Cena triste sull’Iran…
Speravo con i miei compagni di viaggio in Iran di ritrovarci a cena, il 23, per festeggiare la vittoria elettorale di Moussavi, e invece… Sarà un cena triste. Un Paese meraviglioso, di grande e antichissima civiltà, serbatoio di culture, ricco di gente laboriosa, generosa e colta, con il 70% di abitanti sotto i 30 anni di età anagrafica, e quindi con il 70% di giovani, eppure un Paese ancora una volta sull’orlo del baratro. C’è davvero di che essere tristi. Molto tristi.
Poiché la speranza è l’ultima a morire, c’è da notare che la Guida Spirituale, vale a dire l’ayatollah Khamenei che è succeduto a Khomeini e che di fatto ha un potere di controllo e supervisione pressoché assoluto, fino a poter dimettere d’autorità il presidente della Repubblica e impedire eventuali dichiarazioni di guerra sue o del parlamento, non solo durante tutta la campagna elettorale non ha speso una parola a favore di Ahmadinejad, ma in queste ore di fronte ai disordini di Teheran e al susseguirsi di manifestazioni ha invitato Moussavi ad “agire con calma e presentare il suo reclamo seguendo le vie legali”. Tradotto in italiano, ciò significa, o può significare, che Khamenei non avalla automaticamente il risultato elettorale. Per giunta, e a conferma del non automatismo del suo avallo a favore di Ahmadinejad, Khamenei ha ordinato aI Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione di aprire una inchiesta per verificare se e in che misura le truffe delle urne ci siano state. In linea di massima è quindi possibile che si possa andare di nuovo a elezioni, anche se ciò significherebbe di fatto svergognare pubblicamente Ahmadinejad ponendolo allo stesso livello di un truffatore.
Premesso che per esperienza personale so che è bene non prendere alla lettera e neppure troppo in considerazione ciò che si scrive sull’Iran, perché il più delle volte sono esagerazioni o vere e proprie falsità, devo dire che nel mio piccolo il risultato elettorale non mi convince. So bene che Ahmadinejad è ben visto dagli strati poveri o comunque i più bassi della piramide sociale, strati che di fatto sono la grande maggioranza del Paese, e che Moussavi è ben visto invece dalle classi medie e dalla borghesia, nonché dagli studenti, classi che di fatto sono una minoranza, ma non mi convince che la grande partecipazione alle urne, dell’ordine dell’80%, sia dovuta all’entusiasmo di reazionari, conservatori e ipernazionalisti, tutta gente che di entusiasmi quando ne ha sono di tipo non ordinato né molto democratico, vale a dire non di afflusso entusiasta e in massa alle urne.
Come sempre a decidere sarà il bazar, cioè lo strato dei commercianti. Che non è detto non sia stufo della situazione di isolamento internazionale, compreso il blocco dell’arrivo di soldi dall’estero, quanto meno dall’Occidente, che si trascina da troppo tempo e che è una pesante palla al piede per il decollo economico e il grande fermento che sta animando l’Iran. Sicuramente neppure il bazar vuole un’altra guerra dopo i troppi anni di guerra imposta dall’Iraq sobillato e foraggiato dagli Usa (Rumsfeld in testa, all’epoca come manager!), e un eventuale confronto armato con Israele, che non vede l’ora di poter bombardare le centrali e i centri di ricerca nucleari, potrebbe spalancare le porte a un nuovo inferno. E’ vero che la protesta dei giovani a Teheran, repressa con durezza (alcuni video li potete vedere su http://tehranlive.org/ ), è una protesta di minoranza, ma come è già accaduto ai tempi dello scià può innescare una escalation di proteste ben più vaste, fino al crollo del potere in atto.
E se Ahmadinejad resta lui capo dello Stato? “E’ mia opinione che farebbe le riforme di cui c’è bisogno e che i riformisti dicevano di voler fare anche se poi non hanno mai ben chiarito quali fossero e cosa volessero”, risponde in ottimo italiano Mostafa Milani Amin, studente della scuola coranica di Qom, la “città santa” cuore teologico dell’Iran nella quale si è formato Khomeini e s’è radicata la sua autorità. Milani è figlio di una coppia di iraniani originari di una zona che ne ha determinato il cognome, quindi con la città di Milano non ha nulla a che vedere, eppure, ironia della sorte, è arrivato con i suoi genitori a Milano all’età di due anni e c’è rimasto fino a dopo essersi laureato al Politecnico, dopodiché è tornato in Iran. Musulmano convinto, ha abbracciato il turbante, cioè la professione di religioso, si è sposato, ha avuto quattro figli, tutti maschi, e ora studia alla scuola teologica Imam Khomeini di Qom, come dire che “studia da ayatollah”. E ci riceve appunto in una stanza di biblioteca della scuola, assieme al docente di filosofia Mohammad Fanael Eshkevari. La conversazione è poi proseguita a pranzo, dove mi è stato chiesto di sedere affianco a Milani, e con alcune telefonate una volta rientrato in Italia. Quello che segue è il risultato.
Perché mai Ahmadinejad dovrebbe essere lui a fare le riforme? Khatami ha provato a farle, arrivò a nominare sua vicepresidente una donna, Massoumeh Ebtekar, ma sono state quasi tutte impedite e, anzi, c’è stata una ondata repressiva contro la stampa e la libertà di espressione.
“Perché una volta consolidato il potere”, risponde Milani, “non ci sarà motivo di non apportare le migliorie utili all’Iran e alla sua immagine nel mondo”.
Sperando che questa volta i “guardiani della Morale” e lo stesso Khamenei le riforme progressiste le lascino passare, non crede che tra le riforme ci debba essere anche l’abolizione della pena di morte?
“Faccio notare che la pena di morte esiste anche negli Usa, ma in Occidente non vi premurate di reclamare come fate in continuazione con l’Iran. Seguo la stampa estera, compresa quella italiana, e mi documento su Internet, dove avevo anche un mio sito: da come la mettono loro, pare che in Iran ci sia una continua impiccagione di gente in piazza, mentre invece qui la pena di morte è rarissima: Per caso vi è capitato di vederne qualcuna in strada?”.
No, però…
“Però dovreste reclamare anche, se non prima, contro la camera a gas, la sedia elettrica, le iniezioni letali, tutte invenzioni sicuramente non nostre e ancora praticate negli Usa, dove la gente e i presidenti sono perfino orgogliosi dell’esistenza della pena di morte. E dovreste reclamare anche contro le guerre di aggressione come quella contro l’Iraq, contro l’appoggio Usa ai vari Bin Laden, contro l’aggressione dell’Iraq all’Iran che ci è costata almeno un milione di morti, contro la pulizia etnica di Israele a favore dei propri coloni e contro le invasioni come quella contro Gaza o contro le rappresaglie come quelle contro Jenin. Tutte faccende che condannano a morte, per giunta senza processo e senza avvocati, decine di migliaia di persone”.
Mi scusi, però la lapidazione alle adultere e il taglio delle mani ai ladri….
“Non conosco neppure un caso di lapidazione! Non in Iran. Le faccio notare che la lapidazione è una invenzione della bibbia, così cara a voi cristiani e soprattutto agli ebrei, e che nel corano non c’è nessuna prescrizione tassativa che la prescriva”.
Mi scusi, ma durante la presidenza di Khatami nonostante fosse riformista si è avuta notizia di poco meno di 20 lapidazioni, mi pare 18, l’ultima condanna sarebbe stata emessa nel febbraio 2002.
“Vede? Anche lei usa il condizionale. E parla di condanna, non di esecuzione. Io comunque, ripeto, non sono al corrente di nessun caso. Ma se lei va su Internet può trovare passi come questo. Legga”.
Leggo: “Ci sono però musulmani che sostengono che la lapidazione non sia affatto una pena islamica, ma che anzi il Corano la condanni apertamente. Secondo Massoud Rajavi, presidente del Consiglio nazionale della resistenza, un’organizzazione dell’opposizione iraniana, il Corano stesso dice che i precetti vanno divisi fra muhkamat, inderogabili, e mutashabehat, la cui applicazione deve cambiare a seconda delle circostanze. Perfino alcuni appartenenti al clero musulmano e al sistema giudiziario religioso si oppongono a simili punizioni crudeli. Ad esempio l’Ayatollah Dr. Seyed Mohammad Bojnourdi, ex membro del Consiglio Supremo della Magistratura in Iran, intervistato dal giornale iraniano “Morning Daily” nell’agosto del 2001, ha affermato che simili punizioni crudeli danno all’opinione pubblica internazionale un’immagine distorta dell’Islam, non facendone vedere gli aspetti caritatevoli e misericordiosi: “Se l’esecuzione della pena comporta un indebolimento dell’Islam e provoca riluttanza verso la religione, soprattutto nei giovani, le modalità di esecuzione devono essere riviste fino al punto di eliminare tali problemi. Se certe punizioni come la fustigazione in pubblico provocano un indebolimento dell’Islam e creano pessimismo in un gran numero di persone verso l’Islam, tali pratiche devono essere abbandonate, perché la preservazione della dignità e del prestigio dell’Islam è l’obiettivo primario e tale dovere ha la priorità su altri obblighi. Un’altra pena dovrà essere applicata in modo da non comportare tali pericoli”.
