L’Iran, antichissimo ombelico del mondo. Compreso il nostro. L’Iran, che quando le atomiche voleva farle davvero lo scià gli abbiamo venduto 12 centrali nucleari e il formidabile Dipartimento di Ingegneria Nucleare del MIT, mentre ora vogliamo impedire anche il solo nucleare civile! L’Iran, la cui gioventù soprattutto femminile è una pentola a pressione ormai inarrestabile
Quando varie settimane prima di Pasqua ho visto nella posta elettronica l’e-mail giratami da un collega che parlava di un viaggio in Iran organizzato dal Gruppo cronisti lombardi non credevo ai miei occhi: l’itinerario benché di soli 6 giorni pieni e due di fatto di solo viaggio aereo prevedeva visite a Persepolis, Pasargade, Naqsh-e-Rostam, all’Iran Bastan di Shiraz e a luoghi dello zoroastrismo. Tutte cose che da tempo sognavo di vedere e che mai avrei creduto di poter vedere dato che l’Iran viene costantemente dipinto come un postaccio dove impiccano la gente per strada, quando non la lapidano o non la mutilano col taglio della mano e altre simili prelibatezze, e dove le donne sono una specie di soprammobile alla mercé del capriccio maschile o peggio ancora clericale. Il programma di viaggio mi pareva irreale anche perché, oltre a condensare il meglio del meglio riguardo le origini delle umane civiltà, elencava una sfilza impressionante di visite alle più belle moschee del mondo islamico, cosa molto strana visto che ci viene raccontato da mane a sera che noi infedeli nelle moschee non ci possiamo mettere piede pena il linciaggio o qualcosa di simile. E anzi, come se il programma fosse stato scritto da un marziano del tutto all’oscuro della “realtà iraniana”, erano previsti perfino incontri con la comunità cristiana, ebraica e zoroastriana.
Peccato solo che non era prevista una visita anche a Susa, oggi Shush, nell’antico Elam, dove ben 6.000 anni fa è nata la scrittura, vale a dire il linguaggio scritto. Forse la scrittura era già nata nella vicina Mesopotamia, con il linguaggio detto di Uruk IV, ma è nell’iranica Susa che sono meglio documentati il suo esordio come segni di pura e semplice registrazione delle tasse dovute al Palazzo e al Tempio e il suo lungo cammino per diventare quel rivoluzionario e insostituibile mezzo di comunicazione che ancora oggi utilizziamo e continuamente miglioriamo. Se si è stati a Susa e si sono visti i primi vagiti del linguaggio scritto si può poi meglio capire in pieno anche il rivoluzionario passaggio dalle scritture con alfabeto sillabico a quelle con alfabeto consonantico. Passaggio rivoluzionario perché se le prime annotano il linguaggio dal punto di vista della parola ascoltata, cioè quasi una registrazione passiva dei nomi dell’esistente, le seconde – vale a dire i linguaggi espressi man mano con gli alfabeti fenicio, ebraico, aramaico, nabateo, arabo, antico persiano, dell’India e infine greco – hanno invece permesso il passaggio decisivo e dirompente alla annotazione scritta dei suoni dal punto di vista del soggetto parlante. Le prime avevano cioè al centro il mondo, la natura data, con i nomi “naturali” e quindi preesistenti delle cose, oppure – il che era in pratica più o meno la stessa cosa – i testi scritti delle leggi e delle dediche sacre, che bisognava solo saper leggere, ascoltare, con atteggiamento di fatto solo passivo. Le seconde hanno invece permesso di mettere al centro l’uomo, fornendogli la possibilità di creare ed esprimere i suoi pensieri: le parole sono così diventate gli stampi nei quali noi umani coliamo il nostro pensiero per poterlo rendere comprensibile a noi stessi e ai nostri interlocutori. Pensare, infatti, non significa altro che pensare parole: non possiamo pensare se non tramite le parole.
Se si è stati a Susa è poi più facile comprendere il misterioso e affascinante comparire – a un certo punto della Storia umana – delle vocali, vale a dire della “vocalizzazione” delle parole. La vocalizzazione è infatti affare che riguarda solo Dio, tant’è che solo gli ebrei masoreti qualche millennio dopo si sono azzardati a riscrivere l’intera bibbia notando in ogni parola anche tutte le vocali oltre alla consonanti, novità però rapidamente dimenticata…. Perché, appunto, la vocalizzazione è solo faccenda che riguarda Dio: che ha creato l’uomo “vocalizzandolo”, cioè alitandogli sul volto modellato con la creta. Inserire le vocali nelle parole prima fatte solo di consonanti equivale ad alitare in esse l’armonia della chiarezza e della impossibilità di equivoci nella loro interpretazione.
Ho così deciso di partecipare al viaggio, ma con una punta di allarme: probabilmente in Iran avrei avuto vari fastidi, dal momento che non sono il tipo che subisce in silenzio né che ama vedere per strada scene di violenza sia pure “giusta” e “legale”. I miei familiari erano decisamente contrari che io partissi: “Ma come? Proprio tu vai a fare il turista in un Paese dove impiccano e lapidano la gente in piazza!?”. D’altro canto le autorità iraniane hanno tirato molto per le lunghe la possibilità che il viaggio si facesse o no. Poiché gli organizzatori del Gruppo cronisti lombardi hanno deciso di chiedere il (più costoso) visto giornalistico anziché solo quello turistico, per evitare che se fossimo entrati come turisti potessero poi rimproverarci che in realtà eravamo entrati come giornalisti, nell’ambasciata iraniana a Roma sono rimasti comprensibilmente perplessi: che ci andavano a fare una ventina di giornalisti in Iran a poche settimane dalle elezioni presidenziali? Possibile che un intero gruppo di giornalisti volesse entrare solo per fare del turismo? E’ così che l’incertezza sulla concessione dei visti si è protratta in modo esasperante per oltre un mese, con man mano le richieste più strane: mentre in Marocco ero sulle dune al confine con l’Algeria sulla groppa di un cammello mi è arrivata l’ennesima telefonata che chiedeva anche la fotocopia della tessera di giornalista o il suo originale…..
A un certo punto, a pochissimi giorni dalla data della partenza, ci è stato detto che dovevamo chiedere anche il pass giornalistico, una tesserina che ci avrebbe permesso di poterci muovere come giornalisti per l’intera settimana del viaggio: altri 450 dollari a testa! Avevo finalmente la scusa per dire “No, adesso basta! Allora non parto”, quando il mio interlocutore ha aggiunto che date le proteste anche dell’agenzia turistica le autorità iraniane ci avrebbero fatto pagare solo 100 euro a testa anziché i normali 450 dollari.
E’ così che mi sono ritrovato all’aeroporto di Teheran con un gruppetto di colleghi e colleghe che prima non conoscevo, accolti da Reza, un iraniano calvo che parla in italiano. Le sorprese sono iniziate subito, già all’aeroporto. Tra gli enormi tabelloni luminosi pubblicitari ne spicca uno di una notissima “griffe” italiana di abbigliamento che nulla ha a che vedere con la tanto temuta severità islamica. Al controllo passaporti e alla dogana inoltre nessuno ci ha “filato”, siamo cioè passati senza intoppi né interrogatori. M’è venuto in mente che all’aeroporto di New York mi avevano anche infilato un dito su una macchinetta, credo per prendermi le impronte, e hanno chiesto insistentemente a mia figlia se io fossi davvero suo padre. Per non dire dell’aeroporto di Tel Aviv, dove la mia collega de L’espresso Barbara Schiavulli anche di recente è stata interrogata con pignoleria prima che si decidessero a farla passare, lei che a Gerusalemme ci ha anche vissuto, per non dire dell’ex arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, che è stato torchiato per ore con la minaccia di non lasciarlo entrare e rispedirlo invece in Italia, lui che a Gerusalemme ha scelto di andare a viverci anziché puntare ad andare in Vaticano come papa.
