni caso l’usanza delle escort, ognuna con il proprio sito Internet, con annessa abbondanza di auto pubblicità a base di foto esplicative, di illustrazioni delle proprie “specialità” (con o senza preservativo, con o senza “ingoio”, con o senza sesso di gruppo, con o senza “terzo canale”, ecc.), ha sdoganato il mestiere più antico del mondo. Sul marciapiede ci sono rimaste solo le più disgraziate, vale a dire le extracomunitarie. Solo un Paese ipocrita, chiesastico, mammone e maschilista come l’Italia può ancora accanirsi a non voler legalizzare e regolamentare il mestiere di professionista dell’amore, o del sesso, mestiere a mio avviso più onorevole di molto giornalismo, perché questo spinge anche alle guerre mentendo in modo criminale, quelle invece non fanno male a nessuno, anzi. Mestiere senza dubbio molto più onorevole del produrre e vendere sigarette o del progettare, fabbricare e vendere armi, dalla pistola al bombardiere agli ordigni A, H ed N, e certo non c’è bisogno di spiegare perché sia più onorevole.
Visto che si parla di lavoro, chiudiamo osservando che la Fiat batte ancora una volta cassa allo Stato. Quando era ministro del Lavoro, Roberto Maroni rivelò che dal dopoguerra ad allora la Fiat aveva avuto in regalo dallo Stato italiano l’equivalente di “un milione di miliardi di lire”, come a dire mezzo miliardo di euro. In più, come sappiamo, per favorire l’auto c’è stato lo scasso delle ferrovie, l’inesistenza delle metropolitane e di idrovie, ecc., tant’è che abbiamo il non invidiabile record europeo di morti sulle strade (oltre che su lavoro) e spesso anche di inquinamento da gas di scarico e annesse malattie polmonari. Ciononostante, il Number One della Fiat Sergio Marchionne lancia un appello apparentemente patriottico per di battere cassa di nuovo: “E’ il momento di unire gli sforzi di tutti, solo così il Lingotto vincerà la sfida”. Segue vertice a palazzo Chigi il cui succo, dal sapore ricattatorio, è: “La Fiat non chiuderà in Italia, ma chiede aiuto al governo”. Scusate, ma perché il Lingotto, cioè la Fiat, deve per forza “vincere la sfida”? Non è interesse del lavoratore avere una occupazione certa, con imprenditori e amministratori capaci anche se non italiani? E non è interesse del consumatore avere auto decenti a prezzo decente anche se non italiane? Beh, visto che la Fiat NON ha saputo garantire tutto ciò, perché intestardirsi con una “italianità” che più che altro sa di muffa se non di truffa? Perché ripetere il bis dell’errore di Prodi e Craxi quando regalarono l’Alfa Romeo alla Fiat, che ne ha fatto polpette, anziché venderla agli americani che l’avrebbero anche pagata niente male? Perché foraggiare una famiglia, gli Agnelli&C, o forse ormai gli Elkan&C, che vuole solo sfilarsi dal settore auto e fare invece altro per il semplice motivo che – esattamente come sempre in passato – NON intende investire il proprio quattrino nella Fiat, intesa come automobile?
Certa “italianità” fa solo orrore. Ho già raccontato come una ventina di anni fa ho comprato a Nuova Delhi una mezza dozzina di bei vestiti da donna a sole 7 mila lire l’uno per scoprire che a Milano, in corso Vercelli, gli stessi vestiti, sempre fatti in India, costavano il decuplo, cioè 70 mila lire. Bene. Questa volta ho comprato in Iran degli stampi in legno di disegni per stoffa, fatti a mano, pagandoli 10 euro l’uno. Pochi giorni dopo ho visto che ne vendevano anche a Roma, in via Brescia, sono entrato nel negozio e ho chiesto il prezzo. QUINDICI-VENTI volte di più! Se i negozianti rapinano i soldi dei privati, come del resto si è scoperto che fanno le banche, gli industriali in blocco e non solo la Fiat cercano di papparsi il più possibile del pubblico denaro, e come al solito “a gratis”. La Confindustria lancia infatti segnali del tipo “Previsioni nere sulla crisi, in due anni un milione di posti in meno”, e i giornali fanno titoli come: “Fondi pubblici e pace sindacale, un patto per salvare le fabbriche”. Tradotto in italiano significa la solita cosa periodica: regalateci soldi delle casse dello Stato perché senza non sappiamo fare il nostro mestiere e se non ce li regalate anche ‘stavolta facciamo un bel po’ di licenziamenti”. Il lato grottesco di questa cupidigia da incapaci è che in cambio dei soldi pubblici NON si intende assolutamente dare una partecipazione azionaria al pubblico, magari nella persona dei lavoratori. Se dobbiamo regalare altri miliardi di euro alla Fiat o ad altre industrie, perché non farsi dare in cambio azioni almeno per i loro lavoratori? Perché non coinvolgere il lavoratore anche in un minimo di amministrazione? Perché questo odio non solo verso il comunismo ma anche verso una forma minima di socialdemocrazia, anzi di semplice partecipazione, di semplicissima democrazia, e quindi di semplice presenza dei lavoratori nei consigli di amministrazione? Per l’imprenditore italiano il lavoratore deve essere solo forza lavoro, esattamente come gli extracomunitari. Del resto abbiamo dei governi per i quali il cittadino deve essere sempre più solo spettatore: spettatore delle tv, meglio se del Cavaliere, e spettatore delle imprese sbracate del “bel mondo”, vale a dire della borghesia e del ceto politico sbracatissimi, che a quanto pare sono un po’ troppo allo sbando.
