Iran: come sempre, il diavolo non è brutto come lo si dipinge. Anzi, sorpresa: l’Iran non è affatto il diavolo

Chi vincerà le elezioni presidenziali, inshallah?
“Chi verrà scelto dal popolo”.
Certo, ma – chiunque vinca – lei non crede sia comunque auspicabile un cambiamento?
“Il cambiamento ci sarà e sarà molto grande. L’opinione pubblica mondiale ne sarà sorpresa”.
E quali saranno i temi del cambiamento? Per esempio, quali sono i punti centrali del suo programma?
“Lo sviluppo economico, la politica estera, i diritti civili e i diritti delle donne”.
Ad Esfahan, mentre entriamo nella cattedrale cristiana armena di S. Gregorio, nota anche come cattedrale di Vank, la nostra guida Reza Sayah (a destra in entrambe le foto, con gli occhiali da vista) riconosce tra le guardie del corpo che lo circondano per farlo uscire senza intoppi Mehdi Karroubi, presidente del parlamento e – con Mir-Hossein Moussavi – uno dei due candidati riformisti alla presidenza della repubblica islamica dell’Iran, e con presenza di spirito gli grida al volo: “Presidente, sono con un gruppetto di giornalisti italiani in visita turistica. Perché non si fa intervistare?”. Karroubi è colto di sorpresa quanto noi e gli uomini della sua scorta, ma si ferma sorridendo forse solo per salutarci. Presi alla sprovvista, i miei colleghi si traggono d’impaccio additandomi: “Su, fagli delle domande”. Totalmente impreparato e anche incredulo, ho reagito d’istinto con la prima domanda, fin troppo diretta: tant’è che ho pensato bene di ingentilirla terminando con la parola “inshallah”, cioè “a Dio piacendo”. Poi è una giovane collega a chiedergli quali siano esattamente i punti del suo programma politico. E quando Karroubi nomina i diritti civili e quelli delle donne a volergli far domande siamo in molti, l’incontro casuale rischia di diventare una assemblea compresi i passanti e i curiosi, ma gli appuntamenti del candidatio presidenziale e l’insistenza della scorta non gli permettono di fermarsi se non per pochi minuti.
Sicuro di sé e affabile, Karroubi nonostante il turbante mi ricorda da vicino sia i migliori leader democristiani di una volta che quelli socialisti: molto abile, paziente ma molto deciso, del tipo che punta al cambiamento vero senza esagerare nella retorica e conciliando tra loro temi apparentemente inconciliabili. Fa uno strano effetto sentir parlare di diritti civili e diritti delle donne uno dei principali uomini politici di una repubblica islamica nota anche per l’obbligo delle donne di indossare in pubblico il velo, ma la sincerità di Karroubi si percepisce con chiarezza. Con tanta chiarezza che quando lui elenca la politica estera come il secondo punto dei cambiamenti necessari si capisce che parla anche di un decisivo miglioramento dei rapporti con gli Usa e Israele. Il cui nuovo governo ha tentato di ottenere negli ultimi giorni della presidenza di Bush il disco verde per il bombardamento della centrale nucleare di Natanz ed è stato ammonito due volte nelle ultime due settimane da Obama a non fare colpi di testa militari contro l’Iran. Il nuovo governo israeliano ha vinto le elezioni anche promettendo di bloccare con “qualunque mezzo” il programma nucleare iraniano ed è talmente ben deciso a distruggere la centrale nucleare “sospetta” che Obama non solo gli ha spedito in gran segreto due settimane fa il capo della Cia per “consigliare” di non far decollare i bombardieri, ma ha pensato bene di non aspettare l’ormai imminente arrivo a Washington del nuovo primo ministro israeliano per ripetergli di persona e a quattr’occhi il concetto, preferendo un ammonimento espresso pubblicamente prima dell’arrivo del baldanzoso ospite.

A proposito della centrale di Natanz, si dà il caso che ci passi davanti una autostrada, tant’è che la abbiamo vista da non più di 300 metri di distanza. E’ impossibile che qualcuno, iraniano o israeliano o eschimese, si metta a fabbricare bombe atomiche, o anche solo ad arricchire l’uranio al punto da poterlo usare in seguito per le bombe, davanti a una autostrada. Non a caso i laboratori israeliani di Dimona, nel deserto del Negev, dove le bombe atomiche la hanno fabbricate e le fabbricano per davvero, mi dicono siano piuttosto lontani da autostrade e occhi indiscreti… Compresi quelli innocenti dei turisti.
Ho notato che dagli impianti di Natanz parte una lunga fila di tralicci che reggono cavi elettrici. Di solito i tralicci che ho visto in Iran reggono dai tre ai sei cavi, quelli che si snodano da Natanz ne reggono invece 12, segno che la centrale già produce corrente elettrica. Il che parrebbe equivalere a dire che gli iraniani non raccontano balle quando giurano e rigiurano che non solo non stanno tentando di arrivare a produrre bombe atomiche, ma non ne hanno nessuna intenzione neppure per il futuro. Del resto gli ispettori dell’Agenzia atomica internazionale non hanno segnalato nulla di allarmante, a parte gli interessati allarmismi della stampa occidentale e soprattutto israeliana, chiaramente imbeccata da chi vuole fare il bis dell’avventura irachena utilizzando la tessa strategia: quella della menzogna e del mentire sapendo di mentire.

In fatto di Iran e bombe atomiche l’ebreo americano Noam Chomsky ama ogni tanto ricordare che la buonanima di Reza Pahlevi, scià di Persia ovvero dell’Iran ai tempi della sua sanguinosa monarchia benedetta dall’Inghilterra e dagli Usa, stava per comprare uno dei più prestigiosi laboratori di ricerche atomiche degli Stati Uniti e ci teneva a dichiarare che voleva quei laboratori “perché siamo ben decisi ad arrivare a produrre armi atomiche”. Chomsky ama ricordare anche che “l’affare” non andò in porto solo per la decisa opposizione dei docenti, ricercatori e scienziati che in quei laboratori lavoravano. E’ quindi evidente che l’allarmismo degli Usa oggi è quanto meno poco credibile, per il semplice motivo che dopo la beata disponibilità della Casa Bianca a vendere laboratori nucleari all’Iran perché si facesse le sue belle bombe atomiche, in funzione anti Urss, non è più credibile quando sbraita inventandosi un (inesistente) pericolo atomico militare dell’Iran di oggi. Del resto gli Usa non sono molto credibili soprattutto quando parlano della necessità di “esportare la democrazia” a cannonate. La democrazia infatti gli Usa l’hanno soffocata sul nascere proprio in Iran, quando organizzarono il sanguinoso colpo di Stato che eliminò il democraticamente eletto capo del governo Mossadeq, reo di voler nazionalizzare il petrolio, così come poi la soffocarono in Congo con il golpe e annessa uccisione di Lumumba, in Indonesia con il golpe che abbatè Sukarno e in Cile con quello che abbattè Allende e portò alla sanguinosa dittatura militare. C’era del resto la Cia, cioè gli Usa, anche dietro la dittatura militare argentina e annessa uccisione di qualche decina di migliaia di esseri umani. Capisco avere poca memoria, ma allora non asfissiamo la gente cone la Memoria a senso unico.