Fuori dell’aeroporto ci prende in consegna un altro Reza, niente affatto calvo e piuttosto ciarliero, che parla italiano e sarà la nostra guida per tutta la durata del viaggio. Nella trentina di chilometri che ci separano dall’albergo il traffico caotico, al confronto del quale quello di Napoli e Palermo sono roba da educande, chiarisce subito che Teheran, un ammasso piuttosto informe di 70 chilometri per 50, capitale e maggior polo industriale del Paese, conta ben 17 milioni di abitanti ed è cresciuta troppo in fretta dall’iniziale villaggio di poche migliaia di abitanti sito su un altopiano ai piedi della catena montuosa Elburz, visibile sullo sfondo. Teheran significa “Andare verso il basso”, perché per raggiungerla dai monti circostanti si deve scendere fino ai suoi 1.600-1.700 metri sul livello del mare. I semafori hanno tutti un grande orologio che segna a ritroso quanto manca alla fine del colore in atto, rosso o verde o giallo che sia, in modo che gli automobilisti in colonna possono regolarsi, magari evitando di tenere inutilmente accesi i motori per troppo tempo. La durata media del rosso e del verde è infatti di 30 secondi, durante i quali c’è poco da “sgommare”.
Quello che lascia sbigottiti è che a quanto pare nessuno sa cosa sia la precedenza, la auto ti tagliano la strada sia da destra che da sinistra, gli stop sono virtuali, le frecce forse le usano solo per giocare agli indiani, ma certo non per segnalare lo spostarsi di corsia o il girare a destra o a sinistra. I cantieri della nuova enorme metropolitana sventrano quasi ovunque le strade, a volte sembrano lunghe ferite aperte e altre volte lunghe cicatrici già indurite ma ineliminabili, in ogni caso la nuova linea subway appare chiaramente come l’unica ancora di salvezza per disintasare le budella della metropoli intasate e ubriache di automezzi. Si spera sia un’ancora di salvezza anche contro l’inquinamento: dalla mia stanza d’albergo al 15esimo piano vedo un immenso brulicare di palazzi scalcinati, privi di qualunque fascino, quasi tutti con l’aria di eterna costruzione mai terminata, una sorta di calabrese Isola Capo Rizzuto moltiplicata per un milione, ma tutti immersi in qualcosa che mi ricorda la nebbia in val Padana ed è invece solo smog.
E’ il giorno dopo, al museo archeologico nazionale Iran Bastan, che vengo improvvisamente risucchiato indietro di millenni e comincio a capire che l’altipiano iranico è stato l’inizio di tutto, non solo della scrittura. E che la Via della Seta è stata per millenni il cordone ombelicale che ha nutrito di mercanzie, odori, sapori, delizie, di beni di prima necessità e di lusso vertiginoso, di religioni e di saperi di vario tipo quell’Occidente che sarebbe poi diventato Europa. Non ricordo il nome dello studioso, mi pare fosse russo, che ha appurato come TUTTE le varietà di frumento che ci hanno nutrito nel corso dei millenni siano nate nell’area proprio della Via della Seta. Da qui ci sono arrivati anche quelle delizie e meraviglie chiamate fichi e arance, quest’ultime provenienti dall’India dove l’hanno chiamate arance perché questa parola significa “frutti preferiti dall’elefante”. L’incanto si compie davanti a un bassorilievo di marmo nero portato via mi pare da Persepolis: si vedono distintamente il Gran Re assiso sul trono che riceve dei dignitari e questi in piedi davanti a lui che lo riveriscono. O meglio: che lo adorano. L’adorazione, come dice l’etimologia stessa della parola, che viene da “ad oras”, cioè “dalla bocca”, altro non era che un saluto fatto con la mano spostandola più volte dalla bocca in direzione del sovrano, che non poteva assolutamente essere avvicinato troppo e tanto meno toccato, insomma un modo simbolico di mandargli con la mano le parole del saluto. Un gesto simile al nostro lanciare baci con le mani quando per esempio si saluta una persona cara alla partenza del treno. E dietro il dignitario “adorante” si vedono distintamente altre due persone che recano ognuna una piccola sacca con un dono particolare, molto particolare, che verrà poi bruciato nei due piccoli bracieri bene in vista siti tra il dignitario in visita e il Gran Re. Il dono altro non è che incenso, da millenni misteriosa forma di grande riverenza verso la divinità, tanto che anche tra i romani era convinzione comune che le preghiere rivolte agli Dei sarebbero state sicuramente a loro più gradite e quindi da loro più facilmente esaudite se accompagnate dai fumi dell’incenso.
Il bassorilievo di marmo nero portato via da Persepolis mi rivela quindi di colpo che già esistevano da tempo immemore quei rituali che la Chiesa di Roma, dopo avere inutilmente tentato a lungo di sradicarli, ha finito col fare propri, quali l’adorazione e l’uso dell’incenso nel corso della messa e di altre cerimonie religiose. Sono cioè nate qui, in Iran o se preferite nell’antica Persia, usanze che ancora oggi fanno parte della nostra vita, anzi del nostro dna. Nell’Iran Bastan vedo che sono nati qui perfino gli orecchini, portati già dai dignitari, e perfino i baffi a punta, quelli stile Zorro per intenderci, che vedo sul viso incredibilmente moderno di un baldo principe partico dal sorriso fiero, sicuro di sé, sicuro di far colpo, un giovane che scoppia di salute e pur essendo un gigante di marmo pare stia proprio venendo verso di me, come verso qualunque altro visitatore che lo guardi. Effetto strabiliante. Anche per via del copricapo, da turista inglese che si ripara dal sole difendendo in particolare la nuca.
Ma chiarisce tutto molto meglio il trovarmi davanti ad antiche rappresentazioni dei simboli di Zoroastro, il famoso uccello con le due ali spiegate e tre ordini di penne nella coda che pare pilotato da un anziano con la barba che stringe tra le mani una specie di volante. Le due ali rappresentano il bene e il male, i tre ordini di penne della coda rappresentano i tre principi cardine della religione di Zoroastro: pensare bene, parlare bene, agire bene.
Come si vede, si tratta del condensato di qualunque altro monoteismo nato successivamente, dall’ebraismo all’islam passando per il cristianesimo. Quello che sembra un piccolo volante è invece l’anello della legittimità, consegnato dal sacerdote al Gran Re al momento della sua investitura: con la sua forma circolare l’anello simboleggia il fatto che per quanto ci si dia da fare torniamo sempre ciclicamente al punto di partenza, non esiste per nessuno, neppure per il Gran Re, un punto di fuga permanente, motivo per cui conviene essere onesti: conviene cioè “pensare bene, parlare bene, agire bene”. E l’anello lo usiamo ancora oggi anche nel matrimonio, con lo scambio delle fedi, cioè della fiducia e legittimità reciproca degli sposi.
Lo zoroastrismo sopravvive ancora in Iran, donde si dirama un po’ nel mondo, con qualche decina di migliaia di credenti che hanno diritto, come i cristiani e gli ebrei, a proprie scuole e a propri rappresentanti in parlamento. Ma lo zoroastrismo rimanda alla religione mitraica, vale a dire al culto solare del dio Mitra, arrivato dai Veda dell’India assieme al suo bellissimo libro “sacro” Avesta, culto talmente radicato anche a Roma che la Chiesa ne ha copiato quasi tutto: dal nome “messa” al copricapo chiamato ancora oggi “mitria”, dal pasto comune diventato il sacramento della comunione alla ricorrenza del Natale il 25 dicembre, da tempo immemorabile il “dies natalis solis invicti”: vale a dire, il giorno in cui, dopo i tre giorni di “morte” col solstizio d’inverno del 21 dicembre, il sole ogni anno riprende a salire, cioè rinasce, dal punto più basso della sua traiettoria celeste. I primi a portare il mitraismo a Roma furono i soldati di Pompeo reduci dalla campagna contro i pirati dell’Illiria, ma a portarlo in grande stile fu l’imperatore Settimio Severo, che sposò Giulia, nata dalla stirpe dei sacerdoti del dio Sole di Emesa, in Siria, odierna Homs. Poi l’imperatore Aureliano rese il mitraismo ancora più grande e diffuso: ispirandosi alla festa che si svolgeva nella città di Emesa e che cadeva il 25 dicembre, il 25 dicembre dell’anno 274 d. C. istituì addirittura il “Dies Natalis Solis Invicti”. Da Emesa proveniva anche l’imperatore Eliogabalo, noto anche come Marco Aurelio Antonino, che – sacerdote di quel culto – lo rafforzò sostituendo nel pantheon capitolino Giove con Mitra. Era di fede mitraica lo stesso Costantino, l’imperatore che “sdoganò” il cristianesimo e che non è certo sia mai stato battezzato. Quando Teodosio mise fuori legge tutte le religioni pagane passando alla Chiesa tutti i loro templi (molte chiese a Roma sorgono sui resti di basiliche mitraiche, compresa la stessa basilica di S. Pietro), la Chiesa con grande disinvoltura non farà altro che impadronirsi anche del già esistente Natale del 25 dicembre facendo finta che in quel giorno sia nato Gesù Cristo!
