Per Neda sì, per gli indios e gli afgani no: il cuore di Obama si spezza solo quando gli fa comodo? Da Minzolini alla Chiesa, tutti a lucrare sui silenzi attorno al Silviogate. Ma un Paese civile non può avere, senza gravi danni, come capo del governo un uomo fissato da sempre contro la magistratura e ora anche contro i giornali
Il presidente degli Stati Uniti Obama ci ha tenuto a dichiarare che “la morte di Neda mi ha spezzato il cuore”. Come sappiamo, Neda è la ragazza purtroppo morta a Teheran nel corso delle manifestazioni di protesta per il risultato elettorale, manifestazioni alle quali la stampa occidentale da un enorme risalto. A me ha spezzato il cuore anche l’uccisione di decine e decine di indios peruviani tra le migliaia che protestavano in permanenza dal 9 aprile contro due decreti sulle concessioni petrolifere e minerarie che di fatto cacciava ancora una volta i 65 popoli indigeni peruviani dalla foresta amazonica e in particolare dalle loro terre considerate sacre. Non depone a favore di Obama che di quelle decine di morti ammazzati non conosca neppure un nome e non abbia quindi citato il massacro. Certo, non gli si chiede di sapere – e del resto lo si ignora anche da parte di molta stampa nostrana – che la svolta nella rivolta degli indios è avvenuta dopo le dichiarazioni del missionario italiano, Mario Bertolini, da 31 anni al fianco degli indios, però potrebbe magari interessarsi del fatto che Bertolini a quanto pare sta per essere processato con l’accusa di averli istigati alla rivolta. Il problema è che alla Casa Bianca, come al numero 10 di Downing Street o a palazzo Chigi, degli indios e dei deboli in genere non frega assolutamente nulla, come del resto è noto da sempre, se non ci servono per esercitare il potere o almeno una forte pressione sui loro Paesi per ricavarne un qualche privilegio commerciale, che si tratti di petrolio, oro, rame, uranio, ecc. Mi spiace che a Obama non solo non gli si spezzi il cuore per le decine di afgani civili massacrati da bombardamenti dei suoi militari anche durante feste di nozze o, come nei giorni scorsi, durante un funerale (81 ammazzati da un missile!). E mi spiace che la stampa americana neppure gli chieda che ne pensa dei due massacri avvenuti nei giorni scorsi e dei quali si è appreso solo per caso perché tenuti nascosti come sempre. “Manifestare è un diritto”, ha giustamente ammonito Obama dalla Casa Bianca. Però dovrebbe sapere che è un diritto anche festeggiare le nozze proprie o di parenti e amici o partecipare al loro funerale senza essere cancellati dalla faccia della terra da bombe sganciate a vanvera dai suoi aviatori. E ovviamente Obama sa di sicuro che il diritto di manifestare ce l’hanno – o meglio: dovrebbero avercelo – anche i palestinesi, che quando invece manifestano vengono uccisi come mosche dalle forze “dell’ordine” israeliane, che altro non sono se non i militari israeliani delle forze di occupazione di una occupazione militare fin troppo lunga e iniqua.
Questo uso smaccato dei due pesi e due misure rende ben chiaro come sulla spontaneità delle protesta iraniana ci si schieri da parte occidentale in base ai soliti interessi e che l’amore per la democrazia o per il popolo iraniano non c’entrano assolutamente nulla. A soffiare sul fuoco sono in troppi, e in modo fin troppo sbracato. Sono corse “notizie” che i morti delle manifestazioni di Teheran fosser addirittura 150, quando non è certo che siano più di due e solo nelle ultime ore si parla ufficialmente di 20 vittime, ma compresi vari poliziotti. Le home page dei principali quotidiani italiani titolavano di “massacri” e “carneficine” in corso durante la manifestazione a Teheran di ieri 24 giugno, quando invece non c’era nessun massacro e nessuna carneficina, anche se purtroppo c’erano scontri tra manifestanti e forze dell’ordine che nelle ultime ore, oggi 25 giugno, hanno mietuto vittime. Ho letto una articolo del New York Times riportato da Repubblica che parlava di un ufficiale di polizia che dopo una sassata da un manifestante anziché reagire sparando, come sarebbe avvenuto di sicuro in Palestina e forse anche in Afganistan, Pakistan e magari anche a Genova, li ha scongiurati di non ricorrere alla violenza. Abbiamo letto in continuazione che sono stati chiusi tutti i blog e i siti di Moussavi, Kharroubi, ecc., e invece poi si veniva a sapere che le loro proteste venivano e vengono messe in rete ancora nei loro blog e siti. Si è detto che in Iran si viene arrestati in questi giorni ancor più facilmente del solito, però poi si scrivono i nomi dei giovani che mandano notizie e reportage via Internet, il che – se è vero quel che si scrive in fatto di repressione, con decine di docenti e giornalisti arrestati – equivale a condannarli all’arresto e all’annesso trattamento carcerario e giudiziario assai poco rassicurante. C’è qualcosa che non quadra neppure nella descrizione minuziosa da parte di personalità iraniane del fronte pro Moussavi dei blogli elettorali pianificati da mesi e mesi. Scusate, ma se sapevano da così tanto tempo che stavano organizzando una gigantesca truffa elettorale perché NON l’hanno denunciata prima in modo da sventarla? E se invece le notizie le hanno avute solo di recente, a truffa consumata, come fanno ad essere così sicuri di ciò che dicono?
Questo modo indecente di fare i nostri interessi non solo NON ha nulla a che vedere con la democrazia, ma ha invece molto a vedere oltre che con la nostra fame di petrolio anche con il danneggiare irresponsabilmente gli oppositori al regime iraniano: supportati da noi in questo modo, più ipocrita e interessato del solito, la massa di giovani e di non giovani che si oppongono al regime teocratico può solo avere più guai di quelli che già ha. Da notizie che mi giungono a Teheran e dintorni, temo si illuda chi pensa che la massa giovanile scesa in piazza non veda l’ora di far parte dell’Occidente buttando magari a mare la religione islamica o la forte identità nazionale che caratterizza gli iraniani. Premesso che mi sconvolge vedere le masse di manifestanti proprio nelle stesse piazze dove sono stato un mese fa, anziché limitarci a ingigantire a dismisura gli avvenimenti di Teheran, che comunque sono di per sé fin troppo gravi, forse faremmo meglio a notare che per esempio le giovani iraniane manifestano sì anche lanciando sassi contro la polizia, però il velo islamico NON se lo tolgono mai. Perfino la povera Neda, come si nota nel video della sua agonia, che mi ha davvero strizzato le budella, nella manifestazione e negli scontri che l’hanno uccisa portava il velo, lo si vede distintamente mentre è sdraiata a terra insanguinata e ormai morente. Le nostre femministe negli anni ’60 si tolsero in massa in piazza anche il reggiseno, gettandolo alle ortiche, ma le iraniane di oggi invece non si tolgono neppure il velo. Forse faremmo meglio a riflettere e pensare di più, anziché sragionare in base alle nostre illusioni e accettare tutto ciò che ci rifila la stampa. Il popolo iraniano vive nella Repubblica Islamica dell’Iran: c’è chi mette l’accento sul sostantivo Repubblica, chi sull’aggettivo Islamica e chi sul sostantivo Iran, ma in Iran non c’è nessuno che sogna di cambiare in blocco quei tre termini o di sostituirne almeno uno. A me personalmente piacerebbe che il nome diventasse semplicemente quello di Repubblica Iraniana così come abbiamo la Repubblica Italiana e non la Repubblica Cattolica d’Italia, anche se non sono pochi quelli che sognano quest’ultima.
La pochade berlusconiana è arrivata a un tale livello di indecenza che dubito assai Berlusconi possa continuare ad aspirare al Quirinale, unica metà che può garantirgli l’impunità di fatto a vita, a lui che teme i magistrati e sa bene i perché li teme. Facciamo finta che Berlusconi non abbia nulla a che vedere con il puttanume di casa a villa Certosa o a palazzo Grazioli, e che non abbia mai neppure conosciuto le varie Noemi. Sta di fatto che un capo di governo che da anni attacca in continuazione la magistratura e che ora si mette ad attaccare frontalmente anche i giornali e i giornalisti, NON può fare il capo di governo. NON in una democrazia europea! Forse in una repubblica della banane sì, ma NON in una democrazia europea. Per sospettare che Berlusconi “non sta bene”, come ha dichiarato sua moglie Veronica Lario, non c’è bisogno di sapere cosa avveniva negli ultimi giorni di Pompei consumati a Villa Cerosa o a palazzo Graziosi, ma basta e avanza la sua fissazione persecutoria contro la magistratura e l’informazione giornalistica, cioè contro due delle colonne portanti di una democrazia. E già si sente l’impazienza berluscona di dare addosso anche alla Costituzione e al sistema parlamentare con la scusa di renderli “più moderni”.
