Cena triste sull’Iran…

Speravo con i miei compagni di viaggio in Iran di ritrovarci a cena, il 23, per festeggiare la vittoria elettorale di Moussavi, e invece… Sarà un cena triste. Un Paese meraviglioso, di grande e antichissima civiltà, serbatoio di culture, ricco di gente laboriosa, generosa e colta, con il 70% di abitanti sotto i 30 anni di età anagrafica, e quindi con il 70% di giovani, eppure un Paese ancora una volta sull’orlo del baratro. C’è davvero di che essere tristi. Molto tristi.
Poiché la speranza è l’ultima a morire, c’è da notare che la Guida Spirituale, vale a dire l’ayatollah Khamenei che è succeduto a Khomeini e che di fatto ha un potere di controllo e supervisione pressoché assoluto, fino a poter dimettere d’autorità il presidente della Repubblica e impedire eventuali dichiarazioni di guerra sue o del parlamento, non solo durante tutta la campagna elettorale non ha speso una parola a favore di Ahmadinejad, ma in queste ore di fronte ai disordini di Teheran e al susseguirsi di manifestazioni ha invitato Moussavi ad “agire con calma e presentare il suo reclamo seguendo le vie legali”. Tradotto in italiano, ciò significa, o può significare, che Khamenei non avalla automaticamente il risultato elettorale. Per giunta, e a conferma del non automatismo del suo avallo a favore di Ahmadinejad, Khamenei ha ordinato aI Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione di aprire una inchiesta per verificare se e in che misura le truffe delle urne ci siano state. In linea di massima è quindi possibile che si possa andare di nuovo a elezioni, anche se ciò significherebbe di fatto svergognare pubblicamente Ahmadinejad ponendolo allo stesso livello di un truffatore.

Premesso che per esperienza personale so che è bene non prendere alla lettera e neppure troppo in considerazione ciò che si scrive sull’Iran, perché il più delle volte sono esagerazioni o vere e proprie falsità, devo dire che nel mio piccolo il risultato elettorale non mi convince. So bene che Ahmadinejad è ben visto dagli strati poveri o comunque i più bassi della piramide sociale, strati che di fatto sono la grande maggioranza del Paese, e che Moussavi è ben visto invece dalle classi medie e dalla borghesia, nonché dagli studenti, classi che di fatto sono una minoranza, ma non mi convince che la grande partecipazione alle urne, dell’ordine dell’80%, sia dovuta all’entusiasmo di reazionari, conservatori e ipernazionalisti, tutta gente che di entusiasmi quando ne ha sono di tipo non ordinato né molto democratico, vale a dire non di afflusso entusiasta e in massa alle urne.

Come sempre a decidere sarà il bazar, cioè lo strato dei commercianti. Che non è detto non sia stufo della situazione di isolamento internazionale, compreso il blocco dell’arrivo di soldi dall’estero, quanto meno dall’Occidente, che si trascina da troppo tempo e che è una pesante palla al piede per il decollo economico e il grande fermento che sta animando l’Iran. Sicuramente neppure il bazar vuole un’altra guerra dopo i troppi anni di guerra imposta dall’Iraq sobillato e foraggiato dagli Usa (Rumsfeld in testa, all’epoca come manager!), e un eventuale confronto armato con Israele, che non vede l’ora di poter bombardare le centrali e i centri di ricerca nucleari, potrebbe spalancare le porte a un nuovo inferno. E’ vero che la protesta dei giovani a Teheran, repressa con durezza (alcuni video li potete vedere su http://tehranlive.org/ ), è una protesta di minoranza, ma come è già accaduto ai tempi dello scià può innescare una escalation di proteste ben più vaste, fino al crollo del potere in atto.

E se Ahmadinejad resta lui capo dello Stato? “E’ mia opinione che farebbe le riforme di cui c’è bisogno e che i riformisti dicevano di voler fare anche se poi non hanno mai ben chiarito quali fossero e cosa volessero”, risponde in ottimo italiano Mostafa Milani Amin, studente della scuola coranica di Qom, la “città santa” cuore teologico dell’Iran nella quale si è formato Khomeini e s’è radicata la sua autorità. Milani è figlio di una coppia di iraniani originari di una zona che ne ha determinato il cognome, quindi con la città di Milano non ha nulla a che vedere, eppure, ironia della sorte, è arrivato con i suoi genitori a Milano all’età di due anni e c’è rimasto fino a dopo essersi laureato al Politecnico, dopodiché è tornato in Iran. Musulmano convinto, ha abbracciato il turbante, cioè la professione di religioso, si è sposato, ha avuto quattro figli, tutti maschi, e ora studia alla scuola teologica Imam Khomeini di Qom, come dire che “studia da ayatollah”. E ci riceve appunto in una stanza di biblioteca della scuola, assieme al docente di filosofia Mohammad Fanael Eshkevari. La conversazione è poi proseguita a pranzo, dove mi è stato chiesto di sedere affianco a Milani, e con alcune telefonate una volta rientrato in Italia. Quello che segue è il risultato.

Perché mai Ahmadinejad dovrebbe essere lui a fare le riforme? Khatami ha provato a farle, arrivò a nominare sua vicepresidente una donna, Massoumeh Ebtekar, ma sono state quasi tutte impedite e, anzi, c’è stata una ondata repressiva contro la stampa e la libertà di espressione.

“Perché una volta consolidato il potere”, risponde Milani, “non ci sarà motivo di non apportare le migliorie utili all’Iran e alla sua immagine nel mondo”.

Sperando che questa volta i “guardiani della Morale” e lo stesso Khamenei le riforme progressiste le lascino passare, non crede che tra le riforme ci debba essere anche l’abolizione della pena di morte?

“Faccio notare che la pena di morte esiste anche negli Usa, ma in Occidente non vi premurate di reclamare come fate in continuazione con l’Iran. Seguo la stampa estera, compresa quella italiana, e mi documento su Internet, dove avevo anche un mio sito: da come la mettono loro, pare che in Iran ci sia una continua impiccagione di gente in piazza, mentre invece qui la pena di morte è rarissima: Per caso vi è capitato di vederne qualcuna in strada?”.

No, però…

“Però dovreste reclamare anche, se non prima, contro la camera a gas, la sedia elettrica, le iniezioni letali, tutte invenzioni sicuramente non nostre e ancora praticate negli Usa, dove la gente e i presidenti sono perfino orgogliosi dell’esistenza della pena di morte. E dovreste reclamare anche contro le guerre di aggressione come quella contro l’Iraq, contro l’appoggio Usa ai vari Bin Laden, contro l’aggressione dell’Iraq all’Iran che ci è costata almeno un milione di morti, contro la pulizia etnica di Israele a favore dei propri coloni e contro le invasioni come quella contro Gaza o contro le rappresaglie come quelle contro Jenin. Tutte faccende che condannano a morte, per giunta senza processo e senza avvocati, decine di migliaia di persone”.

Mi scusi, però la lapidazione alle adultere e il taglio delle mani ai ladri….

“Non conosco neppure un caso di lapidazione! Non in Iran. Le faccio notare che la lapidazione è una invenzione della bibbia, così cara a voi cristiani e soprattutto agli ebrei, e che nel corano non c’è nessuna prescrizione tassativa che la prescriva”.

Mi scusi, ma durante la presidenza di Khatami nonostante fosse riformista si è avuta notizia di poco meno di 20 lapidazioni, mi pare 18, l’ultima condanna sarebbe stata emessa nel febbraio 2002.

“Vede? Anche lei usa il condizionale. E parla di condanna, non di esecuzione. Io comunque, ripeto, non sono al corrente di nessun caso. Ma se lei va su Internet può trovare passi come questo. Legga”.