E’ stato del resto Ciro il Grande ad abolire per primo nella Storia del mondo la schiavitù, precorrendo i tempi di qualche millennio, e a permettere che se ne tornassero a casa quelle parti di popolazioni sottomesse che una 70ina di anni prima erano state spostate d’autorità per meglio amalgamare l’impero. Tra gli altri Ciro permise perciò il rimpatrio degli ebrei da Babilonia, e proprio questi esuli – come fa rilevare lo studioso Gianni Liverani – saranno gli unici a legarsela al dito, a fare di quei 70 anni una lamentazione che dura ancora oggi e, liberati da Ciro, a tornate a casa col dente talmente avvelenato con chi in patria durante quei 70 anni di loro assenza aveva accettato l’insediamento di “stranieri” da scrivere le parti più “dure e pure”, cioè meno accettabili, della bibbia, quelle a base di genocidi e simili orrori “ordinati da Dio” (!), strani concetti la cui influenza dura ancora oggi. Il profeta Daniele visse anche lui a Babilonia, pare come interprete dei sogni, e anche lui portò in patria le influenze dello zoroastrismo incorporate nel monoteismo biblico. Il cortocircuito tra la antichità “locale” di queste terre, la realtà odierna e anzi l’attualità più incalzante del nostro mondo esiste ancora, e con pericolo di altri incendi….
Ecco perché ritrovarsi davanti a certi antichissimi reperti e simboli in Iran significa ritrovarsi di colpo e inaspettatamente immersi nel liquido amniotico che ha partorito anche la nostra civiltà e la nostra stessa religione, cioè la nostra identità. Osservare da vicino certe cose significa osservare da vicino il nostro dna… L’effetto non può essere che stravolgente e di massimo incantamento. M’è piombata addosso una lunga serie di sorprese che non mi aspettavo: io, giornalista e maniaco della parola scritta, volevo solo vedere da vicino la nascita della scrittura! Mi trovo invece sommerso da una valanga di altre delizie.
Queste terre inoltre hanno fatto parte di quei regni ellenistici che, specie dopo le conquiste di Alessandro Magno, hanno visto lo spirito speculativo dei greci incontrare la enorme massa di nozioni pratiche di matematica, geometria, chimica, astronomia, ecc., esistente da millenni nell’area comprendente l’Egitto, la Mesopotamia, la Caldea, l’Iran, ecc., e dare così vita allo spirito scientifico e alle scienze, beni e conquiste da noi ereditate ma ignorate per 2.000 anni – ai romani che conquistarono quei regni le scienze non interessavano, tanto meno alla Chiesa che in seguito prese il posto dei romani – finché nella Spagna araba, dopo la cacciata dei musulmani, non furono scoperte le migliaia di libri salvati e tradotti tanto dai bizantini quanto dagli arabi nelle terre che erano state dei regni ellenistici. E’ stato il ritrovamento di quei libri che – oltre a farci scoprire Aristotele e perfino Omero – ha innescato le rivoluzioni dei vari Newton, Galilei, Copernico, Leonardo da Vinci, ecc. I greci, dispersi con una sorta di diaspora marina su centinaia e centinaia di isole e polis per conservare l’unità identitaria greca hanno affinato al massimo la capacità di estrarre dal particolare il tratto comune, universale: un modo per trarre dal particolare delle centinaia di isole e polis, spesso in lotta tra loro, il tratto comune e universale dell’identità greca. E’ stata questa capacità di estrazione, e quindi di astrazione, che una volta applicata alla enorme massa di conoscenze pratiche egizie, mesopotamiche, iraniche, ecc., ha permesso di creare le scienze, quelle che noi ancora oggi conosciamo e utilizziamo.
Se questi sono i pensieri che cominciano a darmi le vertigini, rendendomi per i primi giorni un compagno di viaggio piuttosto muto, quasi assente, in strada i pensieri sono ben altri. Non solo non vedo da nessuna parte impiccagioni né lapidazioni, ma per quanto mi sforzi non riesco a trovare neppure una persona cui sia stata mozzata una mano o un piede. Se il taglio delle mani e dei piedi fosse praticato in Iran come si usa dire sui nostri mass media, in strada ci sarebbero e si vedrebbero dei mutilati, né più e né meno come per molti anni dopo la seconda guerra mondiale era cosa comune vedere in tutta Italia non solo i reduci tornati storpi e mutilati dal fronte, ma anche donne, vecchi e ragazzini mutilati da bombe e proiettili vari. E poi c’è sempre questa strana faccenda che siamo liberi di andare dove ci pare, parlare con chi ci pare e fare le domande che più ci aggradano a chi più ci pare e piace. Ma la cosa più strana di tutte è l’accorrere a frotte di gruppi di ragazze desiderose di parlare con noi, di farsi fotografare, sempre allegre, sorridenti e disponibili, a Shiraz addirittura un po’ sfacciate, cosa che alla mia età può creare qualche imbarazzo: “Scusate, ragazze, ma a parlare con noi occidentali non rischiate le frustare e la galera?”. Coro di risate, come se avessimo raccontato una barzelletta.
La vitalità e la modernità delle ragazze iraniane irrompe fino a ridicolizzare lo spolverino nero e il velo nero che, anche se può essere di qualunque colore o fantasia di colori, quasi tutte indossano, come un esercito di fantasmini o suorine animate da moto perpetuo a mo’ di argento vivo, gocce di mercurio allegre e imprendibili. Lo spolverino e il velo sono obbligatori per legge quando una donna esce di casa, ma ormai le giovani – che comunque indossano sempre i jeans, per giunta attillati, lo hanno reso una specie di variante dell’abbigliamento stile Liu Jo delle nostre liceali: spolverini attillati, avvolgenti, con cintura o fusciacca o lacciuoli strategici ad altezza “giusta”, il cui effetto di sex appeal è evidente anche a un cieco. In più, siccome il viso è l’unica parte del corpo che una donna può mostrare in pubblico, tutte lo esibiscono truccato alla perfezione, sorridente, luminoso e perfetto, con gli occhi e lo sguardo che dicono molto di più del nostro andare sbracate in giro con mezzo sedere e le falde del monte di Venere in bella vista. Non manca chi esibisce ciuffi di capelli ribelli e a volte colorati artificialmente che fuoriescono orgogliosamente dal velo come una sfida al mondo: ogni volta ci guardiamo attorno preoccupati, certi di vedere piombare i Guardiani della Morale armati di frusta… invece niente!
Le donne vestite di nero o comunque intabarrate per legge ci fanno istintivamente pena, però quando lo scià Reza Pahlevi per occidentalizzare l’Iran ne proibì l’uso furono pochissime quelle che obbedirono. E’ evidente che, per quanto ci possa parere incredibile, questa faccenda del velo deve avere a che vedere con l’identità nazionale. In definitiva le nostre nonne portavano spesso anch’esse il velo e fino al secondo dopoguerra anche la veletta: coprire anche il volto, lasciandolo intravedere sotto la rete della veletta, era considerato un elemento di seduzione, non certo di oppressione. E’ così anche in Iran? Sì e no? Sì perché è evidente che l’uso in realtà non impaccia nessuna e non impedisce niente. No perché quando le mie colleghe chiedono ad alcune ragazze di Teheran dove possono comprare un velo nero si sentono spesso dire: “Ma come!? Noi ce lo vogliamo togliere e voi invece ve lo volete mettere!?”.