Se l’italianità deve significare, al solito, che ci sono dei ladri che devono continuare a fare i ladri impuniti e dei derubati che devono lasciarsi derubare a mo’ di cornuti e mazziati, se l’italianità significa che la truppa pur di ingrassare i padroni deve andare al massacro in Urss con la mantellina, gli stivali di cartone e dei camion (Fiat…) adatti più che altro per le scampagnate, beh, allora questa italianità è meglio che affondi. Con annessi Cavalieri in orbace o in “letto grande”.
Le premier ministre israélien estime que la vraie nature du régime iranien a été «démasquée».
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da che pulpito…!
x Ber
Ho fatto breve ricerche su “body Language”.
Wikipedia e’ l’unica che dice qualche cosa di serio.
http://en.wikipedia.org/wiki/Body_language
Comunque quelli che lo fanno di professione sono dei psicologi.
Bye, Anita
Di lavoro da fare in Italia, ce n’è tanto.
Lavoro che cozza, però, contro gli interessi dei grandi interventisti e dei soliti imprenditori abituati a mungere aiuti per coprire i debiti, salvo incassare gli utili, quando ci sono.
E’ il momento in cui sinistre e sindacati dovrebbero CONTROPROPORRE alternative percorribili, alle scelte del governo.
Sarò forse un lettore ed un ascoltatore distratto, ma di controproposte non ne ho nè lette nè sentite.
Sta passando un’ulteriore legge liberticida e le sinistre che fanno? Dormono il sonno del giusto.
I magistrati che fanno? Dormono anche loro.
A questo punto, cosa possiamo fare?
Cercansi soluzioni pratiche e praticabili.
“Mr. Bush has signed an official document endorsing CIA plans for a propaganda and disinformation campaign intended to destabilize, and eventually topple, the theocratic rule of the mullahs.”
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Quando si tratta di mandare a gambe all’aria un governo teocratico, qualsiasi governo teocratico, mi vanno bene anche le destabilizzazioni alla Bush.
http://www.repubblica.it/speciale/2009/appelli/dovere-di-informare-terzo/firme_raccolte.html
Firme raccolte da Repubblica. Firmate anche voi, per quello che serve.
Sono 23 i giornalisti arrestati dalle autorità iraniane nel corso dell’ultima settimana. Lo denuncia l’organizzazione in difesa della libertà di stampa, Reporters sans frontieres, dopo l’annuncio dell’espulsione del corrispondente della Bbc a Teheran.
http://3.bp.blogspot.com/_SbiVoGqVHZk/Sj5udnRcH-I/AAAAAAAABHE/i3pQWmGzAxI/s1600-h/15.jpg
La ragazza uccisa si chiamava Neda e la strada lo hanno ribattezzata
Neda Street.
Alcune fonti parlano di 150 morti.
Già il fatto che la stampa è stata tutta imbavagliata, è sufficiente a togliere credibilità a Ahmadinejad.
Per quanto riguarda i brogli, giornalisti di Reporters sans frontiere avevano rilevato pesanti irregolarità già dal primo giorno. Dopodicchè sono stati bloccati e, con loro, tutta l’informazione straniera.
La scusa è che in Iran non vogliono ingerenze esterne.
La bbc ha comunicato di aver potenziato le trasmissioni satellitari in Farsi.
x VOX
Dall’articolo precedente.
Anita { 21.06.09 alle 16:40 } x VOX
Come sempre lei implica solo gli Stati Uniti.
Ahmadinejad e i suoi Ayatollah addossano la colpa agli US, alla Francia, alla Germania e alla GB.
Lei ragiona a senso unico…come sempre.
Anita
Riveco da controcorrente che non riesce a postarlo e lo posto per lui:
“Quando si tratta di combattere i com…, mi vanno bene anche i nazisti!
Non mi ricordo più dove ho già sentito questa battuta, ma se non mi ricordo male ..mi sembra che non ha prodotto nulla di buono,..
Poi posso sempre sbagliarmi..
O aspettate un’altra ..nè con lo stato nè con le…brr!!
Mi pare la solita storia della democrazia e delle mutande dell’elastico..
vabbè …
In quanto al resto mi sembra di concordare con Pino che L’uomo è malato..
Sintomi classici dell’invecchiamento, circondarsi di belle donne , poi più si invecchia sempre più carne giovane..e quando “L’arsenale ” è totalmente fuori servizio, ci si accontenta di toccare , oppure viene a dare al nonno un bacetto e una carezza..
Altra caratteristica della malattia ,sono i lunghi monologhi, senza contraddittorio….regalini , caramelle..
Ma non li tengono sotto controllo nei parchi pubblici ..mah!!
Ah qualcuno sa spiegarmi poi in fondo cosa c’entra tutto questo con il sesso ?
Poi posso sempre sbagliarmi, sarò un bacchettone?!!
cc”
x Anita,
Ho trovato,grazie.
Anch’io penso che sia una branca di studi della psicologia,
comunque il gesto e’ sempre una forma di comunicazione.
