Mentre Obama accende speranze nel mondo, in Italia ci sbrachiamo sempre di più berluscosamente

Non vorrei proprio occuparmi delle polemiche attorno alle faccende Berlusconi-Noemi-Veronica-Villa Certosa e annessi e connessi, ma il liquame è arrivato a livelli tali, per giunta con diramazioni e travestimenti politici, che tacere significherebbe essere complici di questa ennesima pochade dell’arcitaliano che occupa la poltrona di primo ministro del Belpaese. Cercherò comunque di essere breve, dato il fetore che l’argomento promana e dato che ci sono cose più importanti di cui occuparsi e discutere.
La cosa più vergognosa, almeno dal mio punto di vista di giornalista, è lo zelo con il quale l’ineffabile Sandro Bondi, di professione voltagabbana adoratore di e miracolato da Berlusconi, e l’altrettanto ineffabile Maurizio Belpietro, direttore del settimanale Panorama, una delle proprietà private di Berlusconi, si sono prodotti nel programma televisivo Ballarò, su Raitre, nell’accusare l’ex fidanzato di Noemi, Gino Flaminio, che in una intervista a Repubblica aveva sbugiardato il mare di balle raccontato sia da Berlusconi che dall’intera famiglia di Noemi, lei compresa, sull’origine e la sostanza dell’amicizia della ragazza con il nostro primo ministro. Belpietro s’è scagliato contro il direttore di Repubblica, Ezio Mauro: “Avete intervistato l’ex fidanzatino di Noemi che si chiama Gino Flaminio, . Ebbene, al casellario giudiziario risulta che esiste un Gino Flaminio condannato a due anni per rapina. È lo stesso che avete intervistato voi?”. Mauro ha provato a rispondere, ma Belpietro è tornato alla carica: “Le avete fatte o no le verifiche su questo ragazzo? Quello che avete intervistato è lo stesso che era stato condannato?”. Ma come? Non è Belpietro uno dei più grandi garantisti quando si tratta di dire che le condanne dei vari Previti e Dell’Utri e Berlusconi non significano nulla almeno fino alla sentenza di terzo grado? Non è questa bella genia berlusconiana a più scatenata nel dire che un imputato è da considerare innocente fino ala sentenza definitiva? Vero è che la sentenza dell’ex fidanzato di Noemi pur essendo solo quella di primo grado è definitiva perché, reo di avere rubato al volo con un amico un telefonino a un passante, ha preferito patteggiare, ma se è per questo ha patteggiato per esempio Dell’Utri e certo non in un processo per il furto o la rapina, a mani nude, di un telefonino….
Pessimo spettacolo quello di Belpietro che si produce in un tale clamoroso uso di due pesi e due misure. E non bello spettacolo quello del conduttore di Ballarò e dello stesso Ezio Mauro che non hanno saputo ribattere a tono alla faccia di bronzo di Belpietro, prendendolo a calci in faccia (metaforici…) ricordandogli il suo pelosissimo garantismo a senso unico. Scherzi della memoria, che però professionisti di quel livello non dovrebbero avere.

A proposito di due pesi e due misure, davvero patetico e alquanto cialtronesco il piroettare di Berlusconi che a un certo punto, intrappolato dalle troppe contraddizioni delle versioni sue, di Noemi e dei suoi genitori, s’è messo a invocare la privacy. Da che pulpito! Lui che la privacy l’ha buttata alle ortiche esibendosi, tra l’altro, a Porta a Porta in un imbarazzante monologo su questa fetida vicenda. Per non parlare delle sue battute e frecciatine del menga contro la moglie quando a suo tempo ha raccolto i pettegolezzi sulla relazione tra Veronica e Massimo Cacciari. Strani venditori di tappeti questi nostri politici di governo: Clemente Mastella e signora ci hanno rotto l’anima, diciamo così, raccontandoci a ogni piè sospinto che si sono sposati vergini, almeno lei. Affermazione che non frega niente a nessuno, fatta spontaneamente e certo non in risposta a una (inammissibile) domanda in merito, ma in ogni caso affermazione la privacy se le mette allegramente sotto i piedi fino a essere piuttosto volgare perché mette in piazza quella che è una intimità massimamente intima. Fermo restando il fatto che ci si può sposare vergini, ma essere già rotti o ogni esperienza sessuale, compresa la classica penetrazione (“ludere, non ledere”).