Come che sia, quello che colpisce delle ragazze è che hanno tutte, oltre ai jeans all’ultima moda, le stesse scarpe sportive e la mania del telefonino delle nostre ragazze. L’unica differenza è che qui le scarpe, sportive o sportivissime, le portano – sia le ragazze che i ragazzi – allacciate anziché slacciate come si usa da noi. L’impressione è che la massa di ragazze, in un Paese dove le donne sono molte di più degli uomini e costituiscono il 70 per cento della popolazione studentesca, sia una sorta di pentola a pressione, di bomba a tempo che prima o poi farà crollare il regime clericale o lo costringerà a forti riforme e migliorie. “Siamo un Paese civile, colto, con una storia antichissima, non meritiamo questo regime”, affermano molti giovani e molte giovani. A giudicare da quel che si vede ovunque, il regime ha chiaramente rinunciato, posto che ci abbia mai pensato, a livellare la massa femminile in senso tristanzuolo. Le elezioni presidenziali vedranno quasi certamente il ballottaggio tra il conservatore Ahmadinejad e il riformista Moussavi, ma è probabile vinca il primo. Se vince, in molti danno per scontato che farà una serie di riforme liberalizzatrici, per quanto possa parere incredibile: una volta certo di avere il potere saldamente in mano, il clero riprenderà almeno parte del programma del progressista Katami, che non è stato rieletto perché battuto da Ahmadinejad grazie alla infelice decisione di George W. Bush di inventarsi l’Asse del Male, con l’Iran membro eminente, offendendo così ancora una volta l’orgoglio e la dignità dell’Iran (già colpite con il colpo di Stato della Cia che buttò giù il democraticamente eletto capo del governo Mossadeq e riportò dall’estero dove era fuggito e sul trono lo scià Reza Pahlevi, che diede inizio a una repressione selvaggia con centinaia di migliaia di vittime tramite la famigerata e torturatrice polizia segreta Savak).
La demenziale trovata di Bush ha scatenato per reazione l’orgoglio nazionale e fatto vincere le elezioni alla destra, cioè ad Ahmadinejad, buttando al macero il programma riformista di Katami, che nel luglio del 2006 aveva vinto le elezioni presidenziali con oltre il 70 per cento delle preferenze in una votazione che ha visto andare al voto quasi l’80 per cento dell’intero elettorato. Katami era stato ministro della Cultura, ma aveva dovuto dimettersi perché aveva dato troppa libertà agli editori, ai giornalisti, ai pittori e agli autori cinematografici, con il cinema iraniano avviato a una sorta di rinascita, i giornali passati da 100 testate a 501 e i titoli dei libri pubblicati cresciuti da 500.000 a quasi 900.000. Il programma elettorale con il quale Katami vinse le elezioni presidenziali si basava su temi coma la società civile, le libertà individuali, i diritti delle donne, il pluralismo politico e il “dialogo tra civiltà”. Katami sosteneva la “distinzione tra religione e tradizioni ammantate di religione”, affermava che si dovevano adottare le idee del nostro Illuminismo e più in generale apprezzare gli aspetti vantaggiosi dell’Occidente. Inoltre non si stancava di ammonire la destra affermando che migliore garanzia contro un altro colpo di Stato Usa o una invasione militare era una società apertamente democratica, capace quindi di difendersi senza indugio e decisa a farlo per conservare le proprie libertà.
Questo programma, che era quanto di meglio ci si potesse aspettare, è stato duramente osteggiato e ridotto dal Consiglio dei Guardiani, i quali hanno il potere decisamente non democratico di vagliare e bocciare le leggi approvate dal parlamento e i candidati alle varie elezioni, ma Katami era ben deciso ad andare avanti anche con una legge che riducesse drasticamente il potere dei Guardiani. A far fuori il programma di Katami è stato però George Bush, con la demenziale trovata dell’Asse del Male con annesso Iran. Poi è cominciato anche il tormentone sul “programma nucleare militare iraniano”, che semplicemente non esiste, ma è una scusa buona per tenere l’intero Iran, cioè un Paese di 70 milioni di abitanti, sotto l’eterna minaccia di una invasione o “almeno” di bombardamenti israeliani. L’ipocrisia e la memoria corta di cui sempre siamo i primatisti ci ha fatto dimenticare che il programma nucleare è iniziato negli anni ’70, quando lo scià burattino degli Usa sosteneva che l’Iran aveva bisogno di fonti di energia alternative in vista del fatto che prima o poi il petrolio sarebbe finito. Abbiamo dimenticato che Usa, Germania e Francia firmarono contratti per costruire allo scià ben 12 centrali nucleari fregandosene bellamente del fatto che lo scià della repressione di massa dichiarava alla stampa estera: “Senza dubbio, e prima di quanto pensiate, avremo armi nucleari”.
Tant’è che il delinquenziale e corrottisimo Pahlavi aveva stipulato con il prestigioso Massachusset’s Institute of Technology, noto anche come MIT, un accordo per acquistare il suo formidabile Dipartimento di ingegneria nucleare. La maggior parte dei docenti era favorevole alla vendita, che saltò solo per la feroce opposizione della massa studentesca. E a far fuori le 12 centrali è stata la rivoluzione komeinista prima e la guerra con l’Iraq dopo. Ora che le centrali nucleari servono davvero e nessuno in Iran intende costruire bombe atomiche, anche perché non ne possiede e non ne può possedere la tecnologia, suoniamo una musica ben diversa dalle serenate che ci piaceva suonare allo scià. Il ridicolo e il tragico di questa nostra nuova farsa è che il minerale d’uranio per il quale vogliamo bombardare l’Iran è sempre e quasi solo solo quello acquistato e immagazzinato a suo tempo dallo scià! Come si vede, c’è più di un motivo valido perché gli iraniani ne abbiano le palle piene delle interferenze Usa e dell’annessa ipocrisia europea ormai al guinzaglio delle inammissibili pretese di monopolio nucleare, bombe atomiche comprese, dell’un po’ troppo aggressivo Stato di Israele. Che finalmente pare avere trovato a Washington un inquilini della Casa Bianca meno disposto del solito a ballare al suono del governo israeliano, che ha vinto le elezioni promettendo la fine “con ogni mezzo” del programma nucleare iraniano e rifiutando ormai apertamente anche solo l’ipotesi di uno Stato palestinese, peraltro ormai impossibile per mille e uno motivi basilari.
Dopo una giornata passata tra musei da capogiro e la marea di gente che affolla Teheran a tutte le ore, la sera partiamo in aereo per Shiraz, nome che significa “Città dei misteri”, compresi i misteri della poesia dei suoi grandi poeti, tra i quali Hafez e Saadi, e dei sorrisi delle sue vivacissime donne, che godono fama di essere le più aperte e curiose dell’intero Iran. Da Shiraz risaliremo verso Teheran in pullman, con Reza Sahya come guida, l’imperturbabile Magid come autista infaticabile e bravissimo e Alì assistente tuttofare di Reza. Un itinerario di 1.500 chilometri, su un altopiano di 1.600 metri di altezza media, che allinea deserti e città splendide, sempre circondato da catene di monti, in un Paese che ha oltre 240 mila siti archeologici aperti, uno più importante dell’altro, e le più belle moschee del mondo. Un viaggio fin troppo denso, talmente pieno di bellezze e di sorprese che vorrei ripeterlo con più calma, impiegandoci magari un mese. E andando a vedere finalmente Susa!
La prossima e ultima puntata tra qualche giorno.
PAPI DISPERATO A PASSATEMPO NOEMI FRANTUMATO
Sei stata la mia liberazione,
sei la mia libera libidine,
sei la mia libertà d’azione,
mi hai reso schiavo come
eunuco.
Come nelle dolci notti romane,
un lieve venticello sublime
solleva le tue leggiadre sottane,
E’ arsa la mia gola,
mi brucia d’amore il cuore,
tu m’infiammi e mi riempi
di furore.