Leggo: “Ci sono però musulmani che sostengono che la lapidazione non sia affatto una pena islamica, ma che anzi il Corano la condanni apertamente. Secondo Massoud Rajavi, presidente del Consiglio nazionale della resistenza, un’organizzazione dell’opposizione iraniana, il Corano stesso dice che i precetti vanno divisi fra muhkamat, inderogabili, e mutashabehat, la cui applicazione deve cambiare a seconda delle circostanze. Perfino alcuni appartenenti al clero musulmano e al sistema giudiziario religioso si oppongono a simili punizioni crudeli. Ad esempio l’Ayatollah Dr. Seyed Mohammad Bojnourdi, ex membro del Consiglio Supremo della Magistratura in Iran, intervistato dal giornale iraniano “Morning Daily” nell’agosto del 2001, ha affermato che simili punizioni crudeli danno all’opinione pubblica internazionale un’immagine distorta dell’Islam, non facendone vedere gli aspetti caritatevoli e misericordiosi: “Se l’esecuzione della pena comporta un indebolimento dell’Islam e provoca riluttanza verso la religione, soprattutto nei giovani, le modalità di esecuzione devono essere riviste fino al punto di eliminare tali problemi. Se certe punizioni come la fustigazione in pubblico provocano un indebolimento dell’Islam e creano pessimismo in un gran numero di persone verso l’Islam, tali pratiche devono essere abbandonate, perché la preservazione della dignità e del prestigio dell’Islam è l’obiettivo primario e tale dovere ha la priorità su altri obblighi. Un’altra pena dovrà essere applicata in modo da non comportare tali pericoli”.



Milani mi incalza: “Lei piuttosto dovrebbe spiegarmi qual è la differenza tra una condanna a morte comminata dalla magistratura e le condanne a morte comminate senza processo dal governo israeliano con la strategia degli “omicidi mirati”, condannata invano anche dall’Onu e che provoca molte vittime anche tra i passanti e tra chi comunque non c’entra niente non solo con le armi e le bombe, ma anche con la politica come per esempio i bambini palestinesi. Ammetterà che c’è differenza tra una condanna a morte emessa dalla magistratura e la condanna a morte emessa dalle armi di un esercito invasore, come quelle dell’esercito e dell’aviazione israeliana a Gaza, dove sono stati massacrati almeno 400 bambini. Io di lapidazioni non ho notizia, però ho letto sui giornali, per esempio a firma di Vittorio Zucconi, di raduni e festeggiamenti al grido di “Brucia, carogna, brucia!” fuori dalle carceri Usa dove vengono ancora eseguite le condanne a morte. Sbaglio, o i parenti delle vittime vengono invitati, per legge, a godersi lo spettacolo dell’agonia dei giustiziati? E le ricordo le ricerche che dimostrano come almeno il 10% dei condannati a morte degli Usa sia gente in realtà innocente. Questi non sono volgari asassinii? E con tanto di pubblico che assiste dietro i vetri o che festeggia in piazza.
Ciò premesso, sono d’accordo che la pena di morte è meglio eliminarla. Lo vorremmo fare. Meglio ancora sarebbe riuscire a eliminare i reati da pena di morte, meglio eliminare le condizioni che li possono provocare o favorire”.


E il taglio delle mani ai ladri?

“Quanti monchi avete visto in Iran? Glielo dico io: nessuno. E’ vero che la legge coranica prevede questo tipo di condanna, ma è anche vero che oggi in Iran è applicata molto ma molto raramente. Mai a chi non sia recidivo. Mai a chi ha rubato per fame, necessità o per dare da mangiare ai figli. E’ una pena estrema e rara, prima di applicare la quale ci sono ben 25 condizioni da verificare. In compenso sono state amputate molte mani, braccia, piedi, gambe e intere vite a un mare di iraniani con la guerra impostaci dall’Iraq su mandato americano. Come vede, ci diffamate. Come al solito, del resto. Io piuttosto le mani le taglierei a chi ruba la terra altrui, a chi ruba sul prezzo del petrolio, a chi ruba le fonti d’acqua ai palestinesi, a chi usa le mani per scrivere articoli menzogneri, per esempio che esistono le bombe atomiche in Iraq o che le vogliono costruire a tutti i costi in Iran. Ovviamente per lanciarle su Israele, come se fossimo tutti 70 milioni di imbecilli anziché di iraniani”.

Beh, ma su Israele Ahmadinejad è vero che viene equivocato in mala fede, però dice cose molto preoccupanti, la “cancellazione” o la “distruzione” di Israele non sono cose ammissibili.

“Guardi, anche su questo bisogna intenderci ed essere chiari. Ahmadinejad non ha mai, e ripeto “mai”, detto che vuole la distruzione o la cancellazione fisica di Israele intesa come uccisione dei suoi abitanti e cacciata dei superstiti, questa semmai è da sempre la politica dei sionisti contro i palestinesi. Quello che vogliamo è la “distruzione” dell’attuale sistema di potere politico di Israele. Le faccio un esempio, che sgombera il campo da qualunque possibilità di equivoco se – ripeto: se – si è onesti. L’Unione sovietica è stata distrutta, cancellata dalla carta geografica, ma senza sparare un colpo né ammazzare o cacciare nessuno. E’ solo crollato il sistema politico su cui si reggeva. Ecco, noi vogliamo che crolli il sistema politico che regge lo Stato di Israele, ma certo non vogliamo uccidere gli israeliani. Tra i quali, glielo voglio ricordare, ci sono quasi due milioni di cittadini israeliani arabi, quasi tutti musulmani. Chi è così idiota e mascalzone da dire che vogliamo uccidere due milioni di musulmani? Ai quali andrebbero aggiunti gli altri due milioni di musulmani quali sono i palestinesi trattati come cani a Gaza e in Cisgiordania. Vogliamo solo che anche Israele sia uno Stato di tutti i suoi cittadini, e non solo di quelli ebrei”.

Mi scusi, ma se non sbaglio lo stesso Iran si definisce islamico fin dal nome, “Repubblica islamica dell’Iran”, come del resto mi pare anche la Libia, per non parlare del papa e dei cattolici che insistono sulle radici cristiane dell’Europa. Perché Israele non potrebbe chiamarsi, simmetricamente, “Repubblica ebraica di Israele”?

“Glielo spiego volentieri: noi parliamo di repubblica islamica in quanto basata sulla religione musulmana, ma non su un “popolo”, etnia o “razza” o “cittadinanza” musulmana. In Iran, come in Libia o in qualunque altro Paese islamico, si può essere musulmani anche se si è di pelle nera o di etnia non iraniana, e comunque non cacceremmo mai, ovviamente, i milioni o le centinaia di migliaia di non musulmani. In Israele invece si può essere ebrei solo se si è ebrei, discendenti di ebrei almeno per parte di madre, non si può essere pienamente israeliano se non si è ebrei, tant’è vero che gli israeliani arabi non fanno carriera come ufficiali dell’esercito e non accedono agli alti gradi di insegnamento nelle Università. Insomma, è una situazione simile a quella che c’era nel Sud Africa dell’apartheid, quando il potere politico doveva essere per forza nelle mani dei bianchi nonostante la maggioranza fosse nera. Che fine ha fatto quella orrenda pretesa razzista è ben noto. Come mai non parlate più di razzismo se alla parola “bianchi” si sostituisce la parola “ebrei” come detentori di tutto il potere politico di uno Stato e se alla parola “neri” sostituite la parola “palestinesi” o “arabi” come cittadini di serie B se non peggio? Inoltre ci sono razzisti come l’attuale ministro degli Esteri che hanno in programma di “espellere” fuori da Israele tutti i non ebrei, cioè qualche milione di persone. Perché scrivere “espellere” anziché “deportare”? Se quella cacciata la volessero per esempio i cinesi a danno dei tibetani allora scrivereste e parlereste certamente di deportazione, non di semplice espulsione, e vi scatenereste con il massimo dello sdegno. Lo vede che non siete onesti? Quando parliamo di Israele come espressione del colonialismo occidentale, anzi europeo, non esprimiamo un concetto razzista o prevenuto, ma solo il fatto reale, storicamente vero, che almeno negli ultimi due secoli il numero di ebrei nella Palestina storica è sempre e solo dipeso dall’antisemitismo degli europei: se questo aumentava, aumentava di conseguenza anche l’emigrazione di ebrei in Palestina. Ma che c’entrano i palestinesi o gli arabi o i musulmani con i crimini di voi europei contro gli ebrei? E che c’entrano con il vostro antisemitismo, alimentato non dall’Islam, ma dalla Chiesa cattolica e cristiana che da quasi duemila anni accusa gli ebrei in blocco di essere il “popolo deicida”, cioè di avere ucciso Gesù Cristo? E a proposito di Gesù e di cristianesimo, lei stesso ha detto che il papa e i cristiani battono il chiodo delle “radici cristiane” dell’Europa, ma non è esatto: oramai si batte il chiodo delle radici “giudaico-cristiane”. E quindi, se c’è già un intero continente qualificato come anche giudaico per radici e perciò anche come cultura oltre che religione, perché volete rubare un altro pezzo di terra altrui, in Medio Oriente, per farne uno Stato giudaico?”.