Milani mi incalza: “Lei piuttosto dovrebbe spiegarmi qual è la differenza tra una condanna a morte comminata dalla magistratura e le condanne a morte comminate senza processo dal governo israeliano con la strategia degli “omicidi mirati”, condannata invano anche dall’Onu e che provoca molte vittime anche tra i passanti e tra chi comunque non c’entra niente non solo con le armi e le bombe, ma anche con la politica come per esempio i bambini palestinesi. Ammetterà che c’è differenza tra una condanna a morte emessa dalla magistratura e la condanna a morte emessa dalle armi di un esercito invasore, come quelle dell’esercito e dell’aviazione israeliana a Gaza, dove sono stati massacrati almeno 400 bambini. Io di lapidazioni non ho notizia, però ho letto sui giornali, per esempio a firma di Vittorio Zucconi, di raduni e festeggiamenti al grido di “Brucia, carogna, brucia!” fuori dalle carceri Usa dove vengono ancora eseguite le condanne a morte. Sbaglio, o i parenti delle vittime vengono invitati, per legge, a godersi lo spettacolo dell’agonia dei giustiziati? E le ricordo le ricerche che dimostrano come almeno il 10% dei condannati a morte degli Usa sia gente in realtà innocente. Questi non sono volgari asassinii? E con tanto di pubblico che assiste dietro i vetri o che festeggia in piazza.
Ciò premesso, sono d’accordo che la pena di morte è meglio eliminarla. Lo vorremmo fare. Meglio ancora sarebbe riuscire a eliminare i reati da pena di morte, meglio eliminare le condizioni che li possono provocare o favorire”.
E il taglio delle mani ai ladri?
“Quanti monchi avete visto in Iran? Glielo dico io: nessuno. E’ vero che la legge coranica prevede questo tipo di condanna, ma è anche vero che oggi in Iran è applicata molto ma molto raramente. Mai a chi non sia recidivo. Mai a chi ha rubato per fame, necessità o per dare da mangiare ai figli. E’ una pena estrema e rara, prima di applicare la quale ci sono ben 25 condizioni da verificare. In compenso sono state amputate molte mani, braccia, piedi, gambe e intere vite a un mare di iraniani con la guerra impostaci dall’Iraq su mandato americano. Come vede, ci diffamate. Come al solito, del resto. Io piuttosto le mani le taglierei a chi ruba la terra altrui, a chi ruba sul prezzo del petrolio, a chi ruba le fonti d’acqua ai palestinesi, a chi usa le mani per scrivere articoli menzogneri, per esempio che esistono le bombe atomiche in Iraq o che le vogliono costruire a tutti i costi in Iran. Ovviamente per lanciarle su Israele, come se fossimo tutti 70 milioni di imbecilli anziché di iraniani”.
Beh, ma su Israele Ahmadinejad è vero che viene equivocato in mala fede, però dice cose molto preoccupanti, la “cancellazione” o la “distruzione” di Israele non sono cose ammissibili.
“Guardi, anche su questo bisogna intenderci ed essere chiari. Ahmadinejad non ha mai, e ripeto “mai”, detto che vuole la distruzione o la cancellazione fisica di Israele intesa come uccisione dei suoi abitanti e cacciata dei superstiti, questa semmai è da sempre la politica dei sionisti contro i palestinesi. Quello che vogliamo è la “distruzione” dell’attuale sistema di potere politico di Israele. Le faccio un esempio, che sgombera il campo da qualunque possibilità di equivoco se – ripeto: se – si è onesti. L’Unione sovietica è stata distrutta, cancellata dalla carta geografica, ma senza sparare un colpo né ammazzare o cacciare nessuno. E’ solo crollato il sistema politico su cui si reggeva. Ecco, noi vogliamo che crolli il sistema politico che regge lo Stato di Israele, ma certo non vogliamo uccidere gli israeliani. Tra i quali, glielo voglio ricordare, ci sono quasi due milioni di cittadini israeliani arabi, quasi tutti musulmani. Chi è così idiota e mascalzone da dire che vogliamo uccidere due milioni di musulmani? Ai quali andrebbero aggiunti gli altri due milioni di musulmani quali sono i palestinesi trattati come cani a Gaza e in Cisgiordania. Vogliamo solo che anche Israele sia uno Stato di tutti i suoi cittadini, e non solo di quelli ebrei”.
Mi scusi, ma se non sbaglio lo stesso Iran si definisce islamico fin dal nome, “Repubblica islamica dell’Iran”, come del resto mi pare anche la Libia, per non parlare del papa e dei cattolici che insistono sulle radici cristiane dell’Europa. Perché Israele non potrebbe chiamarsi, simmetricamente, “Repubblica ebraica di Israele”?
“Glielo spiego volentieri: noi parliamo di repubblica islamica in quanto basata sulla religione musulmana, ma non su un “popolo”, etnia o “razza” o “cittadinanza” musulmana. In Iran, come in Libia o in qualunque altro Paese islamico, si può essere musulmani anche se si è di pelle nera o di etnia non iraniana, e comunque non cacceremmo mai, ovviamente, i milioni o le centinaia di migliaia di non musulmani. In Israele invece si può essere ebrei solo se si è ebrei, discendenti di ebrei almeno per parte di madre, non si può essere pienamente israeliano se non si è ebrei, tant’è vero che gli israeliani arabi non fanno carriera come ufficiali dell’esercito e non accedono agli alti gradi di insegnamento nelle Università. Insomma, è una situazione simile a quella che c’era nel Sud Africa dell’apartheid, quando il potere politico doveva essere per forza nelle mani dei bianchi nonostante la maggioranza fosse nera. Che fine ha fatto quella orrenda pretesa razzista è ben noto. Come mai non parlate più di razzismo se alla parola “bianchi” si sostituisce la parola “ebrei” come detentori di tutto il potere politico di uno Stato e se alla parola “neri” sostituite la parola “palestinesi” o “arabi” come cittadini di serie B se non peggio? Inoltre ci sono razzisti come l’attuale ministro degli Esteri che hanno in programma di “espellere” fuori da Israele tutti i non ebrei, cioè qualche milione di persone. Perché scrivere “espellere” anziché “deportare”? Se quella cacciata la volessero per esempio i cinesi a danno dei tibetani allora scrivereste e parlereste certamente di deportazione, non di semplice espulsione, e vi scatenereste con il massimo dello sdegno. Lo vede che non siete onesti? Quando parliamo di Israele come espressione del colonialismo occidentale, anzi europeo, non esprimiamo un concetto razzista o prevenuto, ma solo il fatto reale, storicamente vero, che almeno negli ultimi due secoli il numero di ebrei nella Palestina storica è sempre e solo dipeso dall’antisemitismo degli europei: se questo aumentava, aumentava di conseguenza anche l’emigrazione di ebrei in Palestina. Ma che c’entrano i palestinesi o gli arabi o i musulmani con i crimini di voi europei contro gli ebrei? E che c’entrano con il vostro antisemitismo, alimentato non dall’Islam, ma dalla Chiesa cattolica e cristiana che da quasi duemila anni accusa gli ebrei in blocco di essere il “popolo deicida”, cioè di avere ucciso Gesù Cristo? E a proposito di Gesù e di cristianesimo, lei stesso ha detto che il papa e i cristiani battono il chiodo delle “radici cristiane” dell’Europa, ma non è esatto: oramai si batte il chiodo delle radici “giudaico-cristiane”. E quindi, se c’è già un intero continente qualificato come anche giudaico per radici e perciò anche come cultura oltre che religione, perché volete rubare un altro pezzo di terra altrui, in Medio Oriente, per farne uno Stato giudaico?”.
Ad essere sincero non mi pare che Ahmadinejad si limiti a parlare di crollo solo del sistema di potere politico in Israele. Certo non parla di distruzione fisica, ma il suo linguaggio fa comunque paura.