Furore amoroso,
di un uomo vecchio,
volgare, presuntuoso e solo,
sei la Noemi, la mia patria,
in letizia sei la mia vita.
Tu, alta imperiosa e tanta,
vittoriosa sempre in questa
desolata landa.
Sei la mia voglia, la mia
nostalgia,
inacessibile, fragile, bugiardo
giocattolo sei per me,
che mi son ritrovato
un nonno sporco e sciagurato.
Ciao Pasquino,
bella la poesia ma,…per farci un libro,… dovrai aspettare la fine del” regime”,…che non sara’ facile abbattere,…comunque non si puo’ mai sapere.
Un caro saluto,Ber
mio caro e buon Antonio, l’avevo scritto e detto che quell’ ometto è marcato ed è immerso in una terribile tempesta di scemenze e d’odio.
mio caro Ber, noi non facciamo libri, noi comunisti scriviamo per passione e ben presto assisteremo alla rivoluzione, liberazione dal vecchio marrano che verrà senz’altro presto seppellito dal popolo rural villano.
Berlusconi si è posto fuori dalle regole della Chiesa però Bertone e Bagnasco non hanno facoltà di giudizio sulle vicende private di un governante.
La Chiesa ha firmato concordati con Napoleone, Hitler e Mussolini, non proprio cristiani esemplari.
Vittorio Messori
x striscia rossa
la Chiesa insolente ed invadente, prepotente con lo stato silente, dovrebbe guerdar con la lente, in mezzo alla sua obliqua gente.
Salve atutti voi utenti del sito. Mi chiamo Martino e sono un cristiano che si fonda sull’insegnamento della Parola di Dio. Uscite fuori dalla menzogna della Chiesa Cattolica, dal potere del Vaticano e affidatevi solo a Dio, per mezzo di Gesù Cristo, attraverso la meditazione della sua Parola.
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Il mio indirizzo email è: martinoefrancesca-live.it
x AZ
Noi siamo viziati dal moralismo cattolico che ci fa vedere la donna come la ‘mamma’.
Una donna non può nè deve avere pulsioni sessuali, o, se le ha, deve attivarle solo nell’ambito del matrimonio e, comunque, sempre e solo dopo i 18 anni. Vero?
Non credo di essere io, quello che ha bisogno dello psicanalista!
P.S. Mi sono sempre circondato di donne intelligenti, oltre che belle, che tra l’altro mi vogliono un gran bene. Dice niente, questo?
post 257:
uno che ha detto duemila anni fa in Palestina ” sono venuto a portarvi la pace”, quale credibilità può avere?
x Lunarossa:
invece di blaterare stronzate, perchè non illustra ai frequentatori di questo blog qual’è questo grande progetto che il PD avrebbe, per risollevare l’economia italiana?
Farebbe una miglior figura.
Lei non vota? perchè? ( Lunarossa)
—
Non voto alla Provincia perchè non ho intenzione di alimentare un ente inutile.
Voto Di Pietro per tutto il resto.
x Marco
Dopo aver viste foto di Noemi in diversi giornali, foto gallerie, instanaee, tabloids, etc….non credo proprio che la ragazza sia immatura e tanto meno incapace di badare a se stessa. ( Anita)
–
Cara Anita, ti ringrazio per la solidarietà.
Qui la gente ha perso il controllo dei nervi e si attacca a tutto pur di nascondere la propria incapacità e i propri fallimenti.
ai frequentatori di questo blog qual’è questo grande progetto che il PD avrebbe, per risollevare l’economia italiana?
del grande progetto del PD x risollevare l’economia italiana?
Perchè non ce lo spieghi tu, visto che dici che sei di sinistro, ma tiri di destro, oltre ad ammirare un pedofilo pap(i)ofilo!! Si vergogni!!
La bomba gli è scoppiata nelle mani come dici tu, ma non è ancora sufficiente per metterlo KO….troppi ancora credono che l’ometto sia ingiustamente perseguitato,incredibile.Neppure toccando con mano le malefatte del perecottaro ci credono. (Marta)
———
No, Marta, gli italiani sanno benissimo chi è Berlusconi. Lo sopportano in silenzio.
Semplicemente, non hanno ancora trovato con chi sostituirlo, vista la figuraccia che hanno fatto quelli dell’ultimo governo Prodi, loro si, veri peracottari!
Non dimentichiamo che Di Pietro, l’unico vero oppositore del cavaliere, si è portato sul 10%, dal misero 4 che ha preso alle ultime politiche.
Vuol dire che la gente ne ha le balle piene del berlusca, ma ancora non si fida degli altri, visti i risultati, appunto, dei due penosi e rissosi anni del governo Prodi.
x Lunarossa, che dice:
…”del grande progetto del PD x risollevare l’economia italiana?
Perchè non ce lo spieghi tu, visto che dici che sei di sinistro”…
———
E come faccio a spiegarlo, se non esiste?
Si vergogni!! ( lunarossa)
—
Toh, mi sembra tanto Sandro Bondi…che lunarossa sia il suo omologo di sinistra?
X M.T,
Strano che un “giustizialista” che propaganda Di Pietro faccia continuamente lo slalom tra le leggi.
Non consideriamo acute analisi sociosexopsicologiche sulle minorenni(considerate tali fino al 18º anno )ma teniamo conto di quello che è nella legge altrimenti continuamo a sbandare sul pettegolezzo:
avere relazioni con una minorenne è reato o no!
Questo è l’assunto
Aggiungo:
Il rappresentante più importante del Paese può essere un disinvolto ,dimostrato menzognero?
Spero che la “ardua sentenza” non venga dai posteri,è giunto il tempo di riappropriarci del presente!
L.
x Linosse:
Se avere relazioni con una minorenne è reato, dovrebbe andare in galera quantomeno la metà dei ragazzi italiani maggiorenni, che vanno a letto con le loro ragazze minorenni, se proprio vogliamo essere fiscali.
Quindi, chiamata di correo per qualche milione di ragazzi.
La giustizia è uguale per tutti, o no?
Il rappresentante più importante del Paese può essere un disinvolto ,dimostrato menzognero? ( Linosse)
—
Magari fosse soltanto questo…sarebbe il male minore.
A te la stessa risposta che ho dato a Marta: la gente non sa con chi sostituirlo, questa è l’amara verità!
Marco il controllo dei nervi semmai l’ha perso il 70enne, evidentemente scapagnini” illustre” medico che qualche mese fa ha mandato in rovina il comune di Catania, deve aver sbagliato pozione o somministrato doppia dose??
Anche tu non scherzi ripetendo continuamente le stesse litanie…. simile all’imperatore che governa l’Italia.
Reato a parte, non mi interessa cosa fa la Noemi di turno, le frustate semmai vanno date al porco vecchietto e spedirlo in galera.Non sono per niente bigotta, ma convieni che tutto ha un limite,quando poi chi tiene comportamenti simili ricopre cariche importanti e ha fatto e fa campagna politica fondata sulla famiglia.Questa è la morale di Silvio……ma allora lo dica apertamente che è un puttaniere.
saluti M.
A volte mi meraviglia il tuo modo di ragionare, ma stai bene? Comincio a preoccuparmi
x post 265 M. Tempesta
E come faccio a spiegarlo, se non esiste?
—————————————————————-
Lei non può deliberatamente disinformare!
Lei sa benissimo che qualsiasi partito, che si presenta ad una qualsiasi tornata elettorale, deve avere il proprio programma di governo.
Non insista in puerili e sbilenche affermazioni, capisco che l’On. Di Pietro le è simpatico, ma questo non le consente di diffamare, denigrare in continuazione un partito che tutto sommato è all’opposizione come Di Pietro, a meno che lei non sia un provocatore.
Se vuol conoscere il programma del PD se lo vada a scaricare dal sito, è a disposizioni di tutti coloro che vogliono conoscierlo. Non scriva stupidaggini, dai, ormai non siamo più ragazzi, o no.