Mi viene da ridere in particolare per la storiella che Berlusconi dopo avere visto il “book” di Noemi le ha telefonato per dirle che emanava semplicità e purezza e raccomandarle di conseguenza: “Conservati così, pura”. Tralasciamo il fatto che Noemi  abbia – come suo diritto – un aspetto dozzinale e che il suo provino cinematografico messo in rete su Youtube fa accapponare la pelle non solo l’eloquio volgarissimo dei protagonisti e per la volgarità della situazione (ovviamente centrata sul sesso e annesso maschilismo), il fatto è che il “book” delle aspiranti attrici e modelle NON è fatto a base di foto della prima comunione. Tutt’altro. Anni or sono sono stato invitato al Maurizio Costanzo Show perché avevo scritto il libro “Tangenti in confessionale”. Uscendo dall’aeroporto di Fiumicino ero atteso da una Mercedes con autista inviata dallo staff di Costanzo. Con mia sorpresa, sull’auto è salita anche una bellissima ragazza, molto giovane, invitata anche lei come ospite pur essendo una sconosciuta totale e non avere fatto nulla di meritevole di pubblica attenzione. Mi sono presentato, lei mi ha detto che era una fotomodella alle prime armi e mi ha messo in mano un volume: “Questo è il mio book. Dagli un’occhiata”. Ho scoperto così che il “book” è l’album fotografico che modelle, attrici, showgirl, aspiranti tali e squinze varie mandano in giro per farsi conoscere, fintanto che non hanno un agente che provveda lui alla bisogna o che il successo renda inutile il “book”. Ma ho anche scoperto che – a giudicare da quello della ragazza nella Mercedes – le foto dei book mostrano tutto e non nascondono nulla. Assolutamente nulla. Nel girare le pagine mi sono infatti imbattuto in varie foto di nudo integrale, con annesse pose – come dire? – esplicative, se non illustrative. Per carità, la ragazza – oltre a essere molto ma molto più bella di Noemi – era di una bellezza spontaneamente elegante, pulita, del tipo che si usa dire “innocente” e che però, da quel che vedo in giro e leggo sui giornali, proprio per questo più fa arrapare e a volte sbavare gli uomini, specie se con varie decine di primavere alle spalle. Beh, piuttosto sorpreso e con una punta di disagio, ho fatto i miei complimenti alla ragazza, anche per la sua bellezza, ma mi sono ben guardato dall’accreditarle “purezza” e simili baggianate, anche per il timore che mi ridesse in faccia o mi scambiasse per uno dell’esercito della salvezza. Poiché era di Milano anche lei, come me, dopo qualche giorno ci siamo risentiti al telefono: capisco bene che non sono Berlusconi, né della sua pasta, ma né io né lei abbiamo parlato di purezza da conservare.

