Cena triste sull’Iran…
Speravo con i miei compagni di viaggio in Iran di ritrovarci a cena, il 23, per festeggiare la vittoria elettorale di Moussavi, e invece… Sarà un cena triste. Un Paese meraviglioso, di grande e antichissima civiltà, serbatoio di culture, ricco di gente laboriosa, generosa e colta, con il 70% di abitanti sotto i 30 anni di età anagrafica, e quindi con il 70% di giovani, eppure un Paese ancora una volta sull’orlo del baratro. C’è davvero di che essere tristi. Molto tristi.
Poiché la speranza è l’ultima a morire, c’è da notare che la Guida Spirituale, vale a dire l’ayatollah Khamenei che è succeduto a Khomeini e che di fatto ha un potere di controllo e supervisione pressoché assoluto, fino a poter dimettere d’autorità il presidente della Repubblica e impedire eventuali dichiarazioni di guerra sue o del parlamento, non solo durante tutta la campagna elettorale non ha speso una parola a favore di Ahmadinejad, ma in queste ore di fronte ai disordini di Teheran e al susseguirsi di manifestazioni ha invitato Moussavi ad “agire con calma e presentare il suo reclamo seguendo le vie legali”. Tradotto in italiano, ciò significa, o può significare, che Khamenei non avalla automaticamente il risultato elettorale. Per giunta, e a conferma del non automatismo del suo avallo a favore di Ahmadinejad, Khamenei ha ordinato aI Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione di aprire una inchiesta per verificare se e in che misura le truffe delle urne ci siano state. In linea di massima è quindi possibile che si possa andare di nuovo a elezioni, anche se ciò significherebbe di fatto svergognare pubblicamente Ahmadinejad ponendolo allo stesso livello di un truffatore.
Premesso che per esperienza personale so che è bene non prendere alla lettera e neppure troppo in considerazione ciò che si scrive sull’Iran, perché il più delle volte sono esagerazioni o vere e proprie falsità, devo dire che nel mio piccolo il risultato elettorale non mi convince. So bene che Ahmadinejad è ben visto dagli strati poveri o comunque i più bassi della piramide sociale, strati che di fatto sono la grande maggioranza del Paese, e che Moussavi è ben visto invece dalle classi medie e dalla borghesia, nonché dagli studenti, classi che di fatto sono una minoranza, ma non mi convince che la grande partecipazione alle urne, dell’ordine dell’80%, sia dovuta all’entusiasmo di reazionari, conservatori e ipernazionalisti, tutta gente che di entusiasmi quando ne ha sono di tipo non ordinato né molto democratico, vale a dire non di afflusso entusiasta e in massa alle urne.
Come sempre a decidere sarà il bazar, cioè lo strato dei commercianti. Che non è detto non sia stufo della situazione di isolamento internazionale, compreso il blocco dell’arrivo di soldi dall’estero, quanto meno dall’Occidente, che si trascina da troppo tempo e che è una pesante palla al piede per il decollo economico e il grande fermento che sta animando l’Iran. Sicuramente neppure il bazar vuole un’altra guerra dopo i troppi anni di guerra imposta dall’Iraq sobillato e foraggiato dagli Usa (Rumsfeld in testa, all’epoca come manager!), e un eventuale confronto armato con Israele, che non vede l’ora di poter bombardare le centrali e i centri di ricerca nucleari, potrebbe spalancare le porte a un nuovo inferno. E’ vero che la protesta dei giovani a Teheran, repressa con durezza (alcuni video li potete vedere su http://tehranlive.org/ ), è una protesta di minoranza, ma come è già accaduto ai tempi dello scià può innescare una escalation di proteste ben più vaste, fino al crollo del potere in atto.
E se Ahmadinejad resta lui capo dello Stato? “E’ mia opinione che farebbe le riforme di cui c’è bisogno e che i riformisti dicevano di voler fare anche se poi non hanno mai ben chiarito quali fossero e cosa volessero”, risponde in ottimo italiano Mostafa Milani Amin, studente della scuola coranica di Qom, la “città santa” cuore teologico dell’Iran nella quale si è formato Khomeini e s’è radicata la sua autorità. Milani è figlio di una coppia di iraniani originari di una zona che ne ha determinato il cognome, quindi con la città di Milano non ha nulla a che vedere, eppure, ironia della sorte, è arrivato con i suoi genitori a Milano all’età di due anni e c’è rimasto fino a dopo essersi laureato al Politecnico, dopodiché è tornato in Iran. Musulmano convinto, ha abbracciato il turbante, cioè la professione di religioso, si è sposato, ha avuto quattro figli, tutti maschi, e ora studia alla scuola teologica Imam Khomeini di Qom, come dire che “studia da ayatollah”. E ci riceve appunto in una stanza di biblioteca della scuola, assieme al docente di filosofia Mohammad Fanael Eshkevari. La conversazione è poi proseguita a pranzo, dove mi è stato chiesto di sedere affianco a Milani, e con alcune telefonate una volta rientrato in Italia. Quello che segue è il risultato.
Perché mai Ahmadinejad dovrebbe essere lui a fare le riforme? Khatami ha provato a farle, arrivò a nominare sua vicepresidente una donna, Massoumeh Ebtekar, ma sono state quasi tutte impedite e, anzi, c’è stata una ondata repressiva contro la stampa e la libertà di espressione.
“Perché una volta consolidato il potere”, risponde Milani, “non ci sarà motivo di non apportare le migliorie utili all’Iran e alla sua immagine nel mondo”.
Sperando che questa volta i “guardiani della Morale” e lo stesso Khamenei le riforme progressiste le lascino passare, non crede che tra le riforme ci debba essere anche l’abolizione della pena di morte?
“Faccio notare che la pena di morte esiste anche negli Usa, ma in Occidente non vi premurate di reclamare come fate in continuazione con l’Iran. Seguo la stampa estera, compresa quella italiana, e mi documento su Internet, dove avevo anche un mio sito: da come la mettono loro, pare che in Iran ci sia una continua impiccagione di gente in piazza, mentre invece qui la pena di morte è rarissima: Per caso vi è capitato di vederne qualcuna in strada?”.
No, però…
“Però dovreste reclamare anche, se non prima, contro la camera a gas, la sedia elettrica, le iniezioni letali, tutte invenzioni sicuramente non nostre e ancora praticate negli Usa, dove la gente e i presidenti sono perfino orgogliosi dell’esistenza della pena di morte. E dovreste reclamare anche contro le guerre di aggressione come quella contro l’Iraq, contro l’appoggio Usa ai vari Bin Laden, contro l’aggressione dell’Iraq all’Iran che ci è costata almeno un milione di morti, contro la pulizia etnica di Israele a favore dei propri coloni e contro le invasioni come quella contro Gaza o contro le rappresaglie come quelle contro Jenin. Tutte faccende che condannano a morte, per giunta senza processo e senza avvocati, decine di migliaia di persone”.
Mi scusi, però la lapidazione alle adultere e il taglio delle mani ai ladri….
“Non conosco neppure un caso di lapidazione! Non in Iran. Le faccio notare che la lapidazione è una invenzione della bibbia, così cara a voi cristiani e soprattutto agli ebrei, e che nel corano non c’è nessuna prescrizione tassativa che la prescriva”.
Mi scusi, ma durante la presidenza di Khatami nonostante fosse riformista si è avuta notizia di poco meno di 20 lapidazioni, mi pare 18, l’ultima condanna sarebbe stata emessa nel febbraio 2002.
“Vede? Anche lei usa il condizionale. E parla di condanna, non di esecuzione. Io comunque, ripeto, non sono al corrente di nessun caso. Ma se lei va su Internet può trovare passi come questo. Legga”.
Leggo: “Ci sono però musulmani che sostengono che la lapidazione non sia affatto una pena islamica, ma che anzi il Corano la condanni apertamente. Secondo Massoud Rajavi, presidente del Consiglio nazionale della resistenza, un’organizzazione dell’opposizione iraniana, il Corano stesso dice che i precetti vanno divisi fra muhkamat, inderogabili, e mutashabehat, la cui applicazione deve cambiare a seconda delle circostanze. Perfino alcuni appartenenti al clero musulmano e al sistema giudiziario religioso si oppongono a simili punizioni crudeli. Ad esempio l’Ayatollah Dr. Seyed Mohammad Bojnourdi, ex membro del Consiglio Supremo della Magistratura in Iran, intervistato dal giornale iraniano “Morning Daily” nell’agosto del 2001, ha affermato che simili punizioni crudeli danno all’opinione pubblica internazionale un’immagine distorta dell’Islam, non facendone vedere gli aspetti caritatevoli e misericordiosi: “Se l’esecuzione della pena comporta un indebolimento dell’Islam e provoca riluttanza verso la religione, soprattutto nei giovani, le modalità di esecuzione devono essere riviste fino al punto di eliminare tali problemi. Se certe punizioni come la fustigazione in pubblico provocano un indebolimento dell’Islam e creano pessimismo in un gran numero di persone verso l’Islam, tali pratiche devono essere abbandonate, perché la preservazione della dignità e del prestigio dell’Islam è l’obiettivo primario e tale dovere ha la priorità su altri obblighi. Un’altra pena dovrà essere applicata in modo da non comportare tali pericoli”.