Ad essere sincero non mi pare che Ahmadinejad si limiti a parlare di crollo solo del sistema di potere politico in Israele. Certo non parla di distruzione fisica, ma il suo linguaggio fa comunque paura.

“Guardi, voglio essere chiaro, come sempre. In Israele riconosciamo che hanno diritto a viverci gli ebrei israeliani, quelli nati in Israele, specie se discendenti degli ebrei che vivevano in Palestina prima della nascita dello Stato di Israele nel 1948. Ma gli ebrei fatti affluire in massa da fuori, come per esempio quelli russi che tra l’altro neppure è certo siano ebrei o come gli ebrei americani, quelli è bene se ne tornino da dove sono venuti. Certo non verrebbero cacciati con le armi, mentre invece con le armi sono stati cacciati i palestinesi dalle loro terre già a partire dal ’47, cioè prima che nel ’48 nascesse lo stato di Israele, però non vedo perché mai quegli immigrati di comodo debbano occupare territori che sono sempre stati abitati da palestinesi e che è giusto tornino ai palestinesi. Sono più di 400, come lei certamente sa bene, i villaggi dai quali gli israeliani hanno cacciato i palestinesi per prenderne il posto, e Dayan ordinò di distruggere decine di moschee per “sdradicare l’identità palestinese”. Non sono crimini questi? Questi immigrati spinti dall’ideologia, o dal loro credo religioso, e usati solo per occupare terre palestinesi è bene tornino donde sono venuti, così anche i palestinesi potranno finalmente godere del “diritto al ritorno”. Diritto che, cosa comica e insieme tragica, viene invece riconosciuto a chi in Israele non c’è mai stato da ben venti secoli e quindi non può in nessun modo “tornarci”, ma solo “andarci”, purché sia ebreo anziché palestinese. Se non è razzismo questo! Razzismo, prepotenza e truffa”.

Mi scusi, dottor Milani, ma in Occidente nessuno permetterà che ci siano masse umane spinte fuori da Israele, sia pure senza usare contro di loro le armi, spinte cioè con la sola legge a “tornare là da dove sono venuti” così come per esempio gli italiani pochi decenni fa sono stati espulsi dalla Libia. In modo pacifico, ma espulsi.

“Capisco cosa vuole dire, ma che mi dice lei dei palestinesi, espulsi, a fucilate o a cannonate, dalla Palestina man mano inghiottita da Israele?”.

Ho l’impressione che stiamo girando a vuoto. E che comunque il futuro avrà ancora drammi e tragedie, o da una parte o dall’altra o da entrambe. E a proposito di tragedie: perché Ahmadinejad e non solo lui nega o minimizza quello che con un termine fin troppo sbagliato perché equivoco si chiama Olocausto anziché Shoà e che comunque consiste nel genocidio di sei milioni di ebrei?
“Anche in questo argomento non siete onesti, non siete in buona fede. Nessuno – ripeto: nessuno – nega l’Olocausto, nessuno cioè nega che i nazisti hanno perseguitato e messo a morte gli ebrei in quanto tali, così come gli zingari in quanto zingari e gli omosessuali in quanto omosessuali. Il fatto è che non ci convince la cifra dei sei milioni. Ci pare fin troppo esagerata”.

Guardi, le potrei indicare una buona bibliografia sull’argomento, che non mi pare lasci adito a molti dubbi.

“La ringrazio. Ma allora perché vietare, ridicolizzare e condannare a priori qualunque tentativo degli studiosi, come quello organizzato dal presidente Ahmadinejad a Teheran tempo fa, per cercare di analizzare assieme le fonti, le bibliografie, le prove, ecc., e cercare quindi di stabilire un punto fermo accettabile per tutti? Voi non vi fidate mai delle nostre affermazioni e cifre, fino a riderci in faccia quando i tratta del nucleare. Per quale motivo mai noi dovremmo accettare senza discutere le vostre? Se me lo spiega mi rende felice. La Chiesa si è ha sempre vantata di avere avuto milioni di martiri, ma le ricerche dimostrano cifre enormemente minori, comprese quelle – poche unità – indicate dall’ex prete tedesco Deschner nei suoi molti libri. Papa Wojtyla ha permesso che in vista dell’anno santo del Duemila gli studiosi non solo cattolici vagliassero tutti i documenti vaticani riguardanti i roghi di streghe compiuti dall’Inquisizione, e la cifra accreditata da tempo di 10 milioni di vittime si è ridotta mi pare a 50 mila”.

Mi scusi, ma è solo perché sono stati distrutti, per vari motivi, quasi tutti gli archivi giudiziari dell’Inquisizione, altrimenti…

“Sì, sì, non ne dubito. Però non capisco comunque perché non permettere di fare agli studiosi il loro mestiere, che è quello di verificare le fonti. Se non c’è nulla da nascondere, perché impedire o peggio ancora demonizzare le verifiche? E poi, scusi, ma c’è un’altro aspetto, che dovrebbe interessarvi non poco”.

Quale?

“Beh, se davvero in Europa la Germania, cristiana e cattolica, ha potuto massacrare ben sei milioni di ebrei, più tutti gli altri, allora credo che l’Europa e la sua Chiesa debbano dichiarare la bancarotta morale. Se davvero avete compiuto un crimine così orribile, di dimensioni così mostruose, come mai pretendete di poterci dare lezione anziché nascondervi per sempre dalla vergogna? Se davvero la Chiesa ha taciuto o peggio ancora consentito su una simile gigantesca mostruosità, come mai non è stata chiusa o almeno rifiutata dai fedeli? Vede, in definitiva è anche vostro interesse, vostro di europei e di cristiani tutti, non solo dei tedeschi, sperare che la cifra totale sia inferiore, e di molto, agli asseriti sei milioni, altrimenti potete solo suicidarvi, moralmente parlando, anziché continuare a voler dare lezioni al mondo e per giunta volere lo “scontro di civiltà”. Una civiltà che manda alle camere a gas sei milioni di esseri umani, più qualche altro milione di non ebrei, non è una civiltà, bensì di fatto una inciviltà. O no? Infine, non vorrei annoiarla, ma c’è ancora un argomento che dovrebbe spingervi a fare delle verifiche sulle reali dimensioni dell’Olocausto”.

Vale a dire?

“La gioia che si proverebbe se si scoprisse che avete ammazzato molta gente in meno. Ci sarebbe da far festa per ogni eventuale gasato in meno, non crede? E se si scoprisse – per pura ipotesi – che non di sei milioni si è trattato, bensì di 300 mila persone o un milione – comunque troppe vittime, sia ben chiaro – allora ci si dovrebbe ubriacare dalla gioia dal sapere che è stata uccisa molta ma molta gente in meno. O no? Io non so quante siano esattamente le vittime dell’Olocausto – in ogni caso troppe, ripeto – così come non conosco l’ammontare delle vittime dell’Olocausto dei rom, del quale non parlate mai, ve lo siete dimenticato. In linea di massima le vittime dell’Olocausto potrebbero essere anche di più di quanto si crede, ma se si scoprisse che sono morte di stenti dovuti alla guerra e all’assedio di una Germania ridotta allo stremo, dove morivano come mosche anche i tedeschi, anziché alla ferocia programmatica antisemita e razzista dei nazisti tedeschi, allora comunque ci sarebbe da tirare un sospiro di sollievo. Non crede? Noi crediamo che le cifre siano gonfiate per poter usare l’Olocausto come bavaglio per zittire chiunque critichi Israele nonostante sia criticatissima e molte volte condannata dalla stessa Onu. I vostri liberatori angloamericani se ne sono sempre fregati, mi scusi il termine, dei campi di concentramento, non hanno mai neppure tentato di colpire almeno le linee ferroviarie dei treni delle deportazioni. Beh, un conto è se se ne sono fregati di campi di concentramento dove venivano ammazzati in totale – che so – 300 mila persone, ma un altro conto è se se ne sono fregati di campi dove venivano massacrate le persone a milioni e milioni. Non crede? E gli angloamericani su ciò che avveniva nei campi e agli ebrei erano molto ma molto più informati del Vaticano, è ormai documentato da buoni libri. Lei prima mi ha offerto una bibliografia. Vuole che gliene consigli io una su quest’altro argomento?”.