Se davvero l’interesse principale degli Usa e dell’Europa fosse la democratizzazione dei governi del Medio Oriente la prima cosa da fare sarebbe allora cambiare l’odioso regime in Arabia saudita, dove gli inglesi misero sul trono i più fanatici in circolazione, vale a dire il ramo wahabita dell’Islam, e dove tuttora le donne – tra i molti divieti che devono subire – hanno anche quello di guidare l’auto e perfino di andare in bicicletta! Altro che il velo islamico delle donne iraniane, che lo hanno ormai sempre più trasformato in capo di abbigliamento disinvolto, come lo scialle delle nostre nonne. E che rifiutarono l’ordine di toglierselo emanato a suo tempo dallo scià, anche quello messo sul trono dai colonialisti inglesi esattamente come i wahabiti.  Le giovani iraniane, onnipresenti, allegre e piene di vita, meritano un discorso a parte, a partire dal fatto che costituiscono addirittura il 70 per cento della popolazione scolastica, segno certo che non sono discriminate, o comunque non come ci viene fatto credere, mentre invece sono minoranza nei luoghi di lavoro perché – stando almeno a quel che amano dire gli uomini – dopo avere giustamente preteso di essere colte alla pari dei maschi preferiscono ancora in molte lasciare a loro la vita lavorativa esterna e gestirsi invece quella domestica, nella quale hanno meno obblighi e più diritti di quanto pure si ama farci credere.

Ma il duro regime dell’Arabia saudita ci fa comodo come alleato politico militare, e quindi urliamo per il velo islamico, però ce ne freghiamo – con i soliti due pesi e due misure – di ben altro dei sauditi a danno delle donne e non solo delle donne: i giganteschi proventi del petrolio servono anche a mantenere nel lusso 30-40 mila “prìncipi” della famiglia o meglio della tribù saudita, con corruzione e danno dell’interese generale, tanto da avere finito con il far nascere per protesta l’intero gruppo dirigente del ben noto Bin Laden. Figlio anche lui quindi della nostra cecità, oltre che delle alleanze più criminali degli Usa con chiunque disposto a suo tempo ad aiutarli nella lotta armata contro l’Urss.  L’obiettivo reale del nostro continuo abbaiare contro l’Iran non è affatto una sua migliore democrazia, bensì impedire il suo decollo economico ed industriale. L’Iran infatti è un Paese temibile perché oltre ad avere immense riserve petrolifere ha anche oltre 5.000 anni di civiltà – e che civiltà! – ed è quindi in grado di fare rapidamente passi da gigante in campo scientifico, industriale ed economico, funzionando anche come volano per l’intera zona.

Vorrei sommessamente ricordare che dalla civiltà della zona iranica e mesopotamica, cioè anche dell’attuale Iraq, è nata anche la base della nostra stessa civiltà e perfino della nostra o delle nostre religioni, oltre che la scrittura delle parole. E’ a Susa che i segni scritti per documentare i debiti verso il Palazzo e il Tempio sono pian piano diventati parole scritte. E a chi – contro ogni evidenza archeologica – crede che Abramo sia realmente esistito è bene ricordare che il famoso patriarca e i suoi emigrarono dalla natia città di Ur: la “terra dei padri” – e per certi versi la stessa terra natia dell’ebraismo – è perciò l’Iraq, non la mai esistita “Terra Promessa”, invenzione di un altro clero “duro e puro”. E fu il persiano Ciro a permettere se ne tornasse a casa quella parte di popolazione ebraica che 70 anni prima era stata trasferita d’autorità a Babilonia, come del resto era normale accadesse anche ad altri popoli dato che i regnanti volevano amalgamare il più possibile i popoli del proprio impero: nulla a che vedere dunque con l’antisemitismo, l’odio universale per gli ebrei e simili facili slogan. Il “Va, pensiero” di Giuseppe Verdi andrebbe dedicato anche ad altre etnie, anziché farne il solito boccone per la bulimia retorica a senso unico.

Il persiano, cioè iraniano, Ciro è stato senza dubbio più generoso per esempio dell’attuale ministro degli Esteri di Israele, Avigdor Lieberman, che vuole “trasferire” all’estero, ma senza ritorno in futuro, i tre milioni di arabi israeliani e di palestinesi che ancora si accaniscono a vivere o sopravvivere dentro i confini di Israele. Che l’Iran abbia bisogno di capitali ed energia elettrica lo si percepisce chiaramente girando per il Paese, che è un immenso cantiere a cielo aperto. Sono in costruzione metropolitane a Teheran (17 milioni di abitanti) e ad Esfahan (tre milioni di abitanti), ma certo non solo in quelle due città, piuttosto tetra la prima e davvero splendida la seconda, e sono in costruzione un po’ ovunque autostrade e ferrovie per accorciare le distanze e facilitare i trasporti in un Paese che è quasi cinque volte l’Italia ed è attraversato da quella che era la Via della Seta, vale a dire l’arteria che per oltre 20 secoli ha fatto arrivare in Occidente, Roma prima ed Europa dopo, materie prime, conoscenze e beni di lusso senza le quali e senza i quali non sarebbe durata a lungo Roma e non sarebbe nata l’Europa. Stiamo infatti parlando di un traffico la cui importanza vitale era talmente chiara già ai romani da avere tentato più volte di conquistare la Persia, cioè l’Iran di oggi, senza mai riuscirvi: l’immensamente ricco Crasso ci rimise la vita assieme ai suoi soldati e l’imperatore Valeriano non solo venne sconfitto in battaglia, ma visse prigioniero del re persiano Shapur che lo aveva sconfitto e lo umiliò per il resto della sua vita usandolo – secondo alcune fonti non molto attendibili – anche come sgabello per montare a cavallo. E l’importanza vitale dell’arteria chiamata Via della Seta era talmente chiara anche in seguito che quando il diffondersi dell’Islam ne rese problematico l’accesso all’Europa un certo Cristoforo Colombo provò ad aggirare il problema tentando di raggiunge le Indie dalla parte opposta, cioè da Occidente via mare anziché verso Oriente via terra. Tentativo che gli fece “scoprire” quel continente già abbondantemente scoperto da secoli dai milioni di persone che lo abitavano e che abbiamo spazzato via, continente in seguito a noi noto con il nome di America.