Questa è la morale di Silvio……ma allora lo dica apertamente che è un puttaniere (Marta)
—
beh, è talmente evidente…!
Se per questo abbiamo avuto anche presidenti della Repubblica alcoolizzati ed altri che rispondevano all’Opus Dei.
Preferisco un puttaniere, a questo punto!
Caro Pasquino,
i libri sono la memoria dei popoli,…metti da parte e poi raccogli,
la satira poetica aiuta molto le rivoluzioni,…anche comuniste.
Ciao e auguri,Ber
X M.T.
Un dubbio mi assale:
Il giornale per cui lavori ti ha iscritto ,per caso ne!,ad un corso accellerato presso lo studio Ghedini in quel de Milan?
L.
xMarco 268
Non ci siamo per nulla. Si tratta appunto di reati, anche se l’Italia non e’ certo un paese da prendere a modello in campo giudiziario.
Altrove (e credo anche in Italia) si prende comunque in esame anche l’eta’ del partner. Il quale corre seri rischi penali se ha piu’ di 5 anni piu’ della partner, per la quale l’eta’ del consenso e’ comunque di 16 anni. Se anche il partner e’ minorenne, di solito non viene perseguito, purche’ vi sia consenso. Ma al disotto dei 16 anni, tutte le attenuanti diventano molto ipotetiche
Peter
Il programma di governo del PD è solo un elenco generico di buone intenzioni. Tutti i programmi di governo sono elenchi di buone intenzioni. Poi, c’è chi si dà da fare nel concreto e tangibile e chi resta a spaccare il capello in quattro o in quarantaquattro, su come debbano essere attuate le buone intenzioni.
Il candidato alla Provincia BAT per il PDL, ha spiegato in un opuscolo inviato a tutte le famiglie, punto per punto, ESATTAMENTE cosa farà di pratico e tangibile in vari settori.
Il PD invece manda a fare comizi un Enrico Letta che parla alla piazza per metafore, dicendo di voler costruire una Cattedrale.
Ma non è neanche questo il punto. La gente ha un riferimento preciso, quando si parla del PD: il tradimento delle aspettative fatto dal governo Prodi!
E’ da questo masso legato alle caviglie prima di buttarsi a mare, che il PD deve liberarsi!
La gente dice: si, il cavaliere è quello che è, ma gli altri? Cosa ci si può aspettare da gente come quella? E partono con l’elencare gli autogol che il governo Prodi si è fatto nei due anni in cui ha tentato di guadagnarsi la fiducia degli elettori.
La gente non segue l’alta finanza, segue le cose visibili: le iniziative per assicurare il lavoro, per migliorare la ricerca, per razionalizzare le amministrazioni locali, per risparmiare sugli assurdi costi della politica ( auto blu e privilegi vari), per moralizzare il comportamento degli amministratori della cosa pubblica. Di tutto questo, la gente non ha visto niente. Non serve che il governo si sia dato da fare per migliorare la nostra disastrata situazione finanziaria, perchè queste sono cose che il cittadino non vede. Vede solo che con l’Euro gli è diminuito il poter d’acquisto, vede che fitti e costi delle abitazioni hanno avuto rialzi incontrollati, vede che manager pubblici di enti disastrati prendono emolumenti da sceicchi e l’unica cosa che pensa è: questi sono esattamente uguali agli altri, anzi peggio, perchè più litigiosi e inconcludenti. E’ con questi giudizi dell’elettorato che bisogna fare i conti, non con l’ appendersi ad una Noemi come se fosse la cosa più grave di questo mondo. Grave è il lodo Alfano, grave è l’insieme di leggi che coprono le malefatte di chi è al potere. Un lodo comodo probabilmente non solo a Berlusconi, vista la debole opposizione fatta dal PD. L’unico ad incazzarsi come una biscia è stato Di Pietro, ma è stato lasciato solo. Questo, la gente lo vede e lo annota. Mentre voi dormite, autocentrati come siete!
x AZ
Non preoccuparti, fa’ le tue cose con calma.
Riguardo il volgarone fissato con le gambe aperte, ce lo stiamo scrolando di dosso. Era sparito, rifugiato nel blog di Goldkorn, ma anche lì non hanno saputo apprezzare la profondità del suo pensiero (cloacale e da pozzo nero).
Per ora gli svuoto o modifico i commenti che ha ripreso a inviarci, e se insiste lo banno di sana pianta.
Un abbraccio.
pino
Caro Marco,
noi non vogliamo ne’ i puttanieri ne’ gli alcolizzati,…vogliamo gente seria al governo.
La morale e’ una sola,…se io come padre guardo mia figlia che
pomicia con tutti,…come nonno come faccio a dire qual e’ suo padre? Quindi e’ mio dovere intervenire.
La politica del berlasca e':
1.Tutti ladri nessun ladro,
2.Costumi liberi per tutti,…specialmente per quelli che si possono pagare le squaltrinelle in carriera,
3.Le persone oneste non esistono,tutti sono in vendita, e’ solo una questione di prezzo.
Per il 1° caso si e’ circondato da azzeccagarbugli senza scrupoli e
da imbriglioni con problemi con la giustizia,…quindi facili da convincere,
Per il 2° caso penso che abbia ragione la moglie che lo conosce bene,un capo di stato non si circonda di donzelle e chitarristi e da feste private,…anche se i soldi non gli sono costati nessun sudore,…
Per il 3° caso penso che nella sua famiglia,il padre banchiere,
gli ha dato quell’educazione,…e lui lo ha messo a frutto.
Cioe’ nel ns dna ci sono anche queste eridita’ ed e’ logico che i
figli,gonfalonieri,bonaiut,gasbar,….etc,etc,etc,…diventati ricchi
….”per la sua generosita'”,…lo difendono a spada tratta contro
un ingenuo come Franceschini,…di diversa educazione.
Marco,per favore,la moralita’ e’ una sola,…se poi la vogliamo
giustificare aggrappandoci agli specchi,…si sa’,prima o poi si cade.
Un saluto,Ber
RETTIFICHE { 28.05.09 alle 7:35 }
xaz
Rifletta un pò….. Ho un serio bisogno di ricovero alla neuro, ecco perché straparlo.
Mi scusi. E scusate tutti la mia incontinenza.
Il solito rimpicoglioni dai troppi travestimenti
x Marta, Peter, ecc.
Il problema serio è che l’Italia appare come narcotizzata, dalle censure e autocensure. In qualunque altro Paese civile Berlusconi sarebbe stato cacciato con l’impeachment già solo per il possesso di società off shore. Riguardo l’incredibile facenda di Noemi, e delle altre con lei, vorrei far notare che QUALUNQUE tipo di rapporto personale molto stretto di un minorenne con un uomo più anziano di ben 54 anni è ipso facto un rapporto malsano, se non si tratta, ovviamente i rapporti di parentela tra genitori e figli o tra zii e nonni e nipoti. Anche la nomina della Carfagna, e non solo quella, ha qualcosa di imperfetto, diciamo così. Poi c’è l’insieme dei capitoli Previti, Dell’Utri, P2, ecc.
Un Paese con una stampa e un sistema politico incapace di reagire a simili obbrobbri, e che anzi vi si adatta sdraiandocisi come davanti a un serial da avanspettacolo, è un Paese sull’orlo dell’abisso, alla deriva, sul probabile viale del tramonto. Il problema non è Berlusconi, ma noi italiani che ci adattiamo spesso a individui simili.
Spero di sbagliare.
Un caro saluto.
pino
x Peter:
le ragazze minorenni di solito iniziano con un coetaneo o un ragazzo di pochi anni più grande, ma molto spesso, ancor prima di diventare maggiorenni, vanno alla ricerca del quarantenne o giù di lì. Sono loro che vanno alla ricerca dell’adulto, si badi bene. Differenze di età più consistenti dei 5 anni, sono direi la norma, tra le ragazze 17-18enni. Che la legge dichiari maggiorenne un’immatura è un’aberrazione, quanto è un’aberrazione dichiarare immatura una minorenne solo in base all’età anagrafica. E’ vero che la legge è legge, ma è anche vero che prendere a discriminante solo l’età anagrafica è una grande stupidaggine da parte degli estensori della legge. Non solo, ma da tutti i commenti che seguo sul caso Noemi, dove mi pongo (su facebook, ad esempio) in maniera molto più provocatoria che qui, emerge fortissimo il condizionamento della morale cattolica.
