Da Paese di Pulcinella a Paese di Berlusconi e Lady Veronica. Le mutande e il gossip al posto dei programmi politici. In tanta sporcizia, il Vaticano aumenta il suo potere. Evitiamo almeno di pagare il canone di serva Rai
Non credo che l’ultrasettantenne Berlusconi sia arrivato alla depravazione di farsela con minorenni. E’ più probabile che alla famosa festa di compleanno ci sia andato per motivi meno pecorecci, lui che non ha mai dismesso la dimensione un po’ goliarda, un po’ gaglioffa e un po’ da intrattenitore non solo da navi di crociera, attività che da giovane ha esercitato per davvero. Del resto ai primi dello scorso ottobre, nonostante l’incalzare di impegni internazionali in quel di Parigi, aveva già fatto un’altra allegra improvvisata serale piombando a una festa privata nella discoteca Lotus, dalle parti della “movida” milanese di corso Como. Con annessa capatina anche alla discoteca Luminal. Con dichiarazioni in strada alle 5 di mattina da far ridere anche un cadavere, ma forse non la signora Veronica Lario in Berlusconi: “La notte dormo molto poco. Se dormo tre ore poi mi resta energia sufficiente per fare tre ore d’amore” ( http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/politica/berlusconi-discoteca/berlusconi-discoteca/berlusconi-discoteca.html ). Boom! Con chi? Affari suoi. Fatto sta che se scopa tre ore di fila per giunta ogni notte significa che oltre al trapianto di capelli e di prostata devono avergli fatto anche un trapianto del “coso”, mettendogliene uno di legno, che non si affloscia mai, o ad orologeria per durare 180 minuti tondi tondi. Mah. Strano comunque che in queste ore di “scandalo” per la ragazza di Casoria e il divorzio da Veronica del nostro capo di governo nessuno si ricordi del Berluscao Meravigliao del Lotus e annesse dichiarazioni ipermandrillesche. Ah, la stampa…. No comment.
Ciò premesso, credo che la signora Veronica, che in quanto prima amante di lungo corso e poi moglie di Berlusconi non credo sia un esempio di moralità, se vuole divorziare dal marito male ha fatto a strombazzarlo Urbi et orbi tramite la stampa, Repubblica per l’esattezza. Vuole divorziare? Si accomodi. Affari suoi. A noi che ci frega? Il marito va con minorenni? Lei ha tentato di togliergli il vizietto, senza riuscirci? Beh, vada a raccontarlo e documentarlo in tribunale, tramite un buon avvocato divorzista che lei certo si può permettere. Invece anche la signora si è sentita in dovere di comportasi da First Lady e di scambiare gli affari di mutande in affari di Stato e di pasto per l’opinione pubblica come fossimo neppure dalla De Filippi o al Maurizio Costanzo Show o a Porta a Porta, ma a Novella 2000. E i partiti anziché dire “vedetevela tra di voi, i panni sporchi lavateveli in famiglia, e magari in tribunale, ma non mettete la vostra merda nel ventilatore pubblico”, si sono lanciato ghiottamente sulla vicenda: la sinistra con l’illusione di poter finalmente sgozzare il vitello grasso, la destra per fare come al solito da mazziere per il Padrone, intimidendo in questo caso Lady Veronica. Ve l’immaginate negli Usa una Hilary Clinton che corre a denunciare alla stampa la golosità lewinskyana del marito presidente? O in Francia l’ex consorte dell’attuale capo di Stato che corre a gridare a Le Monde che il marito se la fa con Carla Bruni? Nessun Paese civile ha l’attitudine alla sporcizia e al buco della serratura come il nostro. Se i fascisti esaltavano le capacità scopatorie del Cavalier Benito, che ha persino avuto donne e figli da far sparire in manicomio, i nostri leghisti sono noti adoratori degli “attributi” del povero Bossi e i forzitalioti di quelli del Cavalier Silvio. Che anni fa si vantava, modestamente, di essere come Bartolomeo Colleoni, che doveva il suo nome – Colleoni – al fatto che di “colleoni” ne aveva tre. E siccome c’è gente che è cogliona anche di testa, ecco che vantarsi per averne tre non è poi così peregrino. Il brutto è che chi adora a mo’ di sniffo gli attributi del capo di solito è talmente gregario di carattere da essere pronto a qualunque avventura, compresa l’invasione del gigante Unione sovietica con le scarpe di cartone….. E infatti gli adoratori attuali di priapi altrui non vedono l’ora di invadere il gigante islamico armati di pezze al culo griffate Missoni o Valentino e mezzi militari da museo e per giunta senza petrolio….