Per fare cassa e avere i fondi necessari a sostenere lo sviluppo e dar vita all’imponente piano di opere pubbliche l’Iran deve vendere più petrolio. Ma per venderne di più deve consumarne di meno, e le centrali nucleari appunto a questo servono, a produrre cioè elettricità senza bruciare petrolio con le centrali termiche usuali. Anzi, le centrali nucleari prendono due piccioni con una fava: fanno risparmiare petrolio e producono grande quantità di energia elettrica, necessaria per mandare avanti ferrovie, metropolitane, industrie e illuminazione civile crescente man mano che aumenta il livello di vita e quindi i consumi. Tanta fame ha l’Iran di energia elettrica che sta mettendo a punto anche un programma per produrla sfruttando il sole, che certo non manca per esempio nelle sue varie zone desertiche. Verranno costruite anche centrali a energia solare, le quali però hanno un punto debole: poiché i pannelli solari devono avere una grande totale e devono necessariamente essere piazzati in superficie, privi quindi di qualunque protezione, ecco che diventano obiettivi facilmente distruggibili con bombardamenti aerei o missilistici. L’Iran ha già dovuto sopportare oltre alla rivoluzione contro lo scià anche otto anni di guerra con l’Iraq, che venne sostenuto dagli Usa, specie dall’allora uomo d’affari Donald Rumsfeld diventato poi lo stratega bellicoso di Bush, ben decisi a evitare il decollo economico sia dell’Iraq che dell’Iran. Nulla di meglio quindi di una bella guerra e qualche milione di morti per praticare l’usuale “divide et impera” e per far lavorare la gigantesca industria militare a stelle e a strisce, che con le guerre si ingrassa sempre quanto meno vendendo armi ai belligeranti, cosa che ha anche il vantaggio di permettere di svuotare i propri depositi di armi vecchie, per sostituirle con armi nuove.  Si tratta però di giochini che non possono durare in eterno, perché anche i più ottusi e fanatici alla fine mangiano la foglia e imparano la lezione.

Per ora mi fermo qui. Ma su quello che ho visto e capito in Iran, anche parlando con esponenti della famosa scuola coranica della “città santa” di Qom, resta famosa da Khomeini, sarà il caso di scrivere anche un’altra puntata del blog. E’ però utile che aggiunga fin da ora che l’Iran è molto diverso da come lo si dipinge. L’ho appurato non da solo, visto che da Shiraz a Teheran siamo stati liberi di andare dove ci pareva e di parlare con chiunque volesse rispondere alle nostre domande, scoprendo così che la popolazione, specie i giovani e soprattutto le ragazze, molto aperte e anzi civettuole in particolare a Shiraz, è molto cordiale, curiosa, sempre desiderosa di parlare con i turisti. E a proposito di turisti, cominciano a essercene molti, specie italiani. Buon segno e speriamo che il turismo cresca.

Certo, un regime teocratico non è il massimo della vita, non lo si augura a nessuno e non lo vorremmo mai in Italia, dove abbiamo conosciuto per secoli il potere politico della teocrazia cattolica, ma è sorprendente come un governo “di preti” sia riuscito a rimettere in moto, a far sviluppare e rendere più moderno un Paese dissanguato anche dagli otto anni di guerra con l’Iraq. La Chiesa ha comandato direttamente il suo Stato pontificio per secoli e indirettamente non solo l’Italia per altrettanti secoli, ma NON ha saputo MAI promuovere lo sviluppo economico, anzi tutt’altro, per non parlare dello sviluppo scientifico: se c’era uno Stato ridotto a un livello di vita davvero basso, da “valle di lacrime”, era proprio quello pontificio. Compresa Roma che a un certo punto era stata ridotta ad avere appena 80 mila abitanti quando Napoli ne aveva dieci volte di più e inaugurava la prima ferrovia italiana se non europea.

351 commenti
Commenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    Caro Pino,
    ben tornato.
    Ho letto tutto il nuovo articolo.
    Ho visto diversi video dell’Iran, la gioventu’ e’ moderna, specialmente nelle citta’.
    E’ ben noto che gli impianti nucleari sono in piena vista e nelle zone abitate e sotterranee…altrimenti l’Israele non ci penserebbe due volte.

    Negli US i nostri impianti nucleari non sono vicino alla popolazione benche’ la mia energia elettrica provenga al 35% dal nucleare.

    Caro Pino, se ci dessero il permesso di utilizzare le nostre risorse si finirebbe anche la storia del petrolio.
    Gli US hanno petrolio, gas e carbone…ma i verdi o chissa’ chi non permettono di trivellare, infatti Obama ha detto, quando era candidato, che avrebbe affondata l’industria carbonifera.
    Adesso sembra che abbia cambiata idea, ha molti ads in TV e discorsi decantando la nostra meravigliosa tecnologia per “clean coal”.
    Il guerrafondaio Bush ci ha battuto per tutti i suoi 8 anni senza alcun successo.
    Per dar retta ai verdi stiamo distruggendo le nostre campagne, grano turco a tutto vapore, senza poi pensare che la conversione a ethanol crea piu’ CO2 del petrolio.
    Stiamo deprivando d’acqua intere zone ed allagando altre.

    Oh well… L’Iran e’ brava e buona e non fomenta niente e nessuno, non arma nessuno e non addestra nessuno.
    Impiccagioni, frustate, tutto immaginario.
    Mahmoud Ahmadinejad e’ tesorino, l’abbiamo ben visto negli US.

    Un abbraccio, Anita

  2. Faust x Pino
    Faust x Pino says:

    … Bentornato caro Pino, sono contento della tua testimonianza, addifesa della verita in Iran, bomabardata di calunnie e offese, in preparazione di bombardarla realmente con la macchina criminale della Zia, finora ero il solo Povero Diavolo cche ne parlava con lingua piana e non biforcuta come usual. Ora so xcche frequento il tuo blog, la ricerca personale x testimoniare e sbugiardare i falchi bugiardi e criminali degli yankee ed isdraeliani. Anchio, stanco di sentirne di tutti i colori contro il C.nte Hugo Chavez, sono andato avvedere di persona ed anche con Chavez, le verita mediaticamente manipolate, non collimano con la realta e con gli avvenimenti che stanno avvenendo in Latinoamerica. La propaganda dell impero di carta verde è ormai al capolinea… Denigrare, calunniare con falsita evidenti, gli avversari come il leader della Revolucion socialista Bolivariana, Hugo Chavez, alleato strategico della Rep. Islamica dell Iran e grande amico del popolo iraniano e palestinese, alleati con la Cina x fare fronte comune allimpero nordamericano e ai suoi ordinari crimini sociali.