Milani mi incalza: “Lei piuttosto dovrebbe spiegarmi qual è la differenza tra una condanna a morte comminata dalla magistratura e le condanne a morte comminate senza processo dal governo israeliano con la strategia degli “omicidi mirati”, condannata invano anche dall’Onu e che provoca molte vittime anche tra i passanti e tra chi comunque non c’entra niente non solo con le armi e le bombe, ma anche con la politica come per esempio i bambini palestinesi. Ammetterà che c’è differenza tra una condanna a morte emessa dalla magistratura e la condanna a morte emessa dalle armi di un esercito invasore, come quelle dell’esercito e dell’aviazione israeliana a Gaza, dove sono stati massacrati almeno 400 bambini. Io di lapidazioni non ho notizia, però ho letto sui giornali, per esempio a firma di Vittorio Zucconi, di raduni e festeggiamenti al grido di “Brucia, carogna, brucia!” fuori dalle carceri Usa dove vengono ancora eseguite le condanne a morte. Sbaglio, o i parenti delle vittime vengono invitati, per legge, a godersi lo spettacolo dell’agonia dei giustiziati? E le ricordo le ricerche che dimostrano come almeno il 10% dei condannati a morte degli Usa sia gente in realtà innocente. Questi non sono volgari asassinii? E con tanto di pubblico che assiste dietro i vetri o che festeggia in piazza.
Ciò premesso, sono d’accordo che la pena di morte è meglio eliminarla. Lo vorremmo fare. Meglio ancora sarebbe riuscire a eliminare i reati da pena di morte, meglio eliminare le condizioni che li possono provocare o favorire”.
E il taglio delle mani ai ladri?
“Quanti monchi avete visto in Iran? Glielo dico io: nessuno. E’ vero che la legge coranica prevede questo tipo di condanna, ma è anche vero che oggi in Iran è applicata molto ma molto raramente. Mai a chi non sia recidivo. Mai a chi ha rubato per fame, necessità o per dare da mangiare ai figli. E’ una pena estrema e rara, prima di applicare la quale ci sono ben 25 condizioni da verificare. In compenso sono state amputate molte mani, braccia, piedi, gambe e intere vite a un mare di iraniani con la guerra impostaci dall’Iraq su mandato americano. Come vede, ci diffamate. Come al solito, del resto. Io piuttosto le mani le taglierei a chi ruba la terra altrui, a chi ruba sul prezzo del petrolio, a chi ruba le fonti d’acqua ai palestinesi, a chi usa le mani per scrivere articoli menzogneri, per esempio che esistono le bombe atomiche in Iraq o che le vogliono costruire a tutti i costi in Iran. Ovviamente per lanciarle su Israele, come se fossimo tutti 70 milioni di imbecilli anziché di iraniani”.
Beh, ma su Israele Ahmadinejad è vero che viene equivocato in mala fede, però dice cose molto preoccupanti, la “cancellazione” o la “distruzione” di Israele non sono cose ammissibili.
“Guardi, anche su questo bisogna intenderci ed essere chiari. Ahmadinejad non ha mai, e ripeto “mai”, detto che vuole la distruzione o la cancellazione fisica di Israele intesa come uccisione dei suoi abitanti e cacciata dei superstiti, questa semmai è da sempre la politica dei sionisti contro i palestinesi. Quello che vogliamo è la “distruzione” dell’attuale sistema di potere politico di Israele. Le faccio un esempio, che sgombera il campo da qualunque possibilità di equivoco se – ripeto: se – si è onesti. L’Unione sovietica è stata distrutta, cancellata dalla carta geografica, ma senza sparare un colpo né ammazzare o cacciare nessuno. E’ solo crollato il sistema politico su cui si reggeva. Ecco, noi vogliamo che crolli il sistema politico che regge lo Stato di Israele, ma certo non vogliamo uccidere gli israeliani. Tra i quali, glielo voglio ricordare, ci sono quasi due milioni di cittadini israeliani arabi, quasi tutti musulmani. Chi è così idiota e mascalzone da dire che vogliamo uccidere due milioni di musulmani? Ai quali andrebbero aggiunti gli altri due milioni di musulmani quali sono i palestinesi trattati come cani a Gaza e in Cisgiordania. Vogliamo solo che anche Israele sia uno Stato di tutti i suoi cittadini, e non solo di quelli ebrei”.
Mi scusi, ma se non sbaglio lo stesso Iran si definisce islamico fin dal nome, “Repubblica islamica dell’Iran”, come del resto mi pare anche la Libia, per non parlare del papa e dei cattolici che insistono sulle radici cristiane dell’Europa. Perché Israele non potrebbe chiamarsi, simmetricamente, “Repubblica ebraica di Israele”?
“Glielo spiego volentieri: noi parliamo di repubblica islamica in quanto basata sulla religione musulmana, ma non su un “popolo”, etnia o “razza” o “cittadinanza” musulmana. In Iran, come in Libia o in qualunque altro Paese islamico, si può essere musulmani anche se si è di pelle nera o di etnia non iraniana, e comunque non cacceremmo mai, ovviamente, i milioni o le centinaia di migliaia di non musulmani. In Israele invece si può essere ebrei solo se si è ebrei, discendenti di ebrei almeno per parte di madre, non si può essere pienamente israeliano se non si è ebrei, tant’è vero che gli israeliani arabi non fanno carriera come ufficiali dell’esercito e non accedono agli alti gradi di insegnamento nelle Università. Insomma, è una situazione simile a quella che c’era nel Sud Africa dell’apartheid, quando il potere politico doveva essere per forza nelle mani dei bianchi nonostante la maggioranza fosse nera. Che fine ha fatto quella orrenda pretesa razzista è ben noto. Come mai non parlate più di razzismo se alla parola “bianchi” si sostituisce la parola “ebrei” come detentori di tutto il potere politico di uno Stato e se alla parola “neri” sostituite la parola “palestinesi” o “arabi” come cittadini di serie B se non peggio? Inoltre ci sono razzisti come l’attuale ministro degli Esteri che hanno in programma di “espellere” fuori da Israele tutti i non ebrei, cioè qualche milione di persone. Perché scrivere “espellere” anziché “deportare”? Se quella cacciata la volessero per esempio i cinesi a danno dei tibetani allora scrivereste e parlereste certamente di deportazione, non di semplice espulsione, e vi scatenereste con il massimo dello sdegno. Lo vede che non siete onesti? Quando parliamo di Israele come espressione del colonialismo occidentale, anzi europeo, non esprimiamo un concetto razzista o prevenuto, ma solo il fatto reale, storicamente vero, che almeno negli ultimi due secoli il numero di ebrei nella Palestina storica è sempre e solo dipeso dall’antisemitismo degli europei: se questo aumentava, aumentava di conseguenza anche l’emigrazione di ebrei in Palestina. Ma che c’entrano i palestinesi o gli arabi o i musulmani con i crimini di voi europei contro gli ebrei? E che c’entrano con il vostro antisemitismo, alimentato non dall’Islam, ma dalla Chiesa cattolica e cristiana che da quasi duemila anni accusa gli ebrei in blocco di essere il “popolo deicida”, cioè di avere ucciso Gesù Cristo? E a proposito di Gesù e di cristianesimo, lei stesso ha detto che il papa e i cristiani battono il chiodo delle “radici cristiane” dell’Europa, ma non è esatto: oramai si batte il chiodo delle radici “giudaico-cristiane”. E quindi, se c’è già un intero continente qualificato come anche giudaico per radici e perciò anche come cultura oltre che religione, perché volete rubare un altro pezzo di terra altrui, in Medio Oriente, per farne uno Stato giudaico?”.