Come che sia, e ribadito che gli affaracci sporchi loro meglio farebbero a non vomitarceli addosso, abbiamo un capo di governo che ci prende anche per il sedere, mostrando oltretutto di avere poco senso della decenza. Prima infatti si trincera dietro un grave e assorto “Sono fatti privati, e dolorosi” pur di non rispondere alle domande dei giornalisti scatenati dalla sparata di donna Veronica. Poi però si presenta da Vespa e i fatti suoi “privati e dolorosi” li spiattella allegramente in faccia a milioni di telespettatori ( http://tv.repubblica.it/dossier/divorzio-veronica/tranelli-della-sinistra/32499?video ). Non manca la solita accusa demenziale di “complotto della sinistra”, che Berlusconi sciorina senza rendersi conto che sostenere che sua moglie ne è rimasta vittima – fino a dare vita a un simile fuoco d’artificio! – equivale a dire che sua moglie è una mentecatta. E la tanto declamata privacy? Buttata nel cesso. Assieme alla decenza. Che viene infatti affogate anch’essa quando Berlusconi ha l’incredibile ardire di presentarsi al Quirinale coinvolgere il capo dello Stato nelle sue storie di mutande, eventuali corna, minorenni o non minorenni e altro ghiotto ben di Dio ( http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/politica/berlusconi-divorzio/premeir-da-napolitano/premeir-da-napolitano.html ). Non ho parole per dire l’orrore per un simile comportamento “istituzionel”. Stiamo infatti parlando del capo del governo e non del puttaniere del quartiere o del garzone del barista. Ma tant’è….. Quando il delirio di onnipotenza si accompagna all’abitudine alla mentalità televisivo-pubblicitaria queste sono le cosneguenze.
Per fortuna il capo dello Stato, che deve essere rimasto basito di fronte a tanta inaudita volgarità, è rimasto del tutto in silenzio: il replay quirinalizio della sceneggiata di Porta a Porta del poco cavalleresco Cavaliere ( http://tv.repubblica.it/dossier/divorzio-veronica/tranelli-della-sinistra/32499?video ) Napolitano lo ha ascoltato nel più assoluto silenzio, senza mai proferire verbo.
Una delle cose sporche di questa faccenda è il comportamento del Vaticano. La stampa ha infatti riferito ampiamente che Oltretevere se ne stanno zitti e boni, nessuno intende criticare il nostro capo del governo se non con un affettuoso buffetto sulle guance. Del resto, con una papa che ha ordinato a tutti i vescovi del mondo di nascondere alle autorità civili i casi di pedofilia del clero cosa si si può aspettare? Per non parlare del fatto che il Vaticano oltre ad avere visto papi viziosi e anche molto viziosi, uno dei quali morì di infarto mentre faceva sesso con un valletto, ha sulla coscienza la scomparsa della giovanissima Emanuela Orlandi e il sabotaggio delle indagini della nostra magistratura. Cane non mangia cane… Il Vaticano interviene pesantemente su qualunque vicenda italiana, tiene sempre i piedi sul piatto della nostra politica, ma quando si tratta di potenti preferisce glissare. Come sempre. Non a caso Lutero dopo qualche tempo passato in Vaticano si disgustò al punto da dar vita al Protestantesimo. E S. Francesco ne rimase piuttosto schifato pure lui. In ogni caso il Vaticano non potrebbe prendere a schiaffi chi sta scassando la scuola pubblica per favorire quella privata, cioè cattolica, e ha regalato al papa il potere di nomina delle decine di migliaia di “professori di religione”: nominati infatti dai vescovi, ma pagati da tutti noi! Quando qualcuno comincerà a volere che gli insegnanti di religione siano scelti dagli imam o dal rabbinato, dai guru induisti o dai bonzi buddisti, cioè anche dei cleri delle altre religioni ben presenti in Italia, forse cominceremo a capire i poco lieti guasti provocati da Letizia Moratti quando era ministro della Pubblica istruzione di un governo Berlusconi.
Ho letto che il nuovo ministro della Pubblica istruzione, tale signora Gelmini, si accinge a tagliare 42 mila insegnanti, maestri e maestre anche negli asili. Così è più facile ramazzare i quattrini per pagare lo stipendio all’esercito vaticano di insegnanti di religione. Quello stipendio è sacro, non si tocca: paga Pantalone. Anche se le chiese si svuotano sempre di più e c’è la crisi delle vocazioni. La pagnotta la si può lucrare senza doversi fare prete, con la seccatura del voto di castità (devo ridere?), basta genuflettersi a sufficienza per poter fare l’insegnante di religione nelle scuole del sempre più imbelle Stato italiano e della sempre meno in salute di ferro Repubblica italiana.