La ringrazio, ma purtroppo lo conosco bene, dubito si possa aggiungere altro a quanto ho già letto. Senta, cambiamo totalmente argomento. C’è una domanda che mi ossessiona da prima di venire in Iran e che mi ha turbato durante tutto il viaggio. Ho letto che a volte vengono condannate a morte anche delle minorenni, ma poiché la legge coranica vieta l’esecuzione di vergini queste condannate vengono date in moglie ai loro carcerieri così che dopo la consumazione del matrimonio possano essere uccise. Per me questo argomento è dirimente, vi passa una linea di demarcazione.

“La ringrazio perché lei è stato gentile nel pormi la domanda, ha parlato di matrimonio, sia pure forzato, ma non di stupri come invece ho letto in più parti tramite Internet. Guardi, da noi ogni matrimonio nel quale la donna non sia consenziente non è valido. Non solo: chi la obbligasse a sposarsi contro la sua volontà sarebbe passibile di gravi accuse e condanne. Escludo perciò nella maniera più assoluta che in Iran siano accadute o possano accadere di queste cose. Ignoro se possano essere accadute in altri Paesi. Possono forse esserci casi di abusi sessuali da parte di personale carcerario verso donne in carcere, ma questo tipo di violenza alligna in quasi tutte le carceri del mondo, comprese quelle italiane, non è una specialità iraniana”.

A proposito di matrimoni, qui in Iran ci è stato detto che si possono avere altre mogli tenendo la cosa nascosta alla prima e che per andare legalmente a prostitute o per coltivare una avventura extramatrimoniale si può usare il “matrimonio a tempo”, per lo stretto necessario della relazione sessuale. Come è possibile esista il concetto di donna “usa e getta”?

“A parte il fatto che si tratterebbe anche di “uomo usa e getta”, sta di fatto che vi hanno raccontato una fesseria. Da noi il matrimonio è anche un contratto civile, nel quale la donna ha il diritto di dettare le sue clausole. Può imporre la clausola che il marito non possa avere altre mogli, o che possa avere solo quelle che abbiano anche il gradimento della prima consorte e, infine, che da loro deve divorziare se così lei decide. E’ perciò impossibile celebrare matrimoni all’insaputa della prima moglie, e se dovesse avvenire sarebbe una cosa molto grave. Il matrimonio a tempo può esistere, ma certo non come trucco per prostitute o avventure, bensì come accordo tra i due contraenti il vincolo coniugale sia pure temporaneo. In ogni caso guardi che noi non incoraggiamo affatto i divorzi, che sono un trauma per tutti, anzi: il magistrato prima di concederlo cerca di vederci chiaro senza nessuna fretta perché il tempo a volte è galantuomo e sana le fratture. A meno che, ovviamente, non si evidente che i due coniugi ormai si odiano”.

Domanda forse impertinente, ma logica. Il buon musulmano, specie il martire, trova in paradiso mi pare ben 72 vergini, a disposizione per i suoi sollazzi. Ma cosa vi trovano, sempre in paradiso, le buone musulmane, martiri comprese? Vi trovano 72 bei maschioni, meglio scafati che vergini, a loro uso e consumo?

“Bella domanda. Vi trovano gli uomini che arrivano in paradiso!”.

Beh, ma è una discriminazione a svantaggio della donna, un paradiso direi maschilista. Mi colpisce che lei abbia risposto esattamente come la guida del viaggio che ho fatto in Marocco prima di Pasqua. Sembra una risposta prefabbricata, ma non sarò così scortese da pensare che lo sia. Per concludere:: visto che siete sciiti sia voi iraniani che l’80% degli iracheni, perché non formate il “blocco sciita” di cui in Occidente si parla temendolo? Così evitereste rischi di altre guerre e dareste vita a una potenza ricca non solo di petrolio, ma anche di cervelli e con un grande patrimonio di civiltà, una potenza in grado di trainare lo sviluppo dell’intero Medio e Vicino Oriente e quindi di dare anche una mano alla stabilizzazione del mondo.

“Il motivo è semplice. Noi non siamo razzisti e neppure fanatici religiosi, contrariamente a quanto pensate e scrivete. Non vogliamo una politica di potenza, ma una politica basata su accordi e patti tra i vari Stati. Vogliamo che la pace nel mondo, perché sia vera e duratura, non si basi su singoli blocchi religiosi, ma su accordi tra i popoli”.

Il 23 mi troverò a cena con gli altri colleghi del viaggio in Iran. Poteva essere una cena allegra, invece credo proprio sarà triste, si parlerà più di ricordi che di progetti. Fin da ora abbiamo tutti, e non solo io, un magone misto a malinconia e nostalgia. Speriamo che anche l’Iran trovi la sua strada. Verso il futuro. Il futuro della numerosa gioventù curiosa e affamata di vita che sciama ovunque, arricchita e forse guidata dai milioni di ragazze in spolverino e velo islamico quasi sempre nero che sembrano allegri fantasmini in moto perpetuo. E che sono piene di vita e affamate di certezze.

324 commenti
Commenti più recenti »
  1. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    molto belle le foto, quanto al suo dottor Milani…meno male che ha studiato al Politecnico!
    Uno che sragiona così, che nega l’evidenza, che ripete triti argomenti di propaganda, che non si pone un dubbio autenticamente laico, che ancora batte e ribatte su Bibbia,Corano e Vangeli …sarà un ottimo ayatollah e …prima agli iraniani e poi a noi non resta che piangere!!!

    Comunque gli ingegneri che conosco e che lavorano da anni in Iran, non nelle grandi città, la raccontano in maniera del tutto diversa!

    mandi Sylvi

  2. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    devo proprio dirla…!

    Però, però. però…me l’ha fatto notare mio marito, fotografo curioso, non professionista ma molto appassionato…lei in una foto assomiglia
    a Brunetta che sgrida i fannulloni !!!
    O stava meditando estasiato, ho pensato io, in una così bella biblioteca?!!!

    mandi Sylvi

  3. sylvi
    sylvi says:

    Cara Anita,

    io metto ovunque macchie di begonie, sono autosufficienti e …fanno sempre un figurone!
    Quest’anno ho trovato una pianta con piccoli fiori bianchi, sempre fiorita, sembra una macchia di neve. Non ricordo come si chiama ma, aggiunta a qualche petunia,è una bellezza.
    Dirò a mio marito di fotografarla e dopo te la mando.

    Qui però ora cominciano a patire la siccità, e devo irrigare ogni giorno.
    Meno male che non ho matrimoni in vista, perchè due anni fa, per il matrimonio di mio figlio, ho totalizzato in un mese 1000euro di acqua per rendere il prato semi-inglese!!!

    mandi ninine Sylvi

  4. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Stavo solo cercando di capire come porre la domanda sulle condannate minorenni senza passare subito dalla parte del torto. Poiché l’episodio di cui avevo letto mi aveva molto colpito e certe cose mi scuotono non poco, stavo cerando la misura giusta per parlarne senza cedere all’emotività. Ci sono cose che mi tendono e non desidero si veda. Ero anche stordito dall’ingozzata di “cannoli e cassate siciliane”, cioè di reperti storici e moschee una più sbalorditiva dell’altra.
    Se clicca le foto dell’interno di moschee tappezzate di piccoli specchi, ce n’è una che si ingrandisce: guardandola resterà a bocca aperta anche lei. Si figuri cosa si prova a trovarcisi dentro.
    Un saluto.
    pino
    P.S. Con Brunetta, il sociologo Sabino Samele Acquaviva e il fondatore della Liga Veneta Franco Rocchetta ho scritto nel ’94 il libro “Fratelli di Italie” (plurare di Italia e non Italia in francese). In pratica, li intervistavo su vari argomenti sui quali dicevo anche la mia. Come può leggere cliccandone la copertina più in alto a sinistra, le cose che ci dicemmo allora si sono poi verificate.

  5. sylvi
    sylvi says:

    x Pino,

    già ispezionato tutte le foto ispezionabili! Meraviglioso!

    Non ho capito se è un canale o che altro in quella che è nettamente divisa da una striscia azzurra, con un ragazzino che fa cerchi in acqua.
    E dov’è? A Qom, suppongo.
    Anch’io sono un’emotiva e capisco quanto sia difficile non scantonare!
    Cercherò il libro, perchè mi interessa, anche se chi ha scritto della disunità di Italia è sempre sembrato un po’ Cassandra.
    Fino a quando?