Solo un leader ricattabile può dire sempre sì a qualunque richiesta di Washington e ora anche di Israele. Duole notare come Berlusconi alla Casa Bianca abbia acconsentito senza fiatare a un maggiore impegno militare italiano nella fossa dei leoni chiamata Afganistan, dove fino ad ora ci è andata bene, ma dove d’ora in poi ci possono scappare i morti anche tra i nostri militari, e abbia anche detto sì sì sì a tutte le stramberie di Netanyahu in visita a Roma. Degno di un venditore di tappeti, anzi di un giocatore delle tre carte o di uno sniffatore di villa Certosa il bidone israeliano spacciato per apertura di Netanyahu alla nascita di uno Stato palestinese che non è uno Stato neppure da lontano. Solo i levantini o i clienti degli azzeccagarbugli alla Ghedini possono chiamare apertura quella che è una chiusura a tripla mandata, oltre che quasi il 90esimo schiaffo di Israele all’Onu. Imbarazzante il Cavaliere mascarato e ceronato che abbraccia Netanyahu al grido di “Italia e Israele unite contro la bomba atomica iraniana”. Non solo la bomba atomica iraniana NON esiste neppure nelle intenzioni perfino del clero al governo, ma a ben vedere un Paese come l’Iran – da millenni invaso e conquistato ora da quelli ora da questi, dagli ariani di tanto tempo fa agli inglesi di ieri, circondato da potenze atomiche come il Pakistan, la Russia e Israele, non lontano da Potenze atomiche come l’India e la Cina, inviso e boicottato da Paesi potenze atomiche come gli Usa, l’Inghilterra e la Francia – il diritto ad avere anch’esso un armamento atomico è fin troppo evidente che ce l’ha. La Storia inoltre dimostra che la pace è mantenuta meglio dall’equilibrio negli armamenti, specie se nucleari, dei vari Stati che si fronteggiano, e che gli squilibri invece portano alle guerre. Meglio evitare. O no?
La cosa allucinante è che mentre l’Occidente vuole evitare che l’Iran possa costruire anch’esso le sue centrali nucleari, gli Usa hanno stipulato con gli Emirati Uniti del Golfo una serie di accordi per aiutarli e costruirsele! Da notare che i giganteschi proventi petroliferi degli Emirati Arabi Uniti finiscono nelle tasche di pochi emiri, che saranno anche generosi e illuminati e moderni, costruttori di città avveniristiche, ma sono pur sempre i padroni feudali dei loro staterelli e annesso petrolio, esattamente come avviene con l’odiosa dinastia dei sauditi, mentre invece l’Iran i proventi del petrolio li investe per il decollo economico dei suoi 70 milioni di abitanti. Favorire le centrali nucleari dei Paesi del Golfo, in modo che i suoi emiri possano continuare a vendere più petrolio possibile per continuare ad arricchirsi in modo smodato, e impedire le centrali dell’Iran, in modo da impedire lo sviluppo di un Paese di 70 milioni di abitanti, è ovviamente una faccenda che nulla ha a che vedere né con la giustizia né con la democrazia, ma solo con i nostri soliti crassi interessi. E la bazza pare che non possa durare all’infinito….
Ma torniamo a Berlusconi, o meglio all’Italia perché di Berlusconi non mi interessa un fico. Certo, un Paese ha diritto di farsi governare da chi più gli pare e piace (diritto che hanno anche gli iraniani, i palestinesi, ecc., ma tralasciamo), fosse pure un capo mafia o un prosseneta o un puttaniere o un corruttore incallito. Però ciò significa che si tratta di una Paese cui piace la mafia, o il prossenetismo o la puttaneria o la corruzione diffusa. Oppure pensiamo che mentre i palestinesi “sono tutti terroristi perché hanno votato Hamas” invece l’Italia o chi per essa resta santa e bella anche se vota e vuole come primo ministro un puttaniere o un mafioso o un prosseneta o un corruttore incallito? Ah, l’amaro vizio assurdo e illusione bacata dei due pesi e due misure… Quousque tandem!
La Chiesa che tace nonostante i don Farinelli e le rampogne di Famiglia Cristiana? Beh, ma la Chiesa da Costantino ad oggi NON ha fatto altro che vendersi ai potenti in cambio di privilegi, e in Italia lo sta facendo con il Cavalier Silvio né più e né meno come lo ha già fatto con il Cavalier Benito. Tanto il gregge dei credenti ha la memoria corta e comunque le verità storiche NON le vuole neppure sentire. Prostituta significa, come ho già spiegato, “che stabilisce il prezzo prima”. Non so se il Vaticano il prezzo con Berlusconi lo abbia stabilito prima, durante o dopo, però è noto che con Mussolini (e Hitler) lo ha stabilito prima. Ergo….
Un lettore ha fatto notare come sia curioso in queste ore postribolari sardo-romane il silenzio delle ministre e delle onorevoli della scuderia berlusconiana. Poverine, forse trattengono il fiato… Forse si sono fatte accompagnare da Emilio Fede o da Pippo Baudo al santuario di Padre Pio per chiedere la grazia che in questa marea di meretricio, vizio da suburra, intercettazioni, confessioni, bonazze slave travestite da Babbo Natale, finti matrimoni in villa Certosa e coppie a pagamento di lesbiche vere (almeno quella è gente rispettabile) non emerga anche qualche altro nome… Sì, forse trattengono il fiato: per non finire come la security privata del Cavaliere infilata d’autorità nei ranghi dei mantenuti dallo Stato italiano per poter continuare a fare la guardia privata di Silvio il reuccio d’Italia. Il manipolo di ex della Standa e dintorni ha trattenuto il fiato sperando non si scoprisse questo ennesimo trucco da miracolati e/o da lestofanti, ma la faccenda è venuta comunque a galla. E non è meno grave del puttanume. Sta anche saltando fuori come varie eurodeputate berluscone sono state scelte per essere sistemate a Bruxelles
Sì, certo, resterebbe da parlare dell’incredibile Minzolini auto castratore del Tguno. Preferisco non parlarne perché non vorrei vomitare. Anche perché di Minzolini non c’è solo lui e si dovrebbe quindi parlare, che so, di Fede, di Feltri e altri ancora, e quindi il voltastomaco aumenterebbe Diciamo che se d’ora in poi qualcuno lo ribattezzasse Spazzolini, magari delle toilette di palazzo Grazioli fotografate dalle escort baresi, non avrà di che lamentarsene troppo. In definitiva anche lui ha “stabilito il prezzo in anticipo”, per l’esattezza quando ha firmato il contratto Rai che è molto più ricco delle “buste da 10 mila euro” berluscone e dei “mille euro” tarantini. Embé, le marchette dei giornalisti, si sa, costano care. Anche se non sono occasionali, ma – per contratto – sistematiche.
xPino
la stampa ha dato un certo spazio agli scontri tra polizia peruviana ed indios, come ho rilevato giorni fa citando l’Independent (da Lai poi scambiato per il Guardian, forse ne ha parlato anche quello). Anche li’ il numero dei morti non era sicuro, all’inizio si parlava di 200, poi sceso a 60 o giu’ di li’. Con tutto il mio rispetto per la tutela delle foreste pluviali (che Dio ce le preservi) ed i suoi abitanti (uomini ed animali), e’ pero’ il caso di notare che li’ sono morti, sembra, parecchi poliziotti, dato che gli indios non usavano sassi, ma armi da punta e da taglio…La polizia ha sparato, ma ha ricorso anche a lacrimogeni. Leggevo che un primo ministro ed un altro (forse dell’interno) si erano dimessi, e la legge sulla cessione di 65 milioni di ettari di giungla revocata.