Ciao,Ber
x TUTTI
Come sapete bene, tifo per l’Iran e la sua gioventù, il suo futuro. E detesto le teocrazie di qualunque clero, ayahtollah, rabbini, papi e vescovi. Ma sul credere alla quantità di vittime o alla vastità della repressione dobiamo andarci cauti. Vi ricordate i “40.ooo” morti di Bucarest, o di un’altra città rumena, della rivolta contro Ceausescu quando i palazzi sventrati delle foto e in tv si contavano sulle dita di una mano mentre invece a Budapest per molto meno vittime c’erano macerie ovunque? Poi venne fuori che i morti erano pochi, e che i cadaveri della foto erano stati tirati fuori dagli obitori….
Mi dà inoltre molto fastidio questo voler massimizzare alla cieca le vittime iraniane, così come quelle tibetane, ecc., da parte di chi ha come il cane di Pavlov il riflesso condizionato di sminuire il più possibile le vittime palestinesi o di altri popoli disgraziati in situazioni analoghe.
Restiamo per cortesia con i piedi per terra. La passione sì, certo, ma il tifo da curva sud, magari con invasione di campo, è un’altra cosa.
Con affetto.
pino
x Pino,
fu Craxi a regalare l’Alfaromeo alla Fiat per 30 miliardi di lire,…mai pagate,…ma forse sottobanco quanche cosa avra’ sganciato,…
Complimenti per l’articolo.
Ciao,Ber
x Pino
Fino ad ora si sa pochissimo su vittime iraniane.
Le nostre TV non si azzardano a speculare.
Dicono forse 3. I feriti hanno timore di andare in ospedale, vanno a case private.
Questo viene da Iraniani residenti negli US ed in comunicazione con famigliari in Iran.
Siamo anche in costante comunicazione con le TV del’UK.
Anita
Usa-dipendenti, ma ora che hanno bisogno di capitali a causa della crisi economica anche Israele-dipendenti, visto il peso della finanza ebraica nel mondo. Oltre che per il solito odio ottuso contro gli arabi e l’intero Islam.
Shalom
Leggo sulla stampa: “Condanna anche dal numero uno della Farnesina, Franco Frattini: “Basta violenze, serve una soluzione pacifica”, ha detto. Dichiarando la disponibilità della nostra ambasciata ad accogliere eventuali dimostranti feriti”.
Ma non si vergogna questo berluschino che durante tutta la nuova mattanza di Israele a Gaza ha fatto il tifo per i massacratori oppure zufolava facendo finta di niente? A volte c’è gente che fa proprio schifo, maschere rivoltanti.
Baruch
I nuovi 400 bambini e le centinaia di adulti maciullati dagli israeliani a Gaza sono cosa buona e santa, invece i due o tre morti in Iran sono cosa abominevole. Forza Frattini, vai con le bombe sulla testa dei palestinesi e degli arabi e degli iraniani e degli afgani e dei coreani e dei maomettani tutti.
H(o) V(isto) G(eova)
@ Anita
No, non incolpo solo gli Usa, ma anche e soprattutto a Israele, che e’ il piu’ interessato all’Iran.
Francia, GB e Germania, in questo caso, ballano la musica ordinata oltreoceano. Quando si tratta di politica estera (e spesso non solo quella), l’Europa e’ completamente Usa-dipendente.
Quanto al senso unico: perche’, lei no?
A ognuno il suo senso e la sua direzione.
x VOX
Caro VOX,
io non vivo di congetture e tanto meno solo di websites di parte, fomentatori di odio e delle sue conseguenze.
Secondo lei siete tutti fantocci degli US, si dimentica da chi dipende l’Europa?
Dalla Cina, dalla Russia, dall’Iran…..
Anita
xPino
se dovessi ragionare cinicamente, direi che un leader riformista in Iran non conviene affatto all’occidente. Le teocrazie sono molto piu’ controllabili (si veda es. Arabia Saudita) perche’ quelli che contano davvero sono pochi, e l’opinione pubblica non conta nulla. E poi nelle democrazie di tipo occidentale la ridistribuzione dei profitti, e quindi il livello dei consumi, aumenta (penso ai proventi del petrolio, per esempio). Certo, negoziare coi sauditi e’ al momento attuale molto piu’ facile che con gli ayatollahs iraniani, si direbbe. Ma non e’ escluso che le cose non possano cambiare in futuro.
Peter
@ Ber
Mi dispiace che ci siano andate di mezzo le vite di alcune persone per le proteste in Iran, ovvero il modo in cui sono state condotte e incitate. E’ sempre tragico e deplorevole.
Pero’ mi da fastidio tutto questo strepitare, come se la cosa fosse avvenuta per la prima volta al mondo in Iran. Dovrei anche dire da che pulpito!
Non ci dimentichiamo che la polizia e’ brutale dovunque:
in Italia, proprio negli ultimi anni, almeno tre poliziotti hanno ammazzato dei ragazzi giovanissimi: Carlo Giuliani (G8 di Genova), Federico Aldrovrandi (che se ne tornava pacificamente da una discoteca) e un tifoso di calcio di cui purtroppo non ricordo il nome.
Al G8 di Genova e, allo stesso tempo, a Napoli, la polizia ha massacrato decine e decine di giovani inermi, ragazzi e ragazze, alcuni dei quali sono rimasti disabili a vita. A centinaia li ha trascinati in carcere illegalmente, li ha seviziati, terrorizzati e insultati, oltre tutto con la connivenza di alcuni individui del personale medico. Quasi tutti questi poliziotti (ed erano tanti) l’hanno non solo fatta franca, ma alcuni sono stati addirittura avanzati di grado. Pochissimi hanno pagato e in modo non proporzionale alla gravita’ della colpa.