“Guardi, voglio essere chiaro, come sempre. In Israele riconosciamo che hanno diritto a viverci gli ebrei israeliani, quelli nati in Israele, specie se discendenti degli ebrei che vivevano in Palestina prima della nascita dello Stato di Israele nel 1948. Ma gli ebrei fatti affluire in massa da fuori, come per esempio quelli russi che tra l’altro neppure è certo siano ebrei o come gli ebrei americani, quelli è bene se ne tornino da dove sono venuti. Certo non verrebbero cacciati con le armi, mentre invece con le armi sono stati cacciati i palestinesi dalle loro terre già a partire dal ’47, cioè prima che nel ’48 nascesse lo stato di Israele, però non vedo perché mai quegli immigrati di comodo debbano occupare territori che sono sempre stati abitati da palestinesi e che è giusto tornino ai palestinesi. Sono più di 400, come lei certamente sa bene, i villaggi dai quali gli israeliani hanno cacciato i palestinesi per prenderne il posto, e Dayan ordinò di distruggere decine di moschee per “sdradicare l’identità palestinese”. Non sono crimini questi? Questi immigrati spinti dall’ideologia, o dal loro credo religioso, e usati solo per occupare terre palestinesi è bene tornino donde sono venuti, così anche i palestinesi potranno finalmente godere del “diritto al ritorno”. Diritto che, cosa comica e insieme tragica, viene invece riconosciuto a chi in Israele non c’è mai stato da ben venti secoli e quindi non può in nessun modo “tornarci”, ma solo “andarci”, purché sia ebreo anziché palestinese. Se non è razzismo questo! Razzismo, prepotenza e truffa”.
Mi scusi, dottor Milani, ma in Occidente nessuno permetterà che ci siano masse umane spinte fuori da Israele, sia pure senza usare contro di loro le armi, spinte cioè con la sola legge a “tornare là da dove sono venuti” così come per esempio gli italiani pochi decenni fa sono stati espulsi dalla Libia. In modo pacifico, ma espulsi.
“Capisco cosa vuole dire, ma che mi dice lei dei palestinesi, espulsi, a fucilate o a cannonate, dalla Palestina man mano inghiottita da Israele?”.
Ho l’impressione che stiamo girando a vuoto. E che comunque il futuro avrà ancora drammi e tragedie, o da una parte o dall’altra o da entrambe. E a proposito di tragedie: perché Ahmadinejad e non solo lui nega o minimizza quello che con un termine fin troppo sbagliato perché equivoco si chiama Olocausto anziché Shoà e che comunque consiste nel genocidio di sei milioni di ebrei?
“Anche in questo argomento non siete onesti, non siete in buona fede. Nessuno – ripeto: nessuno – nega l’Olocausto, nessuno cioè nega che i nazisti hanno perseguitato e messo a morte gli ebrei in quanto tali, così come gli zingari in quanto zingari e gli omosessuali in quanto omosessuali. Il fatto è che non ci convince la cifra dei sei milioni. Ci pare fin troppo esagerata”.
Guardi, le potrei indicare una buona bibliografia sull’argomento, che non mi pare lasci adito a molti dubbi.
“La ringrazio. Ma allora perché vietare, ridicolizzare e condannare a priori qualunque tentativo degli studiosi, come quello organizzato dal presidente Ahmadinejad a Teheran tempo fa, per cercare di analizzare assieme le fonti, le bibliografie, le prove, ecc., e cercare quindi di stabilire un punto fermo accettabile per tutti? Voi non vi fidate mai delle nostre affermazioni e cifre, fino a riderci in faccia quando i tratta del nucleare. Per quale motivo mai noi dovremmo accettare senza discutere le vostre? Se me lo spiega mi rende felice. La Chiesa si è ha sempre vantata di avere avuto milioni di martiri, ma le ricerche dimostrano cifre enormemente minori, comprese quelle – poche unità – indicate dall’ex prete tedesco Deschner nei suoi molti libri. Papa Wojtyla ha permesso che in vista dell’anno santo del Duemila gli studiosi non solo cattolici vagliassero tutti i documenti vaticani riguardanti i roghi di streghe compiuti dall’Inquisizione, e la cifra accreditata da tempo di 10 milioni di vittime si è ridotta mi pare a 50 mila”.
Mi scusi, ma è solo perché sono stati distrutti, per vari motivi, quasi tutti gli archivi giudiziari dell’Inquisizione, altrimenti…
“Sì, sì, non ne dubito. Però non capisco comunque perché non permettere di fare agli studiosi il loro mestiere, che è quello di verificare le fonti. Se non c’è nulla da nascondere, perché impedire o peggio ancora demonizzare le verifiche? E poi, scusi, ma c’è un’altro aspetto, che dovrebbe interessarvi non poco”.
Quale?
“Beh, se davvero in Europa la Germania, cristiana e cattolica, ha potuto massacrare ben sei milioni di ebrei, più tutti gli altri, allora credo che l’Europa e la sua Chiesa debbano dichiarare la bancarotta morale. Se davvero avete compiuto un crimine così orribile, di dimensioni così mostruose, come mai pretendete di poterci dare lezione anziché nascondervi per sempre dalla vergogna? Se davvero la Chiesa ha taciuto o peggio ancora consentito su una simile gigantesca mostruosità, come mai non è stata chiusa o almeno rifiutata dai fedeli? Vede, in definitiva è anche vostro interesse, vostro di europei e di cristiani tutti, non solo dei tedeschi, sperare che la cifra totale sia inferiore, e di molto, agli asseriti sei milioni, altrimenti potete solo suicidarvi, moralmente parlando, anziché continuare a voler dare lezioni al mondo e per giunta volere lo “scontro di civiltà”. Una civiltà che manda alle camere a gas sei milioni di esseri umani, più qualche altro milione di non ebrei, non è una civiltà, bensì di fatto una inciviltà. O no? Infine, non vorrei annoiarla, ma c’è ancora un argomento che dovrebbe spingervi a fare delle verifiche sulle reali dimensioni dell’Olocausto”.
Vale a dire?
“La gioia che si proverebbe se si scoprisse che avete ammazzato molta gente in meno. Ci sarebbe da far festa per ogni eventuale gasato in meno, non crede? E se si scoprisse – per pura ipotesi – che non di sei milioni si è trattato, bensì di 300 mila persone o un milione – comunque troppe vittime, sia ben chiaro – allora ci si dovrebbe ubriacare dalla gioia dal sapere che è stata uccisa molta ma molta gente in meno. O no? Io non so quante siano esattamente le vittime dell’Olocausto – in ogni caso troppe, ripeto – così come non conosco l’ammontare delle vittime dell’Olocausto dei rom, del quale non parlate mai, ve lo siete dimenticato. In linea di massima le vittime dell’Olocausto potrebbero essere anche di più di quanto si crede, ma se si scoprisse che sono morte di stenti dovuti alla guerra e all’assedio di una Germania ridotta allo stremo, dove morivano come mosche anche i tedeschi, anziché alla ferocia programmatica antisemita e razzista dei nazisti tedeschi, allora comunque ci sarebbe da tirare un sospiro di sollievo. Non crede? Noi crediamo che le cifre siano gonfiate per poter usare l’Olocausto come bavaglio per zittire chiunque critichi Israele nonostante sia criticatissima e molte volte condannata dalla stessa Onu. I vostri liberatori angloamericani se ne sono sempre fregati, mi scusi il termine, dei campi di concentramento, non hanno mai neppure tentato di colpire almeno le linee ferroviarie dei treni delle deportazioni. Beh, un conto è se se ne sono fregati di campi di concentramento dove venivano ammazzati in totale – che so – 300 mila persone, ma un altro conto è se se ne sono fregati di campi dove venivano massacrate le persone a milioni e milioni. Non crede? E gli angloamericani su ciò che avveniva nei campi e agli ebrei erano molto ma molto più informati del Vaticano, è ormai documentato da buoni libri. Lei prima mi ha offerto una bibliografia. Vuole che gliene consigli io una su quest’altro argomento?”.
La ringrazio, ma purtroppo lo conosco bene, dubito si possa aggiungere altro a quanto ho già letto. Senta, cambiamo totalmente argomento. C’è una domanda che mi ossessiona da prima di venire in Iran e che mi ha turbato durante tutto il viaggio. Ho letto che a volte vengono condannate a morte anche delle minorenni, ma poiché la legge coranica vieta l’esecuzione di vergini queste condannate vengono date in moglie ai loro carcerieri così che dopo la consumazione del matrimonio possano essere uccise. Per me questo argomento è dirimente, vi passa una linea di demarcazione.
“La ringrazio perché lei è stato gentile nel pormi la domanda, ha parlato di matrimonio, sia pure forzato, ma non di stupri come invece ho letto in più parti tramite Internet. Guardi, da noi ogni matrimonio nel quale la donna non sia consenziente non è valido. Non solo: chi la obbligasse a sposarsi contro la sua volontà sarebbe passibile di gravi accuse e condanne. Escludo perciò nella maniera più assoluta che in Iran siano accadute o possano accadere di queste cose. Ignoro se possano essere accadute in altri Paesi. Possono forse esserci casi di abusi sessuali da parte di personale carcerario verso donne in carcere, ma questo tipo di violenza alligna in quasi tutte le carceri del mondo, comprese quelle italiane, non è una specialità iraniana”.
A proposito di matrimoni, qui in Iran ci è stato detto che si possono avere altre mogli tenendo la cosa nascosta alla prima e che per andare legalmente a prostitute o per coltivare una avventura extramatrimoniale si può usare il “matrimonio a tempo”, per lo stretto necessario della relazione sessuale. Come è possibile esista il concetto di donna “usa e getta”?