Altra cosa che fa ridere, e che fa piangere per la mancanza di prontezza dei miei colleghi nel beccare in castagna l’interlocutore, è che Berlusconi quando anche la stampa estera ha iniziato a chiedere che rispondesse a una serie di domande sul caso Noemi e annessi ha tagliato corto declamando in piazza: “Ha già risposto la mia famiglia!”. Vero. Verissimo. Il fatto è però che la sua famiglia non è composta solo dai figli che hanno preso – ovviamente – le sue difese, peccando peraltro di ineleganza perché non si capisce cosa cavolo c’entrassero loro in questa vicenda, ma anche da sua moglie: che è proprio quella Veronica che lo ha smutandato davanti al mondo rivelando che suo marito “frequenta minorenni” e che per giunta pare non stia tanto bene di testa. La risposta di Berlusconi quindi è un po’ cialtrona, non solo perché getta a mare anche in questo caso la tanto decantata privacy, ma soprattutto perché in realtà stando alla logica è un boomerang. Peccato: anche in questo caso i giornalisti hanno fatto cilecca, non gli hanno fatto rilevare la pesante contraddizione della su risposta. Peraltro, Berlusconi ha delle strane pretese: non è la prima volta che giura di essere innocente e che lo giura sui suoi figli. Qui le osservazioni da fare sono più d’una. In primo luogo l’innocenza o meno di qualcuno deve essere provata dagli altri, non da se stesso con una sorta di comoda autocertificazione. Chi è che, accusato di qualcosa, si dice colpevole? Dai mafiosi siciliani ai Lapo Lapo torinesi, passando per Previti e i Dell’Utri, non facciamo altro che dirci sempre innocenti di tutto, dalla mattina alla sera, a volte anche dalla sera alla mattina, comunque sia prima che dopo i pasti… In secondo luogo tirare in ballo i figli viola la privacy: o no? Infine, siamo fermi alla mentalità del sacrificio umano, compreso quello dei propri figli, quando già Abramo è stato liberato da un tale orrore: giurare su qualcuno significa dare questo qualcuno come ostaggio del nostro mentire o dire la verità, ostaggio che si badi bene si ammette debba perire se stiamo giurando il falso. Forse è la contiguità con il “celtico” Umberto Bossi, lo stesso che dava senza mezzi termini a Berlusconi del mafioso duro e puro, sta di fatto che era il diritto delle tribù germaniche a prevedere l’auto assoluzione tramite l’auto certificazione rappresentata dal giurare che si è innocenti. Carlo Magno tenne sotto scacco un papa imputato di varie infamie, con un processo dalle udienze pubbliche in S. Pietro durate mi pare un anno, finché non gli offrì la scappatoia: giurare di essere innocente. Carlo Magno era un franco, cioè un germano, e il diritto germano prevedeva quella possibilità (ovviamente quando faceva comodo…), che il re dei franchi non offrì al papa certo gratis et amore: 48 ore dopo, infatti, cosa di scandalosità estrema, ma sulla quale gli storici si comportano tutti da Bondi e Belpietro, Carlo Magno in S. Pietro si faceva coronare imperatore del Sacro Romano Impero proprio da quel papa! Roba che farebbe arrossire perfino Berlusconi.

A proposito delle vecchie e reiterate accuse di Bossi a Berlusconi di essere un mafioso, accuse ricordate qualche giorno fa da un lettore del nostro blog, avete notato la stranezza? Lo stesso Berlusconi che ha denunciato per delle foto il giornale spagnolo El Paìs e quello italiano la Repubblica NON ha mai denunciato Bossi per quelle pesanti accuse. Mah.

Sempre in tema di volgarità, la signora Daniela Santanchè, che mi pare sia un parlamentare e che comunque è un personaggio di cronache e salottini, ci ha tenuto a dire che la moglie di Berlusconi ha un amante? E allora? A parte il fatto che anche in questo caso la privacy è stata buttata nel cesso, avere uno o dieci  amanti non rende per questo inattendibile una persona. Piuttosto inelegante e niente affatto cavalleresco il Cavaliere, che si è ben guardato dal querelare la Santanchè per offese alla di lui mogliera e annessa violazione della privacy. Un lettore ha comunque voluto ricordarci, e lo ringrazio, che la signora Santanchè qualche tempo fa si è prodotta nella seguente volgarissima affermazione pubblica: “Berlusconi con me s’è fissato, ma io non gliela do!”. Qualcuno, per restare al livello di tale squallore da trivio, potrebbe aggiungere una domanda: “E’ per questo, cioè perché non gliela dà, che non è stata fatta ministro?”.