    Mandi Sylvi

  6. Faust
    Faust says:

    Ma la scossa… non sara lincostituzionalita del lodo Al Fano…?? eppoi tutti in strada…?? F.

  7. sylvi
    sylvi says:

    caro CC.

    mi rivolgo a te, ma anche a Linosse ed ad altri “imparati e aggiornati” che scrivono sul blog, e senza intenti ironici ma con genuina volontà di capire.
    Veleggio nei vari blog, di sinistra, leggo che D’Alema ha “esperienza, intuito politico,capacità di ragionamento alto”, unico grande leader di questo minuscolo PD.

    In tutta onestà. e non essendo mai stata simpatizzante del PCI poi trasformato nei vari altri nomi, ma curiosa di capire dove va la sinistra, ammetto che mi sfugge qualcosa di importante.
    Può darsi che sia, la mia, antipatia “a pelle”, ignoranza delle cose di sinistra…però con tutta la buona volontà non capisco la genialità politica dell’uomo.
    A me pare un imbecille borioso, un furbastro alla Andreotti di sinistra.Uno che tiene il potere, ma non tiene i cittadini!
    Cittadini, non popolo bue!

    Ho l’impressione di essere il bambino che esclama: il Re è nudo!

    Ma forse sono una senza logica, come dicono autorevoli bloggers, una che non ha studiato abbastanza e perciò va bocciata.
    Attendo il risultato sul tabellone!!!

    Mandi Sylvi

  8. Peter
    Peter says:

    xMarco T

    Anita ha capito il senso della mia battuta. Io apprezzo molto che persino dei militari si sforzino di imparare la lingua del paese ‘ospite’. Prendeva la cosa molto sul serio, ha gli esami venerdi’. Mi chiedo se gli ufficiali americani (o i francesi…) facciano mai quello sforzo. Il tema, se mai ce n’era uno, non era Napoli

    Peter

  9. Peter
    Peter says:

    a proposito di destra xenofoba, qui il BNP , che ha guadagnato due seggi al Parlamento Europeo, ha uno statuto che non ammette l’iscrizione al partito di persone che non siano ‘caucasici indigeni’, cioe’ bianchi e non sono sicuro sll’indigenous, forse vuol dire solo nati qui. In particolare, sono esclusi ‘negri ed ebrei’. Si prevedono battaglie legali, perche’ discriminare non e’ legale. Basta che dei discriminati facciano domanda di iscrizione e vengano ufficialmente rifiutati su base etnica, e possono fare causa al partito. Mi chiedo pero’ chi sara’ il primo a fare quel passo…

    Peter

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    No, non è Qom, è la piazza principale di Esfahan, che a volte scrivono Isfahan. Una piazza lunga più di 500 metri, un concentrato di meraviglie, vietatissima alle auto anche se purtroppo no ai motorini che ogni tanto ronzano. Ci sono dei calessi tirati da un cavallo, come a Roma, e ci si può fare il giro della piazza, all’incirca un chilometro e mezzo in totale. Io non l’ho voluto fare, ma mi sono incantato a sentire il tik-tik-tik-tik degli zoccoli dei cavalli che trottavano lungo tutto il perimetro, pavimentato in pietra. Un rumore semplice, ritmico, regolare, secco, gentile, senza fronzoli né clamori, che si avvicinava e si allontanava anche più volte di fila. M’è parso la colonna sonora di non so cosa, un film o una favola, ma che devo avere visto e sentito (la Pimpa?) e che s’è persa nei ricordi fissandosi però nell’inconscio. Qualcosa comunque di simbolico, onirico, allusivo. A cosa? Non saprei. Però quello zoccolio elementare, quasi infantile, consonava con qualcosa che mi porto dentro, che ci portiamo dentro tutti. La scansione non drammatica del tempo? Della vita? Il venire e l’andarsene degli amori? Il risuonare dei nostri passi quando zampettiamo felici in compagnia?
    M’è venuto in mente che quando ero studente universitario a Padova mi accorgevo dell’arrivo della primavera dal fatto che improvvisamente mi accorgevo del rumore dei miei passi, cominciavo a sentire lungo le piazze e i porticati il rumore del mio camminare… Pareva il rumore di qualcuno o di qualcosa che mi veniva incontro, poi capivo che quel qualcuno e quel qualcosa ero io. Ero io che andavo incontro a me stesso! Ne restavo incantato e allarmato. Sì, anche allarmato: perché sapevo che con l’arrivo della primavera arrivava la stagione degli amori, dei nuovi amori, delle irrequietezze, dello sconvolgimento dei sentimenti e dell’ordine “costituito”, delle felicità indimenticabili e dei dolori che sempre, inevitabilmente, nel “tempo triste della giovinezza” le accompagnano. La vita ti spintona, quando non ti aggredisce, bussa violentemente alla porta per farsela aprire a costo di buttarla giù a pedate e poi corre magari altrove….
    Ecco, quel ticchettio quasi rituale che si avvicinava sempre di più per poi allontanarsi mi faceva venire in mente queste cose. Perciò mi fermavo e mettevo in ascolto. Evitando accuratamente di fare foto ai calessi o carrozzelle che dir si voglia.
    ‘Notte.
    pino

  11. Vox
    Vox says:

    @ Pino

    Tuttavia, ho letto da piu’ parti che anche i sondaggi indipendenti, prima delle elezioni, davano Ahmadinejad vincente. Ho qualche dubbio che Moussavi abbia ragione quando parla di brogli e il suo attivismo (e anche il fatto che si presenti con la moglie) a me, non so perche’, mi sa di “staged”, di sceneggiatura d’oltreoceano. E proprio per questo, ritengo che ci sia da stare in guardia. So che sono molto diffidente, ma a pensar male…, eccetera.

    La mia congettura personale, basata anche e soprattutto sull’analisi della situazione politica generale, e’ che gli americani, poiche’ non desiderano (o forse non si possono permettere) un’altra guerra – e l’Iran sarebbe un osso durissimo – stiano tentando l’altro approccio, ovvero quello di creare ammuina all’interno del paese, come hanno gia’ fatto in moltissimi altri casi, a partire fin dagli anni ’60.

    L’Iran sara’ chiuso, ma non sta sulla luna, e loro sono bravissimi a infiltrare gente propria, soprattutto tra gli studenti (se ti ricordi, una volta ho postato un articolo proprio su questo argomento, intitolato “The American Corners”, che spiegava i metodi applicati per pescare adepti giusti e, gradualmente, tramite loro, gettando un sassolino, dar vita a una valanga).

    Il mio sospetto mi sembra abbastanza fondato, soprattutto dopo aver sentito ri-ventilare le famose paroline magiche: rivoluzione di velluto. Abbiamo visto in che cosa si sono trasformate altrove queste “rivoluzioni”, vellutate o colorate, dopo appena un anno o due: destabilizzazione, crollo economico, militarizzazione, privatizzazioni a valanga e scontento popolare ancora peggiore di prima, per non parlare dell’assoggettamento all’agenda usraeliana.

    Nel prossimo post spedisco un articolo che parla dei sondaggi preelettorali.

  12. Vox
    Vox says:

    @ Pino
    L’antispam oggi ha la luna di traverso e non mi lascia passare l’articolo. Te l’ho spedito via e-mail. Grazie

  13. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    RICEVO DA VOX E VOLENTIERI POSTO IN SUA VECE:

    The Washington Post

    di KEN BALLEN e PATRICK DOHERTY
    I risultati elettorali in Iran potrebbero riflettere la volontà del popolo iraniano. Molti esperti stanno sostenendo che il margine di vittoria del presidente in carica, Mahmoud Ahmadinejad, è stato il risultato di frodi o manipolazioni, tuttavia il nostro sondaggio dell?opinione pubblica iraniana a livello nazionale tre settimane prima del voto mostrava Ahmadinejad in testa con un margine di oltre 2 a 1 ? superiore a quello con cui apparentemente ha vinto nelle elezioni di tre giorni fa.
    Mentre i servizi giornalistici da Tehran nei giorni che hanno preceduto il voto rappresentavano una opinione pubblica iraniana entusiasta del principale avversario di Ahmadinejad, Mir Hossein Mussavi, il nostro campionamento scientifico in tutte e 30 le province dell?Iran mostrava Ahmadinejad in testa di parecchio.