    Iran: come sempre, il diavolo non è brutto come lo si dipinge. Anzi, sorpresa: l’Iran non è affatto il diavolo

    Grazie Pino, è bello vivere e lavorare con la schiena dritta nel cammino della vita e tu sei un grande esempio x tutti, grazie di cuore.
    Faust

  3. Peter
    Peter says:

    xAnita

    perbaccolina, ci era sfuggita finora la piu’ potente lobby ed eminenza grigia degli Stati Uniti, contro cui si battono invano presidenti guerrafondai e l’intero popolo americano da secoli: i verdi! Senza di loro, vi sarebbe permesso di usare le vostre risorse, invece di comprarle a caro prezzo dai paesi produttori di petrolio. O anche a costo di fare guerre sanguinosissime, sostenere regimi birbantelli in vari paesi del mondo, etc etc.
    Trivellare il suolo americano non e’ permesso dai verdi. Dove sono, quanti sono, come si chiamano, costoro capaci di tenere in scacco Congresso, Senato e Casa Bianca? Ed anche le forze armate, i servizi segreti, i mass media…non saranno mica gli omini verdi di Marte, o di qualche altro pianeta scoperto da poco? Dicci, dicci

    ciao, Peter

    ps
    qui siamo tornati in pieno inverno, il che mi ha reso molto depresso…

  4. ber
    ber says:

    Ciao Pino,
    bentornato,il tuo articolo e’ ben fatto e ti ringraziamo della testimonianza,…ma questi popoli hanno bisogno di anni se non secoli per arrivare ad una forma di connivenza civile anche tra di loro,…il fanatismo religioso e’ molto forte e gli otto anni della guerra Iran-Iraq sta li a dimostrarlo.
    E’ un buon segno comunque, che i giovani,specie gli universitari,hanno simpatia per l’occidente e penso che internet aiutera’ questa evoluzione.
    Comunque,il problema grosso resta l’ottusa politica israeliana
    di totale chiusura,ma speriamo che Obama li ridemsini un po’
    e li faccia ragionare.
    Un caro saluto,Ber

  5. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Ma gli impiani di Natanz NON sono affatto in un centro abitato! E neppure ad esso vicini. Un bombardamento non colpirebbe la popolazione civile, distante vari chilometri, ma “solo” chi in quegli impianti ci lavora.
    Un saluto.
    pino

  6. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x ber

    Caro Ber,

    sì, è bene che i loro giovani guardino con simpatia l’Occidente. Ma è male, molto male, che i nostri giovani vengano invece imbottiti di balle e calunnie rispetto l’Oriente, sia Vicino che Medio od Estremo. Dovrebbero invece anche i nostri giovani – ma pure gli adulti – provare simpatia per gli “altri”. Anche e soprattutto se gli “altri” sono “extacomunitari…. Le distanze si coprono meglio e più velocemente se ognuno fa qualche passo in direzione dell'”altro”. Non credi?
    Un saluto.
    pino

  7. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    Effetto Silvio: che fatica essere italiani all’estero.

    Con il crescendo di fatti privati diventati di rilevanza pubblica le cose vanno peggio del solito.

    La “mami” di Noemi: “Spero che Silvio faccia per mia figlia ciò che non ha fatto per me”

    Francia: «Imbarazzante dare spiegazioni»

    Usa: «Mi chiamano “papi”»

    Inghilterra: «Ma è la figlia o l’amante?»

    Vi potrebbe essere una eccellente spiegazione per tutte le domande senza risposta.

    Ma se c’è, il primo ministro non l’ha ancora fornita.

    Così resta alta l’attenzione del pubblico sulla signorina Noemi e sulle tante contraddizioni di Berlusconi.

    The Times, 16 maggio

  8. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro pino,

    bentornato anche da parte mia !
    Se pur sia stato breve il tuo periodo di assenza,ti farà senz’altro apprezzare il fatto che la tua patria in questo “breve” lasso di tempo” ha avuto modo di compiere “poderosi” balzi in avanti sui sentieri della civiltà e del progresso.
    Sembra incredibile..come corre il tempo ..oggi !!

    cc

  9. Linosse
    Linosse says:

    La lettura di questo commento attuale mi riconferma quanto ho sempre pensato:
    “Se la ignoranza e la chiusura sono la madre dei “nemici storici” l’apertura e la conoscenza delle situazioni di quanto avviene agli altri sono l’intera famiglia di una comunità che almeno cerca di evolversi”
    L.

  10. Arruotaincatenata
    Arruotaincatenata says:

    Lo SCHOCK della settimana:- Uno dei più noti giornalisti Italiani si converte all’Islam.
    Si tratta di Giuseppe Nicotri che ora si fa chiamare Giuseppe Mohammed Nicotri.
    “Hurra io mi converto” con queste parole il giornalista ha dichiarato la sua conversione all’Islam davanti ad una Moschea in Iran.
    Si dimostra rilassato e sereno….. dice che sono anni che ci pensa ed ora è felice di essere diventato un devoto Mussulmano.
    Muhammad Giuseppe Nicotri dichiara ancora ,che non si può parlare di vera conversione , si tratta in verità di un
    ritorno:-“Io sono, come tutti gli uomini nato già Mussulmano, peccato che lo capito solo a 66 anni”.
    Con molto orgoglio Muhammad Giuseppe racconta come alla presenza di due testimoni ha giurato per mezzo della Schahada e subito dopo scelto il nome Arabo di Muhammad.
    Con occhi luccicanti dichiara…. che ora appartiene all’
    1,3 Miliardi di Mussulmani nel mondo, che in modo cronico si sentono sempre offesi e che sono sempre portati a reazioni imprevedibili. Ho la senzazione di essere arrivato finalmente a casa, dice. Continua dichiarando che uno dei motivi basilari per la sua conversione all’Islam è il rapporto dei Mussulmani con la sessualità, i mussulmani sono molto furbi, sono contro la pornografia ma” Play Boy” lo trovi sotto tutti i materazzi. La doppia morale degli Italiani Cattolici, non mi era abbastanza vitale, perdevo l’ispirazione, cosi che negli ultimi 15 anni i miei testi consistevano solo di ripetizioni e di copy e paste, e poi i predicatori di odio nell’Islam hanno una considerazione,una reputazione migliore, si beneficia di una alta adorazione.
    Alla domanda se a causa della conversione sia diventato antisemita Muhammad Giuseppe risponde che, lui già nel lontano 1986 aveva provato con un suo articolo ,che tutti i Cattolici e persino una parte degli Ebrei sono antisemiti. Ma ora non sono più Cattolico hahahhahahhhhhhhhhhhhhhh………e va cercando il copricapo.


    Bè, complimenti, auguriamoci che la risata non ci si spezzi nella gol…………..