Ho notato che chi difende Berlusconi, sia per la corruzione nel caso Mills sia nel caso Noemi, ecc., lo fa per partito preso, cioè senza argomentazioni che non siano gli azzeccagarbuglismi alla Ghedini e affini. Siamo cioè al culto delle parsonalità. Non so se sia un bene o un male, ma si tratta del culto di una personalità osannata non per la statura politica, come poteva essere per un De Gasperi o un Togliatti, ma per il successo, i quattrini e il potere. Siamo cioè al culto del capo “a prescindere”, siamo cioè al populismo più populista, a un Achille Lauro moltiplicato un milione. Siamo al culto del capo di un Mussolini senza fascismo e senza guerra, che non sia la sua guerra privata contro i magistrati e i giornalisti non asserviti, oltre che senza un programma politico e un partito che non sia una dependance di casa propria, ma in compenso ricco di soldi, lustrini, “fighe”, maggiorate e minorenni, televisioni e tanti “circenses” da gettare in pasto al popolo tramite il calcio, le tv, i lustrini, il buco della serratura di villa Certosa e i book delle Noemi. Temo sarà un duro risveglio, prima o poi forse anche per lo stesso Berlusconi. Così come non si invade l’Urss mandando al macello decine di migliaia di giovani con la mantellina, gli stivali di cartone e il ciarpame di mezzi militari ridicoli ma pagati a caro prezzo, così non si affronta il mondo moderno, dalla concorrenza della Cina a quella del Brasile, e la gravissima crisi economia finanziaria in atto con personaggi da rotocalco come Berlusconi e i suoi tacchi alti, il suo cerone permanente e il trapianto di capelli, il lifting e le Noemi o le Carfagne che siano, le ville Certosa e annessi guardoni. Temo che quando ce ne accorgeremo sarà troppo tardi. Dopo piazza Venezia formato televisivo, avremo un piazzale Loreto virtuale. Forse. Ma certo avremo un altro lungo inverno. Specie se le elezioni europee segneranno punti a suo favore.

Ho letto con attenzione il discorso di Obama al Cairo. Interessante e davvero innovativo. Perfino entusiasmante in non pochi punti, a partire dalla sostituzione dello “scontro di civiltà” con “l’incontro di civiltà” (i Giuliano Ferrara, i Marcello Pera e i Vittorio Messori saranno ala disperazione o pronti all’ennesima piroetta). Importante anche il riconoscimento del diritto di tutti i Paesi, Iran compreso, di dotarsi di centrali nucleari per produrre energia. Naturalmente Obama fa politica, e a favore del proprio Paese, non beneficenza. E il suo Paese ha due grossi problemi: evitare la catastrofe in Afganistan-Pachistan (che ha armi nucleari grazie proprio agli Usa!); ed evitare che lo sviluppo di Cina-India renda un ferro vecchio l’economia degli Usa. Ecco perciò che Obama di fatto manda avanti la strategia varata da Bush con la scusa dell’11 settembre: accerchiare la Cina mettendo basi militari o facendo alleanze con i Paesi signori del petrolio, tant’è che la Cina è costretta a procurarsela in Africa anche a costo di servirsi di regimi e uomini politici degni più dell’esecrazione che dell’ammirazione. E accerchiare la Cina sottraendole le fonti di petrolio così come evitare la catastrofe in Afganistan-Pachistan significa dover rivedere in meglio i rapporti con il mondo islamico, da una parte continuando a far finta che l’Arabia Saudita non abbia un regime medioevale e dall’altra facendo balenare di nuovo il miraggio dello Stato palestinese. Obama parla di “incontro di civiltà”, cioè della civiltà occidentale, cristiana quindi, con quella islamica. Un bel progresso certo. Purché però non sia fatto avendo in mente che la Cina non è né cristiana né musulmana…. Ovvero: purché non sia fatto avendo in mente che l’Occidente e l’Islam possono e debbono incontrarsi – finalmente – ma per poi scontarsi con il Confucianesimo. Cioè con la Cina. E con l’India, che pure non è né cristiana né musulmana, e anzi con i musulmani ha il vecchio contenziosi pachistano…