“A parte il fatto che si tratterebbe anche di “uomo usa e getta”, sta di fatto che vi hanno raccontato una fesseria. Da noi il matrimonio è anche un contratto civile, nel quale la donna ha il diritto di dettare le sue clausole. Può imporre la clausola che il marito non possa avere altre mogli, o che possa avere solo quelle che abbiano anche il gradimento della prima consorte e, infine, che da loro deve divorziare se così lei decide. E’ perciò impossibile celebrare matrimoni all’insaputa della prima moglie, e se dovesse avvenire sarebbe una cosa molto grave. Il matrimonio a tempo può esistere, ma certo non come trucco per prostitute o avventure, bensì come accordo tra i due contraenti il vincolo coniugale sia pure temporaneo. In ogni caso guardi che noi non incoraggiamo affatto i divorzi, che sono un trauma per tutti, anzi: il magistrato prima di concederlo cerca di vederci chiaro senza nessuna fretta perché il tempo a volte è galantuomo e sana le fratture. A meno che, ovviamente, non si evidente che i due coniugi ormai si odiano”.
Domanda forse impertinente, ma logica. Il buon musulmano, specie il martire, trova in paradiso mi pare ben 72 vergini, a disposizione per i suoi sollazzi. Ma cosa vi trovano, sempre in paradiso, le buone musulmane, martiri comprese? Vi trovano 72 bei maschioni, meglio scafati che vergini, a loro uso e consumo?
“Bella domanda. Vi trovano gli uomini che arrivano in paradiso!”.
Beh, ma è una discriminazione a svantaggio della donna, un paradiso direi maschilista. Mi colpisce che lei abbia risposto esattamente come la guida del viaggio che ho fatto in Marocco prima di Pasqua. Sembra una risposta prefabbricata, ma non sarò così scortese da pensare che lo sia. Per concludere:: visto che siete sciiti sia voi iraniani che l’80% degli iracheni, perché non formate il “blocco sciita” di cui in Occidente si parla temendolo? Così evitereste rischi di altre guerre e dareste vita a una potenza ricca non solo di petrolio, ma anche di cervelli e con un grande patrimonio di civiltà, una potenza in grado di trainare lo sviluppo dell’intero Medio e Vicino Oriente e quindi di dare anche una mano alla stabilizzazione del mondo.
“Il motivo è semplice. Noi non siamo razzisti e neppure fanatici religiosi, contrariamente a quanto pensate e scrivete. Non vogliamo una politica di potenza, ma una politica basata su accordi e patti tra i vari Stati. Vogliamo che la pace nel mondo, perché sia vera e duratura, non si basi su singoli blocchi religiosi, ma su accordi tra i popoli”.
Il 23 mi troverò a cena con gli altri colleghi del viaggio in Iran. Poteva essere una cena allegra, invece credo proprio sarà triste, si parlerà più di ricordi che di progetti. Fin da ora abbiamo tutti, e non solo io, un magone misto a malinconia e nostalgia. Speriamo che anche l’Iran trovi la sua strada. Verso il futuro. Il futuro della numerosa gioventù curiosa e affamata di vita che sciama ovunque, arricchita e forse guidata dai milioni di ragazze in spolverino e velo islamico quasi sempre nero che sembrano allegri fantasmini in moto perpetuo. E che sono piene di vita e affamate di certezze.
x Pino
non riesco a postare messaggi di una ventina di righe, non vengono presi dal blog. Come mai?
Berlusconi è un uomo d’affari, prima di tutto. Deve ottenere dei risultati e sa come fare. Potremmo discutere sulla liceità dei risultati, ma è un altro discorso.
Ciò che mi fa orrore non sono le ragazze che allietano a pagamento le feste e la vita del cavaliere, nè la particolarità che lui le faccia diventare ministro. C’è chi ha fatto ministro un cavallo, probabilmente a giusta ragione. Mi fa orrore che in Parlamento abbia accesso uncerto politico che ha affossato il precedente governo, ad esempio, o certi nomi in odore di mafia o cert’altri figuri l’unico merito dei quali è saper dire sempre di si. Cosa offrono questa gente alla Nazione, più di quanto possa offrire una ragazza allegra? Perchè pagare loro senza protestare e scandalizzarsi invece delle donnine? Forse perchè la donna deve essere soltanto Moglie e Madre?
O forse perchè sollevare le…pene del cavaliere o di chiunque altro, sia compito infame? A me non pare.
spezzato in due il post; la prima parte è passata, la seconda no. Ci riprovo: sarò più fortunato?
niente da fare: non passa!
cliccando sul link di Moussavi compare solo una pagina colorata, con delle nuvolette.
Su Le Figaro di oggi, una testimonianza interessante della ribellione in Iran. E’ in francese, ovviamente. Consiglio di dare una lettura, a chi conosce la lingua.
“Silvio Berlusconi, alla mia partenza da Villa Certosa, mi ha consegnato una busta contenente 10.000 euro in contanti”. E’ quanto sostiene di aver detto alla Guardia di Finanza Barbara Montereale, la ventitreenne di Modugno (Bari) ascoltata ieri come testimone assieme ad altre ragazze che, come lei, sarebbero state pagate da Gianpaolo Tarantini per partecipare a feste a Palazzo Grazioli e Villa Certosa.
La giovane, che dice di non essere una escort ma una ragazza immagine, ha specificato ai militari di non “aver avuto alcun rapporto sessuale con Silvio, che non mi ha chiesto nulla in tal senso, anzi mi ha trattato come una figlia”. “Mi ha solo aiutato economicamente – ha spiegato – dopo aver saputo che vivevo un momento triste poiché con la mia bambina, che ha un anno e mezzo, non riuscivo ad arrivare a fine mese”.
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Almeno questa, è una buona azione, no?
x marco tempesta
Se ci sono due o più link non passa perché l’antispam non lo permette. Altrimenti non so che dire. Prova a inviarmi via mail quello che non riesci a far passare che lo posto io.
Il link di Moussavi ha una sfilza di brevi comunicati in farsi e la loro traduzione in inglese. Ora provo a controllare se magari le autorità iraniane lo hanno bloccato.
Un saluto.
pino
x marco tempesta
Ho controllato. Sullo sfondo con le nuvolette si leggono benissimo tutti i brevi comunicati. Ci deve essere un difetto nel tuo computer, o nel programma o nella linea, e forse è per questo che non passano a volte i commenti.
pino
x Marco
Mousavi e’ on twiter.
http://twitter.com/mousavi1388
Sul mio PC posso leggere altre websites sul link di sopra.
E’ anche su Facebook.
FOX News non presenta altro, ma tutto viene da telefonini e da twitter.
Siamo stati avvisati che ci sono hackers ed alcuni filmati possono essere falsi e non sulla situazione presente.
Sembra che Hamas abbia mandata una milizia di 5’000 in motocicletta e randelli. (sembra)
Qui, il senato ed il congresso hanno votato quasi interamente a favore di Mousavi o dei dimostranti, da ambedue i partiti.
Il Presidente e’ in bilico, continua ad apparire in TV ma guadagna tempo dicendo: “Questo o quello per
me pari sono” e cos’i’ il Segretario di Stato, Hillary Clinton, la quale si e’ autoproclamata “inesperta”.
Il presidente francese Nicholas Sarkozy ha solidarizzato subito con lelegittime proteste del popolo iraniano e cosi’ ha fatto il suo ministro degli esteri, Bernard Kouchner.
Un giornale ha usata la frase per Obama: il “re Tentenna”.
E’ una posizione particolarmente difficile, lo capisco.
Se vuole contrattare con il regime in atto come fa a d essere partigiano con i dimostranti.
Ciao, Anita
x Peter
Oltre a ciò che le ho già detto col post 246, c’è da aggiungere che queste testimoni non ha senso pensare che esagerino o che siano comprate. Per il semplice motivo che Berlusconi può offrire mooooooooooooooolto più di tutti e comprarsele lui anche perché stiano zitte. Inoltre, così come chi critica Israele viene subito azzannato da una muta di volenterosi cani da guardia, allo stesso modo in certi ambienti trovi poco lavoro se sparli del Cavaliere, se non sei raccomandato e variamente disponbile. Mi pare ormai chiaro che non basti neppure più arruffianarsi e leccare in senso figurato… Nei giornali gli articoli lecchini si chiamano “pompini”, ma ho l’impressione che questi ormai non bastino più.
Tutti abbiamo un prezzo, anch’io credo, ma vedere che ci si sbraca in questo modo, per così poco e in così tanti non solo mette tristezza, ma anche allarma: perché è la prova di come certo tessuto sociale sia ormai tarlato, marcio.