  11. Arruotaincatenata
    Arruotaincatenata says:

    xMuslim
    chissà dove, ho sentito che i Mussulmani non capiscono la satira, che sono negati per la satira.
    Però può anche essere che il suo post fosse ironico e che a mia volta sia stato l’unico a non capirlo.Tutto è possibile.

  12. ber
    ber says:

    Caro Pino,
    hai ragione, ..anche i ns giovani dovrebbero provare una certa
    simpatia per loro,…e penso che lo provino,… e gli anziani non avere tanti pregiudizi,…ma quando la” mala fede politica” regna sovrana e un governo del malaffare si unisce e si mescola con gente ottusa e fascista,creando ronde per la difesa contro gli extracomunitari,..che fai?…ti domandi se non stanno insultando la ns poca intelligenza,…(molto poca,..altrimenti non li avremmo nemmeno eletti),o se e’ meglio chiedere noi “l’asilo politico” in uno di stesti paesi che noi tanto disprezziamo.
    Un caro saluto,Ber

  13. ségolene
    ségolene says:

    Un cordiale bentornato a pino.. peccato che qnd si ritorna in italia si trova la situazione sempre + difficile di com’era prima..

    Volevo poi ribadire come certi argomenti siano tabù.. non lo sa franceschini? mi era sfuggito qst articolo di f. nirenstein, ve lo propongo x ammonirvi sul fatto che chi i tocca i fili della corrente muore!

    Leggi razziali? Il Pd non infanghi la Shoah
    È umiliante che Franceschini abbia usato l’argomento delle leggi razziali riferendosi al ddl sulla sicurezza sul quale verrà richiesta la fiducia martedì mattina. Non fa piacere che il leader dell’opposizione in Italia diseduchi i giovani italiani circa la storia del proprio Paese, usandone titoli senza contenuto come specchi per le allodole. Il segretario del Pd ha reso una fra le nostre peggiori tragedie moneta corrente di una disputa politica che oltretutto è impropria e superata, perché sia sulla questione detta dei “medici spia” sia su quella dei “presidi spia” il governo ha promesso di correggere il provvedimento. Impossibile non essersene accorti. Quindi, tanto più l’osservazione di Franceschini è pretestuosa.
    (…)
    Le leggi introdussero provvedimenti discriminatori fra veri e falsi cittadini italiani. I provvedimenti per la sicurezza si occupano di tutt’altro: il nuovo grande flusso di stranieri, il tema della clandestinità, quello dell’accesso nelle varie istituzioni italiane, quello della tassa di soggiorno, quello della sicurezza legato alla novità… Problemi concreti che ognuno, come si vede dalla varietà delle leggi, in gran parte molto severe, dei Paesi europei, risolve a modo suo, e nessuno di questi Paesi è fascista. Hanno semplicemente tutti in comune il tema della nuova immigrazione, della clandestinità, della sicurezza. Problemi per gli italiani, perché gli stranieri non sono italiani. Una pura tautologia che non contiene nessuna discriminante pregiudiziale.

  14. ségolene
    ségolene says:

    Il “giornalista” (sicuramente masculo) del post n.11 deve mancare da parecchio dall’italia, se fa errori di grammatica così grossolani..

  15. Anita
    Anita says:

    x Peter

    The Green Lobby

    http://www.examiner.com/x-3089-LA-Ecopolitics-Examiner~y2009m3d19-The-Green-Lobby

    Caro Peter,
    la green lobby e’ molto forte, non sono solo qualche individuo qui e la’.
    In quasi tutti gli Stati ci potenziali riserve di petrolio, non facile da estrarre ma la tecnologia c’e’.
    Noi abbiamo Stati quasi inabitati con milioni su milioni di ettari di territorio aperto.
    Alaska ha petrolio e gas a bizzeffe, una regione immensa semi-deserta.
    La produzione di ethanol ha fatto rincarare il costo del cibo del 35% negli ultimi anni.
    Non solo per noi ma anche per gli esporti.
    Alla fine dei conti non sarebbe meglio essere indipendenti da importi petroliferi, il co2 prodotto o qui o la’ e’ sempre lo stesso.
    Io sono ecologica fino ad un certo punto, si’ si deve usare eolico, sole, nucleare ed anche una porzione di biofluel, ma il mio sogno sarebbe l’indipendenza da altre nazioni.

    Il Canada e’ il nostro maggiore fornitore…lo prendono dal sottosuolo, no?.

    Ciao, Anita

  16. Linosse
    Linosse says:

    X Segolene
    Sull’auto re(così si crede)post 11 più delle carenze grammaticali ,da come si eprime nel prima,durante ,poi, si evidenziano forti carenze esistenziali.Cosa vuoi ,viviamo tempi e situazioni così confuse, una meno una più…..
    L

  17. Arruotaincatenata
    Arruotaincatenata says:

    Cara Segolene, perchè non prova ad essere più esplicita e magari ad indicare gli errori del post Nr.11.
    Strano che lei vada a cercare errori di grammatica e non accenni al contenuto.
    Spiegato è cosi la politica di sinistra attuale.
    Tra l’altro l’orologio del blog và sempre un’ora indietro.

  18. Anita
    Anita says:

    Errori di grammatica.

    Non e’ necessario essere via dall’Italia da molto per fare errori di grammatica, molti Italiani, Americani e popolazioni in genere non sanno scrivere e non parlo solo di qualche errore….

    Anita

  19. Arruotaincatenata
    Arruotaincatenata says:

    Il problema cara Anita non sono gli errori di grammatica.
    Il problema è , che il più delle volte , chi non sà cosa rispondere o si ritiene nell’argomento già battuto si appoggia alla frase:”Impara a scrivere l’Italiano” . Dei poveretti, nient’altro.

  20. sylvi
    sylvi says:

    Bentornato a Pino.
    E mi sento un cagnetto con la lingua di fuori per l’invidia!
    Infatti, come i cani, ogni volta che mio marito apre la portiera della macchina io sono già dentro.

    La Danieli Spa, azienda che fornisce acciaierie chiavi in mano, da molti anni lavora per l’Iran, con problemi di doppi passaporti,( per Israele), di blocchi e sblocchi di forniture a seconda dell’andamento politico.
    Conosco un paio di ingegneri che fanno la spola con Teheran.
    Raccontano: in certi luoghi sono “rinchiusi”, con tutte le comodità , nei pressi dell’acciaieria. Nessuna possibilità di movimento.
    Come in Russia, viene indicato il tragitto, oltre non si va.
    Nell’Iran profondo le donne non hanno diritti,sono orribilmente discriminate; c’è un abisso con le grandi città dove si affaccia il turismo.
    La Religione è soffocante in tutte le forme di vita sociale.
    Internet resta durissimamente controllato, ovunque e per quel poco che c’è.
    Sono però d’accordo anche loro nel dire che è una Nazione di giovanissimi che premono sulla …diga!!!