In GB, proprio poco piu’ di un mese fa, durante le manifestazioni, i poliziotti hanno massacrato di botte un pover’uomo che non stava nemmeno partecipando al corteo e parecchi ne hanno mandati all’ospedale o a rifarsi i denti.
Quanlche anno fa, sempre in GB, hanno ammazzato con 8 colpi nella testa un povero ragazzo brasiliano nella metro, per giunta “per errore”.
In Francia, durante le sommosse nelle banlieu la polizia non fu certo tenera.
In Germania, qualche settimana fa, idem.
In Grecia, durante i recenti sommovimenti, sono stati uccisi dalla polizia un ragazzo di 16 anni e un uomo di 32, oltre a centinaia di feriti.
In Peru’, proprio in questi giorni, la polizia ha ucciso una sessantina di indios. Avete forse visto la notizia ripetuta per giorni in prima pagina?
Per non parlare di tutti i picchiati coi manganelli, sparati in testa, teserati ecc. dalla polizia americana.
Io non sostengo che bisogna chiudere un occhio sugli avvenimenti iraniani, ma che bisogna essere coerenti. E la stampa nostra e occidentale in genere non lo e’ di certo. E’ questo che mi da moltissimo fastidio. Non ho sentito altrettanti strepiti e rantoli da parte della stessa stampa nemmeno durante i massacri di Gaza.
si dimentica da chi dipende l’Europa?
Dalla Cina, dalla Russia, dall’Iran…..
@ Anita
Questa e’ una sciocchezza enorme,
indegna perfino di lei.
Guardi, cara, lasciamo stare la politica:
con lei mi fa piu’ piacere discutere di animali.
@ MT
Per me, invece, le parole “Stato” e “Sovrano” hanno ancora un significato non indifferente. Trovo inaccettabile che si vadano a rompere le scatole in un altro paese NON certo per amore di quella popolazione, MA PER I PROPRI SPORCHI INTERESSI.
La teocrazia gli iraniani se la devono combattere da soli, a modo loro e coi loro tempi. Queste continue ingerenze nella politica di tutti (noi inclusi) e’ il vero male del mondo in questo secolo.
Wall Street fa gia’ previsioni nel futuro, se l’insurrezione continua in Iran.
I primi a risentirne saranno le borse Asiatiche, Italiane, Russe, e naturalmente per il ripple effect, le borse degli Stati Uniti.
Ci sono grandi dimostrazioni in Chicago, famigliari ricevono dall’Iran, via poche e-mails e altri mezzi limitati.
Sembra che le milizie stiano usando mezzi meno cospicui, come rasoi e lamette…
Un decreto sembra che sia per certo, gli studenti che non si presenteranno alle universita’ riceveranno un marchio rosso, cioe’ saranno espulsi a VITA.
Anita
x21
‘alcune persone’ sembra che siano centinaia. Ed ai giornalisti stranieri e’ vietato di uscire in strada e fare riprese…
Dov’e’ il senso delle proporzioni?
A nessuno piace la brutalita’ delle varie polizie, se ne e’ parlato spesso. L’Italia e’ un caso abbastanza a se’…
Qui in UK si e’ trattato di casi isolati, seguiti da inchieste rigorose. E le prime pagine ne hanno parlato per settimane.
E poi, c’e’ una differenza con la milizia che apre il fuoco contro dimostranti per elezioni che si dicono truccate…Negli ultimi 50 anni e passa, non e’ mai successo nelle democrazie occidentali.
Come dicevo sopra, comunque, nella vita il cinismo non e’ necessariamente un male. Al punto che le do ragione: che le teocrazie, dove ci sono, se le tengano. O se ne liberino come e quando possono. Un solo ritornello mi ritorna a mente: odie mihi, cras tibi…
Peter
Buonasera a tutti
IRAN
La situazione iraniana è il classico serpente che si morde la coda: ci sarebbe bisogno di un presidente progressista e riformista, ma i guardiani della rivoluzione bloccano ogni tentativo di cambiamento in senso democratico proibendo la candidatura di candidati progressisti e riformisti o bloccando le riforme di quei pochi riformisti arrivati al potere (come Khatami)… a questo punto mi sembra che l’unico modo per togliere potere ai religiosi sarebbe una nuova rivoluzione.. ma quello che è successo nel ’79 ci fa capire che poi i rimedi possono essere peggiori del male!
Ricordate? la rivolta unì comunisti e religiosi contro il governo fantoccio dello scià, ma una volta arrivati al potere i seguaci di khomeini, oltre ai filo-occidentali cominciarono a perseguitare anche gli ex amici comunisti!
Riporto di nuovo un consiglio letterario: “Leggere Lolita a Teheran”, di Azar Nafisi: resoconto di prima, durante e dopo la rivoluzione del ’79, dal punto di vista di una donna, un’insegnante universitaria.
x VOX #21
Lei cita casi isolati che non hanno nulla a che vedere con quello che sta succedendo in Iran.
Le dimostrazioni in Iran sono per la maggior parte giovani studenti, donne, ma non conoscono Moussavi.
Percio’ ‘a loro rivolta non e’ necessariamente contro le elezioni, ma contro un regime oppressivo.
Moussavi e’ una faccia per giustificare la loro ribellione.