Ad essere sincero non mi pare che Ahmadinejad si limiti a parlare di crollo solo del sistema di potere politico in Israele. Certo non parla di distruzione fisica, ma il suo linguaggio fa comunque paura.
“Guardi, voglio essere chiaro, come sempre. In Israele riconosciamo che hanno diritto a viverci gli ebrei israeliani, quelli nati in Israele, specie se discendenti degli ebrei che vivevano in Palestina prima della nascita dello Stato di Israele nel 1948. Ma gli ebrei fatti affluire in massa da fuori, come per esempio quelli russi che tra l’altro neppure è certo siano ebrei o come gli ebrei americani, quelli è bene se ne tornino da dove sono venuti. Certo non verrebbero cacciati con le armi, mentre invece con le armi sono stati cacciati i palestinesi dalle loro terre già a partire dal ’47, cioè prima che nel ’48 nascesse lo stato di Israele, però non vedo perché mai quegli immigrati di comodo debbano occupare territori che sono sempre stati abitati da palestinesi e che è giusto tornino ai palestinesi. Sono più di 400, come lei certamente sa bene, i villaggi dai quali gli israeliani hanno cacciato i palestinesi per prenderne il posto, e Dayan ordinò di distruggere decine di moschee per “sdradicare l’identità palestinese”. Non sono crimini questi? Questi immigrati spinti dall’ideologia, o dal loro credo religioso, e usati solo per occupare terre palestinesi è bene tornino donde sono venuti, così anche i palestinesi potranno finalmente godere del “diritto al ritorno”. Diritto che, cosa comica e insieme tragica, viene invece riconosciuto a chi in Israele non c’è mai stato da ben venti secoli e quindi non può in nessun modo “tornarci”, ma solo “andarci”, purché sia ebreo anziché palestinese. Se non è razzismo questo! Razzismo, prepotenza e truffa”.
Mi scusi, dottor Milani, ma in Occidente nessuno permetterà che ci siano masse umane spinte fuori da Israele, sia pure senza usare contro di loro le armi, spinte cioè con la sola legge a “tornare là da dove sono venuti” così come per esempio gli italiani pochi decenni fa sono stati espulsi dalla Libia. In modo pacifico, ma espulsi.
“Capisco cosa vuole dire, ma che mi dice lei dei palestinesi, espulsi, a fucilate o a cannonate, dalla Palestina man mano inghiottita da Israele?”.
Ho l’impressione che stiamo girando a vuoto. E che comunque il futuro avrà ancora drammi e tragedie, o da una parte o dall’altra o da entrambe. E a proposito di tragedie: perché Ahmadinejad e non solo lui nega o minimizza quello che con un termine fin troppo sbagliato perché equivoco si chiama Olocausto anziché Shoà e che comunque consiste nel genocidio di sei milioni di ebrei?
“Anche in questo argomento non siete onesti, non siete in buona fede. Nessuno – ripeto: nessuno – nega l’Olocausto, nessuno cioè nega che i nazisti hanno perseguitato e messo a morte gli ebrei in quanto tali, così come gli zingari in quanto zingari e gli omosessuali in quanto omosessuali. Il fatto è che non ci convince la cifra dei sei milioni. Ci pare fin troppo esagerata”.
Guardi, le potrei indicare una buona bibliografia sull’argomento, che non mi pare lasci adito a molti dubbi.
“La ringrazio. Ma allora perché vietare, ridicolizzare e condannare a priori qualunque tentativo degli studiosi, come quello organizzato dal presidente Ahmadinejad a Teheran tempo fa, per cercare di analizzare assieme le fonti, le bibliografie, le prove, ecc., e cercare quindi di stabilire un punto fermo accettabile per tutti? Voi non vi fidate mai delle nostre affermazioni e cifre, fino a riderci in faccia quando i tratta del nucleare. Per quale motivo mai noi dovremmo accettare senza discutere le vostre? Se me lo spiega mi rende felice. La Chiesa si è ha sempre vantata di avere avuto milioni di martiri, ma le ricerche dimostrano cifre enormemente minori, comprese quelle – poche unità – indicate dall’ex prete tedesco Deschner nei suoi molti libri. Papa Wojtyla ha permesso che in vista dell’anno santo del Duemila gli studiosi non solo cattolici vagliassero tutti i documenti vaticani riguardanti i roghi di streghe compiuti dall’Inquisizione, e la cifra accreditata da tempo di 10 milioni di vittime si è ridotta mi pare a 50 mila”.
Mi scusi, ma è solo perché sono stati distrutti, per vari motivi, quasi tutti gli archivi giudiziari dell’Inquisizione, altrimenti…
“Sì, sì, non ne dubito. Però non capisco comunque perché non permettere di fare agli studiosi il loro mestiere, che è quello di verificare le fonti. Se non c’è nulla da nascondere, perché impedire o peggio ancora demonizzare le verifiche? E poi, scusi, ma c’è un’altro aspetto, che dovrebbe interessarvi non poco”.
Quale?
“Beh, se davvero in Europa la Germania, cristiana e cattolica, ha potuto massacrare ben sei milioni di ebrei, più tutti gli altri, allora credo che l’Europa e la sua Chiesa debbano dichiarare la bancarotta morale. Se davvero avete compiuto un crimine così orribile, di dimensioni così mostruose, come mai pretendete di poterci dare lezione anziché nascondervi per sempre dalla vergogna? Se davvero la Chiesa ha taciuto o peggio ancora consentito su una simile gigantesca mostruosità, come mai non è stata chiusa o almeno rifiutata dai fedeli? Vede, in definitiva è anche vostro interesse, vostro di europei e di cristiani tutti, non solo dei tedeschi, sperare che la cifra totale sia inferiore, e di molto, agli asseriti sei milioni, altrimenti potete solo suicidarvi, moralmente parlando, anziché continuare a voler dare lezioni al mondo e per giunta volere lo “scontro di civiltà”. Una civiltà che manda alle camere a gas sei milioni di esseri umani, più qualche altro milione di non ebrei, non è una civiltà, bensì di fatto una inciviltà. O no? Infine, non vorrei annoiarla, ma c’è ancora un argomento che dovrebbe spingervi a fare delle verifiche sulle reali dimensioni dell’Olocausto”.
Vale a dire?
“La gioia che si proverebbe se si scoprisse che avete ammazzato molta gente in meno. Ci sarebbe da far festa per ogni eventuale gasato in meno, non crede? E se si scoprisse – per pura ipotesi – che non di sei milioni si è trattato, bensì di 300 mila persone o un milione – comunque troppe vittime, sia ben chiaro – allora ci si dovrebbe ubriacare dalla gioia dal sapere che è stata uccisa molta ma molta gente in meno. O no? Io non so quante siano esattamente le vittime dell’Olocausto – in ogni caso troppe, ripeto – così come non conosco l’ammontare delle vittime dell’Olocausto dei rom, del quale non parlate mai, ve lo siete dimenticato. In linea di massima le vittime dell’Olocausto potrebbero essere anche di più di quanto si crede, ma se si scoprisse che sono morte di stenti dovuti alla guerra e all’assedio di una Germania ridotta allo stremo, dove morivano come mosche anche i tedeschi, anziché alla ferocia programmatica antisemita e razzista dei nazisti tedeschi, allora comunque ci sarebbe da tirare un sospiro di sollievo. Non crede? Noi crediamo che le cifre siano gonfiate per poter usare l’Olocausto come bavaglio per zittire chiunque critichi Israele nonostante sia criticatissima e molte volte condannata dalla stessa Onu. I vostri liberatori angloamericani se ne sono sempre fregati, mi scusi il termine, dei campi di concentramento, non hanno mai neppure tentato di colpire almeno le linee ferroviarie dei treni delle deportazioni. Beh, un conto è se se ne sono fregati di campi di concentramento dove venivano ammazzati in totale – che so – 300 mila persone, ma un altro conto è se se ne sono fregati di campi dove venivano massacrate le persone a milioni e milioni. Non crede? E gli angloamericani su ciò che avveniva nei campi e agli ebrei erano molto ma molto più informati del Vaticano, è ormai documentato da buoni libri. Lei prima mi ha offerto una bibliografia. Vuole che gliene consigli io una su quest’altro argomento?”.
La ringrazio, ma purtroppo lo conosco bene, dubito si possa aggiungere altro a quanto ho già letto. Senta, cambiamo totalmente argomento. C’è una domanda che mi ossessiona da prima di venire in Iran e che mi ha turbato durante tutto il viaggio. Ho letto che a volte vengono condannate a morte anche delle minorenni, ma poiché la legge coranica vieta l’esecuzione di vergini queste condannate vengono date in moglie ai loro carcerieri così che dopo la consumazione del matrimonio possano essere uccise. Per me questo argomento è dirimente, vi passa una linea di demarcazione.