Un saluto.
pino
P.S. Mi si accappona la pelle a pensare che con questo stesso modo di fare, da venduti, leccaculi, incapaci, corrotti, compiacenti e azzeccagarbugli ci si è lanciati nell’avventura coloniale prima e nella seconda guerra mondiale e perfino nell’invasione dell’Urss dopo. Mussolini sul piano privato e personale era anche molto ma molto ma molto peggio di certi premier attuali, fece infatti rinchiudere e morire in manicomio la sua prima moglie e il loro figlio, alla faccia delle cazzate che spara la sua nipotina Alessandra Mussolini, che in questo Paese è perfino arrivata in parlamento. E i gerarchi attorno a Mussolini erano anche loro ruffiani, intrallazzoni, mentitori, incapaci, blateratori, puttanieri e spesso pure cocainomani. Insomma, non è cambiato molto. Eccetto il fatto – molto ragguardevole – che quelli attuali non hanno le mani lorde di sangue e non pensano a gettarsi in guerre demenziali. Almeno fino ad ora. Ma non si può mai sapere, data l’aria che spira da Sud e da Sud Est….
pino
x Marco
Ci sono diversi websites, ma sono nella lingua locale, persiano o farsi.
Qui un bel po’ di foto:
http://www.flickr.com/photos/mousavi1388
Anita
http://tv.repubblica.it/copertina/polizia-iraniana-uccide-una-ragazza/34140?video
Memtre qui si discute di ragazze che vanno a letto con il capo comico,in un’altra parte del mondo si ammazzano perche’
gridano:liberta’
Scusate vado a vomitare….
LA CIA E IL LABORATORIO IRANIANO – PARTE I
di THIERRY MEYSSAN
Réseau Voltaire
La notizia di una possibile frode elettorale si è sparsa per Teherán alla velocità della luce e ha fatto scendere in piazza i sostenitori dell’ayatollah Rafsanjani contro quelli dell’ayatollah Khamenei. Questo caos è stato provocato dietro le quinte dalla CIA, che semina la confusione sommergendo gli iraniani di SMS contraddittori. Thierry Meyssan spiega questo esperimento di guerra psicologica.
Nel marzo del 2000 la segretaria di Stato Madeleine Albright ha riconosciuto che l’amministrazione Eisenhower organizzò un cambio di regime in Iran nel 1953 e che questo avvenimento storico spiega l’attuale ostilità degli iraniani per gli Stati Uniti. La settimana passata, durante il suo discorso al Cairo rivolto ai mussulmani, il presidente Obama ha riconosciuto ufficialmente che «in piena Guerra Fredda gli Stati Uniti hanno svolto un ruolo nell’abbattimento di un governo iraniano eletto democraticamente.
A quell’epoca, l’Iran era controllato da una monarchia da operetta diretta dallo Shah Mohammad Reza Pahlavi. Questi era stato insediato sul trono dai britannici, che avevano obbligato suo padre, l’ufficiale cosacco filonazista Reza Pahlavi, a dimettersi. Però lo shah si ritrovava un Primo Ministro nazionalista, Mohammed Mossadeq. Quest’ultimo, con l’appoggio dell’ayatollah Abu al-Qassem Kachani, nazionalizzò le risorse petrolifere.
Furiosi, i britannici convinsero gli Stati Uniti a fermare la deriva iraniana prima che il paese sprofondasse nel comunismo. Allora la CIA mise in moto l’«Operazione Ajax», diretta ad abbattere Mossadeq con l’aiuto dello shah e sostituirlo con il generale nazista Fazlollah Zahedi, fino allora imprigionato dai britannici. Zahedi instaurò il regime di terrore più crudele dell’epoca, mentre lo shah faceva da copertura ai suoi abusi posando per le riviste di gossip occidentali.
L’Operazione Ajax fu diretta dall’archeologo Donald Wilber, lo storico Kermit Roosevelt (nipote del presidente Theodore Roosevelt) e dal generale Norman Schwartzkopf senior (il cui figlio omonimo fu comandante dell’Operazione Tormenta nel Deserto). Tale operazione è tuttora un modello di sovversione. La CIA progetta uno scenario che dà l’impressione di una sollevazione popolare mentre si tratta di un’operazione segreta. Il punto culminante dello spettacolo fu una manifestazione a Teheran, con 8.000 comparse pagate dall’Agenzia, per fornire foto convincenti alla stampa occidentale.
[continua]
@ Pino
Purtroppo, il resto dell’articolo non passa in nessun modo (e anche col primo ce n’e’ voluto). Provero’ piu’ tardi.
@ Pino
Ti ho mandato un email.
Grazie
x Marco,
tu hai detto che ti occupi di pubblicita’,…quindi hai sentito parlare dei prodotti civetta,…regalare un articolo per venderne mille.
Il cantastorie l’unica cosa che ha imparato bene nella sua vita e’
creare il mito del generoso,simpatico,salottiero,…e fare dei buoni affari per se.
Nel 1995 incomincio’ a parlare che tutti dovevano avere un milione di euro di pensione,…la vita era cara etc…,
fatte le elezioni,…disse,…chi ha il reddito di una casa,anche se
piccola e di poco reddito,…non riceveva aumento.
Si parlava di immigrati che dovevano essere rigettati in mare,…
il suo amico bossi diceva che bisognava sparagli addirittura,
una corvetta per digrazia ne rovescia una,…dopo 10 anni lui va sul posto e parla della disumanita’ del governo di allora.
…………..
Arriviamo al terremoto dell’Aquila,nell’emozione del momento
giura che TUTTI gli aquilani riavranno la propria casa ricostruita,
dopo tre mesi,le macerie sono ancora la’,le case si sono ridotte a tremila,…in legno,…in mezzo alla campagna senza servizi,e
pronti per fine novembre.
Conclusione:
Da qualsiasi parte lo giri trovi l’imbroglione,…e’ logico che gente inetta che lui ha arricchito lo trovano generoso,…fare i nomi sarebbe una cosa molto lunga…
Come ha ben spiegato Pino sopra,
un gonfalonieri puo’ dire che il berlasca e’ generoso,…lui e’ diventato ricco,…quindi che gli costa affermarlo?
La ragazza ha preso 10000 euro a suo dire e lo difendera’ fino
alla morte ,…non specifica bene se di lui o di lei.
Ma questo capo di stato cosi generoso e cosi intelligente si e’
reso conto che nella situazione della ragazza in questione ci sono altre milioni di ragazze che non trovano nemmno uno straccio di lavoro e non hanno avuto la voglia o la fortuna di sedere sulle ginocchie di papi per avere un bacio in fronte?
Forse noi genitori abbiamo sbagliato tutto,…come dice giustamente Sylvi,ma non tutti abbiamo avuto la fortuna di fare figlie superbelle,conusciuti da ruffiani politici per poi fare il grande incontro,…e magari diventare ministro.
Tu non sei un padre, ma pensaci sopra anche tu,viviamo una situazione assurda,amorale,quindi non giusticare gesti studiati per fregare le masse incolte.
Un saluto,Ber
(Cena triste …)
Caro Marco,
leggo con il solito divertimento il tuo messaggio 252 che tratta di temi che, nella sostanza, aveva già affrontato Pino nei sui messaggi 246-261.
Pare che il tuo obiettivo sia solo quello di épater le bourgeois, obiettivo un tantino superato: in un paese di escort non si epatizza assolutamente più nessuno, a parte le nonnine. Lo fai, con la tua solita arte consumata, mettendo insieme cose che tra loro non c’entrano nulla ma legate da un’assonanza generica che crea un gran polverone nel quale non si distingue più nulla. Come ha osservato Peter, anche in questo tu rimani sostanzialmente un berluschino.
Non capisco bene perché tu debba “provare orrore” (Oggesuggesù, che esagerato!!!) per la presenza in parlamento di collusi con la mafia quando secondo te il parlamento è un luogo a cui mandare i cavalli. Un colluso ragionerà comunque meglio di un cavallo, spero….
Per altro l’argomentazione è delle più banali: Caligola era un dittatore di basso livello, non certo un genio come Cesare o come Augusto, che conduceva una sua personale lotta contro il senato (che era poi il parlamento dell’epoca), proprio come fa il Banana. Nominare senatore il suo cavallo era un modo per sminuire l’importanze del parlamento a fronte del volere del principe. La giusta ragione di cui parli era semplicemente quella di instaurare un potere assoluto, che portò lo stato romano alla rovina in un paio di secoli vista l’impossibilità di creare una diffusa classe dirigente in grado di prendersi responsabilità di governo. L’evoluzione dell’impero bizantino mostra bene i limiti dell’assolutismo che pare tu assolutamente non veda e non conosca.
Il fatto che un ministro diventi tale per meriti sessuali farebbe ridere chiunque in tutto il mondo ma vediamo che per il costume italico va tutto bene. Non ne avevamo dubbio.