    Speriamo non sia un Vaiont!

    Sylvi

  21. ségolene
    ségolene says:

    x n.21

    è vero, non ho accennato ai contenuti.. forse xchè sono sciocchezze inconcludenti?

    (anche x anita)
    ho sottolineato gli errori xchè volevo alludere al fatto che, nonostante l’ennesimo nick, si capisce che lei è il solito ‘emigrato’.. ma devo spiegare tutto?

    bn pomeriggio

  22. sylvi
    sylvi says:

    Caro Rodolfo,

    ma se hai voglia di scrivere su questo blog, perchè non ti scusi con Pino, e ne hai di motivi!, dici la tua senza offendere e rispetti le idee altrui?

    Io sarò un animo semplice, ma le tue complicazioni mi sono incomprensibili molto più del tuo stile letterario.

    Sylvi

  23. Anita
    Anita says:

    x ségolene

    Cara Ségolene,
    l’unico stile letterario che capivo bene era il Sig. P. per il suo uso dei verbi…
    Anche B dalla Francia, per lo stile di scrivere, ma non sempre.
    Altri non li prendo al volo.

    Sul forum di Bocca “molti” usavano il mio nome, mi imitavano cosi’ bene che a volte mi chiedevo se stavo perdendo la testa chiedendomi se fosse un mio scritto, fino al punch finale, che non era in sintonia con le mie vedute.

    Questo accadeva giornalmente, solo che spesso non si ricordavano del fuso orario.

    Anita

  24. sylvi
    sylvi says:

    caro Faust,
    ho letto con commozione il tuo post sulla sig. Maria.
    I rapporti con te, con tua madre (abbracciala per me), con gli altri vicini…
    Ho vissuto pochi anni della mia vita in appartamento:
    ricordo il numero impressionante di ciabatte per non disturbare l’inquilino di sotto, le prediche alla figlia piccola perchè non facesse confusione, l’inquilina di sopra, storica prof di francese in città, che appendeva biglietti tricolori per “ingiungere” di chiudere bene il portone…si chiudeva in casa a doppia mandata, poggiava contro la porta un tavolino con sopra le pentole contro “i malintenzionati” e di tanto in tanto sentivamo il fragore delle pentole che rovinavano a terra!
    Ma…quando nacque la bambina il palazzo era pavesato di fiocchi rosa…facevano a gara per sferruzzare qualche scarpina o golfino… gli uomini comparivano ogni volta che dovevo uscire con il passeggino,per aiutarmi!
    Erano quasi tutti un po’ anziani ed erano quelli che mi hanno fatto fuori le scorte di alcool la notte del terremoto!
    Una umanità preziosa!
    Ho mantenuto i rapporti quando me ne sono andata.
    Sono quasi tutti morti!
    A mia madre, man mano che morivano gli amici, non dicevo la verità, inventavo viaggi improbabili, malattie lunghette ma non gravi ecc.
    Poi non chiedeva più!
    Anche se, come tua madre, era bravissima a non accettare il fatto! Almeno apparentemente…
    Benedetti vecchietti…è che insieme agli affetti si portano via un pezzetto della nostra vita!

    Ma io penso anche a quelli soli, con pochi sorrisi se non quelli fuggevoli di un estraneo pagato, e uno Stato che fa del suo meglio per liberarsi di loro il più velocemente possibile!!!
    Mia figlia sta facendo ricerca sulle malattie degenerative degli anziani!

    ariviodisi biel
    Sylvi

  25. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Ma non apri la tua posta? ;-)

    Anita

    E si’, quando non si ha famiglia si finisce con un estraneo a pagamento.
    Ma al giorno d’oggi succede anche quando si ha famiglia, le famiglie sono disperse.

  26. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    sono arrivata da non molto e ho scritto fra una spruzzata e l’altra di acqua nei vasi.
    Qui pare scoppiata la primavera …o l’estate…chissà!

    Ho sentito la tua voce! Parli italiano perfetto, con accento milanese!!!
    Mi veniva da risponderti…
    Comunque mi ha fatto un grandissimo piacere!
    Io se devo fare “cose strane” devo avere l’assistenza del tecnico!!
    Volevo mandarti una foto di famiglia; lo faccio al più presto!
    Per la voce…mi sembra non alla mia altezza!
    Grazie e un abbraccio
    Sylvi

  27. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    La primavera si fa aspettare, troppa pioggia, nel frammezzo mezza giornata di sole.
    E’ finita l’ondata di pioggia dall’ovest, adesso siamo annaffiati dal sud.
    Garda la mappa, io sono a 4.1 cm dall’alto a destra.

    http://rhodeisland.cox.net/cci/weatherimages/neregrad.jpg

    Tutto il verde e azzurro sono pioggia e temporali in arrivo per i prossimi giorni.

    Ma il prato e’ magnifico…dovresti sentire le bestemmie dei “taglia erba”, si inceppano le macchine e macchinoni, poi lasciano cumuli di erba tagliata qui e la’ che devono rastrellare a mano.

    ((H)) Anita

  28. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Bentornato Pino
    Che il diavolo iraniano fosse meno brutto e meno diavolo di come ce lo descrivono lo avevo recepito leggendo il libbro della Gruber “chador”. Certo le contraddizioni non mancano, l’oppressiva presenza religiosa frena, ritarda ed a volte blocca il cammino verso la modernità. Ma come giustamente sottolinei anche noi (intesi come europei/occidentali) dovremmo porci qualche domanda se la modernità è sempre e comunque positiva e su cosa si intende per modernità. L’azione positiva che noi potremmo compiere per aiutare i giovani iraniani a liberarsi di un loro apparato religioso invadente, dominante, spesso oppressivo, è semplicemente l’esempio, quello di batterci e con forza qui contro chi pretenderebbe di riportare i principi di una fede religiosa a bussola su cui orientare tutta la società.

    Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.it

    PS. – Mentre tu giravi per islamiche contrade anch’io approfittando della buona stagione ho iniziato a girare un po’ di mondo …. con la vanga!!!

    AMARO PS. Ma per quale oscuro motivo, quali inconfessabili peccati abbiamo commesso per essere costretti a sorbirci farneticazioni e condite spesso di insulti, senza avere neppure, che so, un indirizzo e mail a cui spedire un sentito “MA VAAA … A … FFFAAAA…..”

  29. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    anche il mio prato è bellissimo, ma, temo, tempo due settimane di siccità e tutto comincerà ad afflosciarsi!
    Devo assolutamente trovare qualcuno che mi trapianti la convallaria. Comprarla costa carissima, e farla morire sarebbe un delitto!
    Non vedo CC cui avevo chiesto di darmi una mano!
    O è in viaggio per il Friuli oppure si è volatilizzato per le sue belle colline!!!
    Ma tu, rispetto a noi, a che altezza di parallelo sei?