“La ringrazio perché lei è stato gentile nel pormi la domanda, ha parlato di matrimonio, sia pure forzato, ma non di stupri come invece ho letto in più parti tramite Internet. Guardi, da noi ogni matrimonio nel quale la donna non sia consenziente non è valido. Non solo: chi la obbligasse a sposarsi contro la sua volontà sarebbe passibile di gravi accuse e condanne. Escludo perciò nella maniera più assoluta che in Iran siano accadute o possano accadere di queste cose. Ignoro se possano essere accadute in altri Paesi. Possono forse esserci casi di abusi sessuali da parte di personale carcerario verso donne in carcere, ma questo tipo di violenza alligna in quasi tutte le carceri del mondo, comprese quelle italiane, non è una specialità iraniana”.
A proposito di matrimoni, qui in Iran ci è stato detto che si possono avere altre mogli tenendo la cosa nascosta alla prima e che per andare legalmente a prostitute o per coltivare una avventura extramatrimoniale si può usare il “matrimonio a tempo”, per lo stretto necessario della relazione sessuale. Come è possibile esista il concetto di donna “usa e getta”?
“A parte il fatto che si tratterebbe anche di “uomo usa e getta”, sta di fatto che vi hanno raccontato una fesseria. Da noi il matrimonio è anche un contratto civile, nel quale la donna ha il diritto di dettare le sue clausole. Può imporre la clausola che il marito non possa avere altre mogli, o che possa avere solo quelle che abbiano anche il gradimento della prima consorte e, infine, che da loro deve divorziare se così lei decide. E’ perciò impossibile celebrare matrimoni all’insaputa della prima moglie, e se dovesse avvenire sarebbe una cosa molto grave. Il matrimonio a tempo può esistere, ma certo non come trucco per prostitute o avventure, bensì come accordo tra i due contraenti il vincolo coniugale sia pure temporaneo. In ogni caso guardi che noi non incoraggiamo affatto i divorzi, che sono un trauma per tutti, anzi: il magistrato prima di concederlo cerca di vederci chiaro senza nessuna fretta perché il tempo a volte è galantuomo e sana le fratture. A meno che, ovviamente, non si evidente che i due coniugi ormai si odiano”.
Domanda forse impertinente, ma logica. Il buon musulmano, specie il martire, trova in paradiso mi pare ben 72 vergini, a disposizione per i suoi sollazzi. Ma cosa vi trovano, sempre in paradiso, le buone musulmane, martiri comprese? Vi trovano 72 bei maschioni, meglio scafati che vergini, a loro uso e consumo?
“Bella domanda. Vi trovano gli uomini che arrivano in paradiso!”.
Beh, ma è una discriminazione a svantaggio della donna, un paradiso direi maschilista. Mi colpisce che lei abbia risposto esattamente come la guida del viaggio che ho fatto in Marocco prima di Pasqua. Sembra una risposta prefabbricata, ma non sarò così scortese da pensare che lo sia. Per concludere:: visto che siete sciiti sia voi iraniani che l’80% degli iracheni, perché non formate il “blocco sciita” di cui in Occidente si parla temendolo? Così evitereste rischi di altre guerre e dareste vita a una potenza ricca non solo di petrolio, ma anche di cervelli e con un grande patrimonio di civiltà, una potenza in grado di trainare lo sviluppo dell’intero Medio e Vicino Oriente e quindi di dare anche una mano alla stabilizzazione del mondo.
“Il motivo è semplice. Noi non siamo razzisti e neppure fanatici religiosi, contrariamente a quanto pensate e scrivete. Non vogliamo una politica di potenza, ma una politica basata su accordi e patti tra i vari Stati. Vogliamo che la pace nel mondo, perché sia vera e duratura, non si basi su singoli blocchi religiosi, ma su accordi tra i popoli”.
Il 23 mi troverò a cena con gli altri colleghi del viaggio in Iran. Poteva essere una cena allegra, invece credo proprio sarà triste, si parlerà più di ricordi che di progetti. Fin da ora abbiamo tutti, e non solo io, un magone misto a malinconia e nostalgia. Speriamo che anche l’Iran trovi la sua strada. Verso il futuro. Il futuro della numerosa gioventù curiosa e affamata di vita che sciama ovunque, arricchita e forse guidata dai milioni di ragazze in spolverino e velo islamico quasi sempre nero che sembrano allegri fantasmini in moto perpetuo. E che sono piene di vita e affamate di certezze.
oggi ho un po’ di tempo.
Vox ed io ci siamo scontrati tempo fa sulle istituzioni UE. Provero’ a fare un chiarimento. A mio avviso, l’errore di Vox sta o stava nel guardare all’UE come ad uno stato nazionale unitario, il che no e’, e forse non sara’ mai. Ergo, dato che il parlamento europeo non ha iniziativa legislativa autonoma ‘de iure’, concludeva che l’UE non e’ un’istituzione democratica…Intanto, va notato che il PE ha un potere legislativo di fatto. Le leggi pero’ vengono formalmente proposte dalla commissione europea, 27 membri, ciascuno per ogni paese membro. Ciascun membro viene designato dai governi (eletti democraticamente) di ciascun paese UE. In questo modo, ciascun paese UE, per quanto piccolo, puo’ fare proposte di legge tramite la commissione europea, dato che nella commissione vi e’ uguale rappresentanza di ciascun governo UE. E’ ovvio che le leggi proposte vanno poi discusse, ed approvate, o rigettate, dal parlamento europeo, che ha una funzione di controllo, modifica, ampliamento dei progetti, o restrizione….a seconda degli umori e delle maggioranze. Va notato che il ‘colore politico’ globale della commissione europea ad ogni dato momento, puo’ benissimo essere diverso, o opposto, a quello del parlamento, dato che i rispettivi membri vengono eletti o designati in tempi diversi (su questo punto, pero’, I stand to be corrected).
E’ ovvio che se un parlamento nazionale non avesse oggi iniziativa legislativa autonoma , si direbbe che lo stato non e’ democratico ed il parlamento non ha alcun potere. Ma qui parliamo di un ente sovranazionale (l’UE) con una struttura e dei poteri organizzati in modo diverso, proprio in ragione della sua natura federativa sovranazionale…
Peter
x Peter
Sul lato destro della home page trova anche il sito dell’Indipendent.
Quello che mi meraviglia – si fa per dire…. – è che ci sdegniamo così tanto per la polizia iraniana che reprime le manifestazioni pro Moussavi, ma ci voltiamo dall’altra parte e facciamo spallucce quando la polizia o l’esercito israeliano reprimono manifestazioni di palestinesi facendo autentiche carneficine, leggo su giornali israeliani che a volte ci sono state oltre 120 vittime in un paio di mesi.
Intanto Gaza è sempre sotto assedio e soffocamento economico sanitario, con la popolazione allo stremo per spingerla ad emigrare il più possibile anch’essa. Immagino cosa succederebbe se si comportasse così l’Iran con un pezzo del suo territorio e annessa popolazione….
Credo che siamo destinati a sprofondare dalla vergogna.
Un saluto.
pino
x TUTTI
Come ho detto poco fa a Peter, quello che mi meraviglia – si fa per dire…. – è che ci sdegniamo così tanto per la polizia iraniana che reprime le manifestazioni pro Moussavi, ma ci voltiamo dall’altra parte e facciamo spallucce quando la polizia o l’esercito israeliano reprimono manifestazioni di palestinesi facendo autentiche carneficine, leggo su giornali israeliani che a volte ci sono state oltre 120 vittime in un paio di mesi.
Intanto Gaza è sempre sotto assedio e soffocamento economico sanitario, con la popolazione allo stremo per spingerla ad emigrare il più possibile anch’essa. Immagino cosa succederebbe se si comportasse così l’Iran con un pezzo del suo territorio e annessa popolazione….
Credo che siamo destinati a sprofondare dalla vergogna.