    […] L?ampiezza del sostegno per Ahmadinejad era evidente nel nostro sondaggio pre-elettorale. Nel corso della campagna elettorale, ad esempio, Mussavi ha sottolineato la sua identità di azero, il secondo gruppo etnico in Iran dopo quello dei persiani, per cercare di accattivarsi gli elettori azeri. Il nostro sondaggio indica, tuttavia, che gli azeri preferivano Ahmadinejad a Mussavi nel rapporto di due contro uno.
    Gran parte dei commenti hanno rappresentato i giovani iraniani e Internet come precursori del cambiamento in queste elezioni. Ma il nostro sondaggio ha scoperto che solo un terzo degli iraniani hanno accesso a Internet, mentre, di tutti i gruppi di età, quello dei giovani fra i 18 e i 24 anni comprendeva il blocco di voti più forte a favore di Ahmadinejad.
    Gli unici gruppi demografici nei quali Mussavi era in testa o competitivo rispetto ad Ahmadinejad, secondo i risultati del nostro sondaggio, erano gli studenti universitari e i laureati, e gli iraniani con la fascia di reddito più alta. Quando è stato realizzato il nostro sondaggio, inoltre quasi un terzo degli iraniani erano ancora indecisi. Tuttavia, le distribuzioni di riferimento che abbiamo trovato allora rispecchiano i risultati riferiti dalle autorità iraniane, il che indica la possibilità che il voto non sia il prodotto di frodi diffuse[…]

    link in inglese:
    http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/06/14/AR2009061401757.html?hpid=opinionsbox1

    in italiano:
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6003

  14. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Vox

    So anch’io dei sondaggi, ma le valutazioni più ponderate prevedevano il ballottaggio.
    Che gli Usa, e non solo loro, facciano il loro gioco è ovvio. Ma che vi si prestino in massa da Moussavi a Kharroubi e Khatami mi pare arduo: i Karzai o meglio i Kalabi o i Sigman Ree non si trovano in tutti gli angoli. Che i giovani e gli studenti aspirino a stili di vita “occidentali”, cioè al benessere materiale e a maggiore libertà, mi pare ovvio, non per questo devono essere in massa “permeabili” e strumentalizzabili. In definitiva è vero che Lenin fu spedito in Russia su un treno blindato dai tedeschi, ma la cosa ha preso una piega imprevista….
    No, credo che alla casa Bianca si siano resi conto che per evitare il disastro afgano-pakistano c’è bisogno di un Iran che sta in piedi. Anche per evitare nuovi macelli in Israele-Palestina serve un Iran che si smarchi da Siria e Arabia Saudita, così da permetere l’abbozzo di Stato palestinese, o meglio di cantone o bantustan o riserva indiana per i palestinesi.
    Certo, non è che gli Usa si siano improvvisamente messi a fare beneficienza o la S. Vincenzo, tutt”altro: la già iniziata guerra di accerchiamento della Cina ha bisogno di evitare il più possibile che il gigante giallo possa approvvigionarsi di petrolio a sufficienza, motivo per cui serve che l’Iran in qualche modo non sia più trattato a pedate e demonizzato come socio dell’Asse del Male. Uno dei motivi reali per cui gli Usa non vedono di buon occhio le centrali nucleari iraniane, e il loro alleato nella regione, Israele, non vede l’ora di bombardarle, è costringere l’Iran a consumare il più possibile petrolio per produrre energia elettrica in modo da non poterlo vendere in abbondanza alla Cina.
    La guerra non è altro che la continuazione della politica in altra forma. E la politica non è altro che la continuazione della guerra in altra forma…..
    ‘Notte.
    pino

  15. Anita
    Anita says:

    x Tutti

    Una novita’, la Cina ricevera’ sia assistenza finanziaria e tecnologica dagli Stati Uniti come parte del prossimo cambiamento climatico, i colloqui si realizzeranno a Copenaghen, Danimarca.
    ________

    Ottimo, intanto il novello Presidente sta tagliando fondi alle scuole, niente piu’ musica o arte, questi tagli faranno piu’ danno alle minoranze, molti eccellono in arte e se la scuola non ha i programmi molti talenti andranno persi.
    Non solo, musica e arte sono programmi che tengono i giovani via dalla strada e danno un incentivo per realizzare i propri doni di natura.

    ‘Notte, Anita

  16. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Sembra evidente che “alla gente” si può far credere ciò che si vuole, purché si abbia pieno controllo dei mezzi d’informazione.

    Per quanto tempo (anni, decenni) la gente ci creda e perché smetta di crederci, non è chiaro Luigi Meneghello, «Le Carte» (Rizzoli), 20 febbraio 1978

  17. Peter
    Peter says:

    i casi di ‘swine flu’ o influenza suina qui in UK sono gia’ circa 1400. Purtroppo una persona ne e’ morta, una donna di 38 anni, dopo aver partorito un bambino prematuro, che e’ morto pochi giorni dopo. La donna de’ la prima vittima accertata al di fuori delle Americhe.
    Sono curioso di sapere quali sono i dati per l’Italia e gli altri paesi europei

    Peter

  18. ber
    ber says:

    x Pino,
    non si puo’ pretendere che un popolo con le sue tradizioni secolari cambi regime e abitudini nell’arco di 10 anni.
    Lo scia’ aveva fatto un certo tentativo,…ma qualche furbutto poi
    aveva distrutto tutto, spianando la strada al komeini e co.
    Certo non bisogna rassegnarsi per una sconfitta,ma se le rivoluzioni incominciano a costare troppo sangue,anche il
    piu’ acceso rivoluzionario deve tenerne conto.
    Se la cosa sta come tu magistralmnete l’hai descritta nel tuo articolo,specialmente dalle risposte avute dal dott…,la strada sara’ lunga e tutta in salita,con la gente fanatica si ragiona male.
    Comunque in bocca al lupo.
    Un saluto,Ber

  19. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,
    questo e’ il website per credo tutte le malattie infettive, c’e’ un A B C….
    Non l’ho letto, ma c’e’ una bella mappa stato per stato.

    Map: Weekly Influenza Activity Estimates Reported by State and Territorial Epidemiologists

    http://www.cdc.gov/h1n1flu/update.htm

    Ciao, Anita

  20. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Caro Pino,
    lei scrive:

    “No, credo che alla casa Bianca si siano resi conto che per evitare il disastro afgano-pakistano c’è bisogno di un Iran che sta in piedi.”

    Ma sicuro che ambedue le amministrazioni lo sapevano e lo sanno, ufficialmente o meno, ci sono sempre stati contatti con l’Iran.

    Saluti, Anita

  21. FORSE IL 71% DELLE ISRAELIANE DESIDERA SPOSARSI CON UN UOMO, MA SENZA LE PALLE?
    FORSE IL 71% DELLE ISRAELIANE DESIDERA SPOSARSI CON UN UOMO, MA SENZA LE PALLE? says:

    71% ISRAELIANI A FAVORE STATO PALESTINESE SMILITARIZATO

    Il 71% degli israeliani appoggia la creazione di uno Stato palestinese demilitarizzato sostenuta domenica dal premier Benjamin Netnayahu. E’ quanto emerge da un sondaggio del progressista Haaretz secondo cui solo il 20% e’ contrario e il 9% ha preferito non esprimesse un opinione Allo stesso tempo, pero, il 70% non crede che la costituzione della nuova entita’ palestinese possa avvenire in tempi ristretti. La rottura di Netnayahu con il no incondizionato al principio “due popoli, due Stati”, uno dei capisaldi del Likud, ha comunque giovato alla popolarita’ del premier, salita dopo il discorso di domenica al 44% dal 28% di un mese fa.
    ————————————–
    Guarda guarda, si scopre così per puro caso che Netanyahu e il suo bel partito sono da sempre contrari alla creazione dello Stato palestinese, esattamente come il razzista Lieberman e il suo razzista partito. Ma allora su cosa cazzo facevano finta di trattare gli israeliani nei cosiddetti colloqui di pace? Colloqui di pace o di presa per il culo?
    Shalom