    Il prato lo sega mio marito, è l’unico contributo che dà alla cura del giardino!
    Quando è bagnato e la macchina si ingolfa, bofonchia, protesta, parla da solo, poi …mi chiama per spiegarmi quanto è antipatico il prato!
    Uno strazio!

    mandi Sylvi

  30. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,
    io ho eradicato tutte le piante piu’ invadendi.
    La convalaria = mughetti = Lily of the Valley, sono velenosi e con i cani e bambini non mi fidavo.
    I nostri non sono ancora in fiore, ogni tanto mi vogliono dare delle piantine, ma…no thank you.
    CC sara’ indaffarato col suo orto…lo devi scusare.

    Quando mio marito si ritiro’ dal business acquisto’ un trattore di 12 cavalli per tagliare l’erba e con altri attrezzi per foglie, neve, aeration, etc…..
    Un patrimonio che fini’ in una barn dopo solo due usi, non era cosa per lui.
    Fui fortunata di vendere tutto e di rimpropriarmi della barn = capannone.
    Uomini….

    Il mio giardino e’ vecchio, i cespugli sono stati tagliati ogni anno, gli alberi lo stesso, ma le radici sono dappertutto ed e’ difficile scavare, ci vuole l’accetta dei pompieri.

    Anita

  31. Anita
    Anita says:

    PS: x Sylvi

    Ad occhio e croce sono circa sul parallelo di Firenze, ma non di temperatura.
    New York e’ circa sul parallelo di Roma, ma li fa freddo e nevica abbastanza.
    Nel mio piccolo Stato ci sono sbalzi di temperatura incredibili, in inverno solo a pochi chilometri all’interno fa molto piu’ freddo.
    In estate sulla mia penisoletta siamo sempre a circa a 15*F meno dell’interno, ma e’ molto umido, la mattina siamo sempre coperti di brina.

    Anita

  32. ségolene
    ségolene says:

    A proposito di iran (mi spiace, in giardinaggio nn sono ferrata), mi è venuto in mente il bel libro ‘Leggere lolita a teheran’, della scrittrice (e professoressa di letteratura in un’ università USA) A. Nafisi.
    Lo consiglio a tutti: fa capire come si è passati dalla giusta protesta contro il corrotto scià al prevalere dei fanatici che ha portato poi alll’oppressione del regime khomeinista. Praticamente, secondo la sua esperienza, la rivolta ha aperto una specie di vaso di pandora, che i rivoltosi ‘laici’ non hanno saputo controllare, e ancora oggi alcuni si pentono.

    Ma viene sottolineato anche il ruolo nefasto dell’ occidente, che ha prima sostituito mossadeq con lo scià, poi non ha saputo nè voluto confrontarsi con khomeini, e infine ha affidato a saddam il compito di combattere al suo posto (con le conseguenze che conosciamo).

    x antonio: come diceva il sommo poeta, “non ti curar di loro, ma guarda e passa”

  33. sylvi
    sylvi says:

    x Anita

    Ti ho inviato alcune foto di famiglia, compresi i “canterini di Grado”
    che rendono qualsiasi cerimoni un qualcosa “di speciale”.

    mandi Sylvi

  34. ber
    ber says:

    Cara Anita,
    se ho ben capito tu sei intorno al 42 esimo parallelo,…
    sotto o sopra Boston?…
    Mi hanno detto che li e’ molto umido,…comunque se qualcuno del blog organizza un viaggio,…possiamo venirti a trovare,cosi
    ci fai vedere le bellezze del luogo.
    Il mio viaggio in Canada’ si sta allontanando,…dopo il terremoto
    dell’Aquila,…e l’ottusita’ del rettore a non voler far trasferire gli studenti in altre universita’,…mia figlia e’ nervosissima e sta decidendo se iscriversi nell’universita’ di Pescara ed iniziare una facolta’ simile,…penso sia domotech o qualcosa del genere.
    Io le dico che e’ giovane e,…e anche se perde qualche hanno non e’ poi la fine del mondo,…comunque decidera’ lei.
    Un caro saluto,Ber

  35. La Giudice
    La Giudice says:

    Il coraggioso sogno di Ahmadinejad di una giusta ed equa società globale.

    Ho letto o sentito da qualche parte che il discorso di Ahmadinejad avrebbe negato l’Olocausto. Allora ho letto il testo integrale: in quel discorso non c’è assolutamente alcuna negazione dell’Olocausto.

    Ahmadinejad è stato anche bollato come “razzista” da Israele, e ovviamente non lo è.

    Ahmadinejad non parla del carattere di nessun popolo: lui critica i governi occidentali per le attuali e storiche ingiustizie nei confronti degli altri e dei loro stessi popoli, oltre che per l’avidità e la brutalità.

    Lui parla dell’ineguaglianza nella comunità mondiale, che dà a Paesi come gli USA il diritto di veto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e la facoltà di farla franca su faccende come l’attacco all’Iraq ecc.

    Lui cerca di dire che a governare è l’ipocrisia, anziché la giustizia, l’eguaglianza o la libertà. Io non so perché tutti attacchino quest’uomo.

    Ahmadinejad necessita forse di un po’ di editing, ma il suo discorso è giusto e buono. Io penso sia di moda detestarlo e liquidarlo, ma il suo solo crimine è che non accondiscende alle regole della “raffinatezza” nella diplomazia mondiale, ossia che tutti ignorano ciò di cui non è “piacevole” o politicamente opportuno parlare, mentre nel frattempo continuano a commettere crimini contro l’umanità e ingiustizie ovunque.

    Ahmadinejad non si sente vincolato alle regole occidentali della correttezza politica, e ha il coraggio di dire ciò che pensa e ciò che deve essere detto, sapendo perfettamente che questo lo renderà impopolare fra i leaders mondiali.

    Non urterebbe, se altri leaders fossero pronti a parlare più francamente e a dire le cose con onestà.

    Ahmadinejad parla del suo sogno di una società globale giusta ed equa. Ha forse torto?

    Quando parla della distruzione d’Israele, parla della fine dello Stato esclusivamente ebraico che tutti gli antisionisti del mondo, inclusi quelli all’interno d’Israele, auspicano allo stesso modo.

    Israele ama distorcere questo fatto e dice che Ahmadinejad vuole distruggere Israele o uccidere gli ebrei. Ma non è questo ciò che lui dice.

    È curioso che Israele, con 200 armi nucleari pronte a dispiegarsi e con un governo canaglia pronto ad attaccare i civili in ogni momento, accusi altri di sviluppare armi nucleari.