Al contrario le dimostrazioni intorno al mondo sono da parte di Iraniani piu’ maturi, gente che ha vissuto e sofferto in Iran e che ha legami con l’Iran.
Conoscono la storia e si ricordano di chi era Moussavi, sperano che sia cambiato, piu’ moderato.
Ci sono articoli su diversi giornali, messaggi di Moussavi al Presidente Obama, ma non possono essere verificati.
Gli Iraniani espatriati gridano: Obama non li abbandonare.
Rimpiangono il Presidente Bush…era vicino a loro durante i loro lutti e peripezie.
Anita
Immagino chi e quali siano
quegli iraniani che rimpiangono Bush…
x VOX #28
Gli Iraniani che vivono negli Stati Uniti, quelli che sono scappati dal un regime teocratico e repressivo.
Quelli che hanno famiglia in Iran.
x VOX
Si legga chi sono gli Iraniani in America:
Iranian-Americans reported among most highly educated in U.S.
By Phyllis McIntosh
January 26, 2004
Source: Washington File
Iranian-Americans are far more numerous in the United States than census data indicate and are among the most highly educated people in the country, according to research by the Iranian Studies Group, an independent academic organization, at Massachusetts Institute of Technology (MIT).
http://www.farsinet.com/farsinet/iranian_americans.html
L’articolo e’ in data 2004, il numero degli Iraniani negli US e’ molto piu’ alto, solo a Los Angeles sono circa un milione.
Personalmente conosco Libanesi, Siriani, ed altre nazionalita’ medio orientali che hanno sempre sostenuto il Presidente G.W.Bush.
Anita
Il premier ha il sacrosanto dovere di smentire le accuse.
E il popolo ha il diritto di avere chiarezza.
Quando uno occupa quel posto non può dire che sono affari privati.
Pensi a cosa è successo negli Usa: perché qui dovrebbe essere diverso?
Monsignor Carlo Ghidelli, vescovo di Lanciano
xAnita
che vi fossero tanti iraniani in US non lo sapevo. Ve ne sono parecchi anche qui, e ci tengono, di solito, ad essere chiamati persiani. Quelli che ho conosciuto dimostrano delle capacita’ di integrazione molto spiccate, direi rarissime tra gli islamici in genere. Lo si vede anche dal modo di parlare e dal senso dell’umorismo, che mi sembra molto mediterraneo. Mi ricordano molto i greci o i ciprioti. Li si vede anche gestire locali o fare lavori come barmen, o in night clubs. E vi sono ovviamente professionisti.
Per cui non mi sorprende che in US abbiano dei livelli di scolarizzazione altissimi, e si facciano molta strada. Sono molto intelligenti, intraprendenti, e con poche inibizioni (donne comprese, mai vista nessuna col velo o troppo coperta).
Ciao, Peter
«Durante le feste chiunque
poteva entrare a Palazzo Grazioli»
Dalle indagini della procura di Bari sulle “feste” del premier emerge che l’accesso a Palazzo Grazioli durante questi party era «incontrollato».
Questa inquietante circostanza viene ritenuta «molto preoccupante» da fonti vicine alle indagini della procura.
Neanche un cenno nel Tg1.
x Vox,
quando scoppia una rivoluzione la scintilla viene da motivi che nel momento non sono gravi,ma e’ l’accumulo di frustriazioni secolari e rancori interni di una nazione.
Questa dell’Iran ha trovato una scusa valida nei brogli elettorali,
vero o falso che sia ne hanno fatto una bandiera,..la polizia e’ stata brutale perche’ brutale e’ il regime e l’incendio e’ divampato a dismisura.
Le potenze straniere non possono farci niente,…per diplomazia si limiteranno a qualche nota tramite ambasciata etc…
Se il popolo iraniano sente veramente che le cose possono cambiare andranno avanti e si daranno un’altro governo,…altrimenti rimarranno solo i morti…..
Ciao,Ber
PS:anche in Italia c’e’ un inizio di rivoluzione,…l’hanno cominciato le veline..,come finira’?
x striscia rossa,
al tg1 e’ entrato un berluscino in carriera che filtra tutte le notizie,
….il banana ha lavorato tanto per mettercelo,…e lui deve dimostrare di guadagnarsi la “pagnotta”.
L’unica soluzione e’ boicottare il tg1,…e’ una ripetizione degli altri,…
e quindi serve poco,…come gli altri del resto,…le notizie sono su internet,…un regalo democratico degli Usa.
Vedi,amico,anche gli Usa, qualche volta,fanno belle cose.
Ciao,Ber
caro Ber
siamo d’accordo sull’ uso democratico dell’internet. Che pero’ e’, almeno in origine, un’invenzione europea
un caro saluto
Peter
Caro Marco, il berlusca è il pres.del consiglio, non un qualsiasi imprenditore,affarista ecc…a te fa comodo pensarlo, a tante altre persone meno, per poterlo giustificare . Con un governo come quello attuale il Paese non va da nessuna parte perchè non esiste dialogo con nessuno, si va avanti a colpi di fiducia. L’opposizione a questi “signori” serve solamente perfar credere a cittadini creduloni, che è il male assoluto. Per rimettere in piedi la politica bisogna scacciare immediatamente il berlusca, tornare a votare con una nuova legge elettorale e soprattutto non votare la cricca di adesso.
PS: secondo me il berlusca non saranno gli italiani a cacciarlo, ma probabilmente la chiesa stessa alleata a chi comanda il mondo e il conto alla rovescia sembra già iniziato.
buona giornata a tutti M.