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Anita:
    “In quanto alle lingue sono in pieno disaccordo con te.
    Se si impara una lingua deve essere quella parlata, scritta, vista in televisione”
    ———–
    Il guaio è che in televisione si parla un italiano improbabile, che nessuno usa nella pratica quotidiana. Molto meglio la letteratura, per imparare l’italiano.
    Semmai, poichè una lingua è un mezzo di comunicazione che deve necessariamente essere condiviso, io trovo che fin troppo spesso la gente usa termini a sproposito, dando ad essi interpretazioni di fantasia e a volte addirittura intendendo il significato opposto, rispetto a ciò che viene riportato nei dizionari.
    Capisco che esiste modo e modo di esprimersi: trovo ad esempio, nella letteratura in lingua inglese, moltissima facilità nel leggere Maugham o Virginia Woolf, come anche ho trovato facile Wilde o Conan Doyle, mentre ci sono scrittori che proprio non mi riesce di leggere poichè hanno un uso della lingua involuto o troppo contorto. In francese, leggo benissimo i giornali, ma ho fatto fatica a leggere Pennac, come mi capita di capire con facilità il francese svizzero e un po’ meno il francese di Francia.
    In Italia l’inflessione dialettale è la regola, non c’è nessuno che parli un italiano neutro, ad eccezione forse dei sardi. Il dialetto sardo è incomprensibile a tutto il resto dell’Italia.
    Io aggiungerei che in Italia è raro trovare gente in grado di parlare un italiano corretto, anche tra i laureati in lettere!
    Personalmente capisco abbastanza bene una certa quantità di dialetti, compresi quelli dell’Italia del Nord, escludendo l’altoatesino, che è un dialetto tedesco.
    In Puglia ci sono dialetti differenti a seconda delle macro zone, divise in Penisola Salentina ( Lecce più che Brindisi) dove il dialetto è simile al siciliano; Nord e Sud-Barese, dove il dialetto viene spesso spacciato come pugliese, Daunia (zona di Foggia e Gargano), dove il dialetto vira verso il molisano e il campano.

  23. Pasquino
    Pasquino says:

    Padre padrone.

    Terminato il fracasso
    a lesto passo, vado a spasso.

    Dopo cotanta furia
    naviga veloce l’anguria.

    L’affluente malvagio
    velocemente ha tracimato
    la piena scomposta
    l’ha trascinata per far si
    che sia gentilmente mangiata.

    Compare il sole è finita
    la tormenta scendiam
    nell’arena e facciam festa.

    Vogliam ballare,
    me la mangio con ingordigia
    mentre danzando osservo
    dei corvi neri l’alterigia,

    Hanno fame sono in comitiva
    ai bordi cercan cibo sulla riva.

    Sono grazioso e fortunato
    sto immensamente godendo
    di lei, della natura e del creato.

  24. Pasquino
    Pasquino says:

    La giovin donna.

    Voglio sognarti,
    dolcemente pensarti,
    rubata con il sesso,
    tempestoso silenzio,
    lentamente mi svesto,
    ti odoro, ti tocco, lestamente
    mi poggio con dolcezza
    sulla tua pelle delicata, fresca,
    non chiudere la porta,
    fragrante, vogliosa e tesa,
    io educatamente sarò possente,
    teso e presente.

  25. sylvi
    sylvi says:

    caro Marco,
    secondo te i sardi parlano senza inflessioni dialettali?
    Ma dai!
    Tanto per dirne uno che ha studiato…Cossiga!
    Si riconoscono lontano un miglio!

    ciao Sylvi

  26. Uroburo
    Uroburo says:

    Eccomi di ritorno da una settimana di vacanza al mare.
    Mare bello ma fresco, vacanza tranquilla e piacevole, cucina ottima. Mi sono perfino abbronzato, io che non sto mai al sole….. Mi sono tornati i capelli chiari.
    Un caro saluto a tutti U.

  27. ber
    ber says:

    Cara Sylvi,
    ti ho mandato due emails,…tutto regolare?
    A quel signore dagli il
    berdino@mail.com,
    che appena ricevero’ la sua prima, gli mandero’,all’indirizzo
    che mi dara’, tutte le informazioni che mi chiedera’,
    anche in inglese,se vuole.
    Grazie e cari saluti,Ber

  28. sylvi
    sylvi says:

    caro Ber,

    io ho ricevuto, mio marito no e l’indirizzo è giusto.
    Vedrà lui come mai.
    Lui si ferma in Italia ancora qualche giorno, ma mio marito non lo vede più; perciò gli spediremo il tutto la prossima settimana.
    Se è possibile fare qualcosa lo faremo volentieri.

    ciao Sylvi

  29. ber
    ber says:

    Cara Sylvi,
    hai fatto abbastanza,…adesso dipende da lui o da chi per lui se trova il progetto abbastnza interessante per il mercato sia Canadese che Usa.
    La costruzione in panelli di polistirolo sono le case ecologiche
    del future,sono riciclabili,antisismiche,isotermiche,economiche
    e facili da assemblare,…nonche’ antisismiche.
    Il polostirolo e’ una materia universitaria che si studia sia in
    ingeneria che architettura,…polimere del petrolio.
    La casa in muratura sara’ destinata a scomparire,…nei paesi tecnicamente evoluti,…lavoriamo anche per l’avvenire dei ns figli.
    Un caro saluto,Ber

  30. Peter
    Peter says:

    xMarco T

    ‘spacciato’ come pugliese, appunto, perche’ un dialetto pugliese vero e proprio non c’e’. Non che freghi niente a nessuno, ovviamente…e non vorrei cadere nel regionalismo di Sylvi.
    Comunque, e’ vero parte di cio’ che dice, i dialetti salentini (Lecce, Brindisi e parte della provincia di Taranto) appartengono all’area linguistica calabro-sicula. Tutto il resto, compreso il barese-tarantino-foggiano, e’ piu’ vicino al gruppo campano (si’, lo so, gli accenti sono diversi ma non importa). E Bisceglie sara’ una repubblica linguistica autonoma, eh eh…
    Una cosa che non ho mai capito e’ perche’ la puglia, in epoca classica, si chiamasse Calabria.

    Mantua me genuit, Calabri rapuere, nunc tenet Pathenope. Cecini pascua, rura, duces…

    Peter

  31. Peter
    Peter says:

    xNicotri

    caro Pino, la sua cena potrebbe essere ancora piu’ triste. Leggo che vi sono tumulti in corso a Teheran, i dimostranti gridano al broglio elettorale. La milizia islamica apre il fuoco. Ai giornalisti stranieri e’ ora vietato di uscire in strada e soprattutto prendere foto…Si prevede un crescendo. La cosa potrebbe concludersi con un bagno di sangue simile a quello del 1979

    un saluto

    Peter

  32. ber
    ber says:

    Ciao Uro,
    mi fa piacere che sei andato al mare,…il sole fa bene alle ossa e anche al morale.
    Pure io ho preso la mia piccola abbronzatina,mia figlia dice che sono diventato rossiccio,…vuol dire che devo insistere per
    diventare “abbrozato”.
    Un saluto,Ber

  33. Peter
    Peter says:

    xUroburo

    le sono tornati i capelli chiari?! come sarebbe tornati? non li aveva gia’, ehm, chiari?

    un saluto

    Peter

  34. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    parlare il friulano e il veneto non mi ha impedito di esprimermi in un corretto italiano con i congiuntivi al posto giusto, almeno spero.
    Non mi ha impedito nemmeno di studiare approfonditamente un’altra lingua e “pasticciarne” un altro paio per comunicare coi vicini che a loro volta pasticciano ma ci capiamo!
    E se non ci fosse stato di mezzo il lungo dopoguerra avremmo anche fatto meglio!

    Credo che siano molto più provinciali gli arroganti inglesi che linguisticamente sono alla sola madrelingua.
    Meglio i gallesi e gli scozzesi che ne conoscono almeno due.
    Esclusi naturalmente i suoi ufficiali che imparano correttamente
    la lingua del luogo dove andranno a lavorare.

    Lei cita Virgilio: pensi a quanta storia in quelle tre regioni geografiche.
    E se ci conoscessimo meglio,partendo dal nostro orticello, quanti problemi in meno!
    Di tanto in tanto io posto piccole storielle dei luoghi dove vivo; so che molti come lei e Uroburo, che è stato costretto ad andare in vacanza a forza di detergersi le ginocchia, (bentornato!)
    sbuffate di questi racconti minimi.
    Io invece ho tanti bellissimi racconti, anche pugliesi, che ho raccolto da fonti orali.
    Bellissimi!