Mi è stato anche chiesto come mi sarei comportato se avessi avuto io una figlia minorenne. Ho risposto che, se l’avessi ritenuta matura, le avrei detto che, se la cosa non portava male a nessuno, poteva tranquillamente essere fatta. Non è solo teoria: mi sono trovato diverse volte anche proprio in questi giorni, a dover aiutare ragazze a smontare i propri sensi di colpa, di chiara derivazione cattolica, per qualche scopata da loro fatta fuori delle norme. Il moralismo cattolico, questo si, dovrebbe essere perseguito come altamente dannoso per la psiche degli adolescenti!
Marco,per favore,la moralita’ e’ una sola,…se poi la vogliamo
giustificare aggrappandoci agli specchi,…si sa’,prima o poi si cade (Ber)
–
caro Ber, la mia moralità consiste nel chiedermi ogni volta: con quel che sto facendo, faccio male a qualcuno?
Se non faccio male a nessuno, eseguo.
E’ quello che predico anche alle ragazze amiche mie: chiedetevi sempre se ciò che state facendo porti danno a qualcuno. Se non danneggia nessuno, non ponetevi problemi.
….segue sopra….
La giunta lombarda della sicilia e’ stata azzerata perche’ lo stesso,
“forse in buona fede,…grave per un siciliano”,pensava che dopo le promesse elettorali seguissero i soldi,…invece,quando ha visto che i 56 miliardi di euro che la UE ha stanziato per le infrastrutture del sud, incominciavano a vanificarsi, ha azzerato la giunta,…dicendo che la rifara’ con chi ci sta’,…gia’,…dice il flautato,..sempre nell’ambito della destra pero’…
Cosi sara’ per la puglia,come cosi e’ stato per l’abruzzo e per la sardegna,…
Mi unisco alla domanda di Marta,(che saluto volentieri dandole il
bentornato,…)
MA STAI BENE?
Caro Pino,
il governo Berlusconi, per quel che mi concerne, lo considero una iattura.
Considero altresì una iattura l’inesistenza, nel panorama politico italiano, di un Partito con la P maiuscola, costituito da gente di buon senso, propositiva, pratica, attiva concretamente sul territorio.
Considero una iattura l’esistenza di un partito ibrido come il PD, che impedisce il coagularsi di un movimento politico che abbia intenti unidirezionali ben chiari e precisi, non mere dichiarazioni generiche d’intento.
Qual’ è la posizione presa dal PD sull’Energia? Quali iniziative per promuovere il lavoro sul territorio? Quali iniziative concrete ha messo in pratica nei due anni di governo per moralizzare la spesa pubblica e certi privilegi osceni?
Ecco perchè, augurandomi il crollo del PD, mi aspetto che gente col cervello in testa e non con le chiacchiere e le ideologie, metta finalmente in piedi un partito che raccolga tutta quella parte di italiani, che a mio parere sono la stragrande maggioranza, che da una classe politica chiara e pulita si aspetta azione e non solo vaghe intenzioni idealistiche. Ormai il PD si è bruciato le ali, non va più da nessuna parte, mettiamocelo nella zucca!!!
Caro ber,
quando si parla di politica italiana, bisogna sempre incrociare le dita. La neonata provincia BAT è terra vergine di conquista: ha una sua disponibilità economica e la Puglia non è una regione povera ma ha grandi potenziali turistici e manufatturieri. Tutto starà a vedere come saranno spesi i soldi. Se si dovessero fare le pulci ai bilanci dei vari comuni, credo che se ne vedrebbero delle belle; ma in ogni caso, al netto della cresta, quel che resta lo si può spendere bene o lo si può spender male. Di cadere, si cade sempre, ma ci si augura di cadere in piedi.
Fino a che punto può arrivare l’imbecillità umana? La mia può arrivare a punti inimmaginabili.
Rachamistamchia
Riguardo l’incredibile mia imbecilità e mascalzonaggine…… beh, sapete già tutto.
Rachamistaminchia
Pare che, nel mondo della televisione, il darla sia la norma, a quel che si sente in giro. Poi, magari saranno anche tutte chiacchiere ed esagerazioni e in TV ci si entra per merito, ma una ragazza che va a un provino, se non è proprio della montagna, certe cose le mette già in preventivo, salvo poi accondiscendere o meno. Non vedo perchè Noemi dovrebbe fare eccezione, dopotutto viene da Napoli, mica dalle montagne della Padania!
Al di là di tutto, lo scivolone su Noemi è per davvero il meno importante, se paragonato a tutte le iniziative liberticide prese dal cavaliere. Tutti lì che abboccano all’amo, senza accorgersi del giochino che serve a sviare l’attenzione sui veri gravi problemi del paese. Anche perchè nessuno in Parlamento ha le idee chiare sul cosa fare di concreto, che non siano momentanei palliativi.
Mah, malatempora currunt, non per poco e non da ora!
Caro Marco,
se a te va bene un primiaaaaaa che va a spasso con le ragazzine, verosimilmente minorenni, per me sta bene. Mi limito a dire che la tua è una visione tipicamente ittagliana e che in qualunque altro paese il Banana avrebbe dovuto spiegare l’accaduto fino all’ultimo pelo oppure dimettersi a furor di poppppolo.
Ma da noi – per questo nostro poppppolo di incapaci, irresponsabili, impotenti – il capo macho fa emergere l’indentificazione nel Grande Scopatore, ultimo sogno di ogni ittagliano, maschio ma non solo, che si rispetti.
Quel che dici, ferpettamente in riga con le osservazioni del Korniga che si dimostra come sempre il peggio del peggio, abolisce ogni tipo di moralità sia pubblica sia privata.
Sono cose che semplicemente indicano il basso livello etico di questo paese.
Comunque che il Banana sia malato lo dice sua moglie, non la sinistra. Personalmente farei una campagna su questa faccenda ed arriverei a bloccare il paese intero. Non per le mutande del Banana, di cui mi frega proprio nulla, ma perchè un primiaaaaa del genere è indegno perfino per un paese di pezzenti come questo.
Poi ognuno si tiene quel che gli pare e se lo cucca fino ion fondo; il Banana costerà a questo paese come una guerra perduta e per te la colpa è esclusivamente della sinistra. Ne abbiamo già parlato e, come sempre, ti trovo del tutto fuori dalla realtà.
La responsabilità della storia di questo paese si misura a 6/148 per la sinistra e 142/148 per la destra; per tutti coloro che hanno occhi per vedere ma non per te. Però non preoccuparti, la maggioranza del paese è con te, il che dimostra che siamo un paese bollito senza nessunissima speranza di riscatto. Quando il Banana verrà cacciato a furor di poppolo, ed accadrà inesorabilmente perchè questo è il destino di tutti i capipopolo come lui, dopo di lui verrà qualcuno che non cambierà nulla.
Proprio come te, questo è un paese che non impara mai nulla dalla propria storia.
Un caro saluto U.
x Tutti
Negli Stati Uniti la legge di consenso sessuale varia in ogni Stato.
Dai 16 ai 18 anni.
Nel Messico varia di stato in stato, ma in diversi stati e’ di 12 anni.
Anche se consensuale una sedicenne puo’ accusare di “statutory rape” un ragazzo di 17 o 18 anni.
Stranamente negli Stati piu’ libertini, l’eta’ di consenso e’ di 18 anni.