Quanto all’Iran…credo che un po’ di pressione internazionale, data la sua natura teocratica ed i suoi conflitti interni, ripeto interni, non gli faccia affatto male. Le donne manifestanti non si tolgono il velo, forse, per altre ragioni. Qui dove mi trovo non ho mai visto persiane velate, e nemmeno irachene, le quali ultime al massimo si coprono capelli e braccia
Peter
Però ciò significa che si tratta di una Paese cui piace la mafia, o il prossenetismo o la puttaneria o la corruzione diffusa. ( Pino)
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Oppure che pensa che in quanto ad onestà e pulizia morale, l’uno valga l’altro. Se si chiede a un po’ di gente cosa ne pensano dei politici, verrà fuori che li giudicano tutti equivalenti, in quanto ad affidabilità e chiarezza di comportamento.
Ne deriva che tutte queste qualità ( si fa per dire) sono considerate una costante e quindi si passa ad esaminare le variabili, ovvero la merce offerta da ciascun partito, scegliendo quella che si reputa non la migliore, ma la meno peggio.
Una buona notizia: pare che la Serracchiani si candidi in concorrenza con Bersani e Franceschini. Se lo farà, andrò a firmare alle primarie.
Sullo sfruttamento delle popolazioni cosiddette ‘povere’, c’è di che scoprire una molteplicità di altarini. Se ne parla solo quando scorre il sangue. In Nigeria, ad esempio, hanno ragione i rivoltosi, ma di loro si parla solo come rapitori di stranieri, senza prendere in considerazione le loro giustissime motivazioni.
x Ber:
Ventola è un maschio. Il paragone era con la grinta e la chiarezza di idee della Serracchiani.
x Peter
Sono d’accordo sull’utilità di un po’ di pressione internazionale, ma fatta così, in modo talmente maldestro da puzzare lontano un miglio, credo sia solo controproducente. Per fortuna, a quanto mi dicono, pare che il clero voglia disfarsi di Khamenei. E di tutto ciò che significa.
Riguardo gli indios peruviani, è vero che sono morti almeno 14 poliziotti, ma non vedo perché dopo secoli di torti di tutti i tipi gli indios non debbano ricorrere anche alle maniefe forti, visto anche che con quei due decreti sarebero finiti a morire di fame e senza terra. Dubito assai che se il governo italiano facesse due decreti che caccia i milanesi da Milano e li condanna a morire di fame o emigrare noi milanesi scenderemmo in piazza agitando solo i fazzoletti…
Un caro saluto.
pino
P.S. A dire il vero Obama a gennaio durante la mattanza di Gaza disse che gli si spezzava il cuore per i morti “di entrambe le parti”. Peccato però che i morti siano stati di fatto solo di una parte, per giunta bembini a centinaia. L’ipocrisia non mi è mai piaciuta, specie quando è sulla pelle dei poveri cristi.
caro Pino,
<<>>
il gregge dei credenti deve essere piuttosto ribelle se sempre meno gente frequenta le Chiese e se l’8xmille continua a scendere!
Ci sono, per amor della Storia, altri greggi che non solo hanno la memoria corta ma addirittura negano o minimizzano le imprese storiche dei loro “Pastori”.
Forse perche sono “allevatori” di molto più recente imprenditoria!
Comunque, all’oggi, non mi pare il caso di fare paragoni con gli Ayatollah che non hanno costruito nemmeno le sembianze di una Costituzione laica.
Che bene o male è un paletto non da poco!
E se in Italia la Costituzione è stata tirata come l’elastico delle mutande, a proprio comodo, penso sia responsabilità anche della sinistra, tanto per non fare due pesi e due misure.
Il concetto di laicità è mancato sia a dx che a sx; e poichè questa avrebbe voluto e vorrebbe sostituire il Catechismo con il Capitale, è stato facile per la Chiesa, più vecchia e più esperta, gridare al lupo comunista.
L’Europa ha maturato un equilibrio social-riformista del quale non c’è traccia in Italia. Purtroppo per noi!
Ma a noi piacciono i guelfi e i ghibellini e da lì non si esce.
O se ne esce in maniera traumatica per l’unità della Nazione e stia pur certo che la Chiesa si adatterà come ha fatto nei saecula saeculorum. Amen.
Mandi Sylvi
x Pino
non capisco perchè a volte mi mangia le citazioni!
– tanto il gregge dei credenti ha la memoria corta e comunque le verità storiche NON le vuole neppure sentire-.
Sylvi
LE PROTESTE A TEHERAN CON LA BANDIERA DELLO SHAH
Nelle foto in questo servizio:
http://whatreallyhappened.com/WRHARTICLES/iranflag.php
si vedono sventolare tra i manifestanti le bandiere dell’Iran dei tempi dello Shah (non piu’ in uso da 30 anni). Dunque, per quale Iran esattamente stanno manifestando e cosa vogliono VERAMENTE?
Da notare il fatto che queste bandiere devono essere state preparate ben prima delle manifestazioni e delle elezioni. Questo fa venire ulteriori sospetti che i presunti “brogli” non c’entrino proprio nulla. Le proteste e i tumulti erano stati organizzati in anticipo, perche’ tutti sapevano che Moussavi non avrebbe avuto abbastanza voti.
Lo sapeva anche Moussavi. Dunque, quello che sta facendo e dicendo adesso non e’ genuino. Dunque vuole soltanto il potere. Dunque, non e’ un uomo onesto e trasparente. Dunque e’ azionato a distanza da [un paese a caso…].
Ergo, i morti e i feriti sono anche e soprattutto sulla sua coscienza. E su quella dei burattinai.
35MILA ANNI FA
UN FLAUTO…
Lo strumento piu’ antico del mondo scoperto dagli archeologi in una grotta in Germania.
http://newglobalwarmingeffects.com/2009/06/25/a-team-of-archeologists-have-uncovered-a-flute-in-a-german-cave-dating-back-35000-years/
@ Pino
http://uruknet.com/?p=m55467&hd=&size=1&l=e
Israel’s Crimes, America’s Silence
by John Dugard
President Obama’s recent speech to the Muslim World failed to address allegations that Israel committed war crimes in Gaza. Palestinians and people throughout the region were shocked at the firepower Israel brought to bear against Gaza’s civilians and do not want Palestinians’ ongoing misery to be further ignored. Many were surely waiting to hear from President Obama that the way to peace does not lie through the devastation of civilian life and infrastructure in Gaza.
To date, too little mention has been made of investigations that show there is sufficient evidence to bring charges of war crimes and crimes against humanity against Israel’s political and military leadership for their actions in Gaza. Recently, two comprehensive independent reports have been published on Gaza, and earlier this month a mission mandated by the UN Human Rights Council, and chaired by South African Richard Goldstone, visited Gaza to conduct a further investigation into Israel’s offensive.
On May 4 the United Nations published the findings of an investigation into attacks carried out by the Israel Defense Forces (IDF) on UN premises in Gaza. Led by Ian Martin, formerly head of Amnesty International, this investigation found Israel responsible for wrongfully killing and injuring Palestinians on UN premises and destroying property amounting to over $10 million in value. Although this investigation did not address the question of individual criminal responsibility, it is clear that the identified wrongful acts by Israel constituted serious war crimes.
On May 7 the Arab League published the 254-page report…it had established to examine the legal implications of Israel’s Gaza offensive. This committee, comprising six experts in international law, criminal law and forensic medicine from non-Arab countries, visited Gaza in February. We concluded that the IDF had committed serious war crimes and crimes against humanity.
As the committee’s chairman, I spent five days in Gaza along with the other experts. Our views were deeply influenced by interviews we conducted with victims and by the evidence of destruction of property. We were particularly disturbed by the accounts of cold-blooded killings of civilians committed by some members of the IDF and the Israeli military’s use of white phosphorus in densely populated areas. The devastation was appalling and raised profound doubts in my mind as to the veracity of Israeli officials who claimed this was not a war against the Palestinian people.
The IFFC found that the IDF, in killing some 1,400 Palestinians, wounding over 5,000 and destroying over 3,000 homes and other buildings, had failed to discriminate between civilian and military targets, terrorized civilians, destroyed property in a wanton manner not justified by military necessity and attacked hospitals and ambulances. It also found that the systematic and widespread killing, injuring and terrorizing of the civilian population of Gaza constituted a crime against humanity.