Caro Peter,
anche il cellulare e’ una invenzione europea,…ma e’ il grosso mercato che fa la grande produzione e lo rende popolare.
Il mercato Usa e’ mercato enorme che assorbe tutto e le invenzioni vanno avanti…e con esso,in parte,gli inventori.
Un saluto,Ber
Cara Marta,
finche’ ci saranno vecchi imbecilli come il cossiga che gli dice:
non chiedere scusa a nessuno,mettiti d’accordo con mardok,e
con il csm,…alla vecchia maniera dc,…sara’ li in eterno e non si puo’
aspettare che i vecchi della politica muoiono, appunto,di vecchiaia.
Vediamo che faranno le veline,…tutti i furboni hanno il loro punto debole,…io ho fiducia,… nelle donne.
Un caro saluto,Ber
Condannati i diffamatori di Piergiorgio Welby
di Maurizio Turco e Marco Cappato
Iniziano a giungere le prime condanne per diffamazione sul caso Welby, che, come il caso Englaro, ha visto scendere in campo una portentosa opera di disinformazione e manipolazione della verità a danno, anzitutto, dei cittadini che vengono ritenuti ‘popolo bue’ al quale dare a credere qualsiasi ciarpame pur di evitare che si formi una coscienza collettiva, basata sulla conoscenza, su temi quali il fine vita.
E così l’opera volta a ristabilire la verità ed a restituire l’onore e la reputazione ai diffamati deve giungere attraverso i Tribunali Italiani.
E’ recente, difatti, la condanna per il reato di diffamazione inflitta in sede penale, in primo grado, dal Tribunale di Desio, Sezione distaccata del Tribunale di Monza, a Maurizio Belpietro, 800,00 Euro di multa – all’epoca direttore de Il Giornale – ed al giornalista Stefano Lorenzetto, 1.200,00 Euro di Multa. Diffamato il dott. Mario Riccio, difeso dall’avv. Giuseppe Rossodivita, al quale il Tribunale ha riconosciuto tra risarcimento e riparazione pecuniaria la somma di 53.000,00 Euro, oltre la riparazione specifica della pubblicazione della sentenza su Il Giornale.
L’articolo, pubblicato in prima pagina il 23.12.2006, titolava in riferimento a Piergiorgio Welby “Nessun rispetto nemmeno per la sua volontà” ed ‘illuminava’ i lettori su come “il dr. Mario Riccio, il medico venuto da Cremona”, che ha adottato il metodo “dei boia aguzzini che eseguono le sentenze capitali negli USA”, se ne fosse “fregato della volontà di Welby.”
Ricorda il Tribunale che la critica per essere socialmente utile e dunque legittima, anche quando lesiva della reputazione di terzi, deve avere come presupposto dei fatti veri; in caso contrario è un mero pretesto per diffamare.
Ed è di oggi, ancora, la sentenza del Tribunale Civile di Roma, resa in primo grado, con la quale il Movimento Politico Cattolico Militia Christi, è stato condannato con sentenza immediatamente esecutiva a risarcire la somma totale di 60.000 Euro, pari a 20.000,00 Euro ciascuno, a favore dell’Associazione per la Libertà della ricerca scientifica Luca Coscioni, dell’Associazione La Rosa nel Pugno e del dr. Mario Riccio, tutti difesi dall’Avv. Giuseppe Rossodivita.
Il Tribunale ha anche ordinato la definitiva rimozione dal sito internet dell’Associazione Cattolica del comunicato stampa dal titolo “Profanatori ed assassini”.
La senatrice Binetti, anch’ella convenuta in giudizio dal dr. Mario Riccio, dall’Associazione Coscioni e da Radicali Italiani, davanti al Tribunale di Roma, come anche per altra diversa causa l’on. Luca Volontè convenuto in giudizio da Marco Pannella, Emma Bonino e Marco Cappato, si sono invece trincerati dietro l’immunità parlamentare e l’insindacabilità delle opinioni espresse da parlamentari attraverso i giornali ed i comunicati. Parlano, scrivono comunicati, rilasciano interviste, ma poi non ci pensano neppure – o forse ci pensano sin troppo bene – a difendere le loro affermazioni in Tribunale.
(17 giugno 2009)
Oil for food
Formigoni, dove sono finiti i soldi di Saddam?
di Gianni Barbacetto
C’è una sentenza a cui sono stati dedicati solo brevi trafiletti sui giornali. Eppure coinvolge un politico di prima grandezza, che punta addirittura alla successione di Silvio Berlusconi. La sentenza è quella del processo “Oil for food”, il politico è Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia.
http://temi.repubblica.it/micromega-online/formigoni-dove-sono-finiti-i-soldi-di-saddam/
La minaccia papista che grava sulla scuola repubblicana
di Pierfranco Pellizzetti, da Il Secolo XIX
«La prima battaglia per la democrazia la si combatte difendendo la scuola pubblica», tuonava Dario Franceschini nei suoi ultimi comizi elettorali. E così, prima ancora che “di sinistra”, diceva “qualcosa di repubblicano, di civico”.
Ma la scuola pubblica non è sotto minaccia soltanto per la politica di prosciugamento finanziario e tagli promosso dal duo Gelmini-Tremonti. Perché all’azione devastatrice esterna se ne affianca da tempo una per vie interne, molto meno visibile quanto ben più insidiosa: la lenta corrosione dei principi ideali e delle ragioni stesse che fanno della scuola pubblica la colonna portante della democrazia reale.