Da notare che gli insegnanti di religione nelle scuole pubbliche esistono ormai solo in Italia e nei Paesi islamici, non so se mi spiego. In Germania la cancelliera Angela Merkel ha tentato di imporre il suo cattolicesimo anche nelle scuole pubbliche almeno della zona di Berlino, con un referendum per introdurre anche lì la figura dell’insegnante di religione (cristiana, ovviamente….), ma le è andata male. I berlinesi le hanno detto no, rivelandosi così più civili e tolleranti di noi “romani”. Mentre l’Italia scivola nelle melma di vicende private, quali sono i divorzi e le storie di corna, lenzuola e mutande, i baldi leghisti milanesi si inventano la trovata un po’ nazista e molto razzista dei posti a sedere nei mezzi pubblici comunali “riservati ai milanesi”. Questa è l’ennesima conferma che stiamo perdendo il senno e la tramontana, siamo su una china molto pericolosa. Potremmo rendere pan per focaccia reclamando la cacciata dei lombardi in Ungheria e Nord Europa donde a suo tempo sono venuti, in orde di clandestini ed “extra impero romano”, devastando e saccheggiando. Altro che i rumeni e gli albanesi di oggi! Non è affatto vero quello che scrivono i libri di Storia, e cioè che sono arrivati devastando, è una delle balle inventate dalla Chiesa per giustificare la sua coltellata carolingia alle spalle dei longobardi, ma questo lo sanno in pochi. Se c’è chi accampa diritti basandosi sulle favole di libri sacri vecchi di quasi 3.000 anni, non si vede perché non ci si possa appellare ai libri di storia che riferiscono fatti certi di poco più di mille anni fa…… Insomma, le follie dei lumbàrd capitanati dal simpatico capitan Fracassa noto come Umberto Bossi sono una autostrada del ridicolo, riedizione comica delle solite leggi razziali cui sempre ricorrono i prepotenti e i vili.
Avanti di questo passo varrà la pena supportare la silenziosa campagna per lo sbattezzo condotta da associazioni atee e anticlericali. Sbattezzarsi significa fare le varie pratiche burocratiche per farsi cancellare dal gregge di Santa Madre Chiesa, Universale e Romana, anche per evitare che continui a dire che lei rappresenta 50 milioni di italiani cattolici quando invece i cattolici reali sono molto meno e semmai sono di più, 60 milioni, gli italiani cittadini della Repubblica contro la cui libertà e ampliamento dei diritti il Vaticano combatte ogni santo giorno. Specie se si tratta dei diritti delle donne e degli omosessuali.
Ma prima di occuparci dello sbattezzo, occupiamoci di come non pagare più il balzello dell’abbonamento obbligatorio alla Rai visto anche che ormai è arrivata al punto di servilismo da mandare in onda soliloqui di oltre un’ora di Berlusconi, nel corso dei quali ci affligge con offese “alla sua signora”, deliri vari ed exusationes non petitae come se la Repubblica e la Politica fossero ormai solo la caricatura dell’Isola dei Famosi e il capo del governo una macchietta del Bagaglino. Che una volta chiusi i battenti per mancanza di pubblico non siamo obbligati a sorbircelo in dosi massicce tramite endovena Rai. Ecco dunque cosa fare per sbarazzarsi dell’ormai inamissibile canone Rai:
- Prendere il libretto senza strapparlo in mille pezzi
– Copiare il numero di ruolo dal libretto di abbonamento alla televisione. In assenza chiedere un duplicato con raccomandata A.R. all’indirizzo abbonamenti TV (1° ufficio entrate Torino – S.A.T. Sportello Abbonamenti Tv – Casella Postale 22 – 10121 Torino)
– Non avere pendenze come arretrati o multe
– Versare 5,16 euro con vaglia postale, specificando nella causale del versamento “per disdetta canone numero di ruolo” (scrivere il proprio numero di ruolo)”. Beneficiario del versamento: S.A.T. casella postale 22, 10121 TORINO; l’agenzia di pagamento: TORINO VAGLIA E RISPARMI
– Staccare dal libretto la cartolina “d”, (la “b” se il libretto è recente) intitolata “denuncia di cessazione dell’abbonamento tv”. Barrare la casella 2 che ha la richiesta di suggellamento e compilare gli spazi segnati riportando numero del vaglia e data del versamento
– Nello spazio sottostante vi è lo spazio per per la data di spedizione della cartolina: va riportata e apposta la propria firma. Sul retro della cartolina riportare nome, cognome e indirizzo del titolare che intende disdire. Correggere eventualmente il vecchio indirizzo URAR TV in S.A.T.
– In mancanza della cartolina per la denuncia di cessazione dell’abbonamento, usare la cartolina per le comunicazioni generiche e scrivere:
“Il sottoscritto (nome, cognome, indirizzo) chiede la cessazione del Canone TV e chiede di far suggellare il televisore (numero di ruolo:…) a colori detenuto presso la propria abitazione. A tale scopo ha corrisposto l’importo di 5,16 euro a mezzo vaglia postale n…. del…/…/… sul quale ha indicato il numero di ruolo dell’abbonamento”
Fare una fotocopia della cartolina (davanti e dietro). L’originale della cartolina va spedito con raccomandata ricevuta ritorno all’indirizzo già stampato.
– Attendere il ritorno della ricevuta di ritorno
– Spedire con raccomandata A.R. all’indirizzo del S.A.T. il libretto di abbonamento originale completo con tutto quanto contenuto, tenendo a casa le ricevute dei pagamenti degli ultimi 10 anni (o da quando si è abbonati).
La disdetta va completata entro il 30 novembre 2009. A fronte di quanto sopra, la RAI potrà rispondere richiedendo i vostri dati anagrafici (ancora?), la marca dell’apparecchio da suggellare e dove si trova.
Loro non molleranno mai (ma gli conviene?). Non molliamo neppure noi!
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