    È curioso che uno Stato di apartheid accusi altri di razzismo…

    Ma suppongo che non ci sia niente di nuovo sotto il sole. Noi vogliamo solo che quanti lavorano nei media dominanti setaccino fra il materiale e mostrino le cose per ciò che realmente sono, e non come Israele o gli USA o anche il PM australiano Rudd dicono che sono.

    Ahmadinejad crede in Dio. La sua idea che Dio vorrebbe la giustizia per tutti nel mondo, a prescindere dalla nazionalità, dovrebbe essere sicuramente condivisa da ebrei e cristiani in ogni luogo.

    Rudd e anche Obama ostentano i loro credi religiosi, e l’intero progetto d’Israele si fonda sulla credenza in Dio (o almeno sulla credenza che Dio abbia dato la terra agli ebrei).

    Chiunque creda in Dio dovrebbe facilmente identificarsi nel Dio giusto di Ahmadinejad e nella sua visione di una sana e giusta comunità mondiale.

    Io invito i giornalisti a pubblicarne il discorso, così che i lettori possano farsene un’opinione… Non voglio vedere i media mainstream partecipare inconsapevolmente alla campagna d’odio contro Ahmadinejad, fondata sulle esigenze propagandistiche israeliane anziché su qualcosa che lui ha realmente detto.

  36. La Giudice
    La Giudice says:

    Il punto, la realtà non può essere smentita. L’ipocrisia stolta dei più, consente questa ignobile ignominia.

    La strategia di Israele consiste nel rendere impossibile la costituzione anche solamente di un simulacro di Stato palestinese, e soprattutto di uno Stato autonomo economicamente e indipendente politicamente: a tale scopo devono eliminare Hamas e “punire” collettivamente i palestinesi che sostengono il movimento politico-religioso, il cui integralismo è frutto della devastazione di anni e anni di massacri, embarghi, umiliazioni e sottomissioni del popolo palestinese all’imperialismo sionista dello Stato di Israele, presidio fondamentale dell’imperialismo USA in Medio Oriente, su cui si fondano tutte le operazioni militari in Iraq e Afghanistan.

  37. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Sylvi.

    sono impegnato con i conti in casa.
    Stavo riflettendo …

    La classifica delle retribuzioni dei paesi industriali, a parità di potere di acquisto
    Sono i tre quarti della media Ue, più “ricchi” spagnoli e greci
    Salari italiani tra i più bassi Ocse
    1200 euro al mese, 23esimo posto
    In Europa solo i portoghesi prendono meno. Il peso del cuneo fiscale
    di MAURIZIO RICCI

    E poi sto pensando di mettere su un gigantesco pollaio…visto iersera Report, altro che le Ova, adesso che la “caca”sta per diventera un echo-bruciabile, vale più delle Ova.
    Per cui le Ova ,diventeranno la scusa per produrre energia!

    Bell’Italia!!

    cc

  38. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    ho letto l’articolo su Repubblica sul potere d’acquisto dei salari.
    A parte che il giornalista mescola il lordo greco, con la tara portoghese e il netto italiano…vedi che mancano le basi delle elementari? o forse per quello…a me è rimasto un dubbio pratico, pratico:

    Perchè se un lavoratore ha un salario di mille euro al titolare d’azienda ne costa 2500 mentre al tedesco ne costa 1800?

    E perchè se la moglie del lavoratore va a comprare le ova, il burro, la farina e il latte per fare una torta spende un 30% in più che nel ricco Baden-Wittemberg?

    Io credo che Colui che ci governa si preoccupi delle calorie che ingurgitiamo e non vuole che gli italiani mangino tante torte e craphen come quei grassoni di tedeschi!
    L’apparenza E’ la sostanza, diamine!!

    Per oggi ho finito di riflettere! Agire, agire!

    Sylvi
    Ps: I prezzi nei supermercati svevi li ho controllati “de visu”, non per sentito dire!

  39. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ahmadinejad non si sente vincolato alle regole occidentali della correttezza politica, e ha il coraggio di dire ciò che pensa e ciò che deve essere detto, sapendo perfettamente che questo lo renderà impopolare fra i leaders mondiali.
    ————-
    Ecco, bravo. Così dà ad Israele la scusa buona per bombardarlo.
    E’ una logica che non capisco. Un po’ autolesionista, direi.

  40. Linosse
    Linosse says:

    X CC e Sylvi
    Non sono tanto i tanto i salari a “fare riferimento” ma bisogna invece considerare tutta una “sinergia di effetti”.
    Mi spiego: Forse, non dico la Germania che si sa come è governata, ma la Spagna e la Grecia possono permetersi le cose come qui in Ittaglia?.
    -Possono forse permettersi un CAI?
    -Unserissima riforma scolastica(non la corrente filosofica l’altra)a base di gelmini e grembiulini?
    -Società fantasma che prendono però corpo(e che corpaccione)appena appaiono i danè.
    Concludo: SI POSSONO FORSE PERMETTERE UN presdelcons con governò annesso e connesso come quello che abbiamo qui?
    NON CREDO per cui …….via OTTIMISMO,OTTIMISMO e OTTIMISMO!
    L

  41. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Un giretto in Iran, per un giornalista di buon fiuto, permette di farsi un’idea della situazione, molto meglio di quanto farebbe chi dell’Iran sente solo parlare dagli altri.
    Intervistare un politico, non so quanto possa essere utile: si sa che i politici dicono quello che gli altri vogliono sentire. Più utile osservare la gente, parlare con la gente. La mia amica aveva notato negli iraniani del ceto popolare, una certa montante avversione verso la teocrazia. Il ceto alto, già ne ha palesemente le balle piene.
    Sarebbe interessante un giro, non di tipo turistico, negli Emirati. E’ un mondo islamico che mostra uno sviluppo interessante, proiettato com’è nella modernità.

  42. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ahmadinejad crede in Dio.
    ———-
    Eh, voglio vedere, in una teocrazia come quella iraniana, se un Ahmadinejad se ne uscisse col fatto che non crede in Dio!
    Gli taglierebbero la lingua, come minimo!

  43. Linosse
    Linosse says:

    A proposito della richiesta dell’ospedale dell’Aquila dimenticavo
    Come promesso,detto,stradetto, annunciato in mondovisione su tutti i canali e fiumiciattoli ……
    DaTafanus
    “questo pomeriggio, alle 16,30 in punto, Silvio “papi” Berlusconi e il sub-comandante Bertolaso riconsegneranno agli Aquilani le chiavi di casa del 75% degli edifici, restituiti, in tempo record, alla piena agibilità. Complimenti vivissimi. ”
    Mi associo ai complimenti,le sette fatiche di Ercole sono state ridotte così a quisquilia!
    L.

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