Dunque, la strategia – definibile “entrista” e in cui spicca Comunione e Liberazione, organizzazione in bilico tra affari e fondamentalismo religioso – che destabilizza silenziosamente l’impianto culturale dell’insegnamento come laicità del pensiero attraverso l’immissione di un personale docente portatore e propugnatore di valori alternativi.
Gutta cavat lapidem, la goccia scava la pietra, dicevano i latini. E queste gocce, diventate il fiume carsico che quotidianamente trascina via frammenti preziosi di un mosaico cognitivo dato per intangibile e finalizzato a forgiare personalità da “buoni cittadini”, sono le centinaia di professoresse e professori entrati nelle aule quali insegnanti di religione e poi regolarizzati, stabilizzandoli nel ruolo come docenti titolati in qualsivoglia materia. Senza selezioni né concorsi (tra l’altro, in spregio alla folla di precari in attesa da decenni della legittima certezza di un posto di lavoro sicuro).
http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-minaccia-papista-che-grava-sulla-scuola-repubblicana/
ECONOMIA
“Troppe tasse sul lavoro” Italia prima nella Ue
BRUXELLES – L’Italia è il Paese Ue dove è più alto il carico fiscale sul lavoro: lo ha reso noto oggi Eurostat in base al confronto effettuato sui dati relativi al 2007. In Italia, secondo Eurostat, le tasse e i contributi sociali rappresentano il 44% del costo del lavoro contro il 42,3% della Svezia e il 42,3% del Belgio.
—————————
Però in Svezia e Belgio ci sono servizi che funzionano, non la merda nostrana.
Ratzy a Mary
Bravo carlino,
l’affare Formigoni non aveva convinto nemmeno me,…ed ecco la
prova.
Questa destra paga troppa soldi per consulenze fasulle,…non sara’
per nascondere tangenti?
Ciao,Ber
ECONOMIA
Male anche il comparto delle automobili.
Secondo i dati Istat gli ordini dall’estero segnano un -44%
Industria, crollo del fatturato Calo del 22 per cento in un anno
ROMA – Calo a due cifre per il fatturato dell’industria italiana. Ad aprile è crollato del 22,2% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Lo annuncia l’Istat. Negativa anche la variazione degli ordinativi con un calo del 32,2%. Per quanto riguarda la variazione su marzo 2009, il fatturato ha registrato una variazione pari a zero, mentre gli ordini sono calati del 3,7%
Nel dettaglio. L’indice del fatturato in un anno è diminuito in termini tendenziali del 33,6% per i beni intermedi, del 29,6% per l’energia, del 14,1% per i beni strumentali e del 10,4% per i beni di consumo (meno 16,5% per quelli durevoli e meno 9% per quelli non durevoli).
Le quattro ruote. L’industria dell’auto registra un crolla vertiginoso sul mercato estero con la domanda a -44,5%. Gli ordini registrano una variazione complessiva di -20,2%. Segno meno anche per il fatturato: -5,5% quello nazionale, -58,1% quello estero; -31,1% il fatturato complessivo.
Chi cresce. Pochi settori segnano un risultato positivo. Va bene l’estrazione di minerali da cave e minierie (+ 6%) e l’industria farmaceutica la cui produzione di medicinali è cresciuta dell’1,8%.
ECONOMIA
Crisi, la Banca mondiale ribassa le stime di crescita 2010
WASHINGTON – La Banca mondiale prevede per quest’anno una crescita dell’1,2% nei paesi in via di sviluppo e, escludendo Cina ed India, un prodotto interno lordo in calo dell’1,6%. La previsione precedente, fatta a fine marzo, parlava di una crescita annuale del 2,1.
Otto giorni fa l’istituto internazionale ha pubblicato una previsione sull’economia mondiale, secondo la quale il Pil globale calerà del 3% nel 2009. Cifra rivista oggi a 2,9%. Sempre secondo la Banca Mondiale, per il 2010 la crescita globale si attesterà sul 2% (2,4% la stima precedente), con quella dei paesi in via di sviluppo al 4,4%.
Queste previsioni sono state pubblicate in un rapporto intitolato “finanziamento dello sviluppo su scala internazionale 2009: tracciare la strada della ripresa mondiale” pubblicato in occasione di una conferenza sull’economia dello sviluppo che si tiene a Seoul.
La Banca Mondiale è preoccupata dall’esaurimento dei flussi di capitali privati verso i paesi in sviluppo, che dovrebbero calare di circa la metà quest’anno (49%), scendendo a 363 miliardi di dollari contro 707 miliardi nel 2008, dopo un record di 1.200 miliardi nel 2007.
L’istituto di Washington prevede anche un calo del 9,7 per cento del volume del commercio mondiale quest’anno, prima di una ripresa del 3,8 per cento l’anno prossimo.
La necessità di ristrutturare il sistema bancario, aggiungendosi ai limiti delle politiche espansioniste dei paesi a reddito elevato, impedirà un rimbalzo mondiale di grande ampiezza” ha affermato in un comunicato l’economista capo della banca mondiale, Justin Lin.
L’istituto raccomanda “una attenzione particolare” per “i rischi di crisi di bilancia dei pagamenti e di ristrutturazione del debito in un alto numero di paesi” volendo “evitare un’altra crisi dell’indebitamento come quelle vissute negli anni 1970 e 1980″.