Tu confondi il pubblico, il funzionamento dello stato, con il privato, le questioni sessuali del Banana. Sono due cose diverse anche se io trovo invece inammissibile che chi tanto difende la moralità pubbica sia così indegno nella sua privata. Alla fine una escort rimane una puttana ed un primo ministro dovrebbe comunque fare altro.
Tu non vedi che un personaggio da pattumiera come il Banana è altamente ricattabile, come è sempre stato. E soprattutto tu, che di politica estera non capisci assolutamente nulla, non ti rendevo conto che le caxxate del Banana si pagano care. Con l’esclusione del paese dai centri di comando, anche di terzo o quarto livello. In Europa noi dovremmo essere un paese di secondo livello dopo le grandi potenze europee. In realtà nelle cancellerie noi facciamo solo ridere.
E le tue battute di spirito dimostrano una totale incomprensione di questi meccanismi.
Direi che, ancora una volta, rappresenti ferpettamente lo stile medio italico. Il Banana ne sarebbe felice
Un saluto a tutti U.
@ Pino
Ho rimandato tutto via email.
Ciao
LABORATORIO IRANIANO – PARTE II
La storia si ripete? Washington ha rinunciato ad attaccare militarmente l?Iran e ha dissuaso Israele da prendere questa iniziativa. Per ottenere un ?cambio di regime?, l?amministrazione Obama preferisce giocare la carta -meno pericolosa anche se più incerta- dell?azione segreta. In occasione delle elezioni presidenziali iraniane, grandi manifestazioni contrappongono nelle piazze di Teheran i sostenitori del presidente Mahmud Ahmadinejad e la sua guida Ali Khamenei da una parte e i sostenitori del candidato sconfitto Mir Hossein Moussavi e dell?ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani dall?altra. Tali manifestazioni riflettono una profonda divisione nella società iraniana tra un proletariato nazionalista e una borghesia che lamenta la sua emarginazione dalla globalizzazione economica. Agendo dietro le quinte, Washington cerca di influire sugli avvenimenti per abbattere il presidente rieletto.
Ancora una volta l?Iran è un terreno di sperimentazione di metodi innovativi di sovversione. Nel 2009 la CIA si basa su una nuova arma: il controllo dei telefoni cellulari.
Da quando c?è stata una diffusione generalizzata dei cellulari, i servizi segreti anglosassoni hanno moltiplicato le loro capacità di intercettazione. Mentre l?ascolto dei telefoni fissi necessita dell?installazione di cavi di derivazione, e pertanto di agenti sul terreno, l?ascolto dei cellulari si può fare a distanza grazie alla rete Echelon[…]
I servizi segreti anglosassoni e israeliani hanno sviluppato metodi di guerra psicologica basati sull?utilizzo estensivo dei CELLULARI.
Nel luglio 2008, dopo lo scambio di prigionieri e cadaveri tra Israele e Hezbollah, i robot hanno inviato decine di migliaia di chiamate ai cellulari libanesi. Una voce in arabo avvertiva di non partecipare in alcun modo alla resistenza e denigrava Hezbollah. Il ministro libanese delle Telecomunicazioni Jibran Bassil, ha presentato una denuncia all?ONU contro questa flagrante violazione della sovranità del Paese.
Sulla stessa linea, decine di migliaia di libanesi e siriani ricevettero una chiamata automatica, nell?ottobre 2008, che offriva 10 milioni di dollari per qualsiasi informazione che permettesse di localizzare e liberare i soldati israeliani prigionieri. Le persone interessate a collaborare dovevano rivolgersi a un numero nel Regno Unito.
Questo metodo viene ora utilizzato in Iran per intossicare la popolazione con la diffusione di notizie allarmistiche e per canalizzare il malcontento che suscitano.
In primo luogo è stata diffusa via SMS durante la notte dello scrutinio la notizia che il Consiglio dei Guardiani della Costituzione (equivalente al Tribunale Costituzionale) aveva informato Mir Hossein Moussavi della sua vittoria.
Così l?annuncio, diverse ore dopo, dei risultati ufficiali -la rielezione di Mahmud Ahmadinejad con il 65% dei voti- apparve come un?enorme frode. Tuttavia, tre giorni prima, Moussavi e i suoi amici consideravano sicura la netta vittoria di Ahmadinejad[…]
Gli istituti statunitensi di sondaggi in Iran pronosticavano un vantaggio di Ahmadinejad di 20 punti su Moussavi [12]. In IN NESSUN MOMENTO E’ PARSA POSSIBILE LA VITTORIA DI MOUSSAVI[…]
LABORATORIO IRANIANO – PARTE III
Successivamente sono stati selezionati dei cittadini tra quelli che si sono fatti conoscere in Internet per conversare su Facebook o tra gli abbonati alle linee di informazione Twitter. Quindi hanno ricevuto, sempre tramite SMS, le informazioni -vere o false- sull?evoluzione della crisi politica e sulle manifestazioni in corso. Si trattava di messaggi anonimi che diffondevano notizie di sparatorie e di numerosi morti; notizie che ad oggi non hanno avuto conferma[…]
Secondo il New York Times, queste azioni hanno contribuito a seminare la sfiducia nella popolazione.
Simultaneamente, con un nuovo sforzo, la CIA ha mobilitato i militanti anti iraniani negli Stati Uniti e nel Regno Unito per aumentare il disordine. E? stata distribuita una Guida pratica della rivoluzione in Iran, che comprende vari consigli pratici tra i quali:
– Impostare gli account Twitter sul fuso orario di Teheran.
– Centralizzare i messaggi sugli account Twitter@stopAhmadi, iranelection e gr88.
-Non attaccare i siti internet ufficiali dello Stato iraniano. ?Lasciate fare all?esercito? USA per questo (sic).
Una volta attuati, questi consigli impediscono qualsiasi autentificazione dei messaggi Twitter. Non si può più sapere se li inviano testimoni delle manifestazioni a Teheran o agenti della CIA da Langley, e non si può distinguere il vero dal falso. L?obiettivo è quello di creare ancora più confusione e spingere gli iraniani a combattersi tra loro.
Gli stati maggiori di tutto il mondo seguono con attenzione gli avvenimenti a Teheran. Tutti cercano di valutare l?efficacia di questo nuovo metodo di sovversione nel laboratorio iraniano. E? ovvio che il processo di destabilizzazione ha funzionato. Ma non è sicuro che la CIA possa canalizzare i manifestanti perché essi stessi facciano quello che ha rinunciato a fare il Pentagono se non desiderano farlo: cambiare il regime, chiudere con la rivoluzione islamica.
Thierry Meyssan = Giornalista, analista politico e scrittore francese, presidente del Réseau Voltaire
Titolo originale: “La CIA et le laboratoire iranien”
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6022
x FOX
Ma lei e’ informatissimo, complimenti a lei ed al website
http://www.comedonchisciotte.org.
Anita
Pronti alla guerra con l’Iran demonizzato?
Un articolo di Paul Craig Roberts
su come gli Usa stiano demonizzando l’Iran per capovolgere “democraticamente” il risultato delle elezioni e mettere a capo il loro uomo Moussavi. Accusano Ahmadinejad di aver “rubato” le elezioni (di cui non c’e’ assolutamente alcuna prova, ma ci sono prove del contrario), mentre hanno ignorato le elezioni rubate da Bush per ben due volte (e di cui esistono le prove).
***
Are You Ready For War With Demonized Iran?
By Paul Craig Roberts
The US media’s demonization of Ahmadinejad itself demonstrates American ignorance. The President of Iran is not the ruler. He is not the commander-in-chief of the armed forces. He cannot set policies outside the boundaries set by Iran’s rulers, the ayatollahs who are not willing for the Iranian Revolution to be overturned by American money in some color-coded “revolution.”
Iranians have a bitter experience with the United States government. Their first democratic election, after emerging from occupied and colonized status, in the 1950s was overturned by the US government. The US government installed in place of the elected candidate a dictator who tortured and murdered dissidents who thought Iran should be an independent country and not ruled by an American puppet.
The government-controlled US corporate media, a Ministry of Propaganda, has responded to the re-election of Ahmadinejad with non-stop reports of violent Iranians protests to a stolen election. A stolen election is presented as a fact, even thought there is no evidence whatsoever. The US media’s response to the documented stolen elections during the George W. Bush/Karl Rove era was to ignore the massive documented evidence of real stolen elections.
What is the source of the information for the US media and the American puppet states?
Nothing but the assertions of the defeated candidate, the one America prefers.
However, there is hard evidence to the contrary. An independent, objective poll was conducted in Iran by American pollsters prior to the election. The pollsters, Ken Ballen of the nonprofit Center for Public Opinion and Patrick Doherty of the nonprofit New America Foundation, describe their poll results in the June 15 Washington Post. The polling was funded by the Rockefeller Brothers Fund and was conducted in Farsi “by a polling company whose work in the region for ABC News and the BBC has received an Emmy award.”