The IFFC investigated the question whether the IDF was responsible for committing the ‘crime of crimes’– genocide. Here we concluded that although the evidence pointed in this direction, Israel lacked the intention to destroy the people of Gaza, which must be proved for the crime of genocide. Instead, the IFFC found that the purpose of the offensive was collective punishment aimed at reducing the population to a state of submission. However, the IFFC did not discount the possibility that individual soldiers had acted with the required genocidal intent.
Israel’s argument that it acted in self-defense was rejected, inter alia, on the basis of evidence that Israel’s action was premeditated and not an immediate response to rockets fired by militants and was, moreover, disproportionate […]
(John Dugard – professor of law, a former UN special rapporteur on human rights in the Occupied Palestinian Territories, and the chairman of the Independent Fact Finding Committee on Gaza)
x Vox
Vecchia storia, che inizia nel ’67. Oltre ai silenzi ci sono anche i finanziamenti e le forniture di armi, comprese quelle sofisticate, moderne e molto distruttive.
‘Notte.
pino
GOLDMAN SACHS:
“Engineering Every Major Market Manipulation
Since The Great Depression”
From tech stocks to high gas prices, Goldman Sachs has engineered every major market manipulation since the Great Depression – and they’re about to do it again
To read the article :
Where you see Great American Bubble GIF/Image.. Look at the upper right hand link magnification button… Press it and you are there. If you run out of reading road.. press the 1/12 button top center to get to the next page. Great illustrations
http://zerohedge.blogspot.com/2009/06/goldman-sachs-engineering-every-major.html
***
[Goldman Sachs e’ dietro tutte le manipolazioni del Mercato
dalla Grande Depressione in poi?]
RADIO
Ultim’ora
KISSINGER: Se le proteste non funzionano per il cambio-regime, non ci restera’ che invadere…
(Piu’ chiaro di cosi’)
KISSINGER
intervista su:
http://wakeupfromyourslumber.blogspot.com/
Resta da chiedersi CHI abbia veramente
sparato sui manifestanti. A questo punto,
qualunque scenario e’ possibile.
Durante il [fallito] colpo di stato ai danni del presidente democraticamente eletto in Venezuela, Chavez, come
e’ stato provato successivamente, coloro che spararono
sulla folla dei presunti oppositori erano dei provocatori,
per sobillare una reazione negativa nel mondo.
Non dico che in Iran sia successa la stessa cosa (non ne so
abbastanza), ma il dubbio c’e’. Piu’ le cose vanno avanti e
piu’ il disegno generale della sceneggiatura si rivela per
quello che e': un set-up orchestrato oltreoceano.
Alla faccia della democrazia e della volonta’ popolare
espressa dalla maggioranza degli iraniani.
La verita’ e’ sempre la stessa: gli Usa (+Israele) della
democrazia e della sovranita’ degli altri stati se ne fregano
alla grande. Pescare nel torbido (preventivamente creato)
e’ la loro specialita’ come minimo dal dopoguerra in poi.
x VOX
Il titolo del video e’ erroneo.
Kissinger non dice che attaccheremo l’Iran, dice che dovremmo usare forze dal di fuori, incoraggiare un cambiamento di regime, non con le forze armate.
Ma se capisce correttamente, il Presidente non vuole intervenire nella presente crisi.
http://www.youtube.com/watch?v=EkQ1iNHEGW8
Va bene che e’ difficile capire Kissinger… Io lo capisco perche’ lo sento da anni e non e’ migliorato.
Anita
PS:
E’ meglio che il mondo si metta d’accordo, BHO e’ stato criticato per non essersi mosso, e’ criticato per aver detto:
I am “appalled and outraged” by post-election violence.
Se le minorenni napoletane, le prostitute di Bari, i voli di Stato con inviti privati e i reclutatori di veline non porteranno a nulla di peggio, una cosa è chiara: il sogno di Berlusconi di salire al Quirinale è svanito tra gli scandali delle feste erotiche.
El Paìs, 25 giugno
I media cileni denunciano la protezione al terrorista Posada Carriles
Due pubblicazioni cilene si chiedono se il Presidente statunitense Barack Obama cederà o no alle pressioni dei gruppi di origine cubana per proteggere il terrorista Luis Posada Carriles, il cui giudizio è stato nuovamente posticipato.
“L’opinione pubblica degli Stati Uniti e del continente americano ha il diritto di chiedersi cosa ci sia dietro tutte queste operazioni dilatorie in un così emblematico caso di terrorismo”, scrive un editoriale congiunto delle riviste Crónica Digital e Reflexión y Liberación.
“Il Presidente Obama cederà alle pressioni delle diverse organizzazioni anticubane di Miami per proteggere e infine non permettere che Posada Carriles sia condannato?”, s’interrogano i prestigiosi quotidiani.
Il testo richiede alla nuova amministrazione la dimostrazione, in questo specifico caso, che gli atti terroristici sono da condannare, da qualsiasi parte essi provengano e continua dicendo che questa sarebbe la via attraverso la quale manifestare al mondo il nuovo stile ed il cambio che il Presidente Obama ha promesso ai propri cittadini.
L’editoriale segnala inoltre che il fatto che Posada Carriles viva protetto a Miami, mentre cinque antiterroristi cubani permagono da quasi 11 anni rinchiusi nelle carceri statunitensi, costituisce un insulto per i difensori dei diritti umani e civili di tutto il pianeta.
Con il titolo “Il Presidente Obama ed il Caso Posada Carriles”, l’articolo ricorda che il criminale internazionale è responsabile di diversi attentati terroristici, incluso l’abbattimento di un aereo cubano nel 1976 di fronte alle Brabados, che causò la morte di 73 persone.
Viene inoltre segnalato che, a dispetto delle contundenti evidenze presentate al Tribunale del Texas per ottenere l’estradizione di Posada Carriles in Venezuela, il giudizio è stato recentemente posticipato al 2010.
Crónica Digital e Reflexión y Liberación hanno infine allertato che la Procura Federale degli Stati Uniti hanno appena sollecitato un’istruttoria mirata a proibire che parti terze, a cominciare dalla stampa, abbiano accesso alle informazioni “sensibili”che potrebbero essere presentate nel caso.
Tra non molto il mondo potrà capire se alla Casa Bianca si cambiano i suonatori però la musica rimane sempre la stessa.
Rivelati i piani terroristici dei complici di Posada Carriles
Con documenti sclassificati del FBI
Un rapporto reso pubblico del FBI ha rivelato che il cubano-americano Reinol Rodríguez, associato al terrorista confesso Luis Posada Carriles, che aveva un arsenale di armi e di esplosivi, aveva come obiettivo la distruzione di un aereo cubano a Trinidad y Tobago, in un caso similare a quello di Posada Carriles.
Gli esplosivi militari di fabbricazione nordamericana erano stati seppelliti a lato della pista principale, con due barili di benzina, proprio dove gli aerei da trasporto cubani, che fanno scalo prima di partire per l’Angola, girano per prepararsi al decollo.
La detonazione, se fosse avvenuta, avrebbe raggiunto l’ala dell’aereo per provocarne l’esplosione.
Il rapporto rivela che gli esplosivi non sono mai stati ritirati dal suolo dai cospiratori e che erano stati trasportati da Puerto Rico a quest’isola, dalle mogli di Eulalio Francisco Castro Paz, alias “Frank” Castro, e René Fernández del Valle, altri due noti terroristi della rete di Orlando Bosch.
Castro, Fernández e due complici, Gustavo Castillo Oliver e Jimmy Everett, avevano trasportato le corde detonanti, nascoste nella cintura e viaggiando con voli commerciali.
Reinol Rodríguez, che attualmente vive a Miami, è il detto “capo militare” del gruppo terroristico Alpha 66, tollerato dal FBI e partecipa a numerose assemblee di terroristi.
Rodríguez è sospettato da molti anni d’aver assassinato il giovane cubanoCarlos Muñiz Varala, giustiziato a Puerto Rico 30 anni fa. Gli spararono da un’automobile in marcia mentre si dirigeva a casa di sua madre e morì due ore dopo la sparatoria.
Il giovane cubano allora dirigeva l’agenzia di viaggi Varadero, nella capitale di Puerto Rico e si dedicava all’organizzazione di visite di esiliati a Cuba, nell’ambito d’un processo d’avvicinamento politico.