Anita
L’età del consenso in Italia
In Italia tale età è fissata a 14 anni, ma può salire o scendere a seconda dei casi. Infatti sale a 16 anni se uno dei due partner ha qualche forma di autorità o convivenza sul/la partner più giovane, ad esempio nel caso di insegnanti, catechisti, educatori, fratelli e/o sorelle maggiori, assistenti sociali, medici curanti, e pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni; sale ulteriormente a 18 anni se il fatto è commesso da un genitore (anche adottivo), da un ascendente, da un convivente di questi ultimi, o dal tutore. Invece, scende a 13 anni nel caso in cui i partner siano entrambi minorenni, a condizione che la differenza d’età tra loro non sia superiore a tre anni, e quindi, nel caso in cui il tredicenne compie 14 anni prima che il partner diventi maggiorenne.
http://it.wikipedia.org/wiki/Et%C3%A0_del_consenso
~~~~~~~
Quando io ero in Italia l’eta’ del consenso era molto piu’ alta.
Per sposarsi occorreva il consenso materno e paterno fino a 21 anni.
Lo so’ perche io ho dovuto dichiarare che non sapevo dove fosse mio papa’, perche’ sapevo che non avrebbe consentito…e non per l’eta’ ma perche il mio futuro marito era siculo e maggiore di 10 anni.
Anita
Audite,audite..
le ultime dichiarazioni di brunetta,gelmini (per non parlare di quelle del capo)e poi confrontatele col detto:
Il pesce che incomincia a marcire inizia dalla decomposizione della testa,il resto segue rapidamente!
Quello che fa più pena è che in questa decomposizione ,purtroppo,stiano trascinando anche il Paese.
Che campioni di rappresentanti!
Spero che almeno Marco sia soddisfatto sennò tutte le sue “ghedinate” a che servono!
L.
<<<è un’aberrazione dichiarare immatura una ragazza solo in base all’età anagrafica..<<<
Stavolta, ma anche altre, decisamente sei andato fuori del seminato!
Devo pensare , in base alle tue teorie, le cose peggiori di te!
L’età anagrafica è stata stabilita in base a studi molto seri sullo sviluppo della psciche umana in correlazione con lo sviluppo fisico.
E ogni persona è sì un caso a sè, ma la società deve tutelarla.
Se non accetti questo, non devi accettare nessuno sviluppo della scienza di questi ultimi secoli.
Una ragazzina può crescere in una famiglia attenta e amorevole, e cresce avveduta e con principi saldi,con la consapevolezza dei suoi impulsi e nell’apprezzamento di quello che è il suo corpo e la sua psciche, senza repressioni da parte di NESSUNO.
La compagna può essere cresciuta in una famiglia disastrata, in un ambiente socialmente degradato , ed è la più debole, la più bisognosa di sostegno, quella che tu dici che “le piace”!!!
Mi fa orrore come ti esprimi.
La tua è la libertà unidirezionale del maschio violento che piega alle sue necessità più abbiette un discorso che di libertario non ha niente!
E ti fai scudo delle “proibizioni e delle repressioni della Chiesa” per giustificare una libertà che è solo quella del violentatore!
Dio esiste, se non ti ha dato una figlia; di giovani donne sulla strada perchè non protette e non amate ce ne sono fin troppe!
Io, prima di tutto, nella vicenda nostrana, disprezzo e condanno i genitori di quella ragazza che vedo come magnaccia!!!!
Marco, da quel che scrivi, è da molto che tu confondi la libertà con la licenza e l’arbitrio. Non mi sei apparso scemo, rifletti!!!!
Mandi Sylvi
beh, la psiche non è la psciche!
altrimenti avrebbe ragione Marco!
Sylvi
marco tempesta { 25.05.09 alle 9:54 }
Spiacente, ma sulle donne sono solidale con Berlusconi. Beato lui. Se fossi al suo posto farei volentieri il satrapo anch’io.
Ci sono donne che a 17 anni sono più zoccole delle battone di strada e non mi si venga a dire che sono delle poverine indifese,
marco tempesta { 25.05.09 alle 17:53 }
Specifico solo che il termine ‘zoccola’ nell’accezione moderna indica unicamente una ragazza che si gode la vita; non è un termine con intenti spregiativi. Fa parte del linguaggio popolare corrente. Non si tratta della solita ‘ragazza sbandata di facili costumi’, ma di una che la vita se la gode scientemente e con gran padronanza di sè.
a un provino, se non è proprio della montagna, certe cose le mette già in preventivo, salvo poi accondiscendere o meno. Non vedo perchè Noemi dovrebbe fare eccezione, dopotutto viene da Napoli, mica dalle montagne della Padania!
“Chi va a fare un provino certe cose le mette in preventivo”
poi se è napoletana è sicuro che è zoccola!!
la stessa cosa vale x una donna che si presenta ad un colloquio per fare la segretaria del capo, x avere un lavoro??? questo è quel che lei vuole dire ma non puo, perchè in fondo lei si vergogna!!
Si Vergogni. La vergogna non è di destra o di sinistra, ma una sola!!
Lunarossa
Ciao Uro come stai? Grazie dell’aiuto, naturalmente ti sei spiegato meglio di me, è il tuo paese. Fosse stato anche il mio
con tanti amci italiani che ho qui saremmo di sicuro scesi in piazza. Trovano scandaloso che si parla e si parla tanto quando invece servirebbero i fatti.I miei amici, tuoi connazionali, sono convinti che è ora di spedirlo perlomeno a casa, considerando che dove dovrebbe veramente stare anche la giustizia è impotente. Dice di lavorare 48 ore su 24 per i cittadini sempre spudoratamente mentendo. Ultimamente leggendo i giornali, “quelli del nemico”come li chiama l’omino, trova pure il tempo di frequentare discoteche, (SOLO campagna elettorale????) anche all’estero. ATaormina è stato anche fotografato con tre dei suoi 5 figli. Ma da quando si fa campagna elettorale in discoteca.????
Mi ha anche meravigliato il fatto dei figli scesi in campo a contestare Franceschini,peraltro aveva il diritto di esprimersi in quel modo. L’omino da quanto tempo offende il popolo di sinistra, ma anche loro evidentemente hanno memoria corta.
un carissimo saluto M.
x Sylvi
“Io, prima di tutto, nella vicenda nostrana, disprezzo e condanno i genitori di quella ragazza che vedo come magnaccia!!!!”
~~~~~
Cara Sylvi,
anche non sapendo la verita’, ovvero se Mr. B e’ il papa’ o l’amante, e’ certo che ci deve essere una bella convenienza finanziaria da parte dei genitori.
La ragazza fa la sua convenienza, pubblicita’, aspirante modella, tutto il mondo la conosce e la sua carriera e’ lanciata.
Ho letto diversi articoli sui giornali Italiani, sono di parte…..
I giornali europei sono contro Mr. B, veramente sono quasi sempre anti italiani.
Io sono sempre cauta, non salto mai a conclusioni……
Ciao bela tusa,
Anita
PS: Beata te che hai gia’ i fichi, qui da me ci vuole ancora il riscaldamento, ieri mattima era a 7*C, oggi 8*C, sempre pioggia, sembra il mese di novembre eccetto che i prati sono verdi e gli alberi quasi in piena foglia.
Abbiamo avuto una sola mezza giornata estiva e siamo alla fine di maggio. A.
xAnita
sappiamo che in queste faccende le leggi italiane sono (stranamente) molto piu’ libertarie, ma sarebbe il caso di dire piu’ libertine, nonostante la cappa di piombo cattolica. E non e’ un bene.
Per esempio, qui dove vivo il problema del consenso quando uno dei partners e’ in una posizione di autorita’ o ha un rapporto di fiducia (insegnanti, medici, credo anche tutori) proprio non si pone, perche’ verrebbe perseguito d’ufficio per abuso d’autorita’ a prescindere dall’eta’ o eventuale ‘consenso’ dell’altro (femmina o maschio, perche’ e’ una regola che vale per ambo i sessi).
Cosa vuoi dire poi con ‘fratelli, sorelle, genitori…?! quello sarebbe sempre e comunque reato! ed anche grave.
La regola, o legge, dei 16 anni qui vale per ambo i sessi (nel caso per esempio che ambo i partners siano maschi) con le limitazioni che dicevo prima. Invece, la legge e’ molto piu’ mite (credo) nel caso il partner maggiorenne o piu’ anziano sia donna, dato che la definizione di stupro si applica solo ai maschi
Ciao, Peter