The poll results, the only real information we have at this time, indicate that the election results reflect the will of the Iranian voters.
There have been numerous news reports that the US government has implemented a program to destabilize Iran. There have been reports that the US government has financed bombings and assassinations within Iran.
Pakistan’s former military chief, General Mirza Aslam Beig, said on Pashto Radio on Monday, June 15, that undisputed intelligence proves the US interfered in the Iranian election. “The documents prove that the CIA spent 400 million dollars inside Iran to prop up a colorful but hollow revolution following the election.”…It is certainly within the realm of possibility that Mir Hossein Mousavi is a bought and paid for operative of the US government.
Think about the Iranian election from a common sense standpoint.
if your country was under constant threat of attack, even nuclear attack, from two countries with much more powerful military establishments, as is Iran from the US and Israel, would you desert your country’s best defender and elect the preferred candidate of the US and Israel?
Do you believe that the Iranian people would have voted to become an American puppet state?
With the help of Mousavi, the US government is creating another “oppressed people,” like Iraqis under Saddam Hussein, who require American blood and treasure to liberate.
The only hard information available is the poll referenced above. The poll found that Ahmadinejad was the favored candidate by a margin of two to one.
But as in everything else having to do with American hegemony over other peoples, facts and truth play no part. Lies and propaganda rule.
Consumed by its passion for hegemony, America is driven prevail over others, morality and justice be damned. This world-threatening script will play until America bankrupts itself and has so alienated the rest of the world that it is isolated and universally despised.
__________
Paul Craig Roberts was Assistant Secretary of the Treasury during President Reagan’s first term.
http://rense.com/general86/ready.htm
@ Grazie, Pino.
Oggi l’antispam e’ in servizio di stakhanovista.
Iranian Election Day
Bomb Plot Uncovered
Iranian Election Day Bomb Plot Uncovered – State TV
TEHRAN (AFP) – Iranian authorities have uncovered a plot that was aimed at carrying out bomb attacks on the day of the presidential election last week, state television reported on Thursday.
“The bombers, who have extensive ties with foreigners, sought to sabotage the election and create unrest,” the report said, without identifying the alleged conspirators or disclosing any foreign links.
They had identified 20 spots in Tehran, of which Hosseiniyah Ershad was the main target, it added.
x VOX
Caro VOX,
dia le prove che le elezioni del Presidente G.W.Bush furono “rubate”.
Prove, non chiacchiere da websites di parte.
Di quelli ce ne sono a bizzeffe.
Beh, si diverta con la sua PROPAGANDA, io sto piantando fiori prima che arrivi la pioggia di nuovo.
So long…… Anita
“E’ assolutamente fuori discussione – sottolinea – che il presidente Berlusconi possa essere stato a conoscenza di questi miei rimborsi”.
Ma questa frase pronunciata dal simpatico barese Tarantini, quello che per fare il solletico a Berlusconi si presentava a casa sua con belle gnocche, non significa assolutamente una beata cippa. Io per esempio capisco che Berlusconi era a conoscenza dei rimborsi.
Veronica Là Rio
La prova sta nel documentario di 20 minuti realizzato dal produttore Robert Greenwald e dal regista Woody Allen, citato a pagina 10 del libro di Arthur Miller “I presidenti americani e l’arte di recitare”. Non ricordo se Nicotri lo ha già citato nel suo blog, ma ricordo bene di averlo letto su Giornalettismo.
Hilary Tokai
xAnita
sul primo round (Bush-Gore) non sarei tanto sicuro. O meglio, sono sicuro che Gore avesse vinto. That’s now history…
Don Chisciotte aveva comunque la caratteristica di combattere i mulini a vento…Per questo quel website farebbe bene a scegliersi un altro nome, almeno…
In sostanza, il presidente in Iran non conta un fico secco. I ‘powerbrokers’ sono altrove, come bene illustrava l’articolo de l’Independent. Ed il presidente deve stare molto attento a come si muove, a meno di essere un uomo di paglia (come quello rieletto). In sostanza, un riformista come Moussavi non ha mai avuto nessuna chance. Le elezioni in Iran sono un esercizio ludico. E se per assurdo fosse stato eletto per sbaglio, sarebbe gia’ in galera, temo
ciao, Peter
x Hilary Tokai
Ma lei crede proprio ai registi di Hollywood?
Se non erro c’e’ anche un piccolo libro.
Anche noi abbiamo esperti in leggere le espressioni facciali, caspita, le leggono ogni volta che uno appare in TV.
Allora?
Non credo che un video tale meriti tante considerazioni.
Non l’ho visto.
Anita
x Peter
Non so se lo sai, negli US c’e’ una buona rappresentanza Iraniana.
Nel sud della California ce ne sono piu’ di un milione.
Alcuni sono in politica, uno e’ il sindaco di una citta’ maggiore.
Stanno dimostrando per le strade e piazze come se fossero in Iran, vogliono un cambiamento di governo, molti per ragioni umanitarie.
Dimostrano pacificamente ma in grande numero.
Da quel che vedo in TV, ci sono dimostrazioni in molte citta’ degli US.
Buona notte,
Anita
x Peter e per chi legge l’Inglese
From the National Iranian American Council (NIAC)
Where do Iranian Americans fall in the debate? Do they favor US support for regime change in Iran? Or are they more inclined to support a hands-off and non-intervention policy? Or do they fall somewhere in the middle?
Out of the 400 letters sent since Monday, June 16th by Iranian-Americans all over the country, NIAC reports that only 26.7% have urged the President to support regime change in Iran, while 41.3% want the US to support the student’s aspirations and express moral support, but not get directly involved.
Furthermore, 32.0% do not want the US to get involved at all and argue that the US can best support the students by not interfering.
The statistics show that 73.3% of the participants, while still supporting the demonstrators, oppose direct American interference or outside calls for regime change.
Anita
Cari Anita e Vox,
abbiate pieta’ per le ns intelligenze,…i vostri due links sono un
assalto maldestro al ns modo di pensare.
Anche un bimbo riesce a capire che notizie verie artefatte sono mischiate a notizie di pura fantapolitica.
L’Iran sta attraversando un momento tragico,giovani con sentimenti puri che si battono per la strada contro un regime di ottusi imbecilli e voi li volete sminuire con stronzate su cia e
berlusconi.
Per favore,siamo coerenti almeno con noi stessi.
Grazie e buongiorno a tutti,Ber
Cara Anita,
interessante lo studio sulle espressioni facciali,…anch’io,anche
se non sono un esperto,…spesso do dei giudizi sui ns personaggi
politici in base alle spressioni facciali e non solo,…e concludo sempre,purtroppo,tra il mezzo mafioso e il mezzo farabutto.
Ma forse esagero,e se esiste uno studio serio a tale riguardo,
melo puoi indicare per favore?
Un caro saluto,Ber
Il presidente del Consiglio ha già risposto: i rapporti con quella giovane ragazza sono stati basati sulla purezza, sulla correttezza.
Questa è l’unica risposta che Silvio Berlusconi doveva dare e ha dato.
Sandro Bondi a «Ballarò» sul caso Noemi
La domanda che milioni di persone sempre più attonite e disgustate si pongono è ormai martellante e te la senti fare agli angoli delle strade, nelle centinaia di migliaia di lettere che “Internet” rovescia sui tavoli delle redazioni: quanto durerà questo sconcio?
Come si uscirà da questo pantano? C’è un passaparola assordante come un rombo di cannone, per usare le parole del Don Basilio del “Barbiere di Siviglia”, e non c’è avvocato Ghedini che possa silenziarlo.
Del resto gli stessi Gasparri, Cicchitto, Bondi, Bocchino, hanno smesso di ripetere nei varii TG i loro puerili esorcismi.
Ognuno dei potenti comincia a pensare a sé, a prepararsi una via di ritirata e di fuga.
La nave berlusconiana lentamente ha iniziato ad affondare sotto il peso del letame procurato dal suo lussurioso padrone.
veramente don Basilio cantava ‘la calunnia e’ un venticello’, mentre nelle insinuazioni al primiaa ci sarebbe del vero…
Nuove rivelazioni sulle feste del Premier.
Secondo indiscrezioni, una parte degli atti dell’inchiesta sarebbe stata trasferita nel capoluogo lombardo.
«È lì – rivelano fonti vicine ai pm – che Tarantini avrebbe stabilito una parte del suo quartier generale».
O una succursale della sua “scuderia”. Escort di professione attive nei locali alla moda di Bari, ma anche belle ragazze alla ricerca dei contatti giusti per conquistare un posto di prima fila nello show business.
Come Barbara Montereale, 23 anni, conduttrice di “Forcing”, un programma sportivo di “Teleregione”. «Anche io fui pagata per andare a Palazzo Grazioli – ha rivelato alla “Gazzetta del Mezzogiorno” – ero con Patrizia D’Addario, ma non feci sesso. Silvio è stato gentile con me, un vero signore. Neanche una mano addosso».