UN OPERATIVO ORIENTATO DALLA CIA
Jean-Guy Allard ha reso noto che questo documento fu reso pubblico nel maggio del 1999, ma il suo contenuto rivelatore era sfuggito nella relazione. “Frank” Castro e Fernández del Valle appartenevano al detto Fronte di Liberazione Nazionale di Cuba (FLNC) “che si associò al Coordinamento delle Organizzazioni Rivoluzionari Unite (CORU) in un’operazione autonoma orientata dalla CIA, che provocò decine di attentati negli anni ’70, sia negli USA che in altri paesi.
Il rapporto del FBI precisa che Reinol Rodríguez aveva allora varie mitragliatrici, anche di calibro 50, oltre ad un cannone da 20 millimetri che sperava di poterlo usare contro una nave cubana che navigava nelle vicinanze dell’isola Mona.
Frank Castro vive nella Repubblica Dominicana, da dove collabora alle azioni montate da Miami, dalla mafia terrorista d’origine cubana. Inoltre ha cospirato per far esplodere un altro aereo cubano a Merida, in Messico.
Era divenuto una sorta di coordinatore della CORU dopo gli arresti di Bosh e Posada in Venezuela, nel 1976, per l’esplosione di un aereo civile cubano, nella quale morirono73 persone innocenti, ha spiegato Allard, segnalando che così come Orlando Bosch e Luis Posada Carriles, autori intellettuali della distruzione in volo dell’aereo cubano, Reinol Rodríguez, “Frank” Castro (implicato nello stesso attentato) e René Fernández del Valle, non hanno mai pagato per i loro crimini e continuano ad essere elementi attivi di questa fauna terrorista creata dalla CIA e oggi tollerata dal FBI e dall’insieme delle autorità giudiziarie nordamericane.
“La stampa nordamericana che predica sempre tanto sulla versione della libertà di stampa nel resto del pianeta, non ha mai scritto una riga su tutti questi fatti”, ha sottolineato Allard
x ANITA, VOX e x TUTTI
In ogni caso questo video, indicato da Vox, DIMOSTRA che le forze filosioniste arabofobe degli Usa, di cui Kissinger è sempre stato espressione e rappresentante, interferiscono con gli affari interni dell’Iran e hanno chiaramente dei piani per interferire ancor più e in modo più diretto:
http://www.youtube.com/watch?v=EkQ1iNHEGW8&feature=player_embedded
Ecco chi è realmente H. Kissinger.
Tratto da un memoriale di E Galloni compagno di partito dell’On. A. Moro trucidato da dei banditi prezzolati.
Gli americani non si fidano più. E Galloni spiega anche questo: «Nel 1974, il presidente Ford e Kissinger (allora ministro degli esteri e capo della Cia) convocarono a Washington il nostro presidente della Repubblica, che era Giovanni Leone e il ministro degli Esteri, Moro.
Gli americani erano preoccupati per le frasi di Aldo Moro, quando, dopo il referendum sul divorzio, iniziò a parlare dell?attenzione che si doveva rivolgere al partito comunista.
Ad un certo momento della riunione Kissinger chiamò Moro e gli disse chiaramente che se continuava su quella linea ne avrebbe avuto delle conseguenze gravissime sul piano personale».
Una scoperta recente: «Di questa minaccia di morte siamo venuti a conoscenza in modo più dettagliato solo pochi anni fa. Oggi sappiamo che le dichiarazioni rese successivamente dai brigatisti ?noi siamo gli unici responsabili del rapimento Moro? non rispondono a verità e siamo in grado di smentirle».
Ecco gli elementi forniti da Galloni a sostegno di questa: «Primo, non tutti i partecipanti all?operazione militare del 16 marzo 1978 erano delle Brigate rosse. Alcuni di loro, che non si sono mai voluti scoprire, non erano terroristi.
Dall?accertamento sui colpi esplosi in via Fani risulta che non c?erano tra le Br uomini così esperti nell?uso delle armi, perché i cinque uomini della scorta di Moro sono stati tutti uccisi da due sole armi, utilizzate da uomini eccezionalmente esperti e che si suppone fossero stati richiamati da Catania e dalla mafia calabrese.
I nomi di queste due persone non sono mai stati fatte. C?è poi una mia frase, una cosa che ho sempre detto senza ottenere mai attenzione, su alcune confidenze che Moro mi fece alcuni mesi prima di essere catturato. Mi disse che era preoccupato perché riteneva che i servizi segreti degli Stati uniti e di Israele avessero degli infiltrati nelle Br e se questi infiltrati ci avessero dato degli elementi avremmo potuto scoprire facilmente i covi delle Br».
«Adesso ho la certezza che questa stessa cosa Moro la riferì all?ambasciatore italiano a Washington, il quale si mise in contatto con la Segreteria di Stato americana ricevendo un netto diniego, anzi un diniego ambiguo: ?Non è vero, tutto quello che sappiamo o abbiamo saputo lo abbiamo sempre riferito ai servizi segreti italiani?».
«Quali servizi segreti?», si chiede oggi Galloni, «quelli veri o quelli, invece, che erano in mano loro?».
Altro elemento: «Durante la prigionia di Moro, attorno al 20 aprile, un ex capo dei servizi segreti italiani, un certo Miceli (il generale passato poi nelle file del Msi ndr) che era stato espulso dai servizi segreti perché compromesso nel colpo di Stato di Borghese, parte in missione segreta e va a Washington dove prende contatti con i più alti esponenti della Cia.
Dopo di che si forma la mentalità che Moro era riuscito ad ottenere dalle Br di essere liberato. Lo dicono anche le ultime dichiarazioni dello stesso Moro in quel rapporto che fu poi trovato dove lui afferma: ?Devo, più che alla Democrazia cristiana che non è voluta intervenire nelle trattative, alla benevolenza delle Brigate rosse che mi hanno liberato?».
Ma nasce un dubbio sollevato ancora oggi da Galloni: «Che per intervento della Cia gli americani avessero deciso di liberare Aldo Moro, ma che questa operazione non andò in porto. Infatti, Moro, fu solo illuso che lo avrebbero liberato: una volta messo in macchina è stato ucciso».
Ecco chi sono i nordamericani e nella fatti spece quel H. Kissinger che ancor oggi, seppur in avanzata età fomenta demenziali pazzie!.
x LA DOPPIA FACCIA DELL’IMPERO STATUNITENSE
Senza contare che sono state desecretate anni fa le registrazioni delle conversazioni di Kissinger con emissari argentini ai quali consigliava di “finire il lavoro” del massacro dei desaparecidos “prima che venga eletto Ford, perché con lui queste cose non le potrete fare più”.
Kissinger è un criminale, corresponsabile delle decine di migliaia di torturati e uccisi sia dai golpisti argentini che da quelli cileni.
Un saluto.
pino nicotri
La crisi economica sta devastando, distruggendo una moltitudine di aziende e di conseguenza vanno nel lastrico milioni di lavoratori.
Si potrà insomma parlare di uscita dalla crisi «quando si realizzeranno queste due condizioni: la tenuta dei consumi e la tenuta del lavoro o comunque della capacità di spesa anche in presenza di una crescita della disoccupazione.
Quando mai, finchè ci sarà un presidente del Consiglio dei Ministri, che dedica la sua mente a scorrerie lussuriose, a devastanti sciate in bianche piste, anzichè a pensare come far uscire dalla crisi migliaia e migliaia di imprese che producono eccellenti prodotti e che gli esportano nella quasi totalità non non ne usciremmo mai.
Però gli italiani l’hanno votato e lo vogliono così: ho il 61% dei consensi, sono buono, generoso e barzelettiere, parole sue, dette nell’ultima conferenza stampa. La sua faccia di bronzo è talmente spessa che forse neanche il più grande malandrino del pianeta potrebbe averla, se fosse esistito.
L’Utilizzatore Iniziale
Suggestiva la scena di un presidente del Consiglio, uno a caso, che, tra un vertice con Netanyahu e uno con Bill Gates, dialoga a distanza sulle colonne di «Chi» con una squillo, che lo mette a posto con un fermo comunicato («Se ha le prove che sono una teste prezzolata, le porti al giudice»).