    Sylvi

  35. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    quando sto al sole, anche solo per nuotare, mi si schiariscono i capelli che avevo biondi fin verso i quindici anni. U.

  36. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    va bene, va bene. Ora sto studiando alacremente. Domani ho l’esame su ‘la vita nel Regno Unito’, se lo supero potro’ fare domanda di cittadinanza. Mi sto ripassando l’eta’ della regina, quanti figli ha, come si chiama il marito, dove va in vacanza, come si chiamava in origine il casato di Windsor, a chi si fa domanda per assegno di disoccupazione, etc etc. Non voglio fare brutte figure…

    Peter

  37. Vox
    Vox says:

    @ Pino
    In definitiva penso una sola cosa: per avere un mondo piu’ libero, in cui i vari paesi possano prendere decisioni indipendenti, vivere in santa pace e fare quello che conviene a loro (e non a chissa’ chi dalla parte opposta del globo), bisognerebbe che lo zio Sam si desse una calmata. E’ troppo rompiscatole. Altro che ‘asse del male’. Mi sembra la scacchiera di Satana.
    Mi rallegra solo l’idea che, come diceva la saggia iscrizione sull’anello di Cesare, anche questo passera’. Un giorno anche questo impero si sgretolera’, come quello Inglese prima di lui e tanti altri ancora nel corso della storia.

  38. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    Soprattutto indaghi sulle varietà di ortaggi che la Regina sta amorevolmente coltivando nell’orto di Buckingham Palace!
    Secondo me sta anche pensando:
    you cannot che la Michelle abbia le carote più lunghe delle mie!

    Sylvi

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Vox

    Mi consola molto poco sapere che “tutto questo passerà” e che qualunque impero o dittatura prima o poi si sgretola. Durante quel “prima o poi” si consuma infatti la vita di milioni di esseri umani, che potrebbero vivere meglio prima anziché dopo o morire senza avere visto il “dopo”.
    Pessima la dichiarazione di Obama secondo il quale non c’è “tutta questa diferenza tra i due candidati, ci troviamo di fronte a un regime ostile agli Usa”. Pessima per due motivi, anzi tre:
    – I primi ad avere messo in campo l’ostilità sono stati gli Usa, prima abbattendo la democrazia in Iran con il golpe contro Mossadeq e poi inventando quell’Asse del Male che ha provocato la vittoria di Ahmadinejad;
    – La bontà o la cattiveria di un governo non si misura solo dai suoi rapporti con gli Usa, come se questi fossero l’asse benefico attorno al quale deve girare il mondo;
    – con la stessa logica della sua dichiarazione si potrebbe sostenere che tra Obama e Bush, tra Bush e Clinton, tra Clinton e Bush padre e via di seguito non c’è tanta differenza perché, che so, ostili a Cuba o alla Corea del Nord o ai palestinesi o all’Iran o al comunismo, al socialismo, alle democrazie nel Centro e Sud America, ecc.

    La situazione mi pare pessima.
    Un saluto.
    pino

  40. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Marcello Foa ha un buon articolo.

    Obama tende la mano e il mondo ne approfitta…
    Scritto da Marcello Foa
    Tuesday 16 June 2009

    …In pochi giorni, un altro mondo. Molto diverso da quello auspicato da Barack Obama nei discorsi degli ultimi cinque mesi e culminato al Cairo con l’appello all’Islam. Il presidente americano era convinto che fosse sufficiente cambiare registro rispetto a Bush e desiderare ardentemente la pace per creare un nuovo clima internazionale. E invece scopre che: 1) In Iran ha vinto Ahmadinejad e l’America non solo non vuole, ma nemmeno può far nulla per aiutare i giovani scesi nelle strade della capitale e di altre città. La prospettiva più realistica è che Teheran non cambi rotta sull’atomica né verso Israele e i Paesi arabi sunniti.

    2) La crisi con la Corea del Nord è molto grave per il sud-est asiatico, ma rischia di avere importanti riflessi proprio in Iran. Pyongyang possiede infatti la tecnologia e le risorse che Teheran cerca per accelerare la costruzione dell’atomica. Tra i due Paesi esistono da tempo accordi di cooperazione, mai interamente applicati, ma che ora potrebbero essere riscoperti e accelerati.

    3) Il discorso del premier israeliano Netanyahu non rappresenta affatto un passo verso la pace auspicata da Obama, ma il suo opposto, perchè di fatto pone condizioni inaccettabili per i palestinesi. La proposta israeliana è stata formulata con astuzia: avendo evitato di pronunciare un no secco si è posizionato per far ricadere sulla controparte la responsabilità dell’ennesimo fallimento.

    4) La Russia sta approfittando del momento per riconquistare ampie zone d’influenza nello scacchiere euroasiatico. Ha riportato nella sua orbita d’influenza il Kirghizystan e l’Uzbekistan, ha convinto il Kazakistan e la Bielorussia a creare un’area di libero scambio alternativa al Wto, ha iniziato a vendere i Buoni del tesoro americani preferendo le nuove obbligazioni del Fmi, d’intesa con la Cina, per ridurre lo strapotere finanziario dell’America. E non rinuncia all’Ucraina.

    Non bastano i buoni sentimenti per cambiare il mondo. E presto Obama dovrà cambiare registro, non fosse che per scacciare l’impressione che l’America sia diventata debole. Obama ne sarà capace? L’impressione è che per ora proceda a tentoni, senza aver elaborato un piano B. Se la politica della mano tesa non darà i risultati sperati, che farà Obama?

    Buona notte,
    Anita

    PS: Mamma mia quanti errori, ne ho corretti almeno una dozzina…. (uso ABC Google Check) ;-)

  41. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Sì, pare anche a me un buon articolo, onesto. Però la faccenda dell’atomica iraniana è campata per aria, più propaganda allarmista che realtà. Le bufale sulle “atomiche” irachene non ci hanno insegnato nulla…
    ‘Notte.
    pino

  42. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Caro Pino,
    saro’ ingenua, io penso che le bombe atomiche siano uno spaventa passeri.
    Non credo che nessuna nazione occidentale abbia intenzione di usarle, sono una forma di protezione.

    Dall’altro lato in mano a rogue nation come il Nord Korea e nazioni instabili come il Pakistan, presentano una preoccupazione, il Nord Korea per le continue minacce e per la vendita ad altre nazioni, veda la Siria.
    Il Pakistan per la possibilita’ che cadano nelle mani dei talebani o gruppi terroristi.
    L’India possiede bombe nucleari, nessuno ne parla perche’ non minacciano altre nazioni.

    L’Iran; sono dell’opinione che abbiano il diritto di avere centrali nucleari per energia, ma Ahmadinejad non si ingrazia con i suoi discorsi di voler livellare l’Israele e di gioire al coro dei suoi seguaci: Death to America.

    L’Israele le ha e se minacciato le potrebbe usare………gli USA non li potrebbero fermare, ascoltavano Bush, Obama non ha la stessa influenza o clout, specialmente con Benjamin Netanyahu in carica.

    Naturalmente sono solo le mie opinioni.

    Buon riposo,
    Anita

  43. Anita
    Anita says:

    x Pino

    PS:
    Bill Clinton bombardo’ le installazioni nucleari in Iraq nel 1998, si vede che c’erano….

    Transcript: President Clinton explains Iraq strike
    CLINTON: Good evening.

    Earlier today, I ordered America’s armed forces to strike military and security targets in Iraq. They are joined by British forces. Their mission is to attack Iraq’s nuclear, chemical and biological weapons programs and its military capacity to threaten its neighbors.

    Their purpose is to protect the national interest of the United States, and indeed the interests of people throughout the Middle East and around the world.

    Continua…..
    http://www.cnn.com/ALLPOLITICS/stories/1998/12/16/transcripts/clinton.html

    A quei tempi non ci facevo tanto caso, due lutti in quattro mesi…mio marito e mio figlio maggiore, da sola.

    ‘Notte, Anita

  44. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Berlusconi è il burlone che ha commissionato l’oscenamente servile “Meno male che Silvio c’è”

    e che tra un’applicazione di fondotinta e un botox, tra un lifting e un trapianto di capelli sembra Kim Jong Il, anche sotto il profilo del bavaglio alla stampa

    Frederika Randall, The Nation
    16 giugno

Commenti più recenti »

I commenti sono chiusi.