Ma il letto grande c’era ? si, ma allora non venne usato.
xPino
un mio post per Anita non ce la fa a passare
x Anita
Cara Anita,
NON si tratta di credere a un regista (ma allora come credere agli altri registi?), ma alle prove raccolte, con tanto di foto, nomi e cognomi, grazie a una telecamera di un ben preciso seggio elettorale della Florida che aveva ripresa la scena di una massa urlante di una trentina di persone che hanno imposto con le minacce l’interruzione dello spoglio di controllo e che s’è poi scoperto essere quasi tutti impegati e funzionari – dei quali Woody Allen rese noti i nomi – alle dipendenze dei leader repubblicani al Congresso e al Senato.
Inoltre a pagina VIII del libro di Miller c’è scritto anche che “stando allo spoglio ufficiale era innegabile che Al Gore avesse ottenuto cinquecentomila voti in più di Bush, e il numero sconosciuto di voti non scrutinati, di collegi in larga parte di elettorato nero, lo avrebbero fatto vincere”.
Come vede, i fatti documentati, con nomi e cognomi, e la matematica non sono una opinione.
Un saluto e buona domenica.
pino
x Peter
Ieri sera è successo anche a Vox e perfino a me. Nell’antispam non ci sono commenti bloccati se non quelli di pubblicità pirata. Provo a vedere se ci sono nalle moderazione. Si ricordi che se i commenti hanno due o più link vengono bloccati automaticamente finche io non decide se sbloccarli (lo spam è sempre a base di post con cumuli di link).
Buona domenica.
pino
P.S. Ha letto le risposte che le ho inviato ieri? Glielo chiedo anche perché oggi vorrei mettere in rete il nuovo argomento.
Caro U.
vista la qualità del nostro parlamento, liberamente eletto, non sarà una o dieci puttane a modificare l’andazzo.
Il pattume è ben altro.
Nei miei post vorrei solo difendere l’onorabilità delle escort e la nobiltà incompresa del mestiere di puttana, quando è esercitato ad un certo livello. Mi accorgo invece che il sesso è ancora demonizzato come una cosa che si fa solo entro certi parametri di coppia.
Non è Berlusconi il solo colpevole della situazione politica italiana.
Facile caricare tutte le responsabilità su una persona che, dal suo punto di vista, si è posto un obiettivo ( fare il Re d’Italia) e cerca di raggiungerlo, come ha sempre fatto in tutta la sua vita. Berlusconi è coerente nel suo disegno totalitario, come lo è stato Hitler. Se Hitler ha avuto così gran seguito, è perchè ha saputo vendere un’immagine di potenza e di gloria, come Berlusconi vuol vendere un’immagine di benessere e tranquillità.
Se c’è uno che vende, ci sono molti che comprano.
Se comprano, due sono le possibilità: o il prodotto venduto è l’unico sul mercato, o la concorrenza non fornisce prodotti convincenti.
Quindi, smettiamola di dare tutte le colpe a Berlusconi e cerchiamo di capire meglio gli acquirenti, che sono quelli che contano veramente.
x Peter
Niente anche in moderazione.
Mah, si direbbe che l’impegno dei soliti noti a controllare per via elettronica cosa accade in Iran comporti casualmente anche qualche disturbo al nostro blog. Ma non posso credere siano così imbecilli.
Un saluto.
pino
La nave berlusconiana lentamente ha iniziato ad affondare sotto il peso del letame procurato dal suo lussurioso padrone.
————-
Non illudetevi.
C’è un comandante in seconda, pronto a prendere il timone, anzi credo non aspetti altro.
Come cadere dalla padella nella brace.
Lodo Pisello
Chi pensava, anzi sperava, che i talloni d’Achille di Al Tappone fossero la mafia, le tangenti, i fondi neri, i conflitti d’interessi, aveva sopravvalutato l’Italia e gli italiani.
Ora che l’”utilizzatore ultimo” sprofonda per gli eccessivi “quantitativi di donne” (secondo le poetiche definizioni ghediniane), chiediamo umilmente scusa a un paese ridotto a un film minore di Alvaro Vitali per esserci troppo occupati delle quisquilie di cui sopra.
Là dove non poterono le ultime parole di Borsellino e le indagini di valorosi pm milanesi e siciliani, potranno forse gli stock di signorine a tassametro traghettate da un fabbricante di pròtesi nelle magioni del Premier Utilizzatore su mezzi aerei e nautici degni dello sbarco in Normandia; e la candid camera di una delle “utilizzate”, sfuggita alla formidabile security di Palazzo Grazioli. Ogni epoca ha il 25 luglio che si merita.
Restano da capire alcuni particolari:
1) chi saranno il Dino Grandi e il Galeazzo Ciano di questo film dei Vanzina che si sta girando fra Palazzo Grazioli e Palazzo Chigi;
2) che ne sarà della Guardia Repubblicana alla caduta del satrapo (l’altreoieri Ostellino lo paragonava a Cavour, mentre Chirac raccontava le visite guidate ai bidet di Villa Certosa, accompagnate da apprezzamenti berlusconiani sulle “chiappe” che vi si erano posate);
3) con quali leggi ad personam, anzi ad pisellum, Al Tappone conta di salvarsi dall’inchiesta di Bari.
Essendo stato intercettato non da una toga rossa, ma da un’amica escort armata di cellulare, abolire le intercettazioni non basta più. Bisogna abrogare i telefonini.
caro Pino
si, li ho letti e la ringrazio per la risposta.
Una sola precisazione: il termine escort si usa ovviamente anche qui (e non solo). Esattamente con la stessa accezione, di comodo ma legalmente tenibile, che viene usata in Italia come dice giustamente Lei. Vengono pagate (o pagati, sia chiaro) per il ‘loro tempo’
un saluto
Peter
Vedi caro Tempesta, il Signor Uroburo ha centrato il bersaglio! tu sei un berluschino travestito e fai finta di votare per Di Pietro, perchè? te lo spiego: semplice; nel post n.293 scrivi: non illudetevi, dovevi scrivere: non illudiamoci, getta la maschera, per adesso non voglio andare oltre.
Tu non sei un padre, ma pensaci sopra anche tu,viviamo una situazione assurda,amorale,quindi non giusticare gesti studiati per fregare le masse incolte. ( Ber)
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Se non fosse scoppiato lo scandalo, il gesto di Berlusconi sarebbe passato assolutamente sotto silenzio.
Noi stiamo demonizzando una persona coerente, che fa cose per me del tutto accettabili (circondarsi di donnine allegre) e cose del tutto inaccettabili (monopolizzare una Nazione).
Ciò comporta due riflessioni: fare la donnina allegra è un mestiere come un altro, anzi decisamente più allegro (feste, bella gente). Ho avuto modo di conoscere delle escort, e sono donne molto convinte di ciò che fanno, nonchè molto soddisfatte e gratificate. Ovviamente devono cercare di guadagnare il più possibile, perchè il loro lavoro è ‘a tempo determinato’.
E’ solo il moralismo cattolico, che demonizza l’uso del sesso come professione.
La seconda riflessione riguarda la stessa risposta che ho dato a Uroburo: se c’è qualcuno che vende, è perchè c’è qualcuno che compra. Se chi compra è più della metà della popolazione, evidentemente la merce piace. Il prodotto che vende il cavaliere, è molto apprezzato, per quanto a me, a te e ad altri come noi, possa apparire spregevole e ributtante.
Considero Berlusconi la Vanna Marchi della politica.
Chiediamoci perchè c’è così tanta gente che compra i suoi prodotti!!!
X P. Nicotri
Sono passai quasi 10 anni dall’uscita a sorpresa del “presidente” Bush dal contenitore delle schede “fatate” della Florida ma ancora non riesco a comprendere la rassegnazione dei democratici e di Gore alla truccata sconfitta.
Non hanno mosso un solo pelo e l’hanno inghiottita com’era.
È il caso di concludere con un:
Ma le vittorie sono vittorie o sconfitte?
L.
L’unica possibilità che abbia l’Iran di uscire dall’impasse, è la guerra civile. I costi sarebbero però troppo alti, perchè il consenso al regime è alto, nelle classi del sottoproletariato.
Ciò almeno si rileva leggendo la stampa francese e la bbc.
Troppi sono gli interessi che legano l’Iran al resto del mondo, per cui temo che i rivoltosi dovranno fare tutto da soli.
Temo vada a finire come la rivolta degli studenti in Cina: un massacro e basta.
xMarco T
quali escorts conosce? forse quelle che una volta erano dette ‘d’alto bordo’…
A me risulta che sia un lavoro degradante , e non certo da un pusto di vista morale. Molte(i) fanno uso di droghe e stimolanti per tirare avanti e fare un bel sorriso (magari ad uno sdentato 75enne che non si lava spesso, per dire. Ma sono possibili molti altri clienti)
Peter