Intanto, dopo la «escort», l’«imprenditore» (cioè il pappone), la ragazza-immagine, la meteorina, la billionairina, l’Utilizzatore Finale e lo Scodinzolini, s’affaccia una nuova figura professionale: l’inviato sordomuto. Si chiama Pino S., lavora al Tg1 da una vita, era anche bravo a portar notizie, poi il nuovo direttore gli fece un discorsetto: «Chi porta notizie non fa carriera, e viceversa: guarda me».
Ora Pino sta a Bari e passa le sue giornate a scansare le notizie. Non dorme mai, perché si sa come sono le notizie: ti cascano in testa quando meno te l’aspetti, a tradimento. Indennità-rischio, come in guerra: l’inviato sordomuto è mestiere usurante. Come lo Scodinzolini, che già dà segni di cedimento.
Aveva giurato di non fiatare su Puttanopoli e ora ne parla solo perché ne parla il capo. Non vorremmo fosse influenzato da quel suo omonimo, Augusto Minzolini, che il 29.10.94 teorizzava: «Se avessimo raccontato di più la vita privata dei politici forse non saremmo arrivati a Tangentopoli, li avremmo costretti a cambiare o ad andarsene…
Il politico è un uomo pubblico in ogni momento della sua giornata e deve comportarsi e parlare come tale. La distinzione pubblico-privato è manichea. Se uno non accetta questa regola, rinunci a fare il politico». Discorsi da Utilizzatore Iniziale.
Per Pino
Ma suvvia!!! HK NON è un criminale, poffare! E’ un politico usaegetta ….. Sono tutti così da circa 200 anni. U.
Caro Marco,
se tu pensi che la maggior parte delle donne siano delle puttane, più o meno di lusso, ti lascio all’interno di queste tue convinzioni. Le trovo un tantino infondate ma con te succede spesso.
Sono anch’io del parere di Peter: le donne carine disposte realmente a fare le squillo di alto bordo sono poche.
Le donne del mondo dello spettacolo per far carriera devono essere disposte ad andare a letto con chiunque (uomo o donna che sia) lo chieda loro e possa aiutarle. Ma si tratta di una prassi inserita in psicologie particolarissime e comunque finalizzata ad un obiettivo specifico in cui il denaro è una componente quasi secondaria.
Per il resto noto senza sorprese cheil tuo fondo cattolico emerge prepotentemente tutte le volte che fai un atto di fede: per Di Pietro, per la Seracchini, per Ventola o chiunque altro. Insomma credere, obbedire e combattere.
Vedi che sei strutturalmente di destra, come per altro tutti i qualunquisti confusionari? Ti manca lo spessore di avere un’idea guida, un’ideologia, una cultura, e vai a braccio da quel simpatico dilettante che fondamentalmente sei (o se preferisci: da quell’artista ….).
Quando ti occupi di arte o di musica dici delle cose veramente interessanti; quando parli di politica mi fai venire il latte alle ginocchia (tu quoque…..). Quando poi parli di donne …. mi ricordi quel fascista del Rodolfo e ti trovo vagamente tedioso.
Un caro saluto U
Cara Silvy,
faccio un po’ fatica a capire perchè mai due adulti non debbano potersi impegnare davanti ad un pubblico funzionario, ad esempio un ufficio comunale, a convivere more uxorio con tutte le conseguenze patrimoniale del caso?
Perchè mai la pensione di reversibilità dovrebbe poter essere garantita ad una moglie e non anche ad un moglio?
Ma lo stato non dovrebbe limitarsi a prender atto di uno stato di fatto che riguarda adulti consenzienti? Bisogna chiedere il permesso allo stato per metterlo nel culetto del proprio moglio? E perchè mai? Non sono affari interni della coppia? E se fosse una coppia regolare a praticare il coito anale questo cambierebbe qualcosa?
Insomma, la Chiesa non potrebbe occuparsi delle sue faccende private senza rompere i santissimi agli altri, tra i quali anche i non credenti (che in Ittaglia sono la maggioranza)?
Un saluto U.
per LA DOPPIA FACCIA DELL’IMPERO STATUNITENSE
Anch’io lo dico da anni che MOro è stato fatto fuori dagli Usaegetta e dagli israeliani ….. U.
x Pino
Ecco il discorso del Presidente sulla repressione in Iran:
http://www.whitehouse.gov/blog/The-Presidents-Opening-Remarks-on-Iran-with-Persian-Translation/
C’e’ anche la traduzione in Persiano.
La violenza contro i dimostranti e’ stata condannata da moltissime nazioni, molto prima del Presidente BHO.
Anita
PS: In riferimento al suo articolo, cosa c’entra il Peru’ con l’insurrezione in Iran?
xUroburo e Sylvi
che Sylvi fosse contraria alle unioni civili tra uomini e/o tra donne mi era sfuggito. A meno che il punto non fosse solo il nome: se chiamarle matrimonio o altro. Qui in UK, dopo lunghe diatribe, decisero di chiamarle civil partnerships, altrimenti starebbero ancora a litigare su marriage or not marriage. Sono unioni perfettamente legali, con gli stessi diritti, e doveri, del matrimonio ‘canonico’. Non sono sicuro sulle adozioni, credo che le norme siano molto restrittive. Confesso di non sapere se una coppia omo possa adottare legalmente o no; di sicuro le coppie di donne non hanno problemi, se una o entrambe possono concepire (ma quella non e’ adozione…).
Sono del tutto d’accordo con Uroburo: lo stato dovrebbe solo riconoscere e formalizzare un accordo tra due individui adulti e competenti, niente di piu’. Tuttavia l’opposizione al matrimonio non ‘ortodosso’ non viene solo dalle chiese e parrocchie varie, ma anche dalle destre laiche o atee, almeno qui. Concordo pienamente con Uroburo che pero’ in Italia la chiesa ha un potere del tutto sproporzionato alla sua base di credenti in una societa’ che si suppone laica, ed in uno stato non confessionale. In quel senso, dice bene quando la equipara ad una tenace, e parassitaria, aristocrazia che si autoimpone da secoli. In Francia perse quasi tutti i beni con la rivoluzione, ed una signora francese mi ricordava che la Francia rinuncio’ alla religione di stato nel lontano 1906.
E sono d’accordissimo con lui anche in merito al post sulle donne per il testardo Marco T.
Mi trovo d’accordo con U. su troppe cose…forse dovrei fargli una proposta di matrimonio. Pardon, unione civile! (eh eh eh)
Peter
x Anita
In Perù gli indios amazonici hanno manifestato in massa dal 9 aprile in poi contro i nuovi soprusi ai loro danni e hanno avuto oltre 60 morti. Per nessuno di loro Obama ha avuto il cuore spezzato. Anzi, non ne ha proprio mai parlato. Del resto sono decenni che i presidenti Usa se ne fregano delle decine di migliaia di vittime fatte in Sud America da polizia e militari golpisti foraggiati dalla Cia e dal Segretario di Stato di turno, come dimostrano anche i documenti desecratati su Kissinger che ho citato un paio di volte tempo fa, mi pare sul blog che avevo a L’espresso.
Un caro saluto.
pino nicotri
Mauricio Funes ha giurato ed è entrato in carica come nuovo presidente di El Salvador: “il popolo vuole il cambio e il cambio comincia adesso e vuol dire sconfiggere la povertà, il conservatorismo, la marginalità, la disperazione e la mancanza di prospettive per la gioventù”.
È un momento storico nel piccolo paese centramericano che cerca, per la prima volta in pace e democrazia, la propria via alla giustizia sociale.
E attaccando i governi neoliberali del passato Funes ha dato inizio nel nome di Oscar Romero al suo mandato che avrà come primo obbiettivo l’inclusione della cittadinanza, la crescita dello stato sociale e la modernizzazione della nazione.
El Salvador è uno dei più piccoli e densamente popolati paesi del mondo e del continente. Grande come la Toscana, è abitato da 8 milioni di persone. L’eredità della guerra civile, degli squadroni della morte e di ulteriori vent’anni di disastro neoliberale è ancora pesantissima, segnata dall’ingiustizia sociale, disoccupazione, violenza urbana a livelli altissimi, emigrazione.
A cambiare il paese ci prova adesso Mauricio Funes, un giornalista che è il primo non guerrigliero alla testa del Frente Farabundo Martí (FMLN).