E’ particolarmente il caso per i paesi in sviluppo d’Europa e d’Asia centrale, dove il Pil dovrebbe calare del 4,7 per cento quest’anno, prima di risalire leggermente nel 2010 ( 1,6 per cento). L’altra regione in cui il Pil calerebbe nel 2009 (del 2,2%) prima di ripartire nel 2010 ( 2%) sarebbe l’America latina.
Al contrario, l’Asia dell’est e i paesi del Pacifico ( 5% nel 2009, poi 6,6% nel 2010), l’Asia del sud ( 4,6% poi 7%), il Medio oriente e l’Africa del nord ( 3,1% poi 3,8%) e l’Africa subsahariana ( 1% poi 3,7%) manterranno una crescita.
Di fronte a questa crescita relativamente debole, “per prevenire una seconda ondata d’instabilità, i politici devono essere rapidamente orientati su una riforma del settore finanziario e sull’aiuto accordato ai paesi più poveri”, ha sottolineato il direttore del gruppo delle prospettive della Banca Mondiale, Hans Timmer.
Ragazzi svegliaaaaaaa! L’Istat documenta che gli ordinativi dall’estero sono calati del 44%. Altro che calati, questo è un crollo pazzesco.
Ratzy Siempre Kiù a Mary
MANDIAMO A TEHERAN I PICCHIATORI DELLA NOSTRA POLIZIA DI GENOVA E I LORO SOSTENITORI POLITICI E GIORNALISTICI.
UNO DEI LATI COMICI RIGUARDO L’IRAN è lo stracciasi le vesti a favore dei manifestanti e del loro diritto a manifestare comunque da parte di chi invece inveiva contro i manifestanti di Genova per il G8, quello che si concluse con un morto, il massacro di botte, le devastazioni notturne alla Casa dello Studente e le molotov messe apposta dalla polizia per incolpare gli studenti.
Stando così le cose, direi anzi di mandare a Teheran a dare man forte alla polizia iraniana i nostri baldi dirigenti pulotti di Genova e magari anche lo Spaccarotelle che ha spaccato la vita di un tifoso di calcio e neppure pensa sia il caso di scusarsi. Con annesso seguito di giornalisti un tanto al chilo e politici sempre pronti a scusare gli “eccessi” di poliziotti e carabinieri e ad accusare i nostri dimostranti (purché non fascisti).
Tra la gente “per bene” c’è molta, troppa feccia, ipocrisia e viltà.
pino nicotri
| El primer ministro, investigado
Las revelaciones cada vez minan más la reputación y el poder de ‘Il Cavaliere’
La joven de 23 años asegura que le pagaron 1.000 euros por ir a una fiesta
Monreale fue candidata a las municipales en Bari en las listas de Berlusconi
El problema no es lo hace un viejo de esa edad con su dinero, sino la mala imagen que da, yo que soy mujer a veces no entiendo la estupidez de los hombres…. talvez piense que le queda poca vida….y , debe aprovechar cada dia como si fuese el ultimo.
No piensa en su familia, en sus hijos??? Es un viejo desagradable, se tiñe el pelo, se jacta de su ritmo sexual, que asco de hombre !!!
caro Pino
ho letto ora il suo post.
Lei dice che la morale delle ragazze è cambiata anche grazie a quelle dell’est che hanno una morale meno pelosa e ipocrita…
Fino ad un certo punto direi, fra le molte ragazze dell’est che ho conosciuto.
Sicuramente sono meno ipocrite, incapaci di spudoratezze come quella dei 10.000 donati da papi che giustifica con un bacino in fronte!!!
Libere ma non tutte puttane che aspettano il turista con le calze di najlon o la farfallina e la tartarughina!
Poi io ribadirei che un paio di maniche è cercare successo e soldi tramite i mille rivoli dello spettacolo, altro paio di maniche è affollare le liste delle elezioni nazionali o altro.
Per me la nazione è infetta da molto, esattamente da quando il “servizio” in politica è diventato “mestiere” e ricerca di potere personale sempre più spudorato.
E qui dentro, nel calderone, ci stanno tutti, di tutti i colori e con un’arroganza , un cinismo e una improntitudine che lascia basiti gli altri europei che non pretendono, si badi, di essere Sante Marie Goretti.
Gli altri hanno fior di scuole di P.A. da dove si pesca per le liste,
noi abbiamo il mezzo o intero mafioso che ti impone la lista.
Noi abbiamo i portatori di voti che raccomandano negli ospedali, nelle scuole, negli uffici; perfetti ignoranti o imbecilli che perpetueranno il degrado della vita pubblica.
Noi abbiamo troppi MarcoT. (scusami!) che giustificano la violazione delle leggi,che giustificano l’amoralità o l’immoralità a tutti i livelli nel nome di una libertà che è solo licenza.
Mancano i paletti a tutti i livelli!
Cominciando dal basso: a scuola non si va con il culo di fuori perchè è luogo di educazione alla socialità, alla democrazia e al rispetto reciproco.
In Parlamento non va il ladro, è un ossimoro!
Nè ci va la puttana che ha come titolo solo la sua “generosità” remunerata…
Lei dice che questo è ipocrisia cattolica?
Io credo sia solo laico civismo!
Vede che questo Parlamento ha padri e nonni, non è orfano!!!
Cari saluti Sylvi