Obama fa politica. Vedremo i risultati. Certo il discorso fatto al Cairo è davvero notevole e può essere un giro di boa, la fine della metastasi, delle tossine e dei focolai di guerra messe in circolo nel pianeta da George W. Bush e prima di lui da suo padre. Belli anche i discorsi per ricordare lo sbarco in Normandia e la tragedia della seconda guerra mondiale con annesse barbarie. Speriamo che in Iran Ahmadinejad perda le elezioni e sia sostituito dal deciso e coraggioso riformista Moussavi. Sarebbe un altro bel passo avanti. Però anche questa volta il presidente Usa di turno rischia di far danno e favorire la destra di Ahmadinejad, a suo tempo portata alla vittoria dalla demenziale e offensiva invenzione dell’Asse del Male, formato a dire di Bush da tre Paesi compreso l’Iran. In visita nell’ex lager di Buchenwald Obama ha infatti detto – giustamente – che in luoghi come quelli dovrebbe andare in visita chi nega che la Shoà sia mai esistita. Poi però – oltre a dimenticare di ricordare anche le altre Shoà, a partire da quella degli zingari – ha indicato Ahmadinejad tra coloro che appunto negano sia mai esistita. Il problema è che nessuna persona seria nega l’immane tragedia della Shoà, anche se troppo spesso ci dimentichiamo di quelle altrui, e non la nega neppure Ahmadinejad. Come ha chiarito più volte, non nega che la Shoà sia purtroppo avvenuta, ma ritiene che la cifra ufficiale delle vittime, 6 milioni di esseri umani, sia irrealistica, e che le conseguenze di quella tragedia sono state fatte pagare non ai responsabili, vale a dire ai tedeschi e annessi alleati italiani o alla Chiesa che ha fomentato l’antisemitismo per secoli e secoli, ma ai palestinesi che di colpe non ne avevano proprio nessuna.

Dare del negazionista ad Ahmadinejad serve solo a dare degli iraniani una visione prefabbricata, sbagliata, stimolando così inevitabilmente come risposta l’orgoglio nazionalista, cioè proprio la detestabile destra degli Ahmadinejad. Commettere di questi errori alla vigilia del voto in Iran è grave, tanto grave da doversi chiedere per onestà intellettuale se si sia trattato di un errore o di un nuovo aiuto calcolato alla destra clericale iraniana. Non a caso il presidente francese Sarkozy è stato più prudente del suo ospite in Normandia e si è limitato a dire che molte frasi di Ahmadinejad sono senza senso. Il che è vero. Né più e né meno come spesso accade con le frasi ad effetto della destra, specie di quella estrema, o di un Berlusconi quando vaneggia sulla tragedia dei desaparecidos argentini. E come sempre accade con le frasi dei forsennati che militano nei partiti dello “scontro di civiltà”.

Post scriptum – Nel frattempo in Perù gli indios della foresta amazonica si vedono violare le loro terre sacre e “ancestrali” da una nuova legge per le miniere e l’estrazione del petrolio, per le quali a maggio il governo ha firmato 13 nuove concessioni a compagnie straniere. Nei giorni scorsi la protesta degli indios è stata stroncata nel sangue, la polizia ha ammazzato almeno 30 manifestanti, però si fa fatica a trovare la notizia nei nostri mass media. C’è “terrasanta” e “terrasanta”, c’è “terra promessa” e “terra promessa”: di quelle che riguardano gli altri, specie i popoli sconfitti dalla nostra ferocia, come al solito non ce ne frega un bel niente…. Siamo o no una “civiltà” superiore? Della foresta amazonica è bello parlare solo per dire ai sudamericani che non devono tagliare gli alberi: altrimenti non ci darà più ossigeno a sufficienza per le nostre scorpacciate inquinatorie. E sì perbacco: siamo o no una civiltà “superiore”?!