Prima della cerimonia di giuramento, dove tutto il popolo dell’FMLN ha intonato i canti tradizionali della forte sinistra rivoluzionaria salvadoregna, tra i quali “El pueblo unido jamás será vencido” dei cileni Quilapayún, si è recato nella cripta della cattedrale di San Salvador, a rendere omaggio alla tomba di Oscar Romero, il vescovo assassinato dagli squadroni della morte del partito di destra ARENA nel 1980 al quale in maniera simbolica Funes dedica il suo mandato.
Classe 1959, volto televisivo del paese, non aveva militanza politica durante la guerra civile ma durante e dopo si distinse per denunciare corruzione e violenza come giornalista fino ad essere licenziato dal canale privato per il quale lavorava e vedersi fare terra bruciata intorno da tutti i media del paese allineati col potere politico ed economico tradizionale.
Nel suo discorso d’insediamento Funes ha chiarito una volta di più quelli che considera i suoi due principali alleati per un nuovo inizio in Salvador: il presidente brasiliano Lula da Silva e quello statunitense Barack Obama.
In particolare il primo è il punto di riferimento privilegiato: economia di mercato e rassicurazioni agli investitori stranieri che il Salvador non rischia una deriva alla boliviana, ecuadoriana e venezuelana. Lo farà, ha dichiarato, con un piano di emergenza che, partendo dalla banca pubblica, dovrebbe fomentare soprattutto la microimpresa e creare 100.000 posti di lavoro in 18 mesi.
Nonostante la moderazione della figura e del programma di Funes e l’eterodossia del personaggio, il suo insediamento è un momento storico per la sinistra, per El Salvador e per l’intera regione centroamericana.
Gli oligarchi che hanno malgovernato il paese durante tutto il corso della sua storia, che giustiziarono Agustín Farabundo Martí nel 1932 e mezzo secolo dopo assassinarono sull’altare Oscar Romero e hanno imposto anche dopo la pace di Chapultepec del 1992 e fino a ieri la lunga notte neoliberale, sempre appoggiati e manovrati dagli Stati Uniti per quanto orrendi fossero i crimini da questi commessi e intollerabile la corruzione e il malgoverno, per la prima volta non sono più al potere.
Quella che porta al governo Mauricio Funes è pertanto una straordinaria vittoria dei settori popolari coscienti di El Salvador e del Frente Farabundo Martí la perseveranza e la dignità del quale nel sapersi trasformare da guerriglia in forza politica è da considerare un esempio. Adesso per il Pollicino d’America viene la prova del governo.
Caro Peter,
personalmente sono del parere che i sacrosanti diritti delle coppie omosessuali NON dovrebbero comprendere il diritto di adozione.
Eccheccaxxo, se uno vuole dei figli che se li faccia!…. U.
x Pino
Seguendo il suo ragionamento, e’ vero che almeno io non ho sentito niente da BHO in riguardo del Peru’, ma e’ anche vero che non posso neanche contare le nazioni che hanno firmato il FTA=Free Trade Agreement e altre firmeranno prossimamente.
Naturalmente il massacro e’ stato in TV e sui giornali, ma la responsabilita’ cade sul governo peruviano ed in conseguenza sulle centinaia di rappresentanti di nazioni che operano in Peru’.
Anita
caro Uroburo e anche Peter,
e io che cosa ho detto nell’altro blog a Marco che rivendicava libertà di convivenza?
Ho detto esattamente che io auspicherei, come nel resto d’Europa, una fiscalità e una solidarietà sociale rivolte ai nuclei familiari COMUNQUE siano composti, purchè la tutela sia rivolta agli effettivamente bisognosi: malati, vecchi, bambini, handicappati!
Gli altri facciano le loro scelte, 0ralmente, per iscritto o dal notaio, ma non pretendano di chiamarle matrimonio.
Sono così creativi…non possono inventarsi un altro nome magari fonicamente più plastico e armonico?
Leggevo che la compagna di Martina Navratilova ha chiesto un mucchio di soldi ” per rottura della partnership domestica” e per “danni psicologici”…
Bene, auguri! Un altro amore banalmente finito!
Caro Uroburo lo stato deve prendere atto di quello che c’è.
Una coppia che convive non vuole usufruire delle regole dello stato: matrimonio civile o religioso; ma ha il testamento olografo, ha notai che altro vuole ancora?
Forse un matrimonio che non sia matrimonio ma assomigli a un matrimonio con tutti i benefici del matrimonio senza le assunzioni di responsabilità?
Per quanto riguarda le performances sessuali di una coppia, di un gruppo, di un esercito,non le pare che, leggendo i giornali, sia quasi impossibile scandalizzarsi ancora di qualcosa?
Io auspicherei soltanto che di tanto in tanto i giornali sostituissero le imprese amatorie di chichessia con qualche bella storiella di quelle che piacciono a me , perchè lo stomaco non riceve proprio più!
Ridivento talebana quando di mezzo ci sono i bambini, dei quali nessuno si preoccupa.
Infatti tutti ritengono che il bene dei bambini, che però continuano a venire al mondo nel modo banale che sappiamo e perdipiù con la pretesa di sapere chi siano suo padre e sua madre, coincida con le loro egoistiche aspirazioni.
Per ora, io ho studiato e sperimentato che cosa serve a un bambino per essere felice e diventare un adulto sereno.
Per quello mi batto, e delle paturnie degli adulti non potrebbe importarmene di meno!
Tempo di esami, di emozioni …chissà se mi sono spiegata!
mandy Sylvi
xUroburo
caro Uroburo, capisco il suo punto di vista. Tuttavia, la stessa cosa si potrebbe, e forse dovrebbe, dire a tutte le coppie etero che non possono avere figli, e fanno salti mortali per averli…e che salti mortali. Fertilizzazione in vitro, utero in affitto, madre surrogata, e quant’altro. Magari ad una eta’ davvero menopausale per la donna, il che lo trovo incredibilmente egoista e francamente disgustoso. E poi, in mancanza di tutto cio’, anche le adozioni, che sono il male minore, visto che i poverini sono stati gia’ messi al mondo, ed una coppia di ‘genitori’ che li desiderino e’ probabilmente meglio degli anonimi orfanotrofi. Senza contare il monitoraggio periodico cui sono sottoposti dai servizi sociali. Se una coppia di un solo sesso si sente in grado di farlo, e lo vuole, e ci sono dei meccanismi di tutela in atto sui minori, non vedo perche’ lo si dovrebbe negare a priori. Lo dico per lei, non certo per Sylvi che su certi argomenti non vede, non sente, pero’…parla
Peter
caro Peter,
“meccanismi di tutela”…in UK sicuramente!
Mia figlioccia mi racconta che l’assistente sociale visita regolarmente la casa e controlla la bambina.
Non sono barboni, ma dirigenti della Delta!
In Italia i bambini muoiono , di botte perchè piangono,( e ne han ben donde!) di abbandono, di stupro del o dei compagni della madre…del padre…amenità così!
A quelli che sopravvivono gli vogliamo anche spiegare che – tu sei nato sotto un cavolo, ti ha trasportato la cicogna, e hai due mammi o due papi…-
Ma mi faccia il piacere!!!
Sylvi
Questo servizio della PBS (televisione pubblica americana)non e’ mai passato sulle televisioni italiane:
http://www.oscarb1.blogspot.com
xSylvi
me ne faccia uno lei: mi dica perche’ molti bambini possono stare in famiglie ‘monoparentali’, (con la madre, di solito), non necessariamente ‘normali’, mentre e’ sbagliatissimo che stiano in famiglie biparentali, con due ‘genitori’ dello stesso sesso, i quali hanno subito un processo di selezione rigorosissimo (mentre una schizofrenica alcoolizzata e tossicodipendente, per dire, puo’ metterme al mondo 10 se crede)
Peter
Titolo: Il Cavaliere patacca
Un senso di disgusto
si prova nel sentire
che tutto attorno a noi
è orchestrato per mentire.
Quell’essere che tanto ci tormenta
è quì vicino a noi con giovin giumenca,
lo si vede camminare nella sua televisione
lo si sente sbraitare in continuazione.
Al meriggio, alla sera, da lecchin Vespa
in processione, ci disturba, c’inqueta
ci alita sul viso e ci tormenta,
con la sua lingua bifurcuta
ci masturba l’onore ed il sorriso,
e non sappiam come uscir dall’intrigo.