Un saluto.
pino
xNicotri
caro Pino, non mi pare che tutta la stampa occidentale si giri dall’altra parte o faccia spallucce su Gaza…
Del resto, ho riportato qualche utile passo sull’Iran dato che Lei vi ha dedicato non pochi articoli nelle ultime settimane. Anzi, vi si e’ recato cola’ di persona
Peter
x Peter
Parlo della stampa italiana, particolarmente servile e vergognosa. In ogni caso però l’intera stampa occidentale usa due pesi e due misure a seconda se si tratti di Israele o dell’Iran, della Cina, ecc. Ovviamente con notevoli eccezioni, a partire da giornali israeliani come Ha’aretz: Usa, Francia, Inghilterra, Spagna e altri Paesi hanno mass media più in grado di svolgere la funzione di anticorpi, cioè il proprio ruolo, ma il grosso si allinea, come dimostra il comportamento della stampa Usa verso l’Iraq e Bush, comportamento in seguito modificato e diventato più critico.
Se riesce a procurarselo legga “Inventare l’asse del male”, di Bruce Cumings, Ervand Abrahamian e Moshe Ma’oz. E’ molto documentato. Una miniera.
Spero questa estate di poter andare in Israele.
Un saluto.
pino
In sostanza, un sistema labirintico, dice il giornale ( Peter)
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In sostanza, una dittatura senza via d’uscita.
Ad una delegazione americana e’ stato recentemente vietato dagli israeliani di portare giocattoli, matite e quaderni ai bambini di Gaza, il materiale era ‘un rischio per la sicurezza’
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Sì, sì, ed anche i famosi ulivi di Palestina sono terribili armi di distruzione di massa. Infatti gli israeliani li sradicano, ma lo fanno solo per la loro sicurezza nazionale.
E’ come per le famose bombe atomiche usaegetta: erano SOLO armi di difesa, perdio, infatti quando le avevano solo loro (per cinque anni) si difendevano da una invasione marziana ……
Graaaaandi gli Usaegetta …. e c’è sempre qualche c….one che ci crede. Quasi come il Banana….
Un saluto a tutti U.
MANICARAGUA
Zero mortalità infantile e materna nelle montagne di Villa Clara
Per l’undicesimo anno consecutivo la zona del Piano Turquino nel municipio montano di Manicaragua non ha registrato decessi di minori di un anno, mantenendo a zero la mortalità materna nelle ultime due decadi, risultati attribuiti alla sollecitudine ed alla professionalità delle centinaia di specialisti che integrano il Programma di Attenzione Materno Intantile (PAMI) nel territorio.
La dottoressa Belkis Lorenzo Gonzalez, alla guida del PAMI nella Direzione Provinciale della Salute, spiega che negli ultimi anni si sono registrati circa 1.300 parti in questa zona, arrivati a buon fine grazie al lavoro di medici, infermiere, ginecostetrici, genetisti, pediatri e chirurgi, tra gli altri esperti incaricati di scoprire a tempo quelle malattie che attentano contro la salute della gestante.
Ha menzionato anche il contributo di altri organismi ed istituzioni che favoriscono l’attenzione, il controllo alle gestanti, tra gli Hogares Maternos di Jibacoa e Guinia de Miranda e le cosiddette Case Materne, senza le quali il risultato sarebbe stato impossibile.
Non meno importante è il lavoro dei servizi di ostetricia, della sala d’attenzione prenatale, delle unità di terapia intensiva dell’ospedale pediatrico José Luis Miranda e di neonatologia del nosocomio Mariana Grajales.
La zona montana di Villa Clara dispone di 17 consultori medici familiari e di un’amplia rete di istituzioni mediche incaricate di prestare attenzione alle gestanti a rischio, ovvero affette da ipertensione, diabete o altre malattie, e a quelle che hanno problemi sociali.
Conta anche con programmi per affrontare possibili malformazioni congenite, la gravidanza nell’adolescenza, il sottopeso e patologie croniche che possono mettere a rischio la vita del bambino e della madre.
Questo risultato contrasta vistosamente con l’alto indice di mortalità infantile che trovò la Rivoluzione Comunista nella zona quando arrivò al potere nel 1959 e che era di oltre 60 morti per ogni mille nati minori di un anno.
x marco tempesta
I sistemi di potere clericale non sono mai una buona cosa, perlomeno in società non chiuse e ferme al Medioevo come era il Tibet. E quando ci si mette di mezzo la religione si avvelena tutto.
L’Iran è un Paese meraviglioso. Il suo sistema politico non è né meraviglioso né all’altezza del suo popolo e annesse aspettative e bisogni. Purtroppo la Storia insegna che in questi casi il parto è particolarmente doloroso…. Se l’Inghilterra prima e gli Usa dopo avessero evitato di interferire, organizzando insediamenti sul trono, colpi di Stato e la dannazione dell’Asse del Male, l’Iran non sarebbe nella pessima situazione in cui si trova. Il parto sarà doloroso, forse finirà in aborto: ma la gran parte delle responsabilità è nostra, dell’Occidente. Siamo quindi i meno titolati a emettere sentenze e giudizi, che poi sono ovviamente sempre razzisti, del tipo “la mia bomba atomica è buona, la tua è cattiva”, “la mia guerra è giusta e buona, la tua è ingiusta e cattiva”, refrain il cui succo è sempre il solito “io sono buono e civile, tu sei cattivo e incivile”.
Dove si va a finire così è pure noto.
Un saluto.
pino
x Uroburo
Lo strano è che gli israeliani non si rendono ocnto che Gaza è la Masada dei palestinesi, ma con la differenza che questi non si suicideranno in massa e l’assedio, come tutto il resto, avvelena gli assedianti perché li degrada come sempre accade a chi esercità molto a lungo l’ingiustizia e la crudeltà sui più deboli. Concetti espressi da uno stuolo di intellettuali israeliani, oltre che da una larga fetta dell’opposizione.
Dove sei stato al mare? Io il sole lo prendo in terrazza, a Milano… Non vedo l’ora di stravaccarmi in mare.
Un abbraccio.
pino
x Vox, post 92
La società non è un ente omogeneo ma è composta di singoli individui molto diversi tra loro. Diversi fin dalla nascita.
Lo si osserva anche negli animali provenienti da uno stesso parto: chi ha visto nascere e crescere cagnolini o gattini, sa benissimo che fin da subito ognuno di loro mostra un’indole differente dai suoi fratellini. Crescendo, gli animali avranno una diversa personalità anche se l’ambito in cui sono cresciuti è lo stesso. A parità di software, è diverso l’hardware ovvero la capacità di elaborare gli inputs.
L’uomo funziona allo stesso identico modo. Il motore di tutto il comportamento futuro è costruito alla nascita. L’educazione può amplificare o comprimere una porzione dell’indole, che però verrà fuori nel momento esatto in cui i condizionamenti culturali saranno più deboli. Accade per esempio durante le partite di calcio e, in estremo, durante le guerre.
Notiamo dall’evidenza dei fatti, che la composizione dell’umanità in funzione del senso morale (inteso nella definizione di Hume) è di tipo piramidale, con un baricentro, quindi, molto basso. Quando il potere decisionale viene affidato alla parte bassa della piramide, si ha la manifestazione della prepotenza, della stupidità, di tutti i valori negativi attribuiti all’insicurezza esistenziale, che determina il “mors tua vita mea”. Esempi di potere decisionale affidato alla parte bassa della piramide li abbiamo avuti nei maoismi varii, che sono stati un’esaltazione della stupidità e un livellamento della creatività ai valori minimi.
Altri esempi li vediamo oggi nella politica suicida delle sinistre italiane e, a livello internazionale, in tutte le varie dittature più o meno occultate da parvenza di democrazia, che devastano il vivere di milioni di persone per l’avidità dei pochi che detengono il potere economico.
Non serve quindi un ritorno all’estremo passato, perchè il tutto si riformerebbe inesorabilmente per reiterare ciò che abbiamo già vissuto. Il mondo prima di Noè faceva altrettanto schifo di quello venuto dopo Noè e se nella ricostruzione dell’umanità ha fallito persino il Padreterno, significa che la battaglia morale è persa in partenza. L’evoluzione morale ha bisogno di gente moralmente evoluta (attenzione a non confondere morale con moralismo) e, moralmente evoluti, si nasce. Come ben diceva Totò. Perciò, dal punto di vista morale, il futuro è tutto una scommessa, una sorpresa. Non dipende da noi come singole persone, perchè sull’altro piatto della bilancia ci sono i numeri della base della piramide, molto più consistenti.
O meglio, dipende dalla possibilità di spostare la capacità decisionale nella parte alta della piramide ed una tale evenienza ha la stessa probabilità di realizzazione di una cinquina al lotto. Rarissima, non impossibile.
“Povera patria!
Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame che non sa cos’è il pudore.
si credono potenti e gli va bene
quello che fanno e tutto li appartiene.
Tra i governanti, quanti pefetti e inutili buffoni
…nel fango affonda lo stivale dei MAIALI!..” (Franco Battiato)
C.G.
cara Sylvi,
temo di essere in disaccordo….
Allora ,,,, presumo che solo un “cerebro-leso” non conosca la differenza tra un saluto fascista e un saluto ad una amica conosciuta dove magari “ti rifanno”.
Più in basso ,in tanto crescono quelli che oggi una maglietta,domani un lager..ma sempre con tanto di buona educazione..
Quel Pierino infatti dirà all’imbocco di una camera a gas..:”Mi consenta..vorrebbe essere così gentile di accomodarsi..
La vittima ..risponderà ..Si figuri , solo un attimino di pazienza..
cara Sylvi, tutta solo una questione di Clima(non quello atmosferico)..mi sembra il clima giusto per salvare Mons. della Casa e Hitler..
Insomma è solo una questione di stile..!!!
mandi
cc
Cara Sylvi , oggi ho il pallino della “meteoreologia.
Il Clima :
E Bossi va “in soccorso” Silvio: «Se lo vuole duro, venga con noi»
Ghedini : se fosse vero il Capo sarebbe solo l’utilizzatre finale,quindi non perseguibile..
In effetti da questo punto di vista anche I gasatori” erano degli utilizzatori finali del ciclo della vita e della morte..
cara mia solo una questione di Clima..
mandi
cc
Travaglio ..nuovo conio..
Al Tapponejad
x Pino
La frase “Axis of hatred” e’ stata scritta dallo speechwriter Frum, per trovare una frase appropriata si e’ inspirato alle Axis delle seconda guerra mondiale.
Poi il suo capo speechwriter, Michael Gerson, la cambio’ con “Axis of evil” per essere piu’ in sintonia col linguaggio del presidente G.W.Bush adottata dopo gli attacchi terroristi.
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“The Axis powers disliked and distrusted one another,” Frum wrote. “They shared only one thing: resentment of the power of the West and contempt for democracy.”
So the phrase he came up with was “axis of hatred.” He said his boss, chief speechwriter Michael Gerson, changed it to “axis of evil” to match the theological language Bush had adopted after the terrorist attacks.
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Questa frase ha preso gambe ed ha preso una vita tutta sua….
President Reagan uso’ la frase “the Empire of evil”.
Saluti, Anita
x Peter
Avevi chiesto se qualcuno sapesse della diffusione del H1N1 in Europa.
Ti mandai un link molto educativo, non solo dell’Europa.
L’hai letto?
Io trovo che quando Pino cambia l’articolo moltissimi interventi non vengono letti.
Spesso scrivo di sera e scrivo al vento.
Nello Stato in cui vivo ci sono stati circa 100 casi, 29 ospedalizzati, un morto proprio ieri, una quindicenne.
Sembra che diversi casi letali siano avvenuti a persone con preexisting health issues.
Ciao, Anita
xAnita
grazie, ho letto il link ma non era up to date.
Non so quale ‘medical condition’ avesse la 38enne morta qui,
gravidanza a parte
Peter
x Peter
Questa mappa e’ interactive, puoi cliccare nazioni e continenti, non solo per il H1N1, include altre malattie infettive.
Il giallo e’ per H1N1.
http://www.healthmap.org/swineflu
Certo che le mappe o anche articoli ufficiali sono up to date ma non alla giornata.
Alla giornata si possono trovare su Stati e Nazioni o citta’ individualmente.
Anita
Ascoltate 5 ragazze nell’indagine a Bari su donne a pagamento nelle residenze di Berlusconi
L’ipotesi: l’imprenditore Tarantini “ammorbidiva” persone influenti con escort per avere aiuti
Ragazze a pagamento per le feste del premier
Sigillate le registrazioni della D’Addario
L’inchiesta resta a Bari: “Il contratto illecito è stato stipulato e perfezionato nel capoluogo”
ROMA – Il pm teme le fughe di notizia e le registrazioni degli incontri tra il premier e il teste chiave dell’inchiesta sulle feste a palazzo Grazioli, sono finite nella cassaforte della Procura di Bari. Una delle ipotesi su cui stanno lavorando gli investigatori è che l’imprenditore Giampaolo Tarantini abbia ingaggiato escort per ingraziarsi persone di potere che avrebbe incontrato durante le feste nella residenza romana di Silvio Berlusconi.
Per ora è solo “un’ipotesi investigativa” come dicono nella Procura di Bari, ma i magistrati vogliono vederci chiaro e sull’azienda Tecnohospital dei fratelli Tarantini hanno chiesto accertamenti per scoprire eventuali relazioni tra l’ingaggio delle donne – quindi il reato di induzione alla prostituzione – e la fornitura di materiale medico.
Il Pontefice scrive ai parroci di tutto il mondo. “Serve una nuova primavera”
Rinnova la condanna contro i preti pedofili e invita ad ispirarsi ai nuovi martiri della Chiesa
Monito di Papa Ratzinger ai sacerdoti
“Non rassegnatevi ai confessionali vuoti”
ROMA – C’è una crisi che preoccupa il Papa. Insieme allo scandalo dei preti pedofili – “mai abbastanza deplorato” -, sono i confessionali vuoti che addolorano il Pontefice. Benedetto XVI scuote i suoi parroci e li invita a “non rassegnarsi”: “Non serve limitarsi a constatare la disaffezione dei fedeli. Facciamo qualcosa”. E in occasione della proclamazione dell’Anno Sacerdotale, il Pontefice scrive una lettera ai sacerdoti di tutto il mondo perché prendano esempio da Jean-Marie Vianney, curato d’Ars, che affrontò una crisi simile dopo la Rivoluzione francese. “Con le sue lunghe permanenze in chiesa – ricorda Ratzinger – fece sì che i fedeli cominciassero ad imitarlo”, e la sparuto gruppo di fedeli “divenne una folla crescente di penitenti”.
La denuncia dell’allora cardinale Ratzinger. La crisi della confessione non è nuova. Già nel ’92, Papa Wojtyla rivolgendosi ai 6.000 pellegrini raccolti nella sala Nervi per ‘udienza generale, denunciò la sempre maggiore disaffezione verso il sacramento. Segno, come sosteneva anche l’allora cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, che “l’uomo moderno è succube di un delirio di incolpevolezza”. Giovanni Paolo II poi aggiungeva che i fedeli si avvicinavano sempre meno al confessionale perché “preferiscono chiedere l’assoluzione direttamente a Dio”.
…nun la fanno fà a Berluscazzo? Che de peccatacci ce n’ha ‘na tonnellata, anzi de più.
Polla Sorci
caro CC,
è solo una questione di clima,… lo diceva anche il capovigile con il quale ho scambiato or ora quattro chiacchere.!
Ma lui si scandalizzava, come te, di più per il saluto della Brambilla…
– ma è un ministro…ma è un ministro…continuava a ripetere!
Ma non è un Primo Ministro…sono sbottata… quello che fra minorenni, escord (gentile!), palazzi e ville scambiati per sedi di Governo????
Alle solite voi maschietti!
La Brambilla non farà risorgere il fascismo, grazie a Dio e alle persone normali glielo impedirà la UE e qualche giornale straniero che combatte anche per noi.
Ma il priapismo di un vecchio sporcaccione che, nei momenti di tregua, si ricorda che dovrebbe governare è una vergogna e un danno reale e d’immagine che ci fa ridere dietro da tutto il mondo! Sudafrica compresa!
E voi maschietti, capovigile compreso, vi continuate a chiedere :
-ma come farà???- con una smorfia d’invidia?!!!
Povera Patria…canta Battiato!!!
Sylvi
ma come ha fatto a fare sparire Rachm.?
caro CC,
in alcune prime di alcuni licei di Udine e Trieste ecatombe di bocciati e rimandati! Siamo oltre i 2/3!
Ora la Gelmini, se vuol completare il lavoro, esamini gli esaminatori.
Ha cominciato dalle vittime, faccia fuori i carnefici!
Quando i ragazzini avranno capito che a scuola si va per studiare e non per mostrare le mutande o l’ombelico, o per fare prove di delinquenza, dovranno trovare in cattedra insegnanti che insegnano, pedagoghi che accolgono!
Se si ferma le sparerò a salve anch’io!
E chi mi dà della moralista si accomodi!
Sylvi
x x Nicotri, commento n. 124
Ho tirato lo sciacquone.