159 commenti
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  1. sylvi
    sylvi says:

    Cara Anita,

    giornata faticosa;
    risponderò domani ai tuoi interessanti commenti.
    Aggiungo solo che penso abbia ragione Vox per i coniglietti e i “vicini di casa”.

    Buon pomeriggio a te
    buonanotte a tutti
    Sylvi

  2. Peter
    Peter says:

    xVox

    il Labour irlandese puo’ stare dove gli pare (ad esso), ma resta un partito intorno al 11%. Unito ai socialisti, insieme arriverebbero intorno al 23-24%. Preponderanti il partito di centro e di destra=centro-destra, che insieme arrivano quasi al 50%. Cos’e’ che sarebbe in controtendenza?! Del resto, lo dicono chiaramente i giornali: o meglio, NON lo dicono, visto che in controtendenza risultano solo Grecia, Danimarca e Svezia. La Norvegia, come Sylvi le ha gia’ fatto notare, non e’ mai stato un paese EU (forse la ammira tanto proprio per quello…negli anni 70 dissero che non volevano essere invasi da torme di spagnoli e siciliani…). Uffa…
    Quanto ai miei commenti ‘poco simpatici’ sugli irlandesi (ammesso e non concesso che sia vero) che Lei si e’ legata tanto al dito, sono nulla, proprio nulla, rispetto ai commenti ‘poco simpatici’ che Lei fa di continuo sulle varie comunita’ ebraiche del mondo (anche lasciando da parte il fatidico ‘Usraele’, se proprio ci tiene). Doppio Uffa…che scocciatura dover sempre ripetere le stesse cose.

    Peter

  3. Peter
    Peter says:

    xVox

    e daje! non ho mai fatto commenti poco simpatici sui russi (anche se non li amo certo come lei…). Salvo che Putin e’ sempre stato amicone di Berlusconi (poco simpatico ma vero), che la Russia e’ uno dei paesi piu’ sconquassati ed inefficienti al mondo (idem come sopra), che nella Russia sovietica non ci sarei mai andato nemmeno come turista, e che le prigioni sovietiche (ed anche le russe attuali, temo) sono a livelli di terzo mondo. Il che non toglie che trovi i russi in occidente affabili, simpatici, e socievoli. Ed e’ ammirevole la quantita’ di alcohol che riescono a mettersi in corpo senza morte istantanea…

    Peter

  4. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Si’, mi considero fortunata, e’ ben per questo che non mi muovo da qui, malgrado le spese ed il lavoro.

    Anni fa avevamo un vero zoo, fagiani, volpi, tacchini, uccelli di passa di tutti i colori, cervi e cerbiatti, conigli in abbondanza, era un piacere vedere i genitori con i piccoli, di solito verso le 5 di sera.
    Dopo sono arrivati i coyotes….

    Sono andata fuori pochi minuti dopo aver scritto il post della mamma coniglia e con mia sorpresa aveva gia’ riempito il buco con erba accuratamente tagliata da un bel pezzo di prato.
    Mi metto sempre i guanti da ospedale, nel buco non c’era ancora niente eccetto per il lettino d’erba, cosi’ ci ho messo un bel po’ di naftalina a palline.

    Dopo tanti anni in semi campagna so’ bene cosa fare.
    Il prato di fronte all’entrata non e’ un posto per coniglietti. Ci sono boschetti, aiuole, tanti posti abbastanza protetti.

    Diverse volte ho rimesso nei nidi, uccelli, scoiattoli, opossums, serpentelli…..senza guanti ed i genitori li hanno accettati. Non sempre potevo rientrare e mettermi i guanti, i corvi e falchetti sono sempre in agguato.

    Buona notte,
    Anita

  5. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Ma lo fa apposta?
    Appena scrivo un post arriva il suo annuncio:

    E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
    BUONA LETTURA.

    Kidding….
    Anita

  6. horde leveling guide
    horde leveling guide says:

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