Siamo ormai parte di lui
e tutto non ha più importanza,
in quanto ascoltiam la sua
voce con scarsa creanza,
scompostamente parla in lontananza
non è mai ora di finire, l’imbelle
non smette mai d’imbonire.
Quello che si è cominciato,
maledetto il giorno che è nato
ora lo si è condannato, il mondo ride
e ci degrada a paese bananiero
mentre lui canta imitando Tonj Manero.
Non tutti noi han difetto però
in democrazia comanda chi è eletto.
Brontoliam, piangiam, facciam poemi,
mentre lui gioca, scherza, s’intreccia,
con D’Addario, Noemi e la peggior feccia.
Per il resto noto senza sorprese cheil tuo fondo cattolico emerge prepotentemente tutte le volte che fai un atto di fede: per Di Pietro, per la Seracchini, per Ventola o chiunque altro. Insomma credere, obbedire e combattere.
Vedi che sei strutturalmente di destra, come per altro tutti i qualunquisti confusionari? Ti manca lo spessore di avere un’idea guida, un’ideologia,… ( U)
———–
Beh, le cose non sono esattamente così. L’ideologia, qualsiasi ideologia, non mi interessa come concetto, perchè è statica.
Nessuna rigidità ha serie possibilità di risolvere seriamente i problemi sociali. Ecco perchè non ho ideologie.
Atto di fede verso i politici, no; piuttosto, atto di speranza.
Credere, mai.
Obbedire, ancor meno.
Combattere, solo quando serve. Mai contro i mulini a vento.
La mia idea-guida è unicamente il BUONSENSO, caratteristica che invece manca agli idealisti di qualsiasi bandiera, troppo chiusi nei loro schemi, per essere capaci di immedesimarsi nelle ragioni degli altri.
Per quel che riguarda le donne, evidentemente frequentiamo target diversi.
Per quanto riguarda le escort, ne ho conosciuta personalmente più d’una (frequentano il ristorante a Milano) e non credo proprio che accetterebbero un posto in banca, seppur di prestigio.
Il Foglio, 26 Giugno 2009
di Francesco Boccia
Dire la verità sull’Italia, dire la verità sul partito, a questo deve servire il prossimo congresso del Partito Democratico. C’è un deficit di credibilità, di leadership, di politica. Potrei dire che il PD ha bisogno di un nuovo inizio e che la strada percorsa fino ad ora è stata in realtà un inefficace girare in tondo.
—————-
Mi conforta che queste cose che io vado ripetendo prendendomi insulti, siano pienamente condivise dal nostro Francesco Boccia.
Un’ex candidata del PD alla Provincia, uno dei nomi giovani di belle speranze, regolarmente trombata pur se con un rilevante numero di preferenze, dice di se stessa su Facebook:
( Nome e Cognome) E’ PREOCCUPATA dal chiacchiericcio sul Congresso del suo Partito nella sua Provincia. E’ DISGUSTATA dalla faccia di bronzo di coloro che ne parlano. E’ TRAVOLTA DA UN ATTACCO DI QUALUNQUISMO: tornatevene tutti a casa che siete impresentabili!!! (in versione “donna che voleva cambiare il mondo”)
——–
Si commenta da sè.
caro Peter,
lei scrive di tre problemi ben distinti:
-Le famiglie monoparentali
-Le adozioni
-Le adozioni da parte di omosessuali.
Io so come si cresce senza un genitore, anche se avevo i nonni, ma, quando ho cominciato a farmi domande,sapevo chi era mio padre e mio padre divenne ASSENTE GIUSTIFICATO.
Per un bambino questo è fondamentale.
Naturalmente le problematiche dei separati si spera che siano risolte da persone civili!
Le adozioni, pur necessarie, sono un trauma che si trascina ben oltre l’adolescenza, anche nei casi di genitori adottivi più che degni.
Convincere un ragazzo ad accettare di non sapere chi sono i genitori biologici è fatica inutile, come sanno genitori adottivi e psicologi.
Adozioni con genitori dello stesso sesso è un doppio trauma, ed è inutile dire che la modernità qua o là…a un bambino importa che è diverso, inutile ed ipocrita girarci attorno.
Non è colpa di nessuno se il nostro cervello è programmato così!
E lei lo sa meglio di me!
Tutto il resto sono casi patologici di cui una società deve farsi carico con tutti gli strumenti del caso e possibilmente dedicando all’infanzia attenzioni e professionalità che spesso latitano, oppure sono trattate in maniera professionale e scarsamente affettiva.
Ma bisogna guardare negli occhi un bambino che sta male per capire!
Sylvi
xSylvi
signora, personalizzare come fa lei serve solo a irrigidire qualunque discussione, ed ormai dovrebbe saperlo.
La verita’ e’ che i bambini si adattano a molte situazioni, oppure ne soffrono, a seconda dei casi e soprattutto a seconda della personalita’ degli adulti. Ma il genere degli adulti che badano a loro non ha alcuna importanza, se tali adulti hanno genuino affetto, sono sani di mente, e rispettano lo spazio che il bambino vuole per se’, in tutti i sensi. Per cui, vedo famiglie profondamente disturbate anche se ‘normali’, cioe’ con un padre ed una madre, uno o entrambi dei quali lavora. E vedo bambini apparentemente felici in famiglie monoparentali (alcune delle quali sono con un ragazzo padre), le quali qui in UK erano il 25% del totale nel 2001…Non conosco coppie gay con figli minori a carico, ma non vivo a Londra o Birmingham. Del resto, non mi interessano particolarmente…tuttavia non vedo perche’ i
minori dovrebbero soffrire solo perche’ in una situazione del genere. Esiste una ‘energia maschile’, ed una femminile, in ogni essere umano. Convengo che fino ad una certa eta’ la madre e’ molto piu’ importante del padre, ma se parliamo di adozioni si tratta di infanti che hanno gia’ perduto la madre naturale! e come lei sa, di mamma ce n’e’ una sola…l’adulto vicariante non deve necessariamente essere una donna per fare un buon lavoro.
Quanto ai padri, i bambini sembrano essere molto ‘flessibili’ riguardo ad essi…molti bambini sconosciuti di 2-3 anni mi chiamano ‘daddy’ quando incontro le loro mamme per motivi che non sto a dire (molto casti, comunque), il che significa solo che per loro rappresento in quel momento un modello paterno con cui si sentono connessi. Se per assurdo diventassi il partner della loro mammina, mi acceterebbero tranquillamente come padre naturale. Come lei dice, il cervello umano, infantile, e’ programmato cosi’…
Peter
http://tv.repubblica.it/copertina/non-dategli-pubblicita/34383?video
Con un capo del governo così il disastro è garantito. Roba da Chiavaliere Inesistente…. Più che Calvino, calvo col trapianto.
Ratzy a Mary
Malgrado le assicurazioni di non interferire nella politica
interna dell’Iran, gli Usa mandano 20 milioni di dollari ai dissidenti iraniani
(solita sceneggiatura)
http://news.antiwar.com/2009/06/26/obama-moves-to-fund-iranian-dissidents/
Obama Moves to Fund Iranian Dissidents:
Despite Claims of Not Meddling, US Sends
$20 Million to Iranian Opposition
Despite President Barack Obama’s persistent claims that the United States is not meddling in the post-election furore in Iran, the administration is moving forward with plans to subsidize Iranian dissident groups to the tune of $20 million in the form of USAID grants.
The program is not new, and the solicitation for the grant applications actually came under the Bush Administration. But with the deadline for submissions just four days away, the administration has a convenient excuse to subsidize opposition and dissident groups under the guise of promoting “the rule of law” in Iran.
How can Obama believe we are going to create a dialogue with the existing Iranian government, when the US is pulling this kind of a stunt?
per LA DOPPIA FACCIA DELL’IMPERO STATUNITENSE
Anch’io lo dico da anni che MOro è stato fatto fuori dagli Usaegetta e dagli israeliani ….. U.
@ Uroburo
Il “peccato originale” di Moro: l’idea di fare il compromesso storico col PCI. Orrore! (ed Errore)
la repressione in Iran si intensifica. L’ayatollah Khamenei, o come si chiama, lungi dall’essere spiazzato, incita alla pena capitale per almeno alcuni dei dimostranti. Continua il divieto per i giornalisti di fare riprese per strada, per cui non si puo’ avere idea, da molti giorni, di cosa stia esattamente succedendo a Teheran. Punto
Peter