….il suo paese è destinato a finire a puttane.
Gradisca
Sbirciando i giornali sul web noto con malinconia che siamo arrivati a.. Mignottopoli.
Mignottopoli, ci voglio il Copyright.
C.G.
x Cerutti Gino
Mignottapoli, direi. Potrebbero però gemellarsi.
Un saluto alla Lambretta.
pino
In controtendenza
PARIGI NON E’ TUTTA LA FRANCIA,
TEHERAN NON E’ TUTTO L’IRAN…
Il ministro Bondi, replicando a certe farneticazioni di D’Alema, ha affermato: “Chi ha vinto le elezioni ha il diritto di governare”. Ineccepibile. Ma questo principio non vale a Teheran, dove il presidente uscente Ahmadinejad ha vinto le elezioni con il 62,64% contro il 34,7% del suo principale avversario, il “moderato” Mousavi.
I sostenitori di quest’ultimo, affermando che la vittoria di Ahmadinejad è frutto di brogli, non hanno accettato il verdetto delle urne e sono scesi in piazza incendiando automobili, cassonetti, spaccando vetrine, creando posti di blocco. E tutta la stampa occidentale si è schierata al suo fianco.
Ora, spostamenti attraverso brogli, del 30% dei voti non sarebbero possibili nemmeno in una dittatura bulgara. Se così non fosse, Mousavi non avrebbe potuto svolgere del tutto liberamente la propria campagna elettorale, con cortei, manifestazioni di piazza e tutto quanto occorre per cercare il consenso.
Ha detto Ahmadinejad: “Per gli occidentali le elezioni sono valide quando vincono i loro amici, sono nulle se le vincono i loro avversari”. Purtroppo ha ragione. C’è il precedente del 1991 in Algeria quando le prime elezioni libere dopo trent’anni di una dittatura sanguinaria furono vinte dal Fis (Fronte islamico di salvezza) con il 78% dei voti e subito annullate, con il plauso e le pressioni dell’Occidente, dando così origine alla sanguinosa guerra civile algerina.
[Io ci aggiungerei, tanto per fare un altro esempio, le elezioni palestinesi in cui vinse Hezbollah, ma gli ‘occidentali’ non l’hanno mai accettato e hanno continuato a fare riferimento al piu’ moderato Fatah, sconfitto legittimamente alle urne – N.d.Vox]
Noi abbiamo una percezione completamente distorta dell’Iran, lo consideriamo un residuo del Medioevo. Nella Repubblica teocratica si può abortire fino al 45° giorno, esiste il divorzio, l’operazione per cambiare sesso è pagata dalla mutua, la prostituzione è legale, il numero dei laureati è superiore al nostro, le donne votano e, benché portino il velo (il gran chiodo fisso dell’Occidente), possono accedere a tutti i mestieri.
Quando negli anni ’80, seguendo la guerra che Saddam aveva sostenuto contro l’Iran, sono stato a lungo a Teheran, notai che anche la piccola borghesia iraniana non solo conosceva i nostri grandi, Dante, Petrarca, Boccaccio, ma leggeva Moravia e Calvino, gli autori del momento. Noi della cultura persiana conosciamo, quando va bene, Omar Kayam.
Caliamo quindi le arie. Se Ahmadinejad ha vinto è perché rappresenta gli interessi e i valori dei due terzi della popolazione iraniana, quella più povera, disagiata anche se non necessariamente la più incolta, mentre Mousavi rappresenta i ricchi che strizzano l’occhio all’Occidente.
E a noi piacerebbe tanto che si tornasse all’Iran dello Scià (propagandato dai nostri Oggi e Gente che ci facevano vedere Soraya o Farah Diba che passavano da una vacanza all’altra), dove una sottilissima striscia di borghesia, il 2%, faceva vita da nababbi e il resto della popolazione pativa la fame.
di Massimo Fini
http://lanazione.ilsole24ore.com/index.shtml
Per PINO
Sull’isola di Port Cros, una delle Isole di Hyères al largo di Tolone.
Riserva naturale integrale, un solo villaggio di forse trenta case per 30 abitanti residenti, divieto assoluto di sbarco per ogni mezzo meccanico (compreso le biciclette) e quindi circolazione rigorosamente a piedi.
Ricettività di forse cinquanta camere per un totale massimo di, credo, 150-200 turisti, ottima cucina di mare, tre ristoranti, spiagge distanti un’ora di cammino dal villaggio, isola coperta di macchia mediterranea, fiori, profumi. Mare pulitissimo anche se fresco (data la stagione).
Insomma un piccolo paradiso terrestre. Sto pensando di andare alle Tremiti…. l’anno prossimo. E poi mi sto informando sulle terme per andare a fare un po’ di cure termali per un paio di settimane all’anno, in primavera ed in autunno. Fanghi, massaggi, idroterapie ecc. Da Sirmione ad Abano Terme. U.
Certo che questo governo gossip ogni giorno ne rivela una nuova.
Un giorno gli scarti(la munnezza)che spuntano da tutte le parti ;un giorno le scorte nero scoperto;un giorno le e scort per internazionalizzarci di nuovo ,il famoso “pizzico di pepe” per dare sapore a questa minestra riscaldata TRE VOLTE sempre più stomachevole.
W la semplice pappa(ma non il pappa!) col pomodoro,però che sia tutto fresco !
Basta co’ ste schifezze!
L.
Ho trovato questa interpretazione sul casus TIMES/BERLUSCONI alquanto suggestiva, sicuramente insolita, a opera di Paolo Barnard su:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6012
IL TIMES E BERLUSCONI: MACCHE’ NOEMI !
(non posto l’articolo perche’ e’ lunghetto, ma se qualcuno se lo legge mi interesserebbe sapere che ne pensa)
x Peter
Checking Obama’s Stimulus Math – 6/15/2009
President Obama claims that his stimulus bill has saved or created up to 600,000 jobs by end of summer, in addition to the 150,000 jobs the administration claims have already been saved or created.
The Journal Editorial Report panel discusses.
http://online.wsj.com/video/checking-obama-stimulus-math/B895C2C8-84C2-4FC1-A89D-EFD25950F762.html
Anita
x Vox
Plausibile. Barnard fa notare cose che è bene tenere a mente. Il brutto è che ci troviamo tra un “clown” e “buffone sciovinista” e la finanza internazionale che ci vuole colonizzare: due realtà complementari.
Un saluto.
pino
x Vox,
Bernard non ha scoperto niente di nuovo,gli Usa e per un trentennio anche la Russia di Breznef,hanno speso montagne di soldi per influenzare la politica del terzo mondo, tra cui l’Italia.
Ma gli italiani sono gente imprevedibile,o( forse gli americani sono gente naif )che non riescono a capire la politica delle nazioni clericalmente forti,cioe’
dalla storia millenaria complessa,…vedi politica con Iran,Iraq,
Cina etc,….
Per concludere,
La finanza comanda il mondo,…spesso qualche cosa va storto,
allora i soldi li spendono inutilmente,..
Per il banana e’ bene che cidiano una mano,da soli non ce la faremmo mai,…quindi,lasciamoli fare.
Ciao,Ber
I governanti autoritari non sopportano un’opposizione attiva.
Coloro che criticano l’insindacabilità del potere, coloro che denunciano il nepotismo, coloro che osano proporre candidati alternativi vanno incontro a un mare di guai.
Ralf Dahrendorf
Abruzzo: parole, parole, parole, solo parole.
Dal governo meschina propaganda: nel decreto solo briciole e prese in giro”
“Mentre la propaganda del governo continua a sfornare annunci su annunci, nel decreto ci sono solo briciole e prese in giro.
E’ ora che sul provvedimento la libera e corretta informazione dica agli italiani come stanno realmente le cose.
Solo la meschinità e l’ipocrisia che contraddistingue questo governo poteva partorire un decreto vuoto, carente e inefficace su una tragedia come il terremoto in Abruzzo.
Come testimonia la stessa presa di posizione critica degli amministratori locali. E’ ora che il governo la smetta di fare promesse, peraltro a lungo termine: servono fatti e soldi immediati”.
Date un’occhiata a questo:
http://democrazia-atea.blogspot.com/
e fatemi sapere.
“Siamo rom, non siamo nomadi. E vogliamo una casa”.
———
Non sapevo che essere Rom dà diritto ad avere case.
Che se la comprino come tutti gli altri, visto che i soldi ce li hanno. E, se non ce li hanno, si mettano a lavorare, come fanno tutti gli altri poveri mortali.
Ma è un governo o un bordello a tempo pieno? Ma quel tizio ripete sempre di lavorare 24 ore al giorno per i cittadini!!
saluti M.
A terremoto e camorra, i mass media preferiscono il premier da Obama.
E c’è chi nella cronaca quotidiana preferisce strumentalizzare il dolore.
Che le promesse vengano messe “nero su bianco” senza nessuna passerella.
x marco tempesta
Il guaio è che nessuno gliele affitta, tanto meno nel Nord “padano”, così come non le affittavano ai pugliesi e ai “terroni” in genere. Le “riserve” costruite per loro nelle periferie di alcune citta – i campi nomadi – sono ghetti, costruiti evidentemente speculandoci su. E con i delinquenti padani che gli danno pure fuoco. Tu forse non hai mai sentito a Radio Padania gli interventi degli ascoltatori, roba da gentaglia.
pino
GLI INDECENTI
Riassunto degli ultimi telegiornali.
Soprattutto il Tg1, che dopo l’arrivo di Augusto Minzolini in qualità di direttore, ha intrapreso una splendida e democratica scelta di filtro delle notizie.
Qualcuna viene nascosta. Qualcun’altra viene modificata. E non mi riferisco della dieta mediterranea e il consiglio per le persone anziane di bere molto e di non uscire di casa verso le due del pomeriggio. Bella forza!
Ecco che la rete ammiraglia della Rai decide che Berlusconi va inquadrato mentre stringe la mano a Obama e quando afferma che la crisi in Italia non esiste: stavolta la colpa è dell’Ocse, la famosa organizzazione criminale europea filo-comunista, se il Pil in Italia si assesta al -5%. Le notizie provenienti da Bari sono solo per ricordare che se Parigi avesse il mare…
Ma finalmente qualcosa trapela sul Tg1. Il caso D’Alema. Una bella donna, Patrizia D’Addario, viene pagata per rimanere a casa del premier e scoppia il caso D’Alema. Lei ha le prove che altre donne/ragazze venivano pagate per partecipare a festini a Villa Certosa e a Palazzo Grazioli e scoppia il caso D’Alema.
Berlusconi dichiara “è tutta spazzatura”, l’avvocato Ghedini con “signorilità” giuridica definisce il suo assistito/capo “l’utilizzatore finale” (donna = merce) e scoppia il caso D’Alema. Tutto chiaro? Sì è scoppiato il caso D’Alema.
Ora c’è da domandarsi cosa ha fatto D’Alema? Dove è il caso? Anche l’avvocato Ghedini stavolta se lo è domandato.
Augusto Minzolini, il direttore del Tg1, è la risposta. Una sola risposta, perché da mesi “rispondere alle domande” è un’azione in disuso, bandita da Berlusconi, in primis e dal suo governo, a seguire.
Inorridito aspetto che qualcosa cambi e con fiducia ascolto dopo poche ore la rassicurante voce di Bruno Vespa a Porta a porta.
In studio gli animi si sono riscaldati perché Matteo Colaninno (Pd) accusa la maggioranza di aver votato un decreto per l’Abruzzo terremotato molto limitato rispetto alle vere esigenze per la ricostruzione.
Il ministro Brambilla, quella che qualche giorno prima aveva concluso l’inno d’Italia con un bel saluto romano, con una postura che ricordava quella di John Wayne, a cavallo in Ombre Rosse (per fortuna entrambi portavano i pantaloni), si dichiara offesa perché non accetta che i viaggi di Berlusconi a L’Aquila vengano definiti “passerelle”. Salomonicamente interviene Vespa a sedare gli animi.
Quello che dice è a dir poco surreale. Vespa dichiara che a lui non interessa se il decreto appena votato è limitato. Quello sarà solo l’inizio perché, sulla stessa poltrona dove ora è seduto Colaninno, Berlusconi ha promesso al conduttore aquilano che la ricostruzione sarà totale. E lui ha fiducia in quelle parole. In altre parole, non importa quello che accade in Parlamento, la politica e le riforme si fanno nel talk show di Bruno Vespa.
I contratti e le promesse con gli italiani, magari conditi con qualche plastico di Cogne, si fanno solo Porta a porta. E certo che stupido che sono! Gli italiani non devono votare per eleggere i propri rappresentanti alla Camera e al Senato ma dovrebbero indicare i possibili candidati a partecipare allo show di Vespa. Pochi ma buoni e uno solo, in studio senza nessun interlocutore o rivale politico.
Silvio dice di sgobbare come un negro? Forse hanno capito male i giornalisti e lui anziché “sgobbare” ha detto o intendeva dire “scopare”.
Ho fatto un sogno. Un Cavaliere nel sollazzarsi nel retro di una pulzella ha tanto esagerato da renderla bisognosa di cure al pronto soccorso. E la pulzella telefonò alla mamma per raccontarle del ricovero e del perchè e percome, roba che manco la mamma della Lewinsky. E nel sogno ho sentito che – mentre qualcuno registrava ANCHE quella telefonata – la mamma esclamava trionfante “Ora lo teniamo per le palle!” e che la pulzella dopo qualche tempo diventava ministro.
Certo che è strano: sia Noemi che la Carfagna amano farsi fotografare di schiena col popò in bell’evidenza. Tanto va la gatta al lardo (del popò)…
Il Sognator Scortese
Ho fatto un sogno. Un Cavaliere nel sollazzarsi nel retro di una pulzella ha tanto esagerato da renderla bisognosa di cure al pronto soccorso. E la pulzella telefonò alla mamma per raccontarle del ricovero e del perchè e percome, roba che manco la mamma della Lewinsky. E nel sogno ho sentito che – mentre qualcuno registrava ANCHE quella telefonata – la mamma esclamava trionfante “Ora lo teniamo per le palle!” e che la pulzella dopo qualche tempo diventava ministro.
Certo che è strano: sia Noemi che la Carfagna amano farsi fotografare di schiena col popò in bell’evidenza. Tanto va la gatta al lardo (del popò)…
Il Sognator Scortese
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Sogno o son desto?
Cari Amici,
io ho due anni piu’ del bauscia e vi posso dire che,anche facendo
il pensionato,la sera non ho nessuna voglia di andare al cabaret
o andare a donne.
Figurati uno che dice di lavorare 24 ore su 24,….a parte in fatto
che quando cammina,” trascina i piedi”,…quindi e’ stanco anche lui,…e nonostante il metadone,sniffate e cialis,…si vede che e’ vecchio.
Comunque il problema e’ grave perche’ lui ha dei bordelli chiusi, per ottenere favori dagli amici,sia nazionali che internazionali e qualcuno,tipo Putin e Broun parlano di un”Berlusconi anfitrione”.
Comunque lo diceva anche Dante a quei tempi…
Un saluto a tutti,Ber
Caro Marco,
ieri mattina ti avevo postato una email dicendoti che per riscrivere le regole del “vivere civile” devono prima scomparire tutti gli ex,…per “ex si intendono tutti quelli che hanno avuto il potere negli ultimi trenta anni”.
C’era una frase molto in voga quando c’era la DC,…si fa finta di
cambiare tutto per non cambiare niente.
Pare che Obama stia riscrivendo le regole sulla finanza,…vedremo se sono internazionali o valide solo per il suo paese.
Di partitini ce ne sono gia’ troppi,…sono le teste che bisogna cambiare…
Ciao,Ber
Ho fatto un sogno. Un Cavaliere nel sollazzarsi nel retro di una pulzella ha tanto esagerato da renderla bisognosa di cure al pronto soccorso. E la pulzella telefonò alla mamma per raccontarle del ricovero e del perchè e percome, roba che manco la mamma della Lewinsky. E nel sogno ho sentito che – mentre qualcuno registrava ANCHE quella telefonata – la mamma esclamava trionfante “Ora lo teniamo per le palle!” e che la pulzella dopo qualche tempo diventava ministro.
Certo che è strano: sia Noemi che la Carfagna amano farsi fotografare di schiena col popò in bell’evidenza. Tanto va la gatta al lardo (del popò)…
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“La vita è sogno”. Heh heh heh….
Calderòn de la Barca
x Uroburo
Abano Terme, hotel Trieste-Vittoria, ottimo, di arredamento un po’ vecchiotto, tutte le cure ad alto livello.
Se vuole più vita notturna … ce ne sono altri della stessa catena, tutti di alto livello!
Mi faccia sapere e poi vedrà che questo è consiglio da amica!
Sylvi